lunedì 5 agosto 2024

Libri: "Catherine, Principessa di Galles" di Robert Jobson

Basandosi su fonti ufficiali e ufficiose molto vicine alla principessa e ben inserite nella casata reale, l’autore, in questo libro, cerca di ricostruire chi è davvero Kate Middleton e cosa l’ha resa la donna che è diventata.

Chi è davvero Kate Middleton? Cosa la resa la donna che è diventata? Tutto nella biografia rivelazione dell’anno. Lei, una ragazza medio borghese carina, brillante e ambiziosa, si innamora di Lui, un giovane principe destinato a diventare re. Così, tra le aule dell’università, inizia la storia d’amore di Kate e William. 

Sembra l’incipit di una moderna favola d’amore e invece è l’inizio della relazione tra i futuri regnanti della corona inglese. Oggi Catherine è la principessa del Galles e si prepara a diventare regina. Ma la sua ascesa è sempre stata al centro di pettegolezzi e scandali. Prima il complicato rapporto tra lei, William, il principe Harry e Meghan Markle ha nutrito per anni il gossip internazionale e ora la scioccante rivelazione della sua malattia riempie le prime pagine dei giornali di tutto il mondo. 

Robert Jobson è un giornalista, scrittore ed emittente britannico. Esperto di monarchi inglese, Jobson ha scritto diversi altri libri sulla famiglia reale britannica. Nel 2005 ha ricevuto il premio London Press Club Scoop of the Year per l'esclusiva mondiale sul fidanzamento del principe Carlo e Camilla Parker Bowles. Nel 2024 Rizzoli pubblica in Italia, Catherine, Principessa di Galles.

fonte: www.ibs.it

Cinema > Tra maestri e sorprese, il nuovo cinema italiano al Lido. Da Amelio a Guadagnino in gara. Chiude Avati, attesa per M

 ++ In concorso a Venezia cinque film italiani ++ - RIPRODUZIONE RISERVATA
Come sta il cinema italiano? A vederlo dal Lido di Venezia non c'è male.

©Ansa di Alessandra Magliaro Una bella dozzina, anzi 'Quella sporca dozzina' se vogliamo cercare una definizione cinematografica evocativa, è alla prossima Mostra del cinema dal 28 agosto al 7 settembre con cinque titoli in concorso per il Leone d'oro nella giuria presieduta da Isabelle Huppert.

Dodici film e anche di più considerando la selezione nel complesso, rappresentativi di una varietà di generi, misure (dal lunghissimo di M la serie al corto di animazione di Rak), stili, che sembra rispecchiare, secondo la convinzione del direttore artistico Alberto Barbera, i tentativi di nuove strade del nostro cinema.

Intanto i magnifici cinque che si giocheranno il Leone d'oro, "film che tra loro non potrebbero essere più diversi".

Ritorna Gianni Amelio con Campo di Battaglia, con Alessandro Borghi e Gabriel Montesi nel ruolo di due inseparabili amici di infanzia, medici militari su fronti ideologici opposti sulla guerra in una storia ambientata nell'ultimo anno del primo conflitto mondiale, l'anno di Caporetto e della febbre spagnola (una produzione Kavac Film, Ibc Movie, One Art con Rai Cinema, al cinema dal 5 settembre con 01).

La sorpresa è Vermiglio, secondo film di Maura Delpero, con Tommaso Ragno e molti attori non professionisti, girato nell'omonimo paesino della Val di Sole in Trentino, lungo un anno di riprese, per restituire con autenticità e freschezza la vita del borgo in una storia che racconta dell'ultimo anno della seconda guerra mondiale in una grande famiglia e di come, con l'arrivo di un soldato rifugiato, per un paradosso del destino essa perda la pace, nel momento stesso in cui il mondo ritrova la propria, un film che secondo Barbera prosegue nel segno del realismo assoluto dell'Albero degli Zoccoli di Ermanno Olmi (una produzione Cinedora con Rai Cinema e partner francesi e belgi, in sala con Lucky Red).

Poi c'è Iddu di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza che in chiave farsesca raccontano una storia ispirata alla vita di Matteo Messina Denaro, il boss mafioso morto 8 mesi dopo la cattura: Elio Germano è il latitante ossessionato dalla figura paterna, mentre Toni Servillo è il fianccheggiatore che si presta a tradirlo. Nel cast anche Barbora Bobulova e Fausto Russo Alesi (una coproduzione Italia-Francia: Indigo Film con Rai Cinema, in sala dal 10 ottobre con 01).

Girato a Cinecittà, tratto dal romanzo di William S. Burroughs (il libro che da tempo sognava di far diventare un film), con Daniel Craig protagonista è Queer di Luca Guadagnino, il più internazionale dei registi: per Barbera l'ex 007 è "all'interpretazione della vita"), una storia ambientata negli anni '50 a Città del Messico in cui il quarantenne americano William Lee incontra Eugene Allerton, un giovane studente appena arrivato in città e si illude per la prima volta della possibilità di stabilire finalmente una connessione intima con qualcuno (una produzione Fremantle prodotto da The Apartment e Frenesy film company del regista).

Infine la seconda regista tra i cinque italiani del concorso: Giulia Loiuse Steigerwalt che dopo Settembre porta al Lido Diva Futura, la storia dell'omonima agenzia di pornostar fondata da Riccardo Schicchi negli anni Ottanta, che lanciò fenomeni come Ilona Staller e Moana Pozzi: nel cast Pietro Castellitto, Barbara Ronchi, Denise Capezza (una produzione Groenlandia e PiperFilm con Rai Cinema, distribuita da PiperFilm) per un film da cui si attende la rivisitazione di una storia italiana che tanti conoscono che tratta di sesso con una angolazione inedita.

"Ci sono tante produzioni ferme in attesa dei nuovi decreti attuativi - dice all'ANSA Barbera - le produzioni arrivate quest'anno sono 206 rispetto alle 220 dello scorso anno e bisognerà vedere cosa accadrà il prossimo anno rispetto a questi numeri. La sovrapproduzione, non coincidente con adeguata qualità, di cui gli anni scorsi si è parlato, c'è ancora ma le cose stanno cambiando, il cinema italiano farà i conti con nuovo regime di sostegno pubblico che cambierà almeno in parte le regole del gioco. Diversità, originalità, strade diverse dal cinema italiano di tradizione sono le caratteristiche dei film che abbiamo considerato, e questo è il bello della situazione".

Nelle altre sezioni c'è attesa per l'anteprima mondiale di M - Il figlio del secolo, la serie di Joe Wright in otto episodi dal romanzo bestseller di Antonio Scurati con Luca Marinelli nei panni di Benito Mussolini vincitore del Premio Strega (prodotta da Sky Studios e da Lorenzo Mieli per The Apartment, si vedrà al cinema e poi su Sky nel 2025).

Nel Fuori Concorso c'è L'Orto Americano di Pupi Avati con Filippo Scotti (Film di chiusura del festival), Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini con Fabrizio Gifuni e Romana Maggiora Vergano, Bestiari, Erbari, Lapidari il nuovo documentario di Massimo D'Anolfi e Martina Parenti e infine il cortometraggio di Marco Bellocchio Se posso permettermi capitolo II.

Due film italiani saranno in gara nella sezione Orizzonti che sarà aperta dal secondo lungometraggio di Valerio Mastandrea, Nonostante. Si tratta di Familia di Francesco Costabile con Francesco Di Leva protagonista e Diciannove di Giovanni Tortorici, un coming of age con protagonista l'esordiente Manfredi Marini.

Nella sezione Orizzonti Extra ci sono Vittoria di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman con Nanni Moretti tra i produttori e La storia del Frank e della Nina di Paola Randi.

In concorso tra i corti c'è René va alla guerra di Luca Ferri, Morgan Menegazzo, Mariachiara Pernisa

fonte: ©Ansa di Alessandra Magliaro  www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati   

Libri: "Tokyo Express" di Matsumoto Seichō

Matsumoto Seichō "Tokyo Express" traduzione di Gala Maria Follaco. Un affascinante ed eccentrico thriller che ruota intorno a un incrociarsi di treni – e dove tutto si decide in una manciata di secondi.

In una cala rocciosa della baia di Hakata, i corpi di un uomo e di una donna vengono rinvenuti all’alba. Entrambi sono giovani e belli. Il colorito acceso delle guance rivela che hanno assunto del cianuro. Un suicidio d’amore, non ci sono dubbi. La polizia di Fukuoka sembra quasi delusa: niente indagini, niente colpevole. 

Ma, almeno agli occhi di Torigai Jūtarō, vecchio investigatore dall’aria indolente e dagli abiti logori, e del suo giovane collega di Tokyo, Mihara Kiichi, qualcosa non torna: se i due sono arrivati con il medesimo rapido da Tokyo, perché mai lui, Sayama Ken’ichi, funzionario di un ministero al centro di un grosso scandalo per corruzione, è rimasto cinque giorni chiuso in albergo in attesa di una telefonata? E perché poi se n’è andato precipitosamente lasciando una valigia? Ma soprattutto: dov’era intanto lei, l’amante, la seducente Otoki, che di professione intratteneva i clienti in un ristorante? Bizzarro comportamento per due che hanno deciso di farla finita. 

Per fortuna sia Torigai che Mihara diffidano delle idee preconcette, e sono dotati di una perseveranza e di un intuito fuori del comune. Perché chi ha ordito quella gelida, impeccabile macchinazione è una mente diabolica, capace di capovolgere la realtà. Non solo: è un genio nella gestione del tempo.
Con questo noir dal fascino ossessivo, tutto incentrato su orari e nomi di treni – un congegno perfetto che ruota intorno a una manciata di minuti –, Matsumoto ha firmato un’indagine impossibile, ma anche un libro allusivo, che sa con sottigliezza far parlare il Giappone. 

IN COPERTINA
Michiko Jinuma, ventenne studentessa di moda, ritratta da Werner Bischof (Tokyo, 1951).
©werner bischof/magnum/contrasto 

fonte: www.adelphi.it/libro/9788845932441