Uno schiaffo all'omofobia.
Il Sankt Pauli, club di Amburgo della seconda divisione tedesca, ha annunciato che dalla prossima stagione la bandiera arcobaleno, simbolo della comunità omosessuale, sventolerà sulla tribuna sud dello stadio Millerntor.
"Il club - ha spiegato il vicepresidente del club Gernot Stenger - è attivo da molti anni contro l'omofobia e la discriminazione, questa bandiera significa che diamo grande importanza a queste tematiche".
L'annuncio della società arriva a qualche mese dall'appello della cancelliera Angela Merkel, che nel settembre 2012 aveva invitato i calciatori gay che militano nei campionati tedeschi a non aver paura di dichiarare i propri orientamenti sessuali.
fonte http://www.tmnews.itInt9
Questo blog è un aggregatore di notizie, nasce per info e news dall'Italia e dal mondo, per la Danza, Teatro, Cinema, Fashion, Tecnologia, Musica, Fotografia, Libri, Eventi d'Arte, Sport, Diritti civili e molto altro. Ogni articolo riporterà SEMPRE la fonte delle news nel rispetto degli autori e del copyright. Le rubriche "Ritratto d'artista" e "Recensioni" sono scritte e curate da ©Lisa Del Greco Sorrentino, autrice di questo blog
venerdì 12 luglio 2013
Lgbt: Nozze gay e pubblicità, fanno discutere i manifesti di "Mama Casa in Campagna" a Caserta
"Qualunque sia la vostra idea di matrimonio, da noi sarà una festa": idea innovativa per Mama Casa in Campagna.
Sul manifesto tre coppia: una etero e due gay
"Qualunque sia la vostra idea di matrimonio, da noi sarà una festa". Si è fatto subito notare il manifesto pubblicitario di Mama Casa in Campagna, che ha deciso di usare un'idea creativa un po' provocatoria. La pubblicità, infatti, sta facendo parlare di sè perché ritrae tre coppie, una etero e due gay.
Le protagoniste della campagna pubblicitaria sono le statuine utilizzate per decorare le wedding cake. L'idea creativa è dell'agenzia aversana Studioesse. "Volevamo sottolineare come l'ingrediente principale di qualsiasi festa nuziale ben riuscita sia l'amore - ha dichiarato Giulio Lippi, direttore creativo di Studioesse - Per questo abbiamo deciso di porre l'accento su questo fattore, in ogni sua forma, trattando l'argomento con delicatezza e rispetto per la sensibilità di ciascun individuo".
fonte http://interno18.it/
Sul manifesto tre coppia: una etero e due gay
"Qualunque sia la vostra idea di matrimonio, da noi sarà una festa". Si è fatto subito notare il manifesto pubblicitario di Mama Casa in Campagna, che ha deciso di usare un'idea creativa un po' provocatoria. La pubblicità, infatti, sta facendo parlare di sè perché ritrae tre coppie, una etero e due gay.
Le protagoniste della campagna pubblicitaria sono le statuine utilizzate per decorare le wedding cake. L'idea creativa è dell'agenzia aversana Studioesse. "Volevamo sottolineare come l'ingrediente principale di qualsiasi festa nuziale ben riuscita sia l'amore - ha dichiarato Giulio Lippi, direttore creativo di Studioesse - Per questo abbiamo deciso di porre l'accento su questo fattore, in ogni sua forma, trattando l'argomento con delicatezza e rispetto per la sensibilità di ciascun individuo".
fonte http://interno18.it/
giovedì 11 luglio 2013
Lgbt Cinema: "Sarebbe stato facile" La commedia sul matrimonio tra gay di Graziano Salvadori, nella toscana che si beffa di limiti e pregiudizi delle leggi italiane
La commedia sul matrimonio tra gay, interpretata e diretta da Graziano Salvadori, nella toscana che si beffa di limiti e pregiudizi delle leggi italiane, al cinema con "Sarebbe stato facile"
Il matrimonio tra persone dello stesso sesso, noto anche come matrimonio omosessuale, gay, o matrimonio egualitario, per il principio di eguaglianza tra individui che ne disciplina la legge nei paesi che lo riconoscono, con il relativo diritto alla vita famigliare, in Italia è out e al centro di lotte, polemiche e pregiudizi dalla notte dei tempi, nonostante non manchino tracce e racconti espliciti e inequivocabili di matrimoni celebrati fra uomini, sin dai tempi dell’imperatore romano Nerone (e il liberto Sporo).
Nel paese che manca anche di una legislazione effettiva per le unioni civili, il toscano Graziano Salvadori ha deciso di mettersi per la prima volta dietro la macchina da presa, con la consueta verve comica che contraddistingue da anni le sue interpretazioni cinematografice e cabarettistiche, per dirigere Sarebbe stato facile.
Una commedia che ricorre alla proverbiale arte di arrangiarsi e all’ironia toscana che si beffa di limiti e pregiudizi delle leggi italiane, per sorridere dell’Italia che ‘fa ridere’ (e rabbia) quando si parla di matrimoni tra persone dello stesso sesso, con un cast che affianca alla collaudata collaborazione artistica tra lo stesso Graziano Salvadori e Niki Giustini (“Voglia d’aria fresca”), anche la spiritosa Katia Beni, già vista tra battute e stracci pulire la caserma della fiction televisiva Carabinieri, Beatrice Maestrini che arriva da moda e pubblicità, Franco Trentalance ben noto per i trascorsi nel porno, la partecipazione straordinaria di Novello Novelli, insieme a Cristina De Pin, Alessandro Paci, Gaetano Gennai, Gianfranco Monti, Sergio Forconi, e tanti altri
Una ragazza determinata, un giovane deciso con l’aria da macho, un’imprenditrice raffinata, un giovane dolce e carico di dubbi esistenziali. Quattro persone che condividono un segreto: agli occhi di tutti sono due belle coppie eterosessuali, ma nella realtà sono tutti e quattro omosessuali e innamorati tra di loro. Grazie a una profonda amicizia reciproca, si crea un’alleanza per “sopravvivere” al giudizio altrui. Due finte coppie etero, necessità che si fa più forte quando il desiderio di avere una famiglia con figli adottivi non è più arginabile.
Il film, girato in Toscana, è prodotto dalla Mediterranea Productions di Angelo Bassi, mentre l’arrivo nelle sale cinematografiche è previsto per il 26 settembre 2013, e a giudicare dal trailer e il poster, ci sarà da ridere mentre si riflette.
fonte http://www.cineblog.it/Scritto da: Cut-tv's
Il matrimonio tra persone dello stesso sesso, noto anche come matrimonio omosessuale, gay, o matrimonio egualitario, per il principio di eguaglianza tra individui che ne disciplina la legge nei paesi che lo riconoscono, con il relativo diritto alla vita famigliare, in Italia è out e al centro di lotte, polemiche e pregiudizi dalla notte dei tempi, nonostante non manchino tracce e racconti espliciti e inequivocabili di matrimoni celebrati fra uomini, sin dai tempi dell’imperatore romano Nerone (e il liberto Sporo).
Nel paese che manca anche di una legislazione effettiva per le unioni civili, il toscano Graziano Salvadori ha deciso di mettersi per la prima volta dietro la macchina da presa, con la consueta verve comica che contraddistingue da anni le sue interpretazioni cinematografice e cabarettistiche, per dirigere Sarebbe stato facile.
Una commedia che ricorre alla proverbiale arte di arrangiarsi e all’ironia toscana che si beffa di limiti e pregiudizi delle leggi italiane, per sorridere dell’Italia che ‘fa ridere’ (e rabbia) quando si parla di matrimoni tra persone dello stesso sesso, con un cast che affianca alla collaudata collaborazione artistica tra lo stesso Graziano Salvadori e Niki Giustini (“Voglia d’aria fresca”), anche la spiritosa Katia Beni, già vista tra battute e stracci pulire la caserma della fiction televisiva Carabinieri, Beatrice Maestrini che arriva da moda e pubblicità, Franco Trentalance ben noto per i trascorsi nel porno, la partecipazione straordinaria di Novello Novelli, insieme a Cristina De Pin, Alessandro Paci, Gaetano Gennai, Gianfranco Monti, Sergio Forconi, e tanti altri
Una ragazza determinata, un giovane deciso con l’aria da macho, un’imprenditrice raffinata, un giovane dolce e carico di dubbi esistenziali. Quattro persone che condividono un segreto: agli occhi di tutti sono due belle coppie eterosessuali, ma nella realtà sono tutti e quattro omosessuali e innamorati tra di loro. Grazie a una profonda amicizia reciproca, si crea un’alleanza per “sopravvivere” al giudizio altrui. Due finte coppie etero, necessità che si fa più forte quando il desiderio di avere una famiglia con figli adottivi non è più arginabile.
Il film, girato in Toscana, è prodotto dalla Mediterranea Productions di Angelo Bassi, mentre l’arrivo nelle sale cinematografiche è previsto per il 26 settembre 2013, e a giudicare dal trailer e il poster, ci sarà da ridere mentre si riflette.
fonte http://www.cineblog.it/Scritto da: Cut-tv's
Lgbt: La rete Lenford diffonde una nota sulla proposta di legge contro omofobia e transfobia
Approvata ieri dalla commissione Giustizia della Camera dei deputati, supera il primo step il testo base, che prevede un'estensione della legge Reale-Mancino.
Ecco alcuni punti spiegati dagli avvocati specializzati in diritti LGBTI.
La rete Lenford diffonde una nota sulla proposta di legge contro omofobia e transfobia
La rete Lenford, che si occupa di avvocatura per i diritti LGBTI, ha diffuso oggi una nota sulla proposta di legge in materia di contrasto all’omofobia e alla transfobia, approvata ieri dalla commissione Giustizia della Camera dei deputati. Come si legge dall’homepge del Partito democratico, in un comunicato firmato da Ivan Scalfarotto:
Il testo base approvato oggi, il cui termine per gli emendamenti scade martedì 16, prevede l’estensione della Legge Reale-Mancino - che già punisce gli atti di discriminazione basati sull’origine etnica, nazionalità e religione - anche all’orientamento sessuale e all’identità di genere della vittima.
