Esce il 29 agosto la commedia canadese di Ken Scott su un donatore di sperma che scopre di avere 533 figli di cui 142 vogliono sapere chi è.
Dei 26 ragazzi statisticamente gay ne conoscerà solo uno.
Statisticamente, calcolando che nel mondo circa una persona su venti è omosessuale, ovvero il 5% della popolazione mondiale, possiamo supporre che il prolifico Starbuck sia padre di ben 26 figli gay! Chi è Starbuck? È il protagonista della più bizzarra commedia dell'estate, 'Starbuck - 533 figli e... non saperlo!' del canadese Ken Scott, campione d'incassi in patria e successo di critica in Francia dove è stata definita "la migliore commedia dell'anno" (ma il film è del 2011).
Uscirà anche da noi il 29 agosto grazie a Bolero Film ed Europictures Distribuzione.
Starbuck è il nome in codice che usava vent'anni fa tale David Wozniak (Patrick Huard), macellaio svogliato nel negozio di papà, quando donava sperma in una clinica per l'inseminazione artificiale. Adesso ha 42 anni, è fidanzato sonnecchiosamente con la poliziotta Valérie (Julie LeBreton) che aspetta un bambino.
Ma un giorno scopre di avere ben 533 figli di cui 142 hanno intrapreso un'azione legale per scoprire chi è il loro padre biologico.
Dopo lo sconcerto iniziale a causa del quale David non vuole nemmeno aprire il plico con i dati del suo plotone di discendenti fornitogli dall'avvocato, si rende conto di essere in realtà incuriosito dall'idea di conoscerli. Si mette quindi a spiarli senza rivelare la propria identità, diventando una sorta di loro angelo custode per poi scoprire un inatteso desiderio di paternità.
Tornando alle statistiche, dei 142 figli alla ricerca del papà naturale, circa sette dovrebbero essere omosessuali: per esigenze narrative, nel film, ce n'è uno solo e uno stupefatto David lo vede baciare un ragazzo sull'autobus. Decide di conoscerlo, scopre che di fidanzati ne ha parecchi, gli dà lezioni di calcio e consigli di vita. Diventa così il suo "vero" padre.
Anche se sulla carta il tema dell'inseminatore seriale si potrebbe prestare a una comicità di grana grossa alla Ben Stiller, il regista Scott sembra puntare invece a un ritratto sensibile e mai volgare che evidenzia la bellezza della diversità: oltre al gay c'è l'emo, l'artista di strada, il barista aspirante attore, il calciatore famoso ma anche la drogata e il disabile ricoverato in una casa di cura. Ognuno con la propria storia, la propria identità, il proprio percorso esistenziale da comprendere e rendere più facile come dovrebbe fare ogni buon padre.
Questa commedia che si preannuncia intelligentemente spassosa è talmente piaciuta a Steven Spielberg che ha deciso di farne un remake americano affidando la regia allo stesso Ken Scott (si dovrebbe intitolare The Delivery Man, ossia "Il fattorino") e garantendone i finanziamenti grazie alla sua casa di produzione Dreamworks.
Il titolo Starbuck deriva invece dal nome di un vero toro da monta canadese di razza Holstein dai geni eccezionali che fra gli anni '80 e '90 diede vita a una progenie formata da più di duecentomila capi.
fonte http://www.gay.it/ di Roberto Schinardi
Questo blog è un aggregatore di notizie, nasce per info e news dall'Italia e dal mondo, per la Danza, Teatro, Cinema, Fashion, Tecnologia, Musica, Fotografia, Libri, Eventi d'Arte, Sport, Diritti civili e molto altro. Ogni articolo riporterà SEMPRE la fonte delle news nel rispetto degli autori e del copyright. Le rubriche "Ritratto d'artista" e "Recensioni" sono scritte e curate da ©Lisa Del Greco Sorrentino, autrice di questo blog
venerdì 9 agosto 2013
Lgbt: Russia/ Gay Center: Bonino scriva lettera pubblica a Putin "L'atteggiamento tenuto finora ci sembra molto timido"
Roma. L'organizzazione Gay Center torna a sollecitare un intervento del ministro degli Esteri Emma Bonino sulle leggi anti gay approvate in Russia, invitandola a scrivere una "lettera pubblica" al Presidente russo Vladimir Putin.
"Il Ministro Bonino, se vuole, ha molti strumenti a disposizione per far sentire la pressione dell'Italia sulla Russia sulle leggi anti-gay - ha dichiarato il portavoce di Gay Center, Fabrizio Marrazzo - finora l'atteggiamento tenuto ci è sembra molto timido. Quindi ci aspettiamo fatti e azioni concrete. Soprattutto dal momento che l'Italia sta stringendo rapporti più stretti con la Russia su vari dossier. Emma Bonino è nota per aver portato avanti battaglie sui diritti umani e per aver lanciato appelli internazionali. Ora che è Ministro, pur nel rispetto del suo mandato di governo, potrebbe fare di più. Questa stretta della Russia sui gay merita la massima attenzione".
Oggi, in un'intervista a Radio Anch'io, il ministro ha detto di aver discusso con il suo omologo russo, Sergey Lavrov, della preoccupazione italiana e internazionale sul rispetto dei diritti umani in Russia, ottenendo "sempre la stessa risposta": "dicono che non c'è alcuna discriminazione, ma che sono solo vietate iniziative che coinvolgono minori.
Mi pare che sia una una scusa, un alibi, che non regge".
fonte http://www.tmnews.it/
"Il Ministro Bonino, se vuole, ha molti strumenti a disposizione per far sentire la pressione dell'Italia sulla Russia sulle leggi anti-gay - ha dichiarato il portavoce di Gay Center, Fabrizio Marrazzo - finora l'atteggiamento tenuto ci è sembra molto timido. Quindi ci aspettiamo fatti e azioni concrete. Soprattutto dal momento che l'Italia sta stringendo rapporti più stretti con la Russia su vari dossier. Emma Bonino è nota per aver portato avanti battaglie sui diritti umani e per aver lanciato appelli internazionali. Ora che è Ministro, pur nel rispetto del suo mandato di governo, potrebbe fare di più. Questa stretta della Russia sui gay merita la massima attenzione".
Oggi, in un'intervista a Radio Anch'io, il ministro ha detto di aver discusso con il suo omologo russo, Sergey Lavrov, della preoccupazione italiana e internazionale sul rispetto dei diritti umani in Russia, ottenendo "sempre la stessa risposta": "dicono che non c'è alcuna discriminazione, ma che sono solo vietate iniziative che coinvolgono minori.
Mi pare che sia una una scusa, un alibi, che non regge".
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Lgbt: Capri si tinge di arcobaleno, dal 6 al 9 settembre
Per tre giorni Capri si tinge dei colori dell’arcobaleno: dal 6 al 9 settembre l’isola dei profumi inebrianti, del sole, degli artisti e degli antichi sapori diventa lo scenario incantevole di un cartellone di iniziative che mette a confronto operatori turistici, esercizi commerciali, servizi della cultura e del divertimento sulle tematiche lgbt.
Al centro della manifestazione un convegno, in programma il 7 settembre,in cui tutti coloro che avranno preso parte all’evento – albergatori, ristoratori, operatori turistici dell’isola – potranno incontrarsi alla sala Congressi del Capri Palace Hotel per confrontarsi sul tema del turismo lgbt, che oggi rappresenta il 7% dell’intero giro d’affari generato dal settore.
Modererà il convegno Alessandro Cecchi Paone. Inoltre, domenica 8 settembre alle 10 allo Sporting Club Tennis di Anacapri avrà luogo il minitorneo di calcetto “Un Calcio All’omofobia” a cura di Arcigay Napoli con 3 partite tra le squadre di Bologna, Firenze, Roma e Napoli.
Per consultare il programma e le offerte di soggiorno visitate il sito www.caprirainbow.it
fonte http://www.arcigay.it
Al centro della manifestazione un convegno, in programma il 7 settembre,in cui tutti coloro che avranno preso parte all’evento – albergatori, ristoratori, operatori turistici dell’isola – potranno incontrarsi alla sala Congressi del Capri Palace Hotel per confrontarsi sul tema del turismo lgbt, che oggi rappresenta il 7% dell’intero giro d’affari generato dal settore.
Modererà il convegno Alessandro Cecchi Paone. Inoltre, domenica 8 settembre alle 10 allo Sporting Club Tennis di Anacapri avrà luogo il minitorneo di calcetto “Un Calcio All’omofobia” a cura di Arcigay Napoli con 3 partite tra le squadre di Bologna, Firenze, Roma e Napoli.
Per consultare il programma e le offerte di soggiorno visitate il sito www.caprirainbow.it
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giovedì 8 agosto 2013
Lgbt Sport: Mondiali di Atletica - Appello Iaaf: Russia riveda la legge anti-gay
Invito della Iaaf alla Russia per ammordibire le sue posizioni: una legge russa prevede multe o incarcerazione per "propaganda gay"
Anche la Iaaf, in vista dei Mondiali di atletica leggera che partiranno sabato a Mosca, chiede alla Russia di rivedere la legge anti-gay. Nick Davies, vice segretario generale della Federazione, ha invitato il governo russo a osservare, in occasione della rassegna iridata, "gente con stili di vita alternativi, questo potrebbe essere uno stimolo a riconsiderare il proprio punto di vista anziché vivere come una società isolata".
Dall'altro lato, Davies, sulla base del credo olimpico, ha ribadito che i Mondiali non saranno un'occasione per discutere di questioni politiche.
"Come Federazione internazionale, dobbiamo rispettare le leggi del Paese che ci ospita, che ci piaccia o no, la Iaaf non può controllarle o modificarle", per quanto sia contro ogni forma di discriminazione.
La legge anti-gay approvata in Russia prevede multe e addirittura il carcere per gli stranieri che propagandano la diffusione di relazioni sessuali non tradizionali e consente di mettere al bando o vietare preventivamente eventi, manifestazioni, concerti, che possano essere ritenuti a rischio di "propaganda gay".
fonte http://it.eurosport.yahoo.com Italpress /foto tgcom24.mediaset.it
Anche la Iaaf, in vista dei Mondiali di atletica leggera che partiranno sabato a Mosca, chiede alla Russia di rivedere la legge anti-gay. Nick Davies, vice segretario generale della Federazione, ha invitato il governo russo a osservare, in occasione della rassegna iridata, "gente con stili di vita alternativi, questo potrebbe essere uno stimolo a riconsiderare il proprio punto di vista anziché vivere come una società isolata".
Dall'altro lato, Davies, sulla base del credo olimpico, ha ribadito che i Mondiali non saranno un'occasione per discutere di questioni politiche.
"Come Federazione internazionale, dobbiamo rispettare le leggi del Paese che ci ospita, che ci piaccia o no, la Iaaf non può controllarle o modificarle", per quanto sia contro ogni forma di discriminazione.
La legge anti-gay approvata in Russia prevede multe e addirittura il carcere per gli stranieri che propagandano la diffusione di relazioni sessuali non tradizionali e consente di mettere al bando o vietare preventivamente eventi, manifestazioni, concerti, che possano essere ritenuti a rischio di "propaganda gay".
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Lgbt: Il rinvio a settembre della legge contro l’omofobia. Concia: “Un ultimo sforzo”
Il provvedimento verrà votato dopo la pausa estiva.
Alessandro Zan (Sel) a Buonanno: «Non conosce gay nella Lega? Se vuole glieli presento io»
Il rinvio a settembre della legge contro l’omofobia. Concia: “Un ultimo sforzo”
Rimandato a settembre. Il disegno di legge sul contrasto all’omofobia non ha superato l’ostacolo temporale della prima pausa estiva di questa XVII legislatura.
Un testo “limato” dai due relatori, Antonio Leone per il Pdl e Ivan Scalarotto per il Pd, sul quale la partita è tutta interna alla maggioranza, dal momento che i Cinquestelle si sono tenuti defilati, limitandosi a sottolineare come gli interventi di mediazione abbiano svuotato di senso il provvedimento.
Il Pdl sulla questione è diviso: Galan, la Prestigiacomo, Bondi sono su posizioni favorevolimentre l’ex ministro Mara Carfagna ha chiesto una moratoria sui temi “etici”.
Tra Pd e Sel le posizioni sono variegate: passano da un giudizio pienamente positivo a chi considera il ddl un compromesso, fino a chi vuole pensarlo più come un primo passo verso un’apertura di nuovi spazi di diritti che una conquista piena. Su tutto, poi, è passato lo schiacciasassi dell’urgenza, facendo passare i provvedimenti economici davanti all’omofobia.
«Le ragioni del ritardo? Mi auguro con tutto il cuore che sia solo un problema tecnico», spiega Anna Paola Concia, deputata Pd nella scorsa legislatura, attivista per i diritti Lgbt. «A me che Antonio Leone abbia fatto il correlatore quando l’altra volta aveva votato sempre no un po’ ha fatto pensare. In ogni caso ha fatto un buon intervento.
Il Pd mi pare che stia tenendo bene la barra della situazione. Io per cinque anni ho detto che il parlamento doveva approvare trasversalmente una legge del genere contro la discriminazione. Secondo me la maggioranza del Pdl lo vota. Nella scorsa legislatura c’era un blocco anti-diritti civili molto più forte. Il Pd ci ha messo la faccia, ora deve fare l’ultimo sforzo».
Adesso il destino del disegno di legge verrà deciso dalla prima conferenza dei capigruppo al ritorno dalla pausa estiva, il 5 settembre. Il timore da parte dei sostenitori della legge è che i giorni di rinvio possano favorire il saldarsi di assi trasversali contrari al provvedimento.
Alessandro Zan, deputato Sel in predicato di entrare nel comitato dei nove ha spiegato: «Spero che riusciremo ad approvare il provvedimento entro i primi di ottobre» senza rinunciare a rispondere al collega Gianluca Buonanno della Lega Nord, che aveva denunciato la presenza di una «lobby sodomita» in parlamento, identificandola proprio nel partito di Vendola.
«Buonanno quelle cose non le pensa davvero, durante l’intervento l’ho visto ridacchiare. Fa qualcosa di più grave: utilizza il pregiudizio sociale a scopo elettorale, contravvenendo al suo ruolo di parlamentare. Dice di non conoscere omosessuali nella Lega ma, se vuole, glieli presento io».
fonte http://www.europaquotidiano.it di Francesco Maesano
Alessandro Zan (Sel) a Buonanno: «Non conosce gay nella Lega? Se vuole glieli presento io»
Il rinvio a settembre della legge contro l’omofobia. Concia: “Un ultimo sforzo”
Rimandato a settembre. Il disegno di legge sul contrasto all’omofobia non ha superato l’ostacolo temporale della prima pausa estiva di questa XVII legislatura.
Un testo “limato” dai due relatori, Antonio Leone per il Pdl e Ivan Scalarotto per il Pd, sul quale la partita è tutta interna alla maggioranza, dal momento che i Cinquestelle si sono tenuti defilati, limitandosi a sottolineare come gli interventi di mediazione abbiano svuotato di senso il provvedimento.
Il Pdl sulla questione è diviso: Galan, la Prestigiacomo, Bondi sono su posizioni favorevolimentre l’ex ministro Mara Carfagna ha chiesto una moratoria sui temi “etici”.
Tra Pd e Sel le posizioni sono variegate: passano da un giudizio pienamente positivo a chi considera il ddl un compromesso, fino a chi vuole pensarlo più come un primo passo verso un’apertura di nuovi spazi di diritti che una conquista piena. Su tutto, poi, è passato lo schiacciasassi dell’urgenza, facendo passare i provvedimenti economici davanti all’omofobia.
«Le ragioni del ritardo? Mi auguro con tutto il cuore che sia solo un problema tecnico», spiega Anna Paola Concia, deputata Pd nella scorsa legislatura, attivista per i diritti Lgbt. «A me che Antonio Leone abbia fatto il correlatore quando l’altra volta aveva votato sempre no un po’ ha fatto pensare. In ogni caso ha fatto un buon intervento.
