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sabato 10 settembre 2011
Cosa succede stasera in città? Bologna Festival parte col balletto, e dalle 16 alle 19 al Cassero Diritti LGBT
Dal teatro alla musica, una selezione degli eventi in programma in città per decidere, anche all'ultimo minuto, come trascorrere la serata.
E una sezione speciale con i trailer, le trame e i giudizi della critica dei film in programma
Dal Romeo e Giulietta a Petruska.
Con un gradito ritorno, quello di Yuri Temirkanov alla direzione della Filarmonica di San Pietroburgo, si apre questa sera alle 20.30 al Teatro Manzoni la stagione autunnale di Bologna Festival, intitolata «Il nuovo. L´antico».
Nove concerti e quattro conferenze in un viaggio tra l´antica musica dei cori rinascimentali e alchimie sonore novecentesche che mettono in relazione Debussy con un suo grande interprete contemporaneo, Pierre Boulez.
E´ perciò una piccola deviazione quella compiuta dal festival questa sera ospitando due capolavori della musica per balletto: «Romeo e Giulietta» di Prokof´ev e «Petruska» di Stravinskij.
Sul palcoscenico la Filarmonica di San Pietroburgo diretta appunto da Temirkanov, oggi uno degli interpreti di riferimento per la musica russa dell´Ottocento e del Novecento, da vent´anni alla guida del complesso sinfonico russo, considerato tra le migliori orchestre del mondo.
Il direttore è ospite gradito sotto le Due Torri, per la sesta volta chiamato ad arricchire il programma di Bologna Festival, questa sera in un concerto dal repertorio classico, con qualche variazione però rispetto a quanto annunciato in precedenza.
Il Festival riprenderà poi il 15 settembre, alle 20.30 all´Oratorio di San Filippo Neri, con il primo appuntamento del ciclo «Rifrazioni corali», con Matteo Messori e la Cappella Augustana ad interpretare i «Mottetti
sacri BWV 225 - 230» di Bach. «Il tema su come eseguire i Mottetti è molto dibattuto, se per voci sole o cori - ha spiegato Mario Messinis, direttore artistico del festival - Messori si rivolge a voci che hanno un "peso", con l´idea di sfruttare per musiche antiche voci normalmente usate per composizioni romantiche».
Mercoledì 21 settembre, stessa ora e stesso luogo, primo concerto del ciclo «Debussy - Boulez» con il pianista Jan Michiels. E sempre mercoledì, ma alle 18 all´Oratorio di San Filippo Neri, prima conferenza per il ciclo «Ai confini della terra fertile», curato insieme al Dipartimento di Musica e Spettacolo, con l´intervento di Francisco Rocca, docente alla Fondazione Cini di Venezia su Pierre Boulez.
Sabina Guzzanti. Un mix di satira, musica e letteratura: ce n'è per tutti i gusti, stasera, alla Festa dell'Unità. Piatto forte del menù del Parco Nord sarà lo spettacolo in Arena di Sabina Guzzanti «Sì! Sì! Sì! Oh, sì!» (ore 21.30, 18 euro), uno show che ripercorre gli ultimi 20 anni di politica italiana, portando sul palco, oltre a quelle di Berlusconi o D'Alema, anche imitazioni spassose come quella di Moana Pozzi
All'Estragon, invece, l'ex CCCP Giovanni Lindo Ferretti, tornato sulla scena musicale quest'anno, farà tappa a Bologna con il suo tour «A cuor contento» alle 22.30 (15 euro). Infine, alle 22 alla Casa dei Pensieri, Valerio Varesi presenterà insieme a Gianni Ghiselli il suo ultimo libro «E' solo l'inizio commissario Soneri».
Anteprima Artelibro. Nuovi percorsi culturali, e archeologici, si inaugurano oggi attorno a piazza Nettuno con due appuntamenti che anticipano Artelibro, festival del Libro d'arte in programma dal 23 al 25 settembre. Alle 17 il sindaco Merola, con Giovanna Pesci, inaugura davanti a palazzo Re Enzo la «Libreria dell'Arte», allestita in collaborazione con librerie.coop: grande stand coi maggiori editori d'arte.
Alle 18 in Sala Borsa si inaugura alla presenza del soprintendente Filippo Maria Gambari il nuovo allestimento didattico degli scavi archeologici romani per riscoprire le fondamenta dell'antica basilica, il lastricato augusteo e i resti della ricostruzione medievale. Per aperture e visite guidate: www.bibliotecasalaborsa.it.
MUSICA
Danza urbana. Alle 19 nel parco della Montagnola, per il Festival di Danza Urbana, Francesca Burzacchini presenta «Garage Kit», uno spettacolo dedicato al mondo degli Otaku, persone appassionate di fumetti e di animazione giapponese. Nell'ambito della rassegna Intercity.
Almost Black. Dalle 19 alle 2 di notte in piazza Verdi, per l'Honky Tonk Club, serata Almost Black, con il dj set di Homework.
Serenita Pop. Alle 21 a villa Serena (della Barca 1), per la rassegna Serenìta, «Serenìta Pop», si balla nelle due piste: «Enjoy yourself» con dj Devil e «Crazy night» con dj Ygor, gratuito.
Mariensemble. Alle 18 all'oratorio di Santa Cecilia (Zamboni 15), per il San Giacomo Festival, concerto del Mariensemble, con il soprano Lucia Maria Rosa e la pianista Clelia Maria Giacummo, musiche di Donizetti, Schubert, Bellini, Brahms.
Psallite. Alle 22,30 nella Basilica dei Santi Bartolomeo e Gaetano (Strada Maggiore 4), per la rassegna "Psallite in tuba et organo", appuntamento dedicato al Salmo 94, con Claudio Borgianni, voce recitante, Matteo De Angelis alla tromba, Daniele Sconosciuto all'organo intervallati dal commento di Don Stefano Ottani. Musiche di Telemann, Händel, Purcell, Ravel, Mendelssohn.
Rock a tutta birra. Dalle 20,30 a Chiavica di Mordano, ultima serata del festival «Rock a tutta birra», con Melita Toniolo, Alberto Camerini, Studio 3, Matteo Beccucci, Sofia Buconi, Gabriella di Amici, Freak Antoni e i mitici Rockets.
TEATRO
Canzoni di Re Enzo. Alle 21 nel chiostro di Santo Stefano, ultima serata della rassegna Le canzoni di Re Enzo: Silvana Strocchi e Sabrina Guazzotti presentano lo spettacolo «La canzone del Carroccio» di Giovanni Pascoli. Ingresso 15 euro.
Libro della giungla. Oggi e domani alle 11 e alle 17 al teatro Testoni Ragazzi (via Matteotti 16), la compagnia La Baracca presenta l'edizione speciale de «Il libro della giungla», per bimbi dai 4 anni in su, ingresso 3 euro. Oggi e domani alle 11, «Storia di un armadio», per bambini da 1 a 3 anni, ingresso 3 euro.
Calcara. Alle 19 al teatro Calcara di Crespellano, presentazione della stagione teatrale 2011-2012; dal 13 settembre in vendita gli abbonamenti.
CONFERENZE
Visite guidate. Alle 16 al serraglio del torrente Aposa (viale Panzacchi), «Speleoaposa», percorso sotterraneo lungo il torrente; alle 19 in via Bagni di Mario 10, visita alle cisterne dei Bagni di Mario; alle 21 in piazza Minghetti, «Ma che strega che sei!», a cura di Vitruvio, 12 euro, prenotazione obbligatoria 0510474235. Oggi alle 10 e domani alle 16, all'area archeologica di Claterna a Ozzano, visita guidata «Claterna si rivela», gratuito, pren. obbl. 347.7597112.
Madonna del Monte. Alle 10,30 alla rotonda della Madonna del Monte di villa Aldini (via dell'Osservanza 35/2), conferenza su «La Madonna del Monte e gli affreschi perduti di Galasso e Bessarione» a cura di Giacomo Calogero.
INCONTRI
Diritti gay. Dalle 16 alle 19 al Cassero (Don Minzoni 18), «Diritti LGBT in Europa. Alla ricerca di soluzioni comuni», a cura di European Alternatives, con Ivan Scalfarotto, Robert Biedron, Segio Lo Giudice e Caterina Caput.
Lollò Cartisano. Alle 19 alla libreria Modo Infoshop (Mascarella 24/b), presentazione del romanzo a fumetti «Lollò Cartisano. L'ultima foto alla 'ndrangheta» di Luca Scornaienchi e Monica Catalano.
Stress ossidativo. Dalle 9 al palazzo Congressi (p. za Costituzione 4), convegno medico scientifico «Nutrizione, metabolismo, salute: inquinamento e danno da stress ossidativo, dalla sofferenza cellulare all'ipossia. Cause effetti, diagnosi e terapie», a cura di Akesios Group.
CINEMA
Tutti i film. Tutte le pellicole in programma a Bologna, le trame, le locandine, le foto, i giudizi della critica e i trailer a portata di un clic. Scegli il tuo film:
http://trovacinema.repubblica.it/programmazione-cinema/citta/bologna/bo/film
fonte http://bologna.repubblica.it/cronaca/2011/09/10/news/cosa_succede_stasera_in_citt_-21460808/
Lgbt: Trans si diventa, viaggio tra percorsi legali e chirurgici per il cambio di sesso, video
Essere transessuali.
L'iter per arrivare alla riattribuzione del sesso prevede una fase preliminare in cui la persona prima si deve rivolgere a uno psicologo-psichiatra e poi, a un endocrinologo.
Dopo un periodo di due-tre anni, lo psicologo può accertare e meno che la persona è affetta da distrofia di genere.
Termine con cui si indacano le persone che hanno una discordanza tra l'identità personale che appartiene a un sesso e invece un corpo di un altro sesso.
A quel punto incomincia l'iter legale: prima il cambio di sesso, poi quello del nome.
fonte http://www.lettera43.it
PER VEDERE VIDEO INTERVISTA CLICCA SULLA FRASE QUI SOTTO TRANS SI DIVENTA:
Trans si diventa
Oppure se non riesci incolla questo:
http://www.lettera43.it/video/25353/trans-si-diventa.htm
Intervista con Mariela Castro, direttrice del Centro Nazional CENESEX per i diritti lgbt
Mariela Castro è la direttrice del Centro Nazionale di Educazione Sessuale, CENESEX luogo dal quale lotta, assieme ai suoi molteplici attivisti ,affinché vengano rispettati i diritti della Comunità delle lesbiche, gay, bisessuali e transessuali (LGBT).
La figlia del presidente cubano ha ottenuto notevoli progressi quali portare socialmente l'omofobia alla luce del sole, autorizzare le operazioni gratuite per cambio sesso e togliere dalla emarginazione questa comunità organizzandola nella difesa dei propri diritti.
Il CENESEX questo fine settimana è stato al centro dell’attenzione per la Giornata Mondiale della Salute Sessuale, dove furono presentati libri , audiovisivi, e furono organizzati laboratori per giovani rockers, punks e emos, il cui spazio è in discussione per una parte della società .
Abbiamo colto l’opportunità e Mariela ci ha concesso un'intervista esclusiva.
D. In che momento iniziaste a lavorare in difesa dei diritti della comunità LGBT ?
R. Iniziammo dopo il 2000 , più direttamente evidenziando i diritti sessuali , specialmente di coloro che furono ostacolati dai pregiudizi della società cubana.
D. Quanto si è andati avanti da allora?
R. I nostri legami con le istituzioni hanno rafforzato la nostra posizione nella società per rendere più visibili i problemi che tocchiamo. Questo è servito a preparare più professionisti e la rete degli attivisti del CENESEX. Il dialogo che abbiamo raggiunto con il Dipartimento Ideologico del Partito Comunista è stato molto importante perché, anche se all’inizio erano molto spaventati , ora sono nostri alleati.
D. Ma tutte queste relazioni non sono servite a far passare il Codice della Famiglia che include i diritti della comunità LGBT ...
R. Queste barriere dimostrano che il pregiudizio è ancora più forte di quelle istituzioni che vogliamo sviluppare.Il Codice della Famiglia è già stato redatto, ma sappiamo che il Ministero della Giustizia sta variando , a fronte dei pregiudizi, ciò che abbiamo proposto. Ma se ciò che approveranno non risponderà ai diritti delle persone LGBT non abbiamo nessuna intenzione di accettarlo.
Ci dispiace che non ci abbiano incluso nella discussione, perché ora stanno facendo un puzzle con quello che abbiamo detto e coi pregiudizi.
D. Come può influire l’alleanza fra chiesa cattolica e governo cubano?
R. Credo che in una società ci deve essere collaborazione tra tutte le istituzioni. La Chiesa Cattolica è coerente nel sollevare il proprio disaccordo con ciò che facciamo, ma non sta facendo guerra. Non penso sia in loro l‘ostacolo.
D. Tuo padre ha parlato di discriminazione contro i neri, le donne, religiosi e persino i giovani. Come è possibile che non è riuscito a parlare della comunità LGBT?
R. Perché ovviamente vicino a lui ci sono ancora molte persone omofobiche e , per lui, non dovrebbe essere così facile raggiungere un consenso. Lui ha introdotto il tema, ma non è riuscito a lanciarlo completamente. Mi è stato detto da delegati al Congresso del PCC, che ha discusso della questione e che ha detto che bisognava prendere decisioni e superare questi problemi. Questo mi ha dato grande fiducia e grande fede, mi auguro che per la Conferenza del PCC sia affrontata la questione .
D. Cosa ancora rimane che ostacola ?
R. Gli ostacoli rimangono perché i pregiudizi dominano le decisioni istituzionali, qualche cosa potrà variare da questo processo globale di cambiamento che sta avvenendo a Cuba. Nella misura in cui il problema rimanga in discussione e si inizi a prevedere che la questione rientri dentro il ruolino di lavoro.
D. Molte persone si lamentano che si spendano le risorse della Salute Pubblica in operazioni gratuite per cambio di sesso.
R. Qui , per le operazioni di vita o morte non c’è carenza di risorse, se manca qualche cosa la si trova , questa è una politica voluta da Fidel, che fortunatamente è stata mantenuta. Inoltre, le operazioni di cambiamento di sesso non sono così costose e non sono un capriccio.
Si tratta di una questione di diritto e se la Salute Pubblica è un diritto di tutte le persone non può essere esclusa per i transessuali.
D. Ho sentito dire che molte tue inquietudini ti arrivino da ciò di tua madre pensava
R. Il suo lavoro a capo della Federazione delle Donne Cubane le ha dato la possibilità di comprendere questioni come quelle stigmatizzate dalla comunità LGBT . Anche al tempo della UMAP (le Unità Militari in Aiuto alla Produzione erano fattorie di lavoro in cui furono messi gli omosessuali negli anni '60 che dopo un paio di anni furono smantellate) e del Quinquenio Gris (fu un periodo negli anni 70 di sovietizzazione culturale a Cuba, durante il quale furono emarginati intellettuali per le loro preferenze sessuali.), la sua è stata una delle voci che si è opposta.
Quando fu proposto il Codice della Famiglia approvato nel 74 o nel 75, mia mamma suggerì che il matrimonio fosse considerato "l'unione tra due persone" in modo che per le coppie omosessuali non sussistessero problemi.
Molto mi ha anche trasmesso mio padre. Anche se la gente non lo sa, non era a favore di molte di queste cose (la repressione contro i gay), ma doveva muoversi in un consenso di gruppo molto complesso.
Non era d'accordo grazie a mia madre, perché lui viene da una cultura patriarcale e omofobica, ma riconobbe che poté cambiare grazie alla influenza di lei .
fonte http://www.5av.it da luchatuyucataino di/por Fernando Ravsberg (trad. Tio Gigi )
Lgbt "A Siena, ma solo se la guida è gay" tour-operator canadese fa infuriare gli accompagnatori senesi
La richiesta di un tour-operator canadese fa infuriare gli accompagnatori senesi:
"Siamo indignati. La nostra professionalità supera le preferenze sessuali"
Un piccola diatriba tra un tour operator canadese e l'associazione guide turistiche della provincia di Siena sta accendendo le pagine di cronaca toscane.
La motivazione che sta esacerbando gli animi è una richiesta al quanto particolare. Un gruppo di turisti rigorosamente omosessuali nel loro viaggio alla scoperta dell'Italia vorrebbe fare tappa anche a Siena.
Ma per farlo avrebbe chiesto di visitare la città del Palio esclusivamente con un accompagnatore gay. Le reazioni, ovviamente, non sono tardate ad arrivare.
Su Facebook le guide turistiche sono insorte tra stupore e molte arrabbiature. "Siamo indignati per questa richiesta - dice Rita Ceccarelli, presidente dell'associazione guida turistiche della provincia di Siena -.
Non accettiamo prevaricazioni e difendiamo con orgoglio la nostra professionalità che supera le nostre preferenze sessuali".
"Noi accompagniamo in giro persone di tutte le nazionalità, cultura e religione all'insegna del rispetto reciproco.
Per questo censuriamo questa richiesta", dice poi, ricordando tuttavia che, nonostante quella giunta a Siena sia una richiesta inedita, sempre più spesso si chiede che la guida sia donna e magari carina.
"Richieste anche queste - aggiunge - che ci rifiutiamo di assecondare".
fonte http://www.tgcom.mediaset.it
venerdì 9 settembre 2011
I film lgbt in uscita al cinema in autunno
Con l'avvicinarsi dell'autunno sta per aprirsi anche la nuova stagione cinematografica.
Fra i vari film in uscita non mancano anche alcune pellicole legate al mondo lgbt.
Il 16 settembre arriva in Italia "Gordos" di Daniel Sanchez Arévalo, una commedia spagnola del 2009 che narra le vicende di cinque personaggi che prendono parte ad una riunione per cercare di combattere la loro dipendenza dal cibo che, inevitabilmente, si ripercuote anche nella loro vita sociale e di coppia.
Il 23 settembre uscirà nelle sale "Il Richiamo" di Stefano Pasetto, una storia d'amore lesbico ambientata in Patagonia fra Lea, operaia di un' azienda alimentare, e Lucia, un'assistente di volo che non riesce ad avere figli.
Dal 7 ottobre troveremo "Tomboy" di Céline Sciamma fra i titoli al botteghino. Vincitore del Teddy Award a Berlino e di due premi al festival "Da Sodoma a Hollywood", affronta una riflessione sull'identità sessuale attraverso la storia di Laure, una ragazzina di dieci anni dagli atteggiamenti maschili che, trasferitasi nella periferia di Parigi, si spaccia per un maschio non appena conosce la giovane Lisa.