La notizia è certamente importante per la comunità LGBTI, tuttavia nella nota della rete Lenford vengono affrontate alcune perplessità circa due nodi problematici, che la proposta di legge - presentata appunto, su iniziativa di Scalfarotto, Zan, Tinagli, Chimenti e altri - manifesta. Intanto la legge è un’estensione non una modifica, cioè il principio del legislatore è di far sì che le norme e il decreto comprendano anche l’orientamento sessuale e le differenze di genere.
Ha affermato lo stesso Alessandro Zan, uno dei firmatari, ai microfoni di TMNEWS:
Il testo base licenziato oggi dalla commissione Giustizia della Camera che vuole estendere la legge Mancino a omofobia e transfobia, è un primo importante passo avanti. Ora c’è da sperare che non si apra l’ennesima battaglia ideologica e che non sia stravolto. Per parte nostra siamo pronti ad andare fino in fondo anche presentando emendamenti migliorativi. Potrebbe esserci la concreta possibilità che la Camera - dove la legge arriverà il 22 luglio - finalmente la approvi. Il contrasto all’omofobia e alla transfobia è una norma di civiltà e di progresso dei diritti che riguarda tutti oltre che gay, lesbiche e trans. I politici non possono continuare di volta in volta solo a esprimere solidarietà nei casi di aggressioni o discriminazioni, ma è ora che si passi a fatti concreti.
Ma certi che alcuni aspetti della proposta di legge siano facilmente affrontabili in sede di emendamenti, è proprio qui che secondo gli avvocati della rete Lenford si giocherebbe uno dei punti problematici della proposta, che nella nota segnano un differenza precisa fra “discriminazioni” e “reati”:
la legge Reale e il Decreto Mancino si applicano «anche in materia di discriminazioni motivate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere della vittima» modificano completamente il presupposto fattuale di applicazione delle sanzioni penali di cui alla legge Reale e al Decreto Mancino. Sicché non il compimento dei reati previsti dalla legge Reale e dal Decreto Mancino sembra essere il presupposto della irrogazione della sanzione penale, bensì la sola discriminazione nei confronti delle persone omosessuali e trans. In altri termini, si rischia di lasciare privi di tutela tutte le altre ipotesi previste dall’art. 3 della Legge Mancino-Reale.
Per superare tale aspetto problematico, sarà necessario sostituire l’inciso «anche in materia di discriminazioni motivate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere della vittima» con l’inciso «anche ai reati motivati dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere della vittima».
fonte http://www.queerblog.it/Scritto da: Daniela Gambino
Ecco alcuni punti spiegati dagli avvocati specializzati in diritti LGBTI.
La rete Lenford diffonde una nota sulla proposta di legge contro omofobia e transfobia
La rete Lenford, che si occupa di avvocatura per i diritti LGBTI, ha diffuso oggi una nota sulla proposta di legge in materia di contrasto all’omofobia e alla transfobia, approvata ieri dalla commissione Giustizia della Camera dei deputati. Come si legge dall’homepge del Partito democratico, in un comunicato firmato da Ivan Scalfarotto:
Il testo base approvato oggi, il cui termine per gli emendamenti scade martedì 16, prevede l’estensione della Legge Reale-Mancino - che già punisce gli atti di discriminazione basati sull’origine etnica, nazionalità e religione - anche all’orientamento sessuale e all’identità di genere della vittima.
La notizia è certamente importante per la comunità LGBTI, tuttavia nella nota della rete Lenford vengono affrontate alcune perplessità circa due nodi problematici, che la proposta di legge - presentata appunto, su iniziativa di Scalfarotto, Zan, Tinagli, Chimenti e altri - manifesta. Intanto la legge è un’estensione non una modifica, cioè il principio del legislatore è di far sì che le norme e il decreto comprendano anche l’orientamento sessuale e le differenze di genere.
Ha affermato lo stesso Alessandro Zan, uno dei firmatari, ai microfoni di TMNEWS:
Il testo base licenziato oggi dalla commissione Giustizia della Camera che vuole estendere la legge Mancino a omofobia e transfobia, è un primo importante passo avanti. Ora c’è da sperare che non si apra l’ennesima battaglia ideologica e che non sia stravolto. Per parte nostra siamo pronti ad andare fino in fondo anche presentando emendamenti migliorativi. Potrebbe esserci la concreta possibilità che la Camera - dove la legge arriverà il 22 luglio - finalmente la approvi. Il contrasto all’omofobia e alla transfobia è una norma di civiltà e di progresso dei diritti che riguarda tutti oltre che gay, lesbiche e trans. I politici non possono continuare di volta in volta solo a esprimere solidarietà nei casi di aggressioni o discriminazioni, ma è ora che si passi a fatti concreti.
Ma certi che alcuni aspetti della proposta di legge siano facilmente affrontabili in sede di emendamenti, è proprio qui che secondo gli avvocati della rete Lenford si giocherebbe uno dei punti problematici della proposta, che nella nota segnano un differenza precisa fra “discriminazioni” e “reati”:
la legge Reale e il Decreto Mancino si applicano «anche in materia di discriminazioni motivate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere della vittima» modificano completamente il presupposto fattuale di applicazione delle sanzioni penali di cui alla legge Reale e al Decreto Mancino. Sicché non il compimento dei reati previsti dalla legge Reale e dal Decreto Mancino sembra essere il presupposto della irrogazione della sanzione penale, bensì la sola discriminazione nei confronti delle persone omosessuali e trans. In altri termini, si rischia di lasciare privi di tutela tutte le altre ipotesi previste dall’art. 3 della Legge Mancino-Reale.
Per superare tale aspetto problematico, sarà necessario sostituire l’inciso «anche in materia di discriminazioni motivate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere della vittima» con l’inciso «anche ai reati motivati dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere della vittima».
fonte http://www.queerblog.it/Scritto da: Daniela Gambino
Lgbt: Libri "C’ero una volta" di Lulù Librandi, una Kinsella nostrana
Una Kinsella nostrana per un racconto piccante e scatenato, con situazioni irresistibili e irresistibili personaggi.
Maria Luigia Librandi, detta Lulù, si sveglia una mattina in una clinica senza alcun ricordo né di sé né del proprio passato. Accanto al letto, solo una favolosa Birkin di Hermès in pelle di coccodrillo, rosa, con un’esplicita richiesta di perdono.
Grazie all’aiuto di Andrea Martini, fascinoso medico quarantenne, Lulù comincerà a riscoprire la propria vita: dal periodo come fuorisede dopo lo spaesante arrivo nella capitale al presente come avvocato d’affari per un importante studio legale.
Attraverso gli incontri organizzati dal dottore, un pezzo alla volta riaffiorerà l’identità della ragazza e dall’oblio riemergerà anche il rapporto con lui, Alessandro Malaspina, «presuntuoso, arrogante e sull’autocelebrativo andante», da cui Lulù, pur continuamente in fuga, si era sempre sentita attratta.
Nel frattempo, alcune domande fondamentali affollano la mente della protagonista: è soddisfatta della propria vita? È stata lei a cercare di voler dimenticare qualcosa?
E chi è la donna elegantissima che l’aspetta nel corridoio su tacchi Louboutin implorando di incontrarla? Le note di A Te di Jovanotti che una mattina raggiungono Lulù (sempre avvinghiata alla sua Birkin) la aiuteranno a ricomporre il puzzle della situazione.
All’improvviso niente è più come sembra, neppure chi la circonda.
Lulù Librandi è nata in Calabria nel 1976. Avvocato d’affari, lavora da diversi anni in un rinomato studio internazionale. È allieva della Scuola di scrittura creativa “Omero”, nei cui laboratori è nato questo suo primo romanzo. Con le sue conversazioni tra donne anima la sezione Costume del blog Le Meraviglie (www.lemeraviglie.net)
fonte http://www.fazieditore.it
Maria Luigia Librandi, detta Lulù, si sveglia una mattina in una clinica senza alcun ricordo né di sé né del proprio passato. Accanto al letto, solo una favolosa Birkin di Hermès in pelle di coccodrillo, rosa, con un’esplicita richiesta di perdono.
Grazie all’aiuto di Andrea Martini, fascinoso medico quarantenne, Lulù comincerà a riscoprire la propria vita: dal periodo come fuorisede dopo lo spaesante arrivo nella capitale al presente come avvocato d’affari per un importante studio legale.
Attraverso gli incontri organizzati dal dottore, un pezzo alla volta riaffiorerà l’identità della ragazza e dall’oblio riemergerà anche il rapporto con lui, Alessandro Malaspina, «presuntuoso, arrogante e sull’autocelebrativo andante», da cui Lulù, pur continuamente in fuga, si era sempre sentita attratta.
Nel frattempo, alcune domande fondamentali affollano la mente della protagonista: è soddisfatta della propria vita? È stata lei a cercare di voler dimenticare qualcosa?
E chi è la donna elegantissima che l’aspetta nel corridoio su tacchi Louboutin implorando di incontrarla? Le note di A Te di Jovanotti che una mattina raggiungono Lulù (sempre avvinghiata alla sua Birkin) la aiuteranno a ricomporre il puzzle della situazione.
All’improvviso niente è più come sembra, neppure chi la circonda.
Lulù Librandi è nata in Calabria nel 1976. Avvocato d’affari, lavora da diversi anni in un rinomato studio internazionale. È allieva della Scuola di scrittura creativa “Omero”, nei cui laboratori è nato questo suo primo romanzo. Con le sue conversazioni tra donne anima la sezione Costume del blog Le Meraviglie (www.lemeraviglie.net)
fonte http://www.fazieditore.it
mercoledì 10 luglio 2013
Lgbt Libri: Emiliano Reali a circa dieci anni di distanza riscrive "ORDINARY"
A circa dieci anni di distanza Emiliano Reali decide di confrontarsi con se stesso e riscrive Ordinary.
Il suo primo romanzo, divenuto nel 2008 spettacolo teatrale. Dal vecchio Ordinary lo separano esperienze e successi, uno stile più maturo ed una forte crescita professionale ed interiore, ma è sempre lo stesso sentimento a guidare l’autore nel nuovo ORDINARY: la “speranza”.
ORDINARY è una finestra che si apre sulla vita del giovanissimo Diego, che giorno per giorno scopre la vita e con essa si confronterà sempre pieno di ottimismo e forza nel cuore, fino a quando gli accadimenti lo schiacceranno al punto di farlo sentire impotente.
“Mi sono voluto confrontare con me stesso, a circa dieci anni di distanza” – dice Emiliano Reali ai microfoni di RAI Radio1.
Dalla prefazione di Massimo Arcangeli: “C’è sempre un barlume di speranza, invece, per l’uomo che rinuncia a essere lupo all’uomo, per chi decide di rimanere cerbiatto anche se un lupo, azzannandolo senza finirlo, gli ha iniettato il suo virus. È la possibilità di riscattarci che ci fa ergere sui nostri istinti più bassi, che ci consente di mostrare la parte migliore di noi. E quando una tale possibilità diviene racconto, e quel racconto s’affida all’atavica potenza dell’accostamento metaforico dell’animale all’uomo, e quell’accostamento sa di esperienza vissuta o patita, e di una visione del mondo chirurgicamente naïf, la lettura riesce a disarmarci. Sono l’immediatezza, la semplicità e un contagioso candore la forza di questo libro.” e diventa un ARBOOK (Augmented Reality Book).
Con ORDINARY, oggi la DEd’A Edizioni lancia il primo ARBOOK in Italia, il primo libro che non smetterà mai di raccontare storie. Nascosti, tra le pagine del romanzo di Emiliano Reali, come gemme preziose, marker di riconoscimento, saranno l’innesco per vivere questa nuova esperienza. Avremo a nostra disposizione immagini mai viste del giovane autore, saremo trasportati nei suoi ricordi più belli, sentiremo i perché e le motivazioni che lo hanno spinto a riscrivere ORDINARY, ci faremo ammaliare dalle sue splendide parole magistralmente recitate.
ORDINARY
è il primo ARBOOK in Italia. Il Libro di carta, si trasformerà nell’innesco di una nuova realtà, le sue pagine, le sue immagini, daranno vita ad un luogo dal quale sarà possibile estrarre ulteriori informazioni, storie ed esperienze multimediali, sia oggi che nel tempo, sia qui che in luoghi specifici, anche solo per pochi momenti irripetibili.
Saremo testimoni di come i nostri dispositivi – iphone, ipad, smartphone – ci permettono di aggiungere un 6°senso alla nostra percezione, offrendoci la capacità di leggere e di riconoscere un nuovo livello di realtà. Oramai, i nostri device stanno imparando a “comprendere”.
Stanno imparando a vedere e leggono forme e colori. Leggono la stessa realtà che noi vediamo, ma possono interpretarla in modo diverso. La Realtà Aumentata (AR o Augmented Reality) aggiunge un ulteriore livello al mondo che percepiamo.
Emiliano Reali è nato a Roma. Nel 2001 è tra i vincitori del concorso nazionale “Giovani Parole” indetto dalla scuola Holden di Torino con il racconto La Corda d’argento contenuto in Sul ciglio del dirupo. La sua prima pubblicazione risale all’anno 2004 con il romanzo Ordinary (Serarcangeli), divenuto nel 2008 uno spettacolo teatrale per “Il Progetto Speciale Teatro 2007/2008″ patrocinato dal Comune di Roma e dalla SIAE. Tra le pubblicazioni due favole illustrate, Il cristallo del cuore (Edigiò, 2008) e La reggia di luce (Edigiò, 2009), utilizzate come testi nelle scuole elementari. Sempre nel 2009 pubblica il romanzo Se Bambi fosse trans? (Azimut) un’opera di successo che ha riscontrato grande interesse critico. Nel 2011 pubblica Il seme della speranza (Diamond), testo adottato nelle scuole superiori per i ragazzi del biennio. Nel 2012 pubblica Sul ciglio del dirupo (DEd’A) una raccolta di racconti. Reali scrive inoltre per il cinema; è autore del cortometraggio Santallegria (MKM, 2011) con protagoniste Serena Grandi e Monica Scattini.
fonte http://www.tuttouomini.it/
Il suo primo romanzo, divenuto nel 2008 spettacolo teatrale. Dal vecchio Ordinary lo separano esperienze e successi, uno stile più maturo ed una forte crescita professionale ed interiore, ma è sempre lo stesso sentimento a guidare l’autore nel nuovo ORDINARY: la “speranza”.
ORDINARY è una finestra che si apre sulla vita del giovanissimo Diego, che giorno per giorno scopre la vita e con essa si confronterà sempre pieno di ottimismo e forza nel cuore, fino a quando gli accadimenti lo schiacceranno al punto di farlo sentire impotente.
“Mi sono voluto confrontare con me stesso, a circa dieci anni di distanza” – dice Emiliano Reali ai microfoni di RAI Radio1.
Dalla prefazione di Massimo Arcangeli: “C’è sempre un barlume di speranza, invece, per l’uomo che rinuncia a essere lupo all’uomo, per chi decide di rimanere cerbiatto anche se un lupo, azzannandolo senza finirlo, gli ha iniettato il suo virus. È la possibilità di riscattarci che ci fa ergere sui nostri istinti più bassi, che ci consente di mostrare la parte migliore di noi. E quando una tale possibilità diviene racconto, e quel racconto s’affida all’atavica potenza dell’accostamento metaforico dell’animale all’uomo, e quell’accostamento sa di esperienza vissuta o patita, e di una visione del mondo chirurgicamente naïf, la lettura riesce a disarmarci. Sono l’immediatezza, la semplicità e un contagioso candore la forza di questo libro.” e diventa un ARBOOK (Augmented Reality Book).
Con ORDINARY, oggi la DEd’A Edizioni lancia il primo ARBOOK in Italia, il primo libro che non smetterà mai di raccontare storie. Nascosti, tra le pagine del romanzo di Emiliano Reali, come gemme preziose, marker di riconoscimento, saranno l’innesco per vivere questa nuova esperienza. Avremo a nostra disposizione immagini mai viste del giovane autore, saremo trasportati nei suoi ricordi più belli, sentiremo i perché e le motivazioni che lo hanno spinto a riscrivere ORDINARY, ci faremo ammaliare dalle sue splendide parole magistralmente recitate.
ORDINARY
è il primo ARBOOK in Italia. Il Libro di carta, si trasformerà nell’innesco di una nuova realtà, le sue pagine, le sue immagini, daranno vita ad un luogo dal quale sarà possibile estrarre ulteriori informazioni, storie ed esperienze multimediali, sia oggi che nel tempo, sia qui che in luoghi specifici, anche solo per pochi momenti irripetibili.
Saremo testimoni di come i nostri dispositivi – iphone, ipad, smartphone – ci permettono di aggiungere un 6°senso alla nostra percezione, offrendoci la capacità di leggere e di riconoscere un nuovo livello di realtà. Oramai, i nostri device stanno imparando a “comprendere”.
Stanno imparando a vedere e leggono forme e colori. Leggono la stessa realtà che noi vediamo, ma possono interpretarla in modo diverso. La Realtà Aumentata (AR o Augmented Reality) aggiunge un ulteriore livello al mondo che percepiamo.
Emiliano Reali è nato a Roma. Nel 2001 è tra i vincitori del concorso nazionale “Giovani Parole” indetto dalla scuola Holden di Torino con il racconto La Corda d’argento contenuto in Sul ciglio del dirupo. La sua prima pubblicazione risale all’anno 2004 con il romanzo Ordinary (Serarcangeli), divenuto nel 2008 uno spettacolo teatrale per “Il Progetto Speciale Teatro 2007/2008″ patrocinato dal Comune di Roma e dalla SIAE. Tra le pubblicazioni due favole illustrate, Il cristallo del cuore (Edigiò, 2008) e La reggia di luce (Edigiò, 2009), utilizzate come testi nelle scuole elementari. Sempre nel 2009 pubblica il romanzo Se Bambi fosse trans? (Azimut) un’opera di successo che ha riscontrato grande interesse critico. Nel 2011 pubblica Il seme della speranza (Diamond), testo adottato nelle scuole superiori per i ragazzi del biennio. Nel 2012 pubblica Sul ciglio del dirupo (DEd’A) una raccolta di racconti. Reali scrive inoltre per il cinema; è autore del cortometraggio Santallegria (MKM, 2011) con protagoniste Serena Grandi e Monica Scattini.
fonte http://www.tuttouomini.it/
Lgbt Danza: Presentata la nuova stagione del Teatro Comunale di Vicenza 2013/2014
Il Presidente della Fondazione Flavio Albanese ed il Vicesindaco e Assessore alla Crescita del Comune di Vicenza Jacopo Bulgarini d’Elci, hanno presentato la nuova stagione artistica del Teatro Comunale di Vicenza, alla presenza dei referenti artistici delle diverse sezioni; una programmazione che intende trasmettere nuovi stimoli e nuove visioni, pur contenendo proposte anche tradizionali.
Per quanto riguarda la sezione danza la programmazione della stagione 2013/2014, realizzata in collaborazione con Arteven, prevede sei spettacoli, di cui tre in doppia data; la Stagione si aprirà perciò a fine ottobre con Deca_Dance, presentato dall’Ensemble Giovanile della Batsheva Dance Company del coreografo israeliano Ohad Naharin; a fine novembre seguirà una doppia data per la prima nazionale di Giselle nella versione del Junior Balletto di Toscana diretto da Cristina Bozzolini con coreografia e rilettura di Eugenio Scigliano mentre, nel mese di febbraio, suggestioni jazz verranno proposte dai Ballets Jazz de Montreal nelle tre diverse coreografie Zero In On, Night Box e Harry, firmate dai tre giovani coreografi Wen Wei Wang, Cayetano Soto e Barak Marshall.