Il Pd mi pare che stia tenendo bene la barra della situazione. Io per cinque anni ho detto che il parlamento doveva approvare trasversalmente una legge del genere contro la discriminazione. Secondo me la maggioranza del Pdl lo vota. Nella scorsa legislatura c’era un blocco anti-diritti civili molto più forte. Il Pd ci ha messo la faccia, ora deve fare l’ultimo sforzo».
Adesso il destino del disegno di legge verrà deciso dalla prima conferenza dei capigruppo al ritorno dalla pausa estiva, il 5 settembre. Il timore da parte dei sostenitori della legge è che i giorni di rinvio possano favorire il saldarsi di assi trasversali contrari al provvedimento.
Alessandro Zan, deputato Sel in predicato di entrare nel comitato dei nove ha spiegato: «Spero che riusciremo ad approvare il provvedimento entro i primi di ottobre» senza rinunciare a rispondere al collega Gianluca Buonanno della Lega Nord, che aveva denunciato la presenza di una «lobby sodomita» in parlamento, identificandola proprio nel partito di Vendola.
«Buonanno quelle cose non le pensa davvero, durante l’intervento l’ho visto ridacchiare. Fa qualcosa di più grave: utilizza il pregiudizio sociale a scopo elettorale, contravvenendo al suo ruolo di parlamentare. Dice di non conoscere omosessuali nella Lega ma, se vuole, glieli presento io».
fonte http://www.europaquotidiano.it di Francesco Maesano
Lgbt: Esercito USA, benefici matrimoniali estesi alle coppie gay
Dopo la storica decisione della Corte Suprema statunitense, che ha di recente legittimato i matrimoni omosessuali, l’America di Obama fa un altro importante passo in avanti: nonostante non siano ancora stati diffusi comunicati ufficiali, secondo una nota pubblicata mercoledì 7 Agosto da The Associated Press, e riportata dall’Huffington Post, il Pentagono sarebbe pronto ad estendere l’assistenza sanitaria, l’alloggio e altri importantissimi benefits per i coniugi dello stesso sesso dei membri delle Forze Armate.
Il progetto, messo appunto dal Dipartimento della Difesa e che potrebbe essere attuato entro la fine di Agosto, segnerebbe una svolta senza precedenti nella lotta al tabu dell’omosessualità nell’esercito americano, trasformando i tempi del “don’t ask, don’t tell” in un ricordo, anche se non troppo lontano.
Secondo una nota diramata dal Segretario della Difesa Chuck Hagel, tra i benefici contenuti nel pacchetto confezionato dalle autorità del Pentagono sarebbero compresi l’accesso ai depositi militari e ad alcuni programmi di salute e benessere per tutti i partner regolarmente sposati, senza alcuna distinzione di sesso; ci sarebbe persino la licenza matrimoniale, un permesso di 10 giorni creato ad hoc per permettere ai militari di sposarsi e legittimare la propria unione.
L’Apertura del Pentagono ai gay nell’esercito e ai loro partner era già stata ufficializzata lo scorso febbraio tramite le parole dell’ex segretario della Difesa Leon Panetta che, un anno dopo l’abolizione del bando ai gay dichiarati nelle forze armate, aveva esteso alcuni benefici ai partner e alle famiglie dei militari omosessuali, dichiarando che «è una questione di equità dare gli stessi benefits a tutte le donne e gli uomini in divisa che servono il Paese».
I vantaggi a cui Panetta aveva fatto riferimento erano sicuramente limitati rispetto a quelli previsti dal nuovo progetto del Pentagono, ma le cose sono radicalmente cambiate dopo la storica sentenza della Corte Suprema: adesso infatti, tramite il matrimonio il coniuge dello stesso sesso ottiene automaticamente tutti i diritti di una persona sposata, vantaggi compresi.
E dato che, come lo stesso Hagel ammette «i benefici matrimoniali e familiari superano di gran lunga i benefici che potrebbero essere estesi in un sistema di dichiarazione» a cosa servirebbe un programma di benefits specifico per le forze armate, quando questi si acquisirebbero automaticamente col matrimonio?
«Anche se abbiamo basi e installazioni in tutti i 50 stati, non tutte le leggi statali sono uguali quando si tratta di matrimonio dello stesso sesso», ha dichiarato un funzionario della difesa in forma anonima, a causa dall’impossibilità di commentare la nota pubblicamente.
Il progetto deve ancora essere riesaminato e perfezionato nei dettagli, prima di entrare in vigore, ma secondo le ultime stime del Dipartimento della Difesa pare che siano circa 18.000 le coppie omosessuali presenti in tutti i corpi dell’esercito, Guardia Nazionale e riserve comprese, sebbene non si sappia quante di loro siano effettivamente sposate.
fonte http://ilreferendum.it di Vincenzo Lentini/ foto formiche.net
Il progetto, messo appunto dal Dipartimento della Difesa e che potrebbe essere attuato entro la fine di Agosto, segnerebbe una svolta senza precedenti nella lotta al tabu dell’omosessualità nell’esercito americano, trasformando i tempi del “don’t ask, don’t tell” in un ricordo, anche se non troppo lontano.
Secondo una nota diramata dal Segretario della Difesa Chuck Hagel, tra i benefici contenuti nel pacchetto confezionato dalle autorità del Pentagono sarebbero compresi l’accesso ai depositi militari e ad alcuni programmi di salute e benessere per tutti i partner regolarmente sposati, senza alcuna distinzione di sesso; ci sarebbe persino la licenza matrimoniale, un permesso di 10 giorni creato ad hoc per permettere ai militari di sposarsi e legittimare la propria unione.
L’Apertura del Pentagono ai gay nell’esercito e ai loro partner era già stata ufficializzata lo scorso febbraio tramite le parole dell’ex segretario della Difesa Leon Panetta che, un anno dopo l’abolizione del bando ai gay dichiarati nelle forze armate, aveva esteso alcuni benefici ai partner e alle famiglie dei militari omosessuali, dichiarando che «è una questione di equità dare gli stessi benefits a tutte le donne e gli uomini in divisa che servono il Paese».
I vantaggi a cui Panetta aveva fatto riferimento erano sicuramente limitati rispetto a quelli previsti dal nuovo progetto del Pentagono, ma le cose sono radicalmente cambiate dopo la storica sentenza della Corte Suprema: adesso infatti, tramite il matrimonio il coniuge dello stesso sesso ottiene automaticamente tutti i diritti di una persona sposata, vantaggi compresi.
E dato che, come lo stesso Hagel ammette «i benefici matrimoniali e familiari superano di gran lunga i benefici che potrebbero essere estesi in un sistema di dichiarazione» a cosa servirebbe un programma di benefits specifico per le forze armate, quando questi si acquisirebbero automaticamente col matrimonio?
«Anche se abbiamo basi e installazioni in tutti i 50 stati, non tutte le leggi statali sono uguali quando si tratta di matrimonio dello stesso sesso», ha dichiarato un funzionario della difesa in forma anonima, a causa dall’impossibilità di commentare la nota pubblicamente.
Il progetto deve ancora essere riesaminato e perfezionato nei dettagli, prima di entrare in vigore, ma secondo le ultime stime del Dipartimento della Difesa pare che siano circa 18.000 le coppie omosessuali presenti in tutti i corpi dell’esercito, Guardia Nazionale e riserve comprese, sebbene non si sappia quante di loro siano effettivamente sposate.
fonte http://ilreferendum.it di Vincenzo Lentini/ foto formiche.net
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Lgbt Interviste: La tennista Billie Jean King: "Io, gay in una famiglia omofoba"
Billie Jean King, in una bella intervista riportata da ESPN, ripercorre quella parte degli anni ’70 che l’hanno portata alla lotta per la fondazione della WTA e che l’hanno messa davanti alla scelta di rivelare al mondo la sua omosessualità.
Tennis. Beverly Hills, California – La fantastica e controversa Billie Jean King torna a parlare dopo il 40° anniversario della WTA e martedì, durante un’intervista riportata da ESPN, ha confessato qualcosa di molto intimo riguardo la sua sessualità. BJ fa capire che non avrebbe potuto vivere con dignità ed essere se stessa da donna gay nel 1970 perché avrebbe danneggiato il professionismo delle donne, a quel tempo appena nato e alle prime armi. La King fu la prima atleta femminile di spicco a fare outing, rivelando la sua omosessualità nel 1981 dopo che la sua compagna aveva intentato una causa contro di lei alla fine del loro rapporto.
“Non credo che avrebbe aiutato la situazione. Penso che avrebbe fatto più male a noi che avevamo appena cominciato”, ha detto durante un incontro con la Television Critics Association.
La splendida 69enne sarà la prima figura sportiva ad essere analizzata nel programma delle PBS “American Masters”. Il suo episodio andrà in onda il 10 settembre negli States in ricordo del 40° anniversario della partita contro Riggs e della fondazione della Tennis Association delle Donne, la WTA.
La King ha confessato ai critici televisivi che il tour pro delle donne era solo al suo terzo anno di vita nel 1973 quando ha battuto Bobby Riggs nella famosa “Battle of the Sexes”. La ‘battaglia dei sessi’ comprendeva tre importanti partite di tennis tra un uomo e una donna. La prima partita fu tra Bobby Riggs e Margaret Court, al meglio dei tre set.
Il secondo è stato un match tra Riggs e Billie Jean King, al meglio dei cinque set stavolta ed è proprio questo il match ufficialmente ribattezzato ‘La battaglia dei sessi’. La finale è stata tra Jimmy Connors e Martina Navratilova, al meglio dei tre set soprannominata The Battle of Champions.
“Era una posizione davvero labile,” ha detto. “Siamo stati etichettati per tutto il tempo ‘libbers delle donne’ – (libbers è un termine statunitense che indica la liberazione di una categoria da una sorta di oppressione n.d.r). – Eravamo sempre sotto tiro da parte dei media. Quando ho giocato contro Bobby Riggs, non c’era come inviata nemmeno una giornalista sportiva donna”.
Ci voleva tanto coraggio per rivelare al mondo i suoi sentimenti, il suo intimo essere. Così la King ha rivelato di aver combattuto per 48 ore consecutive con il suo avvocato e con il suo ufficio stampa per tenere una conferenza stampa che servisse ad annunciare finalmente al mondo la sua sessualità, specialmente dopo essere stata citata in giudizio dalla sua partner, Marilyn Barnett.
“La cosa importante era che stavo facendo outing, ed in quel momento stavo ancora cercando di trovare me stessa”, ha detto. “I miei poveri genitori sono omofobi. Sono cresciuta omofobica, quindi potete immaginare la mia sfida. Non mi sono sentita a mio agio nella mia stessa pelle fino a quando ho compiuto 51 anni.”
La King stava giocando seguendo un rigido programma di partite ma allo stesso tempo stava aiutando con forza e determinazione a lanciare il tour pro delle donne, che però mancava di infrastrutture nei suoi primi giorni di vita. Una grande battaglia finita poi nel successo della WTA.
“Quando la gente mi chiede: ‘Che cosa ti ricordi gli anni ’70?’ Rispondo: `Ero stanca, ‘” ha detto BJ King. “Ero esausta in ogni momento. Ma Dio mi ha dato tanta energia, quindi sono molto fortunata.”
fonte http://tennis.it/ di Consuelo Motta
Tennis. Beverly Hills, California – La fantastica e controversa Billie Jean King torna a parlare dopo il 40° anniversario della WTA e martedì, durante un’intervista riportata da ESPN, ha confessato qualcosa di molto intimo riguardo la sua sessualità. BJ fa capire che non avrebbe potuto vivere con dignità ed essere se stessa da donna gay nel 1970 perché avrebbe danneggiato il professionismo delle donne, a quel tempo appena nato e alle prime armi. La King fu la prima atleta femminile di spicco a fare outing, rivelando la sua omosessualità nel 1981 dopo che la sua compagna aveva intentato una causa contro di lei alla fine del loro rapporto.
“Non credo che avrebbe aiutato la situazione. Penso che avrebbe fatto più male a noi che avevamo appena cominciato”, ha detto durante un incontro con la Television Critics Association.
La splendida 69enne sarà la prima figura sportiva ad essere analizzata nel programma delle PBS “American Masters”. Il suo episodio andrà in onda il 10 settembre negli States in ricordo del 40° anniversario della partita contro Riggs e della fondazione della Tennis Association delle Donne, la WTA.
La King ha confessato ai critici televisivi che il tour pro delle donne era solo al suo terzo anno di vita nel 1973 quando ha battuto Bobby Riggs nella famosa “Battle of the Sexes”. La ‘battaglia dei sessi’ comprendeva tre importanti partite di tennis tra un uomo e una donna. La prima partita fu tra Bobby Riggs e Margaret Court, al meglio dei tre set.
Il secondo è stato un match tra Riggs e Billie Jean King, al meglio dei cinque set stavolta ed è proprio questo il match ufficialmente ribattezzato ‘La battaglia dei sessi’. La finale è stata tra Jimmy Connors e Martina Navratilova, al meglio dei tre set soprannominata The Battle of Champions.
“Era una posizione davvero labile,” ha detto. “Siamo stati etichettati per tutto il tempo ‘libbers delle donne’ – (libbers è un termine statunitense che indica la liberazione di una categoria da una sorta di oppressione n.d.r). – Eravamo sempre sotto tiro da parte dei media. Quando ho giocato contro Bobby Riggs, non c’era come inviata nemmeno una giornalista sportiva donna”.
Ci voleva tanto coraggio per rivelare al mondo i suoi sentimenti, il suo intimo essere. Così la King ha rivelato di aver combattuto per 48 ore consecutive con il suo avvocato e con il suo ufficio stampa per tenere una conferenza stampa che servisse ad annunciare finalmente al mondo la sua sessualità, specialmente dopo essere stata citata in giudizio dalla sua partner, Marilyn Barnett.
“La cosa importante era che stavo facendo outing, ed in quel momento stavo ancora cercando di trovare me stessa”, ha detto. “I miei poveri genitori sono omofobi. Sono cresciuta omofobica, quindi potete immaginare la mia sfida. Non mi sono sentita a mio agio nella mia stessa pelle fino a quando ho compiuto 51 anni.”
La King stava giocando seguendo un rigido programma di partite ma allo stesso tempo stava aiutando con forza e determinazione a lanciare il tour pro delle donne, che però mancava di infrastrutture nei suoi primi giorni di vita. Una grande battaglia finita poi nel successo della WTA.
“Quando la gente mi chiede: ‘Che cosa ti ricordi gli anni ’70?’ Rispondo: `Ero stanca, ‘” ha detto BJ King. “Ero esausta in ogni momento. Ma Dio mi ha dato tanta energia, quindi sono molto fortunata.”
fonte http://tennis.it/ di Consuelo Motta
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Lgbt: Lady Gaga e Madonna, attacco alla Russia: “Noi siamo con i gay”
Non siamo tornati ai tempi della Guerra Fredda e saremo bugiardi a dire “poco ci manca”.
Certo è che Madonna e Lady Gaga rischiano, con le loro dichiarazioni al vetriolo, di complicare ulteriormente le già tese relazioni fra Usa e Russia.
Come riporta la stampa americana le due popstar sono accusate di aver tenuto concerti nel paese degli zar munite solo di un visto turistico, contravvenendo così alla legge vigente.
Ma la diatriba non si ferma qui, infatti proprio Miss Germanotta si è scagliata contro lo stesso governo russo, definendolo “criminale”, in seguito all’approvazione di una legge che mette a rischio la comunità Lgbt: il tema, come avrete capito, è quello dell’omosessualità.
“Dalla parte dei Gay“
Omofobia, omosessualità, diffidenza, differenze. Quattro punti cardinali che, se usati con poca attenzione, rischiano di provocare tensioni dirompenti. Parte da Twitter la levata di scudi di Gaga che, a proposito, digita: “Mando coraggio alla comunità gay in Russia. L’aumento di abusi da parte del governo è arcaico. Colpire i teenager con lo spray al peperoncino? Pestaggi? Madre Russia? Il governo russo è criminale. L’oppressione sarà affrontata con la rivoluzione. Comunità Lgbt russa, non siete soli. Combatteremo per la vostra libertà“.
Lady Gaga, che presto pubblicherà l’album “Artpop“, per queste frasi potrebbe rischiare la censura in Russia. Accuse formali e conseguenti azioni legali da parte del ministero degli Esteri o del servizio di immigrazione russo: ecco cosa può accadere. “Perché non mi hai arrestata quando hai avuto l’occasione, Russia? Perché non volevi rispondere al mondo“. Non le manda a dire la giovane star americana.
Incidente diplomatico: adesso le Olimpiadi…
Il precedente è di qualche mese fa e fa capo ad una Madonna vestita da girl-scout, in difesa dei diritti gay. Già nel concerto dello scorso agosto, la signora Ciccone disse: “le persone gay qui e in tutto il mondo devono avere gli stessi diritti“, con riferimento alle leggi discriminatorie contro i gay vigenti in Russia. Insomma, le star internazionali si schierano da una parte, generando un vero e proprio incidente diplomatico. Attualmente sono anche gli sportivi a criticare quella legge che potrebbe riguardare gli stessi atleti alle Olimpiadi invernali di Sochi (febbraio 2014).
fonte http://velvetmusic.it/
Certo è che Madonna e Lady Gaga rischiano, con le loro dichiarazioni al vetriolo, di complicare ulteriormente le già tese relazioni fra Usa e Russia.
Come riporta la stampa americana le due popstar sono accusate di aver tenuto concerti nel paese degli zar munite solo di un visto turistico, contravvenendo così alla legge vigente.
Ma la diatriba non si ferma qui, infatti proprio Miss Germanotta si è scagliata contro lo stesso governo russo, definendolo “criminale”, in seguito all’approvazione di una legge che mette a rischio la comunità Lgbt: il tema, come avrete capito, è quello dell’omosessualità.
“Dalla parte dei Gay“
Omofobia, omosessualità, diffidenza, differenze. Quattro punti cardinali che, se usati con poca attenzione, rischiano di provocare tensioni dirompenti. Parte da Twitter la levata di scudi di Gaga che, a proposito, digita: “Mando coraggio alla comunità gay in Russia. L’aumento di abusi da parte del governo è arcaico. Colpire i teenager con lo spray al peperoncino? Pestaggi? Madre Russia? Il governo russo è criminale. L’oppressione sarà affrontata con la rivoluzione. Comunità Lgbt russa, non siete soli. Combatteremo per la vostra libertà“.
Lady Gaga, che presto pubblicherà l’album “Artpop“, per queste frasi potrebbe rischiare la censura in Russia. Accuse formali e conseguenti azioni legali da parte del ministero degli Esteri o del servizio di immigrazione russo: ecco cosa può accadere. “Perché non mi hai arrestata quando hai avuto l’occasione, Russia? Perché non volevi rispondere al mondo“. Non le manda a dire la giovane star americana.
Incidente diplomatico: adesso le Olimpiadi…
Il precedente è di qualche mese fa e fa capo ad una Madonna vestita da girl-scout, in difesa dei diritti gay. Già nel concerto dello scorso agosto, la signora Ciccone disse: “le persone gay qui e in tutto il mondo devono avere gli stessi diritti“, con riferimento alle leggi discriminatorie contro i gay vigenti in Russia. Insomma, le star internazionali si schierano da una parte, generando un vero e proprio incidente diplomatico. Attualmente sono anche gli sportivi a criticare quella legge che potrebbe riguardare gli stessi atleti alle Olimpiadi invernali di Sochi (febbraio 2014).
fonte http://velvetmusic.it/
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mercoledì 7 agosto 2013
Lgbt Napoli: Il Gay Village 2013 verrà inaugurato Venerdì 23 agosto
Venerdì 23 agosto 2013 verrà inaugurato al Borgo Marinari un vero e proprio gay village nella splendida cornice del lungomare partenopeo.
L’iniziativa è stata promossa da Carlo Cremona, portavoce del Gay Pride Nazionale di Napoli.
Ogni venerdì fino ad agosto, la zona sarà ricca di eventi musicali ai quali tutti potranno partecipare gratuitamente. Il villaggio ospiterà anche personalità note nel mondo Lgbt quali i Free Lovers, Sara Carbone con Michael Massi degli Angels of Love, gli Ego Difference dell’Aperipride, Coming Out e Miss Priscilla Drag Queen, cioè la Miss Italia Drag Queen del 2007.
fonte http://www.napolitoday.it/
L’iniziativa è stata promossa da Carlo Cremona, portavoce del Gay Pride Nazionale di Napoli.
Ogni venerdì fino ad agosto, la zona sarà ricca di eventi musicali ai quali tutti potranno partecipare gratuitamente. Il villaggio ospiterà anche personalità note nel mondo Lgbt quali i Free Lovers, Sara Carbone con Michael Massi degli Angels of Love, gli Ego Difference dell’Aperipride, Coming Out e Miss Priscilla Drag Queen, cioè la Miss Italia Drag Queen del 2007.
fonte http://www.napolitoday.it/
Lgbt: Ellen DeGeneres, la donna degli Oscar
La brillante attrice e presentatrice americana il 2 marzo tornerà sul palco del Dolby Theatre di Los Angeles per la consegna degli Academy Awards.
Nel 2007 fu il primo «host» dichiaratamente gay a condurre la cerimonia
Il primo ringraziamento ufficiale lo ha già fatto lei: «Voglio subito dire grazie all'Academy e a mia moglie Portia», ha scritto su Twitter l'attrice e conduttrice (e comica e doppiatrice) americana Ellen DeGeneres, 55, annunciando al mondo che sarà lei a presentare la prossima notte degli Oscar, in programma il 2 marzo 2014 al Dolby Theatre di Los Angeles.
Una scelta «collaudata», quella dell'Academy, visto che la bionda ed eclettica showwoman ha già presentato la cerimonia nel 2007. Un evento che all'epoca fece molto più scalpore: la DeGeneres fu infatti il primo host dichiaratemente omosessuale a condurre la premiazione.
Brillante e poliedrica, Ellen è un personaggio che agli americani piace molto. Abbastanza pop da ospitare uno spogliarello di Ashton Kutcher nel suo show (2011), ma non sufficientemente per fare la giudice ad American Idol: «Non mi sento a mio agio a criticare i concorrenti», disse nel 2009 ritirandosi dopo una stagione di talent.
Il suo programma, The Ellen DeGeneres Show, mette sapientemente d'accordo critica e pubblico e va avanti da dieci anni, anche se i più nostalgici la ricorderanno ancora come la protagonista della serie Tv anni '90 Ellen. La maggioranza, invece, forse ne avrà sentito parlare perché è di fatto una delle lesbiche più famose al mondo.
Il coming out lo fece nel lontano - lontanissimo, considerato il tema - 1997, diventando la prima protagonista apertamente gay di un programma Tv di prima serata (Ellen, appunto).
Nel 2008 sposa l'attrice australiana Portia de Rossi (l'avvocato Nelle Porter di Ally McBeal, per intendersi) e quattro anni dopo, durante una puntata del suo programma, festeggia il conferimento della cittadinanza americana alla moglie. Insomma, più «alternative pop» di così?
fonte http://www.vanityfair.it/ di Raffaella Serini/foto Splashnews
Nel 2007 fu il primo «host» dichiaratamente gay a condurre la cerimonia
Il primo ringraziamento ufficiale lo ha già fatto lei: «Voglio subito dire grazie all'Academy e a mia moglie Portia», ha scritto su Twitter l'attrice e conduttrice (e comica e doppiatrice) americana Ellen DeGeneres, 55, annunciando al mondo che sarà lei a presentare la prossima notte degli Oscar, in programma il 2 marzo 2014 al Dolby Theatre di Los Angeles.
Una scelta «collaudata», quella dell'Academy, visto che la bionda ed eclettica showwoman ha già presentato la cerimonia nel 2007. Un evento che all'epoca fece molto più scalpore: la DeGeneres fu infatti il primo host dichiaratemente omosessuale a condurre la premiazione.
Brillante e poliedrica, Ellen è un personaggio che agli americani piace molto. Abbastanza pop da ospitare uno spogliarello di Ashton Kutcher nel suo show (2011), ma non sufficientemente per fare la giudice ad American Idol: «Non mi sento a mio agio a criticare i concorrenti», disse nel 2009 ritirandosi dopo una stagione di talent.
Il suo programma, The Ellen DeGeneres Show, mette sapientemente d'accordo critica e pubblico e va avanti da dieci anni, anche se i più nostalgici la ricorderanno ancora come la protagonista della serie Tv anni '90 Ellen. La maggioranza, invece, forse ne avrà sentito parlare perché è di fatto una delle lesbiche più famose al mondo.
Il coming out lo fece nel lontano - lontanissimo, considerato il tema - 1997, diventando la prima protagonista apertamente gay di un programma Tv di prima serata (Ellen, appunto).
Nel 2008 sposa l'attrice australiana Portia de Rossi (l'avvocato Nelle Porter di Ally McBeal, per intendersi) e quattro anni dopo, durante una puntata del suo programma, festeggia il conferimento della cittadinanza americana alla moglie. Insomma, più «alternative pop» di così?
fonte http://www.vanityfair.it/ di Raffaella Serini/foto Splashnews
Lgbt: Obama avverte Mosca: Nessuna tolleranza per i Paesi in cui gay sono discriminati
Washington. Rispondendo a una domanda di Jay Leno sui recenti provvedimenti adottati in Russia, il presidente Usa non anticipa giudizi su quanto potrà accadere alle Olimpiadi invernali di Sochi all'inizio del 2014, ma ha fiducia nella sensibilità del Cremlino: "Bisogna rispettare la diversità dei punti di vista".
Lady Gaga su Twitter: le leggi anti-gay in Russia sono criminali. Bar in tutto il mondo boicottano la vodka contro la legge discriminatoria di Mosca
Barack Obama non è disposto a tollerare le leggi discriminatorie approvate di recente in Russia ma non anticipa giudizi su quanto potrà accadere alle Olimpiadi invernali di Sochi all'inizio del prossimo anno, anzi anticipa fiducia nella sensibilità di Mosca a non irritare i Paesi partecipanti.
"Non ho pazienza per i Paesi che cercano di trattare i gay, le lesbiche o i transessuali in modo che sia per loro discriminatorio o dannoso", ha affermato il presidente americano nell'intervista al 'Tonight Show' di Jay Leno, rispondendo a una richiesta di commento proprio sui recenti provvedimenti adottati in Russia.
"Pensa che (tali leggi, ndr) avranno ripercussioni sulle olimpiadi?", ha chiesto Leno al presidente. "Giudizi di qualsiasi tipo devono essere fatti sulla pista, in vasca o sulla pedana e gli orientamenti sessuali delle persone non devono avere nessun ruolo" ha risposto Obama. ''La Russia comprende che la maggior parte dei Paesi partecipanti alle Olimpiadi non tollererebbero che gli atleti gay e lesbiche vengano trattati in modo diverso", ha sottolineato.
"Ogni Paese, ogni gruppo di persone, ogni religione ha abitudini e tradizioni diverse e quando si parla delle opinioni o della fede della gente, bisogna rispettare la diversità dei punti di vista che ci troviamo di fronte. Ma quando si parla del modo in cui uno stato tratta la gente, del modo in cui la legge tratta la gente, allora ognuno deve essere trattato in modo uguale", ha aggiunto Obama, che nell'intervista ha confermato la sua presenza al G20 di San Pietroburgo a settembre.
fonte http://www.adnkronos.com/IGN/News
Lady Gaga su Twitter: le leggi anti-gay in Russia sono criminali. Bar in tutto il mondo boicottano la vodka contro la legge discriminatoria di Mosca
Barack Obama non è disposto a tollerare le leggi discriminatorie approvate di recente in Russia ma non anticipa giudizi su quanto potrà accadere alle Olimpiadi invernali di Sochi all'inizio del prossimo anno, anzi anticipa fiducia nella sensibilità di Mosca a non irritare i Paesi partecipanti.
"Non ho pazienza per i Paesi che cercano di trattare i gay, le lesbiche o i transessuali in modo che sia per loro discriminatorio o dannoso", ha affermato il presidente americano nell'intervista al 'Tonight Show' di Jay Leno, rispondendo a una richiesta di commento proprio sui recenti provvedimenti adottati in Russia.
"Pensa che (tali leggi, ndr) avranno ripercussioni sulle olimpiadi?", ha chiesto Leno al presidente. "Giudizi di qualsiasi tipo devono essere fatti sulla pista, in vasca o sulla pedana e gli orientamenti sessuali delle persone non devono avere nessun ruolo" ha risposto Obama. ''La Russia comprende che la maggior parte dei Paesi partecipanti alle Olimpiadi non tollererebbero che gli atleti gay e lesbiche vengano trattati in modo diverso", ha sottolineato.
"Ogni Paese, ogni gruppo di persone, ogni religione ha abitudini e tradizioni diverse e quando si parla delle opinioni o della fede della gente, bisogna rispettare la diversità dei punti di vista che ci troviamo di fronte. Ma quando si parla del modo in cui uno stato tratta la gente, del modo in cui la legge tratta la gente, allora ognuno deve essere trattato in modo uguale", ha aggiunto Obama, che nell'intervista ha confermato la sua presenza al G20 di San Pietroburgo a settembre.
fonte http://www.adnkronos.com/IGN/News
lunedì 5 agosto 2013
Lgbt Venezia: Mostra del Cinema 2013, scatta la corsa al Leone d’oro gay, per il "Queer Lion" la sigla del Regista Daniele Sartori
Almeno sette film in concorso per il «Queer Lion», il premio per il miglior film a tematica omosessuale all’interno del Festival veneziano
Sono già sette i film in concorso per il «Queer Lion», il premio collaterale per il miglior film a tematica omosessuale tra quelli presentati nelle diverse sezioni della Mostra del Cinema di Venezia.
Un’iniziativa che riprende quella del «Teddy bear», l’«orsetto» del Festival di Berlino. Tra i film in concorso, presentati pochi giorni fa dal direttore Alberto Barbera, c’è soprattutto l’italiano «Via Castellana Bandiera», la prima opera cinematografica della regista teatrale Emma Dante: una storia tratta peraltro dal suo romanzo e in cui è protagonista una coppia lesbica interpretata dalla stessa Emma Dante e da Alba Rohrwacher.
Sempre tra i film inseriti nel concorso ufficiale di Venezia70 c’è anche il delicato «Tom à la ferme», del giovanissimo regista canadese Xavier Dolan:ha soltanto 24 anni. Il film è tratto da una pièce teatrale di Michel Marc Bouchard e racconta il dramma di un uomo che perde il proprio compagno e scopre che i genitori di lui non erano a conoscenza dell’orientamento sessuale del figlio e della loro relazione.
Per quanto riguarda invece le «Giornate degli Autori» in programma c’è «Gerontophilia«, pellicola del regista di culto gay Bruce Labruce, che come sempre farà scandalo raccontanto l’ amore impossibile tra un ragazzo di 18 anni e un ottuagenario ricoverato in una casa di riposo. Attesissimo è invece «Kill Your Darlings» di John Krokidas soprattutto per il suo protagonista Daniel Radcliffe, l’ex maghetto Harry Potter, che in questa pellicola interpreta il poeta gay Allen Ginsberg.
Farà molto parlare anche «Julia» un progetto cinematografico presentato come evento speciale a Venezia: per circa dieci anni infatti la fotografa e regista J. Jackie Baier ha condiviso le notti e i giorni con la transessuale Julia K., filmandone la vita e i pensieri. La tematica del lesbismo è invece affrontata in «May in the Summer» di Cherien Dabis.
Infine alla Settimana della Critica verrà presentato anche il film «L’Armée du salut», esordio alla regia del marocchino Abdellah Taïa, il primo scrittore africano ad aver dichiarato pubblicamente la propria omosessualità in un paese in cui è ancora un reato.
Venezia 70, la sigla del leone d'oro gay
La Venere di Milo, una drag queen e un giovane ballerino di hip hop: la ridefinizione dei generi è al centro del videoclip ideato dal regista veneziano Daniele Sartori come sigla della settima edizione del "Queer Lion", il leoncino d'oro per il miglior film a tematica gay della Mostra del Cinema di Venezia.
Il video è stato girato interamente al Centro Candiani di Mestre e vede la partecipazione della drag queen Kelly Minogue e di Tiziano Longu.
fonte http://nuovavenezia.gelocal.it
Sono già sette i film in concorso per il «Queer Lion», il premio collaterale per il miglior film a tematica omosessuale tra quelli presentati nelle diverse sezioni della Mostra del Cinema di Venezia.
Un’iniziativa che riprende quella del «Teddy bear», l’«orsetto» del Festival di Berlino. Tra i film in concorso, presentati pochi giorni fa dal direttore Alberto Barbera, c’è soprattutto l’italiano «Via Castellana Bandiera», la prima opera cinematografica della regista teatrale Emma Dante: una storia tratta peraltro dal suo romanzo e in cui è protagonista una coppia lesbica interpretata dalla stessa Emma Dante e da Alba Rohrwacher.
Sempre tra i film inseriti nel concorso ufficiale di Venezia70 c’è anche il delicato «Tom à la ferme», del giovanissimo regista canadese Xavier Dolan:ha soltanto 24 anni. Il film è tratto da una pièce teatrale di Michel Marc Bouchard e racconta il dramma di un uomo che perde il proprio compagno e scopre che i genitori di lui non erano a conoscenza dell’orientamento sessuale del figlio e della loro relazione.
Per quanto riguarda invece le «Giornate degli Autori» in programma c’è «Gerontophilia«, pellicola del regista di culto gay Bruce Labruce, che come sempre farà scandalo raccontanto l’ amore impossibile tra un ragazzo di 18 anni e un ottuagenario ricoverato in una casa di riposo. Attesissimo è invece «Kill Your Darlings» di John Krokidas soprattutto per il suo protagonista Daniel Radcliffe, l’ex maghetto Harry Potter, che in questa pellicola interpreta il poeta gay Allen Ginsberg.
Farà molto parlare anche «Julia» un progetto cinematografico presentato come evento speciale a Venezia: per circa dieci anni infatti la fotografa e regista J. Jackie Baier ha condiviso le notti e i giorni con la transessuale Julia K., filmandone la vita e i pensieri. La tematica del lesbismo è invece affrontata in «May in the Summer» di Cherien Dabis.
Infine alla Settimana della Critica verrà presentato anche il film «L’Armée du salut», esordio alla regia del marocchino Abdellah Taïa, il primo scrittore africano ad aver dichiarato pubblicamente la propria omosessualità in un paese in cui è ancora un reato.
Venezia 70, la sigla del leone d'oro gay
La Venere di Milo, una drag queen e un giovane ballerino di hip hop: la ridefinizione dei generi è al centro del videoclip ideato dal regista veneziano Daniele Sartori come sigla della settima edizione del "Queer Lion", il leoncino d'oro per il miglior film a tematica gay della Mostra del Cinema di Venezia.
Il video è stato girato interamente al Centro Candiani di Mestre e vede la partecipazione della drag queen Kelly Minogue e di Tiziano Longu.
fonte http://nuovavenezia.gelocal.it
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Lgbt Viaggi: Cresce del 10 per cento Israele firmato Quiiky
"Siamo stati i primi a lanciare Israele come meta gay sul mercato italiano e il nostro investimento è stato premiato".
Pubblicità
Alessio Virgili, direttore del tour operator Quiiky, commenta in questi termini l'incremento del 10 per cento di viaggiatori registrato dal t.o. in Israele rispetto allo scorso anno.
Un incremento dovuto anche all'appoggio dell'Ufficio del turismo israeliano che, insieme a El Al e ad altri fornitori, ha prodotto un video sul Gay Pride 2013, caricato sul canale You Tube di Quiiky e condiviso sia sulle diverse pagine sociali Qmagazine e Quiiky, sia sulle pagine ufficiali facebook e you tube di Tel Aviv Gay Vibe.
È stato inoltre proiettato al Gay Village di Roma in occasione del primo evento 'A night with Quiiky', che ha visto la partecipazione di 8000 persone. 'A Night with Quiiky' è una manifestazione speciale del tour operator che si ripete più volte durante l'estate del Gay Village in collaborazione con suoi partner storici, tra cui Turismo Israele.
fonte http://www.ttgitalia.com
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Alessio Virgili, direttore del tour operator Quiiky, commenta in questi termini l'incremento del 10 per cento di viaggiatori registrato dal t.o. in Israele rispetto allo scorso anno.
Un incremento dovuto anche all'appoggio dell'Ufficio del turismo israeliano che, insieme a El Al e ad altri fornitori, ha prodotto un video sul Gay Pride 2013, caricato sul canale You Tube di Quiiky e condiviso sia sulle diverse pagine sociali Qmagazine e Quiiky, sia sulle pagine ufficiali facebook e you tube di Tel Aviv Gay Vibe.
È stato inoltre proiettato al Gay Village di Roma in occasione del primo evento 'A night with Quiiky', che ha visto la partecipazione di 8000 persone. 'A Night with Quiiky' è una manifestazione speciale del tour operator che si ripete più volte durante l'estate del Gay Village in collaborazione con suoi partner storici, tra cui Turismo Israele.
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Lgbt: Amsterdam, al gay pride sfilano ministri e calciatori. L'Olanda si conferma Paese all'avanguardia sul fronte dei diritti
Amsterdam, Una barca sfila a ritmo di musica per i canali di Amsterdam, a bordo quattro enormi palloni da calcio e persone in festa.
Non sono le celebrazioni per un successo sportivo, ma quelle del Gay Pride olandese che, quest'anno, ha tra i suoi testimonial ministri ed ex calciatori famosi.
Tra loro Pierre Van Hooijdonk.
"Sarebbe una buona cosa - spiega l'attaccante - se un calciatore molto forte, magari uno dei più forti del mondo, dicesse a tutti di essere gay. Io credo che questo aiuterebbe in modo definitivo l'accettazione della diversità".
"Vogliamo dare un segnale - aggiunge un altro ex atleta e oggi allenatore, Regilio Vrede - a tutte le persone che seguono il calcio: l'omosessualità non è in nessun modo un problema nel nostro sport".
Lungo i canali vengono lanciati messaggi ironici ed espliciti anche al presidente russo Vladimir Putin, notoriamente fobico verso gli omosessuali e a sfilare anche esponenti del governo olandese, a dimostrazione del fatto che in alcuni Paesi i diritti civili sono considerati una cosa molto seria. Anche nella chiassosa festa del Pride.
fonte http://www.tmnews.it
Non sono le celebrazioni per un successo sportivo, ma quelle del Gay Pride olandese che, quest'anno, ha tra i suoi testimonial ministri ed ex calciatori famosi.
Tra loro Pierre Van Hooijdonk.
"Sarebbe una buona cosa - spiega l'attaccante - se un calciatore molto forte, magari uno dei più forti del mondo, dicesse a tutti di essere gay. Io credo che questo aiuterebbe in modo definitivo l'accettazione della diversità".
"Vogliamo dare un segnale - aggiunge un altro ex atleta e oggi allenatore, Regilio Vrede - a tutte le persone che seguono il calcio: l'omosessualità non è in nessun modo un problema nel nostro sport".
Lungo i canali vengono lanciati messaggi ironici ed espliciti anche al presidente russo Vladimir Putin, notoriamente fobico verso gli omosessuali e a sfilare anche esponenti del governo olandese, a dimostrazione del fatto che in alcuni Paesi i diritti civili sono considerati una cosa molto seria. Anche nella chiassosa festa del Pride.
fonte http://www.tmnews.it
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Lgbt: Batman gay, narcisista e vizioso, in arrivo il libro sul noto supereroe scritto da Marco Mancassola
E' stato pubblicato il libro "Erotic Lives of the Superheroes", scritto da Marco Mancassola, che farà discutere parecchio gli appassionati del genere.
Tra i tanti, l'autore ha dipinto Batman e Robin come una coppia gay di anziani dalla vita sessuale piuttosto piatta.
Del supereroe più amato di sempre si è già detto tutto o quasi: nella trasposizione cinematografica del fumetto, in cui il vigilante uomo-pipistrello veglia sulla città di Gotham City, l’attore Christian Bale ha dato il volto al protagonista per ben tre episodi prima di dire addio alla saga.
E mentre si cerca il suo erede e a contendersi l’ambito ruolo potrebbero essere 5 attori nello specifico,(http://cinema.fanpage.it/i-5-attori-che-potrebbero-interpretare-il-prossimo-batman/)
è stato pubblicato un libro che farà discutere parecchio gli appassionati del supereroe, dal titolo “Erotic Lives of the Superheroes”, che dipinge Batman e Robin, ormai anziani, come una coppia gay dalla vita sessuale piuttosto piatta.
Il libro scritto da Marco Mancassola – C’è sempre stato qualcosa di strano, a parere di qualcuno, in un supereroe in calzamaglia, con pettorali in gommapiuma, che si accompagna al suo fidato Robin con cui gira in sidecar. Batman è stato indicato dallo scrittore Marco Mancassola come “omosessuale”: ormai anziano, trascorre il suo tempo adescando i giovani su una panchina al parco e siede accanto ad Elton John nelle cene ufficiali di beneficenza a NY. Questa rappresentazione sarebbe, stando ad un’intervista all’autore raccolta dai giornalisti del quotidiano Guardian, il fine ultimo del nuovo romanzo sul vigilante di Gotham City.
Al centro della storia i supereroi invecchiati – Scritto dall’autore italiano Marco Mancassola, classe 1973, il romanzo immagina le ossessioni erotiche di Superman, Mister Fantastic e tanti altri, descrivendo ormai gli ex eroi come “offuscati” dall’invecchiamento. Acclamato sin dalla sua pubblicazione in Italia, il libro si concentra su un misterioso omicidio, sarà distribuito nel Regno Unito in questa settimana e si preannuncia già un successo. Ritraendo Batman come apertamente gay, Mancassola ha dato voce ad inclinazioni più o meno esplicite che sono state tacitamente espresse sia nei fumetti che nelle trasposizioni cinematografiche. Grant Morrison, sceneggiatore delle storie di Batman per la DC Comics, ha affermato in passato:
"Batman è destinato ad essere eterosessuale, ma la base di tutto il concetto è assolutamente gay."
George Clooney, che ha interpretato il nemico dei criminali di Gotham City nel film del 1997 “Batman & Robin”, ha dichiarato diverso tempo fa che lui stesso intese il supereroe come “gay” e cercò di far trasparire il narcisismo del personaggio nella propria interpretazione. L’autore Mancassola ha così dichiarato al Guardian:
"L’omosessualità è solo un aspetto della vita erotica segreta di Batman, che ha sempre avuto un lato molto oscuro. Non dovrebbe essere uno shock che nella mia versione, il personaggio si abbandona a strane forme di feticismo e di sesso estremo. Il narcisismo è il suo abisso interiore. Ha lasciato che la sua unica vera storia d’amore fallisse miseramente perché è innamorato della giovinezza, che è inaccessibile e fugace."
“Non voglio scioccare nessuno” – Forse i legali della multinazionale DC Comics’potrebbero non apprezzare la “reinterpretazione” personale di Batman a cura di Mancassola, ma l’autore si è difeso così:
"Non c’era alcuna intenzione di scioccare o offendere nessuno: “Erotic Lives of the Superheroes” è solo un tentativo di esplorare la complessa umanità di un gruppo di personaggi. Batman? In realtà, io l’ho dipinto così perché lo amo. E’ umano ed incarna il “dramma” della società contemporanea che vive l’invecchiamento come una tragedia."
fonte http://cinema.fanpage.it di Simona Saviano
Tra i tanti, l'autore ha dipinto Batman e Robin come una coppia gay di anziani dalla vita sessuale piuttosto piatta.
Del supereroe più amato di sempre si è già detto tutto o quasi: nella trasposizione cinematografica del fumetto, in cui il vigilante uomo-pipistrello veglia sulla città di Gotham City, l’attore Christian Bale ha dato il volto al protagonista per ben tre episodi prima di dire addio alla saga.
E mentre si cerca il suo erede e a contendersi l’ambito ruolo potrebbero essere 5 attori nello specifico,(http://cinema.fanpage.it/i-5-attori-che-potrebbero-interpretare-il-prossimo-batman/)
è stato pubblicato un libro che farà discutere parecchio gli appassionati del supereroe, dal titolo “Erotic Lives of the Superheroes”, che dipinge Batman e Robin, ormai anziani, come una coppia gay dalla vita sessuale piuttosto piatta.
Il libro scritto da Marco Mancassola – C’è sempre stato qualcosa di strano, a parere di qualcuno, in un supereroe in calzamaglia, con pettorali in gommapiuma, che si accompagna al suo fidato Robin con cui gira in sidecar. Batman è stato indicato dallo scrittore Marco Mancassola come “omosessuale”: ormai anziano, trascorre il suo tempo adescando i giovani su una panchina al parco e siede accanto ad Elton John nelle cene ufficiali di beneficenza a NY. Questa rappresentazione sarebbe, stando ad un’intervista all’autore raccolta dai giornalisti del quotidiano Guardian, il fine ultimo del nuovo romanzo sul vigilante di Gotham City.
Al centro della storia i supereroi invecchiati – Scritto dall’autore italiano Marco Mancassola, classe 1973, il romanzo immagina le ossessioni erotiche di Superman, Mister Fantastic e tanti altri, descrivendo ormai gli ex eroi come “offuscati” dall’invecchiamento. Acclamato sin dalla sua pubblicazione in Italia, il libro si concentra su un misterioso omicidio, sarà distribuito nel Regno Unito in questa settimana e si preannuncia già un successo. Ritraendo Batman come apertamente gay, Mancassola ha dato voce ad inclinazioni più o meno esplicite che sono state tacitamente espresse sia nei fumetti che nelle trasposizioni cinematografiche. Grant Morrison, sceneggiatore delle storie di Batman per la DC Comics, ha affermato in passato:
"Batman è destinato ad essere eterosessuale, ma la base di tutto il concetto è assolutamente gay."
George Clooney, che ha interpretato il nemico dei criminali di Gotham City nel film del 1997 “Batman & Robin”, ha dichiarato diverso tempo fa che lui stesso intese il supereroe come “gay” e cercò di far trasparire il narcisismo del personaggio nella propria interpretazione. L’autore Mancassola ha così dichiarato al Guardian:
"L’omosessualità è solo un aspetto della vita erotica segreta di Batman, che ha sempre avuto un lato molto oscuro. Non dovrebbe essere uno shock che nella mia versione, il personaggio si abbandona a strane forme di feticismo e di sesso estremo. Il narcisismo è il suo abisso interiore. Ha lasciato che la sua unica vera storia d’amore fallisse miseramente perché è innamorato della giovinezza, che è inaccessibile e fugace."
“Non voglio scioccare nessuno” – Forse i legali della multinazionale DC Comics’potrebbero non apprezzare la “reinterpretazione” personale di Batman a cura di Mancassola, ma l’autore si è difeso così:
"Non c’era alcuna intenzione di scioccare o offendere nessuno: “Erotic Lives of the Superheroes” è solo un tentativo di esplorare la complessa umanità di un gruppo di personaggi. Batman? In realtà, io l’ho dipinto così perché lo amo. E’ umano ed incarna il “dramma” della società contemporanea che vive l’invecchiamento come una tragedia."
fonte http://cinema.fanpage.it di Simona Saviano
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