giovedì 11 dicembre 2025

Firenze: a Palazzo Strozzi "KAWS, THE MESSAGE" fino al 25 gennaio 2026

Iniziata il 29 ottobre 2025 e fino al 25 gennaio 2026, Fondazione Palazzo Strozzi e Fondazione Hillary Merkus Recordati presentano una nuova installazione site-specific per il cortile di Palazzo Strozzi realizzata da KAWS, celebre artista contemporaneo noto per il suo iconico linguaggio visivo che sfida le categorie artistiche.

Parte del programma Palazzo Strozzi Future Art, il progetto si sviluppa in dialogo con l’architettura rinascimentale e con la mostra dedicata a Beato Angelico, offrendo un confronto originale e sorprendente tra epoche, forme e visioni artistiche.

KAWS ha conquistato la scena internazionale con opere che spaziano dalla pittura e la scultura alla street art e il design, spesso ispirate all’immaginario dell’animazione e della comunicazione visiva contemporanea. Con uno stile fortemente riconoscibile e un approccio insieme ludico e irriverente, l’artista esplora temi e immaginari umani attraverso personaggi ibridi e simboli condivisi, mettendo in discussione i confini tra cultura alta e popolare.


KAWS (1974, Jersey City, NJ, USA; vive e lavora a Brooklyn, New York) ha esposto le sue opere nelle più importanti istituzioni culturali del mondo, tenendo sue personali in musei come SFMoMA, San Francisco (2025); The Andy Warhol Museum, Pittsburgh (2024); Art Gallery of Ontario, Toronto (2023); Serpentine Gallery, Londra (2022); Mori Arts Center Gallery, Tokyo (2021); The Brooklyn Museum, New York (2021); The National Gallery of Victoria, Melbourne (2019).

Il progetto è parte del programma Palazzo Strozzi Future Art, sviluppato da Fondazione Palazzo Strozzi e Fondazione Hillary Merkus Recordati.
Sostenitori pubblici Fondazione Palazzo Strozzi: Comune di Firenze, Regione Toscana, Città Metropolitana di Firenze, Camera di Commercio di Firenze. Sostenitori privati Fondazione Palazzo Strozzi: Fondazione CR Firenze, Intesa Sanpaolo, Fondazione Hillary Merkus Recordati, Comitato dei Partner di Palazzo Strozzi.

Dal 29 ottobre 2025 al 25 gennaio 2026

Orario mostra
Tutti i giorni 10.00-20.00
Giovedì fino alle 23.00
Installazione in Cortile ad accesso libero

Info QUI 

fonte: www.palazzostrozzi.org 

Books: "A Year with Rudolf Nureyev" by Derek Robinson and Simon Robinson. Edizione Inglese

Here, for the first time, is an intimate and fascinating portrait of Rudolf Nureyev off-stage - a man who was an exacting, unpredictable, parsimonious and often immature individual, yet who, at the same time, aroused great affection in a host of friends.

Simon Robinson frankly recalls his eventful year working for Nureyev. He did everything for this hopelessly impractical dancer except be his lover, much to Nureyev's disappointment. It was the Russian's insatiable sexual appetite that eventually destroyed him.

Nureyev had six houses on three continents but no staff in any of them and he couldn't cook, drive, write a letter, tie a necktie or even change a light bulb. In 1990 Simon Robinson, until then professional crew on a racing yacht, became his PA. 

For the next twelve months they travelled from the Caribbean to America to Europe, living in luxury in Nureyev's New York and Paris apartments and in spartan isolation on his tiny Mediterranean island.

Nureyev's explosive nature was exhausting to live with and many times during their year together Robinson nearly quit - and Nureyev nearly sacked him. It didn't happen, however, because Nureyev needed his PA's calm reliability to ballast his own rocky life, and because Robinson knew that genius must make its own rules. > Copertina rigida o KINDLE 

source: www.amazon.it 

Libri: Il suono dei giorni di pioggia di Manuel Bova

Un amore passato che non passa mai, le giornate che scorrono tra un reparto di elettronica che sembra la caricatura del mondo reale e la vita con sua sorella, Diana, che è presente in un modo tutto suo. La storia di Amedeo è fatta di fragili equilibri, di ironia, malinconia e desideri mai del tutto sopiti. 

Amedeo ha una famiglia, dei colleghi, degli amici, ogni personaggio secondario è strettamente collegato a lui, ognuno con le sue vicissitudini che, in qualche modo, contribuiscono a minare le poche certezze del protagonista e lo spingono a mettere tutto in discussione. 

Come si salva una persona che non vuole essere salvata? Quanto la nostra percezione di ciò che ci sta intorno è reale e quanto frutto di un condizionamento che porta a un giudizio parziale e impulsivo? 

Con uno stile diretto e graffiante capace di alternare leggerezza e profondità, "Il suono dei giorni di pioggia" compie un viaggio all’interno della mente di un uomo che prova a restare in piedi mentre tutto intorno a lui sembra franare. Un romanzo che parla di abusi, violenza e di amore in ogni sua forma. 

Un romanzo che contiene un mondo, che contiene storie, che profuma di vita, di gioie e cadute da cui rialzarsi è sempre più difficile. 

Manuel Bova è nato a Genova nel 1983, ha studiato ingegneria prima di decidere di insegnare pilates. Ha una pagina facebook molto seguita.    

fonte:  www.ibs.it 

Addio a Carlos Palacios, la danza perde un grande maestro

Il mondo della danza perde una delle sue luci più brillanti. Carlos Palacios, maestro amatissimo e figura di riferimento per generazioni di allievi, è scomparso lasciando un vuoto profondo nella comunità artistica e in tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo.

La danza non era soltanto la sua professione, ma il suo modo di respirare il mondo. Carlos viveva ogni movimento come un atto di verità e condivisione. Chiunque abbia varcato la soglia di una sua sala prove ricorda il suo sguardo attento, la sua precisione elegante, la pazienza con cui sapeva guidare e la passione contagiosa che trasformava la fatica in gioia.

Ma Carlos Palacios era molto più di un insegnante: era un Maestro nel senso più completo del termine. Riusciva a vedere il potenziale dove altri vedevano solo incertezza, a trasformare il timore in forza, la rigidità in libertà. Con le sue parole e il suo esempio ha insegnato disciplina, rispetto, dedizione e amore per l’arte.

Molti dei suoi allievi ricordano come, attraverso la danza, abbia saputo offrire anche un insegnamento di vita: “Il corpo parla quando il cuore ha qualcosa da dire”, ripeteva spesso.

La sua perdita è un colpo doloroso, ma il suo lascito continuerà a vivere nei passi, nei ricordi e nei sogni di chi ha incontrato il suo cammino. Le sue lezioni continueranno a risuonare nelle sale, nelle esibizioni e nei cuori dei suoi studenti, che oggi lo ricordano con gratitudine, affetto e profonda stima.

Carlos Palacios si era formato alla Scuola del Teatro Colòn di Buenos Aires, lavorando successivamente nei teatri più prestigiosi d’Europa e ricoprendo svariate cariche, da danzatore a coreografo, da maître de ballet a Direttore artistico. Nel suo curriculum anche la direzione artistica dello storico Teatro San Carlo di Napoli. Ha dato lezioni ai nomi più prestigiosi del panorama della danza, da Carla Fracci a Luciana Savignano, Elisabetta Terabust; ha anche lavorato con Rudolf Nureyev e altri nomi eccellenti nel campo del balletto internazionale. La sua profonda conoscenza di tutti gli aspetti della danza lo ha collocato per decenni come una delle personalità più interessanti del panorama artistico. Il suo personalissimo metodo ha portato al successo molti giovani che si sono formati prendendo parte alle sue lezioni.

Carlos Palacios se ne va, ma la sua arte resta. La danza, come lui stesso insegnava, è un modo per sfidare il tempo: un gesto che continua a vibrare anche quando il corpo tace.

Ed è così che continuerà a vivere — nei movimenti, nella memoria, nell’ispirazione che ha donato al mondo. Che la terra ti sia lieve, Maestro. E che il tuo passo rimanga per sempre tra noi.

Michele Olivieri

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