A fine febbraio tornerà il Ballet du Capitole de Toulouse con Le Corsaire e, dopo una pausa nel mese di aprile, la Stagione riprenderà nel mese maggio con una nuova produzione del brasiliano Grupo Corpo: su coreografie di Rodrigo Pederneiras sarà proposto l’inimitabile linguaggio del corpo, sapiente e ricco di ispirazioni.A fine maggio il Ballet du Grand Théâtre de Genève propone una versione rivisitata del balletto classico Sogno di una notte di mezza estate, presentato dall’eccellente coreografia di Michel Kelemenis.
Sul palcoscenico del Teatro proseguirà, anche nella nuova stagione, il Progetto Supporter, che vede ogni spettacolo preceduto dalla breve esibizione di giovani promesse della danza nazionale, segnalate da critici ed esperti del settore.
Continua anche la rassegna sperimentale Luoghi del Contemporaneo-Danza, dedicata alla coreografia e alla danza di ricerca dei nuovi autori ; quest’anno la rassegna propone quattro performances diverse e molto particolari: in programma a gennaio ci sarà Terramara 1991/2013, nuovo tassello del Progetto Reconstruction Italian Contemporary Choreography; a febbraio andrà in scena Dal profondo del cuore del Kaos Balletto di Firenze mentre nel mese di marzo vedremo Amleto, del Collettivo Cinetico performance di prosa-danza, e i Cinque Canti, della Michele Merola Company, cinque brani elaborati da cinque coreografi di discendenza post accademica, con la prestigiosa acquisizione di un estratto del grande Mats Ek.
ORARI&INFO
Teatro Comunale di Vicenza Viale Mazzini 39 – Vicenza
Stagione 2013/2014 Infoline: (+39) 0444. 32.73.93
info@tcvi.it www.tcvi.it
fonte http://giornaledelladanza.com di Antonietta Mazzei
Per quanto riguarda la sezione danza la programmazione della stagione 2013/2014, realizzata in collaborazione con Arteven, prevede sei spettacoli, di cui tre in doppia data; la Stagione si aprirà perciò a fine ottobre con Deca_Dance, presentato dall’Ensemble Giovanile della Batsheva Dance Company del coreografo israeliano Ohad Naharin; a fine novembre seguirà una doppia data per la prima nazionale di Giselle nella versione del Junior Balletto di Toscana diretto da Cristina Bozzolini con coreografia e rilettura di Eugenio Scigliano mentre, nel mese di febbraio, suggestioni jazz verranno proposte dai Ballets Jazz de Montreal nelle tre diverse coreografie Zero In On, Night Box e Harry, firmate dai tre giovani coreografi Wen Wei Wang, Cayetano Soto e Barak Marshall.
A fine febbraio tornerà il Ballet du Capitole de Toulouse con Le Corsaire e, dopo una pausa nel mese di aprile, la Stagione riprenderà nel mese maggio con una nuova produzione del brasiliano Grupo Corpo: su coreografie di Rodrigo Pederneiras sarà proposto l’inimitabile linguaggio del corpo, sapiente e ricco di ispirazioni.A fine maggio il Ballet du Grand Théâtre de Genève propone una versione rivisitata del balletto classico Sogno di una notte di mezza estate, presentato dall’eccellente coreografia di Michel Kelemenis.
Sul palcoscenico del Teatro proseguirà, anche nella nuova stagione, il Progetto Supporter, che vede ogni spettacolo preceduto dalla breve esibizione di giovani promesse della danza nazionale, segnalate da critici ed esperti del settore.
Continua anche la rassegna sperimentale Luoghi del Contemporaneo-Danza, dedicata alla coreografia e alla danza di ricerca dei nuovi autori ; quest’anno la rassegna propone quattro performances diverse e molto particolari: in programma a gennaio ci sarà Terramara 1991/2013, nuovo tassello del Progetto Reconstruction Italian Contemporary Choreography; a febbraio andrà in scena Dal profondo del cuore del Kaos Balletto di Firenze mentre nel mese di marzo vedremo Amleto, del Collettivo Cinetico performance di prosa-danza, e i Cinque Canti, della Michele Merola Company, cinque brani elaborati da cinque coreografi di discendenza post accademica, con la prestigiosa acquisizione di un estratto del grande Mats Ek.
ORARI&INFO
Teatro Comunale di Vicenza Viale Mazzini 39 – Vicenza
Stagione 2013/2014 Infoline: (+39) 0444. 32.73.93
info@tcvi.it www.tcvi.it
fonte http://giornaledelladanza.com di Antonietta Mazzei
Lgbt: Estate 2013, le 5 destinazioni gay friendly, le 5 migliori destinazioni dedicate per la prossima estate, proposte e selezionate da eDreams
Suggerite da eDreams le 5 migliori destinazioni dedicate al turismo gay, quello orientato a soddisfare le esigenze dei turisti appartenenti alla comunità LGBT (lesbo, gay, bisessuale e transgender). Mete che soddisfano non soltanto le esigenze di questa comunità, ma anche quelle di chi è alla ricerca di qualcosa di innovativo e talvolta trasgressivo.
Tel Aviv, Israele
La capitale israeliana, città in constante evoluzione con una vivacissima vita notturna, è sempre più una meta gay friendly grazie alla sua atmosfera liberale e informale. Mecca della comunità giovane locale, Hilton Beach, assolata e rilassante spiaggia, da non perdere. Al calar del sole i locali del quartiere di Nahalat Binyamin e le discoteche della zona del porto ospitano spesso dj di fama internazionale apprezzati dalla clientela gay ed etero. Da non perdere i gay party settimanali organizzati in location sempre diverse, chiamati Highlights.
Austin, Texas
Tappa obbligata per gli amanti della musica, grazie alle tantissime proposte live, Austin, la capitale del Texas è uno degli astri nascenti nella costellazione delle gay destination; gli ingredienti del successo sono: tantissimi locali di qualità e un clima spensierato e divertente. Qui tutti possono dichiararsi amore reciproco alla luce del sole, magari in uno degli splendidi parchi cittadini o al tavolino di un ottimo ristorante.
Fuerteventura, Canarie
Se Gran Canaria è universalmente riconosciuta come una delle migliori destinazioni gay del mondo, forse in pochi conoscono le potenzialità di Fuerteventura. A consigliarla è Twizz, tour operator gay italiano, specializzato in viaggi gay e matrimoni gay, che la segnala come una delle mete emergenti del 2013. L'offerta alberghiera è in espansione, le spiagge sono per tutti i gusti e i locali gay sono frequentatissimi e alla moda. Il mese migliore per visitarla è dicembre, quando si svolgerà Rainbow Fuerteventura, una competizione per gay di tutto il mondo che prevede gare piuttosto particolari.
Gallipoli, Puglia
Questa bellissima cittadina al centro della movida salentina, Gallipoli, è da qualche anno nota anche con il nome di Gaypolis. Perchè qui non ci sono solo spiagge bianche, paesaggi mozzafiato e ottima gastronomia, ma anche trasgressive serate a tema e locali dichiaratamente gay dove incontrare gente di tutti i tipi e per tutti i gusti. Il Salento Gay Club è specializzato nel consigliare strutture per pernottare (numerose nella zona della riserva naturale di Porto Selvaggio), locali e spiagge gay-friendly, come quella di Makò Beach, tra gli stabilimenti più vivaci. La serata più "hot" è invece il GayDay, che riempie periodicamente le piste delle migliori discoteche della provincia di Lecce.
Rio de Janeiro, Brasile
E' sempre stata e continua ad essere una della città più frizzanti, colorate e trasgressive del mondo, con la sua carica di vitalità e ritmo che travolge chiunque la visiti. Il suo spirito tollerante, aperto, meticcio, emerge anche dall'accoglienza che la metropoli riserva al mondo gay. Per loro, ristoranti, locali, negozi e servizi creati ad hoc per soddisfarne le esigenze. La zona vicino a rua Teixeira de Melo è tra i quartieri a più alto tasso gay, mentre la spiaggia più apprezzata è quella di Ipanema. Ma ognuno, qui, può trovare il suo angolo di libertà.
fonte http://viaggi.libero.it
Tel Aviv, Israele
La capitale israeliana, città in constante evoluzione con una vivacissima vita notturna, è sempre più una meta gay friendly grazie alla sua atmosfera liberale e informale. Mecca della comunità giovane locale, Hilton Beach, assolata e rilassante spiaggia, da non perdere. Al calar del sole i locali del quartiere di Nahalat Binyamin e le discoteche della zona del porto ospitano spesso dj di fama internazionale apprezzati dalla clientela gay ed etero. Da non perdere i gay party settimanali organizzati in location sempre diverse, chiamati Highlights.
Austin, Texas
Tappa obbligata per gli amanti della musica, grazie alle tantissime proposte live, Austin, la capitale del Texas è uno degli astri nascenti nella costellazione delle gay destination; gli ingredienti del successo sono: tantissimi locali di qualità e un clima spensierato e divertente. Qui tutti possono dichiararsi amore reciproco alla luce del sole, magari in uno degli splendidi parchi cittadini o al tavolino di un ottimo ristorante.
Fuerteventura, Canarie
Se Gran Canaria è universalmente riconosciuta come una delle migliori destinazioni gay del mondo, forse in pochi conoscono le potenzialità di Fuerteventura. A consigliarla è Twizz, tour operator gay italiano, specializzato in viaggi gay e matrimoni gay, che la segnala come una delle mete emergenti del 2013. L'offerta alberghiera è in espansione, le spiagge sono per tutti i gusti e i locali gay sono frequentatissimi e alla moda. Il mese migliore per visitarla è dicembre, quando si svolgerà Rainbow Fuerteventura, una competizione per gay di tutto il mondo che prevede gare piuttosto particolari.
Gallipoli, Puglia
Questa bellissima cittadina al centro della movida salentina, Gallipoli, è da qualche anno nota anche con il nome di Gaypolis. Perchè qui non ci sono solo spiagge bianche, paesaggi mozzafiato e ottima gastronomia, ma anche trasgressive serate a tema e locali dichiaratamente gay dove incontrare gente di tutti i tipi e per tutti i gusti. Il Salento Gay Club è specializzato nel consigliare strutture per pernottare (numerose nella zona della riserva naturale di Porto Selvaggio), locali e spiagge gay-friendly, come quella di Makò Beach, tra gli stabilimenti più vivaci. La serata più "hot" è invece il GayDay, che riempie periodicamente le piste delle migliori discoteche della provincia di Lecce.
Rio de Janeiro, Brasile
E' sempre stata e continua ad essere una della città più frizzanti, colorate e trasgressive del mondo, con la sua carica di vitalità e ritmo che travolge chiunque la visiti. Il suo spirito tollerante, aperto, meticcio, emerge anche dall'accoglienza che la metropoli riserva al mondo gay. Per loro, ristoranti, locali, negozi e servizi creati ad hoc per soddisfarne le esigenze. La zona vicino a rua Teixeira de Melo è tra i quartieri a più alto tasso gay, mentre la spiaggia più apprezzata è quella di Ipanema. Ma ognuno, qui, può trovare il suo angolo di libertà.
fonte http://viaggi.libero.it
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Lgbt Parma: Gay, lesbiche e trans, il Comune contro i pregiudizi aderisce alla rete nazionale Ready
L’ente aderisce alla rete nazionale Ready contro le discriminazioni sessuali, e promuove azioni per tutelare i diritti di chi è ancora vittima di comportamenti omofobi. La provocazione: “Lo farà anche la Provincia?”
Il Comune di Parma si impegna a tutelare le persone “lgtb” – lesbiche, gay, transessuali e bisessuali – promuovendo azioni contro l’omofobia e d’inclusione sociale in nome della libertà di orientamento sessuale. L’impegno viene messo nero su bianco in una delibera che si voterà martedì in Consiglio comunale, in cui l’ente aderisce alla rete nazionale Ready -contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere – formata da 36 soggetti pubblici, di cui 22 Comuni (capofila Torino), otto Province e due Regioni.
Le linee guida del progetto e le azioni di inclusione sociale per chi ancora è vittima di pregiudizi retrogradi vengono illustrate lunedì sera in commissione Pari opportunità, che torna a riunirsi dopo diverse settimane, nonostante manchi ancora il presidente di maggioranza: la consigliera 5 stelle Barbara Cacciatore .
Come prevede la carta d’intenti sottoscritta dal Comune di Parma, i soggetti aderenti al progetto – che si incontrano una volta all’anno, a rotazione, in una città partner – promuoveranno e daranno rilievo a interventi sul sito web istituzionale, oltre che far pressione sul Governo perché riconosca i diritti delle persone “lgtb”.
Al tavolo anche i rappresentanti di Agedo, L’Ottavo colore, e Certi diritti.
Tre associazioni di Parma che da anni si battono contro l’omofobia, denunciando anche violenti episodi che ledono la libertà individuale di chi subisce ancora i pregiudizi della società. Dai membri dell’Ottavo colore il suggerimento di creare uno sportello dove recarsi per denunciare comportamenti omofobi e chiedere informazioni di ogni tipo.
Il consigliere Roberto Ghiretti (Parma Unita) invita a portare avanti azioni sistematiche di settimana in settimana, cominciando dal pubblicizzare l’adesione alla rete nazionale contro le discriminazioni. Dal tavolo poi si leva una domanda che suona come un invito misto a provocazione: “Parteciperà anche la Provincia di Parma?”. (a.t.)
fonte http://uncomunea5stelle-parma.blogautore.repubblica.it
Il Comune di Parma si impegna a tutelare le persone “lgtb” – lesbiche, gay, transessuali e bisessuali – promuovendo azioni contro l’omofobia e d’inclusione sociale in nome della libertà di orientamento sessuale. L’impegno viene messo nero su bianco in una delibera che si voterà martedì in Consiglio comunale, in cui l’ente aderisce alla rete nazionale Ready -contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere – formata da 36 soggetti pubblici, di cui 22 Comuni (capofila Torino), otto Province e due Regioni.
Le linee guida del progetto e le azioni di inclusione sociale per chi ancora è vittima di pregiudizi retrogradi vengono illustrate lunedì sera in commissione Pari opportunità, che torna a riunirsi dopo diverse settimane, nonostante manchi ancora il presidente di maggioranza: la consigliera 5 stelle Barbara Cacciatore .
Come prevede la carta d’intenti sottoscritta dal Comune di Parma, i soggetti aderenti al progetto – che si incontrano una volta all’anno, a rotazione, in una città partner – promuoveranno e daranno rilievo a interventi sul sito web istituzionale, oltre che far pressione sul Governo perché riconosca i diritti delle persone “lgtb”.
Al tavolo anche i rappresentanti di Agedo, L’Ottavo colore, e Certi diritti.
Tre associazioni di Parma che da anni si battono contro l’omofobia, denunciando anche violenti episodi che ledono la libertà individuale di chi subisce ancora i pregiudizi della società. Dai membri dell’Ottavo colore il suggerimento di creare uno sportello dove recarsi per denunciare comportamenti omofobi e chiedere informazioni di ogni tipo.
Il consigliere Roberto Ghiretti (Parma Unita) invita a portare avanti azioni sistematiche di settimana in settimana, cominciando dal pubblicizzare l’adesione alla rete nazionale contro le discriminazioni. Dal tavolo poi si leva una domanda che suona come un invito misto a provocazione: “Parteciperà anche la Provincia di Parma?”. (a.t.)
fonte http://uncomunea5stelle-parma.blogautore.repubblica.it
Lgbt: Omofobia, testo Pd-Pdl passa in commissione Giustizia. Lavori socialmente utili a chi discrimina gli omosessuali
Allargare la legge Mancino, che oggi punisce le discriminazioni su base etnica e religiosa, anche all'istigazione, alla propaganda e alla violenza contro omosessuali e transessuali.
E spedire gli eventuali trasgressori, che non potranno più cavarsela con una multa di 6mila euro, ai lavori socialmente utili da svolgere anche presso le associazioni in difesa dei diritti gay.
È questo, in sintesi, il contenuto del testo-base sull'omofobia e la transfobia approvato oggi pomeriggio dalla commissione Giustizia della Camera dopo un complesso lavoro di mediazione tra le proposte – antitetiche – presentate dal Pd e dal Pdl. La proposta di legge ora potrà essere modificata con gli emendamenti da presentare entro il prossimo martedì e infine approderà in aula il 22 luglio.
“Sono soddisfatto”, è il primo commento a caldo di Ivan Scalfarotto (Pd) che insieme al deputato Leone (Pdl) è relatore del testo. “Come Partito democratico chiedevamo giustamente la modifica della legge Mancino per stabilire finalmente il principio educativo secondo il quale istigare e propagandare l'omofobia e la transfobia è sbagliato e costituisce reato”.
La proposta del Pdl invece mirava a inserire l'omofobia come aggravante nei reati contro la persona, con l'obiettivo di aumentare la pena a coloro che per esempio picchiano o uccidono una persona omosessuale in quanto omosessuale: un'ipotesi che non piaceva a molte associazioni lgbt e che è stata cassata.
In cambio il Pd (che si basava su due proposte di legge firmate da Scalfarotto e Emanuele Fiano) ha dovuto accantonare l'idea di inasprire la legge Mancino per poter punire anche la diffusione e l'incitamento all'omofobia e non soltanto l'istigazione e la propaganda: apparentemente sottigliezze linguistiche, che però preoccupano numerosi parlamentari di stampo cattolico come Paola Binetti e Carlo Giovanardi che in varie occasioni hanno paventato il pericolo di finire in tribunale soltanto per aver espresso contrarietà al matrimonio gay.
Se il testo-base passerà così come è oggi, dunque, potranno essere trascinati davanti a un giudice coloro che con ogni mezzo – e dunque anche attraverso Facebook – compiono atti discriminatorii nei confronti delle persone omosessuali e transessuali, rischiando un anno e sei mesi di carcere senza la possibilità di chiedere in alternativa la multa da 6mila euro. Potranno invece essere obbligati a svolgere un'attività gratuita a favore della collettività, anche presso organizzazioni lgbtq.
Non saranno invece punite le ingiurie contro i gay “poiché”, spiega sempre Scalfarotto, “l'ingiuria è già un reato nel codice penale” e la finalità della legge sull'omofobia “è quella di stabilire la discriminazione omofoba come nuovo reato a sé stante”.
fonte http://www.huffingtonpost.it/Laura Eduati
E spedire gli eventuali trasgressori, che non potranno più cavarsela con una multa di 6mila euro, ai lavori socialmente utili da svolgere anche presso le associazioni in difesa dei diritti gay.
È questo, in sintesi, il contenuto del testo-base sull'omofobia e la transfobia approvato oggi pomeriggio dalla commissione Giustizia della Camera dopo un complesso lavoro di mediazione tra le proposte – antitetiche – presentate dal Pd e dal Pdl. La proposta di legge ora potrà essere modificata con gli emendamenti da presentare entro il prossimo martedì e infine approderà in aula il 22 luglio.
“Sono soddisfatto”, è il primo commento a caldo di Ivan Scalfarotto (Pd) che insieme al deputato Leone (Pdl) è relatore del testo. “Come Partito democratico chiedevamo giustamente la modifica della legge Mancino per stabilire finalmente il principio educativo secondo il quale istigare e propagandare l'omofobia e la transfobia è sbagliato e costituisce reato”.
La proposta del Pdl invece mirava a inserire l'omofobia come aggravante nei reati contro la persona, con l'obiettivo di aumentare la pena a coloro che per esempio picchiano o uccidono una persona omosessuale in quanto omosessuale: un'ipotesi che non piaceva a molte associazioni lgbt e che è stata cassata.
In cambio il Pd (che si basava su due proposte di legge firmate da Scalfarotto e Emanuele Fiano) ha dovuto accantonare l'idea di inasprire la legge Mancino per poter punire anche la diffusione e l'incitamento all'omofobia e non soltanto l'istigazione e la propaganda: apparentemente sottigliezze linguistiche, che però preoccupano numerosi parlamentari di stampo cattolico come Paola Binetti e Carlo Giovanardi che in varie occasioni hanno paventato il pericolo di finire in tribunale soltanto per aver espresso contrarietà al matrimonio gay.
Se il testo-base passerà così come è oggi, dunque, potranno essere trascinati davanti a un giudice coloro che con ogni mezzo – e dunque anche attraverso Facebook – compiono atti discriminatorii nei confronti delle persone omosessuali e transessuali, rischiando un anno e sei mesi di carcere senza la possibilità di chiedere in alternativa la multa da 6mila euro. Potranno invece essere obbligati a svolgere un'attività gratuita a favore della collettività, anche presso organizzazioni lgbtq.
Non saranno invece punite le ingiurie contro i gay “poiché”, spiega sempre Scalfarotto, “l'ingiuria è già un reato nel codice penale” e la finalità della legge sull'omofobia “è quella di stabilire la discriminazione omofoba come nuovo reato a sé stante”.
fonte http://www.huffingtonpost.it/Laura Eduati
martedì 9 luglio 2013
Lgbt Roma: Vladimir Luxuria intervisterà l'attrice Iaia Forte, venerdì 12 luglio al Gay Village
Venerdì 12 luglio a partire dalle 21.30, sul palco del Gay Village, in esclusiva l’intervista a Iaia Forte condotta da Vladimir Luxuria.
Durante l’incontro l’attrice ripercorrerà insieme al pubblico del Village i momenti più importanti della sua carriera artistica, soffermandosi sui progetti futuri che la vedranno impegnata al cinema e in teatro.
Mentre sul grande schermo la vedremo diretta da Renato De Maria in “La vita oscena”, sui palcoscenici Iaia presenterà il nuovo monologo “Hanno tutti ragione”, tratto dall’ omonimo romanzo di Paolo Sorrentino. In duplice veste di regista e interprete, nello spettacolo Iaia è Tony Pagoda, personaggio concepito da Sorrentino prima per il cinema - gli prestò il volto Toni Servillo nel film “L’ uomo in più” (2001) – e poi divenuto protagonista di ben due romanzi.
“L’idea di mettere in scena il protagonista del romanzo di Sorrentino – dice l’attrice - mi è venuta per innamoramento. Avevo letto in pubblico due capitoli del libro a Fiesole, e il piacere di incarnare Tony Pagoda e di dare suono alla bellissima lingua del libro è stato tale, che mi ha fatto desiderare di farne uno spettacolo”.
“Hanno tutti ragione” è atteso il 2 agosto all’interno della rassegna “I Solisti del Teatro” presso i Giardini della Filarmonica di Roma.
fonte http://www.occhioche.it
Durante l’incontro l’attrice ripercorrerà insieme al pubblico del Village i momenti più importanti della sua carriera artistica, soffermandosi sui progetti futuri che la vedranno impegnata al cinema e in teatro.
Mentre sul grande schermo la vedremo diretta da Renato De Maria in “La vita oscena”, sui palcoscenici Iaia presenterà il nuovo monologo “Hanno tutti ragione”, tratto dall’ omonimo romanzo di Paolo Sorrentino. In duplice veste di regista e interprete, nello spettacolo Iaia è Tony Pagoda, personaggio concepito da Sorrentino prima per il cinema - gli prestò il volto Toni Servillo nel film “L’ uomo in più” (2001) – e poi divenuto protagonista di ben due romanzi.
“L’idea di mettere in scena il protagonista del romanzo di Sorrentino – dice l’attrice - mi è venuta per innamoramento. Avevo letto in pubblico due capitoli del libro a Fiesole, e il piacere di incarnare Tony Pagoda e di dare suono alla bellissima lingua del libro è stato tale, che mi ha fatto desiderare di farne uno spettacolo”.
“Hanno tutti ragione” è atteso il 2 agosto all’interno della rassegna “I Solisti del Teatro” presso i Giardini della Filarmonica di Roma.
fonte http://www.occhioche.it
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A Reggio Calabria nasce l’osservatorio per l’analisi dei fenomeni di discriminazione e violenza contro le persone LGBT
ArciGay “I Due Mari”, comitato provinciale di Reggio Calabria, annuncia per il 10 Luglio (alle 19 in via Musella già via Apollo n 5 A) l’ inaugurazione dell’Osservatorio Provinciale per l’ analisi dei fenomeni di discriminazione e violenza omofobica e transfobica.
Il progetto, presentato nel 2011, nasce grazie ad un protocollo d’intesa con la Provincia di Reggio Calabria, volto alla realizzazione di un osservatorio che vada a contrastare ogni forma di discriminazioni e che finalmente vede la luce. Questo nuovo servizio offrirà a tutta la comunità LGBT di Reggio Calabria e provincia uno sportello per raccogliere denunce/testimonianze e un servizio di consulenza professionale specifica. La sede dell’osservatorio fungerà anche da sede del comitato e ci sarà il taglio del nastro Rainbow .
La presentazione sarà seguita da un incontro breve al quale parteciperanno:Presidente Provincia di Reggio Calabria dott. Giuseppe Raffa, – Presidente Commissione Pari Opportunità della Regione Calabria avv. Cusumano – una rappresentanza dell’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Presidente Nazionale Arcigay Flavio Romani – Presidente Comitato Palermo Pride Paolo Patané Tra gli invitati, anche il Presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti.
fonte http://www.arcigay.it/
Il progetto, presentato nel 2011, nasce grazie ad un protocollo d’intesa con la Provincia di Reggio Calabria, volto alla realizzazione di un osservatorio che vada a contrastare ogni forma di discriminazioni e che finalmente vede la luce. Questo nuovo servizio offrirà a tutta la comunità LGBT di Reggio Calabria e provincia uno sportello per raccogliere denunce/testimonianze e un servizio di consulenza professionale specifica. La sede dell’osservatorio fungerà anche da sede del comitato e ci sarà il taglio del nastro Rainbow .
La presentazione sarà seguita da un incontro breve al quale parteciperanno:Presidente Provincia di Reggio Calabria dott. Giuseppe Raffa, – Presidente Commissione Pari Opportunità della Regione Calabria avv. Cusumano – una rappresentanza dell’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Presidente Nazionale Arcigay Flavio Romani – Presidente Comitato Palermo Pride Paolo Patané Tra gli invitati, anche il Presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti.
fonte http://www.arcigay.it/
Danza: La Scala rende omaggio a Nureyev portando in scena la sua versione de “Il Lago dei Cigni”
Il Teatro alla Scala riporta in scena Il lago dei cigni nella versione curata da Rudolf Nureyev; nel ventennale della sua scomparsa il Teatro rende omaggio al grande artista in due diversi momenti, in luglio e ottobre.
Numerosi i debutti che attendono le recite previste per il mese di luglio, nelle serate del 17, 18 e 23 luglio sarà la ballerina Natalia Osipova ad interpretare, per la prima volta alla Scala, il ruolo di Odette/Odile passando poi il testimone ai ballerini di casa per tutte le recite successive; accanto a lei, un nuovo importante debutto attende il danzatore Claudio Coviello, per la prima volta impegnato nel ruolo di Siegfried.
Nella recita del 24 luglio, il ballerino Eris Nezha accompagnerà la danzatrice Petra Conti nel suo debutto nelle vesti di Odette/Odile; e saranno Mick Zeni ( in debutto il 17 e 18) e Antonino Sutera (23 e 24 luglio) ad alternarsi nel ruolo di Wolfgang/Rotbarth.
Con Il lago dei cigni il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala saluterà il suo pubblico prima della pausa estiva, per poi riaccoglierlo al rientro dalle vacanze con lo spettacolo L’altra metà del cielo (coreografia e regia di Martha Clarke, musica e drammaturgia di Vasco Rossi) in scena dal 6 al 13 settembre.
ORARI&INFO
Teatro alla Scala Via Filodrammatici 2, Milano
Dal 17 al 24 luglio Infoline: (+ 39) 02. 88. 79 1 www.teatroallascala.org
fonte http://giornaledelladanza.com di Antonietta Mazzei Foto di Julien Benhamou
Numerosi i debutti che attendono le recite previste per il mese di luglio, nelle serate del 17, 18 e 23 luglio sarà la ballerina Natalia Osipova ad interpretare, per la prima volta alla Scala, il ruolo di Odette/Odile passando poi il testimone ai ballerini di casa per tutte le recite successive; accanto a lei, un nuovo importante debutto attende il danzatore Claudio Coviello, per la prima volta impegnato nel ruolo di Siegfried.
Nella recita del 24 luglio, il ballerino Eris Nezha accompagnerà la danzatrice Petra Conti nel suo debutto nelle vesti di Odette/Odile; e saranno Mick Zeni ( in debutto il 17 e 18) e Antonino Sutera (23 e 24 luglio) ad alternarsi nel ruolo di Wolfgang/Rotbarth.
Con Il lago dei cigni il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala saluterà il suo pubblico prima della pausa estiva, per poi riaccoglierlo al rientro dalle vacanze con lo spettacolo L’altra metà del cielo (coreografia e regia di Martha Clarke, musica e drammaturgia di Vasco Rossi) in scena dal 6 al 13 settembre.
ORARI&INFO
Teatro alla Scala Via Filodrammatici 2, Milano
Dal 17 al 24 luglio Infoline: (+ 39) 02. 88. 79 1 www.teatroallascala.org
fonte http://giornaledelladanza.com di Antonietta Mazzei Foto di Julien Benhamou
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Lgbt Roma: Con "Doppia gay" Gran serata l'11 luglio al Gay Village, dove Paolo Ruffini e Vladimir Luxuria presenteranno una riproposizione dei classici della cinematografia in chiave rainbow
Stanchi dei film etero? Ecco in arrivo ‘Doppia gay’ l’appuntamento in programma l’11 luglio al Gay Village, dove si terrà una competizione in cui i grandi classici della cinematografia saranno ridoppiati in chiave rainbow.
Con 'Doppia gay' uno schiaffo ai film etero.
Conducono la serata Paolo Ruffini (direttamente da ColoradoCafè) e Vladimir Luxuria. Alla fine, come ogni competizione che si rispetti, il prodotto più bello e divertente verrà premiato.
Conti alla mano hanno partecipato in tanti, ma solo una piccola selezione di video è stata scelta per accedere a quella che è la serata conclusiva di questo nuovo contest lanciato dalla mente della direttrice artistica Vladimir Luxuria.
Ormai da tempo infatti, è partito il concorso per il doppiaggio gay più bello, a cui partecipa anche il toscano Paolo Ruffini, come conduttore e vero rappresentante di questo filone di “doppiatori per gioco”, che tanto appassiona i cinefili e i videoamatori, tanto da fornire una vera e propria “videografia youtubiana” di doppiaggi realizzati spesso in tipici dialetti italiani.
Proprio Ruffini noto sul tubo nazionale con ‘iodoppiochannel’, il canale creato dall’ Associazione cinematografica Nido del Cuculo, che da anni posta in rete spezzoni di grandi classici ridoppiati in dialetto livornese. Durante la serata ‘Troppi Film Etero? Doppia Gay!’, verranno proiettati alcuni dei più divertenti doppiaggi della Nido del Cuculo.
fonte http://www.romapost.it/
Con 'Doppia gay' uno schiaffo ai film etero.
Conducono la serata Paolo Ruffini (direttamente da ColoradoCafè) e Vladimir Luxuria. Alla fine, come ogni competizione che si rispetti, il prodotto più bello e divertente verrà premiato.
Conti alla mano hanno partecipato in tanti, ma solo una piccola selezione di video è stata scelta per accedere a quella che è la serata conclusiva di questo nuovo contest lanciato dalla mente della direttrice artistica Vladimir Luxuria.
Ormai da tempo infatti, è partito il concorso per il doppiaggio gay più bello, a cui partecipa anche il toscano Paolo Ruffini, come conduttore e vero rappresentante di questo filone di “doppiatori per gioco”, che tanto appassiona i cinefili e i videoamatori, tanto da fornire una vera e propria “videografia youtubiana” di doppiaggi realizzati spesso in tipici dialetti italiani.
Proprio Ruffini noto sul tubo nazionale con ‘iodoppiochannel’, il canale creato dall’ Associazione cinematografica Nido del Cuculo, che da anni posta in rete spezzoni di grandi classici ridoppiati in dialetto livornese. Durante la serata ‘Troppi Film Etero? Doppia Gay!’, verranno proiettati alcuni dei più divertenti doppiaggi della Nido del Cuculo.
fonte http://www.romapost.it/
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lunedì 8 luglio 2013
Lgbt Arezzo: Storie di vite in transito al TransCamp di Arcigay nell'ambito de “La città invisibile” Mercoledì 10 alle 19,30 presso l’Anfiteatro romano
Storie di transiti e di vite in transito nel primo Trans Camp aretino organizzato da Arcigay Chimera Arcobaleno, nell’ambito del progetto “La città invisibile” promosso dal circolo Arci Karemaski.
Mercoledì 10 alle 19,30 presso l’Anfiteatro romano si terrà un incontro nel quale Giuliano, Beatrice, Yuri, Serena e Alessandro si racconteranno, moderati da Andrea Rosselletti e con il supporto professionale della psicologa Federica Invernizzi. Una chiacchierata informale, basata sull’idea della testimonianza attiva, che offrirà ai presenti l’occasione per saperne di più su identità di genere e transessualità.
Protagoniste le persone transgender che regaleranno al pubblico esperienze, vissuti e sensazioni, sottolineando le difficoltà ma anche le gioie delle loro esistenze in transito.
"Con questa iniziativa vogliamo portare all’attenzione di tutti il tema della transessualità troppo spesso trascurato anche dalle associazioni lgbtqi - ha dichiarato Cristina Betti, presidente di Arcigay Arezzo - e lo facciamo con la formula nuova e meno ingessata del camp che speriamo favorisca l’interazione, lo scambio delle esperienze, la condivisione con le persone eterosessuali che vorremmo parte attiva nelle nostre battaglie e con la comunità lgbtqi aretina tutta. Un modo originale per invitare alla riflessione e far sentire tutt* parte in causa quando si parla di diritti negati".
Gli stand saranno aperti già dalle 18 in poi, è previsto l'aperitivo by Olga e Albano e a fine incontro seguirà Dj set fino a tarda serata.
fonte http://www.valtiberinainforma.it
Mercoledì 10 alle 19,30 presso l’Anfiteatro romano si terrà un incontro nel quale Giuliano, Beatrice, Yuri, Serena e Alessandro si racconteranno, moderati da Andrea Rosselletti e con il supporto professionale della psicologa Federica Invernizzi. Una chiacchierata informale, basata sull’idea della testimonianza attiva, che offrirà ai presenti l’occasione per saperne di più su identità di genere e transessualità.
Protagoniste le persone transgender che regaleranno al pubblico esperienze, vissuti e sensazioni, sottolineando le difficoltà ma anche le gioie delle loro esistenze in transito.
"Con questa iniziativa vogliamo portare all’attenzione di tutti il tema della transessualità troppo spesso trascurato anche dalle associazioni lgbtqi - ha dichiarato Cristina Betti, presidente di Arcigay Arezzo - e lo facciamo con la formula nuova e meno ingessata del camp che speriamo favorisca l’interazione, lo scambio delle esperienze, la condivisione con le persone eterosessuali che vorremmo parte attiva nelle nostre battaglie e con la comunità lgbtqi aretina tutta. Un modo originale per invitare alla riflessione e far sentire tutt* parte in causa quando si parla di diritti negati".
Gli stand saranno aperti già dalle 18 in poi, è previsto l'aperitivo by Olga e Albano e a fine incontro seguirà Dj set fino a tarda serata.
fonte http://www.valtiberinainforma.it
Lgbt: #LoveIsLove, l’amore è amore da Obama alla Boldrini. Profeti, riti e tic della rivoluzione gay
Rinegoziare il significato delle parole, trovare i testimonial giusti e, nel dubbio, buttarla sulla discriminazione. La strategia di una rivoluzione
Retweet if you believe everyone should be able to marry the person they love #loveislove (tweet di Barack Obama, 26 giugno 2013).
Il giorno in cui la Corte Suprema degli Stati Uniti(http://www.tempi.it/usa-corte-suprema-matrimonio-gay-non-solo-uomo-e-donna#.Udb42kRgAfJ) ha di fatto rimosso gli ostacoli all’approvazione dei matrimoni gay nei paesi dell’Unione Barack Obama chiamava a raccolta su twitter i sostenitori di quello che era già un hashtag molto popolare: #loveislove, l’amore è amore. È accaduto così (e la decisione dell’Alta Corte è il punto di arrivo e ripartenza di un fenomeno culturale più ampio e globale) che una verità indiscutibile di quelle che magistralmente immortalano le canzonette, invece di dare origine a un’epidemia di scritte sui diari abbia partorito un diritto nuovo, anch’esso mirabilmente sintetizzato da un altro hashtag molto in voga: #marriagequality. Perché se l’amore è amore, è la logica sposata dal presidente americano, allora esiste una “uguaglianza di matrimonio”, al punto che pensarla diversamente significa fatalmente discriminare qualcuno. Va da sé allora che la prima contesa sia sulle definizioni.
Gilbert Keith Chesterton profetizzava che un giorno «spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate». Probabile. Intanto ci interroghiamo sul concetto di verde. Così il sito dell’associazione Marriage equality americana ha un’apposita sezione per spiegare che cosa sia il matrimonio. Sostanzialmente «un diritto civile fondamentale ma anche un pubblico e privato impegno di amore e sostegno da parte di coppie adulte» e «niente a che vedere con un’istituzione religiosa o qualcosa che ha a che fare con la procreazione».
Rinegoziare i termini è passaggio fondamentale per inaugurare e sancire la transizione verso un mondo nuovo. Così l’Inghilterra, che è prossima ad approvare una legge che consentirà il matrimonio tra persone dello stesso sesso, sta mettendo mano in questi giorni al necessario armamentario lessicale.
Nelle “note esplicative” apposte in fondo al Marriage (Same Sex Couples) Bill, infatti, il governo inglese ha fatto scrivere che i termini “marito” e “moglie” diventeranno interscambiabili. Non proibiti, né sostituiti bensì ampliati, resi capaci di riferire una “complessità” che i tempi oscuri dei diritti negati non contemplavano.
Oggi appare ovvia una domanda che ieri neppure aveva diritto di cittadinanza e s’accompagna allo smarrimento di chi non sa come sia stato possibile non pensarci prima: chi l’ha detto che un marito debba essere un uomo e una moglie una donna?
Francia, celebrato primo matrimonio gayIn Francia, dove i matrimoni omosessuali sono legge da qualche mese, la commissione nazionale consultiva per i diritti dell’uomo ha chiesto al presidente Hollande di inserire la nozione di “identità di genere” nel diritto (insieme ad altre proposizioni) per porre fine alla discriminazione dei transessuali.
In questo modo si punta a rendere più semplice la modifica dello stato civile. Improvvisamente e globalmente le differenze sono diventate il nuovo oggetto fuori moda, la scarpa a punta dopo che sono tornate le punte tonde, lo zaino anni Novanta nel 2013, la lacca nei capelli nell’epoca delle chiome selvagge.
Proseguendo nell’analogia, fin troppo pertinente, con le dinamiche della moda, si può osservare che la chiave per rendere illecita una cosa che contrasta con la morale relativista dove le differenze sono riassorbite in nome di una presunta armonia basata sull’uniformità è renderla sconveniente. Come ben dimostra il caso americano, il passaggio alla legge è il necessario approdo di un movimento di opinione che cresce negli anni e che ovviamente non può fare a meno degli sponsor.
E gli sponsor sono quelli che nel linguaggio delle comunicazioni si chiamano opinion maker, personalità influenti. Come le case di moda piazzano i propri capi addosso alle persone giuste negli eventi giusti, così tematiche come quelle del matrimonio omosessuale devono molto alla risonanza che i “vip” gli danno. Da Madonna a Lady Gaga fino ad arrivare al volto che ogni pubblicitario desidererebbe per un suo prodotto: Barack Obama.
Il presidente Obama è un leader politico che comprende come anche i più forti siano vulnerabili quando restano soli. È un uomo che crede nella forza della comunità (…). Obama ha l’audacia della speranza e la tenacia per trasformare in realtà queste speranze.(discorso di consegna del premio Nobel per la pace a Barack Obama, dicembre 2009).
Pochi giorni fa nel contesto della settimana dell’orgoglio gay la presidente della Camera Laura Boldrini ha partecipato al gay pride di Palermo.
A Milano Giuliano Pisapia è stato il primo sindaco della città a presenziare al corteo dell’orgoglio omosessuale. Dal palco, condannando le discriminazioni nei confronti di gay, lesbiche e transgender, entrambi hanno auspicato per l’Italia scelte «mature», al passo con il resto del mondo. La consuetudine di associare la sacrosanta condanna delle discriminazioni alla concessione di leggi per garantire diritti come il matrimonio o l’adozione è dura a morire e mette facilmente all’angolo, nel girone dei retrogradi omofobi, coloro che pur non avendo nulla contro gli omosessuali continuano a credere che per sposarsi servano un uomo e una donna. «L’Europa – ha detto in particolare Laura Boldrini – non ci chiede solo politiche di rigore fiscale, non ci chiede solo austerità. L’Europa ci chiede anche di ampliare lo spettro dei diritti riconosciuti, ma non c’è la stessa fretta su questo punto». Per fortuna, presidente.
fonte http://www.tempi.it/ di Laura Borselli
Retweet if you believe everyone should be able to marry the person they love #loveislove (tweet di Barack Obama, 26 giugno 2013).
Il giorno in cui la Corte Suprema degli Stati Uniti(http://www.tempi.it/usa-corte-suprema-matrimonio-gay-non-solo-uomo-e-donna#.Udb42kRgAfJ) ha di fatto rimosso gli ostacoli all’approvazione dei matrimoni gay nei paesi dell’Unione Barack Obama chiamava a raccolta su twitter i sostenitori di quello che era già un hashtag molto popolare: #loveislove, l’amore è amore. È accaduto così (e la decisione dell’Alta Corte è il punto di arrivo e ripartenza di un fenomeno culturale più ampio e globale) che una verità indiscutibile di quelle che magistralmente immortalano le canzonette, invece di dare origine a un’epidemia di scritte sui diari abbia partorito un diritto nuovo, anch’esso mirabilmente sintetizzato da un altro hashtag molto in voga: #marriagequality. Perché se l’amore è amore, è la logica sposata dal presidente americano, allora esiste una “uguaglianza di matrimonio”, al punto che pensarla diversamente significa fatalmente discriminare qualcuno. Va da sé allora che la prima contesa sia sulle definizioni.
Gilbert Keith Chesterton profetizzava che un giorno «spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate». Probabile. Intanto ci interroghiamo sul concetto di verde. Così il sito dell’associazione Marriage equality americana ha un’apposita sezione per spiegare che cosa sia il matrimonio. Sostanzialmente «un diritto civile fondamentale ma anche un pubblico e privato impegno di amore e sostegno da parte di coppie adulte» e «niente a che vedere con un’istituzione religiosa o qualcosa che ha a che fare con la procreazione».
Rinegoziare i termini è passaggio fondamentale per inaugurare e sancire la transizione verso un mondo nuovo. Così l’Inghilterra, che è prossima ad approvare una legge che consentirà il matrimonio tra persone dello stesso sesso, sta mettendo mano in questi giorni al necessario armamentario lessicale.
Nelle “note esplicative” apposte in fondo al Marriage (Same Sex Couples) Bill, infatti, il governo inglese ha fatto scrivere che i termini “marito” e “moglie” diventeranno interscambiabili. Non proibiti, né sostituiti bensì ampliati, resi capaci di riferire una “complessità” che i tempi oscuri dei diritti negati non contemplavano.
Oggi appare ovvia una domanda che ieri neppure aveva diritto di cittadinanza e s’accompagna allo smarrimento di chi non sa come sia stato possibile non pensarci prima: chi l’ha detto che un marito debba essere un uomo e una moglie una donna?
Francia, celebrato primo matrimonio gayIn Francia, dove i matrimoni omosessuali sono legge da qualche mese, la commissione nazionale consultiva per i diritti dell’uomo ha chiesto al presidente Hollande di inserire la nozione di “identità di genere” nel diritto (insieme ad altre proposizioni) per porre fine alla discriminazione dei transessuali.
In questo modo si punta a rendere più semplice la modifica dello stato civile. Improvvisamente e globalmente le differenze sono diventate il nuovo oggetto fuori moda, la scarpa a punta dopo che sono tornate le punte tonde, lo zaino anni Novanta nel 2013, la lacca nei capelli nell’epoca delle chiome selvagge.
Proseguendo nell’analogia, fin troppo pertinente, con le dinamiche della moda, si può osservare che la chiave per rendere illecita una cosa che contrasta con la morale relativista dove le differenze sono riassorbite in nome di una presunta armonia basata sull’uniformità è renderla sconveniente. Come ben dimostra il caso americano, il passaggio alla legge è il necessario approdo di un movimento di opinione che cresce negli anni e che ovviamente non può fare a meno degli sponsor.
E gli sponsor sono quelli che nel linguaggio delle comunicazioni si chiamano opinion maker, personalità influenti. Come le case di moda piazzano i propri capi addosso alle persone giuste negli eventi giusti, così tematiche come quelle del matrimonio omosessuale devono molto alla risonanza che i “vip” gli danno. Da Madonna a Lady Gaga fino ad arrivare al volto che ogni pubblicitario desidererebbe per un suo prodotto: Barack Obama.
Il presidente Obama è un leader politico che comprende come anche i più forti siano vulnerabili quando restano soli. È un uomo che crede nella forza della comunità (…). Obama ha l’audacia della speranza e la tenacia per trasformare in realtà queste speranze.(discorso di consegna del premio Nobel per la pace a Barack Obama, dicembre 2009).
Pochi giorni fa nel contesto della settimana dell’orgoglio gay la presidente della Camera Laura Boldrini ha partecipato al gay pride di Palermo.
A Milano Giuliano Pisapia è stato il primo sindaco della città a presenziare al corteo dell’orgoglio omosessuale. Dal palco, condannando le discriminazioni nei confronti di gay, lesbiche e transgender, entrambi hanno auspicato per l’Italia scelte «mature», al passo con il resto del mondo. La consuetudine di associare la sacrosanta condanna delle discriminazioni alla concessione di leggi per garantire diritti come il matrimonio o l’adozione è dura a morire e mette facilmente all’angolo, nel girone dei retrogradi omofobi, coloro che pur non avendo nulla contro gli omosessuali continuano a credere che per sposarsi servano un uomo e una donna. «L’Europa – ha detto in particolare Laura Boldrini – non ci chiede solo politiche di rigore fiscale, non ci chiede solo austerità. L’Europa ci chiede anche di ampliare lo spettro dei diritti riconosciuti, ma non c’è la stessa fretta su questo punto». Per fortuna, presidente.
fonte http://www.tempi.it/ di Laura Borselli
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Lgbt Germania: Estese alle coppie gay le facilitazioni fiscali
Un provvedimento approvata dopo che la Corte Costituzionale aveva chiesto una riforma. La legge riguarda le 34mila coppie gay che hanno registrato la loro unione civile.
Le coppie omosessuali tedesche potranno ora beneficiare delle stesse facilitazioni fiscali delle coppie eterosessuali sposate.
La nuova legge è stata approvata oggi in via definitiva dal Bundesrat, la camera alta del parlamento tedesco, dopo il voto favorevole del Bundestag.
Il provvedimento si è reso necessario dopo che la Corte Costituzionale aveva chiesto una riforma in questo senso. Al Bundestag la legge è stata approvata malgrado l'opposizione dell'ala più conservatrice del partito Cdu/Csu della cancelliera Angela Merkel.
In particolare la Csu, ala bavarese del partito, aveva tentato di ritardare il provvedimento nel timore di conseguenze fra l'elettorato più conservatore in vista delle elezioni generali di settembre.
La legge riguarda le coppie gay che hanno registrato la loro unione civile, circa 34mila. Il partito della Merkel ha chiarito di non voler seguire l'esempio di altri Paesi, come Gran Bretagna e Francia, nel riconoscere il matrimonio omosessuale.
fonte http://www.globalist.it/
Le coppie omosessuali tedesche potranno ora beneficiare delle stesse facilitazioni fiscali delle coppie eterosessuali sposate.
La nuova legge è stata approvata oggi in via definitiva dal Bundesrat, la camera alta del parlamento tedesco, dopo il voto favorevole del Bundestag.
Il provvedimento si è reso necessario dopo che la Corte Costituzionale aveva chiesto una riforma in questo senso. Al Bundestag la legge è stata approvata malgrado l'opposizione dell'ala più conservatrice del partito Cdu/Csu della cancelliera Angela Merkel.
In particolare la Csu, ala bavarese del partito, aveva tentato di ritardare il provvedimento nel timore di conseguenze fra l'elettorato più conservatore in vista delle elezioni generali di settembre.
La legge riguarda le coppie gay che hanno registrato la loro unione civile, circa 34mila. Il partito della Merkel ha chiarito di non voler seguire l'esempio di altri Paesi, come Gran Bretagna e Francia, nel riconoscere il matrimonio omosessuale.
fonte http://www.globalist.it/
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