La giornata del 25 novembre è fondamentale per ricordare alla politica che un'italiana su tre subisce molestie fisiche o sessuali nel corso della vita. Il video e i dettagli su Blogosfere Style & Fashion.
Nel 2006 101, nel 2007 107, nel 2008 112, nel 2009 119, nel 2010 127. Quest'anno, purtroppo non ancora finito, già 103. Sono "solo" ipoteticamente le donne uccise dalla violenza di genere in Italia. Per questo domenica 25 novembre ricorre la Giornata Mondiale della Violenza sulle Donne.
Non esistono dati ufficiali su queste morti ingiuste: la lista più attendibile è stata compilata e fornita dalla Casa delle donne di Bologna che, fino al 5 dicembre, promuove la settima edizione del Festival la Violenza Illustrata, con cinema, dibattiti e mostre.
Secondo una ricerca Eures-Ansa del 2010, le violenze famigliari sono la prima causa di morte nel nostro Paese e le vittime sono donne nel 70,7%. Secondo l'Istat un'italiana su tre subisce molestie fisiche o sessuali nel corso della vita, il 5% è vittima di stupri o tentati stupri.
La Giornata di domenica vuole sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema e richiamare l'attenzione della politica, sorda alle sollecitazioni dei gruppi che promuovono e sostengono le campagne a favore delle donne (lo confermano gli inesistenti dati ufficiali sulle morti o dati istituzionali più recenti).
Per l'occasione Amnesty International da inizio a 16 giorni di attivismo su tre temi principali: la violenza sulle donne irachene, egiziane e colombiane, spesso appoggiata dallo stato.
Ancora, il 25 novembre alle 15.55 a Domenica In, su Rai Uno, verrà proposto il film-documentario ''Giulia ha picchiato Filippo", diretto da Francesca Archibugi e interpretato da Riccardo Scamarcio con Jasmine Trinca.
Alle 20.30 al Teatro Litta di Milano verrà consegnato il Premio Intervita per il Cinema 2012 alla regista, personaggio che nel cinema si è speso per i diritti delle donne, e alle 22 verrà proiettato il documentario.
fonte http://styleandfashion.blogosfere.it di Margherita Tizzi
Questo blog è un aggregatore di notizie, nasce per info e news dall'Italia e dal mondo, per la Danza, Teatro, Cinema, Fashion, Tecnologia, Musica, Fotografia, Libri, Eventi d'Arte, Sport, Diritti civili e molto altro. Ogni articolo riporterà SEMPRE la fonte delle news nel rispetto degli autori e del copyright. Le rubriche "Ritratto d'artista" e "Recensioni" sono scritte e curate da ©Lisa Del Greco Sorrentino, autrice di questo blog
sabato 24 novembre 2012
venerdì 23 novembre 2012
Lgbt: Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, omofobia intollerabile "Necessario mantenere alta la guardia"
Preoccupazione "per il persistere di intollerabili atteggiamenti omofobi che ledono i diritti e la dignità della persona e ai quali bisogna opporre un fermo rifiuto": è quanto esprime il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato dal segretario generale, Donato Marra, al congresso di Arcigay.
E aggiunge: "E' necessario mantenere alto il livello di guardia perché non si acuiscano fenomeni di discriminazione sociale".
La lettera è stata indirizzata a Marco Coppola, della segreteria nazionale di Arcigay, e vi si legge: "Il Presidente della Repubblica rivolge il suo augurio di buon lavoro all'Assise, auspicando che da essa possano scaturire elementi utili e significativi per riaffermare la centralità del principio di uguaglianza sancito dalla nostra Costituzione e dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea contro ogni discriminazione inerente alla identità sessuale".
Il messaggio continua sottolineando che l'inquilino del Quirinale "ha espresso in più occasioni la sua preoccupazione per il persistere di intollerabili atteggiamenti omofobi che ledono i diritti e la dignità della persona e ai quali bisogna opporre un fermo rifiuto.
In questo momento di crisi economica, inoltre, che incide fortemente sulla nostra società, è più che mai necessario mantenere alto il livello di guardia perché non si acuiscano fenomeni di discriminazione e di esclusione sociale alimentati da pregiudizio e intolleranza".
Il messaggio conclude infine con l'invito a un impegno aperto e sincero contro ogni forma di omofobia.
"E' dunque indispensabile proseguire, come ha più volte sottolineato il Capo dello Stato, in 'un percorso di superamento di timori e rimozioni, nonché di ostacoli alle carriere, un cammino che appare ancora lungo e difficile.
Perciò è importante che la battaglia contro l'omofobia e le discriminazioni che ne derivano non sia condotta solo ad opera di meritorie avanguardie, ma divenga un ben più vasto impegno civile".
fonte http://www.tgcom24.mediaset.it foto Ansa
E aggiunge: "E' necessario mantenere alto il livello di guardia perché non si acuiscano fenomeni di discriminazione sociale".
La lettera è stata indirizzata a Marco Coppola, della segreteria nazionale di Arcigay, e vi si legge: "Il Presidente della Repubblica rivolge il suo augurio di buon lavoro all'Assise, auspicando che da essa possano scaturire elementi utili e significativi per riaffermare la centralità del principio di uguaglianza sancito dalla nostra Costituzione e dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea contro ogni discriminazione inerente alla identità sessuale".
Il messaggio continua sottolineando che l'inquilino del Quirinale "ha espresso in più occasioni la sua preoccupazione per il persistere di intollerabili atteggiamenti omofobi che ledono i diritti e la dignità della persona e ai quali bisogna opporre un fermo rifiuto.
In questo momento di crisi economica, inoltre, che incide fortemente sulla nostra società, è più che mai necessario mantenere alto il livello di guardia perché non si acuiscano fenomeni di discriminazione e di esclusione sociale alimentati da pregiudizio e intolleranza".
Il messaggio conclude infine con l'invito a un impegno aperto e sincero contro ogni forma di omofobia.
"E' dunque indispensabile proseguire, come ha più volte sottolineato il Capo dello Stato, in 'un percorso di superamento di timori e rimozioni, nonché di ostacoli alle carriere, un cammino che appare ancora lungo e difficile.
Perciò è importante che la battaglia contro l'omofobia e le discriminazioni che ne derivano non sia condotta solo ad opera di meritorie avanguardie, ma divenga un ben più vasto impegno civile".
fonte http://www.tgcom24.mediaset.it foto Ansa
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politica e diritti lgbt,
vittime omofobia
Lgbt: Cronaca "Carlotta è trans, ma al femminile" Agedo richiama la stampa sul linguaggio
«Per raccontare correttamente la storia della trans Carlotta è necessario parlare di lei al femminile».
GianFranca Saracino, presidente di Agedo Lecce, associazione di genitori e amici di persone omosessuali, è intervenuta, lanciando un appello alla stampa sul corretto uso del linguaggio, prendendo spunto dal fatto di cronaca che ha visto protagonista, nei giorni scorsi, una transessuale leccese.
«Raccontando l’episodio – ha spiegato Saracino – si declina Carlotta quasi sempre al maschile: il noto trans, l’uomo conosciuto come “Carlotta”, fermato, arrestato, giudicato, difeso, e via di questo passo.
È utile sapere che esiste una legge, la n. 164 del 14 aprile 1982, che riconosce alle persone transessuali la loro condizione.
Questo significa che 'il' trans è una persona che si sente uomo in un corpo da donna e, quindi, intraprende un percorso medico e psicologico di transizione e di adeguamento del proprio corpo al genere maschile cui sente di appartenere.
'La' trans è, invece, come nel caso di Carlotta, una persona che si sente donna, ma in un corpo di uomo e che intraprende il percorso di transizione per riappropriarsi della fisicità femminile che sente appartenerle».
È proprio quest'ultimo il caso di Carlotta della quale, nonostante non abbia ancora ottenuto il cambio del nome sui documenti (il percorso è burocraticamente lungo), è necessario, per correttezza, parlare al femminile.
È auspicabile che, inoltre, per rispetto alla scelta, spesso dolorosa, fatta da queste persone si eviti di pubblicare le notizie andando a ripescare il nome all'anagrafe.
Il lavoro da fare in termini di conoscenza e corretta informazione riguardo alle persone trans – ha concluso Saracino – è ancora tanto.
Un processo necessario che deve interessare anche e soprattutto i mezzi di informazione che a volte, volontariamente o meno, contribuiscono a rinforzare pregiudizi e discriminazioni.
È una questione di rispetto e di professionalità giornalistica».
fonte http://www.leccesette.it
GianFranca Saracino, presidente di Agedo Lecce, associazione di genitori e amici di persone omosessuali, è intervenuta, lanciando un appello alla stampa sul corretto uso del linguaggio, prendendo spunto dal fatto di cronaca che ha visto protagonista, nei giorni scorsi, una transessuale leccese.
«Raccontando l’episodio – ha spiegato Saracino – si declina Carlotta quasi sempre al maschile: il noto trans, l’uomo conosciuto come “Carlotta”, fermato, arrestato, giudicato, difeso, e via di questo passo.
È utile sapere che esiste una legge, la n. 164 del 14 aprile 1982, che riconosce alle persone transessuali la loro condizione.
Questo significa che 'il' trans è una persona che si sente uomo in un corpo da donna e, quindi, intraprende un percorso medico e psicologico di transizione e di adeguamento del proprio corpo al genere maschile cui sente di appartenere.
'La' trans è, invece, come nel caso di Carlotta, una persona che si sente donna, ma in un corpo di uomo e che intraprende il percorso di transizione per riappropriarsi della fisicità femminile che sente appartenerle».
È proprio quest'ultimo il caso di Carlotta della quale, nonostante non abbia ancora ottenuto il cambio del nome sui documenti (il percorso è burocraticamente lungo), è necessario, per correttezza, parlare al femminile.
È auspicabile che, inoltre, per rispetto alla scelta, spesso dolorosa, fatta da queste persone si eviti di pubblicare le notizie andando a ripescare il nome all'anagrafe.
Il lavoro da fare in termini di conoscenza e corretta informazione riguardo alle persone trans – ha concluso Saracino – è ancora tanto.
Un processo necessario che deve interessare anche e soprattutto i mezzi di informazione che a volte, volontariamente o meno, contribuiscono a rinforzare pregiudizi e discriminazioni.
È una questione di rispetto e di professionalità giornalistica».
fonte http://www.leccesette.it
Lgbt: Renato Brunetta a Vendola "Io mi eccito normalmente" bufera su Twitter
Una frase di Renato Brunetta in risposta a Nichi Vendola ha fatto scatenare il putiferio su Twitter.
"Io almeno mi eccito in maniere normali" ha detto l'ex ministro della Funzione Pubblica dopo aver male interpretato un'affermazione di Vendola: "Non volevo incendiarti''
fonte http://video.repubblica.it/
"Io almeno mi eccito in maniere normali" ha detto l'ex ministro della Funzione Pubblica dopo aver male interpretato un'affermazione di Vendola: "Non volevo incendiarti''
fonte http://video.repubblica.it/
giovedì 22 novembre 2012
Lgbt: Studente quindicenne suicida a Roma. Aperta inchiesta, stasera fiaccolata alle 19.30, straziante messaggio della madre su Fb, la rabbia degli amici
"Forse perché così mi pare ancora di parlarti, forse per questo entro ed esco dal tuo profilo, indosso il tuo pigiama,cerco tra i tuoi appunti, i tuoi disegni, le tue cose".
Sono queste le parole affidate a Facebook dalla madre del quindicenne di Roma che si sarebbe suicidato martedì sera perché da alcuni compagni additato come gay.
"Voglio abbracciare i tuoi amici - scrive - perché voglio abbracciare te e tutto il tuo mondo. Non capiamo, non accettiamo.
Ti vogliamo con noi e BASTA!".
Nel suo profilo la donna ha messo una foto di lei e del figlio che sorridono abbracciati verso l'obiettivo di una macchina fotografica.
"Intanto - scrive, con lo strazio di una madre che vede morire il proprio figlio - papà ed io domani saremo da te per quell'ultimo bacio che tu dovevi a noi, perché così avrebbe dovuto essere per natura.
Ci mancano le tue battute, le tue risate, le tue urla. Ci manca tutto. Anche il rumore dei tuoi passi quando giravi per casa nel silenzio della notte. Tutto di te! Eri ancora così acerbo, capace di un amore così grande, tu che ancora non avevi dato il tuo primo bacio. Con tutto l'amore che posso, riposa in pace figlio mio adorato".
Intanto la Procura di Roma ha avviato una inchiesta. Le indagini sono al momento senza indagati o ipotesi di reato. Non si esclude che si possa successivamente arrivare ad ipotizzare l'istigazione al suicidio.
RABBIA DEGLI AMICI
C'é tanta rabbia tra gli amici del quindicenne suicida a Roma due giorni fa e additato da alcuni compagni come gay. Tanto che qualcuno aveva persino creato un falso profilo Facebook per denigrarlo, profilo dove ora il nome del giovane risulta storpiato e simile solo per assonanza ma declinato al femminile.
E che si riempie di minuto in minuto della rabbia dei compagni del ragazzo.
"La pagherete spero in qualche modo.
L'ignoranza che regna nelle vostre teste ha ucciso un ragazzino di 15 anni e voi ne siete colpevoli al 99%", questo scrive più di un utente.
"Vergogna!", scrive uno; "Dovrete fare i conti con la vostra coscienza per il resto della vita", gli fa eco un altro.
E ancora: "Che quello che è successo vi serva per rendervi conto di quanto fa male essere derisi", "Siete il tumore del mondo, il marcio dell'umanità, la sporcizia del genere umano", si legge ancora. In una gara di solidarietà gli amici del ragazzo stanno mettendo la sua foto sui loro profili, lo salutano, lo abbracciano
QUESTA SERA FIACCOLATA A ROMA
"E' successo ancora. Questa volta a Roma si è tolto la vita uno studente di un liceo della capitale perché vittima di attacchi omofobici.
A soli 15 anni il peso delle discriminazioni quotidiane da parte dei compagni di scuola lo ha schiacciato fino al punto di spingerlo a farla finita".
Così gli studenti della Rete della Conoscenza che stasera hanno indetto una fiaccolata alle 19.30 in via di San Giovanni in Laterano (Colosseo).
"Sotto gli occhi increduli di tutti si è consumato un altro gesto estremo, che sottolinea non solo il fallimento di un ambiente scolastico inadeguato sul profilo della prevenzione al bullismo omofobico - dice Mauro Patti, responsabile area tematica Lgbtq della Rete della Conoscenza - ma che rappresenta la dolorosa cifra di un fallimento culturale e politico di un Paese.
In primis è responsabile la politica per i suoi ripetuti silenzi, dal momento in cui manca una volontà legislativa concreta per lanciare una battaglia seria contro ogni forma di omo, lesbo/transfobia nei luoghi della formazione e di lavoro in Italia. "La vera patologia è che in questo Paese esiste ancora una profonda paura e disgusto verso il diverso" continua Alice Graziani, membro dell'esecutivo nazionale della Rete della Conoscenza.
Per Giuseppina Tucci, responsabile Lgbtq dell'Unione degli Studenti "ci sono ancora docenti che raccontano alle proprie classi che gli orientamenti non eterosessuali sono patologici. Per questo lo strumento per combattere lo stigma sociale e la violenza che ne scaturisce non può essere solo lo sbandieramento di un "numero amico" a cui rivolgersi, c'é bisogno dello Stato che si schieri e che si adegui alla cultura che cambia".
"Oggi il dolore di questa perdita deve sollecitare tutti a convincersi che in questo Paese non si può più morire di omofobia. Per questo le studentesse e studenti dell'Unione degli Studenti, di Link Coordinamento Universitario e della Rete della Conoscenza - si legge nella nota - invitano le scuole e le associazioni ad aggregarsi stasera a Roma alle 19.30 in via di S. Giovanni in Laterano (Colosseo) alla fiaccolata di solidarietà per lo studente e la sua famiglia (evento facebook), che si protrarrà fino all'istituto Cavour.
Si invita tutti a indossare un capo rosa, il colore che amava indossare il ragazzo morto"
fonte http://www.ansa.it/
Sono queste le parole affidate a Facebook dalla madre del quindicenne di Roma che si sarebbe suicidato martedì sera perché da alcuni compagni additato come gay.
"Voglio abbracciare i tuoi amici - scrive - perché voglio abbracciare te e tutto il tuo mondo. Non capiamo, non accettiamo.
Ti vogliamo con noi e BASTA!".
Nel suo profilo la donna ha messo una foto di lei e del figlio che sorridono abbracciati verso l'obiettivo di una macchina fotografica.
"Intanto - scrive, con lo strazio di una madre che vede morire il proprio figlio - papà ed io domani saremo da te per quell'ultimo bacio che tu dovevi a noi, perché così avrebbe dovuto essere per natura.
Ci mancano le tue battute, le tue risate, le tue urla. Ci manca tutto. Anche il rumore dei tuoi passi quando giravi per casa nel silenzio della notte. Tutto di te! Eri ancora così acerbo, capace di un amore così grande, tu che ancora non avevi dato il tuo primo bacio. Con tutto l'amore che posso, riposa in pace figlio mio adorato".
Intanto la Procura di Roma ha avviato una inchiesta. Le indagini sono al momento senza indagati o ipotesi di reato. Non si esclude che si possa successivamente arrivare ad ipotizzare l'istigazione al suicidio.
RABBIA DEGLI AMICI
C'é tanta rabbia tra gli amici del quindicenne suicida a Roma due giorni fa e additato da alcuni compagni come gay. Tanto che qualcuno aveva persino creato un falso profilo Facebook per denigrarlo, profilo dove ora il nome del giovane risulta storpiato e simile solo per assonanza ma declinato al femminile.
E che si riempie di minuto in minuto della rabbia dei compagni del ragazzo.
"La pagherete spero in qualche modo.
L'ignoranza che regna nelle vostre teste ha ucciso un ragazzino di 15 anni e voi ne siete colpevoli al 99%", questo scrive più di un utente.
"Vergogna!", scrive uno; "Dovrete fare i conti con la vostra coscienza per il resto della vita", gli fa eco un altro.
E ancora: "Che quello che è successo vi serva per rendervi conto di quanto fa male essere derisi", "Siete il tumore del mondo, il marcio dell'umanità, la sporcizia del genere umano", si legge ancora. In una gara di solidarietà gli amici del ragazzo stanno mettendo la sua foto sui loro profili, lo salutano, lo abbracciano
QUESTA SERA FIACCOLATA A ROMA
"E' successo ancora. Questa volta a Roma si è tolto la vita uno studente di un liceo della capitale perché vittima di attacchi omofobici.
A soli 15 anni il peso delle discriminazioni quotidiane da parte dei compagni di scuola lo ha schiacciato fino al punto di spingerlo a farla finita".
Così gli studenti della Rete della Conoscenza che stasera hanno indetto una fiaccolata alle 19.30 in via di San Giovanni in Laterano (Colosseo).
"Sotto gli occhi increduli di tutti si è consumato un altro gesto estremo, che sottolinea non solo il fallimento di un ambiente scolastico inadeguato sul profilo della prevenzione al bullismo omofobico - dice Mauro Patti, responsabile area tematica Lgbtq della Rete della Conoscenza - ma che rappresenta la dolorosa cifra di un fallimento culturale e politico di un Paese.
In primis è responsabile la politica per i suoi ripetuti silenzi, dal momento in cui manca una volontà legislativa concreta per lanciare una battaglia seria contro ogni forma di omo, lesbo/transfobia nei luoghi della formazione e di lavoro in Italia. "La vera patologia è che in questo Paese esiste ancora una profonda paura e disgusto verso il diverso" continua Alice Graziani, membro dell'esecutivo nazionale della Rete della Conoscenza.
Per Giuseppina Tucci, responsabile Lgbtq dell'Unione degli Studenti "ci sono ancora docenti che raccontano alle proprie classi che gli orientamenti non eterosessuali sono patologici. Per questo lo strumento per combattere lo stigma sociale e la violenza che ne scaturisce non può essere solo lo sbandieramento di un "numero amico" a cui rivolgersi, c'é bisogno dello Stato che si schieri e che si adegui alla cultura che cambia".
"Oggi il dolore di questa perdita deve sollecitare tutti a convincersi che in questo Paese non si può più morire di omofobia. Per questo le studentesse e studenti dell'Unione degli Studenti, di Link Coordinamento Universitario e della Rete della Conoscenza - si legge nella nota - invitano le scuole e le associazioni ad aggregarsi stasera a Roma alle 19.30 in via di S. Giovanni in Laterano (Colosseo) alla fiaccolata di solidarietà per lo studente e la sua famiglia (evento facebook), che si protrarrà fino all'istituto Cavour.
Si invita tutti a indossare un capo rosa, il colore che amava indossare il ragazzo morto"
fonte http://www.ansa.it/
Lgbt: Roma Omofobia, un ragazzo di 15 anni si impicca, i compagni lo prendevano in giro a scuola e sul web
Si chiamava Davide, ma i compagni, per offenderlo, lo chiamavano il "ragazzo dai vestiti rosa".
Aveva 15 anni, e a scuola lo prendevano in giro da più di un anno.
Martedì si è tolto la vita.
E’ tornato nella sua casa romana, dopo essere stato ripreso da un'insegnante per aver usato uno smalto per le unghie, e si è impiccato, con la sciarpa. Davanti al fratellino piccolo. Lo ha trovato il padre, quando ormai non c’era più niente da fare. Inutile chiamare i soccorsi.
Davide è morto di omofobia, ieri pomeriggio. Si è ucciso poco dopo le 17. Non ce l’ha più fatta a sopportare quegli insulti che lo perseguitavano da troppo tempo. I compagni lo denigravano da quando si era iscritto al liceo, in una zona centrale della Capitale. Un tormento quasi quotidiano. A scuola.
Ma anche sul web. Avevano creato una pagina Facebook, in cui lo prendevano continuamente in giro per i suoi modi di fare e anche per l’abbigliamento. Quella pagina era là, visibile a tutti, da dodici mesi.
E questo Davide (il suo nome è di fantasia) lo sapeva bene. Ma, forse, aveva cercato di rassegnarsi.
"Ragazzi ho scoperto di avere una canottiera rosa", scrivevano sul social network qualche mese fa, in riferimento al suo look. Avevano anche fornito indicazioni sulla zona in cui abitava e pubblicato sue foto - sicuramente senza il suo permesso. E martedì, quando si è presentato a scuola con lo smalto - in questi giorni il suo istituto è occupato dai ragazzi di sinistra -, alcuni lo avrebbero anche chiamato "frocio".
“Una professoressa lo ha ripreso”, raccontano alcuni suoi amici. Quel che è certo, è che Davide voleva solo essere se stesso. Così, una volta tornato a casa, nella zona della Colombo, ha preso la sciarpa e si è tolto la vita. Il fratellino, che ha assistito alla scena, è sotto choc ed è già stato affidato ad una psicologa.
Il caso è affidato alla polizia, che, d'intesa con la magistratura, ha già iniziato ad indagare sul profilo Facebook che porta il nome della giovane vittima. L’ipotesi di reato potrebbe essere quella di istigazione al suicidio. Per questo si dovrà accertare chi abbia deciso di aprire quella pagina, nel novembre del 2011, al solo scopo di umiliare Davide. Secondo alcuni compagni di scuola Davide aveva anche problemi a casa. “I genitori non lo capivano”, ha detto qualcuno.
Nel suo liceo, si è presentato anche Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, che da tempo è impegnato nel contrasto all’omofobia nelle scuole della capitale.
“Una notizia del genere, purtroppo, non mi stupisce – commenta all'HuffPost – Casi di questo tipo sono tutt’altro che rari e ci sono scuole dalle quali riceviamo numerose segnalazioni di insulti omofobi.
Peccato che non tutti i presidi siano così disposti a collaborare con noi. E, invece, la formazione dei ragazzi è tutto”.
"Al nostro numero verde (800-713713) chiamano, ogni anno, 20mila persone: di queste, il 60% è rappresentato da giovani sotto i 26 anni. Tutte persone che lamentano discriminazioni a scuola, all'università o in famiglia", fa notare Marrazzo. "Di questa vicenda - sottolinea infine - mi ha colpito il metodo scelto per togliersi la vita. Davide voleva farla finita e non voleva in nessun modo essere salvato. Alcuni suoi compagni si sentivano in colpa per non aver capito la situazione di disagio che stava vivendo".
fonte http://www.huffingtonpost.it Marco Pasqua
Aveva 15 anni, e a scuola lo prendevano in giro da più di un anno.
Martedì si è tolto la vita.
E’ tornato nella sua casa romana, dopo essere stato ripreso da un'insegnante per aver usato uno smalto per le unghie, e si è impiccato, con la sciarpa. Davanti al fratellino piccolo. Lo ha trovato il padre, quando ormai non c’era più niente da fare. Inutile chiamare i soccorsi.
Davide è morto di omofobia, ieri pomeriggio. Si è ucciso poco dopo le 17. Non ce l’ha più fatta a sopportare quegli insulti che lo perseguitavano da troppo tempo. I compagni lo denigravano da quando si era iscritto al liceo, in una zona centrale della Capitale. Un tormento quasi quotidiano. A scuola.
Ma anche sul web. Avevano creato una pagina Facebook, in cui lo prendevano continuamente in giro per i suoi modi di fare e anche per l’abbigliamento. Quella pagina era là, visibile a tutti, da dodici mesi.
E questo Davide (il suo nome è di fantasia) lo sapeva bene. Ma, forse, aveva cercato di rassegnarsi.
"Ragazzi ho scoperto di avere una canottiera rosa", scrivevano sul social network qualche mese fa, in riferimento al suo look. Avevano anche fornito indicazioni sulla zona in cui abitava e pubblicato sue foto - sicuramente senza il suo permesso. E martedì, quando si è presentato a scuola con lo smalto - in questi giorni il suo istituto è occupato dai ragazzi di sinistra -, alcuni lo avrebbero anche chiamato "frocio".
“Una professoressa lo ha ripreso”, raccontano alcuni suoi amici. Quel che è certo, è che Davide voleva solo essere se stesso. Così, una volta tornato a casa, nella zona della Colombo, ha preso la sciarpa e si è tolto la vita. Il fratellino, che ha assistito alla scena, è sotto choc ed è già stato affidato ad una psicologa.
Il caso è affidato alla polizia, che, d'intesa con la magistratura, ha già iniziato ad indagare sul profilo Facebook che porta il nome della giovane vittima. L’ipotesi di reato potrebbe essere quella di istigazione al suicidio. Per questo si dovrà accertare chi abbia deciso di aprire quella pagina, nel novembre del 2011, al solo scopo di umiliare Davide. Secondo alcuni compagni di scuola Davide aveva anche problemi a casa. “I genitori non lo capivano”, ha detto qualcuno.
Nel suo liceo, si è presentato anche Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, che da tempo è impegnato nel contrasto all’omofobia nelle scuole della capitale.
“Una notizia del genere, purtroppo, non mi stupisce – commenta all'HuffPost – Casi di questo tipo sono tutt’altro che rari e ci sono scuole dalle quali riceviamo numerose segnalazioni di insulti omofobi.
Peccato che non tutti i presidi siano così disposti a collaborare con noi. E, invece, la formazione dei ragazzi è tutto”.
"Al nostro numero verde (800-713713) chiamano, ogni anno, 20mila persone: di queste, il 60% è rappresentato da giovani sotto i 26 anni. Tutte persone che lamentano discriminazioni a scuola, all'università o in famiglia", fa notare Marrazzo. "Di questa vicenda - sottolinea infine - mi ha colpito il metodo scelto per togliersi la vita. Davide voleva farla finita e non voleva in nessun modo essere salvato. Alcuni suoi compagni si sentivano in colpa per non aver capito la situazione di disagio che stava vivendo".
fonte http://www.huffingtonpost.it Marco Pasqua
Il viaggio tra le associazioni lgbtq di “Oltre le Differenze” fa tappa in Sardegna dall'Associazione ARC
Sabato 24 alle 15 va in onda il format radiofonico dedicato al mondo LGBTQ condotto da Natascia Maesi e Oriana Bottini
“Oltre le Differenze” - il format radiofonico interamente dedicato al mondo gay, lesbico, bisex e transessuale - è di nuovo in giro alla scoperta delle associazioni lgbtq d’Italia e la prossima tappa sarà in Sardegna per conoscere l'Associazione di cultura glbt ARC di Cagliari.
All’associazione sarda, nata nel 2002, Oltre le Differenze dedica la puntata che andrà in onda soltanto sabato 24 alle 15, anzichè venerdì sera, sempre sulle frequenze di Antenna Radio Esse (FM 91.25, 93.20, 93.50 99.10) o in diretta online dal sito www.antennaradioesse.it.
Conosceremo le attività, la storia e i settori di azione dell'associazione ARC grazie all'intervista a Carlo Cotza, portavoce del gruppo, e altre curiosità sulla vita associativa cagliaritana attraverso l'irriverente carta d'identità semi-seria, e a cui risponderà Stefano, referente del gruppo di fund raising, che svelerà pregi e difetti dell'associazione senza peli sulla lingua.
Immancabile il consueto scaffale con suggerimenti su libri a tema e appuntamenti nel quale scopriremo, insieme a Viola Cossu, il programma di "Uno Sguardo Normale" rassegna cinematografica e festival di cortometraggi sul mondo lgbtq organizzato proprio dall'Associazione ARC e che si svolgerà dal 26 novembre al 1° dicembre a Cagliari.
Sarà una puntata ricca di colpi di scena con il ritorno a sorpresa, in via del tutto eccezionale, della prima conduttrice di Oltre le Differenze Eleonora Sassetti, che porterà con sè divertente e ironica Hit delle Castronerie!
Per chi ascolta “Oltre le differenze” c'è la possibilità di interagire con la redazione del programma chiamando il 366 2809050 o scrivendo a redazione.oltreledifferenze@gmail.com.
E’ possibile inoltre visitare la pagina fan su facebook e il blog: oltreledifferenze.wordpress.com in cui trovate i video di tutte le puntate già andate in onda.
fonte Redazione oltre le differenze
“Oltre le Differenze” - il format radiofonico interamente dedicato al mondo gay, lesbico, bisex e transessuale - è di nuovo in giro alla scoperta delle associazioni lgbtq d’Italia e la prossima tappa sarà in Sardegna per conoscere l'Associazione di cultura glbt ARC di Cagliari.
All’associazione sarda, nata nel 2002, Oltre le Differenze dedica la puntata che andrà in onda soltanto sabato 24 alle 15, anzichè venerdì sera, sempre sulle frequenze di Antenna Radio Esse (FM 91.25, 93.20, 93.50 99.10) o in diretta online dal sito www.antennaradioesse.it.
Conosceremo le attività, la storia e i settori di azione dell'associazione ARC grazie all'intervista a Carlo Cotza, portavoce del gruppo, e altre curiosità sulla vita associativa cagliaritana attraverso l'irriverente carta d'identità semi-seria, e a cui risponderà Stefano, referente del gruppo di fund raising, che svelerà pregi e difetti dell'associazione senza peli sulla lingua.
Immancabile il consueto scaffale con suggerimenti su libri a tema e appuntamenti nel quale scopriremo, insieme a Viola Cossu, il programma di "Uno Sguardo Normale" rassegna cinematografica e festival di cortometraggi sul mondo lgbtq organizzato proprio dall'Associazione ARC e che si svolgerà dal 26 novembre al 1° dicembre a Cagliari.
Sarà una puntata ricca di colpi di scena con il ritorno a sorpresa, in via del tutto eccezionale, della prima conduttrice di Oltre le Differenze Eleonora Sassetti, che porterà con sè divertente e ironica Hit delle Castronerie!
Per chi ascolta “Oltre le differenze” c'è la possibilità di interagire con la redazione del programma chiamando il 366 2809050 o scrivendo a redazione.oltreledifferenze@gmail.com.
E’ possibile inoltre visitare la pagina fan su facebook e il blog: oltreledifferenze.wordpress.com in cui trovate i video di tutte le puntate già andate in onda.
fonte Redazione oltre le differenze
mercoledì 21 novembre 2012
Lgtbt: Veronica Pivetti apre il "Queering Roma" Gay, lesbo e trans, arriva il cinefestiv dal 23 al 25 novembre
Tre giorni di proiezioni “a tema” con film, corti e documentari provenienti da tutto il mondo.
Spazio anche alla commedia.
E villa Borghese verrà colorata dai colori da due mostre, visitabili fino al 10 dicembre, Gender Utopia e C'era una volta L'Occhio, L'Orecchio e la bocca.
Finisce la Festa Internazionale del Film e inizia la Festa del cinema Lgbtq. Madrina della kermesse Veronica Pivetti.
La città si prepara a compiere un viaggio oltre il pregiudizio e il luogo comune, che la trasformerà, dal 23 al 25 novembre nella capitale del mondo Lesbico, gay, bisex, trans e queer italiano.
Il Queering Roma parte dalla Casa del Cinema di Villa Borghese ma promette di contagiare l'intero territorio.
Dopo il successo delle due precedenti edizioni, La Festa del cinema Lgbtq 2012, giunta ormai a maturità, proporrà una nuova selezione di lungometraggi, corti e documentari provenienti da tutto il mondo. In tre giorni di proiezione lo spettatore sarà catapultato in un mondo alternativo, avendo la possibilità di conoscere storie assenti dai consueti palinsesti, raccontate dagli stessi protagonisti.
Si parlerà della difficile convivenza con l'Aids attraverso una testimonianza del 1990 con “Partners”, ma ci sarà spazio anche per le commedie con The Perfect Family che mette in luce le contraddizioni del modello tradizionale di famiglia, mentre con Contracorriente, sarà affrontato il tabù dell'amore omosessuale attraverso la storia di un uomo che ha una moglie e dei figli ma è costretto ad affrontare il dolore per la morte dei figli.
Insomma, un approfondimento su uno spaccato che solitamente rimane ignoto e lontano alla maggioranza delle persone, come quello del “transito”, un'esperienza che può accomunare un bambino a un ex militare che corona il suo sogno di diventare donna dopo il congedo, come racconta “Trans”.
Smascherare gli stereotipi dominanti e i pregiudizi ancora largamente diffusi è l'obiettivo della kermesse ma non solo attraverso il cinema.
Villa Borghese verrà colorata dai colori da due mostre, visitabili fino al 10 dicembre, Gender Utopia e C'era una volta L'Occhio, L'Orecchio e la bocca”.
La prima è una mostra collettiva di dieci artisti che attraverso le foto propongono un melange di visioni e suggestioni profetizzano lo smantellamento dell'idea di “genere”, come utopia possibile.
La seconda è una mostra documentaria che racconta la stagione creativa di un celebre cinclub romano che fece scandalo negli Anni Settanta per la condotta trasgressiva.
fonte http://affaritaliani.libero.it
Spazio anche alla commedia.
E villa Borghese verrà colorata dai colori da due mostre, visitabili fino al 10 dicembre, Gender Utopia e C'era una volta L'Occhio, L'Orecchio e la bocca.
Finisce la Festa Internazionale del Film e inizia la Festa del cinema Lgbtq. Madrina della kermesse Veronica Pivetti.
La città si prepara a compiere un viaggio oltre il pregiudizio e il luogo comune, che la trasformerà, dal 23 al 25 novembre nella capitale del mondo Lesbico, gay, bisex, trans e queer italiano.
Il Queering Roma parte dalla Casa del Cinema di Villa Borghese ma promette di contagiare l'intero territorio.
Dopo il successo delle due precedenti edizioni, La Festa del cinema Lgbtq 2012, giunta ormai a maturità, proporrà una nuova selezione di lungometraggi, corti e documentari provenienti da tutto il mondo. In tre giorni di proiezione lo spettatore sarà catapultato in un mondo alternativo, avendo la possibilità di conoscere storie assenti dai consueti palinsesti, raccontate dagli stessi protagonisti.
Si parlerà della difficile convivenza con l'Aids attraverso una testimonianza del 1990 con “Partners”, ma ci sarà spazio anche per le commedie con The Perfect Family che mette in luce le contraddizioni del modello tradizionale di famiglia, mentre con Contracorriente, sarà affrontato il tabù dell'amore omosessuale attraverso la storia di un uomo che ha una moglie e dei figli ma è costretto ad affrontare il dolore per la morte dei figli.
Insomma, un approfondimento su uno spaccato che solitamente rimane ignoto e lontano alla maggioranza delle persone, come quello del “transito”, un'esperienza che può accomunare un bambino a un ex militare che corona il suo sogno di diventare donna dopo il congedo, come racconta “Trans”.
Smascherare gli stereotipi dominanti e i pregiudizi ancora largamente diffusi è l'obiettivo della kermesse ma non solo attraverso il cinema.
Villa Borghese verrà colorata dai colori da due mostre, visitabili fino al 10 dicembre, Gender Utopia e C'era una volta L'Occhio, L'Orecchio e la bocca”.
La prima è una mostra collettiva di dieci artisti che attraverso le foto propongono un melange di visioni e suggestioni profetizzano lo smantellamento dell'idea di “genere”, come utopia possibile.
La seconda è una mostra documentaria che racconta la stagione creativa di un celebre cinclub romano che fece scandalo negli Anni Settanta per la condotta trasgressiva.
fonte http://affaritaliani.libero.it
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Lgbt TDOR: Trans in corteo a Napoli, basta odio, Presidente associazione, in Italia non abbiamo diritti
20 NOV, Una fiaccolata per ricordare le vittime dell'odio e del pregiudizio transfobico si e' svolta a Napoli.
La manifestazione e' stata promossa dall'Associazione Transessuali Napoli.
Secondo i dati riferiti, nel 2012 nel mondo le vittime dell'odio e del pregiudizio verso i trans sono state 265.
"Nel nostro Paese i transessuali non hanno diritti.
Dobbiamo vergognarci come italiani" ha detto Loredana Rossi, presidente Atn: grave, ha ricordato, anche l'assenza di una legge contro l'omofobia.
fonte http://www.ansa.it
La manifestazione e' stata promossa dall'Associazione Transessuali Napoli.
Secondo i dati riferiti, nel 2012 nel mondo le vittime dell'odio e del pregiudizio verso i trans sono state 265.
"Nel nostro Paese i transessuali non hanno diritti.
Dobbiamo vergognarci come italiani" ha detto Loredana Rossi, presidente Atn: grave, ha ricordato, anche l'assenza di una legge contro l'omofobia.
fonte http://www.ansa.it
Lgbt: Primarie PD, Pier Luigi Bersani incontra Angelica e Francesca coppia di ragazze gay, diritti come in Germania
"Assistenza sanitaria, eredita', reversibilita' della pensione, contratti d'affitto, adozioni: per le coppie gay vogliamo leggi come quelle che ci sono in Germania".
A pochi giorni dalle primarie del centrosinistra, Pier Luigi Bersani ha voluto incontrare privatamente una coppia di ragazze gay di Manfredonia che gli avevano scritto per segnalare i loro disagi e 'A', in edicola da domani, riporta in esclusiva la cronaca dell'incontro.
Angelica e Francesca, 25 anni, raccontano il disagio di tanti ragazzi che vivono fra disoccupazione e lavori precari, con in piu' le difficolta' di un nucleo familiare senza diritti.
E citano i discorsi di Hollande, le aperture ai gay di Obama, i diritti civili garantiti in mezza Europa. Spiega il segretario del Pd: "So che c'e' chi vorrebbe di piu' e chi insiste perche' abbiate di meno.
Di certo il nostro progetto e' un primo passo.
E non dimentichiamoci che siamo in un Paese in cui non c'e' una norma contro l'omofobia.
Dovremo porre rimedio anche a questa situazione".
fonte http://www.adnkronos.com
A pochi giorni dalle primarie del centrosinistra, Pier Luigi Bersani ha voluto incontrare privatamente una coppia di ragazze gay di Manfredonia che gli avevano scritto per segnalare i loro disagi e 'A', in edicola da domani, riporta in esclusiva la cronaca dell'incontro.
Angelica e Francesca, 25 anni, raccontano il disagio di tanti ragazzi che vivono fra disoccupazione e lavori precari, con in piu' le difficolta' di un nucleo familiare senza diritti.
E citano i discorsi di Hollande, le aperture ai gay di Obama, i diritti civili garantiti in mezza Europa. Spiega il segretario del Pd: "So che c'e' chi vorrebbe di piu' e chi insiste perche' abbiate di meno.
Di certo il nostro progetto e' un primo passo.
E non dimentichiamoci che siamo in un Paese in cui non c'e' una norma contro l'omofobia.
Dovremo porre rimedio anche a questa situazione".
fonte http://www.adnkronos.com
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Lgbt: Milano, In carcere il prete di San Vittore arrestato per violenze sessuali
In manette don Alberto Barin.
Violentava i carcerati in cambio di piccoli favori: dalle bionde allo shampoo.
E' indagato anche per il reato di concussione
E’ stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale don Alberto Barin, cappellano della casa circondariale di Milano, il carcere di San Vittore.
Nel pomeriggio di venerdì 20 novembre, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, gli uomini della squadra mobile e della polizia penitenziaria lo hanno arrestato.
Il cappellano deve rispondere di violenza sessuale nei confronti di sei detenuti. Inoltre, è indagato per il reato di concussione.
Abusi per le sigarette - Don Alberto Barin, cappellano della casa circondariale di San Vittore a Milano deve rispondere di violenza sessuale e concussione nei confronti di 6 detenuti. Per 4 delle 6 vittime ci sono anche i filmati degli abusi perpetrati dal cappellano del carcere.
Filmati che riprendono il prete mentre abusa delle sue vittime e dopo offre alle stesse saponette, shampo o sigarette, beni primari per chi è in carcere. Non solo: le telecamere sono state installate dagli uomini della Squadra mobile di Milano anche nella sua abitazione dove le vittime, una volta scarcerate per fine pena, venivano ospitate e abusate.
La testimonianza - Come detto, le vittime sono almeno 6, tutte giovanissime ed extracomunitarie. Gli abusi del prete, classe 1961, sono emersi grazie alla testimonianza di un giovane extracomunitario di origine africana che ha raccontato agli agenti di essere stato violentato da un altro detenuto, ma poi ha confessato che ad abusare di lui era stato anche don Barin.
Il racconto è stato verificato con intercettazioni ambientali e telecamere.
Abusi e palpeggiamenti, in gran parte, sono avvenuti all'interno dell'ufficio del cappellano, nel carcere di San Vittore, e nell'abitazione del prete a pochi passi da piazza Filangeri.
fonte http://www.liberoquotidiano.it
Violentava i carcerati in cambio di piccoli favori: dalle bionde allo shampoo.
E' indagato anche per il reato di concussione
E’ stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale don Alberto Barin, cappellano della casa circondariale di Milano, il carcere di San Vittore.
Nel pomeriggio di venerdì 20 novembre, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, gli uomini della squadra mobile e della polizia penitenziaria lo hanno arrestato.
Il cappellano deve rispondere di violenza sessuale nei confronti di sei detenuti. Inoltre, è indagato per il reato di concussione.
Abusi per le sigarette - Don Alberto Barin, cappellano della casa circondariale di San Vittore a Milano deve rispondere di violenza sessuale e concussione nei confronti di 6 detenuti. Per 4 delle 6 vittime ci sono anche i filmati degli abusi perpetrati dal cappellano del carcere.
Filmati che riprendono il prete mentre abusa delle sue vittime e dopo offre alle stesse saponette, shampo o sigarette, beni primari per chi è in carcere. Non solo: le telecamere sono state installate dagli uomini della Squadra mobile di Milano anche nella sua abitazione dove le vittime, una volta scarcerate per fine pena, venivano ospitate e abusate.
La testimonianza - Come detto, le vittime sono almeno 6, tutte giovanissime ed extracomunitarie. Gli abusi del prete, classe 1961, sono emersi grazie alla testimonianza di un giovane extracomunitario di origine africana che ha raccontato agli agenti di essere stato violentato da un altro detenuto, ma poi ha confessato che ad abusare di lui era stato anche don Barin.
Il racconto è stato verificato con intercettazioni ambientali e telecamere.
Abusi e palpeggiamenti, in gran parte, sono avvenuti all'interno dell'ufficio del cappellano, nel carcere di San Vittore, e nell'abitazione del prete a pochi passi da piazza Filangeri.
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Lgbt: La prima trans eletta a Cuba, Adela Hernandez ha sbaragliato la concorrenza
Per anni è stata perseguitata, adesso anche la comunità LGBT cubana ha abbattuto un muro di pregiudizi e discriminazioni.
Merito di Adela Hernandez, la prima transessuale dell’isola ad essere eletta per una carica pubblica. E, ovviamente, degli elettori che l’hanno votata.
Racconta la sua storia il Guardian.
LA PRIMA VOLTA
Hernandez ha sbaragliato la concorrenza, vincendo la competizione elettorale per il ruolo di delegato al governo municipale di Caibarien, nella provincia centrale di Villa Clara.
La sua prima volta è il simbolo di una lotta finalmente vinta: fino a pochi anni fa omosessuali, lesbiche e transessuali erano vittime delle discriminazioni razziali, anche violente, del resto della popolazione. Senza contare come spesso gli stessi appartenenti alla comunità LGBT venissero inviati nei campi di lavoro in campagna. Per questo la sua elezione è stata salutata in maniera trionfale.
Un simbolo del cambiamento graduale, ma costante nel pensiero e negli atteggiamenti machisti della mentalità cubana. Lo stesso Fidel Castro si era rammaricato poco tempo fa per il trattamento ricevuto dalle persone percepite come “diverse”.
LA GALERA
Nel 1980 la Hernandez, che aveva vissuto come una donna fin dall’infanzia, aveva scontato due anni di carcere perché definita “soggeto pericoloso”. Per la sua preferenza sessuale era stata ripudiata, costretta ad allontanarsi e a difendersi dagli attacchi e dalle violenze della sua stessa famiglia.
Nel corso degli anni ha trovato lavoro come custode dell’ospedale, poi come infermiera.
E, più recentemente, come tecnico addetto agli elettrocardiogrammi. Si è pian piano affermata nella comunità, gettando le basi per la sua futura elezione.
”I miei vicini mi conoscono come Adela, l’infermiera” aveva dichiarato tempo fa: “Non dipende dalla propria preferenza sessuale essere un rivoluzionario o meno.
La passione e l’impegno vengono da dentro di te”, aveva spiegato.
Oggi il clima è fortunatamente cambiato.
“Con il tempo si evolve, le persone omofobe sono in minoranza”, ha dichiarato Hernandez.
“Certo questa malattia esisterà forse per sempre, ma diventare delegato mi ripaga di molte sofferenze”.
NIENTE OPERAZIONE
Per ora Hernandez ha deciso di non sottoporsi ad interventi chirurgici per cambiare sesso. Legalmente è quindi ancora un uomo agli occhi dello Stato cubano.
Lo stesso nome lo conferma: all’anagrafe è registrata come Jose Agustin Hernandez, in base al registro civile.
In futuro però non esclude di operarsi.
LA VITTORIA
Hernandez è stata eletta come delegato all’inizio di novembre, vincendo al ballottaggio. Il suo ruolo equivale a quello di un consigliere comunale.
Ma guarda già avanti: vuole essere inserita nelle liste per un posto in Parlamento, nei primi mesi del 2013. Per anni dopo la rivoluzione cubana del 1959, le autorità avevano perseguitato le persone di diverso orientamento sessuale, così come tutti quelle considerate minacciose, come i sacerdoti, i giovani dai capelli lunghi troppo “occidentalizzati” e gli appassionati di rock’n’ roll. Ma molto da allora è cambiato, soprattutto nei confronti della sessualità. ”Mi piace pensare che la discriminazione nei confronti degli omosessuali sia un problema che è in via di superamento”, ha dichiarato Fidel Castro in un’intervista qualche anno fa.
CUBA E GAY
Dal 2007, l’isola ha incluso l’intervento chirurgico per cambiare sesso all’interno del suo sistema di assistenza sanitaria gratuita.
A Cuba la più importante attivista per i diritti degli omosessuali è Mariela Castro, nipote di Fidel e figlia del presidente, Raúl Castro.
Come direttore del Centro nazionale cubano di educazione sessuale, ha lanciato campagne di sensibilizzazione, ha addestrato la polizia nelle relazioni da intrattenere con la comunità LGBT e ha spinto il Parlamento a legalizzare le unioni omosessuali.
PORTAVOCE
Se verrà eletta un giorno come parlamentare Hernandez ha promesso di portare avanti non soltanto gli interessi dei suoi elettori, ma di farsi portavoce per i diritti gay. ”Io rappresento una comunità, ma riuscirò sempre a tutelare i diritti degli omosessuali”, ha concluso.
fonte http://www.giornalettismo.com di Alberto Sofia (Photocredit: The Guardian)
Merito di Adela Hernandez, la prima transessuale dell’isola ad essere eletta per una carica pubblica. E, ovviamente, degli elettori che l’hanno votata.
Racconta la sua storia il Guardian.
LA PRIMA VOLTA
Hernandez ha sbaragliato la concorrenza, vincendo la competizione elettorale per il ruolo di delegato al governo municipale di Caibarien, nella provincia centrale di Villa Clara.
La sua prima volta è il simbolo di una lotta finalmente vinta: fino a pochi anni fa omosessuali, lesbiche e transessuali erano vittime delle discriminazioni razziali, anche violente, del resto della popolazione. Senza contare come spesso gli stessi appartenenti alla comunità LGBT venissero inviati nei campi di lavoro in campagna. Per questo la sua elezione è stata salutata in maniera trionfale.
Un simbolo del cambiamento graduale, ma costante nel pensiero e negli atteggiamenti machisti della mentalità cubana. Lo stesso Fidel Castro si era rammaricato poco tempo fa per il trattamento ricevuto dalle persone percepite come “diverse”.
LA GALERA
Nel 1980 la Hernandez, che aveva vissuto come una donna fin dall’infanzia, aveva scontato due anni di carcere perché definita “soggeto pericoloso”. Per la sua preferenza sessuale era stata ripudiata, costretta ad allontanarsi e a difendersi dagli attacchi e dalle violenze della sua stessa famiglia.
Nel corso degli anni ha trovato lavoro come custode dell’ospedale, poi come infermiera.
E, più recentemente, come tecnico addetto agli elettrocardiogrammi. Si è pian piano affermata nella comunità, gettando le basi per la sua futura elezione.
”I miei vicini mi conoscono come Adela, l’infermiera” aveva dichiarato tempo fa: “Non dipende dalla propria preferenza sessuale essere un rivoluzionario o meno.
La passione e l’impegno vengono da dentro di te”, aveva spiegato.
Oggi il clima è fortunatamente cambiato.
“Con il tempo si evolve, le persone omofobe sono in minoranza”, ha dichiarato Hernandez.
“Certo questa malattia esisterà forse per sempre, ma diventare delegato mi ripaga di molte sofferenze”.
NIENTE OPERAZIONE
Per ora Hernandez ha deciso di non sottoporsi ad interventi chirurgici per cambiare sesso. Legalmente è quindi ancora un uomo agli occhi dello Stato cubano.
Lo stesso nome lo conferma: all’anagrafe è registrata come Jose Agustin Hernandez, in base al registro civile.
In futuro però non esclude di operarsi.
LA VITTORIA
Hernandez è stata eletta come delegato all’inizio di novembre, vincendo al ballottaggio. Il suo ruolo equivale a quello di un consigliere comunale.
Ma guarda già avanti: vuole essere inserita nelle liste per un posto in Parlamento, nei primi mesi del 2013. Per anni dopo la rivoluzione cubana del 1959, le autorità avevano perseguitato le persone di diverso orientamento sessuale, così come tutti quelle considerate minacciose, come i sacerdoti, i giovani dai capelli lunghi troppo “occidentalizzati” e gli appassionati di rock’n’ roll. Ma molto da allora è cambiato, soprattutto nei confronti della sessualità. ”Mi piace pensare che la discriminazione nei confronti degli omosessuali sia un problema che è in via di superamento”, ha dichiarato Fidel Castro in un’intervista qualche anno fa.
CUBA E GAY
Dal 2007, l’isola ha incluso l’intervento chirurgico per cambiare sesso all’interno del suo sistema di assistenza sanitaria gratuita.
A Cuba la più importante attivista per i diritti degli omosessuali è Mariela Castro, nipote di Fidel e figlia del presidente, Raúl Castro.
Come direttore del Centro nazionale cubano di educazione sessuale, ha lanciato campagne di sensibilizzazione, ha addestrato la polizia nelle relazioni da intrattenere con la comunità LGBT e ha spinto il Parlamento a legalizzare le unioni omosessuali.
PORTAVOCE
Se verrà eletta un giorno come parlamentare Hernandez ha promesso di portare avanti non soltanto gli interessi dei suoi elettori, ma di farsi portavoce per i diritti gay. ”Io rappresento una comunità, ma riuscirò sempre a tutelare i diritti degli omosessuali”, ha concluso.
fonte http://www.giornalettismo.com di Alberto Sofia (Photocredit: The Guardian)
domenica 18 novembre 2012
Lgbt Napoli: Il libro “Sesso e genere” di Paolo Valerio e Roberto Vitelli, sarà presentato martedì 20 novembre alla Libreria Feltrinelli in occasione del TDOR 2012
Cosa è possibile dire oggi del soggetto, e soprattutto del suo darsi come soggetto sessuato?
Prova a dare una risposta a tale domanda il volume “Sesso e genere.
Uno sguardo tra storia e nuove prospettive” (Liguori) a cura di Paolo Valerio e Roberto Vitelli che sarà presentato martedì 20 novembre alla Libreria Feltrinelli in occasione del TDOR 2012 - Transgender Day of Rememebrance.
Attraverso l’analisi di condizioni (esistenziali ancor prima che cliniche) quali il transessualismo, il transgenderismo e i disordini della differenziazione sessuale, il volume offre uno sguardo composito sul tema del Genere Sessuale nell’articolarsi di questo con il Corpo Sessuato.
Gli autori, provenienti da ambiti disciplinari diversi (dalla Psicologia Clinica alla Psichiatria e dalle Scienze Sociali al Diritto) propongono al lettore una riflessione storica e critica dei dispositivi tesi alla messa in forma ed alla “regolamentazione” di tali possibilità esistentive: un lavoro di decostruzione delle stesse categorie (tutt’altro che ovvie e scontate) di Sesso e Genere nel loro complesso e talvolta inafferrabile annodarsi.
Con gli autori ne discutono
Luca Corbisiero (Dipartimento di Sociologia, Università di Napoli “Federico II”),
Simona Marino (Dipartimento di Filosofia, Università di Napoli “Federico II”)
e Luca Rollé (Dipartimento di Neuroscienze, Università di Napoli “Federico II”).
fonte http://www.napoligaypress.it/
Prova a dare una risposta a tale domanda il volume “Sesso e genere.
Uno sguardo tra storia e nuove prospettive” (Liguori) a cura di Paolo Valerio e Roberto Vitelli che sarà presentato martedì 20 novembre alla Libreria Feltrinelli in occasione del TDOR 2012 - Transgender Day of Rememebrance.
Attraverso l’analisi di condizioni (esistenziali ancor prima che cliniche) quali il transessualismo, il transgenderismo e i disordini della differenziazione sessuale, il volume offre uno sguardo composito sul tema del Genere Sessuale nell’articolarsi di questo con il Corpo Sessuato.
Gli autori, provenienti da ambiti disciplinari diversi (dalla Psicologia Clinica alla Psichiatria e dalle Scienze Sociali al Diritto) propongono al lettore una riflessione storica e critica dei dispositivi tesi alla messa in forma ed alla “regolamentazione” di tali possibilità esistentive: un lavoro di decostruzione delle stesse categorie (tutt’altro che ovvie e scontate) di Sesso e Genere nel loro complesso e talvolta inafferrabile annodarsi.
Con gli autori ne discutono
Luca Corbisiero (Dipartimento di Sociologia, Università di Napoli “Federico II”),
Simona Marino (Dipartimento di Filosofia, Università di Napoli “Federico II”)
e Luca Rollé (Dipartimento di Neuroscienze, Università di Napoli “Federico II”).
fonte http://www.napoligaypress.it/
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Lgbt: Vladi Luxuria torna a Lecce per il TDoR 2012, il 20 novembre all'Open Space Palazzo Carafa Piazza S.Oronzo alle 17.00
Luxuria a Lecce con L’Agedo per il TDoR: Transgender Day of Remembrance, la Giornata internazionale contro la transfobia.
Il 20 novembre è celebrato in tutto il mondo come TDoR , Transgender Day of Remembrance, Giornata di commemorazione delle vittime dell’odio transfobico, divenuta Giornata internazionale contro la transfobia.
Agedo Lecce ( Associazione di genitori, parenti e amici di persone omosessuali) , dopo l’accoglienza e l’apprezzamento della I edizione del TDoR dello scorso anno, ne ripropone la celebrazione. Per non dimenticare le vittime dell’odio transfobico, per prevenire, decostruire e contrastare pregiudizi e stereotipi che rendono spesso “impossibile” e infelice la vita delle persone trans e delle loro famiglie, per lavorare per una società più giusta e più rispettosa di tutti.
Fra gli ospiti di questa II edizione ci sarà anche Vladimir Luxuria, già l’anno scorso a Lecce per il TDoR.
Ci saranno importanti testimonianze di vita e interventi da parte di professionisti e di esperti, al fine di fornire una informazione corretta e una conoscenza reale e non leggendaria della condizione delle persone transessuali e transgender.
La libertà di essere se stessi nel rispetto reciproco è fondamentale per la qualità della vita in famiglia e fuori! Se la vogliamo per noi, allora dobbiamo riconoscerla e garantirla anche agli altri!!!
L’appuntamento con la cittadinanza tutta è il 20 novembre all’Open Space – Palazzo Carafa- Piazza S.Oronzo, alle 17.00
fonte http://www.vladimirluxuria.it/
Il 20 novembre è celebrato in tutto il mondo come TDoR , Transgender Day of Remembrance, Giornata di commemorazione delle vittime dell’odio transfobico, divenuta Giornata internazionale contro la transfobia.
Agedo Lecce ( Associazione di genitori, parenti e amici di persone omosessuali) , dopo l’accoglienza e l’apprezzamento della I edizione del TDoR dello scorso anno, ne ripropone la celebrazione. Per non dimenticare le vittime dell’odio transfobico, per prevenire, decostruire e contrastare pregiudizi e stereotipi che rendono spesso “impossibile” e infelice la vita delle persone trans e delle loro famiglie, per lavorare per una società più giusta e più rispettosa di tutti.
Fra gli ospiti di questa II edizione ci sarà anche Vladimir Luxuria, già l’anno scorso a Lecce per il TDoR.
Ci saranno importanti testimonianze di vita e interventi da parte di professionisti e di esperti, al fine di fornire una informazione corretta e una conoscenza reale e non leggendaria della condizione delle persone transessuali e transgender.
La libertà di essere se stessi nel rispetto reciproco è fondamentale per la qualità della vita in famiglia e fuori! Se la vogliamo per noi, allora dobbiamo riconoscerla e garantirla anche agli altri!!!
L’appuntamento con la cittadinanza tutta è il 20 novembre all’Open Space – Palazzo Carafa- Piazza S.Oronzo, alle 17.00
fonte http://www.vladimirluxuria.it/
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Lgbt: 20 Novembre 2012 TDoR Giornata Mondiale contro la Transfobia, il calendario delle iniziative in Italia
Giornata Mondiale contro la Transfobia in ricordo di Ce Ce Mc Donald
Transgender Day of Remembrance.. Free Ce Ce! STOP Trans Patologizzazione!
Nè vittime nè malate, le persone transessuali e transgender lottano per la dignità e la libertà.
Trans rights are human rights!
(clicca su foto per ingrandire)
CALENDARIO INIZIATIVE IN ITALIA:
BOLOGNA
MIT - MOVIMENTO IDENTITA' TRANSESSUALE
Martedì 20 novembre 2012 ore 18.00
Candle-light in P.zza del Nettuno - Bologna
MILANO
SPORTELLO TRANS - ALA MILANO ONLUS e COMITATO SOLIDALE ANTIRAZZISTA LGBTQ
“ALZIAMO LA TESTA” di MILANO
In collaborazione con “ IL MOSAICO DANZA”
Sono lieti di invitarVi alla proiezione del documentario
“O sei Uomo o sei Donna…CHIARO?
Di Enrico Vanni (Iatlia,2008,55’)
Ore 21 c/o Il Mosaico
Via Privata Pomezia 12 Milano
Dopo la proiezione seguirà un dibattito
TORINO
CIRCOLO GLBT MAURICE
19 novembre 2012 ore 20.30
presso Circolo LGBTQ Maurice
I diritti delle persone trans: quali le
attuali rivendicazioni?
Proposte e riflessioni in un workshop condotto da
Enzo Cucco (Associazione Radicale Certi Diritti).
Primo appuntamento del ciclo Serate TransVersali
in collaborazione con la Fondazione Molo
20 novembre 2012 ore 20.30
Piazza Castello (fronte galleria subalpina)
Candle-light e performance
A cura del Circolo LGBTQ Maurice
22 novembre 2012 ore 20.30
via Messina 5/d
Proiezione di “Tomboy”
a cura del Circolo provinciale Arcigay “Ottavio Mai”
5 dicembre 2012 ore 9.30
Cinema Reposi 1, Torino
Proiezione di “Tomboy
di Céline Sciamma (Francia, 2011, 84’)
rivolto a studentesse e studenti di scuola
secondaria di secondo grado
11 dicembre 2012 ore 20.30
Cinema Massimo 2, Torino
Pojktanten / She Male Snails
di Ester Martin Bergsmark (Svezia, 2012, 72’),
preceduto da una tavola rotonda di presentazione.
A seguire alle ore 22.30, Transpapa
di Sarah-Judith Mettke (Germania, 2012, ‘90).
VIAREGGIO
CONSULTORIO TRANSGENERE
Sabato 17 ore 21.30
Candle-light presso Priscilla caffè, Viale Europa, Torre del Lago 55048 (Lucca)
VERONA
PINK / SAT-SERVIZIO ASSISTENZA TRANS
Martedì 20 novembre 2012 ore 18.00
Candle-light in Via Cappello - Verona
fonte http://gaybassano.blogspot.it/
Transgender Day of Remembrance.. Free Ce Ce! STOP Trans Patologizzazione!
Nè vittime nè malate, le persone transessuali e transgender lottano per la dignità e la libertà.
Trans rights are human rights!
(clicca su foto per ingrandire)
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BOLOGNA
MIT - MOVIMENTO IDENTITA' TRANSESSUALE
Martedì 20 novembre 2012 ore 18.00
Candle-light in P.zza del Nettuno - Bologna
MILANO
SPORTELLO TRANS - ALA MILANO ONLUS e COMITATO SOLIDALE ANTIRAZZISTA LGBTQ
“ALZIAMO LA TESTA” di MILANO
In collaborazione con “ IL MOSAICO DANZA”
Sono lieti di invitarVi alla proiezione del documentario
“O sei Uomo o sei Donna…CHIARO?
Di Enrico Vanni (Iatlia,2008,55’)
Ore 21 c/o Il Mosaico
Via Privata Pomezia 12 Milano
Dopo la proiezione seguirà un dibattito
TORINO
CIRCOLO GLBT MAURICE
19 novembre 2012 ore 20.30
presso Circolo LGBTQ Maurice
I diritti delle persone trans: quali le
attuali rivendicazioni?
Proposte e riflessioni in un workshop condotto da
Enzo Cucco (Associazione Radicale Certi Diritti).
Primo appuntamento del ciclo Serate TransVersali
in collaborazione con la Fondazione Molo
20 novembre 2012 ore 20.30
Piazza Castello (fronte galleria subalpina)
Candle-light e performance
A cura del Circolo LGBTQ Maurice
22 novembre 2012 ore 20.30
via Messina 5/d
Proiezione di “Tomboy”
a cura del Circolo provinciale Arcigay “Ottavio Mai”
5 dicembre 2012 ore 9.30
Cinema Reposi 1, Torino
Proiezione di “Tomboy
di Céline Sciamma (Francia, 2011, 84’)
rivolto a studentesse e studenti di scuola
secondaria di secondo grado
11 dicembre 2012 ore 20.30
Cinema Massimo 2, Torino
Pojktanten / She Male Snails
di Ester Martin Bergsmark (Svezia, 2012, 72’),
preceduto da una tavola rotonda di presentazione.
A seguire alle ore 22.30, Transpapa
di Sarah-Judith Mettke (Germania, 2012, ‘90).
VIAREGGIO
CONSULTORIO TRANSGENERE
Sabato 17 ore 21.30
Candle-light presso Priscilla caffè, Viale Europa, Torre del Lago 55048 (Lucca)
VERONA
PINK / SAT-SERVIZIO ASSISTENZA TRANS
Martedì 20 novembre 2012 ore 18.00
Candle-light in Via Cappello - Verona
fonte http://gaybassano.blogspot.it/
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commemorazioni,
omicidi transessuali.,
tdor,
transfobia
Lgbt: Il cortometraggio "Il mio genere" di Marta Cioncoloni e Cesare Bonifazi Martinozzi sulla tematica transessuale FtoM
"Il mio genere" è un cortometraggio del 2012 diretto da Marta Cioncoloni e Cesare Bonifazi Martinozzi, è un documentario in lingua italiana incentrato esclusivamente sulla tematica transessuale FtoM.
È il frutto di mesi di interviste pensate per il giornalismo e raccolte dal Febbraio al Giugno 2012 nell'area di Pisa, Lucca, Viareggio e Torre del Lago.
Il corto si sviluppa intorno alla figura di Lele, uomo transessuale, che ripercorre la sua storia, la sua crescita e maturazione e il suo percorso di transizione.
La Dott.ssa Chiara Dalle Luche, psicologa di Lele al Consultorio Transgenere di Torre del lago, ci parla del suo lavoro e delle tematiche psicologiche legate al transessualismo.
Il Prof. Girolamo Morelli, specialista in urologia e radiologia clinica urologica presso l'Università di Pisa, parla degli aspetti tecnici legati all'operazione.
"Il mio genere"
Regia, fotografia, montaggio: Cesare Bonifazi Martinozzi e Marta Cioncoloni
Musica: Gian Marco Chionne, Versione Originale: italiana
Produzione: Autoproduzione, Facebook: www.facebook.com/NewtonVideo
fonte http://www.youtube.com
È il frutto di mesi di interviste pensate per il giornalismo e raccolte dal Febbraio al Giugno 2012 nell'area di Pisa, Lucca, Viareggio e Torre del Lago.
Il corto si sviluppa intorno alla figura di Lele, uomo transessuale, che ripercorre la sua storia, la sua crescita e maturazione e il suo percorso di transizione.
La Dott.ssa Chiara Dalle Luche, psicologa di Lele al Consultorio Transgenere di Torre del lago, ci parla del suo lavoro e delle tematiche psicologiche legate al transessualismo.
Il Prof. Girolamo Morelli, specialista in urologia e radiologia clinica urologica presso l'Università di Pisa, parla degli aspetti tecnici legati all'operazione.
"Il mio genere"
Regia, fotografia, montaggio: Cesare Bonifazi Martinozzi e Marta Cioncoloni
Musica: Gian Marco Chionne, Versione Originale: italiana
Produzione: Autoproduzione, Facebook: www.facebook.com/NewtonVideo
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Lgbt TDOR: Cresce il numero di persone transessuali uccise nell'ultimo anno
La celebrazione del Giorno della memoria Transgender (Transgender Day of Remembrance o TDoR ) è sempre più di attualità.
La giornata – che si celebra il 20 novembre di ogni anno – vuole ricordare e commemorare le vittime dell’odio e del pregiudizio trasfobico.
I dati delle uccisioni di persone transessuali sono spaventosi: dal 2008 a oggi sono oltre mille le persone transessuali uccise. Il Trans Murder Monitoring Project ha messo in evidenza i dati: dal 2008 a oggi sono in continua crescita.
Cresce il numero di persone transessuali uccise nell'ultimo anno
I dati dell’ultimo anno riferiti a tutto il mondo sono allarmanti: nel 2012, infatti, le persone transessuali uccise sono 265.
E l’anno non è ancora finito. Si è assistito a una crescita del fenomeno: si va delle 162 del 2009, alle 179 del 2010, quindi 221 nel 2011 e 265 nel 2012.
Il maggio numero di assassini con vittime transessuali è avvenuto in Brasile, che nel corso di quest’anno ha visto 126 omicidi vincolati all’odio transfobico.
La triste classifica dei paesi con più uccisioni di persone transessuali dal 15 novembre 2011 al 14 novembre 2012 è la seguente:
Brasile
Messico
USA
Venezuela
Honduras
Colombia, India e Uruguay
Guatemala, Pakistan e Turchia
Filippine
E parliamo di cifre documentate a cui vanno aggiunte tutte le vittime senza nome.
C’è bisogno di far conoscere questi dati perché spesso, troppo spesso, delle persone transessuali si parla solo in caso di scandali (si veda il caso Marrazzo) e ci si dimentica che stiamo parlando di persone che vivono sulla propria pelle una discriminazione tremenda.
fonte http://www.queerblog.it da Roberto Russo Foto | Getty
La giornata – che si celebra il 20 novembre di ogni anno – vuole ricordare e commemorare le vittime dell’odio e del pregiudizio trasfobico.
I dati delle uccisioni di persone transessuali sono spaventosi: dal 2008 a oggi sono oltre mille le persone transessuali uccise. Il Trans Murder Monitoring Project ha messo in evidenza i dati: dal 2008 a oggi sono in continua crescita.
Cresce il numero di persone transessuali uccise nell'ultimo anno
I dati dell’ultimo anno riferiti a tutto il mondo sono allarmanti: nel 2012, infatti, le persone transessuali uccise sono 265.
E l’anno non è ancora finito. Si è assistito a una crescita del fenomeno: si va delle 162 del 2009, alle 179 del 2010, quindi 221 nel 2011 e 265 nel 2012.
Il maggio numero di assassini con vittime transessuali è avvenuto in Brasile, che nel corso di quest’anno ha visto 126 omicidi vincolati all’odio transfobico.
La triste classifica dei paesi con più uccisioni di persone transessuali dal 15 novembre 2011 al 14 novembre 2012 è la seguente:
Brasile
Messico
USA
Venezuela
Honduras
Colombia, India e Uruguay
Guatemala, Pakistan e Turchia
Filippine
E parliamo di cifre documentate a cui vanno aggiunte tutte le vittime senza nome.
C’è bisogno di far conoscere questi dati perché spesso, troppo spesso, delle persone transessuali si parla solo in caso di scandali (si veda il caso Marrazzo) e ci si dimentica che stiamo parlando di persone che vivono sulla propria pelle una discriminazione tremenda.
fonte http://www.queerblog.it da Roberto Russo Foto | Getty
Lgbt Napoli: TDOR 2012 per l’autodeterminazione delle persone trans, il 20 novembre due gli appuntamenti organizzati dall’ATN
Come ogni anno, martedì 20 novembre si celebrerà il TDOR - Transgender Day of Remembrance, la giornata mondiale in cui si commemorano le vittime dell’odio e del pregiudizio transfobico che quest’anno cade nel corso della Campagna Internazionale STP 2012 - STOP TRANS PATOLOGIZATION per la depatologizzazione delle identità trans.
Due gli appuntamenti organizzati dall’ATN - Associazione Transessuali Napoli.
Alle ore 15.00 (in collaborazione con la Cooperativa Sociale Dedalus, AltriLuoghi, Centro d’Ateneo Sinapsi, bullismoomofobico.it, Università Federico II e il patrocinio del Comune di Napoli) si terrà un seminario nell’Aula Iacono dell’Università degli studi di Napoli Federico II nel corso del quale sarà proiettato il documentario “La persona De Leo N.”
Alle ore 18.00, invece, da via Toledo (altezza ex Rinascente) partirà una fiaccolata commemorativa che attraverserà le vie del centro storico.
“In tutto il mondo solo nel 2012 - spiegano gli organizzatori - sono state uccise 37 persone transessuali; in Italia è stata bocciata l’ennesima legge contro l’omofobia e la transfobia, mentre crediamo che riconoscere come reato l’omofobia e la transfobia è un segno di civiltà.
La stigmatizzazione delle persone trans come malate mentali ne impedisce l’autodeterminazione con le conseguenze che ben conosciamo e che ogni anno il TDoR ci aiuta a ricordare”
L’Aula Iacono dell’Università degli studi di Napoli Federico II si trova a Napoli in via Porta di Massa 1 .
fonte http://www.napoligaypress.it
Due gli appuntamenti organizzati dall’ATN - Associazione Transessuali Napoli.
Alle ore 15.00 (in collaborazione con la Cooperativa Sociale Dedalus, AltriLuoghi, Centro d’Ateneo Sinapsi, bullismoomofobico.it, Università Federico II e il patrocinio del Comune di Napoli) si terrà un seminario nell’Aula Iacono dell’Università degli studi di Napoli Federico II nel corso del quale sarà proiettato il documentario “La persona De Leo N.”
Alle ore 18.00, invece, da via Toledo (altezza ex Rinascente) partirà una fiaccolata commemorativa che attraverserà le vie del centro storico.
“In tutto il mondo solo nel 2012 - spiegano gli organizzatori - sono state uccise 37 persone transessuali; in Italia è stata bocciata l’ennesima legge contro l’omofobia e la transfobia, mentre crediamo che riconoscere come reato l’omofobia e la transfobia è un segno di civiltà.
La stigmatizzazione delle persone trans come malate mentali ne impedisce l’autodeterminazione con le conseguenze che ben conosciamo e che ogni anno il TDoR ci aiuta a ricordare”
L’Aula Iacono dell’Università degli studi di Napoli Federico II si trova a Napoli in via Porta di Massa 1 .
fonte http://www.napoligaypress.it
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