sabato 18 settembre 2010

Lgbt transessualità e discriminazioni, Canale 5, nel programma per bambini no alla truccatrice trans


Libero racconta la storia di A.D., truccatrice professionista con esperienza ultradecennale nella produzione televisiva, estromessa dal cast tecnico di “Io Canto”, condotto da Gerry Scotti, per colpa del suo orientamento sessuale. Finiti i tempi delle transessuali al Grande Fratello?

“Mi dispiace: la tua immagine turba i bambini. Sei rimossa”: con queste poche parole A.D., una truccatrice transessuale è stata cacciata dal suo posto di lavoro abituale (era assegnata alla squadra di “Io Canto”, il programma di giovani talenti vocali condotto da Gerry Scotti) e mandata a tappare un buco in un’altra produzione.

La storia la racconta Libero - fra l’altro: le persone transessuali vanno coniugate al femminile, se attualmente di sesso femminile, e non al maschile come è nel titolo del pezzo; probabilmente solo una svista, visto che nel corpo dell’articolo il femminile è rispettato – che riporta la delusione cocente dell’impiegata, con alle spalle una solida esperienza nella produzione televisiva.

“Ho già lavorato con i bambini, sono una persona sobria e non vado in giro con piume e parrucche”, dice A.D., che incassa innanzitutto la solidarietà delle sue colleghe, che l’hanno vista trasformarsi da donna a uomo – un cambiamento graduale e che non ha mai creato problemi, racconta – senza che questo abbia mai costituito silvia%20burgio thumb Canale 5, nel programma per bambini no alla truccatrice transun motivo di discriminazione.

Vai a lavorare a Velone, gli ha detto lo staff di produzione, dove c’è una sostituzione da fare. Ma A.D. dice di non aver intenzione di intraprendere le vie legali: “Non si può piacere a tutti, non è un problema: mi basta che si sappia però cosa succede oggi, nel 2010. Bisogna far capire che la sessualità non influisce sulla professionalità. E’ squallido usare i bambini come scusa: l’Italia, a quanto pare, non è preparata per il diverso”.

INCONGRUENZE – Ciò che è più strano è che a Mediaset, in precedenza, i trans sono stati ben accetti. Ci riferiamo a Silvia Burgio, anche lei truccatrice transessuale – peraltro, impiegata in Mediaset – che ha potuto prendere parte ad una delle edizioni del Grande Fratello, venendo eliminata solo in fase avanzata del reality, e dunque anche per un discreto periodo sostenuta dal pubblico. Ma chissà che non debbano essere recuperate le ricostruzioni che già a suo tempo spiegavano come fosse credibile ipotizzare una ragione meramente pubblicitaria per la partecipazione della Burgio al GF: ora, con l’estromissione di A.D., i sospetti di tendenze discriminatorie in Mediaset non potranno che consolidarsi.
fonte giornalettismo.com

Lgbt, Stati Uniti Politica omofobica, Christine O’Donnell, l’ultrà anti gay con la sorella lesbica


La candidata repubblicana per il Senato del Delaware ha militato negli anni ’90 in gruppi di pressione anti gay. Sua sorella è un’omosessuale mezza hippie, ma su Facebook tifa per lei.

Dopo i piccoli scandali legati alle tasse universitarie non pagate, alla rata dell’ipoteca non versata e al college finito in campagna elettorale, trapela una novità sulla figura di Christine O’Donnell. La candidata che ha sconvolto il partito repubblicano, sostenuta da Sarah Palin ma che non sarà aiutata in campagna elettorale dal suo avversario nelle primarie Gop, l’istituzione del Delaware Mike Castle, ha un sorella che è il suo esatto opposto. Attrice, vive nella peccaminosa LA insieme alla sua compagna.

ANTI GAY – Contro i gay. Contro i comportamenti sessuali deviati, che tradiscono gli insegnamenti della Chiesa. E’ stata la stella polare dell’attività politica di Christine O’Donnell, che negli anni ’90 fondò un gruppo di pressione ispirato ai valori religiosi.

L’Alleanza del Salvatore per risollevare la verità (SALT l’acronimo inglese) contrastava la deriva secolarista della società americana, chiedendo ai candidati alle cariche pubbliche, in primis quelli repubblicani più conservatori, di impegnarsi per la difesa dei valori tradizionali, e organizzando campagne di sensibilizzazione.

La O’Donnell si è spesa in molti incontri dove definiva l’omosessualità un comportamento deviante, una perversione anti cristiana. SALT protestò duramente quando Bill Clinton nominò un ambasciatore gay, e lanciò strali contro “l’agenda omosessuale” della Casa Bianca.

SORELLA LESBICA – Un ex militante di SALT, Wade Richards, ha però rivelato a Daily Beast come la O’Donnell abbia una sorella lesbica. Un’attrice che sul suo profilo Facebook dichiara di vivere con la propria compagna in una casa di Los Angeles, dove lavora anche come insegnante di meditazione.

A differenza della sorella ultracattolica, Jennie non appartiene ad alcuna religione, ma coltiva il proprio lato spirituale. L’estate scorsa la sorella di Christine ha partecipato ad un festival teatrale femminista, e la sua rappresentazione conteneva anche linguaggio scurrile e nudità parziale, leggendo il volantino.

Il (molto) differente stile di vita di Jennie non ha impedito però l’impegno nella campagna della sorella, per la quale si è spesa duramente. Dopo la notizia della vittoria, il suo profilo si è riempito di complimenti, e Jennie non ha trattenuto la sua gioia.

Il suo orientamento politico, il sincretico conservatorismo liberal da lei autografato sul profilo Facebook, e il suo sostegno al riconoscimento dei diritti gay, viene dopo l’amore folle per la sua famiglia. Dopo la figlia lesbica di Dick Cheney, ora un’altra beniamina dei conservatori americani dovrà decidere se nascondere o no un familiare peccaminoso.
fonte giornalettismo.com

Lgbt, La Russia cerca di sabotare il Festival Internazionale Queer di San Pietroburgo e arresta un attivista gay a Mosca


Due episodi allarmanti sono stati denunciati ieri dalle organizzazioni lgbtq europee e da Arcigay. La prima riguarda il Festival Internazionale Queer di San Pietroburgo che ha dovuto cambiare location dopo il niet del direttore dell’Union of Artists di San Pietroburgo, una delle massime istituzioni culturali della città nonché sede principale degli eventi del Festival, motivato da una forte pressione da parte di alcune fantomatiche associazioni genitoriali e dei gruppi politici che si oppongono al ‘festival dei sodomiti’ che persegue “il vizio e la perversione”.

A quanto si sa, l’inaugurazione ha avuto comunque luogo alla presenza del Consolato Generale di Svezia, Gran Bretagna, di una delegazione del Consolato Olandese e di una rappresentanza dell’Unione Europea, dopo una ferma protesta da parte degli organizzatori e delle associazioni lgbtq europee (Coming Out e altri) che hanno ravvisato una preventiva censura e una insopportabile omofobia verso un festival a marchio queer.

Il Festival Queer , per la seconda volta, intende aprire i propri spazi agli artisti e spettatori, con il teatro sperimentale, la musica, la multimedialità e la fotografia dove i soggetti sono unici, l’arte diventa libertà di espressione di sé, libertà di capire noi stessi, accettare ed essere accettati; . seminari dove discutere di cultura queer. Serve a questo l’appuntamento di San Pietroburgo in una Russia istituzionale ancora cieca e sorda verso i suoi cittadini lgbtq, trattati con violenza e censure.

Ci saranno i Dragking Studio, Snega, Glyuklya (N.Pershina), Sindel, C.H.U. Group, MULTFILMY, Mona Pepperoni, Nerazluchniki, i nostrani Eyes Wild Drag in scena con Océan Le Roy, unit* ancora una volta in un unico spettacolo! Attraverso e oltre il kinging saranno donne, uomini, sogno, fantasia, realtà, vita, erotismo, seduzione, denuncia.

Cosa c’è di perverso in una manifestazione del genere, quale vizio, se non quello di diffondere cultura? La Russia di Putin ci sta abituando sempre più al dominio dell’economia e alla repressione verso le libertà civili individuali, particolarmente verso manifestazioni come queste o i Gay Pride impossibili a celebrarsi senza scontri con la polizia o gruppi organizzati di integralisti religiosi e naziskin.

Perché L’amministrazione comunale e il comitato per la cultura hanno fortemente raccomandato all’Unione Artisti di chiudere l’evento a causa della sua ‘propaganda omosessuale’, dimenticando che anche dalle nostre parti si fa cultura?

Nello stesso giorno in cui era in forse l’inizio del Festival Queer di San Pietroburgo, secondo quanto riferisce Pinknews e denunciato da Arcigay, Nikolai Alekseev, un importante attivista gay per i diritti umani, è stato arrestato all’aeroporto di Mosca. Da quanto si apprende, Alekseev è stato trattenuto e interrogato dal FSB e gli sarebbero state fatte pressioni perché ritiri le denunce contro la Federazione Russa presso la Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU), sulle continue violazioni del diritto di riunione e associazione per la comunità lesbica, gay e trans in Russia e sul divieto a manifestare in occasione del gay pride di Mosca.

Se questa è la Russia che intende entrare in Europa, c’è da sperare che chi al potere cambi mentalità e ragioni verso la comunità lgbtq; che non ci sia più quell’alone poliziesco di persecuzione verso le persone che vogliono liberamente manifestare e propagandare cultura e non solo difendere la propria e altrui omosessualità.
fonte queerblog

venerdì 17 settembre 2010

Il movimento lgbtq paralizzato sulla legge contro l'omofobia e transfobia? Scusate, c'è l'Europride


Pochi sanno, perché poco informati, che in Commissione Giustizia della Camera, sono nuovamente in discussione le proposte di legge 2802 e 2807 contenenti norme per la lotta all’omofobia e alla transfobia. Entrambe sono firmate da Soro del Pd e da Di Pietro dell’Idv. Per la seconda volta, l’onorevole Anna Paola Concia, sarà la relatrice dell’iter legislativo. La notizia, battuta dalle agenzie di stampa, ha avuto poco o nulla spazio nei giornali generalisti. Ma la cosa grave viene dopo.

In commissione, ad intervenire sulla proposta di legge, si fanno avanti quelli del Pd mentre i delegati dell’Idv fanno scena muta al pari dei colleghi del Pdl e Lega. Pare abbiano dimenticato l’intervento del Presidente della Repubblica che si era espresso a favore di una legge contro le violenze omotransfobiche. Su certi temi, si sa, la politica prende tempo, tergiversa, si fa persino silente e svogliata così da allungare i tempi e organizzarsi per il boicottaggio nell’aula parlamentare.

Come la pensino il Pdl e la Lega in materia ce ne siamo accorti a dicembre scorso, quando in pochi minuti la Concia ha visto sgretolarsi sotto i propri occhi un anno di alacre lavoro. Neppure il suo partito di riferimento, il Pd, si alzò unanime a difendere lei e una giusta legge. Tutti attaccati al carro dell’Udc che sollevò un caso di pregiudiziale incostituzionalità.

Ora il lavoro in Commissione Giustizia potrebbe riportare l’Aula di Montecitorio a occuparsi nuovamente di una legge che contrasti l’omotransfobia, sempre che tutti i gruppi trovino una linea comune. Si potrebbe fare presto, dando retta al Presidente Napolitano e persino alla Carfagna, ma l’inerzia della maggioranza sta già creando i presupposti per allungare i tempi e, una volta in aula, scatenare nuovamente i ‘papisti’ dell’Udc e il tacco duro della Lega. Vedremo!

Di certo, non aiuta l’imbarazzante silenzio delle organizzazioni lgbtq che in questioni così importanti per la loro e nostra comunità, dovrebbero stare in prima linea, denunciare apertamente tutta la politica che si mette di traverso per bloccare ogni legge che ci riguarda, fare comunicazione attiva non solo tra i propri militanti e iscritti. Invece pare sia scesa una imbarazzante cortina di silenzio, in attesa magari di svegliarsi quando tutto sarà inutile.

A denunciare questo “strano silenzio” è anche il sito Gay Freedom che parla di un “silenzio non casuale”.

Questo silenzio - si legge nell’articolo - non è casuale, e fa riflettere perché probabilmente in nome di alchimie, alleanze e avversari trasversali, il movimento lgbtq è in pratica paralizzato da mesi. Da dopo la sentenza della Corte Costituzionale, che in pratica ha detto che solamente il Parlamento può legiferare in materia di riconoscimento giuridico delle coppie gay, sia sul matrimonio gay, sia sull’annunciata e non convocata manifestazione nazionale sulla laicità prevista intorno al 20 settembre, sia sull’omofobia è calata una fitta cortina fumogena.

Uno dei motivi più plausibili? L’Europride 2011 che si terrà a Roma. Secondo il sito vicino all’ex presidente di Arcigay, Aurelio Mancuso, potrebbe essere proprio questa manifestazione a “distrarre” le associazioni dal mantenere alta l’attenzione sulla proposta di legge di Soro e Di Pietro.

L’Europride, si sa, è la più grande e diffusa manifestazione lgbtq che ogni anno si tiene in una diversa città europea. La scorsa edizione si è svolta a Varsavia, ora toccherà a Roma. A vincerla è stato il Circolo Culturale Mario Mieli, saranno loro gli organizzatori principali.

Ma la manifestazione fa gola anche alle altre sigle che non intendono essere estromesse. Non parliamo di costi o guadagni, visto che non abbiamo numeri per ragionare su questo versante, ma la visibilità è già un ottimo biglietto da visita per tutti.

In manifestazioni come l’Europride si devono fare i conti con i partecipanti locali e quelli che arriveranno da altre città italiane e dall’estero, si dovrà stilare un programma di eventi culturali, politici e ludici, si dovrà oliare una macchina organizzativa parecchio complicata, trovare un numero adeguato di volontari, costituire un programma di fund raising mirato e sottoporlo ad aziende interessate a svolgere il ruolo di sponsor.

A favore giocano altri fattori, persino commerciali e di forte impatto mediatico. Avviene sempre in manifestazioni del genere, nessuno scandalo quindi.

Ma che questo paralizzi l’attività politica, di lobbing delle associazioni, sembra un po’ troppo anche a noi. Si racconta di astio persino tra sedi diverse di una stessa associazione, di lotte sotterranee e di cannibalismo, dopo che in un congresso ha vinto l’uno o l’altro.

Mi chiedo come si potranno avere diritti in una condizione come quella che è sotto gli occhi di tutti, dove l’associazionismo lgbtq è così litigioso e assente sulle battaglie che dovremmo portare avanti. Gli egoismi personali, le ambizioni, si sono trasferite all’interno delle sigle lgbtq creando un vuoto movimentista insopportabile. Per quanto ancora?
fonte queerblog

Lgbt Transessualità, Australia trans nell'esercito Il capo delle Forze Armate "Trattatele con rispetto"


Il capo delle Forze Armate australiane, Angus Houston, ha emesso un'ordinaza lunedì scorso con la quale revoca il provvedimento e la politica dell'esercito che, di fatto, impediva alle persone transgender di arruolarsi.
Resistenze tra gli ufficiali che sono stati invitati a trattarle con dignità.

Le Forze Armate erano l'ultima agenzia governativa rimasta a licenziare i dipendenti perché avevano intrapreso il percorso di transizione. Il servizio di assistenza alle persone gay, lesbiche, bisex e transgender, il Defglis, sapeva che gli ufficiali avrebbero avuto difficoltà a comprendere.

Mentre le Forze Armate lavorano ad una nuova policy in merito a questioni di questo genere fin dallo scorso dicembre, l' Air Chief Marshall Houston ha chiesto agli ufficiali maggiore comprensione chiedendo loro esplicitamente di trattare "le persone transgender all'interno delle Forze Armate con equità, rispetto e dignità e di assicurarsi che non siano oggetto di comportamenti inaccettabili".

Diciotto anni fa, le Forze Armate australiane hanno tolto il divieto per le persone gay di arruolarsi e due anni dopo iniziò a riconoscere le coppie omosessuali come famiglie.

L'Australia, adesso, vuole seguire l'esempio di Spagna, Israele, Canada, Tailandia e Repubblica Ceca dove non solo le persone trans sono ammesse nell'esercito, ma vengono anche aiutate nel loro processo di transizione.

I militari gay, già da tre anni, sfilano con le loro famiglie durante i Pride australiani, ma aspettano ancora l'autorizzazione a farlo in divisa, come accade già per altre manifestazioni.
fonte www.gay.it

Ricerca Medica, Il cervello conserva tutti i ricordi dolorosi


Si dice spesso che i ricordi che ci hanno fatto male, quelli dolorosi, tendiamo a rimuoverli, quasi come una sorta di difesa naturale del nostro cervello nei confronti di ciò che ci ha causato sofferenza. Rimuovendo il ricordo, svaniscono anche le sensazioni spiacevoli ad esso associate.

Ma questo potrebbe non essere del tutto vero. O, almeno, potrebbe come nella memoria di un pc, restare qualcosa sottotraccia, immagazzinato per tutta la vita, che crediamo sia scomparso e invece esiste indelebile, magari a futura memoria per guidarci inconsciamente a evitare situazioni nuovamente pericolose o dolorose in futuro.

E' notizia degli ultimi giorni la scoperte di alcune aree del cervello che conservano, anche per una vita intera, tutte le emozioni che abbiamo provato e che sono indissolubilmente legate e connesse alle esperienze dolorose che abbiamo vissuto in passato.

Si tratta di una scoperta realizzata da un gruppo di ricerca dell'università di Torino coordinato dalla dottoressa Tiziana Sacco e dal dottor Benedetto Sacchetti dell'Istituto Nazionale di Neuroscienze.

Una notizia di rilevante importanza se si considera che potrebbe permettere di aprire nuovi scenari nello studio dei disturbi associati alla sfera emotiva.

Basti pensare ai disturbi post-traumatici da stress o alle più comuni fobie sviluppate spesso in seguito a un trauma che non ricordiamo nemmeno sia avvenuto.

Lo studio dell'equipe torinese è stato pubblicato sulla rivista internazionale "Science". La ricerca è stata condotta identificando nei topi alcune delle strutture cerebrali preposte alla conservazione del contenuto emotivo che gli stimoli acquisiscono con l'esperienza.

Pare che siano situate nella corteccia secondaria uditiva, visiva e olfattiva. Si tratta di zone chiamate anche cortecce sensoriali di "ordine superiore". Questo perchè si tratta di sezioni del cervello il cui compito è elaborare gli aspetti più complicati dell'informazione sensoriale.

Pare che quando viviamo un'esperienza che ci coinvolge dal punto di vista della sfera emotiva esiste un meccanismo per cui gli stimoli sensoriali che in quel momento riceviamo e che l'accompagnano, come odori, suoni e colori vengano immediatamente associati dal nostro cervello all'emozione che stiamo provando in quel momento.

Ecco perchè a volte un luogo, un odore, un cibo, possono metterci a disagio o ricondurci a stati d'animo non piacevoli: perchè magari erano presenti, anche se non ce ne siamo accorti, nel momento in cui abbiamo vissuto un'esperienza fortemente negativa che ci ha segnati, anche inconsapevolmente.

Gli studiosi sono certi che queste aree sono soggette a un aumento della presenza di quegli stimoli sensoriali che precedentemente erano corrisposti a situazioni dolorose. Pare invece che non subiscano alcun cambiamento se gli stimoli sensoriali, che colpiscono l'attenzione del topo non sono mai stati associati a eventi importanti o traumatici dal punto di vista emotivo.

La conferma di questi meccanismo arriva dal fatto che la mancanza dei singoli tratti di corteccia secondaria corrisponde alla perdita del ricordo degli eventi dolorosi capitati anche diversi mesi addietro. Tutto come prima, invece in caso di stimoli sensoriali non associati ad alcun contenuto emotivo.

Il dottor Benedetto Sacchetti spiega meglio il meccanismo illustrando che le cortecce sensoriali 'di ordine superiore' presenti nel topo trovano il loro corrispettivo nel cervello umano, con la differenza che in quest'ultimo hanno una maggiore estensione ed eterogeneità.

Gli studiosi sono convinti che nell'uomo le variazioni dell'attività sensoriale coinvolgono le medesime aree, con l'unica differenza che si concentrano in più punti specifici". L'importanza di questa scoperta sta nel fatto che ora i ricercatori possono procedere con lo studio sull'uomo che verrà condotto usando le tecniche di imaging".
fonte .dottorsport.info

giovedì 16 settembre 2010

Lgbt Transessualità e Transessualismo. Lettera aperta: Trans FtM (da femmina a maschio) innamorato di un trans, risponde Dr. Giuliana Proietti


Buonasera,ho 27 anni e sono un giovane transessuale FtM.Di recente ho cominciato una frequentazione con un ragazzo,anche lui transessuale.E’ questa una storia che vivo “segretamente” ,dal momento che la mia transessualità è già poco accettata (è raro che abbia trovato appoggio e/o comprensione da parte di qualcuno),quindi la mia storia è vista ancora più male,perchè molti si chiedono come mai non abbia vissuto “semplicemente”da donna,dal momento che ho una relazione con un uomo.

Non tutti comprendono la differenza tra identità di genere e orientamento sessuale e mi danno molto filo da torcere.
Comunque,col mio compagno ho rapporti sessuali ,per quanto il mio corpo lo permetta,ma è la prima volta che ho rapporti così “alternativi”(non avendo un pene e essendo ancora bloccato da un corpo che mette disagio,è un po” difficile organizzarsi).

E’ la prima volta ma la vivo molto bene,mi sento finalmente a mio agio in confronto a quando ero “costretto” a calarmi in un ruolo non mio.
Volevo chiederle:è una situazione che può durare?Abbiamo trovato la nostra dimensione “alternativa” e la viviamo bene…ma può essere una dimensione stabile?temo che col passare del tempo lui possa iniziare a desiderare quella virilità che io fisicamente non posso dargli in toto.

E’ come se non riuscissi ancora ad abituarmi al fatto che non tutti i rapporti sono fatti secondo “standard”,ma ci sono anche quelli “alternativi”.
Lei cosa ne pensa?
Grazie mille,
F

Gentile F.,

Non credo che l’essere forniti dei “giusti” attributi per soddisfare il piacere dell’altro sia di per sé foriero di stabilità e certezze nella coppia: se così fosse, nessuna coppia eterosessuale si separerebbe, nessuna coppia etero avrebbe problemi sessuali…

Dunque, se è vero questo, deve essere vero anche il contrario, cioè che una coppia possa rimanere insieme, pur non essendo dotata naturalmente degli strumenti che sarebbero più “adatti”, in base al proprio orientamento sessuale. Del resto, nei rapporti stabili, oltre alla sessualità c’è anche il piacere di stare insime, l’amicizia, la complicità, la solidarietà, la stima…

Non è detto dunque che il suo partner debba necessariamente stancarsi a causa delle sue “carenze”. Inoltre, se due persone sono entrambe adulte e consenzienti, non commettono alcun reato amandosi e avendo rapporti sessuali e l’unico giudizio morale che ha davvero valore in queste cose è quello dei due interessati. Nessun altro infatti è in grado di esprimere giudizi sull’argomento (poiché fa comunque riferimento a propri schemi mentali, ai propri pregiudizi).

Detto questo, visto che siete nati geneticamente uomo e donna, non si può non dire che la vostra vita potrebbe essere molto più facile se riusciste a vivere la vostra sessualità nel vostro privato, senza voler necessariamente coinvolgere gli altri nel vostro essere “diversi”. Tante persone sono “diverse”, eppure nessuno lo sa… Non è certo bello nascondersi, ma credo che essere costantemente al centro dell’attenzione non giovi, alla lunga, né alla salute psicologica delle persone, né al loro rapporto di coppia.
Dr. Giuliana Proietti
fonte ilsessoelamore.it

Libri Lgbt, Edmund White: "Ragazzo di città" a Mantova al Festivaletteratura per raccontare la New York gay


Non ci sono rappresentazioni migliori di un passato, di quelle che si riescono a raccontare come se quel passato fosse capace di replicarsi oggi. Luoghi dove non siamo mai stati, eppure incarnano parte della nostra storia, delle nostre evoluzioni di costume, delle nostre liberazioni culturali. Tra gli scrittori che meglio di altri riescono a rifiorire un mondo oramai lontano nella memoria, si annovera Edmund White, oramai settantenne che parte di quegli anni (Sessanta, Settanta) conserva epiche memorie di vissuto, tradotte in libri che diventano documenti a futura memoria, percezione di autentici sentimenti.

White, probabilmente tra i migliori scrittori viventi americani, ha un suo stile “europeo” che piace parecchio e che lo fa epigone narrante anche del Vecchio Continente. Non è un caso che negli anni ‘80 abbia messo radici, per lungo tempo, a Parigi e prima ancora i suoi viaggi a Roma e, naturalmente, Venezia, in compagnia dell’amico David Kalstone.

Domenica, 12 settembre, Edmund White, è stato a Mantova, tra i protagonisti al Festivaletteratura, dove ha parlato del suo nuovo libro: Ragazzo di città (Playground, traduzione di Alessandro Bocchi, pagg. 302, 18 euro). La letteratura firmata White, sembra rincorrersi di libro in libro, in un viaggio affascinante tra sesso e arte, ricordi e solitarie riflessioni.

