sabato 13 giugno 2020

Libri: "Giulio fa cose" di Paola Deffendi, Claudio Regeni

Il rapimento, le torture e l’uccisione di Giulio Regeni riguardano tutti. Perché la ragion di Stato sembra aver messo a tacere la giustizia. Questa è la battaglia per la verità dei suoi genitori.
E di molti di noi in tutto il mondo.

Alla tragedia di Giulio Regeni, scomparso il 25 gennaio 2016 al Cairo, il mondo della politica non ha ancora risposto. Non ha risposto l’Egitto di Al-Sisi.

Che continua a sabotare le indagini sul sequestro, la tortura e l’omicidio del figlio di Paola Deffendi e Claudio Regeni: in quattro anni gli egiziani hanno ucciso cinque innocenti, inventato storie incredibili, falsificato documenti per allontanare i sospetti dai loro apparati. Senza però riuscirci: cinque funzionari dei servizi segreti del Cairo sono sotto inchiesta con l’accusa di aver partecipato al sequestro di Giulio. Non ha risposto l’Europa, a parte qualche passaggio di circostanza.

Non ha risposto l’Italia che, anzi, ha rimandato il suo ambasciatore al Cairo. A combattere per ottenere verità e giustizia per Giulio e per tutti i Giulio d’Egitto ci sono però i genitori, Paola e Claudio, insieme al loro avvocato Alessandra Ballerini.
Ma non sono soli. Con loro c’è l’onda gialla che parla di Giulio, indossa i braccialetti, appende quello striscione giallo per chiedere verità e giustizia. Perché Giulio era un cittadino italiano, un cittadino europeo che aveva scelto la cultura come strumento di solidarietà e giustizia sociale. E che il 3 febbraio 2016, quando il suo corpo fu trovato ai bordi dell’autostrada che collega Alessandria al Cairo, aveva 28 anni.

Erri De Luca ha scritto che “la verità non viene regalata né offerta, va scippata a pezzettini, brandello per brandello. Quello che siamo riusciti a ottenere lo dobbiamo alla mobilitazione civile dei genitori di Giulio, che si sono caricati questo bisogno di verità e ci hanno trascinato con loro”.
“Chiediamo una verità processuale nei confronti di chi ha deciso sul destino della sua e delle nostre vite, di chi lo ha torturato, chi ha sviato le indagini, chi ha permesso e permette tutto ciò. Su Giulio sono stati violati tutti i diritti umani, compreso il diritto ad avere verità.”

“Abbiamo visto tutto il male del mondo sul suo corpo. Ma tutto il male del mondo è anche quello che è attorno a Giulio: omertà, paura, intrighi, depistaggi. Il coraggio è andare avanti, giorno dopo giorno, sapendo che esiste tutto questo.”
fonte:  www.feltrinellieditore.it

U.S. LGBTQ: Trump Administration Revokes Health Care Protections for Transgender People

(WASHINGTON)— The Trump administration Friday finalized a regulation that overturns Obama-era protections for transgender people against sex discrimination in health care.

Photo: TORONTO, ON- JUNE 1 - The Pride flag and Trans flag fly above Nathan Phillips Square to kick off pride month as Toronto and the province of Ontario continue to encourage physical distancing to slow the spread of COVID-19 . June 1, 2020. (Steve Russell/Toronto Star via Getty Images) Toronto Star via Getty Images—bniJinRIHM/G6R1HHpqBcg==

The policy shift, long-sought by the president’s religious and socially conservative supporters, defines gender as a person’s biological sex. The Obama regulation defined gender as a person’s internal sense of being male, female, neither or a combination.

LGBTQ groups say explicit protections are needed for people seeking sex-reassignment treatment, and even for transgender people who need medical care for common conditions such as diabetes or heart problems.

Behind the dispute over legal rights is a medically recognized condition called “gender dysphoria” — discomfort or distress caused by a discrepancy between the gender that a person identifies as and the gender at birth. Consequences can include severe depression. Treatment can range from sex-reassignment surgery and hormones to people changing their outward appearance by adopting a different hairstyle or clothing.

Read more: Donald Trump Campaigned as a President for LGBTQ Americans. But He Keeps Rolling Back Protections for Them

Women’s groups say the new regulations also undermine access to abortion, which is a legal medical procedure.
“No one should fear being turned away by a medical provider because of who they are or the personal health decisions they have made,” said Fatima Goss Graves, president of the National Women’s Law Center, raising the threat of a court challenge.
The ACLU has also said it would sue to overturn the Trump rule.

Under the Obama-era federal rule, a hospital could be required to perform gender-transition procedures such as hysterectomies if the facility provided that kind of treatment for other medical conditions. The rule was meant to carry out the anti-discrimination section of the Affordable Care Act, which bars sex discrimination in health care but does not use the term “gender identity.”

Roger Severino, head of the Health and Human Services Department unit that enforces civil rights laws, has said transgender people continue to be protected by other statutes that bar discrimination in health care on account of race, color, national origin, age, disability and other factors.
For the administration it’s the latest in a series of steps to revoke newly won protections for LGBTQ people in areas ranging from the military to housing and education.

The administration also has moved to restrict military service by transgender men and women, proposed allowing certain homeless shelters to take gender identity into account in offering someone a bed for the night, and concluded in a 2017 Justice Department memo that federal civil rights law does not protect transgender people from discrimination at work.

The proposed new rule would also affect the notices that millions of patients get in multiple languages about their rights to translation services. Such notices often come with insurer “explanation of benefits” forms. The Trump administration says the notice requirement has become a needless burden on health care providers, requiring billions of paper notices to be mailed annually at an estimated five-year cost of $3.2 billion.
source:  By RICARDO ALONSO-ZALDIVAR / AP   https://time.com 

Fashion: Da Guru a Valvola, il ritorno nella moda di Matteo Cambi

Matteo Cambi imprenditore carpigiano che a fine anni 90 lanciò il marchio di abbigliamento Guru con la celebre margherita stilizzata come logo, torna nel mondo della moda e lo fa con un nuovo brand: Valvola.

 

Il successo di Guru e della celebre margherita

Quando registrò il marchio Guru, Matteo Cambi aveva poco più di vent’anni. Era la fine degli anni Novanta e le sue magliette ebbero un successo strepitoso anche grazie a testimonial quali calciatori e modelle. Nel 2003 ne vendette più di tre milioni, nel 2005 Guru diventò lo sponsor Renault e nello stesso anno Matteo Cambi ricevette il premio come Giovane imprenditore della moda.

 

Il tracollo del marchio e le vicende giudiziarie

Dall’apice del successo Cambi rotolò verso un tracollo che lo portò ad essere arrestato, nel 2008, con l’accusa di bancarotta fraudolenta: il tribunale di Parma dichiarò il fallimento della società per un buco di bilancio di 62 milioni di euro. Fu condannato a quattro anni, pena che il tribunale di Bologna dichiarò estinta nel 2016. Archiviata la condanna e la dipendenza dalla cocaina, che Cambi ha raccontato nel libro autobiografico “Margherita di spine”, scritto con Gabriele Parpiglia per Mondadori, partecipò al reality L’isola dei famosi ma dopo poco tempo si ritirò e iniziò a lavorare per tornare nel mondo della moda.

