sabato 10 novembre 2012

Lgbt Firenze: Pestaggio coppia gay: arriva la manifestazione con bacio libero, domenica 11 novembre dalle 16.30 stazione di Santa Maria Novella

Per protestare contro l'aggressione avvenuta su una coppia gay si terrà un free kissing flash mob aperto a tutti in piazza della Repubblica

Un'aggressione assurda che merita una risposta. Di quelle forti. Quelle dure e simboliche che rimangono stampate nella pagine dei giornali e nella storia di una città.

Per questo su facebook si chiamano all'adunata uomini e donne, etero e omosessuali, per un free "kissing flash mob" così da rispondere con tante labbra su labbra a quell'aggressione subita da una coppia in via dei Vecchietti.
Solo perché gay e si tenevano per mano.

L'aggressione è avvenuta il 28 ottobre scorso.
La violenza non fece subito clamore, venne considerata solo come una rapina, visto che la coppia non ne aveva specificato la natura omofoba.

Poi la precisazione e la denuncia su gay.it. Una detonazione, tanto che lo stesso primo cittadino Matteo Renzi ha chiesto con forza una legge contro l'omofobia.

E adesso anche la Rete si scatena e via facebook organizza un grande bacio di piazza per esprimere il proprio dissenso.
Il programma sulla pagina facebook prevede alle 16.30 il ritrovo nel pomeriggio di domenica alla stazione di Santa Maria Novella, davanti alla tramvia, per poi arriva in piazza della Repubblica.

"Durante l'evento - si legge nella presentazione - qualcuno racconterà perché lo facciamo e cosa è successo. Cercheremo di parlare con chi farà le facce strane, sia con chi si allontanerà, sia con quelli che ci mostreranno affetto".
Chiudendo così: "L'omofobia vuole che il nostro amore rimanga nei ghetti, nei locali, nelle case dei fro*i. Noi pensiamo che sia l'ora di uscire, perché' non ci vergogniamo e non abbiamo paura di farci vedere alla luce del sole!"
TUTTE LE INFO:
https://www.facebook.com/events/297766813658587/

fonte http://www.firenzetoday.it

Lgbt: Sondaggio primarie centrosinistra: gay italiani indecisi tra Nichi Vendola e Matteo Renzi

Il sito Gay.it ha chiesto ai suoi lettori chi voteranno alle primarie del centrosinistra.
I programmi sui diritti gay premiano Vendola e Renzi. Bersani paga l’incertezza sulle unioni civili.

“Chi voterai alle primarie di centrosinistra?”
E’ questa la domanda che il portale Gay.it, il più letto dalla comunità lgbt (lesbica, gay, bisex, trans) italiana, ha fatto ai suoi lettori con un sondaggio in homepage.

Al primo posto si posiziona Nichi Vendola; il leader di Sel stacca gli altri sfidanti e conquista il 38% delle preferenze. Non molto distante, però, c’è Matteo Renzi, al secondo posto con il 35% dei voti. Il vero outsider nella competizione sembra essere Pierluigi Bersani che arriva ad un 22%. Molto pochi i voti per Laura Puppato (4%) e Bruno Tabacci (1%).

I risultati sembrano premiare i candidati che sulla introduzione di un istituto giuridico per le coppie dello stesso sesso non hanno incertezze.

Per la prima volta, infatti, nel centrosinistra si è assistito ad una gara al rialzo sui temi dei diritti gay.

Nichi Vendola ha dichiarato di volersi sposare e adottare un figlio; Matteo Renzi ha promesso le unioni civili “all’inglese” nei primi 100 giorni; più vago Pierluigi Bersani che ha detto di voler introdurre le unioni “alla tedesca” ma senza chiarire i tempi né come intende superare le perplessità dell’area cattolica del PD.

Il segretario del PD, inoltre, non si è smarcato da politici da chi, come Rosy Bindi, che si sono scontrati con la comunità lgbt fin dal tentativo di introdurre i DiCo e che non sono visti come novità.

“Il dibattito sui diritti delle coppie gay è inedito per l’Italia”, dice Alessio De Giorgi, direttore di Gay.it. “Non siamo mai stati abituati ad uno scontro vero su questi temi. Il sondaggio di Gay.it, però, ci dice che viene ripagato chi ha il coraggio di osare e di riguadagnare il tempo perso. La chiarezza nel dire cosa si propone e in che tempi, è fra le caratteristiche che un leader deve dimostrare di avere fin dalla campagna elettorale per le primarie. Oggi – conclude De Giorgi – c’è chi ha voluto distinguersi e chi ha preferito la vaghezza di sempre”.
fonte http://www.tuttouomini.it

Lgbt: USA, San Francisco sarà la capitale americana del cambiamento di sesso

San Francisco si appresta a diventare la prima città degli Stati Uniti ad offrire la copertura delle spese sanitarie per interventi di cambiamento di sesso da parte di persone transgender residenti non assicurate.
La Commissione Salute della città desidera creare un programma completo per il trattamento delle persone transgender che provano disagio psicologico a causa della mancata corrispondenza tra il loro corpo e la loro identità di genere.

San Francisco offre già, ai residenti transgender, trattamenti ormonali, consulenza e servizi di salute pubblica, ma questo particolare settore del cambiamento di sesso era finora considerato carente dalla comunità LGBT.

I sostenitori dei diritti transgender, molto attivi in questa parte del mondo, chiedevano infatti che anche le mastectomie, le ricostruzioni genitali e gli altri interventi chirurgici consigliati per i transgender fossero coperti dal piano sanitario di San Francisco.

Per il momento tuttavia si tratta solo di “una decisione simbolica” in quanto in città attualmente non vi sono ancora know-how, o protocolli sanitari per fornire interventi chirurgici di questo tipo, attraverso le cliniche e gli ospedali pubblici.

