sabato 27 gennaio 2024

Libri: "Il secolo della noia" di Franca Valeri

Cos'è la gioia e cos'è la noia? In un certo senso, per Franca Valeri, la domanda ha a che fare con un passato ricco di realtà e con un presente avvitato su se stesso, con due secoli che sono come due mondi: il Novecento, il suo, e il Duemila, tutto nuovo. In questo confronto serrato tra due epoche c'è un solo indiscusso vincitore: la penna dell'autrice.

«La vita che non costa un po' di fatica non è mai stata divertente. La fatica era ingegno, la fatica era invenzione, la fatica era amore. Non so come mi sia venuta questa parola abbastanza magica, fatica, ma il mondo era piú bello quando ce n'era molta».

Nelle pagine di Franca Valeri autobiografia e pensiero, ironia e intelligenza, s'intrecciano per dare vita a un'analisi lucidissima e spietata del mondo in cui viviamo. Attraverso ricordi che spaziano dal teatro ai legami affettivi, e con un passo tutto suo, Franca Valeri ripercorre gli anni febbrili del secolo scorso e li confronta con il tempo presente. 

L'avvento del Terzo Millennio, atteso come una promessa, può rivelarsi in un certo senso una delusione. Il fil rouge è il tema della noia con le sue molteplici sfumature, declinazioni, cause ed effetti: «Non tutte le noie sono uguali: c'è quella in cui si sbadiglia aspettando la fine del giorno senza scopo e c'è, invece, quella piú insopportabile in cui è lo scopo che si rivela noioso. La noia è un sentimento eroico, se ti afferra sulla tomba di un eroe o se lo vivi dietro un vetro in attesa di un amante ritardatario». Il secolo della noia , divertendoci e facendoci riflettere, interroga ciascuno di noi: il presente corrisponde a quello che ci aspettavamo? E in quale direzione stiamo andando? 

Attrice, conduttrice televisiva e scrittrice italiana di teatro e cinema.
Franca Valeri (vero nome Alma Franca Maria Norsa, il nome d'arte è un omaggio al poeta francese Paul Valery) può vantare una straordinaria carriera teatrale, cinematografica, radiofonica e televisiva. Celebre per le sue caratterizzazioni (fra tutte ricorderemo almeno la signorina Snob e la signora Cecioni), ha affiancato alla sua pratica artistica una attività autoriale, che ha dato luogo a una serie di pubblicazioni distribuite negli ultimi sessant'anni.
Ha pubblicato Il diario della Signorina Snob (Mondadori 1951, Lindau 2003), Le donne (Longanesi 1960), Le Catacombe (Cappelli 1961), Questa qui, quello là (Longanesi 1965), Toh, quante donne! (Mondadori 1992, Lindau 2004), Tragedie da ridere - Dalla Signorina Snob alla vedova Socrate (La Tartaruga 2003), Animali e altri attori - Storie di cani, gatti e altri personaggi (Nottetempo 2005), Di tanti palpiti. Divertimenti musicali (La Tartaruga 2009), Bugiarda no, reticente (Einaudi 2010) e Donne (Einaudi 2012), Il secolo della noia (Einaudi, 2019).

fonte: www.ibs.it

Cinema > Con Garrone in corsa Bayona, Glazer, Wenders e Catak

Quasi tutta europea la cinquina dei film internazionali  

Io Capitano di Matteo Garrone, Perfect Days di Wim Wenders candidato dal Giappone, lo spagnolo La Società della Neve di J.A.

Bayona, il tedesco The Teachers' Lounge di İlker Çatak, e il britannico The Zone of Interest di Jonathan Glazer sono i candidati al miglior film internazionale.

Le nomination, scelte da membri dell'Academy da un numero record di 93 Paesi, sono state annunciate oggi al Samuel Goldwyn Theater di Los Angeles da Zazie Beetz e Jack Quaid. 

fonte: Redazione ANSA  www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati

Libri: "Ho paura torero" di Pedro Lemebel

A Santiago, nei giorni della resistenza, l'incontro fatale tra la Fata dell'angolo, travestito passionale, e Carlos, militante del Fronte patriottico Manuel Rodriguez. Una satira schiacciante della dittatura, una storia d'amore meravigliosamente sovversiva.