L'11 novembre uscirà "Melancholia" di Lars Von Trier, film che affronta il tema delle depressione attraverso la storia di due sorelle e di un evento apocalittico come l'impatto di pianeta contro la Terra.
La settima successiva (il 18 novembre) arriverà nelle sale cinematografiche il film "Un giorno questo dolore ti sarà utile". Tratto dall'omonimo romanzo di Peter Cameron, la pellicola narra le vicende di James, un adolescente gay che cerca la propria identità all'interno della sua squinternata famiglia: la madre che colleziona mariti, il padre che esce solo con ragazzine, la sorella ha una relazione con il proprio professore e la nonna anticonformista.
Il 23 novembre, infine, sarà la volta di "La pelle che abito" di Pedro Almodóvar, un thriller che ruota attorno alla figura di un chirurgo plastico (interpretato da Antonio Banderas) che, sconvolto dalla morte della moglie rimasta carbonizzata in un incidente d'auto, deicide di sequestrare il ragazzo responsabile di un tentativo di stupro ai danni della figlia per utilizzarlo come cavia per la realizzazione di una nuova pelle umana più resistente.
fonte http://gayburg.blogspot.com
Lgbt: Milano, era al ristorante con la compagna "Un uomo l'ha aggredita perché è lesbica"
L'episodio in via Raffaello Sanzio fra gli sguardi impietriti dei clienti: la vittima è finita all'ospedale in codice verde.
Il caso è stato denunciato da una testimone su Facebook
Milano, era al ristorante con la compagna "Un uomo l'ha aggredita perché è lesbica"
Picchiata perché avrebbe risposto provocatoriamente a un uomo che aveva appena rivolto a lei e alla sua ragazza una serie di insulti. Una scarica di pugni sul volto, nell’elegante via Raffaello Sanzio, tra gli sguardi impietriti di clienti dei ristoranti in zona che non hanno bloccato l’aggressore.
La vittima è una ragazza lesbica di 29 anni che si trovava in un ristorante giapponese in compagnia di alcune amiche, tra le quali la sua fidanzata.
L’unica persona che ha cercato di frapporsi tra lei e l’uomo che le si è avventato contro è stata un’altra ragazza, che ha denunciato il caso sul proprio profilo Facebook.
Sul posto, ieri sera, sono intervenuti gli agenti della questura e il 118, che ha trasportato la giovane all’ospedale San Paolo in codice verde.
La donna ha poi denunciato l'aggressione in questura.
"Erano passate da poco le 23, e mi trovavo nel ristorante di fianco con alcune mie amiche – spiega Patrizia Lai, 35enne grafica milanese – quando a un certo punto, mentre pagavamo il conto, abbiamo sentito alcune persone che urlavano 'si stanno pestando'.
Ci siamo girate e abbiamo visto un uomo robusto, sui 35 anni, pelato e tatuato, con un fisico davvero imponente, prendere a pugni una ragazza. Pochi secondi, il tempo di dare tre o quattro cazzotti.
Nessuno è riuscito a fare niente, anche perché è successo tutto in pochissimo tempo". Le persone sedute sembrano rimanere paralizzate di fronte a tanta violenza gratuita e apparentemente immotivata.
Patrizia
si fa avanti e cerca di bloccare l'uomo, che nel frattempo continuava a ripetere "così la smetti di rompere le scatole e a rispondermi".
Tutto sarebbe scaturito da alcuni commenti omofobi: "È stata pestata perché mentre faceva una foto con la fidanzata, dal tavolo accanto questo tizio, che per tutta la sera le importunava con occhiate e battute chiaramente omofobe, l'ha appellata molto poco carinamente e lei ha risposto". "Gli ha detto – spiega Patrizia – ‘ma non sei gay anche tu?’. Quanto è bastato a farlo andare su tutte le furie. "L’ha pestata solo perché non gradiva vederla teneramente insieme con la fidanzata", ha postato Patrizia su Facebook.
Subito dopo l’aggressione alcuni dei presenti hanno chiamato sia la polizia sia il 118. "La ragazza era in stato di shock e aveva la maglietta insanguinata. Era impressionante. Mi diceva che aveva dolore al naso e che forse era rotto", racconta ancora la testimone oculare, che assicura di essere in grado di riconoscere l’autore della violenza.
Quando l’aggressore si è reso conto che alcuni dei presenti avevano già chiamato la polizia, ha iniziato ad allontanarsi in tutta fretta in compagnia della sua fidanzata.
"Due amiche della ragazza lesbica lo hanno seguito – riferisce ancora Patrizia – ma dopo pochi minuti sono tornate indietro e mi hanno detto che aveva cercato di aggredirle nella fermata Buonarroti del metrò”.
Una scena, che potrebbe essere stata ripresa dalle telecamere interne della stazione. "Era una persona che sapeva cosa stava facendo – commenta ancora Patrizia – Manesco, violento, mi sembrava abituato ad avere questo tipo di reazioni".
fonte http://milano.repubblica.it, di MARCO PASQUA
Eventi: Bologna Dibattito sui diritti Lgbt, sabato 10 settembre
“European alternatives”, in collaborazione con Arcigay “Il Cassero”, “Parks” e “Avvocatura per i diritti Lgbt - rete Lenford”, organizza un pomeriggio di incontro e dibattito sul tema dei diritti Lgbt, acronimo usato per riferirsi a persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender.
L'appuntamento è per sabato 10 settembre 2011, alle ore 16, al Cassero di via don Minzoni 18. L’incontro fa parte del progetto “People power participation”, un'iniziativa che nel corso del 2011 ha già fatto tappa a Cluj-Napoca in Romania, e che proseguirà il suo percorso a Sofia in ottobre, e sta portando migliaia di cittadini in tutta Europa a discutere di azioni comuni per lottare per i diritti civili.
Saranno quattro i temi di discussione previsti per i dibattiti: il mutuo riconoscimento delle unioni civili, la discriminazione sul luogo di lavoro, il ruolo delle istituzioni europee impegnate a combattere la discriminazione, e la rappresentazione mediatica delle persone Lgbt.
I partecipanti alla consultazione potranno registrarsi per avere la possibilità di partecipare al forum conclusivo che si svolgerà a Barcellona, in cui saranno portati i risultati delle tre consultazioni, che non si propongono come solo momento di discussione e riflessione, ma che vogliono fornire idee innovative da indirizzare ai politici nazionali ed europei.
Per registrarsi alla consultazione è sufficiente inviare un'email a bologna@euroalter.com, maggiori informazioni sono disponibili sul sito di
“European alternatives” oppure contattando la coordinatrice Sara Saleri all'indirizzo s.saleri@euroalter.com.
fonte http://www.leggilanotizia.it/moduli/notizia.aspx?ID=1196
Intervista: Fenomeno Drusilla Aristocratica, di sinistra e piace tanto ai gay
Firenze. Dicono che dietro quel sorriso di ghiaccio rubato all'icona di stile Diana Vreeland, dietro la fierezza svagata molto Elsa Martinelli, ci sia un artista fiorentino en travestì.
Che, così, stigmatizzai tic dell'aristocrazia cittadina. In effetti, mai si era sentito parlare di Drusilla Foer prima del corto Venti minuti di lei che, su YouTube, è diventato un caso. In un abito bianco e nero disegnato dalla fida sarta Tetta, sorseggiando cognac servito dalla domestica Ornella nella villa di Settignano in compagnia del cane Silvio (la Foer si dichiara antiberlusconiana), Drusilla si racconta alla giornalista tivù Carlotta Romualdi. Dalle gite in moto con Tina Turner all'amicizia con Karl Lagerfeld, mentre scorrono le foto dell'incontro con Gandhi, le copertine di Life e Vogue.
Una bibbia di perfidie che piacerebbe a Paolo Poli, e che è diventata un culto.
Abbiamo intervistato la Foer. O chi per lei: Signora Foer, dove si era nascosta fino ad oggi? «Ormai oggi nessuno si nasconde, a parte Gheddafi e Mina. E' incredibile: se una signora di una certa età non ha piacere ad andare ai vernissage, o è morta o si cela».
Su Facebook le ragazze la contattano per consigli. «Raramente per il bon ton. Nel caso suggerisco un paio di librini ridicoli quanto le regole che impongono: chi cerca regole si merita di averle. Io non ne ho se non essere in linea coni miei valori. I giovanissimi mi interpellano per problemi di relazione amorosa o interpersonale. Una ragazza insicura oggi mi ha chiesto come si fa ad avere la risposta pronta. Le ho detto che non è necessaria. Anzi, è importante esprimere un pensiero dopo essersi preso tutto il tempo necessario. Soprattutto in giovane età. Le risposte veloci e taglienti sono privilegio di noi vecchie. Ci è perdonato essere franche e aggressive».
Il suo adorato nipote Giacomo, tatuatore punk, le ha regalato nessun disegno in qualche angolo nascosto? «Ma caro, crede di potermi fare questa domanda? In ogni caso se fossi finita in galera sono certa che ne avrei a decine». Firenze. La cultura è rimasta al Rinascimento. «Ho un'amica che ha vissuto con sua madre tutta la vita: "Il polpettone di mamma è il più buono". Si è sempre rifiutata di mangiare il mio che, onestamente, è strepitoso. Fino a che è morta anche lei, oltre la madre. In questa città sono morte madre, figlia e polpettone. Bisogna rischiaree Firenze è troppo sazia del Rinascimento. Troppo devota a quel polpettone».
Gli extracomunitari che vendono falsi? «Bravi, fanno benissimo. Un borsa di marca ha costi irrisori rispetto a quanto viene venduta. E poi lo sa che dormono anche in dieci in una camera?». Già. Ma è vero che molti ricchi fiorentini griffe farlocche? «I ricchi fiorentini sono tirchi. Il dramma è che ci sono mogli di operai che rinunciano a un viaggio per un paio di tacco 15 che indosseranno solo l'8 marzo». Le boutique low cost, Zara, H&M? «Io di Zara conosco solo la canina della tenuta del Borro».
Tutti quei souvenir, tipo i boxer con il membro del David? «Li adoro. Lei no?». Va alle prime del Maggio Musicale? «Mai. Non vorrei trovarmi seduta dietro la Loren. Non vedrei niente». Perchéi nostri privati non finanziano la cultura? « Per volgarità».
Frequenta salotti? «Certo. Quando vado da amici è più frequente che ci sediamo in salotto piuttosto che nel ripostiglio». Le piace il sindaco Renzi? «Moderatamente. E' simpatico, ma questa è una qualità che fa comodo a un comico. E' molto visibile, e questo è necessario a una popstar. E' giovane, e questo piace a molte mie coetanee».
Balla e si esibisce in discoteche gay. «Sono l'unico posto dove non mi cedono la poltrona perché anziana». Mai baciata una donna? «Lo avrei fatto con Charlotte Rampling, negli anni Settanta. Glielo chiesi, ma non volle». Ha incontrato Gandhi. «Parlammo di musica. E poi, sa, raccontava barzellette meravigliose. Un uomo capace di una lievità sublime». C'è chi dice che Drusilla Foer è una bufala mediatica. «Sarebbe geniale. E io non lo sono». fonte www.repubblica.it di FULVIO PALOSCIA
Lgbt Sport: Il ciclista Graeme Obree consiglia di non fare coming out
Ci risiamo! Ecco che in tema di sport gay, l’opinione pubblica si spacca ancora una volta!
Da un lato gli attivisti per i diritti Lgbt sperano sempre che gli sportivi ed i personaggi famosi facciano coming out apertamente, ma dall’altro lato, le voci di coloro che sconsigliano calorosamente il coming out si moltiplicano sempre di più.
Graeme Obree, ciclista da poco dichiaratosi omosessuale, ha consigliato ai suoi colleghi gay di non fare coming out, ma come mai?
“Essere gay e sportivo professionista è ancora incompatibile, non avrei potuto dichiararmi gay e continuare ad essere uno sportivo.
Sarebbe stato imbarazzante e snervante, e avrebbe creato delle situazioni difficili per me e per i miei compagni”.
Insomma, quello dello sport è ancora un mondo chiuso in tema di omosessualità, e chissà se le cose cambieranno mai!
fonte http://www.gaywave.it
giovedì 8 settembre 2011
Lgbt: Gay Village Awards venerdì 9 Settembre con Lino e Rosanna Banfi, Luxuria, Paola Minaccioni e Ferzan Ozpetek
GAY VILLAGE 2011 – X Edizione
Dal 23 giugno al 17 settembre 2011
Dal giovedì al sabato- Ingresso gratuito dalle 20.00 alle 21.00
Giovedì: 8 €- Venerdì: 15 €- Sabato: 18 € (compresa consumazione)
Roma Eur Parco del Ninfeo Via delle Tre Fontane angolo Via dell’Agricoltura
Info: 340 7538396 – www.gayvillage.it
Venerdì 9 Settembre 2011 - Ore 23.00
Gay Village Awards
Partecipano alla serata al Gay Village:
Lino Banfi – Rosanna Banfi - Vladimir Luxuria – Paola Minaccioni – Ferzan Ozpetek
Gay Village 10 Awards
primi risultati del sondaggio online a cui hanno risposto 20.000 utenti:
LUCIANA LITTIZZETTO ED EMMA BONINO LE ETERO PIU’ AMATE DAI GAY
MARCO MENGONI E GEORGE CLOONEY I PROSSIMI INVITATI A FARE COMING OUT
A LINO E ROSANNA BANFI IL PREMIO SPECIALE PER LA FICTION “IL PADRE DELLE SPOSE”
Dieci edizioni. Dieci anni di successi, declinati al ritmo di straordinari spettacoli ed eventi culturali, celebrati attraverso l’entusiasmo di oltre due milioni di visitatori. Il Gay Village si è conquistato nel tempo un posto d’onore nel panorama delle manifestazioni dell’estate romana.
E, a conclusione della sua decima edizione, che ha confermato - surclassandole - tutte le aspettative di pubblico, l’organizzazione ha istituito il premio:
Gay Village 10 Award.
Due le categorie scelte, quella dello spettacolo e quella della politica e una risposta da dare “chi è prossimo a fare “coming out” e dichiarare finalmente la sua omosessualità in questi due settori?
Premi dati dal pubblico – sono arrivate 20.000 risposte online - su una rosa di candidati prescelta dagli stessi clienti del Village.
Venerdì 9 Settembre il Gay Village ospiterà la cerimonia di consegna di alcuni di questi premi, più alcuni riconoscimenti speciali che andranno a personalità della cultura, musica, spettacolo, imprenditoria che negli ultimi dieci anni si sono contraddistinti nell’aiutare la causa LGBT.
Tra questi Lino e Rosanna Banfi per aver portato sulla principale rete italiana la fiction “Il padre delle spose”, una fiction che ha aperto le menti di molti genitori con figli omosessuali; Vladimir Luxuria e Ferzan Ozpetek per aver saputo raccontare, con linguaggi e stili diversi, mondi e storie legate alla comunità gay, con ironia e profondità; Paola Minaccioni per aver contribuito all’offerta culturale del Gay Village con i suoi esilaranti spettacoli negli ultimi dieci anni.
Da sottolineare alcuni risultati ottenuti dal sondaggio online: è Luciana Littizzetto il personaggio dello spettacolo che ha saputo sfruttare al meglio il suo lavoro, conferendo visibilità ed eco alle problematiche collegate alla comunità omosessuale, amalgamandole alla nostra cultura e al nostro senso di appartenenza attraverso il linguaggio della televisione.
Grazie alla sua ironia e la sua sagacia, ha utilizzato il programma televisivo “Che tempo fa?” di Fabio Fazio, come mezzo per trasmettere messaggi importanti a sostegno della comunità LGBT, nonostante i limiti imposti dalla società, distinguendosi dalla massa e non avendo mai avuto paura di esprimere liberamente le proprie idee.
Ecco perché il pubblico di Gay Village e di Gayin.tv ha decretato la sua vittoria con una percentuale di voti pari al 38%. Al primato di Luciana Littizzetto seguono Raffaella Carrà, da sempre icona e bandiera della comunità omosessuale italiana, e Ambra Angiolini.
Con il 25% delle preferenze espresse dal pubblico, Vladimir Luxuria risulta essere il personaggio LGBT più amato dalla comunità, seguita a ruota da Platinette e Alessandro Cecchi Paone.
Il politico eterosessuale più amato è risultato essere l’esponente radicale e vicepresidente del Senato Emma Bonino, seguita dal Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, primo tra gli uomini. Al terzo posto, il Ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna, prima esponente del PDL ad entrare su un podio del genere, scalzando figure di spicco della sinistra.
Tra i politici gay spicca la deputata del PD Anna Paola Concia, che di recente si è unita in matrimonio con la sua compagna tedesca.
Le preferenze espresse in favore della Deputata hanno superato quelle del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e del Consigliere Regionale dell’IDV Franco Grillini.
Sempre secondo il sondaggio, il cantante Marco Mengoni e George Clooney sono risultati essere i personaggi (italiano e straniero) che dovrebbero finalmente uscire allo scoperto, facendo al più presto coming out.
Il pubblico di Gay Village ha decretato queste preferenze con un totale di voti pari al 16% per il primo e al 34% per il secondo.
“Il Gay Village 10 Award è dedicato a chi, con il coraggio di guardarsi dentro e di osservare e capire la realtà attorno a sé - è stato capace di andare oltre” - dichiara Imma Battaglia - “Oltre l’appartenenza alla comunità lgbtqi. Oltre gli steccati di cui è costellato il percorso omosessuale.
Oltre i consueti parametri culturali, anch’essi spesso stipati di confini e chiusure. Oltre le differenze di cui è ricca l’esistenza di ognuno di noi e che portano fortuna a chi le incontra.
E’ un po’ quello che è accaduto al Gay Village: nato per offrire uno spazio di intrattenimento e spettacolo alla comunità lgbtqi, oggi è diventato una manifestazione culturale ed un punto di riferimento per tutti, che aggiunge una nota particolare all’estate romana”
Info: www.gayvillage.it /fonte http://www.digayproject.org
Lgbt Icone: 68^ Mostra del Cinema di Venezia: lo stile dagli occhi di Diana Vreeland
Fuori concorso di alta classe alla 68^ Mostra del Cinema di Venezia:
Diana Vreeland-The Eye Has to Travel racconta la vita e l’arte di una delle icone dello stile europeo.
Diana Vreeland, nata nel 1903 e morta nel 1989, è stata il più grande “arbitro d’eleganza“ del XX secolo, un personaggio esotico e vibrante che ha regnato per cinquant’anni come “Imperatrice della moda“, folgorando il mondo con una visione unica di high e low-style.
Incomparabile oracolo della moda, ha invitato il pubblico della 68^ Mostra del Cinema di Venezia a seguirla in un viaggio di reinvenzione perpetua e a partecipare all’avventura della vita.
Con occhio attento e professionale di una fotografa, di una direttrice di rivista, di una maestra di stile, ha aperto le porte della mente alla donna del dopo-guerra, le ha donato la libertà di immaginare.
I suoi successi e le sue idee restano freschi e attuali e il suo spirito è tuttora vivo e influente.
Così la ricordava Jackie Onassis: “Dire che Diana Vreeland si è occupata solo di moda significa banalizzare i suoi meriti.
È stata un’osservatrice saggia e arguta del suo tempo. Ha vissuto una vita piena“.
Diretto da Lisa Immordino Vreeland, Frédéric Tcheng e Bent-Jorgen Perlmutt, il film nasce durante le ricerche degli autori per un libro su Vreeland, quando si sono resi conto che la sua vera forza e sottigliezza richiedevano una piattaforma tridimensionale per tornare alla luce.
Il cinema è il mezzo più ovvio ed efficace per rappresentare lo straordinario viaggio visuale della Vreeland; e Diana Vreeland: The Eye Has to Travel è molto più che un ritratto intimo di una leggendaria icona fashion.
Cattura infatti visivamente la vita del personaggio attraverso una moltitudine di mezzi mediatici.
La sua vera voce e la sua personalità – forte, eloquente e spesso sopra le righe – guideranno lo spettatore attraverso la vita, le avventure, i successi e le passioni della protagonista.
fonte http://www.italiah24.it di Emanuele Rauco
Lgbt Bologna: una via per Marcella Di Folco, la prima trans a sconfiggere i benpensanti
Venne eletta in consiglio comunale a Bologna: è scomparsa da un anno.
Oggi Sel e Pd chiedono al sindaco un riconoscimento ufficiale per le sue battaglie contro i pregiudizi.
Un anno fa moriva, a 67 anni, Marcella Di Folco, leader storica del movimento transessuale. Oggi, a Bologna, c’è chi ricorda il suo impegno e le sue battaglie per l’uguaglianza proponendo l’intitolazione di una via in suo onore.
La paternità dell’iniziativa appartiene a Cathy La Torre e Sergio Lo Giudice, rispettivamente capogruppo di Sel e del Partito Democratico, secondo i quali la scelta di dedicarle una via sarebbe in questo momento “un passaggio significativo, per una città come Bologna, da tempo all’avanguardia sulle tematiche dei diritti per i gay, lesbiche e trans”.
Romana di nascita ma bolognese d’adozione, prima di dedicare la sua vita all’impegno politico e civile Marcella Di Folco lavora per molti anni sui set cinematografici.
A venticinque anni, infatti, un incontro casuale con Federico Fellini la porta a interpretare diversi ruoli, tra cui quello del principe Umberto di Savoia in Amarcord.
Il trasferimento a Bologna arriva alla fine negli anni Ottanta.
Qui riporta alla luce il Mit, il movimento d’identità transessuale, diventandone la presidente.
Nel 1995 Bologna la elegge consigliere comunale, dove sale con la lista dei Verdi durante la giunta di Walter Vitali.
È la prima transessuale a ottenere quest’incarico.
Grazie alle sue numerose lotte per i diritti degli omosessuali e delle persone transessuali e transgender, la sua figura è presto diventata punto di riferimento per i movimenti lgbt e per chi si batte in favore della parità dei generi.
E non solo. Perché, come ha ricordato oggi Cathy La Torre, “in consiglio comunale ha lavorato anche per i diritti e l’assistenza agli anziani, per favorire la sanità pubblica, e per le lotte del Pratello negli anni Novanta”.
Quanto alla sua storia personale, ha raccontato ancora la capogruppo di Sel, è riuscita a “uscire dall’emarginazione creando una cosa straordinaria come il Mit”.
Coideatore della proposta Sergio Lo Giudice, ancora fresco delle nozze celebrate a Oslo con il suo compagno Michele Giarratano: “Marcella di Folco ha creato le condizioni perché molti cittadini potessero far rete, contribuendo allo sviluppo della città. È un elemento fondamentale che tutta la città la riconosca come persona da ricordare”.
I promotori ora sperano che Virginio Merola confermi la sensibilità mostrata negli ultimi giorni, dando il via libera al Gay Pride 2012 e presenziando alla festa di matrimonio di Lo Giudice.
Dopo la votazione in consiglio comunale, infatti, l’ultima parola spetta proprio al sindaco, titolare delle decisioni in materia di toponomastica. Ancora nessuna indicazione sulla via, anche se la scelta potrebbe ricadere su via Polese, sede storica del Mit.
Nel frattempo l’Arcigay di Bologna ha organizzato per questa sera al Cassero una serata tutta incentrata sulla vita di Marcella di Folco. In programma, tra le altre cose, la proiezione di un video con le testimonianze e le parole di chi l’ha conosciuta e ne porta avanti l’attività.
fonte http://www.ilfattoquotidiano.it, di Giulia Zaccariello
mercoledì 7 settembre 2011
Lgbt: Unione Europea condanna l'Italia per la patente non rinnovata al ragazzo gay
La Commissione europea condanna le discriminazioni in materia di negato rilascio o rinnovo della patente di guida sulla base dell'orientamento sessuale.
La Commissione europea, rispondendo ad una interrogazione depositata dagli eurodeputati liberali Marietje Schaake, Gianni Vattimo e Sophia in 't Veld su sollecitazione dell'Associazione Radicale Certi Diritti, ha condannato senza mezzi termini le ripetute discriminazioni avvenute in Italia in merito ai dinieghi di concessione e rinnovo della patente a persone LGBT, ultima quella contro Cristian Friscina.
Essa ha affermato che "in primo luogo, non vede come l'orientamento sessuale possa rientrare tra le categorie di disturbi menzionate" nelle direttive europee "e, in secondo luogo, non riesce a capire il collegamento tra l'orientamento sessuale e un'eventuale incapacità funzionale di guidare un veicolo.
Inviterà pertanto le autorità italiane a chiarire la loro posizione sull'argomento".
Certi Diritti si felicita per la posizione presa dalla Commissione europea al riguardo e si augura che le autorità italiane vogliano finalmente smettere ogni discriminazioni contro le persone LGBT sulla base del loro orientamento sessuale, che sono costrette a vivere simili umiliazioni, a fare ricorsi ai tribunali ed alle istituzioni nazionali ed europee per vedere i loro più elementari diritti rispettati.
Segue il testo dell'interrogazione e della risposta della Commissione link:
http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?type=WQ&reference=E-2011-005015&language=IT
Fonte: http://www.certidiritti.it/condanna-dell-ue-contro-le-discriminazioni-italiane-in-base-allorientamento-sessuale
Lgbt sport: Philipp Lahm "Giocatori gay, non fate coming out!”
Mentre si cerca di divulgare il più possibile la teoria del coming out e del dichiarare fieramente la propria omosessualità senza cadere nel tranello di sentirsi in errore, il capitano di calcio del Bayern Monaco ha rilasciato la propria teoria diametralmente opposta. Meglio evitare di ostentare i propri gusti sessuali, sopratutto nello sport:
“Non consiglierei a nessun giocatore gay professionista di fare coming out. Temo che alla fine succederebbe come per Justin Fashanu che è stato messo talmente all’angolo da portarlo a commettere un suicidio. Personalmente non avrei problemi se un giocatore decidesse di uscire allo scoperto: non ho nulla contro l’omosesusalità e non la considero qualcosa di riprorevole”
Non ha nulla contro i gay (alt, manca la frase cult! Non ha amici gay lui?!?) ma è meglio se non fanno coming out. Lahm prende ad esempio la storia drammatica di Fashanu, calciatore che fece coming out anni fa ma ottenne una reazione terribile: la famiglia lo rinnegò, nessuna squadra fu interessata ad averlo con sè e lui decise di togliersi la vita.
Un suicidio che Philipp vede talmente allarmistico da consigliare a tutti di fingersi eterosessuali o restare nell’ombra: ma mai dire chi si è.
Questa sua teoria potrete trovarlo nella sua autobiografia, nella quale… nega i pettegolezzi gay su di lui.
fonte http://www.queerblog.it
martedì 6 settembre 2011
LGBT TORINO: FESTA DEL PD, IL COMUNE ACCOGLIE LA PROPOSTA DI PAOLA CONCIA
"Un bollino per le imprese avversarie di chi discrimina"
Torino ha detto sì alla proposta di Paola Concia: sarà la capitale dei diritti uguali per tutti. O meglio, fregerà le imprese, le aziende e i negozi a favore dell’inclusione anche di chi, come la comunità gay, spesso viene discriminata, attraverso il «bollino del progresso».
Un marchio doc, che farà di Torino, città tradizionalmente nemica delle discriminazioni sociali, la capofila di «Friendly Italy». Su «La Stampa» del 22 agosto scorso, l’anticipazione della proposta della parlamentare del Pd al sindaco Fassino. Sono passate due settimane e il sindaco ha fatto arrivare la sua rispsta.
Ieri, durante il dibattito «Italia libera tutti» organizzato alla Festa nazionale dei Giovani democratici di parco Ruffini, presenti Paola Concia e l’assessore alle Pari Opportunit Maria Cristina Spinosa, il Comune ha dato la sua risposta ufficiale, di fronte ad una fitta platea nonostante la pioggia battente.
E quella risposta è stata un «Sì, ci lavoreremo».
«Non avevo dubbi - ha commentato la parlamentare - Fassino è da sempre un fiero sostenitore dei diritti civili e di una società aperta, e la decisione appena comunicataci qui dall’assessore Spinosa lascerà un segno democratico indelebi».
D’altronde - come ha fatto notare Andrea Benedino della segreteria provinciale del Pd - Torino è già molto avanti su questa strada». Come dimenticare infatti che l’ex sindaco Chiamparino sposò simbolicamente due donne diventando per la comunità gay quasi un’icona? E che dire di due aziende come Eataly e Ikea (questa a livello nazionale, ma Torino è stata comunque tappezzata di manifesti) che qualche mese fa hanno sottolineato che erano «aperte a tutte le famiglie»?
L’unico elemento di delusione è che ieri, nonostante fosse attesa, non era presente al fianco di Paola Concia, la sua neo-sposa Ricarda Trautman, criminologa e psicologa tedesca: «E’ stata trattenuta a Francoforte per motivi di lavoro».
Per il resto ieri, come ha confermato l’assessore alle Pari Opportunità Maria Cristina Spinosa «la città del Festival del Cinema Gay e di un ex sindaco che ha unito simbolicamente in matrimonio due donne, ha intenzione di andare ancora più avanti in questa battaglia».
Ha esordito, Concia: «Credo sia arrivato il momento di lanciare “un’Italia Friendly”, amichevole, che non abbia paura delle diversità, ma che anzi riconosca in esse un patrimonio di ricchezze che non tolgono, ma aggiungono valore al nostro capitale umano». Incalza: «E proprio dalla Torino fassiniana vorrei che prendesse vita questo progetto del “bollino dell’inclusione” a cui lavoro già da qualche mese: un progetto che spero coinvolgerà le amministrazioni più virtuose, ma anche governo, sindacato, Confindustria e associazioni di categoria».
Questo bollino andrà a distinguere, come una doc, le attività commerciali e imprenditoriali che si impegnano in politiche attive di inclusione e promozione dell’uguaglianza verso le categorie sociali più esposte all’esclusione e alle discriminazioni». E ha aggiunto: «Torino e il mio progetto andrà oltre l’esempio di Padova, che recentemente ha aperto il suo turismo al mondo gay.
Questa certificazione potrà attrarre investimenti dall’estero costituiti dalle comunità più discriminate che, in questo modo, sceglierebbero Torino dietro la promessa di trovarvi luoghi accoglienti e inclusivi. Un sicuro incentivo per i privati».
La proposta ha già riscosso successo e non solo fra chi si batte da sempre per le pari opportunità e i diritti civili. «Un paso avanti - ha concluso a margine del dibattitto Concia - per cominciare a sconfiggere quella piaga sociale chiamata intolleranza».
fonte http://www3.lastampa.it di Emanuela Minucci
Non chiamatela drag queen, Drusilla Foer è (quasi) reale
Il creatore del suo personaggio ha un'ambizione: farla diventare reale. Si ispira a Alghiero Noschese, il più popolare imitatore della storia della televisione italiana, il creatore del personaggio di Drusilla Foer. Della signora fiorentina si è occupata anche la stampa nazionale e da quel momento gli accessi ai suoi video sono schizzati in alto.
Normale quando una tenera anziana parla in maniera così naturale di gay, i suoi amici migliori. "Ho iniziato alle cene di amici", ci dice il suo creatore, restìo a che si faccia il suo nome per non adombrare troppo il suo alter ego femminile. "Poi piano piano ho cercato di strutturare meglio il personaggio provando a farne dei video".
Ma chi è Drusilla Foer?: "E' una persona pura, senza pregiudizi, che va dritta al cuore della gente. Ha solo qualche vanità da signora attempata, ma nulla di più, non è un'aristocratica e senza nessuna idea di ghetto".
"Mi piace pensare che questa signora sia creduta - aggiunge - nel senso che un giorno possa esistere di per sé. So che è un pensiero ambizioso, ma io non vorrò apparire mai. Lo spazio è tutto suo".
fonte http://www.gay.it
Vi consiglio di guardare i video è GENIALE!!! Complimenti!da Lisadelgreco
fonte: www.youtube.com
Lgbt: Milano gay friendly? Per l'assessore Pierfrancesco Majorino si all'emergere del mondo Lgbt, no ai quartieri ghetto
Molte volte, quando sento amici di Roma o di altre città, si pronunciano in favore di Milano e della sua libertà mentale rispetto alla tematica Lgbt.
Milano, spesso, vince dal confronto con la Capitale in base alle discriminazioni: la città di Sant’Ambrogio sembra quasi essere l’Eden della comunità gay. Ma è davvero così? Io ci vivo da parecchi anni e ammetto, per mia fortuna, di non aver mai assistito ad atti o azioni di omofobia.
Forse è anche per il quartiere e la zona in cui vivo (centro, nelle vicinanze di Corso Buenos Aires), ma tra vicini, persone incontrate e conosciute, nessuno ha mai mostrato sorpresa o indignazione quando hanno saputo della mia omosessualità.
Non dipende sicuramente solo dal luogo ma anche dalla fortuna, su questo siamo d’accordo. Perchè questa lunga premessa? Per raccontarvi del pensiero dell’assessore Majorino che, intervistato da Klaus Davi e come riportato dai colleghi di 02blog, ha espresso la sua apertura nei confronti del popolo Lgbt e contro ogni genere (qualsiasi) di discriminazione.
Il suo pensiero riportato evidenzia una bocciatura di un quartiere apertamente gay (è contrario ai ghetti, a piccoli quartier nel quale limitare la vita e movida gay). E consiglia alla comunità gay di emergere per far arrivare Milano ad un livello di metropoli come quella di New York.
Infine, un interessante appello agli stilisti di moda: è ora che dicano quello che pensano e che si sveglino di questo argomento. Partendo dal fatto che, se qualcuno di voi è di Milano, Porta Venezia è una zona abbastanza gayfriendly, siete d’accordo con l’opinione dell’assessore Majorino? O vorreste che, in ogni città, piccola o grande che sia, ci possa essere una piccola zona o un quartiere apertamente gay?
fonte http://www.queerblog.it
Lgbt Thailandia: Congedato perché trans ma non più "pazzo"
Dal prossimo anno l'esercito thailandese potrebbe abbandonare l'etichetta di "problemi mentali" per i ladyboy respinti alla visita di leva.
Una parziale vittoria per i tanti "katoey" nel Paese
Per decine di migliaia di giovani transessuali thailandesi, l’obbligatoria visita di leva a 21 anni rappresenta uno spauracchio.
Se il potenziale soldato è un ladyboy - di sesso maschile ma con anima e portamento da donna - in pratica quasi mai finisce nel sorteggio che deciderà se gli toccherà o meno la naja. Ma il problema è il metodo usato per esonerare i katoey dall’incombenza: l'esercito di solito li bolla con la formula di “problemi mentali”.
Il che non è solo un’umiliazione, ma un’etichetta che resta sul curriculum, ostacolando molti nella ricerca di un lavoro o in qualsiasi pratica burocratica.
Tale pratica potrebbe cambiare dal prossimo anno, grazie alla causa che un transessuale “permanentemente pazzo” ha intentato contro l’esercito, dopo essere stato respinto con tale definizione cinque anni fa.
Una prima vittoria giudiziaria è stata ottenuta questa settimana, con il parere positivo di un giudice affiliato alla Corte amministrativa, che ha esortato le autorità di Bangkok ad abbandonare la prassi usata finora.
L’iter non sarà completato prima del prossimo anno, e c’è il rischio che il tutto si impantani nel caso di un parere contrario da organi superiori.
Ma se non ci saranno intoppi, forse già dalla leva dell’aprile 2012 l’esercito respingerà i katoey con un’etichetta meno discriminatoria: “disturbo dell’identità di genere”.
Per chi è già passato sotto i ferri per il cambio di sesso definitivo, tuttavia, rimarrà la definizione di “pazzo”.
Non suonerà come una vittoria a tutto campo, ma è un progresso che rappresenta un minimo di sollievo per i tanti transessuali in Thailandia: stime ufficiose calcolano il loro numero in 200 mila, un’altra ricerca ha indicato che un uomo su 165 nel Paese è transessuale.
La tolleranza è più alta che in Italia, ma i katoey rimangono oggetto di scherno a partire dalla visita di leva, tra i lazzi delle altre potenziali reclute e dei dottori. Dal prossimo anno, almeno sulla carta, forse la discriminazione sarà meno pesante.
fonte http://www.lastampa.it
lunedì 5 settembre 2011
Lgbt: L'on. Paola Concia "la scelta di Aosta rappresenta un atto di civiltà importante"
Commenti positivi dalla parlamentare PD e dall'Arcigay al Comune per il riconoscimento, nell'erogazione di contributi, delle coppie di fatto e omosessuali
AOSTA. Parole di apprezzamento sono state espresse da Paola Concia (foto), deputata del PD a lungo impegnata a difesa dei diritti degli omosessuali, nei confronti del provvedimento adottato dal Comune di Aosta per l'erogazione di contributi una tantum alle spese di affitto a favore di genitori single e di coppie sotto i 35 anni, senza distinzione tra spostate, coppie di fatto, eterosessuali ed omosessuali.
«La scelta del Consiglio comunale di Aosta - ha spiegato la parlamentare all'Ansa - rappresenta un atto di civiltà significativo e importante, in un momento in cui in Italia il dibattito sui diritti sembra arenato in uno scontro sterile fra favorevoli e contrari al riconoscimento delle unioni omosessuali».
«Spero vivamente - ha aggiunto l'on. Concia - che altre città italiane vogliano al più presto seguire l'esempio virtuoso di Aosta, nell'estendere diritti concreti alle persone gay, lesbiche, trans, in attesa che il Parlamento si decida a varare una legge nazionale».
Anche l'Arcigay ha plaudito all'iniziativa. «E' un atto di buona amministrazione che solo in Italia, dove non esistono tutele fuori dal matrimonio, acquisisce inevitabilmente una connotazione progressista e d'avanguardia» ha commentato Elena Tartaglione, presidente di Arcigay Valle d'Aosta.
«Oggi - ha aggiunto Tartaglione - la società in cui viviamo è formata anche da famiglie e coppie varie nella loro composizione: il matrimonio è solamente una delle opzioni possibili per le coppie eterosessuali (e neanche la più gettonata, oramai) mentre resta una chimera per quelle omosessuali.
Auspichiamo che questo segnale positivo possa essere confermato, in futuro, da analoghe disposizioni portate avanti sempre nel solco dell’inclusione sociale» ha concluso la presidente dell'Arcigay valdostano.
fonte http://www.aostaoggi.it
Lgbt: "The Out NYC Urban Resort" è il primo hotel gay di New York
Grande l’attesa a New York per l’apertura di THE OUT NYC, il primo hotel gay della città.
Situato sulla 42mastrada nel quartiere di Hell’s Kitchen a Manhattan, questo Urban Resort sarà composto da 105 camere, un XL Night Club, un ampio lounge bar, il ristorante Kitchen, tre giardini, un centro congressi, ampi spazi comuni e un centro benessere.
La prima fase del progetto si completerà il prossimo autunno 2011 con l’apertura del XL Night Club, il lounge bar d’avanguardia progettato dai noti imprenditori John Blair e Beto Sutter, organizzatori dei party del sabato sera nel leggendario club newyorkese Roxy, e da Brandon Voss e Tony Fornabio, promotori di eventi per FV Events.
L’XL Night Club, aperto 7 giorni a settimana, sarà il primo disco club gay ad aprire a New York dopo 15 anni.
L’interno del club sarà caratterizzato da interni ultramoderni con un’intera parete allestita con LED, due piste da ballo e un ampio palco.
La seconda fase del progetto prevede la realizzazione di un hotel con 105 camere modernamente arredate che saranno disponibili ad una tariffa iniziale di 250$, insieme al ristorante trandy Kitchen, aperto 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.
THE OUT NYC disporrà di diversi spazi comuni per rispondere ad ogni necessità dei suoi ospiti: dalla cena intima e riservata ai grandi eventi fino ai matrimoni. Completano il resort tre giardini e un centro benessere di 1.5 km2, un’oasi di autentico benessere in città.
fonte http://www.tuttouomini.it
Lgbt: Libri "Donne che Corrono coi Lupi" di Clarissa Pinkola Estés
Il libro-culto che ha cambiato la vita di milioni di donne.
Attingendo alle fiabe e ai miti delle più diverse tradizioni culturali, Clarissa Pinkola Estés fonda una psicanalisi del femminile attorno alla straordinaria intuizione della Donna Selvaggia, intesa come forza psichica potente, istintuale e creatrice, lupa ferina e al contempo materna, ma soffocata da paure, insicurezze e stereotipi.
Clarissa Pinkola Estés, psicanalista junghiana nonché maestra indiscussa nella ricerca della felicità per milioni di donne, ripropone in una versione ampliata, aggiornata e ricca di approfondimenti l'intramontabile capolavoro di arte, poesia, psicologia e spiritualità che, dagli anni Novanta, continua ad affascinare e influenzare intere generazioni.
La Donna Selvaggia, intesa come forza psichica potente, istintuale e creatrice, lupa ferina e al contempo materna, ma soffocata da paure, insicurezze e stereotipi è la straordinaria intuizione che ha fondato una psicanalisi del femminile.
E ha cambiato la vita di moltissime persone.
Non meno originale è il metodo utilizzato dalla studiosa che, attraverso un lavoro di ricerca ventennale, ha attinto alle fiabe e ai miti presenti nelle più diverse tradizioni culturali, per aiutare il lettore a scoprire chi è veramente, a liberarsi dalle catene di un'esistenza non conforme ai bisogni più autentici e a «correre» con il proprio Sé.
Barbablù, La Piccola Fiammiferaia, Vassilissa, Il Brutto Anatroccolo...
Fiabe udite durante l'infanzia e trasformate, in questo testo unico e ora ancora più chiaro e completo, in magiche suggestioni per crescere interiormente.
Io Donna:
«Un successo planetario cominciato con un miracoloso passaparola.»
II Sole-24 ORE:
«Uscito negli anni Novanta è già un classico. Scritto per le donne, è un 'ottima sfida anche per gli uomini. »
Elle:
«Tenete sul comodino quest'opera intramontabile. A più di dieci anni dalla sua uscita è ancora un libro magico, da aprire anche a caso, trovando sempre una risposta e un suggerimento su come evitare le trappole, sconfiggere i predatori e conquistare la propria libertà. »
fonte http://www.macrolibrarsi.it
Lgbt: "DìLucca" Comunicato stampa della Proprietà, letto al Tg, in merito alla decisione del giornalista di censurare le immagini di Miss Trans
1 Settembre, questo il comunicato letto in apertura della rassegna stampa a nome della totalità della proprietà di questa emittente.
La posizione espressa dal sig. Daniele Vanni nel Tg di lunedi sera 29 agosto 2011 in
merito alle manifestazioni Miss Italia Trans e Miss Gay Italia, è totalmente estranea
alla linea editoriale di questa emittente, che sino ad oggi ha sempre rispettato
qualunque posizione di natura politica, religiosa e sessuale.
La proprietà di questa emittente, all'unanimità, ha deciso di chiedere al sig. Vanni,
per le sue dichiarazioni, le scuse pubbliche e contemporaneamente le immediate e
irrevocabili dimissioni dal Suo incarico, ritenendo intollerabile nella forma e nel
contenuto i giudizi espressi nei confronti delle manifestazioni sopracitate.
La redazione e tutti i dipendenti di questa emittente si dissociano da tali posizioni e si scusano se tutti i giudizi espressi, dei quali erano totalmente all'oscuro, possano aver creato un danno ad una comunità che tanto si è impegnata per combattere ogni pregiudizio e discriminazione di orientamento sessuale.
fonte http://www.youtube.com/ e vimeo.com
DìNews Tg Sera 1 settembre 2011, lettura comunicato
DìNews Tg Sera 2 settembre 2011, ospiti Regina Satariano e Alessio De Giorgi
domenica 4 settembre 2011
Lgbt: Per lo Stato gli artisti come: "danzatori, attori, musicisti, cantanti, coreografi, etc" non sono lavoratori, petizione online
L’Inps cancella il sussidio di disoccupazione agli artisti dello spettacolo.
No di Federdanza Agis
Se vuoi firma la petizione usando questo link:
http://www.petizionionline.it/petizione/per-lo-stato-gli-artisti-non-sono-lavoratori-ripristiniamo-lindennita-di-disoccupazione/4937
Dopo un anno di risposte diverse, la direzione centrale dell’istituto di previdenza, con circolare 105 del 5/08/2011, chiarisce la situazione: vengono così escluse dal diritto all’indennità di disoccupazione tutte le figure artistiche come registi, scenografi, coreografi, lighting designer, attori, musicisti, cantanti, danzatori, ecc (in allegato alla circolare sul sito enpals c’è una lista completa delle categorie escluse, con relativi codici Enpals).
In pratica, il sussidio viene riconosciuto alle sole categorie tecniche ed amministrative.
Ciò a seguito della confusione generata da una sentenza della Corte di Cassazione, la n.12355 del 20 maggio 2010, che fa riferimento al Regio Decreto n.1827 del 1935 il quale recita: “Non sono soggetti all’assicurazione obbligatoria per la disoccupazione involontaria: (…) il personale artistico, teatrale e cinematografico”.
La definizione di personale artistico è quella tratta da un Regolamento datato 1924 secondo cui
“Non sono considerati appartenenti al personale artistico, così teatrale come cinematografico, agli effetti tutti coloro che al teatro o al cinematografo prestano opera la quale non richieda una preparazione tecnica, culturale o artistica”.
Questa sentenza ha anche stabilito il principio in base al quale il versamento del contributo contro la disoccupazione non è da ritenersi di per sé presupposto costitutivo del diritto alla disoccupazione da parte del lavoratore.
La sentenza quindi esclude dall’indennità di disoccupazione tutti quei lavoratori che pur essendo assunti come dipendenti da una ditta che versava la dovuta quota contro la disoccupazione (quota DS), risultano comunque essere lavoratori “autonomi” in quanto in possesso di preparazione tecnica, culturale o artistica. La stessa sentenza non chiarisce però quali siano in pratica questi lavoratori.
A questo punto l’INPS, con la circolare 105, sulla base di regolamenti e leggi datate 1924 e 1935, precisa: sono “lavoratori autonomi” tutti gli artisti anche se assunti con contratti da dipendenti.
Tale circolare inoltre afferma che il testo è scaturito da “ulteriori approfondimenti nonché dal confronto con l’ENPALS e con le parti sociali interessate”.
Se la situazione è ora drammaticamente chiara – commenta Federdanza Agis – rimangono però alcune domande senza risposta:
1. Perché dei lavoratori dipendenti vengono esclusi dall’indennità di disoccupazioni a cui tutti i dipendenti dovrebbero aver diritto?
Non possiamo credere che la motivazione sia realmente quella che recita il Regio Decreto del 1935, ovvero che si è esclusi perché si possiede una preparazione tecnica, artistica o culturale (e chi non la possiede?)
I tecnici non avranno anche loro una preparazione tecnica e gli amministratori saranno tutti analfabeti?.
Non è possibile credere oggi che gli artisti “dipendenti” sono da considerarsi autonomi in quanto capaci di gestire autonomamente il proprio lavoro.
Forse questo avveniva nel 1924 o nel 1935 ma è certo che oggi se un danzatore o un attore vengono convocati ad un orario dalla propria compagnia devono presentarsi. Come tutti i lavoratori dipendenti.
2. Perché viene richiesto alle ditte che assumono i lavoratori artistici dello spettacolo il versamento della quota Inail che spetta ai lavoratori dipendenti se poi questi ultimi non vengono considerati tali?
E perché le quote DS versate dalle ditte non vengono restituite se non danno diritto all’indennità di disoccupazione?
3. Perché la circolare non chiarisce quali sono gli “ulteriori approfondimenti” in base ai quali si è giunti a queste conclusioni? Perché l’Enpals che si dovrebbe occupare delle pensioni dei lavoratori dello spettacolo dà parere positivo?
Ed infine chi sono queste parti sociali interessate a cui si è chiesto parere?
Sicuramente non è stata interpellata Federdanza Agis che sicuramente è la più ampia associazione di categoria del mondo della danza e, una federazione che rappresenta danzatori, coreografi, compagnie, rassegne festival e scuole di danza.
Ci sembra paradossale che vengano escluse dal diritto alla disoccupazione proprio quelle categorie che hanno l’intermittenza lavorativa come parte integrante del proprio essere.
Per un danzatore, un coreografo, un attore o un musicista avere dei periodi disoccupazione durante l’anno è cosa normale.
Le tournée, anche quelle delle compagnie che lavorano di più, hanno comunque dei lunghi periodi di pausa.
Siamo rimasti uno degli ultimi paesi europei a non riconoscere i lavoratori dello spettacolo come dipendenti intermittenti e a non riconoscere loro il diritto alla disoccupazione. E’ una vergogna!
Da anni chiediamo una regolamentazione per la categoria, che avrebbe dovuto essere contenuta in una più generale legge sul welfare.
Ma la legge sul welfare non è mai andata in discussione alle Camere e i lavoratori dello spettacolo sono rimasti in questa terra di mezzo, con una legge risalente al 1935.
Ora la circolare 105 dell’Inps ci toglie da questa situazione di incertezza e assesta l’ennesimo colpo ad una categoria sempre meno tutelata e considerata.
Ma noi vogliamo ribadire per l’ennesima volta che quello dello spettacolo è un lavoro e che i lavoratori dello spettacolo sono lavoratori.
A tutti gli effetti. Vogliamo, per l’ennesima volta ricordare che il nostro non è un hobby per ricchi, ma un lavoro che ci porta via tempo, fatica, energie.
Che richiede impegno e passione.
Come tutti i lavori.
Pertanto chiediamo:
L’abrogazione in tempi brevissimi del Regio Decreto Legge 4 ottobre 1935 n. 1827 (convertito, con modificazioni,nella legge 6 aprile 1936, n. 1155)
nonché l’abrogazione del Regolamento di cui al R.D. 7 dicembre 1924 n. 2270
fonte http://www.federdanza-agis.org
Se vuoi firma la petizione usando questo link:
http://www.petizionionline.it/petizione/per-lo-stato-gli-artisti-non-sono-lavoratori-ripristiniamo-lindennita-di-disoccupazione/4937
Lgbt Padova: dal 2012 bollini gay friendly davanti ai locali. Apertura o ghettizzazione?
A volte capita di chiederti, soprattutto quando sei in una città nella quale non vivi, se il locale o ristorante nel quale stai entrando sia gestito da personale omofobo oppure mentalmente aperto.
Magari te lo domandi quando stai andando a cena con altri amici gay oppure sei con il tuo partner e non vuoi minimamente rischiare di sentirti a disagio.
Padova ha pensato di risolvere questo problema con un’iniziativa di bollini da poter esporre fuori dal proprio esercizio commerciale.
L’adesivo permetterà di far capire ai gay che, all’interno del locale, si sentiranno assolutamente come a casa loro. E saranno i benvenuti.
E qui scatta il pensiero di chi applaude all’iniziativa e chi invece ne è indignato, vedendo nella presenza/assenza dei bollini un ‘permesso’ per gli omosessuali, come non potessero già entrare automaticamente ovunque. Autoghettizzazione è la parola scelta da Filippo Ascierto, coordinatore provinciale del Pdl:
“Con questa iniziativa si escludono da soli dalla società. Se il loro obiettivo è l’uguaglianza con gli eterosessuali un bollino è davvero un controsenso. Essere gay non è un titolo di merito, loro sono proprio come tutti gli altri”
La domanda successiva a questa iniziativa è: quale commerciante non la vorrà fuori dal proprio negozio se rischia di passare per qualcuno che non tollera i gay? E, a quel punto, di tutti questi bollini, quali davvero indicheranno un luogo dove il mondo Lgbt è ben accolto e non solamente sono stati utilizzati per non passare per “coloro che discriminano”?
Per la cronaca… la Curia Padovana non ha affatto ben accolto questa iniziativa. Don Cesare Contarini liquida il tutto con poche parole:
“Un’iniziativa propagandistica, utile solo a far arrabbiare chi la pensa diversamente: questa resta la città del Santo, e del caffè Pedrocchi”
Idea: e se questi bollini potessero essere utilizzati, ovunque, anche per i luoghi di culto e di ritrovo/preghiera? Sarei proprio curioso…
fonte http://www.queerblog.it, Via | Il Mattino di Padova
Lgbt Lucca: Iniziativa sui diritti civili con Ivan Scalfarotto martedì 6 settembre alle 21
Una riflessione sui diritti civili per promuovere una cultura di pace e di rispetto. Questo l’obiettivo del comune di Capannori con l’iniziativa intitolata
“Per una comunità inclusiva: dialogo con Ivan Scalfarotto”, che si terrà martedì 6 settembre, alle 21, a villa Mansi in via delle Selvette a Segromigno in Monte.
Un tratto caratterizzante il secondo mandato dell’amministrazione Del Ghingaro, infatti, è l’attenzione a temi come quello dei diritti. Un percorso che il Comune sta portando avanti in sinergia con l’azienda Usl 2, che ha condotto significative indagini sulla discriminazione delle persone Lgbt nel settore sanitario.
Nella serata di martedì, dopo i saluti del sindaco Giorgio Del Ghingaro, la questione sarà affrontata attraverso il libro “In nessun Paese” di Scalfarotto, direttore esecutivo di Parks, associazione no profit tra imprese impegnate a implementare politiche di pari opportunità per i propri dipendenti Lgbt e a creare una cultura di rispetto e inclusione sui luoghi di lavoro.
Accanto a lui, saranno presenti Francesco Bilotta, docente di diritto privato all'Università di Udine e coordinatore della campagna nazionale Affermazione Civile e Sergio Ardis, coordinatore del comitato etico dell'azienda Usl 2 che racconterà i risultati di un'indagine sulla discriminazione delle persone Lgbt in ambito socio-sanitario.
Moderatore dell’incontro Fulvio Paloscia, giornalista di Repubblica.
fonte http://www.lagazzettadilucca.it
Lgbt: Vladimir Luxuria contestata a Parolario da Forza Nuova, mentre presentava il suo romanzo 'Eldorado'
Vladimir Luxuria è stata contestata da Forza Nuova al festival Parolario mentre presentava il suo romanzo 'Eldorado'.
Nella sala di Villa Olmo a Como è entrato un gruppo di ragazzi esibendo striscioni con slogan e il simbolo di Forza Nuova su cui campeggava la scritta "pervertiti".
La contestazione è stata interrotta dall'intervento della polizia.
Nel romanzo si racconta la storia di un omosessuale di Foggia trasferitosi a Milano che, attraverso una serie di flashback ricorda il tempo del nazismo e della prima Guerra mondiale, quando viveva a Berlino, frequentando un locale che si chiamava appunto Eldorado
fonte http://tv.repubblica.it, (video da Quicomo.it)