martedì 30 novembre 2021

Libri: "L'arte del trucco" scritto dalla Make Up Artist, Elisa Calcinari

La natura umana è asimmetrica e discromica. 

Se, con l'intervento pittorico di trucco, proviamo a rimettere in asse i lineamenti del viso, rischiamo di rendere il soggetto "finto" e artefatto, togliendone la naturalezza e mettendone addirittura in evidenza dei "difetti" che non si notavano a pelle struccata. 

Ma il make-up può veramente enfatizzare la bellezza di una persona, se si applica un metodo di trucco diverso da quelli tradizionali. 

In questo libro vi verranno svelate queste nuove teorie e capirete che non vi siete mai visti come vi vedono gli altri, che l'immagine che voi avete di voi stessi non è quella reale e perché non siete come credete di essere.

 

Elisa Calcinari, docente alla >  MBA Making Beauty Academy

Trucco artistico, Body painting e FX
Dopo aver studiato trucco artistico con Stefano Anselmo, Elisa  si trasferisce a Roma per intraprendere una carriera nel cinema e lavorare presso il Laboratorio di Effetti Speciali di Rino Carboni (truccatore di F. Fellini).

Grazie alla sua tenacia, fonda il proprio laboratorio di effetti speciali, lo “Studio Artefare”, e inizia la sua attività in RAI e MEDIASET come truccatrice in numerosi programmi. Qui ha l’occasione di affiancare registi del calibro di Wim Wenders, Maurizio Nichetti e Dario Argento e, artisti come Anna Oxa, Gianna Nannini e Renato Zero. 

Per più di 10 anni è stata responsabile del reparto di trucco e parruccheria dell’Arena di Verona e del Teatro Filarmonico. Attualmente si dedica alla televisione, alla pubblicità e al cinema. Ideatrice di nuove tecniche di trucco di base è autrice del libro” L’ARTE DEL TRUCCO”.

fonte: https://mbacademy.it   www.amazon.it

Cinema: 'Divergenti', a Bologna la rassegna a tematica trans. Dal 2 al 4 dicembre l'11/a edizione, dieci opere in concorso

Torna a Bologna dal 2 al 4 dicembre 'Divergenti', l'unico festival cinematografico in Italia, e uno dei pochi nel mondo, interamente dedicato alla narrazione e rappresentazione dell'esperienza trans: l'11/a edizione - dal titolo 'Trans, e basta' - si svolgerà in presenza al Cinema Lumière di Bologna e online su Docacasa.it

Progettato e realizzato dal Mit-Movimento Identità Trans, direzione artistica di Nicole De Leo e Porpora Marcasciano, il festival seleziona e propone il meglio della cinematografia internazionale dedicata all'immaginario trans, "con l'ambizione di offrire uno spaccato dell'identità trans in continuo mutamento, sfidando gli stereotipi negativi e stimolando il superamento dei pregiudizi e delle paure".

In programma proiezioni, incontri con gli autori, seminari e tavole rotonde.

Nucleo centrale del festival il Concorso internazionale, che proporrà dieci opere, tra documentari e fiction (con una prima assoluta e due anteprime italiane) che mostrano la resilienza e la forza delle comunità trans, con una gamma di generi e tematiche che vanno dalle storie di donne trans in lotta da una vita per la loro identità e i loro diritti al percorso di 'coming-of-age' di un'adolescente trans nel Brasile di oggi, dal ritratto di un'icona queer come Pedro Lemebel alle lotte per il riconoscimento e la giustizia delle trans latinoamericane di New York City, fino ai pionieri del movimento transgender. 

L'anteprima assoluta (domenica 4) è quella di 'Porpora' di Roberto Cannavò, viaggio nell'avventura umana di Porpora Marcasciano, storica attivista, scrittrice e fondatrice del Mit. 

In questa edizione il festival entrerà anche nelle carceri: grazie alla collaborazione con il Dap-Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, una selezione di film di 'Divergenti' sarà proiettata in alcune carceri con strutture dedicate alle persone trans. La prima sarà quella di Reggio Emilia nella seconda metà di dicembre. (ANSA). 

fonte: Redazione ANSA www.ansa.it   RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

Libri: "Non volevo diventare un boss" di Salvatore Esposito

Salvatore Esposito è diventato famoso con il volto di Genny Savastano nella serie tv Gomorra. Ma chi si nasconde dietro quegli sguardi gelidi e spietati? Forse qualcuno che ha conosciuto direttamente il contesto del degrado e della criminalità e che, magari anche per questo, si rivela così convincente nel ruolo? 

In questo libro Esposito ha deciso di raccontarsi perché trova che la sua storia personale abbia un che di particolare e possa ispirare un po’ tutti, specialmente i giovani. Salvatore è un figlio della Napoli popolare: cresciuto senza vizi, ha dovuto presto cominciare a darsi da fare.

Tuttavia, diversamente da tanti coetanei che nella speranza di guadagni facili si sono lasciati tentare dalla sirena pericolosa della Camorra, ha sempre creduto, come i suoi genitori, nello studio e nel lavoro. Ma in questa vita, onesta e normale, a un tratto ha fatto irruzione una passione incontenibile, assoluta: quella per la recitazione. All’epoca Salvatore, per mantenersi, lavorava da McDonald’s: diventare un attore sembrava impossibile. Eppure, con determinazione, umiltà, spirito di sacrificio, ci è riuscito.

Non volevo diventare un boss racchiude un messaggio importantissimo e positivo per i ragazzi: non cercate facili scorciatoie, ma inseguite le vostre passioni perché così i vostri sogni potranno diventare realtà. Allo stesso tempo, questo libro rappresenta un omaggio di Salvatore a Napoli, la sua città che gli ha dato tanto, e che non va identificata con la Camorra, ma semmai con la gentilezza della gente, o con il suo teatro e la sua musica, o magari semplicemente con la cortesia di un caffè sospeso.

fonte: www.salvatore-esposito.com

A Firenze: il 1 Dicembre "I'm Still Here" in prima nazionale al Cinema La Compagnia

In occasione del World aids day [Giornata mondiale per la lotta contro l’Aids 2021] il film: "I’m Still Here"

A dieci anni dalla sua nascita, nonché a quaranta dalla prima diagnosi di HIV/AIDS, l’associazione PLUS Persone LGBT+ Sieropositive di Bologna racconta la sua storia, che si intreccia con quella del movimento LGBT italiano, ripercorrendo le vicende del sieroattivismo in Italia.

Evento in collaborazione con il Florence Queer Festival e Associazione Ireos

I’m Still Here racconta la storia dell’associazione PLUS – Persone LGBT+ sieropositive, nell’anno del suo decennale, nonché nella ricorrenza dei 40 anni dalla prima diagnosi dell’HIV/AIDS. Le vicende dei protagonisti, intrecciate con la storia del movimento LGBT, vengono ripercorse da un punto di vista storico, sociale e politico ed arricchite da prezioso materiale d’archivio. Evidenziare tutti gli aspetti sociali di HIV, dallo stigma alla paura, dalla solitudine alla consapevolezza, significa rimettere al centro i corpi e le storie delle persone, occupando lo spazio pubblico con i propri bisogni e i propri desideri, anche attraverso performance artistiche, che diventano momenti di rivendicazione, di visibilità e di riscatto.

l tema di HIV è oggi molto invisibilizzato, e i bisogni delle persone con HIV non considerati all’interno del discorso pubblico. Riuscire a rimettere al centro i corpi e le storie delle persone che vivono con HIV è quindi soprattutto oggi fondamentale, così come porre la questione della visibilità degli stessi all’interno dello spazio pubblico, affinché non vengano relegati solamente ai convegni istituzionali e scientifici.

Il film sarà preceduto da un video di presentazione della regista.

"I'm Still Here"
Regia: Cecilia Fasciani
INGRESSO: 6€ intero / 5€ ridotto 

MERCOLEDÌ 1 DICEMBRE 2021
🎥 ORE 21:00 📌 CINEMA LA COMPAGNIA - FIRENZE Via Camillo Cavour, 50/R

TRAILER 👉 https://youtu.be/Kq5avwN1UVk

WORLD AIDS DAY – 1 dicembre 2021
Giornata Internazionale di lotta all’AIDS.
Il 5 giugno del 1981 fu descritta per la prima volta su una pubblicazione scientifica la patologia che poi fu chiamata “sindrome da immunodeficienza acquisita”. A 40 anni dalla prima diagnosi di HIV tanta strada è stata fatta sui temi della prevenzione, della cura e del contrasto al virus.

Prima della proiezione intervengono:
Mimma Dardano – Comune di Firenze – presidente della Commissione IV politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali
Maria Stagnitta – CAT Coop. Sociale e Rete enti terzo settore Firenze Fast Track City
Massimo Di Pietro – USL Toscana Centro – dirigente malattie infettive Area fiorentina ed empolese
Barbara Caponi – presidente IREOS
BRUNO CASINI – direttore Florence Queer Festival

fonte: www.cinemalacompagnia.it