«Era solo questo, solo cortesia, solo il ringraziamento per aver concesso la sua casa e il suo tempo a quei rivoluzionari senza cuore. In quella posizione, con le ginocchia unite, rannicchiata a metà scala sembrava davvero una bambina, lo sgorbio artritico del disamore.»

Lei è la Fata dell'angolo, travestito passionale e canterino, sartina dei quartieri alti.Carlos è un militante del Fronte patriottico Manuel Rodríguez, a caccia di un nascondiglio per le sue riunioni clandestine. Per amore, la Fata offre al ragazzo la propria soffitta. Per amore, accetta le mezze verità di Carlos, gli incarichi rischiosi necessari per la Causa. Assillato da una moglie logorroica, tormentato da incubi d'infanzia, Pinochet va e viene dal proprio "retiro" di Cajón del Maipo, che domina Santiago dall'alto. Finché un giorno, lungo la strada rovente che scende verso la capitale, la Sua pista si incrocia drammaticamente con quella di Carlos. Anche Carlos e la Fata si troveranno ancora di fronte. In tutt'altro scenario, tutt'altro attentato. Scritto con linguaggio gioioso e barocco, questo romanzo celebra il trionfo dei sentimenti e dell'erotismo su pregiudizi, barriere, meschinità. Adorato dai cileni, che l'hanno proclamato "il libro del nuovo millennio".

Pedro Lemebel, nato - come gli piaceva dire -  negli anni Cinquanta, vive una giovinezza indigente: «in casa mia non c'era nemmeno un libro, e se entrava un giornale, era avvolto intorno alla carne: carta macchiata di sangue».
Nel 1987 fonda, insieme a Francisco Casas, il Collettivo artistico "Yeguas del Apocalipsis". Tra il 1987 e il 1995 il Collettivo realizza almeno quindici memorabili, eventi pubblici, mescolando performance provocatorie, trasformismo, fotografia, video e installazioni per rivendicare il diritto alla vita, alla memoria, alla libertà sessuale. Personaggio amatissimo dalla comunità omosessuale («non è che da piccolo mi piacesse giocare con le bambole: io volevo essere la bambola») e dalla sinistra del suo paese, Lemebel porta alla luce il Cile sommerso con le sue cronache urbane, pubblicate sui giornali dell'opposizione, come «Pagina Abierta», «The Clinic», oppure trasmesse quotidianamente da Radio Tierra. Raccolte progressivamente in volume (La Esquina es mi Corazón, Loco Afán: Crónicas de Sidario, De perlas y Cicatrices, Zanjon de la Aguada) le sue testimonianze figurano sempre nelle classifiche dei libri più venduti, e sono più piratate di Harry Potter. Il suo primo romanzo, Ho paura torero, è stato il libro più venduto in Cile nel 2001.
In Italia le opere di Pedro Lemebel, che ci lascia nel 2015 dopo lunga malattia, sono pubblicate dall'editore Marcos y Marcos. Nel 2019 Edicola Ediciones pubblica 70 cronache che Pedro Lemebel compilò per il programma radiofonico "Cancionero" di Radio Tierra.

fonte: www.ibs.it

Danzainfiera 2024 - Fortezza da Basso, Firenze dal 23 al 25 febbraio 2024.

Danzainfiera 2024 Fortezza da Basso, dal 23 Febbraio 2024 al 25 Febbraio 2024
 
ORARIO EVENTO: dalle ore 09;:00 alle ore 20:00 tutti i giorni

Dal 23 Febbraio 2024 al 26 febbraio 2024, presso Fortezza da Basso, si terrà la nuova edizione dell'evento Danzainfiera 2024.
 
Il primo, l’originale, il più grande evento internazionale dedicato alla danza.
 
Ogni anno oltre 400 eventi, 14 padiglioni, 65.000 metri quadri, 20.000 ballerini sui palchi, 17 competizioni internazionali: giunta alla quindicesima edizione, Danzainfiera è un appuntamento fisso per professionisti del settore, ballerini, scuole, compagnie di danza e aziende. 
É il luogo d’incontro per tutti gli stili di danza, dove gli spazi espositivi convivono con aule e palchi per un evento unico nel suo genere.

