venerdì 11 settembre 2020

Firenze: "Come as you are. Kurt Cobain and the Grunge Revolution" a Palazzo Medici Riccardi fino al 18 ottobre.

La mostra riaperta il 2 luglio, prosegue fino al 18 ottobre. Ingresso da via Cavour n. 3. Orari: tutti i giorni (chiuso il mercoledì) dalle 10.30 alle 18.30 (ultimo ingresso ore 17.30)

Prenotazione obbligatoria alla mail  info@palazzomediciriccardi.it   scrivendo nome, cognome, giorno e orario desiderato per l’accesso al museo. Si prega di attendere conferma della prenotazione.

Oltre 80 foto, tra cui alcune inedite, per ripercorrere la storia della scena musicale grunge e quella del suo eroe indiscusso, Kurt Cobain, simbolo della controcultura americana degli anni ’90, tra la fine della guerra fredda e l’illusione della New Economy. 

A Firenze, Palazzo Medici Riccardi ospita la mostra fotografica “Peterson – Lavine. Come as you are: Kurt Cobain and the Grunge Revolution”. A cura di ONO arte contemporanea, l’esposizione è organizzata e promossa da OEO Firenze Art e Le Nozze di Figaro, in collaborazione con Città Metropolitana di Firenze, Comune di Firenze e  Mus.e.
“A ventisei anni dalla morte di Kurt Cobain, il mito dei Nirvana non tende a svanire  e continua ad avere una forza comunicativa ed espressiva che riesce a far breccia nelle più giovani generazioni facendo palpitare il cuore a chi ha vissuto negli anni ’90 la loro saga”.

Due le sezioni: da un lato le immagini di Charles Peterson, fotografo ufficiale della Sub Pop Records, sulla nascita dei Nirvana, i concerti e la scena grunge di Seattle. Dall’altro gli scatti di Michael Lavine, celebre fotografo pubblicitario, tratti da servizi posati e immagini per riviste. Un accostamento inedito che immerge il pubblico nella fascinazione di quei giorni straordinari, dove i fan erano parte integrante di una rivoluzione musicale, e non solo.

Michael Lavine immortala i Nirvana in studio in quattro diversi momenti, dai mesi della loro prima formazione, fino agli anni del successo mondiale, quando accanto al leader della band c’era la moglie Courtney Love: scatti che sono diventati simbolo di un’era. La sua amicizia con Cobain gli permette di creare una vera registrazione visiva del gruppo, che accompagna in studio in tutti i diversi momenti della propria parabola, fino a pochi giorni dalla scomparsa del suo leader.
L’apporto di Charles Peterson risulta invece fondamentale non solo per la storia dei Nirvana ma anche per la nascita del grunge. Utilizzando uno stile personale crea un proprio marchio di fabbrica, inconfondibile: i suoi flash, molto potenti per poter squarciare il buio dei club, al tempo stesso sono in grado di isolare i soggetti in modo classico e iconico; il suo è un Cobain ritratto in immagini intime, che pienamente mostrano come il peso del successo avesse provato l’artista.

E ancora, immagini di Pearl Jam, Soundgarden, Mudhoney… L’esposizione apre a tutta la scena musicale di Seattle di fine millennio, immortalando un periodo fondamentale e recente della storia americana: la crisi dell’edonismo reaganiano, le nuove periferie (e le sue controculture) e l’incipiente New Economy che proprio a Seattle genererà i suoi colossi.

“Come as you are” è una mostra sound e vision, nelle cui immagini evocative più generazioni si potranno riconoscere, rivivendo illusioni, speranze e quello stile che agli sgoccioli del secondo millennio le hanno viste identificarsi in una colonna sonora e nei suoi eroi.

“Peterson – Lavine. Come as you are: Kurt Cobain and the Grunge Revolution” è in programma dal 2 luglio al 18 ottobre a Palazzo Medici Riccardi, via Cavour, 1 – Firenze. Ingresso da via Cavour n. 3. Orari: tutti i giorni (chiuso il mercoledì) dalle 10.30 alle 18.30 (ultimo ingresso ore 17.30). Prenotazione obbligatoria alla mail  info@palazzomediciriccardi.it 

fonte:  www.palazzomediciriccardi.it

"Festival Mix Milano 2020" dal 17 al 20 settembre: ospiti speciali Paola Cortellesi e MYSS Keta

Dal 17 al 20 settembre presso il Piccolo Teatro di Milano e per la prima volta nel cortile di Palazzo Reale e in streaming si svolgerà il Festival Mix Milano 2020: ospiti speciali Paola Cortellesi premiata come Queen of Comedy, M¥SS KETA Queen of Music.

Paola Cortellesi e M¥SS KETA sono tra i primi grandi nomi attesi alla 34 a edizione del Festival Mix Milano di Cinema Gaylesbico e Queer Culture, in programma dal 17 al 20 settembre, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza vigenti, presso il Piccolo Teatro di Milano e per la prima volta nel Cortile di Palazzo Reale a Milano in collaborazione con AriAnteo e in streaming su MYmovies.

Anche per questa edizione, il Festival MIX Milano conferisce riconoscimenti a personalità dello spettacolo, della cultura e della società civile che si sono particolarmente distinte nella loro attività professionale e personale, nel promuovere la cultura del rispetto delle differenze e contro la violenza di ogni tipo: l’attrice romana sarà insignita del premio Queen of Comedy nella serata di sabato 19 settembre, mentre la performer e artista riceverà il riconoscimento di Queen of Music nella serata finale di domenica 20 settembre.

All'insegna del nuovo claim Love Together, il festival durante le quattro giornate, offrirà un programma particolarmente attento alle tematiche sociali riguardanti l’impegno civile, la difesa dei diritti e delle diversità, l'ecologia, le migrazioni, nel costante obiettivo di favorire il dialogo, la riflessione e la partecipazione attiva al dibattito sul nostro presente e sul futuro della realtà complessa in cui viviamo.

Grazie alla formula online, per la prima volta sarà possibile seguire da tutta Italia buona parte della programmazione 2020, che comprende oltre ai 50 titoli in gara provenienti da tutto il mondo anche tanti appuntamenti di letteratura, teatro e musica, incluse le premiazioni di Queen of Comedy e Queen of Music.

Come per le ultime edizioni, tutte le proiezioni e gli eventi saranno a ingresso gratuito per le amiche e gli amici del MIX che effettueranno il tesseramento all'associazione MIX Milano APS a partire da 15 euro tramite il sito www.festivalmixmilano.com. Per garantire la massima sicurezza di pubblico e operatori, occorre effettuare la prenotazione sul sito attraverso un’apposita piattaforma, sia per ogni proiezione che per partecipare agli eventi collaterali, sia in streaming che in presenza; le prenotazioni sono disponibili sul sito del Festival a partire da venerdì 4 settembre. festivalmixmilano.com

fonte: Written by    www.cinetvlandia.it

Mostre: A Venezia "Henri Cartier-Bresson. Le Grand Jeu" Palazzo Grassi, fino al 20 marzo 2021

Palazzo Grassi
presenta “Henri Cartier-Bresson. Le Grand Jeu”, realizzata con la Bibliothèque nationale de France e in collaborazione con la Fondation Henri Cartier-Bresson.

Il progetto della mostra, ideato e coordinato da Matthieu Humery, mette a confronto lo sguardo di cinque curatori sull’opera di Cartier-Bresson (1908 – 2004), e in particolare sulla “Master Collection”, una selezione di 385 immagini che l’artista ha individuato agli inizi degli anni Settanta, su invito dei suoi amici collezionisti Jean e Dominique de Menil, come le più significative della sua opera.

La fotografa Annie Leibovitz, il regista Wim Wenders, lo scrittore Javier Cercas, la conservatrice e direttrice del dipartimento di Stampe e Fotografia della Bibliothèque nationale de France Sylvie Aubenas, il collezionista François Pinault, sono stati invitati a loro volta a scegliere ciascuno una cinquantina di immagini a partire dalla “Master Collection” originale, della quale esistono cinque esemplari.

Attraverso la loro selezione, ognuno di loro condivide la propria visione personale della fotografia, e dell’opera di questo grande artista. Rinnovare e arricchire il nostro sguardo sull’opera di Henri Cartier-Bresson attraverso quello di cinque personalità diverse è la sfida del progetto espositivo “Le Grand Jeu” a Palazzo Grassi.

La mostra “Henri Cartier-Bresson. Le Grand Jeu” sarà presentata alla Bibliothèque nationale de France, a Parigi, nella primavera 2021.

>> Teaser by Wim Wenders "Henri Cartier-Bresson. Le Grand Jeu" at Palazzo Grassi, Venezia  clicca >> QUI

fonte:  www.palazzograssi.it

giovedì 10 settembre 2020

Libri: Donnafugata, il romanzo in cui la Sicilia diventa il centro del mondo

Nella storia del potente e infelice barone Corrado Arezzo viene ricostruita una complessa vicenda della società post-unitaria. Accade vicino a Ragusa, perché è nell’isola che la storia dell’Italia intera è stata concepita e poi incubata

“Donnafugata”, ultimo romanzo di Costanza DiQuattro, narra le vicende di Corrado Arezzo, barone per caso, ricco per uno strano scherzo del destino, raffinato intellettuale per sua volontà, potente per capacità personali e censo, uomo infelice per colpa del destino.

Il testo ha l’impianto del romanzo storico, tuttavia l’introduzione di capitoli in forma diaristica ed epistolare gli conferiscono un carattere di originale bizzarria.

Il primo capitolo è datato 23 aprile 1895, e l’ultimo 27 dicembre 1895, ma le vicende abbracciano circa un terzo di secolo, va da sé che fabula e intreccio non coincidono.

L’autrice ricorre all’analessi più volte; numerose le incursioni nel passato, per raccontare il furore risorgimentale del protagonista, le nobili frequentazioni e le discussioni appassionate con patrioti del calibro di Michele Amari; la cocente delusione per il fallimento dell’amministrazione sabauda e la vergogna per le false promesse di libertà e giustizia; la sensibilità artistica, che portò Corrado all’Internazionale di Dublino a rappresentare l’Italia; la sua audacia, il suo mecenatismo, prova ne sono le statuine del BonGiovanni Vaccaro, la Madonna del fiammingo Hans Memling, che acquistò per la sua casa e riportò affittando un vagone intero del treno, perché le opere d’arte non avessero a subire danni durante il trasporto. E poi l’atroce dolore per la perdita prematura della figlia, morta a Parigi in una sorta di esilio volontario, dopo aver consultato i luminari più accreditati.

Ogni capitolo funziona come un racconto di senso compiuto, e uno dietro l’altro ci regalano i particolari di una complessa vicenda, che solo in Sicilia avrebbe potuto accadere; perché è in questa terra che la storia dell’Italia intera è stata concepita e poi incubata.

Attorno al protagonista ruota un universo di personaggi dall’ingegno multiforme; i pensatori, ché fervida era la vita in quegli anni che precedettero e seguirono l’Unità d’Italia; un nugolo di serve devote, di mezzadri fedeli, prelati ossequiosi, operai laboriosi, che tenevano in piedi, robusta colonna vertebrale, la società produttiva del tempo.

L’autrice dà vita a un affresco colorito, descrivendo con dovizia di particolari le processioni, i pranzi succulenti; il mare che distanzia e separa, le case comode, eleganti, accoglienti; l’ombra e la luce di un barocco ancora lucido; la sofisticata Ragusa Ibla, con i suoi campanili e le palme che svettano contro un cielo indaco; il labirinto di Donnafugata, dove le due piccole nipoti si perdono, ma al tempo stesso dimorano al sicuro; e il labirinto della vita, nel quale il barone perde tutte le sue giovanili speranze, i propositi della maturità. Il severo castello, con le sue rose rosse e profumate, emblema di una carnalità trattenuta, che forse è la chiave di volta dell’amore eterno; infine la campagna dell’orto dei canonici, l’eremo solitario, privo di fronzoli, il rifugio di Corrado, che lì si concede finalmente il lusso della semplicità.

Vicissitudini di un’aristocrazia che abita una provincia lontana, ma che ben rappresenta, con le parentele diffuse in ogni angolo del pianeta, l’ombelico del mondo. Al profumo dell’inchiostro, a quello della carta, si somma la fragranza dei limoni, quelli che crescono nel giardino del castello; del gelsomino e del plumbago, che si arrampicano lungo i muri dorati di Ibla.

Lusso e ricchezza scorrono in ogni pagina come le immagini di un film; dagli eleganti e castigati vestiti della baronessa alle lisce sete dei divani, ai preziosi ricami delle tappezzerie, ai raffinati oggetti di arredo.

Storia d’amore il romanzo “Donnafugata”, dove l’amore pervade ogni relazione familiare, amichevole e professionale; e storia di coltello perché laddove la fedeltà è d’obbligo e la gratitudine scontata, cova il tradimento, l’inganno, la violenza.

Il gigantesco Corrado Arezzo torreggia tra le tante figure femminili, ma si fa piccolo accanto alla moglie che amò con passione e trasporto fisico. Le donne del romanzo, anche le più semplici, rivelano una psicologia complessa, che l’autrice tratteggia con delicatezza; e tutte vanno incontro a un destino doloroso, a riprova del fatto che i soldi non danno la felicità. Il barone stesso è un eroe tragico e moderno al tempo stesso; la sua vita pubblica fu costellata di successi, il suo privato fu un intreccio di sconfitte cocenti.

Il romanzo lascia nel lettore una impressione di bellezza e ingiustizia; ma anche la curiosità di sapere cosa ne sarà della progenie dello sfortunato Corrado, che tanto costruì nella sua vita non molto lunga e tanto perse in così breve tempo.

Dalla prefazione a “Donnafugata”, di Costanza DiQuattro, Baldini + Castoldi, 2020

fonte: di   www.linkiesta.it

Oscar, cambia tutto: a partire dal 2024 criteri di inclusività per il Miglior Film

Svolta epocale per l’Academy circa l’assegnazione degli Oscar, i più ambiti tra i riconoscimenti a titolo cinematografico. A partire dall’edizione del 2024, la nomination per il Miglior Film sarà infatti ottenibile solo soddisfacendo alcuni requisiti minimi. Requisiti che sono volti ad abbracciare l’inclusione dei gruppi sottorappresentati all’interno non solo dei film veri e propri, ma di tutta la loro macchina produttiva. Queste minoranze comprendono donne, persone di colore, persone che si riconoscono nel movimento LGBTQ+ e individui con disabilità. «Questa apertura vuole riflettere le diversità e le specificità della popolazione. Crediamo che questi standard di inclusione saranno fondamentali per un cambiamento importante dell’industria», ha dichiarato David Rubin, CEO e presidente dell’Academy.

Oscar 2024: i requisiti da soddisfare

A partire dal 2024, i film che vorranno concorrere all’Oscar per il Miglior Film dovranno soddisfare almeno due dei quattro standard previsti. Il primo (lo Standard A) è quello inerente alla rappresentazione su schermo, ai temi e alla narrativa. Per raggiungerlo, il film dovrà soddisfare almeno uno di tre criteri. Il primo riguarda i protagonisti e/o i personaggi significativi della pellicola. Almeno uno di essi dovrà provenire da un gruppo etnico o razziale sottorappresentato. Il secondo requisito riguarda invece il cast preso nella sua complessità. Il 30% degli attori in esso presenti dovranno provenire da almeno due gruppi sottorappresentati tra donne, gruppo etnico o razziale, comunità LGBTQ+, persone con disabilità cognitive o fisiche.

Le posizioni di leadership

Il secondo criterio (Standard B) richiesto per la partecipazione agli Oscar come Miglior Film riguarda invece la leadership creativa e il team di progetto. Per raggiungere questo standard, bisognerà soddisfare almeno uno di tre criteri. Il primo riguarda le posizioni di leadership creativa e di capi di dipartimento, che dovranno essere assegnati a professionisti provenienti da gruppi che godono di poca rappresentanza. Il secondo è inerente agli altri ruoli chiave: almeno altri sei membri della squadra dovranno provenire da un gruppo razziale o etnico sottorappresentato. Infine, terzo requisito, almeno il 30% della troupe del film dovrà provenire da un gruppo sottorappresentato.

Gli standard per gli Oscar 2024

Lo Standard C per accedere alla nomination per l’Oscar per il Miglior Film sarò invece dedicato all’accesso al settore e alle opportunità lavorative. Per raggiungerlo, il film dovrà soddisfare due criteri. Il primo riguarda la società di distribuzione o finanziamento del film, che dovrà aver pagato apprendistati o stage a professionisti provenienti dai gruppi sottorappresentati di cui sopra. Il secondo riguarda invece possibilità di lavoro vere e proprie e le opportunità di formazione, che dovranno essere offerte a persone appartenenti agli stessi gruppi.
C’è infine lo Standard D, che riguarda il pubblico. Per raggiungerlo, la compagnia cinematografica del film dovrà avere più dirigenti senior interni tra i seguenti gruppi sottorappresentati nei loro team di marketing, pubblicità e/o distribuzione.

fonte:di Francesca Ferrandi   https://velvetcinema.it

lunedì 7 settembre 2020

Libri: "Una sirena a Parigi" di Mathias Malzieu

Una pioggia ininterrotta si abbatte su Parigi. La Senna è in piena, un’atmosfera apocalittica e surreale avvolge la città. I dispersi sono sempre più numerosi e il fiume trascina oggetti di ogni tipo. 

D’un tratto un canto ammaliante e misterioso attira l’attenzione di Gaspard Snow che, incredulo, sotto un ponte scopre il corpo ferito e quasi esanime di una sirena. Decide di portarla a casa per prendersene cura e guarirla, ma ben presto tutto si rivela più complicato di quanto non sembri. 

La creatura gli spiega che chiunque ascolti la sua voce si innamora di lei perdutamente fino a morire, e nemmeno chi, come Gaspard, si crede immune all’amore può sfuggire. Inoltre, come può un essere marino vivere a lungo lontano dall’oceano? Gaspard non si dà per vinto e trova nell’ingegno, nell’estro e nel potere dell’immaginazione gli strumenti per affrontare questa mirabile avventura e difendere un altro grande sogno: salvare il Flowerburger, il suo locale a bordo di una chiatta, un regno di musica, arte e libera espressione.


Con Una sirena a Parigi, Mathias Malzieu dispiega le ali della fantasia e omaggia l’amore travolgente e impossibile, irrinunciabile energia vitale, fonte di creazione ma anche di distruzione.

“L’ingrediente magico è l’amore! Poiché permette al sogno di cristallizzarsi. Insaporite il tutto con un pizzico di sorpresa, e la vostra vita avrà un gusto delizioso!”

 

L’autore: Mathias Malzieu 

Mathias Malzieu è il leader dei Dionysos, uno dei migliori gruppi rock francesi, descritto da Iggy Pop come Francois Truffaut con una rock’n’roll band e autore del bestseller internazionale La meccanica del cuore (Feltrinelli, 2012). Ha pubblicato un album basato sul romanzo, ed è il codirettore dell’omonimo film di animazione prodotto da Luc Besson, finalista agli Oscar e ai Césars. Nato nel 1974, è cresciuto a Montpellier e vive a Parigi. Con Feltrinelli ha inoltre pubblicato L’uomo delle nuvole (2013), Il bacio più breve della storia (2015) e Vampiro in pigiama (2017). 

fonte:  www.feltrinellieditore.it

Fashion: Giorgio Armani, le sue sfilate saranno in TV e sui social

Per presentare le prossime collezioni uomo e donna per la primavera/estate 2021, lo stilista sperimenta due modalità diverse e inedite: la sfilata Giorgio Armani sarà trasmessa in tv, mentre quella di Emporio si trasformerà in un corto con protagonisti cantanti, sportivi e attori. Foto courtesy of Giorgio Armani

Lo scorso febbraio, quando ancora in molti consideravano il Coronavirus un falso problema, lui è stato il primo a decidere di sfilare a porte chiuse, trasmettendo lo show in diretta streaming sui social media del brand, e adesso Giorgio Armani si conferma ancora una volta un apripista del settore. 

Visto che i rischi legati al Covid-19 non consentono di presentare le collezioni come avviene di solito, il designer ha optato per due soluzioni diverse per lanciare le collezioni per la primavera/estate 2021. 

Quella di Emporio Armani sarà presentata giovedì 24 settembre alle 11 e mezzo con il progetto Building Dialogues, un video a cui parteciperanno, oltre ai modelli, gli atleti, i cantanti e gli attori da anni volto del marchio; il progetto sarà visibile sui social network del brand, sulla piattaforma della Camera della Moda (risulta nel calendario ufficiale di Milano Moda Donna) e sul minisito creato per l'occasione. 

Per quanto riguarda invece Giorgio Armani, in programma alle 21 del 26 settembre (un sabato), il mezzo scelto è forse meno futuribile, ma parecchio sorprendente: lo show, a porte chiuse, sarà infatti trasmesso da La7, con la presentazione di Lilli Gruber. Nonostante numerosi precedenti della moda in TV (un esempio su tutti, "Donna sotto le Stelle", leggendario programma di sfilate trasmesso dalla scalinata di Trinità dei Monti) sarà la prima volta che una sfilata viene presentata "al mondo" attraverso un programma televisivo.

fonte:   https://d.repubblica.it

Cher partecipa alla raccolta fondi Lgbt per Biden e raccoglie due milioni di dollari in mezz’ora

IN DIRETTA IL CANDIDATO DEM HA PROMESSO DI FIRMARE L'EQUALITY ACT NEI PRIMI 100 GIORNI DI MANDATO

Cher ha raccolto due milioni di dollari in mezz’ora per la campagna presidenziale di Joe Biden, partecipando il 31 agosto alla raccolta fondi online a tema Lgbti+. La celebre popstar, che è una convinta sostenitrice dell’ex vice di Obama, è apparsa alla diretta streaming in giacca di pelle nera da motociclista. Ph. Instagram Fanpage for Cher di Cherornothing 

A introdurla Pete Buttigieg, che, come partecipante alle primarie democratiche, è stato il primo candidato presidenziale apertamente gay a vincere un caucus (precisamente nello Iowa). Giocando sul titolo del celebre brano Believe, l’ex sindaco di South Bend ha domandato a Cher: «Chiediti dunque: credi in una vita dopo Trump?».

La cantante, che ha risposto convintamente di sì e ha definito l’attuale presidente degli Stati Uniti un idiota, ha ricordato il primo incontro con Biden, risalente al 2006, parlandone in termini di «amore a prima vista». Ha poi menzionato il tweet, lanciato in febbraio durante le primarie: «Non mollare, Joe». Nella diretta ha spiegato: «Affonda o nuota, mi sono detta, sono con lui, vado con Biden. Suona banale ma l’ho detto».  

Cher On  INSTAGRAM

In tema di diritti Lgbte Cher ha ricordato la drammatica situazione delle persone trans durante l’amministazione Trump e ha elogiato l’impegno di Biden a favore delle persone Lgbtq. Collegandosi in streaming, il candidato democratico ha ringraziato la popstar e ha promesso, qualora eletto, di firmare l’Equality Act (approvato alla Camera ma mai votato in Senato) nei primi cento giorni di mandato.

fonte:  www.gaynews.it