sabato 5 dicembre 2020

Libri: "Marcello Mastroianni. L'uomo che amava le donne" di Silvana Giacobini

Entrato nel mito con la dolce vita felliniana, Marcello Mastroianni è il giornalista della Roma corrotta, il regista in crisi, l’assassino senza scrupoli, il bel Rudy, il vecchio ballerino, l’omosessuale, il prete corrotto, il Casanova spompato. 

Cento maschere per un attore solo, tutti i riconoscimenti più prestigiosi per l’uomo dalle mille contraddizioni e delle mezze misure, dei mezzi toni, mai del bianco e nero, l’infedele fedele ai valori, il pigro ma zingaro di lusso, il bello che si vedeva brutto, il figlio di Fontana Liri, romano nel cuore ma parigino d’elezione, che non aveva paura di vivere e si rompeva le scatole all’idea di morire. 

Tutti conoscono la moglie, le due amanti più belle del mondo e l’ultima compagna, ma pochi la sua vera vita sentimentale, perché lui, il latin lover per eccellenza, era lasciato brutalmente e non è stato mai felice fino in fondo, angosciato dal desiderio di non ferire nessuna e perciò straziandole tutte. 

A trent’anni dal Leone alla carriera del Festival di Venezia, con il ricordo dei suoi film a scandire momenti di vita e a investigare la vera anima, le fragilità, i dubbi, gli egoismi, questo libro è un ritratto documentato di Marcello stella del cinema internazionale che racconta le segrete contraddizioni dell’uomo che amava le donne facendosi odiare, perché le amava troppo o - forse - non ne amava nessuna.

fonte:  www.ibs.it

Corsa all'Oscar 2021: "Notturno" di Gianfranco Rosi, la luce della vita che punta all’Oscar 2021

Un docu-film continua la corsa all'Oscar 2021. La pellicola di Gianfranco Rosi è l'unica opera italiana in lizza

L'unico film italiano in corsa per l'Oscar 2021 è Notturno di Gianfranco Rosi: abbandoniamo il sogno di vedere Sophia Loren sul palco con la rinomata statuetta oro tra le mani…

Certo, anche solo per un istante, tutti noi abbiamo provato un brivido vedendo accostato il nome di Sophia Loren agli Oscar 2021. Il film che la vede protagonista, La vita davanti a sé, diretto dal figlio Edoardo Ponti, era in lizza per rappresentare il cinema italiano agli Academy. Tra gli altri titoli, anche il Pinocchio di Matteo Garrone, ormai riconosciuto regista di fama internazionale. Ma alla fine è stato selezionato Notturno, il nuovo straordinario e intenso documentario di Gianfranco Rosi. E la soddisfazione è doppia, come la nomination: oltre a portare simbolicamente la bandiera tricolore per il Miglior Film Straniero, il film è infatti in gara anche come Miglior Documentario.

Non è la prima volta per Rosi: nel 2017 anche il suo Fuocoammare – vincitore dell’Orso d’Oro al Festival di Berlino – aveva ricevuto la stessa candidatura (con il plauso, pubblico, di Meryl Streep).  “Sono felicissimo – ha dichiarato il regista pochi giorni fa all’ANSA, appena ricevuta la notizia - cinque Paesi hanno scelto un documentario come opera proposta per la selezione della nomination all'Oscar per il miglior film straniero e questa è una cosa fondamentale: il documentario non è più un tabù”. 

Sacrosante parole. Soprattutto se pronunciate da colui che, in questo genere cinematografico, è ormai un Maestro (ricordiamo anche i suoi altri documentari: Below sea level, 2008, Miglior Film nella sezione “Orizzonti” alla 65esima Mostra di Venezia; El sicario – Room 164, 2010, premio Fipresci alla 67esima Mostra di Venezia; Sacro GRA, 2013, Leone d’Oro alla 70esima Mostra di Venezia). Quale storia può essere più forte della realtà?

Una realtà che Rosi ha inquadrato per tre anni, in Medio Oriente, lungo i confini che separano Iraq, Kurdistan, Siria e Libano. Confini che separano la vita dall’inferno. Luoghi devastati dalla tragedia continua di guerre civili. Scontri, violenze e distruzioni che squarciano l’anima. Sono profonde ed inguaribili ferite. L’occhio del regista non riprende la guerra, ma il quotidiano delle persone che, in qualche modo, reagiscono al conflitto. Sciiti, alauiti, sunniti, yazidi, curdi. Persone separate da limiti territoriali che stimolano l’odio e la vendetta. Vivono da una parte o dall’altra, o perché vi sono nati o perché vi sono costretti dall’esilio. Ma hanno una cosa in comune: sono tutte vittime della guerra. Un conflitto che Rosi non indaga nelle ragioni ma nelle sue terribili ed indelebili conseguenze. 

