giovedì 26 maggio 2022

Carla Fracci, a un anno dalla scomparsa lo speciale di Sky Tg24 "La voce della danza"

E’ stata la più grande danzatrice italiana e tra le più importanti al mondo. Con le sue interpretazioni uniche ha rivoluzionato per sempre la storia della danza. 

Sky Tg24 ricorda Carla Fracci con uno speciale a cura di Chiara Ribichini. Per raccontare l’artista, la diva, la donna straordinaria e l’eredità che ha lasciato alle nuove generazioni. 

 

Con filmati e interviste esclusive. In onda venerdì 27 maggio alle 21 su Sky Tg24 e sabato 28 maggio alle 20.05 su Sky Arte

È stata la più grande danzatrice italiana della storia e tra le più importanti al mondo. Non soltanto per quella verità che è riuscita a portare sul palco ma anche per quella magia che, come un velo di tulle, l’ha sempre avvolta anche fuori dalla scena. A un anno dalla scomparsa di Carla Fracci Sky TG24 ricorda l’étoile con lo speciale “La voce della danza”, per raccontare l’artista, la diva, la donna straordinaria e l’eredità lasciata alle nuove generazioni.

Un talento immenso e purissimo costruito passo dopo passo con lavoro e sacrificio, come la stessa Carla Fracci aveva confessato in una lunga intervista rilasciata al canale di news poco prima di morire. Ed è proprio dalle sue parole che inizia lo speciale, per ripercorrere la vita eccezionale dell’étoile e cogliere i suoi insegnamenti. 

Nata nelle campagne lombarde da papà tranviere e mamma operaia, Carla Fracci si avvicina alla danza per caso su consiglio di un’amica dei genitori che nota la sua grazia e la sua musicalità. Comincia così il suo cammino sulle punte presso la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano, dove supera l’esame di ammissione grazie al suo “bel faccin”. 

Una carriera unica che la porta ad essere definita dal New York Times prima ballerina assoluta e a danzare sui palcoscenici più importanti al mondo. Una vita fatta di grandi interpretazioni, come “Giselle”, il ruolo che più di tutti l’ha consacrata, di partner come Rudolf Nureyev o Mikhail Baryshnikov, di celebri coreografi di cui è stata musa ispiratrice, e di passione per la famiglia. Per Beppe Menegatti, il marito e regista che per lei ha composto tantissime opere, per suo figlio Francesco, che ha scelto di avere in piena carriera, e per i nipoti. 

Lo speciale “La voce della danza”, curato da Chiara Ribichini ed in onda domani alle 21 su Sky TG24, sabato 28 alle 20.05 su Sky Arte e sempre disponibile On Demand, ripercorre la straordinarietà dell’icona della danza italiana nel mondo per scoprire l’eredità che ha lasciato attraverso contributi storici video e fotografici (gentilmente concessi dal Teatro alla Scala di Milano e dal Teatro dell’Opera di Roma) ed interviste esclusive per la regia di Flavio Maspes.

Nello speciale le testimonianze di Massimo Murru, étoile e maître del Teatro alla Scala che è stato il partner di Carla Fracci in “Chéri”, il balletto creato per lei da Roland Petit, Alessandra Ferri, prima ballerina assoluta del Teatro alla Scala dal 1992 al 2007 ed étoile internazionale, Manuel Legris, direttore del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, Mario Marozzi, nominato étoile dalla stessa Carla Fracci negli anni in cui ha diretto il Teatro dell’Opera di Roma, i primi ballerini del Teatro alla Scala Martina Arduino, Claudio Coviello, Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko che hanno lavorato in sala ballo con Carla Fracci in “Giselle” poco prima della sua scomparsa, Beppe Menegatti, marito di Carla Fracci, Francesco e Giovanni Menegatti, figlio e nipote dell’artista.

fonte: https://tg24.sky.it 

Barbie Is Releasing an Official Laverne Cox Doll in Time For Pride

In celebration of trans icon and four-time Emmy nominee Laverne Cox’s 50th birthday, and just in time for Pride season, Mattel and Barbie are releasing a brand new Laverne Cox Barbie doll as a part of their Tribute Collection.

 

This doll is the first of its kind for Barbie, giving trans girls a doll who looks like and is like them. Not only that, but the doll celebrates trans rights and the people who fight for them. Barbie is also making a donation in Cox’s name to TransFamilySOS, a nonprofit whose mission is to create a more gender-affirming and accepting community.

 

 

By honoring Cox, Barbie is showing kids of all ages that trans women are women, that trans trailblazers deserve a place of honor, and that trans girls are welcome in the world of Barbie.

Mattel and Barbie worked closely with Cox while designing and sculpting the doll. Not only is the doll based off of some of her iconic red carpet looks, but Cox had input in the doll’s wardrobe, including picking her favorite color, oxblood red, for her gown. Cox also approved every part of the doll, including sketches, skin tone samples, and shoes. 

“It’s been a dream for years to work with Barbie to create my own doll,” Laverne Cox said in a statement. “I can’t wait for fans to find my doll on shelves and have the opportunity to add a Barbie doll modeled after a transgender person to their collection. I hope that people can look at this Barbie and dream big like I have in my career.  The space of dreaming and manifesting is such a powerful source and leads you to achieve more than what you originally thought was possible.”


I know this is one doll I can’t wait to add to my collection! So many trans girls grow up wishing we had dolls (and specifically, Barbies) to play with — now there’s one made especially for us.

“We couldn’t be more excited to celebrate award-winning actress, producer, writer and LGBTQ+ rights trailblazer Laverne Cox with a doll,” Lisa McKnight, Mattel's executive vice president and global head of Barbie and dolls, said in a statement. “We are proud to highlight the importance of inclusion and acceptance at every age and to recognize Laverne’s significant impact on culture with a Tribute Collection Barbie.”

The Tribute Collection also includes Barbies of Lucille Ball and Queen Elizabeth II, and now, it includes Laverne Cox as well.

The Laverne Cox Barbie Doll is available online and at Walmart and Target locations across the country starting today, May 25, with a suggested retail price of $39.99.

RELATED | Here’s What We Know About the Barbie Movie So Far

source: By Mey Rude www.out.com

Libri: "La pace interiore. Liberarsi dall'ansia, dalle paure, dai pensieri negativi" di Chiara Amirante

Nei tanti momenti difficili che la vita ci riserva può capitare di essere sopraffatti da ansia, paure, pensieri e stati d'animo negativi. Come custodire, in queste situazioni, la pace del cuore, la passione, l'entusiasmo? 

Diversi anni fa Chiara Amirante ha elaborato un percorso interiore per i ragazzi accolti nella sua Comunità, giovani segnati da ferite in apparenza insanabili che sono stati aiutati a riconciliarsi con le loro storie e a riconoscere dentro di sé il bisogno fondamentale di amare e di essere amati. 

Sono nati così i corsi di Spiritherapy, incontri di conoscenza di sé sulla guarigione del cuore e l'arte di amare, che hanno permesso a migliaia di persone di scoprire le potenzialità immense racchiuse nello spirito e di svilupparle per costruire relazioni autentiche e appaganti e vivere in pienezza. 

Questo libro è il primo di una serie che seguirà tutte le tappe dell'itinerario per rafforzarsi interiormente. Vi si possono trovare molti suggerimenti, riflessioni ed esercizi per agire concretamente sulle proprie ferite interiori e migliorare in tutti gli ambiti più significativi della vita: la consapevolezza, l'affettività, la gestione delle emozioni, le scelte, il dialogo con gli altri. Un compagno di strada per chi vuole intraprendere un cammino di spiritualità, una guida amichevole che invita a impegnarsi per portare alla luce la meraviglia stupenda che siamo, la scintilla divina impressa nel nostro spirito che aspetta solo di essere liberata per risplendere in tutta la sua bellezza.

Leggi l'estratto > QUI

Chiara Amirante è una scrittrice italiana. Nata nel 1966 a Roma, si è laureata in Scienze Politiche all'Università La Sapienza di Roma. Nel 1987 le viene diagnosticata una rara malattia oculare, dalla quale è guarita miracolosamente. Da quel momento decide di dedicare la propria vita all'evangelizzazione di strada. Fondatrice di comunità religiose, come «Nuovi Orizzonti» e i «Cavalieri della Luce». Dal 2012 è Consultore del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Tra i suoi libri: E gioia sia. Il segreto per la felicità (Piemme 2015); Dialogare con Dio. La preghiera del cuore: una via per la pace (Piemme 2016); La pace interiore. Liberarsi da ansia, dalle paure, dai pensieri negativi (Piemme 2022).

fonte: www.amazon.it

mercoledì 25 maggio 2022

Cinema: “Thor: Love and thunder”: il nuovo trailer mostra (anche) il villain

La nuova anticipazione del film Marvel mostra un minaccioso Christian Bale che vuole distruggere gli dei e costringe il Dio del tuono a tornare in azione

Il prossimo 6 luglio: questa è la data in cui arriverà nelle sale italiane "Thor: Love and thunder", nuova avventura del Dio del Tuono interpretato da Chris Hemsworth nei film della Marvel e, dopo "Doctor Strange nel multiverso della follia", altra uscita importante per l'Universo Cinematografico Marvel.

Come nel capitolo precedente "Thor: Ragnarok" del 2017, a dirigere la pellicola è Taika Waititi, che questa volta si è cimentato anche con la sceneggiatura. Il film presenta, nel registro più comico e umano tipico del regista – coinvolto anche come attore – un Thor emotivamente provato dagli eventi di "Avengers: Endgame", tanto da intraprendere un viaggio per ritrovare se stesso.

Ci pensa il nuovo trailer a mostrare anche una delle novità principali, cioè Christian Bale, che entra nell’Universo Marvel per interpretare un «killer galattico», noto anche come "Gorr il Macellatore di Dei". Ancora, c’è Russell Crowe nel ruolo del dio greco Zeus che a sua volta compare perfino nel trailer, in una scena molto divertente.

Thor: Love and Thunder | Trailer Ufficiale >> QUI

La trama

"Thor: Love and thunder" comincia dopo gli eventi di "Avengers: Endgame": Thor (Chris Hemsworth) è in crisi e comincia un viaggio per ritrovare la pace interiore. È in un certo senso costretto a tornare in azione quando entra in scena il killer galattico Gorr il Macellatore di Dei (Christian Bale), che vuole distruggere tutti gli dei. Accanto a Thor, di nuovo insieme per combattere il killer degli dei, tornano Valchiria (Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e perfino l'ex fidanzata Jane Foster (Natalie Portman), che inspiegabilmente brandisce il martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.

fonte:    www.sorrisi.com

Drusilla Foer torna in tv con L’almanacco del giorno dopo: “Programma elegante e utile, canterò anche”

Drusilla Foer riporta in tv il programma “L’almanacco del giorno dopo”. Andrà in onda tutti i giorni su Rai2, a partire da lunedì 6 giugno. A Tv, sorrisi e canzoni, ha svelato le rubriche che tratterà

Drusilla Foer torna in tv. Da lunedì 6 giugno, infatti, condurrà quotidianamente Drusilla e l’almanacco del giorno dopo. L'appuntamento è alle ore 19:50 su Rai2. 

Sulle pagine di Tv, sorrisi e canzoni ha svelato qualche dettaglio in più e ha espresso il suo entusiasmo nel condurre una trasmissione che è andata in onda in Rai dal 1976 al 1994 e di cui è sempre stata una fedele spettatrice. Tutti i dettagli svelati dall'alter ego di Gianluca Gori. 

Drusilla Foer e L'almanacco del giorno dopo

Drusilla Foer ha spiegato perché ha accettato subito di condurre L'almanacco del giorno dopo. Ritiene un'ottima scelta quella di riproporre una televisione elegante e non urlata:

"La mia è stata una scelta fatta con devozione a questo bellissimo programma che qualche decennio fa entrava nelle case in modo garbato e gentile dicendo cose anche un po’ "rurali": a che ora sorge e tramonta il sole, a che ora si leva la luna, qual è il santo del giorno…Cose carine da sapere, che preparavano all’arrivo del giorno dopo. Penso sia piacevole riproporre quel tipo di televisione amichevole, intelligente, elegante e utile… Ma a modo mio, con qualche "drusillata".

Come sarà il nuovo programma di Drusilla Foer

Drusilla Foer ha svelato che, proprio come il format originale, il programma quotidiano "Drusilla e l'almanacco del giorno dopo", sarà ricco di rubriche e non mancheranno momenti musicali:

"Certo, ci saranno delle rubriche. "Domani avvenne": sapere cos’è accaduto di importante quel giorno è interessante. E poi ho inserito delle novità: il personaggio del giorno dopo, la canzone del giorno dopo, che canterò accompagnata dal pianista in studio, la "Giornata mondiale del….". Oltre a collegamenti esterni su vari temi".

Non resta che attendere lunedì 6 giugno per assistere alla prima puntata di "Drusilla e l'almanacco del giorno dopo".

fonte: A cura di Daniela Seclì  www.fanpage.it

Danza > Teatro San Carlo: Luisa Ieluzzi e Alessandro Staiano nominati Étoile

Luisa Ieluzzi e Alessandro Staiano nominati Étoile. Lo ha annunciato Lissner al termine della prima del balletto 

NAPOLI – Una notte ricca di emozioni quella del 22 maggio: al termine della prima recita di Romeo e Giulietta di Kenneth MacMillan, il sovrintendente del Teatro di San Carlo Stéphane Lissner, su proposta della direttrice del Ballo Clotilde Vayer, ha nominato étoile Luisa Ieluzzi e Alessandro Staiano, entrambi protagonisti del balletto. Un’ottima notizia per la compagnia del prestigioso teatro e per i due artisti che non hanno potuto nascondere l’emozione, resa ancora più forte dal fatto di ricevere il titolo più alto della danza nella propria città, di fronte a un pubblico entusiasta.

Interpreti amati di molti importanti ruoli del balletto classico e contemporaneo, Ieluzzi e Staiano si sono formati presso la Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo, la più antica d’Italia, con l’allora direttrice Anna Razzi. Saranno di nuovo in scena insieme in “Romeo e Giulietta” giovedì 26 maggio alle 18. Uno spettacolo imperdibile per vedere le due nuove stelle del Teatro San Carlo! Ci saranno anche altre opportunità di assistere a questo titolo con Giulietta interpretata da Anna Chiara Amirante (24, 27) / Claudia D’Antonio (25, 28) e Romeo da Stanislao Capissi (24, 27) / Danilo Notaro (25, 28). Una produzione della Birmingham Royal Ballet con la direzione di Vello Pähn, le coreografie di Kenneth MacMillan, le scene e i costumi di Paul Andrews.

Luisa Ieluzzi si diploma presso la Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo sotto la direzione di Anna Razzi. Inizia la sua carriera da professionista al Teatro alla Scala di Milano partecipando anche alla tournée presso il Teatro Bol’sˇoj di Mosca. Entra successivamente a far parte del Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo, dove interpreta, tra gli altri ruoli ricoperti, Clara e Fata Confetto ne Lo Schiaccianoci (Panzavolta), Myrtha in Giselle di Jean Coralli, Jules Perrot, Marius Petipa; Swanilda in Coppélia di Roland Petit con la supervisione di Luigi Bonino.

Alessandro Staiano si diploma nel 2011 presso la Scuola di Ballo del Teatro di san Carlo sotto la Direzione di Anna Razzi. Ha lavorato presso l’Opera di Roma ed il Teatro di San Carlo. Ha ricoperto vari ruoli da primo ballerino tra i quali Il principe di Zucchero ne Lo schiaccianoci (Lienz Chang), Albrecht in Giselle (Jean Coralli, Jules Perrot, Marius Petipa), Franz in Coppelia (Roland Petit ). https://www.teatrosancarlo.it/it/

fonte:

Serie TV: Le fate ignoranti è una serie da non perdere, fa venire voglia di vivere, Eduardo Scarpetta giganteggia

Ferzan Ozpetek è riuscito in un'impresa non facile, quella di rendere seriale un film già di per sè bellissimo

Le fate ignoranti

Nel 2001, Ferzan Ozpetek conquistò il pubblico con un film meraviglioso, Le fate ignoranti. Una pellicola in cui il regista turco affrontava temi come l'amicizia, l'omosessualità e la malattia con profonda sensibilità ed empatia. Era un periodo storico in cui la nostra generazione in un certo senso non aveva ancora perso l'innocenza. Era prima delle strage delle torri gemelle, dell'incubo terrorismo, della pandemia. Un momento in cui sembrava più facile credere che l'amore salvasse il mondo. Ora Ozpetek è riuscito in un'impresa molto difficile, quella di rendere seriale l'idea del film, che sembrava bastare a se stesso. La storia è la medesima, quella di un uomo che muore improvvisamente e lascia alla vedova un intero mondo da scoprire.  

Eduardo Scarpetta

Il personaggio che nel film fu di un ottimo Stefano Accorsi nella serie è interpretato da Eduardo Scarpetta, che, letteralmente, giganteggia. Scarpetta, discendente della celebre famiglia di attori e fresco vincitore di un David di Donatello, ha regalato a Ferzan Ozpetek e a tutto il pubblico una figura memorabile, Massimo, intenso e indimenticabile. E' attraverso di lui che passano e si intersecano le vicende di tutti gli altri protagonisti. A fare da contraltare a Scarpetta, un'altra attrice perfettamente in parte, Cristiana Capotondi, la moglie del defunto, che nel film era interpretata da Margherita Buy. I due riescono a instaurare un rapporto che si esprime non solo a parole ma con sguardi, gesti, sorrisi, lacrime. 

Il senso della vita

Io sfido chiunque veda questa serie a non sentirsi pervaso, alla fine, da una tremenda voglia di vivere, amare, ballare, mangiare in compagnia. Il senso profondo di famiglia elettiva che Ozpetek riesce a mettere in scena è un inno a non mollare e a non farsi fermare dai dolori e dalle tragedie a cui inevitabilmente la vita ci mette di fronte. Una menzione speciale la meritano Roma, lo sfondo ideale, e Serra Yilmaz, l'attrice musa del regista turco. E' lei, con i suoi capelli turchini da fata, che dispensa consigli e insegnamenti che valgono la visione della serie. Ed è sempre lei che collega il mondo romano a Istanbul, dove i protagonisti condivideranno un momento breve ma importantissimo. 

Ve lo assicuro, in compagnia de Le fate ignoranti, passerete momenti bellissimi.

fonte: di Ivana Faccioli  www.rtl.it

lunedì 23 maggio 2022

Prosa: a Firenze "Una stagione all'inferno" un progetto di e con Dimitri Milopulos, al Teatro della Limonaia, il 28 e 29 maggio ore 21

Associazione Culturale Teatro della Limonaia presenta INTERCITY WINTER 2022
28, 29 maggio 2022 ore 21 Dimitri Milopulos in:

UNA STAGIONE ALL’INFERNO da Arthur Rimbaud

drammaturgia, luci, scene e regia di Dimitri Milopulos
movimenti scenici Amedeo Borelli
sartoria Silvana Castaldi
organizzazione Franca Sisti
amministrazione Elisa Urdis
ufficio stampa Bruno Casini
una produzione ASSOCIAZIONE CULTURALE TEATRO DELLA LIMONAIA
 
Un tempo, se mi ricordo bene, la mia vita era un festino in cui tutti i cuori si aprivano, tutti i vini scorrevano.
Una sera ho preso la bellezza sulle mie ginocchia e l’ho trovata amara e l’ho insultata.
Sono fuggito.
Mi sono armato contro la giustizia.
Mi sono disteso nel fango.
La sventura è stata il mio Dio.
Ora sul punto di fare l’ultimo crac…
 
NOTE DI REGIA
Nota 1:
È il resoconto finale di un angelo caduto; di un peccatore; di un fuorilegge; di un nuovo Icaro; di un poeta; di uno che si è creduto dispensato da ogni morale; di uno di noi; di un’anima. Un’anima che si ritrova sconfitta, ingannata, catapultata negli inferi, o meglio, ancora più fuori ad un ulteriore inferno e si domanda il perché! Ripercorrerà di fronte a molti uomini la sua caduta per affrontarla! Per affrontare questa nuova realtà non prevista, compiendo cosi il resoconto del suo inferno: “dallo stesso deserto, la stessa notte, sempre i miei occhi stanchi si risvegliano”.
È il racconto di un’anima persa; una storia disperata alla quale nella sua opera Rimbaud non da soluzioni o assoluzioni; una storia di dannazione che è destinata solo a mostrarsi. Ma allo stesso tempo è anche una riflessione che il poeta, fa sulla sua opera cercando di tirare le somme e divenire consapevole del proprio viaggio artistico tra passato e futuro.
 
Nota 2:
Ormai siamo lontani dai “mitici” anni 60-70 nei quali i futuri gradi artisti nascevano trovando motivazione di espressione e forte ispirazione nei versi di Arthur Rimbaud. Basta pensare ai testi di Jim Morrison per capire quanto questa influenza è stata importante e quanto ha determinato lo sviluppo della poesia e della scrittura stessa – ma anche della musica - negli ultimi decenni. Inoltre nella sua opera molti di noi hanno trovato conforto e spazio di liberta mentale durante la propria adolescenza. La sua vena artistica ha influenzato profondamente anche la sua vita che è stata strana, prepotente, spudorata e assai travagliata, vita tanto importante da influenzare prepotentemente a sua volta la sua stessa opera. Una stagione all’inferno è la prova di questo importante connubio tra vita e opera di questo grande artista che scelse di abbandonare la sua arte e poi anche la sua stessa vita perdendosi negli inferi dell’anima diventando così il poeta dannato per eccellenza.
 
Nota 3:
Una stagione all’inferno viene scritto da Rimbaud all’età di 19 anni, in un susseguirsi di tragici spostamenti tra Francia e Inghilterra, in una continua lotta con se stesso e con gli altri, in parlicolar modo con Verlaine. Io è un altro. Se l'ottone si risveglia tromba, non è affatto colpa sua. Il contrasto tra i due amanti/artisti/amici arriva a tale livello che Verlaine spara a Rimbaud (ferendolo soltanto). Rimbaud si isola nella sua casa materna a Roche dove finisce la stesura dell’opera che era destinata a diventare il poema maledetto di tutti i tempi, il simbolo poetico del poeta stesso e di una infinita generazione di poeti che hanno formato la vena poetica dell’ultimo secolo, ispirandosi a lui.
Una stagione all’inferno è un insieme di storie in prosa, ma una prosa che sconfina pericolosamente con la poesia, collegando in modo prepotente i due linguaggi. Allo stesso tempo la teatralità spicca sovrana e spinge l’opera verso una nuova dimensione.
 
Nota 4:
Per il testo dello spettacolo ho usato brani della Stagione ricomposti in una nuova drammaturgia per dare spazio teatrale alla storia o meglio alle storie che compongono l’opera originale, senza deformare l’opera poetica. Ho cercato di captare il senso della storia – così come arrivava nella mia mente e nel mio cuore - per filtrarlo attraverso me stesso cercando molte verità e tantissime bugie. Così com’è il nostro essere: deforme, bipolare e incerto. Ho “chiesto aiuto” anche ad altre opere di Rimbaud pescando tra poesie e lettere. Mi sono tagliato le ali…
Dimitri Milopulos

Teatro della Limonaia- Via Gramsci 426 - 50019 Sesto Fiorentino (Firenze)
 > MAPPA e INDICAZIONI STRADALI

€ 15 intero € 13 ridotto
Riduzioni: soci Coop, Arci, ArciGay, Carta Feltrinelli, Allievi Scuola Intercity.
fonte: evento facebook www.teatrodellalimonaia.it

Libri: "Londra anni venti" di Marco Varvello

Due solitudini in apparenza distanti e inconciliabili. Lei giornalista in carriera, lui camionista deluso e scontroso. Sembra una storia d’amore improbabile. Ma anche immaginare una Londra deserta, ridotta al silenzio, sembrava impossibile. 

Niente di più diverso da Allegra, giornalista arrembante del Sunday Times. Le scuole giuste, le amicizie giuste. Si fa notare per le sue inchieste che simpatizzano per la gente di provincia, quella che ha creduto e votato per Brexit. Il loro incontro sfocia in una relazione che si nutre di segretezza nei mesi chiusi dei lockdown. Ma la realtà preme e impone scelte. La storia di due persone che devono fare i conti con il cambiamento radicale del loro Paese, che lo vogliano o no. Diventano così metafora di un’intera epoca: i turbolenti anni venti del nuovo millennio.
 
Marco Varvello

Marco Varvello, giornalista, è responsabile dell’ufficio di corrispondenza RAI per il Regno Unito. Già conduttore del TG1, ha curato su RaiUno il Fatto di Enzo Biagi, è stato inviato negli Stati Uniti e corrispondente RAI da Berlino. Ha lavorato al quotidiano La Notte e al Giornale diretto da Indro Montanelli. È consigliere del Centro Culturale Italo-Tedesco “Villa Vigoni”. Ha ricevuto il Premio letterario Ado-Lisant di Lille-Bruxelles e il Premio Foreign Press Awards 2018. Il suo ultimo libro, edito da Mondadori, è Brexit blues

fonte: www.bompiani.it

domenica 22 maggio 2022

Danza: Il Teatro dell’Opera di Parigi indice un’audizione per ballerine e ballerini

Lunedì 04 luglio 2022  per le donne e martedì 05 luglio 2022 per gli uomini al Palais Garnier.

L’audizione è aperta a candidati di età superiore ai 16 anni alla data dell’audizione. Verrà elaborata una preselezione sulla base della pratica del candidato.

Programma dell’audizione

  • Prima parte eliminatoria: lezione di ballo
  • Secondo turno: variazione classica richiesta, scelta dal repertorio dell’Opera di Parigi.

Il programma obbligatorio sarà pubblicato un mese prima dell’audizione.

COME CANDIDARSI:

Compilare il form on line www.operadeparis/en/artists/contests-and-auditions/ballete caricare i documenti richiesti:

  • un curriculum
  • due immagini a figura intera
  • due foto a figura intera: 1 con piqué arabesque en point + 1 con retiré genou (donna en pointe, con tunica e collant; uomo: demi-pointe, con maglietta e calzamaglia grigia)
  • carta d’identità
  • un ritratto.

Per qualsiasi altra domanda, puoi contattare la direzione del Balletto al numero +33 (0)1 40 01 24 52 o scrivere a ckahane@operadeparis.fr

Termine ultimo per la presentazione delle domande: domenica 12 giugno 2022  alle ore 00:00.

fonte:

Netflix > News: ‘Heartstopper’ Season 2 Will Say "Hi" to More Queer Joy

The gay panic continues. We’re about to make your heart stop with some queer joy because Heartstopper creator and writer Alice Oseman has a special announcement: “We were overjoyed with the global reaction to Heartstopper and can’t wait to continue the story with two more seasons. Watch this space!”

‘Heartstopper’ Season 2 & 3 Announcement
That’s right, get ready to say “hi” to two more seasons of Nick (Kit Connor), Charlie (Joe Locke) and all their friends. After premiering last month, the series is still capturing everyone’s hearts, from Kerry Washington to Drag Race judge Michelle Visage. Based on Oseman’s graphic novels of the same name, the series is a celebration of queer love, friendship and joy. 

“I hope that it just makes people smile and brightens their day — but I also hope that it inspires, particularly, young queer people to believe that they can find happiness and find romance and find friendship,” Oseman tells Tudum. Should we also add that it’s made grown adults fully sob? “We put so much love into the making of Heartstopper so to reassemble the team for two more seasons is a dream come true,” adds executive producer Patrick Walters. “I’m forever grateful to Alice Oseman for entrusting us with this beautiful, unique story that at its core seeks to uplift the next generation of young LGBTQ+ people. Stay tuned!”

In Season 1, which covers the first two volumes of the graphic novel, we watch as Nick and Charlie’s friendship blossoms into the most wholesome relationship, as they make snow angels and kiss in the rain. Viewers are also introduced to their friends Elle (Yasmin Finney) and Tao (William Gao), as well as school lesbian icons Tara (Corinna Brown) and Darcy (Kizzy Edgell). Now that the show isn’t sashaying away, what can we expect from the next two seasons? Although the premise has yet to be revealed, we’re certain there will be more heart-stopping moments, as well as a new playlist to keep on repeat. In the meantime, turn up a Sir Babygirl song and crush all over again on Nick and Charlie’s cutest scenes.

Heartstopper 
 
source: By Phillipe Thao www.netflix.com

Meet Cute: Why You’ll Fall in Love with Arian Moayed of ‘Inventing Anna’

Theo Wargo/Getty Images
 From Succession to Broadway and beyond, your new crush is here!

Welcome to “Meet Cute,” where we get up close and sometimes personal with our newest crush. This time around, we’re chatting with Arian Moayed about his new Netflix original, Shondaland’s Inventing Anna.

Name: Arian Moayed Netflix project: Inventing Anna Instagram account: @arianmoayed DOB: April 15 Astrological Sign: Aries Hometown: Born in Iran, Moayed grew up in Glenview, Illinois, a suburb of Chicago. Favorite food: Mexican food Favorite Netflix show: Ozark

On a first date, I always… ask about drinks, if it’s a date at a restaurant. I want to know what the drink vibe is.

My perfect date would be… dinner and a play.

My worst dating experience was… at a bar. For some odd reason, when I was turning 21, I decided not to drink that month except on my birthday. I had a date, and it was not well thought-through. I had two drinks, and I was slurring heavily.

My current Netflix crush is… [a two-fer.] My kids are watching Sister, Sister, which is on Netflix again. It's so funny, it just reminds me of my childhood. I had a huge crush on [Tia and Tamera Mowry] as a child. The other one is, I got to say, I watch Breaking Bad, and Anna Gunn is just so powerful and strong and vulnerable. I feel for her. I think she got screwed.

My love language is… dead on. It’s “acts of service.” You want the heart? I just need to see [you] helping. I'm a giver of words of affirmation.

What would your dating app profile say? It's a Persian saying: "Good thoughts. Good words. Good deeds."

So Inventing Anna is your first Shondaland project. Are you a big fan? I was an OG Grey’s Anatomy fan. I love Shondaland. 

What about Anna Delvey – when did you first learn about this wild tale? I read The Cut article [the show is based on] right around the time I got cast. All I remembered was the headline of “Fake German Heiress.” Right as the audition was coming, I was like, "I'm going to read this article,” and it was mind-altering. So well written, too. That's how I found out about it. [Anna Delvey is] an obsessive person. It's a personality you're just obsessed with knowing more about; it's never-ending.

Your character, Todd Spodek, Delvey’s lawyer, is one of the most stylish characters in Inventing Anna – he’s a sleeper hit. How did his fashion influence your performance? I love suits, and I love wearing suits. I loved every second of it. Lyn Paolo, our amazing costume designer, really wanted Todd to have a good sense of taste with some Mets background in him, some working class, Long Island vibe. I loved wearing those suits.

Spodek undergoes a conceptual transformation, too, through the series. He views his relationship with Delvey as a job – albeit, one motivated by his identity as an immigrant and industry outsider. Then it becomes something else entirely. How do you view his relationship with Delvey?  At the jump, in one of the early scenes, it's like, “Here's the contract, sign this.” It was very transactional. But there’s something about Todd's wanting to make it in this world: His wife is a lawyer, from a family of fancy lawyers. He does criminal attorney, lower level stuff – at one point he says that he represented Alec Baldwin's [stalker.] All this is to say that he had a real opportunity with Anna to really go up the ladder and find himself, to make a name for himself. And what's amazing about Anna Delvey is that people start falling in love with her. They start feeling something about her, and there is a father-daughter relationship that ensues because Todd really cares about her.

Spodek’s dedication to his job comes at the expense of spending time with his family, and I think in a way it sort of mirrors the experience the Jessica Pressler character, Vivian Kent, is having.  And Anna, I think. 

Definitely. But I think the difference might be that Spodek and Kent appear to feel guilty about the sacrifices that they have to make. So, uh, considering Spodek’s situation – can men really have it all?  [Laughs.] Can any of us have it all? I'm a parent of two young ladies. There's often times where the work gets very heavy and then, all of a sudden, you don't see the girls for a long time. Balance is very, very important. I don't think he's a bad dad. I think he's obsessed with this case. And I think, as a parent, sometimes to make sure that you're a good parent, you also have to be a good human being day to day. [Spodek] is so desperate to protect Anna Delvey that, in that mix, he got lost. The big reveal at the end, when he chooses to stay while the rest of his family's going to go on a vacation somewhere warm, really shows the dedication he has for Anna and completing the task. It’s a tough decision. 

In your view, what is this show even about?  For me, as an immigrant who has had to go up the ranks and constantly fight harder than everyone else, one of the big takeaways that I get is how far that struggle and want to succeed can overpower every other piece of life. That’s the one big thing I take away from it. How far will you go with that desire for wanting success? 

Speaking of that desire: Spodek’s wife in Inventing Anna is played by Caitlyn FitzGerald, who is Tabitha on Succession, Roman Roy's girlfriend. By the transitive property, did your Succession character, Stewie, steal Roman's girlfriend? I don't want to say anything, because of an NDA that I signed. But yes. Caitlin is also in The Trial of the Chicago 7 with Jeremy [Strong, who plays Kendall Roy] and they're a thing. But obviously, since I'm the last one, Stewie stole her.

Inventing Anna

source: By Maria Sherman  www.netflix.com

Lgbt > Jake Daniels, dopo il suo coming out un compagno di squadra si scusa: “Perdono, sono stato omofobo”

Qualche giorno fa Jake Daniels ha fatto la storia del calcio inglese facendo coming out pubblicamente. Il giocatore del Blackpool infatti è l’unico calciatore professionista in attività nel Regno Unito ad essersi dichiarato omosessuale. Jake ha rivelato che i suoi compagni di squadra l’hanno supportato fin da subito e che l’hanno anche incoraggiato ad aprirsi con il pubblico. Alcuni utenti di Twitter però hanno scoperto che nel 2012 un giocatore del Blackpool, Marvin Ekpiteta, ha pubblicato dei tweet omofobi. Marvin si è subito scusato pubblicamente.

La lettera di Marvin Ekpiteta.

“Mi assumo la piena responsabilità di questi post. Voglio scusarmi con tutto il cuore per il linguaggio offensivo e completamente inappropriato che ho usato e per le cose orrende che ho scritto.

Non è una giustificazione, ma ero un ragazzino. Adesso sono cresciuto e ho conosciuto e lavorato con tutti i tipi di persone. Da quando sono diventato un giocatore professionista sono cresciuto come persona. Non sono più lo stesso che ha scritto quelle schifezze. Sono davvero imbarazzato per quello che ho pubblicato a 17 anni. Però vi giuro che quelle frasi non riflettono in alcun modo i valori che ho adesso e le convinzioni che ho come persona e come compagno di squadra.

Sono così orgoglioso di Jake, questo è un momento estremamente positivo per il calcio. Perché il calcio deve essere un luogo in cui tutti possono sentirsi liberi di essere sé stessi. E mi dispiace davvero se ripenso ai commenti che ho fatto in passato. Mi assumo la piena responsabilità di questi post e mi dispiace”.

Contro l’ondata di critiche che si è beccato Marvin, è intervenuto proprio Jake Daniels: “Quello che hai scritto quando avevi 17 anni non definisce l’uomo che sei adesso. Voglio dirti che sono fiero di essere tuo compagno di squadra. Tutti insieme stiamo facendo fare dei progressi al calcio“.

Jake Daniels ispirato da Tom Daley e Josh Cavallo.

Daniels in una nuova intervista ha dichiarato che per il suo coming out è stato ispirato da alcuni colleghi noti come Tom Daley: “Sono stato ispirato da Josh Cavallo, Matt Morton e dagli atleti di altri sport, come Tom Daley, ad avere il coraggio e la determinazione per guidare il cambiamento. Mi sono anche confidato con i miei compagni di squadra del Blackpool, e anche loro mi hanno spronato ad aprirmi e dirlo alla gente“.

Questa è la prova che i coming out sono ancora molto utili, al contrario di quanto sostengono molti artisti (soprattutto italiani), che credono che dichiarare il proprio orientamento sia fare un passo indietro. I coming out saranno etichette inutili quando al mondo nessuno dovrà nascondersi o aver paura di essere se stesso, fino ad allora atti di coraggio come quello di Jake restano importantissimi. 

fonte: Fabiano Minacci  www.biccy.it

Libri: "La piú bella estate. Storie di una stagione in cui tutto è possibile" di Federico Pace

L'estate è l'unica stagione in cui tutto può succedere.

Capace più di ogni altra di innescare desideri, sciogliere malinconie e far intravedere all'orizzonte qualcosa di nuovo. Un incanto che si ripete ogni anno, regalandoci l'illusione che nulla sarà più come prima. La sua maestosa lentezza. L'esplodere di una natura inattesa, a volte estrema.

Un tuffo in acqua. Lo sfiorarsi delle labbra. I silenzi. Gli incontri. Le città deserte. Le notti che si dissolvono nel giorno senza cesura. Al pari di esploratori che si nutrono dell'ignoto, ogni anno siamo pronti a perderci dietro la chimera dell'estate, la stagione più effimera. La più luminosa, ma forse anche la più amara. Quando finisce infatti sentiamo un vuoto dentro. 

E il ricordo delle emozioni che abbiamo provato non smette di inseguirci. Quali che siano le esperienze vissute, le gioie o le disfatte, al pari dell'araba fenice l'estate risorge sempre dalle sue stesse ceneri, riproponendoci, mescolati insieme, la meraviglia, il sogno e il disincanto. Senza che ci si possa difendere. 

Seguendo le trasformazioni che porta con sé la stagione più fugace e inafferrabile, quel che avviene al pianeta, alle piante, agli animali, e soprattutto a ciascuno di noi, Federico Pace racconta da angoli inediti storie emblematiche e avvincenti che hanno preso vita durante quei giorni così infuocati da suscitare le aspettative più vertiginose. Storie accadute a chi ha lasciato che l'estate, ancora una volta, portasse con sé una strana felicità. Da Amy Winehouse a Carlos Kleiber, da Gustav Klimt e Emilie Flöge a Vladimir Nabokov. Da Michael Collins a Vincent van Gogh. Da Emil Cioran a Marilyn Monroe. E molti altri ancora.

Leggi l'estratto del libro > QUI

Federico Pace è nato nel 1967 a Roma, dove vive. Scrittore e giornalista, ha realizzato reportage, storie e narrazioni per numerose testate. Coordina iniziative editoriali per favorire le pratiche della scrittura e del giornalismo tra i piú giovani. Per Einaudi ha pubblicato Senza volo. Storie e luoghi per viaggiare con lentezza (2008), Controvento. Storie e viaggi che cambiano la vita (2017), Scintille. Storie e incontri che decidono i nostri destini (2019) e La piú bella estate. Storie di una stagione in cui tutto è possibile (2022). È online sul sito www.federicopace.eu.

fonte: www.amazon.it

Musica: Dopo Montreux, c’è la sudcoreana Jeju. E Freddie Mercury

A Montreux, ma non solo lì...  Keystone
Dopo otto anni di campagna, il sogno di un imprenditore fan dei Queen si avvera: la seconda statua del cantante, ufficialmente riconosciuta, è realtà

L’ha cullato per otto anni, ma ora il suo sogno è diventato realtà. Otto anni in cui l’uomo d’affari sudcoreano e fan dei Queen ha ingaggiato una lunga campagna per poter realizzare una statua a grandezza naturale di Freddie Mercury, che fosse ufficialmente riconosciuta dall’etichetta della band. La seconda al mondo, dopo quella in riva al Lemano a Montreux.

Ora, appunto, il suo sogno è diventato qualcosa di concreto, e ufficiale. La statua in bronzo che ritrae il cantante nella classica posa col pugno al cielo, alta 1,77 metri, è stata inaugurata giovedì sulla riva dell’isola di Jeju, in Corea del Sud, alla presenza di alcuni fan della band. Per realizzarla, Baek Soon-yeob ha sborsato 50 milioni di won (37’000 euro). È la seconda statua al mondo a essere ufficialmente approvata dall’etichetta dei Queen.

«Ho inviato le prime e-mail nel 2014 per chiedere i diritti», racconta l’imprenditore 57enne di Jeju. Richiesta poi ripetuta ogni mese, senza ricevere risposte per sette lunghi anni. Infine, nel 2020, i membri della band e la sua casa di produzione hanno accettato di incontrarlo a Seul.

Un fan accanito dei Queen

Da adolescente, Baek Soon-yeob, fan del gruppo rock britannico, era solito ascoltare copie pirata degli album di Freddie Mercury e compagni. Nella Corea del Sud degli anni 70, dove il regime del dittatore militare Park Chung-hee aveva anche proibito agli uomini di farsi crescere i capelli, la musica dei Queen era infatti stata vietata. Le canzoni di Freddie Mercury «mi hanno aiutato ad andare avanti, nonostante tutti gli ostacoli sulla mia strada».

L’omosessualità è ancora un tabù

Malgrado la popolarità dei Queen in Corea del Sud, Baek ha affrontato l’opposizione di alcuni residenti locali. Diversi si sono lamentati che "una statua di un omosessuale" venisse eretta a casa loro.

Anche se legale, l’omosessualità è infatti ancora tabù in gran parte della Corea del Sud. L’anno scorso l’emittente televisiva locale Sbs è stata criticata per aver tagliato una scena da Bohemian Rhapsody in cui l’attore Rami Malek bacia un uomo (il film non è stato censurato all’uscita). La speranza di Baek è che la statua possa aiutare «le persone che criticano le minoranze sessuali a riconsiderare le loro opinioni».

fonte:  Ats, a cura de laRegione  www.laregione.ch