sabato 30 marzo 2013

Lgbt Stati Uniti: Doppio bacio gay su Time


In attesa che la Corte Suprema decida, a giugno, se abolire o meno, e in che misura, il Defense of Marriage Act, la legge federale che definisce il matrimonio come unione tra un uomo e donna, negli Stati Uniti impazza il dibattito.
Time va all’attacco sparando un titolone forte: “Le nozze gay hanno già vinto”.

L’ultimo numero della rivista esce in edicola con due diverse immagini di copertina: in una un bacio tra due uomini, nell’altra il bacio tra due donne.
Due foto (in bianco e nero) che ritraggono due coppie vere: nella prima Sarah Kate e Kristen Ellis Henderson, sposate da due anni. Nell’altra compaiono i volti di due ragazzi vicini alle nozze, Russell Hart ed Eric Labonté.

Nella redazione di Time – come rivela il quotidiano canadese Globe and Mail – si è scatenato un acceso dibattito sull’opportunità della pubblicazione delle foto: c’era chi sosteneva che fossero troppo “sensazionalistiche” e chi invece le difendeva dicendo che rappresentano in pieno “l’idea del matrimonio”.

La tesi di Time, sintetizzata nel sottotitolo della copertina, è questa: “La Corte Suprema non ha ancora preso una decisione, ma l’America sì”. Poi in un lungo articolo si sottolinea come oramai i tempi stiano cambiando e come non sia lontano il giorno in cui le coppie gay potranno sposarsi ovunque in America.

“Secondo un’analisi bipartisan – si legge – i sondaggi dello scorso novembre hanno mostrato come l’83% degli americani ritiene che tra cinque o dieci anni le unioni gay saranno legali in tutto il Paese”. Inoltre, secondo un’indagine recente del Pew Research Center, un americano su sette ha dichiarato che le proprie iniziali resistenze contro i matrimoni gay sono del tutto cadute.

Ma che aria tira alla Corte Suprema? Le parole di uno dei nove giudici della Corte, il conservatore Anthony Kennedy, sembrano dare speranza ai sostenitori delle nozze gay.
Come scrive il New York Times insiste sul fatto che dovrebbero essere i singoli Stati a decidere sui matrimoni, mentre il governo federale dovrebbe limitarsi a rispettare “lo storico impegno del matrimonio” Kennedy, sostiene il NYT, potrebbe quindi votare insieme agli altri quattro giudici liberali, per abolire il divieto imposto da Washington di estendere alle coppie gay le agevolazioni fiscali previste per quelle eterosessuali.

Andrà a finire davvero così? Tra poco lo sapremo.
Intanto i Repubblicani si stanno riposizionando su posizioni più liberal in materia di diritti civili.
Anche questo, a ben vedere, è un segno del cambiamento dei tempi.

Negli Usa “il matrimonio omosessuale è ormai una cosa inevitabile”, dice Rush Limbaugh, noto commentatore conservatore della radio. Nel corso di una trasmissione ha osservato che la questione è una battaglia persa per chi si oppone alle unioni tra persone dello stesso sesso.

“Non mi importa – ha sottolineato – cosa decide la Corte Suprema, il matrimonio gay è inevitabile ed è inevitabile perché i repubblicani hanno perso il linguaggio sulla questione”. Una sconfitta che, prima che politica, dunque, è culturale.
“Per quanto mi riguarda – continua – abbiamo perso dal momento che abbiamo iniziato a parlare di matrimonio gay, matrimonio tradizionale, matrimonio tra sessi opposti e dello stesso sesso”.
fonte http://blog.ilgiornale.it/sacchelli Orlando Sacchelli

A Pisa “Senza memoria, Diritti più lontani !” un corso di formazione sulla memoria lgbt, a partire dal 12 aprile


“Senza memoria, Diritti più lontani!” è il tema del corso di formazione per volontarie e volontarie organizzato a Pisa dagli Archivi della Storia e della memoria LGBTQ.

Il prossimo 12 aprile inizierà a Pisa un corso di formazione per volontarie e volontarie sul tema Senza memoria, Diritti più lontani!:https://www.facebook.com/events/507310275993364/

Il corso è organizzato dagli Archivi della Storia e della memoria LGBTQ, progetto nato nel 2006 dalla sinergia di Arcilesbica Pisa con Omofonie.it e Casa della Donna e dal finanziamento di Cesvot Percorsi di Innovazione.

Il sito Omofonie.it è online da oltre sette anni grazie anche alla collaborazione della Fondazione Sandro Penna per “creare un sito dedicato esclusivamente alle fonti per la storia del movimento e del pensiero omosessuale”

Il corso di formazione – completamente gratuito e aperto a chiunque voglia prenderne parte (previa iscrizione entro il 9 aprile) – ha un duplice scopo:
Il primo scopo del corso è creare un gruppo di volontar* che, sotto la iniziale supervisione della redazione di Omofonie.it, siano in grado di gestire il futuro centro di documentazione e l’archivio web.

Il secondo intento
è quello di creare un luogo di aggregazione e di scambi di saperi e conoscenze, dove sia possibile riaprire il dibattito da tempo sopito sulle nostre produzioni culturali, sui nostri centri di documentazioni e sulle biblioteche che conservano un patrimonio inestimabile ai più sconosciuto.

Gli incontri di formazione inizieranno, come dicevamo il 12 aprile con l’intervento di Vinzia Fiorino su Le categorie di genere e sesso tra storia culturale e storia sociale.
Seguiranno Domenico Rizzo che parlerà de I movimenti omosessuali dal secondo dopo guerra a oggi (20 aprile); Laura Schettini si soffermerà su Il travestitismo tra repressione, scienza e ribellione sociale (10 giugno) e Identità transgender e movimento transessuale sarà il tema affrontato da Porpora Marcasciano (8 giugno).

In mezzo anche due incontri squisitamente tecnici: il 10 maggio Claudia Giardi illustrerà i metodi di archiviazione mentre il 18 maggio alcuni elementi di biblioteconomia di base saranno presentati da Simona Turbanti.
fonte http://www.queerblog.it Scritto da: Roberto Russo

Lgbt: A Palermo il Seminario "Orientamento sessuale e giustizia sociale" mercoledi 10, giovedi 11 aprile

Clicca su foto per ingrandire.
Si terrà presso l'Università Di Palermo - Facoltá Di Giurisprudenza, via Maqueda 172, il seminario dal titolo "Orientamento sessuale e giustizia sociale", suddiviso in due giornate.

Il primo incontro mercoledi 10 Aprile alle ore 16.00 in Aula Chiazzese, verterà su un'analisi del fenomeno dell'omofobia, il secondo incontro giovedi 11 Aprile alle ore 16.00 in Aula Santi Romano, sarà caratterizzato da una comparazione della situazione odierna in ambito civilistico tra i vari ordinamenti statali rispetto alla questione del riconoscimento delle unioni omosessuali e dell'omogenitorialità.

Programma:
mercoledi 10 Aprile:
Prof.ssa Giuseppina Pisciotta - Docente di Diritto Privato;
Daniela Tomasino - Presidente Comitato Arcigay di Palermo;
Avv. Marco Carnabuci - Legale Comitato Arcigay di Palermo;
Prof. Giovanni Fiandaca - Docente di Diritto Penale
Prof. Giuseppe Di Chiara - Docente di Diritto Processuale Penale

giovedi 11 Aprile:
Prof.ssa Giuseppa Palmeri - Docente di Diritto Privato
Prof.ssa Giuseppina Pisciotta - Docente di Diritto Privato;
Prof. Matteo M. Winkler - Docente di Diritto Internazionale Bocconi
Avv. Francesco Bilotta - Ricercatore confermato di diritto privato nell'Università di Udine e Fondatore Avvocatura per i diritti LGBTI - Rete Lenford

Si ricorda infine a chi è interessato a partecipare al Seminario che la registrazione può essere effettuata presso l'apposito link:
https://docs.google.com/forms/d/1rbR7yeE58FH1PW9A3EJHsjhk3iXVMKIva6MIr61Cu40/viewform?pli=1
nella sezione Seminari del sito www.udupalermo.it.

Ci trovate per qualsiasi informazione presso i banchetti informativi dell'Associazione dal Lunedì al Giovedì in Facoltà in orari mattutini.

AD OGGI I CREDITI SONO PREVISTI SOLO PER LA FACOLTA' DI GIURISPRUDENZA, MA SE NEI PROSSIMI GIORNI RICEVEREMO DIVERSE RICHIESTE DA STUDENTI APPARTENENTI ALLO STESSO CORSO DI LAUREA PROVEREMO AD OTTENERE I CREDITI ANCHE PER QUESTI CORSI

Per INFO:

Vincenzo Lo Presti: vincenzo.loprest@gmail.com
Alessio Portobello: alessio.portobello@gmail.com

Per info link evento:
https://www.facebook.com/events/549990315041656/?ref=22
fonte http://www.retelenford.it

venerdì 29 marzo 2013

Lgbt: Nozze gay, la rete si tinge di rosso per i diritti delle coppie omosessuali


Il simbolo "uguale" su uno sfondo rosso.
Così il web, e in particolare gli utenti dei social network come Twitter e Facebook, sta lottando in favore delle nozze gay. Centinaia di migliaia di navigatori, infatti, hanno risposto all'invito della Human Rights Campaign (http://www.hrc.org/)
lanciato lunedì scorso: "Cambiate la vostra foto profilo e usate il nostro logo, per l'occasione tinto di rosso".

Il tutto in vista delle due importanti giornate di udienza - ieri e martedì scorso - presso la Corte Suprema statunitense, che sta esaminando la legittimità di una proposta di legge californiana che intende riconoscere la validità del matrimonio solo tra persone di sesso diverso, escludendo di fatto le coppie omosessuali che hanno celebrato le nozze in uno dei nove stati USA in cui sono legali.

La rete ha immediatamente aderito alla campagna "Stand for Marriage Equality". Il suo simbolo è stato adottato, come richiesto, da centinaia di migliaia di navigatori come foto profilo, e c'è anche chi è andato oltre, remixando il "semplice" logo e dando il via all'ennesimo fenomeno virale, per una volta "impegnato".

Quell'uguale su sfondo rosso, insomma, in queste ore è stato declinato in decine di loghi, vignette e disegni, dove al posto dei due trattini è comparso di tutto: dai baffi ai cerotti, fino agli immancabili gatti.
Il concetto di fondo, tuttavia, è identico: "All Love Is Equal". Date un’occhiata alla gallery, c’è l’imbarazzo della scelta.
fonte http://www.huffingtonpost.it di Pier Luigi Pisa

Lgbt Spettacoli: "Prêt à baiser" La danza in un bacio (gay) di Olivier Dubois, in prima nazionale a Bologna a Teatri di Vita il 4 e 5 aprile


In foto Slyvain Decloitre and Olivier Dubois
E’ stato inserito dalla rivista Dance Europe tra i 25 migliori danzatori del mondo, ma qui il superpremiato Olivier Dubois (coreografo tra l’altro dei Ballets de Monte-Carlo e dell’Opera Nazionale di Vienna) presenta un sorprendente duo che ha il suo riferimento e fulcro scenico nel bacio: sensuale e oltraggioso. Tra due uomini.

Appuntamento con "Prêt à baiser" in prima nazionale a Bologna, a Teatri di Vita (via Emilia Ponente 485, infoline 051.566330, www.teatridivita.it),
giovedì 4 e venerdì 5 aprile 2013, alle ore 21.
Gli arrangiamenti musicali, dalla “Sagra della primavera” di Igor Stravinski, sono di François Caffenne.
Produzione COD/Compagnie Olivier Dubois, in coproduzione con Le Centquatre di Parigi.


Una performance tanto “semplice”, quanto intensa, sconvolgente, fisicamente impegnativa. Cos’è un bacio? Il viluppo appassionato della scultura di Rodin o il placido stereotipo hollywoodiano?

Nello spettacolo di Dubois il bacio è un’esaltazione fisica e mentale al tempo stesso, che trascende il semplice bacio per diventare altro - desiderio, comunione, passione, lotta, sforzo atletico -, per abbracciare con quel bacio tutti gli spettatori, che osservano ammutoliti, increduli, imbarazzati o emozionati.

Ma soprattutto, nell’esposizione tutta maschile di un bacio gay, ha una carica sconvolgente e assoluta.

Un’incredibile performance fisica, un gesto artistico, un’azione politica, uno sberleffo ludico, una sensuale provocazione... e poi cos’altro ancora? Come si sente lo spettatore, dopo? E i due danzatori, che hanno percorso un intero spettacolo in bilico sulle loro labbra, come si sentiranno, dopo?

Olivier Dubois
, premio speciale del pubblico dal Syndicat professionnel de la critique nel 2007 per il suo percorso di interprete e per la produzione Pour tout l’or du monde, è stato inserito dal magazine Dance Europe nella lista dei 25 migliori danzatori del mondo.

Ha collaborato a livello internazionale in numerosi teatri e festival, tra cui il Festival di Avignone, L’Opera National del Cairo, il Centro Nazionale di Danza di Parigi, La biennale della danza di Lione. Ha inoltre danzato per molti coreografi e produzioni di fama mondiale fra cui Jan Fabre (L’histoire des larmes, Tannhaüser, Je suis sang), Sasha Waltz (Inside out), Angelin Preljocaj, Christophe Honoré, Nasser Martin-Gousset, Cirque du Soleil - Dragone, Marie Pessemier, Charles Cré-Ange, Dominique Boivin, Karine Saporta, Elio Gervasi, l’Opéra National de Vienne, Andy Degroat, Laura Simi, Damiano Foa.
fonte di Ufficio Stampa Teatri di Vita via http://www.oblo.it/

mercoledì 27 marzo 2013

Lgbt: Oggi è la Giornata Mondiale del Teatro Dario Fo è l'autore del Messaggio Internazionale 2013


Dario Fo è l'autore del Messaggio Internazionale 2013 per leggere il messaggio:
http://www.giornatamondialedelteatro.it/messaggio_internazionale-4.html


La Giornata Mondiale del Teatro è stata creata a Vienna nel 1961 durante il IX Congresso mondiale dell'Istituto Internazionale del Teatro su proposta di Arvi Kivimaa a nome del Centro Finlandese. Dal 27 marzo 1962, la Giornata Mondiale del Teatro è celebrata dai Centri Nazionali dell'I.T.I. che esistono in un centinaio di paesi del mondo.

L'Istituto Internazionale del Teatro è stato creato nel 1948, per iniziativa dell'U.N.E.S.C.O. e di personalità famose nel campo del teatro, ed è la più importante organizzazione internazionale non governativa nel campo delle arti della scena.

L'I.T.I. cerca "di incoraggiare gli scambi internazionali nel campo della conoscenza e della pratica delle Arti della Scena, stimolare la creazione ed allargare la cooperazione tra le persone di teatro,sensibilizzare l'opinione pubblica alla presa in considerazione della creazione artistica nel campo dello sviluppo, approfondire la comprensione reciproca per partecipare al rafforzamento della pace e dell'amicizia tra i popoli, associarsi alla difesa degli ideali e degli scopi definiti dall'U.N.E.S.C.O.".

Le manifestazioni che segnano la Giornata Mondiale del Teatro permettono di concretizzare questi obiettivi.
Ogni anno, una personalità del mondo del teatro, o un'altra figura conosciuta per le sue qualità di cuore e di spirito, è invitata a condividere le proprie riflessioni sul tema del Teatro e della Pace tra i popoli.

Questo, che viene chiamato "il messaggio internazionale", è tradotto in diverse lingue ed è, poi, letto davanti a decine di migliaia di spettatori prima della rappresentazione della sera nei teatri nel mondo intero, stampato nelle centinaia di quotidiani e diffuso da radio e televisione sui cinque continenti. Jean Cocteau fu l'autore del primo messaggio internazionale nel 1962.

Il teatro riunisce e la Giornata Mondiale del Teatro è la celebrazione di questa volontà. È un'opportunità per gli artisti della scena di condividere, con il pubblico, una certa visione della loro arte e il modo con cui quest'arte può contribuire alla comprensione e alla pace tra i popoli.

Alla diffusione del messaggio internazionale vengono ad aggiungersi numerosi avvenimenti, dalla manifestazione quasi intima fino alla grande celebrazione popolare.
Ecco alcuni esempi: lettura del messaggio nei teatri il 27 marzo; festival di teatro internazionale e nazionale il giorno stesso o intorno al 27 marzo; rappresentazioni eccezionali, simposi e tavole rotonde sul teatro; giornata "porte aperte" ed inaugurazione di nuovi teatri; redazione di messaggi nazionali; articoli nella stampa sul teatro e sul messaggio internazionale; trasmissioni di radio e di televisione sul teatro; programmazione eccezionale di opere drammatiche alla radio e alla televisione; giornata di entrata libera o distribuzione gratuita di biglietti di teatro; conferenze di eminenti personalità nazionali; balli popolari, kermesse, feste, sfilate, teatri imbandierati; manifesti speciali, edizione di un francobollo speciale; rappresentazioni e collette in favore degli organismi di beneficenza nel campo del teatro.
fonte http://www.giornatamondialedelteatro.it/

Lgbt USA: Portland al liceo bagno unisex per le persone trans


La direzione di un liceo di Portland, in Oregon, ha creato dei bagni unisex per i transessuali; l’iniziativa è stata presa per andare incontro alle necessità di 10 transessuali, tra studenti e personale.

Il liceo di Portland è stato il primo negli Stati Uniti ad attuare questo provvedimento per semplificare la vita dei transgender; Scott Morrison, 17 anni, nato donna ma ormai identificato come maschio, ha commentato: ‘E’ una grande idea, non devi nemmeno pensarci’.

Stando a quanto scrive il Daily News, per evitare il problema, il ragazzo aveva smesso di bere a scuola: non sapeva se andare nel bagno dei maschi o delle femmine e la questione lo tormentava.
La decisione dell’avanzato liceo arriva a sei anni dall’approvazione dell’Oregon Equality Act, la legge che protegge gay, lesbiche, bisex e trans dalla discriminazione.Bravi.
Fonte: liberoquotidiano.it via http://www.chedonna.it/

Lgbt: Flavio Romani (Arcigay): "Europa lancia la lotta contro l'omofobia" Si è aperta oggi a Parigi una conferenza sui diritti per le persone gay, lesbiche e trans


“Si è aperta oggi a Parigi una conferenza sui diritti per le persone gay, lesbiche e trans in Europa, su iniziativa della Francia e della Commissione europea, e con l'appoggio, fra gli altri, del governo italiano.

All’assise partecipano i rappresentanti di una dozzina di paesi per interrogarsi, insieme agli attivisti lgbt, sulle garanzie e sui diritti che spettano a gay, lesbiche e trans europei e per proporre nuove strategie di contrasto alla violenza e alla discriminazione che andranno ad incidere sia nelle politiche nazionali che internazionali con il coinvolgimento auspicabile delle Nazioni Unite.

Per l’Italia, oltre al Ministro Fornero, partecipa alla conferenza l'UNAR, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, ente con il quale Arcigay ha lavorato proficuamente negli ultimi anni nell’approntamento di progetti di prevenzione alla discriminazione.

Su iniziativa del Ministro Fornero e dell'Unar si è inoltre impostato un lavoro di collaborazione con le associazioni italiane che ha portato alla prima Strategia nazionale LGBT contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.

L’impegno dei paesi coinvolti su questi argomenti è stato rimarcato ieri su “Liberation” dove è comparsa una lettera a firma di Elsa Fornero, ministro italiano del Lavoro e delle politiche sociali, Joëlle Milquet, ministro belga degli Interni e delle Pari Opportunità, e Najat Vallaud-Belkacem, ministro francese per i diritti delle donne nella quale si legge: “il diritto degli omosessuali ad essere loro stessi è uno degli ultimi diritti dell'uomo che la comunità internazionale non è riuscito a proteggere. Nessuno può ignorare che essere omosessuali è un rischio nella maggior parte dei paesi del mondo”.

L’auspicio di Arcigay è che si dia seguito a questo appuntamento anche in Italia, con una conferenza che coinvolga i paesi europei su questi temi, e che le strategie di prevenzione all’omo-transfobia discusse oggi a Parigi siano tradotte al più presto in proposte di legge e iniziative concrete che coinvolgano l’opinione pubblica. L’omo-transfobia è una piaga sociale che necessita urgentemente di risposte politiche, spetta al nuovo parlamento porre fine alla incivile mancanza di diritti e di tutele per le persone LGBT nel nostro paese”. È quanto dichiara Flavio Romani, presidente Arcigay.
fonte http://www.primapaginanews.it Pol

Lgbt: Serie tv su Leonardo da Vinci, a Firenze la prima mondiale all'Odeon il 2 aprile


Si intitola Da Vinci's Demon la fiction prodotta da Fox sulla giovinezza del genio Da Vinci che sarà presentata all'Odeon il 2 aprile

Il genio di Leonardo Da Vinci torna a Firenze grazie alla nuova serie Da Vinci's Demons scritta e diretta da David S. Goyer (Batman Begins, Il Cavaliere Oscuro).

La serie, prodotta da Fox International Channels insieme a Starz e BBC Worldwide, sarà presentata in anteprima mondiale al Cinema Odeon di Firenze il prossimo 2 aprile presenti il regista e il cast artistico, in collaborazione con la Toscana Film Commission.

Ritratto inedito, Da Vinci's Demons sarà trasmesso in anteprima assoluta in Italia dal 22 aprile su Fox (canale 111 di Sky) e dai canali Fox in altri 120 paesi del mondo.
Gli 8 episodi della serie si concentrano sugli anni della giovinezza di Leonardo, brillante artista e inventore, ma anche uomo passionale, sognatore e idealista.

Con talento fuori dal comune, il venticinquenne Da Vinci inizia non solo a vedere il futuro, ma anche a inventarlo.
Nel cast: Tom Riley (Monroe, Bouquet of Barbed Wire) che interpreta il giovane Leonardo, Laura Haddock (Upstairs Downstairs) che, nel ruolo di Lucrezia Donati, è contemporaneamente amante di Leonardo e di Lorenzo de Medici (Elliot Cowan, Alexander, Lost in Austen), Lara Pulver (Sherlock), moglie di Lorenzo e Blake Ritson (Emma, Mansfield Park) nel ruolo del Conte Girolamo Riario.
L'iniziativa ha il patrocinio del comune di Firenze.
fonte http://www.intoscana.it di Elisabetta Vagaggini

martedì 26 marzo 2013

Lgbt USA: Obama su nozze gay: "Ogni americano dovrebbe poter sposare chi ama"


Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama sul suo profilo Twitter ha ribadito la sua posizione sui matrimoni gay "Ogni americano dovrebbe essere in grado di sposare chi ama".

Così il presidente degli Stati Uniti Barack Obama sul suo profilo Twitter ha ribadito la sua posizione sui matrimoni gay.
Proprio questa settimana la Corte Suprema si appresta a discutere sul tema della legalizzazione delle unioni omosessuali: oggi prenderà in considerazione la controversa 'Proposition 8', il provvedimento californiano che vieta le unioni gay.

Mercoledì, invece, i 'nove saggi' discuteranno sul The Defense of Marriage Act, la legge federale che definisce come matrimonio quello tra un uomo e una donna.

La Corte Suprema potrebbe così permettere le unioni su tutto il territorio degli Stati Uniti (oggi solo in nove Stati sono legalizzati). La decisione - che dovrebbe essere comunicata entro giugno - potrebbe essere storica e segnare una vittoria per Obama, che ha posto i diritti degli omosessuali tra i primi punti del suo secondo mandato.

Il tweet dell'inquilino della Casa Bianca non è passato inosservato: in meno di 15 minuti è stato ritwittato quasi 2.500 volte.

L'hashtag usato? "#LoveIsLove", "l'amore è amore".
Ma la battaglia passa anche da Hollywood: Brad Pitt, George Clooney, Matt Damon e molti altri attori tra i quali la cantante pop Lady Gaga hanno fatto sapere di sostenere le unioni tra persone dello stesso sesso.
fonte http://www.today.it/
Lo spot a favore delle nozze gay in America.

Lgbt: Ravenna, cinema e diritti umani: a Roberto Malini il Premio Dan Arevalos


Nella foto di Steed Gamero, da sinistra: Bruno Moroni, delegato della Segreteria Nazionale Arcigay per la Visibilità e il Coming Out e Vicepresidente di Arcigay Frida Byron Ravenna, Roberto Malini con la targa a mosaico del Premio Internazionale Dan Arevalos e Rebecca Covaciu, protagonista del film-documento "La canzone di Rebecca"

RAVENNA - La prima edizione del Premio Internazionale Dan Arevalos - riservato a un'opera antirazzista e dedicato alla memoria dell'artista e attivista per i diritti Lgbt Jean-Michel Arevalos detto Dan - è stato assegnato ieri al regista, poeta e difensore dei diritti umani milanese Roberto Malini, per il film-documento "La canzone di Rebecca".

La cerimonia di premiazione è avvenuta ieri sera, 22 marzo 2013, 17° anniversario della morte di Dan Arevalos, presso il Centro Quake di Ravenna. L'iniziativa è organizzata dal Circolo Frida Byron - Arcigay Ravenna, con il patrocinio dell'UNAR (Ufficio Nazionale Anti-discriminazioni Razziali), della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Ravenna.

Il film, come spiega la motivazione, "è un inno al rispetto del popolo Rom e di tutti gli esseri umani, che mostra come per cogliere a apprezzare la bellezza e il valore della diversità, occorra abbattere il muro dei pregiudizi: in questo il regista è riuscito alla perfezione".

Il film-documento narra la vicenda della giovane artista Rom Rebecca Covaciu, capace di riscattare se stessa e la sua famiglia da miseria ed emarginazione attraverso il dono della pittura. Alcune delle opere della giovane pittrice sono conservate presso musei d'arte moderna in Europa, India e Stati Uniti.

"Questo riconoscimento mi onora," ha commentato Malini ricevendo il mosaico d'autore riservato al vincitore, "perché Dan Arevalos è stato un innovatore e un uomo di diritti umani, scomparso troppo spesso, sempre in anticipo sui tempi.

E' l'attivista che ha indicato già all'inizio degli anni ottanta come arte e cultura rappresentino la via maestra per educare l'opinione pubblica alla tolleranza.

Oggi più che mai è necessario un rinnovamento culturale, che attraverso il rispetto e la valorizzazione delle diversità ponga le basi per il progetto di una civiltà basata sull'uguaglianza".

Il docu-film "La canzone di Rebecca" è sostenuto dall'UNICEF e sarà ospite d'onore al prossimo Festival Internazionale Cinematografico Human Rights Nights (Bologna, 18-21 aprile 2013).

Il Premio Internazionale Dan Arevalos riservato a un'opera in contrasto con l'omofobia è invece andato al cortometraggio "Spell It Out" della londinese Stonewall, che fa parte del più ampio progetto "Education for All" e affronta apertamente l'argomento del bullismo e dell'omofobia in ambito scolastico.
fonte http://www.dazebaonews.it di EveryOne Group Human Rights

Premio "Maria Baiocchi" 2013 per le migliori tesi di laurea LGBT


Il Premio “Maria Baiocchi” per le migliori tesi di laurea e post-laurea in gender studies è arrivato alla sua IX edizione.
Il suo presupposto è che la ricerca sulle identità di genere e sugli orientamenti sessuali costituisca un potenziale innovativo in tutti i campi del sapere e, al tempo stesso, che la ricerca sia un elemento di crescita culturale e civile ad ogni livello.

L’iniziativa del Premio intende censire e raccogliere, ma soprattutto incoraggiare e valorizzare, i lavori LGBT che vengono realizzati negli atenei italiani.

Le classi di concorso e i rispettivi premi:

- 1 premio di € 1.000 per la migliore tesi di laurea di II° livello;
- 1 borsa di studio di € 2.000 per la migliore tesi di master o di dottorato di ricerca.

Possono partecipare giovani studiosi laureatisi sui temi dell’orientamento sessuale gay, lesbico, bi- e trans-sessuale, in campo umanistico (storico, giuridico e sociale), economico, medico e psicologico, e in particolare:

- alla prima classe di concorso (II livello) chi abbia discusso una tesi di laurea specialistica, magistrale o vecchio ordinamento, a partire dall’anno accademico 2010/2011, presso università italiane o presso sedi italiane di università straniere/internazionali con sedi in Italia;

- alla seconda classe di concorso (Ricerca) chi abbia discusso una tesi di master
(I° o II° livello) o dottorato di ricerca, senza limitazioni temporali, presso università italiane o straniere oppure presso sedi italiane di università straniere/internazionali con sedi in Italia.

Non può essere ammesso con la stessa tesi, chi abbia già partecipato alle precedenti edizioni del Premio “Maria Baiocchi”

Le tesi dovranno pervenire alla sede dell’associazione – DGP, Via Costantino 82, 00145 Roma – sia in formato cartaceo (rilegato) in duplice copia, sia in formato digitale (word/pdf) su CD o DVD, entro e non oltre la data del 15 maggio 2013 (fa fede il timbro postale), con l’indicazione sul plico «concorso lgbt studies».

Per conoscere tutta la documentazione necessaria alla partecipazione, scaricare il bando a questo link:
http://www.digayproject.org/Progetti/Premio-Maria-Baiocchi/Il-Bando-2013---IX-edizione/il_bando.php?m=332&l=it

Per informazioni:
06.5134741
premiotesi@digayproject.org
fonte http://www.digayproject.org

Lgbt: «Per salvarmi ho dovuto uccidermi» L'intervista ad Abdellah Taïa scrittore marocchino


L'intervista ad Abdellah Taïa, uno scrittore marocchino che da adolescente ha subito violenze solo perché gay. Ora vive a Parigi e con i suoi libri difende i diritti degli omosessuali musulmani

Da bambino ha scoperto che la società era alla ricerca di qualcuno da sacrificare.
Qualcuno su cui riversare le proprie paure, ossessioni e frustrazioni.
La sorte ha voluto fosse proprio lui quella persona: «E così ho imparato a morire dentro, tutto d'un colpo».

Abdellah Taïa, 39 anni, è uno scrittore marocchino che vive a Parigi.
Dal 2006 è conosciuto per aver dichiarato pubblicamente in Marocco la sua omosessualità.
Essere gay lì è considerato illegale: «Ma non era illegale, quando avevo 12, 13 anni, essere lo strumento sessuale di uomini repressi. Per il quartiere la vergogna era la mia indole, non le violenze che subivo».

Nei suoi libri ha raccontato la difficoltà di essere gay in un paese musulmano, e, nonostante tutte le umiliazioni che ha vissuto, oggi crede che le cose vadano meglio: «Prima della primavera araba ero pessimista, ora sento il dovere di non esserlo più nel rispetto di tutti quelli che combattono per la libertà, il processo di cabiamento è appena iniziato, ma ce la faremo».

Quando ha capito di essere gay?
«Non c'è stato un giorno preciso, l'ho sempre saputo. Alle elementari mi sentivo diverso dalla maggioranza dei bambini maschi, ma non mi pesava. Ho amato in modo innocente alcuni compagni di classe, e so che qualcuno di loro ha ricambiato il mio amore. L'innocenza e la purezza rendeva tutto "normale"».

Quando sono cambiate le cose?

«Verso i 12 anni. Lì ho capito che ero "un certo uomo", rientravo in una categoria diversa da quella dei miei fratelli. Ero diventato l'oggetto del desiderio di alcuni signori del quartiere. Improvvisamente avevo una reputazione, ero "il frocio". C'era chi mi guardava male e chi, di nascosto da tutti, mi voleva possedere. Avevo solo 12 anni».

L'oggetto del desiderio di uomini gay?

«Certo che no, non esiste l'omosessualità in Marocco. Nelle loro testa mi usavano solo per soddisfare alcuni bisgni sessuali. Dall'amore puro delle elementari, improvvisamente è diventato tutto violento. Gli uomini (di qualsiasi età, ndr) potevano prendermi e soddisfare le loro esigenze fisiche. Nel mondo occidentale si chiamerebbe "stuprare"».

Come succedeva
?
«Per esempio un mio vicino di casa di 26 anni quando m'incontrava per la strada mi prendeva per mano e mi portava a casa dei suoi genitori, quando loro non c'erano. Mi faceva sdraiare sul letto e faceva quello che voleva. Poi mi lasciava andare, come se nulla fosse. Tanti uomini facevano così: mi toccavano, volevano che io li toccassi e poi in paese mi offendevano».

Lei come reagiva?

«Lasciavo fare. Nella mia testa mi dicevo: "Questo è il tuo ruolo, Abdellah". Non ero felice, ma allo stesso tempo pensavo che fosse normale che "un frocio" vivesse tutte quelle umiliazioni. Il pensiero della società era chiaro: "Esistono questi uomini perché tu sei così"».

Si sentiva in colpa?
«No, mi sentivo solo profondamente triste».

I suoi genitori sapevano che cosa le stava succedendo?
«Sapevano tutto, ma facevano finta di niente perché la vergogna ero io. Loro preferivano che fossi violentato e deriso piuttosto di ammettere che ero gay e proteggermi».

Che rapporto ha con loro?

«Non sono più arrabbiato. Da adolescente li ho odiati per non avermi aiutato. Oggi so che non avevano gli strumenti per capirmi. Quando la tua religione e il tuo stato ti insegnano che essere uomo e amare un altro uomo è una cosa riprovevole, è normale crescere credendo che sia vero».

Quando quegli uomini hanno smesso di "usarla"?
«Verso i 14, 15 anni».

Perché?
«Perché sono cambiato. A 13 anni ho rischiato di morire per aver toccato un cavo della corrente. Ho preso una forte scossa di elettricità. L'ho fatto apposta. Oggi lo leggo come un tentativo di suicidio. Quando mi sono svegliato era tutto diverso: ho perso la mia spontanneità per diventare l'uomo razionale che sono oggi. Ho perso i sogni e l'amore. Da quell'episodio ho deciso di cambiare per costruire un uomo fatto solo di pensiero».

Che cosa è sucesso dopo quell'espisodio?

«Ho iniziato a dire "no" a quegli uomini, a scappare. Ho smesso di essere un ragazzo gay, sono diventato solo un buon musulmano e un ottimo studente: studiavo, pregavo, studiavo».

Quando ha lasciato il Marocco?

«A 25 anni. Ho scelto Parigi per il cinema che amo sin da bambino. Guardavo i film egiziani con le mie sorelle, erano simbolo di ibertà. Poi a Parigi ho incontrato un editor che ha creduto in me, ha letto i miei racconti brevi e ha deciso di pubblicarmi».

Ha ritrovato se stesso?

«No, l'Abdellah dei sogni e dei sentimenti è ancora attaccato a quel cavo dell'elettricità davanti a casa, in Marocco. Non ho mai più dato il vero me a nessuno, per salvarmi ho dovuto uccidermi».

La scrittura l'ha aiutata?
«Mi aiuta a parlare alla gente. Mi sento fortunatao: molti uomini e donne gay del mio paese vivono ancora nascosti nell'ombra. Io scrivo per loro».

Il suo ultimo progetto?
«Ho appena finito di girare il primo film da regista. Un film tratto dal mio romanzo L'esercito della salvezza (Isbn Edizioni, 11, 48 euro). Abbiamo girato in Marocco, questo è un altro segno che le cose stanno cambiando. Davvero».

In Italia Isbn Edizioni ha pubblicato tre dei suoi romanzi:
L'esercito della salvezza; Uscirò da questo mondo e dal tuo amore; Ho sognato il re
fonte http://www.vanityfair.it di Greta Privitera

lunedì 25 marzo 2013

Lgbt Roma: Al Teatro Spazio Uno "IO, MAI NIENTE CON NESSUNO AVEVO FATTO" di Joele Anastasi il 5-6-7 Aprile


"IO, MAI NIENTE CON NESSUNO AVEVO FATTO"
con Joele Anastasi - Enrico Sortino - Federica Carruba Toscano
5-6-7 Aprile TEATRO SPAZIO UNO
vicolo dei Panieri 3, 00153 Roma (Trastevere)

Con il patrocinio di ROMA CAPITALE, per il suo impegno a favore della sensibilizzazione e dell'informazione su una tematica sociale importante come AIDS, diversità e tolleranza, patrocinato dalla LILA (Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids), GAYCS, ANDOS, ARCI GAY, CIRCOLO MARIO MIELI, DI’GAY PROJECT, GAY CENTER.

Vi aspettiamo per la PRIMA NAZIONALE al Teatro Spazio Uno, Trastevere di Roma il 5-6-7 Aprile; successivamente sarà replicato al teatro del Centro Zo di Catania il 19-20-21 Aprile, a Palermo al teatro Montevergini il 26-27 Aprile.

Vuccirìa teatro ha inoltre indetto una Open Call di opere fotografiche per l'individuazione di alcune opere che comporranno la Mostra "TO BE POSITIVE - LA RISPOSTA POSITIVA AD OGNI DRAMMA UMANO" che sarà allestita nei locali dello spettacolo.

13 le opere selezionate di 7 artisti differenti.

PRENOTA I TUOI POSTI DIRETTAMENTE QUI:
http://www.vucciriateatro.com/#!contact/c1d94

prenotazione GRATUITA
ingresso Euro 9 (+3 di tessera)


SINOSSI:
"Lo abbraccio e gli dico che gli devo dire delle cose molto importanti.
Gli dico che io per lui, pure la femmina avrei fatto ..".

Sicilia. "Io, mai niente con nessuno avevo fatto” è la storia di Giovanni, incarnazione dell’ingenuità e della passione allo stato puro, dell’innocenza che supera tutte le barriere della conoscenza e dell’ignoranza: un pezzo unico di anima che dice tutto quello che pensa, che crede a tutto quello che gli viene detto. Giovanni è la forza e il coraggio di chi non riesce a vedere il mondo se non come uno spartito di note da danzare.
L’istinto alla vita, alla sopravvivenza.
Al di là della malattia. Al di là del male.
L'universo in cui gravitano i tre personaggi di questa pièce è un universo popolare. Uno scenario pieno di brutalità e d'istinto.
Dove nulla è comandato dalla mente ma solo dall'impulso del corpo.
Uomini che sono bestie, che sono angeli, che sono demoni.
La violenza si scontra con l'ingenuità, in un mare di brutalità, dove Rosaria, cugina di Giovanni, è tutto per lui.
Sorella, fidanzata, madre e figlia.
C'è spazio per l'amore, c'è spazio per la rivalsa.
Ma tutto ha un prezzo. Giovanni lo sconterà attraverso gli occhi ambigui e violenti e il corpo pulsante e focoso di Giuseppe, insegnante di danza, unico amore-amante di Giovanni.
"Mi ha detto che ero un frocio di merda, che dovevo morire presto e che a ballare facevo schifo".
fonte http://www.digayproject.org

Lgbt Bologna: Report 2012 MIT - Movimento Identità Transessuale


Possiamo dire che gli sforzi e la fatica hanno prodotto ottimi risultati, tra i più importanti quello di avere quasi azzerato il buco di bilancio che ci trascinavamo da qualche anno.

Cronologicamente il punto di partenza di questo report potrebbe essere la visita a Gennaio della speciale Commissione ONU in Italia per stendere un rapporto sulla violenza alle donne e per l’inaccettabile numero di donne e transessuali uccise nel nostro paese.

La commissione ha ritenuto la questione del genere un elemento comune sia per le donne che per le persone transessuali, questa la ragione per la quale è stato scelto il MIT come realtà rappresentativa nazionale.

A Febbraio, nell’incontro nazionale sulle discriminazioni indetto da UNAR Presidenza del Consiglio dei Ministri Ufficio per la promozione di parità di trattamento (Meeting presentazione del Progetto del Consiglio d’Europa “Contrasto della discriminazione basata sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”.), Il MIT è stato scelto come realtà rappresentativa e portavoce del mondo transessuale. Ha continuato a partecipare ai tavoli ISFOL (ISFOL – Pari Opportunità e contrasto alle discriminazioni) sulla promozione di pari opportunità e lotta alla discriminazione nella formazione.

A tal proposito va sottolineato il prezioso lavoro di relazione, collaborazione e costruzione di rete che ha contribuito a rinsaldare il Coordinamento Trans Sylvia Rivera.
Da questa collaborazione di rete sono scaturite numerose attività e iniziative che hanno portato il Coordinamento e il MIT stesso ad essere riconosciuti come principali interlocutori del mondo transessuale.

Vanno menzionati i diversi convegni organizzati dalle varie realtà del Coordinamento che hanno contribuito a valorizzare ogni singola associazione e i rispettivi percorsi, questo lo riteniamo un risultato politico di ottimo livello. Come pure le buone relazioni instaurate con tutto il mondo GLBT sia quello mainstream che quello più movimentista.

La partecipazione ai vari Pride come protagonisti e non più come ruote di scorta, riteniamo sia un risultato significativo.
Il riconoscimento è arrivato, ci verrebbe da dire “finalmente”, anche dall’ILGA che ha inserito il MIT in diversi incontri, progetti, commissioni creatisi in Italia riguardanti principalmente la lotta alle discriminazioni e alla violenza, citiamo la stesura del Rapporto Italia (Implementazione della Raccomandazione CM/REC (2010)5 del Comitato dei Ministri agli Stati Membri sulle misure volte a combattere la discriminazione fondata su orientamento sessuale e identità di genere).

l’ultima in ordine di tempo è la partecipazione, su invito della Commissione Europea, al seminario di formazione contro i crimini di odio organizzata in Montenegro, Serbia e Albania, al cui tavolo il MIT (insieme a Rete LENFORD uniche realtà invitate) ha partecipato con una sua rappresentante.

Per ragione di spazio, non riportiamo i titoli dei diversi convegni, tutti molto interessanti, a cui il MIT è stato chiamato a partecipare.

Inoltre La casa di accoglienza Trans art.13 come esempio di buona pratica è stata posta all’attenzione dei paesi membri nell’Annual Report 2012 dell’OSCE (p. 52). Special Representative and Co-ordinator for Combating Trafficking in Human Beings:

OSCE-OSR, Combating Trafficking as Modern-Day Slavery: A Matter of Non-Discrimination and Empowerment. 2012 Annual Report of the OSCE Special Representative and Co-ordinator for Combating Trafficking in Human Beings, Vienna, 2012.

Il momento più alto e importante resta il Convegno sui 30 anni della Legge 164 organizzato il 14 Aprile nell’Aula Magna di Santa Cristina a Bologna.
Il MIT che dell’approvazione fu l’artefice ha voluto organizzare un simposio che fosse al contempo bilancio di trenta anni e programma per il futuro.
Al convegno hanno partecipato i responsabili dell’azienda ASL, i rappresentanti delle istituzioni competenti, esperti medici e giuristi, tutte le associazioni con la presenza importante di Don Luigi Ciotti come testimone dell’approvazione nonché come gradito ospite.


A Maggio si è svolta la quinta edizione di Divergenti Festival Internazionale del Cinema Transessuale che ha riscosso un ormai consolidato successo registrando un’alta partecipazione di pubblico.

Il Festival unico nel suo genere in Italia ha stabilito contatti e collaborazioni (alcune formalizzate) con il Festival del Cinema Gay di Torino, con il Queer festival di Palermo, con Queer Cinema di Bari e Some Prefer cacke festival del Cinema Lesbico con il quale si è creato un ottima contiguità.

Il 23 Novembre si è svolto a Bari il congresso ONIG chiamato a rinnovare le cariche ed eleggere il nuovo direttivo al cui interno sono stati eletti Porpora Marcasciano vice presidente e D. Nadalin segretaria, questi riconoscimenti pongono il MIT in una posizione di prestigio innalzandone il profilo culturale scientifico sociale.

Questi i risultati fondamentalmente politici e culturali, ma la vera vittoria è stata ed è quella relativa al benessere delle persone transessuali, a tutte le azioni messe in campo per sostenere, accompagnare e renderle autonome.

Per sostenere queste attività il Mit ha bisogno dell’aiuto di tutti, per sostenerci le donazioni possono essere fatte sul conto IBAN: IT64 Z033 5901 6001 0000 0065 901
o direttamente in sede negli orari di apertura.
MIT Via Polese, 15, 40120 Bologna
segreteria e consultorio Tel e Fax 051 271 666
consulenze e telefono amico Tel 051 271 664

fonte http://www.mit-italia.it/report-m-i-t-2012/

Lgbt: "1.123" Con le persone trans siamo alla strage

Clicca su foto per ingrandire
Negli ultimi 5 anni il numero di omicidi di persone trans è in costante aumento.
Il Trans Murder Monitoring:
http://www.transrespect-transphobia.org/en/tvt-project/tmm-results/march-2013.htm
nell’aggiornamento di marzo, rivela che sono 1.123 le persone trans uccise in 57 paesi: 148 casi nel 2008, 217 nel 2009, 229 nel 2010, 262 nel 2011 e 267 nel 2012.

Questi casi sono solo quelli trovati su internet e attraverso la cooperazione con le organizzazioni LGBT.
Nella maggior parte dei paesi, i dati relativi ai trans uccisi, non sono sistematicamente prodotti e non è possibile stimare il numero degli episodi non denunciati.

I delitti hanno riguardato tutte le regioni del globo.
I più alti numeri sono stati registrati in paesi con forti movimenti trans che fanno monitoraggio costante: Brasile (452), Messico (106), Colombia (65), Stati Uniti (69), Turchia (30), Filippine (28).

L’aumento degli episodi suggerisce sia che la ricerca ha migliorato i suoi metodi di controllo, sia che la maggiore visibilità delle tematiche trans sulla scena pubblica ha portato ad una migliore comunicazione dei casi.

Ancora una volta i dati allarmanti dimostrano l’urgente bisogno di reagire alla violenza contro le persone trans che ha portato gli attivisti internazionali a coniare il termine “transcide” per riferirsi al livello elevato di violenza letale che su scala globale colpisce i trans.
fonte http://www.west-info.eu/it di Ivano Abbadessa

Lgbt USA: Starbucks “caccia” chi non vuole i matrimoni gay


Scambio di opinioni tra un azionista e il CEO della catena di caffetterie più famose del mondo

“Se non ti sta bene prendi le tue azioni e vattene”.
Così avrebbe intimato Howard Schultz, amministratore delegato di Starbucks, a un azionista del gruppo che aveva criticato la scelta del brand di schierarsi a favore dei matrimoni tra persone delle stesso sesso.

GUADAGNI DELUDENTI? COLPA DEI GAY
Lo scambio di battute è avvenuto a Seattle, durante l’annuale incontro degli azionisti del colosso delle caffetterie: l’azionista Tom Strobhar ha preso la parola, sostenendo che la campagna a favore dei matrimoni gay aveva portato a un boicottaggio da parte delle associazioni contrarie e che il valore dell’azienda ne avrebbe risentito: “Nel primo quadrimestre dopo l’annuncio del boicottaggio – ha detto Strobhar – Le nostre vendite e e nostri guadagni sono state, per dir così, piuttosto deludenti”.

“INVESTI I TUOI SOLDI ALTROVE”
La risposta di Schultz è stata molto franca: il fatto che Starbucks appoggiasse i matrimoni gay non era una trovata per fare soldi, ha spiegato, ma un’affermazione del diritto di uguaglianza. “Con tutto il rispetto – ha concluso Schultz – Se lei crede di poter ottenere un guadagno maggiore del 38 percento che ha ottenuto lo scorso anno, questo è un paese libero.
Può vendere le sue azioni di Starbucks e comprare quelle di un’altra compagnia”.

ABBRACCIARE LA DIVERSITÀ
All’inizio del 2012 l’azienda aveva appoggiato la decisione dello stato di Washington di proporre un disegno di legge per legalizzare i matrimoni tra persone delle stesso sesso e aveva diffuso un comunicato con cul Starbucks si di diceva “profondamente entusiasta di poter abbracciare la diversità”. La proposta è poi diventata legge lo scorso dicembre.

TROPPO LIBERAL?
Che tra Schultz e Strobhar non corresse buon sangue non è una novità: l’azionista, fervente anti-abortista e contrario alla causa delle unioni omosessuali aveva già chiesto a Schultz di smettere di appoggiare iniziative così “liberali”, perché coniderate “nocive” per gli affari dell’azienda.
fonte http://www.giornalettismo.com/di Valentina Spotti

Lgbt: Sdegno nel Regno Unito per la morte di una maestra transessuale vessata dalla stampa


In una email inviata a una sua amica Lucy Meadows scrisse:
“So che la stampa offre denaro ai genitori per scattarmi una foto”.

In molti chiedono il licenziamento del giornalista che ha scritto un pezzo ignobile su di lei.


Lucy Meadows, maestra elementare del Regno Unito, è stata trovata morta nei giorni scorsi nella sua casa di Accrington, nel Lancashire, dopo essere stata al centro dell’interesse della stampa sensazionalistica per diversi mesi.
La polizia ha spiegato che al momento non ci sono “circostanze sospette” intorno alla morte di Lucy Meadows, e, sebbene i risultati dell’autopsia non siano stati resi pubblici, tutti ritengono che la maestra si sia uccisa.

Lucy da tre mesi aveva iniziato la sua nuova vita da donna.
Prima si chiamava Nathan Upton.
I genitori dei bambini che frequentano la scuola Maria Maddalena di Accrington (in foto) hanno ricevuto una lettera che diceva:
Il signor Upton ha recentemente affrontato dei cambiamenti significativi nella sua vita e inizierà un percorso di transizione per diventare donna.

Nessun problema per i bambini che fin da subito l’hanno chiamata “signorina Meadows”.
La notizia però è arrivata alla stampa sensazionalista e così Lucy è finita sotto i riflettori della macchina del fango, in cui sguazza la stampa di tutto il mondo, non solo quella italiana.

Tutti i giorni era perseguitata dai paparazzi
che si appostavano lungo il tragitto che compiva da casa a scuola.

Sul Daily Mail il giornalista Richard Littlejohn ha scritto un pezzo in cui affermava che la donna aveva scelto
"non solo il corpo sbagliato, ma è anche il lavoro sbagliato per lei."


In una email inviata da Lucy a una sua amica, la maestra aveva confidato:
So che la stampa offre denaro ai genitori per scattarmi una foto.

La situazione insostenibile ha spinto Helen Belcher, direttrice di TransMediaWatch – ente che monitora la stampa sul tema della transessualità – ha protestare ufficialmente presso l’Ufficio Reclami della stampa:
Meadows ha subito molestie enormi da parte della stampa nel periodo in cui era più vulnerabile, lo scorso Natale.
Tale livello di attenzione mediatica non ha certo aiutato il suo stato mentale.


Migliaia di firme contro il Daily Mail

Quanto accaduto a Lucy Meadows ha scosso tutti e trentacinquemila gli abitanti di Accrington che in questo fine settimana hanno raccolto migliaia di firme in una petizione diretta al Daily Mail chiedendo il licenziamento del giornalista Richard Littlejohn come anche pretendendo le scuse ufficiali per la persecuzione messa in atto.
Inoltre hanno organizzato per domani un sit in dinanzi alla sede locale del giornale.

Per ora il Daily Mail si è schierato dalla parte di Littlejohn e ha fatto sapere tramite un portavoce che:
È disdicevole che questa tragica morte debba essere ora il tema centrale di una serie di lamentele su Twitter organizzate da alcuni individui specifici che hanno degli interessi economici in tutto questo.

fonte http://www.queerblog.it Scritto da: Roberto Russo /Foto | Google