La tragedia del Medio Oriente è infatti la tragedia della sua gente. Popoli ed etnie che si distruggono convinti che solo attraverso la sopraffazione dell’altro sia possibile la propria sopravvivenza. Ed è proprio in questo buio pesto che il documentarista trova la luce: Notturno è, secondo le parole dell’autore, “un’ode all’umano immerso nelle oscurità della guerra. Come in un ‘Notturno’ di Chopin, anche qui l’oscurità è un pretesto, un’occasione per lasciar risuonare ciò che vive”.

Eccola. È questa la vera protagonista di Notturno: la forza vitale delle persone. Rosi canta questa vitalità, raccontando la normalità che resiste alla guerra. La Luce dell’Essere Umano, che ancora vuole – pretende – un futuro in cui proiettarsi. In questo senso, questa opera trascende persino il genere del documentario. Usando le parole del regista, “la realtà filmata diventa più vera del reale. La persona diventa personaggio. Il racconto diventa cinema”. Qui, a parlarci è la Vita. Vera, vissuta, incontenibile.  

fonte:     www.vogue.it

Netflix: uno studio rivela l'importanza di film e serie tv per l'inclusione LGBT+

Secondo una ricerca firmata Netflix e Diversity, l'intrattenimento rappresenta un mezzo fondamentale per una maggiore comprensione del mondo LGBT+.

Netflix e Diversity hanno condotto uno studio i cui risultati sottolineano quanto film e serie tv riescano a migliorare la comprensione del mondo LGBT+ e a favorirne l'inclusione.

Nel corso degli anni, sono sempre di più i film e le serie tv in cui interviene almeno un personaggio appartenente alla comunità LGBT+. Rispetto a trenta o venti anni fa, quando l'orientamento omo, bi o transessuale poteva rappresentare ancora un tabù, le opere cinematografiche o seriali possono contare su un pubblico più progressivo e proprio questo aspetto ha spinto Netflix a condurre uno studio per analizzare quanto sia importante la rappresentazione LGBT+ nel mondo dell'intrattenimento.

Lo streamer si è unito a Diversity per presentare la ricerca "LGBT+ inclusion nelle serie TV e nei film" che, come intuibile, si concentra soprattutto su quello che viene proposto nel catalogo Netflix. Ebbene, dallo studio è emerso che secondo l'82% delle persone intervistate i film e le serie tv hanno una funzione cruciale e trasversale di inclusività a livello collettivo. In definitiva, 7 persone su 10 pensano che determinate opere, proprio presentando al loro interno uno o più personaggi LGBT+, aiutino le persone a conoscere meglio persone e situazioni legate alla comunità. Il 72% degli intervistati ha quindi ammesso che vedere personaggi LGBT+ sullo schermo li ha aiutati a sentirsi più a proprio agio con le persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e queer che conoscono.

Lo studio celebra anche quei prodotti che non sono esclusivamente "LGBT+ oriented" ma che sono comunque stati in grado di raccontare e includere il mondo LGBT+ nella propria storyline, basti pensare ai casi de La casa di carta, Sex Education ed Orange is the new black. Gli utenti Netflix che fanno parte della comunità LGBT+ hanno infine sottolineato quanto sia importante anche il modo in cui determinati personaggi vengano rappresentati, e quindi senza che questi risultino troppo stereotipati o poco carismatici. La loro profondità individuale, invece, aiuta ben l'82% del pubblico LGBT+ ad identificarsi, come nel caso di Omar in Élite, Robin Buckley in Stranger Things e della coppia composta da Eric e Adam in Sex Education.

Francesca Vecchioni, Presidente di Diversity, associazione non profit impegnata nella promozione di una cultura dell'inclusione, ha dichiarato: "Oggi la rappresentazione sullo schermo è più importante che mai. Netflix e i narratori di tutto il mondo hanno l'opportunità di aumentare l'inclusione della comunità LGBT+ attraverso l'intrattenimento. Una percentuale dell'82% in un'analisi su campione rappresentativo è una conferma schiacciante di quanto siano importanti storie in cui, non solo potersi riconoscere, ma attraverso le quali poter comprendere la realtà vissuta dalle altre persone. A conferma di questo, un altro dato eclatante è che il 75% delle persone coinvolte1 vorrebbe vedere ancor più rappresentate sullo schermo le relazioni genitoriali e familiari delle persone LGBT+".

fonte:  NOTIZIA di    https://movieplayer.it

Corso Online di formazione per Logopedisti sulla "Femminilizzazione della voce: percorso logopedico nella donna transgender"

Il Centro Italiano Logopedia, terrà Online un corso solo per Logopedisti:  "Femminilizzazione della voce: percorso logopedico nella donna transgender"   IL corso si terrà nei giorni 16 e 23 gennaio 2021.

 

 

 

Il Programma:

16 GENNAIO 2021

Ore 9.30-10.00
Introduzione al transgenderismo: chi sono le pazienti transgender – Dorella Minelli Logopedista
Ore 10.00–11.00
L’accoglienza alla paziente transgender: il colloquio conoscitivo – Dorella Minelli Logopedista
Ore 11.00-13.00
Femminilizzazione della voce (parte I): timing della presa in carico e valutazione logopedica della paziente transgender. Lezione frontale, visione di filmati e ascolto di registrazioni – Anna Guerrini, Logopedista

23 GENNAIO 2021

Ore 9.30-13.00
Femminilizzazione della voce (parte II): l’iter terapeutico logopedico

  • preparazione (requisiti, igiene vocale, allineamento posturale, respirazione e riscaldamento)
  • frequenza fondamentale e attacco vocale
  • modulazione dell’intonazione
  • risonanza
  • articolazione
  • suoni non verbali
  • automatizzare gli apprendimenti

Lezione frontale, visione di filmati, ascolto di registrazioni e pratica individuale dei singoli esercizi – Anna Guerrini, Logopedista

Ore 13.00-14.00
Pausa
Ore 14.00-15.00
Allenamento vocale: l’estensione della voce alla quotidianità – Paola Guidetti, Partner comunicativo
Ore 15.00-15.30
Femminilizzazione del linguaggio verbale e non verbale: differenze di genere nel linguaggio verbale e non verbale – Dorella Minelli, Logopedista
Ore 15.30-16.00
Training logopedico per la femminilizzazione del linguaggio verbale e non verbaleElisabetta Bandiera, Logopedista
Ore 16.30-16.15
Chiusura del corso

QUOTE DI ISCRIZIONE
Il costo è pari a 190 euro IVA inclusa 

Il corso verrà avviato con un numero minimo di 5 iscritti. 

Per tutte le info e iscrizione clicca >>> QUI 

fonte:  www.centroitalianologopedia.it

mercoledì 2 dicembre 2020

Libri: "Diario notturno" di Ennio Flaiano

L’arguta e pungente satira di un io narrante che viaggia di malavoglia e osserva con amaro disincanto, dapprima, una popolazione povera ed erede di una dispersa e gloriosa civiltà. A dispetto della sua gravosa condizione ha tuttavia fede in Dio e nel futuro, ama la guerra senza essere bellicosa, è fiera di avere molti sovrani e nei periodi di carestia si lacera in una lotta intestina. 

Quindi la lente si posa su di un “uomo qualsiasi”, di stanche ambizioni e nessuna idea politica, opportunista, superstizioso e volubile. Un moralista indisciplinato e incoerente, che evade il fisco e deruba il prossimo, ma invoca ordine e diritto a una vita confortevole. Una sezione costituita da sei brevissimi racconti o più propriamente scenette e una raccolta di riflessioni dedicati alla stupidità umana e alla presunzione di intelligenza dei popoli mediterranei, introducono a quella galleria di pensieri, notazioni, elzeviri e aforismi che costituiscono il Diario notturno. 

Per chiudere con ulteriori brevi racconti tra cui Un marziano a Roma, cronaca dell’atterraggio a Roma di un alieno solitario e perfettamente informato sulla situazione del nostro pianeta, tra folle di curiosi e personaggi illustri del calibro di Federico Fellini, Mario Soldati, Carlo Levi e Alberto Moravia…
Se credete che la letteratura sia dilatare proustianamente a ippopotamo una scrittura da formica, allora rivolgete la vostra attenzione altrove. 

Ma se ritenete che la letteratura sia scrivere solo ciò che è essenziale e necessario, con un’estrema economia di parole che schioccano, tuttavia, come un colpo di lama ben rifilato all’attaccatura del collo, allora Diario notturno fa al caso vostro. Scritti nell’immediato dopoguerra per la rivista “Il Mondo” di Mario Pannunzio e raccolti per la prima volta nel 1956, i brevi testi di questo sarcastico e corrosivo zibaldone di Ennio Flaiano furono definiti da Corrado Alvaro “Racconti nello spazio di un pensiero”. 

Spirito libero nel periodo storico e culturale delle catene ideologiche, lo scrittore e giornalista nato a Pescara nel 1910 e morto a Roma nel 1972 è stato un testimone non disposto a tacere e tantomeno a barare su nulla, vincolandosi a una parte da fine e ironico fustigatore del costume italiano. 

E questi testi, suggellano la sua vocazione a dire di no al gioco sociale e alla religione, ai governi e alle opposizioni, a i luoghi comuni del conformismo e dell’impegno politico dell’arte, alla retorica e a ogni forma di furbizia. Il libro lo si apre con curiosità e lo si chiude con tristezza, per quella capacità ancora attuale di far scattare nella mente del lettore pensieri di rispecchiamento.

fonte: Articolo di: Gian Paolo Grattarola   www.mangialibri.com

Elliot Page, Oscar-nominated star of Umbrella Academy, speaks out about being transgender

“Elliot Page has given us fantastic characters on-screen, and has been an outspoken advocate for all LGBTQ people,” said Nick Adams, GLAAD’s Director of Transgender Media. “He will now be an inspiration to countless trans and non-binary people. All transgender people deserve the chance to be ourselves and to be accepted for who we are. We celebrate the remarkable Elliot Page today.”  ph. Courtesy of Elliot Page

Today, Elliot Page, Oscar-nominated star of Umbrella Academy, spoke out about being transgender and non-binary on Instagram: click >>>  HERE

GLAAD also released a tip sheet for journalists covering the story:

The following style guide provided by GLAAD is designed to help you create respectful and accurate coverage, while avoiding common mistakes and clichés, around Elliot Page’s decision to live publicly as their authentic self. Please read thoroughly and respect the language and terminology guidelines below.

