giovedì 26 giugno 2025

Teatro: DRUSILLA FOER torna in scena con 3 progetti diversi in 4 stagioni dal 26 giugno al 23 agosto 2025. PARLA CON DRU – chiacchiere e canzoni

Ha conquistato il pubblico teatrale prima con ELEGANZISSIMA, poi con VENERE NEMICA dei quali è autrice e interprete.

Il Festival di Sanremo 2022 l’ha resa icona pop per eccellenza.

Ha all’attivo anche 1 libro (Tu non conosci la vergogna), 1 disco (DRU), 2 web format (le indimenticabili telefonate e TocTocDru), qualche programma TV (L’Almanacco su tutti) e, come interprete, 3 film (il primo Magnifica Presenza di Ozpetek) e 1 serie Netflix (Tutto Chiede Salvezza) che ha appena vinto il Nastro D’Argento 2025 

DRUSILLA FOER

torna in scena con 3 progetti diversi in 4 stagioni 

dal 26 giugno al 23 agosto 2025

PARLA CON DRU – chiacchiere e canzoni

incontro spettacolo sotto forma di intervista, basato sull’interazione, l’improvvisazione a suon di musica, la partecipazione del pubblico.

Dru è pronta a raccontarsi con humour sagace e a cantare le sue canzoni predilette 

dal 21 ottobre al 7 dicembre 2025

Drusilla sarà Catrina in

FRIDA OPERA MUSICAL

una nuova produzione di MIC International Company dedicata a Frida Kahlo,

con la regia di Andrea Ortis e le musiche di Vincenzo Incenzo.

Una speciale partecipazione in un ruolo che appare delineato appositamente per lei 

da gennaio ad aprile 2026

VENERE NEMICA

dopo le 95 repliche della stagione 2024, a grande richiesta ritorna in scena lo spettacolo ispirato alla favola di Amore e Psiche

 

Dopo alcuni mesi lontana dal palcoscenico, durante i quali ha ricaricato le energie al termine del primo tour trionfale di Venere Nemica, e qualche altra soddisfazione, come l’assegnazione dei Nastri d’Argento 2025 alla serie Netflix diretta da Francesco Bruni Tutto Chiede Salvezza (dove lei interpreta il ruolo di Matilde), Drusilla Foer è pronta a ritornare in scena e annuncia i suoi prossimi impegni, ben tre diversi progetti che la vedranno protagonista fino alla primavera 2026.

 

Il primo imminente è Parla con Dru, chiacchiere e canzoni, uno show estivo che debutta il 26 giugno al Castello Sforzesco di Milano nell’ambito del Festival della Bellezza e si chiude il 23 agosto all’Arena Morricone di Vasto (CH): declinato in una decina di appuntamenti, è un incontro-spettacolo, basato sull’interazione, sull’improvvisazione musicale, che le consentirà di cantare alcune delle sue canzoni predilette, e sulla partecipazione del pubblico che – come si è spinta a dire Drusilla – “potrà fare proprio tutte le domande che crede!” e aspettarsi risposte piene di humour sagace, ma soprattutto sincere, lievi e profonde allo stesso tempo. Sarà uno scambio affettuoso e una nuova occasione per confrontarsi sui temi dell’umanità, dei sentimenti e di altro che le sta a cuore.

PARLA CON DRU – chiacchiere e canzoni ESTATE 2025

 

26.06.25         MILANO, Castello Sforzesco, Festival della Bellezza              biglietti su Ticketone

03.07.25         MONTEVARCHI (AR), Piazza Varchi

19.07.25         LIGNANO SABBIADORO (UD), Piazza Marcello D’Olivo Ingresso libero

26.07.25         VIESTE (FG), Piazza Marina Piccola

31.07.25         LONGIANO (FC), Piazza Malatestiana data modificata

05.08.25         SESSA AURUNCA (CE), Piazza Castello Ingresso libero

***07.08.25    BARI, Cortile dell’Università               *** conversazione “Donna narrata

08.08.25         GALLIPOLI (LE), Rotonda sul Mare

23.08.25         VASTO (CH), Arena Ennio Morricone biglietti su Ciaotickets

Il successivo impegno è in autunno 2025 con Frida Opera Musical, una nuova produzione di MIC International Company, un viaggio fra la vita e le opere dell’iconica artista messicana Frida Kahlo, che, dopo l’anteprima al Teatro Carlo Gesualdo di Avellino il 21 e 22 ottobre, sarà in tour fino al 7 dicembre in sole quattro città: Milano (Teatro Arcimboldi), Firenze (Teatro Verdi), Roma (Teatro Brancaccio), Torino (Teatro Alfieri). Nello spettacolo - firmato alla regia da Andrea Ortis, autore anche della drammaturgia insieme a Gianmario Pagano, con le musiche di Vincenzo Incenzo - Drusilla interpreta un personaggio che pare delineato su di lei, ovvero la Catrina, protagonista assoluta dell'immaginario e della cultura popolare messicana, icona della morte e della vita, della satira e della bellezza eterna; è lei che incarna lo spirito del Messico nel quale convivono, in un unico grande affresco, colori, musica e passione.

FRIDA OPERA MUSICAL - TOUR 2025 (biglietti in vendita su Ticketone)

21 e 22.10.25                AVELLINO, Teatro Carlo Gesualdo       anteprima

dal 30.10 al 02.11.25     MILANO, TAM Teatro Arcimboldi          debutto nazionale

dal 7 al 9.11.25             FIRENZE, Teatro Verdi

dal 12 al 23.11.25         ROMA, Teatro Brancaccio

dal 4 al 7.12.25             TORINO, Teatro Alfieri 

Il cerchio si chiude fra inverno e primavera, ovvero quando fra gennaio e aprile 2026 Drusilla riprende a grande richiesta il tour di Venere Nemica, dopo le 95 repliche tutte immancabilmente sold out della stagione scorsa. Grata per l’accoglienza che il pubblico ha tributato alla sua seconda prova teatrale come autrice oltre che interprete, Drusilla riporta in scena insieme a Elena Talenti, la pièce teatrale a tratti musical, ispirata alla favola di Apuleio “Amore e Psiche”, con la regia di Dimitri Milopulos, prodotta da Best Sound e con la direzione artistica di Franco Godi. Il calendario del tour, distribuito da Savà Produzioni Creative, è ancora in via di completamento, ma conta già oltre venti repliche, a partire dal debutto il 16 gennaio al Celebrazioni di Bologna.

VENERE NEMICA – TOUR 2026 (calendario in aggiornamento)

16 e 17.01.26           BOLOGNA, Teatro Al Celebrazioni

03.03.26                  PESCARA, Teatro Massimo

07.03.26                  MONTECATINI, Teatro Verdi

16 e 17.03.26           CAGLIARI, Teatro Massimo

18.03.26                  SASSARI, Teatro Comunale

27.03.26                  BARI, Teatro Team

28.03.26                  TARANTO, Teatro Orfeo

29.03.26                  LECCE, Politeama Teatro Greco

01.04.26           GENOVA, Politeama

dal 9 al 12.04.26       MILANO, Teatro Manzoni

14.04.26                  TORINO, Teatro Colosseo

19.04.26                  ASSISI, Teatro Lyrick

dal 21 al 26.04.26     ROMA, Teatro Olimpico

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lunedì 23 giugno 2025

Mostre: a Firenze "Moda in luce 1925-1955. Alle origini del Made in Italy" Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti, fino al 28 settembre 2025

Dal 18 giugno alla Galleria della Moda e del Costume di Palazzo Pitti la mostra promossa dal Ministero della Cultura, organizzata e realizzata da Archivio Luce Cinecittà in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi

Dal 18 giugno al 28 settembre 2025, il Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti ospita in quattro sale “Moda in Luce 1925–1955. Alle origini del Made in Italy”, mostra promossa dal Ministero della Cultura, organizzata e realizzata da Archivio Luce Cinecittà in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi e curata da Fabiana Giacomotti. L’esposizione è mirata a ricostruire trent’anni fondamentali della storia della moda italiana, prima della sua definitiva affermazione internazionale.

Oltre cinquanta capi d’abbigliamento, accessori e contributi audiovisivi e fotografici articolano il percorso espositivo, pensato per raccontare come la moda italiana si sia andata definendo – tra innovazione tessile, ricerca estetica, artigianato d’eccellenza e strategie commerciali – ben prima della famosa sfilata nella Sala Bianca di Palazzo Pitti del 1952. 

Una narrazione che si sviluppa lungo un arco temporale compreso tra il 1925 e il 1955, intrecciando episodi poco noti con nomi leggendari, così da restituire uno sguardo nuovo sulle radici del Made in Italy. Al centro della mostra, lo straordinario patrimonio dell’Archivio Luce, con un nucleo importante di fotografie e filmati, di cui molti inediti. I capi e gli accessori esposti provengono in parte da prestigiosi musei (come ad esempio i Musei Boncompagni Ludovisi, Palazzo Madama) e in parte da archivi di impresa o di privati.

“Con questo progetto espositivo, ospitato in una delle città che più raccontano al mondo l’eccezionalità e la grandezza della creatività e dell’arte italiana, si intende metterne in risalto una tra le sue massime espressioni, la moda. La mostra si propone quale spaccato storico originale sull’evoluzione e l’affermazione di un settore che è da sempre sinonimo di visionarietà e che realizzazioni uniche frutto di mani sapienti hanno reso e rendono tuttora fiore all’occhiello del Made in Italy. Un patrimonio nazionale la cui importanza è ben nota al Ministero, che per sostenerne lo sviluppo ha messo in campo un'ampia strategia che poggia su interventi e strumenti finanziari mirati ad accrescerne il valore. Patrimonio di cui l’Archivio Luce custodisce pagine preziose, che come Ministero abbiamo il dovere non solo di conservare ma anche di promuovere per tramandarlo in tutta la sua straordinarietà alle generazioni future”. Ha dichiarato la Senatrice Lucia Borgonzoni, Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura.

“I materiali dell’Archivio Luce costituiscono il cuore visivo e narrativo di questa mostra”, afferma la Presidente di Cinecittà, Chiara Sbarigia. “Attraverso filmati, fotografie e cinegiornali, si ricompone un mosaico di memoria collettiva che ci parla di sperimentazioni tessili, di sfilate tenutesi già negli anni Venti e dell’importanza crescente dell’industria italiana nella lavorazione della seta, della viscosa negli anni Trenta e del Lanital negli anni Quaranta. Emergono così le innovazioni dell’industria della moda, i legami con il cinema hollywoodiano e il ruolo cruciale di tante figure – donne e uomini – che, attraverso l’abito, hanno promosso un’idea di Italia moderna, creativa e aperta al dialogo internazionale. Moda in Luce rende evidente come la storia della moda italiana affondi le sue radici in un processo articolato che l’Istituto Luce – conclude la Presidente Sbarigia – ha avuto il merito, e la responsabilità, di seguire passo passo, raccontandone le ambizioni, le contraddizioni e i traguardi.”

Sono presenti opere di Maison storiche – alcune delle quali scomparse – come Ventura, Radice, Tortonese/La Merveilleuse, Gandini, Montorsi, Villa, Fontana, Palmer, Biki, Carosa, accanto a nomi celebri come Maria Monaci Gallenga, Fortuny, Simonetta Visconti, e un rarissimo capo della “Tessitrice dell’Isola”, baronessa Gallotti. Non mancano firme note tutt’oggi ma già attive nel periodo: Gucci, che presenta la sua “numero uno”, una borsa da sera della fine degli anni Venti mai esposta, Salvatore Ferragamo con il sandalo “invisibile” del 1947, ed Emilio Pucci, in mostra con i primi capi ancora etichettati “Emilio”.

Preziosa la documentazione storica esposta, con cataloghi di tessuti, “attestati di italianità” e libri rari, che restituiscono un quadro completo e originale della moda italiana.

Numerosi gli inediti degli anni Quaranta e Cinquanta di grande firma sia registica sia sonora come quella di Romolo Marcellini e Roman Vlad. Presente in mostra la versione restaurata del documentario “Sette canne per un vestito”, realizzato nel 1948 da Michelangiolo Antonioni. Sono moltissimi, infine, i filmati di moda stranieri che si intervallano con quelli italiani fino ai primi anni Quaranta e che permettono di tracciare una storia inedita anche dei rapporti fra la moda italiana e quella d’Oltralpe e d’Oltreoceano, sia prima sia immediatamente dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Simone Verde aggiunge: “questa mostra permette, attraverso un florilegio selezionatissimo di fotografie e video, non solo di ricostruire un momento importante della storia della moda, ma anche di calare gli abiti in un contesto che li rende vivi perchè il supporto dei 'cinegiornali' e dell'immagine come mezzo documentario contribuisce come nient’altro a comprendere la funzione sociale dell'abito oltre la sua parvenza estetica”.

Questa esposizione rappresenta un’importante operazione culturale e di riscoperta e restituisce dignità storica e visibilità a un periodo spesso trascurato nei racconti ufficiali: “Moda in Luce” non solo arricchisce la narrazione sul Made in Italy, ma invita a interrogarsi sull’evoluzione del gusto, del linguaggio visivo e del sistema moda nazionale. L’allestimento nelle sale del Museo della Moda e del Costume suggella un racconto che non si limita alla celebrazione, ma che intende lasciare un segno critico e duraturo nella comprensione del patrimonio creativo italiano.

“La genesi della moda italiana riflette la storia del Paese. E' una narrazione a piu' voci e fra diversi centri: Venezia, dove si tiene la prima sfilata collettiva di moda italiana e francese nel 1926, quasi in contemporanea con Milano, e poi Torino, dove nel 1935 nasce l'Ente Nazionale della Moda. Dopo la Seconda Guerra Mondiale e fino alla formazione di un primo "sistema moda" nazionale grazie al progetto di Giovanni Battista Giorgini e all'affermazione del mito della Sala Bianca, per un quinquennio le città italiane si battono per conquistare il primato in un settore in rapida espansione. Questa esposizione, che presenta per la prima volta una selezione ragionata dell'immenso patrimonio filmico, fotografico e documentaristico dell'istituto Luce, in parte inedito, oltre a cinquanta capi e accessori di maison leggendarie e in buona parte scomparse, intende raccontare l'evoluzione dello stile italiano nel trentennio nel quale si forma la sua coscienza critica e storica, si consolida il suo orgoglio di appartenenza, si saggia e si costruisce la sua industria tessile e la sua filiera, secondo un modello rimasto unico al mondo. Afferma Fabiana Giacomotti, curatrice della mostra.

Ad arricchire la mostra, un catalogo edito da Silvana Editoriale. Tutte le INFO QUI 

fonte: www.uffizi.it 

Libri: "Roma capovolta" di Giò Stajano

Un libro scandaloso che ha sfidato convenzioni e ipocrisie con un’irriverenza sorprendentemente moderna.Il primo romanzo omosessuale in Italia, sequestrato, messo all’Indice e bruciato in piazza. Postfazione di Walter Siti.

Roma, fine anni cinquanta. Una città scintillante e segreta, sedotta dalla dolce vita felliniana, ma ancora severa e provinciale nel giudicare ogni trasgressione. È qui che Giò Stajano, nata Gioacchino Stajano Starace Briganti di Panico – suo padre era il conte Stajano Briganti di Panico, nobile feudatario salentino, sua madre era la figlia di Achille Starace, segretario del Partito Nazionale Fascista –, conduce la propria battaglia personale: vivere apertamente e senza scuse la propria omosessualità. 

Tra nobili corrotti, artisti, monsignori e starlette, Stajano tratteggia una Roma “capovolta” e notturna, dove il desiderio si mescola alla malinconia e la provocazione alla solitudine, portando il lettore dentro una società nascosta, tra feste sontuose e bassifondi, flirt impossibili e amare illusioni. Romanzo considerato osceno alla sua prima apparizione, oggi "Roma capovolta" si rivela un’opera pionieristica che ha saputo catturare, con leggerezza e ironia tagliente, lo spirito di un’epoca e la nascita di un mondo. Un libro che ha dato scandalo ed è stato messo all’Indice e bruciato, che ha sfidato convenzioni e ipocrisie con un’irriverenza sorprendentemente moderna. 

Giò Stajano, nata nel 1931 a Sannicola, in Puglia, è stata una delle prime figure pubbliche italiane a vivere apertamente la sua identità transgender, lasciando un segno indelebile nella cultura e nella società del Novecento. Nipote del gerarca fascista Achille Starace, Giò sfidò le convenzioni del tempo con il suo spirito irriverente e anticonformista. Negli anni cinquanta e sessanta si affermò come giornalista e scrittrice, pubblicando Roma capovolta, un romanzo che svelava i retroscena scabrosi della vita mondana nella capitale e ripubblicato nel 2025 da Feltrinelli (con una Postfazione di Walter Siti; a cura di Willy Vaira). La sua storia personale, segnata dalla lotta per l’autodeterminazione, culminò negli anni ottanta con la transizione di genere e successivamente, con ancora più clamore, nel 1996 con il ritiro nel convento delle suore di Betania a Vische. Eventi ampiamente documentati nella sua ultima biografia Pubblici scandali e private virtù del 2007. Simbolo di libertà e coraggio, Giò Stajano è morta nel 2011, offrendoci un lascito di autenticità e ribellione. 

fonte: www.lafeltrinelli.it