lunedì 27 ottobre 2025

Libri: "Roberto Bolle. Ediz. illustrata" Rizzoli Editore

Roberto Bolle attraversa mondi che spesso si ignorano: la danza, il costume, la comunicazione visiva. 

Questo racconto di immagini e parole ricostruisce il modo in cui li ha fatti dialogare. Osserva, infatti, da vicino, il percorso di un interprete che ha saputo trasformare il proprio ruolo, portando la danza classica fuori dai suoi contesti tradizionali e aprendola a un pubblico nuovo e più vasto. 

Un personaggio che, senza perdere di vista l’eccellenza artistica, ha costruito una presenza pubblica che unisce rigore e popolarità, diventando un simbolo riconoscibile della cultura italiana all’estero. 

Le immagini dei più celebri fotografi italiani e internazionali, fra cui Bruce Weber, Annie Leibovitz, Fabrizio Ferri, Mert&Marcus, Karl Lagerfeld Gian Paolo Barbieri, Giovanni Gastel, Piero Gemelli, Mario Testino, Paolo Roversi, Gianpaolo Sgura, e molti altri, sono accompagnate dalle parole dello stesso Bolle, e da quelle di amici, colleghi e personaggi della cultura, del teatro e della moda, che tracciano un ritratto a tutto tondo di un artista italiano noto in tutto il mondo e della sua sensazionale carriera.
Questo libro è stato realizzato in collaborazione con Artedanza Srl e Fondazione Roberto Bolle.

Roberto Bolle, étoile del Teatro alla Scala e principal dancer presso l’American Ballet Theatre di New York, ha pubblicato nel 2008 per Rizzoli il volume Roberto Bolle alla Scala e, per Mondadori, La mia danza (2010). Inoltre, grazie alla collaborazione con Bruce Weber è uscito Roberto Bolle. An athlete in tights (TeNeues, 2009), una preziosa raccolta di scatti d’autore. È stato nominato Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Ambasciatore Unicef. Nel 2014 è stato insignito a Parigi della Medaglia d’Oro dell’Unesco per il valore culturale universale della sua opera artistica.

fonte: www.mondadorielecta.it 

Mostre: "FERDINANDO SCIANNA. LA MODA, LA VITA" a Saluzzo (CN), La Castiglia, dal 24 ottobre 2025 al 1 marzo 2026

Attraverso 90 opere, la rassegna esplora, per la prima volta, uno dei capitoli che hanno segnato la carriera del fotografo siciliano: la moda.

 Dal 24 ottobre 2025 al 1° marzo 2026, la Castiglia di Saluzzo (CN), antica fortezza e residenza marchionale, oggi spazio museale e luogo del contemporaneo, ospita la personale di Ferdinando Scianna (Bagheria, PA, 1943), primo fotografo italiano a essere annoverato tra i membri della prestigiosa agenzia internazionale Magnum Photos e uno dei protagonisti assoluti della fotografia del Novecento.

La mostra, dal titolo Ferdinando Scianna. La moda, la vita, curata da Denis Curti, è un progetto del Comune di Saluzzo e della Fondazione Artea che esplora, per la prima volta, uno dei capitoli meno noti della carriera di Scianna: la moda. Un ambito che l’autore affronta con il suo linguaggio da fotogiornalista, scardinando ogni estetica patinata a favore di una narrazione più umana. Scianna porta la moda fuori dalle passerelle e dentro la vita, restituendo immagini che sono insieme documento e poesia, verità e immaginario.

Il percorso espositivo, che presenta oltre novanta fotografie, si apre con una sezione introduttiva dedicata al legame tra Scianna e Leonardo Sciascia, a partire dagli scatti realizzati insieme, che documentano non solo la loro collaborazione professionale, ma anche l’amicizia e la complicità intercorsa tra due grandi intellettuali siciliani, quindi continua con un serie di 12 fotografie provenienti dalla collezione della Fondazione Arte CRT, in comodato alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino; sono immagini realizzate in India, in Francia e in Bolivia, in cui appare evidente il suo occhio da fotoreporter, attento ai luoghi, alle persone, ai dettagli della vita quotidiana. Oltre a evidenziare l’importanza del fondo collezionistico custodito dall’istituzione torinese, probabilmente il più ricco dedicato all’autore, questa sezione offre la chiave di lettura dell’intera mostra. Per Scianna, il reportage resta la matrice stilistica e narrativa, sia che si stia approcciando alle feste religiose siciliane o che realizzi un servizio su commissione per conto di marchi di moda.

