Il presidente della Georgia, Mikheil Saakashvili (in foto), ha sancito la modifica del codice penale approvata dal parlamento di quel paese che considera aggravante che un crimine venga commesso per ragioni di odio omofobo o transfobo.
Un soffio d’aria fresca da un’area dalla quale ultimamente non giungono buone notizie per quel che riguarda i diritti lgbt.
Il codice penale della Georgia, quindi, includerà esplicitamente l’orientamento sessuale e l’identità di genere nella lista delle aggravanti dei reati, al pari della razza, del colore della pella, della lingua o della religione.
Il parlamento del paese caucasico ha accettato la proposta congiunta presentata da LGBT Georgia e dall’Associazione Giovani Avvocati della Georgia, dopo che una prima bozza del progetto, elaborato come risposta alle raccomandazione della commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza, non ne parlava.
Si tratta senza dubbio di una grande vittoria legislativa in un paese in cui l’omofobia sociale, incitata anche dalla chiesa ortodossa georgiana, è sfortunatamente molto forte.
fonte http://www.queerblog.it Via | Dos Manzanas Foto | TMNews
Questo blog è un aggregatore di notizie, nasce per info e news dall'Italia e dal mondo, per la Danza, Teatro, Cinema, Fashion, Tecnologia, Musica, Fotografia, Libri, Eventi d'Arte, Sport, Diritti civili e molto altro. Ogni articolo riporterà SEMPRE la fonte delle news nel rispetto degli autori e del copyright. Le rubriche "Ritratto d'artista" e "Recensioni" sono scritte e curate da ©Lisa Del Greco Sorrentino, autrice di questo blog
venerdì 27 aprile 2012
Lgbt: A Napoli una casa per salvare le/i trans ripudiati
Quando rivelano la propria identità sessuale, spesso le famiglie li cacciano di casa.
Non a Napoli, dove è nato il il primo consultorio del Mezzogiorno per transessuali.
Loro sono tanti, più di 2500.
E qui arrivano per migliorare la qualità della propria vita, trovare un lavoro, dialogare, avere un supporto psicologico
Quando rivelano la propria identità sessuale, spesso le famiglie li cacciano di casa.
Non a Napoli, dove è nato il il primo consultorio del Mezzogiorno per transessuali.
Loro sono tanti, più di 2500.
E qui arrivano per migliorare la qualità della propria vita, trovare un lavoro, dialogare, avere un supporto psicologico.
Tra le attività messe in campo nel consultorio, servizi di informazione e prevenzione socio-sanitaria ma anche orientamento, tutela legale, sostegno all'inserimento lavorativo.
Il progetto, inoltre, prevede la realizzazione di «Marcella» casa di accoglienza temporanea che ospiterà transessuali in stato di bisogno. «Ancora oggi nel 2011 - ha spiegato Loredana Rossi, presidente associazione Trans Napoli - i transessuali vengono allontanati dalle proprie case e famiglie e, dunque, la realizzazione di questo progetto e della casa di accoglienza eviterà che i transessuali intraprendano la vita di strada».
Lo spazio sarà individuato tra i beni patrimonio del comune.
L'iniziativa, realizzata dalla cooperativa sociale Dedalus, è patrocinata dal comune e sostenuta dalla Fondazione con il Sud, in collaborazione con l'Università Federico II, la Asl Napoli 1 e una fitta rete di associazioni tra cui Federconsumatori, Movimento di identità transessuale e Associazione Trans Napoli.
fonte http://www.gqitalia.it di Giuditta Avellina
Non a Napoli, dove è nato il il primo consultorio del Mezzogiorno per transessuali.
Loro sono tanti, più di 2500.
E qui arrivano per migliorare la qualità della propria vita, trovare un lavoro, dialogare, avere un supporto psicologico
Quando rivelano la propria identità sessuale, spesso le famiglie li cacciano di casa.
Non a Napoli, dove è nato il il primo consultorio del Mezzogiorno per transessuali.
Loro sono tanti, più di 2500.
E qui arrivano per migliorare la qualità della propria vita, trovare un lavoro, dialogare, avere un supporto psicologico.
Tra le attività messe in campo nel consultorio, servizi di informazione e prevenzione socio-sanitaria ma anche orientamento, tutela legale, sostegno all'inserimento lavorativo.
Il progetto, inoltre, prevede la realizzazione di «Marcella» casa di accoglienza temporanea che ospiterà transessuali in stato di bisogno. «Ancora oggi nel 2011 - ha spiegato Loredana Rossi, presidente associazione Trans Napoli - i transessuali vengono allontanati dalle proprie case e famiglie e, dunque, la realizzazione di questo progetto e della casa di accoglienza eviterà che i transessuali intraprendano la vita di strada».
Lo spazio sarà individuato tra i beni patrimonio del comune.
L'iniziativa, realizzata dalla cooperativa sociale Dedalus, è patrocinata dal comune e sostenuta dalla Fondazione con il Sud, in collaborazione con l'Università Federico II, la Asl Napoli 1 e una fitta rete di associazioni tra cui Federconsumatori, Movimento di identità transessuale e Associazione Trans Napoli.
fonte http://www.gqitalia.it di Giuditta Avellina
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solidarietà lgbt
Lgbt Libri: "Il campione innamorato" di Alessandro Cecchi Paone e Flavio Pagano
"Il campione innamorato"
Prefazione di Cesare Prandelli.
Con una lettera di Dino Meneghin
Il libro di Alessandro Cecchi Paone e Flavio Pagano è un testo fatto di “racconti di vita”.
Leggiamo sul sito dell’editore:
http://catalogo.giunti.it/scheda.php?idscheda=21462
Sinossi:
Un giorno qualcuno le chiese: ”Di che sesso sei?”, e lei non seppe cosa dire.
Il suo sogno di poter vivere una vita normale andò in frantumi in un silenzio assordante, mentre la fotografavano di fronte e di profilo.
Come un delinquente, colpevole di essere maschio e insieme femmina. Dora aveva entrambi gli organi sessuali, ma - nella matematica di certi moralisti - uno più uno fa zero. Il suo fu il primo ”caso ufficiale” di ermafroditismo alle Olimpiadi.
E non Olimpiadi qualunque. Quelle di Berlino 1936: le Olimpiadi naziste”.
Una storia di sport che si confronta in maniera inedita con il lato sentimentale, e per questo più genuinamente umano, dei suoi protagonisti.
Tra cambi di sesso e misteri del doping, ermafroditi, stupri ”correttivi”, chiaroscuri di vittorie e di sconfitte sul campo e nell’anima, passando per il giallo irrisolto di un asso del pallone che finì in tragedia del desiderio e degli affetti, ”Il campione innamorato” è fatto di mille avventure di vita prima che di sport.
Un lungo racconto dall’antichità all’attualità che ci coinvolge in prima persona e ci invita a scendere in campo per giocare la partita più importante: quella contro ogni forma di razzismo, omofobia, prevaricazione.
La vera partita della vita, in cui la posta in palio è che ognuno possa essere libero di diventare se stesso.
Un invito che due giganti dello sport mondiale come Cesare Prandelli e Dino Meneghin hanno già raccolto.
fonte http://www.queerblog.it via http://catalogo.giunti.it Foto | TMNews
Prefazione di Cesare Prandelli.
Con una lettera di Dino Meneghin
Il libro di Alessandro Cecchi Paone e Flavio Pagano è un testo fatto di “racconti di vita”.
Leggiamo sul sito dell’editore:
http://catalogo.giunti.it/scheda.php?idscheda=21462
Sinossi:
Un giorno qualcuno le chiese: ”Di che sesso sei?”, e lei non seppe cosa dire.
Il suo sogno di poter vivere una vita normale andò in frantumi in un silenzio assordante, mentre la fotografavano di fronte e di profilo.
Come un delinquente, colpevole di essere maschio e insieme femmina. Dora aveva entrambi gli organi sessuali, ma - nella matematica di certi moralisti - uno più uno fa zero. Il suo fu il primo ”caso ufficiale” di ermafroditismo alle Olimpiadi.
E non Olimpiadi qualunque. Quelle di Berlino 1936: le Olimpiadi naziste”.
Una storia di sport che si confronta in maniera inedita con il lato sentimentale, e per questo più genuinamente umano, dei suoi protagonisti.
Tra cambi di sesso e misteri del doping, ermafroditi, stupri ”correttivi”, chiaroscuri di vittorie e di sconfitte sul campo e nell’anima, passando per il giallo irrisolto di un asso del pallone che finì in tragedia del desiderio e degli affetti, ”Il campione innamorato” è fatto di mille avventure di vita prima che di sport.
Un lungo racconto dall’antichità all’attualità che ci coinvolge in prima persona e ci invita a scendere in campo per giocare la partita più importante: quella contro ogni forma di razzismo, omofobia, prevaricazione.
La vera partita della vita, in cui la posta in palio è che ognuno possa essere libero di diventare se stesso.
Un invito che due giganti dello sport mondiale come Cesare Prandelli e Dino Meneghin hanno già raccolto.
fonte http://www.queerblog.it via http://catalogo.giunti.it Foto | TMNews
Il Parlamento Europeo approva la Relazione Howitt sui Diritti Umani. Due paragrafi sull'impegno contro discriminazioni verso persone lgbte
CERTI DIRITTI RINGRAZIA I DEPUTATI EUROPEI PER QUESTO ULTERIORE GESTO DI ATTENZIONE SULLA LOTTA ALLE DISCRIMINAZIONI.
Roma-Bruxelles, 24 aprile 2012
Il Parlamento Europeo ha approvato lo scorso 18 aprile la relazione Howitt sui diritti umani nel mondo, che contiene due paragrafi (113 e 114) dedicati alla protezione dei diritti LGBTE.
Il paragrafo 113 della Relazione Howitt approvata dal Parlamento Europeo "elogia il Consiglio, il Servizio Estero di Azione Europea, l'Alto Rappresentante per la Politica estera europea, la Commissione e gli Stati membri, per il loro impegno a favore dei diritti umani delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali (LGBT) nelle relazioni bilaterali con i paesi terzi, in sedi internazionali e attraverso l'EIDHR; accoglie favorevolmente la reintroduzione da parte dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite dell'orientamento sessuale come motivo di protezione daesecuzioni stragiudiziarie, sommarie o arbitrarie e si compiace degli sforzi dell'UE a tale fine; invita la Commissione a raccomandare il ritiro dell'identità di genere dall'elenco dei disturbi mentali e comportamentali nei negoziati sull'undicesima versione della classificazione internazionale delle malattie (ICD-11) e a cercare una riclassificazione non patologizzante; ribadisce che il principio della non discriminazione, che comprende altresì motivi di sesso e orientamento sessuale, non dovrà essere compromesso nel quadro del partenariato ACP-UE; ribadisce la sua richiesta alla Commissione di elaborare una tabella di marcia globale contro l'omofobia, la transfobia e la discriminazione sulla base dell'orientamento sessuale e l'identità di genere che, su queste basi, affronti inoltre il problema delle violazioni dei diritti umani nel mondo fondate sugli stessi motivi; invita gli Stati membri a concedere asilo a chi sfugge alle persecuzioni nei paesi in cui le persone LGBT sono considerate alla stregua di criminali, prendendo in considerazione i timori di persecuzione ben fondati dei richiedenti e affidandosi alla loro auto-identificazione di lesbiche, gay, bisessuali o transessuali".
Al paragrafo 114 il Parlamento Europeo "accoglie favorevolmente lo strumentario (toolkit) adottato dal gruppo di lavoro del Consiglio sui diritti umani nel 2010 al fine di aiutare le istituzioni dell'UE, gli Stati membri, le delegazioni e altri organismi dell'UE a reagire tempestivamente quando siano violati i diritti umani delle persone LGBT; invita la Commissione ad affrontare le cause strutturali di tali violazioni e il Consiglio ad operare verso la definizione di orientamenti vincolanti in questo settore".
L'Associazione Radicale Certi Diritti ringrazia i parlamentari europei che hanno votato la relazione Howitt che conferma l'impegno di questa istituzione per la difesa dei diritti delle persone LGBTE dalle violenze, persecuzioni, discriminazioni subite nel mondo.
Il testo del rapporto Howitt come approvato dal PE é disponibile al sito:
http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P7-TA-2012-0126+0+DOC+XML+V0//IT&language=IT
fonte http://albamontori.blogspot.it
Roma-Bruxelles, 24 aprile 2012
Il Parlamento Europeo ha approvato lo scorso 18 aprile la relazione Howitt sui diritti umani nel mondo, che contiene due paragrafi (113 e 114) dedicati alla protezione dei diritti LGBTE.
Il paragrafo 113 della Relazione Howitt approvata dal Parlamento Europeo "elogia il Consiglio, il Servizio Estero di Azione Europea, l'Alto Rappresentante per la Politica estera europea, la Commissione e gli Stati membri, per il loro impegno a favore dei diritti umani delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali (LGBT) nelle relazioni bilaterali con i paesi terzi, in sedi internazionali e attraverso l'EIDHR; accoglie favorevolmente la reintroduzione da parte dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite dell'orientamento sessuale come motivo di protezione daesecuzioni stragiudiziarie, sommarie o arbitrarie e si compiace degli sforzi dell'UE a tale fine; invita la Commissione a raccomandare il ritiro dell'identità di genere dall'elenco dei disturbi mentali e comportamentali nei negoziati sull'undicesima versione della classificazione internazionale delle malattie (ICD-11) e a cercare una riclassificazione non patologizzante; ribadisce che il principio della non discriminazione, che comprende altresì motivi di sesso e orientamento sessuale, non dovrà essere compromesso nel quadro del partenariato ACP-UE; ribadisce la sua richiesta alla Commissione di elaborare una tabella di marcia globale contro l'omofobia, la transfobia e la discriminazione sulla base dell'orientamento sessuale e l'identità di genere che, su queste basi, affronti inoltre il problema delle violazioni dei diritti umani nel mondo fondate sugli stessi motivi; invita gli Stati membri a concedere asilo a chi sfugge alle persecuzioni nei paesi in cui le persone LGBT sono considerate alla stregua di criminali, prendendo in considerazione i timori di persecuzione ben fondati dei richiedenti e affidandosi alla loro auto-identificazione di lesbiche, gay, bisessuali o transessuali".
Al paragrafo 114 il Parlamento Europeo "accoglie favorevolmente lo strumentario (toolkit) adottato dal gruppo di lavoro del Consiglio sui diritti umani nel 2010 al fine di aiutare le istituzioni dell'UE, gli Stati membri, le delegazioni e altri organismi dell'UE a reagire tempestivamente quando siano violati i diritti umani delle persone LGBT; invita la Commissione ad affrontare le cause strutturali di tali violazioni e il Consiglio ad operare verso la definizione di orientamenti vincolanti in questo settore".
L'Associazione Radicale Certi Diritti ringrazia i parlamentari europei che hanno votato la relazione Howitt che conferma l'impegno di questa istituzione per la difesa dei diritti delle persone LGBTE dalle violenze, persecuzioni, discriminazioni subite nel mondo.
Il testo del rapporto Howitt come approvato dal PE é disponibile al sito:
http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P7-TA-2012-0126+0+DOC+XML+V0//IT&language=IT
fonte http://albamontori.blogspot.it
Lgbt Arte: Firenze, la casa natale di Leonardo riapre al pubblico dal 23 giugno
Dopo un accurato intervento di restauro e di riallestimento museologico riapre al pubblico a Vinci (Firenze) la casa natale di Leonardo ad Anchiano.
Immersa tra gli olivi secolari del Montalbano, in un paesaggio quasi immutato nel tempo, la casa dove Leonardo nacque il 15 aprile 1452, figlio naturale di Ser Piero da Vinci e di Caterina, e' meta di un vero e proprio pellegrinaggio culturale, affrontato ogni anno da moltissimi viaggiatori alla ricerca dell'origine del genio del Rinascimento.
Dal 23 giugno la dimora natia dell'autore della Gioconda sara' di nuovo aperta dopo la ristrutturazione, diretta dalla professoressa Daniela Lamberini del Dipartimento di Architettura dell'Universita' di Firenze, che esalta la suggestiva semplicita' del luogo, rispettandone il valore storico e riscoprendone alcuni scorci panoramici finora preclusi al visitatore.
Gli interventi sulla casa di Leonardo hanno prodotto soprattutto un nuovo allestimento museologico, curato dalla direzione del Museo Lenardiano di Vinci, che mette in campo le ultime tecnologie multimediali per proporre un incontro "speciale" con Leonardo e presentare la sua opera pittorica e grafica.
fonte http://www.adnkronos.com
Immersa tra gli olivi secolari del Montalbano, in un paesaggio quasi immutato nel tempo, la casa dove Leonardo nacque il 15 aprile 1452, figlio naturale di Ser Piero da Vinci e di Caterina, e' meta di un vero e proprio pellegrinaggio culturale, affrontato ogni anno da moltissimi viaggiatori alla ricerca dell'origine del genio del Rinascimento.
Dal 23 giugno la dimora natia dell'autore della Gioconda sara' di nuovo aperta dopo la ristrutturazione, diretta dalla professoressa Daniela Lamberini del Dipartimento di Architettura dell'Universita' di Firenze, che esalta la suggestiva semplicita' del luogo, rispettandone il valore storico e riscoprendone alcuni scorci panoramici finora preclusi al visitatore.
Gli interventi sulla casa di Leonardo hanno prodotto soprattutto un nuovo allestimento museologico, curato dalla direzione del Museo Lenardiano di Vinci, che mette in campo le ultime tecnologie multimediali per proporre un incontro "speciale" con Leonardo e presentare la sua opera pittorica e grafica.
fonte http://www.adnkronos.com
Torino 27° GLBT Film Festival: giuria premia film brasiliano "A novela das 8" il pubblico l'opera serba "Parada"
Il premio Ottavio Mai al film "A novela das 8". Riconoscimenti anche a USA, Giappone, Germania e Portogallo. Appuntamento al prossimo anno dal 19 al 25 aprile 2013
Bilancio positivo per la 27^ edizione del Torino GLBT Film Festival “Da Sodoma a Hollywood” diretto da Giovanni Minerba, la cui immagine di quest’anno è stata realizzata dall’artista Santo Alligo.
Gli oltre 140 titoli scelti dal comitato di selezione – composto da Fabio Bo (coordinatore artistico), Angelo Acerbi, Alessandro Golinelli, Christos Acrivulis e Silvia Novelli, guidato dal direttore Minerba – tutti di alto livello artistico e culturale, hanno contribuito al successo di una edizione segnata, come del resto tutto il Paese, dalla pesante crisi economica.
Crisi che si pensava potesse influire anche sulla presenza di pubblico. Invece i 40 mila spettatori dello scorso anno sono tornati e hanno riempito le sale del Cinema Massimo a Torino con un sold out per numerose proiezioni. Grande affluenza anche per la serata che ha visto la consegna del Premio “Dorian Gray” assegnato, quest’anno, a Luciana Littizzetto.
Numerosi anche i contatti per la web tv del Festival sul canale Youtube, curata da Francesca Clementoni, che ha registrato oltre 35 mila visite con picchi per la sigla di questa edizione realizzata dagli studenti dello IED e per i video che hanno come protagonisti Chiara Francini (madrina e giurata),Vittoria Schisano (giurata) e Arisa, che si è esibita durante la serata inaugurale.
Grande successo infine per i social network: la pagina Facebook del Torino GLBT Film Festival è la quarta tra i festival gay al mondo con oltre 4500 “like”. Stesso discorso per Twitter che ha circa 600 follower.
Concorso lungometraggi Il Premio Ottavio Mai è stato assegnato dalla giuria composta da Antonella Gaeta, giornalista, sceneggiatrice e presidente dell'Apulia Film Commission; Chiara Francini; Eric de Kuyper, scrittore, semiotico, critico e regista belga; Fabio Canino, conduttore televisivo; Philippe Vallois, uno dei pionieri del cinema GLBT francese.
Va a A novela das 8 (Prime Time Soap) di Odilon Rocha (Brasile 2011).
Con la seguente motivazione: «Per aver trovato il giusto equilibrio nel raccontare la storia di un paese che vive il dramma della dittatura ma sogna con la televisione, per avercelo mostrato con uno stile che recupera le strategie estetiche di Fassbinder e Almodòvar, per averci suggerito che la vita non è una telenovela e che ciascuno ha il dovere di lottare per la propria libertà».
Concorso documentari Il premio è stato assegnato dalla giuria composta da Alessandro Rais, critico, storico del cinema, direttore della Filmoteca Regionale Siciliana e del Sicilia Queer Festival; Vittoria Castagneto, scrittrice e regista; Panayotis Evangelidis, scrittore, traduttore e filmmaker.
Va a Trans di Chris Arnold (Usa 2012).
Con la seguente motivazione: «Perché affronta un tema che sempre più affiora nella sua drammaticità, portandolo fuori dall'ombra e rappresentandolo con una efficace varietà di testimonianze, con un ritmo intenso e illuminato da una fotografia assai curata».
Menzione speciale della giuria: Detlef di Stefan Westerwelle e Jan Rothstein (Germania 2012)
Concorso cortometraggi Il premio è stato assegnato dalla giuria composta da Luca Bianchini, scrittore e sceneggiatore; Vittoria Schisano, attrice; Chiara Pacilli, giornalista e regista.
Va a The Lesson di Paul Metz (Giappone 2011.
Con la seguente motivazione: «Una piccola, grande lezione sul linguaggio universale dell’amore, e la dimostrazione di quanti miracoli sia ancora in grado di compiere. Ed è bello che ci venga ricordato che “Se ami qualcuno glielo devi dire, anche quando dai per scontato che lo sappia».
Menzione speciale della giuria: Down Here di Diogo Costa Amarante (Portogallo 2011.
Premi del Pubblico Concorso lungometraggi: Parada (The Parade) di Sđrjan Dragojević (Serbia/Slovenia/Croazia 2011).
Concorso documentari: Call Me Kuchu di Malika Zouhali-Worral e Katherine Fairfax Wright (Usa 2012).
Concorso cortometraggi: Tsuyako di Mitsuyo Miyazaki (Giappone 2011)
Queer Award Il riconoscimento è stato assegnato da una giuria composta da studenti IED – Istituto Europeo di Design di Torino.
Va a Mosquita y Mari di Aurora Guerrero (Usa 2011).
Con la seguente motivazione: «Per la sensibilità e l’intimità con cui la regista tratta un momento così delicato della vita di un’adolescente, il primo amore. Partendo dalla sua esperienza personale, riesce a raccontare una storia universale».
Menzione speciale della giuria: Dicke Mädchen di Axel Ranisch (Germania 2011).
fonte http://www.gaynews.it
Bilancio positivo per la 27^ edizione del Torino GLBT Film Festival “Da Sodoma a Hollywood” diretto da Giovanni Minerba, la cui immagine di quest’anno è stata realizzata dall’artista Santo Alligo.
Gli oltre 140 titoli scelti dal comitato di selezione – composto da Fabio Bo (coordinatore artistico), Angelo Acerbi, Alessandro Golinelli, Christos Acrivulis e Silvia Novelli, guidato dal direttore Minerba – tutti di alto livello artistico e culturale, hanno contribuito al successo di una edizione segnata, come del resto tutto il Paese, dalla pesante crisi economica.
Crisi che si pensava potesse influire anche sulla presenza di pubblico. Invece i 40 mila spettatori dello scorso anno sono tornati e hanno riempito le sale del Cinema Massimo a Torino con un sold out per numerose proiezioni. Grande affluenza anche per la serata che ha visto la consegna del Premio “Dorian Gray” assegnato, quest’anno, a Luciana Littizzetto.
Numerosi anche i contatti per la web tv del Festival sul canale Youtube, curata da Francesca Clementoni, che ha registrato oltre 35 mila visite con picchi per la sigla di questa edizione realizzata dagli studenti dello IED e per i video che hanno come protagonisti Chiara Francini (madrina e giurata),Vittoria Schisano (giurata) e Arisa, che si è esibita durante la serata inaugurale.
Grande successo infine per i social network: la pagina Facebook del Torino GLBT Film Festival è la quarta tra i festival gay al mondo con oltre 4500 “like”. Stesso discorso per Twitter che ha circa 600 follower.
Concorso lungometraggi Il Premio Ottavio Mai è stato assegnato dalla giuria composta da Antonella Gaeta, giornalista, sceneggiatrice e presidente dell'Apulia Film Commission; Chiara Francini; Eric de Kuyper, scrittore, semiotico, critico e regista belga; Fabio Canino, conduttore televisivo; Philippe Vallois, uno dei pionieri del cinema GLBT francese.
Va a A novela das 8 (Prime Time Soap) di Odilon Rocha (Brasile 2011).
Con la seguente motivazione: «Per aver trovato il giusto equilibrio nel raccontare la storia di un paese che vive il dramma della dittatura ma sogna con la televisione, per avercelo mostrato con uno stile che recupera le strategie estetiche di Fassbinder e Almodòvar, per averci suggerito che la vita non è una telenovela e che ciascuno ha il dovere di lottare per la propria libertà».
Concorso documentari Il premio è stato assegnato dalla giuria composta da Alessandro Rais, critico, storico del cinema, direttore della Filmoteca Regionale Siciliana e del Sicilia Queer Festival; Vittoria Castagneto, scrittrice e regista; Panayotis Evangelidis, scrittore, traduttore e filmmaker.
Va a Trans di Chris Arnold (Usa 2012).
Con la seguente motivazione: «Perché affronta un tema che sempre più affiora nella sua drammaticità, portandolo fuori dall'ombra e rappresentandolo con una efficace varietà di testimonianze, con un ritmo intenso e illuminato da una fotografia assai curata».
Menzione speciale della giuria: Detlef di Stefan Westerwelle e Jan Rothstein (Germania 2012)
Concorso cortometraggi Il premio è stato assegnato dalla giuria composta da Luca Bianchini, scrittore e sceneggiatore; Vittoria Schisano, attrice; Chiara Pacilli, giornalista e regista.
Va a The Lesson di Paul Metz (Giappone 2011.
Con la seguente motivazione: «Una piccola, grande lezione sul linguaggio universale dell’amore, e la dimostrazione di quanti miracoli sia ancora in grado di compiere. Ed è bello che ci venga ricordato che “Se ami qualcuno glielo devi dire, anche quando dai per scontato che lo sappia».
Menzione speciale della giuria: Down Here di Diogo Costa Amarante (Portogallo 2011.
Premi del Pubblico Concorso lungometraggi: Parada (The Parade) di Sđrjan Dragojević (Serbia/Slovenia/Croazia 2011).
Concorso documentari: Call Me Kuchu di Malika Zouhali-Worral e Katherine Fairfax Wright (Usa 2012).
Concorso cortometraggi: Tsuyako di Mitsuyo Miyazaki (Giappone 2011)
Queer Award Il riconoscimento è stato assegnato da una giuria composta da studenti IED – Istituto Europeo di Design di Torino.
Va a Mosquita y Mari di Aurora Guerrero (Usa 2011).
Con la seguente motivazione: «Per la sensibilità e l’intimità con cui la regista tratta un momento così delicato della vita di un’adolescente, il primo amore. Partendo dalla sua esperienza personale, riesce a raccontare una storia universale».
Menzione speciale della giuria: Dicke Mädchen di Axel Ranisch (Germania 2011).
fonte http://www.gaynews.it
giovedì 26 aprile 2012
Lgbt: “L’amore e basta” il documentario di Stefano Consiglio, che vorremmo in prima serata
Arcigay ha intervistato Stefano Consiglio, regista del documentario L’amore e basta, che racconta come vivono l’amore e gli affetti i gay e le lesbiche.
Come mai ha deciso, con L’amore e basta di dedicarsi a tematiche omosessuali?
L’idea del film me l’hanno data i bambini di Il futuro – Comizi infantili, il mio precedente film-documentario. Quando durante le riprese chiedevo loro se sapevano cos’era l’omosessualità, mi trovavo di fronte a delle risposte per me disarmanti, perché parlavano di amore e non di sesso. Eppure nella parola “omosessuale” la parola sesso è contenuta, come dire?, in maniera immediata! Questo mi ha fatto molto riflettere. E ho cominciato a chiedere, prima di tutto a me stesso, che cosa ne sapevo dell’amore tra due persone dello stesso sesso. E mi sono reso conto che spesso se ne ha un’idea quanto meno distratta. Insomma ci si trova di fronte a un pregiudizio, proprio in senso etimologico: un giudizio che viene anticipato. Cioè che viene prima della conoscenza.
Cosa racconta il film e come mai ha fatto una scelta documentaristica?
Il mio film racconta nove storie d’amore di coppie gay e lesbiche in giro per l’Italia e l’Europa (Francia, Spagna e Germania) attraverso la viva voce e i corpi (e aggiungerei anche “l’anima” se è vero come si dice che “gli occhi sono lo specchio dell’anima”, essendo questo un film pieno di sguardi amorosi) degli stessi protagonisti e protagoniste di quell’amore. Il perché della scelta documentaristica è dovuta a quanto detto nella risposta precedente: non potevo raccontare una storia di finzione non conoscendo io questi sentimenti. Ero obbligato a passare attraverso un percorso di conoscenza come quello che solo il cinema del reale (come sempre più spesso, e giustamente, viene oggi definito il cinema documentario) mi consentiva!
Che cosa l’ha sorpresa nel lavorare a fianco delle coppie di gay e lesbiche?
Il sentimento fortissimo che quella cosa preziosissima che chiamiamo “amore” va preservata con tutta la cura possibile.
Nel documentario ci sono anche famiglie omosessuali straniere. Ci sono differenze rilevabili tra le due?
La mia sensazione è che in Italia siamo sempre un po’ più indietro, ma a parte la Spagna (dove è possibile sposarsi e quindi dove i figli vengono riconosciuti come figli della coppia, punto e basta) anche negli altri paesi in cui sono stato c’è ancora molto lavoro da fare. Però vedo che a due anni e passa di distanza dal film negli altri paesi si continuano a fare dei passi avanti, mentre da noi è sempre tutto fermo… e dunque scivoliamo inesorabilmente sempre più indietro.
Come è stato recepito dalla critica il suo lavoro? E dal pubblico?
Non si deve chiedere all’oste com’è il vino… Detto questo rimando alle critiche positive uscite dopo che il film è stato presentato a Venezia. E per quanto riguarda il pubblico poi, voglio solo ricordare che ho accompagnato il film oltre che in tutta Italia anche in Francia, Belgio, Svezia e Corea del Sud… dove il film è stato proiettato con i sottotitoli in forma di ideogrammi! Comunque: direi che chi vuole potrà valutare il film in prima persona venendo l’8 maggio prossimo alle 18 alla Casa del Cinema di Roma dove verrà proiettato di nuovo in occasione della presentazione del DVD.
E’ un film che ci piacerebbe vedere in prima serata, ma sarà dura…
Mai dire mai…
Perché può far bene al paese riflettere su “L’amore e basta”?
Perché amare (e basta) e lavorare sono gli elementi fondamentali della salute mentale, come ci ha insegnato Sigmund Freud.
fonte http://www.arcigay.it
Come mai ha deciso, con L’amore e basta di dedicarsi a tematiche omosessuali?
L’idea del film me l’hanno data i bambini di Il futuro – Comizi infantili, il mio precedente film-documentario. Quando durante le riprese chiedevo loro se sapevano cos’era l’omosessualità, mi trovavo di fronte a delle risposte per me disarmanti, perché parlavano di amore e non di sesso. Eppure nella parola “omosessuale” la parola sesso è contenuta, come dire?, in maniera immediata! Questo mi ha fatto molto riflettere. E ho cominciato a chiedere, prima di tutto a me stesso, che cosa ne sapevo dell’amore tra due persone dello stesso sesso. E mi sono reso conto che spesso se ne ha un’idea quanto meno distratta. Insomma ci si trova di fronte a un pregiudizio, proprio in senso etimologico: un giudizio che viene anticipato. Cioè che viene prima della conoscenza.
Cosa racconta il film e come mai ha fatto una scelta documentaristica?
Il mio film racconta nove storie d’amore di coppie gay e lesbiche in giro per l’Italia e l’Europa (Francia, Spagna e Germania) attraverso la viva voce e i corpi (e aggiungerei anche “l’anima” se è vero come si dice che “gli occhi sono lo specchio dell’anima”, essendo questo un film pieno di sguardi amorosi) degli stessi protagonisti e protagoniste di quell’amore. Il perché della scelta documentaristica è dovuta a quanto detto nella risposta precedente: non potevo raccontare una storia di finzione non conoscendo io questi sentimenti. Ero obbligato a passare attraverso un percorso di conoscenza come quello che solo il cinema del reale (come sempre più spesso, e giustamente, viene oggi definito il cinema documentario) mi consentiva!
Che cosa l’ha sorpresa nel lavorare a fianco delle coppie di gay e lesbiche?
Il sentimento fortissimo che quella cosa preziosissima che chiamiamo “amore” va preservata con tutta la cura possibile.
Nel documentario ci sono anche famiglie omosessuali straniere. Ci sono differenze rilevabili tra le due?
La mia sensazione è che in Italia siamo sempre un po’ più indietro, ma a parte la Spagna (dove è possibile sposarsi e quindi dove i figli vengono riconosciuti come figli della coppia, punto e basta) anche negli altri paesi in cui sono stato c’è ancora molto lavoro da fare. Però vedo che a due anni e passa di distanza dal film negli altri paesi si continuano a fare dei passi avanti, mentre da noi è sempre tutto fermo… e dunque scivoliamo inesorabilmente sempre più indietro.
Come è stato recepito dalla critica il suo lavoro? E dal pubblico?
Non si deve chiedere all’oste com’è il vino… Detto questo rimando alle critiche positive uscite dopo che il film è stato presentato a Venezia. E per quanto riguarda il pubblico poi, voglio solo ricordare che ho accompagnato il film oltre che in tutta Italia anche in Francia, Belgio, Svezia e Corea del Sud… dove il film è stato proiettato con i sottotitoli in forma di ideogrammi! Comunque: direi che chi vuole potrà valutare il film in prima persona venendo l’8 maggio prossimo alle 18 alla Casa del Cinema di Roma dove verrà proiettato di nuovo in occasione della presentazione del DVD.
E’ un film che ci piacerebbe vedere in prima serata, ma sarà dura…
Mai dire mai…
Perché può far bene al paese riflettere su “L’amore e basta”?
Perché amare (e basta) e lavorare sono gli elementi fondamentali della salute mentale, come ci ha insegnato Sigmund Freud.
fonte http://www.arcigay.it
Lgbt: Anziani gay una ricerca a Rimini. Compila il questionario
Per rispondere al questionario clicca qui:
(ci vorranno solo pochi minuti)
QUESTIONARIO PER PERSONE LGBT NON GIOVANI O ANZIANE, O SENSIBILI AL TEMA AL LINK:
https://docs.google.com/spreadsheet/viewform?formkey=dERMLUlKWVY2aERCbm95NjVRLWkyanc6MQ&ifq
QUESTIONARIO PER I RESPONSABILI DEI COMITATI ARCIGAY AL LINK:
https://docs.google.com/spreadsheet/viewform?formkey=dExOSlJNRC1NVzJXcUpjTHFLQU9YRGc6MQ
Il XIII Congresso Nazionale Arcigay ha approvato un ordine del giorno sul tema dell’anzianità lgbt dal titolo “L’uomo è quel che diventa e diventa quel che sogna” (http://www.arcigay.it/22406/l%E2%80%99uomo-e%E2%80%99-quel-che-diventa-e-diventa-quel-che-sogna/) in cui si affermava per la prima volta “la necessità di promuovere la partecipazione delle persone lgbt anziane come una risorsa strategica per la crescita dell’Associazione”.
Il Comitato Provinciale Arcigay “A. Turing” di Rimini, che si è fatto promotore dell’ordine del giorno, intende avviare un’indagine conoscitiva sui territori organizzando una prima raccolta di informazioni sull’argomento.
La rilevazione consiste in due questionari: il primo che dovrà essere compilato a cura dei responsabili del Comitato (Presidente/Consiglio direttivo), e il secondo che dovrà essere trasmesso a singole persone, sia interessate direttamente che sensibili alla realtà in oggetto.
L’obiettivo è prima di tutto quello di effettuare un rilevamento conoscitivo della realtà esistente dell’anzianità lgbt su cui chiediamo la collaborazione dei Comitati per la diffusione e la raccolta dei questionari, secondariamente si vogliono creare i presupposti per costituire una rete di volontari e volontarie per organizzare attività rivolte ad anziani lgbt.
Confidiamo nella vostra partecipazione al progetto e attendiamo le risposte ai questionari che potranno essere indirizzate alla mail rimini@arcigay.it.
Scarica il questionario andando a questo LINK:
http://www.arcigay.it/35290/anziani-gay-una-ricerca-a-rimini-compila-il-questionario/
Maura Chiulli
Presidente Arcigay “A. Turing” Rimini
Responsabile nazionale Arcigay Cultura
Alessandro Tosarelli
Responsabile progetto “L’uomo è quel che diventa e diventa quel che sogna” Rimini
fonte http://www.arcigay.it
(ci vorranno solo pochi minuti)
QUESTIONARIO PER PERSONE LGBT NON GIOVANI O ANZIANE, O SENSIBILI AL TEMA AL LINK:
https://docs.google.com/spreadsheet/viewform?formkey=dERMLUlKWVY2aERCbm95NjVRLWkyanc6MQ&ifq
QUESTIONARIO PER I RESPONSABILI DEI COMITATI ARCIGAY AL LINK:
https://docs.google.com/spreadsheet/viewform?formkey=dExOSlJNRC1NVzJXcUpjTHFLQU9YRGc6MQ
Il XIII Congresso Nazionale Arcigay ha approvato un ordine del giorno sul tema dell’anzianità lgbt dal titolo “L’uomo è quel che diventa e diventa quel che sogna” (http://www.arcigay.it/22406/l%E2%80%99uomo-e%E2%80%99-quel-che-diventa-e-diventa-quel-che-sogna/) in cui si affermava per la prima volta “la necessità di promuovere la partecipazione delle persone lgbt anziane come una risorsa strategica per la crescita dell’Associazione”.
Il Comitato Provinciale Arcigay “A. Turing” di Rimini, che si è fatto promotore dell’ordine del giorno, intende avviare un’indagine conoscitiva sui territori organizzando una prima raccolta di informazioni sull’argomento.
La rilevazione consiste in due questionari: il primo che dovrà essere compilato a cura dei responsabili del Comitato (Presidente/Consiglio direttivo), e il secondo che dovrà essere trasmesso a singole persone, sia interessate direttamente che sensibili alla realtà in oggetto.
L’obiettivo è prima di tutto quello di effettuare un rilevamento conoscitivo della realtà esistente dell’anzianità lgbt su cui chiediamo la collaborazione dei Comitati per la diffusione e la raccolta dei questionari, secondariamente si vogliono creare i presupposti per costituire una rete di volontari e volontarie per organizzare attività rivolte ad anziani lgbt.
Confidiamo nella vostra partecipazione al progetto e attendiamo le risposte ai questionari che potranno essere indirizzate alla mail rimini@arcigay.it.
Scarica il questionario andando a questo LINK:
http://www.arcigay.it/35290/anziani-gay-una-ricerca-a-rimini-compila-il-questionario/
Maura Chiulli
Presidente Arcigay “A. Turing” Rimini
Responsabile nazionale Arcigay Cultura
Alessandro Tosarelli
Responsabile progetto “L’uomo è quel che diventa e diventa quel che sogna” Rimini
fonte http://www.arcigay.it
L'app della banca Barclays per i suoi dipendenti lgbt
La banca britannica, premiata nel 2011 da Stonewall, ha appena lanciato un'app per iPhone e Android che permetta ai suoi dipendenti lgbt di restare in contatto e condividere eventi, notizie e altro.
La banca britannica Barclays ha appena rilasciato un'app gratuita disponibile nelle versioni inglesi sia dell'App Store di Apple che del Play Store di Android, destinata ai suoi dipendenti lgbt che, all'interno dell'azienda, si riuniscono nel gruppo Spectrum.
L'app, che si chiama, proprio Barclays Spectrum e permetterà agli appartenenti al gruppo di accedere ad un'area riservata in cui troveranno dettagli sui prossimi eventi organizzati dall'associazione, articoli pubblicati e link ai profili social di Spectrum su Twitter e Facebook.
Barclays non è nuova ad iniziative in favore delle persone lgbt. La banca, tramite la sua associazione Spectrum, collabora da molti anni con la principale associazione per i diritti lgbt d'Inghilterra, Stonewall, che ha consegnato il premio Employee Network of the Year 2011 proprio all'istituto di credito per le sue politiche contro la discriminazione dei suoi dipendenti lgbt e le politiche messe in campo dall'azienda per garantire a gay e lesbiche che lavorano presso di essa pari diritti dei colleghi etero.
L'associazione Spectrum contra 18.000 iscritti in tutto il Regno Unito, anche se le concentrazioni maggiori sono a Canary Wharf, Northampton e Radbroke nel Cheshire. Scopo dell'app è mettere in contatto tra loro i dipendenti lgbt sparsi su tutto il territorio. Antony Jenkins, presidente del settore "Barclays Retail and Business Banking" ha dichiarato: "Barclays è orgogliosa del lavoro fatto per supportare gli impiegati lgbt perché possiamo diventare una grande azienda solo se persone di talento, di qualsiasi orientamento sessuale, danno il loro contributo".
Il lancio dell'app coincide con il decimo anniversario della nascita del gruppo Spectrum.
"E' stata una grossa sfida - ha commentato Natalie O'Donnel, dirigente di Barclays e di Spectrum -, ma abbiamo voluto adottare una tecnologia che permettesse un maggiore e più facile accesso a Spectrum per i colleghi. Sono incredibilmente orgogliosa di come Barclays ha sostenuto questo progetto e il nostro crescente impegno nel portare idee nuove per una strategia di inclusione".
fonte http://www.gay.it/
La banca britannica Barclays ha appena rilasciato un'app gratuita disponibile nelle versioni inglesi sia dell'App Store di Apple che del Play Store di Android, destinata ai suoi dipendenti lgbt che, all'interno dell'azienda, si riuniscono nel gruppo Spectrum.
L'app, che si chiama, proprio Barclays Spectrum e permetterà agli appartenenti al gruppo di accedere ad un'area riservata in cui troveranno dettagli sui prossimi eventi organizzati dall'associazione, articoli pubblicati e link ai profili social di Spectrum su Twitter e Facebook.
Barclays non è nuova ad iniziative in favore delle persone lgbt. La banca, tramite la sua associazione Spectrum, collabora da molti anni con la principale associazione per i diritti lgbt d'Inghilterra, Stonewall, che ha consegnato il premio Employee Network of the Year 2011 proprio all'istituto di credito per le sue politiche contro la discriminazione dei suoi dipendenti lgbt e le politiche messe in campo dall'azienda per garantire a gay e lesbiche che lavorano presso di essa pari diritti dei colleghi etero.
L'associazione Spectrum contra 18.000 iscritti in tutto il Regno Unito, anche se le concentrazioni maggiori sono a Canary Wharf, Northampton e Radbroke nel Cheshire. Scopo dell'app è mettere in contatto tra loro i dipendenti lgbt sparsi su tutto il territorio. Antony Jenkins, presidente del settore "Barclays Retail and Business Banking" ha dichiarato: "Barclays è orgogliosa del lavoro fatto per supportare gli impiegati lgbt perché possiamo diventare una grande azienda solo se persone di talento, di qualsiasi orientamento sessuale, danno il loro contributo".
Il lancio dell'app coincide con il decimo anniversario della nascita del gruppo Spectrum.
"E' stata una grossa sfida - ha commentato Natalie O'Donnel, dirigente di Barclays e di Spectrum -, ma abbiamo voluto adottare una tecnologia che permettesse un maggiore e più facile accesso a Spectrum per i colleghi. Sono incredibilmente orgogliosa di come Barclays ha sostenuto questo progetto e il nostro crescente impegno nel portare idee nuove per una strategia di inclusione".
fonte http://www.gay.it/
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Lgbt: Intervista a Giovanni Minerba direttore del Torino GBLT Film Festival
Da più di un quarto di secolo Giovanni Minerba è l’anima del festival di cinema LGBT di Torino.
Quest’anno, dal 19 al 25 aprile nell’arco di una settimana la città ha ospitato rassegne, omaggi, incontri e concorsi. Film, corti, documentari da Sodoma ad Hollywood che, come tiene a precisare Giovanni, “cambiano la vita”.
Lo abbiamo intervistato e ci siamo fatti raccontare un po’ di tutto.
Come vede il futuro del festival, quali tra i 700 lavori arrivati gli sono piaciuti di più, il focus sullo sport e il nuovo premio Open Eyes rivolto ai giovani.
Però la prima domanda è stata diretta: il vostro Festival è visto ancora come un tabù?
Il direttore risponde: “Il nostro Festival è un po’ scomodo, un po’ difficile da accettare per un certo tipo di politica, purtroppo ancora oggi.
Quando la classe politica dirigente di questa città si pone la domanda chi buttare giù dalla torre tra i festival la risposta è scontata, il nostro. Ma questo non ci spaventa, abbiamo delle fantastiche ali che ci hanno permesso non solo di non cadere a terra, ma di volare sempre più in alto. Le nostre ali sono la passione e l’amore che abbiamo verso il cinema e verso le tematiche che trattiamo.
Il pubblico e buona parte della critica ci segue e ci premia per il buon cinema che portiamo nelle sale, questa è la nostra forza. La sola tematica omosessuale non ci avrebbe portarti sin qui, è la qualità dei film che proponiamo la vera trazione del festival”.
fonte http://www.quotidianopiemontese.it di Stefano Rogliatti
Quest’anno, dal 19 al 25 aprile nell’arco di una settimana la città ha ospitato rassegne, omaggi, incontri e concorsi. Film, corti, documentari da Sodoma ad Hollywood che, come tiene a precisare Giovanni, “cambiano la vita”.
Lo abbiamo intervistato e ci siamo fatti raccontare un po’ di tutto.
Come vede il futuro del festival, quali tra i 700 lavori arrivati gli sono piaciuti di più, il focus sullo sport e il nuovo premio Open Eyes rivolto ai giovani.
Però la prima domanda è stata diretta: il vostro Festival è visto ancora come un tabù?
Il direttore risponde: “Il nostro Festival è un po’ scomodo, un po’ difficile da accettare per un certo tipo di politica, purtroppo ancora oggi.
Quando la classe politica dirigente di questa città si pone la domanda chi buttare giù dalla torre tra i festival la risposta è scontata, il nostro. Ma questo non ci spaventa, abbiamo delle fantastiche ali che ci hanno permesso non solo di non cadere a terra, ma di volare sempre più in alto. Le nostre ali sono la passione e l’amore che abbiamo verso il cinema e verso le tematiche che trattiamo.
Il pubblico e buona parte della critica ci segue e ci premia per il buon cinema che portiamo nelle sale, questa è la nostra forza. La sola tematica omosessuale non ci avrebbe portarti sin qui, è la qualità dei film che proponiamo la vera trazione del festival”.
fonte http://www.quotidianopiemontese.it di Stefano Rogliatti
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Lgbt: Cesare Prandelli “Magari presto qualche calciatore farà coming out”
"L’omofobia è razzismo, è indispensabile fare un passo ulteriore per tutelare tutti gli aspetti dell’autodeterminazione degli individui, sportivi compresi.
Nel mondo del calcio e dello sport resiste ancora il tabù nei confronti dell’omosessualità, mentre ognuno deve vivere liberamente se stesso, i propri desideri e i propri sentimenti. Dobbiamo tutti impegnarci per una cultura dello sport che rispetti l’individuo in ogni manifestazione della sua verità e della sua libertà. Magari presto qualche calciatore farà coming out."
Così scrive Cesare Prandelli, ct della nazionale italiana di calcio, nella prefazione al libro Il campione innamorato. Giochi proibiti dello sport scritto a quattro mani da Alessandro Cecchi Paone e Flavio Pagano pubblicato da Giunti (in libreria da giovedì prossimo), libro che contiene anche una lettera di Dino Meneghin.
Non è la prima volta che Cesare Prandelli si augura che qualche sportivo faccia si dica gay. Commentando il coming out di Tiziano Ferro, infatti, il cittì della nazionale di calcio disse che sperava che qualche calciatore, o anche un allenatore, si dichiarasse gay.
fonte http://www.queerblog.it/ Foto | TMNews
Nel mondo del calcio e dello sport resiste ancora il tabù nei confronti dell’omosessualità, mentre ognuno deve vivere liberamente se stesso, i propri desideri e i propri sentimenti. Dobbiamo tutti impegnarci per una cultura dello sport che rispetti l’individuo in ogni manifestazione della sua verità e della sua libertà. Magari presto qualche calciatore farà coming out."
Così scrive Cesare Prandelli, ct della nazionale italiana di calcio, nella prefazione al libro Il campione innamorato. Giochi proibiti dello sport scritto a quattro mani da Alessandro Cecchi Paone e Flavio Pagano pubblicato da Giunti (in libreria da giovedì prossimo), libro che contiene anche una lettera di Dino Meneghin.
Non è la prima volta che Cesare Prandelli si augura che qualche sportivo faccia si dica gay. Commentando il coming out di Tiziano Ferro, infatti, il cittì della nazionale di calcio disse che sperava che qualche calciatore, o anche un allenatore, si dichiarasse gay.
fonte http://www.queerblog.it/ Foto | TMNews
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Lgbt: Reggio Calabria, Incontro presieduto dall’assessore Francesco Stillitani sulla discriminazione e orientamento sessuale
L’assessore regionale al lavoro, formazione professionale e politiche sociali, Francescantonio Stillitani (in foto), ha presieduto il tavolo tecnico per discutere del progetto nazionale “Le buone pratiche antidiscriminatorie per orientamento sessuale e identità di genere in ambito lavorativo” che coinvolge le regioni obiettivo 1.
L’iniziativa è promossa dall’Ufficio nazionale per le discriminazioni razziali – Ministero per le Pari opportunità (UNAR), in collaborazione con l’associazione avvocatura per i diritti “LGBT – Rete Lenford”.
Alla riunione hanno preso parte: Giovanna Cusumano, presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Calabria, i consiglieri delle associazioni “Eos Arcigay” di Cosenza e Reggio Calabria, Elena Morano Cinque, presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Catanzaro, Beatrice Gusmano in rappresentanza della “Rete Lenford”, Mimma Iannello della Cgil Calabria e Rosi Perrone delegata della Cisl regionale.
L’assessore Stillitani nel suo intervento di apertura dei lavori ha sottolineato “l’impegno della Regione per incidere concretamente su un problema come quello della discriminazione sessuale e di identità di genere.
Un fenomeno – ha detto - che anche se quasi del tutto sommerso, coinvolge numerose persone del territorio calabrese”.
Tra le finalità del tavolo l’individuazione di buone prassi da replicare nelle amministrazioni e nelle istituzioni calabresi con l’obiettivo di ridurre in maniera efficace il fenomeno della discriminazione sessuale e di genere.
Dopo una prima illustrazione delle buone prassi utilizzate dalle altre regioni obiettivo convergenza, tra cui: l’inserimento lavorativo, le condizioni di lavoro, revisione dei codici etici, conduzioni di ricerche, linee guida, diversity management, formazione professionale, network e mainstreaming, è seguita un’analisi approfondita delle diverse linee d’intervento.
Al termine è stato programmato un altro incontro durante il quale il comitato tecnico, coordinato dalla presidente Cusumano, dovrà decidere quale sarà l’ambito d’intervento da progettare e replicare sul territorio regionale.
fonte http://www.regione.calabria.it, p.g.
L’iniziativa è promossa dall’Ufficio nazionale per le discriminazioni razziali – Ministero per le Pari opportunità (UNAR), in collaborazione con l’associazione avvocatura per i diritti “LGBT – Rete Lenford”.
Alla riunione hanno preso parte: Giovanna Cusumano, presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Calabria, i consiglieri delle associazioni “Eos Arcigay” di Cosenza e Reggio Calabria, Elena Morano Cinque, presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Catanzaro, Beatrice Gusmano in rappresentanza della “Rete Lenford”, Mimma Iannello della Cgil Calabria e Rosi Perrone delegata della Cisl regionale.
L’assessore Stillitani nel suo intervento di apertura dei lavori ha sottolineato “l’impegno della Regione per incidere concretamente su un problema come quello della discriminazione sessuale e di identità di genere.
Un fenomeno – ha detto - che anche se quasi del tutto sommerso, coinvolge numerose persone del territorio calabrese”.
Tra le finalità del tavolo l’individuazione di buone prassi da replicare nelle amministrazioni e nelle istituzioni calabresi con l’obiettivo di ridurre in maniera efficace il fenomeno della discriminazione sessuale e di genere.
Dopo una prima illustrazione delle buone prassi utilizzate dalle altre regioni obiettivo convergenza, tra cui: l’inserimento lavorativo, le condizioni di lavoro, revisione dei codici etici, conduzioni di ricerche, linee guida, diversity management, formazione professionale, network e mainstreaming, è seguita un’analisi approfondita delle diverse linee d’intervento.
Al termine è stato programmato un altro incontro durante il quale il comitato tecnico, coordinato dalla presidente Cusumano, dovrà decidere quale sarà l’ambito d’intervento da progettare e replicare sul territorio regionale.
fonte http://www.regione.calabria.it, p.g.
Lgbt: La Ue comunicherà l'orientamento sessuale dei passeggeri diretti negli Stati Uniti
Con 409 voti favori, 226 contrari e 23 astensioni, il Parlamento Europeo ha autorizzato la cessione agli Stati Uniti di tutti i dati personali dei passeggeri che voleranno entro i loro confini nazionali.
Oltre a nome, indirizzo, telefono e numero di carta di credito, le autorità d'oltreoceano verranno informate anche dati ben più sensibili. Tra queste anche la scelta di menù (in particolar modo se legata a motivi religiosi), l'appartenenza etnica, il credo religioso, la salute psicofisica e -non ultimo- l'orientamento sessuale.
L'accordo dovrebbe entrare in vigore il prossimo 26 aprile, in occasione dell'incontro dei ministri della Giustizia e degli Interni, ed è motivata dalla necessità di ottenere dati utili alla prevenzione del terrorismo.
I dati raccolti potranno essere conservati da gli Stati Uniti per cinque anni, ai quali si aggiungeranno ulteriori dici anni all'interno di un archivio cosiddetto "inattivo" (ossia con un numero di persone limitato che vi potrenno accedere).
I dati sensibili riguardanti l'orientamento sessuale e il credo religioso, invece, potranno essere conservati per un massimo di 30 giorni. In tutti i casi i limiti potranno avere proroghe in caso di indagini in corso.
Molti hanno già espresso dubbi al riguardo. Da un lato non è chiaro cosa c'entri l'orientamento sessuale con la prevenzione al terrorismo, e dall'altra viene da domandarsi se esista un qualche archivio europeo di quei dati dato che in caso contrario non sarebbe possibile comunicarli.
Tempo fa in Italia si era ipotizzata una possibile schedatura dei gay, ma l'allora ministro degli Interni, Roberto Maroni, ne aveva negato l'esistenza.
fonte http://gayburg.blogspot.it
Oltre a nome, indirizzo, telefono e numero di carta di credito, le autorità d'oltreoceano verranno informate anche dati ben più sensibili. Tra queste anche la scelta di menù (in particolar modo se legata a motivi religiosi), l'appartenenza etnica, il credo religioso, la salute psicofisica e -non ultimo- l'orientamento sessuale.
L'accordo dovrebbe entrare in vigore il prossimo 26 aprile, in occasione dell'incontro dei ministri della Giustizia e degli Interni, ed è motivata dalla necessità di ottenere dati utili alla prevenzione del terrorismo.
I dati raccolti potranno essere conservati da gli Stati Uniti per cinque anni, ai quali si aggiungeranno ulteriori dici anni all'interno di un archivio cosiddetto "inattivo" (ossia con un numero di persone limitato che vi potrenno accedere).
I dati sensibili riguardanti l'orientamento sessuale e il credo religioso, invece, potranno essere conservati per un massimo di 30 giorni. In tutti i casi i limiti potranno avere proroghe in caso di indagini in corso.
Molti hanno già espresso dubbi al riguardo. Da un lato non è chiaro cosa c'entri l'orientamento sessuale con la prevenzione al terrorismo, e dall'altra viene da domandarsi se esista un qualche archivio europeo di quei dati dato che in caso contrario non sarebbe possibile comunicarli.
Tempo fa in Italia si era ipotizzata una possibile schedatura dei gay, ma l'allora ministro degli Interni, Roberto Maroni, ne aveva negato l'esistenza.
fonte http://gayburg.blogspot.it
Lgbt: Domani 27 aprile Arisa a “Oltre le Differenze” si parla di mondo trans su Antenna Radio Esse
A trent’anni dalla sua promulgazione il format radiofonico dedicato al mondo LGBTQ torna a parlare della legge 164/82 che permette la riassegnazione del genere
Domani Venerdì 27 aprile alle 21 su Antenna Radio Esse si parla di mondo trans
La cantante lucana Arisa, che ha recentemente inaugurato il GLBT Torino Film Festival, sarà l’ospite d’eccezione di “Oltre le Differenze” il format radiofonico interamente dedicato al mondo gay, lesbico, bisex e transessuale condotto da Natascia Maesi e Oriana Bottini, nella puntata che andrà in onda venerdì 27 aprile alle 21 e in replica sabato 28 alle 15 sulle frequenze di Antenna Radio Esse (FM 91.25, 93.20, 93.50 99.10) o in diretta online dal sito www.antennaradioesse.it.
A trent’anni dalla sua promulgazione, in Italia si torna a parlare della legge 164 del 1982 che permette la riattribuzione del sesso per le persone transessuali e transgender.
Legge che all’epoca della sua approvazione era considerata all’avanguardia, ma che oggi forse necessita di adeguamenti sulla scia di altre normative europee più avanzate.
Nell’analisi dell’avvocato Dimitri Lioi, responsabile giuridico di Arcigay Nazionale, saranno evidenziati i pregi e i difetti della legge e si ragionerà di prospettive possibili.
Spazio poi alla testimonianza diretta di chi deve fare i conti ogni giorno con questa legge per vedersi assegnato il genere che sente proprio, come nell’esperienza di Giuliano Foca, responsabile del gruppo T e segretario dell’associazione Omphalos – Arcigay Perugia.
Immancabile il consueto scaffale, con i consigli su letture, film e appuntamenti a tema.
Per chi ascolta “Oltre le differenze” c'è la possibilità di interagire con la redazione chiamando il 366 2809050 o scrivendo a redazione.oltreledifferenze@gmail.com.
E’ possibile inoltre visitare la pagina fan su facebook e il blog: http://oltreledifferenze.wordpress.com in cui trovate i video di tutte le puntate già andate in onda.
fonte redazione OLTRE LE DIFFERENZE
Domani Venerdì 27 aprile alle 21 su Antenna Radio Esse si parla di mondo trans
La cantante lucana Arisa, che ha recentemente inaugurato il GLBT Torino Film Festival, sarà l’ospite d’eccezione di “Oltre le Differenze” il format radiofonico interamente dedicato al mondo gay, lesbico, bisex e transessuale condotto da Natascia Maesi e Oriana Bottini, nella puntata che andrà in onda venerdì 27 aprile alle 21 e in replica sabato 28 alle 15 sulle frequenze di Antenna Radio Esse (FM 91.25, 93.20, 93.50 99.10) o in diretta online dal sito www.antennaradioesse.it.
A trent’anni dalla sua promulgazione, in Italia si torna a parlare della legge 164 del 1982 che permette la riattribuzione del sesso per le persone transessuali e transgender.
Legge che all’epoca della sua approvazione era considerata all’avanguardia, ma che oggi forse necessita di adeguamenti sulla scia di altre normative europee più avanzate.
Nell’analisi dell’avvocato Dimitri Lioi, responsabile giuridico di Arcigay Nazionale, saranno evidenziati i pregi e i difetti della legge e si ragionerà di prospettive possibili.
Spazio poi alla testimonianza diretta di chi deve fare i conti ogni giorno con questa legge per vedersi assegnato il genere che sente proprio, come nell’esperienza di Giuliano Foca, responsabile del gruppo T e segretario dell’associazione Omphalos – Arcigay Perugia.
Immancabile il consueto scaffale, con i consigli su letture, film e appuntamenti a tema.
Per chi ascolta “Oltre le differenze” c'è la possibilità di interagire con la redazione chiamando il 366 2809050 o scrivendo a redazione.oltreledifferenze@gmail.com.
E’ possibile inoltre visitare la pagina fan su facebook e il blog: http://oltreledifferenze.wordpress.com in cui trovate i video di tutte le puntate già andate in onda.
fonte redazione OLTRE LE DIFFERENZE
martedì 24 aprile 2012
Lgbt: Si è tenuto a Napoli il convegno Diritti negati e sessualità, incontro a Sociologia
L’iniziativa voluta dal professor Fabio Corbisiero, docente della facoltà di sociologia, ha segnato un punto di non ritorno per gli studi delle scienze sociali.
Il 19 e 20 Aprile si è tenuto il convegno sulla sessualità e diritti Lgbt alla libreria Brau, in piazza Bellini di Napoli.
L’incontro, diviso in 2 giornate di relazioni e approfondimenti con ricerche e workshop, ha visto la partecipazione dell’assessore alle pari opportunità Pina Tommasiello, di Mario Rusciano, Presidente del Polo delle Scienze Umane e Sociali, Enrica Amaturo, Direttore del Dipartimento di Sociologia, Gianfranco Pecchinenda, Preside della Facoltà di Sociologia, Università degli Studi di Napoli Federico II e tanti altri del mondo antirazziale e antiomofobico.
Anche il presidente della Repubblica Napolitano ha aderito con una lettera di condivisone dei temi trattati scusandosi di non essere potuto venire a Napoli per l’iniziativa.
Al tavolo dei relatori si sono succeduti Amalia Caputo, docente della facoltà di sociologia, il professor Lello Savonardo, docente della cattedra di linguaggi e nuovi media alla facoltà di sociologia di Napoli e Coordinatore Osservatorio Giovani, Annamaria Zaccaria, docente della facoltà di sociologia, e molti interventi, come quello di Carlo Cremona, presidente dell’associazione I-ken.
Non poteva mancare su questi temi la Cgil Napoli, con la sua massima rappresentanza espressa da Federico Libertino, segretario generale della Camera del lavoro di Napoli.
Diversi studiosi locali e nazionali hanno affrontato la declinazione omossessuale e i diritti che ivi ne discendono e l’iniziativa è stata un occasione importante nonchè essenziale per educare e indottrinare la cittadinanza e gli innumerevoli studenti presenti . “ Finalmente la sociologia ha sdoganato il paradigma chiuso tra le mura della psicologia e della medicina” cosi esordisce Fabio Corbisiero nell’apertura dei lavori.
La seconda giornata ha riguardato le politiche di servizio locale di inclusione sociale degli lgbt, il tema dell’omogenetorialità e infine il linguaggio con cui vengono definiti gli omossessuali.
“ È complesso definire questa realtà, ma è necessario farlo per attivare una serie di interventi in grado di realizzare politiche attive, contro l’omofobia e che vadano in direzione della tutela dei diritti dei gay trans e lesbiche” cosi continua il prof Corbisiero, accompagnando la successione degli interventi.
Ai tavoli ha partecipato il sindaco Luigi De Magistris segnando una forte vicinanza del comune di Napoli agli studi e ai temi trattati. “sin dall’inizio dell’insediamento di questa amministrazione, si è consolidato un dialogo che adesso è un dialogo istituzionale cosi esordisce il sindaco di Napoli e continua ricordando che”la costituzione repubblicana non è vecchia e non va cambiata, va invece attuata e uno degli articoli ancora molto lontano dall’essere attuati è l’articolo 3″ e aggiunge “è vero che in alcuni casi c’è bisogno della legge nazionale ma laddove non c’è la legge si può intervenire a mio avviso occupando con provvedimenti amministrativi un vuoto legislativo; in questo senso “il registro delle unioni civili produrrà degli effetti molto importanti per l’accesso ad una serie di diritti”.
Una delle più grandi forme di discriminazioni, che oggi la società assume è l’omofobia, legata all’omosessualità.
Come rappresentante della facoltà di sociologia in senato accademico, affermo con assoluta veridicità e consapevolezza che i workshop tematici e le relazioni presentate sono stati apprezzati e graditi da tutta la platea studentesca che ha partecipato, riconoscendone un alto valore e un forte impegno nella realizzazione della nuova società post moderna, fondata sui diritti, sui principi della democrazia e delle pari opportunità per tutti.
Lo scenario all’avanguardia aperto con questo evento, è terminato con la premiazione del fotografo che meglio ha rappresentato l’omofobia.
“ E’ necessario creare una rete di lavori permanenti” affermano alcuni studenti della facoltà di sociologia intervistati dopo l’iniziativa.
fonte http://www.radiocrc.com di Flora Frate
Il 19 e 20 Aprile si è tenuto il convegno sulla sessualità e diritti Lgbt alla libreria Brau, in piazza Bellini di Napoli.
L’incontro, diviso in 2 giornate di relazioni e approfondimenti con ricerche e workshop, ha visto la partecipazione dell’assessore alle pari opportunità Pina Tommasiello, di Mario Rusciano, Presidente del Polo delle Scienze Umane e Sociali, Enrica Amaturo, Direttore del Dipartimento di Sociologia, Gianfranco Pecchinenda, Preside della Facoltà di Sociologia, Università degli Studi di Napoli Federico II e tanti altri del mondo antirazziale e antiomofobico.
Anche il presidente della Repubblica Napolitano ha aderito con una lettera di condivisone dei temi trattati scusandosi di non essere potuto venire a Napoli per l’iniziativa.
Al tavolo dei relatori si sono succeduti Amalia Caputo, docente della facoltà di sociologia, il professor Lello Savonardo, docente della cattedra di linguaggi e nuovi media alla facoltà di sociologia di Napoli e Coordinatore Osservatorio Giovani, Annamaria Zaccaria, docente della facoltà di sociologia, e molti interventi, come quello di Carlo Cremona, presidente dell’associazione I-ken.
Non poteva mancare su questi temi la Cgil Napoli, con la sua massima rappresentanza espressa da Federico Libertino, segretario generale della Camera del lavoro di Napoli.
Diversi studiosi locali e nazionali hanno affrontato la declinazione omossessuale e i diritti che ivi ne discendono e l’iniziativa è stata un occasione importante nonchè essenziale per educare e indottrinare la cittadinanza e gli innumerevoli studenti presenti . “ Finalmente la sociologia ha sdoganato il paradigma chiuso tra le mura della psicologia e della medicina” cosi esordisce Fabio Corbisiero nell’apertura dei lavori.
La seconda giornata ha riguardato le politiche di servizio locale di inclusione sociale degli lgbt, il tema dell’omogenetorialità e infine il linguaggio con cui vengono definiti gli omossessuali.
“ È complesso definire questa realtà, ma è necessario farlo per attivare una serie di interventi in grado di realizzare politiche attive, contro l’omofobia e che vadano in direzione della tutela dei diritti dei gay trans e lesbiche” cosi continua il prof Corbisiero, accompagnando la successione degli interventi.
Ai tavoli ha partecipato il sindaco Luigi De Magistris segnando una forte vicinanza del comune di Napoli agli studi e ai temi trattati. “sin dall’inizio dell’insediamento di questa amministrazione, si è consolidato un dialogo che adesso è un dialogo istituzionale cosi esordisce il sindaco di Napoli e continua ricordando che”la costituzione repubblicana non è vecchia e non va cambiata, va invece attuata e uno degli articoli ancora molto lontano dall’essere attuati è l’articolo 3″ e aggiunge “è vero che in alcuni casi c’è bisogno della legge nazionale ma laddove non c’è la legge si può intervenire a mio avviso occupando con provvedimenti amministrativi un vuoto legislativo; in questo senso “il registro delle unioni civili produrrà degli effetti molto importanti per l’accesso ad una serie di diritti”.
Una delle più grandi forme di discriminazioni, che oggi la società assume è l’omofobia, legata all’omosessualità.
Come rappresentante della facoltà di sociologia in senato accademico, affermo con assoluta veridicità e consapevolezza che i workshop tematici e le relazioni presentate sono stati apprezzati e graditi da tutta la platea studentesca che ha partecipato, riconoscendone un alto valore e un forte impegno nella realizzazione della nuova società post moderna, fondata sui diritti, sui principi della democrazia e delle pari opportunità per tutti.
Lo scenario all’avanguardia aperto con questo evento, è terminato con la premiazione del fotografo che meglio ha rappresentato l’omofobia.
“ E’ necessario creare una rete di lavori permanenti” affermano alcuni studenti della facoltà di sociologia intervistati dopo l’iniziativa.
fonte http://www.radiocrc.com di Flora Frate
LGBT UNIONI CIVILI: PAOLA CONCIA (PD), DA FORUM FAMIGLIE INTIMIDAZIONE INACCETTABILE
“L’uscita del Forum delle Famiglie suona come una vera e propria intimidazione nei confronti del Parlamento, del tutto fuori luogo.
Sono ben quattro anni che aspettiamo di iniziare la discussione sulle proposte di legge in materia di coppie di fatto, bloccate in Commissione Giustizia”.Lo dichiara in una nota, Anna Paola Concia, deputata del Partito democratico.
“Quando si parla della vita delle persone non si possono stabilire gerarchie tra priorità, perché il compito della politica è quello di affrontare tutte le questioni. Occuparsi delle famiglie omosessuali non significa non occuparsi delle famiglie eterosessuali. Ma soprattutto il Forum delle famiglie dovrebbe capire, una volta per tutte, che i diritti delle persone Lgbt non tolgono niente a nessuno, ma semmai aggiungono civiltà all’intero paese e che i cittadini omosessuali sono cittadini italiani a tutti gli effetti”.
“Inoltre - prosegue Concia - le recenti pronunce della Corte Costituzionale, del Parlamento europeo e della Corte di Cassazione sono state molto chiare nell’evidenziare l’esistenza di un vuoto normativo inaccettabile per un paese civile ed europeo, qual è l’Italia”.
“Non mi pare infine - conclude la deputata del Pd - che il Forum delle Famiglie abbia fatto in questi anni comunicati così incisivi contro il Governo Berlusconi che ha, di fatto, azzerato tutte le politiche di sostegno alle famiglie. Mi sembra dunque evidente che il Forum si accanisce soltanto quando si parla di coppie omosessuali; consiglio loro di darsi una ricca calmata, perché è intenzione della Commissione Giustizia affrontare questo dibattito con estrema serenità e spirito costruttivo”.
fonte http://www.agenparl.it/
Sono ben quattro anni che aspettiamo di iniziare la discussione sulle proposte di legge in materia di coppie di fatto, bloccate in Commissione Giustizia”.Lo dichiara in una nota, Anna Paola Concia, deputata del Partito democratico.
“Quando si parla della vita delle persone non si possono stabilire gerarchie tra priorità, perché il compito della politica è quello di affrontare tutte le questioni. Occuparsi delle famiglie omosessuali non significa non occuparsi delle famiglie eterosessuali. Ma soprattutto il Forum delle famiglie dovrebbe capire, una volta per tutte, che i diritti delle persone Lgbt non tolgono niente a nessuno, ma semmai aggiungono civiltà all’intero paese e che i cittadini omosessuali sono cittadini italiani a tutti gli effetti”.
“Inoltre - prosegue Concia - le recenti pronunce della Corte Costituzionale, del Parlamento europeo e della Corte di Cassazione sono state molto chiare nell’evidenziare l’esistenza di un vuoto normativo inaccettabile per un paese civile ed europeo, qual è l’Italia”.
“Non mi pare infine - conclude la deputata del Pd - che il Forum delle Famiglie abbia fatto in questi anni comunicati così incisivi contro il Governo Berlusconi che ha, di fatto, azzerato tutte le politiche di sostegno alle famiglie. Mi sembra dunque evidente che il Forum si accanisce soltanto quando si parla di coppie omosessuali; consiglio loro di darsi una ricca calmata, perché è intenzione della Commissione Giustizia affrontare questo dibattito con estrema serenità e spirito costruttivo”.
fonte http://www.agenparl.it/
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Luciana Littizzetto vince il premio Dorian Gray del Torino Glbt Film Festival verrà premiata stasera alle 20
Luciana Littizzetto vince il premio Dorian Gray, istituito per il venticinquennale del Torino Glbt Film Festival.
La consegna all'attrice avverrà oggi martedì 24 aprile, ore 20, a Torino, nella Multisala Cinema Massimo (sala 1).
«Il premio “Dorian Gray” 2012 va a Luciana Littizzetto perché come attrice ha saputo con la sua ironia ribaltare i luoghi comuni sull’amore, sostenendo con impegno costante la causa dei diritti delle persone Glbt», la motivazione dell'assegnazione.
Il riconoscimento del Torino Glbt Film Festival - Da Sodoma a Gomorra, dopo James Ivory e Lindsay Kemp, va alla donna della nostra domenica sera.
E non solo. Luciana Littizzetto incontrerà la stampa il 24 aprile alle 11 sempre al Cinema Massimo.
Domani, lunedì 23 aprile, Brasile e Israele protagonisti a Torino con due film in concorso.
Melting Away di Doron Eran è la prima pellicola della storia del cinema israeliano in cui, con coraggio e senza retorica, si confrontano un personaggio transgender e la sua famiglia.
Assaf, protagonista del film, viene messo alla porta da suo padre dopo che questi aveva scoperto i suoi vestiti e accessori femminili.
Il ragazzo sparisce per quattro anni finché sua madre non lo ritrova, ma egli è divenuto Anna, e la malattia del padre, malato di cancro, può essere l’occasione per un riavvicinamento.
Dal Brasile A novela das 8 (Prime Time Soap) di Odilon Rocha, secondo lungometraggio in concorso in programma lunedì sera. Il regista, che incontrerà il pubblico martedì 24 aprile alle ore 11,30 presso l’Auditorium multimediale Guido Quazza dell’Università di Torino, mette in scena un intenso melò congegnato sugli stilemi della soap opera, che racconta “la meglio gioventù” nel Brasile del 1978, dove giovani idealisti si muovono sotto il totalitarismo.
fonte di Redazione Cinquew.it, www.tglff.com
La consegna all'attrice avverrà oggi martedì 24 aprile, ore 20, a Torino, nella Multisala Cinema Massimo (sala 1).
«Il premio “Dorian Gray” 2012 va a Luciana Littizzetto perché come attrice ha saputo con la sua ironia ribaltare i luoghi comuni sull’amore, sostenendo con impegno costante la causa dei diritti delle persone Glbt», la motivazione dell'assegnazione.
Il riconoscimento del Torino Glbt Film Festival - Da Sodoma a Gomorra, dopo James Ivory e Lindsay Kemp, va alla donna della nostra domenica sera.
E non solo. Luciana Littizzetto incontrerà la stampa il 24 aprile alle 11 sempre al Cinema Massimo.
Domani, lunedì 23 aprile, Brasile e Israele protagonisti a Torino con due film in concorso.
Melting Away di Doron Eran è la prima pellicola della storia del cinema israeliano in cui, con coraggio e senza retorica, si confrontano un personaggio transgender e la sua famiglia.
Assaf, protagonista del film, viene messo alla porta da suo padre dopo che questi aveva scoperto i suoi vestiti e accessori femminili.
Il ragazzo sparisce per quattro anni finché sua madre non lo ritrova, ma egli è divenuto Anna, e la malattia del padre, malato di cancro, può essere l’occasione per un riavvicinamento.
Dal Brasile A novela das 8 (Prime Time Soap) di Odilon Rocha, secondo lungometraggio in concorso in programma lunedì sera. Il regista, che incontrerà il pubblico martedì 24 aprile alle ore 11,30 presso l’Auditorium multimediale Guido Quazza dell’Università di Torino, mette in scena un intenso melò congegnato sugli stilemi della soap opera, che racconta “la meglio gioventù” nel Brasile del 1978, dove giovani idealisti si muovono sotto il totalitarismo.
fonte di Redazione Cinquew.it, www.tglff.com
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Lgbt: “In Calabria i gay sono pochissimi, sono tutti al nord” dice un deputato della Repubblica
Ci serviva un po’ di sprint per iniziare la settimana, non trovate?
Ci aiuta in questo senso Elio Vittorio Belcastro (in foto), coordinatore regionale di Noi Sud in Calabria e vice Segretario Nazionale dello stesso partito, nonché deputato della Repubblica e già Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del Governo Berlusconi IV.
Dunque, Belcastro ha detto (ai soliti microfoni del solito Klaus Davi):
"In Calabria i gay sono pochissimi, ce ne sono molti di meno rispetto al Nord. L’omosessualità è molto più diffusa sopra il Po. L’uomo calabrese, e meridionale in genere, vuole farsi sentire essendo uomo nel vero senso della parola. È un vero maschio. Al Nord, purtroppo, hanno questo complesso che scaturisce dal fatto che i meridionali fanno il loro dovere, anche più di buona parte della Padania. Questa scarsezza di virilità dei settentrionali si vede anche dai dati. Se non ci fossero stati e non ci fossero i meridionali al Nord, la differenza si vedrebbe anche dalla natalità. Sono stati i meridionali a tutelare le nascite e a supplire ad una certa pigrizia del maschio nordico. Anche nell’aspetto fisico non c’è dubbio che l’uomo del Sud si presenti come più maschio. Parlo per me, ma parlo anche per tanti amici: noi parliamo poco, ma facciamo i fatti. Non è un caso che per noi il Nord abbia sempre rappresentato una riserva di caccia importante."
I gay non sono veri uomini; il maschio del sud è focoso mentre quello del nord è freddo; i veri maschi sono quelli che mettono incinta le donne, senza fare tante storie; eccetera, eccetera… Un bel concentrato di luoghi comuni e stupidaggini, non trovate?
fonte http://www.queerblog.it Foto | Noi Sud
Ci aiuta in questo senso Elio Vittorio Belcastro (in foto), coordinatore regionale di Noi Sud in Calabria e vice Segretario Nazionale dello stesso partito, nonché deputato della Repubblica e già Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del Governo Berlusconi IV.
Dunque, Belcastro ha detto (ai soliti microfoni del solito Klaus Davi):
"In Calabria i gay sono pochissimi, ce ne sono molti di meno rispetto al Nord. L’omosessualità è molto più diffusa sopra il Po. L’uomo calabrese, e meridionale in genere, vuole farsi sentire essendo uomo nel vero senso della parola. È un vero maschio. Al Nord, purtroppo, hanno questo complesso che scaturisce dal fatto che i meridionali fanno il loro dovere, anche più di buona parte della Padania. Questa scarsezza di virilità dei settentrionali si vede anche dai dati. Se non ci fossero stati e non ci fossero i meridionali al Nord, la differenza si vedrebbe anche dalla natalità. Sono stati i meridionali a tutelare le nascite e a supplire ad una certa pigrizia del maschio nordico. Anche nell’aspetto fisico non c’è dubbio che l’uomo del Sud si presenti come più maschio. Parlo per me, ma parlo anche per tanti amici: noi parliamo poco, ma facciamo i fatti. Non è un caso che per noi il Nord abbia sempre rappresentato una riserva di caccia importante."
I gay non sono veri uomini; il maschio del sud è focoso mentre quello del nord è freddo; i veri maschi sono quelli che mettono incinta le donne, senza fare tante storie; eccetera, eccetera… Un bel concentrato di luoghi comuni e stupidaggini, non trovate?
fonte http://www.queerblog.it Foto | Noi Sud
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Lgbt: Danza Eventi Roma "Serata Maurice Béjart" al Teatro dell' Opera dal 2 al 6 maggio
Uno spettacolo che rende omaggio a uno dei più grandi coreografi del Novecento.
Nato a Marsiglia nel 1927 e morto a Losanna nel 2007, Maurice Béjart ha dato un nuovo vigore alla danza maschile, esigendo dai suoi interpreti una perfetta padronanza della danza accademica e una grande capacità di adattamento alle correnti neoclassiche.
Fedele ad un'idea di spettacolo globale, le sue opere mescolano l'universo musicale, lirico, teatrale e coreografico mettendo in evidenza le qualità individuali dei solisti, esigendo allo stesso tempo il massimo dai movimenti d'insieme.
Le tematiche affrontate da Béjart sono spesso universali e toccano anche grandi problemi dell'attualità come l'Aids o l'ecologia.
Symphonie pour un homme seul (1955), (Sinfonia per un uomo solo), è il primo capolavoro di Béjart e incarna con un'autorità allucinante l'uomo errante in un universo brulicante e ostile dal quale spunta improvvisamente una donna dall'erotismo aggressivo, l'egocentrismo morbido, la selvatichezza voluttuosa.
Il protagonista viene interpretato dalla grande étoile dell'Opera di Parigi Nicolas Le Riche, impegnato a dare una forma virtuosa alla schizofrenia, a una follia crescente attraverso la sublimazione, aggrappandosi ad una corda (dinamica ascensionale, una costante bejartiana).
In questo balletto sono caratteristiche essenziali la brutalità degli accenti, gli enchaînement inaspettati, la ricerca parossistica dell'en dehors, la mescolanza del vocabolario classico e moderno, la stretta coesione tra il gesto drammatico, il ritmo e il suono.
In Gaîté parisienne, invece, il ballerino italiano Alessandro Riga interpreta una sorta di alter ego del coreografo francese, un incrocio fra se stesso e i diari della vita del compositore ottocentesco Jacques Offenbach. Racconta la storia di un giovane che arriva a Parigi per studiare danza. Là incontra un professore che, al contempo, lo adora e sottomette, portandolo a rifugiarsi continuamente con la fantasia in un universo onirico popolato di strani personaggi.
LA SERATA:
Ce que Maurice me dit
di Micha van Hoecke
Musica di Pierre Henry, Johann Sebastian Bach
con la partecipazione degli Allievi della Scuola di Ballo del Teatro diretta da Laura Comi
Duo d’Eden
Coreografia e montaggio musicale Maguy Marin
Symphonie pour un homme seul
Musica di Pierre Henry, Pierre Schaeffer
Coreografia Maurice Béjart
Gaîté parisienne (suite)
Musica di Jacques Offenbach
Coreografia Maurice Béjart
Direttore Nir Kabaretti
Interpreti Clairemarie Osta, Nicolas Le Riche, Alessandro Riga
Orchestra e Corpo di Ballo del Teatro dell'Opera di Roma
fonte http://www.teatrailer.it
Nato a Marsiglia nel 1927 e morto a Losanna nel 2007, Maurice Béjart ha dato un nuovo vigore alla danza maschile, esigendo dai suoi interpreti una perfetta padronanza della danza accademica e una grande capacità di adattamento alle correnti neoclassiche.
Fedele ad un'idea di spettacolo globale, le sue opere mescolano l'universo musicale, lirico, teatrale e coreografico mettendo in evidenza le qualità individuali dei solisti, esigendo allo stesso tempo il massimo dai movimenti d'insieme.
Le tematiche affrontate da Béjart sono spesso universali e toccano anche grandi problemi dell'attualità come l'Aids o l'ecologia.
Symphonie pour un homme seul (1955), (Sinfonia per un uomo solo), è il primo capolavoro di Béjart e incarna con un'autorità allucinante l'uomo errante in un universo brulicante e ostile dal quale spunta improvvisamente una donna dall'erotismo aggressivo, l'egocentrismo morbido, la selvatichezza voluttuosa.
Il protagonista viene interpretato dalla grande étoile dell'Opera di Parigi Nicolas Le Riche, impegnato a dare una forma virtuosa alla schizofrenia, a una follia crescente attraverso la sublimazione, aggrappandosi ad una corda (dinamica ascensionale, una costante bejartiana).
In questo balletto sono caratteristiche essenziali la brutalità degli accenti, gli enchaînement inaspettati, la ricerca parossistica dell'en dehors, la mescolanza del vocabolario classico e moderno, la stretta coesione tra il gesto drammatico, il ritmo e il suono.
In Gaîté parisienne, invece, il ballerino italiano Alessandro Riga interpreta una sorta di alter ego del coreografo francese, un incrocio fra se stesso e i diari della vita del compositore ottocentesco Jacques Offenbach. Racconta la storia di un giovane che arriva a Parigi per studiare danza. Là incontra un professore che, al contempo, lo adora e sottomette, portandolo a rifugiarsi continuamente con la fantasia in un universo onirico popolato di strani personaggi.
LA SERATA:
Ce que Maurice me dit
di Micha van Hoecke
Musica di Pierre Henry, Johann Sebastian Bach
con la partecipazione degli Allievi della Scuola di Ballo del Teatro diretta da Laura Comi
Duo d’Eden
Coreografia e montaggio musicale Maguy Marin
Symphonie pour un homme seul
Musica di Pierre Henry, Pierre Schaeffer
Coreografia Maurice Béjart
Gaîté parisienne (suite)
Musica di Jacques Offenbach
Coreografia Maurice Béjart
Direttore Nir Kabaretti
Interpreti Clairemarie Osta, Nicolas Le Riche, Alessandro Riga
Orchestra e Corpo di Ballo del Teatro dell'Opera di Roma
fonte http://www.teatrailer.it
Lgbt: 27° Festival Torino Arisa e Chiara Francini illuminano l'inaugurazione del ToGay
Trionfale avvio del 27° Festival "Da Sodoma a Hollywood" con sala stracolma e significativo discorso del sindaco Fassino.
Applausi per Arisa, Chiara Francini e la commedia drammatica "Time To Spare".
Magnifica Arisa. È stato un trionfo il vero e proprio concerto con cui la cantante potentina-genovese ha inaugurato la 27esima edizione del Torino GLBT Film Festival "Da Sodoma a Hollywood" nella stracolma sala 6 dell’UCI Cinemas al Lingotto.
Un irresistibile show swingante e informale, in cui la funambolica Arisa, autodefinitasi "un Puffo dentro a una gnocca", scherza ironica con gli spettatori e il valente pianista Giuseppe Barbera, interrompe una canzone e la riprende, innesta l’ormai sacrale "Tanti auguri" della Carrà e Rettore col suo malizioso "Cobra" facendole sue, chiude in crescendo con una rasserenante "Pace" per spazzare via l’eco malinconica della sanremese "La notte", splendida e insinuante.
"Sono felicissima di essere qui, io vado dove c’è amore - ha spiegato al pubblico -. Una mia amica mi ha raccontato di essersi innamorata per la prima volta di una donna a 45 anni, non si può dire dove va la vita... Io lesbica? No way!".
In tono con la riuscita serata anche il brio effervescente dell’attrice toscana Chiara Francini che è salita sul palco col curatore della programmazione Angelo Acerbi in sandali e calzini bianchi come i protagonisti etero della nuova, spassosa sigla del festival.
La simpatica "discolaccia-toscanaccia" testimonial 2012 per la campagna mondiale uomo di Dolce & Gabbana, di cui si è vista un’esauriente clip con il suo excursus cinematografico (ha anche recitato con Spike Lee in "Miracolo a Sant’Anna"), ha letto un bizzarro zibaldone con i motivi per cui "vorrebbe essere un ragazzo gay", tra cui: "sarei stata un adolescente omosessuale senza brufoli perché avrei saputo coprirli col fondotinta".
Il discorso più significativo è stato del sindaco Piero Fassino: "Siamo felici e orgogliosi di dare un contributo a fondare una società che rispetti e riconosca i diritti di ciascuno nelle proprie scelte di vita. Il ruolo delle istituzioni è anche quello di promuovere iniziative che vadano in questo senso: noi riconosciamo l’investimento nella cultura e attestiamo il valore etico e culturale di questo festival".
È seguita la commedia drammatica senza infamia e senza lode "Alle tijd" ("Tempo da risparmiare") di Job Gosschalk, coproduzione belga e olandese su un orsone quarantenne, Maarten (Paul de Leeuw), insegnante di musica a vispi bambinelli, nella cui vita irrompe l’avvenente Arthur (Alwin Pulinckx), confuso però sulla propria sessualità. Quando la sorella Molly (Karina Smulders), convivente con Marteen, decide di andare a vivere col fidanzato attore di teatro che desidera sposarla e Arthur pensa di stabilirsi a casa di Maarten, gli equilibri esistenziali del gruppo avranno un deciso scossone, tanto più che Maarten scopre il futuro cognato baciarsi con un’altra ragazza.
Gradevole e ritmato nella prima parte, in cui emerge un messaggio positivo su come sia necessario adeguarsi in maniera elastica alle nuove forme di famiglia allargata indipendentemente dai rapporti di sangue - nella casa con giardino vive quasi in pianta stabile un’amica cinquantenne convinta di essere destinata a rimanere sola - subisce una brusca virata verso un dramma ospedaliero più convenzionale in cui il solo elemento innovativo è una doppia paternità maschile in cui i due papà non sono però gay ma possibili padri naturali dello stesso bambino.
Applausi in sala
fonte http://www.gay.it/ di Roberto Schinardi
Applausi per Arisa, Chiara Francini e la commedia drammatica "Time To Spare".
Magnifica Arisa. È stato un trionfo il vero e proprio concerto con cui la cantante potentina-genovese ha inaugurato la 27esima edizione del Torino GLBT Film Festival "Da Sodoma a Hollywood" nella stracolma sala 6 dell’UCI Cinemas al Lingotto.
Un irresistibile show swingante e informale, in cui la funambolica Arisa, autodefinitasi "un Puffo dentro a una gnocca", scherza ironica con gli spettatori e il valente pianista Giuseppe Barbera, interrompe una canzone e la riprende, innesta l’ormai sacrale "Tanti auguri" della Carrà e Rettore col suo malizioso "Cobra" facendole sue, chiude in crescendo con una rasserenante "Pace" per spazzare via l’eco malinconica della sanremese "La notte", splendida e insinuante.
"Sono felicissima di essere qui, io vado dove c’è amore - ha spiegato al pubblico -. Una mia amica mi ha raccontato di essersi innamorata per la prima volta di una donna a 45 anni, non si può dire dove va la vita... Io lesbica? No way!".
In tono con la riuscita serata anche il brio effervescente dell’attrice toscana Chiara Francini che è salita sul palco col curatore della programmazione Angelo Acerbi in sandali e calzini bianchi come i protagonisti etero della nuova, spassosa sigla del festival.
La simpatica "discolaccia-toscanaccia" testimonial 2012 per la campagna mondiale uomo di Dolce & Gabbana, di cui si è vista un’esauriente clip con il suo excursus cinematografico (ha anche recitato con Spike Lee in "Miracolo a Sant’Anna"), ha letto un bizzarro zibaldone con i motivi per cui "vorrebbe essere un ragazzo gay", tra cui: "sarei stata un adolescente omosessuale senza brufoli perché avrei saputo coprirli col fondotinta".
Il discorso più significativo è stato del sindaco Piero Fassino: "Siamo felici e orgogliosi di dare un contributo a fondare una società che rispetti e riconosca i diritti di ciascuno nelle proprie scelte di vita. Il ruolo delle istituzioni è anche quello di promuovere iniziative che vadano in questo senso: noi riconosciamo l’investimento nella cultura e attestiamo il valore etico e culturale di questo festival".
È seguita la commedia drammatica senza infamia e senza lode "Alle tijd" ("Tempo da risparmiare") di Job Gosschalk, coproduzione belga e olandese su un orsone quarantenne, Maarten (Paul de Leeuw), insegnante di musica a vispi bambinelli, nella cui vita irrompe l’avvenente Arthur (Alwin Pulinckx), confuso però sulla propria sessualità. Quando la sorella Molly (Karina Smulders), convivente con Marteen, decide di andare a vivere col fidanzato attore di teatro che desidera sposarla e Arthur pensa di stabilirsi a casa di Maarten, gli equilibri esistenziali del gruppo avranno un deciso scossone, tanto più che Maarten scopre il futuro cognato baciarsi con un’altra ragazza.
Gradevole e ritmato nella prima parte, in cui emerge un messaggio positivo su come sia necessario adeguarsi in maniera elastica alle nuove forme di famiglia allargata indipendentemente dai rapporti di sangue - nella casa con giardino vive quasi in pianta stabile un’amica cinquantenne convinta di essere destinata a rimanere sola - subisce una brusca virata verso un dramma ospedaliero più convenzionale in cui il solo elemento innovativo è una doppia paternità maschile in cui i due papà non sono però gay ma possibili padri naturali dello stesso bambino.
Applausi in sala
fonte http://www.gay.it/ di Roberto Schinardi
Lgbt: Cher con pettinatura afro anni '70 alla premiazione del figlio trans, ai Glaad Awards
La cantante ha fatto un'apparizione a sorpresa, e ad effetto, ai Glaad Awards
Non si può certo dire che Cher non ami le entrate ad effetto.
E ancora una volta ha rubato la scena a tutti, lo scorso week end, nel corso dei premi Glaad (Gay and Lesbian Alliance Against Defamation), consegnati a Los Angeles.
Bellissima e molto sporty per i suoi 65 anni, la diva statunitense ha sfoggiato un enorme parrucca nera di capelli frisé in puro stile afro anni '70.
Tra i premiati della serata c'era anche suo figlio Chaz Bono, noto transgender e attivista per i diritti dei gay. Chaz (nato Chastity, unica figlia di Cher e dell'ex marito Sonny Bono) ha ricevuto un riconoscimento per il suo documentario Becoming Chaz, che racconta il lungo e doloroso processo intrapreso per il cambio di sesso.
Cher è intervenuta a sorpresa in supporto del figlio, molto emozionato dall'andamento dell'intera serata. La celebre cantante americana, dopo le iniziali perplessità, è diventata una grande sostenitrice della scelta di vita del figlio e attivista pro gay lei stessa.
Alla cerimonia era presente anche Mary Bono Mack, deputata al congresso e vedova del padre di Chaz, anch'essa grande supporter del figliastro. Insomma, i Glaad Awards sono diventati un 'affare di famiglia'.
fonte http://musica.virgilio.it/
Non si può certo dire che Cher non ami le entrate ad effetto.
E ancora una volta ha rubato la scena a tutti, lo scorso week end, nel corso dei premi Glaad (Gay and Lesbian Alliance Against Defamation), consegnati a Los Angeles.
Bellissima e molto sporty per i suoi 65 anni, la diva statunitense ha sfoggiato un enorme parrucca nera di capelli frisé in puro stile afro anni '70.
Tra i premiati della serata c'era anche suo figlio Chaz Bono, noto transgender e attivista per i diritti dei gay. Chaz (nato Chastity, unica figlia di Cher e dell'ex marito Sonny Bono) ha ricevuto un riconoscimento per il suo documentario Becoming Chaz, che racconta il lungo e doloroso processo intrapreso per il cambio di sesso.
Cher è intervenuta a sorpresa in supporto del figlio, molto emozionato dall'andamento dell'intera serata. La celebre cantante americana, dopo le iniziali perplessità, è diventata una grande sostenitrice della scelta di vita del figlio e attivista pro gay lei stessa.
Alla cerimonia era presente anche Mary Bono Mack, deputata al congresso e vedova del padre di Chaz, anch'essa grande supporter del figliastro. Insomma, i Glaad Awards sono diventati un 'affare di famiglia'.
fonte http://musica.virgilio.it/
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Lgbt: La Svezia introduce un pronome neutro contro le discriminazioni di genere
La Svezia è sempre stata all'avanguardia nei diritti sociali e di genere.
Da ormai qualche anno i loro negozi di abbigliamento hanno eliminato la distinzione fra i reparti "uomo" e "donna" e i loro giocattoli non hanno più un target maschile o femminile determinato: ognuno è libero di acquistare ciò che più gli pare senza che il prodotto in sé racchiuda una distinzione di sesso.
Data per assodata la rivoluzione culturale, gli svedesi hanno deciso di abbattere anche il muro linguistico, i cui pronomi sino ad oggi sottintendevano necessariamente una distinzione tra generi.
Nella versione online dell'Enciclopedia Nazionale è infatti comparso in questi giorni il termine "hen", un pronome personale neutro che può essere utilizzato al posto di lui ("han") e lei ("hon").
Il termine era già in uso in ambienti femministi e omosessuali e la sua introduzione nella lingua ufficiale venne proposta già nel 1994 dallo studioso Hans Karlgren.
fonte http://gayburg.blogspot.it/
Da ormai qualche anno i loro negozi di abbigliamento hanno eliminato la distinzione fra i reparti "uomo" e "donna" e i loro giocattoli non hanno più un target maschile o femminile determinato: ognuno è libero di acquistare ciò che più gli pare senza che il prodotto in sé racchiuda una distinzione di sesso.
Data per assodata la rivoluzione culturale, gli svedesi hanno deciso di abbattere anche il muro linguistico, i cui pronomi sino ad oggi sottintendevano necessariamente una distinzione tra generi.
Nella versione online dell'Enciclopedia Nazionale è infatti comparso in questi giorni il termine "hen", un pronome personale neutro che può essere utilizzato al posto di lui ("han") e lei ("hon").
Il termine era già in uso in ambienti femministi e omosessuali e la sua introduzione nella lingua ufficiale venne proposta già nel 1994 dallo studioso Hans Karlgren.
fonte http://gayburg.blogspot.it/
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lunedì 23 aprile 2012
Lgbt Toscana: L'assessore alla sanità Cristina Scaramuccia visita il consultorio trans "TransGenere" di Torre del Lago
Per la prima volta nella storia del consultorio Transgenere di Torre del Lago, una rappresentante del governo regionale si è recata in visita alla struttura.
Il consultorio TransGenere di Torre del Lago: "Felici della visita di Cristina Scaramuccia. Il nostro lavoro riconosciuto"
L'assessore alla Salute Cristina Scaramuccia è arrivata al consultorio questo pomeriggio alle 15, accolta dalla responsabile Regina Satariano e da tutto lo staff del consultorio.
"Una visita importante, di cui siamo felici - ha dichiarato Regina Satariano -. Fin dall'inizio l'assessore si è dimostrato molto sensibile alla tematica trans ed ha voluto approfondire alcuni aspetti che non conosceva per comprendere a fondo ogni sfaccettatura del nostro lavoro".
All'incontro erano presenti anche i rappresentanti della Asl 5 di Pisa e della Asl 12 di Viareggio alle quali il consultorio si appoggia per le questioni più prettamente mediche, non ultime le operazioni per la riassegnazione del genere.
"Abbiamo chiesto all'assessore Scaramuccia che la Regione si possa prendere l'impegno di dare delle linee guida alle Asl in modo che noi sappiamo di poter contare su un certo numero di interventi al mese - ha spiegato la Satariano -. Sarebbe molto importante per noi, per accompagnare al meglio le persone che si rivolgono a noi anche avendo punti di riferimento precisi come le date degli interventi".
La presenza dell'assessore, quindi, ha fatto da trait d'union tra il consultorio e gli operatori sanitari che dialogheranno in questo senso nei prossimi mesi.
Daniela Scaramuccia si è anche fatta portavoce dell'intera giunta nell'esprimere apprezzamento per il lavoro del consultorio di Torre del Lago, considerato un'esperienza di grande valore e importanza che, non a caso, la Regione Toscana finanzia e sostiene, e nel confermare l'impegno della Regione nel campo dei diritti delle persone lgbt.
"Il Consultorio – ha detto l’assessore Scaramuccia – rappresenta un modello di presa in carico di successo, perché mette al centro il paziente garantendo un’assistenza completa attraverso il ruolo proattivo e integrato dei servizi. La garanzia della presa in carico efficace di un bisogno complesso e difficile come quello che conduce alla transizione di genere, risiede infatti nella condivisione dell’approccio tra tutti i soggetti coinvolti, e nella fondamentale integrazione dal punto di vista sanitario tra le competenze della Asl 12 di Viareggio, che segue l’iter diagnostico, e quelle dell’Azienda Ospedaliera Pisana, che presiede al percorso chirurgico".
"Con il tempo, questa realtà sta acquistando sempre più valore e si sta radicando nel territorio - ha spiegato la responsabile del consultorio -. L'ultima soddisfazione, in ordine di tempo, è stata vedere una madre accompagnare il figlio 16enne e chiederci di aiutarlo. Una enorme responsabilità, ma anche un riconoscimento del lavoro svolto finora".
All'incontro era presente anche il sindaco di Viareggio Lunardini, mentre non ha potuto partecipare il presidente della Regione Enrico Rossi, trattenuto a Firenze da altri impegni.
"Ci è dispiaciuto non averlo con noi perché la sua presenza avrebbe significato molto sia dal punto di vista simbolico che concreto - ha spiegato Regina Satariano -. Ci ha comunque inviato una lettera in cui si scusava per l'assenza, ma ribadiva l'appoggio e il supporto della Regione ad un'esperienza che considera importante, insieme al patrocinio già annunciato per il Toscana Pride che si svolgerà a Viareggio il prossimo 7 luglio".
fonte http://www.gay.it
Il consultorio TransGenere di Torre del Lago: "Felici della visita di Cristina Scaramuccia. Il nostro lavoro riconosciuto"
L'assessore alla Salute Cristina Scaramuccia è arrivata al consultorio questo pomeriggio alle 15, accolta dalla responsabile Regina Satariano e da tutto lo staff del consultorio.
"Una visita importante, di cui siamo felici - ha dichiarato Regina Satariano -. Fin dall'inizio l'assessore si è dimostrato molto sensibile alla tematica trans ed ha voluto approfondire alcuni aspetti che non conosceva per comprendere a fondo ogni sfaccettatura del nostro lavoro".
All'incontro erano presenti anche i rappresentanti della Asl 5 di Pisa e della Asl 12 di Viareggio alle quali il consultorio si appoggia per le questioni più prettamente mediche, non ultime le operazioni per la riassegnazione del genere.
"Abbiamo chiesto all'assessore Scaramuccia che la Regione si possa prendere l'impegno di dare delle linee guida alle Asl in modo che noi sappiamo di poter contare su un certo numero di interventi al mese - ha spiegato la Satariano -. Sarebbe molto importante per noi, per accompagnare al meglio le persone che si rivolgono a noi anche avendo punti di riferimento precisi come le date degli interventi".
La presenza dell'assessore, quindi, ha fatto da trait d'union tra il consultorio e gli operatori sanitari che dialogheranno in questo senso nei prossimi mesi.
Daniela Scaramuccia si è anche fatta portavoce dell'intera giunta nell'esprimere apprezzamento per il lavoro del consultorio di Torre del Lago, considerato un'esperienza di grande valore e importanza che, non a caso, la Regione Toscana finanzia e sostiene, e nel confermare l'impegno della Regione nel campo dei diritti delle persone lgbt.
"Il Consultorio – ha detto l’assessore Scaramuccia – rappresenta un modello di presa in carico di successo, perché mette al centro il paziente garantendo un’assistenza completa attraverso il ruolo proattivo e integrato dei servizi. La garanzia della presa in carico efficace di un bisogno complesso e difficile come quello che conduce alla transizione di genere, risiede infatti nella condivisione dell’approccio tra tutti i soggetti coinvolti, e nella fondamentale integrazione dal punto di vista sanitario tra le competenze della Asl 12 di Viareggio, che segue l’iter diagnostico, e quelle dell’Azienda Ospedaliera Pisana, che presiede al percorso chirurgico".
"Con il tempo, questa realtà sta acquistando sempre più valore e si sta radicando nel territorio - ha spiegato la responsabile del consultorio -. L'ultima soddisfazione, in ordine di tempo, è stata vedere una madre accompagnare il figlio 16enne e chiederci di aiutarlo. Una enorme responsabilità, ma anche un riconoscimento del lavoro svolto finora".
All'incontro era presente anche il sindaco di Viareggio Lunardini, mentre non ha potuto partecipare il presidente della Regione Enrico Rossi, trattenuto a Firenze da altri impegni.
"Ci è dispiaciuto non averlo con noi perché la sua presenza avrebbe significato molto sia dal punto di vista simbolico che concreto - ha spiegato Regina Satariano -. Ci ha comunque inviato una lettera in cui si scusava per l'assenza, ma ribadiva l'appoggio e il supporto della Regione ad un'esperienza che considera importante, insieme al patrocinio già annunciato per il Toscana Pride che si svolgerà a Viareggio il prossimo 7 luglio".
fonte http://www.gay.it
Lgbt Firenze: Cinema, un pizzico di ‘queer’ all’Hong Kong Festival da oggi 23 aprile al cinema Odeon
Al via da oggi lunedì 23 aprile al cinema Odeon di Firenze l’Hong Kong Film Panorama 2012, il festival dedicato alla pellicole del paese orientale.
Una delle serate sarà dedicata alle tematiche lgbt, grazie alla collaborazione con il Florence Queer Festival, che ogni anno in autunno propone una selezione di film incentrati sul mondo gay, lesbico, bisex, transgender e queer.
Martedì 24 aprile alle ore 21.00 sarà proiettato About Love (2010).
Finanziato da uno dei produttori più commerciali di Hong Kong (Wong Jing), scritto da uan delle sceneggiatrici più impegnate (Yee Shan Yeung) e diretto da una regista da sempre sensibile a temi politici o sociali come Ann Hui questo film esplora da vicino l’amore e le sue conseguenze.
Ecco la trama:
"Macy e Anita si incontrano dopo anni di separazione a un seminario per donne incinte. Tra le due la fiamma è tutt’altro che estinta, ma ora ci sono di mezzo i futuri bambini, i padri degli stessi e un buon numero di altre complicazioni."
Per quanto riguarda l’intero Hong Kong Film Panorama, la novità di questa edizione è la collaborazione con il Jumping Frames che proporrà un programma realizzato in occasione del 15esimo anniversario della riunificazione di Hong Kong alla Cina: la retrospettiva “15 Years of Hong Kong Dance Video”; una selezione di opere create da registi e coreografi di Hong Kong degli ultimi 15 anni.
Biglietti: pomeriggio 4 euro; sera intero 7 euro, ridotto 5. Tutte le proiezioni sono in lingua originale con sottotitli in italiano e inglese. Programma completo sul sito di Odeon Cinema.
fonte http://florenzina.blogspot.it
Una delle serate sarà dedicata alle tematiche lgbt, grazie alla collaborazione con il Florence Queer Festival, che ogni anno in autunno propone una selezione di film incentrati sul mondo gay, lesbico, bisex, transgender e queer.
Martedì 24 aprile alle ore 21.00 sarà proiettato About Love (2010).
Finanziato da uno dei produttori più commerciali di Hong Kong (Wong Jing), scritto da uan delle sceneggiatrici più impegnate (Yee Shan Yeung) e diretto da una regista da sempre sensibile a temi politici o sociali come Ann Hui questo film esplora da vicino l’amore e le sue conseguenze.
Ecco la trama:
"Macy e Anita si incontrano dopo anni di separazione a un seminario per donne incinte. Tra le due la fiamma è tutt’altro che estinta, ma ora ci sono di mezzo i futuri bambini, i padri degli stessi e un buon numero di altre complicazioni."
Per quanto riguarda l’intero Hong Kong Film Panorama, la novità di questa edizione è la collaborazione con il Jumping Frames che proporrà un programma realizzato in occasione del 15esimo anniversario della riunificazione di Hong Kong alla Cina: la retrospettiva “15 Years of Hong Kong Dance Video”; una selezione di opere create da registi e coreografi di Hong Kong degli ultimi 15 anni.
Biglietti: pomeriggio 4 euro; sera intero 7 euro, ridotto 5. Tutte le proiezioni sono in lingua originale con sottotitli in italiano e inglese. Programma completo sul sito di Odeon Cinema.
fonte http://florenzina.blogspot.it
Lgbt: Il matrimonio fa bene alla salute delle coppie anche quelle gay
Il matrimonio è una manna per la salute.
Ci sono tante teorie che riguardano il benessere del corpo e l’unione coniugale.
Secondo quanto ha scoperto una nuova ricerca della Columbia University Mailman School of Public Health, vivere insieme legalizzando la propria scelta fa molto bene, non solo alle coppie etero, ma anche a quelle gay (che hanno numerose difficoltà a realizzare i loro sogni romantici soprattutto nel nostro paese).
Alcuni studi del passato avevano mostrato come gli uomini gay abbiano più probabilità di soffrire di depressione rispetto agli uomini etero, questo perché il senso di discriminazione e di esclusione sicuramente non aiutano la serenità delle persone.
L’amore è una grande emozione, ma solo se viene vissuta.
È una realtà non solo italiana, pensate che gli Stati Uniti sono solo sei gli Stati in cui sono consentiti i matrimoni.
Mark Hatzenbuehler, che ha condotto lo studio, ha dichiarato: “I nostri risultati suggeriscono che la rimozione di queste barriere migliora la salute di uomini gay e bisessuali.
Il matrimonio può produrre benefici per la salute pubblica, riducendo l’insorgenza dello stress”. Pensiamo quindi all’amore come a una medicina per il cuore e per l’anima.
Per giungere a questa tesi sono state esaminate le domande di assistenza medica e psichiatrica di 1.211 uomini gay nei 12 mesi precedenti l’approvazione dei matrimoni gay nello Stato di Boston e nei 12 mesi successivi: c’è stata una riduzione di visite e di disturbi tipici dello stress, come l’ipertensione o la depressione.
fonte http://coppia.pourfemme.it
Ci sono tante teorie che riguardano il benessere del corpo e l’unione coniugale.
Secondo quanto ha scoperto una nuova ricerca della Columbia University Mailman School of Public Health, vivere insieme legalizzando la propria scelta fa molto bene, non solo alle coppie etero, ma anche a quelle gay (che hanno numerose difficoltà a realizzare i loro sogni romantici soprattutto nel nostro paese).
Alcuni studi del passato avevano mostrato come gli uomini gay abbiano più probabilità di soffrire di depressione rispetto agli uomini etero, questo perché il senso di discriminazione e di esclusione sicuramente non aiutano la serenità delle persone.
L’amore è una grande emozione, ma solo se viene vissuta.
È una realtà non solo italiana, pensate che gli Stati Uniti sono solo sei gli Stati in cui sono consentiti i matrimoni.
Mark Hatzenbuehler, che ha condotto lo studio, ha dichiarato: “I nostri risultati suggeriscono che la rimozione di queste barriere migliora la salute di uomini gay e bisessuali.
Il matrimonio può produrre benefici per la salute pubblica, riducendo l’insorgenza dello stress”. Pensiamo quindi all’amore come a una medicina per il cuore e per l’anima.
Per giungere a questa tesi sono state esaminate le domande di assistenza medica e psichiatrica di 1.211 uomini gay nei 12 mesi precedenti l’approvazione dei matrimoni gay nello Stato di Boston e nei 12 mesi successivi: c’è stata una riduzione di visite e di disturbi tipici dello stress, come l’ipertensione o la depressione.
fonte http://coppia.pourfemme.it
Lgbt Foggia: Domani 24 aprile, inaugurazione della Caffetteria-Libreria "Tolleranza Zero" madrina Vladimir Luxuria
Inaugurerà il 24 aprile alle ore 18.00 la Caffetteria-Libreria "Tolleranza Zero", e lo farà con una madrina d'eccezione: Vladimir Luxuria.
Specializzata in cultura alternativa e GLBT, Tolleranza Zero rappresenterà un punto d´incontro, dibattito e crescita; un ambiente sereno e famigliare, più simile ad un salotto che ad un semplice bar, in cui stimolare la convivenza e l´apertura reciproca, superando pregiudizi e paure.
Il locale è sito in Via Ciampoli, 3 (Rione Martucci, nei pressi delle Poste).
Per maggiori informazioni visitate il sito www.tolleranzazeroglbt.it
o la pagina Facebook dell'evento http://www.facebook.com/events/419557121406234/
ore 18.00: Apertura al pubblico
ore 19.30: Conferenza con Vladimir Luxuria
ore 21.00: concerto "Soap Trip" (Marta dell'Anno e Natale La Riccia: violino elettrico, loopstation, pedaliera per chitarra, voce, percussioni. Due persone.)
fonte http://www.tolleranzazeroglbt.it di Marta Manna & Davide Clara
Specializzata in cultura alternativa e GLBT, Tolleranza Zero rappresenterà un punto d´incontro, dibattito e crescita; un ambiente sereno e famigliare, più simile ad un salotto che ad un semplice bar, in cui stimolare la convivenza e l´apertura reciproca, superando pregiudizi e paure.
Il locale è sito in Via Ciampoli, 3 (Rione Martucci, nei pressi delle Poste).
Per maggiori informazioni visitate il sito www.tolleranzazeroglbt.it
o la pagina Facebook dell'evento http://www.facebook.com/events/419557121406234/
ore 18.00: Apertura al pubblico
ore 19.30: Conferenza con Vladimir Luxuria
ore 21.00: concerto "Soap Trip" (Marta dell'Anno e Natale La Riccia: violino elettrico, loopstation, pedaliera per chitarra, voce, percussioni. Due persone.)
fonte http://www.tolleranzazeroglbt.it di Marta Manna & Davide Clara
Lgbt: Foggia gay “città modello per le altre?”
“A volte, e solo a volte, ripensiamo all’adolescenza di nostro figlio con amarezza e sofferenza. Appaiono nitide solo immagini molto dolorose: derisioni ed aggressioni fisiche e verbali gratuite.
Ogni volta che nostro figlio ci chiedeva il perché di tutto questo, i nostri sguardi rimanevano immersi gli uni negli altri senza poter trovare una plausibile risposta”.
Con le toccanti parole di Maria e Tonino, si conclude il vivace ritratto di una sorprendente Foggia LGBT (lesbica, gay, bisessuale e transgender) scritto da Gianfranco Meneo (fondatore di Arcigay Foggia Le Bigotte) per ilGrandeColibri.com (http://www.ilgrandecolibri.com/2012/04/foggia-gay-bonifichiamo-la-citta.html).
La città si candida a diventare un modello per tutte le realtà urbane di medie dimensioni del Sud Italia, grazie all’impegno di attivisti testardi e animati dal “desiderio di credere in una Foggia ‘buona’, che ama leggere, confrontarsi, capire.
E che è pronta a rispondere positivamente a nuovi stimoli” e all’apertura di nuovi spazi (il circolo Arcigay, la caffetteria-libreria Tolleranza Zero, gli eventi della libreria Ubik…).
“Prima di tutto è una sfida stimolante contro il luogo comune che vede la nostra come una città morta e nostalgica, in grado di entusiasmarsi solo per Zeman e per il ricordo del Foggia in seria A.
Vedere una risposta positiva e capire che vivi in una città diversa da quella che ti dipingono riempie di soddisfazioni”.
fonte http://www.statoquotidiano.it
Ogni volta che nostro figlio ci chiedeva il perché di tutto questo, i nostri sguardi rimanevano immersi gli uni negli altri senza poter trovare una plausibile risposta”.
Con le toccanti parole di Maria e Tonino, si conclude il vivace ritratto di una sorprendente Foggia LGBT (lesbica, gay, bisessuale e transgender) scritto da Gianfranco Meneo (fondatore di Arcigay Foggia Le Bigotte) per ilGrandeColibri.com (http://www.ilgrandecolibri.com/2012/04/foggia-gay-bonifichiamo-la-citta.html).
La città si candida a diventare un modello per tutte le realtà urbane di medie dimensioni del Sud Italia, grazie all’impegno di attivisti testardi e animati dal “desiderio di credere in una Foggia ‘buona’, che ama leggere, confrontarsi, capire.
E che è pronta a rispondere positivamente a nuovi stimoli” e all’apertura di nuovi spazi (il circolo Arcigay, la caffetteria-libreria Tolleranza Zero, gli eventi della libreria Ubik…).
“Prima di tutto è una sfida stimolante contro il luogo comune che vede la nostra come una città morta e nostalgica, in grado di entusiasmarsi solo per Zeman e per il ricordo del Foggia in seria A.
Vedere una risposta positiva e capire che vivi in una città diversa da quella che ti dipingono riempie di soddisfazioni”.
fonte http://www.statoquotidiano.it
27 TORINO GLBT FILM FESTIVAL: QUINTO GIORNO
STASERA I FILM “A NOVELA DAS 8” E “MELTING AWAY”. INOLTRE LAURA VALLE PRESENTA IL MEDIOMETRAGGIO “L’ALTRA METÀ DEL CIELO… CONTINUA”
Penultimo giorno di proiezioni al 27esimo Torino GLBT Film Festival.
Questa sera saranno presentati altri due film che concorrono al premio finale nella sezione lungometraggi. Si tratta di “A novela das 8 (Prime Time Soap)” di Odilon Rocha e “Melting Away” di Doron Eran.
Due film diversi proveniente da due parti del mondo totalmente differenti. Il primo film “A novela das 8” ci racconta del Brasile dell’anno 1978, quando, durante la dittatura militare, il paese è condizionato dalla telenovelas "Dancin' Days". La pellicola cerca di mostrare come in quel periodo la disco music riuscisse a esistere nonostante la repressione.
“A novela das 8” ricorda quel periodo seguendo il destino di 8 personaggi: una donna in fuga da se stessa, una prostituta ignara, un diplomatico segretamente omosessuale, un feroce poliziotto, due fratelli rivoluzionari, un ragazzo che scopre di essere gay. Pellicola con una straordinaria colonna sonora fine anni ’70 che ha vinto il premio Festival di Rio 2011 per la migliore sceneggiatura. “Melting Away” racconta invece la vita di Assaf, un ragazzo che ha cambiato sesso, e che per questo motivo è stato allontano dal padre da casa. Adesso Assaf è Anna e si ritrova al capezzale del padre che sta per morire. Per la prima volta nella cinematografia una transgender israeliana si confronterà con la sua famiglia. Sarà presenta l’attrice Hen Yanni.
Oggi la regista Laura Valle presenterà uno dei pochi lavori italiani presenti a questo Torino GLBT Film Festival. Il mediometraggio sarà presentato nella sezioni “Binari Cortometraggi: Lesbian Stories” e porta il titolo di “L’altra metà del cielo… continua”. Si tratta infatti del secondo capitolo di “L’altra metà del cielo”, presentato al Torino GLBT nel 2009. Questa volta Laura Valle e Maria Laura Annibali incontrano sette donne: due giovanissime studentesse, una mamma, Benedetta Emmer, che ha avuto la sua bambina con l'inseminazione artificiale, e la cino-portoghese Cristina, alle prese con le italiane. E poi una storica del lesbismo e le testimonianze di Anna Chiara Marignoli, organizzatrice di eventi nelle discoteche romane, e Imma Battaglia, leader del movimento GLBT.
Per il “Concorso Documentari” c’è da segnalare un’opera coraggiosa come quella realizzata da Chris Arnold e che si intitola “Trans”, che sarà presentata alle 20:40 questa sera. Il lavoro infatti ripercorre storie di trans e parte con quella un bambino che però si sente una bambina: Danann, sette anni, pur essendo nato nel corpo di un maschietto, infatti è già certo che il suo corpo giusto è quello di una femmina. Christopher McGinn, ex medico nella Marina militare americana, ha coronato il sogno di diventare donna dopo essersi congedato. Sogno che per Pam e Erica si è avverato invece solo dopo aver nascosto per cinquant'anni una realtà difficile da accettare, come testimoniano i partecipanti al Transgender Day di San Francisco.
Per “Binari Lungometraggi” saranno presentati oggi “Zenne (Zenne Dancer)” di M. Caner Alper e Mehmet Binay e The Night Watch di Richard Laxton. Il primo è un film turco che racconta l’amore tra Daniel, fotografo tedesco a Istanbul, e il bear Ahmet. Saranno presenti in sala Kerem Can, protagonista del film e il compositore delle musiche Paolo Potì. “The Night Watch” racconta invece l’amore lesbico ai tempi della seconda guerra mondiale.
La giornata comunque è piena di film interessanti, come ad esempio “Órói” di Baldvin Zophoníasson, film islandese che partecipa nella sezione “Forever Young, gli amori immaginari”. Si tratta di un teen drama sulle piccole gioie e i grandi dolori dell'adolescenza. La sezione “Vintage” è arricchita da un fil italiano del 1997, ovvero “Come mi vuoi” di Carmine Amoroso, con Enrico Lo Verso, Vincent Cassell, Monica Bellucci e per la prima volta sullo schermo Vladimir Luxuria.
Infine per il focus “Sport: l’ultimo tabù, le ‘nostre’ olimpiadi” sarà proiettato “Sommersturm (Summer Storm)” di Marco Kreuzpaintner, che racconta l’amore di Achim e Tobi i leader della locale squadra di canottaggio. Il film concorre per il “Queer Award” ed è stata pluripremiata e pluriapprezzata dalla critica e dal pubblico di moltissimi festival internazionali.
fonte http://www.filmforlife.org di Davide Monastra
Penultimo giorno di proiezioni al 27esimo Torino GLBT Film Festival.
Questa sera saranno presentati altri due film che concorrono al premio finale nella sezione lungometraggi. Si tratta di “A novela das 8 (Prime Time Soap)” di Odilon Rocha e “Melting Away” di Doron Eran.
Due film diversi proveniente da due parti del mondo totalmente differenti. Il primo film “A novela das 8” ci racconta del Brasile dell’anno 1978, quando, durante la dittatura militare, il paese è condizionato dalla telenovelas "Dancin' Days". La pellicola cerca di mostrare come in quel periodo la disco music riuscisse a esistere nonostante la repressione.
“A novela das 8” ricorda quel periodo seguendo il destino di 8 personaggi: una donna in fuga da se stessa, una prostituta ignara, un diplomatico segretamente omosessuale, un feroce poliziotto, due fratelli rivoluzionari, un ragazzo che scopre di essere gay. Pellicola con una straordinaria colonna sonora fine anni ’70 che ha vinto il premio Festival di Rio 2011 per la migliore sceneggiatura. “Melting Away” racconta invece la vita di Assaf, un ragazzo che ha cambiato sesso, e che per questo motivo è stato allontano dal padre da casa. Adesso Assaf è Anna e si ritrova al capezzale del padre che sta per morire. Per la prima volta nella cinematografia una transgender israeliana si confronterà con la sua famiglia. Sarà presenta l’attrice Hen Yanni.
Oggi la regista Laura Valle presenterà uno dei pochi lavori italiani presenti a questo Torino GLBT Film Festival. Il mediometraggio sarà presentato nella sezioni “Binari Cortometraggi: Lesbian Stories” e porta il titolo di “L’altra metà del cielo… continua”. Si tratta infatti del secondo capitolo di “L’altra metà del cielo”, presentato al Torino GLBT nel 2009. Questa volta Laura Valle e Maria Laura Annibali incontrano sette donne: due giovanissime studentesse, una mamma, Benedetta Emmer, che ha avuto la sua bambina con l'inseminazione artificiale, e la cino-portoghese Cristina, alle prese con le italiane. E poi una storica del lesbismo e le testimonianze di Anna Chiara Marignoli, organizzatrice di eventi nelle discoteche romane, e Imma Battaglia, leader del movimento GLBT.
Per il “Concorso Documentari” c’è da segnalare un’opera coraggiosa come quella realizzata da Chris Arnold e che si intitola “Trans”, che sarà presentata alle 20:40 questa sera. Il lavoro infatti ripercorre storie di trans e parte con quella un bambino che però si sente una bambina: Danann, sette anni, pur essendo nato nel corpo di un maschietto, infatti è già certo che il suo corpo giusto è quello di una femmina. Christopher McGinn, ex medico nella Marina militare americana, ha coronato il sogno di diventare donna dopo essersi congedato. Sogno che per Pam e Erica si è avverato invece solo dopo aver nascosto per cinquant'anni una realtà difficile da accettare, come testimoniano i partecipanti al Transgender Day di San Francisco.
Per “Binari Lungometraggi” saranno presentati oggi “Zenne (Zenne Dancer)” di M. Caner Alper e Mehmet Binay e The Night Watch di Richard Laxton. Il primo è un film turco che racconta l’amore tra Daniel, fotografo tedesco a Istanbul, e il bear Ahmet. Saranno presenti in sala Kerem Can, protagonista del film e il compositore delle musiche Paolo Potì. “The Night Watch” racconta invece l’amore lesbico ai tempi della seconda guerra mondiale.
La giornata comunque è piena di film interessanti, come ad esempio “Órói” di Baldvin Zophoníasson, film islandese che partecipa nella sezione “Forever Young, gli amori immaginari”. Si tratta di un teen drama sulle piccole gioie e i grandi dolori dell'adolescenza. La sezione “Vintage” è arricchita da un fil italiano del 1997, ovvero “Come mi vuoi” di Carmine Amoroso, con Enrico Lo Verso, Vincent Cassell, Monica Bellucci e per la prima volta sullo schermo Vladimir Luxuria.
Infine per il focus “Sport: l’ultimo tabù, le ‘nostre’ olimpiadi” sarà proiettato “Sommersturm (Summer Storm)” di Marco Kreuzpaintner, che racconta l’amore di Achim e Tobi i leader della locale squadra di canottaggio. Il film concorre per il “Queer Award” ed è stata pluripremiata e pluriapprezzata dalla critica e dal pubblico di moltissimi festival internazionali.
fonte http://www.filmforlife.org di Davide Monastra
domenica 22 aprile 2012
Lgbt Cinema: L'attore Daniel Radcliffe di "Harry Potter" sarà gay in "Kill your darlings"
Daniel Radcliffe vestirà i panni del poeta Allen Ginsberg nel film sulla Beat Generation
Daniel Radcliffe, che tra il 2001 e il 2011 ha vestito i panni del maghetto più amato della storia, Harry Potter, è pronto a vestire i panni del poeta della Beat Generation Allen Ginsberg nel nuovo film "Kill your darlings".
Nella pellicola diretta da John Krokidas, Radcliffe sarà affiancato da attori del calibro di Michael C. Hall, Kyra Sedgwick, Ben Foster, e Jennifer Jason LeighNel.
La trama sarà tutta incentrata sull'amicizia tra Ginsberg e gli altri poeti americani Lucien Carr e Jack Kerouac.
Daniel interpreterà quindi uno degli intellettuali statunitensi più affascinanti e controversi, finito in prigione in seguito all'uccisione del suo amante David Kammerer.
L'attore ha recentemente confessato al tabloid britannico Sun di stimare molto il protagonista di "Ritorno al futuro", Michael J. Fox: "Se rifacessero il film vorrei avere la parte di Marty McFly. Mi piace l'idea di essere come lui.
Una sorta di piccolo e tranquillo iperattivo. Questo suona simile a me".
L'ormai 22enne interprete britannico ha anche rivelato di sentirsi molto protettivo nei confronti dei ragazzi più giovani sul set: "Sono sempre molto attento a loro, ovviamente a causa della mia esperienza personale.
Ho avuto una grande fortuna nei miei primi film e sento la responsabilità di accertarmi che tutti si sentano bene come è successo a me".
fonte http://piacenzanight.com di Nicola Negri
Daniel Radcliffe, che tra il 2001 e il 2011 ha vestito i panni del maghetto più amato della storia, Harry Potter, è pronto a vestire i panni del poeta della Beat Generation Allen Ginsberg nel nuovo film "Kill your darlings".
Nella pellicola diretta da John Krokidas, Radcliffe sarà affiancato da attori del calibro di Michael C. Hall, Kyra Sedgwick, Ben Foster, e Jennifer Jason LeighNel.
La trama sarà tutta incentrata sull'amicizia tra Ginsberg e gli altri poeti americani Lucien Carr e Jack Kerouac.
Daniel interpreterà quindi uno degli intellettuali statunitensi più affascinanti e controversi, finito in prigione in seguito all'uccisione del suo amante David Kammerer.
L'attore ha recentemente confessato al tabloid britannico Sun di stimare molto il protagonista di "Ritorno al futuro", Michael J. Fox: "Se rifacessero il film vorrei avere la parte di Marty McFly. Mi piace l'idea di essere come lui.
Una sorta di piccolo e tranquillo iperattivo. Questo suona simile a me".
L'ormai 22enne interprete britannico ha anche rivelato di sentirsi molto protettivo nei confronti dei ragazzi più giovani sul set: "Sono sempre molto attento a loro, ovviamente a causa della mia esperienza personale.
Ho avuto una grande fortuna nei miei primi film e sento la responsabilità di accertarmi che tutti si sentano bene come è successo a me".
fonte http://piacenzanight.com di Nicola Negri
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Renato Farina: "Due gay non devono fare sesso" Le associazioni Lgbt insorgono contro il programma radio La Zanzara
Altra puntata della Zanzara e altro politico che si scaglia contro i gay per l’ennesimo episodio omofobo dell’Italietta di oggi.
Questi i fatti: durante la trasmissione radio, Renato Farina, deputato del Pdl, ha parlato dei gay, partendo dal rapporto con l’Aids:
“Faccio un paragone, quello che fece il genetista francese Lejeune. Lui cercava di spiegare perché capitava più spesso agli omosessuali di ammalarsi di Aids e diceva: è come mettere benzina nel tubo di scappamento, prima o poi il motore salta”
Insomma, niente sesso (anche se sono sensibili eh!) ma il sesso… no, quello no:
“Due gay non devono fare sesso, è contro natura. Un disordine rispetto all’ordine stabilito dalla natura, una pratica che fa male”. “I gay hanno un certo tipo di sensibilità, ma non devono praticare l’omosessualità, trasformarla in atti concreti. Devono astenersi. Gli impulsi vanno governati con la ragione, altrimenti dovremmo sempre cedere. Devono praticare l’astinenza. E’ la Chiesa a indicarlo con la sua saggezza”. Per due gay unire i corpi è sbagliato perché l’uomo non è fatto per i rapporti omosessuali”
Infine…
“L’istinto della sessualità è per la riproduzione e se non esiste riproduzione la società non va avanti. Del resto, esiste un solo tipo di famiglia, quella di un uomo e una donna che possono avere figli. Altre sono forme di comunione ammirevoli, sodalizi, ma non c’entrano con la famiglia. Lo Stato può sostenere e riconoscere solo quello che porta alla crescita della società, alla riproduzione”
Indignazione? Fastidio per questo ennesimo esempio di omofobia? Sicuramente, ma a questo punto interviene anche Aurelio Mancuso che bacchetta questa continua ondata di opinioni omofobe nel programma:
“È da qualche tempo che La Zanzara sollecita la presenza di personaggi più o meno bislacchi, in cerca di visibilità, di solito appartenenti a frange della classe politica più impresentabile, per raccogliere appositamente dichiarazioni omofobe e razziste”
Gli fa eco anche Imma Battaglia:
“Sul tema dei gay è in corso un campionato mediatico tra concorrenti che sparano le iperboli più idiote. Se una giornalista come Lucia Annunziata, dopo una battuta infelice ha dedicato una puntata a riequilibrare il dialogo con le associazioni omosessuali, non sarebbe il caso che anche La Zanzara desse spazio a personaggi più credibili, che facciano da contraltare ai consueti ospiti, antichi e offensivi?”
Ma la risposta di Giuseppe Cruciani di Radio 24 è lapidaria:
“Mi pare che alcune associazioni cerchino solo visibilità e, forse, essere invitate. Non hanno capito che “La zanzara” non è un ricettacolo omofobo. Se vengono fuori personaggi che esprimono pulsioni omofobe, è una cosa positiva, dovrebbero essere contenti. Almeno scoprono i loro nemici in Parlamento”
fonte http://www.queerblog.it
Questi i fatti: durante la trasmissione radio, Renato Farina, deputato del Pdl, ha parlato dei gay, partendo dal rapporto con l’Aids:
“Faccio un paragone, quello che fece il genetista francese Lejeune. Lui cercava di spiegare perché capitava più spesso agli omosessuali di ammalarsi di Aids e diceva: è come mettere benzina nel tubo di scappamento, prima o poi il motore salta”
Insomma, niente sesso (anche se sono sensibili eh!) ma il sesso… no, quello no:
“Due gay non devono fare sesso, è contro natura. Un disordine rispetto all’ordine stabilito dalla natura, una pratica che fa male”. “I gay hanno un certo tipo di sensibilità, ma non devono praticare l’omosessualità, trasformarla in atti concreti. Devono astenersi. Gli impulsi vanno governati con la ragione, altrimenti dovremmo sempre cedere. Devono praticare l’astinenza. E’ la Chiesa a indicarlo con la sua saggezza”. Per due gay unire i corpi è sbagliato perché l’uomo non è fatto per i rapporti omosessuali”
Infine…
“L’istinto della sessualità è per la riproduzione e se non esiste riproduzione la società non va avanti. Del resto, esiste un solo tipo di famiglia, quella di un uomo e una donna che possono avere figli. Altre sono forme di comunione ammirevoli, sodalizi, ma non c’entrano con la famiglia. Lo Stato può sostenere e riconoscere solo quello che porta alla crescita della società, alla riproduzione”
Indignazione? Fastidio per questo ennesimo esempio di omofobia? Sicuramente, ma a questo punto interviene anche Aurelio Mancuso che bacchetta questa continua ondata di opinioni omofobe nel programma:
“È da qualche tempo che La Zanzara sollecita la presenza di personaggi più o meno bislacchi, in cerca di visibilità, di solito appartenenti a frange della classe politica più impresentabile, per raccogliere appositamente dichiarazioni omofobe e razziste”
Gli fa eco anche Imma Battaglia:
“Sul tema dei gay è in corso un campionato mediatico tra concorrenti che sparano le iperboli più idiote. Se una giornalista come Lucia Annunziata, dopo una battuta infelice ha dedicato una puntata a riequilibrare il dialogo con le associazioni omosessuali, non sarebbe il caso che anche La Zanzara desse spazio a personaggi più credibili, che facciano da contraltare ai consueti ospiti, antichi e offensivi?”
Ma la risposta di Giuseppe Cruciani di Radio 24 è lapidaria:
“Mi pare che alcune associazioni cerchino solo visibilità e, forse, essere invitate. Non hanno capito che “La zanzara” non è un ricettacolo omofobo. Se vengono fuori personaggi che esprimono pulsioni omofobe, è una cosa positiva, dovrebbero essere contenti. Almeno scoprono i loro nemici in Parlamento”
fonte http://www.queerblog.it
Lgbt: "Coming out" ecco il decalogo delle reazioni
Ogni coming out ha il suo sapore e la sua unicitá.
Famiglia, lavoro, amici.
La reazione alla dichiarazione di omosessualitá stupisce sempre, anche quando la grande rivelazione é preceduta da mesi di preparativi.
Eppure, per quanto ci si sforzi a uscire dagli schemi, le reazioni più comuni rientrano in dieci macro categorie.
Eccole (declinate al femminile, facili da adattare).
Stupore – No, proprio non se lo immaginava. La zia che ti ha visto crescere. Che ti metteva i vestitini rosa che sporcavi col fango giocando a pallone. Che ti chiedeva del ragazzo e tu alzavi gli occhi al cielo. Stupita, se ne fará presto una ragione.
Mancanza di stupore – Cuore di mamma, o di fratello maggiore. Che aspettava questo momento da quando ha trovato il tuo diario dell’adolescenza, con la lettera d’amore per lei. Il cuore é giá in pace, e tutto resta come prima.
Amnesia – Detto, dimenticato. Reazione comune tra i genitori e persone della generazione precedente. Che nel tempo record di 2 minuti dalla pronuncia della fatidica sentenza hanno giá dimenticato tutto. E ripartono da zero, a chiederti se hai il ragazzo, se ti piace moro, o meglio biondo.
Rifiuto – Altri genitori la prendono in modo diverso. Della serie “non puó essere capitato a me”, o di quella “dove ho sbagliato?”. Nessun timore, é solo questione di tempo. Il rifiuto in poche settimane diventa accettazione.
Rifiuto acuto – Rifiuto difficile da curare, che si manifesta con urla e dichiarazioni in grande stile, tra cui il “fuori di casa ora!”. Putroppo, l’evoluzione nel tempo di questa reazione é imprevedibile.
Domandite acuta – “E da quanto lo sai? E come lo sai? E perché lo sai? E come lo fai? E chi lo sa? E ora?”
Celato imbarazzo malcelato – Capita con persone con cui si ha meno familiaritá. Collega o amico, che si autodichiara di larghe vedute ma lo é meno. Spesso accompagnato da difficoltá a guardare negli occhi o domande abbastanza fesse.
Confessione a catena – “Anche io”. L’amico gay timoroso aspetta che tu faccia la prima mossa. Poi, appena la confessione arriva, alza la mano e fa echo alla tua.
Attivismo politico – Il genitore che si iscrive all’Agedo, l’amico che compra la bandiera per il gay pride, la sorella minore che difende i diritti gay in assemblea di istituto. Sempre più spesso le persone più vicine al neo-dichiarato adottano la causa come loro.
Controdichiarazione – capita raramente, ma quando capita recupera tutto. Solitamente con amiche di lunga data. Che al tuo coming out ne fanno uno loro. “Lo speravo, sono innamorata di te”.
fonte http://www.linkiesta.it di Gaia
Famiglia, lavoro, amici.
La reazione alla dichiarazione di omosessualitá stupisce sempre, anche quando la grande rivelazione é preceduta da mesi di preparativi.
Eppure, per quanto ci si sforzi a uscire dagli schemi, le reazioni più comuni rientrano in dieci macro categorie.
Eccole (declinate al femminile, facili da adattare).
Stupore – No, proprio non se lo immaginava. La zia che ti ha visto crescere. Che ti metteva i vestitini rosa che sporcavi col fango giocando a pallone. Che ti chiedeva del ragazzo e tu alzavi gli occhi al cielo. Stupita, se ne fará presto una ragione.
Mancanza di stupore – Cuore di mamma, o di fratello maggiore. Che aspettava questo momento da quando ha trovato il tuo diario dell’adolescenza, con la lettera d’amore per lei. Il cuore é giá in pace, e tutto resta come prima.
Amnesia – Detto, dimenticato. Reazione comune tra i genitori e persone della generazione precedente. Che nel tempo record di 2 minuti dalla pronuncia della fatidica sentenza hanno giá dimenticato tutto. E ripartono da zero, a chiederti se hai il ragazzo, se ti piace moro, o meglio biondo.
Rifiuto – Altri genitori la prendono in modo diverso. Della serie “non puó essere capitato a me”, o di quella “dove ho sbagliato?”. Nessun timore, é solo questione di tempo. Il rifiuto in poche settimane diventa accettazione.
Rifiuto acuto – Rifiuto difficile da curare, che si manifesta con urla e dichiarazioni in grande stile, tra cui il “fuori di casa ora!”. Putroppo, l’evoluzione nel tempo di questa reazione é imprevedibile.
Domandite acuta – “E da quanto lo sai? E come lo sai? E perché lo sai? E come lo fai? E chi lo sa? E ora?”
Celato imbarazzo malcelato – Capita con persone con cui si ha meno familiaritá. Collega o amico, che si autodichiara di larghe vedute ma lo é meno. Spesso accompagnato da difficoltá a guardare negli occhi o domande abbastanza fesse.
Confessione a catena – “Anche io”. L’amico gay timoroso aspetta che tu faccia la prima mossa. Poi, appena la confessione arriva, alza la mano e fa echo alla tua.
Attivismo politico – Il genitore che si iscrive all’Agedo, l’amico che compra la bandiera per il gay pride, la sorella minore che difende i diritti gay in assemblea di istituto. Sempre più spesso le persone più vicine al neo-dichiarato adottano la causa come loro.
Controdichiarazione – capita raramente, ma quando capita recupera tutto. Solitamente con amiche di lunga data. Che al tuo coming out ne fanno uno loro. “Lo speravo, sono innamorata di te”.
fonte http://www.linkiesta.it di Gaia
Lgbt: Oggi "Earth Day 2012" Un concerto per la Terra a Napoli
Oggi 22 Aprile 2012: celebrazione dell’Earth Day Italia a Napoli con un grande concerto a impatto zero e a km zero presentato da Serena Dandini.
“La Giornata della Terra”
L’Earth Day è un evento mondiale tra i più importanti nell’ambito dell’ecologia e del rispetto ambientale.
Lanciato in America nel 1970, conta più di 190 paesi che aderiscono al progetto.
La missione è di sensibilizzare la popolazione mondiale alla conservazione delle risorse naturali del nostro pianeta, sostenuta dalle Nazioni Unite attraverso agenzie internazionali che ogni anno coinvolgono più di 500 milioni persone.
Il 22 aprile del 1970, ispirandosi al principio che tutte le persone hanno il diritto ad un ambiente sano, equilibrato e sostenibile e seguendo l’appello del senatore Gaylord Nelson, 20 milioni di cittadini americani si mobilitarono per una storica manifestazione a difesa del nostro Pianeta.
Da allora, ogni 22 aprile, la Giornata della Terra è arrivata ad essere celebrata in più di 175 paesi.
Dal 2007 in Italia
Dal 2007 anche l’Italia partecipa alla Giornata della Terra, aderendo attivamente all’Earth Day Network.
Da allora vengono organizzati concerti nelle piazze più importanti di Roma, ospitando testimonial artistici del calibro di Vinicio Capossela, Ben Harper, Pino Daniele, Peter Gabriel, Patty Smith e Carmen Consoli.
Nel 2011 nasce l’Earth Day Italia, il testimonial italiano per la Terra. E questo rappresenta un momento di svolta nell’organizzazione dell’evento italiano che, accanto al concerto, prevede iniziative utili e tangibili, quali la raccolta fondi organizzata in collaborazione con American Express a sostegno del disastro geotellurico giapponese e la serata di gala dedicata alla premiazione dei “Testimonial Italiani per la Terra“, ovvero a chi si è distinto nel mettere in campo buone pratiche per la sostenibilità ambientale con la disponibilità a condividerle con le organizzazioni del proprio settore.
Gli impegni di Earh Day Italia
L’attività di Earth Day non si esaurisce con il concerto. Earth day sostiene e promuove progetti ambientali come:
- Pozzi in Africa con Rezophonic e Amref
- Teniamo puliti i nostri parchi
- Adotta un animale
Per sostenere Earth Day Italia e avere tutti i dettagli sulle manifestazioni e gli impegni puoi visitare il sito internet www.earthdayitalia.com
Matteo Zanetti
mzanetti@class.it
Fonte: Earth Day Italia via http://classmeteo.weather.com
“La Giornata della Terra”
L’Earth Day è un evento mondiale tra i più importanti nell’ambito dell’ecologia e del rispetto ambientale.
Lanciato in America nel 1970, conta più di 190 paesi che aderiscono al progetto.
La missione è di sensibilizzare la popolazione mondiale alla conservazione delle risorse naturali del nostro pianeta, sostenuta dalle Nazioni Unite attraverso agenzie internazionali che ogni anno coinvolgono più di 500 milioni persone.
Il 22 aprile del 1970, ispirandosi al principio che tutte le persone hanno il diritto ad un ambiente sano, equilibrato e sostenibile e seguendo l’appello del senatore Gaylord Nelson, 20 milioni di cittadini americani si mobilitarono per una storica manifestazione a difesa del nostro Pianeta.
Da allora, ogni 22 aprile, la Giornata della Terra è arrivata ad essere celebrata in più di 175 paesi.
Dal 2007 in Italia
Dal 2007 anche l’Italia partecipa alla Giornata della Terra, aderendo attivamente all’Earth Day Network.
Da allora vengono organizzati concerti nelle piazze più importanti di Roma, ospitando testimonial artistici del calibro di Vinicio Capossela, Ben Harper, Pino Daniele, Peter Gabriel, Patty Smith e Carmen Consoli.
Nel 2011 nasce l’Earth Day Italia, il testimonial italiano per la Terra. E questo rappresenta un momento di svolta nell’organizzazione dell’evento italiano che, accanto al concerto, prevede iniziative utili e tangibili, quali la raccolta fondi organizzata in collaborazione con American Express a sostegno del disastro geotellurico giapponese e la serata di gala dedicata alla premiazione dei “Testimonial Italiani per la Terra“, ovvero a chi si è distinto nel mettere in campo buone pratiche per la sostenibilità ambientale con la disponibilità a condividerle con le organizzazioni del proprio settore.
Gli impegni di Earh Day Italia
L’attività di Earth Day non si esaurisce con il concerto. Earth day sostiene e promuove progetti ambientali come:
- Pozzi in Africa con Rezophonic e Amref
- Teniamo puliti i nostri parchi
- Adotta un animale
Per sostenere Earth Day Italia e avere tutti i dettagli sulle manifestazioni e gli impegni puoi visitare il sito internet www.earthdayitalia.com
Matteo Zanetti
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Fonte: Earth Day Italia via http://classmeteo.weather.com
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