venerdì 25 settembre 2020

Danza> Napoli: "ODS NEW OPENING" dal 3 ottobre On Dance Studio apre le sue porte.

Apre le porte la più grande Accademia della Campania! 1200 MQ di arte e di danza professionale! 

Ampio parcheggio, ODS Cafè , ODS dance shop, Enormi sale, sala Studio, ON Lounge! E ancora molto altro da scoprire!

 

Ci siamo! Siamo pronti ad iniziare questa enorme nuova avventura! Non ce la facevamo più ad aspettare! ma come per ogni grande cosa, l’attesa aumenta il desiderio! Non vediamo di l’ora di farvi vedere la nostra e sopratutto la vostra nuova casa


ODS On Dance Studio
VIA CAMPANA 233 (POZZUOLI)
 Per maggiori INFO Pagina Instagram > QUI
 Sito web > www.ondancestudio.it

Due intere giornate per celebrare questo nuovo grande inizio! 
E loro saranno i nostri meravigliosi ospiti che daranno inizio a questa gigante nuova avventura!
 
SABATO 3 OTTOBRE
FEDERICA SONCIN
FABRIZIO PROLLI
DAVIDE ATTUATI

DOMENICA 4 OTTOBRE
JOHN DELA CRUZ
FRANCESCO PORCELLUZZI
DANIELE SIBILLI

APERTURA PORTE ORE 12:00 - INIZIO LEZIONI ORE 14:00

LA PRENOTAZIONE E’ OBBLIGATORIA IN DIRECT  SU INSTAGRAM O SU WHATSAPP:
ALESSANDRO >  3472853981  
ELVIRA >  3276636456
MANUEL >  3202608195

Tutte e due le giornate saranno svolte con le norme ANTI-COVID

E’ OBBLIGATORIO L’USO DELLA MASCHERINA
 
PRIMA DI ENTRARE NELLA STRUTTURA SARA' CONTROLLATA LA TEMPERATURA 
SI POTRA’ ENTRARE NELLE SALE SOLO CON IL RICAMBIO SCARPE PULITE PORTATE DA CASA

IL NOSTRO SOGNO INIZIA ORA!
VI ASPETTIAMO!
 

giovedì 24 settembre 2020

Tech: Facebook is cracking down on groups that give health advice and promote violence

Mark Zuckerberg, Chairman of Facebook, speaks on the second day of the 56th Munich Security Conference. The fight against propaganda campaigns and other attempts at manipulation costs Facebook billions every year. Tobias Hase | picture alliance | Getty Images

  • Facebook announced new policies that will limit the spread of groups on its social network that focus on giving users health advice as well as groups with ties to violence. 
  • Additionally, Facebook will now archive groups that do not have admins, which are key to moderating groups.

Facebook on Thursday announced new policies that will limit the spread of groups on its social network that focus on giving users health advice, as well as groups with ties to violence. 

The company will no longer show health groups in its recommendations, saying a blog post that “it’s crucial that people get their health information from authoritative sources.” In the past, closed groups have been used by Facebook users to spread misinformation about vaccines and Covid-19

Similarly, the company said it will limit the spread of groups tied to violence by removing them from recommendations, restricting them from search and reducing how often their content shows up on people’s News Feeds. This move comes as Facebook has struggled to moderate groups, including a militia group in Kenosha, Wisconsin, that used Facebook to organize an event where two people were killed in real life.

Facebook said it removed the pages tied to that event after it happened, blaming an “operational error” for allowing the event to stay up despite the fact it violated the company’s policies. But BuzzFeed later discovered that Facebook did not remove the pages; one of the group’s admins did. It was only then that Facebook admitted it never took the event down.

Additionally, Facebook will now archive groups that do not have admins, which are key to moderating groups. If an admin steps down from their role, they can invite other groups members to replace them. Facebook will also suggest this role to active members, but if no one steps up, the company will archive those groups. If Facebook removes a group for policy reasons, administrators and moderators of that group will be unable to create any new groups for a period of time.

Facebook also said that it will prevent the admins and moderators of any groups that it removes for policy violations from creating any new groups “for a period of time,” although the company did not specify how long that window lasts. 

source: Salvador Rodriguez   www.cnbc.com

Libri: "Le transizioni" di Pajtim Statovci

“Le transizioni” di Pajtim Statovci
Traduzione dal finlandese Nicola Rainò
Titolo originale: Tiranan sydän

Emozionante riflessione letteraria sull’identità condotta con una sensibilità innovativa e spiazzante, scritto con una lingua capace di comprimere in una sola frase la rabbia e il desiderio, la malinconia e il dettaglio più minuto, il romanzo segna il talento di un autore giovanissimo che racconta l’appartenenza e l’esclusione, l’amore e la crudeltà in un libro che come ha scritto The Guardian «sorge dalle ceneri del secolo precedente come una potente fenice».

Un ragazzo che sa diventare una donna: si chiama Bujar, e può essere una giovane di Sarajevo corteggiata da uomini di ogni età oppure un affascinante spagnolo che fa innamorare ragazze alle quali non riesce a concedersi. Bujar inventa continuamente se stesso e la propria storia, come un impostore che si appropria dei frammenti che carpisce agli altri, del passato delle persone che ha amato, dei loro nomi, perché può scegliere chi vuole essere, il paese da cui proviene, i dettagli della propria esistenza, semplicemente mentre si racconta a un amico o a una sconosciuta, nel resoconto di una vita trascorsa in viaggio e in fuga, dall’Albania all’America, passando per Roma, Madrid, Berlino, Helsinki. Perché, come dice lui stesso, «nessuno è tenuto a rimanere la persona che è nata, possiamo ricomporci come un nuovo puzzle».

A partire dall’adolescenza poverissima a Tirana, «la discarica d’Europa, il fanalino di coda dell’Europa, la prigione a cielo aperto più grande d’Europa», Bujar narra la sua storia in prima persona. I genitori, la sorella, l’amicizia con Agim, coetaneo e vicino di casa, rifiutato dalla famiglia per il suo orientamento sessuale. Entrambi fuori luogo in un paese devastato, sempre più dipendenti l’uno dall’altro, decidono di lanciarsi verso un futuro che gli appartenga. Vivono per le strade di Tirana, poi sulla costa, fino al viaggio da clandestini in Italia attraverso l’Adriatico. Dall’isolamento e l’umiliazione, dalla vergogna della solitudine, prende forma man mano un diverso Bujar, una creatura nuova che non ha più origine e nazionalità, e che è pronta a sfidare e ad abitare il mondo intero.

Emozionante riflessione letteraria sull’identità condotta con una sensibilità innovativa e spiazzante, scritto con una lingua capace di comprimere in una sola frase la rabbia e il desiderio, la malinconia e il dettaglio più minuto, il romanzo segna il talento di un autore giovanissimo che racconta l’appartenenza e l’esclusione, l’amore e la crudeltà in un libro che come ha scritto The Guardian «sorge dalle ceneri del secolo precedente come una potente fenice».

fonte:  https://sellerio.it/it/

Spagna, mozione in Senato per dichiarare la cultura bene essenziale, come la salute

In Spagna il Senato ha approvato all’unanimità una mozione per dichiarare la cultura bene essenziale, come la salute e l’istruzione. Ora tocca al governo.

La cultura dev’essere dichiarata bene essenziale, come la salute o come l’istruzione: è questo il contenuto della mozione presentata oggi al Senato della Spagna dal senatore basco Koldo Martínez Urionabarrenetxea, della coalizione di centro-sinistra Geroa Bai. 

Il documento, che ha ricevuto l’adesione di tutti i partiti del Senato (è la prima volta che accade in questa legislatura), come riferisce il quotidiano La Vanguardia, è stato approvato poco fa dal Senato all’unanimità e viene dunque trasmesso al governo che dovrà approvarlo a sua volta per rendere effettiva la dichiarazione.

Durante la lettura del testo, la vicepresidente del Senato spagnolo, Cristina Narbona, ha sottolineato il valore della mozione perché si tratta della prima volta, nella legislatura cominciata lo scorso dicembre, che un testo proposto da un senatore viene approvato come dichiarazione istituzionale. È dunque un caso “inedito”, ha dichiarato Narbona, auspicando che la stessa unità d’intenti possa prevalere anche in futuro.

Il senatore Martínez Urionabarrenetxea ha elaborato il testo assieme a esponenti del mondo della cultura e ai rappresentanti dell’Unione delle Associazioni di Settore dell’Industria Culturale Spagnola, della Federazione della Musica di Spagna, dell’Associazione degli Attori Lirici e dell’Unione degli Attori e delle Attrici, e ha spesso rimarcato l’importanza di questa misura in un momento come quello che stiamo attraversando: in Spagna, ha ricordato il senatore basco, ci sono 700mila famiglie che lavorano nella cultura e dunque vivono di cultura (e in questo momento vedono a serio rischio la loro sopravvivenza), e che al di là di ciò sono evidenti i benefici prodotti sul corpo e sulla mente dalle arti.

“Da Geroa Bai”, ha detto Martínez Urionabarrenetxea, “ci facciamo carico di una petizione di diversi sodalizi culturali e artistici, che hanno sollecitato al governo la dichiarazione della Cultura come Bene Essenziale. Il settore della cultura ha dimostrato, durante questa crisi, la capacità di adattarsi alla cosiddetta nuova normalità avviando misure di sicurezza e di igiene che hanno evitato la diffusione del contagio negli spettacoli e nelle altre manifestazioni artistiche. Di conseguenzza ci è sembrato necessario affermare il carattere essenziale di quelle attività che, come segnalano gli esperti degli organismi internazionali, producono grandi benefici per il nostro corpo e le nostre emozioni”. Secondo Martínez, la cultura, in quanto “risposta que la società dà ai problemi che affronta in ogni momento, contribuisce al nostro benessere e si è dimostrata un elemento essenziale per rendere più sopportabile il confinamento. A tutti noi tornano alla mente le immagini dei cantanti e dei musicisti che dai balconi ravvivavano il nostro confinamento. Dunque riteniamo che, con le adeguate misure di controllo, la Cultura, in tutte le sue manifestazioni, sia e debba essere presente tra tutte e tutti noi, soprattutto in situazioni come quella che abbiamo vissuto, durante la quale, per difendere la nostra salute, abbiamo visto limitare la nostra libertà di movimento”.

Di seguito il testo completo della mozione: “Il Senato dichiara conveniente che il Consiglio dei Ministri approvi, come già avvenuto in altri paesi, la dichiarazione della Cultura come Bene Essenziale, paragonando così un’attività che è tanto necessario per il rafforzamento e la coesione della societa, ad altre attività che sono state protette dallo Stato in fasi distinte delle misure adottate dalle autorità statali, regionali e locali durante la crisi del Covid-19”.

fonte:  www.finestresullarte.info

"L'OMOFOBIA NON È UN'OPINIONE, È VIOLENZA": CINQUE PERSONE CONDANNATE A SIENA

Diffamazione aggravata a mezzo social: la presidente di Arcigay - Movimento Pansessuale, Greta Sartarelli, parla di "sentenza storica"

"Oggi sentenza storica a Siena che conferma che l'omofobia non è un'opinione e che insultare le persone gay, lesbiche, bisessuali, transgender, intersex e asessuali è reato". Questo il commento a caldo della presidente di Arcigay Siena - Movimento Pansessuale, Greta Sartarelli, sulla condanna per diffamazione aggravata a mezzo social di cinque persone, tra cui figurano l’ex segretario cittadino della Lega Francesco Giusti e l’attuale assessore allo sport e all’istruzione Paolo Benini (all'epoca dei fatti non in Giunta) e altri noti attivisti politici della destra cittadina.

"Scandalose le argomentazioni della difesa assunta tra gli altri anche dal sindaco di Siena l'avv. Luigi De Mossi in deroga ad ogni ragione di opportunità politica. Una difesa che ha strenuamente sostenuto che gli insulti omofobi diretti al professor Francesco Simoni a cui va la nostra solidarietà, fossero frutto della goliardia caratteristica dell'ambiente universitario senese. Ancora più grave, è che si sia tentato di minimizzare l'accaduto, negando il movente palesemente omofobico dei commenti,  raccontando tutta un'altra storia. Si è addirittura arrivati a sostenere che gli imputati non fossero al corrente che quel giorno a Siena ci fosse il Toscana Pride e che Francesco Simoni vestito da angelo non fosse diretto alla parata, solo perché lontano da Piazza del Campo e che il suo abbigliamento violasse le regole di decoro urbano e urtasse la sensibilità di un padre di famiglia quale era uno degli accusati poi condannati. 

Adesso, ci aspettiamo che il Parlamento approvi una legge seria contro l'omo-bi-lesbo-transfobia in modo che non ci si debba più affidare solo alla giurisprudenza illuminata per avere giustizia. Siamo orgogliosi di poter affermare che da oggi - anche a Siena - chi odia, paga". "Siamo pienamente soddisfatti della sentenza, finalmente giustizia è stata fatta! Speriamo che questo provvedimento sia di insegnamento per tutti, perché nel 2020 è assurdo sentir parlare ancora di omofobia - ha dichiarato Antonio Panella, l'avvocato della vittima - Per fortuna questa volta le offese hanno colpito il prof. Francesco Simoni che ha avuto la forza di reagire pubblicamente, ma chiediamoci quali sarebbero state le conseguenza se la vittima fosse stata una persona fragile". 

fonte: www.oksiena.it

Francia, si è spenta a 93 anni la cantante Juliette Gréco

È morta la cantante francese Juliette Gréco, ne ha dato notizia la famiglia. 
 
Nata a Montpellier il 7 febbraio 1927, a 16 anni partecipò alla resistenza francese contro gli occupanti nazisti. "Juliette Gréco si è spenta oggi, mercoledì 23 settembre 2020 nella sua amata casa di Ramatuelle. 
La sua vita era fuori dal comune", hanno scritto i familiari in una nota all'agenzia di stampa Afp.
 
 
È morta, all'età di 93 anni, la cantante e attrice francese Juliette Gréco. Considerata la musa degli esistenzialisti francesi negli anni Quaranta, debutta, ancora molto giovane, esibendosi come cantante nei caffè parigini di Saint-Germain-des-Prés. 
 
Nel 1949 conosce il trombettista Miles Davis, giunto a Parigi - con una band composta da Tadd Dameron, Kenny Clarke, James Moody e Pierre Michelot - per una serie di concerti al Paris Jazz Festival.
I due hanno un'intensa relazione, ma una volta tornato negli Stati Uniti (dopo appena un paio di settimane), Davis cade in una profonda depressione che sfocia negli anni bui dell'eroina. 
 
Il repertorio delle canzoni di Juliette Gréco è incentrato su versi scritti da autori famosi, come Raymond Queneau (Si tu t'imagines), Jean-Paul Sartre - amico personale della cantante - (La Rue des Blancs-Manteaux), Jacques Pre'vert (Les feuilles mortes), testi poi messi in musica. 
 
Attrice di rilievo, sa distinguersi per interpretazioni notevoli anche per il pubblico italiano, con lo sceneggiato televisivo Belfagor, trasmesso dalla Rai negli anni sessanta. Si è sposata tre volte: con l'attore Philippe Lemaire (1953-1956; da cui ha avuto una figlia, Laurence-Marie Lemaire), con l'attore Michel Piccoli (1966-1977) e col pianista Gérard Jouannest (dal 1988 ad oggi).