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giovedì 9 giugno 2011
Lgbt : PD servono leggi a tutela di gay, lesbiche, bisex e trans
"C'è una dato di fondo che anima le iniziative come l'Europride ed è la lotta contro la discriminazione e l'intolleranza: per questo il tema del contrasto all'omofobia rientra a pieno titolo nel campo dei diritti umani".
Con queste parole Pietro Marcenaro, presidente della Commissione diritti umani del Senato, ha introdotto l'audizione dei rappresentanti del comitato organizzatore dell'Europride 2011, ieri Roma.
"Tutte le costituzioni democratiche, compresa quella italiana - ha aggiunto Marcenaro - prevedono che, in determinate circostanze e sotto precise garanzie, anche della libertà, che pure è evidentemente un bene fondamentale, si possa essere privati: ma non esistono costituzioni o leggi che ammettano o legittimino la privazione della dignità di una persona. È la tutela della dignità delle persone il cuore della lotta contro l'omofobia".
Marcenaro ha concluso ricordando come in Italia "l'affermazione dei diritti delle persone omosessuali e transessuali sia oggetto di una dialettica politica esplicita: questa situazione non può però continuare a privare tante persone di una legislazione adeguata in materia, in linea con gli standard degli altri paesi europei".
fonte www.rosarossaonline.org
Lgbt Sabato 11 giugno 2011: Amnesty International all’Europride Roma
In più di 80 paesi del mondo l’omosessualità è considerata un crimine; in otto di questi (Afghanistan, Arabia Saudita, Iran, Mauritania, Qatar, Sudan, Yemen e negli stati della federazione della Nigeria che applicano la sharia) i rapporti fra persone dello stesso sesso sono puniti con la pena di morte e in molte professioni l’omosessualità è ancora un tabù.
In molti stati europei, tra cui Russia, Lituania, Serbia, Lettonia, Slovacchia, Ungheria, Bulgaria e Moldova, alle persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender (Lgbt) viene negato il diritto alla libertà di espressione, di riunione e di manifestazione in pubblico. Troppo spesso i Pride sono stati vietati o i partecipanti non sono stati adeguatamente protetti da interruzioni violente di gruppi omofobi. Le autorità locali favoriscono un clima di intolleranza e paura contro le comunità Lgbt, che vengono discriminate sia nel diritto sia nella prassi.
Diversi governi europei, inoltre, continuano a osteggiare l’adozione di una direttiva europea antidiscriminazione che permetterebbe alle Lgbt di godere degli stessi diritti umani riconosciuti a ogni persona, senza rischio di subire violazioni e discriminazioni da parte delle autorità statali o di altri soggetti.
In Italia, negli ultimi anni si sono ripetuti attacchi omofobi mentre commenti dispregiativi e discriminatori formulati da esponenti politici e istituzionali nei confronti delle minoranze e delle persone Lgbt continuano ad alimentare un clima di crescente intolleranza.
A causa di una lacuna nella legislazione penale antidiscriminazione, che non contempla l’omofobia e la transfobia tra le possibili cause di discriminazione, le vittime di reati di natura discriminatoria basati sull’orientamento sessuale e l’identità di genere non hanno la stessa tutela delle vittime di reati motivati da altre tipologie di discriminazione (come quelle basate per esempio sull’appartenenza etnica, la nazionalità o la religione).
Nel 2010 le autorità di polizia hanno ritenuto opportuno istituire un osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori, per semplificare e incoraggiare la presentazione di denunce da parte delle vittime. Amnesty International chiede all’Italia di colmare al più presto la lacuna legislativa e di agire per prevenire tutte le discriminazioni.
Amnesty International ritiene che non siano ammissibili eccezioni all’universalità della protezione dei diritti e che tutti i diritti umani sono interconnessi; appoggia e partecipa ai Pride locali, nazionali e internazionali al fianco alle associazioni Lgbt e altre organizzazioni non governative, per sostenere e promuovere i diritti alla libertà di espressione e di riunione delle persone Lgbt e per ribadire il proprio impegno contro ogni forma di discriminazione a causa dell’orientamento sessuale e/o dell’identità di genere.
Per dire no a ogni forma di discriminazione a causa dell’orientamento sessuale sessuale e/o dell’identità di genere, la Sezione italiana di Amnesty International parteciperà all’Europride 2011 che si terrà sabato 11 giugno a Roma.
“Liberi ed eguali in dignità e diritti” è il messaggio che il corteo porterà, declinato in tanti slogan diversi, stampati su centinaia di cartelli a forma di fumetto.
fonte www.improntalaquila.org
Lgbt: La Vienna gay, ora o mai più!
La capitale austriaca mette a disposizione dei turisti, oltre alla sua arte, archiettura, musica e cucina, anche una vivace vita lgbt. Per non parlare dei grandi eventi come il LifeBall e molto altro
Vienna è una delle città più particolari d'Europa. Grazie all'impressionante architettura imperiale, ineguagliabili attrazioni musicali e culturali, la cucina unica, e sprazzi di verde nel cuore della città, la capitale austriaca non smette mai di incantare i suoi visitatori.
Oltre 100 musei e circa 180 fra palazzi e case signorili conferiscono a Vienna un appeal particolare. E oltre a tutto questo ci sono anche tanti spazi dedicati all'archiettura moderna e al design.
Vienna ha una fiorente vita lgbt. La città ha qualcosa per tutti i gusti: dai café, ai cocktail bar, dai restauranti lesbo ai punti di ritrovo leather, dalle disco ai club e alle saune. Per non parlare dei La città è molto più gay-friendly di quello che si possa immaginare.
Per secoli l'arte e la politica in Austria sono state influenzate dall'omosessualità. Dal 1 gennaio 2010 le coppie dello stesso sesso possono registrare ufficialmente la loro partnership nel Comune di Vienna con una cerimonia celebrata in una delle location più amate della città.
Vienna sta cambiando più velecemente di molte altre città. Assicurati di non perderla. Visita Vienna, ora o mai più!
Per maggiori informazioni sulla vita lgbt visita:
http://www.wien.info/it/vienna-for/gay-lesbian
fonte /www.gay.it/
lunedì 6 giugno 2011
Lgbt: Salerno e la rappresentazione dei/lle trans, oggi 6 Giugno 2011
Oggi 06 Giugno, Arcigay Salerno presenta, durante la convegno dell O.N.I.G, Questio, indagine sul vissuto e sulle rappresentazioni degli operatori che lavorano con persone transessuali/transgender:
Gli ultimi anni hanno visto la ribalta della “questione transessuale” troppo spesso affrontata con superficialità dai media come dalla società civile nel complesso.
Stereotipi, pregiudizi, luoghi comuni, hanno determinato una percezione talvolta distorta della condizione transessuale/trans gender con ripercussioni sul benessere psicologico e psico-fisico di quanti vivono questa condizione.
Nel tempo, in ogni caso, sono sorti nel nostro Paese numerosi centri di eccellenza per la presa in carico di questi utenti, con l’ausilio di professionisti e figure specializzate, specie nel campo medico e della salute mentale.
Nonostante siano passati quasi trent’anni dall’approvazione della legge 164 che regolamente il percorso di transizione, però, molti ancora sono gli aspetti sconosciuti di questa condizione e molte sono le categorie di operatori che, pur rientrando a vario titolo nel percorso e nell’esperienza di vita di questi soggetti, sono assolutamente impreparati ad accogliere le istanze di chi vive la condizione di transessualità/transgenderismo.
Si pensi, ad esempio, al personale infermieristico come agli operatori sociali, ai medici di base come alle forse dell’ordine o al personale della scuola. Tutte categorie professionali che, nel caso della condizione transessuale/trans gender, possono diventare facilmente “first responders” rispetto ad emergenze e/o situazioni di marginalità.
Il dilagare poi di atteggiamenti sociali e culturali di omofobia e trans fobia, si aggiunge, quale ulteriore fattore di rischio, ai già numerosi aspetti traumatici e stresso geni cui le persone transesssuali/trans gender possono andare incontro nella loro esperienza di vita come del percorso di transizione.
Per queste ragioni, si ritengono opportuni e urgenti, interventi che mirino alla formazione e al supporto, degli operatori che prima di altri possono entrare in contatto con persone transessuali/trans gender e svolgere un ruolo di prima accoglienza e orientamento.
Tali interventi dovrebbero mirare non solo alla trasmissione di conoscenze e di approfondimenti sulla condizione in quanto tale, ma anche ad un percorso psicologico di scoperta dei propri vissuti e delle proprie rappresentazioni rispetto a questa condizione.
Elementi di trans fobia interiorizzata, di pregiudizi e stereotipi inconsapevoli, di personali limiti nell’affrontare talune problematiche, sono infatti tutti fattori di criticità che possono rendere difficile il lavoro con persone transessuali/trans gender mettendo in difficoltà non solo gli utenti ma anche gli stessi operatori, costretti tra la necessità di adempiere ad un proprio dovere e la difficoltà a portarlo a termine in maniera adeguata.
Il benessere di chi opera, il rispetto per il lavoro e la dignità di chi lo compie, la necessità di fornire strumenti e conoscenze sempre più adeguati e l’urgenza di tutelare il benessere delle persone transessuali/trans gender dovrebbe essere l’obiettivo generale di azioni integrate di sostegno all’interno di un ambito di intervento così complesso e delicato.
h. 9-16.30 – Sala Convegni CESV-SPES (Via Liberiana 17, Roma) – Osservatorio Nazionale sull’Identità di Genere: CONVEGNO NAZIONALE
fonte www.arcigay.it
Lgbt USA: Obama lancia il sito ufficiale dei diritti gay
In occasione del mese lgbt americano, il presidente Obama lancia un microsito ufficiale che elenca i passi in avanti fatti e da fare dell'amministrazione americana verso la comunità lgbt
La Casa Bianca ha lanciato un microsito per mettere in evidenza i passi in avanti intrapresi dal Presidente Obama nei confronti della comunità lgbt.
L'iniziativa rientra nell'ambito del mese dedicato al mese della storia lgbt e servirà oltre ad elencare i passi fatti, quelli da fare per avvicinare gay e lesbiche americani ad una piena uguaglianza come chiedono.
"Ti chiediamo di fare il passaparola sull'esistenza di questo sito ai tuoi amici, la tua famiglia, e la tua comunità di lavoro", dice la pagina che invita ad iscriversi alla newsletter.
fonte www.gay.it
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Il movimento lgbt: “Cari neosindaci, ora confrontiamoci sui diritti”.
A Roma l’Europride 2011: dodici giorni all’insegna di socialità e politica
Cari Piero, Luigi, Giuliano, Virginio e Gianni,
Queste ultime elezioni amministrative, in particolare la grande partecipazione e attenzione dei media e dei cittadini, dimostrano come i ruoli dei Sindaci delle grandi e piccole città italiane sia fondamentale per rinnovare la politica e affrontare le grandi sfide che ci pone l’essere uno dei paesi fondatori dell’Unione europea.
Già nel ’93 quello che venne definito “il Movimento dei Sindaci”, rappresentò la voglia e il bisogno di cambiamento nel nostro Paese. Un desiderio di cambiamento che l’incrudirsi successivo dello scontro sul piano nazionale, fece scivolare fuori dall’agenda delle priorità del Paese. Ci troviamo oggi davanti a un’Italia che fin troppo spesso si pone come fanalino di coda nella trasformazione in atto nella società europea. A partire dai diritti di cittadinanza di tutti. E della comunità LGBT in particolare.
Questo arretramento della società e della politica italiana può e deve essere affrontato proprio a partire da voi, dai sindaci delle grandi città italiane. Da Roma dove si svolge, anche grazie alla collaborazione con la Giunta, l’Europride 2011. Da Napoli, Milano, Torino e Bologna che rappresentano oggi una novità politica e culturale che innesca nuove speranze e nuove aspettative. A partire propria da una società fondata sui diritti di tutti i cittadini.
Cari Sindaci, vi invitiamo a confrontarvi con noi. A incontrarci e ad ascoltarci come noi ascolteremo voi. Qui, durante i giorni dell’Europride. Il più grande e importante evento del movimento LGBT europeo. Davanti a cittadini italiani e di tutto il continente che stanno guardando come attuerete le politiche di rinnovamento che sono oggi al centro del dibattito politico non solo nazionale.
Questo è l’anno del centocinquantesimo anniversario dell’Unità di Italia. Facciamo in modo, insieme, che sia il primo di un percorso di unità reale di cittadini, di popolo. Uguali diritti, uguali tutele.
Il nostro non è un invito rituale. Il nostro è un appello affinché questa volta non sia un’altra occasione persa.
Il comitato organizzativo dell'Europride 2011
Europride 2011. Ripudio della guerra, diritti, cultura, spettacoli: dodici giorni all’insegna di socialità e politica.
Ripudio della guerra, diritti, cultura, spettacoli, socialità: saranno questi gli ingredienti principali di dodici giorni di Europride 2011, dall’1 al 12 giugno nei giardini di Piazza Vittorio, a Roma, e in diversi altri luoghi della città (Università Sapienza, Auditorium, Teatro Eliseo e locali vari), raccontati oggi nel corso della conferenza stampa di presentazione della manifestazione.
Rita De Santis, componente del Comitato organizzatore e presidente di Agedo, associazione di genitori di omosessuali, ha rammentato che “i nostri figli e le nostre figlie sono trattati come cittadini di serie B, privati di diritti fondamentali che i partiti non hanno nella propria agenda politica”. La presidente di Agedo ha anche voluto ricordare l’omicidio di David Kato, attivista ugandese al quale l’associazione dedicherà un’iniziativa il 9 giugno, dal titolo “Il coraggio di r-esistere”, a cui parteciperanno genitori provenienti dall’Uganda e da vari paesi europei come Polonia, Francia e Turchia.
Gianfranco Goretti, di Famiglie Arcobaleno, l’associazione di genitori gay e lesbiche è partito dal proprio vissuto: “Io e il mio compagno abbiamo due figli, come centinaia di altre coppie italiane ed europee, ma viviamo una deprimente precarietà, privati dei diritti riconosciuti alle famiglie etero. Lo stesso vale per i nostri figli, ai quali viene negato il diritto al riconoscimento dell’affettività”.
Porpora Marcasciano, presidente dello storico MIT e componente del Comitato, esprime le rivendicazioni dei transessuali: “Chiediamo interventi di legge che permettano alla persona transessuale di costruire la propria identità e di essere riconosciuta anagraficamente sulla base del genere scelto, senza effettuare una operazione di riattribuzione sessuale. Chiediamo inoltre che chi vuol percorrere l’intero processo di trasformazione sia assistita dal sistema sanitario senza l’iter complesso e umiliante di una diagnosi di disturbo patologico”.
Diego Longobardi, art director dell’evento, ha infine spiegato l’articolazione della manifestazione dentro e fuori il Pride Park di Piazza Vittorio, inaugurato mercoledì alle 21 da Claudia Gerini, madrina dell’evento: dodici giorni di spettacoli, dibattiti, musica e socializzazione. Nel nutrito calendario di appuntamenti, la CGIL che incontra i sindacati europei per discutere di discriminazioni sul lavoro fino, all’estremo opposto, ai manager gay di tutta Europa che propongono nuove idee per la gestione della diversità in azienda.
L’orgoglio gay poi, non dimentica le sue lotte laiche di sempre nei dibattiti su diritti, sulla genitorialità gay, sulle unioni civili, la salute. C’è ampio spazio per la tradizione arcobaleno con i classici spettacoli di drag queen fino alle novità dello sport con calcetto, nuoto, basket e beach volley.
Parteciperanno agli aventi nomi della cultura e dello spettacolo come, tra gli altri, Ivan Cotroneo, Mario Fortunato, Vladimir Luxuria, Fabio Canino. E’ compiaciuto lo sguardo di Europride ai piaceri con, per esempio, nella mostra Gaytech, l’amore al tempo dell’IPod, e nel workshop su feticismo, dominazione e giochi di ruolo. Radio Deejay e Radio Deegay seguiranno ogni giorno la manifestazione.
L’11 giugno, dalle 16.30, gran finale con la parata dell’orgoglio gay europeo con 40 carri che sfileranno da Piazza Esedra al Circo Massimo.
fonte espresso.repubblica.it via www.europrideroma.com
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Lgbt: Madrina d'eccezione per l'Europride: Lady Gaga sarà a Roma
Chiuderà la manifestazione, sabato 11 giugno.
Determinante l'intervento dell'ambasciatore americano in Italia, David Thorne, che ha scritto una lettera alla popstar.
Il presidente di Arcigay, Paolo Patanè: "Una sfida contro il tentativo di renderci invisibili".
Testimonial d'eccezione per l'Europride di Roma, in programma sabato 11 giugno: a difendere i diritti civili scenderà, anzi, salirà sul palco nientemeno che Lady Gaga, che alle 21 si esibirà "on stage" al Circo Massimo.
Decisivo per avere la popstar alla manifestazione l'intervento dell'ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, Daviod Thorne, che su richiesta dell'Arcigay ha inviato una lettera alla cantante chiedendole di chiudere l'evento.
"E' un'ulteriore conferma del suo sostegno alla causa della comunità Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender)", afferma il comitato Europride in una nota. "Lady Gaga è da sempre impegnata per i diritti gay e ci auguriamo che possa essere d'esempio per molti altri artisti anche in Italia", ha detto il portavoce del Gay Center Fabrizio Marrazzo.
fonte www.tg1.rai.it
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