sabato 14 agosto 2010

Lgbt, Hong Kong peggio di Pechino: negata l’autorizzazione per il matrimonio a una giovane transessuale

Scene di un matrimonio cinese (Credits: La Presse)

Olanda, Belgio, Spagna, Gran Bretagna, e, negli Stati Uniti, Massachusetts, Connecticut, Vermont, New Hampshire, Iowa e Distretto di Columbia. Sono questi gli Stati in cui sono state recentemente riconosciute le unioni omosessuali. Nessuno in Asia, dove le coppie dello stesso sesso continuano ad essere considerate un tabù. Ecco perché il caso dell’anno, a Hong Kong, è proprio l’annullamento del matrimonio tra una transessuale e il suo fidanzato. Un’unione che in Europa, negli Stati Uniti e addirittura nella Repubblica popolare è consentita.

Le autorità dell’ex-colonia britannica hanno negato alla giovane ‘W’ il diritto di convolare a nozze con il fidanzato perché il certificato di nascita presentato dalla giovane continua a classificarla come un uomo. L’avvocato Mike Vidler sostiene che alla sua assistita siano stati negati i diritti che vengono invece riconosciuti a tutte le altre donne di Hong Kong. Ma la legge locale impedisce qualunque tipo di modifica al certificato di nascita, quindi il matrimonio è stato bloccato onde evitare che fosse prima celebrato e poi annullato perché illegale.

Questo caso è destinato a fare storia in un Paese, anzi, in una regione, in cui i matrimoni omosessuali sono vietati e le operazioni chirurgiche per cambiare sesso no. Mentre nella Repubblica popolare, o, per meglio dire, nel resto del Paese, i transessuali che hanno cambiato sesso possono felicemente sposarsi. ‘W’ è diventata una donna al 100% solo qualche anno fa, ma ha raccontato alla stampa locale di essersi sempre sentita tale, sin da bambina.

E se Hong Kong vuole continuare a presentarsi al mondo come un’enclave modello per modernità e sviluppo, non può essere più indietro del resto della Cina sul piano di alcuni diritti civili. Ecco perché ‘W’ vuole insistere e trovare un modo per sposarsi nella sua città. Del resto, è stato il governo di Hong Kong a rilasciarle una carta d’identità ‘femminile’ dopo l’ultima operazione. Quindi, se il documento di identificazione personale è stato cambiato, perché il certificato di nascita non può essere modificato?

Articolo scritto per Panorama da Claudia Astarita, 30 anni, lavora da quattro come ricercatrice presso il Centro di Studi Asiatici della prestigiosa Hong Kong University. È sposata con un diplomatico italiano in Cina.
fonte blog.panorama.it di claudia astarita

Cinema Festival Lgbt, Venezia a secco di film gay ma il Queer Lion ci sarà


Solo un pugno di titoli glbt al Lido, soprattutto documentari: "Capo Dio Monte" di Corsicato e "Lisetta Carmi" di Segre. Paolo Giordano: "Nel film tratto dal mio romanzo ci sarà il gay Denis"

Sulla scia della cinepenuria glbt riscontrata sulla Croisette quest’anno, sarà molto poco queer la 67esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia in programma al Lido dal primo all’undici settembre. Si punterà soprattutto su titoli americani a maggioranza etero – ben 5 in concorso: Aronofsky, Coppola, Gallo, Reichardt, Schnabel – e sul poker tricolore formato da Celestini, Costanzo, Martone e Mazzacurati.

Sulla carta, in selezione ufficiale, solo un pugno di titoli si preannunciano d’interesse omosex: in concorso, oltre al thriller criptolesbo “Black Swan” di Aronofsky che inaugurerà il festival e di cui abbiamo già parlato, c’è da segnalare unicamente un personaggio secondario gay nell’attesa trasposizione cinematografica del bestseller di Paolo Giordano “La solitudine dei numeri primi” diretta da Saverio Costanzo, che uscirà nelle sale il dieci settembre, in contemporanea con Venezia.

“Non mancherà nessuno dei personaggi del romanzo” ci spiega Giordano, in partenza per una vacanza islandese. “Ci sarà anche Denis (l’amico gay del protagonista Mattia innamorato di lui, n.d.r.), e avrà pressappoco lo stesso spessore che ha nel romanzo. Non sarà interpretato da Filippo Timi ma da un altro attore di cui, onestamente, non ricordo il nome. Non posso dire altro perché la produzione, in questo senso, ha imposto uno stretto riserbo. Il mio prossimo romanzo? Uscirà probabilmente nel 2012, sono molto indietro. Sarò a Venezia per seguire il film ma avrò un ruolo piuttosto defilato”.

Il nuovo film di Ozon in concorso, “Potiche”, non è gay e racconta della moglie di un ricco industriale despota che viene sequestrato dai suoi operai esasperati dai suoi trattamenti meschini. Lei prenderà in mano l’azienda conquistando la loro fiducia. I protagonisti sono le superstar francesi Catherine Deneuve e Gérard Depardieu.

Nelle sezioni laterali, spicca alle Giornate degli Autori il documentario di Pappi Corsicato “Capo Dio Monte” dedicato al poliedrico artista gay Luigi Ontani, pittore, scultore e fotografo, esponente dell’azionismo declinato verso il kitsch, celebre soprattutto negli anni Settanta per le sue performances trasgressive in cui realizzò bizzarri quadri viventi reinterpretando con un’ottica camp vari personaggi storici e mitologici, da San Sebastiano a Leda, da Dante a Bacco.

In "Narciso", forse la sua opera più nota, si autoritrae completamente nudo con un tulipano infilato nel retto. Il titolo “Capo Dio Monte” deriva dal nome della mostra a lui dedicata allestita l’anno scorso nel museo napoletano di Capodimonte. Sempre in questa sezione, Daniele Segre presenterà il doc “Lisetta Carmi. Un’anima in cammino” dedicata alla fotografa genovese dei trans tanto amata da Fabrizio De Andrè.

Il cortometraggio gay “Sposerò Nichi Vendola”, firmato da Andrea Costantino, verrà invece presentato in “Controcampo italiano”. Si preannuncia bisex il tedesco "Drei" ("Tre") di Tom Tykwer, film ‘tragicomico’ su una coppia di quarantenni berlinesi che si innamora dello stesso uomo.

Nonostante la cinepenuria glbt, il premio Queer Lion ci sarà: “Il panorama del cinema queer del 2010 non è all’altezza dei grandi festival e offre poco, al contrario delle due precedenti annate ricchissime di titoli” conferma l’organizzatore Daniel Casagrande. “La tendenza era già stata tracciata da Cannes, tradizionalmente ricco di titoli glbt. Di solito le situazioni difficili come crisi economica, censura e omofobia sono elementi che nutrono ed alimentano la creatività.

Evidentemente le ragioni di quest’anno sono da rintracciarsi in un intreccio di sfortunate combinazioni, confermate anche dalle scelte delle sezioni autonome della 25esima Settimana della Critica e delle settime Giornate degli Autori.

Comunque non capiterà come nel 2007 in cui chi ci raccomandò alcuni titoli da far visionare alla giuria davvero li considerava di ‘interesse queer’, evidentemente travisando un po’ gli stilemi che identificano opere a tematica o di interesse glbt o queer, ma assolutamente in totale buona fede.

Quest’anno, come già successo nel 2008 e nel 2009, parteciperanno al Queer Lion Award solo film che realmente hanno le caratteristiche per concorrere all’assegnazione del premio”.
fonte gay.it di Roberto Schinardi

Film da rivedere "Serendipity" Quando L'amore e' magia


Commedia romantica e scherzosa per chi crede che il destino sia più forte di qualsiasi cosa...

Sarah e Jonathan si incontrano a New York poco prima di Natale, si guardano negli occhi e scocca il classico colpo di fulmine. Ma nè lui nè lei sono liberi: i due, dopo aver passato la serata insieme, decidono allora di affidare al destino il loro prossimo incontro.

Lei scrive il proprio recapito su un vecchio libro che andrà a rivendere sulle bancarelle il giorno dopo, lui su una banconota: si guardano un'ultima volta e si separano. Passano dieci anni, entrambi stanno per sposarsi, ma Jonathan riceve in regalo dalla promessa sposa proprio quel libro che riporta un numero di telefono...

Serendipity in inglese significa "trovare una cosa senza cercarla": il fatto che i due si ritrovino dopo dieci anni senza apparentemente essersi cercati ci fa arrivare alla conclusione che probabilmente gli Stati Uniti in realtà sono grandi come Cinisello Balsamo.

Ironie a parte, il film in realtà non vuole vendersi per niente di più di ciò che è, e quindi una commedia romantica e scherzosa sul potere del destino e dell'amore. Una New York da cartolina e un'atmosfera patinata fanno da sfondo ai due romantici Kate Beckinsale e John Cusak.
fonte mymovies.it

venerdì 13 agosto 2010

Premio Personaggi Lgbt friendly dell'Anno, Margherita Hack: "Il sesso è naturale, la vita dei preti no"


Margherita Hack, 88 anni, astrofisica di fama mondiale, è una delle menti più brillanti del nostro Paese. Laica, atea, si è sempre battuta ed espressa, anche in maniera molto determinata, a favore della laicità dello Stato e contro le posizioni della Chiesa che definisce "un'istituzione reazionaria".

E' stata più volte candidata (ed eletta) a parlamento, è presidente onorario dell'Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti e socia onoraria dell'associazione Libera Uscita che lotta contro la depenalizzazione dell'eutanasia. Autrice di diversi saggi, il suo ultimo lavoro si intitola, non a caso, "Libera Scienza in Libero Stato", edito da Rizzoli.

Per il suo impegno culturale e politico a favore della laicità e per le sue posizioni, più volte espresse, a favore dei diritti delle persone lgbt (è stata anche madrina del Bologna Pride 2008), Gay.it l'ha scelta come Personaggio Gay dell'anno per il 2010. Il premio le verrà consegnato a Torre del Lago e prima della cerimonia, abbiamo voluto intervistarla.

Cominciamo dalla cronaca. Lei difende strenuamente la laicità dello stato e in più occasioni ha espresso posizioni, anche sulle questioni legate al mondo gay, contrarie a quelle della Chiesa. Che idea s'è fatta dell'ultimo "scandalo", quello nato dall'inchiesta di Panorama sulla doppia vita di alcuni preti gay?

I preti sono costretti a una vita innaturale, quindi è naturale che succedano cose del genere. Non mi scandalizza affatto. I rapporti sessuali tra persone consenzienti è una cosa più che naturale. Ognuno è libero di fare quello che vuole. Il sesso per chi è credente è un dono del Signore e allora perché si deve criminalizzarlo tanto? Che male c'è, tra persone consenzienti, anche se è sesso omosessuale?

Gay.it - Margherita Hack: Le coppie omosessuali sono ormai riconosciute quasi in tutta Europa. Perfino paesi cattolicissimi come la Spagna, l'Irlanda e il Portogallo le hanno legalizzate. Cosa impedisce all'Italia di fare questo passo in avanti?

Da parte di altri paesi è certamente un segno di civiltà. Noi invece siamo un paese arretrato, che non sa cos'è il rispetto della libertà. Il Vaticano è certamente un deterrente che influenza la classe politica, ma la politica non è libera e non ha il coraggio di reagire. E se non reagisce questo significa che è più bacchettona della Chiesa e non sa cos'è il rispetto della libertà altrui.

Lei è una scienziata di fama mondiale, anche se il suo campo non è quello medico, l'approccio è comunque quello scientifico. Cosa pensa delle cosiddette terapie riparative secondo le quali dall'omosessualità si può guarire?

L'omosessualità non è una malattia. E' come se uno nasce mancino invece che destrorso, biondo invece che bruno. Chi nasce gay rappresenta una minoranza, ma una minoranza che va rispettata.

Gay.it - Margherita Hack: Qualche giorno fa si è diffusa la notizia dell'ennesima aggressione a una coppia gay di Pesaro colpevole di scambiarsi dei baci all'aperto. Secondo lei il fatto che non si riesca ad approvare una norma contro l'omofobia e che in parlamento non si parli neanche, nonostante le diverse proposte, di un riconoscimento delle coppie gay, è di fatto una legittimazione tacita dei sentimenti omofobi che portano a compiere atti violenti o no?

Ogni volta che si verificano fatti discriminanti, rappresentano un segno di regressione, sintomo di razzismo, di immaturità.
In un certo senso il comportamento delle istituzioni è una prova, per chi è violento, che quello che fa è giustificabile perché i gay sono persone fuori dalla norma. E' gravissimo che ci sia così poco rispetto per le diversità da parte del parlamento, del governo e della classe politica. E' un segno del poco rispetto che ha questa classe politica per la libertà. Nonostante i proclami, non c'è partito più illiberale del cosiddetto Popolo delle Libertà che tratta i suoi iscritti come i dipendenti di un'azienda, per di più poco sindacalizzata.

Le coppie gay rappresentano una minaccia per la cosiddetta famiglia tradizionale?

Le coppie gay non minacciano le famiglie etero. Una coppia gay fa una famiglia diversa e questo non rappresenta un pericolo per le famiglie eterosessuali che resteranno comunque la maggioranza.

Margherita Hack: Cosa pensa della possibilità che le coppie gay crescano un figlio?

I bambini hanno bisogno di affetto che siano cresciuti da una coppia gay o etero basta che abbiano affetto ed educazione, che gli si insegni il rispetto della libertà e ad essere essi stessi liberi. Ci sono tante famiglie senza un genitore, coppie separate, bambini che crescono con una mamma e una zia, con un padre euno zio. Se manca la figura dell'altro sesso non è una tragedia, l'importante è che non manchi mai l'affetto e che vengano educati al rispetto degli altri. E questo può farlo anche una coppia gay.

Lei riceverà il Premio Personaggio Gay dell'Anno, istituito da Gay.it, a Torre del Lago, proprio per il suo impegno a favore della laicità. Cos'ha pensato quando le hanno comunicato che sarebbe stata premiata?

Mi ha fato piacere. Ho ricevuto altri premi di recente, quello Fondazione Spadolini e il premio Cesare Pavese, entrambi per il mio libro "Libera Scienza in Libero Stato". Ma questa è la prima volta che ricevo un premio dalla comunità gay e mi fa molto piacere.
fonte gay.it di Caterina Coppola

Coppia, Scopre il tradimento del marito su Facebook


Ci sono tanti modi per rimanere schiacciati dalla dura verità che il proprio rapporto di coppia sta fallendo, ma farlo attraverso una nuova tecnologia (anche vecchia) è tremendo. Qualcuno ha le prove guardando nel cellulare, qualcuno riceve un sms o una chiamata sbagliata, ecc. Di recente una psicologa americana del lavoro dopo essere riuscita a risalire al nome della presunta amante del marito, tramite Facebook ha scoperto che l’uomo era pure convolato a nozze. Si dice che Facebook favorisca il tradimento, a volte anche la vendetta.

La donna, infatti, nella pratica di divorzio, per dimostrare che il marito la tradiva ha fornito come prova duecento foto del matrimonio con l’amante. L’uomo ha tentato di spiegare, raccontando che quel matrimonio era fatto per gioco e che non aveva intenzione di sposarsi davvero. Si trovavano in un parco giochi a tema Disney World, in Florida.

Saranno state anche foto prive di valore, ma tutte le immagini ritraevano una situazione molto poco ambigua: una cerimonia, tanti parenti, il marito vestito da sposo che abbracciava la sua nuova moglie, con tanto di abito nuziale.

Che ne dite, poteva essere un gioco? Ecco quindi un modo per dimostrare che Facebook è davvero uno strumento versatile, lo si può usare in tanti modi diversi. Certo, l’elemento fondamentale è un po’ di intelligenza.
fonte coppia.pourfemme.it

Lgbt, Non di soli scandali è il mondo transgender

Thomas Beatie la moglie e la prima figlia

A parlare di transgender vengono in mente solo i vari casi Marrazzo, faccende di droga, prostituzione, e il vario sottobosco più o meno criminale foraggiato dai media. Ma a ben guardare c’è ovviamente tanto altro: una serie di storie straordinarie.

La prima è la vicenda di Thomas Beatie, 35 anni, saltato alle cronache globali nel 2008 per essere diventato il primo “uomo incinto“, come l’avevano ribattezzato. Thomas è nato Tracy, il padre l’aveva persino spinto a sfilare. Ma si sentiva sempre come in maschera, finché non ha incontrato Nancy, 46 anni, l’attuale moglie. Dopo anni di convivenza, Thomas ha deciso di diventare uomo a tutti gli effetti. Dopo il trattamento ormonale, con la conseguente crescita di barba, peli, l’abbassamento della voce, è passato alla rimozione del seno.

Quando lui e la moglie hanno deciso di metter su famiglia, sono arrivati le scelte difficili, perché Nancy non poteva più avere figli. La soluzione? Avere egli stesso il bambino. La coppia si è rivolta a diversi medici, ma nessuno ha voluto prendere in carico una gravidanza considerata controversa.

Così i due hanno fatto tutto da soli: è stata la stessa compagna a iniettargli lo sperma di un donatore e Thomas è rimasto incinto. Lo scorso 25 luglio è nato il loro terzo figlio, dopo Susan e Austin. Tutti parti naturali, con tanto di allattamento, da parte della compagna però. Sono una famiglia felice.

Un altro personaggio a rendere pubblica la propria trasformazione è Chaz Bono, figlio di Cher, icona gay che però aveva reagito molto male quando l’allora Chastity aveva parlato della sua omosessualità sul giornale nazionale gay “The Advocate“. Da allora Chaz si è battuto per i diritti della comunità LGBT, ha scritto due libri e diverse sceneggiature, tra cui qualche puntata di Will&Grace, fino al cambiamento di sesso. Stavolta con il consenso della madre, che da anni appoggia pubblicamente le scelte del figlio.

La nuova icona trans però è sicuramente Lea T, 28 anni. La bellissima modella brasiliana, figlia di Toninho Cerezo, calciatore della Roma e della Sampdoria. Lea, nata Leandro, ha studiato in Italia, e vissuto con molta incertezza la sua condizione sessuale e di genere. Finché non ha conosciuto a Londra Riccardo Tisci, allora promettente designer, oggi direttore creativo di Givenchy.

È stato lui a riconoscere la femminilità di Lea e ad aiutarla a trovare la propria strada. Oggi Lea è assistente personale dello stilista, che l’ha scelta per lanciare la sua campagna autunno-inverno 2010-2011, ha posato nuda per “Vogue Francia“, e si sta preparando al cambio di sesso definitivo, cosciente del fatto che la strada non sarà per niente facile, ma sicura di una cosa:
"La scelta è tra essere infelici per sempre o provare a essere felice..."
fonte onewoman.it di Eva Brugnettini

Lgbt, Arnold Schwarzenegger a favore dei matrimoni gay


Nei giorni scorsi in California è stato fatto un importante passo avanti per la comunità omosessuale. Vaughn R. Walker, giudice distrettuale della California, ha ribaltato l’ultimo divieto del 2008 e sanciva l’impossibilità di celebrare matrimoni omosessuali.

Con una recente sentenza il giudice ha stabilito che le nozze omosessuali devono essere celebrate, e che vietarle è assolutamente anti-costituzionale. La sentenza ha fatto il giro del mondo, ed anche il governatore Arnold Schwarzenegger ha voluto esprimere il suo parere in merito a questo giudizio.

Il governatore ed ex attore ha dichiarato che la sentenza sui matrimoni gay “rispecchia una lunga tradizione della storia della California, di rispetto e uguale dignità per tutte le persone e per le loro relazioni”.

Chiamato a valutare quanto sancito dalla Proposition 8, il giudice Vaughn Walker ha dichiarato che non è affatto corretto discriminare le persone omosessuali ed imporgli il divieto di sposarsi a causa del loro orientamento sessuale.

Si tratta di un importante passo avanti per i matrimoni omosessuali in America, che attualmente sono permessi in cinque stati: Connecticut, Massachusetts, Iowa, Maine e Vermont.
fonte Adnkronos via gaywave

giovedì 12 agosto 2010

Lgbt, "Licenziata perché transessuale". L'azienda nega ma la vicenda finirà in tribunale

foto a sinistra Simona Pisano

La storia di Simona, trentanovenne livornese, licenziata dalla ditta System di Livorno dove ha lavorato per 12 anni. Due mesi dopo aver iniziato la cura ormonale per la transizione di genere è arrivato il licenziamento, ufficialmente "per crisi aziendale". La società afferma di non essere mai stata a conoscenza del fatto, ma ad aprile Simona è stata presidente del Congresso Italiano Transgender, tenutosi a Livorno: "Non potevano non sapere"

Licenziamento illegittimo per discriminazione. E' quanto chiederà l'avv. Corrada Giammarinaro al Tribunale del Lavoro di Livorno, in difesa di Gianluca Pisano, trentanovenne livornese, licenziata dalla ditta per la quale lavorava da 12 anni come tecnico informatico, pochi mesi dopo aver iniziato una transizione verso il genere femminile, ufficialmente a causa di una riorganizzazione aziendale.
Una vicenda complessa e delicata ma del tutto aperta, che solleva nuovamente la portata, i caratteri e le forme dei fenomeni di discriminazione verso le persone dal "genere indefinibile", transessuali e transgender.

I fatti raccontano di Simona, per lo Stato italiano ancora Gianluca. Ha lavorato per 12 anni presso la ditta System srl di Livorno, che offre assistenza e vendita di software per commercialisti, consulenti del lavoro, aziende di distribuzione e produzione. Un'azienda con 15 dipendenti, attiva sin dalla fine degli anni '70, solida, che sembrava reggere alla crisi.

A giugno di quest'anno però, a Simona è stato comunicato che a causa della crisi del mercato e alla forte contrazione dei volumi di affari, il suo rapporto di lavoro si sarebbe concluso immediatamente. Dato infatti che non le era stato dato nessun preavviso, l'azienda nel licenziare Simona ha garantito le mensilità che le spettano, ma il luogo di lavoro avrebbe dovuto lasciarlo subito.

"Sono stata convocata alle 17:30 di venerdì sera - racconta la diretta interessata - Mi hanno mostrato la lettera e mi hanno detto che occorreva fare dei tagli, operare una ristrutturazione aziendale. Ho firmato, sono uscita a prendere le mie cose e così è finito il rapporto con la ditta per la quale lavoravo da un tempo molto lungo. Non c'era stato nessun segnale fino ad allora: me lo hanno detto così, da un giorno all'altro, senza che peraltro, lo stesso andamento dell'azienda facesse trapelare il bisogno di tagli al personale".

La crisi aziendale è apparsa subito, agli occhi di Simona, una spiegazione non convincente, dato che lei stessa aveva un contatto diretto con i clienti ed era consapevole dell'andamento generale degli affari. Anche rispetto al suo ruolo, erano molte le mansioni di cui si occupava, difficile pensare che se ne potesse fare a meno da un giorno all'altro: "Da molte operazioni connesse ai software per i commercialisti e le aziende, installazioni di pc o server; mi occupavo anche di attività di programmazione, assistenza banche dati, installazione di smart card per firme digitali.

E ancora, mansioni nella gestione dei software relativi al settore paghe, e al settore tecnico. Mi capitava comunque di risolvere problemi specifici, che affidavano solo a me. Tra l'altro, un paio di mesi prima del licenziamento avevano intenzione di affidarmi altri incarichi aggiuntivi, in particolare l'assistenza software di 2 procedure".
Con questi dubbi, e per informarsi sul suo stato di disoccupazione, ha quindi deciso di rivolgersi immediatamente al sindacato e ad un legale.

Avevano altri motivi per licenziarla? "Ero un dipendente modello: mai una sanzione, un provvedimento. E avevo maturato anche una certa anzianità - dice Simona - Da circa un paio d'anni ho preso consapevolezza di voler intraprendere un percorso di transizione di genere per diventare una persona di sesso femminile. Dopo questa fase iniziale ho potuto accedere alle strade giuridico-mediche previste dalla legge, e a febbraio di quest'anno ho cominciato a prendere gli ormoni". "Non è mai stato un argomento di conversazione in azienda - spiega - Per motivi di riservatezza e per mancanza di condizioni adatte, ho preferito tacere la questione e andare al lavoro con abiti maschili".

Un percorso parallelo ma sempre più intuibile. Con l'arrivo dei primi cambiamenti visibili, arriva anche un coming-out dal taglio "politico". Ad aprile Simona è presidente del Congresso Italiano Transgender Transessuali ed Intersessuati, svoltosi a Livorno dal 9 all'11 aprile: un evento finito su giornali e tv, dove la sua personalità femminile e l'impegno politico sono stati resi pubblici. Nemmeno in quel caso se ne parlò in azienda, salvo far riferimento in modo informale, qualche tempo dopo, "ai capelli lunghi e un certo cambiamento".

A giugno poi la brutta notizia.
"Ci siamo attivate sin da subito con una prima lettera circa 8 giorni dopo - racconta l'avv. Giammarinaro - nella quale abbiamo ravvisato sia l'assenza di un giustificato motivo oggettivo, sia la sospetta concomitanza con l'inizio della visibile condizione transessuale di Simona".

"Ci sono diverse cose che non tornano. Nella lettera abbiamo sollevato innanzitutto il fatto che lei sia stata l'unica persona licenziata: una ristrutturazione aziendale prevede il licenziamento almeno per 1/6 del personale, in questo caso invece riguarda 1/15, una frazione irrisoria. In secondo luogo, l'azienda dice che la figura professionale sarà soppressa: ma com'è possibile dato che l'assistenza ai clienti è tra le finalità stesse dell'azienda? Come si può sopprimere questa figura professionale? Terzo dato, nella lettera sollevo la questione della transessualità e l'ipotesi di discriminazione".

La risposta della System arriva il 25 giugno. "I toni utilizzati hanno confermato numerosi sospetti - continua Giammarinaro -. Si dice come prima cosa che il calo progressivo del lavoro risale agli ultimi quattro anni: perché proprio ora è stata mandata a casa? Non ci sono forse timidi segnali di ripresa? Poi si torna sulla questione delle mansioni svolte da Simona".

L'avvocato si sofferma su questo passaggio: "Nella prima lettera si diceva che la figura professionale sarebbe stata soppressa, nella seconda sostengono che le mansioni svolte dal mio assistito non erano specializzate, ma generiche, e che pertanto potranno essere svolte dagli amministratori. Delle due l'una: hanno soppresso la figura professionale o le mansioni verranno svolte dagli amministratori? Le mansioni che svolgeva Simona non erano generiche, dato che molte le svolgeva solo lei, e sopratutto la figura non risulta soppressa.

Si dice infatti 'verranno svolte dagli amministratori': la legge prevede che l'amministratore debba essere assunto come dipendente per svolgere una determinata mansione, con tutto il carico fiscale e previdenziale che ne consegue. Anche se rinuncia allo stipendio, non può l'amministratore farsi carico di una mansione per annullarne i costi.

Allo stesso tempo, non risulta che nessun amministratore dell'azienda sia stato assunto: l'azienda dovrà comunque affrontare nuovi costi per l'assunzione di qualcuno che sostituisca la persona licenziata. A conti fatti, l'azienda avrebbe meglio fronteggiato la crisi economica offrendo un part time al mio assistito, anziché addivenire a questa conclusione".

Poi c'è il fattore discriminatorio, sul quale l'azienda si esprime con toni sorpresi: "La parola transessuale non si riesce nemmeno a nominare - fa notare Giammarinaro - Nella lettera vi si riferiscono con un 'quanto alla vicenda personale', e sostengono poi di 'averla totalmente ignorata e di non averne mai avuto il sentore '".

"Difficile pensare che non se fossero accorti - sostiene l'avvocato - e ci sono diversi elementi che fanno pensare in questo modo. Già da qualche tempo era stato fatto notare a Simona la lunghezza dei suoi capelli. Da febbraio inoltre prende gli ormoni: a giugno, dopo quattro mesi, i segnali sono ben visibili. Non dimentichiamo il congresso di aprile: la cronaca del Tirreno a Livorno raggiunge praticamente tutti, difficile che anche solo con il passaparola l'azienda non sia mai stata a conoscenza della partecipazione di Simona a quell'evento. Infine, il tono perentorio con cui dichiarano di non aver mai nemmeno avuto il sentore: è quanto meno indice di scarsissima sensibilità e attenzione nei confronti del proprio personale".

Osservazioni che l'avvocato ha inoltrato con un'ulteriore lettera alla società livornese, che dal canto suo, nega radicalmente la discriminazione.

"Come abbiamo già ripetuto e continueremo a ripetere per vie legali, non eravamo assolutamente al corrente dei fatti personali di Gianluca Pisano - ha dichiarato al nostro giornale Claudio Rocca, socio della System - Il motivo del suo esposto ci ha molto colpiti, dato che le motivazioni del licenziamento erano tutt'altre".

"Avevamo ravvisato dei problemi personali fin dall'inizio del rapporto di lavoro, 12 anni fa, ma non erano problemi tali da influire sul lavoro - prosegue - C'era da parte sua anche una difficoltà a fare parte del gruppo e a stingere amicizie con i colleghi. Comunque i motivi del licenziamento restano quelli che le sono stati comunicati. Assolutamente nessuna discriminazione, per il resto, non abbiamo mai notato niente."

Il prossimo passaggio sarà l'attivazione del collegio di conciliazione presso la Direzione Provinciale del Lavoro. L'obiettivo di Simona e dell'avvocato Giammarinaro è comunque quello di portare la discussione di fronte al giudice del lavoro, nella sede dove potrà essere discusso e analizzato a fondo il fattore discriminazione.

"Chiederemo l'indennità massima prevista per il licenziamento illegittimo, nonché un risarcimento per discriminazione" chiude l'avvocato.
fonte www.pisanotizie.it/news

Lgbt, Avere 40 anni e scoprirsi lesbiche


In questo mese si svolgerà il meeting annuale della American Psychological Association, durante il quale verrà presentato un approfondito studio sulla sessualità femminile che riguarda le donne in età avanzata le quali si scoprono lesbiche.

L’argomento solleva molti interrogativi, visto che in ambito psicologico molti pensano che le preferenze sessuali siano in parte genetiche e comunque consolidate a partire dall’adolescenza.

Lo studio suggerisce che la sessualità femminile sia più “fluida” rispetto a quella maschile, visto che molte donne soddisfano il loro desiderio tradizionale di matrimonio, prima di sviluppare tendenze lesbiche o bisessuali durante la mezza età.

Questa tendenza è accaduta più volte anche in passato, ma riguardava un genere di donna di un elevato ceto sociale, che non temeva di palesare al mondo le proprie tendenze lesbiche.

Per esempio la scrittrice Virginia Woolf, aveva 40 anni quando iniziò una lunga relazione d’amore con Vita Sackville-West, anche lei di mezza età e anche lei sposata.

Christian Moran, che ha condotto lo studio presso la Southern Connecticut State University, ha scoperto che molte donne all’inizio vivono un trauma psicologico, specialmente quando cercano di conciliare la fedeltà alle loro famiglie con la loro attrazione per un’altra donna.
Fonte: ilsessoelamore.it, via lesboblog.it (foto ©kominottiblogspot.com)

Libri, Rose, C’est Paris: 1000 dollari per il nuovo lavoro di Bettina Rheims


L’ultimo libro della famosa fotografa francese Bettina Rheims ‘è molto di più che un semplice volume. È, in parti uguali, servizio di moda, monografia d’arte, mistero metafisico, archeologia sociale e culturale della capitale francese”. L’opera viene completata da una borsa su misura con cui il libro può essere trasportato, riposto e protetto. L’opera in edizione limitata “Rose, C’est Paris“, edita da Rheims e Serge Bramly, è in vendita al prezzo di 1.000 dollari e viene fornito con una valigetta retrò.

Vi chiederete cosa contenga la valigetta. Ebbene la confezione contiene “souvenir” legati al racconto: una rosa, una maschera, un asciugamano, una statuetta della Tour Eiffel, un opuscolo, un DVD e, naturalmente, il libro fotografico stesso.

Un alto numero di celebrità fanno la loro partecipazione nel libro, compresi nomi quali Naomi Campbell, Michelle Yeoh, Monica Bellucci, Charlotte Rampling e Azzedine Alaia.

Tutte ritratte in “una Parigi di visioni surrealiste, identità confuse, fantasmi artistici, attraverso un manipolazione invisibile, una ossessione, una dose di feticismo e un desiderio ribollente”. Naturalmente in questo libro troverete molti nudi d’ autore.
fonte Luxist myluxury

Lgbt, EstateGaya al Padova Pride Village Agosto 2010


Grandi concerti e appuntamenti da non perdere al Pride VIllage
 e tutti i weekend la migliore dancefloor del Nordest!


Con il Padova Pride Village l'estate non finisce mai! La grande festa organizzata da Arcigay alla fiera di Padova prosegue fino al 29 agosto, con alcuni appuntamenti da non mancare!
Ogni venerdì sera sale in pista Paolo Tuci con il suo “Future Sex”, due ore di musica ad alto contenuto di spettacolarità! E il sabato notte ospiti i migliori dj d'Europa: ad agosto sono attesi Luca Morris (from Key Klub), Jamie Hammond (from Heaven), Miguel Pellitero (from DTPM – London) e i Pink is Punk.

Gli appuntamenti da non perdere? Si inizia con i grandi concerti. Nel boulevard della fiera di Padova si è esibita domenica 1 agosto Paola Turci con uno straordinario concerto unplugged che conterrà tutti i suoi successi. La domenica successiva, l'8 agosto, è il turno della voce e della sensualità di Dolecenera, che farà tappa al Pride Village con il suo tour estivo.

E ancora, la canzone tormentone dell'estate: Ferragosto si passa con La Fè che canterà “La Peluquera”. Il 22 agosto un tuffo negli anni '80 con Ivan Cattaneo e infine il 29 agosto la rivelazione di Sanremo 2010 arriverà al Pride Village con un fantastico concerto: Nina Zilli presenterà il suo tour “Sempre lontano”.

Ma il Padova Pride Village non è solo musica e concerti, è anche divertimento e cultura. Ecco alcuni dei momenti imperdibili in programma. Il 3 agosto arriverà Katia Ricciarelli, per un talk-show con Loredana Forleo. Mercoledì 11 agosto il cabaret di Cinzia Leone, con un suo “one woman show”, farà divertire tutto il popolo del Village.

Il 12 agosto invece ci sarà lo spettacolo teatrale “La viaggiatrice” di Serra Yilmaz, l'attrice “feticcio” di Ferzan Ozpetek. Mercoledì 18 agosto c'è anche il cabaret delle “Bambole” e il giorno dopo, il 19 agosto, arriverà Serafino Iorli con il suo “Ultracorpo”. Non è finita: il 25 agosto ci sarà il “Recital” di Alessandro Fullin e Clelia Sedda.

E, per finire, al Padova Pride Village il 24 agosto un ospite d'eccezione: la grande scienziata Margherita Hack, parlerà di laicità, scienza e diritti, intervistata dal direttore del “Mattino di Padova” Omar Monestier.

Il Padova Pride Village è la “festa di tutti”: nel boulevard della fiera di Padova con ingresso dal parcheggio nord (park gratuito) su via Goldoni.

Padova Pride Village 2010
9 luglio / 29 agosto 2010
Boulevard PadovaFiere

www.padovapridevillage.it
info@padovapridevillage.it
fonte arcigay.it

mercoledì 11 agosto 2010

LGBT, GENDER DOCUFILM FESTIVAL - DAL 26 AL 28 AGOSTO AL GAY VILLAGE


Gender DocuFilm Festival
Edizione pilota 2010: Visioni attorno al corpo
Giovedì 26 – Venerdì 27 – Sabato 28 agosto 2010 - Dalle h. 21,00

Sarà il Gay Village ad ospitare dal 26 al 28 agosto 2010 la prima edizione del Gender DocuFilm Festival, il festival internazionale di documentari dedicato ai grandi temi dell’identità, del corpo e della sessualità attraverso storie provenienti da tutto il mondo, sulla scia degli studi di genere di cui DGP è pioniere grazie a progetti pluriennali come quello intitolato a Maria Baiocchi (Premio per tesi di laurea e dottorati di ricerca sugli studi di genere) e al suo annale “Omosapiens”, divenuto testo di studio e riferimento in molte università italiane ed europee.

Diretto artisticamente da Giona A. Nazzaro, organizzato da Di’ Gay Project e realizzato grazie al sostegno della Provincia di Roma, Presidente Nicola Zingaretti e Assessore Cecilia D’Elia, il festival presenterà sette opere in anteprima italiana, alla presenza di registi e autori che ne racconteranno il percorso creativo e produttivo.

In programma due premi, quello della giuria e quello del pubblico. La giuria, composta da Michael Palmieri, regista di videoclip e spot pubblicitari, e Donal Mosher, fotografo statunitense, assegnerà al documentario vincitore un’opera pittorica realizzata da Cristina Fabris appositamente per il Gender DocuFilm Festival.

Alla serata conclusiva, Sabato 28 Agosto, giurato speciale il Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti.

Ma il GDFF non finisce con l’estate. Il progetto della Provincia di Roma prevede che, oltre alla proiezione estiva del Gay Village, i documentari abbiano una programmazione invernale, strutturata su tutto il territorio della Provincia in base a criteri di capacità recettiva (sale di proiezione e disponibilità logistica organizzativa).

Tra le sette opere in concorso risaltano documentari che, mettendo in discussione i ruoli stereotipati dell'uomo e della donna, svelano i punti deboli e le ipocrisie della società, dalle torere di “Ella Es El Matador” [È Lei il Matador] di Gemma Cubero del Barrio e Celeste Carrasco (Giovedì 26 agosto), accolto con ostilità dalla gente perché “Le donne non possono essere delle torere, è un mestiere da uomini,” alla gravidanza anticonvenzionale della protagonista rockstar israeliana Zohar Wagner di “Stretch Marks” [Smagliature], Israele 2009 (Venerdì 27 agosto), combattuta tra i desideri sessuali e il ruolo di madre. Sulla dicotomia "santa/puttana" batte anche “Too Much Pussy” [Troppa Passera] di Émilie Jouvet, Francia/Germania 2010 (Venerdì 27 agosto), il documentario on-the-road del gruppo di femministe lesbiche impegnato a diffondere per tutta Europa una nuova definizione della donna.

Ogni protagonista dei documentari in programma si trova per ragioni diverse a essere emarginato, escluso, quasi un reietto: perché è omosessuale, perché ha scelto un mestiere proibito, perché ha cambiato sesso. Ciascuno è costretto a ridefinire se stesso, a rompere gli schemi e rinascere in una nuova consapevolezza di sé, trovando il proprio spazio tra gli altri.

Questi gli altri titoli in programma a partire da Giovedì 26 agosto, oltre al già citato Ella Es El Matador in arrivo dalla Spagna, la serata si aprirà con “L'Esprit De Madjid” [Lo Spirito di Madjid] di Ines Johnson-Spain, Togo 2009, dove Madjid, un ragazzo africano, racconta la propria omosessualità tra cerimonie collettive voodoo e il suo lavoro come parrucchiere.

A seguire “Should I Really Do It” [Dovrei Farlo Davvero?] di Ismail Necmi, Turchia 2009: dalla Germania Petra si è trasferita a vivere a Istanbul, rovesciando lo stereotipo dell'immigrazione turca. Interrogata da un misterioso personaggio mascherato, la donna racconta la sua vita e il suo oscillare fra due culture con una sincerità disarmante.

Venerdì 27 agosto 2010, doppia proiezione con “Stretch Marks” e “Too Much Pussy”. Sabato 28 agosto 2010, altre due opere in concorso “Who’s Afraid of Kathy Acker?” [Chi Ha Paura di Kathy Acker?], di Barbara Caspar, Austria/Germania 2007, biopic sulla scrittrice statunitense e icona punk Kathy Acker, voce di una nuova consapevolezza femminile che ha messo in discussione ruoli e corpi. Per finire “Prodigal Sons” [Figliol pròdigi], di Kimberly Reed, Stati Uniti 2008, che racconta i mutamenti di una famiglia americana di fronte al cambiamento di genere della regista.

Tra gli autori, registi e addetti ai lavori in arrivo per presentare al pubblico del Gender DocuFilm Festival le proprie opere segnaliamo:

Giovedì 26 agosto – Prima serata: Ines Johnson-Spain, la regista di L'Esprit de Madjid; Ismail Necmi, il regista di Should I Really Do It; Alexander Mroz, il produttore di Should I Really Do It; Celeste Carrasco, la regista di Ella Es El Matador.

Venerdì 27 agosto – Seconda serata: Émilie Jouvet, la regista di Too Much Pussy; Jürgen Brüning, il produttore di Too Much Pussy.

Sabato 28 agosto – Terza serata: Barbara Caspar, la regista di Who's Afraid of Kathy Acker? (da confermare) e Kimberly Reed, la regista di Prodigal Sons

IL PROGRAMMA COMPLETO SUL SITO DEL DOCUFESTIVAL
Direzione Artistica: Giona A. Nazzaro
Ufficio Stampa Carla Fabi e Barbara Ghinfanti - 06 83608336 - 83608335

www.genderdocufilmfest.org

GAY VILLAGE 2010 – IX Edizione
Dal 17 giugno all’11 settembre 2010
Dal giovedì al sabato
Roma Eur - Parco del Ninfeo- Via delle Tre Fontane angolo Via dell’Agricoltura
Info: 340 7538396 – www.gayvillage.it
fonte digayproject.org

Lgbt, Gay Games di Colonia. Dieci medaglie per l’Italia


Si sono conclusi a Colonia, sabato 7 agosto, i Gay Games di cui abbiamo già avuto modo di scrivere la scorsa settimana quando abbiamo intervistato Paolo Colombo che in Germania era presente per sostenere la squadra di calcio italiana che è riuscita a conquistare la semifinale.

Attraverso le pagine genovesi di Repubblica il giornalista de la7 ha proposto di organizzare a Milano, in occasione dell’Expo 2015, un torneo di calcio gay internazionale. Nel caso in cui la città meneghina si rifiutasse di fare propria l’eredità dei prossimi Gay Games (che si terranno negli Stati Uniti, a Cleveland) nel 2014 Paolo Colombo ha già fatto sapere di voler iniziare una collaborazione con Genova dove è nato.

“Genova - ha dichiarato il giornalista - ha già dimostrato di essere una città molto gay friendly. Il mio sogno è coinvolgere il Genoa e la Sampdoria in una campagna contro l’omofobia. Tra i calciatori genovesi ci sono tanti ragazzi intelligenti e sensibili, sono sicuro che ci darebbero una mano a far cadere tanti stupidi pregiudizi”.

Dalla Germania, smentendo quanti sostengono che gli omosessuali non possano essere competitivi, l’Italia ha portato a casa dieci medaglie, diciotto in meno di quelle conquistate dal nostro paese nel 2008 a Pechino.
fonte queerblog.it

Politica e Diritti Lgbt, Il finiano Della Vedova: "Riconoscere le coppie di fatto gay"


Si sa, chi si mette contro il re, peste lo colga. Così i media che sorridono alla oramai risicata maggioranza di governo si sono scaraventati sullo scandalo monegasco per screditare Fini, fargli fare la fine del topolino intrappolato. Ma il leader Fli sa che non sarà la marachella, se marachella è stata, del cognato, a destituirlo dall’alto scranno della Camera e a insozzarlo di vergogna. Un politico duro e puro Fini, mica noccioline.

I suoi fedelissimi si preparano al rush finale, anche in nome e per conto delle coppie omosessuali. L’ex Radicale, ex Pdl, Benedetto Della Vedova, ha lanciato una proposta che è piaciuta ai leader del Movimento, da Concia a Grillini: fare una iniziativa parlamentare a favore delle coppie di fatto omoaffettive.

“Sarei felice - dice Della Vedova, intervistato da Klaus Davi - perché questa legislatura possa dare vita a una legge civile sulle coppie di fatto anche gay. È assolutamente grottesco che l’Italia resti l’ultimo paese d’Europa che non ha una legge civile sulle coppie di fatto anche gay”.

L’ex Radicale è così tornato all’ovile dei diritti, facendo persino inalberare l’integralista cattolico Carlo Giovanardi e la ciliciense Paola Binetti, he parlano di “uscita estemporanea” del deputato. Già, perché il finiano non parla solo di mettere mano ad una regolamentazione delle coppie gay, ma anche alla legge 40 sulla procreazione assistita da cui sono stati espulsi gay e lesbiche.

Plaude alla iniziativa di Della Vedova, la deputata lesbica Anna Paola Concia, firmataria di ben tre proposte di legge sulle unioni civili omo.

“Tutte presentate nel 2008 - dice Paola -. Una per il matrimonio, che prevede l’equiparazione tra matrimoni gay ed etero; una sulla partnership, che si richiama ad un istituto giuridico presente in Germania e Francia; la terza ispirata ai PaCS francesi. La mia idea è questa: a settembre, alla ripresa dei lavori, discutiamo insieme di una nuova proposta di legge, che possa avere un consenso trasversale, anche al di fuori del Pd”.

A seguire anche l’opinione di Franco Grillini, padre del Movimento e attuale responsabile diritti civili dell’Idv.

“Questo è il terzo polo che ci piacerebbe - chiosa Grillini -: diritti individuali e diritti civili. La sua proposta va accolta con favore, soprattutto se non rimarrà una pura petizione di principio. Speriamo che le sue posizioni siano condivise dagli altri 33 componenti del gruppo parlamentare di Fli e dai 10 senatori. Il problema è se sarà possibile dentro il fantomatico terzo polo, un’alleanza tra lo stesso vicepresidente del gruppo parlamentare alla Camera di Fli e l’Udc, partito da sempre su posizioni arcaiche e anacronistiche”.

Come sempre attenzione a non cantare vittoria, nonostante le buone intenzioni. Fini è il presidente che ha accolto una delegazione lgbtq; che si dice favorevole a certi diritti, e con lui molti dei suoi. Ma in Parlamento servono i numeri e la trasversalità e, anche questo Parlamento risulta parecchio omofobo sui due temi, tanto da far dire al sottosegretario ai Beni Culturali, Francesco Giro Pdl:

“All’amico e collega Della Vedova rispondiamo subito con un doppio no alla riforma della legge 40 e al riconoscimento delle coppie gay. È un doppio no che lo stesso Della Vedova si attendeva nel momento in cui avanzava la sua provocatoria proposta. Liberissimo di cercare i voti a sinistra ma non può chiedere i nostri su due punti che non appartengono al patto elettorale del Pdl con gli elettori. Se questo è l’ennesimo pretesto per spaccare la maggioranza uscita dalle urne nel 2008 allora avremo un altro buon motivo per chiedere agli elettori un altro voto in autunno”

Va ricordato che persino la proposta di legge avanzata da Renato Brunetta e Gianfranco Rotondi non entusiasmò la maggioranza dei parlamentari che la chiusero in un cassetto a impolverarsi con tutte le altre proposte sulle coppie di fatto omosessuali.

Anche in questo caso dicono che la cosa non è nel programma di governo; che gli elettori non li hanno votati per dare diritti alle coppie gay e cambiare la legge 40. Vero, ma qualche e più elettore di destra potrebbe obiettare che non li ha eletti neppure per fare i comodi loro e riempire il Paese dei loro scandali quotidiani.
fonte Repubblica via queerblog.it

martedì 10 agosto 2010

La notte dei desideri...


Stelle e divertimento: a San Lorenzo tutti in piazza tra feste, degustazioni di grandi vini e assaggi di prodotti tipici. Poi il 12 agosto, quando la pioggia di meteore sarà al culmine, di nuovo nasi all'insù

La tradizione vuole che le lacrime di S. Lorenzo facciano la loro apparizione nella volta celeste proprio il giorno del martirio del santo - da cui la tradizione di chiedere una grazia o esprimere un desiderio - ma le meteore dello sciame delle Perseidi ci hanno abituato ormai da tempo a presentarsi solo qualche giorno dopo. Così anche quest'anno il culmine dell'attività sarà la notte tra il 12 e il 13 agosto e sarà pure particolarmente favorevole: primo perché il picco sarà proprio in ore in cui in Italia è notte (tra l'una e le 5 del mattino), secondo perchè la Luna non porterà disturbo col suo chiarore.

Varrà comunque la pena dare qualche occhiata in più sia prima che dopo, indicativamente dal 10 al 15 agosto, dice l'Unione Astrofili Italiani, che consiglia di appostarsi da soli (anziché in gruppo), lontano dai centri abitati e da fonti luminose.Tanti gli appuntamenti da non perdere, impossibile citarli tutti. In Abruzzo, lungo le stradine di Pretoro ai piedi della Majella saranno allestiti stand enogastronomici e d'artigianato fino ai punti d'osservazione dai quali scrutare le stelle cadenti.

Dalla montagna al mare, Cervia festeggerà sulla spiaggia tra stelle cadenti, fuochi d'artificio e feste sul mare. Molti comuni italiani, 137 per la precisione, aderiranno a Calici di stelle, la manifestazione organizzata dal Movimento Turismo del Vino e Città del Vino con un ricco calendario di eventi da Nord a Sud : dalle degustazioni alle visite guidate, dai menù a tema alle rievocazioni storiche, dalle passeggiate notturne ai trekking urbani, fino ai concerti, alle mostre, ai mercatini, al cinema e al teatro. Eccone alcuni.

Valle d'Aosta - Morgex (località Belvedere, Colle S. Carlo)
Degustazione del Vin Blanc de Morgex et la Salle e osservazioni astronomiche guidate a cura di un collaboratore dell’Osservatorio Astronomico della Valle d'Aosta. 10 agosto dalle ore 21.00 alle 23.30

Piemonte - Barolo (Cn, Enoteca Regionale del Barolo)
Degustazione di oltre cento Barolo Docg 2006, guidata e commentata direttamente dai produttori che aderiscono all'Enoteca Regionale del Barolo. I vini si possono abbinare a formaggi tipici (degustazione a pagamento con prenotazione obbligatoria). Nella serata sono previsti accompagnamenti musicali e l’osservazione di stelle pianeti con l'uso del telescopio. 10 agosto, dalle ore 20.30 alle 23.30

Liguria - Garlenda (Castello della Lengueglia dei Marchesi Costa del Carretto)
Concerto-spettacolo "Chi vuol esser lieto sia" con Enrico Beruschi, degustazioni di vini e prodotti tipici curate dalla locale strada del vino e dell’olio. Osservazione delle stelle a cura del Gruppo Astrofili diAlbenga. 10 agosto, dalle ore 21.15 fino a tarda notte

Lombardia - Sondrio
Brindisi sotto le stelle con i vini Doc e Docg di Valtellina accompagnati da musica, mercatini di prodotti artigianali, degustazioni di specialità gastronomiche. I ristoranti aderenti all'iniziativa offrono menu a base di prodotti valtellinesi. È anche previsto un tour di degustazione di vini e prodotti locali presso il centro "Le Volte". 10 agosto, dalle ore 20.00 alle 24.00

Friuli Venezia Giulia - Aquileia (piazza Capitolo)
Le degustazioni di vino sono accompagnate dal concerto "Sotto le Stelle – Voci di donne per un canto d’estate", un ititnerario nella musica popolare anglosassone e nord americana (dallo spiritual alle song, dal musical alle colonne sonore pop). 10 agosto, dalle ore 21.00 alle 23.00

Trentino Alto Adige - Mezzolombardo (Giardino del Castello della Torre)
Degustazioni di Teroldego, prodotti tipici della terra e proposte culinarie tra cui l’assaggio del "risotto al Teroldego" cucinato secondo un'antica ricetta. Mostra di opere d’un artista locale e intrattenimento musicale. 10 agosto, dalle ore 20.30 alle 24.00

Veneto - Valdobbiadene (Villa dei Cedri)
Calici di Stelle ospita la terza edizione del Palio Culinario di San Lorenzo, con piatti della tradizione gastronomica locale. I cibi sono poi degustati e giudicati sia dal pubblico presente, sia da una giuria di esperti del settore che con la loro preferenza decreteranno il piatto vincitore dell’edizione 2010. 10 agosto, dalle ore 20.30

Emilia Romagna - Brisighella
Sotto la caratteristica Via degli Asini, i Vignanioli della Val d'Amone raccontano il territorio attraverso le bottiglie della loro migliore produzione. Anche l'olio extravergine d’oliva dop rivela fedelmente questa terra da cui ha preso il nome. 10 agosto, dalle ore 20.00 alle 24.00

Toscana - Montepulciano
In Piazza Grande degustazione di Rosso di Montepulciano doc e Vino Nobile di Montepulciano docg. Esibizione del gruppo di Sbandieratori di Montepulciano e di quello di San Quirico d'Orcia. A seguire le otto Contrade del Bravìo delle Botti aprono le proprie sedi ai visitatori per far gustare i tipici piatti della tradizione locale. Lungo le vie cittadine si terranno il Mercatino delle Arti e dell'Antiquariato oltre a concerti live. 10 agosto dalle 17

Umbria - Montefalco
"Sagrantino sotto le Stelle" è il tradizionale appuntamento, con la collaborazione del Consorzio Tutela Vini Montefalco, che offre l’opportunità ai turisti di godere del vino di qualità sotto un cielo di stelle cadenti. Alle 21.30 concerto con i grani successi di crooner già interpretati da Frank Sinatra, Nat King Cole, Michael Bublè... 10 agosto, dalle ore 21.30

Marche - Osimo
Nella suggestiva cornice dei giardini di piazza Nuova si potranno degustare le selezioni dei migliori vini abbinati ai prodotti tipici del territorio. Esibizioni musicali e osservazioni astronomiche con telescopi a cura dell’Associazione Marchigiana Astrofili di Ancona che partecipa alla serata anche con proiezioni di filmati sulle stelle cadenti. Sono previste visite alle Grotte Simonetti. 10 agosto, dalle ore 21.00 alle 01.00

Molise - Camporino (Palazzo Norante)
Assaggio dei migliori vini locali e un breve corso di degustazione vini. Il tutto è completato dall'osservazione astronomica con l'uso di telescopi e l'accompagnamento di un piano bar. 10 agosto, dalle ore 21.00 alle 24.00

Lazio - Piglio (Castello medievale)
Davanti ad un incantevole panorama, si possono apprezzare i vini (il più apprezzato in Ciociaria è il Cesanese del Piglio docg) con un sottofondo di musiche antiche mentre gli stand gastronomici offrono piatti d’antica tradizione culinaria e dolci secchi locali. 10 agosto, dalle ore 21.00

Campania - Mondragone
Nella serata sono allestiti banchi d’assaggio dell’eccellente vino Falerno e stand con prodotti tipici di qualità come la mozzarella di bufala campana e i dolci tradizionali. 10 agosto, dalle ore 20.00 alle 01.00

Puglia - Maruggio
Questa prima edizione, organizzata in collaborazione con la Strada del Primitivo doc di Manduria e Lizzano, si svolge in riva al mare, tra i moli e le barcheche approdano al Porto di Campomarino. Le degustazioni sono accompagnate dal musicista Dario Pinelli. 9 agosto, dalle ore 21.30 alle alle 24.00

Calabria - Bianco (Villa comunale)
La manifestazione, oltre a offrire la possibilità di degustare vini Doc (tra cui il pregiatissimo vino passito "Greco di Bianco"), formaggi, salumi e pane casereccio prevede un ricco intrattenimento. 10 agosto, dalle ore 22.00 alle 24.00

Sicilia - Marsala
In programma, degustazioni guidate, mostre legate alla civiltà contadina, coinvolgimento delle aziende vinicole, momenti di spettacolo legati al marsala, il "vino dell’Unità d’Italia". In chiusura MarsalFashion & Wine (sfilata di moda e promozione del vino) in Piazza Loggia. 10 agosto, dalle ore 21.00 alle 24.00

Sardegna - Jerzu
Jerzu celebra il suo Cannonau con un percorso suggestivo e magico che va dal vecchio anfiteatro e fino alle vie dell’abitato e del centro storico. A chiudere la kermess iniziata il 4 agosto, c'è Calici di Stelle: nelle antiche cantine, alcune costruite nella roccia, saranno serviti vini e prodotti locali . L'animazione è affidata ad artisti di strada (giocolieri, trampolieri, clown), concerti rock, jazz, reggae e swing. A mezzanotte fuochi d’artificio, musica e balli fino a tarda notte.
fonte viaggi.libero.it

Lgbt, Omofobia Transfobia, Polizia e associazioni gay unite dall’Oscad


Questa sì che è una bella notizia: ci lamentiamo sempre che in Italia non si agisca per niente allo scopo di arginare la drammatica escalation di omofobia che affligge questo Paese, da oggi invece dovremmo avere un motivo in più per sperare che la comunità gay si senta più protetta dalla violenza di alcuni ignoranti.
Non sto parlando di un decreto anti-omofobia votato a sorpresa dal governo, ma di un nuovo organismo che vede la collaborazione di poliziotti e associazioni omosessuali, dopo gli incontri di giugno.


L’organismo in questione si chiama Oscad, il cui acronimo sta per Osservatorio Contro gli Atti Discriminatori ed è stato fortemente caldeggiato dal numero uno della Polizia, Antonio Manganelli.
Soddisfazione da parte di tutte le associazioni, da Paolo Patanè di Arcigay, a Rete Lenford passando per Gaylib di Enrico Oliari.

Ecco cosa ha detto il presidente di Arcigay, Paolo Patanè:

“Le persone gay, lesbiche e transessuali non trovano spesso nei contesti di relazione primaria quei sostegni e quella solidarietà a cui accedono altri gruppi discriminati. Diventa quindi ancora più difficile la denuncia delle violenze subite e di conseguenza ancor più importante avere dei riferimenti e dei supporti nelle istituzioni”.
Spero davvero che questo osservatorio funzioni subito a regime.
fonte gaywave

Lgbt, Congedato dall’esercito il leader dei soldati gay americani


Il “Don’t Ask, Don’t Tell” miete un’altra vittima. La terribile e omofoba legge americana che vieta ai soldati omosessuali di dichiarare il proprio orientamento sessuale, pena la radiazione immediata, ha fatto sì che il tenente Dan Choi fosse congedato.

Choi ha un curriculum militare di tutto rispetto – è un veterano della guerra in Iraq, dove ha comandato un plotone di fanteria, e parla fluentemente l’arabo -, ma ciò nonostante ha pagato con il suo amato posto di lavoro l’outing fatto in diretta tv ala rete MSNBC. L’esercito ha avviato, nel marzo dello scorso anno, il provvedimento disciplinare a suo carico che ha portato alla decisione di espulsione presa giovedì scorso.

Choi è uno dei militanti più conosciuti nella battaglia che i gay che servono l’esercito degli Stati Uniti stanno conducendo da anni per il riconoscimento dei loro diritti, da quando l’ex presidente Bill Clinton firmò questa norma che da quasi vent’anni condiziona la vita di migliaia di gay e lesbiche.

L’ex tenente è stato arrestato un paio di volte ed è arrivato perfino a incatenarsi davanti alla Casa Bianca per protestare contro questa legge. È il fondatore di KnightsOut.org, un’organizzazione composta da cadetti e diplomati dell’accademia militare di West Point che promuovono i diritti delle persone lgbt: lo stesso gruppo stima che ci siano 65mila omosessuali all’interno delle forze armate statunitense e che 12.500 siano stati congedati a causa del “Don’Ask, Don’t Tell”.

”Dopo undici anni di servizio, dall’accademia di West Point al campo di battaglia, questa notizia mi riempie di dolore”, ha commentato Choi. ”Nonostante sia molto triste – ha aggiunto – non mi sento una vittima. Non sono io a essere colpito, ma tutto l’esercito americano che si priva di una persona che ha fatto bene il suo lavoro, che era utile agli Stati Uniti. Questo è allo stesso tempo un annuncio doloroso e insopportabile, ma il mio impegno continua. Rimanere in silenzio quando i miei concittadini vengono licenziati e puniti per esprimere semplicemente quello che sono come persone significherebbe andare contro il significato dell’uniforme e dell’America”.

L’amministrazione Obama si sta impegnando in questi mesi per abrogare questa normativa, che penalizza sia il mondo gay sia l’intero Paese, ma sul suo cammino sta incontrando le resistenze delle gerarchie militari e di alcuni settori repubblicani della società a stelle e strisce.

La proposta di riforma della legge dovrà essere prima approvata dal Congresso e poi dal Pentagono, ma tutto fa sperare per il meglio – viste anche le ultime novità in materia sanitaria e fiscale approntate dal presidente USA a favore delle coppie gay – per la futura cancellazione di questa norma discriminatoria.
fonte Blitz Quotidiano

Coppia, L’amore è come una droga, è difficile smettere di amare dopo le rotture


L’amore è come una droga, lasciar andare un amore, superare una rottura, accettare il fatto di essere state mollate è come disintossicarsi dalla cocaina, le aree del cervello che vengono attivate sono le stesse per entrambe le situazioni, che sia superare un amore fallito o la tossicodipendenza il nostro corpo e il nostro cervello agiscono allo stesso modo. Ecco perchè è così difficile superare la fine di una storia, andare avanti e reagire, ecco perchè diventiamo patetiche e deboli, per fortuna però, anche gli esperti confermano che il tempo aiuta il processo di guarigione.

La ricerca è stata condotta da un’equipe dell’università americana di Stony Brook, ed i riosultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica ‘Journal of Neurophysiology’. I medici seguiti da Arthur Aron hanno analizzato le reazioni del cervello che le persone in pena d’amore avevano mentre guardavano le foto della persona amata.

Le zone del cervello che erano più attive erano le stesse che si mettono in moto quando si è in preda ad una dipendenza da droga, secondo i medici quindi l’amore romantico crea una sorta di dipendenza i cui effetti sono paragonabili a quelli della cocaina.

Ecco spiegati quindi i casi limite in cui le pene d’amore da sofferenza sfociano in comportamenti più gravi come le ossessioni, gli omicidi, i suicidi, la depressione. La cosa positiva è che il tempo mitiga il tutto, le zone del cervello, con il passare del tempo, regivano in modo più debole agli stessi stimoli.
fonte pourfemme

Lgbt, Svolta Aids: un gel per prevenire il contagio


Gli studi su come ostacolare la trasmissione del virus dell’HIV non cessano mai, per fortuna. Pare che per la prima volta un gel vaginale sia stato capace di fermare la trasmissione del virus dell’AIDS, grazie ad uno studio sperimentale, CAPRISA 004, condotto in Sudafrica, a Durban.
Nell’esperimento una donna che ha avuto un rapporto sessuale con un uomo sieropositivo pare non abbia contratto il virus grazie al gel germicida vaginale.

I risultati devono comunque essere confermati da un altro studio ma il livello di protezione non sarà sufficiente per ottenere l’approvazione del gel germicida in paesi sviluppati come Europa o Stati Uniti.

Le donne africane sono maggiormente a rischio di contrarre il virus in quanto coinvolte in rapporti sessuali a rischio con uomini bisessuali che non usano le giuste precauzioni, per questo rappresentano la maggior parte dei soggetti a rischio di trasmissione.

A commento del nuovo esperimento Anthony Fauci del National Institute of Health degli Stati Uniti ha dichiarato che è la prima volta che un gel germicida sia riuscito a dare un risultato positivo nello studio per ridurre l’epidemia dell’AIDS.

Nella descrizione scientifica il gel contiene il tenofovir, un medicinale antiretrovirale che blocca la trasmissione del virus permettendo cosi di ridurre il rischio dell’HIV del 50% dopo un trattamento iniziale di un anno e del 39% dopo un trattamento di due anni, rispetto ad un semplice gel vaginale che non contiene l’antiretrovirale.

Per essere ammesso negli Stati Uniti come farmaco per prevenire l’infezione dell’HIV è necessaria un’efficacia pari o superiore all’80%. Questo risultato potrebbe essere raggiunto, commenta Fauci, modificando il gel con un’aggiunta maggiore di tenofovir ma cercando di educare i consumatori ad utilizzarlo con attenzione.

Dallo studio è risultato che le donne che avevano usato il gel avevano una maggiore protezione rispetto a quelle che non lo avevano usato.
Questo gel diminuisce notevolmente la trasmissione del HSV-2, un virus che causa l’herpes genitale, molto importante in quanto la diffusione delle infezioni trasmissibili sessualmente aumenta il rischio di contagio HIV.

Le donne che hanno partecipato allo studio erano eterosessuali e non appartenevano ad un gruppo ad alto rischio come le prostitute. Tra le 889 donne che hanno partecipato all’esperimento ad una metà è stato consegnato il gel con l’antivirale e alle altre un normale gel. Alla fine dello studio risultavano sieropositive 38 donne del gruppo con il gel sperimentale e 60 tra quelle che hanno usato un gel normale.

Il gel potrebbe essere utile non solo per le donne dei paesi poveri ma anche per le coppie, dove un partner sia sieropositivo e l’altro no.

I gay che finora pare siano stati considerati i più soggetti a contrarre il virus, pare che abbiano imparato la lezione ed ora l’allarme contagio non preoccupa la comunità lgbt bensì quella eterosessuale. Un terzo dei nuovi contagi ogni anno riguarda le coppie eterosessuali solo negli Stati Uniti.

Questa scoperta in Africa meridionale potrebbe evitare 1,3 milioni d’infezioni e 826.000 decessi nel corso dei due decenni a venire.

I risultati di questo studio sono stati presentati durante il Congresso Internazionale dell’AIDS a Vienna.
La seconda scoperta nel giro di un anno, mentre nell’autunno scorso alcuni scienziati annunciavano la scoperta di un vaccino sperimentale capace di ridurre del 30% il rischio dell’infezione dell’HIV.
fonte gaywave Via | 365Gay

lunedì 9 agosto 2010

Lgbt, Bisessualità miti e bugie.


La natura della bisessualità è spesso frainesa da etero e omosessuali. L’idea che una persona possa essere attratta sia da uomini sia donne può confondere, soprattutto in modelli culturali che classificano la sessualità in maniera bi-polare.
Ciò che sta in mezzo annullerebbe l’idea che la sessualità sia qualcosa di preciso e definito.

Alcuni ragazzi sfruttano la confusione sul concetto di bisessualità per definirsi tali, quando in realtà sono nel mezzo del percorso per accettare la loro vera sessualità. Questo porta a mettere in discussione la bisessualità e le persone che si ritengono tali.

Ecco alcuni miti associati a uomini e donne bisessuali.

La bisessualità è una fase.
Molti bisessuali percepiscono come un limite l’idea di essere attratti solo da un sesso. Per loro, l’intesa, sia sessuale che emotiva, ha la precedenza sul bisogno di fare coppia solo con uomini o donne.
Tuttavia, anche chi non è bisessuale può avere esperienze bisessuali durante il suo percorso, per questo motivo spesso la bisessualità è vista come una fase transitoria.

I bisessuali sono confusi.
I bisessuali “non passano da una parte all’altra”, la sessualità ha varie sfumature e anche la bisessualità si presenta secondo varie gradazioni. Alcuni tendono all’eterosessualità, preferiscono un partner dell’altro sesso, ma un compagno dello stesso sesso è un’opzione possibile, viceversa alcuni tendono all’omosessualita.
E’ solo una questione di scelte, così come per omosessuali, eterosessuali o asessuali.

I bisessuali sono promiscui.
“Doppia possibilità di scelta, doppio divertimento” si potrebbe pensare. Tuttavia, trovare un partner è un processo che funziona allo stesso modo per tutti-etero, bi o omosessuali. La maggiore possibilità di scegliere non rende una persona più promiscua, ciascun individuo conduce una vita affettiva e sessuale basata sul proprio carattere.
fonte tribe

MEDICINA, SCOPERTE AREE CERVELLO CHE CONSERVANO "EMOZIONI DOLOROSE"


(AGI) - Torino, 6 ago. - Scoperte le aree del cervello che conservano, anche per tutta la vita, le emozioni legate alle esperienze dolorose vissute in passato.

Una scoperta, opera del gruppo di ricerca dell'universita' di Torino coordinato dalla dottoressa Tiziana Sacco e dal dottor Benedetto Sacchetti dell'Istituto Nazionale di Neuroscienze, che consente di aprire nuovi scenari per lo studio dei disturbi legati alla sfera emotiva, come i disturbi post-traumatici da stress e le fobie.

Lo studio del gruppo di lavoro torinese e' pubblicato sulla rivista internazionale "Science". Grazie a questo studio sono state identificate nel topo alcune delle strutture cerebrali deputate alla conservazione del contenuto emotivo che gli stimoli acquisiscono con l'esperienza.

Si tratta della corteccia secondaria uditiva, visiva e olfattiva, dette anche cortecce sensoriali di "ordine superiore", vale a dire quelle parti del cervello deputate all'elaborazione degli aspetti piu' complessi dell'informazione sensoriale.

Durante un'esperienza che coinvolge la nostra sfera emotiva, gli stimoli sensoriali che l'accompagnano (odori, suoni e colori) vengono, infatti, associati all'emozione provata in quel momento. I ricercatori hanno osservato che l'attivita' di queste aree si intensifica in presenza di quegli stimoli sensoriali che in precedenza sono stati associati ad eventi dolorosi.

Non compare, invece, alcuna variazione se gli stimoli sensoriali, che colpiscono l'attenzione dell'animale non sono mai stati associati a eventi significativi dal punto di vista emotivo. A conferma di questo i ricercatori hanno verificato che l'assenza dei singoli tratti di corteccia secondaria e' associata alla perdita del ricordo degli eventi dolorosi avvenuti mesi prima, mentre restano intatte le informazioni sensoriali e il ricordo di quegli stimoli sensoriali non associati ad alcun contenuto emotivo.

"Le cortecce sensoriali 'di ordine superiore' presenti nel topo - spiega il dottor Benedetto Sacchetti - trovano il loro corrispettivo nel cervello umano, con la differenza che in quest'ultimo hanno una maggiore estensione ed eterogeneita'.
Quello che ci aspettiamo e' che nell'uomo le variazioni dell'attivita' sensoriale interessino le stesse aree, ma in piu' punti localizzati.

Con queste basi sperimentali - conclude - siamo pronti a procedere con lo studio sull'uomo, che condurremo utilizzando le tecniche di imaging".
fonte agi.it/salute

Icone Lgbt, Kylie Minogue sarà una vampira lesbica in un film


Nell'horror "Jack e Diane" il NY Post conferma che la cantante australiana sarà una "lesbica pesantemente tatuata".

Sulla scia del successo della saga di Twilight, in Usa starebbe per uscire il film Jack e Diane, nel cui cast ci sarà anche Kylie Minogue nel ruolo della vampira lesbica. La pellicola, alla quale avrebbe dovuto prendere parte anche Olivia Thirlby e Ellen Page, vedrà, invece, la presenza nel cast di Juno Temple e Riley Keough (nipote di Elvis Presley), per la regia di Bradley Rust Gray.

Il film racconta di Jack e Diane, due adolescenti lesbiche, che si incontrano a New York e trascorrono la notte baciandosi con passione. L’innocenza e il fascino cominceranno rapidamente ad aprire il cuore di Jack, ma alla fine sarà Diane che dovrà lottare per mantenere vivo il loro amore, nascondendo il segreto che il suo desiderio sessuale la trasforma, appena risvegliato, in un lupo mannaro.

Non è ben chiaro che ruolo avrà la Minogue nel film, ma il NY Post conferma che sarà una “lesbica pesantemente tatuata”.
fonte music.fanpage

Cinema Lgbt, «Sposerò Nichi Vendola» va al Lido, Il cortometraggio barese al Festival di Venezia


La pellicola è stata girata dal regista barese Andrea Costantino
Sarà inclusa nella sezione «Controcampo italiano»
Nichi Vendola, governatore della Puglia, avrà un suo spazio al Festival di Venezia (1-11 settembre) con un dal titolo «Sposerò Nichi Vendola» del regista barese Andrea Costantino.

La pellicola sarà inclusa nella sezione «Controcampo italiano». Il film, prodotto dalla Ac Produzione Video, ha come protagonisti Anita Zagaria e i pugliesi Paolo De Vita, Teodosio Barresi e Giustina Buonomo.

LA TRAMA - La storia è ambientata nella Bari di oggi e, attraverso le relazioni tra i protagonisti, ripercorre i fatti della storia d’Italia dal ventennio fascista al «VaffaDay» di Beppe Grillo, dalla propaganda di piazza alla crisi economica. Il corto della durata di 13 minuti è uno spaccato di vita familiare che mette a confronto tre generazioni e i loro conflitti.

LO SLOGAN - Così il grido «Sposare Nichi», la sua politica, il suo modo di vedere le cose sembra essere l’unico possibile riscatto. Il regista comunque ha più volte precisato che, nonostante l’ammirazione per Vendola, questo corto non è certo un manifesto elettorale.
fonte corrieredelmezzogiorno

domenica 8 agosto 2010

Spettacoli Lirica, Milano al Castello, letto high tech per Don Pasquale Quattro i luoghi scenici dello spettacolo


Quattro i luoghi scenici dello spettacolo, rappresentati
sui lati di un quadrato che gira su se stesso, biglietti gratuiti. L'opera interpretata da Orazio Mori

MILANO - «Un letto gigantesco troneggia in una stanza high-tech e gira su se stesso come un quadrato pazzo che mostra quattro lati e che si esibisce come valido ring di dispute, rincorse e, a parte, discorsi impudichi e ammonimenti». Firmando la regia e ideando le scene del «Don Pasquale» che andrà in scena al Castello Sforzesco da venerdì a domenica prossima (da lunedì la distribuzione dei biglietti gratuiti),

Mario Riccardo Migliara ha scelto di mettere al centro l'allusione più esplicita per poi irradiare da essa ammiccamenti più sottili con il soggetto e la sua traduzione musicale; la direzione è affidata a Francesco Attardi sul podio dell'Orchestra Filarmonica di Milano e della Corale Lirica Ambrosiana. Attorniato da un giovane cast, toccherà all'esperto Orazio Mori impersonare il protagonista del capolavoro buffo di Donizetti.

«È lui stesso a muovere le scene come in una partitura materiale che si sviluppa sotto gli occhi del pubblico; le muove stancamente, in ordine millimetrico». Vecchio, ricco e senza figli, don Pasquale non vuole che il nipote Ernesto sposi Norina, la giovinetta spiantata di cui si è invaghito, e minaccia di diseredarlo.

Il dottor Malatesta suggerisce che Norina, sotto le mentite spoglie di Sofronia, irretisca il vecchio, lo sposi con falso matrimonio e poi da obbediente e ossequiosa si trasformi in impertinente e bizzosa.

L'inattesa metamorfosi e il successivo smascheramento convinceranno don Pasquale a lasciare libera scelta al nipote. Piena dei luoghi comuni e degli equivoci tipici dell'opera buffa sette-ottocentesca (si pensi ai libretti redatti da Da Ponte per Mozart), la trama viene illustrata da Migliara «con un ponte a due discese, un magico Rialto sul nulla che materializza le piccole spiate del sotterfugio, dove chi passa sotto è visto dal sopra e viceversa».

La vivacità della musica è tradotta dal continuo «girotondo imprevisto che porta alla ribalta uno dei quattro luoghi chiave lasciando gli altri tre in sottofondo, con i personaggi a diventare essi stessi coreografia, parte integrante di questo movimento».

«Don Pasquale», dal 6 all'8 agosto, biglietti gratuiti in distribuzione da lunedì 2, ore 9.30-17.30 all'Assessorato al Turismo, p.tta Reale 14, tel. 88.45.50.01
fonte milano.corriere.it Enrico Parola

Lgbt, Arcigay: “Italia indietro su prevenzione Aids”


La questione della diffusione dell’HIV è davvero allarmante nel nostro Paese. È quanto denunciato dal ministero della Sanità, che ha inviato a Unaids, (agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di Aids), una relazione sulle strategie di prevenzione diffusione del virus dell’Hiv.

Nella relazione in questione è praticamente ammesso che non vi è “alcuna strategia o iniziativa per la lotta della malattia che si rivolga esplicitamente ai maschi che fanno sesso con altri maschi e per i lavoratori del sesso.”.

Il presidente di Arcigay Paolo Patanè e la responsabile salute Rebecca Zini si sono detti molto preoccupati da questo dato.

“Questo fatto appare particolarmente grave a fronte di una conferenza come quella appena conclusasi a Vienna, che ha sottolineato l’importanza dell’adozione di strategie di prevenzione mirata nei confronti di gruppi con specificità, indicando appunto tra questi i maschi che fanno sesso con altri maschi e i sex worker”, scrivono Patanè e la Zini.

Nella nota si sottolinea come nel nostro Paese non vi sia un effettivo impegno nella lotta contro la diffusione dell’Hiv, e come “le poche iniziative di prevenzione messe in atto sono segnate da una cultura bigotta e sessuofoba, che ancora fatica a parlare di preservativo, figuriamoci di persone che fanno sesso con persone dello stesso sesso o che si prostituiscono”.
fonte Arcigay via gaywave

Lgbt, Alan Carr: Chatty Man - Channel 4 ha lo show di punta in piena estate. Con un mattatore (molto) gay


Quanta invidia per i tvblogger esteri, che non si deprimono tra una replica di Un ciclone in famiglia e l’ennesimo rinvio di Restate sul 2 di Valerio Merola (non parte neanche domani).

Poi rispolveri il palinsesto attuale di Channel 4, emittente pubblica britannica ma con la vocazione commerciale di Canale 5, e scopri che ogni domenica sera, da giugno a settembre e ferragosto compreso, loro hanno la quarta edizione estiva di uno show di punta. Testato con buon successo l’estate scorsa con la prima stagione, è stato confermato da novembre a dicembre con la seconda e da febbraio a marzo con la terza.

Trattasi di Alan Carr: Chatty Man, un frizzante comedy show che coniuga interviste ironiche alla Victor Victoria e una componente performante decisamente più spettacolare di Chiambretti Night. Lo studio è a metà tra un coloratissimo salotto in stile Friends e il palcoscenico di un teatro.

Il conduttore sui 30 anni, che dà il titolo allo show, ha una personalità sopra le righe e inequivocabilmente camp, più eccessiva persino di Fabio Canino in Cronache Marziane. Che sia gay non è un mistero, ma lui stesso ha dichiarato di ritenersi un comico a prescindere dal suo orientamento sessuale.

Alan ha infatti esordito come animale da palcoscenico, consolidato speaker radiofonico e opinionista brillante, prima di approdare a un one man show tutto suo. E’ evidentemente in sovrappeso ma ci scherza su, gioca con lo stereotipo del nerd con tanto di montatura ruffiana e ha una faccia da schiaffi che dalle sue parti definiscono “funny”, semplicemente divertente.

Il suo stile sta nel trattare il personaggio di turno come il più isterico dei fan, come da noi farebbe Diego Passoni senza, però, riuscire a rubarsi la scena.
fonte tvblog