A Danzainfiera puoi: fare, partecipare, vedere, vincere!
 
"Classica, jazz, moderna, contemporanea. La danza è movimento, è ispirazione, è tecnica. È interpretazione e quindi individualità. Ma poi diventa pluralità, coinvolgimento, passando dall'io al noi. Danzainfiera esprime questa duplice dimensione presente in tutte le arti coreutiche, facendosi vetrina delle diverse discipline e di tutto il variegato mondo del ballo. 
“All Beats to Dance” è il tema scelto per questa edizione, in programma alla Fortezza da Basso di Firenze, dal 23 al 25 febbraio 2024. 
La campagna adv sarà contrassegnata da un'immagine colorata, gioiosa, immediatamente percepibile: un insieme di dettagli a comporre una scena unica. 
Siamo noi, siete voi: adulti e giovanissimi, principianti e professionisti, ballerini e corpi di ballo, scuole e organizzazioni sportive, aziende e operatori del settore. Tutti alla ricerca del proprio palcoscenico. Insieme componiamo una polifonia di voci e di desideri che dentro alla Fortezza da Basso, nei giorni di Danzainfiera, troveranno il modo per esprimersi e condividere emozioni. Venite a ballare con noi, a colori" 

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fonte: www.destinationflorence.com photo e credits: Danzainfiera

Moda > Dior omaggia la danza: abiti per lui che può indossare anche lei

Ufficio stampa - Dior Men Winter 2024-2025 Collection (credit: Adrien Dirand)
In passerella look ispirati al grande danzatore Rudolf Nureyev. Per il prossimo inverno, il prêt-à-porter sposa la teatralità della couture

Dior omaggia l’arte del balletto per la collezione maschile per il prossimo inverno.

A Parigi è andato in scena un atto d’amore da parte del direttore creativo per l’uomo Kim Jones nei confronti di Rudolf Nureyev, tra i più grandi ballerini classici di tutti i tempi. Il prêt-à-porter sposa la teatralità della haute couture: il risultato è la quintessenza dell’eccellenza, dai confini di genere sempre più labili.

È così che la collezione Dior per l’inverno 2024-205 dedicata all’uomo segna la convergenza tra funzionale e poetico, tra utilità e grazia. Sono look permeati di eleganza, nati dalla reinterpretazione degli archivi della maison. La sartoria si reinventa con nuovi volumi, spacchi, pieghe e scollature.

A ricordare lo stile di Nureyev sono le tute, gli shorts in lana con zip, le maglie a coste aderenti, le fasce per capelli, i collant, le scarpe modello ballerina. Un’occasione, per Kim Jones, per ricordare anche un affetto a lui carissimo: suo zio Colin, amico del danzatore russo che scelse Parigi tra le sue città di residenza, diresse il Balletto dell’Opéra e fu partner dell’étoile Margot Fonteyn, amica a sua volta di Monsieur Christian Dior.

fonte: www.tgcom24.mediaset.it

DRUSILLA FOER: da oggi anche in streaming il suo primo album "DRU" con inedito video live dal BLUE NOTE

 

Uscito a inizio ottobre in vinile numerato e CD maxi e ora anche in formato digitale

(tutti i formati sono disponibili al link https://drusillafoer.lnk.to/DRU),

DRU si compone di tredici tracce, di cui 12 inediti scritti da autori di varie generazioni, per un disco che svela nuove tonalità nel mondo artistico di Drusilla. 

 

Da oggi disponibile anche il video inedito di Non mi parlare d’amore

il brano composto da Tricarico per Dru, in versione live dal Blue Note di Milano

(al link https://bit.ly/Dru-NonMiParlareDAmore).

 

Milano, – È disponibile da oggi anche in digitale (streaming e download), DRU il primo album di Drusilla Foer, pubblicato in ottobre da BMG inizialmente solo in formato Vinile numerato e Maxi CD da collezione. L’uscita in digitale (https://drusillafoer.lnk.to/DRU) è accompagnata dal video inedito di uno dei brani più apprezzati dell’album, Non mi parlare d’amore, composta da Tricarico, in versione live registrata al Blue Note di Milano l’8 dicembre scorso, dove Drusilla si è esibita in tre sole serate, accompagnata sul palco da sei musicisti e dal trio vocale delle Blue Doll’s (al link https://bit.ly/Dru-NonMiParlareDAmore).

