sabato 22 dicembre 2012

Lgbt Arezzo: Capodanno pro diritti con Arcigay e circolo Karemaski "Oltre i Maya..." il tema del "Why Not¿" per brindare insieme al 2013

Un Capodanno per i diritti è quello organizzato dal comitato provinciale Arcigay Arezzo "Chimera Arcobaleno" in collaborazione con il circolo Arci Karemaski, per la notte di San Silvestro.


Martedì 31 dicembre speciale Why Not¿ "Oltre i Maya - alla faccia delle profezie"
con cena a buffet (prenotazione obbligatoria al 348 3319796) e serata disco con l'animazione di Ivana Vamp Drag Queen e il Dj Salvo Venditti.


Speciale edizione della festa LGBT-friendly organizzata da Arcigay Arezzo e Karemaski per brindare al 2013 insieme sperando in un nuovo anno in cui si realizzi a pieno la cittadinanza delle persone LGBT. dichiara la presidente di Chimera Arcobaleno Cristina Betti.

Presso il circolo Arci Karemaski (Via Edison, 37)
dalle ore 20,30 in poi cena a buffet con prenotazione obbligatoria,
poi dalle 23,30 decolla la serata disco per brindare al 2013,
che continuerà per tutta la notte con le note di Salvo DJ Venditti e con l'animazione dello staff del "Why Not?" la drag queen Ivana Vamp e i Vamp Boys.
L'ingresso è riservato ai soci Arci e Arcigay ed è possibile tesserarsi in loco.
fonte http://www.arezzoweb.it/

Lgbt: Diritti gay, Equality Italia: “Il genere è come la castità”

“In Vaticano sono alcuni anni che per contrastare la conquista dei diritti civili per gli omosessuali si utilizza ogni tanto la questione della teoria del “gender”, visione culturale non nuova, che trae radici nel femminismo e nei movimenti queer.

Al fine di aiutare la Curia a fare un po’ d’ordine potremmo dire che la cultura gender è simile alla scelta della castità, ovvero sono convinzioni morali e personali che non c’entrano con il dato naturale.

In natura, come si sa, esistono gli uomini, le donne, eterosessuali e omosessuali, gli/le intersessuali, le persone transgender.

Se si volesse davvero discutere con buona disposizione d’animo, bisognerebbe partire dalle acquisizioni scientifiche e statistiche, che dimostrano due dati essenziali: l’omosessualità non è in alcun modo collegata alla diminuzione dei matrimoni eterosessuali, le società che riconoscono giuridicamente tutte le forme d’amore, aumentano il benessere dei propri cittadini.

Infine, il richiamo alla dualità dei sessi, che insiste sull’uomo in quanto tale, rispolvera la teoria della virilità essenziale per la riproduzione della specie, fobia culturale infondata, vista la preoccupante antropizzazione di cui è afflitto il Pianeta.

Se poi il tema è il dovere, a prescindere dalla realtà, per i maschi di non astenersi dalla filiazione, sarebbe necessaria una revisione dell’imposizione della castità al clero; per quanto ci riguarda i gay e le lesbiche, com’è noto, non essendo casti e astinenti, possono persino avere dei figli”.
Lo dichiara Aurelio Mancuso, presidente Equality Italia.
fonte http://www.irispress.it

Lgbt: Virna che è volata a Ney York per essere se stessa...

“Avevo 8 anni quando a Natale i miei genitori mi regalarono Corinne, la bambola che desideravo tanto.

La famiglia era riunita ed eravamo una ventina tra nonni, zii e cugini.
Io scartavo il dono e loro restavano a bocca aperta, un cugino con cui legavo si chiuse come un riccio, non aveva nessuna intenzione di giocare con me alle bambole”.
Per il piccolo Luigi , che oggi è Virna Smeraldi e ha 46 anni, ottenere Corinne in fondo non è stato troppo difficile.

Amava la bambola per il suo look e per il guardaroba, e poi la mamma Mirella faceva la sarta, e il fascino del mutare abbigliamento sperimentando immagini nuove di sé lo aveva catturato fin dai primi anni.
Ben più lungo si sarebbe rivelato il percorso per arrivare ad essere Virna senza maschere.

“Ero figlio unico, le aspettative su di me, sono state altissime”, racconta. Prende la maturità artistica nella sua Firenze, frequenta architettura, vive nascondendo agli altri le parti più vere.
Ma una vita così è impossibile. “Ho paura, mi devo allontanare, penso che se dico che sono trans faccio male agli altri e posso perderli”.

Nel ’92 si trasferisce a New York. “Durante il giorno lavoro come arredatrice e la sera mi esibisco in un club come drag queen, al lavoro vado con un look androgino, cercando di capire passo dopo passo fino a che punto mi posso spingere.”
La mamma, Mirella, va a trovarla due volte l’anno.

“Con lei è stato sempre tutto molto naturale, lei guarda alla persona, non ha pregiudizi”.
Quando Luigi viveva a Firenze, Mirella conosceva i suo amici, tra cui c’erano gay e lesbiche e stava bene con loro.
“I conflitti nascono con mio padre”, racconta Virna e “vengono fuori quando torno in Italia, nel 2000”.

Prima, per trovare forza e coraggio, è andata in psicoterapia, anche perché il divorzio dei genitori avvenuto nel ’96 non è stato una passeggiata.
“Ricordo sempre una frase della mia psicologa, mi disse: Virna, tu parli sempre degli altri, non riesco a capire cosa vuoi davvero.

Immagina di essere in un corridoio lunghissimo con parenti e amici ai lati, ciascuno di loro ti mette addosso un libro voluminoso, con questi pesi tu non riuscirai mai ad arrivare neanche alla metà.
Fino ad oggi le persone della tua vita amano una facciata, e non quello che sei”.
Forte della terapia, torna a Firenze .

Cerca lavoro e ne prova molti – scenografa, truccatrice, assistente alla regia – ma non trova niente di stabile. In Italia non le riconoscono gli studi da arredatrice fatti in America così nel 2004 collabora come “make up artist” per una sigla bolognese (un racconto su di lei compare in “Mappe sulla pelle”, edit press).

Truccare le piace: “Sperimento aggiustamenti, così come faccio per me, mi piace valorizzare gli altri, e poi durante il trucco le donne si rilassano, parlano, si confidano”.

Virna trucca i volti, crea nuove fisionomie, “veste” i visi come la mamma creava dal nulla abiti capaci di “migliorare” i corpi.
Mirella continua a sostenerla. In Virna è costante il pensiero rivolto alla madre.

E lo diventa ancora di più quando la mamma si ammala. Nel 2007 Mirella è andata via salutandola con l’ultimo dei tanti incoraggiamenti: “Non farti condizionare da nessuno, vivi la tua vita pienamente, amore mio”.

Sarà con lei, invisibile e presente, anche questo Natale che Virna passerà nella grande Mela, insieme al compagno Davide e alla speranza.
“Attendo un contratto da truccatrice a New York”.
fonte http://liberitutti.com.unita.it/culture di Delia Vaccarello su Liberi tutti

Lgbt: Al Papa non piacciono neanche i/le transgender, il discorso di Natale alla Curia romana

E’ stato Dio a creare il maschio e la femmina e non ha senso contestare di avere “una natura precostituita che caratterizza l’essere umano”.

Lo ha affermato Benedetto XVI nel discorso di Natale alla Curia Romana.

“Sotto il lemma ‘gender‘ – ha osservato – viene presentato come nuova filosofia della sessualita’” una visione nella quale l’uomo “nega la propria natura e decide che essa non gli e’ data come fatto precostituito, ma che e’ lui stesso a crearsela”.

“La profonda erroneita’ di questa teoria e della rivoluzione antropologica in essa soggiacente – ha denunciato il Papa – e’ evidente”.

DONNA SI NASCE
Come emblema di questa ideologia il Papa ha citato oggi l’affermazione, diventata famosa, di Simone de Beauvoir: “Donna non si nasce, lo si diventa” (“On ne nait pas femme, on le devient”), sottolineando che “secondo tale filosofia, il sesso non e’ piu’ un dato originario della natura che l’uomo deve accettare e riempire personalmente di senso, bensi’ un ruolo sociale del quale si decide autonomamente, mentre finora era la societa’ a decidervi”.

“Secondo il racconto biblico della creazione – invece – appartiene all’essenza della creatura umana di essere stata creata da Dio come maschio e come femmina”.

Per il Papa, “questa dualita’ e’ essenziale per l’essere umano, cosi’ come Dio l’ha dato”. “Proprio questa dualita’ come dato di partenza – ha rilevato il Papa nel discorso di oggi – viene contestata.

Non e’ piu’ valido cio’ che si legge nel racconto della creazione: Maschio e femmina Egli li creo’. No, adesso vale che non e’ stato Lui a crearli maschio e femmina, ma finora e’ stata la societa’ a determinarlo e adesso siamo noi stessi a decidere su questo”.
“Maschio e femmina come realta’ della creazione, come natura della persona umana – dunque – non esistono piu’”.

L’UOMO E LA NATURA
“L’uomo – ha detto ancora il Papa con amarezza – contesta la propria natura. Egli e’ ormai solo spirito e volonta’.
La manipolazione della natura, che oggi deploriamo per quanto riguarda l’ambiente, diventa qui la scelta di fondo dell’uomo nei confronti di se stesso.

Esiste ormai solo l’uomo in astratto, che poi sceglie per se’ autonomamente qualcosa come sua natura”. “Maschio e femmina – ha poi concluso – vengono contestati nella loro esigenza creazionale di forme della persona umana che si integrano a vicenda: se, pero’, non esiste la dualita’ di maschio e femmina come dato della creazione, allora non esiste neppure piu’ la famiglia come realta’ prestabilita dalla creazione.
Ma in tal caso anche la prole ha perso il luogo che finora le spettava e la particolare dignita’ che le e’ propria”.
fonte http://www.giornalettismo.com(AGI)

Lgbt: Apre a Palermo l'ambulatorio "ginecologico" per persone trans

Sarà inaugurato all'Ospedale Civico del capoluogo siciliano l'ambulatorio dedicato alle persone trans.
Si occuperà di malattie sessualmente trasmissibili, ma con il tempo amplierà il campo d'azione.

Nasce a Palermo, presso l'Ospedale Civico, il primo "ambulatorio per l'equità di genere" dedicato, cioè, all'assistenza alle persone trans, sia che si siano già sottoposte ad intervento, sia che invecenon lo abbiano ancora fatto o non abbiano intenzione di farlo.

L'inaugurazione del progetto è prevista per febbraio e la cadenza prevista per le visite sarà bisettimanale con il coordinamento del ginecologo Giuseppe Scaglione.
"La richiesta è partita proprio dai pazienti - ha spiegato il primario del reparto di Ginecologia ed Ostetricia Luigi Alio.

Molti di loro ci hanno raccontato di non sapere come muoversi e di essere costretti, anche per ragioni di riservatezza, a rivolgersi ai privati".

"Oltre a soddisfare un bisogno di salute finora inespresso - continua il primario - potrebbe essere il preludio di un’attività chirurgica per il cambiamento del sesso. Ma questo solo in una fase successiva, qualora ci fosse una richiesta crescente e d’accordo con la direzione generale". All'inizio, infatti, l'ambulatorio si occuperà principalmente di malattie sessualmente trasmissibili.

"Ci siamo messi in contatto con colleghi di altri Paesi e con esperti vicini allo staff di Almodovar che in Spagna promuove iniziative simili", ha concluso il dottor Alio.

Entusiasmo hanno espresso le associaziono lgbt cittadine, prima fra tutte Arcigay Palermo che per bocca della sua presidente Danuela Tomasini ha giudicato "fantastica" la notizia dell'apertura dell'ambulatorio.

"Chi inizia un percorso di cambiamento di sesso - dice Tomasini - non sa a chi rivolgersi e anche chi ha già concluso il percorso chirurgico ha difficoltà. A ciò si aggiunge il calvario burocratico". Soddisfazione anche da parte dell'Agedo.

"Spesso gli ospedali e le Asp ci inviano questi pazienti - ha commentato Francesca Marceca, presidente di Agedo Palermo - ma noi facciamo orientamento psicologico. Abbiamo un circuito di ginecologi di fiducia ma abbiamo necessità di fare rete".

Il primo tentativo di ambulatorio pubblico di questo tipo fu fatto a Bologna, ma chiuse i battenti dopo pochi mesi.
In Italia ci sono già esperienze di ambulatori medici destinati alle persone trans, ma la maggior parte di questi si concentrano sulle terapie ormonali.
Quello di Palermo, invece, punta ad essere più completo.
fonte http://m.gay.it/

giovedì 20 dicembre 2012

Lgbt: Siracusa, sabato 22 dicembre la presentazione del libro "I gay stanno tutti a sinistra?" di Dario Accolla

Finalmente anche a Siracusa verrà presentato il libro del giovane scrittore siracusano Dario Accolla, I gay stanno tutti a sinistra – Omosessualità, politica e società.

La presentazione avverrà questo sabato, 22 Dicembre, alle ore 18:30, presso il Biblios cafè, in via del Consiglio Reginale 11.

L’opera affronta la varie fasi della questione omosessuale in Italia negli ultimi quindici anni prendendo in considerazione specifici aspetti politici, sociali e di costume.
Nel volume viene analizzato l’atteggiamento del ceto politico, di destra e di sinistra, con il suo atteggiamento ostile o le sue promesse elettorali tradite; della chiesa, con la sua predicazione e la sua influenza sulle masse; della società con la sua indifferenza, i luoghi comuni e le violenze perpetrate ai danni della gay community.

Si studia il fenomeno dell’omo-transfobia, sia nella sua forma più manifesta e violenta, con le aggressioni, sia nella sua forma più strisciante, con il perpetrarsi e il diffondersi di schemi mentali precostituiti e degli stereotipi diffusi.

Si approfondisce, per altro, il ruolo del linguaggio della politica e dei media attorno alla questione omosessuale.

I gay stanno tutti a sinistra si conclude, infine, con una descrizione dell’universo GLBT – fenomenologie comportamentali, percezione di sé, stereotipi adottati e introiettati, la presenza delle famiglie arcobaleno (genitori gay) – e di alcune proposte per un nuovo approccio alla questione omosessuale da parte degli attori politici e sociali. Alla presentazione sarà presente l’autore.

L’evento è organizzato dall’associazione d’iniziativa Gay Lesbica Bisex e Trans Stonewall in collaborazione con il Biblios cafè, presenterà la giornalista Nadia Germano.
fonte http://www.siracusanews.it/node/33366

LGBT CALABRIA: MONSIGNOR MOROSINI "COPPIE GAY DOVREBBERO AVERE DIRITTI"

Il vescovo di Locri-Gerace, in Calabria, in una lettera inviata alle parrocchie, si dice favorevole al riconoscimento dei diritti civili per le unioni gay: "Ma non è famiglia"

Il vescovo di Locri-Gerace, in Calabria, si è dichiarato favorevole alle coppie gay.

Incredibilmente, rispetto alle dichiarazioni cui i vertici della Chiesa cihanno abituati in questi anni e, soprattutto, alle recenti parole del Papa, Monsignor Giuseppe Fiorini Morosini ha dichiarato che "le coppie dello stesso sesso dovrebbero veder riconosciuti i loro diritti civili".

Il vescovo ha scritto il suopensiero in una lettera inviata alle parrocchie della sua diocesi. Certo, l'apertura non è a 360 gradi dato che il vescovo aggiunge poco dopo che "tuttavia, le coppie dello stesso sesso non sono famiglie. Non possiamo dare loro il diritto ad un vero matrimonio".

"Crediamo in Dio e dobbiamo rispettare i valori e le regole cristiane - scrive il monsignore -. Suggerisco di difendere queste idee con forza". Le parole di Morosini si distinguono per una rara apertura, per quanto parziale, pochi giorni dopo le dichiarazioni di Ratzinger che aveva definito le unioni gay "una ferita per la pace e la giustizia".

Morosini aggiunge nel suo messaggio ai suoi fedeli: "Un matirmonio è un'unione tra un uomo e una donna, ma ogni coppia dovrebbe avere diritti civili".
Pareri discordanti dalla comunità gay che si divide tra chi apprezza l'apertura e chi punta il dito contro la difesa del "matrimonio tradizionale".

Vale la pena ricordare che raramente si parla della Calabria positivamente a proposito delle tematiche care alla comunità lgbt, specie se i protagonisti della notizia sono uomini di chiesa, il che, forse, conferisce unan ota positiva in più alla posizione di Morosini.
fonte http://www.gay.it/

Lgbt Calcio: Londra, chiama “gay” un compagno su twitter, Jesus Fernandez del Liverpool multato dalla federazione

Il 19enne del Liverpool dovrà pagare 10 mila sterline per aver agito in maniera «inappropriata».
La presunta vittima: «Incredibile»

Prende in giro il compagno su Twitter e viene multato dalla Federcalcio inglese. Lo spagnolo Jesus “Suso” Fernandez, 19enne attaccante del Liverpool, ha apostrofato con la parola “gay” il compagno e connazionale José Enrique.

La Football Association, sempre attentissima all’uso dei social network da parte dei calciatori, ha punito Fernandez con un’ammenda di 10.000 sterline: il teenager ha agito «in maniera inappropriata».

A nulla sono servite le spiegazioni fornite da José Enrique, presunta vittima. «È incredibile che la FA possa punire il mio amico Suso per uno scherzo.

Era solo uno scherzo!», ha twittato oggi José Enrique. Fernandez ha pagato a caro prezzo un commento ad una foto del compagno: «Che diavolo stai facendo?
Questo tipo è gay -ha scritto-.... Fa tutto meno che giocare a calcio».
fonte http://www.lastampa.it/

Lgbt: Matrimoni gay, "Io sono un pericolo per la pace": con "CondividiLove" singoli e coppie ci mettono la faccia, contro le parole del papa

Rispondono mettendoci la faccia e il cuore. Coppie gay e lesbiche, ma anche singoli, omosessuali, eterosessuali e transgender, protagonisti della reazione virale che ha fatto seguito alle affermazioni del Papa sulle unioni omosessuali.

Quando il Pontefice ha affermato che la cancellazione del valore della famiglia, attraverso leggi che equiparano le unioni gay al matrimonio uomo-donna rappresenta un attentato alla pace, i ragazzi e le ragazze che animano il gruppo “CondividiLove” hanno pensato ad una possibile risposta.
Forte e, soprattutto, virale.

Prima hanno organizzato la manifestazione a San Pietro, portando solo cuori e slogan d’amore.

E, nelle stesse ore, hanno creato un’applicazione che permette, su Facebook, di aggiungere un cuore con scritta alla foto profilo: “Io sono un pericolo per la pace”, anche nella versione plurale per le coppie. Le adesioni sono cresciute in maniera virale, giorno dopo giorno.
Già 2500 persone hanno usato l’applicazione, condividendo la loro foto sulla pagina Facebook del “movimento” spontaneo:
https://www.facebook.com/condividilove?fref=ts


Il gruppo "CondividiLove". Nato la scorsa estate e formato da “liberi cittadini di ogni orientamento sessuale”, il gruppo decide di unire le forze “per una causa che dovrebbe appartenere a tutti, al di là di ogni differenza”.

Un progetto “interamente libero, il cui marchio è a disposizione per ogni iniziativa che voglia portare avanti la rivendicazione di pari diritti per le coppie di ogni orientamento sessuale”.

“Perché in un Paese come l'Italia non possiamo aspettarci che siano i leader politici a chiedere al loro popolo il coraggio di supportare i cambiamenti necessari a sanare le diseguaglianze ancora presenti nella legislazione”, spiegano in una nota di presentazione. In Italia il cambiamento non ha alcun illustre testimonial.

Deve quindi partire dal basso, con tutti i mezzi di cui dispone. Il primo, mai come oggi, è la condivisione. Il matrimonio è un diritto di tutti”: da qui il nome.

“Noi non chiediamo diritti solo per i gay ma diritti uguali per tutti – spiega uno degli animatori della pagina - Siamo convinti che l'unico modo perché in Italia succeda qualcosa è che una nuova generazione di uomini e donne si faccia avanti. una generazione che non vede differenze tra le persone in base alla loro sessualità.
Il concetto è proprio quello di condividere le battaglie, per essere realmente tutti uguali”.


"Se il pericolo è quello di rendere la nostra nazione un Paese civile lo corriamo volentieri!
Se pericoloso è chi al di là del proprio orientamento sessuale crede che sia arrivato il tempo di una reale uguaglianza nei diritti, noi non siamo solo pericolosi, siamo pericolosissimi, e soprattutto tantissimi!
Facciamo all'Italia un cuore grande così", scrivono in queste ore per ringraziare quanti ci hanno messo la faccia.
fonte http://www.huffingtonpost.it/ Di Marco Pasqua

Lgbt Toscana: Comune di Seravezza aiuta le coppie gay e di fatto, nasce il registro delle unioni civili, si potrà fare domanda per le case popolari e per i contributi

Secondo la sentenza 138 del 2010 della Corte Costituzionale, le coppie di fatto trovano già un fondamento legislativo nell’articolo 2 della Costituzione italiana.

Nel quale si parla di “formazioni sociali” che favoriscono lo sviluppo della persona nella vita di relazione, e tra la quali la Corte riconosce le unioni di fatto.

Ma se il Parlamento non ha ancora approvato una legge, il comune di Seravezza, come altri enti in Italia, ha aperto le porte agli omosessuali e alle coppie di fatto.

Andrà infatti in discussione oggi alle 17, in Consiglio comunale, l’approvazione del Registro delle Unioni civili.

Chi deciderà di iscriversi potrà anche avere una piccola cerimonia nelle stanze del Comune, con tanto di consegna di una pergamena da parte del Sindaco.

Potranno iscriversi al Registro le persone unite da un legame affettivo, residenti a Seravezza e conviventi almeno da un anno.

«Siamo soddisfatti – commenta l’assessore Valentina Salvatori - per essere riusciti a portare in Consiglio il Registro delle Unioni civili, dopo che ad agosto era stata approvata all’unanimità la mozione sulle coppie di fatto presentata da Sinistra Ecologia e Libertà».

Dopo l’approvazione del Registro delle Unioni civili, ogni ufficio dovrà adeguare i propri regolamenti sulla base di questa nuova istituzione sociale.
Così ad esempio due persone iscritte al Registro potranno presentare domanda per le case popolari.
O per quanto riguarda le agevolazioni su base Isee, le nuove coppie potranno calcolarlo come unico nucleo familiare.

«Sono state elencate nella delibera – continua Salvatori – le aree amministrative entro le quali le rettifiche dovranno avvenire prioritariamente. Come la casa, sanità e servizi sociali, formazione scuola e servizi educativi e altri ancora.

All’interno di questi ambiti se ci sono dei servizi di cui le nuove Unioni civili potranno usufruire, a breve potranno farlo».
Insomma i servizi comunali dovranno dare rilevanza giuridica alle Unioni.

«E’ una vera vittoria – afferma Mara Tarabella, consigliere di Seravezza, e esponente di Sel – abbiamo presentato la mozione sei mesi fa sulle coppie di fatto e sul Testamento biologico, e oggi andiamo all’approvazione della prima delle nostre proposte.

Che tuttavia era già contenuta nel programma elettorale della nostra lista». E lunedì la stessa proposta è stata approvata anche dal Consiglio di Forte dei Marmi.
fonte http://iltirreno.gelocal.it

martedì 18 dicembre 2012

"RITRATTO D'ARTISTA" IN ESCLUSIVA PER LISADELGRECO_CINEMA: DANIELE SARTORI

Daniele Sartori, veneziano, si diploma attore all’Accademia Teatrale Veneta.

Dopo pochi anni esordisce alla regia cinematografica scrivendo e dirigendo i primi cortometraggi,
“Magma” e “Ora scelgo io”.

Numerosi sono i contributi professionali nell’ambiente del cinema indipendente veneziano e milanese.


Fonda e avvia il progetto “Lost In Vauxhall” per la produzione di videoclip e short film, ambito che predilige.



Nel 2010, avvalendosi della collaborazione del Direttore della fotografia Flavio Zattera, scrive e dirige “L’Appuntamento”, cortometraggio pluripremiato che riscuote ottimo successo, distribuito da Queer Frame, RIFF, QAF Hd,
e proiettato al Venice Film Meeting in occasione della 68° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica.



Firma inoltre gli Spot 2010 – 2011 del Queer Lion Award, premio collaterale della Biennale del Cinema di Venezia, a cui vi partecipa come giurato.



Nel 2011 realizza “Doris Ortiz”
cortometraggio che uscirà l’anno successivo, finalista al “Rome Independent Film Festival”, distribuito da RomeFilmMarket.com, MUBI Europe, e che raggruppa numerosi talenti emergenti tra i quali gli attori Giuseppe Sartori e Andrea Pizzalis.

Il commento del regista al film:
La trama di “Doris Ortiz”, semplice e d’azione, è una breve metafora queer, una caricatura manga, sulle paure irrazionali, sui pregiudizi quasi paranoici di coloro che si accaniscono contro le diversità altrui, di qualunque genere esse siano.

Il filmlook vintage dell’intero lavoro è un personale omaggio ai b-movie splatter anni ’80:
film sgangherati, spesso sottovalutati, ma incredibilmente geniali.
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Lisa Del Greco ha intervistato il regista Daniele Sartori
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Ciao Daniele con un paio di brevi film che hanno catalizzato l’attenzione del circuito dei Festival il tuo nome è uno dei più quotati nell’ambito queer cinematografico e con l’uscita di “What about Alice?” ti sei avvicinato al mondo della video arte.
Parlaci di questo tuo ultimo progetto:

"Si tratta appunto di un video arte ispirato al testo di Carroll ma rivisitato in chiave queer gotica con una Alice, interpretata dall’artista Adolfina De Stefani, ormai non più bambina e decisamente molto lontana dal mondo delle meraviglie.
Il video si snoda in quattro capitoli visivi pensati per essere riprodotti in loop negli spazi espositivi per esempio di una Galleria.
All’opera hanno preso parte anche i Family Morton, Erik Strauss, Donato Ceron e Mark Fabrique, tutti performers molto stimolanti e divertenti."

Sia In “What about Alice?” che in “Doris Ortiz” hai dato ampio spazio all’immagine fine a sé stessa ed in particolare ad interpreti sessualmente ambigui:
"Il cinema prima di tutto è immagine, non è mai fine a sé stessa perché in ogni caso provoca sempre una reazione nello spettatore e gli interpreti che ho scelto non sono affatto sessualmente ambigui, anzi sono estremamente chiari! Hanno semplicemente delle caratteristiche forti, che rimangono impresse."

La tua collaborazione con il Regista di Lirica Ivan Stefanutti?
"Il Maestro Stefanutti è un caro amico, ci siamo scoperti artisticamente molto simili. Amiamo entrambi le contaminazioni, la sperimentazione e così i nostri percorsi creativi si sono momentaneamente intrecciati."

Principe Maurice ha fatto un cameo in “Doris Ortiz”, hai scoperto i Family Morton, Erik Strauss e Tina Sputnik. Lavori spesso con i personaggi della notte, perché?
"Perché molti di loro sono prima di tutto dei bravissimi artisti, dei veri creativi dell’immagine e dei professionisti seri."

In che direzione stà andando secondo te il cinema queer?
"Domanda importante! Se è vero che il cinema spesso fa’ da specchio alla realtà attuale credo allora che il queer sia ormai definitivamente sdoganato in ogni ambito.
E’ il momento delle declinazioni del queer, per esempio queer noir, queer horror, queer commedy etc.
L’unica tematica che ancora soffre realmente di stereotipi negativi e che non è stata adeguatamente restituita al pubblico per quella che è, riguarda il cambiamento di sesso.
Indubbiamente è un argomento complesso ma forse è proprio questo il punto, ci vorrebbe più semplicità e naturalezza nel raccontarlo.
In fondo il cambiamento è insito in ogni cosa, in ogni essere umano, è un fatto naturale che porta spesso positività."

Più personaggio o più regista?
"Per gli altri più personaggio, credo…"

Progetti in cantiere?
"Un film ambientato nella seconda guerra mondiale"
Grazie a Daniele Sartori...

PER INFO:
http://doris-ortiz-film.tumblr.com/
http://lostinvauxhallofficialsite.wordpress.com/
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Fonte http://lisadelgreco.blogspot.com/
Esclusiva per NEWS DAL MONDO LGBT E NON SOLO..© Riproduzione riservata

lunedì 17 dicembre 2012

Lgbt: Il Papa, i gay e le risposte di Nichi Vendola su Twitter, il leader di Sel parla di omofobia

Solo ieri il Papa aveva espresso la sua opinione sui matrimoni Gay (ne parlavamo in questo articolo) dicendo che i "tentativi" di rendere le nozze tra un uomo e una donna "giuridicamente equivalenti a forme radicalmente diverse di unione" sono "un'offesa contro la verità della persona umana" e "una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace".

Non si è fatta attendere la risposta di Nichi Vendola, che su Twitter ha postato più messaggi relativi alla faccenda.
fonte http://www.cadoinpiedi.it/
Ecco i twitter qui sotto clicca su per ingrandire:

Cinema: Firenze, Cittadinanza onoraria ai fratelli Paolo e Vittorio Taviani, il presidente Giani: «Da sempre vicini alla nostra città»

Il loro ultimo lavoro, ‘Cesare deve morire’, ha vinto l’Orso d’oro al Festival di Berlino ed è il candidato per l’Italia agli Oscar.

Oggi 17 dicembre nel Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio, invece, i registi Paolo e Vittorio Taviani diventeranno cittadini di Firenze.

«La delibera di conferimento – ha spiegato il presidente del consiglio comunale Eugenio Giani - è pronta per essere votata e rappresenta il giusto coronamento di un rapporto tra i fratelli Taviani e Firenze al culmine di una vita che li ha portati a raggiungere successo sul piano internazionale per un grande impegno civile e professionale guardando sempre alla nostra città come riferimento della propria formazione e sensibilità culturale».

«Vittorio e Paolo Taviani – si ricorda nel documento - iniziano il loro lavoro come giornalisti e nel 1960 approdano al cinema con il documentario ‘L’Italia non è un paese povero’. Da quel momento la carriera cinematografia prende il posto di quella giornalistica, con un susseguirsi di pellicole e altrettanti successi».

«I fratelli Taviani – ha aggiunto il presidente Giani – sono originari e tuttora residenti in Toscana, nel Comune di San Miniato, storicamente molto vicino a Firenze sul piano culturale.
Un grande successo fu per loro ‘La notte di san Lorenzo’ ove i revocano i fatti del luglio 1944 quando morirono centinaia di persone per il bombardamento della cattedrale di San Miniato.

In realtà il film offre con realismo ed efficacia un quadro autentico del passaggio della guerra dall’occupazione nazifascista alla liberazione della Toscana.

Il legame con la nostra città ha portato alla scelta di presentare la ‘prima’ italiana dell’acclamato film ‘Cesare deve morire’ al cinema Odeon di Firenze.

Inoltre sempre a Firenze il 3 luglio scorso ha avuto luogo la prima proiezione del film all’interno del carcere di Sollicciano, primo dei carceri toscani destinatari della proiezione».

Durante il conferimento della cittadinanza ai fratelli Taviani sarà proiettato un video di 12 minuti realizzato da Miguel Angel Barroso in occasione del premio alla carriera che hanno ricevuto a Madrid.

fonte http://press.comune.fi.it di Francesco Nocentini

Vaticano, gruppo di attivisti movimento Glbt manifesta all'Angelus: "Omofobia = morte". Fermati per un'ora dalla polizia (che sequestra i loro cartelli)

Un gruppo di attivisti omosessuali (e non) ha manifestato pacificamente, stamattina, all'Angelus di Benedetto XVI, per protestare contro le parole del Papa sui matrimoni gay nel messaggio per la Giornata mondiale della pace.

In tutto una quindicina di ragazzi e ragazze che si sono ritrovati, con alcuni cartelli e striscioni (scritti in quattro lingue), fuori da Piazza San Pietro; tre di loro, sotto il controllo della polizia, sono anche entrati all'interno.

Twitter di Gianfranco Mascia @mascia_g
Gianfranco Mascia:
Ho alzato un cartello durante l'Angelus con "Le unioni gay non danneggiano la pace. Le armi sí": sequestrato da PS http://t.co/lipZwzyc

Tra i cartelloni portati dagli attivisti (tra questi anche Imma Battaglia, presidente di DìGayProject), uno recitava "Joseph, ti vogliamo bene". Un altro "Omofobia = morte".

Una manifestante, insieme all'immagine di un cuoricino, recava un cartello con la scritta "Sono lesbica, non sono un pericolo".

Un altro dimostrante aveva la scritta "Siamo tutti Pussy Riot", con riferimento alle attiviste russe condannate in seguito alla loro protesta anti-Putin alla cattedrale di Mosca.

I cartelli sono stati sequestrati (e strappati) dalla polizia, che ha anche fermato i manifestanti. Come ha scritto il giornalista Alessandro Gilioli, tra i manifestanti, su Facebook:
"Al momento siamo trattenuti dalla polizia di Stato in piazza San Pietro dopo pacifico e silenzioso innalzamento cartelli durante l'Angelus. I cartelli in quattro lingue dicevano solo: "Sono le armi e non le unioni gay a minacciare la pace". Ovviamente ce li hanno strappati (non con le buone, diciamo) e ora ci tengono educatamente qui".

Dopo i controlli di rito, il gruppo è stato rilasciato: "Ci hanno fermato per un'ora - ha spiegato successivamente Gilioli - dopo un po' di strattoni per tentato pacifismo. Cartelli strappati, ovviamente. E noi che avevamo rispettosamente aspettato che Sua Santità finisse l'Ave Maria per alzare i cartelli".

Una foto dei cartelli esposti in Vaticano è stata pubblicata anche da Gianfranco Mascia, anche lui tra gli organizzatori della protesta pacifica:
"Il corpo del reato. Questi sono i messaggi che fanno paura al Vaticano. "Gay unions don't harm peace.
Weapons do it", "Les armes, pas les unions homosexuelle, menacent la paix.", "Las bodas homosexuales no afectan la paz, las armas si", "Le unioni gay non danneggiano la pace. Le armi sí". Che sovversivi che siamo"

fonte http://www.huffingtonpost.it Di Marco Pasqua
http://www.huffingtonpost.it/2012/12/16/vaticano-gruppo-di-attivisti-gay-manifesta-allangelus_n_2310458.html?utm_hp_ref=italy

Lgbt Napoli: "Omovies" festival di cinema omosessuale e questioning, al via la quinta edizione da oggi lunedi 17 dicembre

Prenderà il via oggi luned 17 dicembre al Cinema Academy Astra di Napoli la quinta ediizone del festival di cinema omosessuale e questioning Omovies organizzato dall’associazione iKen Onlus in collaborazione con il COINOR e l’Università degli Studi di Napoli Federico II e che vedrà la madrina “storica” Vladimir Luxuria affiancata dal “padrino” Alessandro Cecchi Paone.

Un’edizione “a costo zero” (ovvero, senza il supporto di istituzioni ed enti pubblici) ma che non rinuncia a proporre due giorni di cortometraggi italiani e stranieri ad ingresso libero.

Un festival che, in qualità di evento lgbt più a sud d’Europa, vuole lanciare un ponte nel mediterraneo, mettendo in rete uomini e donne, i vissuti diversi del mare nostrum che possono narrare di storie ed emozioni di libertà, di lotta e di liberazione.


Il Cinema Academy Astra si trova in via Mezzocannone 109 a Napoli
Per info: omovies.it
fonte http://www.napoligaypress.it