Inizierà domenica 17 maggio in occasione della Giornata internazionale contro l’omotransfobia, con un flash mob alle 15 davanti a Palazzo Reale (Piazza Duomo 12, Milano), una serie di iniziative di Arcigay CIG Milano, che avranno un epilogo nella parata del Milano Pride 2015 del 27 giugno prossimo, dal titolo “#hungry4humanrights”.
L’iniziativa vuole ribadire l’urgenza di iniziative legislative di riconoscimento di diritti e contrasto all’omotransfobia.
L’associazione invita tutti coloro che sono “affamati di diritti” a portate in piazza un piatto di carta da pic nic di colore bianco e un pennarello per imbandire una grande tavola di rivendicazioni di diritti umani.
Il Presidente del CIG Arcigay Milano Fabio Pellegatta dichiara: “Nella Milano che celebra il cibo con EXPO decine di persone, siano esse omosessuali lesbiche trans, migranti, disoccupati, donne e uomini, giovani e anziani chiedono il riconoscimento di diritti umani ad oggi negati. Di tante cose il nostro corpo e la nostra vita devono nutrirsi per poter crescere e determinarsi. I diritti sono come il pane. Entrambi sono essenziali e interconnessi: senza il rispetto della vita non si comprende il valore del cibo, senza rispetto del cibo non si comprende il valore della vita che lo genera, senza il rispetto di entrambi non si scrivono i diritti che li tutelano. Sappiamo che i milanesi risponderanno all’appello dei diritti”.
#hungry4humanrights su Facebook: https://www.facebook.com/events/956440931067422/
fonte http://www.arcigaymilano.org
Questo blog è un aggregatore di notizie, nasce per info e news dall'Italia e dal mondo, per la Danza, Teatro, Cinema, Fashion, Tecnologia, Musica, Fotografia, Libri, Eventi d'Arte, Sport, Diritti civili e molto altro. Ogni articolo riporterà SEMPRE la fonte delle news nel rispetto degli autori e del copyright. Le rubriche "Ritratto d'artista" e "Recensioni" sono scritte e curate da ©Lisa Del Greco Sorrentino, autrice di questo blog
sabato 16 maggio 2015
venerdì 15 maggio 2015
Lgbt: Cinema "Il racconto dei racconti" di Matteo Garrone al Festival di Cannes
C'erano una volta tre regni, tra loro molto vicini, con re, regine, principi e principesse nei castelli e cortigiani, maghi, streghe, mostri e saltimbanchi accanto a loro.
La regina Selvascura, invece, non riesce ad avere figli ed è afflitta. La sua speranza rinasce una notte, dalle parole di un negromante: per avere un figlio la regina deve mangiare il cuore di un drago marino, cucinato da una vergine...
Il Re di Roccaforte, invece, è un sovrano dissoluto che un giorno per caso ode una voce deliziosa e, pensando che appartenga a una bella fanciulla, si mette sulle sue tracce... C'è, infine, il Re di Altomonte che un giorno cattura una pulce e la cura come fosse un animale domestico. La nutre con sangue e bistecche e la pulce pian piano diventa grande come un maiale.
Alla morte dell’insetto ormai enorme, il Re lo fa scuoiare. Ha un’idea: la mano di sua figlia verrà concessa a colui che che saprà riconoscere a quale animale appartenga quella pelle. Cast internazionale per la pellicola fantastica diretta da Matteo Garrone, che torna in cabina di regia dopo "Reality" del 2012, e ispirata a "Lo cunto de li cunti / Il racconto dei racconti", la raccolta di cinquanta fiabe in lingua napoletana scritte da Giambattista Basile, pubblicata postuma tra il 1634 e il 1636.
Nel ruolo della Regina di Selvascura Salma Hayek ("Everly", "Un weekend da bamboccioni 2") affiancata da John C. Reilly ("Guardiani della Galassia", "Carnage") nei panni del Re di Selvascura; nel ruolo di Re di Roccaforte Vincent Cassel, che torna a recitare in costumi "da fiaba" dopo "La bella e la bestia" del 2014. A prestare il volto al Re di Altomonte è invece Toby Jones ("Captain America: The Winter Soldier", "Captain America: Il primo vendicatore", "Hunger Games: la ragazza di fuoco"). Nel cast anche gli italiani Massimo Ceccherini, Alba Rohrwacher, e Franco Pistoni, Laura Pizzirani. Il film è in concorso al Festival di Cannes 2015.
fonte http://cinema.quotidiano.net/
La regina Selvascura, invece, non riesce ad avere figli ed è afflitta. La sua speranza rinasce una notte, dalle parole di un negromante: per avere un figlio la regina deve mangiare il cuore di un drago marino, cucinato da una vergine...
Il Re di Roccaforte, invece, è un sovrano dissoluto che un giorno per caso ode una voce deliziosa e, pensando che appartenga a una bella fanciulla, si mette sulle sue tracce... C'è, infine, il Re di Altomonte che un giorno cattura una pulce e la cura come fosse un animale domestico. La nutre con sangue e bistecche e la pulce pian piano diventa grande come un maiale.
Alla morte dell’insetto ormai enorme, il Re lo fa scuoiare. Ha un’idea: la mano di sua figlia verrà concessa a colui che che saprà riconoscere a quale animale appartenga quella pelle. Cast internazionale per la pellicola fantastica diretta da Matteo Garrone, che torna in cabina di regia dopo "Reality" del 2012, e ispirata a "Lo cunto de li cunti / Il racconto dei racconti", la raccolta di cinquanta fiabe in lingua napoletana scritte da Giambattista Basile, pubblicata postuma tra il 1634 e il 1636.
Nel ruolo della Regina di Selvascura Salma Hayek ("Everly", "Un weekend da bamboccioni 2") affiancata da John C. Reilly ("Guardiani della Galassia", "Carnage") nei panni del Re di Selvascura; nel ruolo di Re di Roccaforte Vincent Cassel, che torna a recitare in costumi "da fiaba" dopo "La bella e la bestia" del 2014. A prestare il volto al Re di Altomonte è invece Toby Jones ("Captain America: The Winter Soldier", "Captain America: Il primo vendicatore", "Hunger Games: la ragazza di fuoco"). Nel cast anche gli italiani Massimo Ceccherini, Alba Rohrwacher, e Franco Pistoni, Laura Pizzirani. Il film è in concorso al Festival di Cannes 2015.
fonte http://cinema.quotidiano.net/
Labels:
festival del cinema cannes,
matteo garrone
Lgbt: Al Teatro Filarmonico di Verona "Gran Gala di danza" dal 14 al 17 maggio
Debutto ieri sera del Gran Gala di Danza, il terzo e ultimo spettacolo coreutico al Teatro Filarmonico di Verona per la Stagione di Balletto 2014-2015 di Fondazione Arena.
Lo spettacolo è il risultato di un invito che Fondazione Arena e il suo Corpo di ballo hanno rivolto a tre grandi scuole delle tre nazioni depositarie dei metodi accademici che, nei secoli, hanno scritto la storia della danza.
Le tre coppie protagoniste provengono quindi da importanti compagnie, una russa, una italiana ed una francese: Ernest Latypov e Nadezda Batoeva dal Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, Marco Agostino e Nicoletta Manni dal Teatro alla Scala di Milano, Alexandre Van Hoorde e Stephanie Madec-Van Hoorde dall’Operá National du Rhin di Strasburgo, che si alternano ai Primi ballerini Teresa Strisciulli, Evghenij Kurtsev e Antonio Russo, ai Solisti e al Corpo di ballo dell’Arena di Verona in un programma di capolavori della tradizione tersicorea internazionale.
Accompagna i danzatori l’Orchestra areniana diretta dal M° Roman Brogli-Sacher.
Gran Gala di Danza rappresenta un viaggio tra le coreografie di maestri internazionali della danza, di ieri e di oggi, per portare in scena la grande storia del balletto mondiale. La serata intende, infatti, rendere un omaggio alle Scuole internazionali che hanno fatto la storia della danza per un incontro tra passato e presente, evidenziando le nuance e le sottili differenze stilistiche e di repertorio.
«Vivendo all’estero – spiega il coreografo e direttore del Corpo di ballo areniano Renato Zanella, che coordina lo spettacolo – mi sono reso conto del grande valore della Scuola italiana all’interno della storia del balletto, non solo nel linguaggio ma anche a livello interpretativo. In questa serata dunque, mostrando pezzi del repertorio internazionale, vogliamo instaurare un piacevole confronto tra le diverse impostazioni del metodo accademico russo, francese e italiano, evidenziando le distanze e le analogie. Questo, poi, è un Gala che vuol parlare soprattutto ai giovani ballerini e agli allievi delle scuole di danza (e a Verona ce ne sono davvero molte!); mi pare importante risalire alle basi degli stili: senza le differenti impostazioni didattiche non esisterebbero le compagnie».
Ed ecco che per circa due ore si susseguono quadri indimenticabili, alcuni firmati dallo stesso Zanella, accanto a coreografie di Mania Gielgud, Michel Fokine, Kenneth MacMillan, Uwe Scholz, Heinz Spoerli e Oleg Vinogradov; il tutto creato sulle musiche immortali di grandi compositori, la maggior parte dei quali ha legato indissolubilmente nome e fama proprio al balletto, come Johann Strauss, Adolphe Adam, Nikolaij Rimsky-Korsakov, Pëtr Il’ič Čajkovskij, Sergej Prokof’ev, Franz Joseph Haydn, Johann Sebastian Bach, Gustav Mahler e Ludwig Minkus.
ORARI & INFO
14 e 15 maggio ore 20.30 - 16 e 17 maggio ore 15.30
Teatro Filarmonico Via dei Mutilati, 4 Verona - www.arena.it
fonte http://giornaledelladanza.com/
Lo spettacolo è il risultato di un invito che Fondazione Arena e il suo Corpo di ballo hanno rivolto a tre grandi scuole delle tre nazioni depositarie dei metodi accademici che, nei secoli, hanno scritto la storia della danza.
Le tre coppie protagoniste provengono quindi da importanti compagnie, una russa, una italiana ed una francese: Ernest Latypov e Nadezda Batoeva dal Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, Marco Agostino e Nicoletta Manni dal Teatro alla Scala di Milano, Alexandre Van Hoorde e Stephanie Madec-Van Hoorde dall’Operá National du Rhin di Strasburgo, che si alternano ai Primi ballerini Teresa Strisciulli, Evghenij Kurtsev e Antonio Russo, ai Solisti e al Corpo di ballo dell’Arena di Verona in un programma di capolavori della tradizione tersicorea internazionale.
Accompagna i danzatori l’Orchestra areniana diretta dal M° Roman Brogli-Sacher.
Gran Gala di Danza rappresenta un viaggio tra le coreografie di maestri internazionali della danza, di ieri e di oggi, per portare in scena la grande storia del balletto mondiale. La serata intende, infatti, rendere un omaggio alle Scuole internazionali che hanno fatto la storia della danza per un incontro tra passato e presente, evidenziando le nuance e le sottili differenze stilistiche e di repertorio.
«Vivendo all’estero – spiega il coreografo e direttore del Corpo di ballo areniano Renato Zanella, che coordina lo spettacolo – mi sono reso conto del grande valore della Scuola italiana all’interno della storia del balletto, non solo nel linguaggio ma anche a livello interpretativo. In questa serata dunque, mostrando pezzi del repertorio internazionale, vogliamo instaurare un piacevole confronto tra le diverse impostazioni del metodo accademico russo, francese e italiano, evidenziando le distanze e le analogie. Questo, poi, è un Gala che vuol parlare soprattutto ai giovani ballerini e agli allievi delle scuole di danza (e a Verona ce ne sono davvero molte!); mi pare importante risalire alle basi degli stili: senza le differenti impostazioni didattiche non esisterebbero le compagnie».
Ed ecco che per circa due ore si susseguono quadri indimenticabili, alcuni firmati dallo stesso Zanella, accanto a coreografie di Mania Gielgud, Michel Fokine, Kenneth MacMillan, Uwe Scholz, Heinz Spoerli e Oleg Vinogradov; il tutto creato sulle musiche immortali di grandi compositori, la maggior parte dei quali ha legato indissolubilmente nome e fama proprio al balletto, come Johann Strauss, Adolphe Adam, Nikolaij Rimsky-Korsakov, Pëtr Il’ič Čajkovskij, Sergej Prokof’ev, Franz Joseph Haydn, Johann Sebastian Bach, Gustav Mahler e Ludwig Minkus.
ORARI & INFO
14 e 15 maggio ore 20.30 - 16 e 17 maggio ore 15.30
Teatro Filarmonico Via dei Mutilati, 4 Verona - www.arena.it
fonte http://giornaledelladanza.com/
mercoledì 13 maggio 2015
"RITRATTO D'ARTISTA" In esclusiva per LISADELGRECO > FASHION JEWELLERY: INTERVISTA A SARA BENCINI
RITRATTO D'ARTISTA è uno spazio dedicato a persone del mondo dell'Arte, dello Spettacolo e del Fashion Style.
Come i lettori ormai sapranno, in questa rubrica spesso saranno artisti con cui ho avuto il piacere di lavorare, o comunque di aver conosciuto personalmente, come nel caso dell'Artista che vi presento oggi.
Sara Bencini, (a sinistra fotografata da Francesco Ormando) artigiana del lusso nasce a Firenze da famiglia di pittori e storici dell’arte. Capitava spesso, che la sera dopocena venissero a trovare il padre artisti come Pietro Annigoni e Luigi Servolini e lei ascoltava, in quel clima di familiarità, lo svolgersi di appassionate discussioni, divertendosi a disegnare con loro.
Sara Bencini frequenta il liceo Artistico “Firenze 1” e successivamente si diploma all’Accademia di Belle Arti di Firenze, diretta da Domenico Viggiano, consulente capo della Scuola Internazionale di Arti grafiche “Il Bisonte”.
Frequenta in seguito la scuola libera del nudo, diventando poi collaboratrice del pittore fiorentino Piero Vignozzi.
Nel 1994 lascia Firenze per andare a Parigi, dove consegue un master di specializzazione in tecniche della decorazione. Nasce cosi in lei un interesse per le cosiddette arti minori, dall’oreficeria ai manufatti rituali religiosi.
A destra Photo Hélèn Vallet (clicca per ingrandire)
Segue seminari di gemmologia e si appassiona all’uso delle pietre, diventando cosi esperta riproduttrice di gioielli di scena per il cinema e il teatro.
Il rinascimento è la sua passione. Fatto tesoro delle tecniche della fonderia imparate dal prof. Giovanni Colacicchi, comincia a fondere insieme tutti i suoi interessi ricavando cosi gioielli-scultura.
La sua tecnica preferita è la cera persa, tanto amata da Benvenuto Cellini.
In basso Photo di Alessio Santoni (clicca per ingrandire)
Apre in seguito una bottega d’Arte nell’amato Oltrarno fiorentino. Qui disegna e realizza, saldando, fondendo e incassando pietre, accessori per la sua linea di gioielli, ma anche partenership come Louis Vuitton - Oscar de la Renta ed altri guadagnando riconoscimenti e pubblicazioni su importanti magazine da Vogue ad Art Tribune - Elle - Marie Claire - Harpes Bazar - Cosmopolitan.
Realizza oggetti belli da vedere e da portare partorendo un magico artigianato che ha respirato il gusto internazionale ma che lo rende affine ai desideri dei toscani e fiorentini perché nonostante la modernità del linguaggio affonda radici nella storia dell’arte che tanto l’ha accompagnata in ogni sua sperimentazione. Inevitabile anche nella sua opera più contemporanea.
Sarà l’exibition ITINERE-COMPENETRAZIONI D’ARTISTA splendido percorso fotografico di MUSTAFA SABBAGH che ritrae una DRUSILLA FOER incoronata e ingioiellata SARA BENCINI a consacrarla definitivamente nel panorama dell’high brands e del fashion system.
La mostra ha avuto luogo per l’apertura di PITTI UOMO a FIRENZE nel Gennaio 2013 ed è stata ospitata dalle sale dell’ARIA ART GALLERY di Antonio Budetta e diretta e curata da Federica Cirri. A sinistra Drusilla Foer fotografata da Mustafa Sabbagh (clicca per ingrandire)
Potrete trovare la nuova collezione di SARA BENCINI JEWELS presso il Luxury Store LUISA VIA ROMA e online su LUISAVIAROMA.COM
Ed inoltre alcune delle sue creazioni sono disponibili anche su:
http://manfredistyle.com/
http://www.damaitaliana.it/it/23-gioielli
Tutti i gioielli presenti nelle foto sono creazioni
©Sara Bencini Jewels artista che vive e lavora in Oltrarno a Firenze.
A sinistra Photo di Elena Ovecina per VOGUE (clicca per ingrandire)
-----------------------------------------------------------------------------------------------
IN ESCLUSIVA PER IL NOSTRO BLOG
Lisa Del Greco ha intervistato Sara Bencini
-----------------------------------------------------------------------------------------------
Ciao Sara, sono lieta di poter divulgare e raccontare la tua arte ai nostri lettori e dopo aver letto la tua interessante bio, avrei piacere di farti ancora qualche domanda.
Partiamo proprio dagli inizi, com’è nata la tua passione per l’oreficeria e l’artigianato?
E' nata con me,avendo la fortuna di nascere in una famiglia di artisti da generazioni ho respirato da subito la passione per l'arte e per la ricerca del bello.
Ricordo ancora mio nonno che per tenermi buona mi diceva: "Vieni che infiliamo i vezzi" e apriva la scatola delle perle di vetro di Murano tonde,opulente e dorate per me più seducenti delle caramelle.
Mio padre oltre alla pittura e alla storia dell'arte mi ha insegnato a riconoscere e collezionare minerali,conchiglie e gemme accompagnandomi a vedere musei e semplicemente ad un certo punto il gioco si è trasformato in passione,in seguito in studio e quindi in sogno da realizzare. Photo di David Glauso_model Refiela Shoraj-per VELVET (clicca per ingrandire)
Come descriveresti i tuoi gioielli?
Una signora alla mia ultima esposizione in una galleria d'arte si è complimentata dicendomi che i miei erano gioielli colti. Se si rispettano i valori fondanti ovvero tradizione, talento, eccellenza artigianale, creatività e materiali di alta qualità,un gioiello attraversa il tempo e diventa testimonianza,memoria e tramite tra passato e futuro.
Come s’inserisce il tuo lavoro all’interno del mercato del gioiello?
Decisamente nel sistema della fashion jewellery.
Il mio gioiello dev'essere un elemento che catturi gli sguardi,che renda seducente la donna che lo indossa. Sono gioielli accessori creati per donne appassionate che sappiano apprezzare l'unicità e l'alta qualità di un prodotto e vengono venduti esclusivamente nei luxurystores.
Sicuramente non è stata una scelta facile iniziare l'avviamento di un marchio da zero. Per un brand nuovo non mancano scoraggiamenti ed ostacoli,vanno considerati gli alti costi iniziali,la ricerca di un'azienda partnership che ti segua nella produzione in maniera ineccepibile e a regola d'arte e una lunga ricerca legata ai fornitori.
A destra Photo di Angelo Antelmi (clicca per ingrandire)
Che messaggio vuoi trasmettere con le tue creazioni?
Un messaggio che è decisamente un omaggio alla spettacolarità della vita,mi piace omaggiarne il lato teatrale.Credere nella bellezza dei propri sogni e osare per inseguirli in maniera scellerata.Gioielli onirici per la regina che è dentro ognuna di noi.
Esiste un gioiello iconico di Sara Bencini?
Esiste una coerenza di stile. Come si usa dire:sono tutti figli miei" non ho un prediletto,non potrei mai scegliere.
A sinistra e in basso Photo di Alessio Santoni (clicca per ingrandire)
Quale celebrities ti piacerebbe “vestire” con i tuoi gioielli?
Sicuramente l'icona Madonna e poi Maryl Streep che adoro, in passato avrei voluto ardentemente adornare Elvis Presley e Jim Morrison. Due "King".
Quale valore dai alla comunicazione online?
E' fondamentale gestire il sogno attraverso la comunicazione.
Non è pubblicità finalizzata alla sola vendita ma è l'estensione dell'identità di un prodotto. Racconta di come un accessorio pensato per durare in eterno si collochi nel presente: Prodotto di lusso e sogno. Funzionalità e sogno non si basano sullo stesso modello economico, il prodotto di lusso non è un prodotto perfetto ma un prodotto sacro, il prodotto di lusso e l'universo competitivo, il prodotto di lusso ed il tempo. Dura una vita..ed oltre. Prolungare l'estasi di un istante di privilegio. Adattarsi al suo tempo e la comunicazione online ha reso tutto questo possibile.
Qual è il momento più emozionante che hai vissuto nella tua storia di Designer?
Sono stati molti,la realizzazione di una collezione,vederla nelle boutiques,le pubblicazioni su importanti fashion magazine, ma l'emozione più forte rimane quella di incontrare per le strade del mondo donne che indossano le mie creazioni. Guardare in faccia chi le ha scelte,chi se ne prenderà cura,immaginare l'amore dell'uomo che le ha omaggiate o il momento in cui è scattato il colpo di fulmine dalla vetrina.
Si, è sensazionale!
Saresti interessata a spaziare al di là dei gioielli? Su cosa ti piacerebbe fare ricerca?
Per il momento no. I gioielli sono il mio mestiere e io credo fortemente nel saper fare bene.
Ci vogliono anni di pratica e acquisizione della tecnica per realizzare un prodotto di livello e in seguito per controllarne la qualità e il percorso del processo lavorativo che deve comunque esser fatto rigorosamente a mano anche in quantità maggiori.
Il sarto, il pellettiere, il cappellaio. Ad ognuno il suo mestiere con tutto il bagaglio di tradizione,piccoli segreti ed esperienza che si portano dietro.
Per un risultato "a regola d'arte". Per il meglio del meglio.
A sinistra Photo Francesco Ormando per VOGUE (clicca per ingrandire)
Che progetti ci sono nel tuo futuro?
Il primo obbiettivo riguarderà la distribuzione verso il panorama estero senza mai adattare il prodotto alle richieste troppo frettolose del mercato, dovrà rimanere un prodotto esclusivo e ad alta identità. Per permettere al cliente di indossare un eccellenza e a me di continuare a giocare. Ah,e un sogno nel cassetto, una collezione da uomo. Stay tooned!
Grazie Sara, di sicuro io ed il blog seguiremo i tuoi prossimi progetti!!
SARA BENCINI JEWELS - PER INFO E CONTATTI: www.sarabencini.com
Fonte: Intervista di Lisa del Greco per http://lisadelgreco.blogspot.com/ © Riproduzione riservata
Esclusiva per NEWS DAL MONDO LGBT E NON SOLO © Riproduzione riservata
Come i lettori ormai sapranno, in questa rubrica spesso saranno artisti con cui ho avuto il piacere di lavorare, o comunque di aver conosciuto personalmente, come nel caso dell'Artista che vi presento oggi.
Sara Bencini, (a sinistra fotografata da Francesco Ormando) artigiana del lusso nasce a Firenze da famiglia di pittori e storici dell’arte. Capitava spesso, che la sera dopocena venissero a trovare il padre artisti come Pietro Annigoni e Luigi Servolini e lei ascoltava, in quel clima di familiarità, lo svolgersi di appassionate discussioni, divertendosi a disegnare con loro.
Sara Bencini frequenta il liceo Artistico “Firenze 1” e successivamente si diploma all’Accademia di Belle Arti di Firenze, diretta da Domenico Viggiano, consulente capo della Scuola Internazionale di Arti grafiche “Il Bisonte”.
Frequenta in seguito la scuola libera del nudo, diventando poi collaboratrice del pittore fiorentino Piero Vignozzi.
Nel 1994 lascia Firenze per andare a Parigi, dove consegue un master di specializzazione in tecniche della decorazione. Nasce cosi in lei un interesse per le cosiddette arti minori, dall’oreficeria ai manufatti rituali religiosi.
A destra Photo Hélèn Vallet (clicca per ingrandire)
Segue seminari di gemmologia e si appassiona all’uso delle pietre, diventando cosi esperta riproduttrice di gioielli di scena per il cinema e il teatro.
Il rinascimento è la sua passione. Fatto tesoro delle tecniche della fonderia imparate dal prof. Giovanni Colacicchi, comincia a fondere insieme tutti i suoi interessi ricavando cosi gioielli-scultura.
La sua tecnica preferita è la cera persa, tanto amata da Benvenuto Cellini.
In basso Photo di Alessio Santoni (clicca per ingrandire)
Apre in seguito una bottega d’Arte nell’amato Oltrarno fiorentino. Qui disegna e realizza, saldando, fondendo e incassando pietre, accessori per la sua linea di gioielli, ma anche partenership come Louis Vuitton - Oscar de la Renta ed altri guadagnando riconoscimenti e pubblicazioni su importanti magazine da Vogue ad Art Tribune - Elle - Marie Claire - Harpes Bazar - Cosmopolitan.
Realizza oggetti belli da vedere e da portare partorendo un magico artigianato che ha respirato il gusto internazionale ma che lo rende affine ai desideri dei toscani e fiorentini perché nonostante la modernità del linguaggio affonda radici nella storia dell’arte che tanto l’ha accompagnata in ogni sua sperimentazione. Inevitabile anche nella sua opera più contemporanea.
Sarà l’exibition ITINERE-COMPENETRAZIONI D’ARTISTA splendido percorso fotografico di MUSTAFA SABBAGH che ritrae una DRUSILLA FOER incoronata e ingioiellata SARA BENCINI a consacrarla definitivamente nel panorama dell’high brands e del fashion system.
La mostra ha avuto luogo per l’apertura di PITTI UOMO a FIRENZE nel Gennaio 2013 ed è stata ospitata dalle sale dell’ARIA ART GALLERY di Antonio Budetta e diretta e curata da Federica Cirri. A sinistra Drusilla Foer fotografata da Mustafa Sabbagh (clicca per ingrandire)
Potrete trovare la nuova collezione di SARA BENCINI JEWELS presso il Luxury Store LUISA VIA ROMA e online su LUISAVIAROMA.COM
Ed inoltre alcune delle sue creazioni sono disponibili anche su:
http://manfredistyle.com/
http://www.damaitaliana.it/it/23-gioielli
Tutti i gioielli presenti nelle foto sono creazioni
©Sara Bencini Jewels artista che vive e lavora in Oltrarno a Firenze.
A sinistra Photo di Elena Ovecina per VOGUE (clicca per ingrandire)
-----------------------------------------------------------------------------------------------
IN ESCLUSIVA PER IL NOSTRO BLOG
Lisa Del Greco ha intervistato Sara Bencini
-----------------------------------------------------------------------------------------------
Ciao Sara, sono lieta di poter divulgare e raccontare la tua arte ai nostri lettori e dopo aver letto la tua interessante bio, avrei piacere di farti ancora qualche domanda.
Partiamo proprio dagli inizi, com’è nata la tua passione per l’oreficeria e l’artigianato?
E' nata con me,avendo la fortuna di nascere in una famiglia di artisti da generazioni ho respirato da subito la passione per l'arte e per la ricerca del bello.
Ricordo ancora mio nonno che per tenermi buona mi diceva: "Vieni che infiliamo i vezzi" e apriva la scatola delle perle di vetro di Murano tonde,opulente e dorate per me più seducenti delle caramelle.
Mio padre oltre alla pittura e alla storia dell'arte mi ha insegnato a riconoscere e collezionare minerali,conchiglie e gemme accompagnandomi a vedere musei e semplicemente ad un certo punto il gioco si è trasformato in passione,in seguito in studio e quindi in sogno da realizzare. Photo di David Glauso_model Refiela Shoraj-per VELVET (clicca per ingrandire)
Come descriveresti i tuoi gioielli?
Una signora alla mia ultima esposizione in una galleria d'arte si è complimentata dicendomi che i miei erano gioielli colti. Se si rispettano i valori fondanti ovvero tradizione, talento, eccellenza artigianale, creatività e materiali di alta qualità,un gioiello attraversa il tempo e diventa testimonianza,memoria e tramite tra passato e futuro.
Come s’inserisce il tuo lavoro all’interno del mercato del gioiello?
Decisamente nel sistema della fashion jewellery.
Il mio gioiello dev'essere un elemento che catturi gli sguardi,che renda seducente la donna che lo indossa. Sono gioielli accessori creati per donne appassionate che sappiano apprezzare l'unicità e l'alta qualità di un prodotto e vengono venduti esclusivamente nei luxurystores.
Sicuramente non è stata una scelta facile iniziare l'avviamento di un marchio da zero. Per un brand nuovo non mancano scoraggiamenti ed ostacoli,vanno considerati gli alti costi iniziali,la ricerca di un'azienda partnership che ti segua nella produzione in maniera ineccepibile e a regola d'arte e una lunga ricerca legata ai fornitori.
A destra Photo di Angelo Antelmi (clicca per ingrandire)
Che messaggio vuoi trasmettere con le tue creazioni?
Un messaggio che è decisamente un omaggio alla spettacolarità della vita,mi piace omaggiarne il lato teatrale.Credere nella bellezza dei propri sogni e osare per inseguirli in maniera scellerata.Gioielli onirici per la regina che è dentro ognuna di noi.
Esiste un gioiello iconico di Sara Bencini?
Esiste una coerenza di stile. Come si usa dire:sono tutti figli miei" non ho un prediletto,non potrei mai scegliere.
A sinistra e in basso Photo di Alessio Santoni (clicca per ingrandire)
Quale celebrities ti piacerebbe “vestire” con i tuoi gioielli?
Sicuramente l'icona Madonna e poi Maryl Streep che adoro, in passato avrei voluto ardentemente adornare Elvis Presley e Jim Morrison. Due "King".
Quale valore dai alla comunicazione online?
E' fondamentale gestire il sogno attraverso la comunicazione.
Non è pubblicità finalizzata alla sola vendita ma è l'estensione dell'identità di un prodotto. Racconta di come un accessorio pensato per durare in eterno si collochi nel presente: Prodotto di lusso e sogno. Funzionalità e sogno non si basano sullo stesso modello economico, il prodotto di lusso non è un prodotto perfetto ma un prodotto sacro, il prodotto di lusso e l'universo competitivo, il prodotto di lusso ed il tempo. Dura una vita..ed oltre. Prolungare l'estasi di un istante di privilegio. Adattarsi al suo tempo e la comunicazione online ha reso tutto questo possibile.
Qual è il momento più emozionante che hai vissuto nella tua storia di Designer?
Sono stati molti,la realizzazione di una collezione,vederla nelle boutiques,le pubblicazioni su importanti fashion magazine, ma l'emozione più forte rimane quella di incontrare per le strade del mondo donne che indossano le mie creazioni. Guardare in faccia chi le ha scelte,chi se ne prenderà cura,immaginare l'amore dell'uomo che le ha omaggiate o il momento in cui è scattato il colpo di fulmine dalla vetrina.
Si, è sensazionale!
Saresti interessata a spaziare al di là dei gioielli? Su cosa ti piacerebbe fare ricerca?
Per il momento no. I gioielli sono il mio mestiere e io credo fortemente nel saper fare bene.
Ci vogliono anni di pratica e acquisizione della tecnica per realizzare un prodotto di livello e in seguito per controllarne la qualità e il percorso del processo lavorativo che deve comunque esser fatto rigorosamente a mano anche in quantità maggiori.
Il sarto, il pellettiere, il cappellaio. Ad ognuno il suo mestiere con tutto il bagaglio di tradizione,piccoli segreti ed esperienza che si portano dietro.
Per un risultato "a regola d'arte". Per il meglio del meglio.
A sinistra Photo Francesco Ormando per VOGUE (clicca per ingrandire)
Che progetti ci sono nel tuo futuro?
Il primo obbiettivo riguarderà la distribuzione verso il panorama estero senza mai adattare il prodotto alle richieste troppo frettolose del mercato, dovrà rimanere un prodotto esclusivo e ad alta identità. Per permettere al cliente di indossare un eccellenza e a me di continuare a giocare. Ah,e un sogno nel cassetto, una collezione da uomo. Stay tooned!
Grazie Sara, di sicuro io ed il blog seguiremo i tuoi prossimi progetti!!
SARA BENCINI JEWELS - PER INFO E CONTATTI: www.sarabencini.com
Fonte: Intervista di Lisa del Greco per http://lisadelgreco.blogspot.com/ © Riproduzione riservata
Esclusiva per NEWS DAL MONDO LGBT E NON SOLO © Riproduzione riservata
Iscriviti a:
Post (Atom)