 

Oltre al teatro (dopo il recital Eleganzissimail 14 febbraio 2024 debutta al Teatro Comunale di Vicenza il suo secondo lavoro teatrale, la pièce di prosa musicale Venere Nemica, in tour per 50 date fino a fine aprile), la TV (la grandissima notorietà è arrivata grazie alla co-conduzione di Sanremo 2022), il web (diventato di culto il format delle sue telefonate alle amiche e alla domestica Ornella), qualche incursione nel cinema (annunciata per il 2024 la sua presenza nella serie Netflix Tutto chiede salvezza), Drusilla ha voluto suggellare il suo grande amore per la musica con un disco di canzoni che le assomiglia, un’ulteriore strada espressiva intrapresa per completare il suo mondo artistico, ricco di tonalità e sfaccettature.

 

Pubblicato da BMG e prodotto da Best Sound, la storica etichetta di Franco Godi che del disco ha curato personalmente la direzione artistica e gli arrangiamenti, DRU contiene tredici tracce, di cui dodici canzoni inedite, firmate da autori eccelsi di tante generazioni diverse, fra i quali Pino Donaggio e Maurizio PiccoliPacifico e Vittorio Cosma, Mariella Nava, Giovanni Caccamo,Mogol e Donida, Tricarico e Luca Rossetti.Ognuno di loro ha creato piccoli quadri su temi diversi – l’amore naturalmente, ma anche la guerra, l’avversione per il pregiudizio e altri temi da sempre cari all’interprete - con grandi aperture sonore, in uno spettro emotivo nel quale Drusilla si è saputa riconoscere.

 

Oltre a loro, Ditonellapiaga e Fabio Ilacqua, autori di nuova generazione fra i più ricercati, che hanno composto i due brani dalle tonalità apparentemente più distanti fra loro: la prima ha firmato Io ne voglio Ancora, elegante divertissement in chiave dance e dichiarazione di libertà e amore per la musica e per la vita che Drusilla ha cantato in duetto con Asia Argento. Il secondo - già autore di alcuni grandissimi successi di Gabbani, Mengoni, Mina, Celentano, Vanoni - ha composto per Drusilla Tanatosi, un brano dirompente sia nel tema – quello della violenza e della sopraffazione che richiedono un atto estremo di resilienza per restare aggrappati alla vita – sia nelle parole che la voce incide con la precisione di una lama su una musica dal crescendo ossessivo con inattese aperture melodiche carezzevoli, sia per il video dall’impatto emotivo travolgente che lo accompagna. La produzione musicale di Tanatosi, come di altri brani dell’album (Moon in ChampagneAmami se puoiDa questa parte), è di Fausto Cogliati, collaboratore storico di Franco Godi.

 

C’è un secondo duetto in DRU, su un brano ancheggiante, divertente e scanzonato: si tratta di Amore… Boh! e non poteva che portare la firma di Franco Godi per la musica, dal sapore brasiliano, nonché la sua voce in alternanza a quella di Drusilla, mentre il testo è di Gianluca Gori. Nella tracklist anche due extravaganze: l’inedito Buonanotte Rossana, brano di Lelio Luttazzicolmo di delicatezza e sentimento, nel quale la voce di Drusilla si accompagna a un’esecuzione originale al piano del Maestro scomparso nel 2010, e Giorno ad Urlapicchio, non una canzone ma una poesia avvolgente e giocata sull’onomatopea scritta da Fosco Maraini, padre di Dacia e indimenticato antropologo e scrittore toscano.

 

Le sonorità fuori dal tempo, eleganti, ricche di sfumature - e lontane da qualunque indulgenza verso tendenze musicali alla moda – sono la cifra stilistica di DRU, a proposito del quale la sua interprete scrive: “La musica è il mio grande amore, davanti al quale sono stata sempre in piedi, con lo sguardo arreso di chi è disposto a non essere corrisposto, cercando solo di non arrossire. Un bell’amore, irrorato di pudore e di coraggio, di rabbia e calma, di note giuste e sbagliate, di respiri, pensieri, sorrisi e civetteria. Cantare mi fa essere me, con facilità, intimità, con perdono per ciò che sono”. 

 

Nell’introduzione a DRU, la cantante dedica “questo miracolo” al prezioso amico Franco Godi, il produttore e compositore che ha attraversato con successo oltre sei decenni di storia musicale italiana, con intuizioni che lo hanno portato con Drusilla Foer alla terza illuminazione geniale nell’arco della sua vita professionale: già autore di migliaia di jingle pubblicitari, musica per il cinema e per la televisione dagli anni ’60 agli anni ’90 del secolo scorso (per questo soprannominato Mr Jingle), ha poi generato il movimento hip hop italiano, del quale lui e la sua Best Sound sono stati il fulcro per oltre 20 anni nei due decenni a cavallo del terzo millennio, arrivando nel 2015 a Drusilla Foer, della quale ha intuito l’enorme talento e unicità artistica fin dal primo momento. 

 

Godi è colui che ha desiderato tanto quanto Drusilla la realizzazione di DRU, la cui uscita è la prima dopo dieci anni siglata con la sua storica etichetta Best Sound. A proposito del lavoro svolto e del risultato raggiunto Franco Godi dice: “Mi piaceva l’idea di un album slegato da tempi e mode del momento, soprattutto suonato e arrangiato con creatività e ricchezza di sfumature, cucito su misura per Drusilla. Lei e io ci troviamo spesso in totale sintonia nel riconoscere le canzoni che ci piacciono, non solo perché sono belle canzoni, ma perché le sentiamo in qualche misura necessarie ad esprimere l’estetica musicale che ci appartiene. Sento che abbiamo fatto un lavoro sincero, senza risparmiarci, insieme ad Andrea Benassai e ai musicisti in studio, che ringrazio, trovando sempre in BMG e in Dino Stewart dei partner entusiasti e propositivi, con uno sguardo curioso e in sintonia con le nostre scelte artistiche”.


 

IG drusillafoer

FBDrusilla Foer

Youtube: DrusillaFoer

https://drusillafoer.com

 

fonte: Ufficio stampa Elena Pantera elena.pantera@pantarei.me

lunedì 22 gennaio 2024

Serie TV: Maria Antonietta, tutto quello che c'è da sapere sulla serie tv in onda su Sky

Alla vigilia della messa in onda del finale di stagione dello show chiamato a far rivivere i fasti della corte di Versailles attraverso le vicende della più celebre sovrana di Francia, un riepilogo dei punti di forza della serie con Emilia Schüle

La storia mitica ed incredibile di Maria Antonietta, l'ultima regina di Francia, continua ad affascinare gli spettatori contemporanei che, questa stagione hanno a disposizione sul piccolo schermo le puntate di Maria Antonetta, serie tv composta da otto episodi in onda in esclusiva su Sky e in streaming su Now. Lo show, scritto e ideato da Deborah Davis, candidata all'Oscar per La Favorita, vede coinvolta l'attrice Emilia Schüle nel ruolo della protagonista.

La trama della prima stagione

Basterebbero i fasti della corte di Versailles della seconda metà del XVIII secolo per sedurre gli spettatori e convincerli a rivivere ancora una volta l'epopea dell'arciduchessa d’Austria Maria Antonietta che è stata varie volte raccontata al cinema e in tv. In effetti la lussuosa ambientazione costituisce di per sé motivo sufficiente per tuffarsi nelle vicende pubbliche e private di quella che è ricordata nelle cronache come una delle sovrane più controverse della storia.

Femminista accanita, ribelle oltre i limiti consentiti da un'epoca crudele per le donne, a cominciare da quelle sedute sul trono, la giovane Maria Antonietta diede prova di saper lottare contro l'ordine precostituito per ottenere la libertà di godersi la vita a modo suo, fino – naturalmente – al tragico epilogo sul patibolo, nel 1793, che decretò la fine della corona e del resto dell'ancien régime.
Procedendo con ordine, nella prima stagione della serie tv di Deborah Davis, seguiamo gli anni tra il 1770 e i 1780, i primi dieci alla corte di Francia preceduti dagli anni della giovinezza che viene comunque descritta come piena di costrizioni ed etichetta

Chiamata a sposare il Delfino di Francia, Maria Antonietta lascia l'Austria a quattordici anni e, giunta a Versailles subisce le angherie delle zie del suo futuro sposo. Le cose non cambiano, ma peggiorano, col matrimonio col giovane Luigi XVI, inesperto e ostile. La situazione si fa tale da spingere Maria Antonietta ad esigere il suo posto nel mondo. Intanto, non mancano le difficoltà politiche e istituzionali che spingono il fratello di Maria Antonietta a intervenire per salvare il matrimonio e mantenere viva l'alleanza franco-austriaca.

Il cast e l'approccio femminile al personaggio

Nella più recente scrittura per il piccolo schermo della storia di Maria Antonietta sono coinvolti Emilia Schüle nel ruolo principale, Louis Cunningham in quello di Luigi Augusto (in seguito, Re Luigi XVI), Caroline Piette e Crystal Shepherd-Cross, interpreti delle zie del futuro re, James Purefoy, volto di Luigi XV e Marthe Keller, interprete della madre di Maria Antonietta.

Il buon livello del cast non toglie attenzione alla scrittura, realizzata a più mani dalla Davis con Louise Ironside, Chloë Moss ed Avril E. Russell, nella quale i fatti storici si mescolano al racconto intimo della vita della sovrana secondo quel gusto moderno che caratterizza l'approccio a personaggi realmente esistiti, specie quelli di stirpe reale, premiato dal pubblico di ogni generazione.

La serie, prodotta da Banijay Studios France, Capa Drama e Les Gen, è stata trasmessa per la prima volta da Canal + dal 31 ottobre 2022 ed è giunta in Italia a partire dallo scorso 15 febbraio con due nuove puntate ogni settimana. Le maggiori testate internazionali ne hanno lodato la scrittura e l'approccio al femminile, punto di forza anche del noto e molto apprezzato adattamento per il grande schermo d'inizio millennio ad opera di Sofia Coppola.

fonte: https://tg24.sky.it foto ©Webphoto 005

Libri: "86400. Trova te stesso e cambia la tua vita con l'intelligenza valoriale" di Luca Mazzucchelli

Un libro per scoprire i propri valori guida e comprendere come metterli al centro del proprio progetto di crescita.

 
Ogni giorno, allo scoccare della mezzanotte, sul conto corrente della nostra vita vengono depositati 86400 secondi. Fossero 86400 euro, li spenderemmo con grande cura per non sprecarne nemmeno un centesimo. Ma siccome il tempo è gratis, lo usiamo senza rendercene conto per attività che ci allontanano dalla felicità. 

Vivere una vita di valore significa innanzi tutto investire questi 86400 secondi ogni giorno alla luce di quelli che sono i nostri valori, ovvero i motivi che rendono la vita degna di essere vissuta. 

Il libro illustra un metodo step by step per scoprire i propri valori guida e comprendere come metterli al centro del proprio progetto di crescita, in modo da accendere la propria intelligenza valoriale e vivere una vita significativa e appagante. Contiene, inoltre, approfondimenti su come usare i valori per migliorare il benessere psicologico, le relazioni interpersonali (sul lavoro, in coppia, con i figli e con gli amici), la gestione dello stress, ma anche la leadership, il public speaking e le abilità di vendita. 

Conoscere i propri valori e imparare a usarli, infatti, permette di avere una chiara bussola per orientare la propria vita, trovare energie assopite per raggiungere i propri obiettivi, tenere la rotta nei momenti difficoltà e fare esplodere il proprio potenziale di cambiamento. 

fonte: www.lafeltrinelli.it

Spettacolo > La casa di Marilyn Monroe a Los Angeles non sarà demolita

©Getty
La villa di 270 metri quadri era stata acquistata da una società che aveva deciso di abbatterla. Ma una commissione della città di Los Angeles ha fermato il progetto proponendo che venga considerata patrimonio storico e culturale

La casa in cui visse e morì Marilyn Monroe è salva. Una commissione della città di Los Angeles ha votato contro la demolizione dello stabile di Brentwood che la diva di Hollywood acquistò a 36 anni e all’interno del quale fu trovato il suo corpo privo di vita poco dopo. La casa, rilevata da un nuovo proprietario, doveva essere abbattuta un anno fa, ma i lavori furono fermati per consentire la valutazione del Cultural Heritage Commission and City Council. Valutazione che ora è arrivata con un parere inequivocabile: quella costruzione deve restare in piedi, in memoria della straordinaria attrice che lo abitò.

Patrimonio storico e culturale di Los Angeles

A dare notizia della decisione presa dalla Commissione è il quotidiano Los Angeles Times, che spiega come i 5 membri del gruppo che ha esaminato la questione abbiano suggerito di considerarla patrimonio storico e culturale della città di Los Angeles, con buona pace di chi  nel 2017 aveva speso ben 7 milioni e 250 mila dollari celando la propria identità dietro la Glory of the Snow LLC, per poi rivenderla per 8 milioni e 350 mila dollari al Glory of the Snow Trust all’inizio del 2024.

UNA CASA DA 270 METRI QUADRI CON GIARDINO E PISCINA

Turisti e ammiratori potranno dunque continuare a visitare la casa da 270 metri quadri al 12305 Fifth Helena Drive durante i loro pellegrinaggi in memoria dell’attrice scomparsa giovanissima nel 1962. La casa è una villa costruita in stile coloniale, con giardino e piscina, grande ma non grandissima, lontana dagli standard delle ville dei divi di Hollywood di oggi. Fu l’unica casa acquistata indipendentemente da Marilyn Monroe.

fonte: https://tg24.sky.it

Musica: Subsonica, la band è qualcosa di cui tutti abbiamo bisogno

Realtà Aumentata il nuovo album in uscita. Da aprile il tour

E' una Realtà Aumentata che per una volta aiuta a buttare l'occhio nel passato e a prendere tutto quello che era attuale già allora, figuriamoci adesso, quella che ha ispirato i Subsonica per il loro decimo album.

Il capitolo discografico è quello appena uscito e con il quale la band torinese è tornata a lavorare 'alla vecchia maniera', dopo l'isolamento da (e post) Covid e l'incertezza sul voler portare avanti quel progetto iniziato nel 1996. 

"Ad un certo punto - dice Samuel - ci siamo chiesti se davvero avevamo voglia di continuare a raccontare come Subsonica.

Non siamo mai stati un'équipe formata da singoli ma piuttosto un'entità, della quale abbiamo capito che ciascuno di noi non avrebbe potuto stare senza". E così, i cinque, al secolo Max, Samuel, Boosta, Vicio e Ninja, hanno deciso che si doveva tornare a fare 'alla vecchia': riunirsi, anche fisicamente in luogo specifico, per mettere insieme le idee e scrivere. 

Nasce così Realtà Aumentata con le sue undici tracce in scaletta, da 'Cani umani' fino ad 'Adagio', passando per 'Pugno di sabbia', 'Nessuna colpa', 'Africa su Marte' e tutte le altre, che tornano a dare ai Subsonica quello che è dei Subsonica, al di là della musica che li (ci) circonda, cambia e racconta altri mondi e altri stili. 

"Stare in una band - spiega Max Casacci - è come essere inseriti in tessuto di relazioni umane ancora più intime di quelle di una famiglia, perché devi continuare a sceglierti. In occasione di '8' (l'album precedente) non abbiamo avuto questa interazione". Da qui, lo sfilacciarsi della tela, tessuta insieme dai cinque da quasi vent'anni, ora ricucita per una nuova partenza ma con lo spirito di sempre. "Questo nuovo album - dice Ninja - torna a rappresentare l'identità della band, perché c'è tanto delle nostre origini, pur andando in una direzione completamente nuova". 

Il disco è stato anticipato dai singoli 'Pugno di Sabbia', 'Mattino di Luce' e 'Adagio', quest'ultimo parte della colonna sonora scritta e composta dalla band, per l'omonimo film di Stefano Sollima, uscito nelle sale il 14 dicembre e presentato all'80esima Mostra di Venezia, dove il gruppo è stato insignito del Premio speciale Soundtrack Stars Awards.  

fonte: Redazione ANSA  www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati