La cantante e attrice intepreterà Patrizia Reggiani nell'adattamento del
regista britannico del libro La saga dei Gucci. Una storia avvincente
di creatività, fascino, successo, follia.
MGM ha acquistato i diritti di Gucci, un dramma che sarà diretto da Ridley Scott, sul
fatto di sangue che ha sconvolto la famiglia della moda italiana:
l’assassinio del pioniere Maurizio Gucci. L’obiettivo è quello di ufficializzare quanto prima la presenza di Lady Gaga come protagonista.
Lo studio ha battuto Netflix e altri rivali in questo interessante
progetto sull’epopea di macchinazioni dietro le quinte della casa di
moda da sogni fiorentina.
Il punto di forza di MGM, cruciale per Ridley Scott, è stata la possibilità di una uscita importante nelle sale cinematografiche,
al contrario di Netflix. Gli studios hollywoodiani stanno vivendo un
momento difficile, più spesso impegnati a cancellare o spostare nuovi
progetti o nuove uscite. La MGM, invece, sembra rilanciare, con la nuova
gestione Michael De Luca, arrivato al vertice della casa del leone ruggente appena il gennaio scorso.
Lady Gaga sarà Patrizia Reggiani, l’ex moglie di Gucci
che fu accusata di aver organizzato l’omicidio dopo aver saputo di una
relazione del marito. La sceneggiatura di Roberto Bentivegna, nato a Londra da genitori italiani, è basata sul libro La saga dei Gucci. Una storia avvincente di creatività, fascino, successo, follia, scritto da Sara Gay Forden,
pubblicato nel 2001. Nel libro l’omicidio è un grimaldello attraverso
il quale entrare nelle complesse dinamiche familiari e storiche dei
Gucci, fatte di intrighi e un sacco di soldi. Maurizio era il nipote du
Guccio Gucci, il fondatore, e ha gestito la società durante un periodo
di crisi negli anni ’80, dopo aver preso di forza la gestione della casa
dallo zio.
“Questo progetto è qualcosa a cui siamo da tempo molto affezionati io e Ridley”, ha detto Giannina Facio Scott, che produrrà il film insieme al marito sotto l’egida della Scott Free.
“La storia è così epica, la posta in palio così alta e i personaggi
tratteggiati in maniera così ricca che siamo sempre stati determinati a
portarlo sul grande schermo.”
Ridley Scott ha da poco sospeso a causa del coronavirus le riprese del suo nuovo film, The Last Duel, un dramma ambientato nel Medioevo con Ben Affleck, Matt Damon e Adam Driver. Una volta finito questo film, Gucci dovrebbe essere il prossimo impegno per Scott. MGM è così convinta del progetto che ha già in mente una data di uscita in sala: il 24 novembre 2021. Il loro grande Blockbuster dell’anno, No Time to Die, il nuovo James Bond con un budget da 250 milioni di dollari, è stato spostato da aprile al prossimo novembre, ma è completato.
fonte: di Mauro Donzelli www.comingsoon.it
Questo blog è un aggregatore di notizie, nasce per info e news dall'Italia e dal mondo, per la Danza, Teatro, Cinema, Fashion, Tecnologia, Musica, Fotografia, Libri, Eventi d'Arte, Sport, Diritti civili e molto altro. Ogni articolo riporterà SEMPRE la fonte delle news nel rispetto degli autori e del copyright. Le rubriche "Ritratto d'artista" e "Recensioni" sono scritte e curate da ©Lisa Del Greco Sorrentino, autrice di questo blog
sabato 11 aprile 2020
venerdì 10 aprile 2020
Stare a casa. Dimitri Milopulos “Gli artisti non vivono d’aria. Il teatro ha bisogno del pubblico dal vivo. Dovremo ricostruire tutto”
In attesa di tornare ad una situazione “normale”
con teatri, cinema aperti e spazi pubblici dove allestire spettacoli,
per adesso in questa situazione di emergenza sanitaria, dobbiamo stare a
casa. Anche il “mondo del teatro” si è adeguato ad una mancanza di
pubblico iniziando, in alcuni casi, ad utilizzare le possibilità del
web, ma il teatro è un’altra cosa e perde il suo fascino senza il
pubblico.
E poi quello che manca è il lavoro, come spiega Dimitri Milopulos, direttore del Teatro della Limonaia, attore e regista, perchè dice “gli artisti non vivo d’aria”. Lo abbiamo “incontrato virtualmente” per capire cosa sta accadendo, in quarantena, al teatro di Sesto Fiorentino e ai suoi attori.
Cosa fai in questa situazione di emergenza
Sto a casa! Inizialmente mi sono catapultato a lavorare. Credo di aver lavorato davvero in continuazione senza pause per settimane. Fino allo sfinimento. Ho approfittato per sviluppare due progetti che sto per portare prossimamente in scena. Il primo è uno spettacolo – omaggio a Barbara per i 15 anni dalla sua scomparsa. È un lavoro del quale vado molto fiero (per ora non dico altro per scaramanzia) e che avrei voluto presentare ora ma purtroppo vista la situazione non sarà possibile, quindi verrà presentato quando tutto questo incubo sarà finito. Il secondo è lo spettacolo che aprirà il prossimo Intercity “Tom alla fattoria” di Michel Marc Bouchard. Ma la quarantena credo che sarà abbastanza lunga quindi come tutti mi trovo anche in fase Cenerentola a pulire e sistemare casa, fatto che comporta anche il tirare fuori parecchi scheletri dagli armadi.
La chiusura dei teatri e lo stop allo spettacolo quale difficoltà sta creando e come potrà riprendersi una volta finita l’emergenza?
Le difficoltà sono enormi. Cominciando dalla parte artistica. Dal veder saltare per aria tutti i progetti preparati, l’incertezza del loro futuro, il lavoro artistico di mesi e mesi ridotto in polvere. Poi la parte economica. Non dobbiamo dimenticare che gli artisti non si nutrono d’aria, che il lavoro artistico è lavoro, che dietro a ogni artista si nasconde una famiglia. L’arte è lavoro e va salvaguardato come ogni altro lavoro. E poi accanto agli artisti lavorano altre figure come gli amministratori e gli organizzatori. Ecco sono tutti in crisi nera. Finita l’emergenza dobbiamo ricostruire e confidiamo nella collaborazione degli enti che ci sostengono. Ci aspettiamo da parte loro meno burocrazia e più flessibilità per far fronte insieme a tutto questo disagio.
Il teatro della limonaia in questo periodo ha scelto di mostrarsi sul web?
Non so come abbiano scelto di comportarsi le altre due compagnie della residenza della Limonaia ma noi abbiamo deciso di non fare niente. Io credo che la caratteristica principale del teatro sia il fatto che avviene dall’vivo e se in un momento questo non può accadere è un bene far sentire la mancanza. L’assenza. Perché si tratta di un’assenza enorme… L’unica cosa che ho fatto è una piccola registrazione per l’amministrazione comunale.
Cosa ti resterà da questa esperienza a livello emotivo?
Molto. Ogni giorno che passa vedo il modificarsi della mia reazione emotiva. Passo dalla totale indifferenza alla totale preoccupazione, alle lacrime. Faccio i conti con me stesso. Non si tratta di una pausa. Si tratta della rivolta di tutto il nostro operato contro di noi. Abbiamo voluto strafare. Ho voluto strafare. Non voglio continuare a fare le cose come prima. Voglio più qualità nella mia vita e nel mio lavoro, meno quantità. Purtroppo questa è la via nella quale ci hanno spinto molti enti che ci sostengono e spero che questo mio pensiero diventi pure il loro. Dobbiamo imparare a dire di no. Il famoso “no” che fa crescere…
fonte: Autore Elena Andreini www.piananotizie.it
E poi quello che manca è il lavoro, come spiega Dimitri Milopulos, direttore del Teatro della Limonaia, attore e regista, perchè dice “gli artisti non vivo d’aria”. Lo abbiamo “incontrato virtualmente” per capire cosa sta accadendo, in quarantena, al teatro di Sesto Fiorentino e ai suoi attori.
Cosa fai in questa situazione di emergenza
Sto a casa! Inizialmente mi sono catapultato a lavorare. Credo di aver lavorato davvero in continuazione senza pause per settimane. Fino allo sfinimento. Ho approfittato per sviluppare due progetti che sto per portare prossimamente in scena. Il primo è uno spettacolo – omaggio a Barbara per i 15 anni dalla sua scomparsa. È un lavoro del quale vado molto fiero (per ora non dico altro per scaramanzia) e che avrei voluto presentare ora ma purtroppo vista la situazione non sarà possibile, quindi verrà presentato quando tutto questo incubo sarà finito. Il secondo è lo spettacolo che aprirà il prossimo Intercity “Tom alla fattoria” di Michel Marc Bouchard. Ma la quarantena credo che sarà abbastanza lunga quindi come tutti mi trovo anche in fase Cenerentola a pulire e sistemare casa, fatto che comporta anche il tirare fuori parecchi scheletri dagli armadi.
La chiusura dei teatri e lo stop allo spettacolo quale difficoltà sta creando e come potrà riprendersi una volta finita l’emergenza?
Le difficoltà sono enormi. Cominciando dalla parte artistica. Dal veder saltare per aria tutti i progetti preparati, l’incertezza del loro futuro, il lavoro artistico di mesi e mesi ridotto in polvere. Poi la parte economica. Non dobbiamo dimenticare che gli artisti non si nutrono d’aria, che il lavoro artistico è lavoro, che dietro a ogni artista si nasconde una famiglia. L’arte è lavoro e va salvaguardato come ogni altro lavoro. E poi accanto agli artisti lavorano altre figure come gli amministratori e gli organizzatori. Ecco sono tutti in crisi nera. Finita l’emergenza dobbiamo ricostruire e confidiamo nella collaborazione degli enti che ci sostengono. Ci aspettiamo da parte loro meno burocrazia e più flessibilità per far fronte insieme a tutto questo disagio.
Il teatro della limonaia in questo periodo ha scelto di mostrarsi sul web?
Non so come abbiano scelto di comportarsi le altre due compagnie della residenza della Limonaia ma noi abbiamo deciso di non fare niente. Io credo che la caratteristica principale del teatro sia il fatto che avviene dall’vivo e se in un momento questo non può accadere è un bene far sentire la mancanza. L’assenza. Perché si tratta di un’assenza enorme… L’unica cosa che ho fatto è una piccola registrazione per l’amministrazione comunale.
Cosa ti resterà da questa esperienza a livello emotivo?
Molto. Ogni giorno che passa vedo il modificarsi della mia reazione emotiva. Passo dalla totale indifferenza alla totale preoccupazione, alle lacrime. Faccio i conti con me stesso. Non si tratta di una pausa. Si tratta della rivolta di tutto il nostro operato contro di noi. Abbiamo voluto strafare. Ho voluto strafare. Non voglio continuare a fare le cose come prima. Voglio più qualità nella mia vita e nel mio lavoro, meno quantità. Purtroppo questa è la via nella quale ci hanno spinto molti enti che ci sostengono e spero che questo mio pensiero diventi pure il loro. Dobbiamo imparare a dire di no. Il famoso “no” che fa crescere…
fonte: Autore Elena Andreini www.piananotizie.it
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Libri: "Le transizioni" di Pajtim Statovci
Un ragazzo che sa diventare una donna: si chiama Bujar, e può essere una giovane di Sarajevo corteggiata da uomini di ogni età oppure un affascinante spagnolo che fa innamorare ragazze alle quali non riesce a concedersi. Bujar inventa continuamente se stesso e la propria storia, come un impostore che si appropria dei frammenti che carpisce agli altri, del passato delle persone che ha amato, dei loro nomi, perché può scegliere chi vuole essere, il paese da cui proviene, i dettagli della propria esistenza, semplicemente mentre si racconta a un amico o a una sconosciuta, nel resoconto di una vita trascorsa in viaggio e in fuga, dall’Albania all’America, passando per Roma, Madrid, Berlino, Helsinki. Perché, come dice lui stesso, «nessuno è tenuto a rimanere la persona che è nata, possiamo ricomporci come un nuovo puzzle».
A partire dall’adolescenza poverissima a Tirana, «la discarica d’Europa, il fanalino di coda dell’Europa, la prigione a cielo aperto più grande d’Europa», Bujar narra la sua storia in prima persona. I genitori, la sorella, l’amicizia con Agim, coetaneo e vicino di casa, rifiutato dalla famiglia per il suo orientamento sessuale. Entrambi fuori luogo in un paese devastato, sempre più dipendenti l’uno dall’altro, decidono di lanciarsi verso un futuro che gli appartenga. Vivono per le strade di Tirana, poi sulla costa, fino al viaggio da clandestini in Italia attraverso l’Adriatico. Dall’isolamento e l’umiliazione, dalla vergogna della solitudine, prende forma man mano un diverso Bujar, una creatura nuova che non ha più origine e nazionalità, e che è pronta a sfidare e ad abitare il mondo intero.
Emozionante riflessione letteraria sull’identità condotta con una sensibilità innovativa e spiazzante, scritto con una lingua capace di comprimere in una sola frase la rabbia e il desiderio, la malinconia e il dettaglio più minuto, il romanzo segna il talento di un autore giovanissimo che racconta l’appartenenza e l’esclusione, l’amore e la crudeltà in un libro che come ha scritto The Guardian «sorge dalle ceneri del secolo precedente come una potente fenice».
Autore
Pajtim Statovci, nato in Kosovo nel 1990, è cresciuto in Finlandia dove si è trasferito con la famiglia fuggita dalla guerra quando aveva due anni. Il suo romanzo d’esordio, uscito nel 2014 e pubblicato in Italia con il titolo L’ultimo parallelo dell’anima, ha vinto il Premio Helsingin Sanomat. Le transizioni, il suo secondo romanzo, tradotto in molte lingue, ha vinto il Toisinkoinen Literature Prize nel 2016 e nel 2018 gli è stato assegnato l’Helsinki Writer of the Year Award. Nel 2019 è uscito il suo terzo romanzo, Bolla, a cui è stato conferito il prestigioso Finlandia Prize, che consacra l’autore come il più giovane vincitore di ogni tempo.
"Le transizioni" di Pajtim Statovci
Traduzione dal finlandese Nicola Rainò
Titolo originale: Tiranan sydän
fonte: https://sellerio.it
Covid-19: Whatsapp lancia il "vaccino" contro le fake news
Giro di vite da Mountain View per limitare ulteriormente l'inoltro di contenuti nelle proprie chat
Il prossimo aggiornamento dell'applicazione permetterà di inoltrare i messaggi identificati dalla "doppia freccia" a un solo contatto per volta.
MOUNTAIN VIEW - L'emergenza coronavirus tocca anche Whatsapp. L'app di messaggistica ha comunicato che limiterà ulteriormente la funzione di inoltro dei messaggi all'interno delle proprie chat.
La misura era stata inizialmente implementata all'alba del 2019 per
rallentare la propagazione di contenuti virali all'interno di un
"ecosistema" che conta quasi 2 miliardi di utenti. Cosa cambia ora in
concreto? A partire dal prossimo aggiornamento, l'applicazione
permetterà di inoltrare i messaggi contrassegnati dall'etichetta della
doppia freccia - quindi già frutto di più inoltri - a un contatto per
volta. Il limite attuale era di cinque. L'obiettivo è quello di mitigare
la diffusione di notizie false, in particolare in questo periodo di
crisi.
«Molti utenti inoltrano informazioni utili, video divertenti, meme o riflessioni che ritengono significative. Tuttavia abbiamo riscontrato un notevole incremento della quantità di messaggi inoltrati. Molti utenti ci hanno riferito di essere infastiditi da questi messaggi e di temere che possano contribuire alla diffusione di notizie false. Riteniamo pertanto che sia importante rallentare la propagazione di questi messaggi per mantenere WhatsApp un luogo dedicato alle conversazioni private», si legge in una nota pubblicata sul blog ufficiale dell'app.
Le limitazioni della funzione di inoltro implementate lo scorso anno da Mountain View - l'app, lo ricordiamo, è di proprietà di Facebook - ha portato a un calo globale di messaggi inoltrati del 25%. Un "vaccino" che sicuramente avrà una certa efficacia nel limitare "l'infodemia" che sta correndo parallelamente alla pandemia del nuovo coronavirus.
fonte: di Simone Re Giornalista www.tio.ch
Il prossimo aggiornamento dell'applicazione permetterà di inoltrare i messaggi identificati dalla "doppia freccia" a un solo contatto per volta.
MOUNTAIN VIEW - L'emergenza coronavirus tocca anche Whatsapp. L'app di messaggistica ha comunicato che limiterà ulteriormente la funzione di inoltro dei messaggi all'interno delle proprie chat.
«Molti utenti inoltrano informazioni utili, video divertenti, meme o riflessioni che ritengono significative. Tuttavia abbiamo riscontrato un notevole incremento della quantità di messaggi inoltrati. Molti utenti ci hanno riferito di essere infastiditi da questi messaggi e di temere che possano contribuire alla diffusione di notizie false. Riteniamo pertanto che sia importante rallentare la propagazione di questi messaggi per mantenere WhatsApp un luogo dedicato alle conversazioni private», si legge in una nota pubblicata sul blog ufficiale dell'app.
Le limitazioni della funzione di inoltro implementate lo scorso anno da Mountain View - l'app, lo ricordiamo, è di proprietà di Facebook - ha portato a un calo globale di messaggi inoltrati del 25%. Un "vaccino" che sicuramente avrà una certa efficacia nel limitare "l'infodemia" che sta correndo parallelamente alla pandemia del nuovo coronavirus.
fonte: di Simone Re Giornalista www.tio.ch
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Lgbt: Help protecting Hungarian trans people. Sign and share the petition
Functionally, this amendment would mean that legal gender
recognition would become impossible under any circumstances in Hungary.
The Hungarian government Tuesday, 31 March, released a draft omnibus bill simultaneously amending many laws and provisions.
One of the laws proposed for amendment relates to legal gender recognition for trans people – proposing to replace “sex” with “sex assigned at birth” in the national registry and on identity documents, as cited in Article 33 of the omnibus bill.
The amendment comes at a time when the Hungarian Parliament has given Prime Minister Viktor Orbán power to rule by decree indefinitely because of the COVID-19 crisis, which means he no longer needs to consult other lawmakers before making policy decisions.
Call out the government to respect trans people and their rights. Help us to stop this extreme rollback in human rights law! #Drop33
FIRMA LA PETIZIONE Link alla petizione originale di Transvanilla
fonte: https://action.allout.org
The Hungarian government Tuesday, 31 March, released a draft omnibus bill simultaneously amending many laws and provisions.
One of the laws proposed for amendment relates to legal gender recognition for trans people – proposing to replace “sex” with “sex assigned at birth” in the national registry and on identity documents, as cited in Article 33 of the omnibus bill.
The amendment comes at a time when the Hungarian Parliament has given Prime Minister Viktor Orbán power to rule by decree indefinitely because of the COVID-19 crisis, which means he no longer needs to consult other lawmakers before making policy decisions.
Call out the government to respect trans people and their rights. Help us to stop this extreme rollback in human rights law! #Drop33
FIRMA LA PETIZIONE Link alla petizione originale di Transvanilla
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lunedì 6 aprile 2020
Coronavirus, il discorso della Regina al Regno Unito: «Se restiamo uniti vinceremo noi»
Un richiamo all’unione, persino all’umore “buono” del suo popolo e al dovere: le parole di una Regina che ha 93 anni oggi e che in vita sua ha visto di tutto, inclusa una Guerra Mondiale
Uniti e risoluti. Un messaggio da Madre della Nazione. Un discorso raro e speciale di Sua Maestà la Regina Elisabetta II ai suoi sudditi, al Regno Unito tutto e al Commonwealth, mentre il Paese – e il mondo intero – lotta contro la pandemia di Coronavirus.
Un richiamo all’unione, persino all’umore “buono” del suo popolo e al dovere: a questo puntano le parole di una Regina che ha 93 anni oggi e che in vita sua ha visto di tutto, inclusa una Guerra Mondiale.
Il discorso della Regina
«Vi parlo in un momento che so essere sempre più difficile. Di sconvolgimenti per la vita del nostro Paese, che ha portato dolore, difficoltà economiche e cambiamenti», esordisce Elisabetta. E ringrazia tutti gli operatori sanitari in prima linea e il loro lavoro. Un grazie a chi lavora nel servizio sanitario nazionale (Nhs), elogiando l’applauso collettivo rivolto loro dai britannici.«Sono sicura che la Nazione si unirà a me a garantire che quello che fanno è altamente apprezzato. Voglio ringraziare anche quelli tra voi che continuano a restare a casa per proteggere voi e gli altri. Ci aiutate molto».
Insieme, dice la Regina, «vogliamo attaccare la malattia. Spero che nei prossimi anni tutti possano sentirsi orgogliosi di come abbiamo affrontato la sfida. E quelli che verranno dopo di noi diranno che i Britannici che hanno affrontato questo momento erano i più forti». Che tutti sappiano agire in modo da poter essere «orgogliosi negli anni a venire», dice Elisabetta.
«Rimanere isolati può essere difficile. Ma molte persone stanno scoprendo la possibilità di riflettere, pregare». La regina ha ricordato il tempo della II Guerra Mondiale: nel 1940, ricorda, «con mia sorella abbiamo parlato con altri bambini che venivano evacuati dalle loro case». Era un messaggio radiofonico. «Quella di oggi è una una sfida diversa, ma sempre segnata da un penoso senso di separazione. Sentiranno isolamento, ma ora come allora è la cosa giusta da fare», dice la sovrana inglese.
«Ci uniamo a tutti i Paesi del mondo in uno sforzo comune, usando le tecnologie e l’empatia. Il nostro successo sarà merito di tutti noi. Avremo molto da fare ma vivremo giorni migliori», dice ancora Elisabetta II. «Ci incontreremo di nuovo. Per ora voglio inviare la mia gratitudine a tutti voi».
Il premier ha ancora la febbre
Lo storico discorso della Regina arriva in un momento in cui il premier britannico Boris Johnson, risultato positivo al coronavirus una decina di giorni fa, «ha ancora la febbre». Ma «è in buono spirito» e ha «saldamente nelle mani il timone del governo Tory dall’alloggio di Downing Street in cui resta auto-isolato», assicura oggi il ministro della Sanità, Matt Hancock (positivo a sua volta ma uscito dall’isolamento dopo una settimana). In isolamento si trova anche la compagna – incinta – di Johnson. Le rassicurazioni arrivano mentre sui giornali si susseguono le più disparate ipotesi sullo stato di salute del premier, che dai video che posta appare avere tosse e febbre alta: sintomi che non si starebbero alleviando.fonte: photo Kensington Royal - di Angela Gennaro www.open.online
È nato "My Italian Circle" un nuovo canale YouTube per gli appassionati di lingua e cultura italiana.
Siamo Anna e Diana, un’insegnante di lingua e una traduttrice, e vogliamo aiutarvi a entrare davvero in contatto con le persone che incontrate e i luoghi che visitate nel nostro paese, da qui nasce l'idea di creare "MY ITALIAN CIRCLE. learn italian, love Italy"
Siamo convinte che il patrimonio dell’Italia meriti di essere apprezzato e condiviso con entusiasmo e competenza, e naturalmente abbiamo anche una grande passione per le lingue: conosciamo le frustrazioni e le gioie di chi studia una lingua straniera, e vogliamo che tutti possano apprezzare la bellezza dell’italiano!
Bellezza, arte, storia, letteratura, musica, moda, cucina: questa è l’Italia, primo paese al mondo per influenza e patrimonio culturale. Anche se non è sempre il paese più facile in cui vivere, qui è ancora possibile godersi “la dolce vita”.
La lingua italiana è la chiave per accedere alla straordinaria ricchezza culturale di questo paese, ed è per questo che abbiamo deciso di aprire un canale YouTube in cui possiamo non soltanto insegnare la nostra bella lingua, ma anche condividere la nostra passione per tutto ciò che è italiano.
Per chi non lo ha mai studiato prima, abbiamo una serie di video per principianti in cui Anna spiega la grammatica e la pronuncia e illustra parole e frasi utili, mentre chi conosce già la lingua può esercitare le proprie capacità di ascolto e comprensione con la nostra serie Learn Italian with the
News, dove analizziamo insieme le ultime notizie in italiano. E chiunque conosca l’inglese può seguire i nostri video sulla storia, la letteratura e la musica del nostro paese!
Pubblichiamo 1-2 nuovi video ogni settimana e cerchiamo sempre di renderli chiari, concisi e mirati.
Abbiamo anche un account Twitter dal quale condividiamo notizie e fatti interessanti sulla cultura italiana, e dove possiamo chiacchierare insieme in inglese o in italiano. Il nostro canale è nato da poco e abbiamo bisogno dei vostri commenti e suggerimenti. Tutti i contenuti che creiamo sono disponibili gratuitamente e senza annunci pubblicitari su YouTube — vi chiediamo soltanto di iscrivervi al canale per aiutarci a crescere. Grazie!
ENGLISH
We are Anna & Diana, a language teacher and a translator, and we’d like to help you forge a real connection with the people you meet and the places you visit, hence the idea of creating "MY ITALIAN CIRCLE, learn Italian, love Italy"
Beauty, art, history, literature, music, food, wine, fashion: this is Italy, which sits firmly at number 1 among the top countries for cultural influence and heritage. It’s not always the easiest country to live in, but there’s still a chance to enjoy “la dolce vita” — the good life.
The Italian language is a key to the amazing cultural richness of this country, and this is why we decided to launch a YouTube channel where we could not just teach our beautiful language, but also share our love for all things Italian.
We think that the Italian heritage deserves to be cherished and shared with enthusiasm and knowledge, and we’re also really passionate about languages: we know the struggles and joys of learning a language, and we want you to have a great time with Italian!
If you’re new to Italian, we have videos for beginners where Anna explains grammar and pronunciation in English and teaches useful words and sentences, while more advanced learners can practice their listening comprehension with our series Learn Italian with the News.
And everybody can enjoy our videos about Italian history, literature, and music even without
knowing a word of Italian! We publish 1-2 new videos every week, and always strive to make them clear, concise and to the point.
We also have a Twitter account where we share interesting facts about Italian culture, and we encourage you to come and chat with us in English or practice your Italian. Our channel is very new and we’re always looking for comments and suggestions. All our content is freely available and ad-free on YouTube — we just ask you to hit the subscribe button to help us grow. Grazie!
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Bellezza, arte, storia, letteratura, musica, moda, cucina: questa è l’Italia, primo paese al mondo per influenza e patrimonio culturale. Anche se non è sempre il paese più facile in cui vivere, qui è ancora possibile godersi “la dolce vita”.
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Per chi non lo ha mai studiato prima, abbiamo una serie di video per principianti in cui Anna spiega la grammatica e la pronuncia e illustra parole e frasi utili, mentre chi conosce già la lingua può esercitare le proprie capacità di ascolto e comprensione con la nostra serie Learn Italian with the
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fonte: My Italian Circle - photo Diana Lavarini
domenica 5 aprile 2020
STATO DI DIRITTO L'applicazione dei valori dell'unione europea all'interno degli stati membri. Firma e condividi la Petizione
ICE: Iniziativa dei Cittadini Europei Rispetto per lo Stato di diritto all'interno dell'Unione Europea. Noi vogliamo rendere i governi nazionali responsabili di garantire lo stato di diritto in tutta Europa.
L'Unione Europea necessita di un meccanismo oggettivo al fine di garantire e proteggere l'applicazione dei valori europei in tutti gli stati membr.
Rispetto per lo Stato di diritto all'interno dell'Unione Europea l'applicazione dei valori dell'Unione Europea da parte degli stati membri.
ENTRIAMO IN AZIONE: Creazione di un meccanismo di valutazione imparziale per verificare l'applicazione da parte degli Stati Membri dei valori dell'Unione Europea riguardanti lo Stato di Diritto
NOI CHIEDIAMO ALLA COMMISSIONE EUROPEA
- di fornire l'Unione Europea di una legislazione generale che consenta di verificare in modo obiettivo l'applicazione pratica dello stato di diritto nei diversi Stati membri. In tal modo la fiducia reciproca tra gli Stati membri sarà rafforzata.
- Per semplificare l'applicazione delle disposizioni previste dall'articolo 7 TEU riguardanti possibili violazioni dei valori dell'Unione Europea.
- Per facilitare l'applicazione delle leggi europee riguardo la cooperazione giuridica (per esempio i mandati d'arresto comunitari).
FIRMA QUI PER PROTEGGERE I TUOI DIRITTI
Abbiamo bisogno di un milione di firme!
Contattaci!
Science for Democracy
c/o Salon for European Civic Organisations - 1st floor - Rue d'Arlon, 53 - 1040 - Brussels
+32 493 158956
info[at]formyrights.eu
fonte: www.formyrights.eu
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CORONAVIRUS: SPETTACOLO. L’AGIS CHIEDE A FRANCESCHINI “UN INCONTRO PER AFFRONTARE LE EMERGENZE DEL SETTORE”
In una lettera indirizzata quest’oggi al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, l’AGIS – Associazione Generale Italiana dello Spettacolo “nel
ribadire riconoscenza e apprezzamento per gli interventi tempestivi ed
efficaci adottati in questa fase di crisi senza precedenti a sostegno
del comparto dello spettacolo, sottopone all’attenzione del Ministro
alcune istanze fondamentali a parere dell’Associazione”.
“L’emergenza sanitaria – si legge nella lettera – tramutatasi ben presto in emergenza socio-economica ha prodotto, e continua a produrre, ingenti danni alle istituzioni e alle imprese di spettacolo. La sfida che si trovano esse, oggi, ad affrontare non è, soltanto, sopperire alle perdite derivanti dalle chiusure bensì la necessità di recuperare un rapporto con il pubblico, rapporto che ha subìto un brusco trauma dalle conseguenze incalcolabili”.
“Con ogni probabilità – continua l’AGIS – occorreranno mesi e mesi prima che si torni a frequentare i luoghi di spettacolo con serenità ed entusiasmo e per molto tempo perdurerà quell’idea, purtroppo indirettamente ed involontariamente rappresentata, che si tratti di luoghi di facile, e non solo di possibile, contagio”
“Per tali ragioni – si legge – tutti insieme, Agis, Federvivo, Anfols, Teatro Alla Scala, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Piccolo Teatro di Milano, Spettacolo popolare, segnaliamo l’esigenza di definire con urgenza interventi in ambito normativo ed economico”.
“Serve una profonda semplificazione delle procedure amministrative per accorciare i tempi di erogazione dei contributi 2020 e procedere al più presto con la ripartizione del Fondo emergenze di 130 milioni di euro previsto dal “Cura Italia”, risorse che potranno essere finalizzate al riavviamento delle nostre attività. Per affrontare tali questioni – conclude l’AGIS – le chiediamo un incontro urgente”.
fonte: www.agisweb.it
“L’emergenza sanitaria – si legge nella lettera – tramutatasi ben presto in emergenza socio-economica ha prodotto, e continua a produrre, ingenti danni alle istituzioni e alle imprese di spettacolo. La sfida che si trovano esse, oggi, ad affrontare non è, soltanto, sopperire alle perdite derivanti dalle chiusure bensì la necessità di recuperare un rapporto con il pubblico, rapporto che ha subìto un brusco trauma dalle conseguenze incalcolabili”.
“Con ogni probabilità – continua l’AGIS – occorreranno mesi e mesi prima che si torni a frequentare i luoghi di spettacolo con serenità ed entusiasmo e per molto tempo perdurerà quell’idea, purtroppo indirettamente ed involontariamente rappresentata, che si tratti di luoghi di facile, e non solo di possibile, contagio”
“Per tali ragioni – si legge – tutti insieme, Agis, Federvivo, Anfols, Teatro Alla Scala, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Piccolo Teatro di Milano, Spettacolo popolare, segnaliamo l’esigenza di definire con urgenza interventi in ambito normativo ed economico”.
“Serve una profonda semplificazione delle procedure amministrative per accorciare i tempi di erogazione dei contributi 2020 e procedere al più presto con la ripartizione del Fondo emergenze di 130 milioni di euro previsto dal “Cura Italia”, risorse che potranno essere finalizzate al riavviamento delle nostre attività. Per affrontare tali questioni – conclude l’AGIS – le chiediamo un incontro urgente”.
fonte: www.agisweb.it
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