Il responsabile I-Ken Campania: la violenza di genere passa in Italia attraverso il femminicidio, ma la realtà in cui viviamo è misogina a tutti gli effetti, e passa attraverso il disprezzo contro femmine, femminielli ed effemminati
Domani saliremo tutti insieme a Montevergine e, come ogni anno da quando siamo nati, abbiamo celebrato la vigilia della Candelora con Carlo Cremona, responsabile campano di I Ken Campania.
«Celebrare un Candelora day - ci ha detto Cremona - è solo la rappresentazione di un’Italia libera e democratica, che si scontra contro una realtà politica che non riconosce l’uguaglianza sociale agli LGBT. Salire a Montevergine significa rinnovare il nostro orgoglio gay di volta in volta: si va lì principalmente per entrare in Chiesa, accendere le luci ed esprimere a Mamma Schiavona i nostri desideri, ballando e cantando».
Cremona, però, mette in guardia dalla dannosa parcellizzazione che sta interessando il movimento: «non dobbiamo più perdere il tempo a studiare l’evento o i femminielli, ma lavorare insieme per la creazione di hub, di sportelli per la tutela degli LGBT, insieme alle donne e ai minori. La violenza di genere passa in Italia attraverso il femminicidio, ma la realtà in cui viviamo è misogina a tutti gli effetti, e passa attraverso il disprezzo contro femmine, femminielli ed effemminati». A tal proposito, il protocollo d’intesa del Comune di Avellino fatto con due assessorati è certamente indice di una sensibilità maggiore, ma la vera priorità è l’avvio di un percorso di comunicazione, fatto di dialogo e confronto.
Quella di I Ken è una realtà unica, ma è principalmente la voce dell’Irpinia in Italia, un modello autonomo e forte. «Prima dell’effetto mediatico - ha aggiunto Cremona - l’Irpinia non aveva ben capito che gli LGBT sono presenti anche qua. Noi vogliamo essere solo noi stessi, e dire al mondo “IO ESISTO”, e chiediamo solo la libertà di poter salire da Mamma Schiavona per pregarla, e chiederle aiuto contro le discriminazioni».
fonte http://www.orticalab.it/ di Marco Staglianò
Questo blog è un aggregatore di notizie, nasce per info e news dall'Italia e dal mondo, per la Danza, Teatro, Cinema, Fashion, Tecnologia, Musica, Fotografia, Libri, Eventi d'Arte, Sport, Diritti civili e molto altro. Ogni articolo riporterà SEMPRE la fonte delle news nel rispetto degli autori e del copyright. Le rubriche "Ritratto d'artista" e "Recensioni" sono scritte e curate da ©Lisa Del Greco Sorrentino, autrice di questo blog
sabato 1 febbraio 2014
venerdì 31 gennaio 2014
Lgbt New York: Barneys a sorpresa: 17 modelli e modelle transgender per la nuova campagna
Lea T e Andrej Pejic hanno fatto scuola.
Il mondo della moda apre sempre più le porte all’Universo Transgender, con Barneys che ha dedicato un’intera campagna, ‘Brothers, Sisters, Sons & Daughters’, a questa realtà troppo spesso taciuta e nascosta.
Lo scopo della campagna è proprio quello di incrementare la visibilità trans, con 17 modelli e modelle fotografati da Bruce Weber e intervistati da Patricia Bosworth di Vanity Fair.
Storie condivise sul sito ufficiale di Barneys New York, con Weber che ha così commentato il tutto:
“Spero che le mie fotografie e i miei filmati di questi 17 nuovi amici, che sono uomini e donne trans, possano trasmettere il rispetto che ho per loro e la soggezione che ho nei confronti del loro coraggio nell’affrontare il mondo“.
Arin Andrews, Katie Hill, Edie Charles, Valentijn de Hingh, Ashley de la Cruz, Sawyer Devuyst, Peche Di, Dezjorn Gauthier, Trevon Haynes, Eve Lindley, Niki M’nray, Ryley Pogensky, Ines Rau, May Simon, Ahya Taylor, Maxie Ne e Gisele Xtravaganza. Questi i nomi. Complimenti a Barneys.
QUI foto e storie: http://thewindow.barneys.com/tag/brothers-sisters/
fonte http://www.spetteguless.it/
Il mondo della moda apre sempre più le porte all’Universo Transgender, con Barneys che ha dedicato un’intera campagna, ‘Brothers, Sisters, Sons & Daughters’, a questa realtà troppo spesso taciuta e nascosta.
Lo scopo della campagna è proprio quello di incrementare la visibilità trans, con 17 modelli e modelle fotografati da Bruce Weber e intervistati da Patricia Bosworth di Vanity Fair.
Storie condivise sul sito ufficiale di Barneys New York, con Weber che ha così commentato il tutto:
“Spero che le mie fotografie e i miei filmati di questi 17 nuovi amici, che sono uomini e donne trans, possano trasmettere il rispetto che ho per loro e la soggezione che ho nei confronti del loro coraggio nell’affrontare il mondo“.
Arin Andrews, Katie Hill, Edie Charles, Valentijn de Hingh, Ashley de la Cruz, Sawyer Devuyst, Peche Di, Dezjorn Gauthier, Trevon Haynes, Eve Lindley, Niki M’nray, Ryley Pogensky, Ines Rau, May Simon, Ahya Taylor, Maxie Ne e Gisele Xtravaganza. Questi i nomi. Complimenti a Barneys.
QUI foto e storie: http://thewindow.barneys.com/tag/brothers-sisters/
fonte http://www.spetteguless.it/
“Vorrei ma non posso – it’s wedding time” il film documentario LGBT diretto da Enzo Facente
“Vorrei ma non posso – it’s wedding time” è il film documentario diretto da Enzo Facente, che tenta di ricostruire la storia di questo Paese nel campo del riconoscimento dei diritti civili, a partire dalla prima manifestazione omosessuale, avvenuta nel Belpaese nel 1980.
Il nome proviene da una manifestazione avviata tra il 2012 e il 2013 da due associazioni di Torino, Quore e Queever, le quali hanno raccolto le firme per richiedere la parità dei diritti per le unioni omosessuali e la compilazione di alcune cartoline, che poi sono state inviate al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ne ha ricevuto un totale di quindi mila.
Questo gesto era per chiedere al Capo dello Stato, oltre al riconoscimento dei diritti, anche di pensare e far riflettere le istituzioni sulla necessità di eguagliare i diritti anche per le unioni omosessuali, delle quali se ne sono svolte alcune simboliche durante i vari gay pride.
Il documentario raccoglie le dichiarazioni di grandi personaggi politici, da Bersani alla Bindi, fino a D’Alema e la Concia, passando per Don Antonio Gallo, che non è un politico ma si è attivato per tutta la vita a difesa dei diritti meglio della politica italiana. Ed è proprio la politica una dei protagonisti di questo documentario, per la quale si cerca di capire la sua posizione, che in tutti questi anni è riuscita a elaborare solo una smilza legge contro l’omofobia, ora ferma in Senato e che non tutela la comunità come dovrebbe.
Nulla di nuovo quindi? Non proprio. Il film sarà proiettato questa sera a Siracusa, in una zona dove l’omosessulità non è ancora vista di buon occhio. Un passo in avanti, si, ma soprattutto un richiamo per la politica, vera destinatario di questo documentario, il quale viene usato come strumento per richiedere, ancora una volta, una mobilitazione delle istituzione per una tutela e riconoscimenti per la comunità LGBT.
GUARDA IL TRAILER A QUESTO LINK:
http://www.youtube.com/watch?v=Ikzg-2lJYlg
fonte http://www.justnews.it di Alessandro Bovo
Il nome proviene da una manifestazione avviata tra il 2012 e il 2013 da due associazioni di Torino, Quore e Queever, le quali hanno raccolto le firme per richiedere la parità dei diritti per le unioni omosessuali e la compilazione di alcune cartoline, che poi sono state inviate al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ne ha ricevuto un totale di quindi mila.
Questo gesto era per chiedere al Capo dello Stato, oltre al riconoscimento dei diritti, anche di pensare e far riflettere le istituzioni sulla necessità di eguagliare i diritti anche per le unioni omosessuali, delle quali se ne sono svolte alcune simboliche durante i vari gay pride.
Il documentario raccoglie le dichiarazioni di grandi personaggi politici, da Bersani alla Bindi, fino a D’Alema e la Concia, passando per Don Antonio Gallo, che non è un politico ma si è attivato per tutta la vita a difesa dei diritti meglio della politica italiana. Ed è proprio la politica una dei protagonisti di questo documentario, per la quale si cerca di capire la sua posizione, che in tutti questi anni è riuscita a elaborare solo una smilza legge contro l’omofobia, ora ferma in Senato e che non tutela la comunità come dovrebbe.
Nulla di nuovo quindi? Non proprio. Il film sarà proiettato questa sera a Siracusa, in una zona dove l’omosessulità non è ancora vista di buon occhio. Un passo in avanti, si, ma soprattutto un richiamo per la politica, vera destinatario di questo documentario, il quale viene usato come strumento per richiedere, ancora una volta, una mobilitazione delle istituzione per una tutela e riconoscimenti per la comunità LGBT.
GUARDA IL TRAILER A QUESTO LINK:
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Lgbt Radio: A "Oltre le Differenze" Papa Francesco apre al mondo gay? oggi venerdì 31 dalle 21
A Oltre le Differenze si parla delle ultime esternazioni di Papa Bergoglio sui temi lgbt con il vaticanista di Repubblica Paolo Rodari e il gruppo Kairos di Firenze
In merito alle esternazioni di Papa Francesco su omosessuali e nuove famiglie, si intravedono aperture della Chiesa sui temi lgbt? Se ne parla venerdì 31 gennaio dalle 21 in una nuova puntata di Oltre le Differenze - il format radiofonico interamente dedicato al mondo gay, lesbico, bisex e trans condotto da Natascia Maesi e Oriana Bottini – sulle frequenze di Antenna Radio Esse (FM 91.25, 93.20, 93.50 e 99.10) o in diretta online dal sito www.antennaradioesse.it .
“Chi sono io per giudicare un omosessuale?” questa una delle frasi più eclatanti pronunciate da Papa Francesco che, benché non siano scritte né dette in occasioni formali, dimostrano se non altro un cambio di atteggiamento da parte di un Pontefice. Rifletteremo sul tema insieme allo scrittore e giornalista di Repubblica, esperto vaticanista, Paolo Rodari, autore tra gli altri del libro “La Chiesa ferita. Papa Francesco e la sfida del futuro” edito da Giunti.
Ascolteremo anche la testimonianza di Annamaria, referente del gruppo di cristiani omosessuali di Firenze Kairos, che nei mesi scorsi ha scritto una lettera a Papa Francesco chiedendo maggiore apertura e accoglienza alla Chiesa e, inaspettatamente, hanno ricevuto la risposta dalla segreteria di Stato Vaticana.
Chiudono la puntata, come sempre, i suggerimenti su libri, film e appuntamenti a tema LGBT. I contatti della redazione sono: redazione.oltreledifferenze@gmail.com, oppure il telefono 366 2809050, è attiva la pagina fan su Facebook e il blog www.oltreledifferenze.wordpress.com nel quale sono archiviate tutte le puntate già andate in onda.
fonte Redazione OLTRE LE DIFFERENZE
In merito alle esternazioni di Papa Francesco su omosessuali e nuove famiglie, si intravedono aperture della Chiesa sui temi lgbt? Se ne parla venerdì 31 gennaio dalle 21 in una nuova puntata di Oltre le Differenze - il format radiofonico interamente dedicato al mondo gay, lesbico, bisex e trans condotto da Natascia Maesi e Oriana Bottini – sulle frequenze di Antenna Radio Esse (FM 91.25, 93.20, 93.50 e 99.10) o in diretta online dal sito www.antennaradioesse.it .
“Chi sono io per giudicare un omosessuale?” questa una delle frasi più eclatanti pronunciate da Papa Francesco che, benché non siano scritte né dette in occasioni formali, dimostrano se non altro un cambio di atteggiamento da parte di un Pontefice. Rifletteremo sul tema insieme allo scrittore e giornalista di Repubblica, esperto vaticanista, Paolo Rodari, autore tra gli altri del libro “La Chiesa ferita. Papa Francesco e la sfida del futuro” edito da Giunti.
Ascolteremo anche la testimonianza di Annamaria, referente del gruppo di cristiani omosessuali di Firenze Kairos, che nei mesi scorsi ha scritto una lettera a Papa Francesco chiedendo maggiore apertura e accoglienza alla Chiesa e, inaspettatamente, hanno ricevuto la risposta dalla segreteria di Stato Vaticana.
Chiudono la puntata, come sempre, i suggerimenti su libri, film e appuntamenti a tema LGBT. I contatti della redazione sono: redazione.oltreledifferenze@gmail.com, oppure il telefono 366 2809050, è attiva la pagina fan su Facebook e il blog www.oltreledifferenze.wordpress.com nel quale sono archiviate tutte le puntate già andate in onda.
fonte Redazione OLTRE LE DIFFERENZE
giovedì 30 gennaio 2014
Lgbt: Disney, prime mamme gay nella sit-com "Buona Fortuna Charlie"
Prima apparizione di una coppia di lesbiche nelle serie tv per ragazzi.Svolta epocale nel mondo Disney, che finora non aveva mai aperto il suo mondo alle famiglie omosessuali.
Nella sit-com "Buon fortuna Charlie" hanno infatti fatto il loro debutto Susan e Cheryl, una coppia di mamme che va a fare visita ai genitori di Charlie insieme alla loro bambina. Il cambiamento è stato apprezzato in particolar modo dalle ex stelline Miley Cyrus e Evan Rachel Wood, da sempre in prima linea per i diritti civili.
Nell'episodio Amy e Bob Duncan (interpretati da Leigh-Allyn Baker e Eric Allan Kramer) organizzano un appuntamento di gioco tra Charlie e un'amichetta, che ha per genitori due mamme.
Il portavoce di Disney Channel ha fatto sapere che "l'episodio è stato sviluppato per rispecchiare i bambini e le famiglie di tutto il mondo, oltre che per far riflettere sul tema della diversità e dell'apertura verso il prossimo".
fonte http://www.tgcom24.mediaset.it
Nella sit-com "Buon fortuna Charlie" hanno infatti fatto il loro debutto Susan e Cheryl, una coppia di mamme che va a fare visita ai genitori di Charlie insieme alla loro bambina. Il cambiamento è stato apprezzato in particolar modo dalle ex stelline Miley Cyrus e Evan Rachel Wood, da sempre in prima linea per i diritti civili.
Nell'episodio Amy e Bob Duncan (interpretati da Leigh-Allyn Baker e Eric Allan Kramer) organizzano un appuntamento di gioco tra Charlie e un'amichetta, che ha per genitori due mamme.
Il portavoce di Disney Channel ha fatto sapere che "l'episodio è stato sviluppato per rispecchiare i bambini e le famiglie di tutto il mondo, oltre che per far riflettere sul tema della diversità e dell'apertura verso il prossimo".
fonte http://www.tgcom24.mediaset.it
mercoledì 29 gennaio 2014
Lgbt Roma: Di'Gay Project "LABORATORIO TEATRALE 2014" le iscrizioni entro il 15 Febbraio
E' ripartito anche quest'anno il Laboratorio Teatrale di DGP, tenuto da Maria Chiara Cucinotta e con la direzione artistica di Maria Laura Annibali.
L'ARTE DEL MUTAMENTO
Trasformarsi, apparire all’improvviso, truccarsi, cambiare sé stessi… Sono attività che affondano la loro memoria nella nostra infanzia, quando nessuno ci sgridava se le nostre giornate erano dedicate al nostro corpo ed all’affetto che dedicavamo alla nostra anima.
Quando una forma di espressione, la parola, il gesto e la finzione non erano la radice della vergogna, ma il gioco più bello che potessimo “mettere in scena”, a casa ed a scuola, complici gli insegnanti ed i genitori.
Il Nostro Laboratorio, quest’anno, si prefigge un risultato alla portata di tutti: tornare bambini. Apprendere, attraverso l’Arte Teatrale, fatta di regole ma anche di tanta follia, come il nostro istinto possa essere coccolato e produrre risultati meravigliosi.
Un Laboratorio basato sull’emozione e sull’apprendimento della tecnica, per chi vuole smettere di arrossire parlando in pubblico e cominciare di nuovo a conoscersi.
Perché è nella finzione che veramente possiamo ritrovare noi stessi.
Un Laboratorio che trova il suo completamento nello spettacolo di fine anno, nel quale ognuno potrà dare un contributo.
Fatto in casa, come le maschere dei carnevali delle feste alle elementari, nel quale però si impara il trucco scenico, la mimesi, dizione ed emissione, cucito, fotografia, musica ed interpretazione.
La partecipazione è a numero chiuso, le adesioni potranno pervenire entro e non oltre il 15 Febbraio 2014.
Incontri settimanali a partire da Mercoledì 22 Gennaio!
Dalle ore 19.00 alle 20.30: dizione, emissione ed interpretazione.
A seguire e fino alle 22.30: studio di messa in scena ed allestimento Teatrale.
Aperto a tutti! Vi aspettiamo!
MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE
Per partecipare a tutte le attività di Di'Gay Project è necessario tesserarsi: il costo della tessera è di 15 € e ha validità per tutto l'anno solare.
Per informazioni e iscrizioni: 06.5134741 (lun-ven 10-18)segreteria@digayproject.org
fonte http://www.digayproject.org
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Lgbt Milano: Più attenzione alle famiglie omogenitoriali
Si discute di politiche sociali, per cui invito le istituzioni a tenere in sempre maggiore considerazione i diritti della comunità Lgbt (Lesbiche, gay, bisessuali e transgender) milanese e italiana tutta.
Molto è stato fatto ma la strada verso un completo e totale riconoscimento dei bisogni e delle necessità di chi è omosessuale e magari ha costituito un nuovo nucleo famigliare, è ancora lunga e irta di difficoltà
Purtroppo, chi oggi fa parte dei gruppi lgbt rappresenta una categoria sociale a rischio è necessario, quindi, che chi si occupa delle cosiddette ‘politiche sociali’ affronti la questione senza trascurarne la delicatezza, ma agendo in modo deciso e con obiettivi precisi. Il primo passo sarà il completo riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali. Come sappiamo a Milano, da questo punto di vista, è stato fatto molto; ma nuovi traguardi sono assolutamente da raggiungere.
Penso alle tante problematiche, molte di natura burocratica, che devono affrontare le ‘nuove famiglie’ dove, la presenza di figli (avuti dalla coppia stessa o in arrivo da matrimoni precedenti) possono purtroppo rappresentare una complicazione. Un esempio è il calcolo dell’Isee, necessaria per l’iscrizione a scuola o per godere delle agevolazioni di cui si avrebbe diritto.
Operazione banale e semplice per la stragrande maggioranza dei cittadini, ma estremamente complesse per le nuove famiglie omosessuali. Il mio lavoro in Consiglio comunale va verso, per esempio, la semplificazione di questo aspetto.
Saremo la città che ospiterà l’Expo del 2015 e avremo gli occhi dell’intera comunità internazionale addosso. Dobbiamo quindi presentarci come un Paese moderno ed al passo coi tempi, nel quale non devono esistere categorie sociali di serie B o meno importanti.
di Rosaria Iardino, Consigliere Comunale PD
fonte http://www.affaritaliani.it
Molto è stato fatto ma la strada verso un completo e totale riconoscimento dei bisogni e delle necessità di chi è omosessuale e magari ha costituito un nuovo nucleo famigliare, è ancora lunga e irta di difficoltà
Purtroppo, chi oggi fa parte dei gruppi lgbt rappresenta una categoria sociale a rischio è necessario, quindi, che chi si occupa delle cosiddette ‘politiche sociali’ affronti la questione senza trascurarne la delicatezza, ma agendo in modo deciso e con obiettivi precisi. Il primo passo sarà il completo riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali. Come sappiamo a Milano, da questo punto di vista, è stato fatto molto; ma nuovi traguardi sono assolutamente da raggiungere.
Penso alle tante problematiche, molte di natura burocratica, che devono affrontare le ‘nuove famiglie’ dove, la presenza di figli (avuti dalla coppia stessa o in arrivo da matrimoni precedenti) possono purtroppo rappresentare una complicazione. Un esempio è il calcolo dell’Isee, necessaria per l’iscrizione a scuola o per godere delle agevolazioni di cui si avrebbe diritto.
Operazione banale e semplice per la stragrande maggioranza dei cittadini, ma estremamente complesse per le nuove famiglie omosessuali. Il mio lavoro in Consiglio comunale va verso, per esempio, la semplificazione di questo aspetto.
Saremo la città che ospiterà l’Expo del 2015 e avremo gli occhi dell’intera comunità internazionale addosso. Dobbiamo quindi presentarci come un Paese moderno ed al passo coi tempi, nel quale non devono esistere categorie sociali di serie B o meno importanti.
di Rosaria Iardino, Consigliere Comunale PD
fonte http://www.affaritaliani.it
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Due nuovi soci per l’associazione Aitgl dedicata al turismo lgbt-friendly in Italia e all'estero
L'International Camping Valledoria e il wedding planner Say I Do Weddings arricchiscono l'offerta dell'associazione che raggruppa vari partner nazionali ed internazionali nell’ambito del turismo Lgbt
L’associazione Aitgl, che raggruppa vari partner nazionali ed internazionali nell’ambito del turismo Lgbt e promuove in Italia ed all’estero prodotti, servizi e mete gay-friendly, annuncia l’adesione di due nuovi soci italiani.
L’uno un campeggio multi attrezzato in Sardegna, nel sassarese, per vacanze libere e semplici al mare; l’altro un wedding planner che pone l’accento sull’originalità tutta italiana.
International Camping Valledoria è situato sulla costa settentrionale della Sardegna, tra Stintino e Santa Teresa di Gallura, Sassari. Il villaggio camping aderisce all’Aitgl con la sua proposta di servizi per turisti internazionali ed italiani in cerca di svago, semplicità, libertà a piccoli prezzi.
E’ ben attrezzato, provvisto anche di noleggio bungalow di legno in pineta, attrezzati con mobili, letti e biancheria, sanitari, e spazio cucina ben equipaggiata, nonché caravan completi di attrezzature e veranda esterna ombreggiata.
Say I Do Weddings, wedding planner, sostiene la diversità, tutelando ed organizzando il matrimonio di coppie omosessuali. Il sito internet è esplicativo in quattro lingue, tra le quali inglese, russo e tedesco.
fonte http://www.guidaviaggi.it
L’associazione Aitgl, che raggruppa vari partner nazionali ed internazionali nell’ambito del turismo Lgbt e promuove in Italia ed all’estero prodotti, servizi e mete gay-friendly, annuncia l’adesione di due nuovi soci italiani.
L’uno un campeggio multi attrezzato in Sardegna, nel sassarese, per vacanze libere e semplici al mare; l’altro un wedding planner che pone l’accento sull’originalità tutta italiana.
International Camping Valledoria è situato sulla costa settentrionale della Sardegna, tra Stintino e Santa Teresa di Gallura, Sassari. Il villaggio camping aderisce all’Aitgl con la sua proposta di servizi per turisti internazionali ed italiani in cerca di svago, semplicità, libertà a piccoli prezzi.
E’ ben attrezzato, provvisto anche di noleggio bungalow di legno in pineta, attrezzati con mobili, letti e biancheria, sanitari, e spazio cucina ben equipaggiata, nonché caravan completi di attrezzature e veranda esterna ombreggiata.
Say I Do Weddings, wedding planner, sostiene la diversità, tutelando ed organizzando il matrimonio di coppie omosessuali. Il sito internet è esplicativo in quattro lingue, tra le quali inglese, russo e tedesco.
fonte http://www.guidaviaggi.it
Lgbt Collettivo Wand: il 1 Febbraio abbracci gratis a Benevento contro l'omofobia
Sabato 1 Febbraio alle ore 18.00 a Piazza Castello a Benevento, il collettivo WAND – LGBT ha organizzato, a tre anni dalla nascita, il Free Hugs contro l’omofobia.
Il Free Hugs è stato riproposto, come tradizione del collettivo, ogni anno in questo periodo perché è stata la prima attività del WAND.
Il Free Hugs ha lo scopo di lanciare un messaggio: dire stop all’omofobia. L’abbraccio è un gesto d’amore simbolico che si contrappone all’odio, alla diffidenza, alla discriminazione e quindi anche all’omofobia.
Abbracciare uno sconosciuto non è semplice, ed ancor più difficile è abbracciare un passante che porta avanti delle idee non sempre condivise ed ancora nascoste e segregate perché tabù. L’omosessualità non può esser considerata ancora un argomento da cui starsi alla larga. L’omosessualità ed anche, purtroppo, l’omofobia, ci circonda!!
Regaleremo abbracci ai beneventani – scrive Luca Pedicini, portavoce del WAND unico collettivo LGBT di Benevento – in un gesto simbolico contro ogni forma di odio e di discriminazione. La corsa agli abbracci partirà dalla Rocca dei Rettori e continuerà in giro per Benevento, sul corso Garibaldi e nelle piazze più frequentate.
Alla fine dell’evento festeggeremo insieme in Piazzetta Vari i tre anni di attività del collettivo. “
fonte http://www.informatoresannita.it
Il Free Hugs è stato riproposto, come tradizione del collettivo, ogni anno in questo periodo perché è stata la prima attività del WAND.
Il Free Hugs ha lo scopo di lanciare un messaggio: dire stop all’omofobia. L’abbraccio è un gesto d’amore simbolico che si contrappone all’odio, alla diffidenza, alla discriminazione e quindi anche all’omofobia.
Abbracciare uno sconosciuto non è semplice, ed ancor più difficile è abbracciare un passante che porta avanti delle idee non sempre condivise ed ancora nascoste e segregate perché tabù. L’omosessualità non può esser considerata ancora un argomento da cui starsi alla larga. L’omosessualità ed anche, purtroppo, l’omofobia, ci circonda!!
Regaleremo abbracci ai beneventani – scrive Luca Pedicini, portavoce del WAND unico collettivo LGBT di Benevento – in un gesto simbolico contro ogni forma di odio e di discriminazione. La corsa agli abbracci partirà dalla Rocca dei Rettori e continuerà in giro per Benevento, sul corso Garibaldi e nelle piazze più frequentate.
Alla fine dell’evento festeggeremo insieme in Piazzetta Vari i tre anni di attività del collettivo. “
fonte http://www.informatoresannita.it
martedì 28 gennaio 2014
Lgbt: Gianni Amelio gay, il coming out del regista: "Chi ha una vita pubblica ha il dovere di dirlo"
Gianni Amelio ha dichiarato a Vanity Fair di essere pansessuale: “Io non sono omosessuale. Sono pansessuale, nel senso che ho avuto molte esperienze, talvolta casuali e altre provocate, con uomini ma non solo.
Vede, alla mia età non si hanno più remore, e credo che chi fa il mio mestiere faccia bene ad ammettere pubblicamente di essere omosessuale, se lo è, perché può aiutare altre persone a venire allo scoperto in modo sereno. Però non è il mio caso.
E poi io non ho mai creduto alla convivenza, ma solo alla seduta momentanea, legata al piacere, che certo può durare anche un sacco di tempo. Oggi sto molto bene con me stesso, e sono comunque sempre pronto ad aprire la porta di casa”.
L'argomento non è nuovo: il regista 69enne non ne ha mai fatto mistero, ma torna prepotentemente alla ribalta perché a breve il regista porterà al Festival del Cinema di Berlino il documentario Felice chi è diverso, un viaggio attraverso le vite degli omosessuali italiani dall'inizio del Novecento fino agli anni '80.
Il film "raccoglie le storie di uomini che sono stati giovani quando gli omosessuali non esistevano, se non in una vita clandestina temuta, perseguitata, irrisa".
Il che porta a una riflessione sull'omosessualità, sul coming out, sulle reazioni da parte degli altri a questa notizia.
"Alla mia età sarebbe un po' tardivo, forse ridicolo. Altri dovrebbero essere i coming out davvero importanti, di chi froda il fisco per esempio, di chi usa la politica per arricchirsi. Comunque credo che chi ha una vita molto visibile abbia il dovere della sincerità: e allora sì, lo dico per tutti gli omosessuali, felici o no, io sono omosessuale.
Omofobia è ancora imperante, capita anche che ragazzi si uccidano perché froci o ritenuti tali, e quindi scherniti, isolati, picchiati. Insomma la battaglia non è vinta, non c'è da noi un riconoscimento giuridico delle coppie.
C'è poi ancora la difficoltà di farsi accettare dalla famiglia, soprattutto dai padri, ancora immersi in una cultura maschilista".
fonte http://gossip.excite.it/di Silvia Tozzi foto Getty
Vede, alla mia età non si hanno più remore, e credo che chi fa il mio mestiere faccia bene ad ammettere pubblicamente di essere omosessuale, se lo è, perché può aiutare altre persone a venire allo scoperto in modo sereno. Però non è il mio caso.
E poi io non ho mai creduto alla convivenza, ma solo alla seduta momentanea, legata al piacere, che certo può durare anche un sacco di tempo. Oggi sto molto bene con me stesso, e sono comunque sempre pronto ad aprire la porta di casa”.
L'argomento non è nuovo: il regista 69enne non ne ha mai fatto mistero, ma torna prepotentemente alla ribalta perché a breve il regista porterà al Festival del Cinema di Berlino il documentario Felice chi è diverso, un viaggio attraverso le vite degli omosessuali italiani dall'inizio del Novecento fino agli anni '80.
Il film "raccoglie le storie di uomini che sono stati giovani quando gli omosessuali non esistevano, se non in una vita clandestina temuta, perseguitata, irrisa".
Il che porta a una riflessione sull'omosessualità, sul coming out, sulle reazioni da parte degli altri a questa notizia.
"Alla mia età sarebbe un po' tardivo, forse ridicolo. Altri dovrebbero essere i coming out davvero importanti, di chi froda il fisco per esempio, di chi usa la politica per arricchirsi. Comunque credo che chi ha una vita molto visibile abbia il dovere della sincerità: e allora sì, lo dico per tutti gli omosessuali, felici o no, io sono omosessuale.
Omofobia è ancora imperante, capita anche che ragazzi si uccidano perché froci o ritenuti tali, e quindi scherniti, isolati, picchiati. Insomma la battaglia non è vinta, non c'è da noi un riconoscimento giuridico delle coppie.
C'è poi ancora la difficoltà di farsi accettare dalla famiglia, soprattutto dai padri, ancora immersi in una cultura maschilista".
fonte http://gossip.excite.it/di Silvia Tozzi foto Getty
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Lgbt: "Looking", la nuova serie tv "gay friendly" in onda su Hbo
Bollato come un "Sex and the City per omosex", la serie tv racconta con realismo le vicende di un gruppo di 30enni omosessuali di San Francisco
Una nuova serie tv in prima serata racconta la storia di un gruppo di omosessuali di San Francisco, una delle città più gay-friendly del mondo.
La Hbo ha iniziato a trasmettere “Looking”, otto episodi che vedono protagonisti Patrick, un giovane sviluppatore di videgiochi interpretato da Jonathan Groff, alla ricerca del principe azzurro, e il suo miglior amico dai tempi del college Augustin (Frankie J.Alvarez) e il cameriere quarantenne Dom (Murray Bartelett), il più anziano del gruppo.
La serie tv è stata accolta dalla critica americana con diffidenza e bollata come “un ‘Girls’ per gay”, come ha scritto il Daily Beast, o un “Sex and the City’ omosex”, secondo il NY Post. Il rischio legato al progetto c’è e infatti la Hbo non ha ancora confermato la serie per una terza stagione.
“Il nostro show non si basa sulla semplice ricerca di se stessi - ha detto lo sceneggiatore Michael Lannan al Los Angeles Times, spiegando le connessione con serie tv storiche come ‘Queer as Folk’ e “The L Word - Non parliamo di coming you, accettazione della propria sessualità da parte di ventenni o poco più. Volevamo raccontare un punto di arrivo nella vita di persone già formate. Persone che ormai hanno 30 anni e sanno già di essere gay, sono maturati e hanno delle aspettative”.
Da parte sua, “Looking” prova a raccontare storie di uomini omossessuali con realismo e sincerità, evitando censure e giocando ironicamente con gli stereotipi.
fonte http://www.today.it/
Una nuova serie tv in prima serata racconta la storia di un gruppo di omosessuali di San Francisco, una delle città più gay-friendly del mondo.
La Hbo ha iniziato a trasmettere “Looking”, otto episodi che vedono protagonisti Patrick, un giovane sviluppatore di videgiochi interpretato da Jonathan Groff, alla ricerca del principe azzurro, e il suo miglior amico dai tempi del college Augustin (Frankie J.Alvarez) e il cameriere quarantenne Dom (Murray Bartelett), il più anziano del gruppo.
La serie tv è stata accolta dalla critica americana con diffidenza e bollata come “un ‘Girls’ per gay”, come ha scritto il Daily Beast, o un “Sex and the City’ omosex”, secondo il NY Post. Il rischio legato al progetto c’è e infatti la Hbo non ha ancora confermato la serie per una terza stagione.
“Il nostro show non si basa sulla semplice ricerca di se stessi - ha detto lo sceneggiatore Michael Lannan al Los Angeles Times, spiegando le connessione con serie tv storiche come ‘Queer as Folk’ e “The L Word - Non parliamo di coming you, accettazione della propria sessualità da parte di ventenni o poco più. Volevamo raccontare un punto di arrivo nella vita di persone già formate. Persone che ormai hanno 30 anni e sanno già di essere gay, sono maturati e hanno delle aspettative”.
Da parte sua, “Looking” prova a raccontare storie di uomini omossessuali con realismo e sincerità, evitando censure e giocando ironicamente con gli stereotipi.
fonte http://www.today.it/
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