venerdì 4 agosto 2023

Libri: "Tutta colpa di un gatto rosso" di Viviana Giorgi

È stata tutta colpa di un gatto rosso. 

Quello della protagonista di questa storia. Il felino scappato dalla finestra a mezzanotte. E lei che si è gettata in strada per recuperarlo, sexy come un sacco di patate... 

È stato così che Nora ha incontrato l'uomo dei suoi sogni, «una specie di Marlboro Man che smonta non da cavallo, ma da una fiammante Bmw. In altre parole, il mio nuovo vicino di casa». Fra avventure gattofile e colpi di fulmine si dipana la trama di questa romantic comedy di Viviana Giorgi, già affermata autrice di storie sentimentali e con un vasto pubblico di affezionati lettori. 

Nella vita di Nora, sconquassata dallo tsunami dell'improvvisa apparizione maschile, si infileranno altri personaggi: Viola, un'adorabile bimba di otto mesi; Tommaso, il prof, egocentrico, bastardo seduttore «al quale l'ho giurata». Un'orda di adorabili femmine folli, le amiche del cuore; e, last but not least, una nonna diabolica. Senza contare che di mezzo c'è anche un romanzo rosa che aspetta di essere tradotto. E poi uno strano borgo in piena Milano dove la gente sembra diversa e un po' pazza. Dimenticavamo, c'è anche lei, Gabrielle, la str**za. E poi certo, il più importante di tutti. Il gatto rosso. 

fonte: www.lafeltrinelli.it

giovedì 3 agosto 2023

Biennale Danza 2023: Simone Forti, Leone d’Oro alla carriera

La Biennale di Venezia
ha attribuito il Leone d’Oro alla carriera a Simone Forti.

Scrive Wayne McGregor nella motivazione del riconoscimento: “Simone Forti ha dato vita a un corpus di opere – performance, disegni, film, video, fotografia, installazioni e scritti – sorprendente per varietà e unico per capacità visionaria. Innovatrice su vasta scala e specialista dell’improvvisazione nella danza, l’arte di Simone Forti ha spesso unito elementi quali il movimento, il suono e gli oggetti in nuove e sorprendenti articolazioni ibride - lavoro che è stato tanto fondamentale nello sviluppo della postmodern dance quanto illuminante per il minimalismo.

Autodefinitasi artista o movement artist, così da non costringersi nelle convenzioni e ortodossie dell’essere una ‘coreografa’, Simone Forti si è sempre mossa liberamente e senza confini tra mondi creativi, intrecciando diverse discipline e – facendo questo – ha sostenuto la superiorità del corpo, o piuttosto ‘il pensare con il corpo’ come forza di sperimentazione, azione e (re)invenzione.

Le opere di Simone Forti sono esposte nei più importanti musei e collezioni del mondo; le sue tecniche di improvvisazione della danza, ispirate al mondo naturale e a lei trasmesse inizialmente da Anna Halprin, vengono insegnate a studenti desiderosi di connettersi con il loro potenziale essenziale di danzatori, un potere che indubbiamente è il fulcro della danza coraggiosa della Forti; e la forza concettuale della sua traiettoria – lunga 60 anni – il rigore del suo pensiero e la semplicità di esecuzione, il suo spirito impertinente, la curiosità infinita – tutto contribuisce a consolidare l’eredità di Simone Forti quale vero genio artistico, che sorprende l’immaginazione e motiva noi, il pubblico, a guardare al passato (della Forti) per andare oltre, verso il futuro (della Forti). Un’eredità impareggiabile di cui essere grati”.

Simone Forti (Firenze, 1935) vive e lavora a Los Angeles, dove è emigrata nel 1938 a causa delle leggi razziali dell’Italia fascista. La sua formazione coreutica comincia nella seconda metà degli anni Cinquanta quando frequenta i “Dancers' Workshop” di Anna Halprin a San Francisco sperimentando un metodo di lavoro incentrato sull’improvvisazione e libero dai codici della modern dance

Nel 1959 si trasferisce a New York con l’allora marito Robert Morris e studia con Robert Dunn, che la introduce al lavoro di John Cage nello studio di Merce Cunningham. A New York debutta come coreografa nel 1960 con due danze in forma di happening - See-SawRollers - e organizza nel 1961 nel loft di Yoko Ono la serata Five Dance Constructions and Some Other Things, performance che uniscono per la prima volta movimento e oggetti, usando azioni quotidiane come correre, arrampicarsi, stare in piedi aggrappati alle corde. 

