Antonio Cassano dovrà pagare una multa di 15 euro inflitta dalla Uefa a causa delle frasi sui gay di qualche tempo fa.
La nuova stagione per Antonio Cassano non è ancora iniziata visto che dopo l'esperienza agli Europei con la Nazionale si trova in vacanza e solo tra qualche giorno si unirà ai compagni del Milan per la preparazione in vista dei nuovi impegni, ma già per lui arrivano brutte notizie visto che è stato multati per 15 mila euro dalla Commissione Disciplinare della Uefa in seguito alle frasi pronunciate contro i gay mentre era in azzurro.
Le dichiarazioni, infatti, secondo il massimo organismo calcistico europeo, andrebbero contro l'articolo 11 bis del regolamento disciplinare visto che in merito alla possibilità che tra i compagni ci potessero essere metrosexual o omosessuali era arrivato a dire: "Se ci sono froci, problemi loro. Spero di no".
Ora il giocatore avrà al massimo tre giorni di tempo per decidere se presentare ricorso.
Al momento del suo arrivo a Milanello sarà però anche di chiarire meglio anche la sua posizione sul futuro visto che sempre in nazionale nel periodo in cui erano iniziate a circolare le prime voci su una possibile cessione di Thiago Silva aveva mostrato dubbi sul livello di competitività della squadra e sulla sua voglia di proseguire in rossonero.
fonte http://milano.ogginotizie.it
Questo blog è un aggregatore di notizie, nasce per info e news dall'Italia e dal mondo, per la Danza, Teatro, Cinema, Fashion, Tecnologia, Musica, Fotografia, Libri, Eventi d'Arte, Sport, Diritti civili e molto altro. Ogni articolo riporterà SEMPRE la fonte delle news nel rispetto degli autori e del copyright. Le rubriche "Ritratto d'artista" e "Recensioni" sono scritte e curate da ©Lisa Del Greco Sorrentino, autrice di questo blog
venerdì 20 luglio 2012
Lgbt: Paola Concia a Casini: "Alla faccia del moderato"
“Consiglio a Casini, che vuole rappresentare i moderati, un pò di misura e moderazione quando si parla di diritti civili, perchè in tutta Europa i moderati non usano le parole che lui ha utilizzato oggi, che ricordano più le scempiaggini dette da un estremista ultra conservatore, piuttosto che le parole di un leader centrista che vuole governare il paese.
Purtroppo quando si parla di questi temi alcuni esponenti dell' Udc perdono la testa, offendendo gratuitamente milioni di cittadini italiani per bene, che lavorano, pagano le tasse, contribuiscono alla vita pubblica del paese.
Sentendo quello che ha detto oggi Casini, mi viene da esclamare
"Alla faccia del moderato!".
Lo dichiara Anna Paola Concia, deputata del Partito democratico.
“Casini se vuole fare un'alleanza fra progressisti e moderati, non ponga veti. Lui a differenza mia è contrario ai matrimoni, vorrà dire che si vedrà in Parlamento quale soluzione legislativa trovare partendo dai tre istituti giuridici europei a nostra disposizione: i PACS, la civil partnership o il matrimonio omosessuale.
Io mi auguro – continua la deputata- che nel prossimo Parlamento ci sia una maggioranza per approvare l'estensione del matrimonio civile, dopodiché dato che non ho mai fatto battaglie di testimonianza, ma ho una profonda cultura dei risultati, mi misurerò con il dibattito parlamentare per trovare una soluzione condivisa che sia rispettosa del principio costituzionale di uguaglianza dei cittadini”.
“Essendo questa una questione di civiltà che riguarda tutto il paese, non credo si dovrà cercare una maggioranza di coalizione, ma una maggioranza parlamentare che attraversi tutte le forze politiche del paese.
Mi piacerebbe – conclude Concia - che anche in Italia, come avviene in tutta Europa, i diritti civili fossero un terreno di incontro e non di scontro per le differenti forze politiche”.
fonte http://www.agenparl.it Scritto da com/bat
Purtroppo quando si parla di questi temi alcuni esponenti dell' Udc perdono la testa, offendendo gratuitamente milioni di cittadini italiani per bene, che lavorano, pagano le tasse, contribuiscono alla vita pubblica del paese.
Sentendo quello che ha detto oggi Casini, mi viene da esclamare
"Alla faccia del moderato!".
Lo dichiara Anna Paola Concia, deputata del Partito democratico.
“Casini se vuole fare un'alleanza fra progressisti e moderati, non ponga veti. Lui a differenza mia è contrario ai matrimoni, vorrà dire che si vedrà in Parlamento quale soluzione legislativa trovare partendo dai tre istituti giuridici europei a nostra disposizione: i PACS, la civil partnership o il matrimonio omosessuale.
Io mi auguro – continua la deputata- che nel prossimo Parlamento ci sia una maggioranza per approvare l'estensione del matrimonio civile, dopodiché dato che non ho mai fatto battaglie di testimonianza, ma ho una profonda cultura dei risultati, mi misurerò con il dibattito parlamentare per trovare una soluzione condivisa che sia rispettosa del principio costituzionale di uguaglianza dei cittadini”.
“Essendo questa una questione di civiltà che riguarda tutto il paese, non credo si dovrà cercare una maggioranza di coalizione, ma una maggioranza parlamentare che attraversi tutte le forze politiche del paese.
Mi piacerebbe – conclude Concia - che anche in Italia, come avviene in tutta Europa, i diritti civili fossero un terreno di incontro e non di scontro per le differenti forze politiche”.
fonte http://www.agenparl.it Scritto da com/bat
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Cosenza, registro delle coppie di fatto, le associazioni e i movimenti LGBT esprimono sostegno per la proposta
Riceviamo e pubblichiamo:
Accogliamo con favore la notizia trapelata sui quotidiani locali, secondo la quale i gruppi cittadini di Sel e del Pse intenderebbero presentare una mozione per l’istituzione di un registro delle coppie di fatto in questa città.
Il tema non è nuovo al dibattito politico nostrano, in passato si sono, infatti, registrati tentativi, proposte e assunzioni di responsabilità in tal senso, conclusesi però con un niente di fatto.
Come associazioni impegnate nel riconoscimento dei diritti delle persone L.G.B.T. (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e trans-gender) non possiamo non augurarci che questa sia la volta buona.
Il sindaco Occhiuto va ribadendo da tempo il suo impegno per il superamento di ogni pratica esclusiva e discriminatoria, nel tentativo di costruire una città dei diritti e delle pari opportunità: quale occasione migliore per dimostrare nei fatti la bontà dei propri propositi?
Il principio della pari dignità, infatti, non può appartenere a un singolo partito o a una coalizione ma deve essere un patrimonio comune, condiviso da tutti perché in linea con la costituzione e i valori che la sorreggono.
L’accoglimento della proposta da parte della giunta municipale rappresenterebbe, in tal senso, un fatto positivo poiché contribuirebbe al superamento del pregiudizio che vuole le destre come indifferenti, se non ostili, al riconoscimento dei diritti delle coppie di fatto, specie se omosessuali.
D’altro canto, sono proprio le coppie gay a subire le peggiori forme di discriminazione nel nostro Paese, visto che, diversamente da quanto accade per le coppie eterosessuali, i partner omosessuali sono esclusi anche dalla possibilità di scegliere se sposarsi o continuare a convivere.
All’Italia spetta, infatti, un primato negativo tra le nazioni europee: essa è uno dei pochi paesi Ue, assieme alla Grecia e all’Ungheria, a non avere alcuna forma di legislazione a tutela delle convivenze omosessuali. Fatto che non può non destare indignazione in chi ha amore per la giustizia e l’uguaglianza.
Il nostro sostegno alla proposta del Partito socialista europeo e di Sinistra, ecologia e libertà nasce, perciò, da considerazioni di ordine pratico oltre che ideale. Il registro permetterebbe, infatti, l’accesso ad alcune prestazioni sociali relative ai trasporti e alle politiche per la casa, sostegni economici di vario genere ecc. tanto per fare alcuni esempi.
In particolare occorre che nelle delibere il Comune provveda, attraverso singoli atti e disposizioni degli Assessorati e degli Uffici competenti, a tutelare e sostenere le unioni civili, al fine di superare situazioni di discriminazione, favorire pari opportunità, integrazione e sviluppo nel contesto sociale, culturale ed economico del territorio; che le aree tematiche entro le quali gli interventi sono da considerarsi prioritari siano: a) casa; b) sanità e servizi sociali; c) giovani, genitori e anziani; d) sport e tempo libero; e) formazione, scuola e servizi educativi; f) diritti e partecipazione e) mobilità.
Ma c’è di più, quello che ci preme sottolineare è l’alto valore simbolico che l’adozione del registro avrebbe. Da un lato, esso fungerebbe da sprone a una politica nazionale disattenta e troppo spesso timida in tema di nuovi diritti, dall’altro potrebbe rappresentare un primo ma significativo mattoncino da porre per la costruzione di una nuova rappresentazione sociale delle coppie gay e lesbiche: non più un’anomalia da nascondere ma una dimensione affettiva da valorizzare.
Cosenza può, così, riproporsi come avanguardia regionale tra i capoluoghi calabresi: laboratorio culturale in cui si sperimentano forme di rispetto delle diversità e convivialità delle differenze; città delle buone prassi politiche orientate al rispetto e al riconoscimento della reciproca dignità, nel solco di una tradizione che le è propria sin dalle origini.
Possiamo compiere un piccolo salto di civiltà, lasciandoci alle spalle la ristrettezza del pensiero unico, della normalità come repressione della molteplicità di forme e manifestazioni che caratterizza il genere umano; muoverci verso una concezione della convivenza civile in cui la diversità non debba necessariamente trasformarsi in disuguaglianza.
Finalmente lontani dagli stereotipi di una città di provincia del sud culturalmente più arretrato, sessista e omofobo e un po’ più vicini alle tradizioni delle grandi capitali europee.
Le associazioni:
Certi diritti, Eos Arcigay Cosenza, Equality Italia
Omocrazia, Polis aperta
fonte http://www.ntacalabria.it
Accogliamo con favore la notizia trapelata sui quotidiani locali, secondo la quale i gruppi cittadini di Sel e del Pse intenderebbero presentare una mozione per l’istituzione di un registro delle coppie di fatto in questa città.
Il tema non è nuovo al dibattito politico nostrano, in passato si sono, infatti, registrati tentativi, proposte e assunzioni di responsabilità in tal senso, conclusesi però con un niente di fatto.
Come associazioni impegnate nel riconoscimento dei diritti delle persone L.G.B.T. (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e trans-gender) non possiamo non augurarci che questa sia la volta buona.
Il sindaco Occhiuto va ribadendo da tempo il suo impegno per il superamento di ogni pratica esclusiva e discriminatoria, nel tentativo di costruire una città dei diritti e delle pari opportunità: quale occasione migliore per dimostrare nei fatti la bontà dei propri propositi?
Il principio della pari dignità, infatti, non può appartenere a un singolo partito o a una coalizione ma deve essere un patrimonio comune, condiviso da tutti perché in linea con la costituzione e i valori che la sorreggono.
L’accoglimento della proposta da parte della giunta municipale rappresenterebbe, in tal senso, un fatto positivo poiché contribuirebbe al superamento del pregiudizio che vuole le destre come indifferenti, se non ostili, al riconoscimento dei diritti delle coppie di fatto, specie se omosessuali.
D’altro canto, sono proprio le coppie gay a subire le peggiori forme di discriminazione nel nostro Paese, visto che, diversamente da quanto accade per le coppie eterosessuali, i partner omosessuali sono esclusi anche dalla possibilità di scegliere se sposarsi o continuare a convivere.
All’Italia spetta, infatti, un primato negativo tra le nazioni europee: essa è uno dei pochi paesi Ue, assieme alla Grecia e all’Ungheria, a non avere alcuna forma di legislazione a tutela delle convivenze omosessuali. Fatto che non può non destare indignazione in chi ha amore per la giustizia e l’uguaglianza.
Il nostro sostegno alla proposta del Partito socialista europeo e di Sinistra, ecologia e libertà nasce, perciò, da considerazioni di ordine pratico oltre che ideale. Il registro permetterebbe, infatti, l’accesso ad alcune prestazioni sociali relative ai trasporti e alle politiche per la casa, sostegni economici di vario genere ecc. tanto per fare alcuni esempi.
In particolare occorre che nelle delibere il Comune provveda, attraverso singoli atti e disposizioni degli Assessorati e degli Uffici competenti, a tutelare e sostenere le unioni civili, al fine di superare situazioni di discriminazione, favorire pari opportunità, integrazione e sviluppo nel contesto sociale, culturale ed economico del territorio; che le aree tematiche entro le quali gli interventi sono da considerarsi prioritari siano: a) casa; b) sanità e servizi sociali; c) giovani, genitori e anziani; d) sport e tempo libero; e) formazione, scuola e servizi educativi; f) diritti e partecipazione e) mobilità.
Ma c’è di più, quello che ci preme sottolineare è l’alto valore simbolico che l’adozione del registro avrebbe. Da un lato, esso fungerebbe da sprone a una politica nazionale disattenta e troppo spesso timida in tema di nuovi diritti, dall’altro potrebbe rappresentare un primo ma significativo mattoncino da porre per la costruzione di una nuova rappresentazione sociale delle coppie gay e lesbiche: non più un’anomalia da nascondere ma una dimensione affettiva da valorizzare.
Cosenza può, così, riproporsi come avanguardia regionale tra i capoluoghi calabresi: laboratorio culturale in cui si sperimentano forme di rispetto delle diversità e convivialità delle differenze; città delle buone prassi politiche orientate al rispetto e al riconoscimento della reciproca dignità, nel solco di una tradizione che le è propria sin dalle origini.
Possiamo compiere un piccolo salto di civiltà, lasciandoci alle spalle la ristrettezza del pensiero unico, della normalità come repressione della molteplicità di forme e manifestazioni che caratterizza il genere umano; muoverci verso una concezione della convivenza civile in cui la diversità non debba necessariamente trasformarsi in disuguaglianza.
Finalmente lontani dagli stereotipi di una città di provincia del sud culturalmente più arretrato, sessista e omofobo e un po’ più vicini alle tradizioni delle grandi capitali europee.
Le associazioni:
Certi diritti, Eos Arcigay Cosenza, Equality Italia
Omocrazia, Polis aperta
fonte http://www.ntacalabria.it
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Lgbt: Il calciatore spagnolo Xisco si dichiara difensore dei diritti gay
Francisco Jiménez Tejada, noto come Xisco, è un calciatore spagnolo, attaccante del Deportivo La Coruña, squadra di serie A.
In passato è stato beccato più di una volta a baciare gli amici sulle labbra.
Ma non ha mai fatto coming out.
Ora scrive sul suo profilo Facebook:
Sostengo i diritti gay. E non sono un supporter velato. Sin da bambino non ho mai capito gli attacchi contro la comunità gay. Ci sono molte qualità che compongono un essere umano… e mi soffermo sulle vere qualità delle persone. Quello che fanno con le loro parti intime è del tutto irrilevante.
Gay o meno, è importante che siano sempre più i calciatori che si dichiarano a favore dell’omosessualità. In un mondo così maschilista come quello del calcio, che un giovane ventiquattrenne non si faccia problemi a dire come la pensa, è un gran passo in avanti. Magari altri calciatori prenderanno spunto e prima o poi un coming out ci sarà…
fonte http://www.queerblog.it da Roberto Russo, Foto | Profilo Facebook di Xisco
In passato è stato beccato più di una volta a baciare gli amici sulle labbra.
Ma non ha mai fatto coming out.
Ora scrive sul suo profilo Facebook:
Sostengo i diritti gay. E non sono un supporter velato. Sin da bambino non ho mai capito gli attacchi contro la comunità gay. Ci sono molte qualità che compongono un essere umano… e mi soffermo sulle vere qualità delle persone. Quello che fanno con le loro parti intime è del tutto irrilevante.
Gay o meno, è importante che siano sempre più i calciatori che si dichiarano a favore dell’omosessualità. In un mondo così maschilista come quello del calcio, che un giovane ventiquattrenne non si faccia problemi a dire come la pensa, è un gran passo in avanti. Magari altri calciatori prenderanno spunto e prima o poi un coming out ci sarà…
fonte http://www.queerblog.it da Roberto Russo, Foto | Profilo Facebook di Xisco
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mercoledì 18 luglio 2012
Lgbt: Assessore Cristina Scaletti Idv Toscana, riconoscere matrimonio gay o 'fuga per diritti'
Firenze "L'Italia deve adeguare un sistema normativo troppo arretrato, a partire dal riconoscimento delle unioni fra persone dello stesso sesso.
In molti altri paesi, in Europa come nel mondo, certi diritti sono riconosciuti, mentre qui siamo ancora a interrogarci o meno sull'opportunita' di concederli.
In questo modo, dopo la 'fuga di cervelli', rischiamo anche la 'fuga per i diritti".
Lo afferma Cristina Scaletti (Idv), assessore al turismo e commercio della Regione Toscana.
"Le persone - rileva - vanno all'estero a sposarsi e a vedersi garantiti tutele elementari come la possibilita' di dare il consenso al partner per cure diagnostiche e terapeutiche, avere la reversibilita' della pensione, o la garanzia di un permesso di soggiorno".
"Solo se lo Stato riconosce che le persone dello stesso sesso possono sposarsi qualsiasi battaglia contro il pregiudizio, contro l'omofobia e contro la violenza puo' avere forza", conclude la Scaletti.
L'assessore ha presentato oggi Welcome Square, il meeting sui diritti, promosso e organizzato da Made in Toscana col patrocinio dell'Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazione razziale) e dalla Regione Toscana, che si terra' alla Cittadella del Carnevale di Viareggio dal 25 al 28 luglio.
fonte di Asca via http://www.gaynews.it
In molti altri paesi, in Europa come nel mondo, certi diritti sono riconosciuti, mentre qui siamo ancora a interrogarci o meno sull'opportunita' di concederli.
In questo modo, dopo la 'fuga di cervelli', rischiamo anche la 'fuga per i diritti".
Lo afferma Cristina Scaletti (Idv), assessore al turismo e commercio della Regione Toscana.
"Le persone - rileva - vanno all'estero a sposarsi e a vedersi garantiti tutele elementari come la possibilita' di dare il consenso al partner per cure diagnostiche e terapeutiche, avere la reversibilita' della pensione, o la garanzia di un permesso di soggiorno".
"Solo se lo Stato riconosce che le persone dello stesso sesso possono sposarsi qualsiasi battaglia contro il pregiudizio, contro l'omofobia e contro la violenza puo' avere forza", conclude la Scaletti.
L'assessore ha presentato oggi Welcome Square, il meeting sui diritti, promosso e organizzato da Made in Toscana col patrocinio dell'Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazione razziale) e dalla Regione Toscana, che si terra' alla Cittadella del Carnevale di Viareggio dal 25 al 28 luglio.
fonte di Asca via http://www.gaynews.it
Lgbt: A Taiwan il primo matrimonio omosessuale con rito buddista
Il prossimo mese si celebrerà a Taiwan il primo matrimonio omosessuale con rito buddista.
A sposarsi saranno due donne: Fish Huang e You Ya-ting, entrambe trentenni, che stanno insieme da sette anni.
Si uniranno in matrimonio il prossimo 11 agosto, e Fish Huang commenta:
Non lo facciamo solo per noi stesse, ma anche per altri gay e lesbiche.
Huang non aveva mai pensato di sposarsi, fino a quando non ha visto un film in cui si mostravano le difficoltà che incontrano le coppie gay alle quali l’istituto del matrimonio è precluso. Insieme con la sua compagna, hanno deciso, pertanto, di unirsi in matrimonio seguendo una cerimonia tradizionale buddista. Huang ha anche sottolineato:
È importante per noi sapere che il nostro matrimonio potrà dare speranza ad altri omosessuali – ma anche a eterosessuali – per aiutarli a comprendere come il buddismo considera l’omosessualità.
Secondo il maestro buddista Shih Chao-hwei, docente nell’Università Hsuan Chuang, l’omosessualità non è vietata nell’insegnamento buddista.
fonte http://www.queerblog.itda Roberto RussoFoto | © TM News
A sposarsi saranno due donne: Fish Huang e You Ya-ting, entrambe trentenni, che stanno insieme da sette anni.
Si uniranno in matrimonio il prossimo 11 agosto, e Fish Huang commenta:
Non lo facciamo solo per noi stesse, ma anche per altri gay e lesbiche.
Huang non aveva mai pensato di sposarsi, fino a quando non ha visto un film in cui si mostravano le difficoltà che incontrano le coppie gay alle quali l’istituto del matrimonio è precluso. Insieme con la sua compagna, hanno deciso, pertanto, di unirsi in matrimonio seguendo una cerimonia tradizionale buddista. Huang ha anche sottolineato:
È importante per noi sapere che il nostro matrimonio potrà dare speranza ad altri omosessuali – ma anche a eterosessuali – per aiutarli a comprendere come il buddismo considera l’omosessualità.
Secondo il maestro buddista Shih Chao-hwei, docente nell’Università Hsuan Chuang, l’omosessualità non è vietata nell’insegnamento buddista.
fonte http://www.queerblog.itda Roberto RussoFoto | © TM News
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Lgbt: Facebook e Google, i colossi del web gay friendly
Gayglers in foto(così si chiamano i dipendenti gay di Google) in corteo all'ultimo World Pride di Londra - Credits: Flickr/xJason.Rogersx
"Big G" lancia un'iniziativa globale a sostegno dei diritti omosessuali, mentre il social network introduce nuove icone per definire le unioni di persone dello stesso sesso.
E non è la prima volta che i due giganti della Rete appoggiano il movimento Lgbt
Quasi un botta e risposta. Un po' come quando si sfidano a suon di nuove funzionalità per conquistare gli utenti della rete. Solo che in questo caso il terreno di competizione, se di competizione si può parlare, riguarda la solidarietà con i diritti omosessuali.
Protagoniste del duetto le due regine del web che a distanza di pochi giorni hanno promosso iniziative in favore della comunità Lgbt (acronimo riferito alle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender ndr.).
La prima mossa è toccata a Facebook che il 2 luglio scorso ha regalato agli utenti la possibilità di caratterizzare sulla timeline la natura della propria unione attraverso nuove icone.
Invece che, obbligatoriamente, un uomo e una donna, le opzioni prevedono ora la possibilità di due iconcine del medesimo sesso.
La funzionalità è stata notata per la prima volta nell'aggiornamento della timeline di Chris Hughes, co-fondatore dell'azienda, che si è da poco sposato con il suo compagno, Sean Eldridge.
La risposta di Google non si è fatta attendere. Una settimana dopo, il 7 e l'8 luglio per l'esattezza, il motore di ricerca ha annunciato la campagna “Legalise love”, legalizzare l'amore, per promuovere i diritti omosessuali all'interno dei propri uffici e, più in generale, nella società.
Lavoro e diritti – Il progetto – hanno fatto sapere dal quartier generale del motore di ricerca – non ha come obiettivo la legalizzazione delle unioni omosessuali, ma il rispetto e la tolleranza per la comunità Lgbt in quei Paesi in cui la cultura dominante è ancora arretrata. Le prime iniziative della campagna avranno come teatro Singapore e la Polonia, dove il colosso del web è presente e dove desidera che i propri dipendenti gay (i cosiddetti “gayglers”) possano essere se stessi dentro e fuori le mura dell'azienda.
“Singapore vuole essere un centro finanziario globale leader nel mondo - ha detto Mark Palmer-Edgecumbe di Google al magazine online dot429 - e noi possiamo spronarli sul fatto che per essere tali bisogna trattare tutte le persone allo stesso modo indipendentemente dal loro orientamento sessuale”.
Nel 2012, a detta della società, sono stati più di 1.500 i dipendenti del motore di ricerca che hanno partecipato alle manifestazioni del Gay Pride nel mondo. In occasione delle celebrazioni londinesi Google ha invitato 100 attivisti LGBT nei propri uffici per la prima Legalise London Conference.
Google e la causa gay -
Non è la prima volta – anche se di certo è la più eclatante - che l'impresa fondata da Larry Page e Sergey Brin dimostra il proprio supporto ai diritti omosessuali.
Il mese scorso, in occasione del Gay Pride, l'azienda aveva escogitato un “easter egg”, una sorpresa per tutti coloro che cercavano, appunto, “gay pride”, “lesbian” o altri termini associati alla causa Lgbt: digitate le parole, la maschera di ricerca del motore si ornava di un nastrino con i colori del arcobaleno, simbolo del movimento.
In precedenza, nell'autunno del 2008, il colosso della rete aveva preso posizione contro la proposta, sottoposta a referendum nello stato della California, di cancellare il diritto al matrimonio delle persone dello stesso sesso.
Nel 2011, infine, Google ha supportato il progetto It gets better e nel Doodle realizzato in occasione dell'ultimo San Valentino non ha mancato, nel finale, di inserire un riferimento all'amore tra persone dello stesso sesso.
Facebook e la causa gay –
Anche il social network di Mark Zuckerberg non è nuovo a iniziative in favore dei diritti omosessuali.
Nel febbraio dello scorso anno aveva introdotto (anche se non in Italia) due nuove opzioni per definire lo status sentimentale dell'utente proprio per andare incontro alle esigenze della comunità Lgbt: “convivente” e “in un'unione civile”.
Nell'autunno 2010, invece, a seguito di una serie di suicidi di giovani vessati per le loro preferenze sessuali, Facebook aveva stretto una partnership con la Gay & Lesbian Alliance Against Defamation (Glaad) per cercare di ridurre i fenomeni di bullismo nei confronti di persone gay sul social network e su Internet in generale.
fonte http://tg24.sky.it/tg24 di Raffaele Mastrolonardo
Il Video di Google per San Valentino
"Big G" lancia un'iniziativa globale a sostegno dei diritti omosessuali, mentre il social network introduce nuove icone per definire le unioni di persone dello stesso sesso.
E non è la prima volta che i due giganti della Rete appoggiano il movimento Lgbt
Quasi un botta e risposta. Un po' come quando si sfidano a suon di nuove funzionalità per conquistare gli utenti della rete. Solo che in questo caso il terreno di competizione, se di competizione si può parlare, riguarda la solidarietà con i diritti omosessuali.
Protagoniste del duetto le due regine del web che a distanza di pochi giorni hanno promosso iniziative in favore della comunità Lgbt (acronimo riferito alle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender ndr.).
La prima mossa è toccata a Facebook che il 2 luglio scorso ha regalato agli utenti la possibilità di caratterizzare sulla timeline la natura della propria unione attraverso nuove icone.
Invece che, obbligatoriamente, un uomo e una donna, le opzioni prevedono ora la possibilità di due iconcine del medesimo sesso.
La funzionalità è stata notata per la prima volta nell'aggiornamento della timeline di Chris Hughes, co-fondatore dell'azienda, che si è da poco sposato con il suo compagno, Sean Eldridge.
La risposta di Google non si è fatta attendere. Una settimana dopo, il 7 e l'8 luglio per l'esattezza, il motore di ricerca ha annunciato la campagna “Legalise love”, legalizzare l'amore, per promuovere i diritti omosessuali all'interno dei propri uffici e, più in generale, nella società.
Lavoro e diritti – Il progetto – hanno fatto sapere dal quartier generale del motore di ricerca – non ha come obiettivo la legalizzazione delle unioni omosessuali, ma il rispetto e la tolleranza per la comunità Lgbt in quei Paesi in cui la cultura dominante è ancora arretrata. Le prime iniziative della campagna avranno come teatro Singapore e la Polonia, dove il colosso del web è presente e dove desidera che i propri dipendenti gay (i cosiddetti “gayglers”) possano essere se stessi dentro e fuori le mura dell'azienda.
“Singapore vuole essere un centro finanziario globale leader nel mondo - ha detto Mark Palmer-Edgecumbe di Google al magazine online dot429 - e noi possiamo spronarli sul fatto che per essere tali bisogna trattare tutte le persone allo stesso modo indipendentemente dal loro orientamento sessuale”.
Nel 2012, a detta della società, sono stati più di 1.500 i dipendenti del motore di ricerca che hanno partecipato alle manifestazioni del Gay Pride nel mondo. In occasione delle celebrazioni londinesi Google ha invitato 100 attivisti LGBT nei propri uffici per la prima Legalise London Conference.
Google e la causa gay -
Non è la prima volta – anche se di certo è la più eclatante - che l'impresa fondata da Larry Page e Sergey Brin dimostra il proprio supporto ai diritti omosessuali.
Il mese scorso, in occasione del Gay Pride, l'azienda aveva escogitato un “easter egg”, una sorpresa per tutti coloro che cercavano, appunto, “gay pride”, “lesbian” o altri termini associati alla causa Lgbt: digitate le parole, la maschera di ricerca del motore si ornava di un nastrino con i colori del arcobaleno, simbolo del movimento.
In precedenza, nell'autunno del 2008, il colosso della rete aveva preso posizione contro la proposta, sottoposta a referendum nello stato della California, di cancellare il diritto al matrimonio delle persone dello stesso sesso.
Nel 2011, infine, Google ha supportato il progetto It gets better e nel Doodle realizzato in occasione dell'ultimo San Valentino non ha mancato, nel finale, di inserire un riferimento all'amore tra persone dello stesso sesso.
Facebook e la causa gay –
Anche il social network di Mark Zuckerberg non è nuovo a iniziative in favore dei diritti omosessuali.
Nel febbraio dello scorso anno aveva introdotto (anche se non in Italia) due nuove opzioni per definire lo status sentimentale dell'utente proprio per andare incontro alle esigenze della comunità Lgbt: “convivente” e “in un'unione civile”.
Nell'autunno 2010, invece, a seguito di una serie di suicidi di giovani vessati per le loro preferenze sessuali, Facebook aveva stretto una partnership con la Gay & Lesbian Alliance Against Defamation (Glaad) per cercare di ridurre i fenomeni di bullismo nei confronti di persone gay sul social network e su Internet in generale.
fonte http://tg24.sky.it/tg24 di Raffaele Mastrolonardo
Il Video di Google per San Valentino
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Lgbt Londra: Olimpiadi 2012, proposta per vietare la partecipazione ai paesi omofobi
Peter Tatchell, attivista per i diritti umani, ha intenzione di chiamare l’organizzazione che si occupa delle Olimpiadi 2012 e delle Paraolimpiadi per chiedere il divieto ai paesi omofobi di partecipare all’evento.
“Lo statuto olimpico proibisce tutte le discriminazioni e l’omofobia ne è, invece, un esempio. Tutti i paesi che discriminano donne, le minoranze etniche o religiose, lesbiche, gay, bisessuali e trasngender atleti, dovrebbero essere squalificati dalle Olimpiadi 2012. Ogni forma di discriminazione verso un paese o una persona per razza, religione, politico, genere e simile è semplicemente incompatibile con il movimento olimpico. Perchè l’omofobia, la transfobia non sono rifiutate dalle autorità olimpiche? E’ sbagliato che in più di 150 paesi, gli atleti Lgbt siano costretti a nascondere la propria sessualità per essere selazionati e gareggiare. Si dovrebbe far firmare ai politici dei Paesi un impegno nel quale rifiutano ogni genere di discriminazione: non firmano? Si rifiutano? Allora sono fuori dal giochi. Abbiamo bisogno di un segnale dall’alto secondo cui le Olimpiadi 2012 sono contrarie e combattono l’omofobia e la transfobia.”
Personalmente, il discorso è condivibile in tutto e per tutto… non trovate? Anche se, visto che non riusciamo a dare vita ad una legge contro l’omofobia, l’Italia forse sarebbe inclusa nei Paesi non proprio gayfriendly….
fonte http://www.queerblog.it da StarBugs Foto | © TM News
“Lo statuto olimpico proibisce tutte le discriminazioni e l’omofobia ne è, invece, un esempio. Tutti i paesi che discriminano donne, le minoranze etniche o religiose, lesbiche, gay, bisessuali e trasngender atleti, dovrebbero essere squalificati dalle Olimpiadi 2012. Ogni forma di discriminazione verso un paese o una persona per razza, religione, politico, genere e simile è semplicemente incompatibile con il movimento olimpico. Perchè l’omofobia, la transfobia non sono rifiutate dalle autorità olimpiche? E’ sbagliato che in più di 150 paesi, gli atleti Lgbt siano costretti a nascondere la propria sessualità per essere selazionati e gareggiare. Si dovrebbe far firmare ai politici dei Paesi un impegno nel quale rifiutano ogni genere di discriminazione: non firmano? Si rifiutano? Allora sono fuori dal giochi. Abbiamo bisogno di un segnale dall’alto secondo cui le Olimpiadi 2012 sono contrarie e combattono l’omofobia e la transfobia.”
Personalmente, il discorso è condivibile in tutto e per tutto… non trovate? Anche se, visto che non riusciamo a dare vita ad una legge contro l’omofobia, l’Italia forse sarebbe inclusa nei Paesi non proprio gayfriendly….
fonte http://www.queerblog.it da StarBugs Foto | © TM News
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Lgbt: Firenze dal 20 luglio al 6 agosto Roberto Benigni in Piazza Santa Croce con "Tutto Dante"
Dal 20 luglio al 6 agosto Piazza Santa Croce si prepara ad accogliere Roberto Benigni e il suo TuttoDante.
Dodici gli spettacoli previsti per quest’estate, l’attore declamerà altri canti dell’Inferno: dall’XI al XXII.
Il successo delle edizioni passate ha confermato che TuttoDante è un evento unico nella storia dello spettacolo, un ineguagliabile ed entusiasmante percorso in cui si alterneranno, nella prima parte, satira e grande comicità su argomenti ispirati all’attualità e, nella seconda, emozionante e travolgente poesia dei versi danteschi.
Il teatro sotto le stelle, allestito in Piazza Santa Croce, potrà accogliere ogni sera 6mila spettatori.
Roberto Benigni ha voluto che il prezzo rimanesse lo stesso delle edizioni passate così da dare a tutti la possibilità di poter apprezzare i canti dell’Inferno.
TuttoDante ha esordito nel giugno 2006, in Grecia, nel teatro romano di Patrasso, dove di fronte a un pubblico entusiasta Benigni ha recitato e spiegato il canto di Ulisse, il XXVI dell’Inferno. Proprio Firenze, nel 2006, ha ospitato per la prima volta lo spettacolo per 13 giorni accogliendo più di cinquemila persone ogni sera. L’evento conta ad oggi 600mila spettatori, 120mila solo a Roma, nel corso di 99 spettacoli ospitati in 50 città diverse.
Centomila appassionati nel mondo lo hanno apprezzato a Londra, Parigi, Zurigo, Lugano, Bruxelles, Monaco, Ginevra, Colonia, Francoforte, Madrid, Atene, Patrasso, Basilea, New York, San Francisco, Montreal, Boston, Toronto, Quebec City e Chicago. All’emozionante tributo che Benigni fa al sommo poeta fiorentino sono state dedicate due prime serate e 13 seconde serate su Rai Uno, mentre in PayTv è stato visto da 12 milioni di spettatori con uno share pari al 45%.
Anche la versione in Dvd ha raggiunto il record di vendita per uno spettacolo teatrale. Il tutto esaurito a ogni tappa del tour, i lunghi applausi e le standing ovation che hanno chiuso ogni serata sono «un piccolo miracolo», perché: «la poesia non sta solo in chi scrive ma soprattutto nell’orecchio di chi ascolta», spiega Roberto Benigni, e aggiunge: «È un lavoro meraviglioso, questa esperienza la conserverò come uno dei ricordi più importanti ed emozionanti della mia vita».
L'evento, prodotto dalla Melampo Cinematografica e organizzato da Lucio Presta con la produzione esecutiva di Arcobaleno Tre, avrà la partecipazione di Stefano Vicario, che curerà la regia delle riprese in Full HD, e di Massimo Pascucci, direttore della fotografia.
Più di 100 le persone al lavoro, utilizzati 1500 metri di cavi in fibra ottica, che alla velocità di 10 metri al secondo trasportano i 26 kg di peso della telecamera su cavi ottici che possono supportare carichi pari a 12 quintali.
Per la prima volta in uno spettacolo del genere sarà adoperata la spidercam, la videocamera che può muoversi nello spazio tridimensionale, da cielo a terra, in modo veloce e silenzioso così da permettere, grazie a riprese in alta definizione, di immortalare Firenze da un’altezza di 42 metri, offrendo inquadrature mozzafiato, più spettacolari e coinvolgenti fino al dettaglio del palco.
Segui TuttoDante su www.tuttodante.it e, in tempo reale, attraverso le pagine ufficiali di Facebook - www.facebook.com/TuttoDante – e Twitter - https://twitter.com/#!/TuttoDante - oltre all'hashtag ufficiale #TuttoDante.
fonte e INFO SU http://www.tuttodante.it/
Dodici gli spettacoli previsti per quest’estate, l’attore declamerà altri canti dell’Inferno: dall’XI al XXII.
Il successo delle edizioni passate ha confermato che TuttoDante è un evento unico nella storia dello spettacolo, un ineguagliabile ed entusiasmante percorso in cui si alterneranno, nella prima parte, satira e grande comicità su argomenti ispirati all’attualità e, nella seconda, emozionante e travolgente poesia dei versi danteschi.
Il teatro sotto le stelle, allestito in Piazza Santa Croce, potrà accogliere ogni sera 6mila spettatori.
Roberto Benigni ha voluto che il prezzo rimanesse lo stesso delle edizioni passate così da dare a tutti la possibilità di poter apprezzare i canti dell’Inferno.
TuttoDante ha esordito nel giugno 2006, in Grecia, nel teatro romano di Patrasso, dove di fronte a un pubblico entusiasta Benigni ha recitato e spiegato il canto di Ulisse, il XXVI dell’Inferno. Proprio Firenze, nel 2006, ha ospitato per la prima volta lo spettacolo per 13 giorni accogliendo più di cinquemila persone ogni sera. L’evento conta ad oggi 600mila spettatori, 120mila solo a Roma, nel corso di 99 spettacoli ospitati in 50 città diverse.
Centomila appassionati nel mondo lo hanno apprezzato a Londra, Parigi, Zurigo, Lugano, Bruxelles, Monaco, Ginevra, Colonia, Francoforte, Madrid, Atene, Patrasso, Basilea, New York, San Francisco, Montreal, Boston, Toronto, Quebec City e Chicago. All’emozionante tributo che Benigni fa al sommo poeta fiorentino sono state dedicate due prime serate e 13 seconde serate su Rai Uno, mentre in PayTv è stato visto da 12 milioni di spettatori con uno share pari al 45%.
Anche la versione in Dvd ha raggiunto il record di vendita per uno spettacolo teatrale. Il tutto esaurito a ogni tappa del tour, i lunghi applausi e le standing ovation che hanno chiuso ogni serata sono «un piccolo miracolo», perché: «la poesia non sta solo in chi scrive ma soprattutto nell’orecchio di chi ascolta», spiega Roberto Benigni, e aggiunge: «È un lavoro meraviglioso, questa esperienza la conserverò come uno dei ricordi più importanti ed emozionanti della mia vita».
L'evento, prodotto dalla Melampo Cinematografica e organizzato da Lucio Presta con la produzione esecutiva di Arcobaleno Tre, avrà la partecipazione di Stefano Vicario, che curerà la regia delle riprese in Full HD, e di Massimo Pascucci, direttore della fotografia.
Più di 100 le persone al lavoro, utilizzati 1500 metri di cavi in fibra ottica, che alla velocità di 10 metri al secondo trasportano i 26 kg di peso della telecamera su cavi ottici che possono supportare carichi pari a 12 quintali.
Per la prima volta in uno spettacolo del genere sarà adoperata la spidercam, la videocamera che può muoversi nello spazio tridimensionale, da cielo a terra, in modo veloce e silenzioso così da permettere, grazie a riprese in alta definizione, di immortalare Firenze da un’altezza di 42 metri, offrendo inquadrature mozzafiato, più spettacolari e coinvolgenti fino al dettaglio del palco.
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martedì 17 luglio 2012
Lgbt: Arriva lo spot contro l'omofobia l'anno scorso record di chiamate al numero 800-713713
E' l'edizione 2012, realizzata dalla Gay help line - il numero verde a cui possono rivolgersi le persone discriminate.
Il video, già visibile sul web, è stato presentato dalla Polverini e dal portavoce del Gay Center, Fabrizio Marrazzo (in foto).
A settembre sarà diffuso anche su Sky e per radio
Una partita di calcio, il tifo sugli spalti, l'agonismo in campo e alla fine le maglie dei giocatori a formare l'800-713713.
E' il nuovo spot della Gay help line - il numero verde contro l'omofobia - presentato questa mattina alla regione Lazio dalla governatrice Renata Polverini e dal portavoce del Gay Center, Fabrizio Marrazzo.
Lo spot, già visibile sul web, sui social network e pubblicizzato su Google e 150 siti convenzionati, da settembre sarà diffuso su 16 canali del pacchetto Sky, per un totale di circa 1000 uscite, mentre dalla seconda metà di quel mese una versione audio passerà anche sulle radio locali e nazionali.
Al numero verde possono rivolgersi tutte le persone che nella vita quotidiana, a scuola, sul lavoro sono discriminati o attaccati per la loro identità sessuale. Dall'altra parte della cornetta, ha spiegato Marrazzo, "c'è una squadra, come avviene nello sport.
Abbiamo creato un gruppo di persone che non sono solo operatori telefonici, ma che poi fisicamente si recano sul posto, cercano di entrare nel suo contesto sociale per affrontare le discriminazioni in famiglia, a scuola o sul posto di lavoro".
La campagna 2011 ha contato 25 mila contatti, di cui il 40 per cento under 26. Dalla nascita del servizio, nel 2006, le telefonate sono state circa 120 mila. Dalle ricerche effettuate dal Gay Center e dalla Regione Lazio circa un terzo dei gay e delle lesbiche hanno subito aggressioni fisiche o verbali.
"E' una iniziativa importante - ha commentato Polverini - Quest'anno partecipiamo
ancora più convintamente: sono state 25 mila le chiamate dello scorso anno da parte di persone che hanno avuto problemi e che di fronte alla solitudine purtroppo non trovano la strada per risolverli".
"Ci schieriamo contro gli atti di violenza, anche se solo verbale - ha proseguito la governatrice della regione Lazio -. In un Paese civile come il nostro non dovrebbero accadere. Lo sport, tema dello spot, può lanciare messaggi positivi ed è un modo per arrivare ai giovani. Su tante questioni questo Paese deve cambiare approccio, e solo attraverso la conoscenza si può combattere questa tragedia".
Marrazzo ha voluto poi ringraziare Polverini perché "anche senza farlo sapere ci ha aiutati in percorsi di riabilitazione anche psicologica dopo le aggressioni. Inoltre, con la collaborazione dell'assessorato alla Scuola, abbiamo attivato il progetto Giga, formando 56 operatori che faranno a loro volta formazione nelle scuole e nelle università"
fonte http://roma.repubblica.it
Il video, già visibile sul web, è stato presentato dalla Polverini e dal portavoce del Gay Center, Fabrizio Marrazzo (in foto).
A settembre sarà diffuso anche su Sky e per radio
Una partita di calcio, il tifo sugli spalti, l'agonismo in campo e alla fine le maglie dei giocatori a formare l'800-713713.
E' il nuovo spot della Gay help line - il numero verde contro l'omofobia - presentato questa mattina alla regione Lazio dalla governatrice Renata Polverini e dal portavoce del Gay Center, Fabrizio Marrazzo.
Lo spot, già visibile sul web, sui social network e pubblicizzato su Google e 150 siti convenzionati, da settembre sarà diffuso su 16 canali del pacchetto Sky, per un totale di circa 1000 uscite, mentre dalla seconda metà di quel mese una versione audio passerà anche sulle radio locali e nazionali.
Al numero verde possono rivolgersi tutte le persone che nella vita quotidiana, a scuola, sul lavoro sono discriminati o attaccati per la loro identità sessuale. Dall'altra parte della cornetta, ha spiegato Marrazzo, "c'è una squadra, come avviene nello sport.
Abbiamo creato un gruppo di persone che non sono solo operatori telefonici, ma che poi fisicamente si recano sul posto, cercano di entrare nel suo contesto sociale per affrontare le discriminazioni in famiglia, a scuola o sul posto di lavoro".
La campagna 2011 ha contato 25 mila contatti, di cui il 40 per cento under 26. Dalla nascita del servizio, nel 2006, le telefonate sono state circa 120 mila. Dalle ricerche effettuate dal Gay Center e dalla Regione Lazio circa un terzo dei gay e delle lesbiche hanno subito aggressioni fisiche o verbali.
"E' una iniziativa importante - ha commentato Polverini - Quest'anno partecipiamo
ancora più convintamente: sono state 25 mila le chiamate dello scorso anno da parte di persone che hanno avuto problemi e che di fronte alla solitudine purtroppo non trovano la strada per risolverli".
"Ci schieriamo contro gli atti di violenza, anche se solo verbale - ha proseguito la governatrice della regione Lazio -. In un Paese civile come il nostro non dovrebbero accadere. Lo sport, tema dello spot, può lanciare messaggi positivi ed è un modo per arrivare ai giovani. Su tante questioni questo Paese deve cambiare approccio, e solo attraverso la conoscenza si può combattere questa tragedia".
Marrazzo ha voluto poi ringraziare Polverini perché "anche senza farlo sapere ci ha aiutati in percorsi di riabilitazione anche psicologica dopo le aggressioni. Inoltre, con la collaborazione dell'assessorato alla Scuola, abbiamo attivato il progetto Giga, formando 56 operatori che faranno a loro volta formazione nelle scuole e nelle università"
fonte http://roma.repubblica.it
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spot lgbt
Lgbt: Roma il programma dal 19-21 luglio 2012 del Gay Village
GAY VILLAGE 2012 –XI Edizione
Dal 21 giugno al 15 settembre 2012
Dal giovedì al sabato- Ingresso gratuito dalle 20.00 alle 21.00
Giovedì: 8 € - Venerdì: 15 € - Sabato: 18 € (compresa consumazione)
Roma Eur - Parco del Ninfeo - Via delle Tre Fontane angolo Via dell’Agricoltura
Info: 340 7538396 – www.gayvillage.it
Dopo la settimana appena trascorsa che ha visto sfilare le grandi star della console house internazionale, sarà il teatro il protagonista in prima serata al Gay Village dal 19 al 21 luglio.
Si inizia la tre giorni con il lavoro finale del laboratorio teatrale di Di’Gay Project diretto da Chiara Cucinotta, e si prosegue con due spettacoli da tutto esaurito che vedono in scena rispettivamente Michela Andreozzi e Vladimir Luxuria.
Il gruppo di aspiranti attori del laboratorio teatrale di Di’Gay Project si mette alla prova giovedì 19 luglio in “2012: odissea nella fiaba”, una riscrittura surreale e comica ispirata alla grande tradizione delle fiabe classiche.
“Ti vuoi mettere con me? L’amore al Tempo delle Mele" con Michela Andreozzi, scritto insieme a Paola Tiziana Cruciani e Giorgio Scarselli, in scena il 20 luglio, ci accompagna invece indietro nel tempo, in quel momento in cui, a proprie spese, si iniziano a capire le prime tragiche, irresistibili e divertentissime conseguenze dell’amore.
L’eclettica Michela Andreozzi è accompagnata dalle musiche dal vivo di Alessandro Greggia in questo imperdibile Varietà Per Attore Sol.
Il 21 luglio sarà una tra le artiste più amate dal pubblico del Gay Village a salire sul palco. Reduce da una conduzione ironica e impeccabile dell’Isola dei Famosi (appena rinnovatale), sempre in prima linea per i diritti della comunità Glbtq, Vladimir Luxuria presenta il suo Omaggio a Pier Vittorio Tondelli, da un’idea di Giorgio Albertazzi, per la regia di Emiliano Raya.
“Sarà come se Tondelli fosse con noi, vorrei fargli ascoltare la musica che gli piaceva”, racconta così Vladimir il suo omaggio a uno degli autori più interessanti della letteratura contemporanea, tra musica e parole per trasmettere le emozioni della sua scrittura, a volte struggente e poetica, altre volte crudele tanto da aver anticipato il genere “pulp”.
Ufficio stampa Carla Fabi & Barbara Ghinfanti tel. 0683608335 – 0683608336 - info@fabighinfanti.it
fonte http://www.digayproject.org
Dal 21 giugno al 15 settembre 2012
Dal giovedì al sabato- Ingresso gratuito dalle 20.00 alle 21.00
Giovedì: 8 € - Venerdì: 15 € - Sabato: 18 € (compresa consumazione)
Roma Eur - Parco del Ninfeo - Via delle Tre Fontane angolo Via dell’Agricoltura
Info: 340 7538396 – www.gayvillage.it
Dopo la settimana appena trascorsa che ha visto sfilare le grandi star della console house internazionale, sarà il teatro il protagonista in prima serata al Gay Village dal 19 al 21 luglio.
Si inizia la tre giorni con il lavoro finale del laboratorio teatrale di Di’Gay Project diretto da Chiara Cucinotta, e si prosegue con due spettacoli da tutto esaurito che vedono in scena rispettivamente Michela Andreozzi e Vladimir Luxuria.
Il gruppo di aspiranti attori del laboratorio teatrale di Di’Gay Project si mette alla prova giovedì 19 luglio in “2012: odissea nella fiaba”, una riscrittura surreale e comica ispirata alla grande tradizione delle fiabe classiche.
“Ti vuoi mettere con me? L’amore al Tempo delle Mele" con Michela Andreozzi, scritto insieme a Paola Tiziana Cruciani e Giorgio Scarselli, in scena il 20 luglio, ci accompagna invece indietro nel tempo, in quel momento in cui, a proprie spese, si iniziano a capire le prime tragiche, irresistibili e divertentissime conseguenze dell’amore.
L’eclettica Michela Andreozzi è accompagnata dalle musiche dal vivo di Alessandro Greggia in questo imperdibile Varietà Per Attore Sol.
Il 21 luglio sarà una tra le artiste più amate dal pubblico del Gay Village a salire sul palco. Reduce da una conduzione ironica e impeccabile dell’Isola dei Famosi (appena rinnovatale), sempre in prima linea per i diritti della comunità Glbtq, Vladimir Luxuria presenta il suo Omaggio a Pier Vittorio Tondelli, da un’idea di Giorgio Albertazzi, per la regia di Emiliano Raya.
“Sarà come se Tondelli fosse con noi, vorrei fargli ascoltare la musica che gli piaceva”, racconta così Vladimir il suo omaggio a uno degli autori più interessanti della letteratura contemporanea, tra musica e parole per trasmettere le emozioni della sua scrittura, a volte struggente e poetica, altre volte crudele tanto da aver anticipato il genere “pulp”.
Ufficio stampa Carla Fabi & Barbara Ghinfanti tel. 0683608335 – 0683608336 - info@fabighinfanti.it
fonte http://www.digayproject.org
Lgbt: Venezia il 20 luglio Concerto Rufus Wainwright, sconti alle coppie gay
Arcigay e Ponderosa Music & Art , riconoscendo totale vicinanza nella battaglia di piena parità per i diritti di tutti, sono lieti di annunciare l’avvio di una collaborazione che, in prima battuta, si è tradotta in una promozione per le coppie gay che parteciperanno al concerto di Rufus Wainwright, a Venezia il 20 luglio prossimo.
In particolare, le coppie di persone dello stesso sesso che vorranno partecipare al concerto, e che invieranno una mail a info@liveinve.com, potranno accedere ad una offerta speciale: il primo biglietto a prezzo intero e il secondo scontato del 50%.
“Rufus Wainwright ha dichiarato la sua omosessualità da adolescente, ha un figlia con Lorca Cohen ed è legato sentimentalmente da 5 anni con il suo attuale compagno è un cantante davvero molto seguito dal pubblico omosessuale”, spiega Paolo Patanè, presidente di Arcigay.
“Dopo l’importante sostegno al matrimonio gay che ci ha offerto Jovanotti con la suo “Ti sposerò” come colonna sonora di un nostro video diffuso a San Valentino”, continua Patanè – “questa iniziativa che viene dal mondo della musica, è il segno che i tempi sono cambiati e che il nostro paese, e le aziende, si confrontano ormai con totale serenità e considerano legittime le nostre richieste di piena cittadinanza”.
Per Ponderosa, questa è l’occasione “per ribadire la necessità, nella società odierna, di uguali diritti e garanzie per chi affronta il percorso della vita insieme, senza differenze tra etero ed omosessuali, e dando garanzie anche a quelle che oggi vengono chiamate “coppie di fatto”.
Stefano Bolognini
Ufficio stampa Arcigay
Ponderosa Music & Art www.ponderosa.it
fonte e info:
http://www.arcigay.it/37227/venezia-concerto-rufus-wainwright-sconti-alle-coppie-gay/
In particolare, le coppie di persone dello stesso sesso che vorranno partecipare al concerto, e che invieranno una mail a info@liveinve.com, potranno accedere ad una offerta speciale: il primo biglietto a prezzo intero e il secondo scontato del 50%.
“Rufus Wainwright ha dichiarato la sua omosessualità da adolescente, ha un figlia con Lorca Cohen ed è legato sentimentalmente da 5 anni con il suo attuale compagno è un cantante davvero molto seguito dal pubblico omosessuale”, spiega Paolo Patanè, presidente di Arcigay.
“Dopo l’importante sostegno al matrimonio gay che ci ha offerto Jovanotti con la suo “Ti sposerò” come colonna sonora di un nostro video diffuso a San Valentino”, continua Patanè – “questa iniziativa che viene dal mondo della musica, è il segno che i tempi sono cambiati e che il nostro paese, e le aziende, si confrontano ormai con totale serenità e considerano legittime le nostre richieste di piena cittadinanza”.
Per Ponderosa, questa è l’occasione “per ribadire la necessità, nella società odierna, di uguali diritti e garanzie per chi affronta il percorso della vita insieme, senza differenze tra etero ed omosessuali, e dando garanzie anche a quelle che oggi vengono chiamate “coppie di fatto”.
Stefano Bolognini
Ufficio stampa Arcigay
Ponderosa Music & Art www.ponderosa.it
fonte e info:
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Lgbt: Calcio e gay? Impariamo dal Liverpool
È più facile, si sa, trovare un extraterrestre che un calciatore omosessuale.
Almeno in Italia, dove l’argomento è tabu da sempre.
C’è chi, come il ct campione del mondo Marcello Lippi, fa finta di non vedere. Qualcun altro, come l’attaccante della nazionale Antonio Di Natale o il presidente dell’Associazione calciatori Damiano Tommasi, invita all’omertà.
Alcuni, semplicemente, non si fanno problemi a manifestare la propria omofobia (vedi le dichiarazioni di Cassano nel corso degli ultimi Europei).
A dire il vero c’è anche chi ha provato a prendere una posizione diversa, più coraggiosa. Il caso più noto, e più recente, è quello dell’attuale ct azzurro Cesare Prandelli.
Ma si tratta di eventi rari, casi limite, che sono stati presto dimenticati e che, per il momento, poco hanno contribuito a mutare quella che è la posizione condivisa sull’argomento da parte dell’ambiente calcio.
Tutto il contrario, insomma, di quanto si sta tentando, faticosamente, di fare in altri paesi europei.
In Germania, per esempio, da tempo esistono campagne contro l’omofobia del calcio e anche calciatori di prima fascia hanno preso posizione a favore del coming out.
In Inghilterra, invece, esiste il precedente, nel lontano 1990, di Justin Fashanu , che ha avuto il coraggio, per primo, di dichiarare la propria omosessualità pagando sulla propria pelle le conseguenze.
Quello che sta avvenendo in questi giorni, tuttavia, è ancora più rilevante.
Perché a prendere posizione non è un singolo calciatore, ma un intero club.
Il Liverpool, la squadra inglese più titolata, quella col tifo più appassionato (“You’ll Never Walk Alone” cantano all’Anfield Road) ha aderito ufficialmente al Gay Pride che si terrà il prossimo 4 agosto proprio nella città del nordest inglese.
“In questo modo vogliamo dimostrare il nostro impegno per liberare il calcio dall’omofobia e assicurare che l’uguaglianza e i principi di inclusione sono insiti nel patrimonio del club”, ha spiegato il manager del club Ian Ayre, precisando che alla manifestazione sfileranno lo stemma ufficiale e le bandiere del club.
Adesso provate a immaginare una cosa del genere in Italia. Ci riuscite? No, appunto.
fonte http://www.linkiesta.it di Carlo Maria Miele
Almeno in Italia, dove l’argomento è tabu da sempre.
C’è chi, come il ct campione del mondo Marcello Lippi, fa finta di non vedere. Qualcun altro, come l’attaccante della nazionale Antonio Di Natale o il presidente dell’Associazione calciatori Damiano Tommasi, invita all’omertà.
Alcuni, semplicemente, non si fanno problemi a manifestare la propria omofobia (vedi le dichiarazioni di Cassano nel corso degli ultimi Europei).
A dire il vero c’è anche chi ha provato a prendere una posizione diversa, più coraggiosa. Il caso più noto, e più recente, è quello dell’attuale ct azzurro Cesare Prandelli.
Ma si tratta di eventi rari, casi limite, che sono stati presto dimenticati e che, per il momento, poco hanno contribuito a mutare quella che è la posizione condivisa sull’argomento da parte dell’ambiente calcio.
Tutto il contrario, insomma, di quanto si sta tentando, faticosamente, di fare in altri paesi europei.
In Germania, per esempio, da tempo esistono campagne contro l’omofobia del calcio e anche calciatori di prima fascia hanno preso posizione a favore del coming out.
In Inghilterra, invece, esiste il precedente, nel lontano 1990, di Justin Fashanu , che ha avuto il coraggio, per primo, di dichiarare la propria omosessualità pagando sulla propria pelle le conseguenze.
Quello che sta avvenendo in questi giorni, tuttavia, è ancora più rilevante.
Perché a prendere posizione non è un singolo calciatore, ma un intero club.
Il Liverpool, la squadra inglese più titolata, quella col tifo più appassionato (“You’ll Never Walk Alone” cantano all’Anfield Road) ha aderito ufficialmente al Gay Pride che si terrà il prossimo 4 agosto proprio nella città del nordest inglese.
“In questo modo vogliamo dimostrare il nostro impegno per liberare il calcio dall’omofobia e assicurare che l’uguaglianza e i principi di inclusione sono insiti nel patrimonio del club”, ha spiegato il manager del club Ian Ayre, precisando che alla manifestazione sfileranno lo stemma ufficiale e le bandiere del club.
Adesso provate a immaginare una cosa del genere in Italia. Ci riuscite? No, appunto.
fonte http://www.linkiesta.it di Carlo Maria Miele
Lgbt Argentina: 6.000 nozze gay in 2 anni
Celebrati in 2 anni dalla legge.
Dal 3 luglio anche documenti per trans e figli
Da quando due anni fa è entrata in vigore in Argentina la legge sul matrimonio ugualitario, sono ormai oltre 6.000 le nozze fra coppie omosessuali celebrate in tutto il Paese, uno degli 11 a consentirle.
La comunità omosessuale ha festeggiato con cortei ed eventi.
Il 3 luglio alla Casa Rosada, la presidente Cristina Fernandez de Kirchner ha eliminato per decreto alcuni aspetti incerti della legge e consegnato documenti d'identità a 12 trans e a vari neonati di coppie lesbiche.
fonte Ansa
Dal 3 luglio anche documenti per trans e figli
Da quando due anni fa è entrata in vigore in Argentina la legge sul matrimonio ugualitario, sono ormai oltre 6.000 le nozze fra coppie omosessuali celebrate in tutto il Paese, uno degli 11 a consentirle.
La comunità omosessuale ha festeggiato con cortei ed eventi.
Il 3 luglio alla Casa Rosada, la presidente Cristina Fernandez de Kirchner ha eliminato per decreto alcuni aspetti incerti della legge e consegnato documenti d'identità a 12 trans e a vari neonati di coppie lesbiche.
fonte Ansa
Lgbt Napoli: “Come glielo dico???” al Penguin Cafè il 19 luglio
Sarà presentata giovedì 19 luglio al Penguin Cafè la puntata numero zero di “Come glielo dico”, il format televisivo scritto e diretto da Cinzia Mirabella che ne è anche protagonista insieme a Claudio Finelli e Ciro Mattei.
Appuntamento alle ore 21.00 in via Santa Lucia 88 a Napoli.
fonte http://www.napoligaypress.it
Appuntamento alle ore 21.00 in via Santa Lucia 88 a Napoli.
fonte http://www.napoligaypress.it
lunedì 16 luglio 2012
Lgbt: Welcome square: “All different all equal” Presentata in conferenza stampa l’iniziativa che dal 25 al 28 luglio ospiterà a Viareggio il primo Meeting Internazionale sui Diritti Umani
“Il diritto di uno sia per sempre il diritto di tutti senza distinzione di sesso, razza, colore della pelle o l’origine etnica o sociale […] Non esiste il mondo gay, come non esiste il mondo bianco, o nero, rifuggiamo ogni definizione di mondi paralleli, mondo islamico o cristiano, non vogliamo il mondo maschile o femminile. Esiste un solo mondo capace di ospitarci tutte e tutti insieme”
Questo l’appello lanciato oggi da Silvia Bartolini in occasione della presentazione presso la Sala stampa della Camera dei Deputati del primo Meeting Internazionale sui Diritti Umani che si terrà dal 25 al 28 luglio a Viareggio presso la Cittadella del Carnevale.
“Una buona base di partenza non era difficile poterla trovare – ha proseguito Bartolini –, l’articolo 3 della nostra Carta Costituzionale ci ricorda infatti che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzioni e che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che possano impedirne il pieno sviluppo della persona”.
Il programma della quattro giorni “All different all equal” è stato presentato da Andrea Canavesio, presidente di Made in Toscana e ideatore del meeting: “Letture, danze, immagini, dibattiti per chiedere a gran voce giustizia sociale per tutti.
Tra i temi in discussione il diritto alla salute e alla dignità del malato ed ancora il diritto all’informazione e il tema delle minoranze come ricchezza.
Le diversità infatti – ha ribadito Canavesio – sono il vero patrimonio in ogni società evoluta”.
Alla conferenza hanno preso parte anche Paolo Patanè, presidente di Arcigay e Massimo Monanni che in qualità di direttore dell’Unar, Ufficio antidiscriminazione razziale della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha ricordato quanto il patrocinio e l’appoggio incondizionato all’iniziativa non poteva che essere un fatto dovuto e sentito per la qualità delle giornate programmate e il progetto di alto valore sociale ideato dai promotori. Iniziativa patrocinata anche dalla Provincia di Lucca e dal Comune di Viareggio.
Il senatore Vincenzo Vita ne ha sottolineato gli intenti condivisi anche dal punto di vista politico dal Pd e così Franco Grillini che in qualità di responsabile diritti civili e associazionismo per L’Italia dei valori, che ha voluto ricordare le tante battaglie portate avanti dai movimenti per i diritti civili.
Articolo 21 ha voluto anche ricordare, oltre alla propria, le collaborazioni importanti alla quattro giorni che sono giunte da Libertà e Giustizia e dalla Fondazione Sandro Pertini che insieme ad Arcigay predisporranno momenti di riflessione condivisa.
*direttore di Confronti
Per partecipare ed avere informazioni si può inviare una mail a direzione@welcomesquare.it o telefonare al numero 346 9707220 oppure silvia.bartolini@gmail.com – 347 6996044
fonte http://www.arcigay.it di Gian Mario Gillio
Questo l’appello lanciato oggi da Silvia Bartolini in occasione della presentazione presso la Sala stampa della Camera dei Deputati del primo Meeting Internazionale sui Diritti Umani che si terrà dal 25 al 28 luglio a Viareggio presso la Cittadella del Carnevale.
“Una buona base di partenza non era difficile poterla trovare – ha proseguito Bartolini –, l’articolo 3 della nostra Carta Costituzionale ci ricorda infatti che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzioni e che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che possano impedirne il pieno sviluppo della persona”.
Il programma della quattro giorni “All different all equal” è stato presentato da Andrea Canavesio, presidente di Made in Toscana e ideatore del meeting: “Letture, danze, immagini, dibattiti per chiedere a gran voce giustizia sociale per tutti.
Tra i temi in discussione il diritto alla salute e alla dignità del malato ed ancora il diritto all’informazione e il tema delle minoranze come ricchezza.
Le diversità infatti – ha ribadito Canavesio – sono il vero patrimonio in ogni società evoluta”.
Alla conferenza hanno preso parte anche Paolo Patanè, presidente di Arcigay e Massimo Monanni che in qualità di direttore dell’Unar, Ufficio antidiscriminazione razziale della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha ricordato quanto il patrocinio e l’appoggio incondizionato all’iniziativa non poteva che essere un fatto dovuto e sentito per la qualità delle giornate programmate e il progetto di alto valore sociale ideato dai promotori. Iniziativa patrocinata anche dalla Provincia di Lucca e dal Comune di Viareggio.
Il senatore Vincenzo Vita ne ha sottolineato gli intenti condivisi anche dal punto di vista politico dal Pd e così Franco Grillini che in qualità di responsabile diritti civili e associazionismo per L’Italia dei valori, che ha voluto ricordare le tante battaglie portate avanti dai movimenti per i diritti civili.
Articolo 21 ha voluto anche ricordare, oltre alla propria, le collaborazioni importanti alla quattro giorni che sono giunte da Libertà e Giustizia e dalla Fondazione Sandro Pertini che insieme ad Arcigay predisporranno momenti di riflessione condivisa.
*direttore di Confronti
Per partecipare ed avere informazioni si può inviare una mail a direzione@welcomesquare.it o telefonare al numero 346 9707220 oppure silvia.bartolini@gmail.com – 347 6996044
fonte http://www.arcigay.it di Gian Mario Gillio
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Lgbt TV: Confermata Vladimir Luxuria all'Isola dei Famosi
Dopo i rumors che volevano un trasferimento della trasmissione dalla Rai a Sky, il blog TvBlog smentisce il cambio rete e dà notizia della conferma di Vladimir Luxuria insieme a Nicola Savino.
Secondo TvBlog, l'Isola dei Famosi rimarrà su Rai2. Ma ancora più interessante, per noi, è che al timone rimarrà Vladimir Luxuria insieme a Nicola Savino.
Nelle ultime ore i rumors in rete volevano il trasferimento del programma dalla tv pubblica a Sky. Il blog di informazione televisiva, invece, ha smentito l'ipotesi dando allo stesso tempo notizia che al timone del relaity rimarrà la strana coppia Luxuria-Savino. La data di messa in onda è prevista per la primavera 2013.
fonte http://www.gay.it
Secondo TvBlog, l'Isola dei Famosi rimarrà su Rai2. Ma ancora più interessante, per noi, è che al timone rimarrà Vladimir Luxuria insieme a Nicola Savino.
Nelle ultime ore i rumors in rete volevano il trasferimento del programma dalla tv pubblica a Sky. Il blog di informazione televisiva, invece, ha smentito l'ipotesi dando allo stesso tempo notizia che al timone del relaity rimarrà la strana coppia Luxuria-Savino. La data di messa in onda è prevista per la primavera 2013.
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Lgbt: Anche Arcigay Salerno si unisce all’appello per non cancellare UNAR movimento
Nel giorno in cui Arcigay Salerno apprende di essere iscritto al Registro Nazionale delle associazioni ed enti che svolgono attività nella lotta alle discriminazioni, giunge la notizia del drammatico ridimensionamento dell’organico dell’ UNAR, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali.
Il Comitato si unisce all’appello rivolto al Governo ed ai Partiti firmato da numero sigle dell’associazionismo italiano che operano nel campo della lotta alle discriminazioni
“Il lavoro meraviglioso portato avanti dall’UNAR - si legge in una nota stampa - sul territorio di Salerno ed in Regione Campania, in strettissimo contatto con le Istituzioni, le associazioni e la politica territoriale, ci danno il parametro giusto di quanto sia assurda questa applicazione indiscriminata della spending review, che di fatto porterebbe alla dispersione di un patrimonio immenso di relazioni istituzionali e sinergie associative che ricondurrebbero pressappoco all’anno zero la lotta alle discriminazioni, soprattutto in alcune regioni meridionali, li dove la crisi è sempre più una vera bomba sociale”
fonte http://www.napoligaypress.it
Il Comitato si unisce all’appello rivolto al Governo ed ai Partiti firmato da numero sigle dell’associazionismo italiano che operano nel campo della lotta alle discriminazioni
“Il lavoro meraviglioso portato avanti dall’UNAR - si legge in una nota stampa - sul territorio di Salerno ed in Regione Campania, in strettissimo contatto con le Istituzioni, le associazioni e la politica territoriale, ci danno il parametro giusto di quanto sia assurda questa applicazione indiscriminata della spending review, che di fatto porterebbe alla dispersione di un patrimonio immenso di relazioni istituzionali e sinergie associative che ricondurrebbero pressappoco all’anno zero la lotta alle discriminazioni, soprattutto in alcune regioni meridionali, li dove la crisi è sempre più una vera bomba sociale”
fonte http://www.napoligaypress.it
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Lgbt: Mario Borghezio: gay nella Lega Nord sono benvenuti
Ormai siamo in ansia da prestazione elettorale.
Anche Mario Borghezio, infatti, si dice favorevole ai gay nella Lega Nord. L’europarlamentare ha dichiarato a Klaus Davi nella sua trasmissione su Youtube KlausCondicio:
"Noi chiusi ai gay? Per niente. La Lega deve essere aperta a tutti, anche agli omosessuali e alle loro associazioni. Non abbiamo preclusioni per nessuno, men che meno per loro. Pensi che ci sono anche i leghisti comunisti, lontanissimi dal mio modo di pensare, ma che comunque hanno diritto di cittadinanza nella Lega.
Non è la prima volta che Mario Borghezio è ospite di Klaus Davi. In una precedente intervista l’europarlamentare aveva sostenuto che bisogna aver paura dei ladri, non dei gay. Ritornando al tema di oggi, Mario Borghezio ha continuato:
In linea di principio, qualunque associazione che parta dalla nostra identità e rivendichi l’orgoglio di appartenenza alla civiltà padana, anche se lo fa in nome di una minoranza, ha ragion d’essere, quindi c’è spazio per tutti.
Poi, forse dimenticando la pulizia etnica per i culattoni invocata dal suo compagno di partito Giancarlo Gentilini, Borghezio fornisce un’immagine idilliaca della Lega:
Contrariamente all’immagine di xenofobi, intolleranti e persecutori delle minoranze che la politica ha voluto darci, noi leghisti rappresentiamo invece l’anima profonda di un popolo che accoglie tutti quelli che rispettano il nostro territorio, le nostre tradizioni, il nostro modo di vita e, quindi, ovviamente rispettiamo a nostra volta tutte le minoranze, non solo sessuali, ma anche religiose, etniche e culturali. Direi che questa cultura del rispetto degli altri è una delle caratteristiche più profonde della Padania.
Sono cambiati i tempi anche per Mario Borghezio, che è passato dal definire “sarabande” i pride a un atteggiamento di accoglienza che ha dello strabiliante.
fonte http://www.queerblog.it da Roberto Russo, Foto | © TM News
Anche Mario Borghezio, infatti, si dice favorevole ai gay nella Lega Nord. L’europarlamentare ha dichiarato a Klaus Davi nella sua trasmissione su Youtube KlausCondicio:
"Noi chiusi ai gay? Per niente. La Lega deve essere aperta a tutti, anche agli omosessuali e alle loro associazioni. Non abbiamo preclusioni per nessuno, men che meno per loro. Pensi che ci sono anche i leghisti comunisti, lontanissimi dal mio modo di pensare, ma che comunque hanno diritto di cittadinanza nella Lega.
Non è la prima volta che Mario Borghezio è ospite di Klaus Davi. In una precedente intervista l’europarlamentare aveva sostenuto che bisogna aver paura dei ladri, non dei gay. Ritornando al tema di oggi, Mario Borghezio ha continuato:
In linea di principio, qualunque associazione che parta dalla nostra identità e rivendichi l’orgoglio di appartenenza alla civiltà padana, anche se lo fa in nome di una minoranza, ha ragion d’essere, quindi c’è spazio per tutti.
Poi, forse dimenticando la pulizia etnica per i culattoni invocata dal suo compagno di partito Giancarlo Gentilini, Borghezio fornisce un’immagine idilliaca della Lega:
Contrariamente all’immagine di xenofobi, intolleranti e persecutori delle minoranze che la politica ha voluto darci, noi leghisti rappresentiamo invece l’anima profonda di un popolo che accoglie tutti quelli che rispettano il nostro territorio, le nostre tradizioni, il nostro modo di vita e, quindi, ovviamente rispettiamo a nostra volta tutte le minoranze, non solo sessuali, ma anche religiose, etniche e culturali. Direi che questa cultura del rispetto degli altri è una delle caratteristiche più profonde della Padania.
Sono cambiati i tempi anche per Mario Borghezio, che è passato dal definire “sarabande” i pride a un atteggiamento di accoglienza che ha dello strabiliante.
fonte http://www.queerblog.it da Roberto Russo, Foto | © TM News
Lgbt: Paola Concia e Ricarda, la coppia divide il Parlamento
Continua la battaglia di Paola Concia contro l’omofobia imperante in Parlamento, mista, purtroppo, a un perbenismo che, finora, ha fatto soltanto male – quando non ha nutrito vere e proprie vittime – alla causa gay e non solo.
Se Rosy Bindi continua a dirsi contraria per Costituzione al matrimonio gay – senza considerare, però, che la Carta del ’48, pur rappresentando la base del nostro sistema, è frutto comunque di una società diversa e meno articolata di quella attuale -, non pochi parlamentari stanno sollevando il problema: Gianfranco Fini, per esempio, in qualità di Presidente della Camera, ha risposto positivamente alle richieste della Concia di avere diritto all’assistenza sanitaria anche per Ricarda, la donna che ha sposato l’anno scorso in Germania (tale diritto a Montecitorio è riconosciuto a tutti i coniugi, ai conviventi dei parlamentari e ai figli, ma non è assolutamente previsto – o meglio, non se ne è mai parlato – per le coppie omosessuali).
Paola Concia ha così spiegato la notizia a TgCom24:
‘Nella società le coppie di fatto sono riconosciute in alcuni diritti, seppur pochi, come per le coppie sposate. In Parlamento le coppie di fatto etero hanno alcuni diritti, io invece di questo diritti non ho potuto usufruire perché coppia omosessuale. Sebbene la legislatura stia giungendo al termine, il presidente Fini si è fatto comunque avanti. La mia è una battaglia di principio contro un’evidente discriminazione. Sono anni che la segnalo e il Presidente della Camera è d’accordo con me. L’ufficio di presidenza però sta prendendo tempo per non decidere su cosa fare‘.
Le posizioni di Fini e dei suoi proseliti sono sempre state molto ambigue sulla questione:
‘Ho garantito – ha spiegato il Presidente – che la pronuncia avverrà entro fine legislatura. Ho chiamato l’ufficio di presidenza a pronunciarsi, non sarà semplice ma credo sia doveroso. Non si può nascondere la testa nella sabbia come gli struzzi. La questione va risolta con una risposta, in un senso o nell’altro. Credo che la pronuncia ci consentirà di compiere dei passi avanti. E credo che, dopo le mie parole, avrete anche capito come la penso… [pur avendo afferrato il concetto, sarebbe fantastico se una tantum qualcuno si esponesse a favore delle coppie gay, senza giri di parole e 'contorni' vari ndr]‘
Anche l’ex ministro delle Pari Opportunità, Mara Carfagna, ha appoggiato le richieste della parlamentare:
‘Bisogna avviare un confronto sul riconoscimento di forme di convivenza tra persone dello stesso sesso; è necessario che il Parlamento ne discuta senza che questo voglia dire aggredire o demolire la famiglia come istituto o nucleo fondante della società‘.
Arriverà mai una risposta concreta?
fonte http://www.gaywave.it/articolo/paola-concia-e-ricarda-la-coppia-divide-il-parlamento/39883/
Se Rosy Bindi continua a dirsi contraria per Costituzione al matrimonio gay – senza considerare, però, che la Carta del ’48, pur rappresentando la base del nostro sistema, è frutto comunque di una società diversa e meno articolata di quella attuale -, non pochi parlamentari stanno sollevando il problema: Gianfranco Fini, per esempio, in qualità di Presidente della Camera, ha risposto positivamente alle richieste della Concia di avere diritto all’assistenza sanitaria anche per Ricarda, la donna che ha sposato l’anno scorso in Germania (tale diritto a Montecitorio è riconosciuto a tutti i coniugi, ai conviventi dei parlamentari e ai figli, ma non è assolutamente previsto – o meglio, non se ne è mai parlato – per le coppie omosessuali).
Paola Concia ha così spiegato la notizia a TgCom24:
‘Nella società le coppie di fatto sono riconosciute in alcuni diritti, seppur pochi, come per le coppie sposate. In Parlamento le coppie di fatto etero hanno alcuni diritti, io invece di questo diritti non ho potuto usufruire perché coppia omosessuale. Sebbene la legislatura stia giungendo al termine, il presidente Fini si è fatto comunque avanti. La mia è una battaglia di principio contro un’evidente discriminazione. Sono anni che la segnalo e il Presidente della Camera è d’accordo con me. L’ufficio di presidenza però sta prendendo tempo per non decidere su cosa fare‘.
Le posizioni di Fini e dei suoi proseliti sono sempre state molto ambigue sulla questione:
‘Ho garantito – ha spiegato il Presidente – che la pronuncia avverrà entro fine legislatura. Ho chiamato l’ufficio di presidenza a pronunciarsi, non sarà semplice ma credo sia doveroso. Non si può nascondere la testa nella sabbia come gli struzzi. La questione va risolta con una risposta, in un senso o nell’altro. Credo che la pronuncia ci consentirà di compiere dei passi avanti. E credo che, dopo le mie parole, avrete anche capito come la penso… [pur avendo afferrato il concetto, sarebbe fantastico se una tantum qualcuno si esponesse a favore delle coppie gay, senza giri di parole e 'contorni' vari ndr]‘
Anche l’ex ministro delle Pari Opportunità, Mara Carfagna, ha appoggiato le richieste della parlamentare:
‘Bisogna avviare un confronto sul riconoscimento di forme di convivenza tra persone dello stesso sesso; è necessario che il Parlamento ne discuta senza che questo voglia dire aggredire o demolire la famiglia come istituto o nucleo fondante della società‘.
Arriverà mai una risposta concreta?
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Lgbt: Beppe Grillo dice ‘sì’ ai matrimoni gay: l’omofobo diventa opportunista
I matrimoni gay stanno facendo discutere tutti, soprattutto dopo le dichiarazioni di Beppe Grillo.
Il leader del Movimento Cinque Stelle ha approfittato, infatti, della confusione mista a omofobia targata Pd e non solo, per esprimere tutto il suo consenso ai matrimoni omosessuali.
‘All’assemblea del pdmenoelle – ha così esordito nella giornata di ieri -, il partito che vorrebbe governare l’Italia (non ridete per favore), si è discusso principalmente di un fatto che dovrebbe essere scontato, pacifico: le nozze gay e i diritti delle coppie omosessuali.
Io sono favorevole al matrimonio tra persone dello stesso sesso, ognuno deve poter amare chi crede e vivere la propria vita con lui o con lei tutelato dalla legge‘. Belle parole, non c’è dubbio; peccato che la credibilità di quanto asserito sia decisamente bassa, se non nulla: finora Grillo non ha preso posizioni rispetto ai matrimoni gay, neanche quando uno dei suoi grillini – un tale Francesco Perra – li ha paragonati alle unioni tra animali; in più occasioni, tra l’altro, quello che sarà sicuramente una tra le figure più imponenti della nuova legislatura si è dimostrato omofobo e intollerante.
Lo hanno spiegato proprio Vladimir Luxuria e Nichi Vendola.
‘Certo – queste, le parole di Luxuria a Radio 2 – uno che accoglie la notizia che un partito candida una trans dicendo semplicemente che è un travestito, tanto friendly non è…‘.
E poi ancora l’indimenticabile ‘at salut, buson‘ (‘ti saluto, culattone‘), con il quale il politico salutò la folla alla fine di un comizio, lo scorso anno; lo stesso Vendola si è recentemente schierato contro le mire ambizionistiche di Grillo, spiegando che ‘usa forme tipiche del populismo di destra, ha persino tratti xenofobi e omofobi‘.
Gli episodi sono tantissimi, eppure Grillo è sembrato piuttosto sicuro – come non esserlo, con i partiti che hanno governato l’Italia per decenni – del fatto suo:
‘La Bindi, che problemi di convivenza con il vero amore non ne ha probabilmente mai avuti, ha negato persino la presentazione di un documento sull’unione civile tra gay. Vade retro Satana.
Niente sesso, siamo pidimenoellini. [...] Nessuno deve dimenticarsi che durante il governo Prodi non venne approvata la legge sui PACS che avrebbe parificato le coppie di fatto a quelle sposate. La coppia di fatto, etero o omo, anche se convive per decenni, anche se ha dei figli, non è riconosciuta giuridicamente.
L’Italia non ha una legislazione per le unioni di fatto; è una vergogna che va attribuita in ugual misura al pdmenoelle, al pdl e a Santa Madre Chiesa, la convitata di pietra.
Chi convive, in caso di morte, non lascia al suo compagno o compagna, la pensione o la casa in cui vive. Non è prevista alcuna eredità. Nulla di nulla‘.
Non si è risparmiato neanche un erroraccio di quelli che farebbe bene a correggere subitissimo:
‘Questi farisei, sepolcri imbiancati spruzzati di un rosso antico ormai stinto, pretendono di dettare le regole della morale. Una Bindi, un Bersani, un Rutelli. Quanti sono gay nel pdmenoelle e non lo dichiarano? Fate outing [l'outing è esattamente il contrario del coming out ndr], vi farà bene.
I vostri nomi sono già conosciuti. Non c’è nulla di male a essere gay. Fa invece schifo negare diritti sacrosanti per un pugno di voti’.
Beppe Grillo è arrivato in ritardo, non c’è dubbio su questo. Quando dimostrerà di essere estraneo da qualsiasi atto di sciacallaggio, si potrà discutere di progetti eticamente seri e responsabili (che solo IdV e SEL hanno dimostrato di appoggiare con convinzione).
fonte: http://www.gaywave.it/articolo/beppe-grillo-dice-si-ai-matrimoni-gay-l-omofobo-diventa-opportunista/39929/
Il leader del Movimento Cinque Stelle ha approfittato, infatti, della confusione mista a omofobia targata Pd e non solo, per esprimere tutto il suo consenso ai matrimoni omosessuali.
‘All’assemblea del pdmenoelle – ha così esordito nella giornata di ieri -, il partito che vorrebbe governare l’Italia (non ridete per favore), si è discusso principalmente di un fatto che dovrebbe essere scontato, pacifico: le nozze gay e i diritti delle coppie omosessuali.
Io sono favorevole al matrimonio tra persone dello stesso sesso, ognuno deve poter amare chi crede e vivere la propria vita con lui o con lei tutelato dalla legge‘. Belle parole, non c’è dubbio; peccato che la credibilità di quanto asserito sia decisamente bassa, se non nulla: finora Grillo non ha preso posizioni rispetto ai matrimoni gay, neanche quando uno dei suoi grillini – un tale Francesco Perra – li ha paragonati alle unioni tra animali; in più occasioni, tra l’altro, quello che sarà sicuramente una tra le figure più imponenti della nuova legislatura si è dimostrato omofobo e intollerante.
Lo hanno spiegato proprio Vladimir Luxuria e Nichi Vendola.
‘Certo – queste, le parole di Luxuria a Radio 2 – uno che accoglie la notizia che un partito candida una trans dicendo semplicemente che è un travestito, tanto friendly non è…‘.
E poi ancora l’indimenticabile ‘at salut, buson‘ (‘ti saluto, culattone‘), con il quale il politico salutò la folla alla fine di un comizio, lo scorso anno; lo stesso Vendola si è recentemente schierato contro le mire ambizionistiche di Grillo, spiegando che ‘usa forme tipiche del populismo di destra, ha persino tratti xenofobi e omofobi‘.
Gli episodi sono tantissimi, eppure Grillo è sembrato piuttosto sicuro – come non esserlo, con i partiti che hanno governato l’Italia per decenni – del fatto suo:
‘La Bindi, che problemi di convivenza con il vero amore non ne ha probabilmente mai avuti, ha negato persino la presentazione di un documento sull’unione civile tra gay. Vade retro Satana.
Niente sesso, siamo pidimenoellini. [...] Nessuno deve dimenticarsi che durante il governo Prodi non venne approvata la legge sui PACS che avrebbe parificato le coppie di fatto a quelle sposate. La coppia di fatto, etero o omo, anche se convive per decenni, anche se ha dei figli, non è riconosciuta giuridicamente.
L’Italia non ha una legislazione per le unioni di fatto; è una vergogna che va attribuita in ugual misura al pdmenoelle, al pdl e a Santa Madre Chiesa, la convitata di pietra.
Chi convive, in caso di morte, non lascia al suo compagno o compagna, la pensione o la casa in cui vive. Non è prevista alcuna eredità. Nulla di nulla‘.
Non si è risparmiato neanche un erroraccio di quelli che farebbe bene a correggere subitissimo:
‘Questi farisei, sepolcri imbiancati spruzzati di un rosso antico ormai stinto, pretendono di dettare le regole della morale. Una Bindi, un Bersani, un Rutelli. Quanti sono gay nel pdmenoelle e non lo dichiarano? Fate outing [l'outing è esattamente il contrario del coming out ndr], vi farà bene.
I vostri nomi sono già conosciuti. Non c’è nulla di male a essere gay. Fa invece schifo negare diritti sacrosanti per un pugno di voti’.
Beppe Grillo è arrivato in ritardo, non c’è dubbio su questo. Quando dimostrerà di essere estraneo da qualsiasi atto di sciacallaggio, si potrà discutere di progetti eticamente seri e responsabili (che solo IdV e SEL hanno dimostrato di appoggiare con convinzione).
fonte: http://www.gaywave.it/articolo/beppe-grillo-dice-si-ai-matrimoni-gay-l-omofobo-diventa-opportunista/39929/
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Lgbt: "Olimpiadi 2012" Pride House confermata da 3 al 7 agosto a Londra
Era stato annunciata una Pride House in occasione delle Olimpiadi 2012 ma poi, poche settimane fa, l’annuncio amaro della sua cancellazione.
Ma oggi, arrivano buone notizie perchè sembra ormai certo che l’iniziativa diventerà concreta.
Si terrà a Limehouse, zona del London Borough of Tower Hamlet. E’ questo il luogo scelto per la celebrazione della comunità gay, patrocinata da Pride Sports, per dare voce agli sport Lgbt.
A dare l’annuncio ufficiale sono stati la European Gay and Lesbian Sports Federation, la Federation of Gay Games, GLISA International, la LGBT Consortium e la Pride House Foundation. Se capitate a Londra in quel periodo, la sede è CA House, si partirà dal 3 agosto fino al 7 agosto 2012.
Sono previste esibizioni live, video, eventi sportivi e comprende anche il torneo Football v Homophobia. L’iniziativa è vista come un modo per divulgare e sensibilizzare nei confronti del movimento sportivo Lgbt durante la celebrazione dei giochi olimpici.
“Credo che sia importante per tutti, soprattutto per i più giovani, vedere che non importa chi tu sia o da dove arivi, puoi comunque avere successo e raggiungere i più alti livelli. La London Pride House 2012 per i futuri Giochi Olimpici farà la differenza”
fonte http://www.queerblog.it da StarBugs
Ma oggi, arrivano buone notizie perchè sembra ormai certo che l’iniziativa diventerà concreta.
Si terrà a Limehouse, zona del London Borough of Tower Hamlet. E’ questo il luogo scelto per la celebrazione della comunità gay, patrocinata da Pride Sports, per dare voce agli sport Lgbt.
A dare l’annuncio ufficiale sono stati la European Gay and Lesbian Sports Federation, la Federation of Gay Games, GLISA International, la LGBT Consortium e la Pride House Foundation. Se capitate a Londra in quel periodo, la sede è CA House, si partirà dal 3 agosto fino al 7 agosto 2012.
Sono previste esibizioni live, video, eventi sportivi e comprende anche il torneo Football v Homophobia. L’iniziativa è vista come un modo per divulgare e sensibilizzare nei confronti del movimento sportivo Lgbt durante la celebrazione dei giochi olimpici.
“Credo che sia importante per tutti, soprattutto per i più giovani, vedere che non importa chi tu sia o da dove arivi, puoi comunque avere successo e raggiungere i più alti livelli. La London Pride House 2012 per i futuri Giochi Olimpici farà la differenza”
fonte http://www.queerblog.it da StarBugs
domenica 15 luglio 2012
Lgbt: Primarie e matrimoni gay bagarre all'assemblea del Pd
Rosi Bindi rifiuta di far votare l'assemblea sulle unioni Lgbt, Paola Concia minaccia di stracciare la tessera.
La presidente: "Le regole vanno rispettate". Bersani: "Primarie aperte, ma la data verrà decisa con gli altri"
Alcuni ordini del giorno hanno infiammato l'assemblea del Pd. In particolare sui matrimoni gay e sulle primarie. Sul primo punto veniva chiesto un voto sull'odg con il quale Paola Concia, Invan Scalfarotto, Sandro Gogi ed altri delegati chiedevano che si votasse l'ordine del giorno con l'impegno a portare nel prossimo programma elettorale la proposta di estendere il matrimonio civile alle coppie omosessuali. Odg che non è stato poi messo al voto da Rosi Bindi scatenando al protesta di alcuni iscritti.
Sul fronte primarie sono stati presentati degli odg con i quali si chiedeva di fissare una data per le primarie, stabilire le regole con cui aprire la consultazione. Ma anche questo non e' stato messo ai voti.
Al termine dell'assemblea del partito democratico e' stato il segretario del Pdl Bersani a prendere la parola per mettere la parola fine.
"Primarie aperte, senza barriere cui non partecipa solo il segretario come candidato", ha ribadito Bersani per poi spiegare che la data non puo' convocare il Pd perche' vanno fatte con gli altri.
A settembre, dopo il confronto nel merito, si affronteranno gli aspetti regolamentari e di statuto.
"Siamo il primo partito del Paese e dobbiamo dire cosa fare con precisione". Il Paese non è fatto delle beghe nostre", ha detto ancora Bersani che sul fronte dei matrimoni gay ha ammonito: attenzione, "il sistema dei diritti e' un meccanismo in evoluzione".
"Ci sono procedure in tutte le assemblee direttive che devono essere rispettate. Sui diritti civili c'è stata una proposta, frutto di un grande lavoro, e rappresenta un passo in avanti sul tema dei diritti.
E sulle primarie, dopo il voto sulla relazione di Bersani, non si poteva mettere in votazione degli ordini del giorno sullo stesso argomento essendosi la presidenza assunta gia' la responsabilità sullo svolgimento delle primarie".
Lo ha detto la presidente dell'assemblea del Pd, Rosi Bindi, parlando con i giornalisti delle polemiche scoppiate per la decisione di non votare i tre odg di Civati sulle regole per le primarie e sul limite dei tre mandati.
"Siccome il documento sui diritti che è stato approvato dalla maggioranza non parla di matrimoni gay, io ho presentato un ordine del giorno su questo punto.
Questo ordine del giorno firmato da 40 membri non è stato messo ai voti per scelta della presidenza di assemblea.
Io non ho minacciato di stracciare la tessera, ma Benedino, Fusco e Mancuso hanno riconsegnato le tessere al segretario.
E' stato surreale che non si sia voluto far votare, molte persone hanno detto che avrebbero votato contro, ma l'errore è non permettere il voto.
Io avrei accettato qualsiasi voto dell'assemblea" Così Paola Concia (Pd) dopo la bagarre scoppiata all'assemblea.
fonte http://www.ilmanifesto.it
La presidente: "Le regole vanno rispettate". Bersani: "Primarie aperte, ma la data verrà decisa con gli altri"
Alcuni ordini del giorno hanno infiammato l'assemblea del Pd. In particolare sui matrimoni gay e sulle primarie. Sul primo punto veniva chiesto un voto sull'odg con il quale Paola Concia, Invan Scalfarotto, Sandro Gogi ed altri delegati chiedevano che si votasse l'ordine del giorno con l'impegno a portare nel prossimo programma elettorale la proposta di estendere il matrimonio civile alle coppie omosessuali. Odg che non è stato poi messo al voto da Rosi Bindi scatenando al protesta di alcuni iscritti.
Sul fronte primarie sono stati presentati degli odg con i quali si chiedeva di fissare una data per le primarie, stabilire le regole con cui aprire la consultazione. Ma anche questo non e' stato messo ai voti.
Al termine dell'assemblea del partito democratico e' stato il segretario del Pdl Bersani a prendere la parola per mettere la parola fine.
"Primarie aperte, senza barriere cui non partecipa solo il segretario come candidato", ha ribadito Bersani per poi spiegare che la data non puo' convocare il Pd perche' vanno fatte con gli altri.
A settembre, dopo il confronto nel merito, si affronteranno gli aspetti regolamentari e di statuto.
"Siamo il primo partito del Paese e dobbiamo dire cosa fare con precisione". Il Paese non è fatto delle beghe nostre", ha detto ancora Bersani che sul fronte dei matrimoni gay ha ammonito: attenzione, "il sistema dei diritti e' un meccanismo in evoluzione".
"Ci sono procedure in tutte le assemblee direttive che devono essere rispettate. Sui diritti civili c'è stata una proposta, frutto di un grande lavoro, e rappresenta un passo in avanti sul tema dei diritti.
E sulle primarie, dopo il voto sulla relazione di Bersani, non si poteva mettere in votazione degli ordini del giorno sullo stesso argomento essendosi la presidenza assunta gia' la responsabilità sullo svolgimento delle primarie".
Lo ha detto la presidente dell'assemblea del Pd, Rosi Bindi, parlando con i giornalisti delle polemiche scoppiate per la decisione di non votare i tre odg di Civati sulle regole per le primarie e sul limite dei tre mandati.
"Siccome il documento sui diritti che è stato approvato dalla maggioranza non parla di matrimoni gay, io ho presentato un ordine del giorno su questo punto.
Questo ordine del giorno firmato da 40 membri non è stato messo ai voti per scelta della presidenza di assemblea.
Io non ho minacciato di stracciare la tessera, ma Benedino, Fusco e Mancuso hanno riconsegnato le tessere al segretario.
E' stato surreale che non si sia voluto far votare, molte persone hanno detto che avrebbero votato contro, ma l'errore è non permettere il voto.
Io avrei accettato qualsiasi voto dell'assemblea" Così Paola Concia (Pd) dopo la bagarre scoppiata all'assemblea.
fonte http://www.ilmanifesto.it
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Lgbt: Omofobia: scienziato, c'e' cura per chi ha avversione a gay, Prof. Gessa, l'omosessualita' invece non e' una malattia
"Per l'omosessualita' non c'e' cura, perche' non e' una malattia. La cura invece c'e' per chi ha avversione verso i gay, li rifiuta e si scatena con aggressioni verbali e fisiche contro di loro".
Lo afferma il neuroscienziato di fama internazionale, Gianluigi Gessa, che questa sera a Cagliari parlera' in un incontro pubblico (a cui prendera' parte anche il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda) in occasione della Giornata internazionale contro l'omofobia.
"Studi scientifici hanno dimostrato che piu' forte e' l'avversione verso gli omosessuali - spiega all'ANSA il prof.
Gessa - piu' e' latente e inconscia l'attrazione verso di loro.
Se si vive ad esempio in un ambiente particolarmente ostile e conservatore e' difficile, a volte impossibile, potersi esprimere. Da qui nascono nevrosi patologiche, stati di infelicita'. La psicoterapia puo' svelarla e aiutare queste persone a vivere meglio e non esprimersi in modo dannoso proprio contro l'oggetto del loro desiderio''.
Il neuroscienziato sardo ha stilato l'elenco delle piu' comuni convinzioni errate, frutto di una cultura discriminatoria dura a morire: l'omosessualita' e' una volgare perversione, e' contro natura, una malattia mentale che puo' essere curata, un peccato mortale, una scelta da scoraggiare.
"Sono le cinque principali bestialita' che albergano nella testa dell'omofobo", commenta.
"Non c'e' niente che debba esser curato, se non l'ambiente ostile che si crea attorno a chi ha un diverso orientamento sessuale e non puo' decidere in santa pace di seguire i propri naturali impulsi.
E' questo che crea infelicita' - precisa lo scienziato - l'iscrizione al genere maschile avviene attraverso un ormone derivato dal testosterone che si produce nel feto.
Dunque non c'e' preghiera, farmaco, psicoterapia che possa modificare l'orientamento sessuale.
Il nostro cervello, se non fosse per via degli ormoni, sarebbe femmina. La Bibbia dice che dio creo' l'uomo e poi da una sua costola fece la donna.
Le neuroscienze suggeriscono che prima creo' la donna e poi con un'iniezione di testosterone creo' l'uomo".
fonte http://www.ansa.it/
Lo afferma il neuroscienziato di fama internazionale, Gianluigi Gessa, che questa sera a Cagliari parlera' in un incontro pubblico (a cui prendera' parte anche il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda) in occasione della Giornata internazionale contro l'omofobia.
"Studi scientifici hanno dimostrato che piu' forte e' l'avversione verso gli omosessuali - spiega all'ANSA il prof.
Gessa - piu' e' latente e inconscia l'attrazione verso di loro.
Se si vive ad esempio in un ambiente particolarmente ostile e conservatore e' difficile, a volte impossibile, potersi esprimere. Da qui nascono nevrosi patologiche, stati di infelicita'. La psicoterapia puo' svelarla e aiutare queste persone a vivere meglio e non esprimersi in modo dannoso proprio contro l'oggetto del loro desiderio''.
Il neuroscienziato sardo ha stilato l'elenco delle piu' comuni convinzioni errate, frutto di una cultura discriminatoria dura a morire: l'omosessualita' e' una volgare perversione, e' contro natura, una malattia mentale che puo' essere curata, un peccato mortale, una scelta da scoraggiare.
"Sono le cinque principali bestialita' che albergano nella testa dell'omofobo", commenta.
"Non c'e' niente che debba esser curato, se non l'ambiente ostile che si crea attorno a chi ha un diverso orientamento sessuale e non puo' decidere in santa pace di seguire i propri naturali impulsi.
E' questo che crea infelicita' - precisa lo scienziato - l'iscrizione al genere maschile avviene attraverso un ormone derivato dal testosterone che si produce nel feto.
Dunque non c'e' preghiera, farmaco, psicoterapia che possa modificare l'orientamento sessuale.
Il nostro cervello, se non fosse per via degli ormoni, sarebbe femmina. La Bibbia dice che dio creo' l'uomo e poi da una sua costola fece la donna.
Le neuroscienze suggeriscono che prima creo' la donna e poi con un'iniezione di testosterone creo' l'uomo".
fonte http://www.ansa.it/
Lgbt: Con "Legalize Love" Google dichiara guerra all'omofobia
Google scende in campo a favore dei gay: parte la campagna "Legalize Love".
Lo scopo è quello di difendere i diritti dell'l'intera comunità LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) e di creare un ambiente di lavoro sicuro in tutti i paesi in cui permane un'ingiusta cultura discriminatoria.
"Siamo orgogliosi di essere riconosciuti come leader negli sforzi di accettazione di lesbiche, gay e transgender ma c'è ancora una lunga strada da fare", ha dichiarato Google.
"Legalise Love è il nostro richiamo a decriminalizzare l'omosessualità ed eliminare l'omofobia nel mondo".
L'iniziativa partirà da due luoghi noti per non essere gay friendly, Polonia e Singapore, ma l'intenzione è quella di raggiungere tutti i paesi in cui Google abbia una sede: “Vogliamo che i nostri dipendenti gay o lesbiche, o ancora transgender, possano godere delle stesse libertà cui hanno diritto i nostri impiegati nella nostra azienda” ha spiegato Mark Palmer-Edgecumbe “E’, ovviamente, un obiettivo molto ambizioso”.
E in Italia?
Sicuramente la campagna raggiungerà anche la nostra penisola, dove non esistono leggi per le unioni civili e la cultura omofobica è molto alta.
fonte http://www.diregiovani.it
Lo scopo è quello di difendere i diritti dell'l'intera comunità LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) e di creare un ambiente di lavoro sicuro in tutti i paesi in cui permane un'ingiusta cultura discriminatoria.
"Siamo orgogliosi di essere riconosciuti come leader negli sforzi di accettazione di lesbiche, gay e transgender ma c'è ancora una lunga strada da fare", ha dichiarato Google.
"Legalise Love è il nostro richiamo a decriminalizzare l'omosessualità ed eliminare l'omofobia nel mondo".
L'iniziativa partirà da due luoghi noti per non essere gay friendly, Polonia e Singapore, ma l'intenzione è quella di raggiungere tutti i paesi in cui Google abbia una sede: “Vogliamo che i nostri dipendenti gay o lesbiche, o ancora transgender, possano godere delle stesse libertà cui hanno diritto i nostri impiegati nella nostra azienda” ha spiegato Mark Palmer-Edgecumbe “E’, ovviamente, un obiettivo molto ambizioso”.
E in Italia?
Sicuramente la campagna raggiungerà anche la nostra penisola, dove non esistono leggi per le unioni civili e la cultura omofobica è molto alta.
fonte http://www.diregiovani.it
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Voci LGBT d’Europa
Oltre a notizie occasionali di discriminazione contro lesbiche, gay, bisessuali e trans (LGBT), sono pochi i dati circa le esperienze quotidiane delle persone omosessuali.
In risposta a questa situazione, l’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (FRA) ha lanciato il primo sondaggio online per persone LGBT maggiorenni. I temi che stanno a cuore all’Unione?
Il proprio contesto personale; percezioni e risposte pubbliche all’omofobia; discriminazione; consapevolezza dei propri diritti; ambiente sicuro; violenza e molestie; contesto sociale.
Sulla base dei risultati dell’indagine i responsabili politici nazionali ed europei saranno infatti in grado di modulare meglio le attività di sostegno per permettere di vivere ed esprimersi liberamente.
QUI IL LINK PER PARTECIPARE AL SONDAGGIO:
https://www.lgbtsurvey.eu/html/lgbt2t/startpage.php
fonte http://www.west-info.eu di Ivano Abbadessa
In risposta a questa situazione, l’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (FRA) ha lanciato il primo sondaggio online per persone LGBT maggiorenni. I temi che stanno a cuore all’Unione?
Il proprio contesto personale; percezioni e risposte pubbliche all’omofobia; discriminazione; consapevolezza dei propri diritti; ambiente sicuro; violenza e molestie; contesto sociale.
Sulla base dei risultati dell’indagine i responsabili politici nazionali ed europei saranno infatti in grado di modulare meglio le attività di sostegno per permettere di vivere ed esprimersi liberamente.
QUI IL LINK PER PARTECIPARE AL SONDAGGIO:
https://www.lgbtsurvey.eu/html/lgbt2t/startpage.php
fonte http://www.west-info.eu di Ivano Abbadessa
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