For a more extensive Reference Guide on covering transgender issues, please visit glaad.org/reference/transgender. For additional resources visit glaad.org/transgender. 

  • DO describe people who transition as transgender, and use transgender as an adjective. Elliot Page is a transgender person. DON'T use transgender as a noun: "Elliot Page is a transgender". DON'T use "transgendered." Transgender never needs an extraneous "-ed" at the end. DON’T use "transsexual" or "transvestite."
  • DO describe Elliot Page as a non-binary, transgender person. Both transgender and non-binary are umbrella terms that describe many different types of experiences. In Page's case, it can be used like this: "Elliot Page describes themself as transgender and non-binary, meaning that their gender identity is neither man nor woman."
  • DO refer to Elliot Page's gender identity being non-binary, not his sexual orientation. Gender identity is one's own internal, deeply held sense of one's own gender. Sexual orientation is who one is attracted to. They are not the same thing and should not be conflated or confused.
  • DO refer to them as Elliot Page. DON’T refer to them by their former name. He has changed it, and should be accorded the same respect received by anyone who has changed their name. Since Elliot Page was known to the public by their prior name, it may be necessary initially to say "Elliot Page, formerly known as Ellen Page, …" However, once the public has learned Page's new name, do not continually refer to it in future stories.
  • DO use he/they pronouns when referring to Elliot Page. This means you can use either he/him or they/them pronouns to refer to Elliot. Both pronouns are acceptable. If you need to explain this to your audience, you can include a sentence that says "Elliot Page uses both he/him and they/them pronouns; this story will use he/him when referring to Page."
  • DON'T use she/her pronouns to describe Elliot Page, even when referring to events in their past. Simply use their current name and pronouns. For example, "Elliot Page began their career as a child actor before their breakout performances in Hard Candy and Juno."
  • AVOID the phrase "born a woman" when referring to Page. If it is necessary to describe for your audience what it means to be transgender, consider: "Elliot Page was designated as female on his birth certificate, but is now living as his authentic self."
  • DON'T speculate about medical procedures transgender people may or may not choose to undertake as part of their transition. This is private medical information, and a transgender identity is not dependent on medical procedures. Overemphasizing the medical aspects of a person's transition objectifies transgender people, and prevents the public from seeing the transgender person as a whole person.
  • DON'T imply that someone who discloses that they are transgender was lying or being deceptive because they chose to keep that information private. Transgender people face extremely high rates of family rejection, employment and housing discrimination, and physical violence. Every transgender person has to prepare to face the possible consequences of transitioning to live as their authentic self. That caution does not mean that they were deceptive or lying. It simply means they felt it necessary to keep their authentic self private until they were safely able to disclose it to others.
  • DON'T indulge in superficial critiques of a transgender person's femininity or masculinity. There is no one way to "look" transgender or non-binary. Transgender people can have a range of gender expressions, just like cisgender people. How a person chooses to express their gender through their hair, clothing, make-up, jewelry, etc. is their own personal decision and doesn't change their gender identity. 
  •  source: www.glaad.org

martedì 1 dicembre 2020

Da Associazione transgender appello ad Aifa per tutela diritto alla cura

ROMA (ITALPRESS) - L'Associazione Libellula, che dal 1998 si occupa di assistere, orientare e difendere le persone LGBTQI+, con il supporto di Agedo, associazione di genitori, parenti, amici di persone LGBT+ e BOA (Brianza Oltre Arcobaleno), hanno deciso di proporre ricorso amministrativo nei confronti delle determine dell'Aifa del 23 settembre 2020 nella parte in cui "condizionano la diagnosi, la prescrizione e l'erogazione dei farmaci nel percorso di virilizzazione di uomini e femminilizzazione di donne transgender a vincoli e condizioni che rischiano concretamente di pregiudicarne l'accesso e quindi vanificare di fatto l'erogabilita' a carico del Servizio Sanitario Nazionale". 

La decisione del ricorso, spiegano le Associazioni, e' stata presa dopo una lunga riflessione e un'approfondita analisi dei contenuti delle determine e vuole essere uno strumento per aprire un confronto costruttivo con l'Agenzia Italiana del Farmaco allo scopo di raggiungere un risultato che sia di aiuto per le persone transgender. "L'azione - osserba Leila Pereira Daianis, presidente e fondatrice dell'Associazione Libellula - non deve in nessun modo essere vista come un atto ostile, ma come lo strumento per aprire un confronto con l'Agenzia sui punti incerti e oscuri della determina. 

Vogliamo, infatti, confermare la nostra piena disponibilita' al confronto e al dialogo affinche' l'Aifa possa rivedere la determina in modo da poter essere davvero d'aiuto alle persone transgender". Tra i punti contestati della determina vi e' il fatto che la possibilita' di somministrazione e' stata condizionata dall'Agenzia a una serie di prescrizioni "particolarmente gravose" e, secondo quanto contestato da Libellula, "non giustificate". Nella determina si richiede infatti che la diagnosi e la prescrizione di disforia di genere/incongruenza di genere provenga da "una equipe multidisciplinare e specialistica dedicata" e "con comprovata esperienza". 

Per l'avvocato Lorenzo Lamberti, che assiste le associazioni nel ricorso, "si teme che questo nuovo assetto regolatorio si trasformi di fatto in un forte ostacolo alla possibilita' di avere accesso ai farmaci, in considerazione del fatto che equipe con queste caratteristiche sono poche e mal distribuite sul territorio nazionale. Non si specificano neppure, quali caratteristiche dovrebbe avere l'equipe, ne' quali specialisti dovrebbero essere presenti per soddisfare il requisito della multidisciplinarieta'. 

Non sono poi disciplinate le conseguenze per tutti coloro che sono gia' in terapia e che rischiano di vedersi sospese le cure". Per le Associazioni ricorrenti, inoltre, non e' chiaro se il percorso indicato dall'Aifa sia obbligatorio solo per avere accesso gratuito al farmaco, oppure se impedisca in ogni caso ai medici specialisti, non inseriti nelle strutture citate dalla determina, di prescrivere i farmaci a pagamento e ai farmacisti di dispensarli. "Abbiamo deciso di supportare Associazione Libellula in questa azione legale perche' riteniamo che la delibera Aifa potrebbe portare a un'ulteriore complessita' in un percorso che, a oggi, e' gia' di per se' molto difficile nonche' fortemente medicalizzato. Per questo chiediamo ad Aifa di aprirsi al confronto affinche' si trovino soluzioni non discriminanti per nessuno e rendano veramente non oneroso per tutti l'accesso ai farmaci", conclude Fiorenzo Gimelli, presidente dell'Associazione Agedo. (ITALPRESS). ads/com

fonte:  di Italpress via https://notizie.tiscali.it

Arte: A Roma il nuovo murale mangia smog contro l’omofobia

Sulla parete dell’Istituto Tecnico industriale Armellini, di Largo Beato Placido Riccardi, è stato realizzato un enorme murale che omaggia il movimento LGBT+. Il grande dipinto rappresenta un uomo ed una donna, il primo in posizione frontale, l’altra di spalle, avvolti da una stoffa bianca e che guardano fissi nella stessa direzione.

Da San Paolo a Roma a New York e Amsterdam, l’inaugurazione del grande murale Outside In è stata data con una diretta Facebbok. L’opera è fatta con vernice mangia-smog, ed è dedicato a La Karl Du Pigné, personaggio icona del movimento LGBT+, che “lo rende oggi simbolo condiviso di diritto alla felicità, diritto all’affettività”.

Il progetto è a cura di Yourban 2030 in collaborazione con il Circolo Mario Mieli, patrocinato dal Municipio VIII di Roma e con il sostegno dell’Ambasciata Olandese in Italia. “Il progetto è nato da una cordata internazionale tra Italia, Stati Uniti e Olanda – spiegano i promotori – per regalare alla Città Eterna una nuova opera d’arte a cielo aperto. Un muro per tutti, un muro di tutti: perché nessun muro si abbatte da solo. Nel 1921 ci fu il Primo congresso per la riforma sessuale, che pose le basi per la fondazione della Lega mondiale per la riforma sessuale. Così 99 anni dopo, oggi 19 novembre, viene inaugurato Outside In, della street artist olandese JDL: il primo murales green a tema LGBT, nato dalla collaborazione tra Italia, Stati Uniti e Olanda, per portare la storia di un secolo di conquiste e battaglie per il diritto alla felicità sul muro di una scuola, nel quartiere San Paolo”.

Due anni fa Hunting Pollution, il primo murale mangia smog presente a Roma, Yourban 2030 torna con una alleanza internazionale etica: “Il nuovo monumento per Roma, che è al tempo stesso colore e rigenerazione urbana, restyling creativo della città e messaggio, in grado di trasformare un muro bianco in opera d’arte accessibile a tutti. Capofila del progetto è Yourban2030, la no-profit italiana guidata da Veronica De Angelis, che ha già regalato a Roma, nel quartiere Ostiense, Hunting Pollution, il murales green più grande d’Europa. Il primo di una serie di muri di tutti, murales e monumenti, omaggi e opere d’arte a cielo aperto”.

Yourban 2030 è stata fondata da Veronica De Angelis, giovane imprenditrice romana che ha investito in prima persona sulla sostenibilità ed è da 12 anni attiva nel campo dell’edilizia ed appassionata d’arte. Ha fondato la no profit nel 2018 con la collaborazione della vice presidente e project manager Maura Crudeli ed un team composto da Daniele Bernardi, Emanuela Conti e Giuseppe Molinari. Yourban si ispira ai 17 obiettivi dell’Agenda 2030 con cui produce collegamenti tra arte e innovazioni tecnologiche per dar vita a nuovi progetti in grado di parlare di ambiente e sostenibilità.

Nel 2020 insieme a Frank Ferrante il progetto approda negli Stati Uniti dove hanno l’uso esclusivo di Airlite per progetti artistici. “A partire dalla street art, una delle correnti artistiche che più di altre – spiegano i responsabili del progetto – dialogando con lo spazio urbano, si presta a raccontare concetti e affrontare temi legati all’ambiente, Veronica ha deciso di regalare al mondo un esperimento di grande valore, estetico e ambientale”.

fonte:   www.insidemagazine.it

Spettacoli, la proposta di Melandri: "Rendiamo i biglietti per cinema, teatri e musei deducibili dalle tasse come i farmaci"

Eʼ lʼappello della presidente della Fondazione Maxxi per rilanciare uno dei settori più colpiti dalla pandemia

"Curare l’Italia agendo anche sulla leva fiscale: rendendo deducibili, ai fini del calcolo d’imposta sul reddito delle persone fisiche, le spese di accesso (ticket, abbonamenti ecc.) ai tanti luoghi – teatri, cinema, auditorium, musei, istituzioni – dove si riceve, si produce, si scambia cultura. Proprio come facciamo per le nostre spese farmaceutiche". E' questa la proposta, formulata sulle pagine dell'Espresso, di Giovanna Melandri, presidente della Fondazione Maxxi, per rilanciare uno dei settori più colpiti dalla pandemia.

"Lo stesso meccanismo diretto, la segnalazione all’Agenzia delle Entrate tramite tessera sanitaria, si può replicare per quel consumo sociale di arte, musica, parole, immagini che è da sempre uno speciale salva-vita e a maggior ragione varrà quando cominceremo a emergere dall’incubo Covid-19", dichiara Melandri, perché "la cultura, nella sua accezione più ricca e articolata, è una leva da cui non si potrà prescindere nella sala-macchine della rinascita".

"Nel contesto europeo di Next Generation e della nuova 'Bauhaus' proposta da Ursula von der Leyden, il governo può delineare una visione progettuale di lungo respiro per la cultura italiana. Però il farmaco finora progettato, sperimentato o già somministrato al mondo della produzione culturale in Italia e in Europa manca ancora, a mio avviso, di una componente importante. Finora ha agito tipicamente sul lato della offerta, sul sostegno necessario a chi produce. Ma la cura di cui c’è bisogno dopo la pandemia deve realizzarsi anche sul lato della domanda", spiega. 

"Affinché il mondo dell’intuizione artistica e della produzione culturale si riprenda e si sviluppi come un investimento a lungo termine, occorre agire strutturalmente e con decisione (superando la logica dei bonus) sostenendo i consumi culturali di cittadini ulteriormente impoveriti dalla crisi", aggiunge avanzando la proposta di detrarre la cultura dalle tasse. 

"So bene che non è facile tracciare la linea. Si studino compatibilità e criteri, si fissi un congruo tetto annuo di spesa deducibile per persona, si esca definitivamente dall’idea che la cultura sia un optional, un bene, se non superfluo, secondario. L’allargamento e la crescita della domanda, grazie a un meccanismo certo e permanente di detrazione, attiverà un circolo virtuoso per la conservazione e l’arricchimento del patrimonio, per i percorsi educativi e formativi, per la produzione e la diffusione di musica, arte, teatro e cinema e naturalmente per il tessuto imprenditoriale collegato e il mecenatismo - conclude -. Sarebbe in ogni caso un gran dono all'Italia e ai suoi cittadini sapere che il consumo di cultura può entrare nelle fibre vive del nostro futuro ed esser riconosciuto tra i farmaci buoni, ampiamente sperimentati, che aiutano a curarci".

fonte: ph. Istockphoto  www.tgcom24.mediaset.it

Spagna: Il libraio che legge agli anziani al telefono, per combattere la loro solitudine

Una bella storia che arriva dalla Spagna quella del libraio che ha deciso di offrire un nuovo servizio per gli anziani, leggere libri per telefono. 

In questi mesi in cui ancora ci portiamo dietro il forte isolamento vissuto durante i lockdown a causa della pandemia che più di tutti hanno colpito gli anziani soli, che sono rimasti per molto tempo isolati da tutto, ancora più che il resto della popolazione, senza possibilità di uscire di casa e fare due chiacchiere, arriva da una libreria spagnola la bella iniziativa per dare un piccolo momento di sollievo agli anziani soli, proprio attraverso la materia prima della libreria: la lettura tutti amano le storie, a qualsiasi età e se leggere diventa un momento per condividere, ascolta e fare due chiacchiere, anche un gesto che solitamente si fa in solitudine diventa un modo per avere un contatto con un’altra persona e sentirsi meno soli. 