La Commissione salute ha comunque approvato l’istituzione di un programma che copre tutti gli aspetti della salute transgender, compreso il cambio di sesso, che la comunità spera sia già possibile vedere operativa alla fine del prossimo anno.

San Francisco nel 2001 è stata la prima città americana a coprire i costi sanitari per i cambiamenti di sesso dei dipendenti pubblici.
L’anno scorso, anche Portland, in Oregon ha fatto la stessa cosa.

Il numero di grandi aziende degli Stati Uniti che coprono il costo sanitario di un intervento chirurgico di “riassegnazione di genere” per lavoratori transgender è raddoppiato lo scorso anno, il che riflette il pluridecennale impegno, da parte degli attivisti transgender, di ottenere il trattamento di questi interventi chirurgici da parte delle compagnie assicurative.
Dr. Giuliana Proietti
Fonte: San Francisco hopes to become first US city to provide sex surgeries for transgender residents, Washington Post, via http://ilsessoelamore.it/

Lgbt: Omofobia, no alla legge, Elsa Fornero: "Rammaricata" Paola Concia: "Faccia il decreto..."

In foto Elsa Fornero e Paola Concia in Parlamento (Olycom)

Appello a Monti di due omosessuali aggrediti: "Vari un decreto-legge"
All'indomani della bocciatura - l'ennesima - della legge contro l'omofobia si assiste a un battibecco tra il ministro Elsa Fornero e la parlamentare del Pd Paola Concia

All'indomani della bocciatura - l'ennesima - della legge contro l'omofobia, le forze politiche si scontrano sull'opportunità di una legge, si lanciano appello in tal senso a Napolitano e si assiste a un battibecco tra il ministro Elsa Fornero, che si è detta 'rammaricata' e la deputata Pd Paola Concia, che le risponde come servono diritti, non di rammarico.

APPELLO A MONTI
“Facciamo appello al Presidente del Consiglio Mario Monti affinché il Governo vari un decreto legge anti-omofobia”, dichiarano Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center e Giulio e Simone, i due giovani di Firenze vittime di un’aggressione.
“Siamo stati aggrediti perché ci tenevamo per mano e ci scambiavamo un bacio - dicono Giulio e Simone - questo è intollerabile in un paese civile. Il Presidente del Consiglio ci incontri e dia un segnale chiaro di contrasto alla violenza omofoba. L’omofobia è un male da contrastare. Lo si fa in tutta Europa, è tempo che anche l’Italia si adegui”.

IL RAMMARICO DI FORNERO
“Come ministro delle Pari opportunità, esprimo il mio profondo rammarico per la bocciatura in commissione Giustizia della Camera della proposta di legge contro l`omofobia e la transfobia. Il riconoscimento della specificità dei reati di omofobia e transfobia rappresenta un principio di civiltà, riconosciuto con una specifica disposizione normativa”, dichiara in una nota il ministro del Welfare, Elsa Fornero.

“Questa è una richiesta pressante che viene dalla società civile - prosegue - così come dalle istituzioni internazionali ed europee che ci sollecitano ad adottare misure adeguate per la protezione delle persone dagli intollerabili atti di violenza a sfondo omofobico e transfobico di cui purtroppo leggiamo quotidianamente.

Continuerò comunque il mio impegno nella direzione che era stata già intrapresa e, a breve, partendo dalla attuazione della raccomandazione del consiglio d`Europa n. 5 del 2010 con un progetto pilota del dipartimento per le pari opportunità, proporrò l`adozione di una strategia nazionale per i diritti della persone LGBT e l`avvio di una nuova campagna nazionale contro l`omofobia”.

Fornero aggiunge: “Sono convinta che una società aperta, più inclusiva e sicura non possa prescindere dalla piena affermazione dei diritti umani di tutte le persone e auspico quindi che il nostro paese possa al più presto dotarsi di questa norma di civiltà”.

CONCIA ALL'ATTACCO

La deputata pidiellina Paola Concia ribatte: "Se davvero la Ministro Fornero ha a cuore la protezione delle cittadine e dei cittadini italiani da intollerabili atti di violenza a sfondo omofobico e transfobico e se vuole dare piena attuazione alla Raccomandazione del Consiglio d’Europa, non ha alcun bisogno di adottare una strategia nazionale per i diritti delle persone LGBT".

"Infatti, non solo la strategia esiste già, ma esistono delle concrete proposte di legge che hanno solo bisogno di essere approvate. Sono quattro ed estremamente chiare; una legge per il contrasto di omofobia e transfobia, una legge che estenda diritti e doveri del matrimonio eterosessuale a quello omosessuale; una legge per il riconoscimento delle famiglie omogenitoriali ed infine una modifica della legge sul cambio di sesso, che ha fatto il suo tempo e che deve essere aggiornata".

"In particolare - prosegue - per quanto riguarda la legge contro l’omofobia e la transfobia, dopo che il Parlamento ci sta lavorando da quattro anni, il silenzio del Governo di ieri in Commissione Giustizia è stato a dir poco imbarazzante e ha dato il senso di un’assenza decisamente colpevole. Inoltre, Ministro Fornero, questa sua enunciazione di programma ha, me lo lasci dire, un colorazione decisamente più adatta a un politico che a un tecnico quale lei rivendica sempre di essere. Una cosa resta certa: gli omosessuali e i transessuali italiani non hanno bisogno di strategie, ma di leggi e di diritti".
fonte http://qn.quotidiano.net

Lgbt: Per la prima volta in Italia un sondaggio on-line sui gay anziani

E’ stato lanciato oggi sul web il primo sondaggio nazionale online sulla condizione delle persone anziane omosessuali, di cui i risultati saranno resi noti in occasione del Convegno organizzato dallo SPI Cgil in collaborazione con Equality Italia a Roma il 28 novembre dal titolo “Omosessualità e Anzianità, tra invisibilità e nuovi diritti”.

“E’ la prima volta che in Italia viene proposto uno studio di questo tipo – informa Raffaele Lelleri, sociologo e curatore scientifico del sondaggio – il nostro intento è di avviare una riflessione su come si percepiscono le persone anziane omosessuali, quali le loro speranze e paure”.

Il sondaggio aperto a tutti, attraverso 19 domande,
(http://www.lelleri.it/sondaggio-anziani/#)

farà emerge anche come la pensano gli italiani rispetto a una condizione in cui le discriminazioni per età e per orientamento sessuale si intrecciano fortemente.

“Siamo grati – sottolinea Aurelio Mancuso, presidente Equality Italia – allo SPI CGIL, di aver voluto raccogliere la sfida di organizzare una campagna di studio e di confronto su un tema ancora poco indagato anche dentro la comunità lgbt, e che coinvolge circa un milione di omosessuali anziani”.

Le persone interessate potranno rispondere al sondaggio entro il 23 novembre, per poi dare tempo di analizzare i dati e di presentarli in apertura del Convegno nazionale.
fonte http://www.laltrapagina.it

Lgbt: Padova Ikea, sconti e permessi matrimoniali anche ai dipendenti omosessuali

Ricerca del colosso svedese: il 14% dei propri dipendenti è gay, lesbica, bisessuale o trans.
E ora punta ad ampliarsi a Padova e ad una nuova apertura a Verona


Le pari opportunità trovano casa da Ikea. Il colosso svedese del mobile ha deciso di estendere ai dipendenti che vivono more uxorio con persone del loro stesso sesso i medesimi diritti riconosciuti al personale sposato.

Basta presentare il certificato di famiglia anagrafica rilasciato dal proprio Comune e si potranno ottenere permessi per emergenze familiari e lutti del partner, l’estensione a quest’ultimo dello sconto dipendenti, dell’uso dell’auto aziendale e della tutela sanitaria per dirigenti, il congedo matrimoniale (per chi celebra le nozze nei Paesi che lo consentono, come Spagna e Inghilterra), un buono acquisto di 120 euro riservato a chi si sposa o inizia una convivenza, convenzioni speciali per i dipendenti e i loro partner.

Ikea infatti è tra i fondatori di «Parks-Liberi e Uguali», associazione di imprese che aiuta le aziende a implementare politiche di inclusione, con un focus particolare verso le persone omosessuali.

Sul tema dell’integrazione sul posto di lavoro l’Ikea ha condotto un’indagine tra il personale dei propri negozi, scoprendo che il 14% è gay, lesbica, bisessuale o trans, il 12% dichiara di vivere con imbarazzo il fatto di lavorare accanto ad un collega omosessuale ma per per l’88% tutti hanno pari opportunità di carriera, indipendentemente dall’identità di genere o dall’orientamento sessuale.

Sul fronte degli affari, nonostante la recessione abbia per la prima volta dal 1989 visto il fatturato di Ikea Italia chiudere in rosso (-2,6% a livello nazionale e -6,8% su Padova), continua la politica di espansione. Anche in Veneto, dove è previsto l’ampliamento dello store della città del Santo dagli attuali 34.780 metri quadri a 40.500 con un investimento di 7.690.000 euro per dare ulteriore spazio a show room e area mercato (i lavori iniziano il 14 novembre e finiranno a luglio),
e l’apertura di Verona.

Già incassato il «sì» del Comune, si attende ora il via libera della Regione per un punto vendita da realizzare in zona industriale.
Disco rosso invece per il punto vendita che l’azienda avrebbe voluto costruire a Casale sul Sile (Treviso), perchè si tratterebbe di utilizzare terreno agricolo, il che non è in linea con la nuova legge regionale sul commercio in approvazione.
fonte http://corrieredelveneto.corriere.it Michela Nicolussi Moro

Lgbt USA: Una bambina con due papà gay scrive a Obama. Lui risponde così

In foto: la lettera della bambina al presidente, clicca su per ingrandire.

Il presidente ha risposto con un'altra lettera alle domande di una bambina di 10 anni

La storia di una bambina americana di 10 anni, Sophia Bailey Klugh, figlia di una coppia gay. La piccola ha due papà, Jonathan Bailey e Triton Klugh.
Lei, che dai suoi genitori si sente amata, non ha nessun problema.

A scuola, però, viene spesso derisa.
Per questo ha scritto al presidente Obama: "Scrivo a te perché sei il mio eroe.

Se tu fossi me e avessi due papà che si amano, e i bambini a scuola ti prendessero in giro per questo motivo, che faresti? Rispondimi, per favore!".

In foto: la lettera di risposta del presidente.
La risposta di Barack Obama non si è fatta attendere.

Il presidente ha ringraziato la piccola per la lettera, affermando che "leggerla lo ha reso orgoglioso e speranzoso riguardo il futuro della nazione".

Quello che conta, scrive Obama, è l'amore che mostriamo l'un l'altro, a prescindere se si abbiano due papà o una mamma e un papà. "Una buona regola è trattare gli altri nel modo in cui speri trattino te.
Ricorda ai tuoi compagni questa regola se ti dicono qualcosa che ferisce i tuoi sentimenti".
Poi il presidente conclude: "Mi dispiace di non essere venuto a cena, ma saluterò Sasha e Malia da parte tua".

fonte http://www.cadoinpiedi.it/

Lgbt Radio: A Oltre le Differenze si parla di femminismo e lesbismo, oggi 10 novembre alle 15

Sabato 10 novembre alle 15 va in onda il format radiofonico dedicato al mondo LGBTQ condotto da Natascia Maesi e Oriana Bottini

Cosa voleva dire essere lesbica e femminista negli anni '70? In che modo si sono intrecciate la storia del femminismo e quella del lesbismo? C'è ancora una strada comune di battaglie su cui femministe e lesbiche possono marciare insieme?

A queste domande cercherà di rispondere la puntata di “Oltre le Differenze” - il format radiofonico interamente dedicato al mondo gay, lesbico, bisex e transessuale - che andrà in onda soltanto sabato 10 novembre alle 15, anzichè venerdì sera, sulle frequenze di Antenna Radio Esse (FM 91.25, 93.20, 93.50 99.10) o in diretta online dal sito www.antennaradioesse.it.

Della storia del femminismo, delle conquiste in termini di parità di diritti ottenute negli anni '70 e di come a queste si sono unite anche le rivendicazioni delle donne lesbiche, parleremo con Edda Billi, presidente onorario dell'AFFI (Associazione Federativa Femminista Internazionale) nonché fondatrice dell'attuale Casa Internazionale delle Donne di Roma, che testimonierà anche cosa ha voluto dire essere lesbica e femminista in quegli anni.

Invece, con la dottoressa di ricerca in antropologia sociale Helen Ibry, membro della segreteria nazionale di ArciLesbica, ripercorreremo le tappe fondamentali che hanno segnato l'impegno politico delle donne lesbiche negli ultimi 40 anni e ragioneremo anche su come è cambiato l'impegno per i diritti delle persone omosessuali in un'ottica di genere.

E poi, nell’ultima parte, il consueto scaffale con suggerimenti su libri e film a tema lgbtq e segnalazioni di appuntamenti culturali e festaioli.

Per chi ascolta “Oltre le differenze” c'è la possibilità di interagire con la redazione del programma chiamando il 366 2809050 o scrivendo a redazione.oltreledifferenze@gmail.com oppure visitando la pagina fan su facebook e il blog: oltreledifferenze.wordpress.com in cui si trovano archivaiti i video di tutte le puntate già andate in onda.
fonte Redazione OLTRE LE DIFFERENZE

giovedì 8 novembre 2012

Pari opportunita': Vladimir Luxuria, per comunita' Glbt piccoli passi avanti

"Si sta muovendo, a livello internazionale, un cartello di aziende e multinazionali, da Google alla British Airways all'Ibm, nelle quali i lavoratori, in tutte le sedi e in tutto il mondo, hanno il diritto a non essere discriminati, applicando sanzioni disciplinari in caso di forme di discriminazione o mobbing.

In queste multinazionali non c'e' ne' un vetro che separi, nell'Arabia Saudita, gli uomini dalle donne, ne' un vetro immateriale, ma altrettanto oltraggioso, che divida gli eterosessuali da chi eterosessuale non e'".


Cosi' Vladimir Luxuria, intervenuta oggi ai Dibattiti Adnkronos per parlare di inclusione sociale e pari opportunita'.

A livello lavorativo, a subire le maggiori discriminazioni sarebbe proprio la comunita' trans che "essendo piu' 'visibile', spinge alcuni datori di lavoro ad essere 'choosy', non puntando sul merito.

"Anche se oggi - aggiunge Luxuria - qualche piccolo passo si sta facendo: ci sono trans che lavoro nella scuola, negli ospedali, nel mondo dello spettacolo.
Opportunita' di lavoro che fino a qualche anno fa sembravano fantascienza".

fonte http://www.iltempo.it/adnkronos Adnkronos

Lgbt: Legge sull’omofobia: In Commissione giustizia Pdl, Udc e Lega bocciano il testo base

Grande rammarico tra tutte le associazioni omosessuali, e tra Pd e Idv per lo stop alla legge anti omofobia, il cui testo base è stato bocciato, in Commissione giustizia, dai voti della coalizione di centro-destra.

La Commissione Giustizia della Camera, grazie ai voti decisivi di Pdl , Lega e Udc, ha respinto il testo della nuova proposta di legge contro l’omofobia.

Il documento, presentato da Pd e Idv, prevedeva l’estensione della legge Mancino anche verso i comportamenti di discriminazione determinati dall’orientamento sessuale, equiparandoli i a quelli di discriminazione razziale.

A darne l’annuncio è Anna Paola Concia del Pd, tra le promotrici della proposta, che ha definito il comportamento del centro destra “tipico delle lobby omofobe e vergognoso, reso ancora più grave dal fatto che proprio in questi giorni in paesi come Spagna e Stati Uniti vengono ribaditi ancora più fortemente i diritti delle coppie omosessuali“.

Contrariato anche Nichi Vendola:
“In questo modo è stata espressa tutta la mediocrità del centro destra. Negli Stati Uniti tre stati hanno appena approvato le nozze gay, mentre qui continuerà a regnare l’omofobia e la discriminazione. La bocciatura di questa proposta è la fotografia di un paese in degrado morale“.

Delusione da parte di Franco Grillini, leader dell’ArciGay:
“Il testo respinto era richiesto da tempo da tutte le associazioni omosessuali italiane“.

Non dispera, invece, Franco Palomba, capogruppo Idv alla Commissione Giustizia:
” A questo punto è necessario spostare la battaglia in Parlamento. Di fronte ad un dibattito pubblico, il centrodestra dovrà assumersi davanti a tutti le proprie responsabilità“.

fonte http://www.befan.it/ di Giuseppe Genova

Lgbt Firenze: Coppia aggredita, Matteo Renzi: serve una legge contro l'omofobia

Il candidato alle primarie del PD interviene sulla vicenda della coppia fiorentina e afferma la necessità che venga approvata una legge contro l'omofobia.
E poi civil partnership subito.

Il Sindaco di Firenze Matteo Renzi interviene nella vicenda della coppia toscana aggredita in pieno centro, vicino al Museo degli Uffizi, da parte di una gang che aveva preso di mira i due fidanzati mentre giravano per strada mano nella mano.

Intervistato durante la trasmissione di Rtl102.5, Password, Matteo Renzi ha dichiarato che è necessario approvare una legge contro l'omofobia che serva non soltanto a punire episodi come quello di Simone e Giulio, ma anche che contrasti "il rifiuto di un medico a far assistere il compagno gay in ospedale al proprio compagno".

Il candidato alle primarie del PD ha poi ribadito il suo impegno per approvare una legge sulle civil partnership per le coppie gay e di un altro istituto, per coppie conviventi sia dello stesso sesso che di sesso diverso, per chi invece non vuole formalizzare la propria unione con la soluzione "all'inglese" ma che consenta loro ugualmente di avere diritti davanti alla legge.

"Bisogna anche pensare a far risparmiare tempo e soldi - ha aggiunto Renzi - a quelle coppie che intendono divorziare. Se non ci sono bambini - è la soluzione del Sindaco fiorentino - è necessario dare loro lo strumento del divorzio brevissimo"
.
fonte http://www.gay.it

Aurelio Mancuso: “Italia unico Paese fondatore UE a non riconoscere diritti lgbt”

Nella giornata in cui è eletta la prima senatrice USA lesbica dichiarata, sono respinti i referendum abrogativi dei matrimoni gay in tre Stati, e il governo francese vara il disegno di legge per il matrimonio egualitario e le adozioni anche alle coppie omosessuali, in Commissione Giustizia della Camera del Parlamento boccia il testo base di estensione della Legge Mancino, per i reati di omofobia e transfobia.

Il mondo cambia, le libertà e i diritti civili sono al centro dei governi occidentali, e l’Italia s’incaponisce a rivestire il tremendo ruolo di unico Paese fondatore dell’UE a non avere leggi di tutela delle persone lgbt.

Ora la proposta di legge, presentata dal PD e IdV, approderà in Aula, dove è immaginabile un’ennesima sceneggiata offensiva della dignità dei gay e dei/delle trans da parte dei partiti del centro destra e dell’UdC.

L’unica speranza è che nel prossimo Parlamento sia finalmente possibile affrontare l’estensione della Legge Mancino e il riconoscimento giuridico delle coppie gay, con chiarezza e determinazione, anche se, per adesso non sono nettamente comprensibili quali saranno le proposte legislative del centro sinistra, il M5S non si è mai pronunciato, la destra e l’UdC a parte alcune voci continuano ferocemente a opporsi.
Aurelio Mancuso presidente Equality Italia
fonte http://www.laltrapagina.it/

Lgbt: Paola Concia, io donna, io lesbica, io onorevole

I capelli bianchi ed argentati spesso donano fascino agli uomini e alle donne che li possiedono.

E' il caso di Anna Paola Concia, onorevole del Partito democratico e paladina dei diritti civili delle persone omoaffettive, il grande popolo Lgbt
(Lesbiche, gay, bisessuali, transessuali).

Un grande popolo ma, in Italia più che altrove, figlio di un dio minore. Persone che lottano per il riconoscimento dei diritti civili, tra cui quello di poter contrarre matrimonio. Capelli che donano fascino, dicevo, e che hanno "ammaliato" anche me, eterosessuale militante. Ma i capelli di una donna lesbica. Me ne farò una ragione.

E se la faranno i tanti che si oppongono ancora al salto di qualità civile che il nostro Paese dovrà pur fare, equiparandosi alle democrazie più evolute in tema di diritti, quando leggeranno il libro di Paola Concia: "La vera storia dei miei capelli bianchi".

E qui il fascino di quei capelli si fa narrazione del travaglio, dell'incredulità, del senso di solitudine quasi disperata di Paola ragazzina che incontra la sua omosessualità, il suo primo amore lesbico, la paura della diversità, la visione del mondo da un'angolazione che non è quella delle sue amiche.

Insomma quel ginepraio di paure, insicurezze, desideri, educazione, conflitti, anche angosce e sensi di colpa, nel quale rischia di smarrirsi la fragile anima di una giovane persona omosessuale. Paola e la coautrice Maria Teresa Mieli (giornalista) raccontano la vita di una donna lesbica in cerca del coraggio di essere finalmente se stessa.

Tratteggiano, è Concia stessa che lo ripete alla presentazione torinese dell'opera presso la libreria Coop di Piazza Castello, nella ventosa sera del 5 novembre, quali sono le cose da evitare per un giovane omosessuale e cosa fare per vivere con serenità il proprio orientamento sessuale, il proprio diritto ad amare ed a vivere compiutamente se stessi, da liberi cittadini, protagonisti della propria esistenza.

Una sorta di guida al coming out, forse persino un inno alla libertà. La gioia di poter partecipare ad altri la magica bellezza dell'incontro con il proprio essere più intimo. Quella condizione di esistenza che, per omo e eterosessuali, è il lastrico stesso di quel cammino, a volte duro e tortuoso, che porta l'essere umano alla sua piena maturità. E come creatura pensante, e come cittadino membro di una società nella quale trova il suo ruolo attivo e gratificante.

Sono in tanti a parlare con l'onorevole Concia, relatrice di disegni di legge sull'omofobia, tutti affossati per ora. C'è l'onorevole Giacomo Portas dei moderati, eletto come indipendente nelle liste del Pd; Andrea Benedino dell'Assemblea nazionale dei democratici; c'è anche Daniele Viotti, del comitato organizzatore della campagna "Vorrei ma non posso" per il matrimonio gay, e Giovanni Minerva del Glbt Film Festival. Alla presenza di Tonia Mastrobuoni della Stampa.

