Questo blog è un aggregatore di notizie, nasce per info e news dall'Italia e dal mondo, per la Danza, Teatro, Cinema, Fashion, Tecnologia, Musica, Fotografia, Libri, Eventi d'Arte, Sport, Diritti civili e molto altro. Ogni articolo riporterà SEMPRE la fonte delle news nel rispetto degli autori e del copyright. Le rubriche "Ritratto d'artista" e "Recensioni" sono scritte e curate da ©Lisa Del Greco Sorrentino, autrice di questo blog
giovedì 22 dicembre 2011
Lgbt: Film da rivedere "L’Amore non va In Vacanza"
Tradite dai loro uomini e sfortunate in amore, due donne che non si conoscono e che vivono in continenti diversi, una è americana e l'altra è inglese,
s'incontrano su internet e decidono di scambiarsi la casa per le vacanze di Natale.
Chissà che un po' d'aria nuova e il trovarsi in un paese diverso non le aiuti a fare nuove conoscenze e magari trovare quella fortuna in amore che sino a quel momento ad entrambe ha voltato le spalle...
Monologo da L'amore non va in vacanza:
"Ho scoperto che quasi tutto cio
che è stato scritto sull'amore è vero...
Shakespeare ha detto il viaggio termina
quando gli innamorati s'incontrano...
Che pensiero straordinario io non ho mai sperimentato nulla
di neanche vagamente simile a questo ma sono più che disposta a credere che a Shakespeare sia accaduto.
Credo di pensare all'amore più di quanto in realtà si dovrebbe
resto sempre sbalordita dal potere assoluto che ha di alterare e definire la nosra vita....
E' stato sempre Shakespeare a dire:
L'amore è cieco ecco questo so che è vero!
Per alcuni del tutto inesplicabilmente l'amore svanisce....
Per altri semplicemente l'amore è perduto....
Comunque l'amore può anche essere trovato
magari solo per una notte.
E poi c'è un altro tipo d'amore il più crudele
quello che quasi uccide le sue vittime
si chiama amore non corrisposto.
La maggior parte delle storie d'amore è
tra persone che si innamorano l'un dell'altra
ma il resto di noi quali sono le nostre storie?
Quelli di noi che ci innamoriamo da soli
no siamo le vittime dell'amore unilaterale.."
Regia Nancy Meyers
Sceneggiatura Nancy Meyers
Kate Winslet Cameron Diaz
Jude Law Jack Black
Eli Wallach Edward Burns
fonte http://www.auditoriumcasatenovo.com
Lgbt Bologna: Cambi di sesso, al Sant'Orsola venti all'anno
Ogni anno circa 250 persone chiedono aiuto all’Ausl di Bologna perché si sentono ‘imprigionate’ in un corpo dal sesso ‘sbagliato’.
E di queste, circa una ventina si rivolgono al Policlinico S.Orsola per farsi operare.
Il quadro è disegnato dall’assessore regionale alla Sanità, Carlo Lusenti, che ha risposto in forma scritta a un’interrogazione del consigliere regionale del Pdl, Andrea Pollastri, in merito all’assistenza socio-sanitaria per i transessuali.
“Annualmente- rende noto Lusenti- accedono al servizio circa 250 utenti”. Si tratta di un’attività (finanziata dalla Regione) di supporto psicologico e medico, a carattere regionale e nazionale, che l’Ausl di Bologna svolge da anni per le “persone che manifestano disturbi legati all’identità di genere”, spiega Lusenti.
Nel 2010, delle persone che si sono rivolte al servizio, “il 20% erano assistiti dell’Ausl di Bologna, il 25% provenienti da altre aziende sanitarie della regione e i rimanenti in arrivo da altre regioni italiane”. si questi, precisano da viale Aldo Moro, “meno di una ventina di rivolge al S.Orsola per farsi operare”.
Infatti, sottolinea Lusenti, “l’attività di prevenzione, consulenza e assistenza psico-socio-sanitaria ai cittadini transessuali e alle loro famiglie presenta aspetti fortemente specialistici ed è collegata al trattamento medico-chirurgico di adeguamento del sesso, effettuato presso il Policlinico S.Orsola di Bologna”.
Il servizio di supporto dell’Ausl per chi soffre di disturbi legati all’identità di genere ha un “particolare riguardo per gli adolescenti e gli adulti- spiega ancora l’assessore- si tratta di soggetti che sentono incongruenza tra il sesso anatomico, avvertito come disturbante ed errato, e l’identità di genere, cioe’ il sesso al quale il soggetto sente psichicamente di appartenere”.
In quest’ambito, continua Lusenti, “vengono affrontati sia gli aspetti psico-relazionali sia quelli neurobiologici” di cui soffrono le persone transessuali. “Considerando inoltre la particolare potenzialità a contrarre malattie a trasmissione sessuale- precisa ancora l’assessore- vengono effettuati incontri per favorire e prevenire i rischi connessi alla sessualità”, soprattutto la trasmissione di malattie infettive (Aids prima di tutto).
L’attività dell’Ausl di Bologna e’ svolta con la collaborazione di consultori familiari, unità operative di Ginecologia e ostetricia, medici di famiglia, servizi sociali e coinvolge diversi servizi specialistici del S.Orsola.
Si va dalla presa in carico del soggetto a interventi di educazione alla salute, dalla diagnostica precoce delle malattie sessualmente trasmesse fino alla prevenzione e contenimento di episodi di depressione, alcoolismo e tossicodipendenze.
Collegati invece agli interventi di “riattribuzione chirurgica di sesso- fa sapere ancora l’assessore- vengono fatti colloqui psicologici per la valutazione del percorso psicologico seguito e della corretta motivazione, visite endocrinologiche, chirurgiche e psicologiche, terapia ormonale, colloqui psicologici e controlli sanitari di follow-up, supporto alla famiglia”.
I costi sostenuti per il servizio dall’Ausl di Bologna per il 2010 “sono pari a 95.000 euro- conclude Lusenti- e si riferiscono principalmente al personale che eroga le prestazioni specialistiche e gli interventi preventivi, circa 87.000 euro”, mentre per le spese generali di funzionamento degli ambulatori e di diffusione degli strumenti di prevenzione la spesa e’ intorno agli 8.000 euro all’anno.
fonte http://it.notizie.yahoo.com Quotidiano.net – ven 16 dic 2011
E di queste, circa una ventina si rivolgono al Policlinico S.Orsola per farsi operare.
Il quadro è disegnato dall’assessore regionale alla Sanità, Carlo Lusenti, che ha risposto in forma scritta a un’interrogazione del consigliere regionale del Pdl, Andrea Pollastri, in merito all’assistenza socio-sanitaria per i transessuali.
“Annualmente- rende noto Lusenti- accedono al servizio circa 250 utenti”. Si tratta di un’attività (finanziata dalla Regione) di supporto psicologico e medico, a carattere regionale e nazionale, che l’Ausl di Bologna svolge da anni per le “persone che manifestano disturbi legati all’identità di genere”, spiega Lusenti.
Nel 2010, delle persone che si sono rivolte al servizio, “il 20% erano assistiti dell’Ausl di Bologna, il 25% provenienti da altre aziende sanitarie della regione e i rimanenti in arrivo da altre regioni italiane”. si questi, precisano da viale Aldo Moro, “meno di una ventina di rivolge al S.Orsola per farsi operare”.
Infatti, sottolinea Lusenti, “l’attività di prevenzione, consulenza e assistenza psico-socio-sanitaria ai cittadini transessuali e alle loro famiglie presenta aspetti fortemente specialistici ed è collegata al trattamento medico-chirurgico di adeguamento del sesso, effettuato presso il Policlinico S.Orsola di Bologna”.
Il servizio di supporto dell’Ausl per chi soffre di disturbi legati all’identità di genere ha un “particolare riguardo per gli adolescenti e gli adulti- spiega ancora l’assessore- si tratta di soggetti che sentono incongruenza tra il sesso anatomico, avvertito come disturbante ed errato, e l’identità di genere, cioe’ il sesso al quale il soggetto sente psichicamente di appartenere”.
In quest’ambito, continua Lusenti, “vengono affrontati sia gli aspetti psico-relazionali sia quelli neurobiologici” di cui soffrono le persone transessuali. “Considerando inoltre la particolare potenzialità a contrarre malattie a trasmissione sessuale- precisa ancora l’assessore- vengono effettuati incontri per favorire e prevenire i rischi connessi alla sessualità”, soprattutto la trasmissione di malattie infettive (Aids prima di tutto).
L’attività dell’Ausl di Bologna e’ svolta con la collaborazione di consultori familiari, unità operative di Ginecologia e ostetricia, medici di famiglia, servizi sociali e coinvolge diversi servizi specialistici del S.Orsola.
Si va dalla presa in carico del soggetto a interventi di educazione alla salute, dalla diagnostica precoce delle malattie sessualmente trasmesse fino alla prevenzione e contenimento di episodi di depressione, alcoolismo e tossicodipendenze.
Collegati invece agli interventi di “riattribuzione chirurgica di sesso- fa sapere ancora l’assessore- vengono fatti colloqui psicologici per la valutazione del percorso psicologico seguito e della corretta motivazione, visite endocrinologiche, chirurgiche e psicologiche, terapia ormonale, colloqui psicologici e controlli sanitari di follow-up, supporto alla famiglia”.
I costi sostenuti per il servizio dall’Ausl di Bologna per il 2010 “sono pari a 95.000 euro- conclude Lusenti- e si riferiscono principalmente al personale che eroga le prestazioni specialistiche e gli interventi preventivi, circa 87.000 euro”, mentre per le spese generali di funzionamento degli ambulatori e di diffusione degli strumenti di prevenzione la spesa e’ intorno agli 8.000 euro all’anno.
fonte http://it.notizie.yahoo.com Quotidiano.net – ven 16 dic 2011
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cambi di sesso,
supporto transessuali
Lgbt: Iran all’avanguardia per il cambio di sesso i transessuali chiedono una legge per un sostegno medico e psicologico
TEHERAN Uno dei paradossi della società iraniana è che, se si digita su Google la parola “sex”, la ricerca è bloccata dalla censura.
Se invece si scrive «Iranian society for supporting individuals with gender identity disorder», appare subito il sito dei transessuali iraniani ossia l’Associazione per le persone con disordini nell’identità di genere.
Disordini connessi - precisa la responsabile della associazione Mariam Khatoun Molkara con un problema «genetico» che origina il mancato riconoscimento di sé nel proprio sesso anatomico ed il desiderio di cambiarlo.
È relativamente facile in Iran, visto che la Repubblica Islamica è all’avanguardia nelle operazioni per il cambiamento di sesso da quando il suo fondatore, Iman Khomeini, firmò negli anni Ottanta una “fatwa” che le rendeva legali.
Ad oggi sono circa 2600 - secondo o dati ufficiali - le persone che hanno chiesto all’Ufficio centrale di medicina legale l’autorizzazione per l’intervento.
E dalla rivoluzione del 1979 sono state ufficialmente 4mila le operazioni effettuate, con il conseguente rilascio all’interessato di una nuova carta di identità che permette anche di sposarsi.
La prima a compiere questo percorso nella Repubblica islamica è stata proprio Mariam, 57 anni, che quando viveva nel corpo di un uomo si chiamava Fereydun e che ha dedicato tutta la vita alla difesa dei diritti dei transessuali.
Dall’incontro con la moglie dello scià, Farah Diba, prima della Rivoluzione, fino all’udienza ottenuta da Khomenei nel 1983 e la promessa di una nuova fatwa (la terza dal 1963, e specifica per i transessuali) per la legalizzazione del cambio di sesso. Una operazione che però Mariam preferì fare, molti anni dopo e spendendo di più in Thailandia, perché le strutture sanitarie in Iran, dice, non sono ancora all’altezza.
«Anche in Gran Bretagna e negli Usa ci sono migliori possibilità di riuscita», spiega Mariam in un’intervista, anche se l’operazione costa tre volte tanto, circa 10mila euro.
Nel 2000, sotto la presidenza di Mohammad Khatami, era stato formato un comitato statale che aveva anche portato alla nascita di una «clinica per il sesso e la sessuologia», ricorda Mariam, ed a misure di welfare per i transessuali. Ma la clinica ha chiuso due anni dopo l’apertura e il fondo di assistenza è stato tagliato nel 2009.
La battaglia politica continua, tanto che ora - annuncia la donna - si sta lavorando ad una proposta di legge che istituisca un fondo per il sostegno medico e psicologico a chi decide di operarsi. Una scelta necessaria in Iran più che in Occidente proprio per la diversità sociale e religiosa, e per questo le domande, dice, sono in leggero aumento.
fonte http://www.corriere.com
Se invece si scrive «Iranian society for supporting individuals with gender identity disorder», appare subito il sito dei transessuali iraniani ossia l’Associazione per le persone con disordini nell’identità di genere.
Disordini connessi - precisa la responsabile della associazione Mariam Khatoun Molkara con un problema «genetico» che origina il mancato riconoscimento di sé nel proprio sesso anatomico ed il desiderio di cambiarlo.
È relativamente facile in Iran, visto che la Repubblica Islamica è all’avanguardia nelle operazioni per il cambiamento di sesso da quando il suo fondatore, Iman Khomeini, firmò negli anni Ottanta una “fatwa” che le rendeva legali.
Ad oggi sono circa 2600 - secondo o dati ufficiali - le persone che hanno chiesto all’Ufficio centrale di medicina legale l’autorizzazione per l’intervento.
E dalla rivoluzione del 1979 sono state ufficialmente 4mila le operazioni effettuate, con il conseguente rilascio all’interessato di una nuova carta di identità che permette anche di sposarsi.
La prima a compiere questo percorso nella Repubblica islamica è stata proprio Mariam, 57 anni, che quando viveva nel corpo di un uomo si chiamava Fereydun e che ha dedicato tutta la vita alla difesa dei diritti dei transessuali.
Dall’incontro con la moglie dello scià, Farah Diba, prima della Rivoluzione, fino all’udienza ottenuta da Khomenei nel 1983 e la promessa di una nuova fatwa (la terza dal 1963, e specifica per i transessuali) per la legalizzazione del cambio di sesso. Una operazione che però Mariam preferì fare, molti anni dopo e spendendo di più in Thailandia, perché le strutture sanitarie in Iran, dice, non sono ancora all’altezza.
«Anche in Gran Bretagna e negli Usa ci sono migliori possibilità di riuscita», spiega Mariam in un’intervista, anche se l’operazione costa tre volte tanto, circa 10mila euro.
Nel 2000, sotto la presidenza di Mohammad Khatami, era stato formato un comitato statale che aveva anche portato alla nascita di una «clinica per il sesso e la sessuologia», ricorda Mariam, ed a misure di welfare per i transessuali. Ma la clinica ha chiuso due anni dopo l’apertura e il fondo di assistenza è stato tagliato nel 2009.
La battaglia politica continua, tanto che ora - annuncia la donna - si sta lavorando ad una proposta di legge che istituisca un fondo per il sostegno medico e psicologico a chi decide di operarsi. Una scelta necessaria in Iran più che in Occidente proprio per la diversità sociale e religiosa, e per questo le domande, dice, sono in leggero aumento.
fonte http://www.corriere.com
Lgbt: A “Oltre le Differenze” gli auguri e gli auspici per la comunità LGBTIQ, Venerdì 23 dicembre alle 21
Su Antenna Radio Esse si parla di omosessualità e non solo
Venerdì 23 dicembre alle 21, nel format radiofonico dedicato al mondo gay, lesbico, bisex e trans interviste ai rappresentanti delle principali associazioni LGBTQ italiane
Più diritti e meno omofobia, questi gli auspici per la comunità gay, lesbica, bisex e transgender per il 2012. La prossima puntata di "Oltre le Differenze", il primo ed unico format radiofonico in Toscana interamente dedicato al mondo arcobaleno, che andrà in onda venerdì 23 dicembre alle 21 e in replica sabato 24 alle 15 sulle frequenze di Antenna Radio Esse (FM 91.25, 93.20, 93.50 e 99.10) oppure in diretta online dal sito www.antennaradioesse.it, sarà anche un modo per la redazione di augurare le migliori feste a tutti.
Ascolteremo gli auguri e le speranze dei rappresentanti della maggiori associazioni LGBTQI italiane: Paolo Patanè - presidente di Arcigay, Maura Chiulli - responsabile giovani e cultura per la segreteria nazionale di Arcigay, Giuseppina La Delfa - presidente di Famiglie Arcobaleno, l'associazione dei genitori omosessuali, Rita De Santis - presidente di Agedo, l'associazione dei genitori e parenti di persone omosex, e Fabianna Tozzi Daneri - presidente di TransGenere, l'associazione a tutela delle persone transessuali, transgender e intersessuali.
Nello spazio dedicato alla testimonianza racconteremo un episodio di omofobia avvenuto a Livorno: l'aggressione verbale ai danni della consigliera comunale Arianna Terreni da parte della consigliera Amadio che ha usato la parola "lesbica" come un'offesa. Cercheremo di capirne di più dalla viva voce della consigliera Terreni, che ha subito l'attacco.
Inoltre, ascolteremo cosa vorrebbero trovare sotto l'albero di Natale le persone gay, lesbiche o trans che abbiamo intervistato per strada. E infine, nello scaffale tantissimi consigli per regalare libri o film a tematica omosex e i suggerimenti per alcuni appuntamenti gay-friendly che si terranno durante le feste.
Lo staff di "Oltre le Differenze" augura buone feste a tutti gli ascoltatori e fa presente che la trasmissione tornerà in onda venerdì 13 gennaio.
Per interagire con la redazione è possibile chiamare il 366 2809050, scrivere a redazione.oltreledifferenze@gmail.com, oppure visitare la pagina ufficiale su Facebook e il blog http://oltreledifferenze.splinder.com dove trovate anche i video delle puntate già andate in onda.
fonte redazione Oltre le Differenze
martedì 20 dicembre 2011
Lgbt Firenze: Artisti e spettatori insieme per la Lunigiana, l'incasso sarà devoluto alla Biblioteca di Aulla, distrutta dall'alluvione di ottobre
Stasera 20 dicembre al Teatro Verdi.posto unico: € 20 - € 40
con la speciale t-shirt bianca con la stampa del disegno“TOSCANA PER LA TOSCANA”
realizzato da Sergio Staino per l’iniziativa, che sarà presente all'evento
(solo 1.000 pezzi)
La Fondazione Toscana Spettacolo e la Regione Toscana mobilitano il teatro e i cittadini per una raccolta di fondi a favore del recupero del patrimonio librario e per la riapertura della biblioteca di Aulla, colpita dall’alluvione lo scorso 25 ottobre.
Sul palcoscenico d...el Teatro Verdi si alterneranno alcuni nomi dei più noti artisti della scena toscana che daranno voce alle intense parole che Francesco Niccolini ha scritto in occasione del 40° anniversario dell'alluvione di Firenze: 4 novembre 1966 La guerra grande dell'Arno.
I protagonisti: Alessandro Benvenuti, Leo Brizzi Quartet, Maria Cassi, Roberto Castello, Raffaella Giordano, Alessia Innocenti, Sandro Lombardi, Anna Meacci, Daniela Morozzi, Francesco Niccolini, Lucia Poli, David Riondino, Sergio Staino, Pamela Villoresi
e con la partecipazione di Silvio Orlando
Per informazioni: Fondazione Toscana Spettacolo 055219851
posto unico: € 20 - € 40 con la speciale t-shirt bianca con la stampa del disegno
“TOSCANA PER LA TOSCANA” realizzato da Sergio Staino per l’iniziativa (solo 1.000 pezzi)
prevendita circuito Box Office
INFO: Fondazione Toscana Spettacolo tel. 055 219851 – www.fts.toscana.it
Teatro Verdi tel. 055 212320 – www.teatroverdionline.it
Box Office tel. 055 210804 – www.boxofficetoscana.it
si ringraziano per la collaborazione Fondazione Orchestra Regionale Toscana -
Teatro Puccini - Direzione sede Rai per la Toscana - Firenze dei Teatri - PRG s.r.l. - Giunti Editore - BoxOffice - Compagnia Teatrale Universitaria Binario di Scambio - Ditta Bussotti-Fabbrini - Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Firenze
Neri Torrigiani - Lorenzo Cinatti, Marco Parri - Lorenzo Luzzetti - Claudio Ripoli - Cecilia Sandroni
fonte evento fb Fts Toscana Spettacolo
con la speciale t-shirt bianca con la stampa del disegno“TOSCANA PER LA TOSCANA”
realizzato da Sergio Staino per l’iniziativa, che sarà presente all'evento
(solo 1.000 pezzi)
La Fondazione Toscana Spettacolo e la Regione Toscana mobilitano il teatro e i cittadini per una raccolta di fondi a favore del recupero del patrimonio librario e per la riapertura della biblioteca di Aulla, colpita dall’alluvione lo scorso 25 ottobre.
Sul palcoscenico d...el Teatro Verdi si alterneranno alcuni nomi dei più noti artisti della scena toscana che daranno voce alle intense parole che Francesco Niccolini ha scritto in occasione del 40° anniversario dell'alluvione di Firenze: 4 novembre 1966 La guerra grande dell'Arno.
I protagonisti: Alessandro Benvenuti, Leo Brizzi Quartet, Maria Cassi, Roberto Castello, Raffaella Giordano, Alessia Innocenti, Sandro Lombardi, Anna Meacci, Daniela Morozzi, Francesco Niccolini, Lucia Poli, David Riondino, Sergio Staino, Pamela Villoresi
e con la partecipazione di Silvio Orlando
Per informazioni: Fondazione Toscana Spettacolo 055219851
posto unico: € 20 - € 40 con la speciale t-shirt bianca con la stampa del disegno
“TOSCANA PER LA TOSCANA” realizzato da Sergio Staino per l’iniziativa (solo 1.000 pezzi)
prevendita circuito Box Office
INFO: Fondazione Toscana Spettacolo tel. 055 219851 – www.fts.toscana.it
Teatro Verdi tel. 055 212320 – www.teatroverdionline.it
Box Office tel. 055 210804 – www.boxofficetoscana.it
si ringraziano per la collaborazione Fondazione Orchestra Regionale Toscana -
Teatro Puccini - Direzione sede Rai per la Toscana - Firenze dei Teatri - PRG s.r.l. - Giunti Editore - BoxOffice - Compagnia Teatrale Universitaria Binario di Scambio - Ditta Bussotti-Fabbrini - Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Firenze
Neri Torrigiani - Lorenzo Cinatti, Marco Parri - Lorenzo Luzzetti - Claudio Ripoli - Cecilia Sandroni
fonte evento fb Fts Toscana Spettacolo
Lgbt: Da donna a uomo: primo intervento a Cisanello, il cambio di sesso preparato al Consultorio Transgenere di Torre del Lago
TORRE DEL LAGO.
Cinque anni di vita ed una nuova sede, inaugurata sabato pomeriggio a Torre del Lago: è il Consultorio Transgenere, nato sulla base di un progetto finanziato dalla Regione.
Una struttura che tra 2010 e 2011 ha raggiunto quota 35 utenti, con una particolarità: «Abbiamo qui spiega Regina Satariano, presidente regionale del Movimento identità transessuale il maggior numero, rispetto al resto d'Italia, di ragazze che vogliono diventare uomo».
Con il quinto anno di attività il progetto del Consultorio, che contava sulla collaborazione con la Asl Versilia, ha stretto un altro rapporto importante: quello con l'Azienda ospedaliera universitaria pisana che, a Cisanello, garantisce gli interventi di cambio sesso, secondo la procedura voluta dalle legge italiana.
Il primo intervento da femmina a maschio sarà effettuato racconta Regina entro la fine di quest'anno.
Sarà una donna pisana di 42 anni a mettere fine ad un contenzioso lungo una vita con il proprio corpo: «L'intervento prevede la rimozione delle ghiandole mammarie e dell'ovaio», continua Regina, «ed è quanto basta alla legge italiana per poter certificare il cambio del sesso da donna a uomo».
La falloplastica, insomma, non è obbligatoria: «E pochi vi ricorrono».
Per due motivi, essenzialmente: i costi elevati ed il fatto che la ricerca in questo campo non ha fatto passi da gigante.
Per il percorso inverso, da uomo a donna, la dotazione dell'apparato genitale femminile è invece obbligatorio per fare "pace" con la legge e poter avere documenti in regola.
Dato il numero di interventi, la ricerca in questo campo è decisamente più avanzata. Molte delle donne che si avvicinano al consultorio per essere accompagnate al cambio del sesso sono viareggine e versiliesi, così come lo sono i giovanissimi che arrivano alla struttura «accompagnati da entrambi i genitori o da uno solo».
Hanno 16/17 anni e contano i giorni che li separano dall'inizio delle terapia ormonale che non può essere somministrata fino a che i 18 anni non sono compiuti.
«Quello che si chiede sottolinea Regina non è la luna. Ma di riuscire a vivere serenamente».
Non solo con un corpo che non si riconosce come proprio, ma con una società che complica la vita, rende difficile lavorare, mostrare un documento che non ha niente a che vedere con l'aspetto fisico.
Per questo il consultorio di Torre del Lago mette a disposizione due psicoterapeuti appositamente formati (Chiara Dalle Luche e Massimo Lavaggi), un medico pischiatra, un mediatore culturale, la consulenza legale di Sara Deserti ed il rapporto con le due strutture sanitarie coinvolte.
L'Asl Versilia pensa a tutto quanto riguarda le visite preparatorie relative alla indagini urologiche e diagnostiche (mammografie, ecografia prostatica e altro) e l'Azienda ospedaliera universitaria pisana alle attività mediche legate al percorso di riattribuzione del sesso, la somministrazione della terapia ormonale sostitutiva, gli interventi chirurgici di attribuzione sessuale e gli interventi di chirurgia estetica.
Link consultorio:
http://www.consultoriotransgenere.it/
fonte http://iltirreno.gelocal.it/versilia/cronaca/ di di Donatella Francesconi
Cinque anni di vita ed una nuova sede, inaugurata sabato pomeriggio a Torre del Lago: è il Consultorio Transgenere, nato sulla base di un progetto finanziato dalla Regione.
Una struttura che tra 2010 e 2011 ha raggiunto quota 35 utenti, con una particolarità: «Abbiamo qui spiega Regina Satariano, presidente regionale del Movimento identità transessuale il maggior numero, rispetto al resto d'Italia, di ragazze che vogliono diventare uomo».
Con il quinto anno di attività il progetto del Consultorio, che contava sulla collaborazione con la Asl Versilia, ha stretto un altro rapporto importante: quello con l'Azienda ospedaliera universitaria pisana che, a Cisanello, garantisce gli interventi di cambio sesso, secondo la procedura voluta dalle legge italiana.
Il primo intervento da femmina a maschio sarà effettuato racconta Regina entro la fine di quest'anno.
Sarà una donna pisana di 42 anni a mettere fine ad un contenzioso lungo una vita con il proprio corpo: «L'intervento prevede la rimozione delle ghiandole mammarie e dell'ovaio», continua Regina, «ed è quanto basta alla legge italiana per poter certificare il cambio del sesso da donna a uomo».
La falloplastica, insomma, non è obbligatoria: «E pochi vi ricorrono».
Per due motivi, essenzialmente: i costi elevati ed il fatto che la ricerca in questo campo non ha fatto passi da gigante.
Per il percorso inverso, da uomo a donna, la dotazione dell'apparato genitale femminile è invece obbligatorio per fare "pace" con la legge e poter avere documenti in regola.
Dato il numero di interventi, la ricerca in questo campo è decisamente più avanzata. Molte delle donne che si avvicinano al consultorio per essere accompagnate al cambio del sesso sono viareggine e versiliesi, così come lo sono i giovanissimi che arrivano alla struttura «accompagnati da entrambi i genitori o da uno solo».
Hanno 16/17 anni e contano i giorni che li separano dall'inizio delle terapia ormonale che non può essere somministrata fino a che i 18 anni non sono compiuti.
«Quello che si chiede sottolinea Regina non è la luna. Ma di riuscire a vivere serenamente».
Non solo con un corpo che non si riconosce come proprio, ma con una società che complica la vita, rende difficile lavorare, mostrare un documento che non ha niente a che vedere con l'aspetto fisico.
Per questo il consultorio di Torre del Lago mette a disposizione due psicoterapeuti appositamente formati (Chiara Dalle Luche e Massimo Lavaggi), un medico pischiatra, un mediatore culturale, la consulenza legale di Sara Deserti ed il rapporto con le due strutture sanitarie coinvolte.
L'Asl Versilia pensa a tutto quanto riguarda le visite preparatorie relative alla indagini urologiche e diagnostiche (mammografie, ecografia prostatica e altro) e l'Azienda ospedaliera universitaria pisana alle attività mediche legate al percorso di riattribuzione del sesso, la somministrazione della terapia ormonale sostitutiva, gli interventi chirurgici di attribuzione sessuale e gli interventi di chirurgia estetica.
Link consultorio:
http://www.consultoriotransgenere.it/
fonte http://iltirreno.gelocal.it/versilia/cronaca/ di di Donatella Francesconi
Lgbt Eventi Teatro: "Priscilla la Regina del Deserto" un antidoto a tristezza e malumore
"Priscilla la regina del deserto" è uno spettacolo che consiglio a chi soffre di depressione. Nel post la nostra recensione.
Oggi vi parlo del musical "Priscilla la regina del deserto", uno spettacolo che è anche un antidoto al malumore, alla tristezza e al grigiore della vita quotidiana.
Priscilla la Regina del Deserto arriva a Milano, al Teatro Ciak, dopo Sidney, Londra, Toronto e New York.
Ho chiesto alla giornalista Elisabetta Nuvola Paseggini di descrivermi come è andata la sua prima volta da Priscilla.
Ecco la sua recensione:
Venticinque hit, costumi stupendi (di Tim Chappel e Lizzy Gardiner Costume Designer del Film e del Musical) e la storia commovente di un trans e due drag queen nel viaggio verso la felicità. Bravissimi gli attori Mirko Ranù (Adam), Simone Leonardi (Bernadette), Antonello Angiolillo (Tick).
Durante la prima, (14 dicembre scorso), il regista associato Dean Bryant con ironia e onestà ha rivelato che negli ultimi giorni ci sono stati dei problemi tecnici per il bus rosa Priscilla e che lo spettacolo ne avrebbe risentito ma che nei prossimi giorni sarà ripristinato del tutto.
Però se non avesse detto niente, nessuno se ne sarebbe accorto perché lo spettacolo, durato oltre due ore, è filato via liscio con un pubblico gasatissimo.
La storia è semplice: un'avventura "on the road" di tre amici (un trans e due drag queen) che a bordo del vecchio bus rosa, da loro soprannominato Priscilla, viaggiano attraverso il deserto australiano alla ricerca dell'amicizia, dell'amore e anche del riscatto sociale. C'è il trans Bernadette (uno straordinario Simone Leonardi) che viene coinvolto nel viaggio dopo la morte del suo giovane compagno.
E' il più anziano dei tre ma anche quello dotato di un 'ironia saggia e arguta. A seguire il più giovane Adam, (Felicia, quando indossa le zeppe) spregiudicato, irriverente con una vera passione per Madonna.
Poi c'è il ruolo più complesso, ossia quello di Tick (Mitzi en travestì) che ha alle spalle un matrimonio e un figlio che conoscerà al termine del viaggio. Interpreta questo personaggio Antonello Angiolillo che nella scorsa stagione ha vestito i panni di "Bestia" nel musical "La Bella e la Bestia".
Bravo anche il piccolo Alessandro Baldinelli nei panni del figlioletto ritrovato. Fenomenale le tre bravissime cantanti (Divas) che spesso si calano dall'alto con abiti spettacolari (Elena Nieri, Loredana Fadda e Valentina Ferrari). La musica è dal vivo con una band di sei elementi situati al lato sinistro del palco, dentro una teca.
Il musical (costato 8 milioni di dollari), si basa sull'omonimo film del 1994 diretto da Simon Phillips. "Ci abbiamo messo due anni per portarlo in Italia e ne siamo orgogliosi", ha detto il direttore del MAS Daniele Luppino.
Due ore di evasione, 25 canzoni celebri (tra cui "I Will Survive", "What's Love Got To Do With It", "Hot Stuff" e "Go West"), omaggi a Tina Turner, Madonna, Aretha Franklin, Cyndi Lauper e Maria Callas.
Alla prima, parecchi vip nel parterre e nell'after show (finito all'alba): Stefano Gabbana, Barbara D'Urso, Cristiano Malgioglio, Alessandro Cecchi Paone, Tony Buba, Ivano De Cristofaro, Michele Casula ex socio fondatore e ballerino del MAS, Elio Fiorucci e molti altri ancora.
INFORMAZIONI Prezzi:
da 79 a 39€ (prevendita inclusa) Date e orari: da martedì a venerdì ore 20.45 - sabato ore 16 e ore 20.45 - Domenica ore 15.30 e ore 20.45 InfoTel: 02-27225 www.priscillailmusical.it - Teatro Ciak Webank.it - via Procaccini 4 Milano - tel. 02-29006767
fonte http://rimedinaturali.blogosfere.it/ di Anita Richeldi
Lgbt: Work It, polemiche dalle associazioni transgender per la nuova comedy ABC
Di uomini che per trovare lavoro si travestono da donne è pieno il mondo cinematografico e televisivo, ma la nuova comedy Work It di ABC (al via in America il 3 gennaio) finisce nel mirino della Human Rights Campaign (la più grande organizzazione americana per lesbiche, gay, bisessuali e transgender) e della Glaad (la Gay & Lesbian Alliance Against Defamation) che teme che lo show possa, nel tempo, rivelarsi offensivo nei confronti della comunità trans gender, già nel mirino dei benpensanti – secondo l’associazione – ‘e per questo il tempismo di trasmettere una sitcom in cui gli uomini si vestono da donna non potrebbe essere peggiore‘.
La crisi economica continua ad essere fonte di ispirazione per gli sceneggiatori,e così dopo Hung, lo show HBO in cui un maestro di scuola superiore si deve prostituire per far quadrare i conti, ABC prova a prenderla sul ridere con Work It, una sitcom con protagonisti Ben Koldyke (How I Met Your Mother) e Amaury Nolasco (Prison Break) nel ruolo di Lee e Angel, due uomini che, dopo aver per lungo tempo cercato lavoro, capiscono che l’unico modo per ottenerlo è… diventare donne, ovviamente non operandosi ma semplicemente travestendosi.
Oltre a farci ridere, la sitcom si propone come una riflessione sulla relazione tra uomini e donne al lavoro, a casa e socialmente, perché essere un uomo migliore significa anche dover essere una donna migliore.
Dal trailer che abbiamo visto la serie non ci sembra essere tutto questo granché – né in termini di storyline né quanto a comicità – e la lunga consuetudine di ABC nel trasmettere programmi gay friendly (Dirty Sexy Money vedeva nel cast la trans gender Candis Cayne, in Ugly Betty Rebecca Romijn interpretava la trans gender Alexis Meade) non la salva dalle polemiche della Glaad, l’associazione in difesa di gay e lesbiche secondo cui ‘in un periodo in cui la comunità transgender si trova ad affrontare delle difficoltà, non ci sembra il tempismo migliore per uno show in cui si tenta di essere divertenti con uomini vestiti da donne‘.
L’associazione riconosce che il pilot non si fa beffe dei transgender, ma ritiene che uno show in cui l’umorismo è tutto basato sugli uomini che si vestono da donne potrebbe essere portato alle estreme conseguenze, come la ‘transofobia, cui questo show potrebbe contribuire facendo passare l’errata convizione che i trans gender sono semplicemente degli uomini che fingo di essere donne e che i loro sforzi per vivere una vita da donne siano una menzogna o un inganno‘.
A far drizzare le antenne è il poster promozionale in cui si vedono Amaury Nolasco e Ben Koldyke che, vestiti da donne, fanno pipì in un bagno per uomini: un poster che non è il massimo del buongusto, ma che la Glaad ha chiesto di ritirare.
Una richiesta che ABC non sembra propensa a ritirare il network ha rifiutato di commentare la nota della Glaad, così come non ha risposto alla campagna lanciata da Human Rights Campaign che invita a scrivere alla rete per segnalare le mille difficoltà che le persone transgender affrontano al lavoro.
L’unica presa di posizione ufficiale risale a giugno, quando il presidente ABC Paul Lee subdorate le prime proteste – aveva spiegato al tour televisivo dei critici che Work It fa riferimento ad una lunga tradizione britannica di comedy sul transvestitismo, che risale ai Monty Phyton (ma la Glaad sostenne che dagli anni ’60 ne è passata di acqua sotto i ponti, così come dagli anni ’80 di Bosom Buddies, in cui due uomini si travestivano da donne per poter vivere nell’unico appartamento che il loro stipendio poteva permettersi) e che ‘a volte uno show divertente e stupidino è solo questo, non ha niente di politico: quando ordini un pilota ci sono molte ragioni, a volte perché – come nel caso di Work It – ti fa rotolare dalle risate: non devo assolutamente scusarmi – concludeva Lee – per questo show‘.
fonte http://www.televisionando.it
La crisi economica continua ad essere fonte di ispirazione per gli sceneggiatori,e così dopo Hung, lo show HBO in cui un maestro di scuola superiore si deve prostituire per far quadrare i conti, ABC prova a prenderla sul ridere con Work It, una sitcom con protagonisti Ben Koldyke (How I Met Your Mother) e Amaury Nolasco (Prison Break) nel ruolo di Lee e Angel, due uomini che, dopo aver per lungo tempo cercato lavoro, capiscono che l’unico modo per ottenerlo è… diventare donne, ovviamente non operandosi ma semplicemente travestendosi.
Oltre a farci ridere, la sitcom si propone come una riflessione sulla relazione tra uomini e donne al lavoro, a casa e socialmente, perché essere un uomo migliore significa anche dover essere una donna migliore.
Dal trailer che abbiamo visto la serie non ci sembra essere tutto questo granché – né in termini di storyline né quanto a comicità – e la lunga consuetudine di ABC nel trasmettere programmi gay friendly (Dirty Sexy Money vedeva nel cast la trans gender Candis Cayne, in Ugly Betty Rebecca Romijn interpretava la trans gender Alexis Meade) non la salva dalle polemiche della Glaad, l’associazione in difesa di gay e lesbiche secondo cui ‘in un periodo in cui la comunità transgender si trova ad affrontare delle difficoltà, non ci sembra il tempismo migliore per uno show in cui si tenta di essere divertenti con uomini vestiti da donne‘.
L’associazione riconosce che il pilot non si fa beffe dei transgender, ma ritiene che uno show in cui l’umorismo è tutto basato sugli uomini che si vestono da donne potrebbe essere portato alle estreme conseguenze, come la ‘transofobia, cui questo show potrebbe contribuire facendo passare l’errata convizione che i trans gender sono semplicemente degli uomini che fingo di essere donne e che i loro sforzi per vivere una vita da donne siano una menzogna o un inganno‘.
A far drizzare le antenne è il poster promozionale in cui si vedono Amaury Nolasco e Ben Koldyke che, vestiti da donne, fanno pipì in un bagno per uomini: un poster che non è il massimo del buongusto, ma che la Glaad ha chiesto di ritirare.
Una richiesta che ABC non sembra propensa a ritirare il network ha rifiutato di commentare la nota della Glaad, così come non ha risposto alla campagna lanciata da Human Rights Campaign che invita a scrivere alla rete per segnalare le mille difficoltà che le persone transgender affrontano al lavoro.
L’unica presa di posizione ufficiale risale a giugno, quando il presidente ABC Paul Lee subdorate le prime proteste – aveva spiegato al tour televisivo dei critici che Work It fa riferimento ad una lunga tradizione britannica di comedy sul transvestitismo, che risale ai Monty Phyton (ma la Glaad sostenne che dagli anni ’60 ne è passata di acqua sotto i ponti, così come dagli anni ’80 di Bosom Buddies, in cui due uomini si travestivano da donne per poter vivere nell’unico appartamento che il loro stipendio poteva permettersi) e che ‘a volte uno show divertente e stupidino è solo questo, non ha niente di politico: quando ordini un pilota ci sono molte ragioni, a volte perché – come nel caso di Work It – ti fa rotolare dalle risate: non devo assolutamente scusarmi – concludeva Lee – per questo show‘.
fonte http://www.televisionando.it
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lunedì 19 dicembre 2011
1971 - 2011 il movimento lgbt italiano compie 40 anni, l'anniversario si è celebrato sabato 17 Dicembre
Un evento organizzato dal Circolo Mieli, in collaborazione con Zètema e promosso da Roma Capitale, ripercorre i 40 anni di vita del movimento lgbt italiano, tra storia, mostre fotografiche e video
Il 2011, l’anno del quarantennale dell’associazionismo omosessuale e lesbico italiano, sta per concludersi.
La data che si considera come quella ufficiale della nascita del movimento lgbt italiano, è la stessa della publbicazione del numero zero della storica rivista F.U.O.R.I, nel dicembre del 1971. F.U.O.R.I, per chi fosse troppo giovane per ricordare, era l'organo ufficiale del movimento che portava lo stesso nome che, al momento dell'uscita del giornale, era già attivo da mesi a Roma, Milano e Torino.
Per celebrare un così importante anniversario, il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli di ROma ha organizzato per domani un evento dal titolo "1971 – 2011.
40 anni di gay lesbiche bisex transgender queer in movimento!Recuperare la memoria, affrontare il futuro". L'evento prevede un convegno, una mostra fotografica, una tavola rotonda delle proiezioni e un aperitivo.
"Era un associazionismo molto diverso da quello odierno - si legge in una nota del circolo Mieli - e adottava essenzialmente i principi, le analisi e le modalità del movimento femminista e della sinistra extraparlamentare. Si parlava più di rivoluzione che di diritti civili, cultura delle differenze o lotta alle discriminazioni".
Scopo dell'iniziativa, in programma dalle 14.30 alle 22 presso l'Auditorium dell'Ara Pacis (Lungotevere in Augusta) è quello di ripercorrere le tappe fondamentali dell’associazionismo e della vita delle persone lgbtq, attraverso testimonianze, video e documenti dell’epoca.
All'iniziativa interverranno Franco Grillini, che parlerà dell'esperienza del casserodi Bologna, Paolo Patané che affronterà il tema dell'evoluzione delle rivendicazioni lgbt, Enzo Cucco cui è affidato un intervento proprio sulla nascita del F.U.O.R.I, Andrea Pini che racconterà l'esperiena della prima manifestazione gay che si svolse a Pisa nel 1979.
E poi ancora, Rossana Praitano ripercorrerà i Pride italiani anche grazie ad un video-montaggio delle parate dell'orgoglio gay dal 1994 all'Europride, mentre a Porpora Marcasciano è affidato il compito di raccontare la storia del movimento trans.
Per conoscere i dettagli dell'iniziativa e il programma completo visitate il sito del Mario Mieli.
fonte http://www.gay.it/
Il 2011, l’anno del quarantennale dell’associazionismo omosessuale e lesbico italiano, sta per concludersi.
La data che si considera come quella ufficiale della nascita del movimento lgbt italiano, è la stessa della publbicazione del numero zero della storica rivista F.U.O.R.I, nel dicembre del 1971. F.U.O.R.I, per chi fosse troppo giovane per ricordare, era l'organo ufficiale del movimento che portava lo stesso nome che, al momento dell'uscita del giornale, era già attivo da mesi a Roma, Milano e Torino.
Per celebrare un così importante anniversario, il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli di ROma ha organizzato per domani un evento dal titolo "1971 – 2011.
40 anni di gay lesbiche bisex transgender queer in movimento!Recuperare la memoria, affrontare il futuro". L'evento prevede un convegno, una mostra fotografica, una tavola rotonda delle proiezioni e un aperitivo.
"Era un associazionismo molto diverso da quello odierno - si legge in una nota del circolo Mieli - e adottava essenzialmente i principi, le analisi e le modalità del movimento femminista e della sinistra extraparlamentare. Si parlava più di rivoluzione che di diritti civili, cultura delle differenze o lotta alle discriminazioni".
Scopo dell'iniziativa, in programma dalle 14.30 alle 22 presso l'Auditorium dell'Ara Pacis (Lungotevere in Augusta) è quello di ripercorrere le tappe fondamentali dell’associazionismo e della vita delle persone lgbtq, attraverso testimonianze, video e documenti dell’epoca.
All'iniziativa interverranno Franco Grillini, che parlerà dell'esperienza del casserodi Bologna, Paolo Patané che affronterà il tema dell'evoluzione delle rivendicazioni lgbt, Enzo Cucco cui è affidato un intervento proprio sulla nascita del F.U.O.R.I, Andrea Pini che racconterà l'esperiena della prima manifestazione gay che si svolse a Pisa nel 1979.
E poi ancora, Rossana Praitano ripercorrerà i Pride italiani anche grazie ad un video-montaggio delle parate dell'orgoglio gay dal 1994 all'Europride, mentre a Porpora Marcasciano è affidato il compito di raccontare la storia del movimento trans.
Per conoscere i dettagli dell'iniziativa e il programma completo visitate il sito del Mario Mieli.
fonte http://www.gay.it/
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Lgbt Eventi Danza: Fabrizio Monteverde la sua "Coppelia" e le bambole cantanti dello Junior Balletto di Toscana
«Se "Giselle" rappresenta la grande tragedia del balletto, "Coppélia" è la sua grande commedia» affermava Balanchine.
Fra i più celebri titoli del repertorio classico, Coppélia (1870, la cui storia si rifà al racconto fantastico del tedesco Hoffmann "L'uomo della sabbia") rappresentò una rottura con il mondo tragico e cupo tipico dei balletti romantici fatto di spiriti eterei e languori d'amore.
Ricca di umorismo, di esuberanza e di danze briose, la vicenda della bambola meccanica è un intreccio divertente di amore, gelosia e mistero, sulla splendida musica di Léo Delibes.
Basata su tre elementi tradizionalmente intriganti: la disputa di un amante, un vecchio pazzo che crede di essere il dottor Frankenstein, e un inevitabile happy end.
Protagonista è l'intraprendente Swanilda, il cui fidanzato Franz è sedotto da una fanciulla immobile che vede affacciata al balcone del giocattolaio Coppélius.
È Coppélia, una bambola a grandezza naturale creata dall'inquietante inventore. Swanilda, incuriosita dal mistero, s'intrufola di soppiatto nel laboratorio pieno di bambole e si sostituisce a quella cui tanto assomiglia, scatenando una serie di reazioni del giocattolaio e del fidanzato, con il quale però alla fine si sposerà.
Foto La briosa Coppelia del Junior Balletto di toscana
Questa la trama in estrema sintesi. L'opera ha sempre colpito la fantasia dei coreografi.
Ora, ecco Fabrizio Monteverde farne una spumeggiante versione contemporanea per la compagnia Junior Balletto di Toscana, al loro primo balletto narrativo.
Non nuovo a rivisitazioni di titoli classici (insuperabile, finora, rimane la sua "Cenerentola" per il Balletto di Roma), Monteverde sfronda la partitura musicale, mantiene tutti i canoni e i ruoli dell'originale, e vira secondo il suo personale vocabolario coreografico.
Una danza senza confini tra classico e moderno, sempre connessa al corpo.
Il corpo che ha sempre una storia, espressione di un sentimento.
E qui ci sono le paure infantili, gli struggimenti e i languori dei primi amori. Quelli dei ragazzi.
Istintivi, grezzi, incoscienti, con la donna che conduce il gioco del corteggiamento.
Con irrefrenabile foga conforma il movimento alla psicologia dei personaggi, ma senza la pesantezza di volerne scandagliare le profondità.
Leggerezza e allegria prevalgono. E ripete più volte baci prolungati fra le coppie, incollate alle labbra. Ad apertura di sipario distribuisce diciotto bamboline (quanti sono gli interpreti) cantanti la filastrocca "Martina è una bella bambolina".
Il gioco ha inizio in un'atmosfera quasi noir, nel silenzio della musica che subito dopo inonda la scena puntellata da luci abbacinanti. Suggestive nell'evidenziare con coni luminosi assoli, duetti e quartetti, e con esplosioni a tutta scena le frequenti danze corali.
Altri silenzi preparano le celebri note della partitura musicale, sulla quale trionfa una vibrante dinamicità compositiva di diagonali, file, incroci. Straordinaria la fisicità dei giovanissimi danzatori, snodabili ed elastici come le gonne tirate dagli uomini alle bamboleggianti ballerine in gonnelle bianche e, prima ancora, in vaporose vesti rossastre.
Il nero, invece, è il colore che si addice a Coppelius, il cui tentativo, fallito, di ridare vita alla sua bambola si risolve nell'estrarre, infine, da un baule una bambola gonfiabile.
E qui Monteverde poteva, forse, consegnarci quella struggente condizione di disperata solitudine umana, chiudendo il balletto.
Che invece prosegue nel gioioso e corale gran finale.
"Coppelia", drammaturgia, regia e coreografia Fabrizio Monteverde; musica Leo Délibes, costumi Santi Rincari, luci Andrea Barese.
Anteprima nazionale al Teatro dell'Aquila di Fermo.
In tournèe in varie città tra cui Lugo, Firenze, Vicenza, Napoli, e Teatro Comunale di Ferrara.
www.danzatoscana.it
www.teatrocomunaleferrara.it
fonte http://www.ilsole24ore.com di Giuseppe Distefano, foto Botticello
"Coppelia, un coreografo due compagnie" videorecensione di Marinella Guatterini
fonte video http://video.ilsole24ore.com
Fra i più celebri titoli del repertorio classico, Coppélia (1870, la cui storia si rifà al racconto fantastico del tedesco Hoffmann "L'uomo della sabbia") rappresentò una rottura con il mondo tragico e cupo tipico dei balletti romantici fatto di spiriti eterei e languori d'amore.
Ricca di umorismo, di esuberanza e di danze briose, la vicenda della bambola meccanica è un intreccio divertente di amore, gelosia e mistero, sulla splendida musica di Léo Delibes.
Basata su tre elementi tradizionalmente intriganti: la disputa di un amante, un vecchio pazzo che crede di essere il dottor Frankenstein, e un inevitabile happy end.
Protagonista è l'intraprendente Swanilda, il cui fidanzato Franz è sedotto da una fanciulla immobile che vede affacciata al balcone del giocattolaio Coppélius.
È Coppélia, una bambola a grandezza naturale creata dall'inquietante inventore. Swanilda, incuriosita dal mistero, s'intrufola di soppiatto nel laboratorio pieno di bambole e si sostituisce a quella cui tanto assomiglia, scatenando una serie di reazioni del giocattolaio e del fidanzato, con il quale però alla fine si sposerà.
Foto La briosa Coppelia del Junior Balletto di toscana
Questa la trama in estrema sintesi. L'opera ha sempre colpito la fantasia dei coreografi.
Ora, ecco Fabrizio Monteverde farne una spumeggiante versione contemporanea per la compagnia Junior Balletto di Toscana, al loro primo balletto narrativo.
Non nuovo a rivisitazioni di titoli classici (insuperabile, finora, rimane la sua "Cenerentola" per il Balletto di Roma), Monteverde sfronda la partitura musicale, mantiene tutti i canoni e i ruoli dell'originale, e vira secondo il suo personale vocabolario coreografico.
Una danza senza confini tra classico e moderno, sempre connessa al corpo.
Il corpo che ha sempre una storia, espressione di un sentimento.
E qui ci sono le paure infantili, gli struggimenti e i languori dei primi amori. Quelli dei ragazzi.
Istintivi, grezzi, incoscienti, con la donna che conduce il gioco del corteggiamento.
Con irrefrenabile foga conforma il movimento alla psicologia dei personaggi, ma senza la pesantezza di volerne scandagliare le profondità.
Leggerezza e allegria prevalgono. E ripete più volte baci prolungati fra le coppie, incollate alle labbra. Ad apertura di sipario distribuisce diciotto bamboline (quanti sono gli interpreti) cantanti la filastrocca "Martina è una bella bambolina".
Il gioco ha inizio in un'atmosfera quasi noir, nel silenzio della musica che subito dopo inonda la scena puntellata da luci abbacinanti. Suggestive nell'evidenziare con coni luminosi assoli, duetti e quartetti, e con esplosioni a tutta scena le frequenti danze corali.
Altri silenzi preparano le celebri note della partitura musicale, sulla quale trionfa una vibrante dinamicità compositiva di diagonali, file, incroci. Straordinaria la fisicità dei giovanissimi danzatori, snodabili ed elastici come le gonne tirate dagli uomini alle bamboleggianti ballerine in gonnelle bianche e, prima ancora, in vaporose vesti rossastre.
Il nero, invece, è il colore che si addice a Coppelius, il cui tentativo, fallito, di ridare vita alla sua bambola si risolve nell'estrarre, infine, da un baule una bambola gonfiabile.
E qui Monteverde poteva, forse, consegnarci quella struggente condizione di disperata solitudine umana, chiudendo il balletto.
Che invece prosegue nel gioioso e corale gran finale.
"Coppelia", drammaturgia, regia e coreografia Fabrizio Monteverde; musica Leo Délibes, costumi Santi Rincari, luci Andrea Barese.
Anteprima nazionale al Teatro dell'Aquila di Fermo.
In tournèe in varie città tra cui Lugo, Firenze, Vicenza, Napoli, e Teatro Comunale di Ferrara.
www.danzatoscana.it
www.teatrocomunaleferrara.it
fonte http://www.ilsole24ore.com di Giuseppe Distefano, foto Botticello
"Coppelia, un coreografo due compagnie" videorecensione di Marinella Guatterini
fonte video http://video.ilsole24ore.com
Lgbt: Ricky Martin contro il governo di Porto Rico che non tutela i gay
Per chi non lo sapesse, Ricky Martin è originario di San Juan, in Porto Rico. Non sorprende, quindi, la sua immensa ed esplicita delusione quando è stato deciso, da parte del governo del suo paese, di escludere i crimini verso il popolo Lgbt e i gay dalla categoria crimini d’odio.
Il caso di Steven Lopez era illumante in merito alla necessaria presa di posizione politica per fermare ondate gratuite di violenza: ricordate? Era stato ucciso anni fa, decapitato e smembrato. Non stupisce quindi la delusione pubblica del cantante che, sul suo blog e su Twitter, ha espresso la propria contrarietà alla decisione:
“Sono molto amareggiato che il Porto Rico abbia deciso di fare una distinzione di questo tipo. I crimini devono essere visti e giudicati tutti allo stesso modo, senza nessuna distinzione sessuale. Dovrebbero dare uno sguardo alla Carta dei Diritti Umani e riconsiderare l’uguaglianza di tutti i cittadini”
fonte http://www.queerblog.it
Lgbt: Gay Pride, ora è ufficiale L'edizione 2012 sarà a Bologna
Lo ha deciso l'Assemblea nazionale Lgbt.
Via libera da parte dell'assessore comunale Matteo Lepore: "Sarà un test, ma solo logistico.
Non ci saranno polemiche"
Gay Pride, ora è ufficiale L'edizione 2012 sarà a Bologna
Il Gay Pride 2012 sfilerà per le strade di Bologna. Dopo gli annunci dei mesi scorsi, adesso è ufficiale: l'Assemblea nazionale Lgbt ha dato il via libera.
"Segreta" ancora la data: di sicuro non sarà il 28 giugno, come in molti immaginavano (giorno in cui il circolo omosessuale Il Cassero festeggerà i suoi trent'anni), ma il primo o il secondo sabato dello stesso mese.
Nelle prossime ore i responsabili delle comunità Lgbt incontreranno l'amministrazione comunale, per fissare definitivamente la data e per "tastare" l'appoggio del Comune.
Appoggio che è arrivato quasi subito dal coordinatore di giunta Matteo Lepore, che sulla sua bacheca Facebook ha scritto un messaggio inequivocabile: "La città che ospiterà il prossimo Gay Pride nazionale sarà Bologna. Penso sia un risultato importante, che porterà molte persone nella nostra bella città. Saperemo accoglierle nel modo migliore.
Insieme al Cassero - continua Lepore abbiamo già avviato un tavolo di lavoro per studiare il percorso e una serie di eventi culturali correlati nel periodo".
E poi scherza: "Un test per la giunta Merola? Si, ma solo logistico...non credo ci saranno polemiche".
L'annuncio si inserisce tra le recenti polemiche riguardo alla Consulta per la famiglia di Palazzo d'Accursio.
Consulta che ha visto l'ingresso di due associazioni omosessuali, Famiglie Arcobaleno e Agedo, mentre tredici realtà cattoliche l'hanno abbandonata per protesta.
E anche l'annuncio della parata dell'orgoglio omosessuale ha provocato, negli scorsi mesi, irritazione sia a destra che tra alcuni componenti dell'area cattolica del Pd.
fonte http://bologna.repubblica.it di ROSARIO DI RAIMONDO
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