lunedì 27 novembre 2023

Libri: "Non giudicarmi" di Anna Kanakis

Un romanzo storico capace di restituire con esattezza e lirismo la vera voce di un personaggio realmente esistito e che tuttavia si dimostra in grado di travalicare il tempo.

È il 5 novembre del 1923. Il barone Jacques d'Adelsward Fersen sta tornando a casa, a Capri, nel suo buen retiro: Villa Lysis. Jacques è un uomo enigmatico e insoddisfatto: cocainomane, omosessuale, è un reietto, un diverso. La sua vita, benché luccicante e sofisticata, è una continua lotta contro i suoi demoni: gli mancava il talento per diventare lo scrittore che avrebbe voluto essere, ma è soprattutto la sua omosessualità ad avergli provocato un isolamento dalla famiglia, il carcere e una profonda malinconia. 

Ora, in quello che sembra a tutti gli effetti un simbolico ritorno al proprio io interiore, lo ritroviamo assieme ai suoi due amanti, Nino e Manfredo: il primo, compagno di una vita, è stato un ragazzo di strada, un manovale, e si prende cura di Jacques con compassione e affetto; il secondo, più capriccioso e volitivo, è un giovane talmente delicato da essersi guadagnato l'appellativo di "fauno". 

Durante il viaggio non mancheranno gli incontri con amici del passato, ma anche con i fantasmi di un tempo che, alimentati dall'astinenza forzata dalla cocaina, tornano a tormentare il protagonista e provocano in lui allucinazioni, ossessioni negative, baratri emotivi. Una domanda assilla Jacques: è possibile riscattarsi almeno alla fine? Cosa può fare un uomo per sottrarsi alla condanna degli altri e alla sua stessa mediocrità? 

Un romanzo storico capace di restituire con esattezza e lirismo la vera voce di un personaggio realmente esistito e che tuttavia si dimostra in grado di travalicare il tempo: perché poco e niente sembra essere cambiato da quando Jacques Fersen, barone d'Adelsward, vagava per Capri sotto lo sguardo sdegnato della gente. Un libro feroce, commovente, raffinatissimo, che ci consente di decifrare un dolore che ci riguarda e ci appartiene ancora oggi. 

Anna Kanakis, attrice, politica e scrittrice nata in Sicilia, da padre greco e mamma messinese. Un orgoglioso miscuglio di Magna Grecia e italianità. È stata Miss Italia nel 1977, poi modella e in seguito attrice dal 1989. La "diversità" è l'elemento che descrive meglio il suo lavoro e la sua carriera. Entrare e uscire dalle vite di personaggi dissimili, per tradurne la psicologia e sfiorarne l'anima, è sempre stata una passione e una sfida. La scrittura, invece, una passione segreta. Con Marsilio ha pubblicato Sei così mia quando dormi (2010) e L'amante di Goebbels (2011). Con La nave di Teseo è uscito nel 2022 Non giudicarmi.
Muore nel 2023 a Roma, dopo una breve malattia, a 61 anni.

fonte: www.ibs.it

Libri: "Romanzo senza umani" di Paolo Di Paolo

Più o meno tutti, come Barbi – il protagonista – siamo riusciti a deludere un vecchio amico, a tiranneggiare qualcuno ingiustamente. Più o meno tutti, come lui, non siamo stati all’altezza di una storia d’amore, né abbastanza riconoscenti con chi lo meritava. Ci siamo fatti dimenticare. O peggio, ricordare nel modo sbagliato. Può esserci una seconda occasione?

«Tutto è clima, ci dice Di Paolo, lasciandoci un’ultima domanda su cui meditare: “Perché si è raffreddato tutto?"» - Lisa Bentini per Maremosso

Un uomo cammina lungo le rive di un grande lago tedesco. È partito all’improvviso, dopo avere provocato una serie di “incidenti emotivi”, come lui stesso li definisce. È ripiombato nella vita di persone che non vedeva da tempo. Ha risposto a email rimaste lì per quindici anni, facendo domande fuori luogo. Ha provato a riannodare fili spezzati. Mauro Barbi, storico di professione, cerca di aggiustare i ricordi degli altri – le persone che ama e ha amato – proponendo la sua versione dei fatti. Cerca di costruire una “memoria condivisa” che lo riguarda. Ma che impresa è? 

Forse c’entra una Piccola era glaciale privata, un processo di raffreddamento che ha spopolato la sua esistenza. Dove sono Fiore, Arno, il vecchio Cardolini, Meri, la Ragazza belga di Madrid? Dov’è Anna? Dove sono tutti? Forse il lago a cui ha dedicato anni di studio può dargli le risposte che cerca. Vede, anzi immagina, l’immensa lastra di ghiaccio che lo copriva da sponda a sponda quattro secoli e mezzo prima. Il sole pallido su una catasta di uccelli morti. 