«Bisogna superare gli steccati politici che separano gli omosessuali italiani, che sono arrivati all'assurdo di organizzare due diversi cortei per i diritti gay durante lo stesso Gay-Pride, evidenziando la debolezza del mondo Lgbt italiano. Ho cercato in questi anni di sfondare come un ariete il pregiudizio sull'omosessualità, parlando con la gente – dice Concia, e prosegue – non mi invitano nelle trasmissioni televisive, nemmeno quelle di sinistra come Ballarò, forse non sarò all'altezza. In compenso piaccio a destra, come Renzi, ma da ciò traggo conclusioni diverse».

Poi la deputata sottolinea l'urgenza del Paese di recuperare il tempo perduto «Non servono i piccoli passi, ora ci vuole un guizzo, un'impennata orgogliosa. In Italia c'è un deficit di cultura politica tra la destra e la sinistra. Non si riesce a creare una competizione al rialzo come avviene all'estero, chiedo alla mia parte politica di avere il coraggio e la volontà di muoversi.»

Poi tocca il tema delle alleanze politiche: «Non è il Pd a doversi preoccupare degli altri, niente condizionamenti da parte dell'Udc o di altri. C'è bisogno di una mediazione, bisogna portare avanti i propri punti di lavoro, non farseli imporre».

Sottolinea che anche in America Obama e Romney si sono detti favorevoli ai matrimoni gay. Parla con rammarico dell'occasione perduta dalle donne di poter far scendere nell'arena delle primarie una candidata con reali possibilità di vittoria, pur rispettando Laura Puppato, consigliera alla Regione Veneto, eletta nelle fila del Pd.

Ed a fine incontro riusciamo a farle due domande:

Onorevole, nel suo libro parla anche del suo matrimonio con un medico e di una storia d'amore con un altro uomo che ha preceduto il suo matrimonio etero, che rapporti ha col suo ex marito?
«Dopo il coming out il mio rapporto con gli uomini è molto migliorato – sorride – Certo il rapporto col mio ex marito è diventato delicato. Ho sciolto dentro di me questa grande contraddizione, essere cioè lesbica e vivere con un uomo. Però certo la sua sofferenza mi ha toccato. Il dolore di una persone che mi voleva bene e che io stavo lasciando. Oggi tra noi c'è grande affetto, lui ha in cura mio padre, lo stimo molto e ci vogliamo bene.»

E con le donne del suo partito come va? Con Paola Binetti che le è stata vicina nei momenti della sua malattia. E con Rosy Bindi che ha detto che lei è una rompicoglioni bisognosa di uno psicoterapeuta, tra l'altro lei le ha dato retta e si è sposata in Germania con una psicologa.
«Infatti – ride ancora di gusto – Paola Binetti mi è stata vicino quando lottavo contro un grave male. Per quanto riguarda Bindi, sono tante le cose che potrei dire ma preferisco pensare ai giovani omosessuali e rivolgermi loro dicendo: non c'è niente che non va in voi, vivete con gioia i vostri amori, parlatene pure, siate voi stessi, eviterete di fare come me che ho dovuto faticare moltissimo per riappropriarmi della mia vita. Ma ci sono riuscita».
fonte http://www.nuovasocieta.it di Paolo Fallico

Lgbt: Brad Pitt scende in campo per i matrimoni gay, e devolve centomila dollari a favore della Human Rights Campaign

Brad Pitt scende di nuovo in campo a sostegno dei diritti degli omosessuali: la nota star di Hollywood ha infatti devoluto ben centomila dollari a favore della Human Rights Campaign, associazione che difende tra gli altri il diritto alla scelta del partner senza distinzioni basate sul sesso, e in particolare al National Marriage Fund che si occupa proprio del tema del matrimonio in tutti i suoi aspetti.

Il prossimo 6 novembre gli americani saranno chiamati alle urne per decidere chi sarà il prossimo Presidente degli Stati Uniti d’America; contestualmente, si svolgeranno anche un certo numero di referendum, tra cui quelli destinati a decidere riguardo l’introduzione del matrimonio per le coppie omosessuali in quattro Stati americani: stato di Washington D.C., Maine, Minnesota e Maryland.

Questo “election day” sarà dunque decisivo per il futuro di molti cittadini statunitensi, che vedranno negato o riconosciuto uno dei diritti fondamentali dell’uomo.

L’attore, intervistato a proposito di questa sua generosa donazione, ha dichiarato:

“Trovo assurdo che al giorno d’oggi si debba votare sulla libertà degli individui.
Ho deciso di dare questo contributo perchè non voglio trovarmi a chiedermi se avrei potuto fare di più, quando le elezioni saranno terminate”.


La cifra donata da Pitt aiuterà le associazioni Lesbo-Gay-Bisex-Transex a sostenere la propria causa pubblicizzando il referendum e incoraggiando i cittadini ad andare a votare con consapevolezza.

D’altra parte questa buona azione non giunge a sorpresa: Brad Pitt appoggia da sempre con vigore la causa a favore dei diritti degli omosessuali, tanto da affermare che le nozze con la sua compagna, l’attrice Angelina Jolie, non avranno luogo fino a che tutti i cittadini gay d’America non avranno ottenuto lo stesso diritto.

L’attore sostiene Barack Obama nella sfida elettorale contro Mitt Romney, mentre sua madre, la signora Jane, si è curiosamente schierata in prima linea a favore del candidato conservatore, criticando aspramente le scelte liberali in tema di matrimonio omosessuale dell’attuale Presidente.
fonte http://gossip.befan.it

Lgbt: Bocciato il testo sull'omofobia, mentre a Firenze ennesima aggressione

Le associazioni gay: "Ormai siamo il quarto Stato del diritto, mentre la Francia e tre Stati americani approvano le unioni gay".

Ennesimo stop oggi pomeriggio in Commissione Giustizia sul testo che intendeva introdurre il reato di omofobia in Italia.

Come sempre Pdl, Udc e Lega hanno votato compatte contro.


Questa volta si cerca di estendere il decreto Mancino a chi colpisce motivato dall'odio contro le persone omosessuali.
Ma anche stavolta non c'è stato niente da fare, con al destra che si trincera dietro il rischio che questo genere di reato colpisca il "libero pensiero".

Tuttavia, come sempre acade, sui diritti civili non esiste una spaccatura verticale tra destra e sinistra, le spaccature piuttosto attraversano culture e biografie. Così anche nell'area della destra esistono voci in dissenso, così come nella sinistra c'è chi concorda con i timori degli oppositori del centrodestra.

Di "occasione perduta" parla Giulia Bongiorno di Futuro e Libertà che sollecita l'approvazione di un testo. Mentre il Partito Democratico si è rivolto al governo perché intervenga attraverso un decreto legge.

Mara Carfagna sul suo blog spiega di "essere a favore di un aggravante che colpisca tutte le forme di odio verso i diversi". Mentre le associazioni gay associano le notizie che proprio oggi provengono da quello che sembra un altrove lontanissimo - il governo francese ha approvato le unioni omosessuali, e lo stesso hanno annunciato tre Stati americani - per evidenziare "la situazione di quattro stato del diritto in cui versano le persone omosessuali in Italia".

Il tutto mentre da Firenze arriva la notizia dell'ennesima aggressione che si sarebbe verificata a danno di due ragazzi omosessuali: aggrediti di notte mentre si tenevano per mano e passeggiavano per strada.

I due mentre si stavano scambiando un bacio sono stati apostrofati in modo provocatorio da un gruppo di ragazzi "che avevano tra i 20 e i 25 anni, tutti italiani", hanno scritto le vittime su gay.it: "Froci, fidanzatini, vi date i bacini...".

E quando i due hanno chiesto se ci fosse qualche problema, i ragazzi li hanno picchiati. All'inizio, quando sono arrivati i carabinieri, i due omosessuali hanno raccontato di una rapina. Solo in seguito hanno deciso di raccontare come è andata la storia.
fonte http://www.globalist.it

Lgbt Cinema: James Bond e il cattivissimo gay nel nuovo film "Skyfall"

Javier Bardem è il rivale di Daniel Craig in "Skyfall". Platinato, laido e gay, tenta la seduzione di 007 in un a scena destinata a diventare un cult.

Non c'è James Bond se non c'è il cattivo di turno, il suo nemico. E' sempre stato così, sin dalle origini della fortunata saga di spie e avventure mozzafiato in tutte le parti del mondo tra affascinanti Bond girl e inverosimili gadget destinati a stupire.

E' un copione immutabile ma fondamentale perche è l'essenza stessa delle storie di 007.

Primo rivale dell'agente segreto di Sua Maestà britannica fu il Dr. No. Il film era "Licenza d'uccidere" uscito giusto cinquanta anni fa col titolo originale "Dr. No", riferito quindi proprio al cattivo. Ad interpretare questo malefico cinese appartenente alla SPECTRE, organizzazione criminale che voleva distruggere le missione spaziali americane allora in gran voga, era l'attore canadese Joseph Wiseman.

Da quella pellicola iniziò la lunga serie di cattivi col pallino di diventare i padroni del mondo, che ha visto di volta in volta interpreti del calibro di Lotte Lenia, Gert Frobe (Goldfinger), Adolfo Celi (Emilio Largo), Telly Savals, Critopher Lee (Scaramanga), Max Von Sydow, Klaus Maria Brandauer e Robert Davi per citarne solo alcuni dei più famosi.

In "Skyfall", il film appena uscito che in Italia ha incassato oltre 6 milioni di euro in cinque giorni e che si avvia a diventare il miglior Bond della sua storia ai box office internazionali, il cattivone è l'attore spagnolo Javier Bardem.

Nato nelle isole Canarie 43 anni fa, figlio d'arte, lanciato nel grande cinema da Pedro Almodovar e Bigas Luna, marito di Penolope Cruz, primo attore spagnolo candidato all'Oscar nel 2001 vinto poi nel 2008 come attore non protagonista di "Non è un paese per vecchi" dei fratelli Coen, Bardem è nella pellicola diretta da Sam Mendes, Raul Silva, psicopatico gay con un passato nei servizi inglesi che vuole colpire al cuore.

La sua è un'interpretazione particolarmente riuscita, che ha riscosso consensi dalla critica e dal pubblico. Lavorando molto sul personaggio, Bardem ha dato il meglio di sé ed è entrato a pieno titolo nel gotha dei cattivi di 007, seminando anche lui come i suoi illustri predecessori, terrore, distruzione e morte.

Biondo platinato, laido, ironico e diabolico, con Craig-Bond poi si è reso protagonista di una scena destinata a diventare di culto, soprattutto per la novità e per la particolarità della situazione. E' il momento in cui lo cerca di sedurre con carezze sul petto e sulle cosce, mentre lo tiene prigioniero nel suo rifugio. Una sequenza di una decina di minuti che entrera nella storia di questa saga.

Gay seduttore e cattivo in "Skyfall", Javier Bardem ora sarà El Macho nel sequel di "Cattivissimo me". Passerà quindi senza soluzione di continuità, dal ruolo di omosessuale a quello di aitante maschio. L'unica cosa che resta, la cattiveria. In questa materia d'altronde si è specializzato.
fonte http://www.globalist.it di Francesco Troncarelli

martedì 6 novembre 2012

Lgbt: USA, Per Joe Biden la discriminazione delle persone trans è la grande questione dei diritti umani

Joe Biden, vicepresidente degli Stati Uniti d’America, ha dichiarato che la discriminazione delle persone transessuali è “la grande questione dei diritti umani della nostra epoca”.

Si tratta di un’affermazione importante anche perché i politici difficilmente parlano delle persone transessuali.

Biden ha fatto questo commento durante un incontro con i volontari della campagna democratica a Sarasota, in Florida, mentre rispondeva a Linda Carragher Bourne, che gli aveva chiesto delucidazioni in merito.
In seguito si è saputo che la donna è la madre di Miss Trans New England.

Per Joe Biden la discriminazione delle persone trans è la grande questione dei diritti umaniAl termine dell’incontro Linda Carragher Bourne, piena di speranza, ha affermato:
"Molte delle mie amiche sono state uccise e altre non hanno ancora diritti civili. Loro [Obama e Biden, ndr] faranno sì che li abbiano."

C’è da vedere come procederanno le cose in caso di rielezione di Barack Obama e se cioè si faranno di passi avanti in materia di lotta contro la discriminazione delle persone transessuali, un collettivo meno numeroso di quello di lesbiche e gay e che spesso ha meno attenzione mediatica e politica, negli USA come qui da noi.

Negli Stati Uniti d’America buona parte delle misure antidiscriminatorie per i diritti delle persone transessuali è stata adottata dai governi locali, in un cammino lento e spesso molto difficile.
fonte http://www.queerblog.it da Roberto Russo Via | Dos Manzanas Foto | Getty

Lgbt: A poche ore dal voto, Lady Gaga lancia l'appello ai gay USA

Manca poco perché si aprano le urne in America. Non si tratterà soltanto di scegliere il presidente.
In quattro stati si voterà sulle nozze lgbt.
La popstar invita tutti i gay ad andare a votare.

A poche ore dal voto, Lady Gaga torna a parlare di elezioni e referendum.
Gli americani, infatti, non saranno chiamati soltanto a scegliere se confermare Obama o sostituirlo con Romney, ma dovranno dire sì o no ad una serie di quesiti su armi, droga, immigrazione e anche diritti gay.

Con un video pubblicato su Youtube, la popstar ricorda agli abitanti di Maine, Maryland, Minnesota e Washington che nelle urne, martedì, troveranno anche la scheda per decidere sul matrimonio gay. Ma la paladina dei diritti lgbt non ha certo intenzione di votare per il candidato repubblicano.

Il suo endorsement per Barack lo aveva già fatto nei giorni scorsi, dopo l'ultimo duello video fra i due sfidanti.

"Credo che il nostro presidente sia stato più passionale e moderno. È come se si fosse mantenuto col volto impassibile ('Poker face') negli ultimi due dibattiti per poi rimontare un po' come Rocky"
, aveva scritto a caldo ai suoi 30 milioni di followers su Twitter.

Ad una fan italiana che le chiedeva chi avrebbe votato ha risposto: "Sono convinta che Obama vincerà, e dopo questa notte mi sento ancora più sicura del mio voto". 7

E poi ancora su Romney: "Lo stile nel suo dibattito in politica estera è apparso straordinariamente debole e non ben documentato".


La ventiseienne newyorkese non è nuova nel sostegno al presidente in carica. Già nel settembre del 2011 aveva presenziato a un evento di raccolta fondi per Obama, organizzato dal direttore operativo di Facebook Sheryl Sandberg.
fonte http://www.gay.it/

Lgbt: Ex capo federazione calcio croata punito per omofobia

Vlatko Markovic (in foto) dovrà inoltre scusarsi pubblicamente per aver detto di non conoscere giocatori gay perché «fortunatamente nel calcio giocano solo persone sane»


ZAGABRIA, Vlatko Markovic, presidente della Federcalcio croata dal 1998 fino a pochi mesi fa, dovrà scusarsi pubblicamente con la comunità gay della Croazia per una dichiarazione in cui nel 2010 aveva affermato che non accetterebbe mai che una persona omosessuale giocasse nella nazionale di calcio.

La ha deciso la Corte suprema in una sentenza emessa ieri. In un intervista rilasciata due anni fa al quotidiano Vecernji list, Markovic, che ha lasciato la guida della Federcalcio croata lo scorso luglio, aveva detto di non aver mai conosciuto un giocatore gay "poichè, fortunatamente, nel calcio giocano solo persone sane".

Alla domanda se per la squadra nazionale croata potrebbe scendere in campo una persona apertamente gay aveva risposto: "Finchè io sono presidente, sicuramente no".

Le organizzazioni per la difesa dei diritti di gay e lesbiche avevano sporto denuncia contro Markovic per discriminazione, spiegando che con le sue dichiarazioni avevano offeso la comunità gay ed escluso a priori l'accesso a una professione, nel caso specifico quella di giocatore per la nazionale calcistica, a un intero gruppo di persone.

Ieri, la Corte suprema ha dato ragione agli omosessuali ordinando a Markovic di pubblicare a proprie spese sulla stampa le scuse e l'intero testo della sentenza, e gli ha proibito di rilasciare altre simili dichiarazioni discriminatorie.
Nel 2010 la Uefa aveva già punito Markovic per le medesime affermazioni con un'ammenda di 10 mila euro.
fonte http://www.tuttosport.com, foto © LaPresse

Lgbt: USA, Vladimir Luxuria, Obama come Mandela su matrimoni gay

"Nel duello tra Obama e Romney, il dibattito sui matrimoni gay e' stato un tema discriminante: Romney dice no, Obama dice si' e di voler trasformare il matimonio in un diritto per tutti a livello federale".

Lo dichiara Vladimir Luxuria, intervenuta oggi ai Dibattiti Adnkronos.
"Obama - aggiunge - vuole fare come Nelson Mandela che nel 1994 inseri' nella Costituzione l'antidiscriminazione per l'orientamento sessuale per cui vietare il matrimonio ai gay sarebbe stato anticostituzionale.

Per cui in Sudafrica gli omosessuali possono sposarsi e Obama vuole fare la stessa cosa. Tra l'altro, in America insieme alle elezioni c'e' anche il referendum sul matrimonio per tutti, a dimostrazione che questo e' un grande tema di cui si parla molto"
fonte Adnkronos