La biblioteca Soto del Real ha deciso di mettere a disposizione un servizio di lettura telefonica proprio per dare un sostegno agli anziani soli, questo bellissimo progetto di vicinanza sociale prende il nome di “Biblioterapia per anziani” ed è un progetto attivo da diversi anni presso questa libreria ma in forma differente, infatti di solito, in periodi normali, sono i volontari ad andare presso le case di riposo per stare gli anziani, leggere storie, favole, accompagnati anche da strumenti musicali, ma è proprio con la diffusione del Covid che il servizio si è reso ancora più necessario e si è trasformato da reale a virtuale, infatti con la necessità di mantenere distanziamento e di portare avanti il volontariato in sicurezza, non è stato più possibile recarsi presso le case di riposo, ma dall’altro lato, i volontari non volevano abbandonare il progetto proprio nel momento di maggiore bisogno, quando tanti anziani si sono ritrovati per forza bloccati in casa di riposo, senza potere ricevere visite esterne.

Così hanno pensato di dare un nuovo volto alla Biblioterapia, rendendolo un servizio telefonico settimanale, ogni volontario si accorda con un anziano su cosa preferisce che gli venga letto, in base ai suoi gusti, e una volta alla settimana c’è una sessione di lettura virtuale di minimo 20 minuti, (anche se poi ci si dilunga sempre in chiacchiere) ogni anziano ha un suo volontario che resta sempre quello, in modo che tra i due si crei un rapporto di confidenza e che sia un piacere ritrovare ogni settimana la stessa voce e la stessa persona, il responsabile del progetto si chiama Juan Sobrino ed è anche il proprietario della libreria, insieme a lui ci sono diversi volontari che lo aiutano con le telefonate

Juan Sobrino ha raccontato al quotidiano spagnolo El Pais: “Usiamo il telefono e i libri per combattere l’isolamento sociale, finché non si potrà tornare di nuovo a leggere dal vivo nelle residenze per anziani”

Tra gli utenti che stanno usufruendo del servizio c’è Chus López,una signora di 70 anni che da tre anni vive in una casa di riposo di Madrid. Intervistata da El País ha spiegato che le piace molto questo servizio e che ha raccontato al suo volontario che le piacciono i libri d’amore e per il resto, si fida dei criteri di scelta del suo bibliotecario che fino ad ora non l’ha mai delusa!

Ovviamente tutti sperano di poter tornare presto alle letture dal vivo, che regalano più emozioni, permettono di ridere e scherzare con i volontari e di concedersi anche una bibita insieme finita la lettura… e non possiamo che augurare anche noi che possano tornare alla loro normalità il più presto possibile.

fonte: Sources and images: elpais.com via www.positizie.it

Libri: Presentazione de "IL MEREGHETTI Dizionario dei Film 2021" su #iorestoinSALA venerdì 4 dicembre alle ore 20.30

Venerdì 4 dicembre alle ore 20.30 su #iorestoinSALA Paolo Merenghetti e Piera Detassis, presentano i nuovi volumi de IL MEREGHETTI  Dizionario dei Film 2021 al pubblico di #iorestoinSALA

 

Da oltre venticinque anni il più noto e apprezzato Dizionario dei Film, enciclopedico nel rigore e nella quantità di dati, efficace, divertente e rapido nella lettura, l'edizione 2021 del Mereghetti prevede nuove schede tematiche - che con questa edizione arrivano quasi a 33.000 - nuove voci, filmografie ampliate e revisioni. 

Venerdì 4 dicembre alle ore 20.30 Paolo Mereghetti e Piera Detassis presenteranno i nuovi volumi del Dizionario dei Film 2021 al pubblico di #iorestoinSALA in un incontro aperto a tutti e disponibile sulla nostra pagina Facebook spazioCinema

Non perdere l'opportunità di ascoltare e dialogare con due personaggi tra i più di spicco del panorama della critica cinematografica, anche e soprattutto alla luce dei grandi stravolgimenti che hanno scosso il mono del cinema in questo 2020.

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fonte:  www.spaziocinema.info

World Aids Day, Durex insieme ad Anlaids nella lotta contro Hiv e infezioni sessualmente trasmissibili


  • Al via la seconda edizione di #BastaTantoCosì: la campagna digital di Durex Italia per sensibilizzare ad una sessualità consapevole in occasione del World Aids Day del 1° dicembre. Ambassador l’attore e creator Frank Matano

  • La campagna prevede il lancio di un’asta benefica il cui ricavato, insieme ad una donazione da parte di Durex di oltre 90.000 preservativi, sarà devoluto ad ANLAIDS, Associazione Nazionale per la Lotta Contro l’AIDS

  • Attenzione ai giovani: secondo una recente ricerca Durex-Skuola.net solo 1 giovane su 2 utilizza il preservativo, mentre oltre il 60% prova vergogna nell’acquisto. Tra le cause principali la poca consapevolezza dovuta alla precocità dell’attività sessuale (73% tra i 14 e i 17 anni) e lo scarso ruolo educativo di famiglie e istituzioni, troppe volte sostituite dalle fake news online

Milano, 30 novembre 2020 – Promuovere l’educazione sessuale e sostenere la cultura della prevenzione contro le infezioni sessualmente trasmissibili: è questo l’obiettivo della campagna digital #BastaTantoCosì, promossa da Durex, leader nel mercato del benessere sessuale e “ambasciatore del sesso sicuro”, in collaborazione con ANLAIDS, prima Associazione Italiana nata per fermare la diffusione del virus HIV e dell’AIDS.

Arrivata quest’anno alla sua seconda edizione, e presentata in occasione del World Aids Day, l’iniziativa si propone di sensibilizzare sull’importanza di una sessualità sempre più consapevole e protetta, promuovendo l’uso del preservativo come unico dispositivo anticoncezionale in grado anche di prevenire le infezioni sessualmente trasmissibili.

La campagna di Durex, che trova fondamento nel gesto semplice e immediato dell’utilizzo di un preservativo – basta poco, basta tanto così per evitare rischi e proteggersi – si inserisce in un contesto estremamente delicato come quello odierno, nel quale ognuno di noi dovrebbe essere impegnato ad utilizzare le massime precauzioni in tutte le situazioni. Ci siamo abituati ad indossare le mascherine, perché non farlo anche con i preservativi?

Al centro dell’iniziativa pensata da Durex in occasione del World Aids Day 2020, la creazione di una special edition di oggetti di protezione di uso quotidiano che, dopo essere stati indossati dall’Ambassador Frank Matano nei giorni antecedenti al 1° dicembre, verranno poi messi all’asta tramite il sito Charity Star. Il ricavato verrà poi interamente devoluto ad ANLAIDS, già al fianco del brand nella campagna “Safe is the new normal”, nata lo scorso giugno per sensibilizzare le persone a non tornare alla normalità precedente al lock-down in termini di abitudini sessuali. Inoltre, sempre nell’ambito dell’iniziativa, Durex si impegnerà ad effettuare una donazione iniziale di ben 91.000 preservativi (1.000 per ogni anno di storia del brand) ad ANLAIDS, prevedendo una seconda fase nella quale si arriverà alla donazione di un preservativo per ogni nuovo follower reclutato entro il 1° dicembre dalla pagina Instagram del brand.

EDUCAZIONE SESSUALE VS PRESERVATIVO: COME SE LA CAVANO I GIOVANI

L’utilizzo del preservativo, del resto, rimane nel nostro paese una pratica non ancora pienamente consolidata, anche tra i più giovani. Ne sono un esempio i dati emersi da una recente indagine realizzata da Durex e Skuola.net, su un campione di oltre 15.000 giovani tra gli 11 e i 24 anni.

Ciò che emerge da questo Osservatorio, infatti, è che solo 1 giovane su 2 utilizza abitualmente il preservativo, con motivazioni molto spesso legate al contesto sociale all’interno del quale essi vengono in contatto con la sessualità.

Il 67% degli intervistati, infatti, prova vergogna nell’acquistare i preservativi, principalmente a causa di un approccio al tema sempre più precoce e meno consapevole (il 73% afferma di aver avuto il primo rapporto tra i 14 e i 17 anni). Tutto ciò, unito al ruolo storicamente debole delle famiglie (meno del 60% è solito parlarne con i genitori, che solo per il 26% consigliano il condom per la prevenzione dalle IST) e alla scarsa diffusione dei corsi di educazione sessuale sul territorio, sempre più richiesti (il 58% inviterebbe medici o esperti) ma fino ad ora ritenuti scarsamente utili (il 35% ha partecipato a corsi nei quali sono stati affrontati argomenti già conosciuti). Tutto ciò, comporta una maggiore impreparazione sul tema da parte dei più giovani, che non si rivolgono più agli esperti (2% chiede informazioni al consultorio, 3% a sessuologo o psicologo, 5% a ginecologo o andrologo) ma, al contrario, ricorrono a internet come principale fonte di “educazione e informazione” (il 50% del campione), con il rischio, sempre più alto, di esposizione a fake news e comportamenti sbagliati.

Informazione, educazione e attenzione sono quindi i tre elementi più importanti nel contrasto al fenomeno, mai diminuito, delle infezioni sessualmente trasmissibili. È in quest’ottica, quindi, che si può leggere il costante impegno di Durex nel garantire conoscenza, in termini di educazione alla prevenzione e di corrette abitudini sessuali, che si concretizza attraverso la quotidiana proposta di prodotti di qualità, di campagne informative, di donazioni e collaborazioni di lunga durata con associazioni come ANLAIDS, che da anni forniscono il loro prezioso contribuito in questo ambito.

fonte:  Matteo Inverno www.politicamentecorretto.com