sabato 15 gennaio 2022

Libri: "Memorie di Adriano. Seguite da Taccuini di appunti" di Marguerite Yourcenar

La nota della traduttrice, Lidia Storoni Mazzolani, ci regala la storia di un'amicizia nata lavorando alla versione italiana. Con la cronologia della vita e delle opere e la bibliografia essenziale.

Giudicando la propria vita di uomo e l'opera politica, Adriano non ignora che Roma finirà un giorno per tramontare; e tuttavia il suo senso dell'umano, eredità che gli proviene dai Greci, lo sprona a pensare e servire sino alla fine. 

"Mi sentivo responsabile della bellezza del mondo" afferma, personaggio che porta su di sé i problemi degli uomini di ogni tempo, alla ricerca di un accordo tra la felicità e il metodo, fra l'intelligenza e la volontà. 

I "Taccuini di appunti" dell'autrice (annotazioni di studio, lampi di autobiografia, ricordi, vicissitudini della scrittura) perfezionano la conoscenza di un'opera che fu pensata, composta, smarrita, corretta per quasi un trentennio. 

fonte:  www.ibs.it

mercoledì 12 gennaio 2022

GB: Regina da record, via al Giubileo dei 70 anni sul trono

Il Giubileo di Platino per i 70 anni sul trono di Elisabetta II prende il via ufficialmente in Gran Bretagna in queste ore con la pubblicazione del programma diffuso da Buckingham Palace. KEYSTONE/EPA/BUCKINGHAM PALACE/HANDOUT sda-ats (Keystone-SDA)

Il Giubileo di Platino per i 70 anni sul trono di Elisabetta II prende il via ufficialmente in Gran Bretagna in queste ore con la pubblicazione del programma diffuso da Buckingham Palace.

Esso prevede feste di popolo, sfilate, onori e stelle del firmamento dello show business planetario, ma anche qualche incognita: dalla salute all'età, dalle ombre che incombono su casa Windsor agli imprevisti della pandemia.

Il giubileo di Elisabetta II è l'ennesimo traguardo di longevità per la regina dei record, destinato a entrare nel vivo dal 6 febbraio, data in cui l'attuale sovrana ereditò neppure 26enne nel 1952 le insegne di monarca britannica, come dei residui territori d'oltremare dell'ex impero e di quei Paesi del Commonwealth non trasformatisi in repubbliche, nel giorno della morte prematura di re Giorgio VI suo padre.

Il calendario ufficiale include - sviluppi Covid permettendo - una serie di grandiosi appuntamenti collettivi fra i quali la corte annuncia l'esibizione di alcune delle "più grandi star" globali. Per culminare in ben 4 giornate nazionali festive extra consecutive, fra il 2 e il 5 giugno. Diversi eventi vedranno la presenza dell'erede al trono Carlo e della consorte Camilla, nonché del principe William (secondo in linea di successione) con la fresca 40enne Catherine e i loro figli, o di altri membri senior della Royal Family. Mentre non è ancora stato certificato quali saranno quelli ai quali Sua Maestà, che compie 96 anni il 21 aprile, assisterà di persona.

La regina ha d'altronde cancellato qualunque spostamento significativo negli ultimi tre mesi, dopo aver ricevuto la raccomandazione tassativa dei medici di trascorrere un tempo di riposo nel castello di Windsor dove tuttora si trova, e durante il quale si è sottoposta pure a un raro ricovero-lampo in ospedale di 24 ore, per imprecisati accertamenti diagnostici.

Anche se la sua tempra d'acciaio non sembra esser venuta meno, come testimoniato dalle riapparizioni recenti in video, dalla ripresa di alcuni impegni pubblici (sia pure in forma leggera), dalla determinazione ribadita più volte di non mancare ai momenti chiave del Giubileo: a dispetto del dolore evidente per la perdita nel 2021 del quasi centenario principe consorte Filippo; o dei grattacapi dinastici legati allo strappo americano del nipote Harry, con Meghan, ma soprattutto al coinvolgimento nello scandalo Epstein del proprio figlio terzogenito Andrea.

Non si tratta del resto di una meta qualsiasi per Elisabetta che - dopo aver già da tempo battuto i primati di durata della regina Vittoria o quello dei chilometri percorsi nei decenni in visite di Stato compiute nei 5 continenti da qualsiasi testa coronata della storia - diverrà il mese prossimo la prima monarca britannica ad aver mai tenuto in mano lo scettro per 70 anni.

"Un anniversario senza precedenti", evidenzia lo stesso palazzo reale in una nota, illustrando una mappa di festeggiamenti disseminati per tutto il 2022. Con un concorso per la realizzazione di un pudding speciale al via già da oggi; ma con il clou fissato a partire dal 2 giugno a ricordo della data in cui - nel 1953, dopo i prolungati mesi del lutto per la scomparsa del padre - ella venne solennemente incoronata nell'Abbazia di Westminster.

Sarà quella la settimana cruciale, con una maestosa liturgia prevista nella cattedrale di St Paul; un super concerto animato dentro Buckingham Palace da numerose celebrità musicali mondiali di prima grandezza; parate in alta uniforme, spettacoli pirotecnici, fino a un'enorme sfilata di artisti, danzatori, fantasisti del circo, militari e lavoratori dei servizi essenziali chiamati a "raccontare" momenti salienti di sette decenni di regno attraverso una kermesse di strada in cui si promette sfoggio "d'impressionante creatività". E senza scordare gli oltre 1400 banchetti celebrativi offerti in giro per l'isola a schiere di volontari impegnati in attività sociali patrocinate dai Windsor.

C'è chi si chiede se possa essere in fondo una sorta di canto del cigno per l'inossidabile figlia di re Giorgio. Ma nulla al momento permette di confermarlo, salvo considerare un segnale il ruolo sempre più pesante da co-reggente di fatto attribuito all'eterno delfino Carlo; quello da principe di Galles in pectore accreditato a William; o la cooptazione recentissima di Camilla nel supremo consesso regale dell'Ordine della Giarrettiera.

fonte:  www.tvsvizzera.it

Spettacolo: Chi è Drusilla Foer, tra le 5 conduttrici di Sanremo 2022

Tra le conduttrici dell'edizione di quest'anno del festival c'è anche il nome dell'alter ego di Gianluca Gori. Lui è un attore fiorentino famosissimo in rete (e non solo) proprio grazie all’interpretazione di Drusilla, un personaggio molto amato sul web, con centinaia di migliaia di follower da quando è stato lanciato su YouTube.

Sono giorni di grande fermento, con tante indiscrezioni ma anche parecchie notizie ufficiali targate Sanremo: dopo che Amadeus ha ufficializzato la presenza di Checco Zalone in qualità di guest star del 72esimo Festival, il direttore artistico della kermesse musicale più attesa d’Italia ha svelato i nomi delle cinque co-conduttrici che lo affiancheranno sul palco dell'Ariston.

Le voci che circolavano riguardanti la presenza dell'attrice Maria Chiara Giannetta - la quale interpreta il capitano Anna Olivieri in Don Matteo e anche Blanca, la detective non vedente - sono state confermate. Non manca all’appello nemmeno la talentuosa Lorena Cesarini, l'attrice di Suburra.

Apriranno e chiuderanno il festival due leggende viventi dello spettacolo nostrano, ossia Ornella Muti (in qualità di madrina della serata di debutto) e Sabrina Ferilli (che chiuderà la kermesse).

Ma la grande sorpresa per quanto riguarda la scuderia di co-conduttrici è Drusilla Foer.
Scopriamo insieme chi è Drusilla, anche se molti già la conoscono bene grazie all'enorme successo riscosso in rete, dopo essere stata lanciata su YouTube, in televisione (grazie a parecchie ospitate) e perfino al cinema, dove ha recitato diretta da Ferzan Ozpetek.

Il personaggio

Puntualizziamo innanzitutto sul fatto che Drusilla Foer è un personaggio, non una persona.

Si tratta dell’alter ego di Gianluca Gori, attore fiorentino dotato di una poliedricità notevole che ha creato questo suo alias femminile che spopola sul web.
Sui social network la sua Drusilla vanta centinaia di migliaia di follower.

Sarà la co-protagonista della serata del Festival di giovedì 3 febbraio.

La voglia di Drusilla (e del suo creatore) di salire sul palco dell’Ariston

Gianluca Gori, il padre putativo di Drusilla, prima di intraprendere la carriera da attore ha lavorato per anni come fotografo.

Tuttavia il suo sogno è sempre stato quello di calcare i palchi. 
A più riprese Gori ha raccontato che nel cassetto il suo desiderio numero uno è sempre stato quello di fare la valletta a Sanremo. Addirittura alcuni mesi fa, nell'ottobre del 2020, aveva pubblicato su Instagram un video con lo sketch di una immaginaria telefonata con il direttore di Rai 1. Uno sketch divertentissimo in cui sentiamo Drusilla Foer domandare: “Le piace l'idea di una valletta un po' agè al Festival di Sanremo?”.

 

La sua storia

Ma chi è Drusilla Foer? Si tratta di una nobildonna dotata di uno spiccato anticonformismo.
È nata da una famiglia benestante di Firenze ma ha trascorso molti anni all'estero. Suo padre lavorava come diplomatico e quindi ha dovuto vivere a Cuba per molti anni e ha lì portato con sé la famiglia, Drusilla compresa.

Dopo la parentesi cubana, la famiglia Foer è poi partita alla volta di New York, trasferendosi in pianta stabile nella Grande Mela.

Qui Drusilla, una volta cresciuta, ha gestito un negozio di vintage e ha avuto modo di conoscere parecchie celebrità, prima tra tutte Tina Turner (che è diventata una delle sue più grandi amiche. Stiamo chiaramente sempre parlando di un personaggio immaginario, lo sottolineaiamo. Gori non è amico di Tina Turner, per essere chiari).

Questa nobildonna inventata da Gianluca Gori è diventata un tormentone del web grazie ai video diventati virali, lanciati sul canale YouTube del suo creatore.

 

L’arrivo in televisione

Il grande salto, quello dal piccolissimo schermo (dello smartphone e del computer) al piccolo schermo, ossia la TV, è avvenuto nel 2012.

In quell'anno Drussila Foer ha preso parte al programma The Show Must Go Off condotto da Serena Dandini su LA7, diventando un volto noto al grande pubblico.

Dopo le partecipazioni televisive, per lei sono incominciate parecchie collaborazioni radiofoniche.

Nel 2017 ha partecipato anche a X Factor e negli ultimi anni è diventata uno dei volti più gettonati delle trasmissioni di Piero Chiambretti.
Ha partecipato a CR – La Repubblica delle donne e anche, in qualità di giudice, a Strafactor,  lo show nello show di X Factor che porta sul palco i talenti alternativi.

Anche il Maurizio Costanzo Show l’ha voluta più volte come ospite.

Drusilla Foer al cinema

Non solo il piccolo e piccolissimo schermo hanno incorniciato il volto ormai arcinoto di Drusilla Foer: anche quello grande ha avuto l’onore di accoglierla.

Dopo le partecipazioni televisive, radiofoniche e anche di moda (ha posato per importanti magazine di fashion), è stata scritturata come attrice nel film Magnifica presenza (2012) di Ferzan Ozpetek.

 

La vita privata

In un'intervista rilasciata a Libero Quotidiano nel 2017, Drusilla Foer ha rivelato qualche indiscrezione circa la propria vita privata, dichiarando di essere stata sposata con un uomo del Texas.
“Un texano orrendo, che poi ho tradito”, ha raccontato.

In seguito si è legata in matrimonio con uno dei discendenti della nota famiglia Dufur, il belga Hervé Foer. Ma quest'ultimo è morto e l’ha lasciata vedova. Per ora non si è risposata per una terza volta, ma le vie di Drusilla sono infinite…

 

Il nome Drusilla

Gianluca Gori non ha scelto a caso il nome di battesimo del suo alter ego femminile.Ha dato un'affascinante spiegazione anche a quella sua stramba scelta, ecco.

Drusilla era infatti il nome con cui era stato battezzato il battello diventato per la famiglia di Drusilla qualcosa di storico. Il nome della discendente del blasone Foer è stato determinato da una nottata di amore sfrenato consumato dai suoi nonni negli Stati Uniti, su un battello chiamato Drusilla. 

“Il battello è diventato monumento storico, una sorta di pezzo d’antiquariato”, ha raccontato Drusilla Foer durante un'intervista rilasciata a Libero Quotidiano, aggiungendo poi: “Come me, insomma”.

fonte:  Camilla Sernagiotto https://tg24.sky.it ©Getty

Cinema > Being the Ricardos: con Kidman e Bardem, Amazon punta all'Oscar

Being the Ricardos
 Il nuovo film di Aaron Sorkin con Nicole Kidman e Javier Bardem racconta la storia vera di Lucille Ball e Desi Arnaz, puntando dritto alla nomination.

 Per avere una vaga idea di cosa rappresenti per gli americani I Love   Lucy, una delle sitcom più popolari degli anni Cinquanta, dobbiamo partire da Pretty Woman

 Poco dopo averla rimorchiata e averla portata nella sua suite all'ultimo piano del Beverly Wilshire, Edward sistema le ultime telefonate mentre Vivien si stende sulla moquette e si sbellica dalle risate guardando Lucille Ball che pigia l'uva in televisione. 

Per il pubblico italiano, è il sorriso bianchissimo di Julia Roberts l'elemento in grado di farci capire quanto una serie possa diventare un classico, così come gli interpreti che se la sono cucita addosso: Lucille Ball e Desi Arnaz, che negli anni Cinquanta non solo erano gli attori più pagati e richiesti della televisione statunitense, ma anche delle icone capaci di influenzare i gusti e i costumi di ben sessanta milioni di americani. A raccontare uno spaccato della loro storia dentro e fuori dal set è un film, Being the Ricardos, scritto e diretto da Aaron Sorkin che, dopo essere tornato a bocca asciutta dagli ultimi Oscar per Il processo ai Chicago 7, prodotto da Netflix, quest'anno ci riprova con Prime Video.

La vicenda è furbamente circoscritta a un episodio in particolare: la settimana del 1952 durante la quale Lucy, interpretata da Nicole Kidman, vive con angoscia il fatto che Walter Winchell abbia detto, durante la sua trasmissione radiofonica, che «la più popolare delle star televisive deve confrontarsi con la sua appartenenza al Partito Comunista». Sono gli anni in cui Joe McCarthy dà la caccia ai presunti comunisti del Paese compilando una lista nera che sbarra la carriera a tutte le star di Hollywood considerate sospette e Ball, una donna che ha faticato tutta la vita per cercare di raggiungere la sicurezza economica e l'autonomia decisionale, rischia di perdere tutto.  

L'inquietudine del suo stato emotivo si riflette nel perfezionismo che ricerca nella realizzazione di una nuova puntata di I Love Lucy: ogni cosa, nella sua testa, deve essere perfetta per fugare ogni dubbio, visto che il più piccolo errore potrebbe costarle la reputazione e l'avvenire. La situazione, naturalmente, si riflette nel suo rapporto con Desi, interpretato da un eccellente Javier Bardem, marito devoto ma anche un po' farfallone che con Lucy vive a fatica una relazione che ha pian piano abbandonato l'amore per trasformarsi in una dipendenza che ha ragione di esistere soprattutto per il futuro professionale che condividono.

Being the Ricardos
 I dialoghi sono molto sorkiniani: densi, ricchissimi di sfumature e capace di restituire un quadro abbastanza complesso della mente di Lucy, la vera protagonista del film, immagine di una donna che in scena accetta di apparire «infantilizzata» per assecondare i gusti del pubblico, ma che nella vita è ossessionata dalla ricerca della battuta perfetta mettendo gli sceneggiatori e gli autori in una condizione di stallo dalla quale vorrebbero disperatamente uscire. Being the Ricardos, che conta sulla presenza di altri grandi attori come J.K. Simmons e Nina Arianda, racconta, però, anche l'ipocrisia della buoncostume che considera scandalosa l'idea di mostrare in televisione una donna incinta, e le insicurezze di una professionista che lotta per essere presa sul serio. 

La nota dolente? Il lavoro sull'alterazione dei tratti somatici che ha visto applicare alla Kidman diverse protesi facciali che ne hanno alterato la recitazione trasformandola, più che in Lucy Ball, in una versione androgina di Glenn Close, senza contare il lifting digitale che ha ringiovanito sia lei che Bardem nei flashback. In presenza di una prova recitativa così intensa, forse sarebbe stato il caso che gli interpreti restassero così com'erano per permettere al pubblico di concentrarsi, più che sulla loro somiglianza a Lucy e a Desi, a ciò che sono riusciti a trasmettere. Una dote che difficilmente passerà inosservata ai giurati dell'Academy.