sabato 27 febbraio 2010

NapoliPride ‘10 al via: stati generali del movimento lgbt



NapoliPride ‘10 al via: stati generali del movimento lgbt
movimento. napolipride10
napoli pride Questo fine settimana si riunisce a Napoli il movimento lgbt italiano per l’Assemblea Nazionale del Movimento Lesbica Gay Bisex Transgender Queer in previsione dell’appuntamento con il Napoli Pride che si svolgerà a giugno.

Nel corso dei due giorni si costituirà il comitato organizzativo, si deciderà la data della manifestazione e si discuterà circa la logistica e le modalità del corteo oltre che dei contenuti e delle parole d’ordine della piattaforma politica.

I lavori, che si terranno presso il salone Gianfranco Federico al primo piano della Camera del Lavoro Metropolitana di Napoli (CGIL, via Torino 16 a Napoli), si svolgeranno secondo il seguente orario: sabato 27 febbraio dalle 14.00 alle 20.00; domenica 28 dalle 10.00 alle 16.00.

Per info: napolipride.com

Sondaggio "I rapporti a distanza possono funzionare?"



I rapporti a distanza possono funzionare?
Nei prossimi giorni il risultato.

Lo conosciamo in vacanza e restiamo davvero fulminate. Non pensiamo a nulla, solo a goderci il soggiorno. Ma ora, prima di dirgli addio, è il caso di riflettere. Abita in un’altra città. Le relazioni a distanza possono funzionare?

La risposta può sembrarvi banale: dipende dall’età. Non è una questione di sentimenti, ovviamente partiamo dal presupposto che siate innamoratissimi. E’ la routine di tutti i giorni e in caso ragazze giovani anche la poca indipendenza creano grossi problemi.

Intanto cercate di capire quali siano le vostre esigenze. Per amore siete in grado di sopportare un rapporto fatto di telefonate e sms, di pochissime visite, di privacy ridotta all’osso? Avete di bisogno di qualcosa di più impegnativo. Non siamo tutte uguali, per alcune condividere significa vedersi e stare sempre insieme.

Comunque non fasciatevi la testa. Credo che la cosa migliore sia provare. Non potete sapere quanto vi peserà, se vi peserà, la lontananza. Magari scoprire che non è poi così male, perché in questo modo siete in grado di gestire la vostra vita con più libertà. Ci sono però degli elementi che non devono mancare mai.

Prima cosa la disponibilità: non potete pensare che sia solo uno di voi due a spostarsi, è importante che il sacrificio sia condiviso. Studiate i vostri incontri tenendo conto delle esigenze di studio o lavorative. Non bisogna mai rinfacciare all’altro la fatica e l’impegno. E poi vedrete che qualche weekend romantico sistemerà anche le litigate più feroci.
fonte: pourfemme.it

Il Parlamento europeo bacchetta sui diritti gay



Il Parlamento europeo bacchetta sui diritti gay
di Elena Romanello

Il Parlamento europeo pretende che gli Stati che vogliano entrare nella Comunità europea debbano avere al loro interno leggi di tutela e non discriminatorie delle persone omosessuali: la questione è rivolta a Croazia, Macedonia e Turchia, criticati per i record negativi verso i diritti Lgbt, ricordando che le protezioni e le leggi antidiscriminazione non sono negoziabili.

La Croazia è stata criticata nel 2009 per aver vietato il Zagreb Pride e per non aver approvato leggi antidiscriminatorie; in Turchia, il codice penale del Paese sollevava preoccupazioni nel "permettere persecuzione sistematica" di gay, bisessuali e transgender, mentre in Macedonia c'erano dubbi sulla discriminazione verso l'orientamento sessuale e identità di genere.
Ulrike Lunacek, vice presidente del Parlamento Europeo per i diritti Lgbt, ha dichiarato a questo proposito: "Sono felice che i nostri rapporti ed emendamenti in merito ai diritti Lgbt della Macedonia e della Croazia siano stati presi in considerazione dal Parlamento europeo. Abbiamo riaffermato le basi contro la discriminazione e preteso che vengano applicate dai paesi candidati all'ingresso".
Del resto, tra i Paesi dell'Europa occidentale, membri di lunga data dell'Unione Europea, l'Italia è l'unico che ancora non prevede nessun tipo di riconoscimento e di tutela per le unioni di persone dello stesso sesso e un progetto per inserire l'omofobia come crimine d'odio è stato a suo tempo bocciato.

fonte:http://www.nuovasocieta.it/esteri/4680-il-parlamento-europeo-bacchetta-sui-diritti-gay.html

Continua la serie Iris Arcobaleno sul digitale film LGBT



Per il secondo anno, Iris (un canale gratuito del gruppo Mediaset visibile sul digitale terrestre) propone una rassegna cinematografica di film omosessuali.
La rassegna dal titolo "Iris Arcobaleno" si è aperta qualche giorno fa con i film "Saturno Contro" di Ferzan Ozpetek e "Salvare la faccia" di Alice Wu e proseguirà fino al 21 marzo, trasmettendo un totale di dieci film.
Senza nulla voler togliere all'iniziativa, è da notare che il numero di film in programma è significativamente inferiore rispetto allo scorso anno e che molti film in programma sono già stati trasmessi nelle precedente edizione.

Di seguito l'elenco dei film in programma nelle prossime settimane:

28/02/2010 "Prima che sia notte" di Julian Schnabel (2002)
"Terapia di gruppo" di Robert Altman (1987)
07/03/2010 "Eva contro Eva" di Joseph Mankiewicz (1950)
"Scandalo a Londra" di Ian Iqbal Rashid (2004)
14/03/2010 "Rent" di Chris Columbus (2005)
"Gli occhiali d'oro" di Giuliano Montaldo (1987)
21/03/2010 "Hedwig - la diva con qualcosa in più" di John Cameron Mitchell (2001)
"My summer of love" di Paul Pawlikovsky (2004)

* i due film indicati per ciascuna serata andranno in onda rispettivamente in prima e seconda serata.
fonte gayburg

venerdì 26 febbraio 2010

"Vladi e le altre" Intervista a Vladimir Luxuria


"Vladi e le altre" Vladimir Luxuria Intervistata per Donna Moderna dalla Dott. Giuliana Proietti

Sulle persone trans ormai tutti sanno qualcosa, ma è difficile comprendere realmente questa condizione, basandosi solo su articoli di giornale e trasmissioni TV, i quali appaiono più intenti al gossip e allo scandalismo, che non a cercare di comprendere questo particolare mondo, queste persone, questa scelta di vita.
Anche sollecitata da diversi interventi dei lettori di questo Blog, ho pensato di affrontare in modo approfondito questo argomento, intervistando Vladi Luxuria, una persona molto informata, non solo perché trans lei stessa, ma anche perché interessata alla cultura e all’approfondimento, sensibile ai temi sociali, disponibile verso gli altri (come ha peraltro dimostrato, rilasciandomi questa intervista-fiume in un giorno festivo…) Ringrazio nuovamente Vladi per la sua cortesia e spero di offrire a voi lettori, con questo lungo post, una possibilità di riflessione in più sulla condizione “trans”, dal momento che, come sempre, per capire occorre anzitutto conoscere.

GP Il “tema transessuale” per eccellenza è quello dell’avere il corpo di un sesso e l’anima di un altro sesso, per cui si sceglie di “transitare” da un’identità di genere all’altra: ma non è solo un’illusione? Cambiare l’apparenza, cambiare lo stato civile, riesce ad annullare completamente la propria storia precedente?

VL Ovviamente no, non puoi cambiare e cancellare il passato… Per quanto tu possa odiare, diciamo così, il tuo ex corpo maschile… Puoi avere o l’atteggiamento di bruciare le foto, per dirla con una metafora, oppure di considerare te stessa la sommatoria di esperienze passate (con il tipo di educazione ricevuta durante l’adolescenza, tutte le aspettative di genere e di ruolo di genere). La vita però è fatta di presente e di aspettative per il futuro… Quindi no, credo che non si possa annullare l’educazione ricevuta. Purtroppo a volte non si possono neanche cancellare certe ferite inferte… Quello che si può cambiare è sicuramente il proprio aspetto esteriore, il modo di vestirsi, l’impostazione della voce. Ci sono alcune cose che cerchiamo di cambiare nella nostra condizione di esseri soprattutto umani e mortali, che si sforzano, per raggiungere la propria felicità.

GP Quante trans desiderano poi, effettivamente, cambiare sesso anche a livello genitale?

VL Circa il 20% non vedono l’ora di rettificare gli organi genitali in caratteri sessuali primari e quindi a volte si arrabbiano per i tempi lunghi che bisogna aspettare, per ottenere l’autorizzazione del Tribunale, in vista del cambiamento di sesso. Altre trans invece (circa l’80%) vogliono continuare a vivere con questa specificità, con questa peculiarità, che le rende… Che ci rende diverse dagli uomini e dalle donne, cioè la compresenza di caratteri sessuali maschili e femminili. Ed è questo poi, fondamentalmente, ciò che attrae gli uomini nelle trans …

GP Secondo te, fra le persone transgender, conta di più il rifiuto per il proprio sesso originario o l’attrazione per quello di arrivo?

VL Credo che anche in questo ci siano persone diverse e reazioni diverse. Non tutte le trans sono uguali e quindi le motivazioni possono essere diverse.

GP In letteratura leggiamo che le difficoltà di adattamento al proprio genere sessuale si manifestano sin dalla più tenera infanzia, quando il bambino rifiuta tutto ciò che è maschile: giochi, vestiti, compagni. E’ stato così anche per te ed in che periodo è successo?

VL Come si sa il gioco è fondamentale nell’infanzia, come costruzione del ruolo di genere e soprattutto come creazione di aspettative. Pensiamo alla bambina che nel gioco si immagina di fare la mamma… Penso che la prima cosa di cui ci rendiamo conto è l’identità di genere: cioè, ci accorgiamo prima di sentirci di un sesso diverso da quello anagrafico… In secondo luogo c’è tutta la questione dell’orientamento sessuale. Quanto al gioco, ricordo che sacrificavo il tulle delle bomboniere per fare le gonnelline alla bambola. Anzi, quando ero piccola invidiavo, da questo punto di vista, le mie sorelle. Ma le invidiavo in senso positivo… Cioè, mi sentivo priva di tutte quelle cose che venivano date loro. A Carnevale volevo vestirmi da spagnola, non da sceriffo, come mi vestivano i miei genitori… Ricordo anche un mio amico d’infanzia, il mio amico del cuore, si chiama Sergio, con il quale giocavamo a fare la televisione. Mi ricordo che, con una scatola delle scarpe, facevamo il buco e immaginavamo che fosse la telecamera. La posizionavamo in un punto, come se fosse uno studio televisivo… Lui faceva tutti i ruoli maschili, quindi il presentatore, il commentatore politico, quello che leggeva il telegiornale, il commentatore sportivo… Ed io facevo tutti i ruoli femminili: la show girl, la cantante…

GP C’è una sorta di escalation dunque, che parte dal gusto del travestimento, cioè il mettersi dei vestiti da donna e immaginarsi nei giochi in ruoli femminili, per poi transessualizzarsi successivamente?

VL In realtà io non mi travestivo per nascondere qualcosa, io mi travestivo per svelare qualcosa. Quando io sentivo la morbidezza, il profumo, degli abiti rubati di nascosto a mia mamma o alle mie sorelle, non sentivo di coprire qualcosa, ma… Potrebbe sembrare paradossale: io in quel momento mi sentivo più liberata, sentivo di liberarmi di una scorza, che non mi apparteneva.

GP Parliamo di identificazione con la figura materna: secondo molte teorie il bambino viene “femminilizzato” dalla madre, che lo fa vivere in stretta intimità con lei, pelle contro pelle, rendendolo non “effeminato”, ma “femminile”, identificato completamente nella figura materna. Nel tuo caso questo può essere accaduto?

VL Se fosse vero… L’Italia sarebbe una nazione di trans! La gente rimane attaccata alle gonnelle della mamma per tanto tempo. Credo che gli italiani siano quelli che nel mondo siano i più attaccati alla mamma… Secondo altri pareri, a volte sarebbe invece l’assenza della figura materna ad influire su questo, cioè una madre molto distaccata, per cui la persona, per colmare in qualche modo questa lontananza, si fa mamma di sé stessa… Ci sono varie teorie. Nel mio caso specifico direi di no: va bene che si cerca sempre di dare le colpe ai genitori… Basti pensare che mio fratello è eterosessuale, mia sorella è eterosessuale. L’atteggiamento di mia madre era lo stesso… Ho smesso di chiedermi il “perché” ed invece ho cominciato a pormi il problema del “come” vivere bene la mia identità. Stare sempre a chiedersi il perché non serve… Quando una persona vive male, bisogna chiedersi il perché: quando hai un rapporto distonico con te. Ma se riesci ad accettare la tua condizione, non devi stare lì a capire di chi è la colpa, se esiste una colpa…

GP Vogliamo chiarire quale è la differenza fra orientamento sessuale e identità di genere?

VL L’orientamento sessuale può essere omosessuale, eterosessuale o bisessuale. E’ un concetto diverso rispetto all’identità di genere, che non vuol dire essere attratti da una persona, ma sentirsi rappresentati da un corpo diverso, al punto tale che esistono anche delle transessuali attratte da donne: è il così detto trans-lesbismo. Non bisogna pensare che una persona si veste e si comporta da donna per l’unico obiettivo di conquistarsi l’uomo, per dirla banalmente… Innanzi tutto è prioritario conquistare la fiducia e l’amore di sé. Per fortuna ci sono cose che non si fanno solo per gli altri, ma per sé stesse. Parlo per la mia esperienza, ovviamente. Poi ci sono tutte le fasi che io chiamo di “sperimentazione”, quindi farsi delle domande, vagliare la reazione degli altri rispetto a questa tua peculiarità, affrontare per la prima volta lo sguardo degli altri quando ti vesti per la prima volta da donna ed esci come se fosse una prima teatrale… Diciamo così… Non sapendo quale sarà la reazione della gente. … E il ferimento che ricevi, quando a te sembra di fare una cosa sincera e spontanea, per poi invece scoprire che tutto questo crea notevoli problemi… Nel mio caso personale, ho notato anche una forte contraddizione fra la stima delle persone che mi conoscevano personalmente, nella scuola o per altri motivi, e il disprezzo di tanta gente che mi giudicava solo per come mi proponevo.

GP Le persone trans preferiscono declinare aggettivi e pronomi personali secondo il sesso di arrivo e non di partenza. Vediamo che poi, nelle relazioni sociali, in genere ci riescono abbastanza bene. Ma si riesce ad ottenere questo anche con i propri familiari più stretti? Genitori, zii, cugini…

VL Credo che dipenda molto da quando comincia la tua transizione. Devi considerare che io, per venti anni, sono stata un ragazzo: quindi, se a qualcuno dei miei parenti, o dei miei vecchi amici, all’inizio soprattutto (adesso di meno), ogni tanto gli scappa il maschile, non è che mi arrabbio… Un minimo di elasticità bisogna mantenerla.

GP Però è importante veder riconosciuta ed accettata la propria nuova identità, ricevere conferme dagli altri?

VL Si, molto. Ricordo, ad esempio, durante una cena, quando un uomo si è rivolto ad una trans con il maschile e questa ha fatto una scenata… Ha sollevato il tavolo in aria, facendo cadere tutto ed ha cominciato ad imprecare… Ecco, credo che in quel momento c’è stata una reazione poco femminile… Credo che con la dolcezza si può ottenere di più. Spiegando, facendo capire che a volte basta anche una lettera, una “a” invece che una “o”, per far stare meglio una persona… Perché a volte più che una questione politica o di militanza è semplicemente una questione di sensibilità e di rispetto. Poi è anche brutto che una persona ti chiami al femminile, ma in testa pensi al maschile…

GP Quanto è importante, in questo percorso transessuale, avere una guida psicologica che aiuti la persona ad accettarsi? Tu, ad esempio, hai seguito un percorso psicoterapeutico? Hai trovato sempre adeguata preparazione e disponibilità presso gli psicoterapeuti-sessuologi?

VL Io sono stata da psicologi, non da psicoterapeuti. Sono stata due volte: una volta per problemi miei di altra natura e, questa volta, per il processo che sto valutando di cambiare i genitali… Si, devo dire la verità, ho trovato preparazione. Probabilmente sono stata anche fortunata, perché questi psicologi mi sono stati suggeriti da strutture che lavorano già da tempo.

GP Quali sono queste strutture? Magari possono interessare altre persone…

VL Ce ne sono molte: c’è il San Camillo a Roma, il Policlinico a Napoli, il Sant’Orsola a Bologna. E poi Torino, Trieste… Questi sono i centri più importanti.

GP Durante questo percorso di transizione, sicuramente, come accade agli eterosessuali, ci si imbatte in periodi di depressione, di rifiuto per la propria realtà. Può capitare di voler tornare sui propri passi, riavvicinandosi, negli atteggiamenti e nell’orientamento sessuale, al proprio sesso biologico?

VL A me è capitato quando avevo quattordici anni… Ad un certo punto mi sentivo come se la mia condizione mi avesse fatto proclamare una guerra contro il mondo ed io ero senza esercito e senza armi. In quel periodo ho pensato che ero troppo debole per affrontare tutto questo da sola, in tempi in cui non si parlava così tanto di queste questioni… Io mi sentivo quasi un’aliena… E dunque mi sono sforzata di vestirmi da uomo, di rendere la mia voce più rauca, di fidanzarmi con una ragazza, ma dopo un po’, guarda… Stavo troppo male! Mi sentivo morta dentro e questo mio essere così malinconica contagiava negativamente anche gli altri. Quindi, ad un certo punto, ho detto: basta! Ero una pentola a pressione.

GP Molte femministe vedono nel transessualismo l’ennesima forma di oppressione dell’uomo sulla donna: le trans infatti, grazie alla chirurgia estetica, si costruiscono i caratteri tipici della femminilità, ma poi in questo corpo esse non vogliono vivere un’esperienza compiutamente femminile e rivendicano un’identità maschile omosessuale…Anche per quanto riguarda il sesso, sappiamo che le trans spesso hanno dei ruoli attivi. Cosa ne dici? Potrebbe realmente esserci una competizione con il genere femminile, per avere ai propri piedi i maschi più interessanti ?

VL E’ un modo di vedere un po’ semplicistico, perché non tiene conto delle tante differenze che ci sono e di cui parlavo prima… Non dimentichiamo che c’è un 20% delle trans che cambia sesso. Poi c’è una percentuale cospicua, che invece, sentendosi donna, rifiuta il ruolo attivo. C’è anche una percentuale di persone che nel contatto con un uomo ha sia il ruolo attivo, sia il ruolo passivo. Io penso che la conquista per la dignità della donna, battaglia tutt’altro che conclusa e iniziata dal movimento femminista, sarebbe molto utile se contagiasse positivamente la comunità trans, perché sono sicura che sarebbe davvero un arricchimento reciproco…

GP… Ma questa iperfemminilità che mostrano le trans, da cosa dipende?

Dipende molto da due fattori. Il primo è: prostituzione si, prostituzione no. Perché le trans che si prostituiscono, ad un certo punto, in un contesto anche di forte concorrenza ed anche di competitività, tendono a fare delle trasformazioni sul proprio corpo, un po’ alla Jessica Rabbit, orientate a soddisfare più un certo immaginario erotico del cliente, che non l’auto-percezione di femminilità. A volte, per capire se una trans si prostituisce o no, basta guardare il look: se non si prostituisce il look è molto più tranquillo. E’ difficile trovare lavoro, ma le trans che lavorano non si presentano certo con il seno che arriva un quarto d’ora prima di loro… Poi dipende ovviamente anche dal contesto familiare, da quanto la famiglia ti è vicina. Anche questo è molto importante, così come avere delle amiche etero: cioè, se la tua vita non si consuma solo all’interno della comunità trans. Perché se tu vuoi fare un cambiamento, chiedi anche consiglio a tua madre, a tua sorella, ad una tua amica, che magari ti consigliano anche dei cambiamenti non troppo esasperati… Quando invece sei sola, perché la tua famiglia ti ha cacciato di casa, oppure sei immigrata ed in più ti prostituisci, è come se entrassi in un’altra dimensione. E poi c’è un’altra cosa che vorrei dire: per molte trans che si prostituiscono la realizzione di sé passa in maniera illusoria attraverso quanto si guadagna…E’ come se quell’insulto e quel disprezzo che hai avuto da adolescente in un contesto maschilista, questo si, maschilista, in cui qualunque persona che diventava effeminata era motivo di disprezzo… Diventa poi un riscatto: quegli stessi uomini che mi prendevano a sassate, che mi sputavano addosso, che mi insultavano, quando mi vedevano per strada nei miei primi tentativi di vestirmi da donna… Cavolo, sono gli stessi che ora mi pagano! Allora ce l’ho fatta… Ma è solo una gabbia dorata.

GP Vi sono caratteristiche, biologiche, psicologiche, culturali, che favoriscono l’appartenenza a questa cultura sessuale? Mi chiedo, ad esempio, perché esistano tanti viados brasiliani e molti meno provenienti da altri Paesi del mondo o dalla stessa America latina…

VL Si, sono tanti, i viados... Noi trans esistiamo ovunque, siamo anche nelle culture nordiche, nel Maghreb, in Asia: pensa alla Tailandia… Ce ne sono molte anche in Francia, in Spagna… In Italia c’è una specie di esterofilia, da questo punto di vista. Intanto, sono molto più procaci e poi, spesso c’è il fatto che il cliente non vuole essere rintracciato in nessun modo… Pensa che andando con la straniera riesce meglio nel suo intento.

GP Nel mondo della prostituzione transessuale si fa molto uso di cocaina?

VL Vorrei mettere dei paletti. Uno: non tutte le trans hanno rapporti a pagamento. La maggior parte delle trans non si droga, né si ubriaca. Purtroppo c’è una parte di trans, per tutta una serie di problemi… Probabilmente persone non contente di fare quella vita lì, di prostituirsi, persone che non sopportano più di avere rapporti sessuali con persone da cui non sono attratte… Loro si aiutano con l’alcool, o con la cocaina. Anche per combattere il freddo, se lavorano in strada… Tra l’altro, consumare cocaina è deleterio per chi già assume degli ormoni, perché già gli ormoni ti possono portare momenti di forte euforia ed anche forti depressioni… Se a questo aggiungi il down della mancanza di cocaina… Tante vivono male per questo. Va detto poi che l’uso della cocaina è molto più diffuso di quanto normalmente si pensi. Molte persone “pippano” per affrontare un’altra giornata lavorativa: parlo di manager, ad esempio. Non è che pippano per andare a fare sesso, diciamo così… Spesso mi raccontano, le persone trans, che i clienti che ricercano la cocaina sono persone che poi neanche fanno sesso… In realtà amano solo “pippare” in compagnia. Può capitare che uomini molto potenti, che rivestono un ruolo di grande responsabilità, che cinque giorni alla settimana hanno un atteggiamento molto serio, molto severo e di comando… Nel week end si “liberino”, anche facendosi dominare da queste persone fisicamente imponenti, più imponenti di loro, anche drogandosi.



GP Quando si sceglie di operarsi e cambiare definitivamente sesso, in pratica si sceglie di rinunciare al piacere sessuale,o meglio, all’orgasmo?

VL Le prime operazioni non consideravano per niente la conservazione del piacere. Oggi invece, lo posso dire perché ho assistito personalmente ad un’operazione al Policlinico di Napoli, e ho visto quanta cura e quanta importanza si dà alla conservazione del piacere e quindi alla ricostruzione della clitoride. C’è un collegamento con la clitoride che viene recuperato dal glande e questa operazione consente anche una maggiore lubrificazione. Sicuramente non è lo stesso orgasmo che si prova con l’organo genitale maschile…

GP E’ una rinuncia difficile?

No: ci sono molte trans che rifiutano così tanto la parte maschile, che non si sono mai toccate… Quindi neanche sanno a cosa rinunciano… Sicuramente c’è un piacere psicologico, ma c’è anche una componente fisica. Del resto sai, l’orgasmo, il piacere… Anche questo è un grande mistero. Ma anche le donne hanno questo problema…
Dott. Giuliana Proietti

Immagini del fotografo Guido Fuà
fonte: blog.donnamoderna

giovedì 25 febbraio 2010

1° Parte "Cosa pensano gli uomini delle donne?"(ma per davvero!!!scritto da un uomo!)



Avere un uomo per amico oggi è fondamentale. Questa rubrica vuole svelare il punto di vista maschile sulla donna, pane al pane e vino al vino, senza timore di offenderci. Abbiamo infatti convinto il nostro Francesco Neri, single di 33 anni, a raccontarci ogni settimana cosa pensano davvero gli uomini dei nostri pigiami, dei nostri regali, di come ci comportiamo al primo appuntamento etc..e oggi povere noi,
leggete attentamente questa prima parte...!?Che dire,ci riconosceremo in tanti passaggi ahinoi...

"Quello che gli uomini non diranno mai a una donna..."di Francesco Neri

Noi uomini siamo dei vigliacchi. Non avremo mai il coraggio di dirvi le cose in faccia. Temiamo la vostra reazione. Abbiamo paura che reagiate in maniera sconsiderata o che va la prendiate con noi. L’attrazione verso di voi è terminata? Stiamo flirtando con un’altra? Non abbiamo alcuna intenzione di sposarvi né oggi né mai? Silenzio assoluto. Non ci caverete una parola.
Sto dunque per fare qualcosa per cui mi inimicherò tutto il genere maschile: insegnarvi a interpretare correttamente alcuni nostri comportamenti.
Ah, vi avviso, sarò piuttosto brutale, ma lo faccio per il vostro bene.

Non vogliamo fare sesso. Se fosse possibile, noi uomini faremmo sesso ogni ora. Se arriviamo a dirvi che non ne abbiamo voglia perché siamo preoccupati, stressati o abbiamo la testa altrove, stiamo mentendo. Nulla è meglio del sesso in certi casi. La verità è che non siamo più attratti da voi. Vi guardiamo e ci chiediamo cosa trovavamo di così attraente in voi che ora non c’è più. Dato che senza sesso non riusciamo a stare, quasi sicuramente abbiamo già trovato chi vi sostituisce su quel fronte.

Non vogliamo stare da soli con voi. Avete notato che non stiamo mai da soli tranne quando siamo a letto e non manca occasione in cui noi troviamo il modo di aggregare qualche amico/a? Il motivo è semplice: fare sesso con voi ci piace, ma per il resto siete una noia mortale. È per questo che abbiamo bisogno di una spalla, di qualcuno che riempia i vuoti di conversazione che avremmo con voi.

Non abbiamo mai tempo per contattarvi. Siamo oberati, il nostro responsabile è un tiranno, i nostri colleghi degli impiccioni. Tutte scuse per dire che non vi consideriamo importanti. La maggior parte di noi ha un telefono, una connessione a internet e un cellulare personale. Per scrivervi un sms impieghiamo circa 30 secondi. Credete davvero che in 8 ore non riusciamo a trovare 30 secondi per un saluto? C’è la pausa pranzo, le pause caffè, la chiacchierata con un collega… il tempo c’è, quella che manca è la volontà. Non siete così importanti, pare.

Non vogliamo andare a convivere. Stiamo insieme da 7 anni e ancora non vi abbiamo chiesto di andare a convivere, brutto segno. Si sceglie di stare insieme con una persona proprio per condividere con lei la propria vita. Se dopo tanti anni non abbiamo ancora deciso di farlo, significa che non siamo convinti che siate la donna giusta e, mi spiace dirvelo, a questo punto non lo sarete mai. Esattamente come voi, anche noi uomini non amiamo stare da soli. Preferiamo mantenere questo rapporto da eterni fidanzatini in attesa che la donna giusta ci passi accanto, e con lei andremo a convivere dopo soli 3 mesi.
Francesco Neri per donnamoderna.

Greta Garbo e il suo mistero in mostra a Milano


Il mistero dello stile dell’attrice Greta Garbo, soprannominata per il suo talento e il suo fascino “la Divina”, sarà in mostra alla Triennale di Milano dal 28 febbraio nell’esposizione denominata “Il mistero dello stile” ed organizzata dal Museo Ferragamo.

Lo stile ed il mistero ad esso legato della grande attrice Greta Garbo saranno in mostra a Milano, nel vernissage organizzato dal Museo Ferragamo dal titolo “Il mistero dello stile”; la mostra è in programma alla Triennale di Milano e si apre il 28 febbraio.

Ben due anni fa infatti il pronipote della Garbo ha confidato a Stefania Ricci, direttore del museo, l’esistenza di un ricco e prezioso archivio contenente il guardaroba della Divina, e da lì è qundi nata l’idea di un’esposizione alla ricerca dell’attrice ma anche della figura privata della Garbo, oltre che mettere in mostra accessori ed abiti mai visti partendo dalle valigie di Louis Vuitton, ai modelli Pucci e Givenchy fino ad arrivare alle scarpe Ferragamo.
Greta Garbo, pseudonimo di Greta Lovisa Gustafson, è stata un’attrice svedese fra le più celebri di tutti i tempi seducendo generazioni e generazioni di appassionati di cinema grazie al suo misterioso fascino e al suo forte carisma. Per l’indiscussa bravura oltre che per la sua bellezza fu poi soprannominata la Divina. Intorno agli anni venti l’attrice decide di cambiare il suo nome su consiglio anche di Mauritz Stiller, regista finnico che per lungo tempo è suo mentore e pigmalione, e apporta anche dei notevoli cambiamenti nel suo look preferendo nel tempo libero indossare vestiti comodi e molto informali e dando vita a quello che poi sarà lo “stile alla Garbo”, uno stile fortemente androgino con giacche di foggia e taglio maschile, pantaloni, camicia e cravatte.
La Garbo vinse un Oscar alla carriera nel 1954 oltre a 4 nomination come migliore attrice con il film “Anna Christie”, con “Romanzo” del 1930 di Clarence Brown, con “Margherita Gauthier” nel ‘37 ed infine con Ninotchka, nel 1939. Tra gli altri celebri film dell’attrice si possono ricordare “Mata Hari” del 1932 di George Fitzmaurice o anche “Anna Karenina” del ‘35.
Questa mostra rientra nel progetto ideato dal Comune di Milano, che ribadisce la volontà di dare il proprio aiuto e sostegno alla Camera della Moda: Massimiliano Finazzer Flory, assessore alla Cultura, ha spiegato in una conferenza stampa le diverse iniziative promosse in occasione delle sfilate del pret-a-porter femminile, riunite tutte sotto il titolo di “Just a Look”. L’obiettivo che si è posto l’Assessorato è di indagare il rapporto che lega la donna e la moda puntando a coinvolgere la città negli avvenimenti legati al fashion e allo stile. L’apice dell’evento sarà la riapertura, dopo un attento ed accurato lavoro di restauro, di Palazzo Morando in Via Sant’Andrea che sarà uno spazio espositivo centrale e fondamentale.
Rossella Lalli
fonte: newnotizie

UNGHERIA: APPROVATO NUOVO CODICE CIVILE, OK A COPPIE GAY



Legalizzate le convivenze

BUDAPEST, 16 FEB - Il Parlamento ungherese, con i voti della attuale maggioranza socialista al governo, ha approvato un nuovo Codice civile che emenda quello in vigore dal 1959, legalizzando tra l'altro le convivenze civili anche tra gay. Era l'ultimo atto importante della legislatura prima dello scioglimento del Parlamento in vista delle elezioni di aprile.

I deputati hanno votato la seconda volta sul codice, perche' il presidente della repubblica non aveva voluto promulgarlo lo settembre scorso e l'aveva rimandato al Parlamento. Questa volta e' obbligato a firmarlo invariato. Il nuovo codice oltre a legalizzare le convivenze, cosa che con consentira' comunque di adottare bambini, legalizza il matrimonio fra cugini. Il nuovo codice di 1.200 paragrafi cambia anche le regole tra l'altro su eredita', adozione, diritti d'autore, aborto, difesa della natura.

'Abbiamo aggiornato la legge piu' importante della convivenza civile alle condizioni di nostri tempi', ha detto il ministro della giustizia. Il codice entrera' in vigore per gradi a partire dal primo maggio. L'opposizione conservatrice Fidesz vuole ricorrere alla Corte costituzionale, non essendo d'accordo con le nuove norme.
fonte:gaynews

mercoledì 24 febbraio 2010

La Chiesa Valdese: "Facciamo qualcosa di laico" anche per gay e trans


Lo confesso con orgoglio: da alcuni anni, nella mia dichiarazione dei redditi, destino l’otto per mille alla Chiesa Valdese. Un gesto e un sostegno che mi sembra accompagnato bene dalla loro cultura, dalla loro fede e soprattutto dalla civiltà di accoglienza che da sempre è nel loro dna fideista. E chiedo, ad amici e conoscenti, nel caso mi interpellino, di fare lo stesso. Ora, proprio loro, l’Unione delle chiese metodiste e valdesi, stanno usando quei soldi per una campagna quasi necessaria: rendere laicità ad uno Stato sempre più sincrono con un clericalismo di bandiera che poco si coniuga con le necessità di un paese che dovrebbe difendere se stessa e gli altri da certe incursioni.

La Campagna di comunicazione umana la vedremo in molte città, con cartelloni che invitano alla tolleranza, all’accoglienza, all’essere umano come entità di rispetto. Ci chiamate schiave, prostitute, trans. Siamo come voi. Persone. Vale anche per i disoccupati, per i nuovi schiavi del lavoro, per chi ha il colore della pelle diversa, per gay e lesbiche. Ha dichiarato la pastora Maria Bonafede, moderatora della Tavola Valdese

“Con questa campagna abbiamo voluto segnalare con la forza delle immagini che ci sono pezzi di umanità che in Italia vivono ai margini della società, bisognosi di protezione, invece che di violenza e maltrattamenti. Con questi poster vogliamo ricordare agli italiani che la dignità umana è inviolabile, ma anche che la nostra società è plurale, e che questa pluralità è un dono, una ricchezza che reputiamo essere una formidabile opportunità proprio per il nostro paese e i suoi cittadini tutti”.
Soldi ben spesi questi, in un momento in cui tutta la società civile sembra anestetizzata da una nuova cultura dell’odio, del razzismo, dell’omofobia e dei tanti nuovi mali che spadroneggiano impuniti lungo tutto lo stivale. Una piccola comunità come i Valdesi, sentono che questo paese è afflitto da mali che ne minano credibilità e coscienza e lanciano messaggi che tutti dovremmo raccogliere e fare nostri. “Siamo tutti fratelli”, dicono senza enfasi ma con quella semplicità che intendere svegliare un sopimento troppo a lungo e ancora presente. Introiti che servono e vengono messi a disposizione, come afferma la pastora Bonafede, non per la Chiesa Valdese ma per campagne di civiltà e di comunicazione sociale.

Per questo, quando vedrete questi enormi cartelloni che verranno affissi nelle maggiori città italiane, sostate a pensare. Si può e si deve fare ancora molto per rendere tutti, persone.
fonte: queerblog

Roma. All’Ara Pacis una mostra su Fabrizio De Andrè.



Sarà aperta fino al 30 maggio all’Ara Pacis di Roma la mostra ‘Fabrizio De Andrè’, dedicata al grande cantautore genovese. A presentarla oggi la compagna Dori Ghezzi, Umberto Croppi, assessore alle politiche culturali del comune di Roma e Umberto Broccoli, sovrintendente ai beni culturali. L’evento cade in concomitanza con un altro di grande rilevanza culturale, quello della mostra sull’opera completa di Caravaggio.”Sarà una casualità, ma è giusto che sia cosi’. Se Caravaggio ha dato risalto ai personaggi della vita di ogni giorno rendendoli vivi e profondi, lo stesso in musica ha fatto Fabrizio”, ha detto Dori Ghezzi commentando la coincidenza dell’apertura della mostra sul marito con quella di Michelangelo Merisi. “L’accostamento è reale: mentre parlavo di Fabrizio e riascoltavo i testi delle sue canzoni, – ha proeguito – mi sono venuti in mente i personaggi ritratti da Caravaggio che ho visto in questi giorni nella grande mostra alle Scuderie del Quirinale. Hanno entrambi pescato nei bassifondi della vita”.
La mostra su faber, che arriva a Roma, dopo Genova e Nuoro, curata da Vittorio Bo, Guido Harari e Vincenzo Mollica e ideata da ‘Studio azzurro’ – è promossa dal Comune di Roma, dalla Sovraintendenza ai beni culturali, dalla Fondazione Fabrizio De Andrè e da Zetema.
fonte: gaynews24

Il tradimento precoce rende più instabile la coppia?


Secondo una nuova ricerca, il tradimento precoce ha l’effetto di distruggere i sentimenti di fiducia in una coppia, molto più di un tradimento che avviene quando la coppia è ormai consolidata.

Robert Lount, co-autore dello studio e assistente professore di Direzione delle Risorse Umane presso il Fisher College of Business dell’Ohio State University ha dichiarato che “Le prime impressioni contano quando si vuole costruire una relazione di fiducia durevole. Se si parte con il piede sbagliato, la relazione potrebbe guastarsi per sempre”.

Lo studio si basa su due esperimenti, cui hanno partecipato degli studenti di scuola superiore. Essi dovevano giocare al gioco “dilemma del prigioniero”: in un gruppo i rapporti di fiducia fra compagni venivano fatti fallire subito, già all’inizio del gioco; nell’altro gruppo invece questa rottura dei rapporti di fiducia fra partecipanti avveniva in un secondo momento, o verso la fine del gioco.
Ai partecipanti all’esperimento è stato poi consegnato un questionario, dal quale è emerso che i partners traditi subito non sono riusciti a sviluppare un sentimento di fiducia nei compagni durante il gioco, mentre nell’altro gruppo, malgrado il tradimento finale, questi sentimenti di sfiducia nel traditore sono stati molto più superficiali.
Secondo Lount il tradimento precoce rende dunque impossibile riuscire a superare il problema che si viene a creare, mentre i tradimenti tardivi riescono ad essere meglio tollerati.
Lo studio è stato pubblicatohttp://help.blogger.com/bin/answer.py?answer=42051 sul Personality and Social Psychology Bulletin.

Sinceramente non sono del tutto convinta che le conclusioni di questo studio siano applicabili anche alla coppia. E’ vero infatti che la prima impressione serve a formarci un’idea della persona che conosciamo da poco, che poi è difficile da modificare, in quanto fondata sui nostri pregiudizi, sul modo che abbiamo di categorizzare le persone in un modo o nell’altro, ecc., ma credo che nella coppia le cose vadano in modo diverso. All’inizio infatti nessuno dei due prende la relazione con troppa serietà e dunque è possibile perdonare il partner che viola un patto di coppia ancora troppo labile. Diverso è invece il tradimento operato da un partner sul quale si fa già un certo affidamento e al quale è stata concessa una fiducia che va oltre la logica e l’egoismo personale, in virtù del sentimento dell’amore.
Voi che ne pensate
Dr. Giuliana Proietti
fonte: blog.donnamoderna

Una mostra sull'omosessualità di Michelangelo


Michelangelo's Dream o dell'omosessualità di Michelangelo Buonarroti

Alcuni disegni di Michelangelo, che difficilmente si possono vedere insieme, formano il cuore della mostra Michelangelo’s Dream, a Londra presso la Courtauld Gallery. Al di là dell’aspetto artistico la mostra parla (anche) dell’omosessualità di Michelangelo. Testi e disegni del Buonarroti lasciano pochi dubbi sull’attrazione del genio per la bellezza del corpo maschile. La curatrice della mostra, Stephanie Buck, è convinta che Michelangelo fu omosessuale anche se non ci sono prove certe.

I disegni in mostra – tra i quali Il sogno, Allegoria di un sogno, La caduta di Fetonte, Il ratto di Ganimede – sono stati realizzati da Michelangelo dopo che aveva conosciuto il nobile Tommaso de Cavalieri, nel 1533. Michelangelo aveva allora cinquantasette anni ed era all’apice della sua fama; Tommaso de Cavalieri aveva sui diciassette anni. La passione di Michelangelo – che non poteva essere consumata per via dell’altro rango sociale ricoperto da Tommaso nella Roma dei Papi – si tradusse in disegni di nudo maschile.

La mostra sarà aperta fino al 16 maggio e se vi trovate a Londra fateci un salto, ponendo attenzione al fatto che se cercate una storia di amore gay, non la troverete. Ma, certamente, resterete incantati dalla bellezza dei corpi maschili nudi dipinti da Michelangelo.
fonte: queerblog

martedì 23 febbraio 2010

Il piacere dell’onestà


Il piacere dell’onestà

Robert Feldman è professore di psicologia presso l’Università del Massachusetts ed è uno dei massimi esperti mondiali sugli effetti della menzogna nelle relazioni umane. Ha da poco pubblicato un nuovo libro (in inglese) e rilasciato un’intervista a Time in cui tenta di spiegare perché tutti abbiamo bisogno di onestà.

L’argomento è interessante e dunque provo a sintetizzarvi quanto l’autore di The Liar in Your Life: How Lies Work and What They Tell Us About Ourselves (Il bugiardo nella tua vita: come funzionano le bugie e cosa ci raccontano di noi stessi) spiega a Time i sui suoi punti di vista.

Tanto per cominciare, tutti diciamo continuamente delle bugie e spesso lo facciamo senza neanche pensarci, ci ricorda Feldman. Nelle relazioni sociali infatti mentiamo almeno tre volte ogni dieci minuti, anche se non ce ne rendiamo minimamente conto.

Nessuno di noi è invece bravissimo a capire quando gli altri mentono con noi: spesso infatti interpetriamo in modo sbagliato il linguaggio del corpo dei nostri interlocutori. Per esempio, molti loro gesti o posture possono farci pensare che essi stiano deliberatamente mentendo, quando invece non è affatto così. Alcuni comportamenti particolari, che ci appaiono significativi possono invece dipendere da altre cause, come dall’essere nervosi, arrabbiati, distratti, tristi… Perfino i migliori detectives, ricorda Felmman, spesso non riescono a capire se la persona che stanno interrogando stia o meno mentendo.
fonte: donnamoderna

"la Puglia migliore" e le coppie gay


"la Puglia migliore" e le coppie gay
Ecco uno degli spot usati da Nichi Vendola per vincere le primarie per la candidatura alla presidenza della Regione. Il suo governo ha esteso alle coppie gay i diritti delle famiglie tradizionali.

Libri - Andrea Jelardi, In scena en travesti



L' affiatato gruppo di ricerca che ha dato vita a questo aggio è composto dal giornalista e scrittore Andrea Jelardi che ha coordinato il lavoro ed ha redatto i capitoli sul varietà, la televisione ed il teatro, dal coreografo e ballerino Giuseppe Farruggio autore del capitolo sul balletto e coautore di quello sul teatro, dal magistrato Eduardo Savarese che ha curato le pagine dedicate all'opera e dall'attore Giordano Bassetti che ha trattato il travestitismo nel cinema. Guidati dai preziosi consigli e suggerimenti di Vittoria Ottolenghi, gli autori si sono avvalsi inoltre della collaborazione dello scrittore ed attore Gianluca Meis che ha curato un saggio-intervista a Paolo Poli, dell'esperto e collezionista di opera Sergio Ragni, del dirigente del settore cinematografico Roberto Meomartini, della sessuologa Gloria Persico, nonché dei noti attori di teatro e cinema Giacomo Rizzo e Nando Paone. Con la prefazione e la collaborazione di Vittoria Ottolenghi.

Andrea Jelardi
IN SCENA EN TRAVESTI
Edizioni Libreria Croce, Roma 2009
fonte: notiziegay

lunedì 22 febbraio 2010

Il tradimento online


Il tradimento online e le cause di divorzio

Oggi i tradimenti iniziano non tanto in luoghi fisici, quanto sui social network, come su Facebook o Twitter etc, ma anche su appositi siti, che hanno lo scopo di far incontrare due persone che desiderano avere un affair.
I tradimenti virtuali vengono sempre più spesso citati nelle cause di divorzio. In particolare è successo per Second Life. Su questo sito le persone hanno l’opportunità di reinventarsi la loro vita e di mettere in pratica le proprie fantasie: chiaramente nessun legale porterebbe in tribunale un cyber adulterio svoltosi unicamente nel mondo virtuale, ma è possibile dimostrare che il/la partner ha un comportamento inadeguato.
Una moglie può infatti dimostrare che il marito trascorre diverse ore al computer ogni sera, senza più prestare attenzione alla sua famiglia, o si crea delle relazioni inappropriate con qualcuno via computer. E’ facile poi dimostrare come questi comportamenti e queste relazioni abbiano un’influenza negativa sulla vita familiare.
Spesso i sospetti di tradimento partono proprio dalle informazioni digitali: email, facebook, chat, ecc. e confidenze, senza dimenticare che nei siti si forma una rete di conoscenze ,e quindi non è difficile reperire notizie riguardo il traditore/ce ...come dire chi la fa l'aspetti...anche nel virtuale per fortuna tutto si scopre! Quindi attenti cybernauti spesso essere scoperti li è anche peggio della vita reale,in quanto poi le proprie credenziali verso altri crollano in un attimo a 0!Senza escludere poi che la persona da noi virtualmente amata,la perderemo come nella vita reale....Una volta scoperti forse è meglio sparire dalla rete..e forse cercare di recuperare la persona che ci faceva battere il cuore in rete,sempre che ci si riesca! Che dite?
Fonte: The Guardian

Rabbia e gelosia?



Rabbia e gelosia?
Tempo fa sono stata ospite del programma Cominciamo Bene, condotto da Fabrizio Frizzi ed Elsa Di Gati, con la partecipazione di Rita Forte. Poiché gli argomenti trattati nella puntata possono essere interessanti anche per i lettori del Sesso e la Luna, ve ne faccio una breve cronistoria.

Siamo partiti dai collegamenti con l’Abruzzo e a me è stato anzitutto chiesto cosa comporta la perdita degli oggetti cari, per una persona che vive il trauma del terremoto. Ho risposto che queste tragedie fanno perdere i propri punti di riferimento, il proprio senso di identità. Questo sia da un punto di vista sociale, relativo alla vita di comunità cui si partecipa (la strada, la piazza, la chiesa, ecc.), sia a livello personale. I nostri oggetti testimoniano infatti la nostra vita: sono i simboli di quello che abbiamo fatto, delle persone che abbiamo conosciuto, degli eventi che abbiamo vissuto ecc. A volte il confine fra vita di fantasia, (immaginazione, sogni, incubi ecc) e vita reale è piuttosto labile, per cui spesso gli oggetti hanno la funzione di permetterci di restare ancorati alle cose concrete, vive, vere, della nostra vita. Perdere in un sol colpo sia i punti di riferimento sociali, sia quelli personali può creare alle persone un forte stato di confusione, potenzialmente molto pericoloso.

Poi abbiamo cominciato a parlare di rabbia: la rabbia è un’emozione primaria, che proviamo quando ci sentiamo frustrati, impotenti di fronte al volere altrui. E’ un meccanismo che scatta quando ci si prepara all’attacco o alla fuga, un’energia che serve per far fronte alle situazioni. A volte però, per rabbia si possono mettere in atto anche dei comportamenti sbagliati, per cui è necessario canalizzarla verso fini socialmente accettabili, che possano avere un significato positivo. La ricerca delle responsabilità in chi ha costruito case di cartapesta nei paesi terremotati d’Abruzzo ha appunto la funzione di trasformare la rabbia in una forma di “vendetta civile”, che andrà a beneficio della prevenzione e soprattutto delle generazioni future.

Ma la rabbia la si può provare anche in un rapporto di coppia, così come la gelosia? Che relazione c’è fra queste due emozioni? Ho risposto a questa domanda con una battuta: la persona arrabbiata può non essere gelosa, mentre la persona gelosa è sempre arrabbiata… La rabbia della persona gelosa è anzitutto verso sé stessa (scaturisce dal riconoscimento della propria fragilità, della propria vulnerabilità, del senso di impotenza, della propria paura di vivere), sia verso l’altro/a che, con i suoi comportamenti mette a rischio il proprio equilibrio e il proprio benessere.

Dopo un tradimento è legittimo essere arrabbiati? Mi ha chiesto Frizzi. Bè… Come si fa a generalizzare? Sicuramente il tradimento può generare della rabbia, che è legittima finché è contenuta e finché dura poco, perché il pensiero razionale deve sempre prevalere, alla ricerca di una soluzione, visto che si pensa di avere un problema.

Ed in famiglia? Si vivono rabbia e gelosia in famiglia? Certo! In nessun luogo al mondo, come in famiglia, le persone vivono l’una accanto all’altra, invadendosi reciprocamente gli spazi, usando gli stessi oggetti. Oltre ai problemi della prossemica e del senso di proprietà, c’è anche il fatto che le persone in famiglia sono spesso sé stesse: si censurano assai di meno che in altri contesti e, quando si esprime esattamente ciò che si prova, senza filtri, non si è mai così gentili e cordiali nei confronti degli altri. L’autenticità assoluta, insomma, a mio parere non è affatto un valore.

Alla trasmissione hanno partecipato anche Gaia Manzini, una giovane e brillante scrittrice, che ha da poco pubblicato il libro Nudo di Famiglia, con Fandango (magari ne riparleremo in futuro, quando avrò letto il libro) e Francesca Inaudi, attrice nel film “Questione di cuore” di Francesca Archibugi, nelle sale da questo mese.
dott.Giuliana Proietti
fonte: blog.donnamoderna

domenica 21 febbraio 2010

Da stasera su Iris(digitale terrestre)rassegna film lgbt "Saturno Contro"



Torna Iris Arcobaleno, la rassegna dedicata ai film lgbt

Da stasera torna su Iris Tv la rassegna Iris Arcobaleno, dedicata ai film a tematica glbtq. La rassegna – che andrà avanti fino al 21 marzo – prevede dieci film, due per ogni domenica, uno in prima e uno in seconda serata.
In apertura uno special di Marco Kassir narrerà l’evoluzione della figura del gay nella società e nel cinema a partire dagli esordi del movimento gay fino ai nostri giorni.
Si inizia con Saturno contro di Özpetek e Salvare la faccia di Alice Wu, per poi proseguire con Prima che sia notte, Eva contro Eva, Hedwig e altri titoli, più o meno “seri”, più o meno “frivoli”, ma senza dubbio interessanti. Dopo il salto l’elenco completo dei titoli in programma.

21 febbraio 2010
prima serata: Saturno contro (Ferzan Özpetek - 2006)
seconda serata: Salvare la faccia (Alice Wu - 2004)

28 febbraio 2010
prima serata: Prima che sia notte (Julian Schnabel - 2002)
seconda serata: Terapia di gruppo (Robert Altman - 1987)

7 marzo 2010
prima serata: Eva contro Eva (Joseph Mankiewicz - 1950)
seconda serata: Scandalo a Londra (Ian Iqbal Rashid - 2004)

14 marzo 2010
prima serata: Rent (Chris Columbus - 2005)
seconda serata: Gli occhiali d’oro (Giuliano Montaldo - 1987)

21 marzo 2010
prima serata: Hedwig. La diva con qualcosa in più (John Cameron Mitchell - 2001)
seconda serata: My summer of love (Paul Pawlikovsky - 2004)
fonte:queerblog

La lettera. Elvira Dones al premier Berlusconi


La lettera. Elvira Dones, scrittrice e giornalista albanese replica alla battuta di Berlusconi
"Quelle donne le ho incontrate. Mi hanno raccontato le loro vite violate, strozzate, devastate"
In nome delle belle ragazze albanesi
"Signor Berlusconi, basta battutacce"
di ELVIRA DONES *

In nome delle belle ragazze albanesi "Signor Berlusconi, basta battutacce"

Elvira Dones
Dalla scrittrice albanese Elvira Dones riceviamo questa lettera aperta al premier Silvio Berlusconi in merito alla battuta del Cavaliere sulle "belle ragazze albanesi". Durante il recente incontro con Berisha, il premier ha attaccato gli scafisti e ha chiesto più vigilanza all'Albania. Poi ha aggiunto: "Faremo eccezioni solo per chi porta belle ragazze".

"Egregio Signor Presidente del Consiglio,

le scrivo su un giornale che lei non legge, eppure qualche parola gliela devo, perché venerdì il suo disinvolto senso dello humor ha toccato persone a me molto care: "le belle ragazze albanesi". Mentre il premier del mio paese d'origine, Sali Berisha, confermava l'impegno del suo esecutivo nella lotta agli scafisti, lei ha puntualizzato che "per chi porta belle ragazze possiamo fare un'eccezione."

Io quelle "belle ragazze" le ho incontrate, ne ho incontrate a decine, di notte e di giorno, di nascosto dai loro magnaccia, le ho seguite da Garbagnate Milanese fino in Sicilia. Mi hanno raccontato sprazzi delle loro vite violate, strozzate, devastate. A "Stella" i suoi padroni avevano inciso sullo stomaco una parola: puttana. Era una bella ragazza con un difetto: rapita in Albania e trasportata in Italia, si rifiutava di andare sul marciapiede. Dopo un mese di stupri collettivi ad opera di magnaccia albanesi e soci italiani, le toccò piegarsi. Conobbe i marciapiedi del Piemonte, del Lazio, della Liguria, e chissà quanti altri. E' solo allora - tre anni più tardi - che le incisero la sua professione sulla pancia: così, per gioco o per sfizio.
Ai tempi era una bella ragazza, sì. Oggi è solo un rifiuto della società, non si innamorerà mai più, non diventerà mai madre e nonna. Quel
puttana sulla pancia le ha cancellato ogni barlume di speranza e di fiducia nell'uomo, il massacro dei clienti e dei protettori le ha distrutto l'utero.

Sulle "belle ragazze" scrissi un romanzo, pubblicato in Italia con il titolo Sole bruciato. Anni più tardi girai un documentario per la tivù svizzera: andai in cerca di un'altra bella ragazza, si chiamava Brunilda, suo padre mi aveva pregato in lacrime di indagare su di lei. Era un padre come tanti altri padri albanesi ai quali erano scomparse le figlie, rapite, mutilate, appese a testa in giù in macellerie dismesse se osavano ribellarsi. Era un padre come lei, Presidente, solo meno fortunato. E ancora oggi il padre di Brunilda non accetta che sua figlia sia morta per sempre, affogata in mare o giustiziata in qualche angolo di periferia. Lui continua a sperare, sogna il miracolo. E' una storia lunga, Presidente... Ma se sapessi di poter contare sulla sua attenzione, le invierei una copia del mio libro, o le spedirei il documentario, o farei volentieri due chiacchiere con lei. Ma l'avviso, signor Presidente: alle battute rispondo, non le ingoio.

In nome di ogni Stella, Bianca, Brunilda e delle loro famiglie queste poche righe gliele dovevo. In questi vent'anni di difficile transizione l'Albania s'è inflitta molte sofferenze e molte ferite con le sue stesse mani, ma nel popolo albanese cresce anche la voglia di poter finalmente camminare a spalle dritte e testa alta. L'Albania non ha più pazienza né comprensione per le umiliazioni gratuite. Credo che se lei la smettesse di considerare i drammi umani come materiale per battutacce da bar a tarda ora, non avrebbe che da guadagnarci.

Elvira Dones, scrittrice-giornalista.
Nata a Durazzo nel 1960, si è laureata in Lettere albanesi e inglesi all?Università di Tirana. Emigrata dal suo Paese prima della caduta del Muro di Berlino, dal 1988 al 2004 ha vissuto e lavorato in Svizzera. Attualmente risiede negli Stati Uniti, dove alla narrativa alterna il lavoro di giornalista e sceneggiatrice.
fonte: repubblica.it