Decisamente interessante il mondo narrato da Edmund anche in questa sua ultima fatica letteraria, nostalgico e irripetibile, precursore di lotte e di vittorie contro una cultura di una New York omofobica, razzista, xenofoba, lercia, degradata. Nascerà di lì a breve il Movimento omosessuale, per mano (meglio, per tacco) di una transessuale, grazie alla ribellione di Stonewall.

Ho conosciuto tanti gay - narra White - perché ero attratto da loro. Ma c’erano settori della cultura molto omofobici. Per esempio nella corrente dell’Espressionismo Astratto [il movimento nasce a New York negli anni quaranta e si sviluppa principalmente tra i pittori gestual, ndr], c’erano gay o bisessuali che però si nascondevano. Anche la letteratura era dominata da scrittori ebrei, Roth, Bellow, Malamud, ritenuti omofobici. Le coppie gay erano rare, e comunque negli anni ‘60 mi odiavo talmente che guardavo gli amici gay con disprezzo, giudicandoli “ammalati”.

Che White abbia avuto problemi con la sua omosessualità, del resto è ben narrato in My Lives, (edito sempre da Playground) così come si era esercitato in biografie di altri omosessuali come Jean Genet, Marcel Proust o ne La doppia vita di Rimbaud, raffigurando spesso una inquietudine che appartiene più a lui, un peregrinare tenero e isterico tra chi quella omosessualità l’ha dovuta misurare con i suoi tempi, mai uguali neppure a quelli dello scrittore statunitense.

C’è in Ragazzo di città la creatura di quei tempi magnifici e al contempo malsani: le avventure sessuali, il disinteresse per due gay che girano per mano la città, il disincanto di turbolenti mutamenti. Fino allo stop obbligato della tragedia dell’aids. È una creatura superba, viva, parecchio sbruffona che si fa largo tra factory di Andy Warhol e gli schizzi isterici e meravigliosi di quell’anima punk di Basquiat.

C’è William Borrough che provocariamente dice a White:

Se voglio scrivere di sesso non mi faccio seghe per molti giorni, così sono sicuro di essere arrapato e pronto per descrivere quello stato.

Bella o malvagia, o entrambe, la New York di White, ricca di storie, testimone di un mondo acerbo e succulento che riesce a tradurre in diritti di oggi la presa di coscienza di molti gay, lesbiche, transessuali.

Non credo per fede - scrive White - ma perché il Vaticano continua ad avere molto potere sulla vita politica e privata degli italiani. Del resto tutte e tre le religioni monoteiste, ebraismo, cristianesimo e Islam, sono profondamente omofobiche.

Un incontro, quello di Mantova, necessario, imperdibile, non solo per capire e sentire, ma in un certo modo, allenare la mente ad una storia così magistralmente narrata da Edmund White.

Lo scrittore pare si stia preparando ad un libro di memorie, non prima di aver dato alle stampe un’altra narrazione di amore tra un omosessuale e un eterosessuale.

Resta una penna importante, quasi unica nello stile, quella di White. Per questo i suoi libri necessitano un posto d’onore in ogni libreria. Di letteratura gay e non.
fonte queerblog da mario cirrito

Festival del Cinema, Panoramica: a Milano la rassegna dei film di Venezia e Locarno


A Milano dal 15 al 23 settembre approdano i grandi film provenienti dalla 67° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e dal 63° Festival del Film di Locarno.

Si tratta della prestigiosa rassegna Panoramica che, ormai da 31 anni, raduna appassionati di cinema (e non solo di blockbuster americani pieni zeppi di effetti speciali) grazie al sostegno dell’Agis, l’Associazione Generale Italiana Spettacolo.

La kermesse propone in alcune selezionate sale cinematografiche della città, oltre 30 film in anteprima tra cui il nuovo film da regista e interprete di Ben Affleck, The Town, il documentario Niente paura di Piergiorgio Gay, con musiche di Ligabue e la fresca vincitrice del Leone d’Oro Sofia Coppola con il suo Somewhere.

Tutti i film saranno in lingua originale con sottotitoli in italiano e le proiezioni sono riservate ai maggiori di 18 anni.

Per ulteriori informazioni potete visitare il sito www.lombardiaspettacolo.com.
fonte blog.milano-italia.it

Iniziative per i Diritti Lgbt Verona: si inaugura oggi lo Sportello informativo e di assistenza legale per i migranti gay e transessuali


Iniziativa di una rete di associazioni per i diritti civili di gay, lesbiche e transessuali. Alla cerimonia di inaugurazione la tavola rotonda “Immigrazione, sessualità, diritti”.

Nasce a Verona lo Sportello Migranti gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, volto a fornire informazioni ed assistenza anche legale ai migranti omosessuali per l’accesso alla protezione internazionale (status di rifugiato e protezione sussidiaria) o umanitaria in ragione delle persecuzioni e discriminazioni per orientamento sessuale nel Paese di origine.

Lo sportello è promosso una serie di associazioni (ARCI Verona, il Germoglio, Arcilesbica Verona, Arcigay PIaneta Urano Verona, Circolo Pink GLBTQE Verona, ASGI - Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione) ed è aperto alla collaborazione di chiunque sia interessato.

Lo sportello verrà inaugurato a Villa Buri, nell’ambito dell’iniziativa “Cantieri dei mondi nuovi” con la tavola rotonda Immigrazione, sessualità, diritti.
(Red.)
fonte immigrazioneoggi.it

mercoledì 15 settembre 2010

Lgbt Transessualità e identita di genere, Francia: Quando il prof cambia sesso


Una situazione nuova, inusuale, che però nel tempo diventerà sempre più frequente: quella del cambiamento di sesso di un insegnante. Il caso fa ancora più rumore se l’insegnante presta la sua attività in una scuola cattolica.

E’ accaduto in Francia, dove un insegnante di fisica presso la scuola cattolica privata di Saint-Herblain, alla periferia di Nantes, durante l’estate ha cambiato sesso. E così, ad accogliere gli studenti nel primo giorno di scuola, giovedì scorso, non è stato il vecchio professor Vincent, ma la nuova professoressa Martine.

Dominique Eddy, direttrice del liceo Saint-Dominique, dove lavora Martine, ha trasmesso, d’intesa con l’Associazione dei Genitori degli alunni della scuola privata (Apel), una lettera ai genitori, informandoli della situazione, prima dell’inizio della scuola.

“Questo cambiamento di identità è un percorso personale sul quale non vogliamo prendere posizione. Ciò che conta è il lavoro quotidiano e la professionalità del docente”. Tuttavia, la direzione diocesana ha affermato di aver proposto al docente interessato, “per agevolare il suo cambiamento di identità”, un congedo di un anno per fare un corso di formazione oppure un trasferimento in un altro istituto. E’ stato anche richiesto l’intervento di uno psicologo per parlare agli studenti del Saint-Dominique il primo giorno di scuola.

Un rappresentante della scuola Apel ha detto, comunque, che il caso è stato considerato “una scelta personale perfettamente legittima”.
Fonte: Le Parisien via ilsessoelamore.it

Lgbt identità di genere, Transessualismo: il minimo che c’è da sapere…


Molte persone ritengono che il transessualismo sia un fatto moderno, dovuto alla decadenza dei costumi: in realtà questo fenomeno, come dimostrano molti rinvenimenti archeologici, è sempre esistito.

Il termine, già presente nella letteratura scientifica per distinguere: i/le "TRANSESSUALI dai TRAVESTITI" venne ripreso da David O. Caudwell nel 1949 per descrivere un quadro clinico caratterizzato da angoscia relativa al proprio sesso anatomico, che definì “Psychopatia Transexualis“.

Nel 1953 fu Harry Benjamin, con il suo “Travestitism and Transexualism” che sdoganò definitivamente il termine, facendogli acquisire una dimensione autonoma rispetto ad altri disturbi dell’orientamento sessuale.

Nel 1971 il chirurgo plastico Donald Laub e lo psichiatra Norman Fisk introdussero il termine “disforia di genere” per definire i disturbi legati all’identità sessuale, caratterizzati da esplicito rifiuto e disagio nei confronti del propio sesso biologico e desiderio di esprimere il proprio genere sessuale con gli attributi del sesso opposto.

Nel 1974 si distinse, ad opera di due psicoanalisti (Person e Oversey) il transessualismo primario (la convinzione di appartenere al sesso opposto sarebbe insita sin dall’infanzia) e transessualismo secondario (l’esordio sarebbe postpuberale e segnerebbe un passaggio al transessualismo partendo da comportamenti feticisti, di travestitismo, omosessuali, ecc. in seguito ad un trauma o ad una percezione di inadeguatezza rispetto al proprio sesso.)

Il transessualismo entrò a far parte della classificazione ufficiale dell’APA (American Psychiatric Association) a partire dal 1980, quando venne incluso nella terza edizione del DSM, tra i disturbi psico sessuali, in una sezione riguardante i disturbi dell’identità di genere (DIG).

Nel DSM III-TR (1987) il transessualismo venne spostato dalla sezione disturbi psicosessuali a quella dei “disturbi tipicamente già evidenti nell’Infanzia, Fanciullezza e Adolescenza”, data la precoce comparsa dei segni della condizione nella fase dello sviluppo. Da quella edizione anche l’omosessualità fu cancellata definitivamente dai disturbi mentali.

Nel DSM IV (1994) il soggetto maschio con disturbo di identità di genere viene descritto come un soggetto la cui identificazione col sesso opposto si manifesta con un eccessivo interesse per le tradizionali attività femminili (es. preferenza nell’indossare abiti da donna, nel preferire giochi e passatempi tipici del sesso femminile, evitamento di sport competitivi e di giochi tipicamente maschili, ecc.)

Nelle bambine si ha il desiderio di avere un pene, il rifiuto di indossare abiti femminili, preferendo capelli corti, abbigliamento e giochi tipicamente maschili. Nei sogni e nelle fantasie, sia nei maschi che nelle femmine vi è identificazione con soggetti del sesso opposto, quanto alla scelta dei ruoli. Secondo il DSM IV TR la prevalenza (cioè il numero di casi contemporaneamente presenti un una certa popolazione di riferimento sarebbe 1 su 30.000 per gli uomini e 1 su 100.000 per le donne.

In effetti molto più frequenti sono le richieste di cambiamento di sesso MtF (Male to Female) che non FtM (Female to Male)

Perché vi sia effettivamente un DIG il desiderio di appartenere al sesso opposto deve interferire con le attività ordinarie, ad esempio nell’incapacità di sviluppare esperienze e relazioni sociali adeguate, il che porta spesso all’isolamento, al cattivo rendimento scolastico, ad essere vittima di bullismo, ecc.

In Italia la legge sul cambiamento di sesso è stata istituita nel 1982 (legge 164/82)
Dr. Walter La Gatta
fonte ilsessoelamore.it

Libri, Il Segreto del Magnetismo Personale di Theron Q. Dumont (William Walker Atkinson)


Un corso avanzato su come attrarre il meglio dalla vita con il magnetismo personale e l’energia mentale.

Il segreto del magnetismo personale è un corso avanzato su come diventare una persona magnetica, capace di attrarre a sé le situazioni e le persone desiderate. L’autore illustra i passi per sviluppare un carattere magnetico e aumentare i poteri personali, mettendo il lettore in grado di coltivare il successo e difendersi dagli ostacoli che può trovare sul suo cammino.

Svela la formula per diventare felici e per riportare l’uomo e la donna verso il ruolo che il loro Creatore aveva inteso sin dalle origini. Dumont (Atkinson) non si dimentica mai dell’importanza di un comportamento etico e di quanto le nostre azioni e pensieri riescono a influenzare il prossimo. I grandi poteri che insegna a ottenere sono perciò soggetti alle leggi universali della legge di corrispondenza di cui egli sottolinea la responsabilità.

William Walker Atkinson (alias Yogi Ramacharaka) era un personaggio misterioso. I suoi dati biografici indicano che nacque a Baltimora il 5 dicembre 1862. Della sua infanzia è noto solo il fatto che frequentò le scuole pubbliche.
Nel 1889, quasi ventisettenne, sposò Margaret Foster Black dalla quale ebbe due figli.

Lavorò da libero professionista fino al 1895 quando venne ammesso al Foro della Pennsylvania come avvocato. Dopo pochi anni, a seguito di una profonda crisi personale, si avvicinò alla scuola del New Thought che si prefiggeva il raggiungimento di salute, benessere e felicità attraverso il controllo delle proprie credenze e aspettative nei confronti di un principio divino positivo e benevolente. Per meglio seguire tale filone di pensiero, si trasferì con la famiglia a Chicago dove continuò la sua carriera di avvocato.

La sua carriera di scrittore ebbe invece inizio grazie a due editori del New Thought, Sydney Flower ed Elizabeth Towne, che pubblicarono i suoi scritti per lunghi anni contribuendo attivamente al suo successo. Viste le molte attività in comune, Atkinson aprì una sua scuola, la Atkinson School of Mental Science, nello stesso palazzo della New Thought Publishing Company di Flower.

Atkinson amava molto usare pseudonimi secondo il pubblico al quale si rivolgeva. Il suo nome d’arte più famoso fu "Yogi Ramacharaka" che utilizzò, dal 1900 al 1912, per pubblicare testi sull’induismo ancora oggi di grande attualità e importanza. Rimane tuttora ignoto il modo in cui l’autore sia riuscito ad approfondire a tal punto il pensiero e le scienze orientali.

Ananda, un ricercatore belga cha ha analizzato l’argomento, sostiene l’ipotesi che Atkinson sia stato allievo di Baba Bharata, un famoso yogi vissuto negli Stati Uniti ai primi del 1900, a sua volta discepolo di un maestro indù dal nome originale di Yogi Ramacharaka. Altre fonti sostengono che l’autore si sia recato in Oriente per studiare presso dei maestri indù.

Di certo le uniche informazioni attendibili traspaiono direttamente dai suoi scritti nei quali descrive il percorso filosofico degli studi orientali, accompagnato da pratiche esoteriche apprese empiricamente e perfezionate negli anni.
Nella maggior parte dei libri scritti come Ramacharaka. traspare il tema della necessità insita nell’uomo di riappropriarsi del corpo e della salute, prima di poter procedere verso livelli di conoscenza più elevata.

Questo tema, riscontrabile anche nei rari testi occulti che trattano la fine della malattia sulla Terra, diventa in lui dominante al punto che, nel 1906, egli raccoglie in un unico testo, "La Guarigione psichica", tutte le tecniche di guarigione a lui note.
Per quindici anni, dal 1900 al 1915, la produzione con lo pseudonimo di Ramacharaka è intensissima, così come quella a nome Atkinson per quanto riguarda il filone New Thought. Nel 1908, trova anche il modo di scrivere un libro sull’ermetismo, "Il Kybalion".

Nel 1915 (?), con lo pseudonimo di Magus Incognito firma un altro testo sulla simbologia Rosacroce, "La Dottrina segreta dei Rosacroce".
Circa nel 1920, Atkinson rinnegò il gruppo New Thought che si era costituito intorno ai suoi insegnamenti perché era diventato troppo settario, elemento assolutamente contrario al suo credo. Si trasferì in California e iniziò a riacquistare i diritti d’autore, che aveva venduto a editori o amici del gruppo New Thought per riappropriarsi dei suoi scritti e del loro contenuto.

Da allora firmò i libri solo con il suo vero nome e iniziò la ristrutturazione organica del suo pensiero. Il capolavoro di quel periodo è "L’Energia mentale: il segreto della magia" (1935), nel quale riunì le sette lezioni di "The Secret of Mental Magic" e alcuni capitoli fondamentali di "Mental Fascination", con capitoli introduttivi e collegamenti inediti e altamente chiarificatori. Il risultato è un’opera organica di straordinaria ricchezza ed intensità. Morì a Los Angeles il 22 novembre 1932.
fonte www.ilgiardinodeilibri.it

Politica e Diritti Lgbt, Il Montenegro contro le discriminazioni sessuali


Anche il Montenegro, lo stato europeo della penisola balcanica, ha fatto alcuni passi avanti nei confronti della comunità lgbt locale. Nei giorni scorsi, con una larga maggioranza (67 voti favorevoli, 6 voti contrari e 4 astenuti), il Parlamento ha adottato una legge anti-discriminazioni che include anche la comunità lgbt.

A dare l’annuncio è stato L’Ilga-Europe, che ha espresso la sua somma soddisfazione per la decisione raggiunta in questo Stato, che così ha dimostrato di avere rispetto per i diritti umani di tutti i cittadini, senza distinzioni basate sull’orientamento sessuale.

Tuttavia l’Ilga ha anche espresso il suo disappunto di fronte all’atteggiamento del Ministro dei diritti umani delle minoranze Mr. Ferhat Dinosha, che si è spesso opposto all’inclusione della comunità lgbt nella legge contro le discriminazioni.

Lilit Poghosyan, dell’ILGA-Europe, si è comunque complimentata con il paese per il grande passo avanti fatto nel Paese lo scorso 27 Luglio 2010.

“Ci congratuliamo con il Montenegro per questo importante atto legislativo – ha dichiarato la Poghosyan – e siamo felici di constatare che quasi tutti i paesi dei Balcani occidentali, hanno introdotto una legislazione anti-discriminazione che fornisce protezione contro la discriminazione, compresa quella basata sull’orientamento sessuale, come richiesto dalla UE“.
Via | Ilga-europe gaywave.it

martedì 14 settembre 2010

Proposition 8 Special, Film lgbt


Il primo film a tematica omosessuale fu "Chained: The Story of the Third sex" del grande regista Carl Theodor Dreyer. In realtà, è dall'inizio della storia cinematografica che i riferimenti sono evidenti, anche se non esplicitati. Tra le massime icone, la femme fatale Marlene Dietrich che, in "Marocco" di von Stenberg, si travestì da uomo e baciò dal palco una donna.

Senza voler indugiare sul passato, ricordiamo che il neorealismo italiano fu caratterizzato da riferimenti omosessuali marcati ma non diretti, volti ad interpretare il dualismo tra chi ben agisce (italiano) e chi agisce male (lo straniero).

Questa medesima concezione non positiva è tipica del codice di autoregolamentazione Hays, che limitò la portata di tutto cinema, impedendo qualsiasi cosa potesse turbare i cittadini e oltraggiasse la morale autoimposta. In realtà, nonostante la censura, il cinema degli anni d'oro è ricco di riferimenti al mondo sessuale. E non ne sono esenti anche i registi moderati come Frank Capra.

Va detto che negli anni '60 comincia un cambiamento di rotta, culminato nella commedia italiana anni '70, in cui lo stereotipo vince la battaglia mediatica, conquistando gli spettatori. Già dagli stessi anni '70, però, il cinema si problematizza e anche la questione omosessuale riceve un attenzione difforme.

Tutto parte dai Moti di Stonewall e abbraccia le varie fasi di rivalutazione sociale. In queste ultime settimane, è uscito il documentario negli Stati Uniti sugli scontri manifestanti-polizia di questi anni.

Nasce il cinema "queer" che arriva fino ad oggi. Vecchi classici del passato vengono recuperati. E' il caso del "Canto d'amore" di Jenet, un film che mescola poesia e pornografia e si afferma una generazione di cineasti orientata al genere direttamente, militante.

La figura di Pasolini, dall'alto della sua religiosità, ne è un esempio. Ma, in modo difforme, anche Visconti e Fellini aiutano. In Germania Fassbinder definisce in maniera ipercostruita la tematica, arrivando alla teatralità pura. Il giro di boa riguarda la storia di Harvey Milk e l'Oscar assegnato nel 1981 al documentario di Rob Epstein sulla sua figura (in uscita dello stesso regista il 27 Agosto "L'urlo").

Mi preme sottolineare l'importanza storica di questo capolavoro, non solo per motivazioni di liberalizzazione, ma per la perizia tecnica. "The times of Harvey Milk" è un grande viaggio alla scoperta dei lati più complessi dell'uomo, senza farne un santino, ma enfatizzando la sua dimensione di "normalità".

Le interviste, che si integrano nei documenti originali filmati e nella capacità di sussumere ogni aspetto dalla cronaca dei network fino ad esemplificarlo sullo schermo, sono dei documenti storici che trascendono l'individualità per giungere a descrivere la realtà universale dei fatti.

Il documentario, come detto, è la base necessaria di partenza per un film narrativo come "Milk". Gus Vas Sant ne è debitore. Nel corso degli anni Novanta, sono state affrontate tutte le problematiche omosessuali.

Pedro Almodovar, Gregg Araki, John Cameron Mitchell hanno stupito per il ricorso ad elementi quasi pornografici. Incline alla tradizione hollywoodiana, che ha sdoganato una figura talvolta stereotipata, talvolta normalizzata del mondo queer, partendo in primo luogo dal mezzo televisvo, si è dimostrato Ang Lee, che ha sconvolto il genere western con la storia d'amore tra i cowboy Heath Ledger e Jake Gyllenhall, divenuta un simbolo di melò/amore universale.

"Brokeback Mountain" è stato il capitolo più importante del mondo queer, la cui presa politica è ancora evidente. Ang lee ha attraversato con continuità la materia.
Ora si attende la famiglia lesbica allargata del piccolo e amato "The kids are all right" con Annette Bening e Julianne Moore.

Oltre alla generazione militante, il cinema omosessuale prosegue la starda dell'enterteinement, mai venuta meno, con dei "cult-movie" come "Priscilla" e dei prodotti di quarta categoria demenziali o pseudotali.

Ricordiamo, che il primo personaggio trans va ricondotto al genio di Ed Wood, il "regista peggiore della storia", con Glen or Glenda, mentre la prima coppia lesbica (e il primo film a tematica) è del 1931 e si chiama "Maedchen in uniform". Il coming-out o le speculazioni da outing sono prassi di ogni fase della storia dello spettacolo.
fonte contactcinema.blogspot.com

Viaggi e curiosità, A spasso per Parigi a bordo della carrozza di Cenerentola


Se siete intenzionati a trascorrere a Parigi qualche giorno, magari in occasione di un importante anniversario, quest’idea potrebbe conquistare del tutto la vostra anima gemella. Si tratta di un tour della Ville Lumiere a bordo di una carrozza come quella di Cenerentola, a forma di zucca, e trainata da un bellissimo cavallo bianco. Un’idea originale, e assolutamente romantica, che è venuta a Philippe Delon e che costa 1200 euro.

Si sa, Parigi è la città dell’amore e sono molte le coppie che si dichiarano proprio nella bella capitale francese. A Philippe Delon è venuta la romantica idea di far rivivere a tutti gli innamorati la bellissima fiaba di Cenerentola.

Proprio come quella della principessa anche la carrozza di Delon, che è stata fabbricata in California e poi acquistata dalla sua società di carrozze, Paris Caleches, è stata infatti realizzata a forma di zucca ed è trainata da un bellissimo cavallo bianco, Balthazar di 11 anni. A bordo della bellissima carrozza bianca si può ammirare tutta Parigi, i suoi angoli più suggestivi e romantici ma anche quelli più famosi.

Il tour dell’intera città dura in tutto quattro ore, il prezzo è 1200 euro. Un’idea tanto romantica che sta spopolando a Parigi tra i molti innamorati della città che vogliono vivere, anche se solo per poco tempo, la fiaba di Cenerentola a bordo della sua carrozza.
fonte Il Messagero, via myluxury.it

LGBT, CALCIO: STUDIO GRAN BRETAGNA , 1 SU 4 CONOSCE GIOCATORI GAY MA E' SEGRETO 'COLPA DI AGENTI E CLUB, NON DEI TIFOSI: 90% E' CONTRO L' OMOFOBIA


LONDRA, Ci sono mezzo milione di calciatori professionisti nel mondo, "ma nessuno di loro ha mai detto di essere gay". Lo sostengono due ricercatori britannici, che hanno intervistato 3.000 tra giocatori, allenatori, arbitri e tifosi per uno studio: più di uno su quattro ha detto di conoscere giocatori omosessuali.

I risultati della ricerca, condotta da Ellis Cashmore e Jamie Cleland, sono stati inviati alla federazione calcistica e all'associazione calciatori inglesi. Il 27% del campione ha detto di conoscere personalmente calciatori gay. "Ma nessuno di loro ha fatto il passo di rivelarlo pubblicamente", ha spiegato Cashmore.

Il calcio britannico conosce il precedente di Justin Fashanu, fratello del più famoso John e attaccante di colore che giocò per diverse squadre - tra cui Norwich City, Nottingham Forest e Manchester City - e fu messo alla berlina dopo il suo outing: si suicidò nel 1998, a 37 anni.

Di recente, ha fatto scalpore nella Spagna dei matrimoni gay la foto di Zlatan Ibrahimovic e Gerard Piquè in atteggiamento confidenziale, e i due campioni del Barcellona hanno dovuto precisare che si trattava solo di un saluto. "Non mi è mai capitato in 40 anni di carriera di incontrare un giocatore gay", disse Marcello Lippi quando era ct azzurro, aggiungendo che confessarlo non sarebbe opportuno. Secondo i ricercatori, non è la paura del giudizio dei tifosi a indurre i giocatori gay a nascondere le loro preferenze sessuali.

"I tifosi stanno sfidando le organizzazioni che governano il calcio a contrastare la cultura del segreto che circonda i calciatori omosessuali", sostiene invece il ricercatore, professore di cultura, media e sport alla Staffordshire University. Secondo i tifosi intervistati, l'omosessualità viene nascosta dai giocatori sotto la pressione dei procuratori e delle società, ha sottolineato Cleland, docente di sociologia ed ex portiere del Coventry City: "I tifosi dicono che troppo spesso si dà la colpa a loro, ma oltre il 90 per cento ritiene che non ci sia spazio per l'omofobia nel calcio".

"A quanto pare dietro la segretezza nel calcio si sono pressioni commerciali - ha affermato Cashmore -. Ma essere gay non ha danneggiato le carriere di attori, musicisti e politici e le persone intervistate ritengono che il primo calciatore dichiaratamente omosessuale avrebbe notevoli opportunità pubblicitarie".
fonte ANSA REUTERS

Solidarietà e Personaggi Lgbt friendly, il jockstrap di Ben Cohen all'asta per un'associazione gay


Il rugbista inglese Ben Cohen ha messo all’asta il suo jockstrap firmato devolvendo il ricavato, circa 360 euro, ad un’associazione che si occupa della salute dei gay. Cohen, che ha messo all’asta anche altri suoi oggetti e si è sempre impegnato per la causa gay (apparendo anche in riviste gay) ha detto:

“Lo sport è parte importante della mia vita, ed è bello vedere una comunità che si incontra e si diverte attraverso lo sport. Inoltre è importante raccogliere fondi per il lavoro svolto dalla GMFA che saranno devoluti per la salute delle persone gay”.

E noi aggiungiamo che è sempre bello vedere uno sportivo che non si fa mille problemi a sostenere la causa gay.
fonte queerblog

lunedì 13 settembre 2010

Pennsylvania Diritti Lgbt, La patente “variazioni sul sesso” per le persone Transessuali senza intervento chirurgico di “riassegnazione” di genere


Il Dipartimento dei Trasporti della Pennsylvania sta cambiando la sua politica su come si identificano le persone transessuali per quanto riguarda la patente. Infatti entrera’ in vigore una normativa che permetterà alle persone di cambiare il sesso sul loro documento, se vivono a “tempo pieno” il loro nuovo sesso, certificandolo mediante documentazione medica o psicologica.

Le regole precedenti permettevano solo variazioni di sesso per i conducenti avevano avuto un intervento chirurgico di “riassegnazione” sessuale.
ESSERE CIO’ CHE SI VUOLE!
Sarebbe giusto se fosse cosi’ anche in Italia?
fonte italianbloggers.it

Serie TV Lgbt "Glee" agli Emmy premi per Jane Lynch e Ryan Muprhy


Tutti si aspettavano che facesse il botto, invece il pluriacclamato telefilm Glee si è dovuto accontentare di due riconoscimenti agli Emmy Awards 2010, gli Oscar della televisione d’Oltreoceano: la serie tv ha ricevuto due riconoscimenti, uno per la migliore attrice non protagonista in una comedy, andato a Jane Lynch, interprete di Sue Sylvester e uno per la migliore regia, andato a Ryan Murphy.

Niente gloria invece per il giovanissimo attore gay dichiarato Chris Colfer, che interpreta Kurt Hummel: il premio per il migliore attore non protagonista di una serie comedy è andato invece a Eric Stonestreet di Modern Family, l’eccentrico omosessuale che veste i panni di Cameron Cam Tucker. Di questa serie molto innovativa ci occuperemo al più presto.

Intanto, il popolo dei Gleeks, dal 15 settembre Fox Italia manderà in onda la seconda parte della prima stagione: si comincia con The power of Madonna!
fonte gaywave

Arte, a Borgomanero una mostra dedicata alla donna


Dal 7 settembre al 1 ottobre 2010 presso la Galleria Eventinove di Borgomanero (No) si terrà la collettiva MY LADY, una mostra che proporrà una selezione di importanti opere di artisti di livello nazionale e internazionale, ispirate all’universo femminile e alle sue molteplici sfaccettature.

Due grandi maestri come Giosetta Fioroni e Alex Katz affiancano tre giovani artisti italiani, in un raffinato percorso tra le forme e gli sguardi del genere femminile; un confronto generazionale ma anche un confronto tra generi, donne che ritraggono donne e uomini, nel tentativo di coglierne la loro essenza, dall’infanzia alla consapevole maturità del corpo femminile dell’età adulta, passando attraverso le insicurezze e le sfrontatezze adolescenziali.

E proprio il mondo dell’adolescenza è presentato da Roberta Savelli (Giussano, MI, 1969) utilizzando una tecnica pittorica estremamente delicata: una leggera linea di contorno definisce le immagini e nel contempo l’identità delle fanciulle, nella condizione di passaggio tra l’infanzia e l’adolescenza.

Il raffinato studio di introspezione, attraverso gli sguardi di queste giovani che spesso trapassano lo spazio pittorico, superandone la superficie, alcune volte ci colpisce e ci coinvolge, mentre talvolta si perde in ambientazioni indefinite e non connotate.

Nella pittura di Leonardo Greco (Piumazzo, MO, 1975)I morbidi ritratti femminili ricordano gli album di nudi dell’Ottocento: le espressioni liberano timidi sorrisi, pur mantenendo una vena malinconica e ogni figura slitta nella successiva, in una lenta giostra d’immagini. Sono suggestioni antiche, che acquistano, però, una grande modernità nella ripetizione e nella serializzazione dell’immagine, quasi come una campionatura musicale che reinterpreta con accostamenti nuovi suoni che già ci appartengono.

Anche il giovane artista Paolo Maggis (Milano, 1978), al quale la galleria dedicherà una mostra
personale ad ottobre, incontra e si scontra con soggetti femminili, dei quali spesso la moglie è la fonte di ispirazione: è un approccio forte, di grande vigore, spesso drammatico e dall’inevitabile coinvolgimento emotivo.

Le luci squarciano improvvisi bui, ed emergono così dall’ombra corpi carichi di straordinaria espressività.
Giosetta Fioroni (Roma, 1932) è definita la signora dell’arte italiana. Le sue carte qui presentate,
ritraggono profili femminili che hanno una matrice comune, legata alla visionarietà, all’infanzia e ai
sentimenti. La sua poetica mescola il presente con la memoria, sull’onda del sentimento e della
nostalgia, evocata anche dall’uso della ceramica, miscelando colori opachi e smalti lucidi.

Completano la rassegna i disegni a china del grande maestro Alex Katz (New York, 1927),artista
americano riconosciuto a livello internazionale. Muse ispiratrici sono le donne, dove il loro essere è sufficiente a evocare un immaginario, un mondo ben definito. L’apparente essenzialità di queste opere nasconde allusioni ad una realtà più profonda. Le carte presentate sono pubblicate sul catalogo della mostra di Milano Friends and relatives.

Nell’ambito della mostra si terranno anche due esclusive serate ispirate al nome della pluripremiata collezione di pentole “My Lady” di Barazzoni: Giovedì 16 settembre 2010, dalle ore 18.00 Inaugurazione della mostra; Venerdì 17 settembre 2010, ore 21.00 Dibattito sulla creatività nel design e nell’arte, con la partecipazione del designer Claudio Bellini e alcuni artisti della mostra,
presso la Galleria , in C.so Garibaldi 29, Borgomanero (NO)
Live cooking show a cura dello chef Paolo Montiglio.
fonte ilnord.com by Anna Rubinetto

Icone Lgbt, Lady Gaga officerà presto matrimoni gay


Lady Gaga si sta preparando per poter officiare legalmente i matrimoni gay,
per tutti quelli che volessero sposarsi laddove permesso dalla legge statunitense

Lady Gaga ha davvero deciso di guadagnarsi il suo titolo di icona gay per eccellenza e di andare ben oltre quanto fatto dalle sue colleghe precedentemente insignite di tale onore.

Recentemente abbiamo visto come Lady Gaga abbia preso a cuore la causa gay arrivando ad implicarsi in prima persona in molte delle battaglie civili combattute dalla comunità omosessuale soprattutto negli Stati Uniti.

Poche settimane fa, ad esempio, Lady Gaga aveva ammesso sul proprio account Twitter di essersi lasciata ispirare dalla (temporanea) abolizione della Proposition 8 per comporre una nuova canzone.

E già da tempo la star di Alejandro, novella Statua della Libertà, ha ammesso di aver inserio nel nuovo album che uscirà all’inizio del 2011 una tematica sociale fortemente influenzata dai problemi che la società crea ai cittadini omosessuali.

Ma sembra che il semplice attivismo non sia più sufficiente per Lady Gaga. La star, infatti, stando ad alcune fonti ha iniziato a prepararsi per poter celebrare i matrimoni gay per i suoi fan omosessuali che volessero sposarsi.

Lady Gaga, da brava perfezionista qual è, ha preso anche questo suo futuro incarico molto sul serio ed avrebbe già seguito un corso online per prepararsi a diventare “minister” e poter così officiare i matrimoni omosessuali.

Ora non le resta che terminare alcune pratiche burocratiche e poi sarà ufficialmente autorizzata a celebrare queste unioni. Sicuramente con questo gesto Lady Gaga ha dimostrato ancora una volta il suo affetto nei confronti dei suoi mostriciattoli e soprattutto la sua serietà nei confronti della causa gay, per la quale si impegna sempre più attivamente al contrario di tante colleghe che dei gay si servono solo per aumentare le vendite celando spesso dietro i loro testi una grande ipocrisia e omofobia in stile Katy Perry.
fonte music.fanpage.it

domenica 12 settembre 2010

Lgbt, A Miss Italia anche le trans? E’ una proposta di Vladimir Luxuria, che chiede di cambiare il regolamento della gara di bellezza


Luxuria A Miss Italia anche le trans?Una trans che ha cambiato sesso, è una donna. Per chi la conosce, ma sopratutto per lo Stato. Partendo da questo presupposto Vladimir Luxuria chiede di cambiare il regolamento di Miss Italia per permettere la partecipazione al concorso di bellezza anche alle trans . Luxuria interviene dicendo che la partecipazione a Salsomaggiore di una trans sarebbe “un’occasione per parlare di pari opportunita’”.

E’ DA POCO - Non è da molto in realtà che esiste una norma che vieti esplicitamente la partecipazione delle trans: come spiega Luxuria , “fu inserita dopo il ‘92, anno in cui una neodonna, ossia una donna per acquisizione e non per nascita, era stata ammessa al concorso finche’ non si venne a sapere delle sue origini anagrafiche”. “Infatti, dopo la rettifica dei genitali – aggiunge – la legge consente di essere riconosciuta donna dallo Stato, di avere nome e generalita’ femminili su tutti i documenti tranne su quello di nascita”. Proprio per protesta contro quella norma, sottolinea Luxuria, “e’ nato da allora il concorso ‘Miss Trans’ e, l’ultima edizione poche settimane fa, si e’ tenuta a Torre del Lago”.

PARI OPPORTUNITA’ - “La vita a volte e’ una gara – continua – si gareggia per un concorso pubblico per un posto di lavoro, per sport, a volte piu’ ludicamente per un concorso estetico e mi auguro che, in tutti campi, si segua la meritocrazia e non la discriminazione sull’identita’ sessuale”. “Se fosse vero che c’e’ una neodonna tra le concorrenti – dice convinta Luxuria - sara’ altra occasione per parlare di pari opportunita’”. “La norma discriminatoria deve essere tolta” conclude Luxuria : “Ci sono tante trans diventate donne, molto giovani e belle e sfido chiunque a capire che erano nate uomini”.
fonte AdnKronos, via giornalettismo.com

Arte, Da Caravaggio al Parmigianino a Tamara de Lempicka: sì ma …tutti rigorosamente “falsi d’autore”


Da Caravaggio, al Parmigianino, a Tamara de Lempicka: sì ma …tutti rigorosamente “falsi d’autore”
Rassegna di Marina Andrenucci

Cibus Mazzini dal 1 al 30 settembre 2010
Via Lamarmora 4 – Lecce

Cibus Mazzini ha attivato un percorso di promozione culturale ed
artistica con l’organizzazione di eventi che spaziano dalla
presentazione di libri alle esposizioni di arte. Continua dunque la
sua attività di promozione della cultura, con la rassegna dall’1 al 30
settembre 2010 dal titolo “Da Caravaggio, al Parmigianino, a Tamara de
Lempicka: sì ma …tutti rigorosamente falsi d’autore!”.

I grandi personaggi che hanno fatto grande il nostro patrimonio artistico
mondiale, ora “rivisti” dall’artista salentina Marina Andrenucci .
Dice di lei: “L’amore per l’arte nelle sue infinite forme mi ha
indotta a perfezionare la pittura nel suo aspetto tecnico attingendo
esclusivamente alle mie doti personali. L’ispirazione artistica,
decisamente figurativa, la trovo in ogni pensiero, in ogni immagine
così da spingermi a creare un filo conduttore tra la mente e la tela
al solo scopo di trasmettere quelle emozioni che provo nel riprodurre
i grandi Maestri.

Le loro scelte, la ricerca dei particolari, ogni
piccola sfumatura dell’opera mi trasportano in un contesto, in
un’epoca diversa, in una vita non mia dove, osservatrice, posso
cogliere motivazioni e passioni in un vagare nel tempo e nel mondo
senza alcun limite, senza riserve. Queste emozioni, queste immagini e
la perfezione di ciò che è bello oltre ogni critica sono il mio
contributo, un messaggio da condividere e portare a chi si avvicina al
mio lavoro.

Le opere “re/interpretate” dall’artista:

Il bacio di Hayez
Ragazzo con canestro di frutta di Caravaggio
Canestro di frutta di Caravaggio
La ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer
Particolare della madonna con bambino del Parmigianino
Les amies di Tamara de Lempicka
Seune file à la penè di Tamara de Lempicka
Portrait de madame m. di Tamara de Lempicka
Les deux amies di Tamara de Lempicka
Proserpina di Dante Gabriele Rossetti
CIBUS Mazzini
Via Lamarmora, 4 – 73100 Lecce
Tel: +39.0832.289501 Cell: +39.327.6880959
fonte spigolaturesalentine.wordpress a cura di Stefano Donno

Lgbt, Anoressia: una questione di competizione naturale, anche fra gli omosessuali


Incoraggiare le modelle che solcano le passerelle di alta moda a prendere peso potrebbe non bastare per sconfiggere l’anoressia. I messaggi veicolati dai media che influenzano maggiormente le ragazze e le spingono a smettere di mangiare per dimagrire non sono, infatti, quelli legati alla magrezza, bensì al successo di una persona, qualsiasi sia il suo peso. Lo rivela uno studio che appare sulla rivista ”Evolution and Human Behavior”. Riviste patinate, trasmissioni televisive di gossip, magazine di moda: sono i principali veicoli di informazioni potenzialmente nocive per le ragazzine in cerca di un’identità.

I MESSAGGI PERICOLOSI PER LE TEEN-AGER
Lo psicologo Norman Li, della Singapore Management University, e il suo team hanno voluto indagare meglio questo fenomeno, per capire quale sia la vera natura dei messaggi pericolosi che arrivano ogni giorno alle giovani attraverso i media. Per farlo, hanno mostrato a un gruppo di 841 volontarie reclutate ad Austin, in Texas (Usa), alcune fotografie accompagnate dalla descrizione dei personaggi che ritraevano. Dai risultati è emerso che le donne appaiono meno felici e più esposte al rischio di anoressia quando si trovano davanti a foto di coetanee di successo. Questo nonostante il fatto che i ritratti avessero come soggetti donne dello stesso peso medio e giudicate come ugualmente attraenti da un campione precedente.

UN PROBLEMA ANCHE PER GLI OMOSESSUALI
L’effetto – rilevano gli esperti – non vale nei maschi eterosessuali, ma si ritrova fra gli omosessuali, anche se non nelle donne lesbiche: anche gli uomini gay tendono dunque a ridurre la quantità di cibo assunto dopo aver visto foto di coetanei che considerano più ‘competitivi’.
Li è convinto che questo comportamento abbia un’origine legata all’evoluzione della specie umana: “poiché le popolazioni occidentali tendono a ingrassare sempre di più, soprattutto con l’età, si è iniziato a considerare la magrezza come sinonimo di giovinezza e attrattività e come caratteristica che in generale regala un vantaggio. I media che mostrano donne eccessivamente magre mandano dunque il nostro istinto ‘competitivo’ in tilt“.

Ma se leggere le riviste di gossip o di moda fa soffrire le donne, perchè continuano a farlo? Per lo psicologo “in generale si potrebbe anche considerare un comportamento ’sano’, perché in questo modo si scatena una competizione naturale. Il problema è che oggi le riviste sono troppe e mostrano personaggi eccessivamente distanti dalla realtà quotidiana delle persone normali. La presenza dei Vip su tutte le copertine ci mostra i nostri standard di successo come altamente inadeguati, con un effetto psicologico nocivo“.
fonte mondobimbiblog.com