Le Dance Consructions rivoluzionano il concetto di danza e movimento ed esercitano una forte influenza sui fondatori del Judson Dance Theater, tra cui Trisha Brown, Yvonne Rainer, Steve Paxton e Robert Morris. Collabora anche con l’artista Robert Whitman, esibendosi negli happening Flower (1960), American Moon (1960) e Prune Flat (1965). Nel 1968 presenta i suoi lavori minimalisti e multimediali Face Tunes, Cloths, Songs, Bottom, Book e Fallers. Dal 1968 al 1970 è a Roma, invitata a presentare le sue Dance Constructions nella Galleria L’Attico di Fabio Sargentini, che la invita a partecipare anche al Festival Danza, Volo Musica e Dinamite insieme ai colleghi americani Trisha Brown, Deborah Hay, Yvonne Rainer, La Monte Young, Marian Zazeela, Terry Riley e David Bradshaw, per molti di loro prima apparizione in Europa. Sempre per la galleria di Sargentini realizza Sleepwalkers, nato dallo studio dei movimenti degli animali osservati allo zoo di Roma.

Di nuovo in America, è tra gli anni Ottanta e Novanta che Forti sviluppa una pratica d’improvvisazione basata sulla relazione tra parole e movimento (ora conosciuta come Logomotion) e crea le sue News Animations, parlando e muovendosi su temi politici. Negli stessi anni fonda il gruppo Simone Forti and Troupe e collabora con l’artista Nam June Paik. Artista totale, Simone Forti si è dedicata nel corso della sua carriera anche al disegno, alla produzione di film e video, alla fotografia e alla realizzazione d’installazioni, nonchè alla pratica della scrittura.

I suoi lavori e le sue performance sono stati presentati nei maggiori musei del mondo: MoMA, Gugghenheim, Whitney Museum, P.S.1 (New York), Hammer Museum, Getty Museum, Museum of Contemporary Art/MOCA (Los Angeles), San Francisco Museum of Art, Centre Pompidou, Musée du Louvre, Fondation Cartier pour l’art contemporaine (Parigi), Carré d’art (Nîmes);  Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia (Madrid), Kunsthaus (Zurigo), MAMCO (Ginevra), Kunsthalle (Basilea),  Hayward Gallery (Londra), Castello di Rivoli (Torino), Centro Pecci (Prato), Fondazione ICA (Milano), Galleria L’Attico (Roma), Stedelijk (Amsterdam) e molti altri.

Fino al 2 aprile al Museum of Contemporary Art di Los Angeles è in corso la retrospettiva completa dell’artista italo-americana.

fonte: www.labiennale.org

Danza: MOMIX BACK TO MOMIX @ Teatro EuropAuditorium Bologna, dal 2 al 5 novembre 2023

È un grande ritorno, quello dei Momix al Teatro EuropAuditorium di Bologna che, dal 2 al 5 novembre 2023, saranno in scena con Back to Momix. Lo spettacolo, nato dal desiderio della Compagnia di tornare a calcare le scene dopo anni difficili che l’hanno allontanata dal suo pubblico, riporta al centro dell’attenzione il desiderio di leggerezza e spensieratezza, tipico dei Momix, con uno sguardo sempre teso al futuro. Back to Momix è una festa fra i Momix e il suo pubblico: un binomio perfetto che da sempre genera divertimento, emozione e incanto da ormai due generazioni.

La Compagnia Momix, che di anni ormai ne ha 43, continua ad affrontare le sfide della gravità con le acrobazie dei suoi incredibili ballerini e con il trasformismo dei suoi personaggi che evocano sensazioni e colori sempre nuovi attraverso gli occhi di un bambino un po’ cresciuto, Moses Pendleton, carismatico Direttore artistico della Compagnia e creatore di innumerevoli spettacoli di successo. I più significativi estratti dei grandi classici che hanno segnato la storia dei Momix vengono restituiti alle luci del palcoscenico con una nuova e viva intensità: dagli storici Momix Classics, Passion, Baseball, Opus Cactus, SunFlower Moon fino a Bothanica e Alchemy.

PREZZI BIGLIETTI: Platea intero € 45,00 – Platea ridotto € 40,50 – Platea Under 12 € 25 – Balconata intero € 35,00 – Balconata ridotto € 31,00 – Balconata Under 12 € 15,00
I biglietti per le repliche di giovedì 2 e venerdì 3 novembre 2023 sono acquistabili attraverso i circuiti Vivaticket e Ticketone. I biglietti per le repliche di sabato 4 e domenica 5 novembre 2023 saranno in vendita a partire dal mese di settembre, poiché incluse nelle formule di abbonamento del Teatro. 

La biglietteria del Teatro EuropAuditorium è aperta dal lunedì al venerdì, dalle ore 15.00 alle ore 18.00 (Piazza Costituzione 5/f, Bologna – info@teatroeuropa.it – 051.372540).

fonte: by   www.tuttorock.com

Ecco la stagione 2023-2024 del Teatro Verdi di Firenze, fra musical, commedie e danza

Il musical Cats
FIRENZE – È stata presentata la Stagione 2023-2024 del Teatro Verdi di Firenze, quella gestita dalla Società Antico Teatro Pagliano: da giovedì 26 ottobre, musical, commedie brillanti, danza, qualche “one man show” con interpreti di grido; un cartellone che vuole eminentemente divertire, ma anche fornire qualche spunto di riflessione, com’è proprio dell’intrattenimento di qualità. Questi gli spettacoli in abbonamento:

Da giovedì 26 a domenica 29 ottobre MAX GIUSTI in IL MARCHESE DEL GRILLO regia Massimo Romeo Piparo Tratto dal film di Monicelli del 1981 con Alberto Sordi, lo spettacolo è un omaggio a Roma e alla romanità, nonché alla tradizione gloriosa della commedia all’italiana. Con le coreografie e le ricche scenografie e con un grande cast di oltre 30 artisti, riporta sulla scena e all’affetto del pubblico uno dei personaggi più amati e radicati nella storia della Città Eterna: il Marchese Onofrio del Grillo, nobile carismatico, farà sorridere e riflettere con la sua maschera dolce amara.

martedì 7 e mercoledì 8 novembre al TUSCANY HALL GIGI PROIETTI GLOBE THEATRE presenta ROMEO E GIULIETTA di William Shakespeare, regia Gigi Proietti Gigi Proietti presentava la sua ultima versione del suo Romeo e Giulietta con queste parole: “ Ho sempre pensato che la festa a casa Capuleti fosse una specie di sliding doors, che attraversata o evitata conduce a storie diverse. Se Romeo decidesse di non andare alla festa? E se tutta la storia fosse solo il sogno di una giovane mente eccitata dall’amore? Ho amato molto la prima versione di Romeo e Giulietta, e amo molto questo nuovo allestimento, simile ma diverso.”

Da mercoledì 22 a domenica 26 novembre EVENTO SPECIALE: BACK TO MOMIX direzione artistica Moses Pendleton BACK TO MOMIX è uno spettacolo nato dal desiderio di tornare a calcare le scene dopo anni difficili che hanno allontanato la compagnia dal suo pubblico, con il peculiare desiderio di leggerezza e spensieratezza e uno sguardo sempre teso al futuro. Da qui il gioco di parole del titolo che richiama un classico della cinematografia anni ’80. Moses Pendleton, carismatico direttore artistico e creatore di innumerevoli spettacoli di successo.

sabato 2 e domenica 3 dicembre BARBARA D’URSO in TAXI A DUE PIAZZE, regia Chiara Noschese. Un evergreen che non smetterà mai di divertire in una nuova versione con un cast di tutto rispetto guidato da Barbara d’Urso. La pièce di Ray Cooney è un grande classico della commedia leggera – ricordiamo la storica edizione della ditta Dorelli Quattrini Brochard e Panelli – e sotto l’esperta mano di Chiara Noschese ha una veste completamente rinnovata dal suo autore originale, nei dialoghi e nei contenuti ben restituiti dall’adattamento italiano di Gianluca Ramazzotti.

Da venerdì 8 a domenica 10 dicembre PIPPI CALZELUNGHE il musical di Astrid Lindgren da un’idea di Gigi Proietti regia e coreografia Fabrizio Angelini. Un musical che nasce da un’idea di Gigi Proietti; più che un’idea, un’intuizione, quella di regalare al pubblico un’edizione dal vivo di una delle eroine più amate di tutti i tempi. Nata dalla penna di Astrid Lindgren, la celebre favola si trasforma in uno spettacolo dai tratti unici, grazie alla versione italiana di Sagitta Alter e Carlotta Proietti. Un cast di tredici attori, ballerini, acrobati e cantanti interpreta i personaggi dello spettacolo diretto da Fabrizio Angelini.

Da venerdì 29 dicembre a mercoledì 3 gennaio ARTURO BRACHETTI e DIANA DEL BUFALO in CABARET, regia Arturo Brachetti & Luciano Cannito; uno dei titoli più famosi della storia del musical; tratto dal romanzo di Christopher Isherwood ambientato nella Berlino degli anni ‘30. Il musical ha ricevuto numerosissimi premi, cosi come l’omonimo film diretto da Bob Foss, ed è considerato un classico del teatro musicale che esplora temi di politica, amore e libertà personale in un’epoca di grande incertezza. L’iconica colonna sonora include brani come “Willkommen” e “Cabaret”

Da venerdì 5 a domenica 7 gennaio MASSIMO LOPEZ e TULLIO SOLENGHI in DOVE ERAVAMO RIMASTI. Spettacolo di arti varie scritto da Massimo Lopez e Tullio Solenghi con la collaborazione di Giorgio Cappozzo.. La sensazione più esaltante del loro ultimo spettacolo, “Massimo Lopez e Tullio Solenghi Show” è stata quella di avere di fronte a loro ogni sera non soltanto un pubblico empatico e festoso, ma una sorta di famiglia allargata, dei veri e propri parenti che hanno condiviso alcuni momenti di un’avventura scenica con frammenti della loro vita. E non a caso l’esilarante duo riparte da qui per stupire ed emozionare ancora una volta.

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fonte: di Redazione  www.firenzepost.it

Cinema: Bradley Cooper salta Venezia e non sarà il solo

Bradley Cooper RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA/EPA
Produzioni major e solidarietà sindacale per Stone e Fassbender.

ROMA, 01 agosto 2023, di Alessandra Magliaro

Bradley Cooper non parteciperà alla Mostra del cinema di Venezia (30 agosto - 9 settembre) alla premiere del suo nuovo atteso secondo film da regista, Maestro, in concorso per il Leone d'oro, in solidarietà con lo sciopero degli attori e autori Sag-Aftra.

La notizia di TheWrap ha trovato conferma.

Il film, dedicato al compositore Leonard Bernstein, interpretato dallo stesso Cooper, e al suo rapporto d'amore con la moglie Felicia Montealegre (Carey Mulligan, assente anche lei), è prodotto da Martin Scorsese, Steven Spielberg e Todd Philips e distribuito da Netflix. La sua decisione di non recarsi a Venezia per la Mostra è a sostegno della lotta sindacale in corso. 

Non solo le lavorazioni dei film, con set interrotti, ma anche le partecipazioni ai festival stanno avendo dei problemi per lo sciopero in corso e alcuni film sono già slittati come data di uscita, cosa che renderà molto complicata la stagione dei premi quest'anno. Tra questi film posticipati c'è ad esempio anche Challengers di Luca Guadagnino - interpretato da Zendaya - che avrebbe dovuto aprire Venezia ma che MGM, per motivi di marketing, ha spostato alla fine di aprile 2024 come data di uscita in sala. 

Data rinviata da Disney all'8 dicembre per Povere Creature di Yorgos Lanthimos, in concorso a Venezia. E proprio da quel film arrivano altre defezioni, sia perché è una produzione da major e sia per l'iscrizione dei protagonisti - Emma Stone, Willem Dafoe e Mark Ruffalo - alla Screen Actors Guild, mentre il regista greco è confermato così come David Fincher, attesissimo nel ritorno a Venezia, dove aveva presentato Fight Club nel '99, con il film Netflix The Killer, assente però purtroppo il suo protagonista Michael Fassbender. 

Alla presentazione della selezione di Venezia 80, il direttore Alberto Barbera ha parlato della valutazione in corso da parte di Sag-Aftra di concedere una sorta di deroga per la partecipazione ai festival di film indipendenti. E su questo si spera per altri titoli in concorso come Origin di Ava Duvernay, Priscilla di Sofia Coppola, Memory di Michel Franco con Jessica Chastain. Confermato ad oggi Adam Driver dell'indipendente Ferrari di Michael Mann.  

fonte: di Alessandra Magliaro www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati

Libri: L'ordine del tempo, di Carlo Rovelli

Come le Sette brevi lezioni di fisica, che ha raggiunto un pubblico immenso in ogni parte del mondo, questo libro tratta di qualcosa della fisica che parla a chiunque e lo coinvolge, semplicemente perché è un mistero di cui ciascuno ha esperienza in ogni istante: il tempo.

«Pensiamo comunemente il tempo come qualcosa di semplice, fondamentale, che scorre uniforme, incurante di tutto, dal passato verso il futuro, misurato dagli orologi. Nel corso del tempo si succedono in ordine gli avvenimenti dell'universo: passati, presenti, futuri; il passato è fissato, il futuro aperto... Bene, tutto questo si è rivelato falso»

E un mistero non solo per ogni profano, ma anche per i fisici, che hanno visto il tempo trasformarsi in modo radicale, da Newton a Einstein, alla meccanica quantistica, infine alle teorie sulla gravità a loop, di cui Rovelli stesso è uno dei principali teorici. Nelle equazioni di Newton era sempre presente, ma oggi nelle equazioni fondamentali della fisica il tempo sparisce. Passato e futuro non si oppongono più come a lungo si è pensato. E a dileguarsi per la fisica è proprio ciò che chiunque crede sia l'unico elemento sicuro: il presente. Sono tre esempi degli incontri straordinari su cui si concentra questo libro, che è uno sguardo su ciò che la fisica è stata e insieme ci introduce nell'officina dove oggi la fisica si sta facendo. 

Carlo Rovelli (1956, Verona) Laureato in Fisica all’Università di Bologna, ha poi svolto il dottorato all’Università di Padova. Ha lavorato nelle Università di Roma e di Pittsburgh, e per il Centro di Fisica teorica dell’Università del Mediterraneo di Marsiglia. Ha introdotto la Teoria della gravitazione quantistica a loop, attualmente considerata la più accreditata in ambito fisico.
Si è dedicato anche alla storia e alla filosofia della scienza con il libro Che cos'è la scienza. La rivoluzione di Anassimandro (Mondadori Università, 2011).

Tra gli altri suoi libri, Che cos'è il tempo? Che cos'è lo spazio? (Di Renzo Editore, 2010), La realtà non è come ci appare. La struttura elementare delle cose (Raffaello Cortina Editore, 2014), Sette brevi lezioni di Fisica (Adelphi, 2014), Helgoland (Adelphi, 2020), Relatività generale (Adelphi, 2021).
Nel 2023 è uscito, sempre per le edizioni Adelphi, Buchi bianchi. Dentro l'orizzonte, entrato immediatamente ai primi posti delle classifiche di vendita.

fonte: www.ibs.it

Teatro: Doodle Google ricorda i 238 anni Scala

MILANO, 3 AGO - Il doodle di Google celebra i 238 anni dall'inaugurazione della Scala.

Inaugurato il 3 agosto 1778 con 'Europa riconosciuta'

Costruito tra il 1776 e il 1778, il teatro milanese venne infatti inaugurato il 3 agosto del 1778 con 'L'Europa riconosciuta', composto per l'occasione da Antonio Salieri.

La Scala, come ricorda il sito del teatro, venne realizzato sulle ceneri del Teatro Ducale per volontà dell'Imperatrice Maria Teresa d'Austria. Il nome deriva dal luogo sul quale il teatro viene edificato, su progetto dell'architetto neoclassico Giuseppe Piermarini: il sito della chiesa di Santa Maria alla Scala. 

fonte: Redazione ANSA www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati