Domenica 13 maggio dalle ore 10.45 si terrà preso la sede dell’Arcigay di Modena in via 4 novembre 40/a
la “Festa delle Mamme”
promossa da AGEDO
(Ass. Genitori Di Omosessuali), Famiglie Arcobaleno, Rete Genitori Rainbow (Genitori LGBT da precedenti relazioni etero)
La scelta di organizzare questa giornata nasce dal fatto, ricordano i genitori dell’Agedo, “che non ci sono figli diversi e dalla volontà di avere per tutti i propri figli, pari opportunità e pari diritti, prima nella scuola e poi nella società.”
La tradizionale Festa delle Mamma diventa oggi, al plurale, la Festa delle Mamme come ricorda Rete Genitori Rainbow, intendendo con questo che “può essere una giornata per parlare di maternità in tutte le sue sfaccettature e i suoi colori, anche quelli a cui spesso non si pensa in queste ricorrenze.
Sono tante infatti le mamme che si sono scoperte lesbiche avendo avuto già figli da precedenti relazioni eterosessuali, come anche tante sono le mamme che si sono trovate di fronte alla vera identità – omosessuale o transessuale – del proprio compagno.
A queste mamme ( ma anche ai papà!) l’associazione dà supporto, confronto e ascolto, anche in forma completamente anonima,
per aiutare ad affrontare questi delicati passaggi.”
Famiglie Arcobaleno è un associazione di genitori (e aspiranti genitori) omosessuali, che “richiedono pari diritti per le proprie famiglie, quindi una maggior tutela per i propri figli.
Questo incontro è una occasione per far conoscere l’associazione rivolgendosi sia a coloro che necessitano di un confronto in quanto parti in causa sia a chi non conosce la realtà delle Famiglie Arcobaleno. Diffondere la conoscenza di FA significa preparare il terreno all’accoglienza dei nostri figli e promuovere la necessità di educare alle differenze.”
Per parlare di questi argomenti Arcigay Modena, Agedo, Famiglie Arcobaleno e Rete Genitori Rainbow hanno invitato l’Assessore all’Istruzione del Comune di Modena, Adriana Querzè, ed hanno creato questa occasione per festeggiare e ringraziare tutte le mamme!
Programma della giornata:
h. 10.45 – Benvenuto
h. 11.00 – Le associazioni incontrano l’Assessore all’Istruzione del Comune di Modena Adriana Querzè
A seguire RINFRESCO previa prenotazione al numero 348/7669298 oppure scrivendo a info@arcigaymodena.org
Sia al mattino che nel pomeriggio sono previste attività di animazione per i bambini
www.arcigaymodena.org
www.agedo.org
www.famigliearcobaleno.org
www.genitorirainbow.it
fonte http://www.arcigay.it
Questo blog è un aggregatore di notizie, nasce per info e news dall'Italia e dal mondo, per la Danza, Teatro, Cinema, Fashion, Tecnologia, Musica, Fotografia, Libri, Eventi d'Arte, Sport, Diritti civili e molto altro. Ogni articolo riporterà SEMPRE la fonte delle news nel rispetto degli autori e del copyright. Le rubriche "Ritratto d'artista" e "Recensioni" sono scritte e curate da ©Lisa Del Greco Sorrentino, autrice di questo blog
sabato 12 maggio 2012
Lgbt: A Siena "Settimana contro l'omofobia" da lunedi 14 al 20 maggio, organizzato dal Movimento Pansessuale e il Comitato Provinciale Arcigay
Sei giorni di iniziative dedicate all'omofobia e alla comunità GLBTQI (gay, lesbica, transessuale, queer, intersessuale), per sensibilizzare l'opinione pubblica sul rispetto dei diritti per cittadini e cittadine omosessuali e transessuali, spesso “giudicati e additati” sulla base di pregiudizi e stereotipi infondati.
E' con questo spirito che il Movimento Pansessuale Comitato Provinciale Arcigay di Siena, in collaborazione con l'Arci provinciale di Siena, ha promosso la “Settimana contro l'omofobia”, cogliendo l'occasione della Giornata contro l’Omofobia, fissata per giovedì 17 maggio.
La “Settimana contro l'omofobia” è in programma dal 14 al 20 maggio e proporrà momenti di formazione, di riflessione e dibattito, ma anche di divertimento.
La prima giornata, lunedì 14 maggio, si aprirà con una giornata di formazione, per studenti e non, presso la facoltà di Scienze Politiche a Siena, in Via Matteotti, intitolata “Verso il 17maggio: istruzioni per l’uso”.
L'iniziativa conta sull'adesione delle associazioni studentesche Link Siena e Movimento Universitario Senese e della Presidenza della stessa Facoltà, con il patrocinio del Comitato Pari Opportunità dell'Università degli Studi di Siena e proporrà un laboratorio sull’identità sessuale e uno sull'omofobia e la relativa legislazione, con la possibilità di vedere un film cult dedicato alla cultura omosessuale.
Martedi 15 maggio il programma proporrà un momento di socializzazione con la proiezione del film “Brotherhood – Fratellanza” presso la sede Arcigay di Siena, negli spazi di Metrocubo (Via Roma, 75/77).
L’ingresso è riservato soltanto ai soci Arcigay e/o Arci , con la possibilità di fare la sera stessa la tessera Arcigay.
Mercoledi 16 maggio, il consueto AperiPan, aperitivo organizzato dal Movimento Pansessuale, sarà dedicato al tema “Politica, omofobia e diritti”, con la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni locali per parlare di questi temi e della situazione sul territorio senese, anche, e soprattutto, in vista del Bologna Pride, manifestazione nazionale in programma il 9 giugno, e del Toscana Pride, fissato per il 7 luglio a Viareggio. L'Aperipan si svolgerà al Touché Dinner Pub, in Piazza del Sale, 3, a Siena.
Giovedi 17 maggio, Giornata contro l'omofobia, l'Arcigay e l’Arci senesi saranno tutto il giorno in Piazza Salimbeni per distribuire materiale informativo. L’obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica senese, nel giorno in cui si celebra la lotta all’omofobia, facendo conoscere le maggiori campagne portate avanti da entrambe le associazioni nel contrasto a ogni forma di discriminazione, per una società più egualitaria.
Venerdi 18 maggio l'Arcigay Siena rinnova l'appuntamento con la sua festa mensile, la serata “Glitter”, animata da volontari dell’associazione e dalla drag queen MadameGaga Drag. L'appuntamento, dal titolo “Ancient Rome”, sarà dedicata al contrasto fra patrizi e plebei ed è per le ore 22.30 allo Skilé Music Bar di Vico Alto, a Siena.
Il “Glitter” è anche uno dei party ufficiali di presentazione del Toscana Pride, la cui piattaforma politica conta anche sull'adesione del Movimento Pansessuale di Siena in qualità di associazione co organizzatrice.
La Settimana contro l'omofobia si chiuderà
domenica 20 maggio con “Lettere dal mondo glbtqi: riflessioni a libro aperto”, che proporrà la lettura di alcune citazioni tratte da libri che raccontano il mondo gay e transessuale.
Partendo da queste letture, sarà aperto un dibattito sulle tematiche al centro delle citazioni.
Nel corso di tutti gli eventi, sarà distribuito anche il materiale informativo del SISM Siena, associazione che raggruppa gli studenti delle facoltà di Medicina di tutta Italia e che, sul territorio senese, ha aderito alla Settimana contro l’Omofobia.
fonte http://www.nove.firenze.it
E' con questo spirito che il Movimento Pansessuale Comitato Provinciale Arcigay di Siena, in collaborazione con l'Arci provinciale di Siena, ha promosso la “Settimana contro l'omofobia”, cogliendo l'occasione della Giornata contro l’Omofobia, fissata per giovedì 17 maggio.
La “Settimana contro l'omofobia” è in programma dal 14 al 20 maggio e proporrà momenti di formazione, di riflessione e dibattito, ma anche di divertimento.
La prima giornata, lunedì 14 maggio, si aprirà con una giornata di formazione, per studenti e non, presso la facoltà di Scienze Politiche a Siena, in Via Matteotti, intitolata “Verso il 17maggio: istruzioni per l’uso”.
L'iniziativa conta sull'adesione delle associazioni studentesche Link Siena e Movimento Universitario Senese e della Presidenza della stessa Facoltà, con il patrocinio del Comitato Pari Opportunità dell'Università degli Studi di Siena e proporrà un laboratorio sull’identità sessuale e uno sull'omofobia e la relativa legislazione, con la possibilità di vedere un film cult dedicato alla cultura omosessuale.
Martedi 15 maggio il programma proporrà un momento di socializzazione con la proiezione del film “Brotherhood – Fratellanza” presso la sede Arcigay di Siena, negli spazi di Metrocubo (Via Roma, 75/77).
L’ingresso è riservato soltanto ai soci Arcigay e/o Arci , con la possibilità di fare la sera stessa la tessera Arcigay.
Mercoledi 16 maggio, il consueto AperiPan, aperitivo organizzato dal Movimento Pansessuale, sarà dedicato al tema “Politica, omofobia e diritti”, con la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni locali per parlare di questi temi e della situazione sul territorio senese, anche, e soprattutto, in vista del Bologna Pride, manifestazione nazionale in programma il 9 giugno, e del Toscana Pride, fissato per il 7 luglio a Viareggio. L'Aperipan si svolgerà al Touché Dinner Pub, in Piazza del Sale, 3, a Siena.
Giovedi 17 maggio, Giornata contro l'omofobia, l'Arcigay e l’Arci senesi saranno tutto il giorno in Piazza Salimbeni per distribuire materiale informativo. L’obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica senese, nel giorno in cui si celebra la lotta all’omofobia, facendo conoscere le maggiori campagne portate avanti da entrambe le associazioni nel contrasto a ogni forma di discriminazione, per una società più egualitaria.
Venerdi 18 maggio l'Arcigay Siena rinnova l'appuntamento con la sua festa mensile, la serata “Glitter”, animata da volontari dell’associazione e dalla drag queen MadameGaga Drag. L'appuntamento, dal titolo “Ancient Rome”, sarà dedicata al contrasto fra patrizi e plebei ed è per le ore 22.30 allo Skilé Music Bar di Vico Alto, a Siena.
Il “Glitter” è anche uno dei party ufficiali di presentazione del Toscana Pride, la cui piattaforma politica conta anche sull'adesione del Movimento Pansessuale di Siena in qualità di associazione co organizzatrice.
La Settimana contro l'omofobia si chiuderà
domenica 20 maggio con “Lettere dal mondo glbtqi: riflessioni a libro aperto”, che proporrà la lettura di alcune citazioni tratte da libri che raccontano il mondo gay e transessuale.
Partendo da queste letture, sarà aperto un dibattito sulle tematiche al centro delle citazioni.
Nel corso di tutti gli eventi, sarà distribuito anche il materiale informativo del SISM Siena, associazione che raggruppa gli studenti delle facoltà di Medicina di tutta Italia e che, sul territorio senese, ha aderito alla Settimana contro l’Omofobia.
fonte http://www.nove.firenze.it
Lgbt: “Differenze” un seminario all’Università di Salerno lunedì 14 maggio
L’Ogepo (Osservatorio per la diffusione degli Studi di Genere e la Cultura delle Pari Opportunità) dell’Università di Salerno, all’interno del suo programma di azioni positive finalizzate a diffondere sul piano formativo e lavorativo la sensibilità contro ogni forma di discriminazione organizza lunedì 14 maggio al Campus di Fisciano (Sa) il seminario “Differenze: Linguaggi Diritti Rappresentazioni”, tredicesimo incontro del laboratorio Immaginario e Studi di Genere.
Pensato come un momento di alta divulgazione scientifica di temi, spesso affrontati con superficialità dai media, il seminario è diviso in due sezioni: la tavola rotonda I diritti delle differenze, la libertà delle uguaglianze
(con Francesco Bilotta, Porpora Marcasciano, Paolo Valerio); Sguardi eccentrici (con Vittorio Dini, Marco Pistoia, Eleonora Rao, Laura Schettini).
In apertura dei lavori, porteranno i loro saluti: per l’Università di Salerno: il Rettore, prof. Raimondo Pasquino, il preside della Facoltà di Lettere, prof. Luca Cerchiai, per il Comune di Salerno, il dott. Ermanno Guerra (Assessore alla Cultura); per la Provincia di Salerno, la dott. Martina Castellana, (Presidente Commissione Pari Opportunità); per il Comune di Napoli, l’avv. Elena Coccia (Vice Presidente del Consiglio Comunale); per l’UNAR, il dott. Vanni Piccolo; per l’Arcigay Salerno, il dott. Antonio Sannino; per le Famiglie Arcobaleno, la Presidente, dott. Giuseppina La Delfa.
La giornata si svolgerà dalle ore 9.00 presso l’Aula 6 della Facoltà di Lingue e Letterature straniere del Campus di Fisciano
fonte http://www.napoligaypress.it
Pensato come un momento di alta divulgazione scientifica di temi, spesso affrontati con superficialità dai media, il seminario è diviso in due sezioni: la tavola rotonda I diritti delle differenze, la libertà delle uguaglianze
(con Francesco Bilotta, Porpora Marcasciano, Paolo Valerio); Sguardi eccentrici (con Vittorio Dini, Marco Pistoia, Eleonora Rao, Laura Schettini).
In apertura dei lavori, porteranno i loro saluti: per l’Università di Salerno: il Rettore, prof. Raimondo Pasquino, il preside della Facoltà di Lettere, prof. Luca Cerchiai, per il Comune di Salerno, il dott. Ermanno Guerra (Assessore alla Cultura); per la Provincia di Salerno, la dott. Martina Castellana, (Presidente Commissione Pari Opportunità); per il Comune di Napoli, l’avv. Elena Coccia (Vice Presidente del Consiglio Comunale); per l’UNAR, il dott. Vanni Piccolo; per l’Arcigay Salerno, il dott. Antonio Sannino; per le Famiglie Arcobaleno, la Presidente, dott. Giuseppina La Delfa.
La giornata si svolgerà dalle ore 9.00 presso l’Aula 6 della Facoltà di Lingue e Letterature straniere del Campus di Fisciano
fonte http://www.napoligaypress.it
Lgbt: "Sul ciglio del dirupo" il nuovo libro di Emiliano Reali
E' ufficiale!
Al Salone Internazionale del Libro di Torino (10/14 maggio 2012) verrà presentato il mio nuovo libro
"Sul ciglio del dirupo" edito da DEd'A Edizioni.
Un'opera che raccoglie dieci anni di vita, emozioni, dolori, incontri, storie vissute da me in prima persona o di rimando grazie a chi ha deciso di aprirmi il suo cuore e raccontarsi, storie di donne, uomini, ragazzi che non si vogliono arrendere all'evidenza che viene presentata come regola e che non accettano di venir incasellati, vivendo da spettatori la propria esistenza.
Chi decide di fuggire dalla superficialità del mondo patinato, chi si rifugia nell'amore valicando confini culturali e religiosi, chi è in grado di insegnarci molto malgrado la malattia la limiti nel corpo, chi cambia identità per trasgredire come desidera, chi riscopre le sue radici per essere in condizione di vivere il futuro...
Tutto questo e molto altro ancora vi aspetta quando vi affaccerete sul ciglio del dirupo...
fonte http://www.emilianoreali.it
Al Salone Internazionale del Libro di Torino (10/14 maggio 2012) verrà presentato il mio nuovo libro
"Sul ciglio del dirupo" edito da DEd'A Edizioni.
Un'opera che raccoglie dieci anni di vita, emozioni, dolori, incontri, storie vissute da me in prima persona o di rimando grazie a chi ha deciso di aprirmi il suo cuore e raccontarsi, storie di donne, uomini, ragazzi che non si vogliono arrendere all'evidenza che viene presentata come regola e che non accettano di venir incasellati, vivendo da spettatori la propria esistenza.
Chi decide di fuggire dalla superficialità del mondo patinato, chi si rifugia nell'amore valicando confini culturali e religiosi, chi è in grado di insegnarci molto malgrado la malattia la limiti nel corpo, chi cambia identità per trasgredire come desidera, chi riscopre le sue radici per essere in condizione di vivere il futuro...
Tutto questo e molto altro ancora vi aspetta quando vi affaccerete sul ciglio del dirupo...
fonte http://www.emilianoreali.it
LGBT: POSTICIPATA LA SCADENZA DEL PREMIO 'MARIA BAIOCCHI' 2012 PER LE MIGLIORI TESI IN GENDER STUDIES
Il Premio “Maria Baiocchi” per le migliori tesi di laurea e post-laurea in gender studies è arrivato alla sua VIII edizione.
Il suo presupposto è che la ricerca sulle identità di genere e sugli orientamenti sessuali costituisca un potenziale innovativo in tutti i campi del sapere e, al tempo stesso, che la ricerca sia un elemento di crescita culturale e civile ad ogni livello.
L’iniziativa del Premio intende censire e raccogliere, ma soprattutto incoraggiare e valorizzare, i lavori LGBT che vengono realizzati negli atenei italiani.
Le classi di concorso e i rispettivi premi:
1 premio di € 1.000 per la migliore tesi di laurea di II° livello;
1 borsa di studio di € 2.000 per la migliore tesi di master o di dottorato di ricerca.
Possono partecipare giovani studiosi laureatisi sui temi dell’orientamento sessuale gay, lesbico, bi- e trans-sessuale, in campo umanistico (storico, giuridico e sociale), economico, medico e psicologico, e in particolare:
alla prima classe di concorso (II livello) chi abbia discusso una tesi di laurea specialistica, magistrale o vecchio ordinamento, dall’anno accademico 2009/2010, presso università italiane o presso sedi italiane di università straniere/internazionali con sedi in Italia;
alla seconda classe di concorso (Ricerca) chi abbia discusso una tesi di master (I° o II° livello) o dottorato di ricerca, senza limitazioni temporali, presso università italiane o straniere oppure presso sedi italiane di università straniere/internazionali con sedi in Italia.
Non può essere ammesso con la stessa tesi, chi abbia già partecipato alle precedenti edizioni del Premio “Maria Baiocchi”
Le tesi dovranno pervenire alla sede dell’associazione – DGP, Via Costantino 82, 00145 Roma – sia in formato cartaceo (rilegato) in duplice copia, sia in formato digitale (word/pdf) su CD o DVD, entro e non oltre la data del 31 maggio 2012 (fa fede il timbro postale), con l’indicazione sul plico «concorso lgbt studies».
Per conoscere la documentazione necessaria alla partecipazione, scaricare il bando allegato.
Eventuali proroghe nella data di consegna verranno segnalate a tempo debito su questo sito, nella presente sezione.
Per informazioni:
06.5134741
premiotesi@digayproject.org
fonte http://www.digayproject.org
Il suo presupposto è che la ricerca sulle identità di genere e sugli orientamenti sessuali costituisca un potenziale innovativo in tutti i campi del sapere e, al tempo stesso, che la ricerca sia un elemento di crescita culturale e civile ad ogni livello.
L’iniziativa del Premio intende censire e raccogliere, ma soprattutto incoraggiare e valorizzare, i lavori LGBT che vengono realizzati negli atenei italiani.
Le classi di concorso e i rispettivi premi:
1 premio di € 1.000 per la migliore tesi di laurea di II° livello;
1 borsa di studio di € 2.000 per la migliore tesi di master o di dottorato di ricerca.
Possono partecipare giovani studiosi laureatisi sui temi dell’orientamento sessuale gay, lesbico, bi- e trans-sessuale, in campo umanistico (storico, giuridico e sociale), economico, medico e psicologico, e in particolare:
alla prima classe di concorso (II livello) chi abbia discusso una tesi di laurea specialistica, magistrale o vecchio ordinamento, dall’anno accademico 2009/2010, presso università italiane o presso sedi italiane di università straniere/internazionali con sedi in Italia;
alla seconda classe di concorso (Ricerca) chi abbia discusso una tesi di master (I° o II° livello) o dottorato di ricerca, senza limitazioni temporali, presso università italiane o straniere oppure presso sedi italiane di università straniere/internazionali con sedi in Italia.
Non può essere ammesso con la stessa tesi, chi abbia già partecipato alle precedenti edizioni del Premio “Maria Baiocchi”
Le tesi dovranno pervenire alla sede dell’associazione – DGP, Via Costantino 82, 00145 Roma – sia in formato cartaceo (rilegato) in duplice copia, sia in formato digitale (word/pdf) su CD o DVD, entro e non oltre la data del 31 maggio 2012 (fa fede il timbro postale), con l’indicazione sul plico «concorso lgbt studies».
Per conoscere la documentazione necessaria alla partecipazione, scaricare il bando allegato.
Eventuali proroghe nella data di consegna verranno segnalate a tempo debito su questo sito, nella presente sezione.
Per informazioni:
06.5134741
premiotesi@digayproject.org
fonte http://www.digayproject.org
Lgbt Francia: Francois Hollande, legge nozze gay entro un anno
PARIGI, Barack Obama e' stato il primo presidente degli Stati Uniti a schierarsi in favore del matrimonio gay.
In Francia, Francois Hollande ne ha fatto una delle sue promesse di campagna elettorale.
Il nuovo presidente intende sottomettere un progetto di legge in Parlamento a piu' presto e il matrimonio potrebbe essere aperto a tutti nel giro di un anno.
Un testo potrebbe essere presentato al Parlamento prima dell'autunno.
fonte (ANSA)
In Francia, Francois Hollande ne ha fatto una delle sue promesse di campagna elettorale.
Il nuovo presidente intende sottomettere un progetto di legge in Parlamento a piu' presto e il matrimonio potrebbe essere aperto a tutti nel giro di un anno.
Un testo potrebbe essere presentato al Parlamento prima dell'autunno.
fonte (ANSA)
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venerdì 11 maggio 2012
Lgbt: Diritti civili, svolta in Argentina Identità di genere: la scelta è libera
Il senato: "L'orientamento sessuale è frutto del vissuto personale di ognuno di noi".
Ogni cittadino potrà registrarsi all'anagrafe in base alla propria identità percepita e godere di completa assistenza medica da parte del servizio nazionale sanitario
BUENOS AIRES
A quasi due anni dall’approvazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso, l’Argentina va avanti con le riforme orientate all'apertura verso i diritti civili. Il parlamento di Buenos Aires ha approvato all'unanimità la legge sull'identità di genere.
La norma, approvata con 55 voti a favore ed un solo astenuto, aveva già passato il vaglio della Camera dei deputati nel dicembre scorso.
Secondo il Senato, "l'identità di genere è un'esperienza intima e personale", che quindi "può corrispondere o meno con il sesso assegnato al momento della nascita".
Procedure più veloci.
Ogni argentino sarà libero di cambiare sulla propria carta d'identità il sesso a seconda della propria percezione personale.
Il Parlamento ha garantito anche l'accesso anche agli specifici servizi sanitari.
Per ottenere carta d'identità e certificato di nascita nuovi, basterà aver compiuto il diciottesimo anno di età e fare una semplice richiesta amministrativa: "Ogni persona potrà rettificare legalmente il sesso, il cambio di nome e di immagine quando non corrispondono con l'identità di genere autopercepita", riporta la legge.
La nuova norma ha snellito di gran lunga la procedura. Così non sarà più necessario aspettare una sentenza emessa da un tribunale. In più, alle persone che ne faranno richiesta il Parlamento ha garantito massima assistenza: le operazioni e il trattamento per l'adeguamento del corpo saranno a carico del servizio sanitario nazionale.
Più tutele.
La normativa rappresenta una conquista per le comunità gay, lesbica e trans argentine che in queste ore hanno organizzato festeggiamenti nelle strade di Baires.
La novità legislativa è stata accolta come un enorme passo avanti in ambito dei diritti umani e civili.
La senatrice Sonia Escudero afferma che "la comunità trans ha una speranza di vita di 35 anni e più del 90% si trova in situazioni precarie come la prostituzione e l'abbandono della scuola.
Finora, senza questa normativa circa 22mila persone in tutto il paese erano state completamente escluse dai diritti umani fondamentali".
fonte http://www.repubblica.it
VIDEO Grande festa della comunità Glbt per le strade di Buenos Aires.
Ogni cittadino potrà registrarsi all'anagrafe in base alla propria identità percepita e godere di completa assistenza medica da parte del servizio nazionale sanitario
BUENOS AIRES
A quasi due anni dall’approvazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso, l’Argentina va avanti con le riforme orientate all'apertura verso i diritti civili. Il parlamento di Buenos Aires ha approvato all'unanimità la legge sull'identità di genere.
La norma, approvata con 55 voti a favore ed un solo astenuto, aveva già passato il vaglio della Camera dei deputati nel dicembre scorso.
Secondo il Senato, "l'identità di genere è un'esperienza intima e personale", che quindi "può corrispondere o meno con il sesso assegnato al momento della nascita".
Procedure più veloci.
Ogni argentino sarà libero di cambiare sulla propria carta d'identità il sesso a seconda della propria percezione personale.
Il Parlamento ha garantito anche l'accesso anche agli specifici servizi sanitari.
Per ottenere carta d'identità e certificato di nascita nuovi, basterà aver compiuto il diciottesimo anno di età e fare una semplice richiesta amministrativa: "Ogni persona potrà rettificare legalmente il sesso, il cambio di nome e di immagine quando non corrispondono con l'identità di genere autopercepita", riporta la legge.
La nuova norma ha snellito di gran lunga la procedura. Così non sarà più necessario aspettare una sentenza emessa da un tribunale. In più, alle persone che ne faranno richiesta il Parlamento ha garantito massima assistenza: le operazioni e il trattamento per l'adeguamento del corpo saranno a carico del servizio sanitario nazionale.
Più tutele.
La normativa rappresenta una conquista per le comunità gay, lesbica e trans argentine che in queste ore hanno organizzato festeggiamenti nelle strade di Baires.
La novità legislativa è stata accolta come un enorme passo avanti in ambito dei diritti umani e civili.
La senatrice Sonia Escudero afferma che "la comunità trans ha una speranza di vita di 35 anni e più del 90% si trova in situazioni precarie come la prostituzione e l'abbandono della scuola.
Finora, senza questa normativa circa 22mila persone in tutto il paese erano state completamente escluse dai diritti umani fondamentali".
fonte http://www.repubblica.it
VIDEO Grande festa della comunità Glbt per le strade di Buenos Aires.
Lgbt Milano: Il 5 giungo "Diversità Lavoro" un’opportunità in più per chi è escluso, quest’anno rivolta esplicitamente anche alle persone transgender
Il prossimo 5 giungo si svolgerà a Milano la 12° edizione di Diversità Lavoro, iniziativa che mira a facilitare l’inserimento lavorativo per persone socialmente escluse.
Quest’anno rivolta esplicitamente anche alle persone transgender.
Diversitalavoro è iniziativa piuttosto unica in Italia. Nasce infatti con l’obiettivo di facilitare fattivamente l’inserimento lavorativo per persone con disabilità e persone di origine straniera, coinvolgendo aziende ed istituzioni sensibili a valori come diversità e inclusione sociale.
Sul sito web www.diversitalavoro.it è possibile trovare aziende che pubblicano annunci di lavoro destinati a tutte quelle persone che fanno fatica ad inserirsi nel mercato del lavoro a causa di pregiudizi e stereotipi che ammorbano la società italiana.
Il prossimo 5 Giugno si terrà a Milano un importante appuntamento che permetterà alle aziende e ai lavoratori di incontrarsi di persona. Per la prima volta in assoluto l’incontro è rivolto esplicitamente anche alle persone transgender.
Cosa aspetti? Invia qui il tuo curriculum!:
http://www.diversitalavoro.it/index.php
fonte http://www.diversitalavoro.it
Quest’anno rivolta esplicitamente anche alle persone transgender.
Diversitalavoro è iniziativa piuttosto unica in Italia. Nasce infatti con l’obiettivo di facilitare fattivamente l’inserimento lavorativo per persone con disabilità e persone di origine straniera, coinvolgendo aziende ed istituzioni sensibili a valori come diversità e inclusione sociale.
Sul sito web www.diversitalavoro.it è possibile trovare aziende che pubblicano annunci di lavoro destinati a tutte quelle persone che fanno fatica ad inserirsi nel mercato del lavoro a causa di pregiudizi e stereotipi che ammorbano la società italiana.
Il prossimo 5 Giugno si terrà a Milano un importante appuntamento che permetterà alle aziende e ai lavoratori di incontrarsi di persona. Per la prima volta in assoluto l’incontro è rivolto esplicitamente anche alle persone transgender.
Cosa aspetti? Invia qui il tuo curriculum!:
http://www.diversitalavoro.it/index.php
fonte http://www.diversitalavoro.it
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Lgbt: "Vengo al Pride perchè" Bologna Pride 2012 Contest partecipa anche tu!
Il 9 giugno 2012 si terrà a Bologna il Pride Nazionale.
Partecipa anche tu al contest "Vengo al Pride perchè",
invia il tuo video entro il 25 maggio 2012:
- caricandolo sul personale canale youtube come video privato e inviando alla mail vengoalpride@gmail.com il link del caricamento privato
- on-line attraverso la mail ufficiale: vengoalpride@gmail.com
- per posta all'indirizzo:
CASSERO GAY E LESBIAN CENTER
Via Don Minzoni 18 - 40121 Bologna (BO)
- consegnato a mano allo stesso indirizzo.
LEGGI IL BANDO COMPLETO QUI:
http://www.bolognapride.it/2012/05/02/vengo-al-pride-perche-il-video-contest/
fonte http://www.youtube.com
Partecipa anche tu al contest "Vengo al Pride perchè",
invia il tuo video entro il 25 maggio 2012:
- caricandolo sul personale canale youtube come video privato e inviando alla mail vengoalpride@gmail.com il link del caricamento privato
- on-line attraverso la mail ufficiale: vengoalpride@gmail.com
- per posta all'indirizzo:
CASSERO GAY E LESBIAN CENTER
Via Don Minzoni 18 - 40121 Bologna (BO)
- consegnato a mano allo stesso indirizzo.
LEGGI IL BANDO COMPLETO QUI:
http://www.bolognapride.it/2012/05/02/vengo-al-pride-perche-il-video-contest/
fonte http://www.youtube.com
Lgbt Danza: "Win3" nuovo format TV cerca 300 ballerini
Win3 è un format concepito sull’idea di far coesistere diversi stili di danza.
A primeggiare non sarà il singolo ma l’unione di tutta la squadra che dimostrerà la migliore sinergia tra tutti e tre gli elementi che la compongono.
Quindi, nonostante si parta dall’esibizione di un singolo ballerino, la squadra vincitrice sarà quella che per prima si aggiudicherà la manche con in campo tutti gli elementi del team: si vince in 3.
La danza vista per la prima volta come unione.
Win3 è un battle, un testa a testa di improvvisazioni della durata di 45 secondi ciascuno fra singoli e gruppi di ballerini che si sfidano a colpi di danza per avere la meglio sugli avversari e raggiungere la vittoria. I partecipanti balleranno su musiche sempre diverse che di volta in volta il DJ presente in studio proporrà.
La competizione vedrà i ballerini misurarsi inizialmente come singoli ed ogni round vinto permetterà alla squadra di aggiungere un danzatore alla sfida.
Chi perde va incontro alla sostituzione con il componente della squadra che ancora non si è esibito.
Il pubblico, composto da 300 ballerini, sarà giudice della competizione tramite il gradimento espresso dall’applauso.
A capo di ogni team ci sarà un coach che seguirà lo sviluppo della gara e interverrà, ballando in prima persona contro il coach avversario, ogni qualvolta il voto del pubblico risulti difficile da interpretare.
Se anche in questo caso si dovesse verificare un pareggio, interverrà la Super Giuria composta da personaggi di chiara fama provenienti dal mondo dello spettacolo.
Nonostante si tratti della registrazione della puntata zero, il vincitore della serata sarà invitato ad esibirsi in Canada – a carico dalla produzione -, durante la serata di gala del Festival Dans Encore.
Per partecipare come concorrente o pubblico alla registrazione della puntata zero del format, che verrà trasmessa nella home page di Show On dal 20 Maggio 2012, è necessario inviare una e-mail specificando la propria età, stile di danza e compilare la liberatoria che verrà inviata e dovrà essere rispedita all’indirizzo: info@showon.it
fonte http://infodanza.com di Giovanna Focardi Nicita
A primeggiare non sarà il singolo ma l’unione di tutta la squadra che dimostrerà la migliore sinergia tra tutti e tre gli elementi che la compongono.
Quindi, nonostante si parta dall’esibizione di un singolo ballerino, la squadra vincitrice sarà quella che per prima si aggiudicherà la manche con in campo tutti gli elementi del team: si vince in 3.
La danza vista per la prima volta come unione.
Win3 è un battle, un testa a testa di improvvisazioni della durata di 45 secondi ciascuno fra singoli e gruppi di ballerini che si sfidano a colpi di danza per avere la meglio sugli avversari e raggiungere la vittoria. I partecipanti balleranno su musiche sempre diverse che di volta in volta il DJ presente in studio proporrà.
La competizione vedrà i ballerini misurarsi inizialmente come singoli ed ogni round vinto permetterà alla squadra di aggiungere un danzatore alla sfida.
Chi perde va incontro alla sostituzione con il componente della squadra che ancora non si è esibito.
Il pubblico, composto da 300 ballerini, sarà giudice della competizione tramite il gradimento espresso dall’applauso.
A capo di ogni team ci sarà un coach che seguirà lo sviluppo della gara e interverrà, ballando in prima persona contro il coach avversario, ogni qualvolta il voto del pubblico risulti difficile da interpretare.
Se anche in questo caso si dovesse verificare un pareggio, interverrà la Super Giuria composta da personaggi di chiara fama provenienti dal mondo dello spettacolo.
Nonostante si tratti della registrazione della puntata zero, il vincitore della serata sarà invitato ad esibirsi in Canada – a carico dalla produzione -, durante la serata di gala del Festival Dans Encore.
Per partecipare come concorrente o pubblico alla registrazione della puntata zero del format, che verrà trasmessa nella home page di Show On dal 20 Maggio 2012, è necessario inviare una e-mail specificando la propria età, stile di danza e compilare la liberatoria che verrà inviata e dovrà essere rispedita all’indirizzo: info@showon.it
fonte http://infodanza.com di Giovanna Focardi Nicita
Lgbt Musica: Tom Gabel "diventerò trans" e rimarrà con la moglie
Il frontman della band "Against Me!", Tom Gabel, fa coming out: diventerò donna.
Ma annuncia anche che rimarrà con la moglie e il figlio: "non mi sento attratto dagli uomini"
Tom Gabel, cantante della band punk-rock Against Me!, ha annunciato che diventerà presto donna.
Il 31enne ha raccontato alla rivista Rolling Stone Usa che fin da ragazzo provava una sensazione di distacco dal suo corpo e soffriva di un disturbo chiamato disforia di genere, il sintomo più comunemente associato con la condizione normalmente chiamata transessualità.
Ora prevede di assumere ormoni e sottoporsi a sedute di elettrolisi e non esclude un'operazione chirurgica di riassegnazione del sesso. Gabel ha detto che il suo nuovo nome sarà Laura Jane Grace, ma ha aggiunto di non essere attratto dagli uomini e di voler rimanere con la moglie, dalla quale ha avuto una figlia di due anni.
"Ci saranno momenti imbarazzanti e sarà tutto tranne che divertente, ma fa parte di questa speranza che nutro: che la gente mi capisca, e che sia gentile con quanto mi sta accadendo", ha ammesso il musicista che negli Usa gode di una considerevole popolarità.
fonte http://www.gay.it/
Ma annuncia anche che rimarrà con la moglie e il figlio: "non mi sento attratto dagli uomini"
Tom Gabel, cantante della band punk-rock Against Me!, ha annunciato che diventerà presto donna.
Il 31enne ha raccontato alla rivista Rolling Stone Usa che fin da ragazzo provava una sensazione di distacco dal suo corpo e soffriva di un disturbo chiamato disforia di genere, il sintomo più comunemente associato con la condizione normalmente chiamata transessualità.
Ora prevede di assumere ormoni e sottoporsi a sedute di elettrolisi e non esclude un'operazione chirurgica di riassegnazione del sesso. Gabel ha detto che il suo nuovo nome sarà Laura Jane Grace, ma ha aggiunto di non essere attratto dagli uomini e di voler rimanere con la moglie, dalla quale ha avuto una figlia di due anni.
"Ci saranno momenti imbarazzanti e sarà tutto tranne che divertente, ma fa parte di questa speranza che nutro: che la gente mi capisca, e che sia gentile con quanto mi sta accadendo", ha ammesso il musicista che negli Usa gode di una considerevole popolarità.
fonte http://www.gay.it/
Lgbt Libri: "READING DELL'INEDITO" da un'idea di Delia Vaccarello
Avete romanzi, novelle, racconti nel cassetto?
Vogliamo dare voce ai vostri sogni e pensieri che attendono ancora di essere conosciuti!
Per questo vi invitiamo ad inviarci le vostre opere (o parte di opere) inedite, che verranno selezionate e proposte per una lettura collettiva mercoledì 13 giugno alle ore 19.30 durante la "Settimana della Cultura Arcobaleno" che si terrà dall'11 al 16 giugno al Teatro India.
Il tema è libero.
La giuria è composta da:
Delia Vaccarello, giornalista e scrittrice
Pasquale Quaranta, giornalista
I testi vanno inviati in formato cartaceo (2 copie) e digitale (su CD) e devono avere una lunghezza massima di 6 cartelle (18.000 caratteri, spazi inclusi).
Nel testo (cartaceo e digitale) va inserito SOLO il testo e il titolo dell'opera, senza nome e cognome dell'autore.
All'interno della busta va inserita una seconda busta chiusa con:
- nome e cognome dell'autore con informazioni di contatto (indirizzo mail e telefono)
- titolo dell'opera inviata e breve presentazione (10 righe)
- breve biografia dell'autore (10 righe)
Le opere devono pervenire entro e non oltre il 31 maggio 2012 al seguente indirizzo:
Di'Gay Project - DGP
via Costantino 82
00145 Roma
Sulla busta va indicato: "Reading dell'inedito"
I vincitori verranno contattati telefonicamente e parteciperanno alla lettura collettiva del 13 giugno, dando voce alle loro opere.
L'iniziativa è promossa dal Coordinamento Arcobaleno, formato da Arcigay, Arcilesbica, Gay Center, Gay Lib, Azione Trans, Di'Gay Project.
Per info:
06.5134741
segreteria@digayproject.org
fonte http://www.digayproject.org
Vogliamo dare voce ai vostri sogni e pensieri che attendono ancora di essere conosciuti!
Per questo vi invitiamo ad inviarci le vostre opere (o parte di opere) inedite, che verranno selezionate e proposte per una lettura collettiva mercoledì 13 giugno alle ore 19.30 durante la "Settimana della Cultura Arcobaleno" che si terrà dall'11 al 16 giugno al Teatro India.
Il tema è libero.
La giuria è composta da:
Delia Vaccarello, giornalista e scrittrice
Pasquale Quaranta, giornalista
I testi vanno inviati in formato cartaceo (2 copie) e digitale (su CD) e devono avere una lunghezza massima di 6 cartelle (18.000 caratteri, spazi inclusi).
Nel testo (cartaceo e digitale) va inserito SOLO il testo e il titolo dell'opera, senza nome e cognome dell'autore.
All'interno della busta va inserita una seconda busta chiusa con:
- nome e cognome dell'autore con informazioni di contatto (indirizzo mail e telefono)
- titolo dell'opera inviata e breve presentazione (10 righe)
- breve biografia dell'autore (10 righe)
Le opere devono pervenire entro e non oltre il 31 maggio 2012 al seguente indirizzo:
Di'Gay Project - DGP
via Costantino 82
00145 Roma
Sulla busta va indicato: "Reading dell'inedito"
I vincitori verranno contattati telefonicamente e parteciperanno alla lettura collettiva del 13 giugno, dando voce alle loro opere.
L'iniziativa è promossa dal Coordinamento Arcobaleno, formato da Arcigay, Arcilesbica, Gay Center, Gay Lib, Azione Trans, Di'Gay Project.
Per info:
06.5134741
segreteria@digayproject.org
fonte http://www.digayproject.org
giovedì 10 maggio 2012
Persone lgbt che lavorano: una fonte inesplorata di talento, 1° Forum il 18 maggio a Roma
Anche Arcigay parteciperà (e invita tutti e tutte alla partecipazione) al primo Forum sulle tematiche dell’orientamento sessuale e identità di genere nei luoghi di lavoro
Si terrà il prossimo 18 maggio a Roma, presso l’Hotel Radisson Blu, il 1° Forum sulle tematiche dell’orientamento sessuale e identità di genere nei luoghi di lavoro, organizzato da “Parks – Liberi e Uguali” con il sostegno delle Ambasciate Americana e Olandese in Italia.
GLBT People at Work sarà un incontro tra aziende e professionisti che potranno discutere le migliori pratiche nel settore del Diversity Management e confrontarsi sulle sfide e le opportunità per il futuro. L’obiettivo della giornata sarà fornire una visione di come costruire sul proprio capitale umano, e in particolare su quello GLBT, per migliorare le proprie performance e utilizzare la diversità come chiave per il successo.
Tra i diversi momenti della giornata, che sarà preceduta da un incontro conviviale la sera del 17 maggio, sono previsti diversi dibattiti e focus sullo scenario italiano e internazionale, alla presenza di personalità istituzionali e professionisti del mondo imprenditoriale, e la presentazione dei dati di due ricerche sulle diversità nelle aziende condotte da Ikea-Parks e da McKinsey&Co.
“Parks – Liberi e Uguali” è un’associazione senza scopo di lucro che opera sotto il patrocinio del Ministero per le Pari Opportunità e che ha tra i suoi soci esclusivamente datori di lavoro. Obiettivo dell’associazione, fondata e diretta da Ivan Scalfarotto, è aiutare le aziende che ne fanno parte a realizzare al massimo le potenzialità di business legate allo sviluppo di strategie e buone pratiche rispettose della diversità
La partecipazione al Forum è riservata agli iscritti. Per informazioni e approfondimenti: www.glbtpeopleatwork.org
fonte http://www.arcigay.it
Si terrà il prossimo 18 maggio a Roma, presso l’Hotel Radisson Blu, il 1° Forum sulle tematiche dell’orientamento sessuale e identità di genere nei luoghi di lavoro, organizzato da “Parks – Liberi e Uguali” con il sostegno delle Ambasciate Americana e Olandese in Italia.
GLBT People at Work sarà un incontro tra aziende e professionisti che potranno discutere le migliori pratiche nel settore del Diversity Management e confrontarsi sulle sfide e le opportunità per il futuro. L’obiettivo della giornata sarà fornire una visione di come costruire sul proprio capitale umano, e in particolare su quello GLBT, per migliorare le proprie performance e utilizzare la diversità come chiave per il successo.
Tra i diversi momenti della giornata, che sarà preceduta da un incontro conviviale la sera del 17 maggio, sono previsti diversi dibattiti e focus sullo scenario italiano e internazionale, alla presenza di personalità istituzionali e professionisti del mondo imprenditoriale, e la presentazione dei dati di due ricerche sulle diversità nelle aziende condotte da Ikea-Parks e da McKinsey&Co.
“Parks – Liberi e Uguali” è un’associazione senza scopo di lucro che opera sotto il patrocinio del Ministero per le Pari Opportunità e che ha tra i suoi soci esclusivamente datori di lavoro. Obiettivo dell’associazione, fondata e diretta da Ivan Scalfarotto, è aiutare le aziende che ne fanno parte a realizzare al massimo le potenzialità di business legate allo sviluppo di strategie e buone pratiche rispettose della diversità
La partecipazione al Forum è riservata agli iscritti. Per informazioni e approfondimenti: www.glbtpeopleatwork.org
fonte http://www.arcigay.it
Ballando ballando, l'allarme di Roberto Bolle "In Italia la danza sta sparendo"
Una leggenda metropolitana assicura che lo scorso 27 ottobre a Monaco di Baviera i manifesti di Orpheus con la sua foto, sono spariti dai muri della città in una notte.
Ma dal vero, Roberto Bolle, è molto più bello. Uno e ottantasette, il viso piccino, capriccioso, gli occhi azzurri, i capelli giovani, il tipo un po' all' americana in jeans e giubbotto che fa invaghire indistintamente uomini e donne, tanto che non sono mancati pettegolezzi e insinuazioni che lui eroicamente ha sopportato con serenità e ottimismo.
Da numero uno. A 37 anni Bolle è infatti la star indiscussa della danza italiana- ieri ha trionfato alla Scala di Milano in Marguerite and Armand, balletto rarissimo, seducente, e con Svetlana Tsakarova sono stati una coppia siderale, da capogiro - ha ballato per le olimpiadi, per il giubileo della regina Elisabetta, per il papa, è (primo italiano) principal dancer dell' American Ballet, è stato otto anni al Royal Ballet...
Dalla scena mondiale vede di più gli obbrobri culturali italiani, tanto da lanciare un accorato allarme sul futuro della danza in Italia.
«A parte la Scala, un po' l' Opera di Roma, da noi la danza è ridotta al lumicino. Al San Carlo di Napoli, all' Arena di Verona, al Comunale di Firenze o al Massimo di Palermo ci sono organici sempre più ridotti, integrati da giovani con contratti a termine che lavorano poco perché nei calendari la danza fa da tappabuchi.
Giovani quindi che non potranno mai crescere, mentre in teatro non restano che una decina di ballerini, ovviamente sempre più vecchi. La situazione è drammatica e non si capisce quale potrà essere il futuro».
Lei che farebbe? «Se fossi ministro, visto che non si può aumentare il contributo, almeno tenterei la defiscalizzazione per gli sponsor come si fa all' estero. In Americai donors non mettono i loro soldi nel calderone ma finanziano una cosa specifica: la sbarra per la sala prove, o lo spettacolo dell' étoile... e per questo vengono ringraziati pubblicamente. Per invogliarli, per loro si organizzano giornate di prove aperte.
Non sarebbe un buon modo per finanziare spettacoli, teatri, o le scuole, altro argomento caldo? Ce ne sono alcune dubbie perché non c' è controllo. Eppure sono strapiene, a riprova che c' è in giro una vera passione, amore per la danza». Secondo lei perché? «Perché la danza fa parte del benessere di una persona, è autodisciplina per il corpo e la mente». Vale per lei che si chiama Roberto Bolle... «È stato faticoso anche per me autodisciplinarmi.
Arrivare dove sono, ha voluto dire preparazione quotidiana, sacrificio, dedizione... Ma sono contento se questo serve ad avvicinare più persone alla danza. Perché, specie i ragazzi, hanno bisogno di qualcuno da emulare e mentre nella danza femminile ce ne sono di stelle, in quella maschile no».
Già, è vero, nel balletto classico ci sono meno ballerini maschi celebri che donne.È per la sindrome Billy Eliot? «Sì, questa del balletto considerato poco maschile, è un pregiudizio cresciuto a lungo in Italia. Io? Quando cominciai a 12 anni i miei miti erano ovviamente Nureyev e Barishnikov, ma nella scuola della Scala eravamo in due maschi nel corso.
Adesso per fortuna qualcosa è cambiato. La percentuale di maschi iscritti è passata negli ultimi 15 anni dal 10 al 40 per cento». E come si sentiva da bambino a essere una "minoranza"? «Quando facevo le elementari andavo due volte la settimana da Trino a Vercelli, a una scuola di ballo lì, ma non ne parlavo. Non per altro, solo capivo che nessuno avrebbe capito. Coi miei compagni facevo nuoto, calcetto, il boyscout e non mi veniva di dire del balletto.
Dopo, alla Scala è stato diverso. Lì entri come in un altro mondo, la vita diventa la danza, e non senti troppa differenza maschio o femmina che tu sia». Che dice dell' anoressia dei giovani ballerini «Si può parlare di disturbi alimentari, non di anoressia.
È evidente che devi stare attento con la dieta e chi da adolescente non ha fatto pasticci, un po' di fai da te? Ma da qui a fare della Scala un lager...E poi con l' anoressia come fai a sostenere la fatica che è tanta?». Allenamenti, balletti... «Non esci mai dal tunnel. È peggio degli atleti.
Loro si preparano finalizzati per una gara. Io mi alleno sempre» E se salta un allenamento? «Uno ancora ancora, ma già due è una tragedia. Se non posso andare in teatro, faccio jogging, piscina, esercizi a terra.... La danza forgia: devi imparare da subito una grande disciplina». Mai ribellato? «Col pensiero tante volte, fatto mai. Sono un bravo ragazzo».
Mai nemmeno provato odio per il balletto? «Da spettatore mi annoia. I balletti li conosco a memoria e senza l' adrenalina del palcoscenico, non mi sento trasportato più di tanto». Da qui a questa estate lei ha un calendario da pazzi: fino all' 8 maggio alla Scala, il 14 è al Gala del Metropolitan di New York dove il 16 ballerà Giselle, poi Oneghin, poi Romeo et Juliet. A luglio è in tournèe in Italia, BolgheriCaracalla-Macerata-Palermo col Trittico del Novecentoe il 23 luglio riporta la danza all' Arena dopo 19 anni, con un Gala carico di ètoile.... Viene da dire: aiuto.
«Potevo fermarmi a Scala e Metropolitan per essere già morto di fatica, ma portare la danza in luoghi dove non arriva come farò col Trittico o addirittura riportarla a Veronaè troppo allettante. Per l' Arena ho convinto tante étoile internazionali.
Ci divertiremo, sarà come una carovana internazionale». Cosa farà dopo i 45 anni, quando c' è la pensione. «Mi piacerebbe insegnare, preparare nuovi talenti. E dirigere una compagnia».
Il corpo di ballo della Scala? «L'ha detto lei. Intanto, continuo ad allenarmi per ballare, per migliorarmi, per superare i miei limiti». Ma ogni tanto si riposerà? «Sì, in agosto, per esempio. Il riposo è non alzarmi dal letto.
Magari solo un po' di stretching la mattina....».
fonte http://ricerca.repubblica.it di ANNA BANDETTINI
Ma dal vero, Roberto Bolle, è molto più bello. Uno e ottantasette, il viso piccino, capriccioso, gli occhi azzurri, i capelli giovani, il tipo un po' all' americana in jeans e giubbotto che fa invaghire indistintamente uomini e donne, tanto che non sono mancati pettegolezzi e insinuazioni che lui eroicamente ha sopportato con serenità e ottimismo.
Da numero uno. A 37 anni Bolle è infatti la star indiscussa della danza italiana- ieri ha trionfato alla Scala di Milano in Marguerite and Armand, balletto rarissimo, seducente, e con Svetlana Tsakarova sono stati una coppia siderale, da capogiro - ha ballato per le olimpiadi, per il giubileo della regina Elisabetta, per il papa, è (primo italiano) principal dancer dell' American Ballet, è stato otto anni al Royal Ballet...
Dalla scena mondiale vede di più gli obbrobri culturali italiani, tanto da lanciare un accorato allarme sul futuro della danza in Italia.
«A parte la Scala, un po' l' Opera di Roma, da noi la danza è ridotta al lumicino. Al San Carlo di Napoli, all' Arena di Verona, al Comunale di Firenze o al Massimo di Palermo ci sono organici sempre più ridotti, integrati da giovani con contratti a termine che lavorano poco perché nei calendari la danza fa da tappabuchi.
Giovani quindi che non potranno mai crescere, mentre in teatro non restano che una decina di ballerini, ovviamente sempre più vecchi. La situazione è drammatica e non si capisce quale potrà essere il futuro».
Lei che farebbe? «Se fossi ministro, visto che non si può aumentare il contributo, almeno tenterei la defiscalizzazione per gli sponsor come si fa all' estero. In Americai donors non mettono i loro soldi nel calderone ma finanziano una cosa specifica: la sbarra per la sala prove, o lo spettacolo dell' étoile... e per questo vengono ringraziati pubblicamente. Per invogliarli, per loro si organizzano giornate di prove aperte.
Non sarebbe un buon modo per finanziare spettacoli, teatri, o le scuole, altro argomento caldo? Ce ne sono alcune dubbie perché non c' è controllo. Eppure sono strapiene, a riprova che c' è in giro una vera passione, amore per la danza». Secondo lei perché? «Perché la danza fa parte del benessere di una persona, è autodisciplina per il corpo e la mente». Vale per lei che si chiama Roberto Bolle... «È stato faticoso anche per me autodisciplinarmi.
Arrivare dove sono, ha voluto dire preparazione quotidiana, sacrificio, dedizione... Ma sono contento se questo serve ad avvicinare più persone alla danza. Perché, specie i ragazzi, hanno bisogno di qualcuno da emulare e mentre nella danza femminile ce ne sono di stelle, in quella maschile no».
Già, è vero, nel balletto classico ci sono meno ballerini maschi celebri che donne.È per la sindrome Billy Eliot? «Sì, questa del balletto considerato poco maschile, è un pregiudizio cresciuto a lungo in Italia. Io? Quando cominciai a 12 anni i miei miti erano ovviamente Nureyev e Barishnikov, ma nella scuola della Scala eravamo in due maschi nel corso.
Adesso per fortuna qualcosa è cambiato. La percentuale di maschi iscritti è passata negli ultimi 15 anni dal 10 al 40 per cento». E come si sentiva da bambino a essere una "minoranza"? «Quando facevo le elementari andavo due volte la settimana da Trino a Vercelli, a una scuola di ballo lì, ma non ne parlavo. Non per altro, solo capivo che nessuno avrebbe capito. Coi miei compagni facevo nuoto, calcetto, il boyscout e non mi veniva di dire del balletto.
Dopo, alla Scala è stato diverso. Lì entri come in un altro mondo, la vita diventa la danza, e non senti troppa differenza maschio o femmina che tu sia». Che dice dell' anoressia dei giovani ballerini «Si può parlare di disturbi alimentari, non di anoressia.
È evidente che devi stare attento con la dieta e chi da adolescente non ha fatto pasticci, un po' di fai da te? Ma da qui a fare della Scala un lager...E poi con l' anoressia come fai a sostenere la fatica che è tanta?». Allenamenti, balletti... «Non esci mai dal tunnel. È peggio degli atleti.
Loro si preparano finalizzati per una gara. Io mi alleno sempre» E se salta un allenamento? «Uno ancora ancora, ma già due è una tragedia. Se non posso andare in teatro, faccio jogging, piscina, esercizi a terra.... La danza forgia: devi imparare da subito una grande disciplina». Mai ribellato? «Col pensiero tante volte, fatto mai. Sono un bravo ragazzo».
Mai nemmeno provato odio per il balletto? «Da spettatore mi annoia. I balletti li conosco a memoria e senza l' adrenalina del palcoscenico, non mi sento trasportato più di tanto». Da qui a questa estate lei ha un calendario da pazzi: fino all' 8 maggio alla Scala, il 14 è al Gala del Metropolitan di New York dove il 16 ballerà Giselle, poi Oneghin, poi Romeo et Juliet. A luglio è in tournèe in Italia, BolgheriCaracalla-Macerata-Palermo col Trittico del Novecentoe il 23 luglio riporta la danza all' Arena dopo 19 anni, con un Gala carico di ètoile.... Viene da dire: aiuto.
«Potevo fermarmi a Scala e Metropolitan per essere già morto di fatica, ma portare la danza in luoghi dove non arriva come farò col Trittico o addirittura riportarla a Veronaè troppo allettante. Per l' Arena ho convinto tante étoile internazionali.
Ci divertiremo, sarà come una carovana internazionale». Cosa farà dopo i 45 anni, quando c' è la pensione. «Mi piacerebbe insegnare, preparare nuovi talenti. E dirigere una compagnia».
Il corpo di ballo della Scala? «L'ha detto lei. Intanto, continuo ad allenarmi per ballare, per migliorarmi, per superare i miei limiti». Ma ogni tanto si riposerà? «Sì, in agosto, per esempio. Il riposo è non alzarmi dal letto.
Magari solo un po' di stretching la mattina....».
fonte http://ricerca.repubblica.it di ANNA BANDETTINI
Lgbt: Firenze 12 e 13 Maggio "Workshop n. 8" la società e la politica contro la violenza razzista
Workshop n. 8
Cominciare dalla scuola
Campagna per la promozione di programmi nelle scuole contro i pregiudizi e le discriminazioni verso le diversità. Quali progetti già esistono? Quali sono le metodologie utilizzate? Come è possibile sviluppare nuovi progetti?
Moderatore:
Obiettivi: sono molte le associazioni che propongono percorsi formativi alle scuole per parlare di diversità, di identità, di varietà di esperienze, per creare un ambiente scolastico accogliente ed inclusivo e futuri cittadini realmente democratici.
Sono molti anche i sigoli insegnanti che propongono alle proprie classi, su iniziativa personale, approfondimenti e rifessioni sui temi del razzismo, del machismo o dell’omofobia.
Oltre alle lezioni frontali o le ricerche individuali o di gruppo, si sono sviluppate sempre più metodologie di educazione non formale: educazione tra pari, metodi interattivi, role-playing e learning-by-doing.
Le domande a cui vorremmo provare ad iniziare a dare una risposta in questo workshop sono dunque:
- Come mettere in comunicazione e confronto le diverse esperienze?
- Quali sono le metodologie utilizzate? Quali risultano avere maggior successo?
- Quali sono di difficile applicazione?
- Come progettare nuovi percorsi formativi e come trovare dei finanziamenti?
- E infine, nello spirito del lifelong learning, come proseguire la formazione alla cittadinanza delle persone che non si trovano più nell’istiuzione scolastica?
Destinatari: il workshop “Cominciare dalla scuola” è indirizzato in maniera particolare a tutti coloro che svolgono o vorrebbero svolgere progetti formativi contro le discriminazioni (insegnanti, educatori, psicologi, sociologi, etc), agli amministratori pubblici, ai lavoratori e volontari del terzo settore. E’ gradita anche la partecipazione di studenti, che possono dare un contributo come utenti oltre che come creativi.
Modalità di svolgimento: Tavola rotonda. Ii partecipanti parleranno dei programmi formativi già svolti, di quelli in progetto, si confronteranno riguardo alle modalità usate e alle possibili forme di nanziamento.
Iscriviti al workshop scegliendo “workshop n. 8″ a questo link:
http://diversieallora.wordpress.com/i-workshop/65-2/
fonte http://diversieallora.wordpress.com/i-workshop/workshop-n-8/
Cominciare dalla scuola
Campagna per la promozione di programmi nelle scuole contro i pregiudizi e le discriminazioni verso le diversità. Quali progetti già esistono? Quali sono le metodologie utilizzate? Come è possibile sviluppare nuovi progetti?
Moderatore:
Obiettivi: sono molte le associazioni che propongono percorsi formativi alle scuole per parlare di diversità, di identità, di varietà di esperienze, per creare un ambiente scolastico accogliente ed inclusivo e futuri cittadini realmente democratici.
Sono molti anche i sigoli insegnanti che propongono alle proprie classi, su iniziativa personale, approfondimenti e rifessioni sui temi del razzismo, del machismo o dell’omofobia.
Oltre alle lezioni frontali o le ricerche individuali o di gruppo, si sono sviluppate sempre più metodologie di educazione non formale: educazione tra pari, metodi interattivi, role-playing e learning-by-doing.
Le domande a cui vorremmo provare ad iniziare a dare una risposta in questo workshop sono dunque:
- Come mettere in comunicazione e confronto le diverse esperienze?
- Quali sono le metodologie utilizzate? Quali risultano avere maggior successo?
- Quali sono di difficile applicazione?
- Come progettare nuovi percorsi formativi e come trovare dei finanziamenti?
- E infine, nello spirito del lifelong learning, come proseguire la formazione alla cittadinanza delle persone che non si trovano più nell’istiuzione scolastica?
Destinatari: il workshop “Cominciare dalla scuola” è indirizzato in maniera particolare a tutti coloro che svolgono o vorrebbero svolgere progetti formativi contro le discriminazioni (insegnanti, educatori, psicologi, sociologi, etc), agli amministratori pubblici, ai lavoratori e volontari del terzo settore. E’ gradita anche la partecipazione di studenti, che possono dare un contributo come utenti oltre che come creativi.
Modalità di svolgimento: Tavola rotonda. Ii partecipanti parleranno dei programmi formativi già svolti, di quelli in progetto, si confronteranno riguardo alle modalità usate e alle possibili forme di nanziamento.
Iscriviti al workshop scegliendo “workshop n. 8″ a questo link:
http://diversieallora.wordpress.com/i-workshop/65-2/
fonte http://diversieallora.wordpress.com/i-workshop/workshop-n-8/
Lgbt Cinema: "Il richiamo" il film di Stefano Passetto sull'amore tra due donne, esce domani 11 maggio
Esce l’11 maggio il film di Stefano Passetto, “Il Richiamo”, con Francesca Einaudi e Sandra Ceccarelli.
Lucia e Lea sono due donne con due passati e due abitudini di vita diverse, ma con qualcosa in comune.
S’incontrano a Buenos Aires, Lucia è hostess e insegna pianoforte nel tempo libero, è sposata con un marito medico, Lea, invece, lavora in un allevamento per polli ed fidanzata con un tatuatore un po’ troppo disattento.
S’incontrano in un’atmosfera magica. Iniziano un viaggio insieme in Patagonia e tra un tango e un tragitto in barca, si avvicineranno molto anche fisicamente.
Le due attrici si sono ritrovate a girare delle scena anche un po’ imbarazzanti per due donne etero.
A tal proposito, in un’intervista rilasciata a Vanity Fair, Francesca Einaudi racconta: “La scena d’amore è improvvisa, sorprendente, nessuna delle due se l’aspetta. Con Sandra c’era stata qualche rigidità, dovuta a piccole incomprensioni, a modi diversi di lavorare.
Lei è più studiosa, io più impulsiva.
Per scioglierla, ci abbiamo dato giù con una bottiglia di champagne”.
Nell’intervistaFrancesca e Sandra hanno confessato che questi del film non sono stati i primi contatti - anche se fittizi – avuti con una persona dello stesso sesso. Sandra Ceccarelli racconta: “Da giovane li ho fatti alcuni tentativi in quella direzione. Era naturale, per me, scoprire la vita in tutte le sue possibilità.
Ho provato curiosità, attrazione, gelosia: le ho consumate, solo sono rimaste esperimenti, poi le storie vere le ho avute con uomini” .
Anche Francesca ha “osato”: “Io ho amato follemente la mia migliore amica del liceo, Fabiola. Certe scenate! Fisicamente, no, ma non perché lo abbia escluso, nell’asfissia della moralità, ma perché quando mi è successo, di essere sedotta dal mio stesso sesso, di provare tanto bene per una persona da volerla possedere, includere, questo flusso non ha mai avuto uno sbocco reale. Nella vita non lascio fuori niente a priori, non esistono limiti: da piccole vogliamo sposare tutte i biondi con gli occhi azzurri in nozze da favola, poi cresciamo e vale tutto”.
Nel cast de “Il richiamo” anche Cesar Bordon, Guillermo Pfening, Julieta Cardinali, Ilda Bernard. Il film è prodotto da IterFilm, Docksur Producciones in collaborazione con Rai Cinema e distribuito da IterFilm.
fonte http://cinema.excite.it
Lucia e Lea sono due donne con due passati e due abitudini di vita diverse, ma con qualcosa in comune.
S’incontrano a Buenos Aires, Lucia è hostess e insegna pianoforte nel tempo libero, è sposata con un marito medico, Lea, invece, lavora in un allevamento per polli ed fidanzata con un tatuatore un po’ troppo disattento.
S’incontrano in un’atmosfera magica. Iniziano un viaggio insieme in Patagonia e tra un tango e un tragitto in barca, si avvicineranno molto anche fisicamente.
Le due attrici si sono ritrovate a girare delle scena anche un po’ imbarazzanti per due donne etero.
A tal proposito, in un’intervista rilasciata a Vanity Fair, Francesca Einaudi racconta: “La scena d’amore è improvvisa, sorprendente, nessuna delle due se l’aspetta. Con Sandra c’era stata qualche rigidità, dovuta a piccole incomprensioni, a modi diversi di lavorare.
Lei è più studiosa, io più impulsiva.
Per scioglierla, ci abbiamo dato giù con una bottiglia di champagne”.
Nell’intervistaFrancesca e Sandra hanno confessato che questi del film non sono stati i primi contatti - anche se fittizi – avuti con una persona dello stesso sesso. Sandra Ceccarelli racconta: “Da giovane li ho fatti alcuni tentativi in quella direzione. Era naturale, per me, scoprire la vita in tutte le sue possibilità.
Ho provato curiosità, attrazione, gelosia: le ho consumate, solo sono rimaste esperimenti, poi le storie vere le ho avute con uomini” .
Anche Francesca ha “osato”: “Io ho amato follemente la mia migliore amica del liceo, Fabiola. Certe scenate! Fisicamente, no, ma non perché lo abbia escluso, nell’asfissia della moralità, ma perché quando mi è successo, di essere sedotta dal mio stesso sesso, di provare tanto bene per una persona da volerla possedere, includere, questo flusso non ha mai avuto uno sbocco reale. Nella vita non lascio fuori niente a priori, non esistono limiti: da piccole vogliamo sposare tutte i biondi con gli occhi azzurri in nozze da favola, poi cresciamo e vale tutto”.
Nel cast de “Il richiamo” anche Cesar Bordon, Guillermo Pfening, Julieta Cardinali, Ilda Bernard. Il film è prodotto da IterFilm, Docksur Producciones in collaborazione con Rai Cinema e distribuito da IterFilm.
fonte http://cinema.excite.it
Lgbt New York: Cinema, nasce “Tribeca” Firenze, il festival di Robert De Niro sbarca in Toscana
Accordo della manifestazione culturale di New York, nata per rianimare il quartiere dopo l'11 settembre, con il "Tuscan sun", kermesse della grande musica e delle arti. Insieme nella città di Dante dall'11 al 18 giugno.
Atteso come ospite anche l'attore John Malkovich.
New York-Firenze. Solo andata. Mentre Roma e Torino litigano sulle date dei rispettivi festival di cinema, nasce Tribeca Firenze, partnership tra Tuscan Sun Festival e il festival newyorkese cofondato da Robert De Niro nel 2002 per rianimare l’omonimo quartiere di Manhattan dopo la ferita dell’11 settembre.
Grazie all’accordo tra i due eventi, al festival toscano della grande musica e delle arti, che quest’anno festeggia il 10° anniversario e si tiene a Firenze dall’11-18 giugno, si aggiungerà il grande cinema internazionale.
L’evento nell’evento di Tribeca Firenze porterà per cinque giorni nel capoluogo toscano alcuni titoli internazionali selezionati per il cartellone di Tribeca, svoltosi dal 18 al 29 aprile nella Grande Mela. Il leggendario crooner, vincitore di diciassette Grammy Awards, Tony Bennett è il primo dei grandi nomi annunciati per Tribeca d’Italia.
Tra i titoli in programmazione c’è infatti anche la prima europea di “The Zen of Bennett”, film documentario sull’artista considerato l’ultimo grande crooner americano, ideato e realizzato dal figlio Danny Bennett. E sarà lo stesso Tony Bennett a presentare il film in occasione del Festival fiorentino. Tribeca Firenze si unisce ad una straordinaria carrellata di artisti e celebrità, incontri e conversazioni letterarie, e un sofisticato calendario di appuntamenti conviviali in cartellone al Tuscan Sun Festival, che “The Independent” ha definito “uno dei dieci migliori festival in Europa”.
Le proiezioni del Tribeca Firenze si terranno al Cinema Odeon, nel pieno centro della città toscana, nella storica sala teatro Art Nouveau, tra le più eleganti in Italia, situata nel rinascimentale Palazzo dello Strozzino. L’arrivo di Tribeca si inserisce in un ampio potenziamento del Tuscan Sun Festival quest’anno allarga i propri orizzonti e inaugura una nuova stagione di sfide internazionali sbarcando, per la prima volta, a Firenze.
Oltre a Tribeca Firenze, il Festival ospiterà un fittissimo programma di concerti con artisti di straordinaria caratura, musicisti e cantanti di peso mondiale eccezionalmente e raramente concentrati nell’arco di una settimana. Tra le star in cartellone anche John Malkovich di cui sarà presentata una selezione dei film più noti e che il 17 giugno si esibirà come attore e narratore in un’insolita performance di teatro, musica, e proiezioni.
Il Tuscan Sun Festival è presentato dalla Associazione Culturale del Sole e prodotto da Img Artists (IMGA), leader mondiale nel management dello spettacolo e dei grandi eventi, anche grazie ai suoi visionari strateghi Barrett Wissman e Alexander Shustorovich.
Entusiasta il commento di Jerry Inzerillo, Presidente di Img Artists, nel salutare l’ingresso di Tribeca Firenze nel Tuscan Sun Festival: “Conosco Robert de Niro, Jane Rosenthal e Craig Hatkoff da anni e sono eccitato al pensiero che uno dei miei primi progetti all’IMG Artists consista nel lavorare a stretto contatto con loro per lanciare questa fantastica partnership con Tribeca. Abbiamo unito due marchi con l’obiettivo di promuovere e sostenere le arti.
Tribeca saprà dare un contributo immediato e duraturo al Tuscan Sun Festival trovando e promuovendo i migliori film del mondo con la sensibilità che solo un cinefilo può avere”. “La mission di Tribeca – ha sottolineato Geoffrey Gilmore, direttore del Tribeca Film Festival – è quella di allargare l’audience dei cineasti ad un pubblico realmente appassionato di cinema, affinchè la cinematografia indipendente sia accessibile ad un’ampia comunità internazionale e si incida sugli animi della gente con la forza del cinema.
Questa è l’idea che sta alla base della nostra collaborazione con il Tuscan Sun Festival”. “Il Tuscan Sun Festival – ha dichiarato infine il suo fondatore e direttore Barrett Wissman – è stato per me ed IMGA il frutto di un lavoro appassionato.
Il Festival è una celebrazione delle arti e un’occasione straordinaria che concentra in una settimana talenti artistici tra i più grandi al mondo. Il programma cinematografico di Tribeca Firenze è una naturale estensione del Tuscan Sun Festival, all’altezza della qualità della sua offerta.
Sia io che il mio socio, Alexander Shustorovich, siamo entusiasti all’idea di contribuire al lancio di questa nuova grande proposta culturale e non vediamo l’ora che star come Tony Bennett e John Malkovich ci raggiungano a Firenze condividendo con il Festival il loro talento”.
fonte http://www.ilfattoquotidiano.it
Atteso come ospite anche l'attore John Malkovich.
New York-Firenze. Solo andata. Mentre Roma e Torino litigano sulle date dei rispettivi festival di cinema, nasce Tribeca Firenze, partnership tra Tuscan Sun Festival e il festival newyorkese cofondato da Robert De Niro nel 2002 per rianimare l’omonimo quartiere di Manhattan dopo la ferita dell’11 settembre.
Grazie all’accordo tra i due eventi, al festival toscano della grande musica e delle arti, che quest’anno festeggia il 10° anniversario e si tiene a Firenze dall’11-18 giugno, si aggiungerà il grande cinema internazionale.
L’evento nell’evento di Tribeca Firenze porterà per cinque giorni nel capoluogo toscano alcuni titoli internazionali selezionati per il cartellone di Tribeca, svoltosi dal 18 al 29 aprile nella Grande Mela. Il leggendario crooner, vincitore di diciassette Grammy Awards, Tony Bennett è il primo dei grandi nomi annunciati per Tribeca d’Italia.
Tra i titoli in programmazione c’è infatti anche la prima europea di “The Zen of Bennett”, film documentario sull’artista considerato l’ultimo grande crooner americano, ideato e realizzato dal figlio Danny Bennett. E sarà lo stesso Tony Bennett a presentare il film in occasione del Festival fiorentino. Tribeca Firenze si unisce ad una straordinaria carrellata di artisti e celebrità, incontri e conversazioni letterarie, e un sofisticato calendario di appuntamenti conviviali in cartellone al Tuscan Sun Festival, che “The Independent” ha definito “uno dei dieci migliori festival in Europa”.
Le proiezioni del Tribeca Firenze si terranno al Cinema Odeon, nel pieno centro della città toscana, nella storica sala teatro Art Nouveau, tra le più eleganti in Italia, situata nel rinascimentale Palazzo dello Strozzino. L’arrivo di Tribeca si inserisce in un ampio potenziamento del Tuscan Sun Festival quest’anno allarga i propri orizzonti e inaugura una nuova stagione di sfide internazionali sbarcando, per la prima volta, a Firenze.
Oltre a Tribeca Firenze, il Festival ospiterà un fittissimo programma di concerti con artisti di straordinaria caratura, musicisti e cantanti di peso mondiale eccezionalmente e raramente concentrati nell’arco di una settimana. Tra le star in cartellone anche John Malkovich di cui sarà presentata una selezione dei film più noti e che il 17 giugno si esibirà come attore e narratore in un’insolita performance di teatro, musica, e proiezioni.
Il Tuscan Sun Festival è presentato dalla Associazione Culturale del Sole e prodotto da Img Artists (IMGA), leader mondiale nel management dello spettacolo e dei grandi eventi, anche grazie ai suoi visionari strateghi Barrett Wissman e Alexander Shustorovich.
Entusiasta il commento di Jerry Inzerillo, Presidente di Img Artists, nel salutare l’ingresso di Tribeca Firenze nel Tuscan Sun Festival: “Conosco Robert de Niro, Jane Rosenthal e Craig Hatkoff da anni e sono eccitato al pensiero che uno dei miei primi progetti all’IMG Artists consista nel lavorare a stretto contatto con loro per lanciare questa fantastica partnership con Tribeca. Abbiamo unito due marchi con l’obiettivo di promuovere e sostenere le arti.
Tribeca saprà dare un contributo immediato e duraturo al Tuscan Sun Festival trovando e promuovendo i migliori film del mondo con la sensibilità che solo un cinefilo può avere”. “La mission di Tribeca – ha sottolineato Geoffrey Gilmore, direttore del Tribeca Film Festival – è quella di allargare l’audience dei cineasti ad un pubblico realmente appassionato di cinema, affinchè la cinematografia indipendente sia accessibile ad un’ampia comunità internazionale e si incida sugli animi della gente con la forza del cinema.
Questa è l’idea che sta alla base della nostra collaborazione con il Tuscan Sun Festival”. “Il Tuscan Sun Festival – ha dichiarato infine il suo fondatore e direttore Barrett Wissman – è stato per me ed IMGA il frutto di un lavoro appassionato.
Il Festival è una celebrazione delle arti e un’occasione straordinaria che concentra in una settimana talenti artistici tra i più grandi al mondo. Il programma cinematografico di Tribeca Firenze è una naturale estensione del Tuscan Sun Festival, all’altezza della qualità della sua offerta.
Sia io che il mio socio, Alexander Shustorovich, siamo entusiasti all’idea di contribuire al lancio di questa nuova grande proposta culturale e non vediamo l’ora che star come Tony Bennett e John Malkovich ci raggiungano a Firenze condividendo con il Festival il loro talento”.
fonte http://www.ilfattoquotidiano.it
Lgbt Lecco: “L’amore non si cura” il 17 maggio giornata Internazionale contro Omo e Trans fobia in collaborazione con l’associazione “Renzo e Lucio”
LECCO
L’assessorato alle Politiche Giovanile del comune di Lecco, in collaborazione con l’associazione “Renzo e Lucio”, che da anni opera nel campo nella promozione e del rispetto dei diritti delle persone gay e lesbiche della provincia di Lecco, in occasione della Giornata Internazionale contro l’Omofobia e la Transfobia del 17 maggio, promossa dal Parlamento Europeo con una risoluzione del 26 aprile 2007, organizza un incontro in cui si mette a tema la infondatezza scientifica delle varie terapie, cosiddette “riparative”, con le quali si sostiene la possibilità di “curare” l’omosessualità considerandola alla stregua di una “patologia”.
Questa iniziativa fa parte di un percorso le cui fondamenta sono state poste con la delibera n. 88 del 12 settembre 2011 del Consiglio Comunale di Lecco nella quale l’Amministrazione si impegna “a promuovere, anche in collegamento, con le associazioni operanti nel settore, iniziative destinate a promuovere e sensibilizzare l’opinione pubblica verso la cultura delle differenze , la prevenzione e la condanna degli atteggiamenti e dei comportamenti di natura omofobica e transfobica ”.
Il presidente dell’associazione Mauro Pirovano sottolinea l’importanza di questa iniziativa “sia perché il tema trattato aiuta a sgomberare il campo da luoghi comuni e falsità a riguardo dell’omosessualità, sia perche è la prima volta che il comune di Lecco si impegna in prima persona a sostenere concretamente la giornata contro l’Omofobia e Transfobia.”
La serata dibattito dal titolo “L’amore non si cura” si terrà a Lecco il 17 maggio dalle 21 al teatro del centro sociale di Germanedo in via dell’Eremo 28.
Parteciperanno come ospiti Paolo Rigliano, Jimmy Cilberto, Federico Ferrari, psichiatri e psicoterapeuti sistemico-ralazionale che hanno recentemente scritto un libro sul tema.
Nel corso della serata verrà anche presentato un documentario, realizzato dal gruppo giovani dell’associazione “Innominati” con testimonianze raccolte da insegnanti e studenti in alcuni istituti superiori di Lecco.
Maggiorni informazioni su: www.renzoelucio.it
fonte http://www.lecconotizie.com
L’assessorato alle Politiche Giovanile del comune di Lecco, in collaborazione con l’associazione “Renzo e Lucio”, che da anni opera nel campo nella promozione e del rispetto dei diritti delle persone gay e lesbiche della provincia di Lecco, in occasione della Giornata Internazionale contro l’Omofobia e la Transfobia del 17 maggio, promossa dal Parlamento Europeo con una risoluzione del 26 aprile 2007, organizza un incontro in cui si mette a tema la infondatezza scientifica delle varie terapie, cosiddette “riparative”, con le quali si sostiene la possibilità di “curare” l’omosessualità considerandola alla stregua di una “patologia”.
Questa iniziativa fa parte di un percorso le cui fondamenta sono state poste con la delibera n. 88 del 12 settembre 2011 del Consiglio Comunale di Lecco nella quale l’Amministrazione si impegna “a promuovere, anche in collegamento, con le associazioni operanti nel settore, iniziative destinate a promuovere e sensibilizzare l’opinione pubblica verso la cultura delle differenze , la prevenzione e la condanna degli atteggiamenti e dei comportamenti di natura omofobica e transfobica ”.
Il presidente dell’associazione Mauro Pirovano sottolinea l’importanza di questa iniziativa “sia perché il tema trattato aiuta a sgomberare il campo da luoghi comuni e falsità a riguardo dell’omosessualità, sia perche è la prima volta che il comune di Lecco si impegna in prima persona a sostenere concretamente la giornata contro l’Omofobia e Transfobia.”
La serata dibattito dal titolo “L’amore non si cura” si terrà a Lecco il 17 maggio dalle 21 al teatro del centro sociale di Germanedo in via dell’Eremo 28.
Parteciperanno come ospiti Paolo Rigliano, Jimmy Cilberto, Federico Ferrari, psichiatri e psicoterapeuti sistemico-ralazionale che hanno recentemente scritto un libro sul tema.
Nel corso della serata verrà anche presentato un documentario, realizzato dal gruppo giovani dell’associazione “Innominati” con testimonianze raccolte da insegnanti e studenti in alcuni istituti superiori di Lecco.
Maggiorni informazioni su: www.renzoelucio.it
fonte http://www.lecconotizie.com
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Lgbt: Matrimoni gay, la rivoluzione di Obama "Quelle coppie hanno diritto a sposarsi"
Il presidente chiarisce la sua posizione in un'intervista alla rete televisiva Abc. Da tempo era sotto pressione. Il suo vice Biden si era detto favorevole alle nozze tra persone dello stesso sesso e il candidato repubblicano Romney è all'attacco proprio su questo argomento
NEW YORK
Il primo presidente nero adesso è anche il primo presidente che dice sì ai matrimoni gay. "Le coppie dello stesso sesso devono avere la possibilità di sposarsi". L'evoluzione, come l'aveva chiamata lui stesso, è compiuta. E per l'America e il mondo intero la sua evoluzione è una vera rivoluzione. Barack Obama sposa la causa degli omosessuali e dice una cosa di sinistra per rilanciare la sua difficile corsa alla rielezione. Proprio mentre il repubblicano Mitt Romney licenzia il suo portavoce Richard Granell soltanto perché gay.
Sì, il presidente che aveva già cancellato la vergogna del bando omosex tra i militari - quella legge conosciuta con il nome codardo di "Don't ask, don't tell" (non chiedere e non rivelare) - adesso va oltre. E sostiene pubblicamente quello che per la verità si sospettava da un pezzo credesse nel privato. "Nel corso degli anni - ha detto nel corso di un'attesissima intervista con la tv Abc - ho potuto parlare e conoscere gente del mio staff con partner dello stesso sesso, che ha cresciuto i figli insieme.
Quando penso ai nostri soldati, ai nostri aviatori, ai nostri marinai che hanno dovuto lottare tanto per i loro diritti. Sì, a un certo punto ho consluso che per me personalmente è importante andare avanti e affermare che le coppie dello stesso sesso hanno il diritto di sposarsi".
E' una rivoluzione, una svolta, una giornata storica, come sottolineano già le prime analisi qui negli Usa.
Ma è anche un tema più che delicato. Proprio mercoledì il North Carolina ha bandito le nozze gay con un referendum. E la Carolina del Nord non è uno Stato come tutti gli altri. E' lo Stato che quattro anni fa Obama strappò ai repubblicani finendo tra quelli determinanti per la vittoria. E' lo Stato dove a settembre Barack andrà a farsi reincoronare dalla convention democratica.
E proprio su questo tema i repubblicani sono clamorosamente all'attacco. "Quando a suo tempo la questione venne sollevata nel mio stato del Massachusettes", ha specificato nelle stesse ore lo sfidante Mitt Romney "ho sempre detto che non sono a favore del matrimonio tra persone dello stesso sesso: e né alle unioni civili che sono la stessa cosa sotto un altro nome".
Un passo indietro rispetto perfino a un signore tra i più destrorsi tra quelli visti ultimamente alla Casa Bianca: il vicepresidente Dick Cheney. Qui le ragioni del cuore avevano addolcito il falco: sua figlia Mary è lesbica.
Ma un conto è il cuore e un conto è la politica. Dal 1998 a oggi per 32 volte gli americani sono andati al voto per pronunciarsi con un sì o un no sui matrimoni gay: e per 32 volte gli omosessuali hanno perso. Anche negli Stati considerati considerati più progressisti: California, Oregon, Delaware. E questo malgrado la maggioranza degli americani si dichiari a favore: il 47 per cento contro il 43. E' il motivo per cui una materia così delicata, suggerisce il presidente, può essere gestita, appunto, solo dagli Stati. Finora soltanto sei, oltre al distretto di Columbia, che amministra la capitale Washington, hanno detto sì.
Per Obama non è solo una questione etica. E non è solo una questione logica: può essere contro ai matrimoni omosex un presidente che ha chiamato alla Casa Bianca il primo segretario dichiaratamente gay, Jeremy Bernard? No, dietro c'è anche una questione ovviamente economica. Gay, lesbiche e transgender sono tra i più ricchi donatori nella campagna del presidente: e ultimamente la loro manina miliardaria si stava tirando indietro.
Stanchi delle promesse non mantenute erano anche tantissimi giovani attivisti omosessuali: il nucleo di quell'esercito di volontari che nel 2008 hanno trascinato quell'oscuro senatore sul trono di George Washington. Gay, donne, giovani, naturalmente neri e poi latini: sono le "minoranze" di tutti i tempi - ormai destinate a diventare insieme maggioranza - quelle su cui Obama deve contare per la rielezione: soprattutto ora che un sondaggio di Usa Today ha pericolosamente accorciato a quattro punti la differenza con Romney.
La questione era diventata insostenibile dopo l'uscita del vicepresidente Joe Biden qualche giorno fa. "Uomo con uomo, donna con donna: io mi trovo perfettamente a mio agio con questa questione", aveva candidamente detto il numero due della Casa Bianca peraltro noto per le sue gaffe. Ma era chiaro che non di gaffe vera e propria si trattava.
Su certi temi Biden è sempre stato più a sinistra di Obama. E figuriamoci poi il putiferio nell'amministrazione quando addirittura il ministro per l'Istruzione, Arne Duncan, ha rincarato la dose dicendosi a favore. Solo una coincidenza? Certo è che Obama ha dovuto organizzare in tutta fretta un'intervista con la Abc per "chiarire" la sua posizione.
Ed è arrivata la svolta clamorosa: il presidente degli Stati Uniti è favorevole ai matrimonio tra persone dello stesso sesso.
fonte http://www.repubblica.it dall'inviato ANGELO AQUARO
NEW YORK
Il primo presidente nero adesso è anche il primo presidente che dice sì ai matrimoni gay. "Le coppie dello stesso sesso devono avere la possibilità di sposarsi". L'evoluzione, come l'aveva chiamata lui stesso, è compiuta. E per l'America e il mondo intero la sua evoluzione è una vera rivoluzione. Barack Obama sposa la causa degli omosessuali e dice una cosa di sinistra per rilanciare la sua difficile corsa alla rielezione. Proprio mentre il repubblicano Mitt Romney licenzia il suo portavoce Richard Granell soltanto perché gay.
Sì, il presidente che aveva già cancellato la vergogna del bando omosex tra i militari - quella legge conosciuta con il nome codardo di "Don't ask, don't tell" (non chiedere e non rivelare) - adesso va oltre. E sostiene pubblicamente quello che per la verità si sospettava da un pezzo credesse nel privato. "Nel corso degli anni - ha detto nel corso di un'attesissima intervista con la tv Abc - ho potuto parlare e conoscere gente del mio staff con partner dello stesso sesso, che ha cresciuto i figli insieme.
Quando penso ai nostri soldati, ai nostri aviatori, ai nostri marinai che hanno dovuto lottare tanto per i loro diritti. Sì, a un certo punto ho consluso che per me personalmente è importante andare avanti e affermare che le coppie dello stesso sesso hanno il diritto di sposarsi".
E' una rivoluzione, una svolta, una giornata storica, come sottolineano già le prime analisi qui negli Usa.
Ma è anche un tema più che delicato. Proprio mercoledì il North Carolina ha bandito le nozze gay con un referendum. E la Carolina del Nord non è uno Stato come tutti gli altri. E' lo Stato che quattro anni fa Obama strappò ai repubblicani finendo tra quelli determinanti per la vittoria. E' lo Stato dove a settembre Barack andrà a farsi reincoronare dalla convention democratica.
E proprio su questo tema i repubblicani sono clamorosamente all'attacco. "Quando a suo tempo la questione venne sollevata nel mio stato del Massachusettes", ha specificato nelle stesse ore lo sfidante Mitt Romney "ho sempre detto che non sono a favore del matrimonio tra persone dello stesso sesso: e né alle unioni civili che sono la stessa cosa sotto un altro nome".
Un passo indietro rispetto perfino a un signore tra i più destrorsi tra quelli visti ultimamente alla Casa Bianca: il vicepresidente Dick Cheney. Qui le ragioni del cuore avevano addolcito il falco: sua figlia Mary è lesbica.
Ma un conto è il cuore e un conto è la politica. Dal 1998 a oggi per 32 volte gli americani sono andati al voto per pronunciarsi con un sì o un no sui matrimoni gay: e per 32 volte gli omosessuali hanno perso. Anche negli Stati considerati considerati più progressisti: California, Oregon, Delaware. E questo malgrado la maggioranza degli americani si dichiari a favore: il 47 per cento contro il 43. E' il motivo per cui una materia così delicata, suggerisce il presidente, può essere gestita, appunto, solo dagli Stati. Finora soltanto sei, oltre al distretto di Columbia, che amministra la capitale Washington, hanno detto sì.
Per Obama non è solo una questione etica. E non è solo una questione logica: può essere contro ai matrimoni omosex un presidente che ha chiamato alla Casa Bianca il primo segretario dichiaratamente gay, Jeremy Bernard? No, dietro c'è anche una questione ovviamente economica. Gay, lesbiche e transgender sono tra i più ricchi donatori nella campagna del presidente: e ultimamente la loro manina miliardaria si stava tirando indietro.
Stanchi delle promesse non mantenute erano anche tantissimi giovani attivisti omosessuali: il nucleo di quell'esercito di volontari che nel 2008 hanno trascinato quell'oscuro senatore sul trono di George Washington. Gay, donne, giovani, naturalmente neri e poi latini: sono le "minoranze" di tutti i tempi - ormai destinate a diventare insieme maggioranza - quelle su cui Obama deve contare per la rielezione: soprattutto ora che un sondaggio di Usa Today ha pericolosamente accorciato a quattro punti la differenza con Romney.
La questione era diventata insostenibile dopo l'uscita del vicepresidente Joe Biden qualche giorno fa. "Uomo con uomo, donna con donna: io mi trovo perfettamente a mio agio con questa questione", aveva candidamente detto il numero due della Casa Bianca peraltro noto per le sue gaffe. Ma era chiaro che non di gaffe vera e propria si trattava.
Su certi temi Biden è sempre stato più a sinistra di Obama. E figuriamoci poi il putiferio nell'amministrazione quando addirittura il ministro per l'Istruzione, Arne Duncan, ha rincarato la dose dicendosi a favore. Solo una coincidenza? Certo è che Obama ha dovuto organizzare in tutta fretta un'intervista con la Abc per "chiarire" la sua posizione.
Ed è arrivata la svolta clamorosa: il presidente degli Stati Uniti è favorevole ai matrimonio tra persone dello stesso sesso.
fonte http://www.repubblica.it dall'inviato ANGELO AQUARO
“Oltre le Differenze” il viaggio tra le associazioni lgbtq fa tappa in Campania per conoscere I-Ken Onlus
Su Antenna Radio Esse, una finestra sull’omosessualità e non solo
Venerdì 11 maggio alle 21 e in replica sabato 12 alle 15, va in onda il format radiofonico sul mondo gay, lesbico, bisex e trans condotto da Natascia Maesi e Oriana Bottini
“Oltre le Differenze” il format radiofonico interamente dedicato al mondo gay, lesbico, bisex e transessuale, è di nuovo in viaggio per l'Italia alla scoperta delle associazioni impegnate sui temi lgbtq: prossima tappa della redazione sarà la regione Campania per incontrare l'associazione di promozione sociale I-Ken Onlus con sedi a Napoli ed Avellino.
All'associazione Oltre le Differenze dedica la puntata che andrà in onda venerdì 11 maggio alle 21 e in replica sabato 12 alle 15 circa sulle frequenze di Antenna Radio Esse (FM 91.25, 93.20, 93.50 99.10) e in diretta online dal sito www.antennaradioesse.it.
"Lava via il pregiudizio" è il motto dell'associazione I-Ken Campania Onlus, impegnata anche nell'organizzazione del prossimo Napoli Pride 2012, della quale conosceremo meglio storia, attività e progetti attraverso una lunga intervista al presidente Carlo Cremona.
Il viaggio in Campania sarà occasione anche per dare uno sguardo alla moltitudine di associazioni impegnate sui temi lgbtq di quel territorio e anche per analizzare l'operato delle amministrazioni locali, comune di Napoli in primis che ha recentemente approvato il registro per le unioni civili.
Spazio poi alle altre curiosità sulla vita associativa di I-Ken Campania attraverso l'irriverente carta d'identità semi-seria condotta da Michelangelo e Lalla della redazione e a cui risponderà Donata Ferrante, referente della sede di Avellino di I-Ken.
Immancabile il consueto scaffale, con i consigli su libri, cinema e teatro a tematica omosessuale, e non mncheranno anche le segnalazioni di appuntamenti culturali e festaioli lgbt.
Per chi ascolta “Oltre le differenze” c'è la possibilità di interagire con la redazione del programma chiamando il 366 2809050 o scrivendo a redazione.oltreledifferenze@gmail.com. E’ possibile inoltre visitare la pagina fan su facebook e il blog: oltreledifferenze.wordpress.com in cui trovate i video di tutte le puntate già andate in onda.
fonte redazione.oltreledifferenze
Venerdì 11 maggio alle 21 e in replica sabato 12 alle 15, va in onda il format radiofonico sul mondo gay, lesbico, bisex e trans condotto da Natascia Maesi e Oriana Bottini
“Oltre le Differenze” il format radiofonico interamente dedicato al mondo gay, lesbico, bisex e transessuale, è di nuovo in viaggio per l'Italia alla scoperta delle associazioni impegnate sui temi lgbtq: prossima tappa della redazione sarà la regione Campania per incontrare l'associazione di promozione sociale I-Ken Onlus con sedi a Napoli ed Avellino.
All'associazione Oltre le Differenze dedica la puntata che andrà in onda venerdì 11 maggio alle 21 e in replica sabato 12 alle 15 circa sulle frequenze di Antenna Radio Esse (FM 91.25, 93.20, 93.50 99.10) e in diretta online dal sito www.antennaradioesse.it.
"Lava via il pregiudizio" è il motto dell'associazione I-Ken Campania Onlus, impegnata anche nell'organizzazione del prossimo Napoli Pride 2012, della quale conosceremo meglio storia, attività e progetti attraverso una lunga intervista al presidente Carlo Cremona.
Il viaggio in Campania sarà occasione anche per dare uno sguardo alla moltitudine di associazioni impegnate sui temi lgbtq di quel territorio e anche per analizzare l'operato delle amministrazioni locali, comune di Napoli in primis che ha recentemente approvato il registro per le unioni civili.
Spazio poi alle altre curiosità sulla vita associativa di I-Ken Campania attraverso l'irriverente carta d'identità semi-seria condotta da Michelangelo e Lalla della redazione e a cui risponderà Donata Ferrante, referente della sede di Avellino di I-Ken.
Immancabile il consueto scaffale, con i consigli su libri, cinema e teatro a tematica omosessuale, e non mncheranno anche le segnalazioni di appuntamenti culturali e festaioli lgbt.
Per chi ascolta “Oltre le differenze” c'è la possibilità di interagire con la redazione del programma chiamando il 366 2809050 o scrivendo a redazione.oltreledifferenze@gmail.com. E’ possibile inoltre visitare la pagina fan su facebook e il blog: oltreledifferenze.wordpress.com in cui trovate i video di tutte le puntate già andate in onda.
fonte redazione.oltreledifferenze
mercoledì 9 maggio 2012
Lgbt Stati Uniti: Stuart Milk, consigliere di Obama per i diritti civili, l'intervista ad Affaritaliani.it
"Negli Stati Uniti c'è ancora molto da fare per il rispetto dei diritti degli omosessuali e di tutte le minoranze. Il presidente Obama si sta impegnando molto in questo campo".
Stuart Milk, consigliere di Barack Obama per i diritti civili, sceglie Affaritaliani.it per spiegare che esiste "una relazione diretta tra rispetto dei diritti, uguaglianza e sviluppo economico".
E sul ruolo della Chiesa afferma: "Vogliono riportare indietro la legislazione che ci riguarda. In California la Chiesa ha speso molti soldi per far annullare i matrimoni gay".
Poi esprime una speranza: "L'Italia è una parte importante del tessuto economico mondiale. Vivete un periodo importante per riflettere e scegliere da che parte andare. Noi americano vi osserviamo e vi supportiamo nello spirito e speriamo che l'Italia abbia successo".
Chi è Stuart Milk?
"Io sono il nipote di quello che molti considerano un eroe americano. E' stato il primo uomo apertamente gay e attivo nella difesa dei diritti della comunità Lgbt (Lesbiche, gay, bisessuali e transgender) a entrare nel governo della California e ad avere una festa pubblica che porta il suo nome. Il suo messaggio è unico. Io come suo nipote, apertamente gay, ho dato vita ad una fondazione che porta il suo nome".
Gli Usa sono considerati uno degli Stati più liberi del mondo per quanto riguarda i diritti degli omosessuali, è così?
"Noi crediamo in una visione globale che mira al rispetto dei diritti delle persone e all'inclusione, ma non solo per quanto riguarda i diritti degli omosessuali, ma di tutte le minoranze. Non credo che gli Stati Uniti abbiano tutte le risposte e io non vado in giro pretendendo di averne, ma voglio che si parli di questi temi".
Quanto c'è ancora da fare negli Stati Uniti per il rispetto dei diritti civili?
"C'è ancora molto da fare. Ad esempio negli Usa non ci sono i matrimoni gay. A livello federale non abbiamo una legge antidiscriminazione per quanto riguarda le assunzioni. Quello che abbiamo adesso è un presidente che si è battuto per i diritti degli omosessuali. Ad esempio a questo convegno ("Meeting Stuart Milk", incontro organizzato dall'Associazione Democratici per Milano ed Equality) ho cercato di spiegare quale connessione ci sia tra lo sviluppo economico e la celebrazione della diversità. Sono sicuro che in periodi di crisi, come quelli che stiamo attraversando, sia fondamentale non dividersi. Non possiamo non impegnarci nella difesa dei diritti perché ci troviamo in una congiuntura economica sfavorevole. Negli Stati Uniti le aziende che hanno performance economiche migliori sono quelle che mettono in pratica i principi dell'inclusione. C'è una relazione diretta tra rispetto dei diritti, uguaglianza e sviluppo economico".
In regione Lombardia c'è un assessore, Romano La Russa, fratello dell'ex ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che ha detto che gli omosessuali sono dei malati che devono essere curati. Che cosa ne pensa?
"Questi commenti sono molto comuni e ne ho sentiti molti. Addirittura ci sono delle istituzioni, come l'Associazione degli psicologi e psichiatri americani, che affermano che essere omosessuali sia una malattia mentale grave. Ripeto, questi commenti non mi sorprendono, la risposta per questo tipo di affermazione è semplice: noi come associazione globale andiamo avanti. Il loro è un dibattito vecchio, noi preferiamo parlare di come la diversità, di qualunque tipo, arricchisce noi stessi e le istituzioni in cui lavoriamo".
Quanto si sente l'influenza della Chiesa cattolica nel dibattito pubblico sui diritti della comunità LGBT?
"Voglio essere molto franco. La Chiesa sta cercando di riportare indietro la legislazione che ci riguarda. Ad esempio in California la Chiesa ha speso molti soldi e molta fatica per farci tornare indietro per quanto riguarda i matrimoni tra persone dello stesso sesso e nel 2008 ci sono riusciti. Da altre parti invece non è così. D'altro canto ci sono molti credenti negli Usa che si sono espressi apertamente in favore dei diritti della comunità gay e che io considero miei amici".
Come pensa che le recenti elezioni in Francia e in Grecia e la crisi economica che ci ha colpito cambieranno l'aspetto dell'Europa?
"In un mondo sempre più globalizzato, in cui le economie dei singoli Paesi sono interconnesse, è fondamentale lottare perché l'inclusione e il rispetto dei diritti civili sia praticato ovunque. Dobbiamo capire che c'è una correlazione diretta tra la messa in atto di pratiche di inclusione e lo sviluppo economico. In Francia c'è stata una serie di dichiarazioni a favore dei matrimoni gay, ma c'è da dire che in altri Paesi come l'Ungheria abbiamo assistito a discriminazioni palesi giustificate dal periodo economico pessimo che viviamo".
Come è vista l'Italia dal presidente americano?
"Non parlo a nome del presidente. Obama fa un ottimo lavoro parlando per se stesso. Quello che posso dire io è che l'Italia è una parte importante del tessuto economico mondiale. Noi americani abbiamo una affinità speciale con il popolo italiano. L'Italia è un Paese ricco nella cultura e nell'economia. E' importante che l'Italia vada nella direzione della crescita. E credo che il popolo americano si aspetti che Roma intraprenda il sentiero del risanamento come ha fatto l'Argentina".
Monti sta facendo un buon lavoro?
"Voi avete un governo tecnico e io sono stato nel settore pubblico, quindi capisco questo governo neutrale e credo che sia un momento importante per gli italiani per riflettere e scegliere da che parte intendono andare. C'è un ruolo significativo delle istituzioni locali in questo lavoro. Noi americano vi osserviamo e vi supportiamo nello spirito e speriamo che l'Italia abbia successo".
fonte http://affaritaliani.libero.it, Di Tommaso Cinquemani e Fabio Massa
Stuart Milk, consigliere di Barack Obama per i diritti civili, sceglie Affaritaliani.it per spiegare che esiste "una relazione diretta tra rispetto dei diritti, uguaglianza e sviluppo economico".
E sul ruolo della Chiesa afferma: "Vogliono riportare indietro la legislazione che ci riguarda. In California la Chiesa ha speso molti soldi per far annullare i matrimoni gay".
Poi esprime una speranza: "L'Italia è una parte importante del tessuto economico mondiale. Vivete un periodo importante per riflettere e scegliere da che parte andare. Noi americano vi osserviamo e vi supportiamo nello spirito e speriamo che l'Italia abbia successo".
Chi è Stuart Milk?
"Io sono il nipote di quello che molti considerano un eroe americano. E' stato il primo uomo apertamente gay e attivo nella difesa dei diritti della comunità Lgbt (Lesbiche, gay, bisessuali e transgender) a entrare nel governo della California e ad avere una festa pubblica che porta il suo nome. Il suo messaggio è unico. Io come suo nipote, apertamente gay, ho dato vita ad una fondazione che porta il suo nome".
Gli Usa sono considerati uno degli Stati più liberi del mondo per quanto riguarda i diritti degli omosessuali, è così?
"Noi crediamo in una visione globale che mira al rispetto dei diritti delle persone e all'inclusione, ma non solo per quanto riguarda i diritti degli omosessuali, ma di tutte le minoranze. Non credo che gli Stati Uniti abbiano tutte le risposte e io non vado in giro pretendendo di averne, ma voglio che si parli di questi temi".
Quanto c'è ancora da fare negli Stati Uniti per il rispetto dei diritti civili?
"C'è ancora molto da fare. Ad esempio negli Usa non ci sono i matrimoni gay. A livello federale non abbiamo una legge antidiscriminazione per quanto riguarda le assunzioni. Quello che abbiamo adesso è un presidente che si è battuto per i diritti degli omosessuali. Ad esempio a questo convegno ("Meeting Stuart Milk", incontro organizzato dall'Associazione Democratici per Milano ed Equality) ho cercato di spiegare quale connessione ci sia tra lo sviluppo economico e la celebrazione della diversità. Sono sicuro che in periodi di crisi, come quelli che stiamo attraversando, sia fondamentale non dividersi. Non possiamo non impegnarci nella difesa dei diritti perché ci troviamo in una congiuntura economica sfavorevole. Negli Stati Uniti le aziende che hanno performance economiche migliori sono quelle che mettono in pratica i principi dell'inclusione. C'è una relazione diretta tra rispetto dei diritti, uguaglianza e sviluppo economico".
In regione Lombardia c'è un assessore, Romano La Russa, fratello dell'ex ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che ha detto che gli omosessuali sono dei malati che devono essere curati. Che cosa ne pensa?
"Questi commenti sono molto comuni e ne ho sentiti molti. Addirittura ci sono delle istituzioni, come l'Associazione degli psicologi e psichiatri americani, che affermano che essere omosessuali sia una malattia mentale grave. Ripeto, questi commenti non mi sorprendono, la risposta per questo tipo di affermazione è semplice: noi come associazione globale andiamo avanti. Il loro è un dibattito vecchio, noi preferiamo parlare di come la diversità, di qualunque tipo, arricchisce noi stessi e le istituzioni in cui lavoriamo".
Quanto si sente l'influenza della Chiesa cattolica nel dibattito pubblico sui diritti della comunità LGBT?
"Voglio essere molto franco. La Chiesa sta cercando di riportare indietro la legislazione che ci riguarda. Ad esempio in California la Chiesa ha speso molti soldi e molta fatica per farci tornare indietro per quanto riguarda i matrimoni tra persone dello stesso sesso e nel 2008 ci sono riusciti. Da altre parti invece non è così. D'altro canto ci sono molti credenti negli Usa che si sono espressi apertamente in favore dei diritti della comunità gay e che io considero miei amici".
Come pensa che le recenti elezioni in Francia e in Grecia e la crisi economica che ci ha colpito cambieranno l'aspetto dell'Europa?
"In un mondo sempre più globalizzato, in cui le economie dei singoli Paesi sono interconnesse, è fondamentale lottare perché l'inclusione e il rispetto dei diritti civili sia praticato ovunque. Dobbiamo capire che c'è una correlazione diretta tra la messa in atto di pratiche di inclusione e lo sviluppo economico. In Francia c'è stata una serie di dichiarazioni a favore dei matrimoni gay, ma c'è da dire che in altri Paesi come l'Ungheria abbiamo assistito a discriminazioni palesi giustificate dal periodo economico pessimo che viviamo".
Come è vista l'Italia dal presidente americano?
"Non parlo a nome del presidente. Obama fa un ottimo lavoro parlando per se stesso. Quello che posso dire io è che l'Italia è una parte importante del tessuto economico mondiale. Noi americani abbiamo una affinità speciale con il popolo italiano. L'Italia è un Paese ricco nella cultura e nell'economia. E' importante che l'Italia vada nella direzione della crescita. E credo che il popolo americano si aspetti che Roma intraprenda il sentiero del risanamento come ha fatto l'Argentina".
Monti sta facendo un buon lavoro?
"Voi avete un governo tecnico e io sono stato nel settore pubblico, quindi capisco questo governo neutrale e credo che sia un momento importante per gli italiani per riflettere e scegliere da che parte intendono andare. C'è un ruolo significativo delle istituzioni locali in questo lavoro. Noi americano vi osserviamo e vi supportiamo nello spirito e speriamo che l'Italia abbia successo".
fonte http://affaritaliani.libero.it, Di Tommaso Cinquemani e Fabio Massa
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Roma: Torneo LGBT di Tennis "La singolar tenzone" dal 25 al 27 maggio
Il gruppo sportivo LGBT gAce Tennis Roma organizza per l’ultimo weekend di maggio il Torneo "La Singolar Tenzone". Invitiamo tutti gli sportivi amanti del tennis a partecipare!!
Il torneo si svolgerà da Venerdì 25/05 (dalle 17.00) a Domenica 27/05 (alle 19.00), presso il T.C. Sport Libero, Lungotevere Dante, 227 - Roma.
Il Torneo sarà organizzato con due distinti Tabelloni: Avanzato e Intermedio.
Ad ogni giocatore saranno garantite almeno due partite.
L'iscrizione al Torneo ha un costo contenuto, solo 20 euro.
L'iscrizione comprende: i campi; le palle; coppe e premi per vincitori e finalisti; un gadget per tutti i partecipanti
Durante le giornate di sabato e domenica sarà offerto un buffet con cibo e bevande per tutti i partecipanti.
Sabato 26 sera mangeremo insieme una pizza/cena dove tutti i partecipanti ed amici del torneo sono invitati.
Per chi non è di Roma abbiamo la possibilità di ospitare gratuitamente nelle case dei nostri associati, se interessati fatecelo sapere.
Per ulteriori informazioni:
gace.roma@gmail.com
Oppure iscrivetevi all'evento facebook
https://www.facebook.com/events/297465463666208/?notif_t=plan_user_invited
e consultate per gli aggiornamenti la pagina facebook dell'associazione www.facebook.com/gacetennisroma
Per iscrivervi basta rispondere a questa email o iscrivervi all'evento su FB indicando la propria disponibilità di orario per il venerdì pomeriggio e l'eventuale interesse a partecipare alla cena prevista per il sabato sera.
Vi aspettiamo!
gAce Tennis Roma
www.gacetennis.it
gace.roma@gmail.com
fonte http://www.digayproject.org
Il torneo si svolgerà da Venerdì 25/05 (dalle 17.00) a Domenica 27/05 (alle 19.00), presso il T.C. Sport Libero, Lungotevere Dante, 227 - Roma.
Il Torneo sarà organizzato con due distinti Tabelloni: Avanzato e Intermedio.
Ad ogni giocatore saranno garantite almeno due partite.
L'iscrizione al Torneo ha un costo contenuto, solo 20 euro.
L'iscrizione comprende: i campi; le palle; coppe e premi per vincitori e finalisti; un gadget per tutti i partecipanti
Durante le giornate di sabato e domenica sarà offerto un buffet con cibo e bevande per tutti i partecipanti.
Sabato 26 sera mangeremo insieme una pizza/cena dove tutti i partecipanti ed amici del torneo sono invitati.
Per chi non è di Roma abbiamo la possibilità di ospitare gratuitamente nelle case dei nostri associati, se interessati fatecelo sapere.
Per ulteriori informazioni:
gace.roma@gmail.com
Oppure iscrivetevi all'evento facebook
https://www.facebook.com/events/297465463666208/?notif_t=plan_user_invited
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Per iscrivervi basta rispondere a questa email o iscrivervi all'evento su FB indicando la propria disponibilità di orario per il venerdì pomeriggio e l'eventuale interesse a partecipare alla cena prevista per il sabato sera.
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Lgbt Cultura Firenze: Roberto Benigni torna con Tutto Dante dal 20 Luglio in piazza Santa Croce
Il regista toscano torna nella piazza di Santa Croce per declamare la Divina Commedia.
Con dodici canti infernali che illumineranno l’estate fiorentina.
Dopo il successo del 2006, Roberto Benigni porta nuovamente il poeta fiorentino nel suggestivo scenario di Santa Croce. La lectura dantis più famosa di ogni tempo si svolegerà in dodici serate tra Luglio e Agosto, durante le quali il dissacrante cineasta reciterà altrettanti canti dell’Inferno dantesco.
Questa seconda edizione comincerà il 20 luglio con la declamazione dell’undicesimo canto, per poi proseguire fino al 22/o. Il 21-23-24-27-28-30-31 Luglio e 2-3-5-6 Agosto. I prezzi dei biglietti – disponibili su Ticketone – variano da 15 a 25 euro e restano invariati rispetto alla prima edizione. Sarà possibile effettuare diversi tipi di abbonamenti: da 12, 6 e 3 spettacoli.
“Avere di nuovo con noi Roberto Benigni - ha commentato il sindaco Matteo Renzi – è una grande gioia e una grande emozione, un sogno che coltivo da quando sono stato eletto sindaco e che ora si realizza.
Questo evento nobilita piazza Santa Croce e ne fa il cuore dell’estate fiorentina”.
Benigni ripropone così la tradizione degli aedi, quei cantori mitici che diffondevano nelle piazze storie ormai senza tempo, restituendo alla poesia quell’antica tradizione eminentemente orale.
La sua è un’interpretazione verace, sincera, appassionata, rigorosamente in accento toscano, lo stesso di Dante e dei suoi contemporanei.
Rispettandone al contempo la ritmica, le assonanze e i numerosi enjambements.
Una recitazione oltremodo complessa, nella quale Benigni eccelle.
La Divina Commedia è il libro della bellezza, il vertice più alto di ogni espressione letteraria, dove immagini e metafore rimbalzano da ogni parola, apparendo sempre attuali. Le declamazioni di Benigni non fanno altro che rendere omaggio a un’opera popolare e complessa, volgare e aulica, antica e moderna.
Soprattutto restituendola al suo habitat naturale: la piazza. Quella del popolo e di una tradizione che non avrà mai fine.
“Quando mi chiedono se Dante è ancora moderno” – commenta Benigni - “è come se mi chiedessero se è moderno il sole, l’acqua. Io voglio trasmettere che mi piace, che mi dà gioia…”.
Facciamoci contagiare quindi, andando ad ascoltare questo omaggio carico di amore e passione. Quello che move il sole e l’altre stelle.
fonte http://www.teladoiofirenze.it di Deborah Macchiavelli
Con dodici canti infernali che illumineranno l’estate fiorentina.
Dopo il successo del 2006, Roberto Benigni porta nuovamente il poeta fiorentino nel suggestivo scenario di Santa Croce. La lectura dantis più famosa di ogni tempo si svolegerà in dodici serate tra Luglio e Agosto, durante le quali il dissacrante cineasta reciterà altrettanti canti dell’Inferno dantesco.
Questa seconda edizione comincerà il 20 luglio con la declamazione dell’undicesimo canto, per poi proseguire fino al 22/o. Il 21-23-24-27-28-30-31 Luglio e 2-3-5-6 Agosto. I prezzi dei biglietti – disponibili su Ticketone – variano da 15 a 25 euro e restano invariati rispetto alla prima edizione. Sarà possibile effettuare diversi tipi di abbonamenti: da 12, 6 e 3 spettacoli.
“Avere di nuovo con noi Roberto Benigni - ha commentato il sindaco Matteo Renzi – è una grande gioia e una grande emozione, un sogno che coltivo da quando sono stato eletto sindaco e che ora si realizza.
Questo evento nobilita piazza Santa Croce e ne fa il cuore dell’estate fiorentina”.
Benigni ripropone così la tradizione degli aedi, quei cantori mitici che diffondevano nelle piazze storie ormai senza tempo, restituendo alla poesia quell’antica tradizione eminentemente orale.
La sua è un’interpretazione verace, sincera, appassionata, rigorosamente in accento toscano, lo stesso di Dante e dei suoi contemporanei.
Rispettandone al contempo la ritmica, le assonanze e i numerosi enjambements.
Una recitazione oltremodo complessa, nella quale Benigni eccelle.
La Divina Commedia è il libro della bellezza, il vertice più alto di ogni espressione letteraria, dove immagini e metafore rimbalzano da ogni parola, apparendo sempre attuali. Le declamazioni di Benigni non fanno altro che rendere omaggio a un’opera popolare e complessa, volgare e aulica, antica e moderna.
Soprattutto restituendola al suo habitat naturale: la piazza. Quella del popolo e di una tradizione che non avrà mai fine.
“Quando mi chiedono se Dante è ancora moderno” – commenta Benigni - “è come se mi chiedessero se è moderno il sole, l’acqua. Io voglio trasmettere che mi piace, che mi dà gioia…”.
Facciamoci contagiare quindi, andando ad ascoltare questo omaggio carico di amore e passione. Quello che move il sole e l’altre stelle.
fonte http://www.teladoiofirenze.it di Deborah Macchiavelli
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Lgbt Bologna: DIVERGENTI 2012 al festival del cinema transessuale il film "Lovely Man" di Teddy Soeriaatmadja
Primo colpo di fulmine di Divergenti 2012, festival dedicato alle tematiche del cinema transessuale e transgender: Lovely Man, diretto da un regista indonesiano che sa trascendere i confini della cultura d'origine, pur raccontandola, restituendo in uno splendido mélo luminoso e toccante alcuni passi di un dialogo tra padre e figlia che va oltre la specificità del caso e diventa universale
La diciannovenne Cahaya vive sola con la madre dall'età di quattro anni.
Il suo viaggio inizia in un treno scalcinato, dalla provincia indonesiana ai grattacieli e alle luci della metropoli Jakarta: l'arrivo della ragazzina in un paesaggio metropolitano sfavillante e povero insieme, ripreso in digital betacam, del quale vediamo subito lo splendore artificiale e anche la miseria, è davvero un momento di grande purezza e innocenza, particolarmente soprendente se si pensa a quante volte abbiamo assistito a sequenze simili.
Il suo stupore e la sua vertigine, la sua timidezza caparbia e la sua fiducia nell'andare alla scoperta di Syaiful, un padre che non conosce, sono parte di un magico equilibrio che modella l'intero film, già presentato al Torino GLBT film Festival, a Busan e in altri festival orientali.
Tra sofferenza e tenerezza, dolore e umorismo, peculiarità di una singola vicenda umana e semplicità eterna di una prossimità spontanea tra persone differenti, Lovely Man è un film delicato e forte, come una poesia che non ha bisogno di essere letta ad alta voce, ma viene scritta in segreto e poi lasciata in un cassetto.
Mentre scende la sera, Cahaya (Raihaanun) si aggira alla ricerca di un padre che crede al lavoro in un ufficio: scoprirà ben presto che suo padre (Donny Damara, la sua performance è stata premiata nella 6°edizione degli Asian Film Awards) si fa chiamare Ipuy, indossa parrucca, tacchi e tutto l'armamentario ipersexy delle trans che si prostituiscono sul ciglio di un ponte ed è assediato da alcuni piccoli criminali ai quali ha sottratto la cifra necessaria per cambiare definitivamente sesso.
Il primo incontro tra i due è un piccolo capolavoro di minuscoli avvicinamenti e distanze siderali, che proseguiranno per tutta questa breve lunga notte in cui un passo dietro l'altro questa strana coppia si prende le misure: tra i momenti di attrito e di difficoltà, il peso degli anni e dell'abbandono, la diffidenza di Syaiful, che inizialmente si rifiuta alla sua ospite inaspettata, inizia a galleggiare tra i due un sentimento esplicito e inespresso, un affetto dolcissimo e dolente, in cui per ritrovarsi ambedue sono disposti a rinunciare a una grossa parte delle proprie convinzioni.
Cosa fa davvero di un padre un padre, di una figlia una figlia? La genetica? I doveri di mantenimento e di cura? O il dialogo che riesce a riemergere come una fenice, libero da condizionamenti, proprio quando il rapporto sembrava compromesso e perduto?
È come se il cinema transgender – che inizia a manifestare una sua precisa fisionomia, come spiegavano le organizzatrici del festival all'inaugurazione, anche perchè non si limita più al racconto documentaristico ma inizia a lavorare su un immaginario di fiction – fosse depositario di una capacità di decostruire, oltre a una divisione per generi, tutte le presuntuose certezze sulle quali ci puntelliamo nel nostro vissuto; come se riuscisse a divaricare i nostri percorsi precostituiti a favore di una realtà fisica che brilla nella sua indefinibilità, aprendoci ad altre dimensioni alle quali affidarci: non risposte ma altre domande, quelle essenziali.
Il miracolo di un contatto improbabile che nasce dalle ceneri di una lontananza è infinitamente più importante di tutto il resto, rivelato da un cinema che non riesce a fare a meno di vivere in strada, di correre nella vita.
Così gradualmente, un passo alla volta, mentre la città ruggisce e pulsa, la vamp Ipuy brusca, sboccata, turbolenta e impulsiva, apre il suo cuore indecifrabile e basta un attimo per leggere in quello della figlia il segreto che l'ha portata a questa avventura (è incinta); e nella timida ragazzina musulmana alla ricerca del genitore perduto vede semplicemente ciò che è, una bimba che ha saltato la cena; mentre Cahaya, per quanto sbigottita, presto si libera del velo come gesto simbolico che abbatte ogni barriera, e si abbandona con straordinaria innocenza e curiosità alla scoperta di un padre a suo modo unico, che resta padre al di là delle sue scelte, del suo aspetto, dei suoi vestiti o dell'uomo che ama e con il quale spera di rifarsi una nuova vita.
Questo padre, mentre si aspetta il canto del muezzin, che per i non religiosi è un momento di conforto semplicemente perchè annuncia che un'altra notte è passata, sarà anche un corpo ferito e depredato da un'aggressione della quale non ci viene risparmiata la violenza: e il contrasto intenso tra lo smarrimento della figlia, che lo crede fuggito e si rifugia a pregare, senza fanatismo, ma con la stessa innocenza con la quale ha posato la testa sul reggiseno imbottito del papà-puttana, e il ritorno a casa di Ipuy sanguinante, si risolve in un finale di grande pudore e onestà.
Cosa fare mentre tuo padre, che hai appena conosciuto in un'esistenza di cui non sai nulla, si lecca le ferite? Lavi tutti i piatti nell'acquaio, metti a posto la piccola stanza. A volte lavare un piatto è l'unico atto d'amore disponibile al momento. Non c'è improbabile happy end, ciascuno tornerà alla sua vita, almeno per ora. Ma il gioco che padre e figlia facevano anni prima, giocare sotto la pioggia, assume un nuovo significato, nel consiglio paterno che Ipuy sa dare a Cahaya: non fuggire la pioggia, perchè ti bagnerai comunque, limitati a imparare a danzare sotto di essa.
fonte http://www.sentieriselvaggi.it/ di Margherita Palazzo
La diciannovenne Cahaya vive sola con la madre dall'età di quattro anni.
Il suo viaggio inizia in un treno scalcinato, dalla provincia indonesiana ai grattacieli e alle luci della metropoli Jakarta: l'arrivo della ragazzina in un paesaggio metropolitano sfavillante e povero insieme, ripreso in digital betacam, del quale vediamo subito lo splendore artificiale e anche la miseria, è davvero un momento di grande purezza e innocenza, particolarmente soprendente se si pensa a quante volte abbiamo assistito a sequenze simili.
Il suo stupore e la sua vertigine, la sua timidezza caparbia e la sua fiducia nell'andare alla scoperta di Syaiful, un padre che non conosce, sono parte di un magico equilibrio che modella l'intero film, già presentato al Torino GLBT film Festival, a Busan e in altri festival orientali.
Tra sofferenza e tenerezza, dolore e umorismo, peculiarità di una singola vicenda umana e semplicità eterna di una prossimità spontanea tra persone differenti, Lovely Man è un film delicato e forte, come una poesia che non ha bisogno di essere letta ad alta voce, ma viene scritta in segreto e poi lasciata in un cassetto.
Mentre scende la sera, Cahaya (Raihaanun) si aggira alla ricerca di un padre che crede al lavoro in un ufficio: scoprirà ben presto che suo padre (Donny Damara, la sua performance è stata premiata nella 6°edizione degli Asian Film Awards) si fa chiamare Ipuy, indossa parrucca, tacchi e tutto l'armamentario ipersexy delle trans che si prostituiscono sul ciglio di un ponte ed è assediato da alcuni piccoli criminali ai quali ha sottratto la cifra necessaria per cambiare definitivamente sesso.
Il primo incontro tra i due è un piccolo capolavoro di minuscoli avvicinamenti e distanze siderali, che proseguiranno per tutta questa breve lunga notte in cui un passo dietro l'altro questa strana coppia si prende le misure: tra i momenti di attrito e di difficoltà, il peso degli anni e dell'abbandono, la diffidenza di Syaiful, che inizialmente si rifiuta alla sua ospite inaspettata, inizia a galleggiare tra i due un sentimento esplicito e inespresso, un affetto dolcissimo e dolente, in cui per ritrovarsi ambedue sono disposti a rinunciare a una grossa parte delle proprie convinzioni.
Cosa fa davvero di un padre un padre, di una figlia una figlia? La genetica? I doveri di mantenimento e di cura? O il dialogo che riesce a riemergere come una fenice, libero da condizionamenti, proprio quando il rapporto sembrava compromesso e perduto?
È come se il cinema transgender – che inizia a manifestare una sua precisa fisionomia, come spiegavano le organizzatrici del festival all'inaugurazione, anche perchè non si limita più al racconto documentaristico ma inizia a lavorare su un immaginario di fiction – fosse depositario di una capacità di decostruire, oltre a una divisione per generi, tutte le presuntuose certezze sulle quali ci puntelliamo nel nostro vissuto; come se riuscisse a divaricare i nostri percorsi precostituiti a favore di una realtà fisica che brilla nella sua indefinibilità, aprendoci ad altre dimensioni alle quali affidarci: non risposte ma altre domande, quelle essenziali.
Il miracolo di un contatto improbabile che nasce dalle ceneri di una lontananza è infinitamente più importante di tutto il resto, rivelato da un cinema che non riesce a fare a meno di vivere in strada, di correre nella vita.
Così gradualmente, un passo alla volta, mentre la città ruggisce e pulsa, la vamp Ipuy brusca, sboccata, turbolenta e impulsiva, apre il suo cuore indecifrabile e basta un attimo per leggere in quello della figlia il segreto che l'ha portata a questa avventura (è incinta); e nella timida ragazzina musulmana alla ricerca del genitore perduto vede semplicemente ciò che è, una bimba che ha saltato la cena; mentre Cahaya, per quanto sbigottita, presto si libera del velo come gesto simbolico che abbatte ogni barriera, e si abbandona con straordinaria innocenza e curiosità alla scoperta di un padre a suo modo unico, che resta padre al di là delle sue scelte, del suo aspetto, dei suoi vestiti o dell'uomo che ama e con il quale spera di rifarsi una nuova vita.
Questo padre, mentre si aspetta il canto del muezzin, che per i non religiosi è un momento di conforto semplicemente perchè annuncia che un'altra notte è passata, sarà anche un corpo ferito e depredato da un'aggressione della quale non ci viene risparmiata la violenza: e il contrasto intenso tra lo smarrimento della figlia, che lo crede fuggito e si rifugia a pregare, senza fanatismo, ma con la stessa innocenza con la quale ha posato la testa sul reggiseno imbottito del papà-puttana, e il ritorno a casa di Ipuy sanguinante, si risolve in un finale di grande pudore e onestà.
Cosa fare mentre tuo padre, che hai appena conosciuto in un'esistenza di cui non sai nulla, si lecca le ferite? Lavi tutti i piatti nell'acquaio, metti a posto la piccola stanza. A volte lavare un piatto è l'unico atto d'amore disponibile al momento. Non c'è improbabile happy end, ciascuno tornerà alla sua vita, almeno per ora. Ma il gioco che padre e figlia facevano anni prima, giocare sotto la pioggia, assume un nuovo significato, nel consiglio paterno che Ipuy sa dare a Cahaya: non fuggire la pioggia, perchè ti bagnerai comunque, limitati a imparare a danzare sotto di essa.
fonte http://www.sentieriselvaggi.it/ di Margherita Palazzo
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Lgbt California: L'amore gay senza diritti, la denuncia di Shane
Shane e Tom sono stati fidanzati per sei anni. Hanno convissuto, comprato una casa, costituito un'azienda e, infine, avevano anche progetto di sposarsi, quando ciò sarebbe stato possibile nello Stato della California.
Non ce l'hanno fatta, perché Tom Bridegroom, giovane attore e presentatore, è morto all'età di 29 anni, il 7 maggio del 2011, cadendo da un tetto.
La sua storia è raccontata in un commovente video, “It could happen to you” (“Potrebbe capitare a te”) realizzato dal compagno, per celebrare il primo anniversario della sua scomparsa e per denunciare tutte le difficoltà incontrate dopo quel drammatico 7 maggio.
A partire dall'ostilità dei genitori di Tom, che non avevano mai accettato il suo orientamento sessuale.
Avevano persino cercato di mandarlo da un medico e il padre lo aveva minacciato con un fucile.
Dopo il tragico incidente, la madre ha preteso che il corpo fosse sepolto nell'Indiana.
Lo Stato dal quale Tom era fuggito, per andare a vivere con Shane in California.
La madre ha anche chiesto (e ottenuto) che le fossero restituiti i suoi oggetti personali.
“Per il governo, io e Tom eravamo coinquilini”, denuncia oggi Shane, che non ha neanche potuto prendere parte al suo funerale. Uno dei familiari di Tom gli aveva fatto capire che se fosse venuto, sarebbe stato aggredito dal padre. Lo ha potuto rivedere solo tempo dopo la morte, andando a visitare, in segreto, la sua tomba.
Oggi Shane ha aperto una pagina Facebook in onore di Tom:
https://www.facebook.com/EqualLoveEqualRights (i suoi genitori hanno fatto cancellare quella del figlio),
invitando tutti a battersi per garantire alle persone omosessuali pari diritti.
“Se io e Tom avessimo avuto il diritto di sposarci, molte cose sarebbero state diverse”, dice Shane. “Ho bisogno di combattere per ciò che ritengo giusto e forse tutto questo è accaduto per aprirmi gli occhi. Non aspettate che sia troppo tardi.
Combattete per i vostri diritti”.
fonte http://video.repubblica.it a cura di Marco Pasqua
Non ce l'hanno fatta, perché Tom Bridegroom, giovane attore e presentatore, è morto all'età di 29 anni, il 7 maggio del 2011, cadendo da un tetto.
La sua storia è raccontata in un commovente video, “It could happen to you” (“Potrebbe capitare a te”) realizzato dal compagno, per celebrare il primo anniversario della sua scomparsa e per denunciare tutte le difficoltà incontrate dopo quel drammatico 7 maggio.
A partire dall'ostilità dei genitori di Tom, che non avevano mai accettato il suo orientamento sessuale.
Avevano persino cercato di mandarlo da un medico e il padre lo aveva minacciato con un fucile.
Dopo il tragico incidente, la madre ha preteso che il corpo fosse sepolto nell'Indiana.
Lo Stato dal quale Tom era fuggito, per andare a vivere con Shane in California.
La madre ha anche chiesto (e ottenuto) che le fossero restituiti i suoi oggetti personali.
“Per il governo, io e Tom eravamo coinquilini”, denuncia oggi Shane, che non ha neanche potuto prendere parte al suo funerale. Uno dei familiari di Tom gli aveva fatto capire che se fosse venuto, sarebbe stato aggredito dal padre. Lo ha potuto rivedere solo tempo dopo la morte, andando a visitare, in segreto, la sua tomba.
Oggi Shane ha aperto una pagina Facebook in onore di Tom:
https://www.facebook.com/EqualLoveEqualRights (i suoi genitori hanno fatto cancellare quella del figlio),
invitando tutti a battersi per garantire alle persone omosessuali pari diritti.
“Se io e Tom avessimo avuto il diritto di sposarci, molte cose sarebbero state diverse”, dice Shane. “Ho bisogno di combattere per ciò che ritengo giusto e forse tutto questo è accaduto per aprirmi gli occhi. Non aspettate che sia troppo tardi.
Combattete per i vostri diritti”.
fonte http://video.repubblica.it a cura di Marco Pasqua
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discriminazioni lgbt,
unioni civili
Gli Europei della rivoluzione gay, Ucraina e Polonia discriminano pesantemente chi è omosessuale, ma la comunità LGBT spera nella competizione calcistica
L’omosessualità viene vista come una minaccia in Ucraina e Polonia, le due nazioni che ospiteranno i prossimi Europei di calcio.
I gay sono perseguitati, specialmente nell’ambiente calcistico.
L’enorme attenzione che riceverà la competizione continentale dell’Uefa può essere anche un’occasione di riscatto per la comunità LGBT.
NIENTE CALCIO PER GAY
Alla Olynik è una giovane ucraina appassionata di calcio. Gioca in una squadra di football composta solo da giocatrici lesbiche, e non potrebbe andare alle partite con le sue compagne, se palesasse in qualsiasi modo il suo orientamento sessuale, come dice alla Süddeutsche Zeitung. “ Non possiamo dire che a noi piacciono le donne. Le autorità ci caccerebbero, e dopo si laverebbero le mani, perché siamo una minaccia per la sicurezza”.
In Parlamento ci sono proposte di legge per discriminare giuridicamente i gay. Anche Lukasz Grzeszczuk, un omosessuale polacco, ha lo stesso problema di Alla. “ Chi è gay e va a vedere una partita deve rimanere invisibile, altrimenti rischiamo di essere picchiati, o ricevere sputi”. Fino al 1991 l’omosessualità era considerata una malattia, e solo poche settimane fa un bar per la comunità LGBT è stato distrutto dai tifosi di calcio più arrabbiati.
Tra un mese inizieranno proprio in Ucraina e Polonia gli Europei di calcio. Un torneo che dovrebbe essere un incontro di culture, attualmente oscurato dal caso di Julia Timoschenko. Se la persecuzione della leader dell’opposizione ha scatenato un’ondata di critiche al presidente Victor Janukowitch, il tema della discriminazione subita dalla comunità LGBT è rimasta finora sullo sfondo.
OMOSESSUALITA’ NELL’OMBRA
“Più si vive il proprio orientamento sessuale in modo aperto, maggior sono i rischi per la propria vita”, confessa Alla Loynik. “Per questo la nostra comunità vive isolata”.
L’anno scorso la calciatrice ventisettenne ha organizzato insieme alle sue compagne un torneo di football per squadre LGBT.
Tutto è stato fatto su Internet, con password segrete per accedere ai forum, e nessun volantino distribuito o manifesto attaccato.
“Se avessimo pubblicizzato l’evento, avremmo rischiato di ricevere insulti, boicottaggi od aggressioni.
Anche i giornali non potevano scriverne, perché chi parla bene dei gay viene inondato di telefonate e lettere di protesta”.
ETA’ DELLA PIETRA
Lukasz Grzeszczuk ha dichiarato ai propri genitori la propria omosessualità a 19 anni, e poi è andato a vivere a San Francisco per cinque anni.
Quando è tornato a vivere in Polonia, ha scoperto di vivere in un paese fermo all’età della pietra, almeno per quanto riguarda la condizione LGBT. Pestaggi, caccia al gay, discriminazioni subite quotidianamente sui luoghi di lavoro o nelle strutture ospedaliere. Specialmente negli stati l’aria è molto ostile per i gay, con curve che ad ogni partita intonano canti che incitano alla persecuzione omosessuale.
SPERANZA EUROPEA
Nei paesi europei come Germania, Svizzera o Spagna esistono numerosi fan club gay di team professionistici. Una realtà impensabile per Polonia ed Ucraina. “Speriamo che qualcosa possa cambiare coi prossimi Europei, anche se non ci aspettiamo niente dall’Uefa, troppo dipendente dai governi”, dicono Lukasz Grzeszczuk e Alla Oliynik.
I due calciatori omosessuali hanno partecipato nel fine settimana pasquale ad una conferenza ad Amburgo, che ha voluto lanciare una rete “Football Supporters Europe” per porre un freno alla discriminazione degli omosessuali in Ucraina e offrire aiuto ai tifosi di calcio LGBT. Lukasz Grzeszczuk ha un progetto ancora più ambizioso, realizzare dei ritrovi Pride, luoghi di incontro pubblici da tenere aperti durante gli Europei.
Una rivoluzione sociale da associare al calcio, sperando che l’opinione pubblica sia attenta anche a questo tema, e non solo ai gol degli attaccanti.
fonte http://www.giornalettismo.com di Andrea Mollica
I gay sono perseguitati, specialmente nell’ambiente calcistico.
L’enorme attenzione che riceverà la competizione continentale dell’Uefa può essere anche un’occasione di riscatto per la comunità LGBT.
NIENTE CALCIO PER GAY
Alla Olynik è una giovane ucraina appassionata di calcio. Gioca in una squadra di football composta solo da giocatrici lesbiche, e non potrebbe andare alle partite con le sue compagne, se palesasse in qualsiasi modo il suo orientamento sessuale, come dice alla Süddeutsche Zeitung. “ Non possiamo dire che a noi piacciono le donne. Le autorità ci caccerebbero, e dopo si laverebbero le mani, perché siamo una minaccia per la sicurezza”.
In Parlamento ci sono proposte di legge per discriminare giuridicamente i gay. Anche Lukasz Grzeszczuk, un omosessuale polacco, ha lo stesso problema di Alla. “ Chi è gay e va a vedere una partita deve rimanere invisibile, altrimenti rischiamo di essere picchiati, o ricevere sputi”. Fino al 1991 l’omosessualità era considerata una malattia, e solo poche settimane fa un bar per la comunità LGBT è stato distrutto dai tifosi di calcio più arrabbiati.
Tra un mese inizieranno proprio in Ucraina e Polonia gli Europei di calcio. Un torneo che dovrebbe essere un incontro di culture, attualmente oscurato dal caso di Julia Timoschenko. Se la persecuzione della leader dell’opposizione ha scatenato un’ondata di critiche al presidente Victor Janukowitch, il tema della discriminazione subita dalla comunità LGBT è rimasta finora sullo sfondo.
OMOSESSUALITA’ NELL’OMBRA
“Più si vive il proprio orientamento sessuale in modo aperto, maggior sono i rischi per la propria vita”, confessa Alla Loynik. “Per questo la nostra comunità vive isolata”.
L’anno scorso la calciatrice ventisettenne ha organizzato insieme alle sue compagne un torneo di football per squadre LGBT.
Tutto è stato fatto su Internet, con password segrete per accedere ai forum, e nessun volantino distribuito o manifesto attaccato.
“Se avessimo pubblicizzato l’evento, avremmo rischiato di ricevere insulti, boicottaggi od aggressioni.
Anche i giornali non potevano scriverne, perché chi parla bene dei gay viene inondato di telefonate e lettere di protesta”.
ETA’ DELLA PIETRA
Lukasz Grzeszczuk ha dichiarato ai propri genitori la propria omosessualità a 19 anni, e poi è andato a vivere a San Francisco per cinque anni.
Quando è tornato a vivere in Polonia, ha scoperto di vivere in un paese fermo all’età della pietra, almeno per quanto riguarda la condizione LGBT. Pestaggi, caccia al gay, discriminazioni subite quotidianamente sui luoghi di lavoro o nelle strutture ospedaliere. Specialmente negli stati l’aria è molto ostile per i gay, con curve che ad ogni partita intonano canti che incitano alla persecuzione omosessuale.
SPERANZA EUROPEA
Nei paesi europei come Germania, Svizzera o Spagna esistono numerosi fan club gay di team professionistici. Una realtà impensabile per Polonia ed Ucraina. “Speriamo che qualcosa possa cambiare coi prossimi Europei, anche se non ci aspettiamo niente dall’Uefa, troppo dipendente dai governi”, dicono Lukasz Grzeszczuk e Alla Oliynik.
I due calciatori omosessuali hanno partecipato nel fine settimana pasquale ad una conferenza ad Amburgo, che ha voluto lanciare una rete “Football Supporters Europe” per porre un freno alla discriminazione degli omosessuali in Ucraina e offrire aiuto ai tifosi di calcio LGBT. Lukasz Grzeszczuk ha un progetto ancora più ambizioso, realizzare dei ritrovi Pride, luoghi di incontro pubblici da tenere aperti durante gli Europei.
Una rivoluzione sociale da associare al calcio, sperando che l’opinione pubblica sia attenta anche a questo tema, e non solo ai gol degli attaccanti.
fonte http://www.giornalettismo.com di Andrea Mollica
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martedì 8 maggio 2012
Lgbt: Pride Park a Salerno si parte! Tutti gli eventi dal 12 al 27 maggio
Si svolgerà dal 12 al 27 maggio nell’area Parco dell’ex Salid di Salerno il Pride Park in vista del Salerno Campania Pride: oltre ai gazebo informativi delle associazioni e ad un punto ristoro, nella zona dell’ex fornace vi saranno tre mostre permanenti, incontri e dibattiti [programma provvisorio con possibilità di variazioni].
Ad inaugurare ufficialmente l’evento (domenica 13 maggio, ore 11.00) sarà Platinette.
Tra gli eventi in calendario, la proiezione del documentario “Il lupo in calzoncini corti” (sabato 12 maggio ore 19.00), il confronto “Trent’anni di storia dei movimento lgbt” con Paolo Patanè, Porpora Marcasciano e l’On. Franco Grillini.
Giovedì 17 maggio si celebrerà la Giornata Internazionale contro l’Omofobia con un dibattito a cui prenderanno parte On. Gianni Vattimo e Massimo Andrei (17.00); in serata la rappresentazione de “Il primo processo di Oscar Wilde” di e con Roberto Azzurro (21.30).
Tra gli spettacoli teatrali, segnaliamo “Nummere, Scostumatissima tombola napoletana” con Gino Curcione (sabato 19 maggio, ore 20.30), “Brava” con Nicola Vorelli e Sara Carbone (domenica 20 maggio, ore 22.15) e “Carluccio” di e con Pasquale Ferro (giovedì 24 maggio, ore 22.30); tra gli eventi culturali, invece, la presentazione dei libri di Paola Concia (domenica 13 maggio, ore 19.00), Gianni Vattimo (giovedì 17 maggio, ore 19.00) e Alessandro Cecchi Paone (venerdì 25 maggio, ore 18.30).
Tre le mostre che resteranno aperte per tutta la durata dell’evento: “Trent’anni di storia dei movimenti lgbt attraverso i manifesti” a cura di Ottavia Voza, “Three Legged Race di Susan Kempster” vista da Maurizio Malangone e “MoreLess - The state of being more available after something happens” di Grazia Meo Colombo (orari mostre: giovedì e venerdì 17-24; sabato e domenica 10.30-13 e 17-24; per info 331 64 01 985 | 335 18 80 500).
Per info: salernocampaniapride.it
fonte http://www.napoligaypress.it
Ad inaugurare ufficialmente l’evento (domenica 13 maggio, ore 11.00) sarà Platinette.
Tra gli eventi in calendario, la proiezione del documentario “Il lupo in calzoncini corti” (sabato 12 maggio ore 19.00), il confronto “Trent’anni di storia dei movimento lgbt” con Paolo Patanè, Porpora Marcasciano e l’On. Franco Grillini.
Giovedì 17 maggio si celebrerà la Giornata Internazionale contro l’Omofobia con un dibattito a cui prenderanno parte On. Gianni Vattimo e Massimo Andrei (17.00); in serata la rappresentazione de “Il primo processo di Oscar Wilde” di e con Roberto Azzurro (21.30).
Tra gli spettacoli teatrali, segnaliamo “Nummere, Scostumatissima tombola napoletana” con Gino Curcione (sabato 19 maggio, ore 20.30), “Brava” con Nicola Vorelli e Sara Carbone (domenica 20 maggio, ore 22.15) e “Carluccio” di e con Pasquale Ferro (giovedì 24 maggio, ore 22.30); tra gli eventi culturali, invece, la presentazione dei libri di Paola Concia (domenica 13 maggio, ore 19.00), Gianni Vattimo (giovedì 17 maggio, ore 19.00) e Alessandro Cecchi Paone (venerdì 25 maggio, ore 18.30).
Tre le mostre che resteranno aperte per tutta la durata dell’evento: “Trent’anni di storia dei movimenti lgbt attraverso i manifesti” a cura di Ottavia Voza, “Three Legged Race di Susan Kempster” vista da Maurizio Malangone e “MoreLess - The state of being more available after something happens” di Grazia Meo Colombo (orari mostre: giovedì e venerdì 17-24; sabato e domenica 10.30-13 e 17-24; per info 331 64 01 985 | 335 18 80 500).
Per info: salernocampaniapride.it
fonte http://www.napoligaypress.it
Lgbt Trieste: In 70 di corsa per i diritti civili Alla Bavisela non competitiva il gruppo contro le discriminazioni sessuali
Alla Bavisela Family oggi ci saranno anche loro, una settantina di persone tutte di corsa come gruppo denominato «Diritti civili? Non vogliamo arrivare ultimi».
L’iniziativa, che vedrà i concorrenti riconoscibili per la maglietta con il nome del gruppo stesso, è stata presentata ieri dall’associazione radicale Certi Diritti, da Avvocatura per i diritti Lgbt – Rete Lenford e dal Circolo Arcobaleno Arcigay Arcilesbica.
La partecipazione come gruppo alla non competitiva è stata pensata dalle tre associazioni «per richiamare l’attenzione sulla proposta di deliberazione comunale in materia di lotta alle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, che le stesse avevano presentato ai consiglieri comunali di Trieste a novembre dello scorso anno, ma che fino ad oggi non è stata oggetto di discussione in consiglio comunale», si legge in una nota.
A correre con la maglietta del gruppo saranno persone omosessuali ed eterosessuali, «a dimostrazione che il tema dei diritti civili riguarda tutti e il loro inserimento nell’agenda politica dei nostri amministratori è il primo passo per aspirare a una società inclusiva e rispettosa di tutti».
Anche Pietro Faraguna e Paolo Menis, rispettivamente consigliere comunale del Pd e del Movimento 5 Stelle, prenderanno parte alla Bavisela con il gruppo dei diritti civili.
A far parte del gruppo ci sarà anche Sabrina Morena di Sel per il Consiglio provinciale. Ieri mattina i Giovani democratici del Pd hanno regalato al segretario provinciale del partito Francesco Russo la maglietta del gruppo.
L’Arcigay e Arcilesbica di Trieste l’ha donata invece al suo fondatore ed ex presidente Fabio Omero, attualmente assessore comunale.
«Il traguardo che si vuole raggiungere - chiude la nota - è quello di una città realmente inclusiva e garante dei diritti delle persone omosessuali e transessuali».
fonte http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca
L’iniziativa, che vedrà i concorrenti riconoscibili per la maglietta con il nome del gruppo stesso, è stata presentata ieri dall’associazione radicale Certi Diritti, da Avvocatura per i diritti Lgbt – Rete Lenford e dal Circolo Arcobaleno Arcigay Arcilesbica.
La partecipazione come gruppo alla non competitiva è stata pensata dalle tre associazioni «per richiamare l’attenzione sulla proposta di deliberazione comunale in materia di lotta alle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, che le stesse avevano presentato ai consiglieri comunali di Trieste a novembre dello scorso anno, ma che fino ad oggi non è stata oggetto di discussione in consiglio comunale», si legge in una nota.
A correre con la maglietta del gruppo saranno persone omosessuali ed eterosessuali, «a dimostrazione che il tema dei diritti civili riguarda tutti e il loro inserimento nell’agenda politica dei nostri amministratori è il primo passo per aspirare a una società inclusiva e rispettosa di tutti».
Anche Pietro Faraguna e Paolo Menis, rispettivamente consigliere comunale del Pd e del Movimento 5 Stelle, prenderanno parte alla Bavisela con il gruppo dei diritti civili.
A far parte del gruppo ci sarà anche Sabrina Morena di Sel per il Consiglio provinciale. Ieri mattina i Giovani democratici del Pd hanno regalato al segretario provinciale del partito Francesco Russo la maglietta del gruppo.
L’Arcigay e Arcilesbica di Trieste l’ha donata invece al suo fondatore ed ex presidente Fabio Omero, attualmente assessore comunale.
«Il traguardo che si vuole raggiungere - chiude la nota - è quello di una città realmente inclusiva e garante dei diritti delle persone omosessuali e transessuali».
fonte http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca
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Lgbt: Francia, la vittoria di François Hollande spiana il cammino al matrimonio gay
L’elezione di François Hollande a presidente della Francia è una buona notizia anche per il futuro dei diritti gay.
Come ben sapete il neo presidente è favorevole ai matrimoni tra persone dello stesso sesso e ai diritti lgbt in generale.
Vi riportiamo alcuni stralci da un’intervista che Hollande ha concesso alla rivista Têtu durante la sua campagna elettorale (sperando che tenga fede alle promesse che si fanno in tali campagne…)
Secondo Hollande i matrimoni tra persone dello stesso sesso potrebbero diventare realtà nella primavera del 2013. Perché proprio allora?
"I primi mesi dei lavori parlamentari saranno essenzialmente dedicati alla programmazione economica e, poiché desidero una buona discussione, meglio cominciare agli inizi del 2013 e terminare in primavera. E poi si sa che la primavera è una buona stagione per sposarsi!"
Hollande si dice, poi, favorevole alla fecondazione assistita per le coppie lesbiche e al riconoscimento della doppia paternità per i bambini nati tramite madre surrogata.
A proposito dei diritti delle persone transessuali dice il presidente:
"Conosco i loro problemi, le immense sfide che devono affrontare e ho saputo di suicidi di persone transessuali per questi motivi. Dobbiamo lottare contro la discriminazione. In caso di cambio di sesso sono per la rettificazione dello stato civile. È necessaria una politica sanitaria sensibile alla situazione."
Idee chiare anche per quel che riguarda la lotta all’omofobia:
"Innanzitutto si deve cominciare dalla scuola, perché è da lì che si parte e perché molti bambini omosessuali si sentono umiliati e disprezzati. È un periodo di scoperta ed è un’età che precede l’adolescenza. C’è poi da contrastare l’omofobia nell’ambiente di lavoro, operando insieme ai sindacati e agli assistenti sociali."
fonte http://www.queerblog.it Foto | TMNews
Come ben sapete il neo presidente è favorevole ai matrimoni tra persone dello stesso sesso e ai diritti lgbt in generale.
Vi riportiamo alcuni stralci da un’intervista che Hollande ha concesso alla rivista Têtu durante la sua campagna elettorale (sperando che tenga fede alle promesse che si fanno in tali campagne…)
Secondo Hollande i matrimoni tra persone dello stesso sesso potrebbero diventare realtà nella primavera del 2013. Perché proprio allora?
"I primi mesi dei lavori parlamentari saranno essenzialmente dedicati alla programmazione economica e, poiché desidero una buona discussione, meglio cominciare agli inizi del 2013 e terminare in primavera. E poi si sa che la primavera è una buona stagione per sposarsi!"
Hollande si dice, poi, favorevole alla fecondazione assistita per le coppie lesbiche e al riconoscimento della doppia paternità per i bambini nati tramite madre surrogata.
A proposito dei diritti delle persone transessuali dice il presidente:
"Conosco i loro problemi, le immense sfide che devono affrontare e ho saputo di suicidi di persone transessuali per questi motivi. Dobbiamo lottare contro la discriminazione. In caso di cambio di sesso sono per la rettificazione dello stato civile. È necessaria una politica sanitaria sensibile alla situazione."
Idee chiare anche per quel che riguarda la lotta all’omofobia:
"Innanzitutto si deve cominciare dalla scuola, perché è da lì che si parte e perché molti bambini omosessuali si sentono umiliati e disprezzati. È un periodo di scoperta ed è un’età che precede l’adolescenza. C’è poi da contrastare l’omofobia nell’ambiente di lavoro, operando insieme ai sindacati e agli assistenti sociali."
fonte http://www.queerblog.it Foto | TMNews
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