L’esordio di Ferdinando Scianna nel mondo della moda è datato 1987 quando Dolce&Gabbana, allora giovani stilisti emergenti, gli commissionano di realizzare le immagini per i cataloghi di due collezioni, dando vita a una delle collaborazioni meglio riuscite nella storia della fotografia. Un compito che l’artista siciliano assolse in modo originale e spiazzante. Scianna, infatti, non rinunciò alla sua natura di fotoreporter, né tantomeno rimase insensibile al richiamo della sua terra, così ricca di tradizioni, di cerimonie, di misticismo, facendo uscire la moda dagli studi di posa per trasportarla nella realtà della Sicilia e tra le strade dei paesi. Le sue fotografie di moda sono frammenti di storie che riflettono la sua visione del mondo, restituendo un ideale di bellezza che va oltre la pura descrizione del prodotto. Fondamentale in questo percorso fu anche la collaborazione con la top model Marpessa, che incarnava la bellezza mediterranea, che lo stesso Scianna scelse come sua musa.

L’esposizione segue tutto il percorso di Scianna nel mondo della moda, durato quasi dieci anni, tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta, durante il quale collaborò con importanti brand e numerose riviste internazionali, tra cui Vogue, Vanity Fair, Stern, Grazia. Nei suoi scatti si fondono etica e stile, memoria e intuizione, fotografia e letteratura; questo approccio gli ha consentito di interpretare e capovolgere i modelli di rappresentazione comunemente consacrati al glamour delle passerelle, trasformando la fotografia di moda in racconto visivo, mantenendo intatto il legame tra immagine, verità e cultura.

Il progetto Ferdinando Scianna. La moda, la vita, è reso possibile, oltre alle collaborazioni con la Fondazione Torino Musei, la GAM di Torino e la Fondazione Arte CRT, anche grazie al supporto del Museo Lavazza, di Confindustria Cuneo, della Fondazione Amleto Bertoni con Terres Monviso, e con il contributo dell’ATL del Cuneese e il patrocinio della Provincia di Cuneo.

In contemporanea, il Filatoio di Caraglio (CN) ospita Helmut Newton. Intrecci, monografica dedicata ad un altro grande protagonista della fotografia del Novecento. Le mostre di Ferdinando Scianna e Helmut Newton, concepite per dialogare tra loro, approfondiscono aspetti inediti o poco esplorati dei due autori, offrendo visioni originali e complementari, due approcci distinti ma convergenti alla moda e al racconto della vita. Le carriere di entrambi vivono una svolta sul finire degli anni Ottanta, anche a seguito delle trasformazioni in atto nella società del periodo: da un lato l’avvento delle prime apparecchiature digitali e di Photoshop, che mettono in discussione il valore testimoniale dell’immagine fotografica, dall’altro la caduta del muro di Berlino e la fine dell’Unione Sovietica, che ridefiniscono gli equilibri globali e aprono nuove prospettive di incontro tra culture. Nelle immagini di Newton tutto ciò si traduce in una sempre maggiore teatralizzazione delle scene ritratte, che si fanno più oniriche e complesse. Scianna, invece, chiamato per la prima volta a confrontarsi con il genere della moda, torna alla Sicilia delle sue origini, trasformando le strade e le piazze in set inconsueti dove la verità della vita quotidiana si intreccia con la finzione degli abiti di lusso.

Ad accompagnare le due mostre sarà un ricco Public Programme, a cura di Monica Poggi e Fondazione Artea, che proporrà incontri e dialoghi con esperti di fotografia, moda e cultura visiva. Un’occasione per leggere e contestualizzare il lavoro dei due maestri, ma anche per riflettere sulle intersezioni fra fotografia, produzione, collezionismo e società contemporanea.e le 

Tutte le INFO QUI 

fonte: www.clp1968.it  

Libri: "I racconti dei gioielli. Lessico illustrato dall'Anello agli Orologi" di Eugenio Gallavotti

“Non ho mai odiato un uomo abbastanza da restituirgli i diamanti” (Zsa Zsa Gabor". 

“Se metti gioielli vistosi, il resto dev'essere neutro. Se no sei l'albero di Natale” (Karl Lagerfeld). 

“I gioielli distolgono l'attenzione dalle rughe” (Sonja Henie). 

Cosa racconta un anello di noi? E un paio d'orecchini asimmetrici? Un orologio incastonato di gemme? Da millenni scintillano come segni di potere, promesse d'amore, talismani, status symbol, opere d'arte da indossare. Più che ornamenti: narrazioni portatili, cristallizzazioni d'epoche, passioni, identità. 

Dopo scarpe e borse, questo libro completa la trilogia dei principali accessori - autentici pilastri del sistema moda - luccicando di memoria, materia e immaginario. Un lessico dalla A alla Z, fitto di storie affascinanti, citazioni, curiosità, personaggi, aneddoti e miti. In parallelo, una sezione di dialoghi esclusivi con designer e manager che svelano i loro backstage. 

Quale artigianato orafo al tempo dell'AI? Esisterà mai un bling-bling che sia anche etico e sostenibile? Domande aperte, risposte preziose. Ma si può parlare di bracciali e collane in tempi sempre più veloci e complicati? Si può. Perché i monili, minuscoli baluardi di senso, come pochi altri manufatti custodiscono il grande mistero: niente è più utile del futile. E si può perché, proprio nei momenti più tormentati della storia, i gioielli diventano beni rifugio, tesori tascabili, investimenti. 

Oggi come ieri, un diamante rosa o uno zaffiro del Kashmir valgono più di tanti titoli azionari... Un volume pensato per gli appassionati di moda e design, per gli addetti ai lavori (in Italia decine di migliaia), per chi frequenta corsi di fashion studies. E per chi sa che l'unico modo di afferrare la felicità è lasciarsi attraversare dalla luce restituendola al mondo ancora più viva. Come fanno i gioielli. 

Eugenio Gallavotti, già responsabile editoriale di Elle.it e delle brand extension (Elle Accessori, Elle Gioielli, Elle Gourmet…), è docente ai corsi di laurea in Comunicazione, media e pubblicità e in Moda e industrie creative all’Università Iulm e di Giornalismo nella moda al master Walter Tobagi dell’Università degli studi di Milano. Per FrancoAngeli ha pubblicato La teoria dei colori. Stile & società a contrasto. Quando siamo poveri la moda è ricca e viceversa. I racconti delle scarpe e I racconti delle borse.

fonte: www.ibs.it 

Mostre: "HELMUT NEWTON. Intrecci" al Filatoio di Caraglio, dal 23 ottobre 2025 al 1 marzo 2026

HELMUT NEWTON. Intrecci dal 23 ottobre 2025 al 1 marzo 2026 a cura di Matthias Harder

Nella cornice storica del Filatoio di Caraglio prende vita una grande esposizione dedicata a Helmut Newton, uno dei fotografi più celebri e discussi del Novecento, capace come pochi di intrecciare moda, arte e provocazione.

La mostra “Helmut Newton. Intrecci” ripercorre l’evoluzione del percorso professionale di Newton, dalle fotografie editoriali che lo hanno consacrato tra i grandi della moda internazionale, fino ai lavori commissionati da prestigiosi brand. Oltre 100 fotografie, tra icone e scatti poco noti, provenienti dalle collaborazioni con Yves Saint Laurent, Wolford, Ca’ del Bosco, Blumarine, Absolut Vodka, Lavazza, e molti altri.

Il titolo della mostra Intrecci richiama fin da subito la pluralità di significati che percorrono la sua opera: intrecci professionali con modelle e stilisti, intrecci narrativi che uniscono ironia, sensualità e potere, intrecci biografici che riportano Newton alle origini della sua carriera nella fotografia tessile. Non è un caso che l’esposizione trovi spazio proprio al Filatoio, antico setificio seicentesco, dove il filo della memoria industriale incontra le trame visive del fotografo.

La complicità con modelle come Monica Bellucci, Nadja Auermann, Kate Moss, Carla Bruni ed Eva Herzigová, unita alla fiducia di riviste e maison di moda, gli ha permesso di ridefinire radicalmente i canoni della fotografia patinata, trasformandola in un linguaggio teatrale, complesso e sorprendente. In bianco e nero o a colori, ogni immagine restituisce l’ambiguità e la forza di una visione che continua a sedurre e a spiazzare.

Il progetto espositivo dedicato a Helmut Newtonn si lega strettamente alla mostra “Ferdinando Scianna. La moda, la vita” (La Castiglia – Saluzzo, 24.10.2025 -01.03.2026) che vede protagonista un altro grande maestro della fotografia del Novecento. Due mostre in dialogo tra loro che approfondiscono aspetti inediti o poco esplorati nelle carriere dei due autori, offrendo al pubblico due visioni complementari della moda, vista dada Newton come provocazione dell’immaginario e da Scianna come racconto della vita.

ORARI
Giovedì e venerdì dalle ore 15.00 alle 19.00.
Sabato, domenica e festivi dalle ore 10.00 alle 19.00. Chiuso il 25 dicembre e il 1° gennaio. Chiusura biglietteria ore 18.00

Biglietteria presso il Filatoio di Caraglio (via Matteotti 40) o su ticket.it 

BIGLIETTI 
intero: € 12,00 (esclusi i diritti di prevendita)
ridotto: € 9,00 (esclusi i diritti di prevendita)
riservato a: bambini/ragazzi 7- 19 anni, studenti universitari fino a 25 anni, adulti over 65, insegnanti con certificazione, soci ACLI, soci FAI, possessori di biglietto di ingresso alla mostra Ferdinando Scianna. La moda, la vita (La Castiglia, Saluzzo – fino al 1 marzo 2026), possessori del voucher segnalibro ricevuto alla Festa del Libro Medievale di Saluzzo (ed. 2025).
ridotto gruppi e scuole (min 10, max 20 persone): € 6,00
ingresso gratuito: bambini fino ai 6 anni, soci ICOM, persone con disabilità + 1 accompagnatore; possessori di “Abbonamento Musei Piemonte e Valle d’Aosta” o di “Abbonamento Musei Formula Extra”; guide turistiche abilitate del territorio piemontese; giornalisti (con tesserino); residenti in Caraglio soltanto la domenica mattina.

Visita la mostra e il Museo del Setificio Piemontese*!
cumulativo intero: € 16,00 (d.p. esclusi)
cumulativo ridotto: € 13,00 (d.p. esclusi)
* Il Museo è visitabile esclusivamente con visita guidata (durata 1h circa), ai seguenti orari: giovedì e venerdì alle 15.00, 16.30 e 18.00, sabato e domenica alle 10.30, 12.00, 15.00, 16.30, 18.00.

Mostra promossa e organizzata da: Fondazione Artea, Regione Piemonte
In collaborazione con: Comune di Caraglio, Helmut Newton Foundation
Con il contributo di: Fondazione CRT, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRC
Con il supporto di: Museo Lavazza, Confindustria Cuneo
Con il patrocinio di: Provincia di Cuneo
Media partner: La Stampa
Il Filatoio aderisce a: Terres Monviso

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Filatoio di Caraglio
Via Matteotti, n.40
12023 Caraglio (CN)  
Telefono Museo
+39 0171 618300

fonte: www.filatoiocaraglio.it 

Cinema: E' After The Hunt a dominare box office italia. Segue Tre Ciotole.

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E' After The Hunt - Dopo la caccia il migliore incasso di quest'ultimo weekend - non particolarmente ricco - ai botteghini italiani anche se recupera un 3,4 per cento su quello scorso, ma senza titoli che abbiano superato il milione di euro in 417 cinema.

Il film di Luca Guadagnino con protagonisti Julia Roberts, Ayo Edebiri e Andrew Garfield, presentato all'ultimo Festival di Venezia e distribuito da Eagle, ha raccolto 619.758 euro con una media di 1.486 euro secondo i dati di Cinetel. 

Il nuovo film con Julia Roberts e Andrew Garfield non conquista però la migliore media per sala che va al quarto in classifica, l'altro esordiente The Black Phone 2 che conquista 1.554 euro in 283 strutture ( negli Usa è in vetta al box office con 26,5 milioni ndr) Perde solo il 12 per cento nella sua seconda settimana Tre ciotole che, con altri 555mila euro è in seconda posizione arrivando a un totale di 1,4 milioni di euro, il migliore incasso italiano dell'attuale stagione cinematografica iniziata lo scorso agosto.

Al terzo posto troviamo il travolgente Una battaglia dopo l'altra che, alla quarta settimana, resiste con un totale di 4,4 milioni di euro, il miglior incasso in Italia del regista Paul Thomas Anderson.     

Direttamente dalla Festa del cinema di Roma in corso, arriva in quinta posizione Per te di Alessandro Aronadio che conquista 379mila euro con un giorno in meno di programmazione, è uscito di venerdì dopo la presentazione festivaliera con una buona media per copia di 1.005 euro in 377 sale.  

Le città di pianura, in settima posizione (ma con la quarta migliore media per copia) alla quarta settimana (la prima ha visto un'uscita solo nel Triveneto) perde solo il 12 per cento per un totale di 815mila euro. Mentre è già a fine corsa Tron: Ares al sesto posto con un totale di 1,1 milioni di euro in due settimane. Eddington di Ari Aster è in ottava posizione con 144mila euro. 

A proposito di festival, Amata di Elisa Amoruso con Tecla Insolia, Miriam Leone e Stefano Accorsi, presentato lo scorso settembre alle Giornate degli Autori a Venezia, ha debuttato in nona posizione con solo 139mila euro e quasi la peggiore media per sala della classifica, 422 euro in 330 cinema. Chiude la Top Ten Il professore e il pinguino al decimo posto nella sua seconda settimana con 376 euro in 234 sale. 

fonte: di Redazione ANSA   www.ansa.it   RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati