venerdì 31 maggio 2024

Audition pour le recrutement de danseuses et danseurs pour le Corps de Ballet et le Junior Ballet de l'Opéra national de Paris.

© Charles-Henry Bédué / OnP Ballet

 L'Opera di Parigi annuncia la creazione del Junior Ballet composto da 18 ballerini dai 17 ai 23 anni a partire da settembre 2024 #JUNIORBALLET

 L’Opéra national de Paris annonce la création d’un Junior Ballet composé de 18 danseuses et danseurs âgés de 17 à 23 ans dès septembre 2024.

 Il Junior Ballet è aperto ai giovani ballerini di ogni estrazione sociale e agli studenti della Scuola di danza dell'Opera di Parigi che desiderano completare la loro formazione iniziale.

 Al termine della gara esterna del Balletto il 2 e 3 luglio 2024 saranno reclutati 9 giovani ballerini e 9 giovani ballerini.

 

Le iscrizioni per il concorso esterno di Balletto sono aperte fino al 9 giugno. Trovate tutte le modalità sul nostro sito: https://bit.ly/3V6jxR1

Junior Ballet riceve un eccellente sostegno da CHANEL e una generosa competizione da Fondation BNP Paribas Kinoshita Group, fondazioni private e grandi donatori.
https://www.operadeparis.fr/artistes/concours-et-auditions/ballet?utm_source=reseaux-sociaux&utm_medium=facebook&utm_campaign=ballet2425&fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTEAAR1W-werGRl9F5adTSn0SdgEtGQu6g9QNlcl9K_FP4_DeN-h_3sHwgtf5SE_aem_ZmFrZWR1bW15MTZieXRlcw

Ballet et Junior Ballet

Audition pour le recrutement de danseuses et danseurs pour le Corps de Ballet et le Junior Ballet de l'Opéra national de Paris. Postes de permanents et de temporaires.

Les inscriptions sont ouvertes jusqu'au dimanche 9 juin 2024.

Le Ballet de l’Opéra de Paris n’organise jamais d’auditions privées, ni ne recrute sur vidéos. Le recrutement se fait uniquement par le biais de notre concours annuel aux dates indiquées.

Auditions pour le Ballet et le Junior Ballet

La date limite d'inscription est repoussée au dimanche 9 juin 2024, à 23h59

Déroulement du concours

L'audition des candidats ayant été présélectionnés sur dossier se tiendra le mardi 2 juillet 2024 pour les postes hommes et le mercredi 3 juillet 2024 pour les postes femmes, au Palais Garnier.

L’audition est ouverte aux candidates et aux candidats âgés de plus de 16 ans à la date du concours. 

Les variations imposées pour les postes femmes et les postes hommes sont désormais en ligne ci-dessous.

Pour toute question, merci de contacter la Direction de la Danse au +33 (0)1 40 01 24 91 ou d’écrire à ckahane@operadeparis.fr

Junior Ballet

Suite au lancement du Junior Ballet, 18 contrats de professionnalisation d’une durée de 24 mois seront proposés par l’Opéra national de Paris pour des danseurs âgés de 17 ans (au 1er janvier 2024) à 23 ans (au 1er septembre 2024). 

Toutes les personnes inscrites au concours externe du Ballet et respectant ces critères de sélection pourront se voir proposer l’un de ces contrats à la suite des journées d’audition des 2 et 3 juillet 2024.

Toutes les candidatures déjà reçues pour le concours externe du Ballet sont susceptibles d’être retenues pour le Junior Ballet, il n’est donc pas nécessaire de réitérer une candidature déjà envoyée.

 >> S'INSCRIRE 

  >> EN SAVOIR PLUS 

source: www.operadeparis.fr

Musica: Muti all'Arena, festa all star per l'Opera italiana. Il 7 giugno in mondovisione Rai. Mazzi: "Replicheremo ogni anno"

Un evento unico, come mai si era riusciti a realizzare, in mondovisione Rai, da un monumento della lirica mondiale come l'Arena di Verona. 

Con una grande orchestra composta da 160 elementi e un coro di 300 artisti da tutte le fondazioni lirico sinfoniche italiane (in genere sono circa la metà).

E con la partecipazione straordinaria del maestro Riccardo Muti. È La grande opera italiana patrimonio dell'umanità, la serata evento del 7 giugno nata per festeggiare una delle eccellenze del patrimonio italiano, appena entrata nella lista dei beni immateriali Unesco. 

"Direi l'eccellenza che più ci caratterizza e rende attrattivi nel mondo - commenta il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano -. Mentre siamo qui, probabilmente in qualsiasi parte del mondo qualcuno sta provando un'opera italiana. E noi stiamo portando avanti un lavoro serio e meticoloso", prosegue citando anche "la casa di Giuseppe Verdi che deve diventare un museo" o "il Maggio musicale fiorentino salvato" e "il contratto delle fondazioni lirico sinfoniche". 

Quella del 7 giugno sarà dunque "una festa - racconta il sottosegretario Gianmarco Mazzi - alla quale stiamo pensando dal 6 dicembre 2023, da quando il canto lirico italiano ha ottenuto il riconoscimento di patrimonio dell'umanità" e che, annuncia, "vorremmo replicare ogni anno in una delle nostre capitali della lirica. Abbiamo già un'idea per il 2025 che annunceremo proprio dall'Arena". Realizzata con la partecipazione di Siae, Anfols, Teatro alla Scala e Accademia di Santa Cecilia, la serata sarà condotta da Alberto Angela, Cristiana Capotondi, Luca Zingaretti e vedrà in platea le maggiori autorità italiane, i rappresentanti delle istituzioni culturali, i sessanta ambasciatori dei Paesi del mondo dove l'Opera è più amata e le "venti delegazioni Unesco che hanno assegnato il riconoscimento e che si dovranno ora pronunciare anche per la cucina italiana patrimonio dell'umanità, in un ideale passaggio di testimone". 

Il programma vedrà una prima parte affidata alla bacchetta del maestro Muti e una seconda con stelle del calibro di Anna Netrebko, Jonas Kaufmann, Juan Diego Flórez, Ludovic Tézier, Vittorio Grigolo, Luca Salsi, Eleonora Buratto, Francesco Meli e poi la danza con Roberto Bolle e Nicoletta Manni. "Anche visivamente sarà una serata eccezionale con l'allestimento che vedrà il coro al posto dell'orchestra e viceversa", aggiungono la sovrintendente della Fondazione Arena di Verona e vicepresidente dell'Anfols, Cecilia Gasdia, e il vicedirettore artistico della Fondazione Arena di Verona, Stefano Trespidi. "Una lunga notte di bellezza, cultura e arte", aggiunge la direttrice Rai Cultura ed Educational, Silvia Calandrelli, e, incalza Cristiana Capotondi, "spero ci sia tanto pubblico di giovani". Ma non sarà l'unico impegno per la grande musica italiana, assicura Mazzi. 

"Il 28 giugno alle mura storiche di Lucca e sulla Rai - dice - festeggeremo il centenario della morte di Giacomo Puccini con Muti alla guida dell'Orchestra giovanile Cherubini per quella sera in una formazione speciale di 130 elementi". Unica ombra, il malcontento delle rappresentanze sindacali del settore dell'Opera. "L'altro giorno mi è arrivata una comunicazione di un presidio, che sinceramente non mi aspettavo - dice Mazzi - anche per l'impegno dimostrato dal ministero" tra "il contratto dei lavoratori in dirittura d'arrivo" e le "dichiarazioni sempre molto positive nei nostri riguardi. Oggi li incontrerò e glielo dirò. Questa settimana deve essere sacra e una festa per tutti e da tutti deve essere vissuta. Il modo migliore per rappresentare le proprie istanze è dare il meglio di sé quella sera". 

fonte: di Daniela Giammusso  www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati

martedì 28 maggio 2024

Libri: "Animali notturni" di Carlotta Vagnoli

Alla fine degli anni Zero, Milano è il centro dell'universo: appena cala il sole, una generazione intera si ritrova sottoterra a far festa fino all'alba. 

Sono anni di musica indie e serate leggendarie, di club con la selezione all'ingresso, di sbronze infinite e skinny jeans, di after quando fuori è già giorno e soprattutto di cocaina, tantissima cocaina. L'impero della notte è caotico e disperato, e proprio per questo non può durare. Quando G si getta nel vuoto dal sesto piano, è come se con lui venisse giú tutto quanto. Come se, dopo una lunga caduta, per gli animali notturni fosse arrivato il momento dell'atterraggio. 

Un romanzo sintetico e acido, che è insieme denuncia e grido feroce. Carlotta Vagnoli ha scritto senza mai provare pietà, neanche verso se stessa, ricordandoci a ogni pagina che nessuno di noi è davvero innocente.

Il libro

Se hai vent’anni negli anni Zero, le possibilità sono poche. Il mito del lavoro in giacca e cravatta, con mutuo e aspirazioni borghesi, è pura utopia. Vale anche a Milano, che però vive una doppia esistenza: di giorno è la città grigia degli uffici e del fatturato, dopo il tramonto diventa una metropoli seducente alla quale abbandonarsi. E allora, dato che il futuro non è piú un’opzione, non rimane che la notte. 

E con la notte la musica, l’alcol, la cocaina, i pr, le cubiste, i buttafuori e le file davanti ai locali. È in queste serate che conosciamo Mick, il principe delle feste, e Mon Chéri, che si guadagna la vita facendo lap dance. E poi c’è una ragazza coi capelli rossi che in quel mondo luccicante e bizzarro vorrebbe disperatamente capire chi è davvero. Insieme agli animali notturni ci spostiamo in sciame: dai bar dove sbronzarsi ai club sotterranei, dall’aria umida dei night agli after negli appartamenti mentre fuori è già l’alba. L’obiettivo è partecipare a un party lunghissimo, infinito, perché se tutti quanti lo desiderano nello stesso istante, magari il giorno dopo il sole su Milano non sorgerà. 

Ma quando le persone cominciano a buttarsi dai palazzi, e quando la presenza di un predatore sessuale genera un clima di psicosi, gli animali notturni capiscono che il loro territorio è sotto attacco. Con la sicurezza di chi quegli anni se li è bevuti alla goccia, Carlotta Vagnoli cattura la fine di un’epoca e l’inizio di un’altra. Quando i cellulari avevano ancora i tasti veri, Facebook muoveva i primi passi e si restava in contatto su Myspace. 

Dopo aver trovato le parole piú efficaci per raccontare il femminicidio e la violenza di genere, con questo romanzo lisergico Vagnoli dà voce a una generazione perennemente esclusa, sfruttata, messa da parte: quella dei millennials. La prima vera fotografia a frantumi di ragazze e ragazzi che qualcuno, un giorno, ha deciso di masticare e sputare via senza nemmeno guardare negli occhi.

fonte: www.einaudi.it

Moda > Tra i Premi Margutta 2024 Chiara Boni e Drusilla Foer. Anche Gramellini e il direttore del Tg2 Preziosi

Chiara Boni per la sua moda, Drusilla Foer per il Teatro, Massimo Gremellini per la Letteratura, Antonio Preziosi, direttore del Tg2, per il Giornalismo, sono alcuni tra i destinatari del Premio Margutta - La Via delle Arti" Anno 2024, che si terrà a Roma il 29 maggio nella Terrazza della Sala della Protomoteca del Campidoglio.

L'appuntamento culturale ideato da Antonio Falanga, organizzato da Grazia Marino, prodotto da Spazio Margutta, è giunto alla XVIII edizione, che l'assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda del Comune di Roma, Alessandro Onorato, ha ritenuto opportuno promuovere e ospitare nell'esclusiva terrazza capitolina, con vista sui Fori Imperiali.

Al "Premio Margutta - La Via delle Arti" anche per l'Edizione 2024, l'Associazione Internazionale di Via Margutta ha concesso il suo patrocinio. Il premio consiste in una scultura realizzata dal maestro orafo Gerardo Sacco, ispirata ai due mascheroni della "Fontana degli Artisti" che l'architetto Pietro Lombardi pose in opera nel 1927 a metà percorso di Via Margutta. 

La giornalista Cinzia Malvini, memoria storica della manifestazione, anche quest'anno anche quest'anno sarà la madrina e conduttrice dell'evento, coadiuvata nell'introduzione dal critico d'arte Mirko Baldassarre. 

Tra i premiati, per la sezione Cultura, Flavia Piccoli Nardelli, presidente dell'Associazione delle Istituzioni di Cultura Italiane (AICI); a Giovanni Veronesi sceneggiatore e regista reduce dal successo del film di quest'anno "Romeo è Giulietta" il premio per la Sezione Cinema; per la sezione Musica sarà premiata la cantante Tosca; tra le protagoniste della serie Doc-Nelle tue mani, per la sezione Serie Televisive il premio andrà a Sara Lazzaro; per la sezione Imprenditoria, sarà premiato Claudio Boso, fondatore e presidente di Careisgold, società per azioni veronese che si occupa di oro puro fisico da investimento. Infine per la sezione Luxury Creation il premio verrà conferito alla maison francese St Dupont, nella persona di Sarah Giordano, brand manager Italy & Malta.

fonte: Redazione ANSA  www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati

lunedì 27 maggio 2024

RAI1: "La nostra Raffaella" Un documentario sulla storia umana e professionale della Carrà.

Un documentario per ricordare una straordinaria artista che ha reso grande la Rai: sabato 25 maggio alle 21.30 su Rai 1 va in onda “La nostra Raffaella” di Emanuela Imparato, una produzione Rai Documentari prodotta da Aurora Tv. Disponibile su RAIPLAY

Raffaella Carrà è un vero e proprio diamante della Rai, che dagli anni Cinquanta ha creato un immaginario collettivo nel quale specchiarsi e riconoscersi.
Due storie, quella dell’artista romagnola e quella della Rai, che si sono sovrapposte per decenni, influenzandosi reciprocamente, divenendo un unico pentagramma nella sinfonia generale di un Paese che, dalla fine degli anni Sessanta, ha percorso molta strada.

Raffaella si è fatta interprete di un’Italia che voleva cambiare: nel modo di ballare, nel modo di vestire, nel modo di amare e di pensare. Un’Italia che a guardar bene le somigliava profondamente: semplice e talentuosa, provinciale e attenta a ciò che succede nel mondo, fedele ai valori “di una volta” e tuttavia prepotentemente affacciata sulla modernità. 

Energia, rigore, empatia, sono state le qualità che Raffaella ha sempre messo nel suo lavoro ma anche nei rapporti con i suoi collaboratori e con tutti quei personaggi, dello spettacolo e della cultura, che oggi possono raccontare con orgoglio e affetto di aver lavorato al suo fianco o di averla incontrata. Proprio attraverso le loro voci (Bruno Vespa, Enzo Paolo Turchi, Irene Ghergo, Maria Grazia Cucinotta, Noemi e molti altri), viene fuori un ritratto sincero, attento, prezioso della “nostra Raffaella” che attraverso le tante interviste rilasciate in cinquant’anni di carriera e conservate nelle preziose Teche della Rai (da Biagi a Fazio, da Costanzo a Mollica, da Minoli a Vespa), si racconta in una sorta di virtuale self-portrait: facendo così riemergere e rivivere le sue idee e i suoi progetti, i suoi ricordi e i suoi sogni.
Anche i luoghi “parlano” di lei: il Centro di produzione televisiva di Via Teulada, l’Auditorium del Foro Italico, il Teatro delle Vittorie. 

È qui che ancora oggi, come per magia, riecheggiano l’inconfondibile risata di Raffaella e le note delle sue famosissime canzoni, divenute veri e propri inni pop di un intero Paese, bandiere di “fiesta” e di libertà su cui continuano a ballare le generazioni di ieri ma anche i giovanissimi di oggi, travolti da un’energia senza tempo.

fonte: ufficio stampa  www.rai.it

Libri: "Cento storie per cento canzoni" di Luca Barbarossa

In un viaggio illustrato nella musica, un grande cantautore racconta le storie che nascono dietro, attorno, dentro cento canzoni che tutti abbiamo cantato: da Frank Sinatra a Vasco Rossi, da Lucio Battisti a David Bowie, dai Beatles ai Radiohead, da Franco Battiato a Michael Jackson

“La canzone è una sintesi basata sull’equilibrio tra musica e parole, preferibilmente melodica, ricordabile. La canzone però è soprattutto emozione, vibrazione, evoca luoghi, periodi, sensazioni. È voce, timbrica, intensità interpretativa, virtuosismo o semplicità. La canzone è un grido oppure un sospiro, un sussurro. 

La canzone è d’amore, quasi sempre. C’è la canzone di protesta, di denuncia, ma le canzoni che cantiamo sotto la doccia, quando fa freddo in motorino, nelle serate con gli amici, nove volte su dieci parlano d’amore. 

La canzone è immagine, niente come una canzone ti fa vedere, intuire quello che stai ascoltando. La canzone che esce dalla radio, orchestre con cantanti che non vedi ma ti sembra di essere lì con loro, arrangiamenti avvolgenti, fiati, violini, ritmiche. La canzone che entra nelle case con i suoi i divi attraverso la televisione, concorsi, gare, da Sanremo al Cantagiro, da Un disco per l’Estate al Festivalbar, poi MTV, infine i talent. 

La canzone è concerti, nei club, negli stadi, nei teatri, nelle piazze, fino a Woodstock o al Live Aid. La canzone è disco nel grammofono, nel giradischi, nel mangiadischi, musicassette sparate a palla in macchina, CD, copie pirata, streaming. La canzone è cinema, quando si fermano i dialoghi e parte un pezzo che ti ricorderà per sempre quel film, quella scena. La canzone è ballo sfrenato o ninna nanna, è girotondo. Insomma la canzone è quasi tutto, alzi la mano chi non ha almeno una canzone della vita.” 

Luca Barbarossa è un cantautore italiano. Nella sua lunga carriera, ha pubblicato undici album e vinto il Festival di Sanremo nel 1992 con Portami a ballare. Da anni conduce Radio2 Social Club. Nel 2021 ha pubblicato il romanzo autobiografico Non perderti niente (Mondadori). Nel 2024 esce per La nave di Teseo, Cento storie per cento canzoni.

"Cento storie per cento canzoni" di Luca Barbarossa, Michele Bernardi (Illustratore)

fonte: www.lafeltrinelli.it

Libri: "Perdere Senna" di Giorgio J. Squarcia

Prefazione di Cesare Cremonini

Perdere Senna è il viaggio parallelo del pilota brasiliano dall’insaziabile voglia di emergere (Senna) e di un ragazzo italiano con una vita difficile e un destino segnato (Fiamma) in un pittoresco bar di paese. Quando Fiamma vede Senna per la prima volta ha solo tredici anni. 

I suoi coetanei sono partiti per le vacanze e lui lavora come sguattero in un bar, perennemente bullizzato dai maschi e ignorato dalle femmine. Fiamma è solo e alla disperata ricerca di un eroe. Una domenica, sullo schermo della vecchia tv del bar, finalmente lo trova: casco giallo-oro, tuta bianca, al volante di una scalcagnata Toleman. Il suo nome: Ayrton Senna da Silva. Partito dalle retrovie, sta superando, sotto un diluvio universale, tutti gli avversari. Poi, proprio mentre sta per effettuare l’ultimo sorpasso, la gara viene sospesa.

È il Gran Premio di Montecarlo del 1984. La prima grande, epica, sconfitta di Senna. Una disfatta che avrebbe spezzato chiunque. Non lui. Non Ayrton.

Il libro è arricchito da contributi inediti di Stefano Fresi, Cesare Cremonini, Luca Cordero di Montezemolo, Linus, Daniele Massaro, Alessandro Costacurta, Leo Turrini, Adriano Panatta, Paolo Barilla, Andrea Bocelli, Rocco Benetton, Giampaolo Dallara, Massimo Zanetti, Evaristo Beccalossi, Stefano Domenicali, Silvia Colombo.

Dal 21 maggio in libreria

fonte: www.paperfirst.it