sabato 25 aprile 2020

Facebook Rooms, la nuova app per videochiamate di gruppo fino a 50 persone

Facebook Rooms è la nuova app di Facebook per fare videochiamate fino a 50 persone. Ecco come funziona e quando sarà disponibile

Arriva Facebook Rooms, la nuova piattaforme per le videochiamata dell’azienda di Menlo Park. Il nuovo servizio era stato annunciato lo scorso anno e con una presentazione in diretta avvenuta nella serata di venerdì, Mark Zuckerberg ha annunciato l’arrivo dalla prossima settimana di Facebook Rooms, anche se solo per la fase di test. Di che cosa si tratta? Di una piattaforma che permette di effettuare videochiamate fino a 50 persone, anche senza dover essere iscritti a Facebook.

Con Facebook Rooms, la società di Menlo Park va a fare concorrenza alle varie Skype, Hangouts Meet e soprattutto Zoom che in questo periodo hanno conosciuto un boom di utenti. Facebook Rooms è a tutti gli effetti una piattaforma per le videoconferenze, con la possibilità per ogni utente di creare tante stanze all’interno di una singola videochiamata. Ci può essere la stanza dedicata allo sport, quella riservata alle persone iscritte a un’associazione e ancora una stanza per gli amanti della lettura. Ogni videochiamata creata su Facebook Rooms può essere condivisa all’interno di un evento Facebook, su un gruppo oppure sulla propria pagina. Ma non solo: Facebook ha annunciato che si potranno creare videochiamate su Facebook Rooms da Instagram, WhatsApp e Portal (lo smart speaker dell’azienda di Menlo Park).

Durante la diretta Zuckerberg si è soffermato anche sull’aspetto della privacy. Facebook è stato accusato molte volte di non curare troppo la privacy degli utenti e lo scandalo Cambridge Analytica ha aumentato ancora di più lo scetticismo delle persone. Per questo motivo Facebook Rooms nasce con regole abbastanza chiare per la privacy: l’amministratore della videochiamata può cacciare immediatamente persone che non rispettano la netiquette e che mostrano contenuti sconvenienti. Insomma, Facebook vuole evitare tutti i problemi subiti da Zoom a causa del Zoombombing.

 

Cosa è e come funziona Facebook Rooms

Facebook Rooms è la nuova piattaforma per le videochiamate di gruppo creata dall’azienda di Menlo Park. Quali sono le differenze rispetto alle videochiamata che si possono fare su Facebook Messenger? Molte. Facebook Rooms riprende un po’ la filosofia che ha portato al successo Zoom: per accedere a una videochiamata non bisogna essere iscritti a Facebook, ma basta ricevere un link di invito da parte dell’amministratore. Il limite di partecipanti per ogni videochiamata è di di cinquanta persone.
Quale è la particolarità di Facebook Rooms? Come suggerisce il nome, gli utenti possono creare all’interno di ogni videochiamata delle stanze tematiche dove discutere dei propri argomenti preferiti. Facebook vuole creare una piattaforma dove le persone si confrontano e parlino, portando il social network a un livello successivo. Anche se non è necessario essere iscritti a Facebook per utilizzare Rooms, le due piattaforme sono integrate. Gli utenti possono condividere sui propri profili, nei gruppi, sulle pagine o negli eventi il link di Facebook Rooms per far partecipare gli amici e i conoscenti alle videochiamate di gruppo. Inoltre, sarà possibile creare dei Facebook Rooms anche da Instagram, Portal e WhatsApp (già è arrivato un aggiornamento sulla versione beta con l’implementazione per avviare le videochiamate su Rooms).

 

Facebook Rooms, la privacy al primo posto

Facebook ha imparato in parte dai propri errori, ma anche da quelli dei principali concorrenti. Non è un caso, infatti, che Mark Zuckerberg si sia soffermato molto sull’aspetto della privacy.
Facebook Rooms permette di fare videochiamate anche con persone che non fanno parte della propria cerchia: Facebook assicura che non potranno accedere alle proprie informazioni personali. La privacy e la sicurezza delle stanze verrà anche assicurata dal fatto che gli amministratori potranno cacciare immediatamente gli utenti che non rispettano le regole o che mostrano contenuti non idonei.
Per quanto riguarda i link di invito alle stanze di Facebook Rooms, verranno cambiati ogni volta che si caccia un utente, in modo da garantire la massima tranquillità.

 

Quando arriva Facebook Rooms

La prossima settimana verrà rilasciata la versione beta di Facebook Rooms e gli utenti potranno scaricare l’applicazione dal Google Play Store e App Store per poterla testare. Sarà disponibile anche la web-app per l’accesso da desktop. 

Fonte foto: Facebook  >  https://tecnologia.libero.it

"To Housing" stringe una collaborazione internazionale con All Out per persone Lgbt in difficoltà

Intervista ad Alessandro Battaglia, Silvia Magino e Yuri Guiana

To Housing, il progetto di co-housing sociale dell’associazione Quore, che a Torino accoglie persone Lgbt+ in difficoltà e in condizioni di estrema vulnerabilità, ha stretto una collaborazione internazionale con All Out, attraverso la campagna Grassroots Giving: un programma innovativo di raccolta fondi che mette in relazione la comunità mondiale di All Out con i gruppi locali Lgbt+.

Il lancio della campagna in Usa, Regno Unito, Italia, Francia e Germania,  è appena avvenuto e la raccolta fondi si basa sulle testimonianze di alcuni ospiti con particolare attenzione alla condizione dei rifugiati Lgbt+ che vivono una condizione di particolare emergenza a causa delle restrizioni per il Covid-19 in quanto le udienze per le richieste di asilo sono state rimandate e l’accesso all’assistenza sanitaria è diventato per loro difficoltoso quando non impossibile.

Il progetto di To Housing è realizzato, come noto, da Quore con il supporto di Regione Piemonte, Consiglio regionale del Piemonte, Città di Torino, Atc – Agenzia territoriale per la Casa di Torino e con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo, Banca d’Italia, Ikea, Iren, Bentley Soa e Cooperativa Di Vittorio e con la collaborazione di Cooperativa Babel, Off Topic, Banco Alimentare e Pastorale Migranti.

Gaynews ha raggiunto Silvia Magino e Alessandro Battaglia (Associazione Quore) nonché Yuri Guaiana (senior campaigns manager di All Out) per farsi raccontare di cosa si tratta.
Come è iniziata la collaborazione con All Out e quali sono stati i progressi e i passi compiuti da To Housing in questi primi quasi due anni di attività? E quali le emergenze?
Magino – Battaglia: La collaborazione con All Out è iniziata nel novembre 2019 ed ha visto in questi pochi mesi uno scambio davvero approfondito ed operativo Dall’apertura del progetto, To Housing ha potuto accogliere e sostenere 38 persone, con almeno il doppio delle richieste di aiuto, in arrivo da tutto il territorio nazionale. Alcuni ospiti hanno già potuto completare il percorso, rendendosi autonomi sia in termini lavorativi che abitativi. Considerati i frequenti vissuti traumatici e dolorosi, i percorsi di counseling psicologico si sono resi particolarmente utili ed efficaci. Altrettanto dicasi per l’orientamento al lavoro, indispensabile soprattutto in considerazione della giovane età di molti ospiti.

Grazie ad All Out possiamo dare voce a chi l’ha persa, a chi soffre l’esclusione e l’emarginazione a causa dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere; lavoriamo con persone Lgbti vulnerabili e diamo loro sostegno affinché possano rimodellare una vita dignitosa. Per farlo abbiamo bisogno di tanti sostenitori e di sentire accanto a noi una comunità solidale.

To Housing è uno dei primi progetti Italiani promossi dalla campagna Grassroots Giving. Perché è stato scelto?
Guaiana: In questi giorni d’isolamento forzato mi sono spesso trovato a pensare a tutti coloro che non possono stare a casa perché non ne hanno una. Il numero di migranti che si rivolge ai pronto soccorso con i sintomi del Covid-19 è in aumento. Aiutare associazioni come Quore a rispondere alla crescente domanda d’aiuto da parte dei rifugiati Lgbt+ in Italia è ancora più fondamentale durante questa terribile pandemia e anche il più piccolo contributo può fare la differenza.

In tempo di Covid-19 quindi l’emergenza si è aggravata?
Magino – Battaglia: Sì, oggi più che mai, la  società si è scoperta ancora più fragile a causa dell’emergenza ma allo stesso tempo consapevole del bisogno di collettività. Quindi chiediamo di sostenere Marco, Valentina, Ahmed, Louis, Fatima e le altre e gli altri ad affrontare e superare questi momenti difficili.
fonte:  by Maurizio Galati   www.gaynews.it

venerdì 24 aprile 2020

Vogue America, una rosa sulla copertina di Giugno 2020 🌹

Uno scatto di Irving Penn campeggia sullo sfondo bianco: il fiore che sboccia è un simbolo di speranza e risveglio

Il bianco di Vogue Italia e la rosa di Irving Penn per Vogue America: quando le copertine diventano potenti nell'estrema semplicità

Siamo abituati alle copertine patinate che con le loro scelte editoriali raccontano, evocano, stupiscono. La fotografia è un linguaggio visivo e attraverso questa forma d'arte si vuole comunicare un messaggio o far riflettere. La moda può parlare di sogni, regalare un momento di svago, ma non di meno può registrare il reale. E offrire una lettura antropologica capace di evidenziare una connessione tra il fashion e il tempo che viviamo, la realtà sociale e politica, l'economia. 

La pandemia scatenata dal Coronavirus ha rivoluzionato la vita sociale, familiare e professionale di tutti, segnando un nuovo capitolo della storia. Naturalmente neppure la moda ne è rimasta indenne: si pensi agli effetti del Convid-19 sul sistema e alle possibili conseguenze in fatto di tendenze e gusti (per esempio, potrebbe accadere che il minimalismo, con nuove sfumature e significati, segni il post quarantena). Ci si concentra già sul “dopo”, ma i media sono chiamati a raccontare la contemporaneità, quello che stiamo vivendo. 

Emanuele Farneti, direttore di Vogue Italia, nel suo editoriale sul numero di aprile ha sottolineato che “Vogue parla al mondo attraverso la moda". “In tempi come questi, crediamo che una cover silenziosa dica molto di più di qualsiasi parola o immagine” - ha commentato Ferdinando Verderi, direttore creativo di Vogue Italia - “Il bianco è un messaggio universale di forza, purezza, rispetto e speranza”. La semplicità di quel bianco diventa un messaggio potente e universale.

Il coronavirus non ha risparmiato nemmeno l'America. Per lo stato di emergenza non è stato possibile realizzare servizi fotografici: la direttrice di Vogue US Anna Wintour ha condiviso la sua posizione, sollecitando lettori e community a rimanere a casa utilizzando l'hashtag #StayHome

Raul Martinez, direttore creativo di Condé Nast ha sottolineato che “Vogue ha sempre capito e risposto ai tempi”. Così, la nuova copertina di Vogue America di giugno/luglio - bianca con al centro una rosa rossa -  nasce dalla riflessione sulla lunga storia del giornale, sui 128 anni che la rivista ha affrontato tra guerre, crisi ed eventi politici-economici che hanno sconvolto e segnato la società. 

Il fiore è un'immagine dell'archivio di Vogue, realizzata da Irving Penn, il fotografo statunitense  famoso per le eleganti immagini moda del secondo dopoguerra e le nature morte, come la serie di bouquet con tulipani, i mazzi selvatici di Long Island e, appunto, le rose.

Qui la rosa si libera del suo significato più popolare, che riamanda ad amore, romanticismo e femminilità, per diventare un simbolo naturale di speranza, bellezza e risveglio. Una copertina che ccolpisce per la delicatezza estetica e che racchiude significati ben più profondi sull'esistenza: noi tutti ci rivediamo in quel piccolo miracolo naturale: una rosa che sta per sbocciare
fonte:     www.vogue.it

Lgbt. Sophie Ellis-Bextor dalla parte dei diritti trans: «I miei figli sceglieranno chi sono davvero»

Sophie Ellis-Bextor ha affermato di essere dalla parte delle persone transgender e di volerne difendere a tutti i costi i diritti, zittendo tutte le persone cisgender, nella comunità LGBT+ e non, che pensano che l’identità delle persone trans possa essere oggetto di dibattito.


In un’intervista a The Guardian, la cantante britannica ha affermato che la sua relazione con i fan LGBT+ è davvero preziosa e che ha modellato la sua carriera, fino ad oggi. Tant’è che essi rappresentano un’importante fetta della sua fanbase, oltre ad essere una delle performer più presenti nei Pride del Regno Unito.

«Dopo aver avuto il mio primo figlio – ha spiegato Sophie – non mi sono esibita per un po’ e mi sono ritrovata a fare il mio primo concerto, dopo il parto, al G-A-Y di Londra: penso che quella notte fu davvero importante e cruciale per me. È stato come un muro crollato all’improvviso e ho sentito le mie inibizioni sparire. Da quella volta, ho capito di essere cambiata e di essere diventata una performer diversa da quella che ero stata fino a quel momento».

Nell’intervista, la modella si dimostra molto attenta e ferrata sulle tematiche legate ai diritti delle persone transgender. «Penso che ci troviamo in un momemto storico – afferma la cantante – in cui lo spettro dell’identità di genere è sempre più studiato e compreso e le persone sono sempre più in grado di capire e scegliere come meglio identificarsi».

La Ellis-Bextor poi sottolinea: «Dobbiamo ricordare che ciò che vale per una persona transgender, non sempre vale anche per le altre. Dobbiamo arrivare ad un punto in cui, le loro voci, debbano essere ascoltate. Ma il punto chiave è, soprattutto, fare in modo che le persone trans siano supportate sia dal punto di vista economico che da quello sociale».

IL SUO PROFILO INSTAGRAM  QUI

Infine, parlando dei suoi 5 figli, la cantante di Murder on the Dancefloor afferma di non sentirsi molto preoccupata riguardo alla loro identità di genere. «Voglio solo far capire loro –  spiega Sophie – di poter scegliere chi loro siano davvero. Sono sicura che questo sia il modo in cui, molte persone, la pensino riguardo il crescerei propri figli. I miei figli mi sono stati dati e non posso modellare o modificare nulla di loro. Devo solo cercare di supportarli, amarli e guidarli nella loro vita e nel loro futuro».
fonte: by      www.neg.zone

mercoledì 22 aprile 2020

Lgbt: Firenze, il consultorio psicologico di IREOS in modalità a distanzaA

In ottemperanza con le indicazioni dei DPCM, il nostro sportello psicologico è attivo e lavora in modalità a distanza.

Servizio GRATUITO di consulenza psicologica e sessuologica online, in cui trovare uno spazio aperto e non giudicante per affrontare un momento di difficoltà e per chi in questo momento vive una convivenza forzata in una situazione di violenza e discriminazione rispetto al proprio orientamento sessuale e identità di genere.

Il servizio è rivolto a persone LGBT+, ai loro familiari e a chiunque abbia bisogno di un supporto psicologico su questioni riguardanti l’identità sessuale.

Info e prenotazioni scrivendo a consultorio@ireos.org 
fonte:  www.ireos.org

lunedì 20 aprile 2020

Coronavirus, il regalo di Peter Gabriel alla Penisola: "Donate all’Italia: amo le persone, la cultura, la storia, il cibo"

Il cantante ha lanciato l'iniziativa e una raccolta fondi, con due suoi rari filmati live messi online, per sostenere il nostro Paese: "L’Italia ci ha offerto lavoro, quando di lavoro non ce n’era, soprattutto nelle estati degli anni Settanta"

"Per quasi cinquant’anni ho amato l’Italia, le persone, la cultura, la storia, il cibo e, più recentemente, l’isola di Sardegna. L’Italia ci ha offerto lavoro, quando di lavoro non ce n’era, soprattutto nelle estati degli anni Settanta": comincia così il post di Peter Gabriel, mandato online sul suo profilo Instangram il giorno di Pasquetta, che dà il via a un'iniziativa benefica dell'ex Genesis per aiutare il nostro Paese, in piena emergenza coronavirus. Due concerti rari, messi online a disposizione degli utenti, e una richiesta di raccolta fondi da destinare alla Protezione Civile e alla Croce Rossa Italiana.

 "Dieci anni fa ho chiesto a mia figlia Anna di filmare lo show che avremmo fatto, insieme a un’orchestra, all’Arena di Verona, un posto magico nel quale poter suonare", continua il messaggio, "benché io mi stessi riprendendo da un brutto raffreddore e non potessi prendere le note così come avrei voluto, Anna e il suo collaboratore, Andrew Gaston, hanno fatto un lavoro eccellente. Il film che ha realizzato non è stato visto da un pubblico sufficientemente ampio. Ora, molta gente è a casa ed è sola e noi abbiamo voluto rendere questo film disponibile per chiunque sia interessato".

I due filmati sono, rispettivamente Scratch My Back e Taking the Pulse - Live in Verona, sono stati entrambi girati il 26 settembre 2010 a Verona e sono ora disponibili sul canale Vimeo dell'etichetta dell'artista, la Real World, "con la sola richiesta che tutti voi consideriate di donare qualcosa a due organizzazioni che stanno raccogliendo soldi per combattere il virus. Se preferite donare qualcosa ad organizzazioni locali, per favore fatelo".


IL POST SU INSTAGRAM QUI

"Ogni volta in cui ho lavorato a un album mi sono sempre chiesto se potessi arrangiarlo in Italia", prosegue il post di Gabriel, "parlo anche un po' di italiano, male, ma abbastanza da sentire l'Italia come una 'casa lontana da casa'. Ci ha colpito duramente, come famiglia, guardare i bollettini quotidiani delle morti e della devastazione che questo virus si sta portando appresso". Peter Gabriel dal 2003 è cittadino onorario di Arzachena, in provincia di Sassari, dove possiede una casa sul golfo di Cannigione. La Sardegna è da tempo il suo luogo del cuore, tanto che nel giugno 2002 si è sposato in Costa Smeralda con Meah Flynn.

fonte:  www.repubblica.it

Salviamo il settore Musica, Arti e Spettacolo! Firma e condividi la petizione

Spett.le Presidente del Consiglio Giuseppe Conte

Dalle recenti informazioni pervenute, ove prevedono la riapertura dei Locali, Clubs, Eventi, Festivals, Concerti, Teatri, etc. in data Marzo 2021, “Noi” Lavoratori di questo settore, che rappresenta una parte importante per la società e per l’economia, non siamo d’accordo.

Comprendiamo pienamente la necessità di tutela della salute ed il problema sanitario che fin ora si è presentato. Non staremo a ricordarle tutte le difficoltà, ormai conosciute, incontrate dai lavoratori del settore Musica, Arti e Spettacolo.

PER FIRMARE LA PETIZIONE CLICCA QUI

Riteniamo che sia importante ed urgente intervenire per salvare il settore che rischia, con la previsione di chiusura totale fino a Marzo 2021, di collassare totalmente e non lasciare alcun spiraglio di ripresa. Riteniamo che sia impensabile la sopravvivenza di alcun tipo di attività legata al settore per un periodo così importante senza un sostentamento da parte dello Stato.

Urge salvare tutti i Clubs/Discoteche, Festivals, Manifestazioni, Locali di Musica dal vivo, Concerti, Eventi di ogni genere e con essi DJs, Produttori, Vocalist, Speaker Radiofonici, Musicisti, Cantanti, Artisti di Strada, Ballerini, Pubbliche Relazioni, Organizzatori di Eventi, Manager, Booking, Promoter, Agenzie di Spettacolo e chi con esse collegato come Uffici Stampa e Marketing, Teatri, Compagnie Teatrali, Attori, Corpi di Ballo, Costumisti, Coreografi, Registi, Produttori, Autori, Scrittori, Sceneggiatori, Scenografi, Presentatori, addetti alla parte tecnica nei teatri, addetti alla parte tecnica negli Eventi e nei Clubs/Discoteche, i Service, Studi di registrazione, Catering, Agenzie per la Sicurezza nei Clubs/Discoteche e negli Eventi, Videomaker, Fotografi, Lavoratori occasionali, etc.
E’ Inoltre da considerare la ripercussione economica che inciderà su tutte le altre attività connesse quali Addetti alla manutenzione, Grafica pubblicitaria, Camerieri, Baristi, Fornitori, Rappresentanti, Personale addetto alle pulizie, etc.

Come si può evincere, il problema coinvolge un altissimo numero di persone ed attività.

Per tanto si richiede:
  1. Sgravi Fiscali e posticipazioni di ogni tipo di pagamento allo Stato;
    Sospensione pagamenti imposte, ritenute e cartelle tributarie;
    Proroga fino alla Riapertura degli immediati versamenti IVA e altri versamenti di natura fiscale;
    Sospensione pagamenti da parte di agenti di riscossione, mutui e altri finanziamenti.
  2. Sostentamento Economico da parte dello Stato a tutte le categorie di settore coinvolte per tutto il periodo della chiusura imposto in proporzione al reddito dichiarato nel corso dell’anno 2019.
  3. Un minimo di sostentamento garantito a tutti i lavoratori occasionali iscritti alla SIAE, ENPALS o a qualsiasi altro ente per lo spettacolo, per tutta la durata della chiusura imposta.
  4. Si chiede di Salvare l’imminente stagione estiva consentendo la RIAPERTURA di tutte le attività legate al settore che prevedono eventi all’aperto, a partire da LUGLIO 2020.
  5. Si chiede la RIAPERTURA di tutte le attività legate al settore a partire da SETTEMBRE 2020.
  6. Date certe di riapertura per consentire la gestione di tutti gli Eventi annullati nel periodo di lockdown imposto.
  7. Chiediamo di attivare tavoli di sostegno di livello regionale e nazionale per approfondire e monitorare la crisi, con lo scopo di sostenere tutta la filiera e di sensibilizzare i Sindaci, gli Assessori alla Cultura e Spettacolo a promuovere investimenti nel settore.

In questo momento complicato dobbiamo orientarci verso una semplificazione confortante e rassicurante per tutti.
Convinti del vostro obbligo in qualità di Presidente del Consiglio, la invitiamo a riflettere su proposte democratiche e partecipative. Le chiediamo di accettare l'espressione delle nostre necessità.
Questa petizione è stata quindi lanciata per richiedere una misura necessaria ed essenziale, a tutti i lavoratori nel settore della Musica, Arti e Spettacolo, per sopravvivere a questa crisi e alle sue conseguenze.
Questo collettivo non è incorporato politicamente, ma sosteniamo tutte le altre iniziative di rappresentanti professionali.
Con questa petizione intendiamo ponderare i negoziati e desideriamo approfittare di questo slancio, unito e dinamico, per migliorare le condizioni del settore.
Convinti dell’Importanza della proposta, attendiamo una sua tempestiva risposta.
fonte: www.change.org

Biennale rinvia Teatro e Danza, conferma la Mostra del Cinema

Per la rassegna di Architettura 15 eventi collaterali.

La Biennale di Venezia ha comunicato le nuove date di svolgimento dei Festival di Teatro e Danza, confermando invece le date della Mostra del Cinema e del Festival di Musica, e ha annunciato 15 eventi collaterali della Biennale Architettura 2020.

Il 64/o Festival Internazionale del Teatro, diretto da Antonio Latella, si svolgerà dal 14 al 24 settembre, anziché dal 29 giugno al 13 luglio. Il 14/o Festival di Danza contemporanea, diretto da Marie Chouinard, si svolgerà dal 13 al 25 ottobre, anziché dal 5 al 14 giugno.

Sono confermate le date della 77/a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica diretta da Alberto Barbera (2-12 settembre) e del 48/o Festival Internazionale di Musica Contemporanea diretto da Ivan Fedele (25 settembre-4 ottobre).
fonte: RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA  www.ansa.it

Stardust: la descrizione della prima clip del film su David Bowie

Variety ha avuto accesso esclusivo alla prima clip della origin story – anche se non vogliono chiamarla così, su David Bowie, Stardust.

Variety ha visto in esclusiva la prima clip del film e l'ha raccontata.

Stardust è la storia di come il cantante stravagante abbia creato (e poi ucciso), il suo iconico personaggio extraterrestre, Ziggie. La première della pellicola è prevista per la giornata di oggi, mercoledì 15 aprile 2020. Il film è stato scritto e diretto dal regista Gabriel Range ed è stato presentato in anteprima al Tribeca Festival Festival questa settimana ma a causa del rinvio della proiezione in sala per la pandemia, i cineasti hanno deciso di andare avanti lanciando il film attraverso un portale online privato.

Mercoledì, 15 aprile, Film Constellation, che si occupa delle vendite internazionali, ha lanciato un micro-sito dedicato alla proiezione del film. Alle 4 del pomeriggio ET ospiterà un’introduzione virtuale dal vivo tramite Zoom con Range e con i membri del cast Johnny Flynn, Marc Maron e Jena Malone. Dopo l’introduzione, gli invitati saranno in grado di vedere il film. La società ha lanciato con successo un’iniziativa simile a fine marzo per Relic, il film horror interpretato da Emily Mortimer che è stato influenzato dalla cancellazione del SXSW Film Festival.

Stardust è ambientato nel 1971, quando un 24enne Bowie intraprende il suo primo viaggio in America, dove incontrerà un mondo non ancora pronto per lui. Il film rivela le ispirazioni e gli eventi che hanno dato vita all’alter ego di Bowie, Ziggy Stardust, e illustra la trasformazione di una delle più grandi icone culturali del mondo. In una dichiarazione, Range ha detto:

"Ho deciso di fare un film su ciò che rende una persona un artista; ciò che effettivamente li spinge a creare la loro arte. Il qualcuno che ho deciso di raccontare è David Bowie, un uomo a cui siamo abituati a pensare come la star che è diventato, o come uno dei suoi alter ego: Ziggy Stardust; Aladdin Zane; Il sottile Duca Bianco. Qualcuno che ho visto solo a grande distanza, dietro una maschera; una presenza aliena, divina. Anche nella sua morte perfettamente coreografata, non sembrava un normale essere umano."

Stardust: ecco Johnny Flynn nei panni di David Bowie!


Il filmato visto da Variety presenta una scena in cui Bowie, interpretato da Flynn, discute delle sue prospettive di vendita e realizzazione negli Stati Uniti con Ron Oberman, pubblicista della Mercury Records, interpretato da Maron. Quando Bowie riferisce che Mercury ha dei dubbi sul suo album “The Man Who Sold the World” e sul tour negli Stati Uniti, Oberman afferma di non avere tali dubbi. “Penso che diventerai la più grande dannata stella in America”, dice. “Seriamente, questo è un ottimo disco. È un ottimo disco. L’unico problema è che nessuno sa come venderti in America.”

domenica 19 aprile 2020

Lgbt: Il sequel di "Chiamami col tuo nome" vedrà il cast del primo film al completo

Luca Guadagnino ha dichiarato che nel sequel di Chiamami col tuo nome saranno presenti tutti gli attori coinvolti nel primo film.

A marzo il regista italiano Luca Guadagnino ha reso noto il progetto di un sequel del suo acclamato film Chiamami col tuo nome.

Il film probabilmente prenderà il titolo di Cercami, come il romanzo di Andrè Aciman edito ad ottobre, e, stando alle ultime notizie, vedrà il ritorno dei due attori protagonisti di Chiamami col tuo nome, Timothée Chalamet e Armie Hammer.

Vi erano stati forti perplessità sia circa la posibilità effettiva di realizzare un sequel del film, sia sulla riconferma di tutti gli attori coinvolti nel film premio Oscar alla miglior sceneggiatura non originale.
Armie Hammer, infatti, aveva annunciato in un’intervista al Volture la sua perplessità circa il proporre un sequel di un film così acclamato con il rischio di lasciare delusi i fan affermando così:
“Se riuscissimo ad avere una sceneggiatura incredibile, e Timmy e Luca nel progetto, sarei un cretino a dire di no. Ma al tempo stesso penso che questa è stata una cosa talmente speciale che va protetta, perché non la lasciamo stare?”

Tuttavia, in un’intervista recente riporta da Variety, Luca Guadagnino ha annunciato che il cast di Chiamami col tuo nome sarà presente al completo nel sequel del film.

“Tutti gli attori dell’originale saranno nel nuovo film. Adoro i personaggi di ‘Call Me By Your Name’, sono ossessionato dal loro ritorno per nuove avventure. Prima del Coronavirus, avevo programmato di andare negli Stati Uniti per incontrare uno sceneggiatore che adoro, il cui nome non voglio rivelare, per discutere della seconda parte. Purtroppo, abbiamo dovuto annullare”.

Queste le parole del regista che, inoltre, ha affermato che “sarà sempre un piacere lavorare con Timothée Chalamet, Armie Hammer, Michael Stuhlbarg, Esther Garrel e tutti gli altri attori”.

Rimangono ancora molte cose in sospeso, ma la notizia che il cast di Chiamami col tuo nome sarà riconfermato per intero sarà sicuramente motivo di gioia per chi ha apprezzato il film di Luca Guadagnino.
fonte: by  Arturo Garavaglia     www.ciakclub.it