Un lunghissimo inverno che travolse l’Europa con i suoi venti polari, le grandinate furiose, le inondazioni. Una remota stagione estrema che faceva battere i denti, perdere la speranza, impazzire. Come se ne uscì? Come se ne esce? Le immagini del passato ci ingannano sempre. 

Barbi prova a rientrare nel presente, con tutta l’ansia e la fatica che richiedono i gesti semplici. Uno in particolare potrebbe cambiare tutto. In questo suo "Romanzo senza umani", dove gli umani sono a fuoco più che mai, Paolo Di Paolo interroga i disastri climatici delle nostre singole vite. Gli anni senza estate, i desideri furiosi come acquazzoni tropicali, le secche della speranza, il gelo che intorpidisce e nasconde. E poi il disgelo, che finalmente riporta alla luce. Che cosa ricordano, gli altri, di noi?

Paolo Di Paolo, scrittore italiano. Nel 2003 entra in finale al Premio Italo Calvino per l'inedito, con i racconti "Nuovi cieli, nuove carte". Ha pubblicato libri-intervista con scrittori italiani come Antonio Debenedetti, Raffaele La Capria e Dacia Maraini. È autore di Ogni viaggio è un romanzo. Libri, partenze, arrivi (2007), Raccontami la notte in cui sono nato (2008). Ha lavorato anche per la televisione e per il teatro: "Il respiro leggero dell'Abruzzo" (2001), scritto per Franca Valeri; "L'innocenza dei postini", messo in scena al Napoli Teatro Festival Italia 2010. Nel 2011 pubblica Dove eravate tutti (Feltrinelli, vincitore del premio Mondello, Superpremio Vittorini e finalista al premio Zocca Giovani), nel 2012 nella collana di ebook "Zoom" Feltrinelli La miracolosa stranezza di essere vivi. Nel 2013 con Mandami tanta vita (Feltrinelli), è finalista al Premio Strega 2013. Nel 2016 pubblica con Einaudi Tempo senza scelte e con Feltrinelli Una storia quasi solo d'amore. Altre sue pubblicazioni: Lontano dagli occhi (Feltrinelli, 2019), I classici compagni di scuola (Feltrinelli, 2021) e Romanzo senza umani (Feltrinelli, 2023). 

fonte: www.ibs.it

Maggio Fiorentino: La bohème Giacomo Puccini 29 novembre 2023

Ripresa dello spettacolo andato in scena nel settembre 2017 e poi ancora fra il dicembre 2019 e il gennaio del 2020, applaudita sia dalla critica che dal pubblico, torna sulle scene del Maggio una fra le più amate opere del repertorio italiano: La bohème, il capolavoro di Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, ispirato al romanzo di Henri Murger Scènes de la vie de bohème

Firmata dalla regia di Bruno Ravella, ripresa in quest’occasione da Stefania Grazioli, l’allestimento trova Rodolfo, Mimì, Marcello, Musetta e gli altri protagonisti nella Parigi della fine del XIX secolo: lo spaccato della soffitta di Rodolfo e Marcello, dove si ambienta il primo quadro dell’opera, è semplice e essenziale negli spazi, mentre nel secondo quadro a dominare la scena è un grande semicerchio ricco di luci, con lo scheletro della soffitta del primo quadro che diventa la struttura del celebre Café Momus. 

Anche il terzo quadro è minimalista nella sua struttura: l’ambientazione della scena ambientata a La Barriera d'Enfer è formata da una piccola costruzione in legno, una sbarra e una panchina. Le scene, curate da Tiziano Santi, sono ben curate ma non oltremodo realistiche, in modo così da non mostrare un semplice ritratto fotografico dell’epoca in cui è ambientata la produzione, volte dunque più a ‘suggerire’ gli spazi piuttosto che a mostrarli come appunto in una fotografia.

Allestimento del Maggio Musicale Fiorentino

fonte: www.maggiofiorentino.com

Firenze: Alphonse Mucha. La seduzione dell’Art Nouveau, al Museo degli Innocenti, fino al 7 aprile 2024

Dal 27 ottobre 2023 al 7 aprile 2024 il Museo degli Innocenti accoglierà la prima mostra a Firenze dedicata ad Alphonse Mucha, il più importante artista ceco, padre dell’Art Nouveau e creatore di immagini iconiche.

Alphonse Mucha nasce a Ivancice, nella Repubblica Ceca, nel 1860.
Fervente patriota e sostenitore della libertà politica dei popoli slavi, si dedica all’arte e nel 1887 si trasferisce a Parigi dove affina le sue arti e incontra la donna che cambierà per sempre la sua vita, Sarah Bernhardt, l’attrice più bella e famosa dell’epoca, che affida a Mucha la sua immagine rendendolo popolarissimo.  

Nasce il mito delle “donne di Mucha”, e le aziende se lo contendono per reclamizzare i propri prodotti, dando vita alle intramontabili campagne pubblicitarie come quella del cioccolato Nestlé, dello champagne Moët & Chandon, e ancora delle sigarette, della birra, dei biscotti e dei profumi.
Mucha però non dimentica l’impegno patriottico e sociale. Nel 1910 torna a Praga e si dedica per quasi venti anni a quello che è considerato il suo più grande capolavoro, l’Epopea slava, opera colossale composta da venti enormi tele in cui racconta i principali avvenimenti della storia slava.
Mucha morirà a Praga nel 1939.

Tra fine ottocento e inizio novecento Parigi era considerata il centro del mondo dell’arte. È la cosiddetta Belle Époque, c’è un grande entusiasmo, e Alphonse Mucha, anche grazie all’incontro con Sara Bernhardt, diventa il più famoso e conteso artista dell’epoca.  Le sue opere, le sue illustrazioni, i poster teatrali e la nascente pubblicità sono accessibili a tutti.  Nasce con lui una nuova forma di comunicazione: la bellezza di fanciulle in fiore, ritratte in una commistione unica tra sacro e profano, voluttuose e seducenti figure, rappresentate con uno stile compositivo unico, sono diventate caratteristiche del famoso “stile Mucha”.
Le sue immagini diventano subito famose in tutto il mondo, il suo stile è il più imitato, la potente bellezza delle sue donne entra nell’immaginario collettivo di tutti.

È a questo grande artista che Arthemisia e il Museo degli Innocenti dedicano la prossima grande mostra fiorentina.
Con il patrocinio del Comune di Firenze e dell’Ambasciata della Repubblica Ceca, la mostra è organizzata in collaborazione con la Fondazione Mucha e In Your Event by Cristoforo ed è curata da Tomoko Sato con la collaborazione di Francesca Villanti.

La mostra vede come sponsor Generali Valore Culturapartner Mercato Centrale FirenzeI GigliSamsonite e Unicoop Firenzemobility partner Frecciarossa Treno Ufficialemedia partner QN La Nazioneeducational partner Laba technical support Mucha Trail e Prague City Tourism

INFORMAZIONI

fonte: www.museodeglinnocenti.it

A Firenze la mostra record d’incassi dedicata a “ESCHER”. Fino al 7 maggio 2023

A Firenze arriva dal 20 ottobre la mostra record d’incassi dedicata a “ESCHER”.

Oltre 200 opere saranno ospitate in una sede espositiva unica, negli spazi dello storico Museo degli Innocenti che, grazie alla collaborazione con Arthemisia, è diventato un punto di riferimento del capoluogo toscano come sede di grandi mostre d’arte.

La grande mostra dedicata al geniale artista olandese Maurits Cornelis Escher arriva al Museo degli Innocenti di Firenze dal 20 ottobre 2022 al 7 maggio 2023.

Scoperto dal grande pubblico negli ultimi anni, Escher è diventato uno degli artisti più amati in tutto il mondo, tanto che le mostre a lui dedicate hanno battuto ogni record di visitatori.

Escher nasce nel 1898 in Olanda e vi muore nel 1972. Nel 1922 visita per la prima volta l’Italia, dove poi visse per molti anni, visitandola da nord a sud e rappresentandola in molte sue opere. Inquieto, riservato e indubbiamente geniale, Escher nelle sue celebri incisioni e litografie crea un mondo unico, immaginifico, impossibile, dove confluiscono arte, matematica, scienza, fisica, design.

Un’antologica – con circa 200 opere e i lavori più rappresentativi che lo hanno reso celebre in tutto il mondo – che racconta il genio dell’artista olandese con le opere più iconiche della sua produzione quali Mano con sfera riflettente (1935), Vincolo d’unione (1956), Metamorfosi II (1939), Giorno e notte (1938) e la serie degli Emblemata, che appartengono all’immaginario comune riferibile al grande artista.

La mostra di Escher si configura come il primo grande evento espositivo all’interno del complesso monumentale – progettato da Filippo Brunelleschi – che ospita il meraviglioso e ricchissimo Museo degli Innocenti che, con le mostre firmate Arthemisia, si è già avviato a essere sede di grandi mostre d’arte.

Nato per esporre le opere d’arte dell’antico Spedale, grande centro d’accoglienza per bambini, il Museo è stato trasformato in un percorso che permette di scoprire un patrimonio culturale unico al mondo perché profondamente legato all’attività svolta in favore dei bambini che non potevano essere scresciuti dalle famiglie d’origine.

Tra storia, arte e architettura, la collezione del Museo presenta opere acquisite tramite donazioni o in seguito all’accorpamento di altre istituzioni assistenziali e contiene alcuni capolavori di artisti di grande rilievo tra i quali Domenico Ghirlandaio, Luca e Andrea della Robbia, Sandro Botticelli e Piero di Cosimo, ma anche di artisti cresciuti agli Innocenti e avviati alla pittura dal priore Vincenzo Borghini come Vincenzo Ulivieri, Giovan Battista Naldini e Francesco Morandini (detto il Poppi).

Con il patrocinio del Comune di Firenze, dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi, la mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con la M. C. Escher Foundation e In Your Event, ed è curata da Mark Veldhuysen CEO della M.C. Escher Company – e Federico Giudiceandrea, uno dei più importanti esperti di Escher al mondo.7

INFO SU MOSTRA E BIGLIETTI

fonte: www.museodeglinnocenti.it

domenica 26 novembre 2023

Musica: Madonna è tornata, celebrazione per 11mila ad Assago

40 anni di carriera live, Donatella Versace a sorpresa sul palco 

The Queen of pop is back: è un trionfo, ad Assago, la prima delle due date italiane del Celebration Tour, il dodicesimo tour di Miss Ciccone, il primo senza un nuovo album.

Una 'celebration', appunto, dei quarant'anni di carriera della popstar più influente del mondo, che a 65 anni è tornata dal vivo a rivendicare il suo ruolo di icona in uno show di 2 ore - iniziato con più di un'ora e mezza di ritardo - che spazia nel suo intero repertorio musicale.

Operazione sul filo dichiarato dell'amarcord che conquista gli 11mila e passa di Assago, che hanno avuto 8 anni per prepararsi al ritorno dal vivo della star e si sono presentati con giepiere e calze a rete, guantini di pizzo e crocifissi al collo. Tra gli ospiti della serata, che raddoppia il 25 novembre, Giorgio Armani, Donatella Versace, Stefano Gabbana, Angelina Mango, Elodie, Gianluigi Buffon e Marco Mengoni. 

Decennale il rapporto di Madonna con la moda italiana: testimonial sia di Versace sia di Dolce e Gabbana, nella sua lunga carriera ha indossato sia le loro creazioni sia capi di Giorgio Armani. 

"Sono felice di essere qui, mi siete mancati" dice Madonna in italiano agli 11mila di Assago, spiegando poi in inglese che "questo non è un concerto qualunque, ma un viaggio nella mia vita attraverso la mia musica e i miei figli", sul palco con lei. "Non bisogna mai dimenticare da dove si viene" sottolinea l'artista, che per spiegare il concetto mostra al pubblico la versione di sé giovane e timida e ricorda di quando disse al padre che voleva andare a New York a fare l'artista e lui le rispose in italiano 'pazza, pazza, pazza'. 

Su un palco spettacolare, con piattaforma circolare a forma di torta nuziale a più piani, il concerto inizia da Nothing Really Matters, mai fatta dal vivo dal 1999, per poi passare alla hit del 1983 Everybody - suo primo singolo - e al dance-pop di Into the Groove. Ed è sulle note di Open your heart che Miss Ciccone ricorda i suoi inizi, chiamando i ballerini ad aiutarla a restituire il clima dei club degli anni'80, con tanto di balli sexy e baci gay sulle ali laterali dell'immenso palco aggettante sulla platea.   

Quando è tempo di Live to Tell, Miss Ciccone vola a bordo di una piattaforma mentre sugli schermi vengono proiettate le immagini dei tanti amici morti per Aids tra cui Keith Haring, Herb Ritts e Freddie Mercury. E poi via con una hit dietro l'altra, a partire da Like a Prayer, con tanto di finta processione e ballerini seminudi su una piattaforma rotante con crocifissi a visti, nella mai superata miscela di sacro e profano cara alla star. Tra un cambio d'abito e un intermezzo, si arriva alla riempi pista Hung Up che trasforma il Forum in una discoteca newyorchese, con Madonna tra le ballerine in topless con cui si scambia baci profondi. 

La figlia Mercy Jane al piano dà il tempo alla famosa mamma di riprendere fiato e la accompagna nell'esecuzione di 'Bad girl' mentre 'Vogue' è l'occasione di ricordare la lotta per i diritti Lgbt e chiamare sul palco l'amica Donatella Versace per una divertente sfida tra ballerini giudicati dalle due super bionde. 

Uno spettacolo totale, che non ripercorre solo una carriera, ma 40 anni di vita, non solo di Madonna, ma di tutti quelli che ne hanno seguito evoluzioni e cambiamenti fino alla forma attuale, consapevoli di quanto miss Ciccone abbia contribuito con la sua musica e la sua presenza al mondo come è oggi. 

fonte: di Gioia Giudici www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati