sabato 18 settembre 2010

Lgbt transessualità e discriminazioni, Canale 5, nel programma per bambini no alla truccatrice trans


Libero racconta la storia di A.D., truccatrice professionista con esperienza ultradecennale nella produzione televisiva, estromessa dal cast tecnico di “Io Canto”, condotto da Gerry Scotti, per colpa del suo orientamento sessuale. Finiti i tempi delle transessuali al Grande Fratello?

“Mi dispiace: la tua immagine turba i bambini. Sei rimossa”: con queste poche parole A.D., una truccatrice transessuale è stata cacciata dal suo posto di lavoro abituale (era assegnata alla squadra di “Io Canto”, il programma di giovani talenti vocali condotto da Gerry Scotti) e mandata a tappare un buco in un’altra produzione.

La storia la racconta Libero - fra l’altro: le persone transessuali vanno coniugate al femminile, se attualmente di sesso femminile, e non al maschile come è nel titolo del pezzo; probabilmente solo una svista, visto che nel corpo dell’articolo il femminile è rispettato – che riporta la delusione cocente dell’impiegata, con alle spalle una solida esperienza nella produzione televisiva.

“Ho già lavorato con i bambini, sono una persona sobria e non vado in giro con piume e parrucche”, dice A.D., che incassa innanzitutto la solidarietà delle sue colleghe, che l’hanno vista trasformarsi da donna a uomo – un cambiamento graduale e che non ha mai creato problemi, racconta – senza che questo abbia mai costituito silvia%20burgio thumb Canale 5, nel programma per bambini no alla truccatrice transun motivo di discriminazione.

Vai a lavorare a Velone, gli ha detto lo staff di produzione, dove c’è una sostituzione da fare. Ma A.D. dice di non aver intenzione di intraprendere le vie legali: “Non si può piacere a tutti, non è un problema: mi basta che si sappia però cosa succede oggi, nel 2010. Bisogna far capire che la sessualità non influisce sulla professionalità. E’ squallido usare i bambini come scusa: l’Italia, a quanto pare, non è preparata per il diverso”.

INCONGRUENZE – Ciò che è più strano è che a Mediaset, in precedenza, i trans sono stati ben accetti. Ci riferiamo a Silvia Burgio, anche lei truccatrice transessuale – peraltro, impiegata in Mediaset – che ha potuto prendere parte ad una delle edizioni del Grande Fratello, venendo eliminata solo in fase avanzata del reality, e dunque anche per un discreto periodo sostenuta dal pubblico. Ma chissà che non debbano essere recuperate le ricostruzioni che già a suo tempo spiegavano come fosse credibile ipotizzare una ragione meramente pubblicitaria per la partecipazione della Burgio al GF: ora, con l’estromissione di A.D., i sospetti di tendenze discriminatorie in Mediaset non potranno che consolidarsi.
fonte giornalettismo.com

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