lunedì 20 gennaio 2025

Firenze: Riaprono gli Appartamenti Reali di Palazzo Pitti

Appartamenti Reali – Palazzo Pitti Firenze
Riaprono dopo 5 anni gli Appartamenti Reali, ci vissero Medici, Lorena e Savoia

14 sale al primo piano della reggia, chiuse dal 2020, il  21 gennaio 2025 tornano quotidianamente accessibili al pubblico dopo una complessa operazione di restauro generale: sono state dal Seicento al Novecento la residenza dei signori di tre dinastie.

Guarda su >> YouTube 

Palazzo Pitti, tornano accessibili al pubblico dal 21 gennaio, dopo un quinquennio di chiusura, i fastosi ambienti degli Appartamenti Reali. 14 sale al primo piano della Reggia nelle quali, per trecento anni, hanno vissuto i signori di tre diverse dinastie di regnanti: Medici, Lorena e Savoia. Tra i primi residenti di quest’ala del Palazzo vi fu, nella seconda metà del Seicento, il Gran Principe Ferdinando de’ Medici, figlio del Granduca Cosimo III; l’ultimo, Vittorio Emanuele III di Savoia, lo lasciò allo Stato, insieme al retrostante Giardino di Boboli, nel 1919. Non visitabili a partire dal 2020, gli Appartamenti Reali sono stati recentemente sottoposti ad una complessa operazione generale di restauro e conservazione della quale si è occupato un nutrito team multidisciplinare di specialisti e che ha comportato i più svariati interventi in tutte le sale. Un lavoro meticoloso che ha riguardato dalle volte ai pavimenti, dove, in particolare, sono stati rimossi tappeti e le moquettes lasciando a vista i parquet perfettamente conservati. E’ stata inoltre effettuata una approfondita campagna di puliture, manutenzioni ed interventi di recupero su affreschi, stucchi, intagli, parati di seta, tendaggi, dipinti, mobili e soprammobili. Lo stile decorativo degli Appartamenti è “misto” e rispecchia epoche e gusti delle personalità e delle dinastie che li hanno abitati nel corso dei secoli. Ora questi spazi tornano ad aprirsi quotidianamente al pubblico, con visite accompagnate ogni ora, dalle 10 alle 18 (ultima visita alle 17).

Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Simone Verde: “Dopo 5 anni di chiusura, riaprono al pubblico gli Appartamenti Reali di Palazzo Pitti. Avviene grazie a un lavoro meticoloso, durato molti mesi, che consegna ai cittadini un risultato stupefacente, la resurrezione intatta - quasi un viaggio fisico nel tempo - di uno dei luoghi più identitari della storia italiana, caratterizzato da una stratificazione di stili e vissuto rimasta sostanzialmente inviolata nei secoli fino ad oggi. Negli Appartamenti coesistono infatti armoniosamente reliquie del passato mediceo e della lunga parentesi lorenese, suggellate dal contributo definitivo dei Savoia che arricchirono la residenza di arredi fatti portare qui dalle regge di quasi tutti gli altri territori annessi”.

La curatrice degli Appartamenti Reali di Palazzo Pitti Alessandra Griffo: “Riaprire gli appartamenti consente di recuperare la visione di Palazzo Pitti nella sua integrità, non come insieme di musei  indipendenti, ma come una unica reggia. I lavori effettuati hanno rispettato il riallestimento ordinato negli anni Novanta quando venne preso come riferimento l’inventario del 1911, l’ultimo che documentava l’assetto di quegli spazi, saltuariamente abitati dai Savoia. Sono stati apportati pochi cambiamenti: disponendo diversamente alcuni pezzi e introducendo  alcuni dipinti, altrimenti conservati nei depositi, con l’intento di mettere meglio in evidenza la fase medicea, quando l’appartamento era abitato dal gran principe Ferdinando (1663-1713)”.

INDICAZIONI PER LA VISITA

Gli Appartamenti Reali di Palazzo Pitti sono visitabili dal martedì alla domenica, a partire dal 21 gennaio 2025.

L'orario al pubblico sarà dalle 10.00 alle 17.00 (orario dell'ultima visita), con visite accompagnate ogni ora, senza prenotazione né bigliettazione, per un totale di 8 visite accompagnate giornaliere. L'accompagnamento sarà effettuato da 2 accompagnatori per ciascun gruppo, con un numero di visitatori di massimo 20 persone, applicando il criterio dell'ordine di arrivo nella formazione del gruppo (sarà messo a disposizione un foglio di iscrizione in cui segnarsi).

L'ingresso della visita sarà dalla Sala di Bona e l'uscita dalla Sala Verde. Il meeting point per i visitatori in attesa di iniziare la visita accompagnata sarà nella Sala di Bona.

Continua a leggere e INFO >>  QUI  

fonte: www.uffizi.it

Mostre: a Milano "THE CREATION OF A DIVA" al Mudec • Museo delle Culture dal 17 gennaio – 3 marzo 2025

THE CREATION OF A DIVA

17 gennaio – 3 marzo 2025
Mudec Photo
Ingresso gratuito

In occasione del quarantesimo anniversario del brand, la mostra fotografica “THE CREATION OF A DIVA”, promossa da GUESS, costituisce un viaggio immersivo nell’universo estetico del marchio, attraverso le campagne fotografiche e volti più iconici che hanno contribuito a definirne l’identità unica e inconfondibile.

Un percorso tra moda, fotografia e video che svela il processo creativo dietro un’estetica immediatamente riconoscibile, in cui il fascino glamour della vecchia Hollywood incontra il carisma delle donne moderne.
Strutturato in quattro sezioni tematiche, il percorso ripercorre oltre quattro decenni di storia, dal 1981 a oggi, riflettendo sul ruolo che GUESS ha assunto nella cultura visiva contemporanea ed esplorando le sue campagne pubblicitarie leggendarie, realizzate da maestri della fotografia come Ellen Von Unwerth, Wayne Maser, Bryan Adams e Dewey Nicks.

Dalla prima “GUESS Girl”, Estelle Lefebure, alle supermodelle che hanno segnato un’epoca – tra cui Claudia Schiffer, Eva Herzigova, Naomi Campbell e Anna Nicole Smith – il brand ha dato vita a carriere straordinarie, trasformando giovani promesse in icone glamour internazionali, autentiche “Dive” della moda capaci di incarnare l’inconfondibile estetica di GUESS.

Oltre alle fotografie, il percorso espositivo si arricchisce con stanze esperienziali che raccontano la storia di GUESS attraverso installazioni interattive, effetti luminosi e la vibrante tonalità di rosso simbolo del marchio, offrendo un’esperienza coinvolgente e multisensoriale.

TUTTE LE INFO > QUI 

fonte: www.mudec.it

L'edizione speciale di Topolino in 4 dialetti. L'iniziativa in occasione della “giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali” che ricorre ogni 17 gennaio

L'edizione speciale di Topolino in 4 dialetti.  L'iniziativa in occasione della “giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali” che ricorre ogni 17 gennaio

AGI - Topolino diventa poliglotta. In occasione della “Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali”, che ricorre ogni 17 gennaio, il famoso fumetto celebra la ricchezza linguistica del nostro Paese ed entra nella storia con un’iniziativa unica e mai realizzata prima.

Oltre alla versione in italiano, il numero 3608 sarà disponibile in Sicilia, Toscana, Lombardia e Campania con la storia Zio Paperone e il PdP 6000, scritta da Niccolò Testi per i disegni di Alessandro Perina, tradotta rispettivamente in catanese, fiorentino, milanese e napoletano.
 
Le copie con la storia in dialetto saranno distribuite unicamente nelle edicole della zona regionale di competenza linguistica, mentre nelle altre regioni verrà distribuita la versione in italiano. Sarà però possibile trovare tutte le versioni in fumetteria, su Panini.it   e tramite il proprio edicolante su Primaedicola.it (fino ad esaurimento scorte).

Per declinare Zio Paperone e il PdP 6000 in catanese, fiorentino, milanese e napoletano, Panini si è avvalso della collaborazione di Riccardo Regis – Professore ordinario di Linguistica italiana dell’Università degli Studi di Torino, esperto di dialettologia italiana – che ha coordinato un team di linguisti. "Un'iniziativa molto interessante, anche perché è la prima volta che mi capita di svolgere attività di divulgazione rivolgendomi a un pubblico fatto anche di bambini. E Topolino è nel mio cuore, da sempre: e in tempi non sospetti avevo anche approfondito l'onomastica disneyana, mettendo in luce i meccanismi che ne sono alla base" commenta il Professore.

fonte: www.agi.it

Moda > Il genio di Versace in una grande retrospettiva. La Spagna celebra lo stilista in una mostra dal 7 febbraio

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
E' attesa come uno dei maggiori eventi dell'anno in Spagna la grande retrospettiva dedicata a Gianni Versace, che sarà inaugurata il prossimo 7 febbraio a Malaga al Centro Cultural Fundacion Unicaja.

Ventotto anni dopo la morte dello stilista italiano, la città andalusa che ha dato i natali a Pablo Picasso rende onore al genio visionario e rivoluzionario, che con il suo stile eccentrico e sensuale ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo della moda.

La mostra, patrocinata dall'ambasciata d'Italia in Spagna, dove è stata presentata ieri sera, offrirà fino al 30 giugno un'esperienza immersiva, trasportando i visitatori nell'universo Versace. In un itinerario attraverso 500 pezzi originali, provenienti da collezioni private, soprattutto europee, che includono abiti e accessori, bozzetti, prototipi, tessuti stampati e fotografie inedite. Ripercorre dalle prime creazioni di Versace ai modelli divenute icone negli anni 90, inclusa l'ultima collezione autunno-inverno 1997/78 presentata prima della tragica uccisione, come ha spiegato Karl Von der Ahé, curatore dell'esposizione. 

La retrospettiva si snoda lungo i diversi periodi creativi e le tendenze che l'iconico stilista visse a Milano, New York e Miami. Nel corso della serata - presentata dalla consigliera culturale dell'ambasciata Teodora Danisi e alla quale è intervenuto anche il direttore delle attività culturali della Fondazione Unicaja José María Luna - l'ambasciatore Giuseppe Buccino Grimaldi ha evidenziato quanto il designer italiano sia stato rivoluzionario e come "rappresenti ancora oggi una eccellenza del Made in Italy riconosciuta a livello mondiale". 

"La sua moda è stata molto più di uno stile. Era un misto di diverse culture e ispirazioni: dal Barocco siciliano alle tendenze punk e rock, dalla cultura classica ai riferimenti alla mitologia greca, fino alla pop-art di Andy Warhol", ha osservato Karl Von der Ahé, segnalando i quattro storici modelli esposti per l'occasione al palazzo de Amboage, nell'ambasciata d'Italia. 

Un assaggio dei 120 look esclusivi dalle stampe preziose e audaci e dai colori vivaci, che saranno ospitati in nove sale della Fondazione Unicaja Riflettono il legame fra la moda e l'arte, inclusa l'influenza che ebbe l'architettura andalusa sullo stilista, ai cui canoni si ispirò per costruire la sua villa di Miami Beach, ha ricordato il curatore. Ma anche il rapporto di Versace con la cultura pop, influenzata dalle sue creazioni divenute simbolo di status, che hanno ispirato il mondo della musica e del cinema, a cominciare da Pedro Almodovar. "Il filo narrativo che sottende l'esposizione è l'emozione di penetrare l'universo creativo di Gianni Versace", ha anche detto all'ANSA Von der Ahé. 

"Fin dall'inizio del percorso c'è lo stilista al lavoro, che nel suo caso realmente esprime la sua personalità, con una dedizione quasi religiosa. Il visitatore può sentirne le emozioni e poi tornare sui suoi passi a leggere i testi". A partire dalle sale iniziali, che propongono un'incursione nell'infanzia di Versace a Reggio Calabria, nel laboratorio della madre modista, dalla quale imparò tanto e al quale restò legato durante tutta la vita.  

fonte: di Paola Del Vecchio ANSA www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati