sabato 25 novembre 2023

Riapre con un nuovo nome il Teatro di Voghera, sarà dedicato allo stilista Valentino. Domani 26 novembre la prima

Il sindaco Paola Garlaschelli: "Dopo una lunga attesa, quasi quarant’anni, il Teatro riapre le sue porte, è un momento storico ed emozionante"

Domani, domenica 26 novembre, il Teatro Valentino Garavani si animerà con "Una sera all'opera con Valentino". Si tratta di un'opera straordinaria ideata e diretta dalla rinomata ballerina Eleonora Abbagnato.

Riapre dopo 37 anni il Teatro a Voghera

Dopo un lungo periodo di restauri iniziato cinque anni fa, il Teatro di Voghera riapre i battenti e cambia nome. Non sarà più il Teatro Sociale ma Teatro Valentino Garavani in onore del notissimo stilista 91enne nato proprio a Voghera. Tutto è pronto per la rinascita di questo luogo di cultura, la cerimonia di inaugurazione con la prima sarà domenica 26 novembre.

La storia di questo teatro risale al 1845 quando ha aperto per la prima volta le sue porte come Teatro Sociale. Tuttavia, dopo 37 anni di chiusura, nel 2018 sono iniziate le fasi di un meticoloso restauro che hanno restituito a questa magnifica struttura il suo antico splendore.

Lo stilista Valentino
La commozione dello stilista per questo omaggio

Ora, rinominato Teatro Valentino Garavani, è pronto a riaffermarsi come un fulcro culturale di rilevanza. La decisione di intitolare il teatro a Valentino è stata accolta con gratitudine e commozione dallo stilista stesso che ha definito il teatro una fonte di ispirazione per i suoi lavori.

Il sindaco Paola Garlaschelli
 Anche il Sindaco di Voghera Paola Garlaschelli ha accolto con entusiasmo questa celebrazione duale dell'arte e della moda definendo lo stilista un uomo straordinario, un genio nell'arte dell'abbigliamento che ha influenzato il mondo della moda con la sua creatività senza pari.

 “Dopo una lunga attesa, quasi quarant’anni, il 26 novembre il Teatro Sociale riaprirà le sue porte alla città: è un momento storico ed emozionante - dichiara Garlaschelli - con cui la Comunità torna finalmente a vivere uno dei propri punti di riferimento più importanti.”

La nota étoile Eleonora Abbagnato
Si parte con un'opera di Eleonora Abbagnato

Per celebrare questa occasione memorabile, Voghera si prepara a uno spettacolo di apertura straordinario. Domani, domenica 26 novembre, il Teatro Valentino Garavani si animerà con "Una sera all'opera con Valentino"

Si tratta di un'opera straordinaria ideata e diretta dalla rinomata ballerina Eleonora Abbagnato in collaborazione con Daniele Cipriani.

Inoltre, l'artista digitale Massimiliano Siccardi ha curato una sorprendente installazione video immersiva che accoglierà gli ospiti all'ingresso del teatro e li accompagnerà durante lo spettacolo arricchendo ulteriormente l'esperienza. Lo spettacolo andrà in scena alle 16.30 per le autorità e alle 20.30 per il pubblico.

fonte: https://primapavia.it

venerdì 24 novembre 2023

25 novembre. Violenza sulle donne, cosa dice la Convenzione di Istanbul approvata anche dall'Italia

Oms, 1 donna su 3 nel mondo OVVERO 700 milioni, a subito atti fisici o psicologici 

a violenza di genere è a tutti gli effetti una violazione dei diritti umani, come stabilito anche dalla Convenzione di Istanbul, il più importante trattato internazionale contro la violenza sulle donne e la violenza domestica, approvata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa nel 2011.


“Con l’espressione ‘violenza nei confronti delle donne’ si intende designare una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione contro le donne, comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica, che nella vita privata”.

Organizzazione mondiale della sanità stima che 1 donna su 3 nella vita subisce violenza

L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce, invece, la violenza di genere “un problema di salute di proporzioni globali enormi” e stima che 1 donna su 3, ovvero oltre 700 milioni in tutto il mondo, subisca violenza fisica o psicologica da parte di un uomo nel corso della propria vita. Come sancito dalla Convenzione di Istanbul e dall’OMS, la violenza perpetrata contro le donne costituisce, quindi, sia una grave violazione dei diritti umani che una significativa problematica di salute pubblica. 

La violenza può, infatti, avere forti ripercussioni sul benessere fisico, mentale, sessuale e riproduttivo di coloro che ne sono vittime, sul breve così come sul lungo termine. Le conseguenze possono tradursi per le donne in isolamento sociale, limitazioni nell'abilità lavorativa e compromissione della capacità di prendersi cura di sé stesse e dei propri figli. Gli effetti della violenza di genere si estendono, quindi, ben oltre l'individuo coinvolto, influendo sul benessere di coloro che lo circondano - le famiglie e i figli, in primis - e dell'intera comunità.

Perchè il 25 novembre è la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne

Il 25 novembre è stato scelto per celebrare la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. E' una storia antica che risale al 1960.
Il 25 novembre 1960 vengono trovati i corpi delle sorelle Mirabal in fondo a un precipizio. Sul corpo di Patrizia, Minerva e Maria sono ancora visibili i segni delle torture subite dopo essere state catturate dagli agenti segreti del dittatore che ha governato per trent'anni la Repubblica Dominicana, Rafael Leonidas Trujillo. L'uccisione de Las Mariposas (“le farfalle”, nome in codice delle tre donne), assassinate perché coinvolte in prima persona nella resistenza contro il regime mentre andavano a trovare i loro mariti in carcere, scatena una reazione popolare così forte da portare all'uccisione del governatore Trujillo nel 1961 e la fine della dittatura.
Il 17 dicembre 1999 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA) con la risoluzione 54/134 ha istituito la Giornata che nel 1993 nel corso della Seconda Conferenza Mondiale delle Nazioni Unite sui diritti umani, ufficializza il 25 novembre come data in tutto il mondo.

fonte: di Redazione ANSA www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati

lunedì 20 novembre 2023

A Firenze la mostra "Anish Kapoor Untrue Unreal" a Palazzo Strozzi fino al 4 febbraio 2024

Dal 7 ottobre 2023 al 4 febbraio 2024, Fondazione Palazzo Strozzi presenta Anish Kapoor. Untrue Unreal, una grande mostra ideata e realizzata insieme al celebre maestro che ha rivoluzionato l’idea di scultura nell’arte contemporanea. A cura di Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi, la mostra propone un percorso tra monumentali installazioni, ambienti intimi e forme conturbanti, creando un originale e coinvolgente dialogo tra l’arte di Anish Kapoor, l’architettura e il pubblico di Palazzo Strozzi.

Attraverso opere storiche e recenti, tra cui una nuova produzione specificatamente ideata in dialogo con l’architettura del cortile rinascimentale, la mostra rappresenta l’opportunità di entrare in contatto diretto con l’arte di Anish Kapoor nella sua versatilità, discordanza, entropia ed effimerità. Palazzo Strozzi diviene un luogo concavo e convesso, integro e frantumato allo stesso tempo in cui il visitatore è chiamato a mettere in discussione i propri sensi.

Nell’arte di Anish Kapoor, l’irreale (unreal) si mescola con l’inverosimile (untrue), trasformando o negando la comune percezione della realtà. Ci invita a esplorare un mondo in cui i confini tra vero e falso si dissolvono, aprendo le porte alla dimensione dell’impossibile. Le sue opere uniscono spazi vuoti e pieni, superfici assorbenti e riflettenti, forme geometriche e biomorfe. In un mondo in cui la realtà sembra sempre più sfuggente e manipolabile, Anish Kapoor ci sfida a cercare la verità oltre le apparenze, invitandoci a esplorare il territorio dell’inverosimile e dell’irreale, untrue e unreal.

La mostra è promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi. Main Supporter: Fondazione CR Firenze. Sostenitori: Comune di Firenze, Regione Toscana, Camera di Commercio di Firenze, Comitato dei Partner di Palazzo Strozzi. Main Partner: Intesa Sanpaolo. Con il contributo di Città Metropolitana di Firenze. Con il supporto di Maria Manetti Shrem e Fondazione Hillary Merkus Recordati. Si ringrazia Galleria Continua.
La mostra si inserisce nell’ambito della Florence Art Week, iniziativa promossa dal Comune di Firenze in programma dal 28 settembre all’8 ottobre 2023.

Anish Kapoor

Nato a Mumbai, in India, nel 1954, Anish Kapoor ha vissuto e lavorato a Londra a partire dalla metà degli anni Settanta studiando presso l’Hornsey College of Art e il Chelsea College of Art. Attualmente vive e lavora tra Londra e Venezia.

Le sue opere sono esposte nelle più importanti collezioni permanenti e nei musei di tutto il mondo, dal Museum of Modern Art di New York alla Tate di Londra, alla Fondazione Prada di Milano, ai Musei Guggenheim di Venezia, Bilbao e Abu Dhabi. Recenti mostre personali si sono tenute presso: Galleria dell’Accademia e Palazzo Manfrin, Venezia (2022); Modern Art Oxford (2021); Houghton Hall, Norfolk (2020); Pinakothek der Moderne, Monaco (2020); Central Academy of Fine Arts Museum and Imperial Ancestral Temple, Pechino (2019); Fundación Proa, Buenos Aires (2019); Serralves, Museu de Arte Contemporânea, Porto (2018); Museo Universitario Arte Contemporáneo (MUAC), Città del Messico (2016); Reggia di Versailles, Francia (2015); Jewish Museum and Tolerance Center, Mosca (2015); Walter Gropius Bau, Berlino (2013); Sakip Sabanci Muzesi, Istanbul (2013); Museum of Contemporary Art, Sydney (2012).

Anish Kapoor ha rappresentato la Gran Bretagna alla 44. Biennale di Venezia nel 1990, dove ha ricevuto il Premio Duemila. Nel 1991 ha vinto il Premio Turner e in seguito ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali.

Noto anche per le sue opere architettoniche, tra i progetti pubblici che ha realizzato ricordiamo: Cloud Gate (2004), Millennium Park, Chicago, USA; Leviathan (2011) esposto a Monumenta 2011, Parigi; Orbit (2012), Queen Elizabeth Olympic Park, Londra; Ark Nova, sala da concerto gonfiabile creata per il Lucerne Festival in Giappone (2013); Descension (2014) installata al Brooklyn Bridge Park, New York, USA (2017); le fermate della metropolitana di Napoli Traiano e Università-Monte S. Angelo a Napoli (in completamento, 2002-2023).

Crediti: Anish Kapoor, Svayambhu, 2007 Photo: Dave Morgan. © Anish Kapoor. All rights reserved SIAE, 2023 

fonte: www.palazzostrozzi.org

Mostre: Roma, al Museo dell'Ara Pacis "Helmut Newton. Legacy" dal 18 ottobre 2023 al 10 marzo 2024

Esposizione dedicata a uno dei fotografi più amati di tutti i tempi con oltre 200 scatti di cui 80 esposti per la prima volta in questa rassegna.

Elegante, provocatorio, rivoluzionario. A cento anni dalla sua nascita, il Museo dell’Ara Pacis di Roma ospita l’ampia retrospettiva HELMUT NEWTON. LEGACY, ideata per celebrare il fotografo (Berlino, 1920 – Los Angeles, 2004) e posticipata a causa della pandemia. Un viaggio nella sua avventurosa vita attraverso oltre 200 scatti, in parte inediti, riviste e documenti, per raccontare con un nuovo sguardo l’unicità e lo stile di un protagonista del Novecento che si descriveva con queste parole: «Il mio lavoro come fotografo ritrattista è quello di sedurre, divertire e intrattenere».

Il fotografo, all’anagrafe Helmut Neustädter, cognome anglicizzato poi in Newton, nasce a Berlino nel 1920 da una benestante famiglia ebrea e già a 12 anni dimostra familiarità con la macchina fotografica tanto che a 16 lavora come apprendista dalla famosa fotografa di moda Yva, sperimentando i suoi primi autoritratti, inscenati con grande sicurezza. Nel 1938 è costretto a lasciare la Germania a causa delle persecuzioni antisemite e, dopo un passaggio a Trieste, s’imbarca verso l’Australia dove apre un piccolo studio di fotografia che segnerà l’inizio della sua carriera.

Il percorso espositivo ripercorre la vita, umana e professionale, di un uomo ricordato come l’autore di scatti che hanno fatto la storia della fotografia, apparsi nelle più importanti copertine di fashion magazine, arricchiti da un corpus di inediti che svela aspetti meno noti della sua opera. Sono circa 80 infatti le fotografie esposte per la prima volta in questa rassegna. A completare l’esposizione, le testimonianze prodotte dai materiali d’archivio come le stampe a contatto o le pubblicazioni speciali.

Sei capitoli cronologici raccontano l’evoluzione fotografica di Newton: dagli esordi degli anni Quaranta e Cinquanta in Australia fino agli ultimi anni di produzione, passando per gli anni Sessanta in Francia, gli anni Settanta negli Stati Uniti, gli Ottanta tra Monte Carlo e Los Angeles e i numerosi servizi in giro per il mondo degli anni Novanta.

Il visitatore ha la possibilità di entrare nel cuore del processo creativo per scoprire i segreti di immagini divenute parte della nostra memoria visiva e collettiva, come la serie Big Nudes che diventerà il suo libro di maggior successo.

Helmut Newton Rue Aubriot, Yves Saint Laurent, Vogue Francia. Parigi, 1975 Rue Aubriot, Yves Saint Laurent, French Vogue. Paris, 1975 © Helmut Newton Foundation
Il suo occhio ha rivoluzionato la fotografia di moda, come dimostrano gli scatti dedicati alle creazioni dello stilista André Courrèges, realizzati per la rivista britannica Queen nel 1964, e le collaborazioni con personalità del calibro di Yves Saint Laurent, Karl Lagerfeld, Thierry Mugler, Chanel e tanti altri. Il suo nome entra nel gotha dei fotografi quando nel 1961, su invito di Vogue Paris, si trasferisce con la moglie June nella capitale francese, dove perfezionerà il suo stile. 

Un focus specifico è dedicato proprio ai servizi di moda considerati all’epoca all’avanguardia, come quelli ispirati ai film di Alfred Hitchcock, Francois Truffaut e Federico Fellini: non solo scatti, ma vere e proprie storie che contengono dettagli intriganti. Tra una sezione e l’altra, è possibile scorgere l’intensa attività ritrattistica di Newton che ha immortalato volti celebri come Gianni Versace, Andy Warhol, Charlotte Rampling, Romy Schneider, Catherine Deneuve, Mick Jagger, Nastassja Kinski, David Bowie, Elizabeth Taylor, Arthur Miller, solo per citarne alcuni.

La mostra riserva ampio spazio all’esperienza professionale del fotografo nel nostro Paese e al suo proficuo rapporto con l’editoria italiana. Una collaborazione importante che gli ha consentito di catturare le affascinanti atmosfere di località come Montecatini, Firenze, Milano, Capri, Venezia e, naturalmente, Roma. Newton era di casa a Roma come raccontano otto scatti ambientati nella capitale, in prevalenza tratti dalla serie nota come Paparazzi. Questa sequenza fotografica, unita ad altre due immagini di moda, dimostra ancora una volta la sua capacità di creare atmosfere effimere e intense trasformando una foto in una visione.

In continuità con le esperienze fatte in occasione delle ultime mostre e rinnovando l’impegno della Sovrintendenza Capitolina per l'accessibilità, la mostra Helmut Newton. Legacy è progettata per essere fruibile dal più ampio pubblico possibile grazie alla collaborazione con Rai Pubblica Utilità e Rai Cultura, con il Dipartimento Politiche sociali e Salute – Direzione Servizi alla Persona di Roma Capitale e Cooperativa Segni d’Integrazione – Lazio e con Radici Società Cooperativa Sociale. Audiodescrizioni, video LIS e disegni tattili, disponibili in mostra e scaricabili online, sono gli strumenti di accompagnamento al percorso nelle sue sezioni cronologiche, con approfondimenti tematici su alcune delle fotografie più rappresentative. Per tutto il periodo di apertura dell’esposizione è inoltre previsto un servizio di visite tattili e visite con interpreti LIS gratuite.

IMMAGINI
Si prega di rispettare il copyright. L’utilizzo in relazione alla comunicazione della mostra HELMUT NEWTON. LEGACY (18 ottobre 2023 – 10 marzo 2024) al Museo dell’Ara Pacis, Roma, è gratuito. Queste immagini devono essere utilizzate unicamente per uso stampa ai fini della promozione della mostra HELMUT NEWTON. LEGACY. Devono essere stampate per intero, non possono essere ritagliate, né ruotate o sovrascritte. In particolare, il diritto d’uso per le stampe di frontespizi o copertine deve essere approvato dalla Helmut Newton Foundation.
Tutti i dati delle immagini devono essere eliminati da ogni supporto/dispositivo di archiviazione dopo l’uso.
Si prega di inviare, se possibile, due copie dell’articolo all’indirizzo:
 Helmut Newton Foundation, Jebensstraße 2, 10623 Berlino
Dr. Matthias Harder, Tel.: + 49 (0)30 / 31 86 48 56
Nadine Dinter, Tel.: + 49 (0)30 / 39887411, Cell.: + 49 (0)151 123 70 951
Catalogo: Taschen

Informazioni > QUI

fonte: www.arapacis.it

Cinema: Anatomia di una caduta, thriller torrenziale di Triet

Merita due ore e mezza di durata un thriller? Sì se è Anatomia di una caduta della regista francese Justine Triet, giallo torrenziale che indagando su un suicidio/omicidio mette sotto la lente di ingrandimento una famiglia particolare, quella composta da Sandra (Sandra Huller), scrittrice tedesca che vive insieme al marito Samuel (Samuel Theis), anche lui scrittore, e a Daniel, il figlio adolescente non vedente, in un remoto chalet di montagna sulle Alpi francesi. Dal 26 ottobre con Teodora il film che ha vinto la Palma d'oro

Cosa succede in questo film che ha vinto la Palma d'oro al Festival di Cannes 2023 e ora in sala con Teodora dal 26 ottobre ed è tra i film più belli della stagione? Succede che Samuel muore in circostanze misteriose, cadendo dal piano più alto del cottage. Suicidio o omicidio? Su questo interrogativo si misurano le indagini. Alla fine Sandra, donna complicata e dalle molte anime, viene arrestata per omicidio.

Il processo che si svolgerà subito dopo metterà a nudo, passo dopo passo, la vita di questa coppia oppressa dal senso di colpa per l'incidente capitato al figlio che lo ha reso cieco. Anatomia di una caduta inizia nel cottage con una giornalista impossibilitata a intervistare Sandra per il volume altissimo che viene dal piano di sopra dove il marito sta ascoltando P.I.M.P. del cantante rap 50 Cent. Ora perché questa musica a tutto volume? Un dispetto del marito per impedire l'intervista? E perché poi Sandra non chiede semplicemente a Samuel di abbassare il volume? Non si sa. Fa parte della singolare relazione di questa coppia che, si scoprirà, non è nuova a tradimenti e a feroci litigi. Nel lungo processo, splendidamente realizzato, le cose si complicano ancora di più quando il figlio arriva al banco dei testimoni per dire qualcosa di davvero inaspettato.

Il film, passato in anteprima alla Festa di Roma il 17 ottobre, ha spiegato la regista, "si basa sull'idea di vivere un incubo. Mi chiedevo: cosa succederebbe se il mio inferno personale diventasse improvvisamente affare di tutti? Volevo fare un film sul rapporto tra uomini e donne, questa volta esplorando come una coppia possa cadere a pezzi fino ad arrivare alla disintegrazione della relazione. E così - ha sottolineato Trier - ho immaginato un ragazzino che scopre i segreti dei suoi genitori in un processo che seziona metodicamente la storia della sua famiglia". 

E ancora la regista: "È un film sulle relazioni e sul tempo di condivisione. Il figlio è al centro di questa condivisione. Insomma all'interno di una relazione, cosa ci dobbiamo scambiare l'un l'altro? Ci può essere davvero il dare e l'avere? Sono domande su cui rifletto molto, domande che non vengono spesso esplorate sullo schermo. I ruoli in Anatomia di una caduta infine sono capovolti, perché questa volta è una donna che crea squilibrio abbracciando pienamente la sua libertà e voglia di eguaglianza".

fonte: di Francesco Gallo www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati

A Milano un palinsesto di eventi per il centenario della nascita di Maria Callas

A 100 anni dalla nascita di Maria Callas, la città di Milano, in cui debuttò al Teatro alla Scala nel 1950, celebra l’indimenticabile voce del soprano con mostre ed eventi che proseguiranno fino a fine anno.

Maria Callas nasceva a New York esattamente cento anni fa: la sua voce indimenticabile ha fatto la storia dell’Opera, debuttando nel 1950 al Teatro alla Scala di Milano. Per celebrare il centenario della sua nascita, il Comune di Milano, in collaborazione con Teatro alla Scala, Gallerie d’Italia e Piccolo Teatro, propone un ricco programma di iniziative, mostre ed eventi, che si susseguiranno fino alla fine dell’anno.

IL MITO DI MARIA CALLAS IN MOSTRA

L’iniziativa Callas 100 rende omaggio al profondo legame tra il soprano e la città attraverso numerosi progetti espositivi. Tra questi spicca la mostra Fantasmagoria Callas, che anima gli spazi del Museo Teatrale alla Scala dal prossimo 17 novembre al 30 aprile 2024. La rassegna, a cura di Francesco Stocchi, ripercorre il mito di Maria Callas attraverso cinque creativi contemporanei, chiamati a reinterpretare l’essenza iconica della cantante: lo stilista Giorgio Armani, che tramite un vestito tenta di dare forma alla sua voce senza tempo; il musicista Alvin Curran, con una composizione inedita; gli artisti visivi Latifa Echakhch e Francesco Vezzoli; e infine il regista Mario Martone, che presenta un cortometraggio dedicato a Callas. Al loro fianco, costumi di scena, memorabilia, fotografie e molto altro.

IL “CALLAS DAY” E GLI ALTRI EVENTI

I progetti espositivi proseguono con Maria Callas. La Voce e l’amuleto, alla Veneranda Fabbrica del Duomo. La mostra si articola attorno al regalo che Gian Battista Meneghini fece a Maria Callas per il suo debutto all’Arena di Verona: un dipinto del Settecento raffigurante la Sacra Famiglia attribuito al pittore veronese G.B. Cignaroli. 

Dal 24 novembre al 9 dicembre, invece, la Biblioteca Sormani ospita Callas Voce Assoluta. La Divina in Sormani, facendo luce sul proprio archivio e mettendo in mostra le storiche registrazioni dal vivo al Teatro alla Scala tra il 1951 e il 1958. Le celebrazioni culminano con il Callas Day del 2 dicembre, giorno della nascita della cantante. Per l’occasione, il Teatro alla Scala programma la proiezione del documentario MyCallas di Roberto Dassoni, mentre la giornata si concluderà al Piccolo Teatro di Milano (Teatro Grassi), con una serata dedicata alla “voce dell’amore”.

[Immagine in apertura: copyright Fonds de Dotation Maria Callas]

fonte: https://arte.sky.it

domenica 19 novembre 2023

Mostre: a Firenze "Inside Van Gogh"

Dal 29 NOVEMBRE 2023 al 28 GENNAIO 2024 Il nuovo spettacolo immersivo sull'artista Olandese.
Alla Cattedrale dell'Immagine a FIRENZE

Entra nel magico mondo di Inside Van Gogh presso la Cattedrale dell’Immagine a Firenze

Dal 29 Novembre 2023 al 28 Gennaio 2024, immergiti nel nuovo spettacolo multimediale immersivo, un’opera di Crossmedia diretta da Stefano Fake.

Un affascinante racconto digitale di 35 minuti, realizzato attraverso una straordinaria multiproiezione a 360° con immagini nitide e una coinvolgente colonna sonora.

Inside Van Gogh ti porterà a esplorare la travagliata storia umana e artistica di Vincent van Gogh, uno dei pittori più celebrati e amati di sempre.

Vivi un’esperienza coinvolgente con una sezione introduttiva ricca di infografiche e monitor. Le postazioni Oculus VR ti condurranno in un avvincente viaggio sensoriale in 3D attraverso alcuni dei suoi famosi dipinti. E non perderti l’incantevole “sala degli specchi”, un caleidoscopio di immagini che ti avvolgerà nella sala immersiva.

Vieni a vivere un’avventura indimenticabile con Inside Van Gogh: un’esperienza immersiva che ti lascerà senza fiato. 

Gallery >> QUI

>> acquista il biglietto

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Telefona, scrivi o vienici a trovare per avere tutte le informazioni necessarie alla tua visita.
+39 055 217 418   info@cattedraledellimmagine.it

 Piazza Santo Stefano. Firenze

fonte: www.insidevangogh.it

Libri: "La pasticceria incantata" di GU Byeong-mo

Esistono luoghi capaci di farti sentire accolto anche solo per l'atmosfera e il profumo che si respirano al loro interno, e la pasticceria di questo romanzo è esattamente così: aperta ventiquattr'ore su ventiquattro, a prima vista sembra un normale forno dove comprare pane, torte e biscotti con un signore un po' burbero dietro il banco. 

All'apparenza, però. Perché, quando il ragazzino protagonista di questa storia lo sceglie come rifugio per scappare da una situazione familiare difficile, la realtà che trova è ben diversa. 

A essere sfornati con l'ausilio di un misterioso uccello dalle piume blu sono dolci dagli enormi poteri, in grado di cambiare la vita delle persone: biscotti diabolici alla cannella da offrire a chi non si sopporta, madeleine per cuori infranti, barrette di mandorle per ricordare il passato. 

Un vero laboratorio di magia, dove è possibile trovare dolci dagli esiti buoni, ma anche veri e propri concentrati di magia nera. Per tutti vale un avvertimento inquietante: a prescindere dall'effetto positivo o negativo, il potere contenuto nei dolci altera inevitabilmente l'ordine del mondo e produce conseguenze talvolta drammatiche su chi li consuma, conseguenze che vanno soppesate con attenzione. 

Perché capita di trovare clienti insoddisfatti, come la donna che con un pretzel alle noci ha fatto finalmente innamorare l'uomo che desiderava, ma che a breve distanza torna in pasticceria per liberarsene. In fuga dalla matrigna e solo al mondo, il ragazzo accetta di buon grado la proposta del pasticcere che gli offre vitto e alloggio in cambio di un aiuto nel gestire gli ordini, senza sapere che quello che lo attende sarà un viaggio fra le luci e le ombre della magia, in grado di offrirgli una consapevolezza nuova sul potere e le conseguenze delle sue azioni. 

Un mago pasticcere custode degli equilibri invisibili che regolano le forze dell'universo, un ragazzo che dovrà affrontare i terribili segreti della sua famiglia e un uccello azzurro che alle prime luci dell'alba si trasforma in una ragazzina sono i protagonisti di questa fiaba dark, scritta da una delle autrici più apprezzate sulla scena letteraria coreana.

fonte: www.mondadoristore.it

Libri: "Il magico studio fotografico di Hirasaka" di Sanaka Hiiragi

Lo studio fotografico del signor Hirasaka non è un luogo qualsiasi. Ogni visitatore viene accolto senza fretta, secondo un rituale preciso. In giardino, tante piccole lanterne brillano tra i ciliegi.

A turno entrano nella stanza un’ex insegnante novantenne, un membro della yakuza e una ragazzina. Hirasaka li fa sedere su un comodo divano di pelle, prepara il tè e illustra i servizi speciali che offre lo studio. A tutti consegna degli scatoloni pieni di foto-ricordo della loro vita: potranno sceglierne una per ogni anno che hanno vissuto. Ma non solo: hanno l’opportunità straordinaria di rivivere il loro ricordo più prezioso e di scattare di nuovo la loro foto preferita.

C’è una regola, però: non possono interagire con nessuno. Perché lo studio di Hirasaka si trova al confine tra questo mondo e quell’altro.

In Giappone, infatti, fin dall’antichità si crede che ci siano dei luoghi di passaggio e che, prima di andare nell’aldilà, le persone abbiano dei flashback in cui ricordano la loro esistenza. La chiamano “sōmatō”, lanterna girevole dei ricordi, ed è ciò che Hirasaka costruisce con le fotografie dei suoi ospiti.

Cosa sceglieranno? Che vite hanno vissuto? E perché tutti vanno e vengono da quello studio, ma Hirasaka resta sempre lì?
Una storia magica e consolatoria sulla vita e la morte, l’amore e la perdita, l’importanza di saper cogliere la bellezza in ogni attimo. Un romanzo ad alto tasso emotivo, che custodisce in sé tutto il fascino della migliore tradizione giapponese.

“Benvenuta nel mio studio fotografico, signora Hatsue. Queste fotografie raccontano la sua vita: le è concesso di tornare indietro nel tempo e scattare di nuovo la sua foto preferita. Ma potrà farlo solo una volta e non potrà parlare con nessuno. È pronta?”

Sanaka Hiiragi (prefettura di Kagawa, 1974) è cresciuta nella prefettura di Hyōgo e vive a Tōkyō. Si è laureata in Letteratura presso l’università femminile di Kōbe e ha completato gli studi all’università Himeji Dokkyō. Dopo sette anni all’estero come insegnante di giapponese, nel 2013 ha esordito nella narrativa vincendo un premio letterario. È appassionata di fotografia, vecchie macchine fotografiche e kimono.
Il magico studio fotografico di Hirasaka è in corso di traduzione in oltre venti Paesi.

libri: www.feltrinellieditore.it

Cronaca> SKY Tg24: Giornata mondiale memoria Transgender, cosa è e quali sono le iniziative in Italia

Il Transgender Day of Remembrance o TDoR è la ricorrenza annuale per commemorare le vittime di transfobia. Si celebra il 20 novembre con eventi in tutto il pianeta. Anche tante città italiane partecipano con marce, fiaccolate e cortei. Ecco il calendario e tutto quello che c’è da sapere  

La Giornata mondiale della memoria transgender (Transgender Day of Remembrance o TDoR) è la ricorrenza annuale per commemorare le vittime di transfobia, l’odio e il pregiudizio contro le persone transgender. Si celebra il 20 novembre e l’iniziativa è nata inizialmente in ricordo di Rita Hester, il cui assassinio nel 1998 diede avvio al progetto web Remembering Our Dead e l’anno dopo portò a una veglia a San Francisco. Da allora l'evento è cresciuto globalmente, con commemorazioni in centinaia di città in tutto il mondo.

I dati

Secondo i dati riportati da Gay.it, le statistiche dell’Associazione Transgenere ACET rivelano una realtà allarmante: nel corso dell’anno 2022, 381 individui hanno subito atti di transfobia a livello globale, cioè più di una vittima ogni giorno nel periodo che va dal 1° ottobre 2021 al 30 settembre 2022. Dall’anno 2008 ad oggi, il numero di decessi di persone trans per cause violente supera i 5mila casi. Nell’ultimo anno si contano 38 vittime. Di queste, il 95% sono donne trans e nell’81% dei casi si tratta di omicidi. A ciò si aggiunge un numero incalcolabile di episodi di transfobia, sia fisica che verbale o psicologica, che la comunità LGBTQIA+ affronta ogni giorno, non sempre riflessi nelle statistiche ufficiali. Secondo quanto segnalato dall’ACET, l’Italia registra una situazione particolarmente grave, posizionandosi come il Paese europeo con il numero più elevato di attacchi motivati dall’odio transfobico.

Le iniziative in Italia

Come ogni anno, sono numerose le iniziative per il Transgender Day of Remembrance in Italia. Alcune si tengono anche nei giorni vicini al 20 novembre (prima o dopo). 

A Milano una marcia si svolge il 19 novembre, alle ore 16.30, da Piazza Duca D’Aosta (Centrale M2). I partecipanti, ognuno con una candela in mano, percorreranno le vie in un silenzioso corteo. 

A Torino la marcia parte alle 16 da piazza Arbarello e si snoderà fino a piazza Carlo Alberto. I partecipanti, con il claim #Autodeterminatə, ribadiranno che sul corpo e sulla vita delle persone trans decidono solo le persone trans. 

A Vercelli, il giorno 20 novembre a partire dalle ore 19:30 si terrà una  manifestazione. A Padova, lunedì 20 novembre, il Liston, sarà testimone della fiaccolata “TDOR: ricordare le esistenze trans*, sognare la libertà trans*“. 

L’appuntamento è fissato per le ore 18:30 davanti a Palazzo Moroni. A Firenze, raduno in Piazza Sant’Ambrogio il 20 novembre, dalle ore 18, ma il via ufficiale sarà alle 18:30. A Perugia, l’appuntamento è in Piazza della Repubblica alle ore 18:30, dove ci si riunirà in un momento di riflessione e ricordo. 

A Roma il 19 novembre, la commemorazione avviene con un evento solenne in Piazza Vittorio Emanuele II, alle ore 17:00, per onorare le vite perse a causa della violenza transfobica accendendo, tutti insieme, una candela bianca. A Bari, la commemorazione si tiene lunedì 20 novembre in Piazza Umberto I, dalle 17. La città di Lecce si unisce alle commemorazioni il 20 novembre, aprendo le porte dei Cantieri Teatrali Koreja alle ore 20:00. A Catania il 20 novembre ci sarà una marcia che partirà da piazza Stesicoro alle 17:30, la prima marcia TdoR mai organizzata in città.

fonte: https://tg24.sky.it

Libri: "Mina" di Tony di Corcia

Tony di Corcia dialoga con Barbara Alberti

L’icona intramontabile che ha fatto la storia della musica, della televisione e della società italiana, col suo talento eclettico e la sua magnetica personalità

La più imitata e inimitabile delle artiste che con la sua vita ci ha offerto una lezione di libertà

Nell’epoca in cui tutto è «iconico», è diventato difficile dire chi meriti davvero questa definizione. Ma su Mina non ci possono essere dubbi. Più gli altri si affannano per ottenere un quarto d’ora di celebrità, più lei brilla per assenza. Dopo il suo ritiro dalle scene nel 1978, ha mantenuto la parola e ha fatto ciò che a molti risulterebbe inconcepibile: sparire. E più sparisce, più il suo mito si amplifica. 

Mina ha cantato tutto: l’amore, il dolore, il sesso, l’amicizia. E ha cantato tutti: dai nomi celebrati agli autori più sconosciuti, lanciando le loro carriere. Oltre che nella musica, in cui si è mossa da regina incomparabile per talento, estensione vocale e intelligenza, ha saputo lasciare il suo graffio nella televisione, nella radio, nella moda. E nella società: nel moralismo imperante degli anni Sessanta, posava sorridente sui giornali con il suo bambino nato fuori dal matrimonio. 

Ancora oggi, a più di ottant’anni, si dimostra la più moderna di tutti. Duetta con una star giovanissima come Blanco e nel caos digitale decide che la sua casa discografica produrrà dischi a 33 giri. Tony di Corcia ha invitato la scrittrice e sceneggiatrice Barbara Alberti a fare un gioco: ascoltando alcune canzoni di Mina, non necessariamente le più conosciute, hanno usato la sua musica e i suoi testi come pretesto per analizzare il nostro passato e il nostro presente, i nostri linguaggi, i nostri cambiamenti. La voce di Mina come pretesto per parlare di vita. E di amore.

fonte: https://edizioniclichy.it

Dipendenza da cellulare, l'allarme di Save The Children: l’uso dello smartphone inizia già a 6 anni

Davanti a tv, pc e tablet fin dalla primissima infanzia. Adolescenti connessi per oltre 5 ore al giornoBambini e adolescenti iperconnessi, fin dalla più tenera, anzi tenerissima età. 

Nonostante le raccomandazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) - accolte anche in Italia dalla Società Italiana di Pediatria (Sip) -di non utilizzare dispositivi digitali per i bambini di età inferiore ai 2 anni, secondo una recente indagine dell'Istituto Superiore di Sanità, in Italia il 22,1% dei bambini di 2-5 mesi passa del tempo davanti allo schermo (tv, pc, tablet o smartphone), per la maggior parte per meno di un'ora al giorno. 

I livelli di esposizione crescono con l'aumentare dell'età: se si considera il tempo di fruizione complessivo, che va da meno di un'ora a oltre tre ore, la percentuale di bambine che ha un'esposizione agli schermi tra gli 11 e i 15 mesi d'età in media arriva al 58,1%, quasi 3 su 5. Oltre 1 bambino su 6 tra undici e quindici mesi è esposto a schermi almeno un'ora al giorno, il 3% per tre ore e più al giorno. Questi alcuni dei dati della XIV edizione dell'Atlante dell'infanzia a rischio in Italia, dal titolo "Tempi digitali", diffusi da Save the Children. Tra i rischi dell'esposizione troppo precoce e prolungata, oltre al possibile impatto negativo sullo sviluppo cognitivo, linguistico e emotivo del bambino, nel lungo periodo c'è quello di favorire comportamenti sedentari e obesità infantile. Non solo degli schermi, c'è anche un alto utilizzo degli Bassistenti vocali: il 46% delle famiglie con almeno una figlia o un figlio entro gli 8 anni d'età è in possesso di un assistente vocale, tra questi 1 bambino su 3 interagisce con questi apparecchi in autonomia, nonostante non siano stati progettati per loro. 

Si abbassa l’età in cui si usa un cellulare

In Italia il 78,3% di bambini tra gli 11 e i 13 anni utilizza internet tutti i giorni e lo fa soprattutto attraverso lo smartphone. Si abbassa sempre di più l'età in cui si possiede o si utilizza uno smartphone, con un aumento significativo di bambini tra i 6 e i 10 anni che utilizzano il cellulare tutti i giorni dopo la pandemia: dal 18,4% al 30,2% tra il biennio 2018-19 e il 2021-22. 

Adolescenti e social: crescono Instagram, Tit tok, Snapchat e vieogiochi. In calo Fb 

Ragazze e ragazzi sfruttano la connessione per molteplici attività, a partire dalla messaggeria istantanea, utilizzata dal 93% dei 14-17enni. Tra le altre attività online preferite dagli adolescenti ci sono: guardare i video (84%, in crescita), frequentare i social media (79%) – con Facebook in drastico declino mentre avanzano Instagram, TikTok e Snapchat - e l'uso dei videogiochi (72,4%). 

Se le ragazze frequentano con più costanza e intensità i social media (84% contro il 74% dei maschi), il gaming impegna di più i ragazzi (81% contro il 64% delle ragazze) anche se le videogiocatrici sono in crescita. 

Tra gli adolescenti cresce anche il tempo trascorso online: a inizio 2023 quasi la metà (il 47%) dei 3.400 11-19enni intervistati in occasione del Safer Internet Day ha dichiarato di passare oltre 5 ore al giorno online (era il 30% nel 2020) e il 37% controlla lo smartphone più di dieci volte al giorno.

I rischi di cyberbullismo

I videogiochi - che in Italia sono un mercato in continua espansione rappresentato per il 47% da giovani tra i 6 e i 24 anni  - sono luoghi sociali dove bambini e adolescenti costruiscono anche la propria identità, luoghi valoriali dove i più giovani discutono e si confrontano su molteplici tematiche, ma che li espongono anche a pericoli, dal rischio di bullismo a quello di non comprendere le regole della privacy o le modalità di interazione con gli altri giocatori o di subire le scelte degli algoritmi. 

Dipendenza da internet

 L’Atlante di Save the Children evidenzia che in Italia le ragazze e i ragazzi di 11, 13 e 15 anni che mostrano un uso problematico dei social media sono il 13,5%. Sono soprattutto le ragazze a soffrirne e l’età più critica è quella dei 13 anni: tra le principali motivazioni dell’uso intensivo dei social media c’è quello di scappare da sentimenti negativi. Per quanto riguarda, invece, i videogiochi, il 24% dei giovani di 11, 13 e 15 anni ne fanno un uso problematico: qui sono però i ragazzi a essere più esposti e l’età, in questo caso, si abbassa a 11 anni.

Benché ancora non esista una definizione univoca di dipendenza da internet, in Italia ci sono 87 centri territoriali che offrono assistenza ai minorenni attraverso équipe multidisciplinari formate da psicologi, assistenti sociali, educatori. Delle 10mila persone, tra giovani e adulti, che finora hanno contattato questi servizi, la fascia d’età più rappresentata è quella dei 15-17enni (con il 13,7% dei maschi e il 9,2% delle ragazze) mentre quella tra 0 e 17 anni, nel suo complesso, costituisce quasi il 30% del totale.

I giovani si informano on line

Ma i giovani utilizzano la connessione anche per informarsi: il 28,5% degli 11-17enni legge riviste e giornali online (percentuale che sale al 37% nella fascia 14-17 anni) e sfrutta i social media come canali di informazione, anche se non sempre dichiara di sapersi difendere dalle insidie delle fake news. 

Usare il cellulare non vuol dire avere delle competenze digitali

In questo ambito l’Italia mostra serie carenze e si trova al quart’ultimo posto in Europa. Tra i ragazzi che hanno tra i 16 e i 19 anni, la quota di chi ha scarse o nessuna competenza è del 42%, contro una media europea del 31%. Ad aver acquisito elevate competenze digitali sono poco più di 1 su 4 (il 27%), mentre sono il 50% dei coetanei francesi e il 47% degli spagnoli.

Il dato appare ancora più distante se si prende in considerazione il Sud Italia dove oltre la metà dei ragazzi ha scarse o nessuna competenza (52%) mentre il Nord e il Centro sono più vicini ai valori medi europei (34% e 39%).

fonte: Mariavittoria Savini www.rainews.it

Libri: "Io e i #GreenHeroes. Perché ho deciso di pensare verde" di Alessandro Gassmann e Roberto Bragalone

La vita di un grande uomo di cinema. L'impegno nella battaglia per salvare il pianeta. La testimonianza di come un mondo diverso sia ancora possibile.

Attore e regista italiano tra i più amati, in questo libro Alessandro Gassmann si racconta a cuore aperto, dai giorni dell'infanzia fino ai traguardi del presente. Il cinema respirato in casa fin dalla più tenera età, un padre leggendario, affettuoso e complicato, la vita agreste con la madre, anche lei splendida attrice. E poi gli studi tormentati, con l'abbandono dell'amata facoltà di Agraria, la gioventù negli edonistici anni Ottanta, le amicizie, le passioni e l'amore, l'accademia di recitazione, i primi passi e infine i successi cinematografici. 

Ma è la nascita di Leo a cambiare davvero tutto: diventare genitori allunga gli orizzonti e proietta le responsabilità nel futuro, oltre la propria esistenza. Ed è grazie alla paternità che Gassmann riscopre un filo rosso - anzi, verde - che unisce tutte le tappe della sua vita: la sensibilità ecologica, che diviene presa di coscienza della crisi climatica e impegno per contrastarla. 

Nasce così l'idea di incontrare e raccontare i veri eroi del nostro tempo, coloro che, spesso nell'ombra, stanno inventando un modo virtuoso di coniugare economia e ambiente. Sono i #GreenHeroes, uomini e donne coraggiosi che dimostrano come sia possibile creare valore e lavoro anche prendendosi cura del posto in cui si vive, investendo nel futuro anziché rimandare la resa dei conti con il pianeta. 

Scritto con Roberto Bragalone e il supporto scientifico del Kyoto Club, Io e i #GreenHeroes non è dunque solo un'autobiografia, ma un diario di impegno civico, un racconto appassionato delle storie di chi non sta a guardare di fronte al climate change , e insieme un invito a darci da fare per restituire un futuro ai nostri figli.

fonte: www.ibs.it

TDOR 2023 Giornata Mondiale in ricordo delle vittime dell’odio transfobico il 20 Novembre a Piacenza.

TDOR 2023, Giornata Mondiale in ricordo delle vittime dell’odio transfobico, Arcigay Piacenza Lambda è vicina a tutte le persone transgender del territorio con un gesto simbolico. L’identità di genere è una delle caratteristiche essenziali della persona, tuttavia chi non si riconosce nel genere assegnato alla nascita è da sempre sottopost* a discriminazioni e violenze tanto serie e gravi da rimanerne, purtroppo, spesso vittima. 

TDOR 2023 una legge inadeguata

Tale condizione di stigma è aggravata dall’inadeguatezza del percorso previsto dalla legge per ottenere la rettifica del genere, portando così le persone trans e non binary, anche per questo, ad essere fortemente limitate nella propria autodeterminazione, rimanendo relegate ai margini della società. 

Appuntamento lunedi 20 novembre al centro antiviolenza

In occasione del TDOR 2023, Arcigay sceglie di portare un momento di riflessione in un luogo importante, simbolicamente e concretamente, per tante persone anche transgender: il Centro Antiviolenza di Piacenza: Lunedì 20 Novembre saremo lì per portare un fiore e spendere qualche parola in ricordo di chi non c’è più. Saranno presenti l‘Assessora alle Pari Opportunità, Serena Groppelli, e gli operatori dell’Unità di Strada della Cooperativa Onlus “Lotta contro l’emarginazione” 

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