Fotografie, disegni, dipinti, sculture e film: oltre trecento opere
esposte a Palazzo Ducale raccontano il lavoro e la vita di un genio del
Novecento, Emmanuel Radnitzky, in arte Man Ray.
Passato alla storia come uno dei più grandi fotografi del secolo
scorso, Man Ray è stato anche uno straordinario pittore, scultore e
regista d’avanguardia, la cui poetica è stata caratterizzata fin dagli
esordi dall’ironia, dalla sensualità e dalla volontà di sperimentare, di
rompere gli schemi e creare nuove estetiche.
La mostra monografica, articolata in sette sezioni, ripercorre
cronologicamente la biografia dell’artista evidenziano gli aspetti
innovativi e originali della sua opera all’interno dei contesti
culturali in cui ha operato.
Nato nel 1890 a Filadelfia, Man Ray esordisce a New York con la prima
mostra personale nel 1915 ed è uno dei protagonisti del DADA americano
insieme a Marcel Duchamp, amico e complice artistico di una vita: dal
loro incontro nascono autentiche icone dell’arte del XX secolo come La tonsure e Elevage de poussiére
(entrambe esposte in mostra), fotografie che rimettono in discussione
l’idea stessa di ritratto e di realtà, dove la superficie impolverata di
un vetro diventa un paesaggio alieno, futuribile.
Quando Man Ray si trasferisce a Parigi, all’inizio degli anni Venti,
si concentra interamente sulla fotografia e pubblica i primi Rayographs,
immagini fotografiche ottenute senza la macchina fotografica, accolte
con entusiasmo dalla comunità artistica parigina. Una comunità che in
quel momento vive la sua stagione d’oro tra Dadaismo e Surrealismo, di
cui Man Ray è al tempo stesso protagonista e testimone.
I temi ricorrenti nella poetica di Man Ray sono quelli del corpo e
della sensualità, che nel periodo surrealista diventano il centro
dell’ispirazione: a questi anni risalgono le immagini più note
dell’artista, fotografie come Larmes, La Prière. Blanche et noire, dipinti e grafiche come A l’heure de l’observatoire – Les Amoureux, una scultura come Venus restaurée, ironica e geniale riflessione sulla classicità, tutte opere esposte in mostra.
Il 1940 segna l’anno del ritorno di Man Ray negli Stati Uniti, a
causa della Seconda Guerra Mondiale, e segna anche un ritorno alla
pittura, in solitudine. Negli anni successivi farà ritorno spesso in
Europa e a Parigi – dove muore nel 1976 – creando nuovi ready-made e
splendidi dipinti, nati dalla volontà di reinventare il mondo attraverso
l’arte e contraddistinti dalla consueta ironia e intelligenza.
La mostra offre lo spazio anche per apprezzare l’attività di Man Ray
nel cinema d’avanguardia, con la proiezione di pellicole storiche come Le Retour à la raison (1923), Emak Bakia (1926), L’Étoile de mer (1928) e Les Mystères du château du dé (1929).
La mostra è prodotta da Suazes e Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura
A cura di Walter Guadagnini e Giangavino Pazzola
Biglietti
Intero 13 €
Ridotto 11 €, consulta qui l’elenco delle riduzioni
Ridotto speciale possessori della Membership Card Ducale+ 9€
Ridotto scuole e ragazzi dai 6 ai 14 anni 5 €, scopri qui le attività educative in programma per le scuole
Ridotto under 27 5€, il martedì (non festivo)
Visite guidate sabato 15 aprile, ore 17 A cura dell’Associazione Genova in mostra, costo 21€ compreso biglietto d’ingresso alla mostra. Info e prenotazioni: info@genovainmostra.it – 3703289126