sabato 10 dicembre 2011

Cambio di sesso per i dipendenti: le aziende puntano su consumatori lgbt

Pagare l’operazione per il cambiamento di sesso ai propri dipendenti: lo stanno facendo sempre più aziende statunitensi, che così riescono ad assicurarsi il favore nella classifica delle strutture commerciali per consumatori gay, lesbiche o transgender suggerita dalla Human Rights Campaign.

Secondo un rapporto della stessa Human Rights Campaign 207 delle 636 aziende intervistate per il Corporate Equality Index (ovvero indice di equità all’interno della società) già offrono piani di sostegno assistenziali ai dipendenti transgender o comunque pianificano di introdurli all’inizio del nuovo anno.

L’anno scorso, erano 85 le aziende con piani di assicurazione che pagavano per il cambiamento di sesso dei dipendenti e, nel 2009, erano solo 49.

In tutto, il numero delle grandi aziende americane che coprono il costo di un intervento per il cambiamento di sesso dei propri lavoratori transessuali è più che raddoppiato nell’ultimo anno.

La Human Rights Campaign classifica le società e gli studi legali in base alle assicurazioni mediche offerte, con particolare riguardo all’offerta o meno della copertura di 75mila euro necessaria per la ricostruzione dei genitali e i trattamenti medici consigliati in questi casi.

Tra le aziende con buoni punteggi ci sono Apple, Chevron, General Mills, Dow Chemical, American Airlines, Kellogg, Sprint, Levi Strauss, Eli Lilly, Best Buy, Nordstrom, la divisione americana di Volkswagen, Whirlpool, Xerox, Raytheon e Office Depot.
fonte http://www.blitzquotidiano.it

ROMA: 3° CINEFORUM SERIE TV LGBT DOMENICA 11 DICEMBRE ORE 17 PRESSO LA SEDE DGP

Questa domenica 11 Dicembre dalle ore 17 in poi presso la sede DGP, ritorna l’appuntamento con il cineforum delle serie tv lgbt.

Riprenderemo con le serie di The L Word e Queer As Folk, due serie tv di grande successo che raccontano storie, percorsi e amori di un gruppo di gay e lesbiche nelle proprie città.

The L Word, episodio 4-5:
Nella quarta puntata la madre di Alice arriva in città per un ingaggio come attrice, da subito fa impazzire Alice fornendole ben presto ragioni per preoccuparsi seriamente.

Intanto Jenny rivede un suo vecchio professore, nonché passato amante, che fa ingelosire Tim. Infine Bette incontra problemi lavorativi che ne segnano il suo destino rovinandole la gioia per le esaltanti novità riguardanti Tina.

Nel quinto episodio Tim sorprende Jenny e Marina in atteggiamenti inequivocabili, Jenny tenta disperatamente di salvare la sua relazione con il ragazzo. Intanto, il padre di Bette, il quale riesce a malapena a tollerare la relazione tra sua figlia e Tina, si rifiuta di accettare che le due donne lo rendano nonno.

Queer As Folk, episodio 3:
Nel terzo episodio Alexander, un amico di Vince, viene a trovarlo con alcuni amici. Tutti insieme trascorrono un lungo week end tra serate e discoteca in cui Stuart riesce sempre a conquistare nuove conoscenze e ragazzi.

Intanto Nathan Maloney, giovane e ribelle, continua ad essere innamorato di Stuart e seguirlo in tutte le sue serate entrando prepotentemente nel mondo di Stuart e Vince.
Infine Phil, l’amico di Vince, usciti dalla discoteca Babylon incontra un ragazzo con il quale trascorrere la notte ma, disgraziatamente, gli offro della droga dagli effetti mortali.

AGENDA PUNTATE THE L WORD e QUEER AS FOLK 2011-2012 (h. 17:00 sede DGP)
- 4-5 Episodio (The L Word)
- 3 Episodio (Queer As Folk)
fonte http://www.digayproject.org

Lgbt: Effetto crisi gay e lesbiche senza tetto, articolo di Delia Vaccarello

in foto Delia Vaccarello

Effetto crisi: prima di finire per strada chiedono ospitalità e diventano esperti di couch-surfing, passando da un divano all’altro, poi si trasformano in homeless.

Nella Grande Mela il popolo dei giovani senzatetto è composto soprattutto da omosessuali e transgender.

Ogni notte a New York dormono fuori casa circa 4mila giovani, mille e seicento di loro (quaranta per cento) sono gay, lesbiche o trans.

L’allarme è stato lanciato nel corso di una recente manifestazione dalle organizzazioni che si occupano dei ragazzi che vivono fuori casa.

Ancora, dal 2002 l’associazione Ali Forney Center ha monitorato l’emergenza del fenomeno: poiché nella società cresce la visibilità di omosessuali e trans molti di loro trovano il coraggio anche da adolescenti di dichiararsi in famiglia.

Le conseguenze: un ragazzo su quattro viene rifiutato dai genitori e giunge a ingrossare le fila dei senzatetto in aumento a causa della crisi.

Non sempre vengono messi alla porta, anche perché abbandonare un figlio minorenne è illegale. Così il breakdown (punto di rottura) si tocca con la maggiore età.

“Il giorno dopo il mio diciottesimo compleanno i miei genitori adottivi mi hanno buttato fuori – racconta un ragazzo contattato dalle associazioni per i senza tetto – Ero innamorato di un tipo e mia madre aveva ascoltato le mie telefonate, ha cominciato a parlare ad alta voce di me come se non fossi parte della famiglia”.

Un altro racconta di essere stato più fortunato: i genitori dei suoi amici erano più tolleranti, è stato ospitato da loro fino alla fine del liceo e adesso vive in alloggi di emergenza dove può restare non più di novanta giorni.

Una giovane lesbica dice di aver dormito nelle carrozze dei treni per tanto tempo, prima di aver trovato posto in un rifugio per homeless.

Il confine tra essere cacciati e andar via a volte è labile.

L’atmosfera in casa può diventare talmente irrespirabile da far preferire ai ragazzi di allontanarsi, qualsiasi destino li attenda.

Il conflitto che può esplodere in famiglia dopo la notizia della omosessualità di un figlio rende i giovani gay e lesbiche più esposti al rifiuto e all’abbandono di quanto non accada agli etero.

Carl Siciliano, fondatore e direttore esecutivo del Forney Ali Center, grande estimatore del sindaco Cuomo per la conquista dei matrimoni gay, lamenta la mancanza di interventi per i giovanissimi.

Sottolinea che la lotta per i diritti è una lotta per gli adulti, ma che ai bisogni dei giovani occorre rispondere con fondi finalizzati a rifugi e assistenza.

E in Italia cosa succede? Fra gli homeless gli omosessuali sono più di quanto si pensi e a volte, proprio come a New York, è per l’orientamento sessuale che, rifiutati o contrastati, finiscono per vivere in strada.

Non ci sono stime ufficiali né approssimative, ma è certo che tra i senzatetto l’argomento omosessualità è ancora tabù, testimoniano i volontari di “Piazza Grande”, il giornale bolognese dei senza fissa dimora che nel numero della scorsa estate si è occupato di gay e lesbiche.

Nei dormitori bolognesi vige una sorta di “don’t ask don’t tell”, il “non chiedere non dire” in vigore fino a qualche mese fa nell’esercito Usa, ma se scatta una lite tra un gay e un etero il gay viene ricoperto di insulti omofobici.

Non mancano i conflitti dettati dalla religione, gli operatori raccontano delle tensioni tra giovani gay e gruppi di musulmani.

Da citare anche le eccezioni al silenzio: la coppia che chiede due letti vicini in camerata e che litiga aspramente per gelosia, o i due compagni che hanno dormito insieme per lungo tempo su un materasso matrimoniale sotto i portici.
fonte http://liberitutti.blog.unita.it di Delia Vaccarello

Lgbt Cinema: Glenn Close interprete di "Albert Nobbs" diretta da Rodrigo Garcia, travestendosi da uomo

Ritorno al cinema per la straordinaria Glenn Close, che vedremo protagonista di Albert Nobbs, adattamento cinematografico della pièce teatrale The Singular Life of Albert Nobbs, che l’attrice ha già interpretato con successo off-Broadway
(il ruolo le fruttò un Obie Award come miglior attrice nel 1982).

Accanto a lei, del cast fanno parte anche Orlando Bloom, Michael Gambon e Janet McTeer.

Rodrigo Garcia prenderà posto in cabina di regia e le riprese prenderanno il via il prossimo mese di luglio. La Close si farà carico dell’onere produttivo insieme a Bonnie Curtis e Julie Lynn per la WestEnd Films.

Scritta dall’eccentrico letterato irlandese George Moore, successivamente trasposta in teatro da Simone Bemussa,
la storia è ambientata nel lussuoso Morrison Hotel di Dublino nel 19° secolo e racconta di una donna che scelse di farsi passare per un uomo al fine di poter ottenere un impiego come maggiordomo e sopravvivere.

Glenn Close ha definito il ruolo come ‘la sfida’ della sua carriera.
Fonte: ScreenWeek via http://www.cineblog.it

LGBT: MANOVRA MONTI: CONCIA, PRESENTATA MOZIONE PER ESTENDERE IMU AI BENI DELLA CHIESA


Roma, "Insieme a Stefano Esposito ed altri diciotto parlamentari abbiamo presentato una mozione nella quale si chiede al governo Monti di determinar e l'eventuale gettito che deriverebbe dall'estensione della tassazione immobiliare sui beni immobili della chiesa cattolica".

Lo dichiara Anna Paola Concia, deputata del Partito Democratico.

"Se davvero vogliamo migliorare la manovra economica in un'ottica di maggiore equità e giustizia sociale, abbiamo il dovere di superare tutte quelle forme di iniquità fiscali che oggi possono apparire come privilegi ingiusti e immotivati, soprattutto in un momento così difficile per il paese, in cui si richiedono grandi sacrifici a tutte le cittadine e i cittadini italiani".

"Non si tratta di riaprire per l'ennesima volta un'inutile polemica fra laici e cattolici, di cui il paese proprio non ha bisogno in questa fase delicata.

Al contrario, si vuole dare una risposta efficace a quella domanda di maggiore equità che è stata giustamente avanzata da più parti della società ed anche dalla stessa CEI".

"Mi auguro fortemente che il mondo cattolico si apra al confronto su questo tema, assumendosi le proprie responsabilità davanti al paese".
fonte (AGENPARL) –com/sdb 071449 fb

venerdì 9 dicembre 2011

Lgbt: Le persone transgender e il buddismo "Transgendered people and Buddhism" traduzione dall'originale di Daniela Domenici

Una persona descritta come transgender o transessuale generalmente si identifica, e
desidera vivere ed essere accettato/a, come un membro del sesso opposto a
quello indicato dal proprio corpo.

L’antica letteratura indiana contiene numerosi miti su persone che hanno spontaneamente cambiato sesso come risultato dell’avere il desiderio, o talvolta perfino solo l’ammirazione, dello stesso sesso.
Varie di queste storie si trovano anche in fonti buddiste.

Il commentario al “Dhammapada” (ca. 5° secolo)
include una storia su un uomo chiamato Soreyya che diventò donna dopo essere diventato ipnotizzato dall’aspetto meraviglioso di un particolare monaco.
Dopo si è sposato e ha avuto due figli
(Dhp. A. I, 324).

Gli antichi indiani sembrano aver considerato che il genere sia
una cosa piuttosto fluida.

L’argomento è ben trattato nel ben informato e profondo “Same sex love in India – Readings from literature and history” di Ruth Vanita e Saleem Kidwai.

Il Tipitaka menziona diversi tipi di stati e individui transgender – la donna
simil-uomo (vepurisika), la non-distinguibilità sessuale (sambhinna), chi ha le
caratteristiche di entrambi i generi (ubhatovyanjanaka), ecc (Vin. III, 129).

La cosa interessante è che tali stati e individui sono dati per scontato nelle
scritture con poco o nessun giudizio collegato con loro.

Varie teorie sono state poste per spiegare il transgenderismo che sia un’abrogazione psicologica o ormonale o che abbia cause genetiche o ambientali.

La dottrina buddista della rinascita potrebbe spiegare perché alcune persone sono
transgender.

Una persona può essere rinata come, diciamo, una donna in numerose vite successive durante le quali le attitudini, i desideri, i tratti e le disposizioni femminili sono diventate fortemente “imprinted”, stampate nella sua
mente.

Questo avrebbe determinato il fatto che sia continuamente rinata in un corpo femminile o che la sua consapevolezza abbia modellato l’embrione in una forma femminile qualunque siano i fattori responsabili della caratteristica fisica
di genere.

Allora, per ragioni karmiche, genetiche o altre può ottenere di rinascere in un corpo maschile mentre psicologicamente rimane “femmina”.

Se questoo qualcosa di simile fosse la causa del transgenderismo significherebbe che
questa condizione è naturale piuttosto che una perversione morale come la maggior parte delle religioni teistiche sostengono.

Il transgenderismo è probabilmente esistito in tutte le società buddiste sebbene
non abbia mai avuto notizie di ciò durante i miei 20 anni nello Sri lanka.

Comunque,le persone transgender sembrano essere particolarmente visibili e comuni in
Thailandia.

La parola thai “kathoey” viene usata genericamente, inesattamente,per omosessuali effeminati, per travestiti ma particolarmente per le persone transgender.

Sebbene tali persone sia largamente accettate in Thailandia probabilmente a causa della tolleranza incoraggiata dal buddismo, affrontano ancora numerose difficoltà sociali e legali e spesso finiscono a prostituirsi.

Una legislazione nella quale il Dhamma fosse genuinamente applicato riconoscerebbe
le specifiche necessità delle persone transgender e permetterebbe loro di
cambiare legalmente il loro genere se e quando si sottopongono all’intervento
chirurgico per la riassegnazione del genere.

Tradotto da Daniela Domenici e scritto da Shravasti Dhammika in:
fonte http://sdhammika.blogspot.com/2009/12/transgendered-people-and-buddhism.html
via: http://danielaedintorni.wordpress.com

Lgbt Roma: I vincitori del Premio 'Maria Baiocchi' 2011 - VII edizione


Sono finalmente uscite le graduatorie:
dei partecipanti al Premio "Maria Baiocchi" 2011 per le migliori tesi di laurea e di dottorato di ricerca in studi LGBT.

(le trovi a questo link:
http://www.digayproject.org/Progetti/Premio-Maria-Baiocchi/Vincitori-Edizione-2011/vincitori_edizione.php?m=312&l=it)

La premiazione dei vincitori si svolgerà martedì 13 dicembre alle ore 10.00 presso la Facoltà di Scienze della Formazione - Roma Tre (Piazza della Repubblica 10 - Aula 3).

Intervengono:
Francesco Pompeo, docente di Antropologia culturale, Coordinatore Osservatorio sul Razzismo e le diversità "M.G. Favara" - Dip. Scienze dell'Educazione (Roma Tre)
Vittorio Lingiardi, docente di Psicologia Dinamica (Sapienza)
Francesco Bilotta, docente di Diritto Privato (Università di Udine), Avvocatura per i Diritti LGBT - Rete Lenford
I vincitori di questa edizione, che ritireranno il premio

Partecipano:
Nicola Zingaretti, Presidente Provincia di Roma (da confermare)
Ivan Cotroneo, scrittore, sceneggiatore ("Mine vaganti") e regista ("La kryptonite nella borsa")

Presenta e conclude:
Imma Battaglia, Presidente di Di'Gay Project.

Modera:
Michela Fusaschi, docente di Antropologia culturale e sociale - Dipartimento Studi Internazionali (Roma Tre)

****

Il premio è patrocinato da:
Regione Lazio, Provincia e Comune di Roma

L'evento è organizzato da:
Osservatorio sul Razzismo e le diversità "M.G. Favara" (Dip. Scienze dell'Educazione - Roma Tre) e Di'Gay Project

Per info:
06 5134741
segreteria@digayproject.org
www.digayproject.org
fonte http://www.digayproject.org

Lgbt Libri: Sigmund Freud "Sessualità e vita amorosa. Ediz. integrale"


La trama di Sessualità e vita amorosa. Ediz. integrale.

Per l'importanza che rivestono nella sfera della sessualità o della perversione della sessualità umana, gli argomenti trattati in questo volume sono tutti da conoscere e approfondire.

Sono qui raccolti i celebri "Tre saggi sulla sessualità" (1905) e "Contributi alla psicologia della vita amorosa", insieme con alcuni saggi che Freud scrisse sull.argomento tra il 1905 e il 1920, a comporre un'opera di riferimento completa ed esauriente.

Questi saggi, elaborati nel corso di quindici anni di riflessioni e di pratica psicoanalitica, costituiscono nel loro insieme una vera e propria "guida" per comprendere il comportamento sessuale infantile e adulto, dal tabù della verginità alla masturbazione e all'omosessualità, fino alle perversioni.

"Sessualità e vita amorosa. Ediz. integrale" Prezzo € 6,00
Editore Newton Compton Anno pubblicazione 2010
Numero pagine 240 ISBN 9788854120327
fonte http://libreriarizzoli.corriere.it

Lgbt: Su Antenna Radio Esse si parla di omosessualità e non solo Storia dell' omofobia interiorizzata con Paolo Pedote e la dott.ssa Barbara Rainieri

copertina del libro di Paolo Pedote "Storia dell'Omofobia" prefazone Gian Antonio Stella

Venerdì 9 dicembre alle 21, nel format radiofonico dedicato al mondo LGBT interviste a Paolo Pedote e alla dott.ssa Barbara Rainieri

L'omofobia in Italia e nel mondo è ancora un'emergenza sociale. Se ne parlerà nella prossima puntata di “Oltre le Differenze” il primo ed unico format radiofonico in Toscana interamente dedicato al mondo gay, lesbico, bisex e transessuale, che andrà in onda venerdì 9 dicembre alle 21.00 e in replica sabato 12 alle 15 sulle frequenze di Antenna Radio Esse (FM 91.25, 93.20, 93.50 99.10) opure in diretta online dal sito www.antennaradioesse.it

Per comprendere le ragioni dell'omofobia dei giorni nostri, si proverà inquadrare il problema dal punto di vista storico, ma anche antropologico e politico con lo scrittore Paolo Pedote, autore del saggio "Storia dell'omofobia" per Odoya Edizioni, con il quale si farà il punto anche sull'evoluzione di questo fenomeno nel tempo, non dimenticando le vittime illustri dell'omofobia nei secoli.

Al centro della riflessione sul tema ci sarà inoltre un focus dedicato all'omofobia interiorizzata, la difficoltà di gay e lesbiche di accettare la propria omosessualità.

Sull'argoemnto interverrà la dott.ssa Barbara Rainieri, responsabile del Centro di Consulenza Psicologica e Psicoterapeutica Maieusis di Parma, con la quale rifletteremo su come è possibile riconoscere l'omofobia interiorizzata, ma anche sui meccanismi alla base di questo odio rivolto verso se stessi che impedisce di vivere serenamente il proprio orientamento sessuale.

Tornerà anche la divertentissima rubrica "Hit delle castronerie" che cerca di smontare gli innumerevoli strafalcioni che si dicono sulla comunità LGBTQ .

La puntata si concluderà poi con lo scaffale, il consueto momento con i consigli su libri, film e appuntamenti a tema lgbtq.

Per chi ascolta “Oltre le differenze”, c'è la possibilità di interagire con la redazione del programma chiamando 366 2809050 o scrivendo a redazione.oltreledifferenze@gmail.com.

E’ possibile inoltre visitare la pagina facebook e il blog: http://oltreledifferenze.splinder.com
fonte redazione.oltreledifferenze

mercoledì 7 dicembre 2011

Lgbt: Christine Jorgensen, eroina della visibilità trans

Christine Jorgensen: ex soldato diventa bella bionda Ex-GI becomes blond beautySono passati 59 anni da quando il New York Daily News fece scoppiare un caso mediatico.

Il 1 dicembre 1952, infatti, il giornale mise in prima pagina la storia di Christine Jorgensen con il titolo: Ex soldato diventa una bella bionda.

Christine Jorgensen considerata uno dei personaggi lgbt più importanti della storia non nascose la sua operazione di cambio di sesso e divenne testimonial di persone transessuali e transgender.

Per dare eco al fatto il New York Daily News enfatizzava sostenendo che Christine (nata George William e chiamatasi poi Christine in omaggio al chirurgo danese Christian Hamburger che la seguì e la operò) fosse la prima persona a sottoporsi a un’operazione chirurgia per il cambiamento di sesso.

Le cose non stavano proprio così perché di operazioni se ne facevano già dagli anni Trenta.

Era vero, comunque, che Christine fu la prima - insieme a Coccinelle e a Roberta Cowell – ad aver visibilità a livello mondiale.

Una scelta (quella di battersi per la visibilità delle persone transessuali) resa ancora più coraggiosa per i tempi in cui fu effettuata (basti pensare che Christine si esibiva nei night indossando il costume di Wonder Woman e gli editori che detenevano il copyright sull’eroina intrapresero azioni legali contro la Jorgensen) e che dimostra la solidità di Christine che, nell’annunciare ai suoi genitori il cambio di sesso, ebbe a scrivere:

"La Natura ha fatto un errore, che io ho corretto, e ora sono vostra figlia."

È grazie a persone come Christine che la lotta per i nostri diritti, di tutto il collettivo lgbt, ha fatto passi da gigante.
fonte http://www.queerblog.it

Lgbt: La scrittrice di I Love Shopping ha pubblicato un nuovo libro: Ho il tuo numero

Si intitola “Ho il tuo numero” il nuovo libro di Sophie Kinsella, la celebre scrittrice inglese famosa per aver scritto la saga di Becky Bloomwood “I Love Shopping” che ad oggi si compone di sei libri.

Ho il tuo numero è una classica commedia romantica ed ironica in pieno stile Kinsella, con protagonista Poppy.
Ecco la trama:

"Cosa accade se ti scippano il telefonino e tutta la tua vita è lì dentro?
Ti senti persa, naturalmente. "

È quello che capita a Poppy, una scombinata fisioterapista prossima alle nozze con un affascinante docente universitario. Proprio quando il telefono le serve per una faccenda a dir poco urgente!

Perché tra le altre cose, nel bel mezzo di una festa con le amiche ha appena perso il suo prezioso anello di fidanzamento, uno smeraldo come non ne ha mai visti nella sua intera esistenza.

La scrittrice di I Love Shopping ha pubblicato un nuovo libro: Ho il tuo numero

Poppy è nel panico, e mentre cerca affannosamente l’anello perduto cosa vede in un cestino dei rifiuti?
Un cellulare nuovo di zecca che sembra aspettare proprio lei.
È un attimo. Ed è suo.
Non può permettersi il lusso di rimanere scollegata, non in questo momento.

Ma di chi è quel telefono? E a cosa si riferiscono gli strani messaggi che riceve? Poppy non ha il tempo di farsi troppe domande. Ha un anello da ritrovare, un matrimonio da organizzare e qualche cosuccia in sospeso con i suoi futuri suoceri.

Ma non sa che quel telefono e lo sconosciuto con cui si troverà a condividerlo le metteranno a soqquadro la vita…"

Questa opera è stata pubblicata ad un anno di distanza da “I Love Mini Shopping” della saga “I Love Shopping” e a due dall’ultimo romanzo “La Ragazza Fantasma”.
fonte http://malelingue.likepage.it Scritto da fabiano

Lgbt: Il sexy rugbista David Pocock testimonial dei matrimoni gay in Australia

Il giovane sportivo australiano David Pocock, che ha vestito anche i gradi di capitano della nazionale australiana di rugby, in quest’ultimo periodo si sta dando molto da fare per supportare la causa LGBT nel suo paese, lacerato da una discussione infinita sul riconoscimento delle coppie dello stesso ses*o.

Oltre alle indiscutibili doti fisiche, David è uno che guarda anche oltre i campi da rugby e si interessa della società in cui vive.

Infatti (è proprio il caso di dirlo) è sceso in campo nella lotta per i diritti degli omosessuali: in Australia si sta dibattendo sulla possibilità di concedere il matrimonio anche alle coppie gay.

Se la maggior parte della popolazione è senza dubbio favorevole alle nozze omosex, il premier e molti esponenti politici di spicco non vogliono neanche sentir parlare di omosessuali sposati.

Pocock ha preso più volte posizione sulla questione e, con la sua compagna Emma Palandri, ha celebrato un quasi-matrimonio: la cerimonia c’è stata, così come la festa, ma la coppia non ha firmato nessun documento che legalizza la loro unione.

Una scelta fatta per sostenere quelle coppie che vorrebbero sposarsi ma che non possono farlo per colpa di una legislazione ottusa e retrograda per una democrazia come l’Australia.
fonte http://gaymagazine.likepage.it Scritto da andrea

IL PRESIDENTE OBAMA, DIFESA DIRITTI LGBT SIA AL CENTRO DI POLITICA ESTERA USA

Washington, La difesa dei diritti di gay, lesbiche, bisessuali e trans dovra' essere un punto fermo della politica estera degli Stati Uniti.

Lo ha detto il presidente Barack Obama, che in un memorandum ufficiale si e' detto ''profondamente preoccupato per le violenze e le discriminazioni che hanno come obiettivo lesbiche, gay, bissesuali e transgender (LGBT) in tutto il mondo''.

Obama ha espresso parole di condanna per tutte le leggi che criminalizzano i cittadini LGBT e le violenze inflitte contro la diversita' sessuale.

''Con questo memorandum mi rivolgo a tutte le agenzie governative impegnate all'estero affinche' si assicurino che la diplomazia americana promuova e protegga i diritti umani delle persone LGBT'', ha scritto il presidente.
fonte http://www.asca.it red-uda/

Lgbt Roma: "Nuvole e Arcobaleni Il fumetto GLBT" di Susanna Scrivo, domenica 11 dicembre al Circolo Mario Mieli

Vi aspettiamo domenica 11 dicembre 2011 alle 18:30 presso il di Cultura Omosessuale Mario Mieli a Via Efeso 2, per la presentazione del libro "Nuvole e arcobaleni" saranno presenti l’autrice Susanna Scrivo ed Helena Velena di cui è presente un saggio nel libro.

L’innovativa analisi di Susanna Scrivo sui fumetti a tematica Gay Lesbian Bisexual Transgender.

Il fumetto a tematica omosessuale, un ventaglio di situazioni e tendenze spesso riunite dalla sigla GLBT – gay/lesbico/bisessuale/transgender – esprime la sfida della complessità e stabilisce un dialogo problematico tra centro e periferia, fra argomenti colti e popolari, tra letteratura e mass media.

Seguito in tutto il mondo da un pubblico attento e coinvolto, si tratta di una narrativa grafica attraversata da differenze sia culturali sia sessuali, che tenta di spostare e abbattere i confini canonici.

Nuvole e Arcobaleni – una novità assoluta nel panorama degli studi tematici – parte dall’analisi di questo tipo di produzione negli Usa, per poi paragonarla a quella europea e a quella sui generis e sterminata del manga giapponese.

Susanna Scrivo segnala e spiega le profonde differenze culturali e allo stesso tempo la diversa efficacia comunicativa e/o artistica dei fumetti GLBT con il supporto di ricerche svolte sulla saggistica inerente al mondo dell’arte sequenziale e su quella della cultura omosessuale.
Il testo è inoltre arricchito da interventi di alcuni autorevoli studios.
fonte http://www.mariomieli.org

martedì 6 dicembre 2011

Lgbt: European Alternative: “Riconoscere le unioni gay in tutta la Ue” con la partecipazione di Paola Concia

ROMA ”Riconoscete il nostro matrimonio!”
in tutta Europa.

La comunita’ omosessuale di attivisti ‘European Alternatives’ lancia l’appello al Forum transnazionale in corso oggi alla Camera dei Deputati, sottolineando che svolgere l’iniziativa nella sede del Parlamento e’ ”estremamente importante poiche’ l’Italia e’ uno di quei Paesi che continuano a non voler riconoscere tutte le forme di unioni stabili”.

Obiettivo della giornata e’ creare una coalizione di organizzazioni pronte a collaborare e intraprendere azioni coordinate per richiedere il riconoscimento universale delle unioni omosessuali esistenti all’interno di tutto il territorio europeo.

European Alternatives fa notare, in particolare, che l’Unione Europea e’ un territorio aperto in cui i suoi cittadini possono circolare liberamente: molti omosessuali vivono all’estero o intrattengono una relazione stabile con cittadini di quei Paesi che consentono loro di sposarsi o registrarsi, eppure non sono riconosciuti nel proprio Paese d’origine.

Sono dieci infatti gli Stati membri dell’Ue che non garantiscono ai cittadini questi diritti.

”Non si puo’ essere europeisti sui temi economici ma non sui diritti civili”, ha detto Paola Concia (Pd), nota per aver proposto in Parlamento l’equiparazione del matrimonio omosessuale a quello eterosessuale, l’introduzione di un istituto giuridico a parte per le coppie omosessuali equivalente al matrimonio e i PACS.

Concia racconta episodi della sua vita personale, che la vede sposata in Germania con una donna, e denuncia che le problematiche relative ai diritti degli omosessuali ”sono sempre stati lasciati da parte”.
”Io credo ha concluso che si tratti di una necessita”’.

”Vogliamo essere cittadini d’Europa a 360 gradi”.

Paola Concia, deputata Pd e attivista nella lotta per il riconoscimento delle unioni tra omosessuali, ha preso parte al forum transnazionale organizzato oggi a Roma dalla comunita’ European Alternatives, ribadendo con forza il suo impegno.

”Vogliamo creare un fronte comune attraverso il rafforzamento dei network esistenti e una fitta campagna nei Paesi in cui le famiglie omosessuali non sono ancora riconosciute – ha detto a margine del convegno – perche’ l’Europa possa divenire l’istituzione regolatrice di questi diritti”.

Concia, che considera l’Europa la sua seconda nazione, crede sia ”impensabile un’Unione europea in ambito economico prescindendo da un’Unione europea democratica dei diritti civili”.

L’arretratezza della societa’ e’ solo un alibi per l’attivista del Pd: ”La societa’ civile e’ molto piu’ avanti di una politica sorda – ha detto – gli italiani sono assolutamente pronti a riconoscere le unioni omosessuali nei loro diritti e doveri”.
fonte http://www.blitzquotidiano.it/

Lgbt: Gay discriminati a lavoro, e loro non lo dicono ai colleghi…

Una persona omosessuale su quattro preferisce rimanere “invisibile” sul posto di lavoro per evitare discriminazioni.

Se da sempre si sospettava, ora una ricerca dell’Arcigay l’ha messo nero su bianco.

Così si è scoperto che negli ultimi dieci anni il 13% degli intervistati non ha ottenuto il lavoro perché gay.
E ancora peggio è andata ai transessuali, per i quali la percentuale sale al 45%.

La ricerca dell’associazione, appena presentata a Roma, è la prima del genere in questo campo.

I questionari compilati da persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (Lgbt) sono state oltre duemila.

Il 4,8% ha dichiarato di essere stato licenziato o ingiustamente non rinnovato per la sua identità sessuale, una percentuale che sale al 25% tra le persone trans.

«La discriminazione», ha dichiarato Raffaele Lelleri, sociologo e responsabile scientifico della ricerca, «colpisce direttamente una minoranza di lavoratori Lgbt.

L’impatto indiretto è invece molto più ampio: secondo alcuni osservatori, esso è persino universale, visto che tutte le persone Lgbt si trovano, prima o poi, a scegliere se essere visibili o meno sul lavoro, ad anticipare le conseguenze del proprio coming out».

Il 19,1% ha dichiarato di essere stato trattato iniquamente sul lavoro in quanto omosessuale, e la percentuale sale al 45,8% delle persone trans da femminile a maschile e addirittura al 56,3% delle persone trans da maschile a femminile.

«Una vera e propria emergenza», ha sottolineato Lelleri, «in cui vivono la maggioranza delle persone transgender, i quali vengono tuttora respinti o espulsi dal mercato».

Perché il 26,6% dei rispondenti si “mimetizzi” con i colleghi, è presto detto: per la maggior parte, si legge nello studio, questa decisione serve a evitare trattamenti sfavorevoli.

Sembra andare meglio negli ambienti lavorativi con altre persone omosessuali o trans, dove tendenzialmente cresce la visibilità. Si teme insomma che il coming out possa interferire in maniera negativa sul lavoro, peggiorando la situazione.

In realtà, questa prospettiva non certo confortante non è confermata da chi ha fatto il passo di svelare la propria condizione: la maggiorparte ha infatti dichiarato che la propria situazione non sia sostanzialmente cambiata, o sia addirittura migliorata.

Un’altra nota positiva: un intervistato su due reputa il presente migliore del passato e si dice ottimista per il futuro.
fonte http://www.blitzquotidiano.it

Lgbt: Monsignor Bettazzi, il vescovo a favore di diritti e DiCo

Il vescovo emerito di Ivrea sorprende tutti parlando di laicità, diritti delle coppie gay, cui darebbe la sua benedizione, e auspicando uno svecchiamento della Cei

Che non un semplice prete, ma addirittura un vescovo si esprima sui gay parlando di coppia e di diritti è un evento più unico che raro.

Se questo vescovo, poi, non è neanche tra i più giovani, la notizia è di quelle che meritano attenzione.

Si tratta di Monsignor Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea, classe 1923, che intervistato dalla celebre trasimssione di Radio Due "Un giorno da pecora" si è espresso così a proposito di laicità e diritti: "Credo che su un piano laico bisognerebbe riconoscere i diritti, sapendo distinguere ciò che è convinzione religiosa e ciò che non lo è.

I matrimoni vanno distinti: non ha senso dire 'matrimonio gay'.
Ma alle coppie dovrebbe essere riconosciuto il diritto di stare insieme".

"Per esempio - ha spiegato Bettazzi: se uno dei due muore, che l’altro possa avere diritto all’eredità o a stare nella stessa casa.
Cosa c’è di male?". Assolutamente niente, tant'è che succede in un altissimo numero dei paesi più civilizzati del mondo.

Ma il vescovo di spinge anche oltre esprimendo, addirittura, il suo consenso per una legge che riprendesse la proposta dei DiCo.

"I DiCo come erano stati presentati erano accettabili dice.
Dopotutto anche i conventi religiosi sono abitati da tutte persone dello stesso sesso".
E conclude con una benedizione: "Non sposerei due gay, potrei al massimo dargli una benedizione dice.
La CEI andrebbe svecchiata almeno di spirito…".
fonte http://www.gay.it

Lgbt: In memoria di Barbara Grier, voce libera della cultura lesbica

Barbara Grier e la sua compana Donna McBride

Nei giorni scorsi è morta in Florida, a 78 anni, Barbara Grier, una delle pioniere del movimento lgbt negli USA, nonché scrittrice ed editrice lesbica. Era malata di tumore.

Lesbica dichiarata fin dall’età di 12 anni, lottatrice instancabile e rivoluzionaria, Barbara Grier negli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso è stata critica letteraria e poi curatrice della prima pubblicazione lesbica diffusa a livello nazionale negli Stati Uniti – The Ladder – pubblicata dalle Dughters of Bilitis, prima associazione USA in difesa dei diritti delle lesbiche.

La Grier, però, divenne nota soprattutto nel 1973 grazie alla fondazione di una delle case editrice a tematica lesbica di più successo – la Naiad Press – che ha diretto per trent’anni, insieme alla sua compagna, Donna McBride (insieme nella foto: Barbara Grier a sinistra e Donna McBride a destra)

Naiad Press ha pubblicato oltre cinquecento titoli con un ampio ventaglio di offerte: negli anni Ottanta, per esempio, ripubblicò molti classici della lesbian pulp fiction come quelli di Ann Bannon, Gale Wilhelm e Valerie Taylor.

Inoltre lanciò diversi romanzi, testi di letteratura erotica, saggi, poesie e testi storici. Tra i libri pubblicati dalla Naiad Press anche il bestseller Dentro il convento.
Le monache rompono il silenzio (titolo originale: Lesbian nuns. Breaking Silence - pubblicato in italiano da CDE e anche da Tullio Pironti) che fece molto scalpore e provocò le ire della chiesa cattolica.

Il nome di Barbara Grier è legato all’età d’oro della letteratura gay e lesbica, delle librerie specializzate in temi lgbt come anche in case editrici a tema. Un’epoca in cui la letteratura rivestiva un ruolo centrale nella vita di molte persone omosessuali per le quali questi libri erano una e vera e propria linfa vitale. Non è esagerato affermare che la Grier ha creato l’editoria lesbica negli USA.

Come ha sottolineato la sua vedova, Donna McBride, la vita di Barbara è stata segnata dall’amore per la letteratura e dalla convinzione che “grazie alla letteratura potevano sentirsi bene con se stesse e vivessero una vita felice”.

Questa sua passione per la letteratura, secondo quanto affermava la stessa Grier, le veniva da sua madre che, mentre era incinta di lei, leggeva Il pozzo della solitudine di Radclyff Hall.
Il dovere della memoria

In questi ultimi mesi sono morte diverse figure che hanno fatto la storia del movimento omosessuale. L’estate scorsa, dopo una lunga e straordinaria vita, moriva Rose Robertson, fondatrice nel Regno Unito del primo telefono di aiuto per gay, lesbiche e bisessuali e loro genitori.

E questo prima che l’omosessualità fosse legalizzata. L’11 ottobre scorso a Washington moriva a 86 anni Frank Kameny, dopo aver speso la vita nell’attivismo gay e il 28 dello stesso mese moriva, a 96 anni, Axel Axgil, storico attivista gay danese, fondatore del primo collettivo lgbt del suo paese (nel 1948) e, con il suo compagno, il primo al mondo a unirsi civilmente (nel 1989).

Senza pionieri come Grier, Robertson, Kameny e Axgil e altri eroi di quegli anni e anche di questi, come, per esempio, David Kato, ucciso per la sua lotta pro gay – oggi non potremmo godere di quelle libertà che abbiamo.

Che forse in Italia sono poche, ma sono sempre molte di più di quelle di qualche anno fa.
fonte http://www.queerblog.it

Lgbt: Cambio al vertice di Certi Diritti, concluso il V Congresso


Yuri Guaiana è il novo segretario dell'Associazione Radicale, mentre il presidente è Enzo Cucco. Rinovato l'impegno a favore dei diritti delle persone lgbt e contro le discriminazioni

Si sono chiusi domenica a Milano i lavori del V Congresso dell'Associazione Radicale Certi Diritti che ha segnato un cambio al vertice dell'associazione stessa.

Il Congresso, margine del quale si è svolto il flash mob contro la censura della parola "preservativo" in Rai durante la Giornata Mondiale contro l'Aids, ha votato una mozione generale che impegna Certi Diritti a considerare prioritaria la lotta contro ogni forma di sessuofobia insieme ad iniziative per la regolamentazione della prostituzione e, si legge in una nota "contro ogni forma di proibizionismo".

Inoltre, l'associazione ha ribadito il proprio impegno nel sostenere la Campagna di Affermazione Civilie.

La mozione si esprime poi a favore della riforma del Diritto di famiglia, della promozione di azioni contro ogni forma di discriminazione e dell'impegno per "dare concretezza alla scelta transnazionale insieme al Partito Radicale Nonviolento, transnazionale e transpartito".

I lavori si sono chiusi con l'elezione del nuovo direttivo. Al tandem Rovasio-Bernardini succedono Yuri Guaiana alla segreteria e Enzo Cucco alla presidenza.

Il nuovo tesoriere è Giacomo Cellottini, mentre presidente onorario è Francis Onyango, l’avvocato ugandese di David Kato Kisule. Infine Luca Piva è stato eletto come revisore dei conti.
fonte http://www.gay.it/

lunedì 5 dicembre 2011

Lgbt Firenze: Daniela Domenici autrice del libro “Fabiola storia di una trans” ci racconta l'evento della presentazione


Dopo centinaia di recensioni a eventi altrui provo a recensire…me stessa cercando di essere il più oggettiva possibile ma non garantisco…

…Il 2 dicembre nella Sala degli Affreschi di palazzo Panciatichi in via Cavour 4 a Firenze ha avuto luogo la presentazione del mio libro “Fabiola storia di una trans” pubblicato dalla Herald editore;
relatori dell’evento Maria Grazia Campus, Mauro Romanelli e Darianna Saccomani: ecco questo sarebbe un incipit “giusto” ma non mi piace…

Inizio di nuovo.

Ieri si è avverato un sogno: il mio primo libro “Fabiola storia di una trans” è stato presentato al pubblico, per la verità alquanto sparuto in senso numerico ma molto attento e partecipe (pochi ma buoni), in una sala dello splendido palazzo Panciatichi in via Cavour 4 a Firenze, sede del Consiglio regionale della Toscana, un luogo istituzionale che probabilmente ha intimorito chi, forse, avrebbe voluto partecipare, come ha ben detto la moderatrice e creatrice dell’evento, Maria Grazia Campus, biologa, naturopata e anche cantante jazz oltre che amica della sottoscritta.

Insieme a lei mi hanno fatto l’onore di parlare del mio libro, e non solo, un altro “inquilino” del palazzo che ci ospitava, il consigliere Mauro Romanelli, che ringrazio di vero cuore sia per l’articolato intervento che per essere rimasto con noi per tutta la durata dell’evento nonostante le sue condizioni fisiche non fossero ottimali.

E poi il “valore aggiunto” della presentazione, una vera forza della natura, una “pasionaria”, Darianna Saccomani, vicepresidente di Transgenere, che ha colorato con i suoi interventi la serata rendendola intensa, ricca di spunti e creando un’empatia con il pubblico davvero unica.

Sicuramente l’argomento trattato non era dei più facili, sicuramente diffondere cultura è una “mission quasi impossible”, come ha ben sottolineato Abner Rossi, poeta e scrittore, intervenuto alla presentazione, sicuramente la location metteva in soggezione anche per il dover lasciare un documento all’ingresso, sicuramente tutto questo insieme ha drasticamente ridotto il numero dei partecipanti ma non ha tolto niente alla qualità dei suddetti che hanno ascoltato con estrema attenzione per tutte le due ore e sono poi intervenuti con riflessioni e domande.

Ringrazio tutti di vero cuore per aver reso magico questo mio ritorno ufficiale a Firenze dopo 30 anni di assenza, non avrei potuto desiderare niente di più bello ed emozionante.

Darianna mi ha proposto di ripetere la presentazione in una città della Liguria, le ho detto, naturalmente, subito sì, non ci conoscevamo dal vivo fino a ieri ma è stata empatia a prima vista: la sua irruenza condita dalla sua preparazione daranno vita a un altro momento “forte”.
Grazie ancora a tutti, grazie Firenze.
Daniela Domenici
fonte http://danielaedintorni.wordpress.com

Lgbt Argentina: Divise da donna a agenti trans, lo ha disposto il ministro per la Sicurezza Nilda Garre'


Il ministro per la sicurezza argentino, Nilda Garré ha disposto che tutti i 'trans' travestiti, transessuali e transgender , che fanno parte dei corpi di polizia del Paese, potranno utilizzare divise femminili.

"Lo scopo è quello di lottare contro i comportamenti transfobici e omofobici",
ha specificato il ministro, precisando che per tali agenti vi saranno installazioni (bagni, spogliatoi) differenziate per sesso e che saranno loro assegnati compiti "adatti" alla loro identità.
fonte http://www.ansa.it

Lgbt Spagna: la Principessa Letizia sostiene il matrimonio gay


Sembra che la principessa delle Asturie, Letizia, abbia dato il suo totale appoggio al matrimonio ugualitario augurandosi che tutti i cittadini vengano sempre considerati uguali.

Il condizionale è d’obbligo dal momento che si tratta di frasi riportate e non di dichiarazioni ufficiali.


In questi giorni, infatti, principi delle Asturie – Filippo e Letizia, appunto (in foto) – sono in visita ufficiale in Cile.

Durante una visita al Museo di Arte Contemporanea di Santiago, Letizia ha conosciuto Pablo Simonetti, scrittore e presidente della Fundación Iguales, che lavora per i diritti lgbt.

Nel parlare con doña Letizia, Simonetti ha parlato della situazione dei gay in Cile e ha sottolineato che non si possono sposare. La principessa ha risposto che in Spagna il matrimonio “è per tutti” e si è già legiferato in materia. Poi, Simonetti ha continuato:

Qualcuno ha chiesto alla principessa: “Ma tutti convivono così?.
E lei: “Sì, senza nessun problema”.
La principessa è molto contenta di una Spagna che rispetta i diritti delle persone e che considera i propri cittadini tutti uguali.

La famiglia reale in Spagna non interviene in questioni politiche e le affermazioni della principessa – parlando in termini concreti – non servono a nulla.

Però è sempre bello sapere che tra le teste coronate ci sono persone che difendono i diritti di tutti, anche delle persone lgbt (soprattutto se si pensa che la regina Sofia di Spagna si era detta contraria al fatto che le unioni gay si chiamassero matrimonio).
fonte http://www.queerblog.it Foto | Casa de Su Majestad el Rey

Lgbt: La gelosia corre su Facebook

Un ragazzo di 18 anni è in ospedale a causa di una coltellata sferrata da un suo amico.

La lama ha sfiorato il cuore di 3 centimetri.

Il motivo? La vittima aveva contattato su Facebook l'ex-ragazza dell'amico.

L'aver aggiunto tra le proprie amicizie anche il nome della ragazza dell'amici ha fatto scattare le sue ire.

Il fatto è realmente accaduto a Bari tempo fà ma sempre attuale
(fonte LaRepubblica 12/9/2009) ed omettiamo di riscrivere i nomi delle persone per ovvi motivi di privacy.

Quello che ci preme sottolineare è la presenza crescente di Facebook come piazza virtuale, i cui effetti (o conseguenze) sempre più spesso si trasformano in atti reali.

Talvolta cruenti. In conclusione, la gelosia corre su Facebook e questo dovrebbe indurre maggiore prudenza a ciò che si scrive.

Se un blog può passare inosservato, un messaggio pubblicato su Facebook raggiunge tutti gli amici e conoscenti, aumentando le ire delle persone chiamate in causa.

Chiaramente il socialnetwork FB non ha nessuna colpa su questi fatti. Fatti come quello avvenuto a Bari potrebbero accadere per altri futili motivi, senza bisogno di mettere internet di mezzo.

Tuttavia, la straordinaria possibilità offerta da Facebook di seguire l'altrui vita in tempo reale sembra stia effettivamente amplificando le reazioni violente delle persone psicologicamente instabili.

Basti ricordare il caso della donna uccisa in Inghilterra dall'ex compagno, colpevole del solo fatto di aver cambiato il proprio status su Facebook da coniugata a single.
fonte http://www.lapaweb.com

Lgbt Biografie: Sport Sergej Bubka, tutto l'oro del re

Sergej Bubka, il più grande atleta di salto con l'asta di tutti i tempi, nasce il giorno 4 dicembre 1963 a Luhansk, nella zona sud-orientale dell'Ucraina.

Inizia a dedicarsi all'atletica leggera provando per la prima volta il salto con l'asta alla tenera età di nove anni.

Nel 1978, quindicenne, Bubka si trasferisce a Donetsk con l'allenatore Vitalij Petrov.

Il mondo dell'atletica internazionale fa la sua conoscenza nel 1983 quando vince un meeting a Helsinki, saltando la misura di 5,70 metri. Negli anni seguenti Bubka stabilirà nuovi standard per il salto con l'asta.

A Parigi il giorno 13 luglio 1985 diventa il primo atleta di sempre a superare con l'asta i 6 metri, altezza da lungo tempo considerata irraggiungibile.

Ma Sergej Bubka non rimane nella storia dello sport solo per questo risultato, bensì per la grande capacità che ha avuto negli anni seguenti di superare e migliorare se stesso. Sono molte le occasioni in cui, di volta in volta, di manifestazione in manifestazione, migliora il proprio record mondiale.

Ogni volta la sua vittoria appare scontata, sia per il pubblico che lo ammira, sia per i suoi avversari.
Ma ogni volta l'emozione che riesce a procurare è grandissima.

L'Unione Sovietica, nazione per la quale gareggiava, era solita offrire consistenti bonus monetari per ogni record mondiale stabilito dai propri atleti, così c'è anche chi sostiene che Bubka abbia approfittato volontariamente di questo meccanismo per arricchirsi.

Nell'arco di quattro anni, tra il 1984 e il 1988, Bubka migliora il proprio record del mondo di 21 centimetri: più di quanto qualunque altro astista abbia ottenuto nei dodici anni precedenti.

Nel 1988 Bubka salta a Nizza superando l'asticella posta a 6,06 metri d'altezza. Poche settimane dopo vola ai Giochi Olimpici di Seoul: l'aspettativa sua e di tutti è quella di poter superare l'incredibile soglia dei 6,10 metri.

L'ucraino non raggiunge l'obiettivo ma vince la medaglia d'oro con la misura di 5,90 metri. In Spagna, a San Sebastian, nel 1991 sarà comunque lui il primo atleta della storia di questo sport a superare i 6,10 metri.

Il 1992 è un anno che ricorda Sergej Bubka fuori dal podio: sorprendentemente alle Olimpiadi di Barcellona sbaglia per due volte la misura di 5,70. Allarmato, Bubka si riserva il terzo tentativo a 5,75 ma sbaglia ancora, senza poter entrare in gara. Tra gli altri atleti, tutti attoniti per il fallimento del primatista mondiale, i due russi compagni di Bubka, Maksim Tarassov e Igor Trandenkov, vinceranno rispettivamente l'oro e l'argento (terzo classificato: lo spagnolo Javier Garcia).

In Italia al Sestriere, il 31 luglio 1994, dopo che alcuni esperti del settore avevano già predetto il declino di re Bubka, l'ucraino stabilisce l'ancora attuale record del mondo di 6,14 metri. Nel 1993 aveva fatto registrare il record mondiale indoor, con la misura di 6,15 metri.

Nel 1996 si qualifica per i Giochi Olimpici di Atlanta (USA), ma sfortunatamente un infortunio occorso poco prima, gli impedisce di partecipare. Nel 2000 a Sidney partecipa alla sua ultima Olimpiade, e ancora una volta questa menifestazione sembra essere stregata: viene eliminato dopo aver fallito tre volte la misura di 5,70 metri.

Nel corso della propria carriera Bubka ha stabilito 35 record mondiali, 17 dei quali all'aperto e 18 indoor. Il dominio assoluto di Bubka nella propria disciplina ha pochi eguali nella storia dello sport moderno.

La chiave del successo di Sergej Bubka era la sua velocità unita alla sua forza fisica, fattori che gli hanno permesso di usare aste più lunghe e rigide di quelle usate normalmente, ottenendo così maggiore energia nell'azione.

Ha dominato nella sua disciplina per quasi due decenni, e sorprende che abbia vinto solo una medaglia d'Oro olimpica (Seoul 1988).
Probabilmente anche alle Olimpiadi di Los Angeles 1984 avrebbe avuto buone possibilità per l'oro, ma il boicottaggio sovietico della manifestazione gli ha precluso questa occasione.

Forse la sua medaglia più gratificante rimane quella conquistata ad Atene nel 1997, al suo ultimo Campionato del Mondo: a 36 anni suonati Bubka viene inserito tra i veterani della manifestazione. La sua prestazione sorprende tutti, gli vale il primo posto e rimane ancora oggi negli annali della Atletica leggera.

Alla fine degli anni '80 Bubka sentiva il bisogno di fare qualcosa per Donetsk, la città che l'aveva cresciuto; fonda così il "Bubka Sport Club", un centro di atletica leggera che conta circa 300 giovani iscritti e dieci allenatori, i cui salari sono tutti coperti da Bubka.

Uno dei momenti più gratificanti di questo suo nuovo lavoro è stato quando uno dei ragazzi del club, Maksym Mazuryk, ha vinto il salto con l'asta al World Junior Championships in Giamaica nel 2002.

Il suo ritiro ufficiale dalla scena agonistica avviene a 37 anni, il 4 febbraio 2001: nell'occasione la città di Donetsk ha dedicato al campionissimo una stata in bronzo che lo raffigura in posa solenne.

Nominato miglior sportivo dell'Unione Sovietica per tre anni di fila, dal 1984 al 1986, Bubka è entrato a far parte del Comitato Olimpico Internazionale nel 1999. E' stato Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Ucraino, Vice-Presidente della IAAF, Membro del Comitato Esecutivo del CIO e presidente della Commissione Atletica del CIO.

È stato anche un membro del Parlamento ucraino e Ministro, ricoprendo la carica di Primo Consulente del Ministero della Gioventù, della Cultura e dello Sport.

Membro fondatore della Laureus World Sports Academy, sostiene anche il programma di sviluppo delle Nazioni Unite, quello dell'Organizzazione mondiale della Sanità e della Lotta contro la tubercolosi, l'UNESCO, il programma a sostegno dei bambini vittime di Chernobyl e il Coordinamento Regionale e Nazionale per la protezione sociale dei disabili e dei bambini orfani.
fonte http://biografieonline.it

Lgbt: Google da ora pagherà le spese mediche dei/lle dipendenti trans


Interventi chirurgici, terapie farmacologiche e tutto il necessario per completare la riassegnazione di genere di chi lo desidererà sarà a carico dell'azienda californiana dove hanno sede i Gayglers.

Con effetto immediato Google ha deciso di iniziare a coprire le spese mediche sostenute dai suoi dipendenti che intendono intraprendere il percorso per il cambio di genere. La decisione è stata presa venerdì scorso e resa nota ieri.

In osservanza degli standard stabiliti dalla World Professional Association for Transgender Health, l'azienda californiana si è detta pronta a farsi carico delle spese farmacologiche, chirurgiche e di qualsiasi altra terapia rientri nell'iter necessario per la riassegnazione del genere.

La copertura include gli interventi ai genitali, oltre che la chirurgia al viso per femminilizzare i tratti maschili o le protesi al seno e tutti quegli interventi "ritenuti medicalmente necessari a seconda dalla situazione clinica unica della condizione e dalla vita di un determinato paziente", come recitano gli standard cui Google fa riferimento.

L'azienda di Mountain View ha anche raddoppiato la copertura per la salute dei suoi dipendenti transgender che è passata da 35.000 a 75.000 dollari, cifra minima richiesta secondo le valutazioni del Corporate Equality Index del 2012 che sarà pubblicato a breve.

"Cerchiamo sempre nuovi modi per creare una cultura più inclusiva e supportare i nostri dipendenti - ha dichiarato alla rivista The Advocate Sarah Stuart, program manager del Global Diversity and Inclusion Team di Google -.

La decisione di migliorare i nostri benefit per i dipendenti lgbt è iniziata come impulso che arrivava dalla base guidata dai Gayglers". E' chiaro, poi, che Google vede questa scelta come un passaggio di una strategia più ampia che miri a mantenere competitiva l'azienda su più piani.

Google si è già fatta notare in tema di diritti delle persone lgbt per avere equiparato le coppie gay a quelle etero in termini di assistenza sanitaria e diritti riconosciuti dall'azienda alle famiglie, per essersi opposta al Doma (Defense of Marriage Act) che impedisce il riconoscimento a livello federale delle nozze gay, per i grupi costituiti al suo interno dai dipendenti lgbt, i cosiddetti "Gayglers", sempre presenti ai Pride dei paesi in cui l'azienda ha sede e per avere promosso campagne contro il bullismo e l'omofobia.

La sede di Singapore di Google, nella quale si trova uno dei gruppi di Gayglers, è uno sponsor della prima ora dell'evento Pink Dot che si svolge a giugno all'Hong Lim Park e al quale partecipano circa 10.000 persone, anche se nel paese il sesso tra uomini rimane illegale, con pene che arrivano a 2 anni di prigione.

Per questa ragione Google ha attuato politiche precise a tutela della privacy dei suoi dipendenti quando ha deciso di sponsorizzare l'evento.

"In posti in cui le opinioni in merito alle persone lgbt non sono favorevoli, dove non è considerato normale che gli omosessuali vivano apertamente la loro condizione, questi gruppi (i Gayglers, nda) fanno la differenza - ha spiegato Matt Yalowitz, tra coloro che hanno contribuito all anascita e alla diffusione dei Gayglers dentro Google -.

Le persone ci hanno detto che se non ci fosse stato un grupop di Gayglers nel loro ufficio, non si sarebbero sentiti a proprio agio ad essere se stessi sul luogo di lavoro".
fonte http://www.gay.it/