lunedì 4 agosto 2025

Milano: Echoes. Origini e rimandi dell’art rock britannico 3 settembre - 26 ottobre | Peter Gabriel. Frammentazione dell’identità

Al Padiglione d'arte della Fondazione Luigi Rovati inaugura il 3 settembre la mostra Peter Gabriel. Frammentazione dell’identità, ultimo capitolo del ciclo espositivo Echoes. Origini e rimandi dell'art rock britannico. Il progetto mette in luce la portata culturale e sociale di un fenomeno scaturito dalle sinergie fra musica, pittura, fotografia, illustrazione nella Gran Bretagna degli anni Sessanta e Settanta.

Il ciclo, curato da Francesco Spampinato, ha visto in sequenza due mostre, la prima dedicata ai Beatles e la seconda all’immaginario psichedelico legato alle band degli Yes, Genesis e Pink Floyd, e si conclude ora con l’ultima esposizione focalizzata interamente sulla figura di Peter Gabriel.

Radio Monte Carlo è radio ufficiale di Echoes. Origini e rimandi dell’art rock britannico e per l’occasione il music designer Marco Fullone ha composto, traendo ispirazione dai contenuti della mostra e dalle copertine degli album cui si fa riferimento, una playlist dedicata disponibile gratuitamente sul canale Spotify della radio e in mostra tramite QR Code.

I brani selezionati appartengono ad artisti molto amati a livello planetario: dal sound irripetibile dei Beatles al prog rock di Pink Floyd, Yes, Genesis che si sposa con le immagini di Roger Dean o dello studio Hipgnosis, alla ricerca sull'integrazione tra rock, elettronica e world music che hanno caratterizzato la carriera solista di Peter Gabriel. Suggestioni musicali che questa mostra e la playlist che la accompagna raccolgono e amplificano in un percorso unico.

Il ciclo espositivo è accompagnato da una pubblicazione di Francesco Spampinato edita da Fondazione Luigi Rovati.

Con il patrocinio del Dipartimento delle Arti dell'Università di Bologna.

INFORMAZIONI

The Beatles. Il mito oltre la celebrità
17  aprile - 8 giugno

Pink Floyd, Yes, Genesis. Nuove percezioni della realtà
14 giugno - 27 luglio

Peter Gabriel. Frammentazione dell'identità
3 settembre - 26 ottobre

Fondazione Luigi Rovati
Padiglione d'arte
Ingresso gratuito
Da mercoledì a domenica dalle ore 10.00 alle ore 19.00

Fondazione Luigi Rovati
Corso Venezia, 52
20121 Milano Italia
T. 02.38.27.30.01 

fonte e info: www.fondazioneluigirovati.org 

Libri: "La gatta" di Colette

«Per fare un bel libro non basta un grande talento, ci vuole un’unione fra questo talento e un soggetto che gli consenta di manifestarsi appieno. Quando tale unione è naturale, intima, e obbedisce a una sorta di fatalità ineluttabile, nasce il capolavoro: è il caso della Gatta». - Edmond Jaloux

Sgomento di fronte alla prospettiva dell’imminente matrimonio che lo allontanerà per sempre da «una dolce, interminabile adolescenza», ci appare sulla soglia di questo libro il giovane Alain: «Ah, Saha, le nostre notti...» sospira, mentre la sua gatta, «azzurra come i sogni più belli», fa le fusa e gli si struscia addosso nel letto, prima di dargli «un bacio da gatto, poggiando il naso umido sotto il naso di lui, tra le narici e il labbro superiore». 

Per la fidanzata Camille, moderna, esuberante, avida di vita, Alain prova un disprezzo appena velato, e nel suo intimo non può non paragonare la sua irruenza un po’ volgare alla discreta, flessuosa eleganza di Saha. 

Ma soprattutto: se Camille gli spalanca le porte del mondo degli adulti, con responsabilità da assumere e decisioni da prendere, e gli offre un amore maturo, l’amore che comporta il rischio della perdita, Saha è per Alain l’amore incondizionato, esclusivo, paziente, eterno – e il giardino dorato dell’infanzia. Un triangolo, dunque: dove, nel rapporto di tacita, totale connivenza fra l’uomo e la gatta, l’intrusa è la donna – che finirà per compiere, nei confronti della rivale, un gesto dalle conseguenze forse fatali, macchiandosi in tal modo di una colpa irreparabile. 

Colette è stata una scrittrice, attrice e giornalista francese, simbolo di intraprendenza e audacia nella Parigi della Belle Époque
Sposò a vent'anni il romanziere Willy (Henry Gauthier-Villars) e si trasferì con lui a Parigi. Ottenuto successo già con i suoi primi scritti, divorziò e dopo varie esperienze di vita bohèmienne divenne corrispondente al Matin. 
Venne eletta all'Accademia Goncourt nel 1949.
Colette occupa una posizione peculiare nella storia letteraria francese. 
La sua narrativa si distingue per un'intuizione della vita così com'è, resa attraverso uno stile non retorico e sempre evocativo. 

fonte: www.lafeltrinelli.it 

Libri: "La libreria delle illusioni" di So Seo-Rim

Lui l’ha aspettata per secoli.
Lei non ricorda nulla.

La Libreria delle illusioni è il posto dove sono destinati a incontrarsi di nuovo.
Una fiaba per chi ama i libri e per chi crede nel vero amore.

Dopo l'ennesimo rifiuto da parte di una casa editrice che sembra infrangere definitivamente il suo sogno di diventare un'autrice di libri per bambini, Yeon-seo decide di fare una passeggiata in montagna per schiarirsi le idee e rilassarsi. Persa nei suoi pensieri, smarrisce la strada e si imbatte in Seo-ju, un uomo vestito in modo strano che la guida alla Libreria delle illusioni; un'enigmatica libreria, accessibile solo a chi ha smarrito la propria strada e ha bisogno di ritrovarsi. 

Qui non è necessario acquistare qualcosa, ma ci si può accomodare e ascoltare Seo-ju raccontare delle storie tratte da un singolare libro blu. Queste storie hanno il sapore delle favole antiche e delle fiabe, inquietanti ma al tempo stesso commoventi, e in filigrana lasciano intravedere degli elementi che suggerirebbero un legame con eventi reali della vita del libraio. 

Pagina dopo pagina, i personaggi si intrecciano e i misteri cominciano a svelarsi. E Yeon-seo inizia a chiedersi se per caso non abbia già conosciuto quell'uomo in passato, o in un'altra vita... Benvenuti alla Libreria delle illusioni, un luogo misterioso che può essere trovato solo da coloro che si sono persi. Lui l'ha aspettata per secoli. Lei non ricorda nulla. La Libreria delle illusioni è il posto dove sono destinati a incontrarsi di nuovo. Una fiaba per chi ama i libri e per chi crede nel vero amore. 

fonte: www.lafeltrinelli.it 

Libri: "Luisa" di Paola Jacobbi

Libro incluso nella sestina finalista del Premio Bancarella 2025

Attingendo agli archivi della famiglia Spagnoli, Paola Jacobbi intreccia l’ascesa visionaria di Luisa con le sue coraggiose vicende private, sullo sfondo della grande Storia – dalle rutilanti speranze di inizio Novecento ai cupi venti fascisti –, restituendoci la complessità di una donna che non ha mai avuto paura di andare controcorrente.

«La Luisa di Paola Jacobbi si muove sullo sfondo potente di una Perugia da cartolina, con i suoi saliscendi, la via Alessi dove acquista la prima confetteria, la storica azienda di Santa Lucia e le ipocrisie di una piccola città “dove si sentiva giudicata senza appello, sapeva cosa pensava la gente di lei, ma sapeva di avere abbastanza potere per godersi lo spettacolo".» - Corriere della Sera

Il banco in legno e ottone, le alzatine colme di dolciumi e l’inconfondibile aroma di zucchero e mandorle. Quando Luisa scopre che la confetteria nel centro di Perugia è in vendita, la sente subito sua. Poco importa che il marito Annibale sia lontano, che lei sia prossima al parto e non sappia nulla di pasticceria. Imparerà. Per una ragazza che è cresciuta tra le difficoltà, non esistono ostacoli insormontabili: il nuovo secolo le ha promesso un sogno, ed è pronta ad afferrarlo. 

Ma neppure lei può immaginare fin dove la porterà: dal vecchio negozio nascerà la Perugina, e dalle sue mani le caramelle e i cioccolatini che hanno accompagnato generazioni. Come il Bacio, che nel cuore di Luisa occupa un posto speciale perché suggella lo scandaloso amore con Giovanni Buitoni, più giovane di quattordici anni. Instancabile, trasformerà un semplice hobby – l’allevamento dei conigli – nell’Angora Spagnoli, che diventerà poi un’importante azienda di abbigliamento che ancora oggi porta il suo nome. Esempio di indipendenza allora come oggi, sarà Luisa – che ha assunto le donne in fabbrica, ha inventato gli asili aziendali, ha volato sopra pettegolezzi e convenzioni – a ispirare anche Marina Vasconcellos, nipote di un’ex dipendente Perugina che, leggendo i quaderni scritti dalla nonna Ida, riuscirà a trovare la propria strada. 

fonte: www.lafeltrinelli.it