In Spagna il Senato ha approvato all’unanimità una mozione per
dichiarare la cultura bene essenziale, come la salute e l’istruzione.
Ora tocca al governo.
La cultura dev’essere dichiarata bene essenziale, come la salute o come l’istruzione: è questo il contenuto della mozione presentata oggi al Senato della Spagna dal senatore basco Koldo Martínez Urionabarrenetxea,
della coalizione di centro-sinistra Geroa Bai.
Il documento, che ha
ricevuto l’adesione di tutti i partiti del Senato (è la prima volta che
accade in questa legislatura), come riferisce il quotidiano La Vanguardia,
è stato approvato poco fa dal Senato all’unanimità e viene dunque
trasmesso al governo che dovrà approvarlo a sua volta per rendere
effettiva la dichiarazione.
Durante la lettura del testo, la vicepresidente del Senato spagnolo, Cristina Narbona,
ha sottolineato il valore della mozione perché si tratta della prima
volta, nella legislatura cominciata lo scorso dicembre, che un testo
proposto da un senatore viene approvato come dichiarazione istituzionale. È dunque un caso “inedito”, ha dichiarato Narbona, auspicando che la stessa unità d’intenti possa prevalere anche in futuro.
Il senatore Martínez Urionabarrenetxea ha elaborato il testo assieme a
esponenti del mondo della cultura e ai rappresentanti dell’Unione delle
Associazioni di Settore dell’Industria Culturale Spagnola, della
Federazione della Musica di Spagna, dell’Associazione degli Attori
Lirici e dell’Unione degli Attori e delle Attrici, e ha spesso rimarcato
l’importanza di questa misura in un momento come quello che stiamo
attraversando: in Spagna, ha ricordato il senatore basco, ci sono
700mila famiglie che lavorano nella cultura e dunque vivono di cultura
(e in questo momento vedono a serio rischio la loro sopravvivenza), e
che al di là di ciò sono evidenti i benefici prodotti sul corpo e sulla
mente dalle arti.
“Da Geroa Bai”, ha detto Martínez Urionabarrenetxea, “ci facciamo
carico di una petizione di diversi sodalizi culturali e artistici, che
hanno sollecitato al governo la dichiarazione della Cultura come Bene
Essenziale. Il settore della cultura ha dimostrato, durante questa
crisi, la capacità di adattarsi alla cosiddetta nuova normalità avviando
misure di sicurezza e di igiene che hanno evitato la diffusione del
contagio negli spettacoli e nelle altre manifestazioni artistiche. Di
conseguenzza ci è sembrato necessario affermare il carattere essenziale
di quelle attività che, come segnalano gli esperti degli organismi
internazionali, producono grandi benefici per il nostro corpo e le
nostre emozioni”. Secondo Martínez, la cultura, in quanto “risposta que
la società dà ai problemi che affronta in ogni momento, contribuisce al
nostro benessere e si è dimostrata un elemento essenziale per rendere
più sopportabile il confinamento. A tutti noi tornano alla mente le
immagini dei cantanti e dei musicisti che dai balconi ravvivavano il
nostro confinamento. Dunque riteniamo che, con le adeguate misure di
controllo, la Cultura, in tutte le sue manifestazioni, sia e debba
essere presente tra tutte e tutti noi, soprattutto in situazioni come
quella che abbiamo vissuto, durante la quale, per difendere la nostra
salute, abbiamo visto limitare la nostra libertà di movimento”.
Di seguito il testo completo della mozione: “Il Senato dichiara
conveniente che il Consiglio dei Ministri approvi, come già avvenuto in
altri paesi, la dichiarazione della Cultura come Bene Essenziale,
paragonando così un’attività che è tanto necessario per il rafforzamento
e la coesione della societa, ad altre attività che sono state protette
dallo Stato in fasi distinte delle misure adottate dalle autorità
statali, regionali e locali durante la crisi del Covid-19”.
fonte: www.finestresullarte.info