 

La rinascita di Cambi con Valvola

Oggi Matteo Cambi torna al suo più grande amore: la moda, e lo fa a piccoli passi, assieme ad un gruppo di imprenditori marchigiani creando il brand Valvola Fashion, che vuole rispondere alle esigenze dei ragazzi di oggi: i millennials. Affidata allo studio veneto MORO E PIGATTI HOME, la creazione di questo innovativo progetto partendo dalla stagione primavera/estate 2020. Graziano Moro e Renato Pigatti, designer e stilisti, che, fin dagli arbori, sono stati fondamentali nella creazione e nel brand development di Guru. Entrambi conoscitori di questa nuova cultura e conoscenza di materiali, un nuovo mercato, nazionale ed internazionale che esige soluzioni tecnico-innovative e che ha le sue nuove regole commerciali e di comunicazione di prodotto.

Social: La nuova idea di Twitter per cercare di fermare le Fake News

Twitter ha deciso di sperimentare un nuovo modo per fermare le Fake News. Negli ultimi giorni il social si è visto molto attivo nel tentativo di mettere un freno a questa piaga anche andando a scontrarsi con il Presidente degli Stati Uniti. Sicuramente una delle figure più potenti al mondo, ma il suo uso del social ha indispettito il proprietario tanto che ha voluto metterci una pezza.

 

Come intende cercare di bloccare l’avanza di queste notizie? Semplicemente invitando chiunque a cercare di condividere un articolo a leggerlo prima. Il discorso è legato ai titoli che ormai sono fatti più per attrarre il lettore che rispecchiare la realtà dei fatti, anche rispetto al contenuto stesso dell’articolo.

Proprio per questo d’ora in poi prima di poterne condividerne uno, uscirà un prompt che suggerirà all’utente di leggerlo con attenzione. L’idea è comunque anche di spingere le discussioni che avvengono sul social verso lidi più produttivi e meno distruttivi. Questo test è già approdato ad alcuni utenti Android.

 

 

Twitter, i social network e le Fake News > QUI

Le Fake News esistono da quando l’uomo esiste, ma negli ultimi anni il loro utilizzo è aumentato esponenzialmente. I social e internet hanno facilitato la condivisione di quest’ultimi e la possibilità di monetizzare ha ovviamente spinto molti verso una carriera non esattamente pulita. Gli sviluppatori e i dirigenti dei vari social network ci stanno provando in tutti i modi a rendere più difficile questa diffusione a macchia d’olio, ma si tratta di una lavoro veramente complicato. Non gli si può dire che non ci stanno provando.
fonte:  www.highweb.it

Lirica: 3000 posti in Arena di Verona, via libera del governo

Una buona notizia per lo spettacolo dal vivo e per l’Arena di Verona.

Con il nuovo Dpcm firmato ieri, oltre alla riapertura - con alcune cautele - dei luoghi per lo spettacolo dal vivo, si è stabilito che le Regioni, in base all’andamento della situazione epidemiologica nei loro territori, potranno stabilire un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi.

A comunicarlo i parlamentari dem Gian Pietro Dal Moro, Vincenzo D'Arienzo, Alessia Rotta e Diego Zardini.

La Fondazione Arena aveva sollecitato, con la presentazione di un dettagliato protocollo di sicurezza, la possibilità di aumentare il numero degli spettatori autorizzati ad entrare, da 1000 a 3000 posti, in ragione della capienza del teatro e delle numerose viste di accesso e uscita.

"Come parlamentari del Partito democratico - affermano i parlamentari dem - avevamo portato questa richiesta sul tavolo del governo e del ministro dei Beni Culturali. In tal senso, grazie alla deroga prevista dal dpcm, l’Arena potrà aumentare considerevolmente i numeri attualmente previsti previo parere favorevole della Regione. Ringraziamo il Ministro Franceschini per aver ascoltato le istanze della Fondazione Arena. La riapertura dell’Arena- seppure in forma ridotta e con eventi speciali - rappresenta un simbolo di ripartenza per la nostra città".
fonte:  https://m.tgverona.it

venerdì 12 giugno 2020

Libri: "VIVA LA FRANCA _Il secolo lieve della Signorina Snob" di Aldo Dalla Vecchia. In libreria il 26 giugno

'VIVA LA FRANCA' Per il 100esimo compleanno di FRANCA VALERI esce il libro che la celebra di Aldo Dalla Vecchia (Graphe.it) . In libreria il 26 giugno

Il secolo di Franca Norsa, in arte Franca Valeri (un omaggio al poeta Paul Valéry) è un’occasione unica per ripercorrere la carriera irripetibile di colei che è stata la prima attrice comica in Italia, faro e musa di tutte coloro che sarebbero venute dopo: Lella Costa, Sabina Guzzanti, Luciana Littizzetto... 

Valeri, ideatrice di una galleria di personaggi indimenticabili e ancora oggi straordinariamente attuali come la Signorina Snob, Cesira la manicure, la sora Cecioni, è stata iniziatrice di un genere che tanta fortuna avrebbe avuto, dimostrando il proprio talento in molti ambiti diversi: radio e teatro, cinema e televisione, opera lirica e letteratura, rimanendo sempre unica e inimitabile. 

Il saggio di Aldo Dalla Vecchia è un omaggio affettuoso alla sua arte, analizzata attraverso tutti i media cui Franca Valeri si è felicemente dedicata, dando ogni volta frutti straordinari: film come Il segno di Venere e Il vedovo; opere teatrali come Lina e il cavaliere e Le catacombe; spettacoli televisivi come Studio Uno e Sabato sera; libri come Le donne e Bugiarda no, reticente.

ALDO DALLA VECCHIA (Vicenza, 1968) è autore televisivo e giornalista da oltre trent’anni. Ha firmato programmi come Target e Verissimo, e ha collaborato con Corriere della Sera e TV Sorrisi e Canzoni. È il coordinatore editoriale di Mistero Magazine. Tra i suoi libri ricordiamo il romanzo Rosa Malcontenta, il giallo Amerigo Asnicar giornalista e la raccolta di interviste Specchio segreto. Con la Graphe.it edizioni ha pubblicato Mina per neofiti e Vasco l’investigacane.
fonte:  Ufficio stampa 1A Comunicazione  www.graphe.it

Culture: Secoué par la grève et l'épidémie de coronavirus, l'Opéra de Paris ferme ses portes pour travaux à l'automne

La vénérable institution vient de vivre une année de crise inédite. photo: Le plafond de l'Opéra Garnier à Paris, peint par Marc Chagall, avec son célèbre lustre. (XOSE BOUZAS / HANS LUCAS)

L'Opéra de Paris, secoué cette année par une grave crise en raison de la grève sur la réforme des retraites, suivie de l'épidémie du coronavirus, va fermer à l'automne pour travaux, a annoncé le ministère de la Culture jeudi 11 juin. Le ministère a également indiqué que le directeur sortant de la plus grande maison d'Europe, Stéphane Lissner, quitterait ses fonctions fin décembre, soit six mois avant l'échéance initialement prévue de son mandat.

 

"L'Opéra de Paris est à genoux"

Dans un communiqué, l'institution tricentenaire indique pour sa part qu'en raison des travaux (initialement prévus à l'été 2021), le palais Garnier restera fermé jusqu'à décembre, tandis que l'Opéra Bastille le sera jusqu'au 24 novembre, entraînant l'annulation des opéras et ballets pendant cette période. "Au terme d'une année de crise inédite", le ministre de la Culture Franck Riester a confié au successeur de M. Lissner, Alexandre Neef, la mission de proposer dès l'automne 2020 des orientations "pour maintenir l'excellence et le rayonnement" de la maison.
Et signe des changements radicaux qui s'annoncent pour l'une des plus prestigieuses maisons d'opéras du monde et de la mission ardue qui attend M. Neef, le ministre l'a chargé de revisiter le "modèle économique, social et organisationnel" de l'Opéra afin "d'assurer les conditions d'une exploitation équilibrée".
Dans un entretien diffusé jeudi dans Le Monde, M. Lissner annonçait son départ avant le terme "pour qu'il n'y ait plus qu'un seul patron à bord" à partir de janvier 2021, précisant que la maison n'aura probablement "plus de fonds de roulement d'ici fin 2020" et que "l'urgence de la situation économique va exiger des prises de décision drastiques et immédiates, qui auront un impact social important". "Nous affichons 40 millions d'euros de dettes et l'Opéra de Paris est à genoux", a-t-il notamment déclaré.

 

Reprise à Bastille avec "La Bayadère"

2020 a été un "annus horribilis" pour l'Opéra avec en décembre et janvier une grève historique de son personnel contre la réforme des régimes spéciaux préconisée par le gouvernement, entraînant plusieurs dizaines d'annulations et des pertes de billetterie de millions d'euros. Et à peine la réouverture entamée que la pandémie du Covid-19 a frappé, entraînant la fermeture de l'Opéra et de l'ensemble des théâtres depuis la mi-mars.
Stéphane Lissner, qui a été nommé au Théâtre San Carlo de Naples, a indiqué que la réouverture de Bastille se ferait avec un ballet classique, La Bayadère, et deux reprises d'opéras, La Traviata et Carmen. Son plus grand projet pour sa dernière saison, le Ring de Wagner (une trétralogie ambitieuse que devait monter Calixto Bieito), tombe à l'eau.
fonte: Rédaction CultureFrance Télévisions www.francetvinfo.fr

Drusilla Foer: “Lo stile è il risultato della nostra personalità”


Simbolo della raffinatezza, nella nostra intervista Drusilla Foer ci racconta delle sue esperienze, dell'amicizia con Piero Chiambretti e ci svela il segreto dello stile.  Ph. Drusilla Foer – Fonte: Ufficio stampa

Classe, eleganza, originalità: sono questi i primi aggettivi che vengono in mente per descrivere Drusilla Foer. Toscana fino al midollo, anche se ha vissuto un po’ ovunque nel mondo, è attrice di teatro e di cinema (la ricordiamo nel film Magnifiche Presenze di Ozpetek), autrice, fotografa, pittrice.

In televisione, immancabile la sua presenza a Cr4- La Repubblica delle donne, la trasmissione condotta da Piero Chiambretti, e lo scorso 29 maggio l’abbiamo vista protagonista di una delle puntate di Uniche, il programma con Diego Dalla Palma,di cui è stata ospite anche Martina Stella (leggi la nostra intervista). E sui social il successo non è da meno.
A noi, Drusilla Foer ha raccontato della sua vita, del suo stile, dei suoi progetti futuri. Non senza un tocco di scaramanzia.

Ti abbiamo visto a Uniche, la trasmissione di Diego Dalla Palma, quali aggettivi useresti per dire che sei unica?
Tendo a pensare che debbano farla gli altri questa osservazione su di me. Premesso questo, sono unica nella mia sincerità, nel mio sentire che è molto sincero, lontano dai pregiudizi verso me stessa e verso gli altri, verso la vita. Ho completa apertura verso ciò che la vita dà e suggerisce. Se sono unica, lo sono per sincerità verso me stessa e verso gli altri.

Hai parlato di pregiudizi: sono stati molti quelli contro cui hai dovuto combattere?
No, devo dire che sono stata molto fortunata, perché sono stata cresciuta in una famiglia in cui si invitava ad essere contro il pregiudizio. Sono cresciuta in una città che non era la mia, quindi i miei genitori mi hanno educata all’apertura di un luogo che non è il proprio luogo natale. E da lì l’apertura verso un mondo che non è quello più confortevole nei confronti della propria estrazione geografica e sociale. Devo dire che fin da piccola sono stata abituata all’apertura verso l’esterno e a cercare di comprendere i motivi che muovono la vita al di fuori delle nostre esistente. Il pregiudizio è una forma che non ho mai subito, perché non ho dato lo spazio a questo brutto sentimento né di entrare nella mia vita né di far agire il mio pregiudizio sugli altri. Al contrario, sono sempre stata accolta in tutti gli ambienti diversissimi che ho frequentato. Impropriamente mi definiscono una signora dell’alta società. Forse ho fatto parte dell’alta società di Siena che è una piccola città. Poi sono stata una globe trotter che ha dovuto innamorarsi del mondo e di tutte le persone che ha incontrato. Lottare contro il pregiudizio quindi significa anche allenarsi agli altri. Soprattutto per il mio lavoro artistico, ho trovato solo braccia spalancate.

Da dove nasce il nome Drusilla?
È una storia abbastanza divertente. Mio nonno aveva una fattoria a Siena dove si produceva olio e si era accordato con gli Hilton, proprietari di una serie di hotel di lusso, per fornire loro olio. Per definire l’accordo, mio nonno e mia nonna andarono in America e firmarono il contratto su un battello che si chiama ancora Drusilla. La notte in cui firmarono il contratto, i miei nonni concepirono mio padre e sua sorella gemella che fu chiamata Drusilla. Lei morì giovane per una malattia tropicale e quindi quando sono nata io, mio padre mi diede il nome della sua amata sorella, che a sua volta deriva da un battello.

Non ti piace essere definita icona di stile, ma ne hai una cui ti ispiri?
Ti dirò, no. Mi fa piacere, anche se non è nelle mie corde, che le persone mi dicano che sono “una che ha stile”. È una cosa che non si dice più. Non ho una icona che prendo come modello. Però possiedo una grande curiosità. Mi piace osservare e ascoltare le donne e gli uomini che ho modo di conoscere. Credo che in tutti questi incontri mi sia stato regalato qualcosa che è andato a formare la mia personalità, il mio gusto e il mio stile. Certo, sono stata incantata da Joséphine Baker o da Anouk Aimée. Però, credo che lo stile sia il risultato di una serie di informazioni che raccogliamo nel nostro intimo e che poi si traducano nella scelta di un taglio di capelli, di una borsetta, insieme a una valutazione onesta di se stessi. Il mio stile è personale, perché ho individuato dentro di me cosa mi piace. Ma questo lo devo a tutta la mia esperienza. Lo stile è il risultato, un effetto della personalità che ne è la causa.

Qual è l’elemento che definisce la tua personalità?
La naturalezza. Comportarsi in modo naturale e accogliente verso gli altri è un atteggiamento sano verso se stessi e verso gli altri. Se si è privi di pregiudizi nei propri confronti, lo si  è anche verso l’esterno.

Durante la quarantena hai scritto la tua prima canzone che ha anche uno scopo benefico [una raccolta fondi da destinare alla protezione civile per affrontare la pandemia]: ce ne parli?
Con un gruppo di persone abbiamo pensato di fare una sorta di live aid. Mi hanno presentato la traccia musicale. Io ho scritto le parole e ho fatto da madrina al progetto. Il pezzo si chiama Domani, perché volevamo che non fosse strettamente legato alla pandemia, ma che fosse sempre attuale anche se ascoltato tra un anno. Il testo voleva essere un messaggio di fiducia, volevamo traslare ciò che l’oggi ci rivela nel domani.

Che cosa è rimasto di te dopo l’esperienza difficile della pandemia?
Mi sono resa conto che mi sono trascurata. Certo faccio una vita privilegiata, ma spesso quando si è presi dal fare si trascura quella parte di sé che è il sostare. Ti faccio un semplice esempio, è come quando si fa una gita in campagna con gli amici. Arriva il momento in cui ci si ferma per riposare, ecco quello è l’attimo più prezioso della passeggiata. Questo periodo mi ha costretta a una specie di stallo che mi ha fatto ritrovare delle parti molto tenere di me, come farmi il pane e burro la mattina, non dovermi truccare… Avrei voluto che tutto questo accadesse in una situazione in cui nessuno soffrisse. Le conseguenze sanitarie ed economiche sono state terribili, quello che abbiamo vissuto è stato una tragedia.

Quali progetti hai per il tuo domani?
Devo dire che non mi ha creato problemi l’isolamento, ma sto facendo più fatica a uscire nuovamente. In ogni caso, ci sono progetti discografici, rimetto un piede in televisione, anche se non credo di essere un animale da tv. Ma se c’è un programma in grado di contenermi coi miei ritmi e la mia calma penso che mi piacerebbe molto. Ho anche un paio di cose nel cinema, ma non vorrei dire di più. Sono molto toscana, molto superstiziosa.

Cinema, musica, televisione: in quale ambito ti trovi più a tuo agio?
A me piace stare nella situazione. Mi piace capire l’ambiente che sto vivendo, stringere contatti con le persone che ci lavorano. Ad esempio in televisione entro in contatto con chi conduce la trasmissione. Come è successo con Piero Chiambretti con cui sono diventata amica. Avrei voluto essergli più vicino in questo periodo, ma non è stato possibile [Piero Chiambretti ha avuto l’infezione da Covid-19 e ha perso la madre a causa del contagio ndr].

Certamente per me il luogo più naturale è il teatro. Mi piace molto entrare in relazione col pubblico. La cosa più difficile non è stare sul palco, ma essere in ascolto del pubblico, stabilire una sorta di relazione silente che è fatta di approvazione, sorrisi, silenzi fatti di commozione. Fin da piccola andavo a teatro col babbo che era amico di un grande teatro all’Avana dove si facevano molte opere. Il teatro l’ho sempre visto dietro le quinte. Il respiro del palco e il respiro del pubblico mi piacciono tantissimo.
fonte: Intervista di Federica Cislaghi https://dilei.it

mercoledì 10 giugno 2020

LGBT e discriminazione a livello europeo: la lunga strada verso l'uguaglianza

Sconfortanti i risultati del rapporto dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali (FRA): 6 partecipanti su 10 evitano di tenere per mano in pubblico il/la partner, 2 su 5 hanno subìto molestie a causa della propria identità di genere o orientamento sessuale

È STATO pubblicato il rapporto dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali (FRA) "A long way to go for LGBTI equality" (La lunga strada da percorrere per l'uguaglianza delle persone LGBT), che presenta i risultati di un'indagine online condotta dall'Agenzia tra il maggio e il luglio 2019 nei 27 stati membri della UE, nel Regno Unito, in Macedonia del Nord e in Serbia.

Il rapporto. Il report parla di LGBT e discriminazione a livello europeo ed è importante sia per l'ampiezza del campione coinvolto - parliamo di quasi 140.000 persone dai 15 anni in su che si identificano come gay, lesbiche, trans e/o intersex - sia perché si basa sui racconti e le esperienze che le persone partecipanti hanno deciso di condividere compilando il questionario. "Racconti di prima mano - spiega Marta Capesciotti, della Fondazione "Giacomo Brodolini", contractor nazionale dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali (FRA) - sulla base di un approccio partecipativo che è fondamentale quando si parla di discriminazione e gruppi oppressi a cui troppo spesso viene tolta voce e visibilità".

Per stilare il rapporto, FRA si è avvalsa del supporto di organizzazioni internazionali per i diritti umani e, ancor più importante, di esperti e associazioni LGBT, così da affinare la metodologia di ricerca rispetto a quella utilizzata nella survey già condotta dall'Agenzia su questi temi nel 2012. "L'indagine - continua Capesciotti - si propone di comprendere il vissuto e le esperienze delle persone LGBT su alcune questioni chiave per una società inclusiva, quali il livello di apertura rispetto alla propria identità, le esperienze di discriminazione, i casi di violenza omo-lesbo-bi-transfobica, il ruolo della scuola nel favorire e visibilizzare la diversità e il livello di integrazione economica e lavorativa delle persone LGBT in Europa. L'obiettivo è quello di comprendere i passi avanti o indietro fatti dall'ultima indagine del 2012 e fornire indicazioni alla Commissione europea che dovrebbe lanciare nel 2020 la LGBTI Equality Strategy".

La situazione in Europa. I risultati che emergono dal rapporto non sono affatto confortanti ed è la stessa Agenzia a concludere che i passi avanti fatti dal 2012 a oggi siano assolutamente insufficienti e le differenze tra i vari contesti nazionali continuano a essere rilevanti. In media, 6 partecipanti su 10 dichiarano di evitare di tenere per mano in pubblico la persona che hanno scelto come partner; 2 su 5 hanno raccontato di aver subito molestie a causa della propria identità di genere o orientamento sessuale nell'anno precedente alla compilazione del questionario. Una persona su 5 dichiara di sentirsi discriminata sul lavoro, e una su 3 di sentirsi discriminata negli spazi pubblici di socializzazione, come bar e ristoranti. Per quanto riguarda il ruolo delle istituzioni scolastiche, uno studente LGBT su due ha riportato di sentirsi supportato da qualche compagno di classe o dagli insegnanti. Nell'ambito lavorativo, una persona LGBT su 3 ha dichiarato di fare difficoltà ad arrivare alla fine del mese: difficoltà questa che colpisce in maniera ancora più acuta le persone trans e intersex (una persona ogni 2 partecipanti). "La comunità trans e intersex - spiega Capesciotti - è inoltre la più esposta alla violenza: una persona su 5 ha dichiarato di essere stata aggredita fisicamente o sessualmente nell'anno precedente all'indagine, il doppio rispetto al resto del campione".

La situazione in Italia. I dati relativi al contesto italiano non sono più rassicuranti: basti pensare che il 62% dei partecipanti ha raccontato di evitare di mostrare in pubblico la propria affettività e il 30% di evitare spesso o sempre di frequentare alcuni luoghi specifici per paura di subire aggressioni. Solo il 39% del campione italiano esprime liberamente la propria identità LGBT, a fronte di una media europea del 47%. "Non siamo ovviamente immuni dalle discriminazioni - continua Capesciotti - che vengono riportate dal 23% dei partecipanti per quanto riguarda il lavoro e dal 40% in riferimento ad almeno un altro ambito della vita. Il 32% dei partecipanti italiani ha, inoltre, raccontato di aver subito almeno un episodio di molestia nell'anno precedente all'indagine e l'8% un episodio di aggressione fisica nei 5 anni precedenti. Solo il 16% del campione ha dichiarato di aver denunciato questi episodi alle forze dell'ordine". In ambito scolastico, il 28% delle persone LGBT italiane tra i 15 e i 17 anni ha raccontato di aver fatto coming out a scuola. Il 52% ha trovato qualcuno a scuola - tra insegnanti e gruppo dei pari - che ha fornito sempre o spesso supporto e tutela. Solo il 33%, infine, ha dichiarato che le questioni LGBT vengono affrontate in classe in modo positivo o quantomeno equilibrato.

Uno dei dati più indicativi è che il campione italiano che ha partecipato all'indagine di FRA ha dichiarato di percepire un generale peggioramento delle condizioni di vita della comunità LGBT in Italia, raccontando di un aumento del pregiudizio e dell'intolleranza (41% dei partecipanti) e una scarsa fiducia nel reale impegno delle istituzioni pubbliche (8% contro una media europea del 33%).

Diritti LGBT: un compromesso al ribasso. "Al di là di questi dati, - spiega ancora l'esperta - che dicono comunque già molto, non credo che l'Italia sia un paese all'avanguardia non solo nella tutela ma anche nel riconoscimento dei diritti delle persone LGBT. E penso si possa affermare da almeno due punti di vista. Da un punto di vista istituzionale, penso al poco edificante dibattito che ha accompagnato la legge sulle unioni civili del 2016: un compromesso al ribasso che, per riconoscere una base davvero minima di diritti e riconoscimento, ha costretto le persone LGBT a vivere sulla propria pelle un dibattito parlamentare e pubblico a dir poco violento. Ma penso anche al fatto che in Italia non si riesca ancora ad approvare una legge che introduca un'aggravante di omolesbobitransfobia e che, nelle audizioni parlamentari in materia, siamo ancora costretti ad ascoltare persone teoricamente esperte che esprimono concetti retrogradi, offensivi e discriminatori. Da un punto di vista culturale, poi, il lavoro da fare è davvero immenso. Le aggressioni in strada sono all'ordine del giorno, il bullismo anche".

Le persone LGBT, precisa Capesciotti, subiscono ancora violenza in casa, senza che ci sia una rete solida di case rifugio e servizi dedicati pronta ad accoglierle. I giornali ancora non hanno imparato a raccontare le vite delle persone trans senza sbagliare i pronomi che quelle persone hanno scelte per identificarsi, insultandone quindi l'identità e andando addirittura a ripescare il nome registrato all'anagrafe, una vera violenza che si chiama deadnaming. "È praticamente impossibile - conclude - parlare nelle scuole di diversità di identità e orientamenti sessuali: i detrattori dicono che sarebbe un modo per plasmare le menti di bambini e adolescenti ma il punto è che il primo modo per abbattere l'omolesbobitransfobia è decostruire l'idea che la normalità sia essere eterosessuali e cisgender. Infine, ci tengo a ribadire un ultimo aspetto. È davvero sconfortante che ci sia ancora chi - anche tra le figure istituzionali - abusa del diritto fondamentale alla libertà di espressione per arrogarsi la possibilità di offendere e denigrare: negare la legittimità dell'esistenza delle persone non può chiaramente essere un'opinione e non merita alcuna tutela".
fonte: di SARA FICOCELLI     www.repubblica.it

Technology > Gucci’s new tech bet: Personalised video shopping

Operating out of a dedicated set in a Florence service centre, Gucci Live aims to recreate the personal experience of in-store shopping.

Gucci client advisor Valentina, dressed in a black suit, bow tie and red gloves, pulls down a GG Marmont bag from orange shelving lined with in-season accessories and deftly unclips the clasp, shows off the interior and swivels the $2,290 leather bag onto her shoulder. Only she isn’t in a store, nor is the potential client.

The luxury megabrand, in a bid to recreate its crucial in-store experience, has launched Gucci Live, a video service that lets staff communicate with shoppers on their mobiles or laptops. Valentina is working from the 2,300-square-metre client services hub, Gucci 9 in Florence, which has developed a faux luxury store with cameras and TV-style lighting for the new “remote clienteling”. Gucci says it’s the first of its kind in luxury.

Like most of its luxury counterparts, Gucci is navigating how to keep in touch with its clients, who are still largely unable to visit stores but require the personal service associated with luxury. With e-commerce far from replacing in-store sales and digital-savvy Chinese millennials the core of luxury growth (per Bain), Gucci is betting personalised video consultations will spur sales.
“The mission of our Gucci 9 global service centre is to provide our customers around the world with a direct connection to the Gucci community that is a seamless, always accessible, personalised experience,” Marco Bizzarri, Gucci president and CEO, said in a statement when Gucci 9 opened. “The service is delivered according to the values that define and differentiate our brand today: a human touch powered by technology.”

Gucci developed the service with an undisclosed technology partner this spring, and after testing in Europe with a smaller number of employees, it had “immediate adoption”, according to a spokesperson, who declined to give sales figures or other metrics. The service is now being extended to the entire Europe, Middle East and Africa (EMEA) regions and the brand is dedicating more online client advisors to this feature.

Currently, only a handful of online advisors are fully dedicated to this, but more are being assigned given early “positive feedback”. (The brand has six Gucci 9 centres in New York, Tokyo, Singapore, Sydney, Shanghai and Florence, with 400 staff in total.) The company may expand the feature to in-store associates.

“More and more retailers are looking to increase customer value and enhance brand relevance by bringing the personal features of the in-store shopping experience directly into the customer’s home,” says Scott Clarke, VP, consumer products industry lead at digital consultancy Publicis Sapient. He says that research has shown that despite the convenience of e-commerce, consumers still value the human touch at critical points along the shopping journey.

While Gucci is positioning this as the first such experience from a pure luxury player, it is not without precedent. Customer support platform Hero, for example, lets in-store shop assistants chat with online customers. Before the shutdown, it added two-way video, and Oscar de la Renta, Panerai and Temperley London had added the service. Paris department store Galeries Lafayette Champs-Élysées, intimates brand Cuup and beauty retailer Credo have also previously experimented with using videos between in-store employees and online shoppers. This is unlike live-stream shopping, which is broadcast to multiple anonymous viewers at once.

Personal shopping service Threads Styling, which lets luxury customers discover through Instagram and buy from personal shoppers through iMessage and WhatsApp, relaunched video consults this year. Founder Sophie Hill says that Threads shoppers are speaking to their clients via video about styling, managing wardrobes and recommending items to purchase. Since lockdown, Threads clients are having more and longer conversations with their shopper, both via text and video, she says.
The rise of in-home or remote video consultation services represents significant industry macro-trends: the convergence of physical and digital experiences, data-driven personalisation and the rise of the service economy, Clarke says. “As we accelerate into the future, expect to see a continuing shift from the point of sale to the point of experience.”

Unique to Gucci’s approach is its dedicated set that operates independently of the store, combined with the ability for online shoppers to have built-in access to personal video calls. It is designed to feel quite similar to an in-person visit: a one-to-one interaction with a real person showing physical products (the customer can be heard but not seen). If a customer wants to make a purchase, they can check out online or on WhatsApp with their host. Clients browsing Gucci.com can start a video call, and it is planning private appointments.

The brand doesn’t think it can fully replicate the emotional and sensorial experience of a store, rather, it is experimenting with additional technologies to enhance remote clienteling.
Going forward, the humanisation of online experiences might include augmented and virtual reality, computer vision to recognise emotions and faces, virtual assistants and live chat. The best brands will leverage technology to augment human skills and decrease friction, uncertainty and anxiety, Clarke says, adding that sales associates will be key to “helping transform a brand from mediocre to remarkable and intensely relevant”.

Correction: The piece has been updated to reflect that Gucci president and CEO Marco Bizzarri was referring to Gucci 9, the centre, in 2018, rather than Gucci Live, the new service, this year.
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martedì 9 giugno 2020

Lying Together: Corey Baker Dance presents a new short film with Hong Kong Ballet for World Environment Day

Corey Baker Dance, run by awardwinning choreographer/director Corey Baker, has created a new short film titled Lying Together.  

Corey Baker Dance, Lying Together with Hong Kong Ballet VIDEO  CLICK HERE

The film will receive its world premiere screening through BBC’s Culture in Quarantine and in collaboration with the United Nations Environment Programme (UNEP) on UNEP’s YouTube Channel on World Environment Day, Friday 5th June from 6 am BST; it aims to raise awareness of the importance of biodiversity for our health and that of our planet.

Lying Together was filmed in rural and urban settings across Hong Kong, including breathtaking aerial footage of the dancers performing on the tops of the city’s highest skyscrapers. Chen Zhiyao, Amber Lewis, Li Jiabo, Ma Renjie, Forrest Rain Oliveros, along with other members of Hong Kong Ballet, perform Baker’s iconic quirky choreography with zesty musical accompaniment from acclaimed multi-instrumentalist FKJ.

Corey Baker Dance has an international reputation for creating a diverse array of work across film, TV and theatre, using unusual locations and reaching non-traditional theatre audiences. Antarctica: The First Dance, was filmed on the icy continent celebrating Antarctica while we still have it. 

It was commissioned by The Space and Channel 4 Random Acts and featured Royal New Zealand Ballet dancer Madeleine Graham. Antarctica: The First Dance has been seen by over 5 million people around the globe to date. Corey is currently creating the new short film Swan Lake Bath Ballet for BBC/The Space, filmed in the (filled) baths of elite ballet dancers from around the world.

Spaghetti Junction, the companion film for Lying Together, also featuring Hong Kong Ballet dancer Forrest Rain Oliveros and two dancers from Birmingham Royal Ballet was filmed on location beneath Birmingham’s (in)famous motorway intersection. Spaghetti Junction was borm out of Baker’s larger programme of work to celebrate Chinese New Year 2020 and was released on BBC Culture in Quarantine to mark World Earth Day earlier this year.

Lying Together was created in partnership with Hong Kong Ballet as part of their Ballet in the City – HKB Goes Viral campaign. The film was supported by Arts Council England, Birmingham Hippodrome, West Midlands Growth Company, Southside BID, Tai Kwun, The Space and Hong Kong Tourism Board.
   
World Environment Day is the United Nations’s annual day to spotlight the importance of environmental action, and has been celebrated on 5th June since 1974. This year’s theme is biodiversity, accompanied by a campaign dubbed “Time #ForNature.” 

Bruno Pozzi, UNEP’s Europe Director, explains: “Nature is behind our food, water, air, climate and medicine. We also know that being close to nature is good for our mental health. Yet biodiversity is under threat like never before. We must breathe life into our cities with more green buildings and spaces, and sustainable transport. This film and accompanying music sends out a powerful message to our eyes and ears let’s celebrate nature, and set our relationship with it on a new track”.
You can watch the world premiere screening of Lying Together at 6 am BST on Friday 5th June as part of World Environment Day on BBC.CO.UK/ARTS or on the UNEP’s YouTube & website or on all Corey Baker Dance social media platforms 
source: 

Beyoncé Pays Tribute to George Floyd, Ahmaud Arbery, and Breonna Taylor in Commencement Speech

"You have arrived in the middle of a global crisis, a racial pandemic, and worldwide expression of outrage at the senseless killing of yet another unarmed Black human being."


YouTube's Dear Class of 2020 streamed on June 7, 2020, and featured appearances from Barack and Michelle Obama, Taylor Swift, Jennifer Lopez, Zendaya, Yara Shahidi, Billy Porter, Kerry Washington, Lizzo, Lady Gaga, and Katy Perry.

The queen herself, Beyoncé, also delivered a beautiful speech during the broadcast. The singer addressed the fear she felt starting her own company, and how she came to believe in herself. Beyoncé also discussed the current global crisis, and the Black Lives Matter protests taking place all over the world.

Beyoncé Commencement Speech | Dear Class Of 2020  > CLICK HERE
Full Replay: Dear Class of 2020 >  CLICK HERE

Read Beyoncé's impassioned speech now:
"Thank you President Obama and Mrs. Obama for including me in this very special day. And congratulations to the Class of 2020. You have arrived in the middle of a global crisis, a racial pandemic, and worldwide expression of outrage at the senseless killing of yet another unarmed Black human being. And you still made it. Thank you. We're so proud of you, for using your collective voice and letting the world know that Black Lives Matter...>the article continues here > HERE

 source: by     www.harpersbazaar.com

Musica> Jarabe de Palo, è morto il leader Pau Donés

E' morto a 53 anni il leader della band spagnola Jarabe de Palo, Pau Donés.

 Il cantante era malato di cancro, di cui soffriva dall'agosto 2015. Aveva raggiunto il successo mondiale grazie a brani come "La Flaca", "Depende" e "Bonito".

In un > post via social, i familiari ringraziano "il team medico e tutto il personale" degli ospedali che hanno assistito Pau "per il lavoro e la dedizione" e chiedono "il massimo rispetto per la privacy". 

Nel 2015 Pau Donés aveva pubblicato su YouTube un videomessaggio dall'ospedale annunciando: "Un leggero mal di pancia si è rivelato un tumore maligno all'intestino crasso". Un anno più tardi, ad aprile 2016, sempre via social, aveva rivelato di essere guarito, pubblicando un'immagine in cui esultava. Ma la malattia si sarebbe ripresentata nel febbraio 2017.

Solo qualche settimana fa, il cantante aveva detto ai suoi tanti fan di essere pronto per tornare alla musica: "Torno per incontrare la mia gente e restare per sempre qua. Torno, perché la musica è tornata di nuovo nella mia testa. Torno, perché è tempo di condividere ancora i nostri sentimenti, torno perché tornare su un palco è la sola cosa a cui penso, torno per essere quello che ho sempre voluto essere".

Nato a Montanuy, in Aragona, Donés ha legato la sua carriera agli Jarabe de Palo dal 1995. Nel 1996 l'album di debutto, "La flaca", titolo di uno dei brani contenuti nel disco che fu la canzone dell'estate 1997. Un successo inarrestabile, continuato poi con "Depende" (1998), "De Vuelta y Vuelta" (2001) e "Bonito" (2003). "1 m²" (2004), "Adelantando" (2007). Dal 2009 il gruppo aveva cambiato il nome in Jarabedepalo e poi aveva visto la luce "¿Y ahora qué hacemos?" (2011).

Nel 2017 è uscito l'ultimo disco, "50 Palos", che festeggiava un doppio compleanno, i 50 anni di Pau e i 20 della band. Il fil rouge con l'Italia è sempre stato molto forte. In questo disco ci sono collaborazioni con Kekko Silvestre dei Modà, Francesco Renga, Noemi, Lorenzo Jovanotti. Ma c'erano state collaborazioni con alcuni di loro anche tre anni prima, quando in "Somos", ottavo album di inediti, erano contenuti due brani cantati in italiano, “Siamo” e “Oggi non sono io”, con i featuring di Jovanotti e di Kekko Silvestre.

In precedenza Pau aveva cantato insieme ai Nomadi nel 2009 nel brano "Lo specchio ti riflette", poi sul palco di Sanremo 2010 con Fabrizio Moro in "Non è una canzone". Poi nel 2012 e il 2014 ha duettato con i Modà nei loro due brani "Come un pittore "e "Dove è sempre sole", e nel 2017 con Ermal Meta nel suo singolo "Voodoo Love".
fonte: www.tgcom24.mediaset.it  - photo IPA

Daniel Radcliffe > Responds to J.K. Rowling’s Tweets on Gender Identity

I realize that certain press outlets will probably want to paint this as in-fighting between J.K. Rowling and myself, but that is really not what this is about, nor is it what’s important right now. While Jo is unquestionably responsible for the course my life has taken, as someone who has been honored to work with and continues to contribute to The Trevor Project for the last decade, and just as a human being, I feel compelled to say something at this moment.

Transgender women are women.
Any statement to the contrary erases the identity and dignity of transgender people and goes against all advice given by professional health care associations who have far more expertise on this subject matter than either Jo or I. According to The Trevor Project, 78% of transgender and nonbinary youth reported being the subject of discrimination due to their gender identity. It’s clear that we need to do more to support transgender and nonbinary people, not invalidate their identities, and not cause further harm.

I am still learning how to be a better ally, so if you want to join me in learning more about transgender and nonbinary identities check out The Trevor Project’s Guide to Being an Ally to Transgender and Nonbinary Youth. It’s an introductory educational resource that covers a wide range of topics, including the differences between sex and gender, and shares best practices on how to support transgender and nonbinary people.

To all the people who now feel that their experience of the books has been tarnished or diminished, I am deeply sorry for the pain these comments have caused you. I really hope that you don’t entirely lose what was valuable in these stories to you. If these books taught you that love is the strongest force in the universe, capable of overcoming anything; if they taught you that strength is found in diversity, and that dogmatic ideas of pureness lead to the oppression of vulnerable groups; if you believe that a particular character is trans, nonbinary, or gender fluid, or that they are gay or bisexual; if you found anything in these stories that resonated with you and helped you at any time in your life — then that is between you and the book that you read, and it is sacred. And in my opinion nobody can touch that. It means to you what it means to you and I hope that these comments will not taint that too much.
Love always,
Dan
source:  By Daniel Radcliffe  www.thetrevorproject.org

Fashion News > Dolce & Gabbana: tutto sulla sfilata del 15 luglio

Il brand sfilerà con modelli e pubblico nei giardini dell'Ospedale Humanitas

Dolce & Gabbana annuncia la prima sfilata, con pubblico e modelli, dell'era post covid. La nuova collezione del brand sfilerà il 15 luglio 2020, alle 17.30 nei giardini del Campus University dell’Ospedale Humanitas a Milano (Rozzano).

Dall'inizio della pandemia Dolce & Gabbana ha supportato Humanitas con diverse attività benefiche rivolte a superare la crisi sanitaria.


Uno show all’aperto e in completa sicurezza per invitati e modelli che saranno chiamati a rispettare le ultime indicazioni dell'Istituto Superiore di Sanità. Inoltre, la sfilata del 15 luglio sarà trasmessa in diretta sulla piattaforma della prima edizione digitale della Milano Fashion Week. 


 Con questo evento Dolce&Gabbana rientra dopo oltre 20 anni nel calendario ufficiale e nella Camera Nazionale della Moda Italiana. Il brand era uscito da CNMI nel 1998 per divergenze di pensiero con il direttivo del tempo.

Ad aprile 2020 Dolce & Gabbana ha partecipato all'iniziativa solidale di CNMI “Italia, we are with you”, che ha permesso di donare alla Protezione Civile macchine respiratorie e altri materiali medici, affiancando al proprio impegno individuale di sostegno alla lotta contro la pandemia questo progetto collettivo.

“Siamo da sempre innamorati dell’Italia e di tutte le sue bellezze e risorse, e abbiamo investito la nostra energia per sostenerla e farla conoscere al  mondo. La moda ha bisogno, ora più che mai, di forte positività e unione. In un momento particolare come questo abbiamo pensato fosse importante e giusto unire le forze. Abbiamo sostenuto il progetto di Camera della Moda “Italia We Are With You”  e poi abbiamo scelto di far parte della Digital Fashion Week. Queste collaborazioni  ci hanno riavvicinato a Camera della Moda e rientrare a farne parte è stata una conseguenza naturale. Speriamo che uniti si possa guardare insieme al futuro dando alla moda il rispetto e l’attenzione che si merita, sia per sostenere la filiera produttiva, sia perché la moda stessa è una delle massime espressioni della creatività italiana.”, hanno commentato gli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana.

“Quello di Dolce & Gabbana è un grande ritorno, che rafforza il nostro sistema e la nostra associazione. Avviene in un momento difficile per la moda ed è figlio del forte legame che hanno gli stilisti con il nostro Paese. Oggi più che mai è importante essere uniti per fare sistema e salvaguardare la nostra industria unica al mondo.” commenta il Presidente di Camera Nazionale della Moda, Carlo Capasa. “Domenico e Stefano, oltre alla grande generosità di cui hanno dato prova in questa pandemia, hanno sempre messo al centro del loro lavoro un rapporto privilegiato con il nostro Paese promuovendolo attraverso la loro creatività e dimostrando un’attenzione unica per la filiera. Grazie alla loro sensibilità hanno risposto positivamente al nostro invito nella convinzione che in questo momento sia importante dare un forte messaggio di disponibilità verso il sistema rafforzando il valore della comunità attraverso un contributo simbolico e reale all'industria della moda italiana.”
fonte:   Ph.©Monica Feudi   www.vogue.it

Entertainment: MotherFatherSon, scopriamo la nuova serie TV con Richard Gere

Un crime dalle tinte noir che segna il debutto in televisione come protagonista di Richard Gere con un ruolo affascinante, complesso e… pericoloso. 

Queste le migliori parole per presentare MotherFatherSon, il nuovo drama di Sky che debutterà l’8 Giugno alle 21:15.


Storie di figli che odiano il proprio padre e storie di padri incapaci di essere davvero tali. Ma anche storie di madri, situate nel mezzo, che rinunciano a tutto per amore della famiglia. MotherFatherSon, la nuova serie TV in onda dall’8 Giugno alle 21:15 su Sky è questo ma anche molto altro.

Era solo, in fondo, questione di tempo prima di vedere Richard Gere fare il suo debutto in televisione come protagonista – dopo 30 anni dal suo ultimo ruolo in TV – e, ovviamente, questo debutto non poteva che essere in grande stile e con un personaggio che saprà immediatamente come catturare la vostra attenzione.

Enigmatico, potente e spietato. Max Finch, nelle vesti di un moderno Charles Foster Kane, è un magnate americano dell’editoria che si è costruito un vero e proprio immenso impero nel Regno Unito. Un uomo che, in virtù del proprio potere e lavoro, può influenzare le elezioni e plasmare la politica. Un uomo con agganci molto importanti ed amicizie ai piani alti. Non sorprendetevi quindi se, con l’aria di un perfetto gentleman inglese, lo troverete a sorseggiare un tea con il Primo Ministro. Finch sa esattamente come giocare le sue carte e sa anche come porsi nei confronti dei suoi amici ma, soprattutto, nei confronti dei suoi nemici, quasi spostandosi da un personaggio di fantasia come Foster Kane ad uno decisamente più conosciuto e a noi vicino come Rubert Murdoch.

Un uomo tutto d’un pezzo ma anche un uomo che si è fatto da solo; proprio per questo motivo, come spesso succede a personaggi self-made man, Max Finch non guarda in faccia nessuno, neanche il suo stesso figlio o sua moglie (o forse sarebbe più giusto usare l’aggettivo ex-moglie), per arrivare ai proprio scopi.

Non ha scrupoli. È affamato e ambizioso e quando vuole una cosa non sente ragione: se la prende. Del resto, alle spalle di Max, c’è un passato difficile e per nulla facile. Certo, navighiamo forse all’interno di un cliché, ma che viene perfettamente esplorato per dare a MotherFatherSon il perfetto assist per raccontare un dramma familiare che, man mano che la sua narrazione prende piede, diventerà un thriller psicologico dalle sfumature sempre più intense. Trailer QUI

Firenze: Gli Uffizi ripartono da 8000 turisti italiani

Nel primo fine settimana di riapertura i numeri indicano un ritorno dei visitatori nella città del Rinascimento nella nuova fase dell'emergenza Covid

"C'è voglia di bello" nella città del Rinascimento, questo il commento del direttore Eike Schmidt alla ripartenza delle Gallerie degli Uffizi nella loro interezza dopo la chiusura dovuta all'epidemia di Covid.


 Nel primo weekend dalla riapertura la Galleria degli Uffizi ha contato oltre ottomila accessi, sono i visitatori che hanno osservato le bellezze degli Uffizi, Palazzo Pitti e Giardino di Boboli.

Molti gli italiani, oltre 4500 hanno scelto la Galleria delle Statue e delle Pitture, oltre 3000 il Giardino di Boboli, e circa 500 Palazzo Pitti con un picco di oltre 2000 presenze per gli Uffizi.
Le bellezze artistiche trainano il ritorno dei visitatori nel centro storico.
fonte:  www.quinewsfirenze.it

lunedì 8 giugno 2020

Petition: Justice for Maha Almutairi. Please Sign and share #FreeMahaAlmutairi

Maha Almutairi is the first transgender Kuwaiti women to talk about how they treat LGBT people in Kuwait.

She is currently in prison, in men’s prison for the crime of being a transgender women.
 She was raped by many cops before and was threatened if she speaks out about it they would imprison her again.

 Please do not let her name go down in vain.  #FreeMahaAlmutairi
YOU CAN SIGN > HERE 

(Kuwait City) - The Kuwaiti police have tortured and sexually Abused a transgender woman using a discriminatory law, passed in 2007, which arbitrarily criminalizes "imitating the opposite sex,” Human rights watch said in a report released today. The Kuwaiti government should repeal the law, article 198 as amended in 2007, and hold police officers accountable for misconduct.
source: www.change.org

domenica 7 giugno 2020

Verona e Parigi alleate a supporto degli artisti, dal 15 al 21 giugno

L’unione fa la forza anche per sostenere gli artisti in crisi a causa del coronavirus.



Nell’Europa che torna progressivamente a vivere, un gruppo di galleristi ha scelto di federarsi per andare in soccorso degli artisti duramente colpiti dalla crisi.


L’iniziativa è inedita, è stata intitolata “Aiutiamo gli artisti”, e nasce da un’idea dei galleristi Hèlène de Franchis titolare di Studio la Città, a Verona, e Alessandro Pron della Galerie Italienne di Parigi, insieme con il critico d’arte Marco Menguzzo e il sostegno di Angelo Martini, direttore dell’omonima casa d’aste di Brescia, una delle zone più colpite dal Covid-19.

"Aiutiamo gli artisti - Vendita eccezionale a beneficio degli artisti e del mondo dell’arte" è stato concepito per fornire sostegno concreto a coloro che nell’ultimo periodo si sono resi protagonisti di slanci di solidarietà assolutamente lodevoli, magari mettendo a disposizione le loro opere per cause benefiche, ma che poi, troppo spesso, sono stati dimenticati.

Tra i protagonisti della vendita, in programma dal 15 al 21 giugno, Andreco, Miguel Chevalier, Anne Deguelle, Maurizio Donzelli, Arthur Duff, Herbert Hamak, Luigi Mainolfi, Donato Piccolo, Pietro Ruffo, Giacomo Segantin, Giorgia Severi, Tracey Snelling, Timothy Tompkins.
Tutti artisti cosiddetti giovani ma garantiti dalla galleria da cui vengono presentati, il che impedisce di avere nomi importanti al fianco di amatori, pittori della domenica al fianco di artisti consapevoli di essere all’interno del grande sistema dell’arte.

Altra particolarità: l’asta si svolgerà esclusivamente on-line sulla piattaforma www.martiniarte.it
Agli artisti andrà la parte del leone, con 70% dei proventi, il restante 20% andrà alle gallerie organizzatrici e il 10% alla casa d’aste. Ogni artista potrà proporre due opere di dimensioni contenute per un valore di mercato compreso tra i 2.000 e i 10.000 euro.
fonte:  www.larena.it

Black Lives Matter: Lady Gaga dona il proprio account Instagram da 40 milioni di follower

Lady Gaga scende in campo in prima persona per le proteste in corso negli Stati Uniti. La popstar, che di recente è tornata con il nuovo album "Chromatica", ha annunciato di aver donato il proprio account Instagram da 40 milioni di follower alle associazioni coinvolte nella mobilitazione Black Lives Matter.


L'annuncio è stato dato attraverso un lungo messaggio in cui Gaga ha voluto mostrare il proprio supporto alle proteste in corso nelle principali città degli Stati Uniti, ed ha affermato che "a partire da domani, consegnerò il mio account Instagram a tutte le organizzazioni a cui ho recentemente donato, allo scopo di amplificare le loro voci. E prometto in seguito, e per sempre, di dare spazio su tutte le piattaforme social alle voci dei tantissimi membri e gruppi che hanno ispirato la comunità nera".

Gaga ha anche pubblicato una lista di associazioni a cui è possibile inviare donazioni, e che probabilmente si affideranno al suo account per rendere il messaggio più chiaro a tutti. Si tratta di Loveland Foundation, Black Lives Matter, Campaign Zero, Marsha P. Johnson Institute, NAACP Legal Defens Fund, Color of Change, Black Future Lab, Fair Fight, National Lawyers Guild e Community Justice Action Fund.

Come avvenuto anche in altre nazioni ed in altre circostanze, i social stanno giocando un ruolo fondamentale nelle proteste. Twitter di recente ha rimosso un video di Trump da Twitter per violazione di copyright.
fonte: di      https://tech.everyeye.it

Musica> Trevi Moran, ex concorrente di X Factor: "Sono una donna transgender"

La giovane ex concorrente del talent show fa il suo annuncio ufficiale in un > video su YouTube intitolato "Coming Out. I am Female"

“Hi. My name is Trevi Moran. I am a transgender femal, it’s a good start. I can’t believe I just said that out loud”: ciao, il mio nome è Trevi Moran e sono una donna trangender, è un buon inizio e quasi non posso credere di averlo detto così ad alta voce". E' con queste semplici parole che la giovane ex concorrente di X Factor ( X Factor 2020, la nuova giuria: l'annuncio di Cattelan) fa il suo annuncio ufficiale in un video su YouTube intititolato "Coming Out. I am Female." 

Si rivolge non solo ai suoi 1.43 milioni di followers di instagram, ma al mondo intero, per gridare forte i suoi sentimenti, il suo stato d'animo, la sua voglia di condividere qualcosa che è per lei profondamente importante. E per essere di aiuto a tutte quelle persone che ancora non hanno ancora trovato il coraggio di uscire allo scoperto. Anche se nel 2020 non dovrebbe essere così, questi temi sono per molti un tabù, qualcosa di cui vergognarsi. Recentemente, prima di Trevi, anche la youtuber olandese Nikkie Tutorials ha rivelato di essere transgender aggiungendo che non c'è alcun bisogno di etichette, tutt'altro.

La ventunenne Trevi Moran in passato aveva dichiarato di essere gay, era il 2015 e lo aveva comunicato sempre attraverso un video postato sui social in cui spiegava di non aver ancora chiara la sua identità. Da quel giorno il suo viaggio è stato duro, ha attraversato diversi crisi, disordini alimentari e momenti di sconforto. Ma oggi la sua vita è cambiata, ha cominciato la transizione ("prendo ormoni da due mesi", racconta nel > video) e può dirsi felice della scelta fatta. Finalmente può diventare quella che è sempre stata, se stessa.
fonte:  https://tg24.sky.it