FIRENZE — Gli
Uffizi di sera piacciono sempre di più: a confermarlo è il boom di
presenze registrato quest'anno nei primi due mesi della speciale
apertura serale martedì dalle 19 alle 22.
L'iniziativa ha preso il via
per il quarto anno consecutivo il 4 di giugno e andrà avanti fino al 24
settembre.
Sono
stati quasi diecimila - 9.690 per l'esattezza - i visitatori 'notturni'
della Galleria delle Statue e delle pitture negli otto appuntamenti
di giugno e luglio:
un aumento
del 22% rispetto allo scorso anno, quando erano stati 7.937.
La serata
con il picco di affluenza
è stata quella del 9 luglio,
con 1.567
persone: 479 in più del 2018 (+44%). Oltre 17mila visitatori sono
invece entrati a Palazzo Pitti e nel giardino di Boboli ierim per la
giornata ad ingresso gratuito concisa con il 75mo anniversario della
Notte dei ponti, ovvero la notte fra il 3 e il 4 Agosto 1944 in cui
l'esercito tedesco in ritirata minò e distrusse tutti i ponti di Firenze
ad eccezioe del Ponte Vecchio.
Un altro dato: il 23
di luglio è stato registrato il record di presenze quotidiane in
assoluto agli Uffizi durante tutta la giornata (ordinaria apertura
mattina e pomeriggio, più quella serale), con un totale di 11.036
presenze.
"L'iniziativa
della Galleria visitabile la sera è in continua crescita - spiega
il direttore
Eike Schmidt
- e questo è comprensibile, perchè consente di vivere un'esperienza
diversa, un viaggio differente e più rilassato da quello consueto.
Le sale sono meno affollate, anche la luce cambia; in più, è
possibile, volendo, concedersi un romantico aperitivo o un
rinfrescante gelato al crepuscolo sulla terrazza affacciata sopra
piazza Signoria. E' come stare al museo in un momento di bassa
affluenza, ma con l'incanto della bellezza di Firenze baciata dal
tramonto estivo che entra dalle finestre. Dunque un'esperienza
davvero particolare, che invito a provare a tutti gli amanti degli
Uffizi e anche a tutti coloro che vogliono scoprire per la prima
volta questa magica galleria" .
fonte: www.quinewsfirenze.it
Questo blog è un aggregatore di notizie, nasce per info e news dall'Italia e dal mondo, per la Danza, Teatro, Cinema, Fashion, Tecnologia, Musica, Fotografia, Libri, Eventi d'Arte, Sport, Diritti civili e molto altro. Ogni articolo riporterà SEMPRE la fonte delle news nel rispetto degli autori e del copyright. Le rubriche "Ritratto d'artista" e "Recensioni" sono scritte e curate da ©Lisa Del Greco Sorrentino, autrice di questo blog
venerdì 9 agosto 2019
Lgbt: 10 anni dalla morte di Patrick Swayze: arriva il docufilm celebrativo
"I am Patrick Swayze", questo è il titolo del docufilm.
Il 18 agosto prossimo uscirà su Paramount Newtwork USA "I am Patrick Swayze", il documentario che celebra la vita e la carriera di uno dei più grandi attori di sempre. Nel giorno del suo compleanno e a 10 anni dalla sua prematura scomparsa, avvenuta il 14 settembre 2009.
Quel tumore non gli ha lasciato scampo e lui, bello, aitante e bravo, ha lasciato un segno indelebile nel cuore di tutti noi. Da "Dirty Dancing" a "Ghost" a "Point Break", Patrick è ancora oggi ricordato per il suo fascino genuino e per la bontà del suo animo.
Il docufilm, basato sulla vita dell'attore, include una serie di interviste a chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e lavorare al suo fianco. È così che parla di lui Demi Moore: "Patrick aveva qualcosa in sé di molto tosto, eppure al contempo possedeva una delicatezza particolare, dolce e leggera". "Era un ginnasta, un cowboy, un ballerino… parliamone!", così lo descrive un altro collega e amico, Rob Lowe.
Intervista anche la moglie, Liza Niemi, compagna fedele e premurosa di una vita, che lo ha accudito fino alla fine dei suoi giorni. Patrick era sempre allegro, ma aveva anche lui i suoi demoni. "Era spiritoso e amava scherzare, ma appena ti giravi si accasciava sulla sedia", ha raccontato Liza.
La sua è stata una lunga battaglia contro il cancro al pancreas, battaglia che alla fine ha deciso di non curare più. Un uomo che non smetterà mai di sorprenderci neanche a 10 anni dalla sua morte. Un uomo che resterà per sempre nei nostri sogni di ragazzi.
fonte: www.105.net Credits: Facebook
lunedì 5 agosto 2019
Lgbt: "Will & Grace", la terza stagione sarà anche lʼultima: "Faremo di tutto per renderla la migliore..."
Gli attori della fortunata serie danno lʼannuncio sui loro profili social
L'annuncio è arrivato in contemporanea sui profili Instagram di Debra Messing, Eric McCormack, Sean Hayes e Megan Mullally ovvero i quattro protagonisti principali di "Will & Grace": "Ai fan di W&G di tutto il mondo. Volevamo dirvi che questa sarà l'ultima stagione del Reboot...", scrivono gli attori postando chi solo alcune foto chi un video di ringraziamento...
PER IL VIDEO CLICCA QUI
"Will & Grace" terminerà quindi con la terza stagione del reboot, l'undicesima dell'intera serie. In realtà si tratta dell'ennesima fine.
La sitcom creata da David Kohan e Max Mutchnick infatti, andata in onda dal 1998 al 2006 per 8 stagioni è poi tornata nel 2017 per una nona e decima stagione con un reboot. Adesso l'annuncio della fine definitiva della serie, con terza e ultima stagione.
Innovativa per la tematica trattata in maniera divertente e senza stereotipi, ovvero il mondo omosessuale, "Will & Grace" ha subito conquistato il vasto pubblico entrando, così, nella cultura popolare in pochissimo tempo. La storia raccontata è quella dell'amicizia tra l’avvocato gay Will Truman (Eric McCormack), che convive con l'amica Grace Adler (Debra Messing), la ricca Karen Walker (Megan Mullally) e il gay senza soldi e perennemente alla ricerca di un lavoro Jack McFarland (Sean Hayes).
"Siamo stati così fortunati ad avere l'opportunità di riunirci e fare di nuovo lo show", ha scritto Debra Messing spiegando perché la serie è giunta al termine: "Dovevano essere solo 10 episodi, ma grazie a voi, i fan, si sono trasformati in 3 anni. Che miracolo. Siamo tutti impegnati a rendere questa stagione la migliore di sempre e a concludere la storia di Will, Grace, Jack e Karen in un modo che sia significativo e giusto".
fonte: www.tgcom24.mediaset.it/
L'annuncio è arrivato in contemporanea sui profili Instagram di Debra Messing, Eric McCormack, Sean Hayes e Megan Mullally ovvero i quattro protagonisti principali di "Will & Grace": "Ai fan di W&G di tutto il mondo. Volevamo dirvi che questa sarà l'ultima stagione del Reboot...", scrivono gli attori postando chi solo alcune foto chi un video di ringraziamento...
PER IL VIDEO CLICCA QUI
"Will & Grace" terminerà quindi con la terza stagione del reboot, l'undicesima dell'intera serie. In realtà si tratta dell'ennesima fine.
La sitcom creata da David Kohan e Max Mutchnick infatti, andata in onda dal 1998 al 2006 per 8 stagioni è poi tornata nel 2017 per una nona e decima stagione con un reboot. Adesso l'annuncio della fine definitiva della serie, con terza e ultima stagione.
Innovativa per la tematica trattata in maniera divertente e senza stereotipi, ovvero il mondo omosessuale, "Will & Grace" ha subito conquistato il vasto pubblico entrando, così, nella cultura popolare in pochissimo tempo. La storia raccontata è quella dell'amicizia tra l’avvocato gay Will Truman (Eric McCormack), che convive con l'amica Grace Adler (Debra Messing), la ricca Karen Walker (Megan Mullally) e il gay senza soldi e perennemente alla ricerca di un lavoro Jack McFarland (Sean Hayes).
"Siamo stati così fortunati ad avere l'opportunità di riunirci e fare di nuovo lo show", ha scritto Debra Messing spiegando perché la serie è giunta al termine: "Dovevano essere solo 10 episodi, ma grazie a voi, i fan, si sono trasformati in 3 anni. Che miracolo. Siamo tutti impegnati a rendere questa stagione la migliore di sempre e a concludere la storia di Will, Grace, Jack e Karen in un modo che sia significativo e giusto".
fonte: www.tgcom24.mediaset.it/
Lgbt. "Le furie" il libro di Janet Hobhouse
«Questo è un libro duro, crudele e bellissimo, il memoriale di
un’autentica eroina, la cui lotta contro le calamità che l’assediavano –
a cominciare dalle ferite inflitte da un padre gelido e distante e da
una madre pateticamente incapace, per finire con il dolore di un
matrimonio andato a rotoli, il suicidio della madre e la fatale malattia
dell’autrice – fu sostenuta con enorme intelligenza e forza d’animo, e
persino con grande stile» (dall’introduzione di Philip Roth).
Pubblicato postumo, Le furie ripercorre una vita vissuta con indomito furore fino alla tragica e prematura morte dell’autrice. Nata e cresciuta in una famiglia di «sirene», in cui ogni membro di sesso femminile sembra essere spuntato per partenogenesi, e in cui gli uomini sono relegati a «semplici, precarie comparse», la protagonista conduce un’esistenza imperniata sul rapporto conflittuale con una madre giovane, bellissima, fragile e amorevole, eppure al contempo malevola, instabile ed egoista.
A questo legame indissolubile e tormentato si aggiungono via via altri affetti: quello per la bisnonna Mirabel, detta Angel, la grande nutrice, colei che districava e risolveva ogni problema e che aveva dato il via al matriarcato della famiglia; l’affetto per Emma, la nonna bohémienne, la ribelle fuggita di casa con il suo professore di arte; per la prozia Shrimp, vissuta nel disprezzo di sé e trincerata dietro un’ostinata solitudine e, infine, per la zia Constance, donna dalla bellezza inconsueta, da tutti conosciuta come «la piú bella ragazza di New York».
Al tempo stesso angeli e gorgoni, le donne protagoniste di queste furibonde pagine si rivelano nella duplice natura di creature dolcissime e crudeli, benevole e sprezzanti: delle vere e proprie furie.
Ultimo testamento di Janet Hobhouse, meravigliosamente scritto e ferocemente onesto, Le furie è una potente confessione sulla follia dell’amore e sul vertiginoso caos dell’esistenza.
fonte: http://neripozza.it/
Pubblicato postumo, Le furie ripercorre una vita vissuta con indomito furore fino alla tragica e prematura morte dell’autrice. Nata e cresciuta in una famiglia di «sirene», in cui ogni membro di sesso femminile sembra essere spuntato per partenogenesi, e in cui gli uomini sono relegati a «semplici, precarie comparse», la protagonista conduce un’esistenza imperniata sul rapporto conflittuale con una madre giovane, bellissima, fragile e amorevole, eppure al contempo malevola, instabile ed egoista.
A questo legame indissolubile e tormentato si aggiungono via via altri affetti: quello per la bisnonna Mirabel, detta Angel, la grande nutrice, colei che districava e risolveva ogni problema e che aveva dato il via al matriarcato della famiglia; l’affetto per Emma, la nonna bohémienne, la ribelle fuggita di casa con il suo professore di arte; per la prozia Shrimp, vissuta nel disprezzo di sé e trincerata dietro un’ostinata solitudine e, infine, per la zia Constance, donna dalla bellezza inconsueta, da tutti conosciuta come «la piú bella ragazza di New York».
Al tempo stesso angeli e gorgoni, le donne protagoniste di queste furibonde pagine si rivelano nella duplice natura di creature dolcissime e crudeli, benevole e sprezzanti: delle vere e proprie furie.
Ultimo testamento di Janet Hobhouse, meravigliosamente scritto e ferocemente onesto, Le furie è una potente confessione sulla follia dell’amore e sul vertiginoso caos dell’esistenza.
RECENSIONI
«Una scrittura densa, ricca. Una meditazione sconvolgente sull’amore, la morte, la famiglia».
New York Times
«Una vita vera trasformata in un furente racconto».
Independent
«Uno straordinario ultimo libro».
Los Angeles Times
New York Times
«Una vita vera trasformata in un furente racconto».
Independent
«Uno straordinario ultimo libro».
Los Angeles Times
Lgbt. In arrivo a Pisa una grande mostra. Un autunno futurista per Palazzo Blu
In foto: GinoSeverini, Danseuse articulée,1915. Olio su
cartone con elementi mobili collegati da spaghi, 65.5 x 54 cm.
Fondazione Magnani Rocca, Mamiano di Traversetolo (PR), Italia © Gino
Severini, by SIAE 2019
Pisa - Dopo la grande mostra sui Surrealisti nella stagione 2018-2019, le avanguardie del Novecento tornano a Palazzo Blu a Pisa con un imperdibile appuntamento dedicato al Futurismo. Dal prossimo 11 ottobre al 9 febbraio 2020 l’energia prorompente del movimento sarà protagonista di un nuovo progetto espositivo curato da Ada Masoero per Fondazione Palazzo Blu e MondoMostre.
Sono più di 100 le opere in arrivo da 29 prestatori tra i quali figurano collezionisti privati e prestigiosi musei italiani, come la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, il Museo del Novecento, il Castello Sforzesco e la GAM di Milano, il MART di Rovereto e il Museo Caproni di Trento.
Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Gino Severini, Fortunato Depero, Carlo Carrà, Luigi Russolo sono solo alcuni dei protagonisti di un viaggio che ripercorrerà l’avventura futurista in ogni sua dimensione: dalle sperimentazioni più precoci agli strascichi degli anni Trenta, esplorando temi come la guerra, le macchine o la concezione dell’universo e muovendosi tra pittura, scultura, architettura, fino al design e alle cosiddette parole in libertà. Decisamente ampio lo spazio riservato ai dipinti, cui si affiancheranno oggetti tridimensionali, disegni e progetti raramente esposti.
Nell’itinerario articolato in sette sezioni balza in primo piano il rapporto tra le idee enunciate dai Manifesti del movimento e la loro traduzione in immagini straordinariamente innovative, destinate a conquistare un posto d’onore nella storia dell’arte. È in quest’ottica che i visitatori potranno comprendere appieno i capolavori iconici e le opere meno note, venendo a contatto con fenomeni e aspetti del movimento che meritano di essere approfonditi.
fonte: Francesca Grego per www.arte.it
Pisa - Dopo la grande mostra sui Surrealisti nella stagione 2018-2019, le avanguardie del Novecento tornano a Palazzo Blu a Pisa con un imperdibile appuntamento dedicato al Futurismo. Dal prossimo 11 ottobre al 9 febbraio 2020 l’energia prorompente del movimento sarà protagonista di un nuovo progetto espositivo curato da Ada Masoero per Fondazione Palazzo Blu e MondoMostre.
Sono più di 100 le opere in arrivo da 29 prestatori tra i quali figurano collezionisti privati e prestigiosi musei italiani, come la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, il Museo del Novecento, il Castello Sforzesco e la GAM di Milano, il MART di Rovereto e il Museo Caproni di Trento.
Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Gino Severini, Fortunato Depero, Carlo Carrà, Luigi Russolo sono solo alcuni dei protagonisti di un viaggio che ripercorrerà l’avventura futurista in ogni sua dimensione: dalle sperimentazioni più precoci agli strascichi degli anni Trenta, esplorando temi come la guerra, le macchine o la concezione dell’universo e muovendosi tra pittura, scultura, architettura, fino al design e alle cosiddette parole in libertà. Decisamente ampio lo spazio riservato ai dipinti, cui si affiancheranno oggetti tridimensionali, disegni e progetti raramente esposti.
Nell’itinerario articolato in sette sezioni balza in primo piano il rapporto tra le idee enunciate dai Manifesti del movimento e la loro traduzione in immagini straordinariamente innovative, destinate a conquistare un posto d’onore nella storia dell’arte. È in quest’ottica che i visitatori potranno comprendere appieno i capolavori iconici e le opere meno note, venendo a contatto con fenomeni e aspetti del movimento che meritano di essere approfonditi.
fonte: Francesca Grego per www.arte.it
Lgbt: Il Comune di San Severo ospiterà la coppia gay rifiutata dalla casa vacanze su Airbnb
Dopo le polemiche scoppiate ieri per la risposta data dalla propietaria
di una casa vacanze su Airbnb ad una coppia gay modenese, è arrivata la
solidarietà del Comune di San Severo, in provincia di Foggia.
La giunta comunale ha così deciso di dare ospitalità alla giovane coppia.
Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay ha dichiarato: «Il gesto della Giunta comunale è importante non solo perché pone rimedio a una situazione grave e spiacevole ma soprattutto perché lancia un messaggio importante. Non si tratta di stigmatizzare semplicemente il singolo atto omofobico, il punto è far riflettere cittadini e cittadine sui temi dell’accoglienza e dell’inclusione, cruciali in questi tempi di ricorrente intolleranza. Quando un Comune, senza tentennamenti, indica la via, la discussione, che è sempre legittima e utile, si pone un approdo e una sintesi».
«Il gesto del Comune, unito a quello dei tanti cittadini di San Severo che in queste ore ci hanno contattato per offrire ospitalità ai ragazzi, smentisce l’odioso commento che abbiamo più volte incontrato sui social network e che fa risalire l’omofobia alla presunta arretratezza di una città o del sud in generale».
Anche Airbnb aveva preso le distanze rilasciano un comunicato stampa: «Abbiamo avviato delle indagini appena saputo dell’accaduto e siamo già in contatto con l’ospite per fornire l’aiuto e il sostegno necessari. Non c’è spazio per le discriminazioni su Airbnb, vanno contro i nostri principi e interveniamo ogni qual volta veniamo al corrente di casi di questo genere, anche rimuovendo un utente dalla nostra community».
fonte: https://maima.online
La giunta comunale ha così deciso di dare ospitalità alla giovane coppia.
Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay ha dichiarato: «Il gesto della Giunta comunale è importante non solo perché pone rimedio a una situazione grave e spiacevole ma soprattutto perché lancia un messaggio importante. Non si tratta di stigmatizzare semplicemente il singolo atto omofobico, il punto è far riflettere cittadini e cittadine sui temi dell’accoglienza e dell’inclusione, cruciali in questi tempi di ricorrente intolleranza. Quando un Comune, senza tentennamenti, indica la via, la discussione, che è sempre legittima e utile, si pone un approdo e una sintesi».
«Il gesto del Comune, unito a quello dei tanti cittadini di San Severo che in queste ore ci hanno contattato per offrire ospitalità ai ragazzi, smentisce l’odioso commento che abbiamo più volte incontrato sui social network e che fa risalire l’omofobia alla presunta arretratezza di una città o del sud in generale».
Anche Airbnb aveva preso le distanze rilasciano un comunicato stampa: «Abbiamo avviato delle indagini appena saputo dell’accaduto e siamo già in contatto con l’ospite per fornire l’aiuto e il sostegno necessari. Non c’è spazio per le discriminazioni su Airbnb, vanno contro i nostri principi e interveniamo ogni qual volta veniamo al corrente di casi di questo genere, anche rimuovendo un utente dalla nostra community».
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Lgbt: Victoria's Secret, prima modella trans in passerella
Lo ha annunciato la stessa 22enne brasiliana Valentina Sampaio dal suo profilo Instagram. L'attrice e modella brasiliana Valentina Sampaio
Victoria's Secret per la prima volta sceglie una modella transessuale per la sua passerella. Si tratta della brasiliana Valentina Sampaio. Lo ha detto la stessa modella 22enne via Instagram: "Scatto dal backstage @vspink" - ha scritto con indosso un accappatoio, riferendosi alla linea Pink, lanciata nel 2002 e rivolta alle giovani donne.
La decisione di ingaggiare una modella trans fa seguito a una polemica scoppiata qualche mese fa sull'affermazione del chief marketing officer Ed Razek della casa di intimo che lo show degli angeli di Victoria's Secret non è per Lgbt o donne formose perché queste categorie non rappresentano la 'fantasia' che Victoria's Secret cerca di vendere.
Qualche giorno fa, inoltre, l'azienda ha anche annunciato che quest'anno, dopo 23 edizioni, non ci sarà un fashion show con le celebri modelle 'angeli'. La Sampaio nel 2017 è stata la prima modella trans su una copertina di Vogue, sull'edizione di Parigi, in Brasile e in Germania nello stesso anno.
Victoria's Secret per la prima volta sceglie una modella transessuale per la sua passerella. Si tratta della brasiliana Valentina Sampaio. Lo ha detto la stessa modella 22enne via Instagram: "Scatto dal backstage @vspink" - ha scritto con indosso un accappatoio, riferendosi alla linea Pink, lanciata nel 2002 e rivolta alle giovani donne.
La decisione di ingaggiare una modella trans fa seguito a una polemica scoppiata qualche mese fa sull'affermazione del chief marketing officer Ed Razek della casa di intimo che lo show degli angeli di Victoria's Secret non è per Lgbt o donne formose perché queste categorie non rappresentano la 'fantasia' che Victoria's Secret cerca di vendere.
Qualche giorno fa, inoltre, l'azienda ha anche annunciato che quest'anno, dopo 23 edizioni, non ci sarà un fashion show con le celebri modelle 'angeli'. La Sampaio nel 2017 è stata la prima modella trans su una copertina di Vogue, sull'edizione di Parigi, in Brasile e in Germania nello stesso anno.
fonte: www.repubblica.it
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