giovedì 16 luglio 2020

Ex ballerina pagherà gli studi al bambino che balla sotto la pioggia

L'ex ballerina Fade Ogunro si è detta pronta a pagare gli studi al bambino nigeriano che balla a piedi nudi sotto la pioggia.

Danzare bene è un compito che richiede sacrifici, e farlo nel fango non è di certo facile. Ne sa qualcosa Fade Ogunro, ex ballerina e fondatrice di ‘Booking Africa’, che ha deciso di pagare gli studi di Anthony, il bambino nigeriano che balla a piedi nudi sotto la pioggia e che si è reso protagonista di un video virale.

 

Fade Ogunro sponsorizza Anthony

Fade Ogunro conosce il ballo, conosce le problematiche del continente nero e soprattutto sa come vivono i bambini dell’Africa. Dopo aver visto il video virale di Antony e l’energia sprigionata dai suoi piedi, la Ogunro – che del bambino nigeriano è connazionale – non poteva rimanere con le mani in mano ed ha deciso di diventare la sua mecenate.

Ha così contattato The Leap of Dance Academy, una scuola di danza che nel suo Paese si occupa di aiutare i bambini meno bisognosi a realizzare il sogno nel cassetto del ballo, e farlo attraverso un’istruzione di qualità. L‘importanza della danza nella crescita dei bambini è indubbia.

 

Videochiamata di ringraziamento di Anthony

Come ex ballerina ha scritto in un Tweet l’ex danzatrice – “sono gelosa delle sue belle linee, delle sue punte dei piedi e della sua grazia senza sforzo”, aggiungendo orgogliosa: “ Voglio pagare per la sua intera istruzione in qualsiasi parte del mondo fino a quando non si laureerà all’Università”.
Ogunro ha inoltre fatto sapere di aver ricevuto immediatamente una videochiamata di ringraziamento da parte di Anthony ed un altro compagno di ballo, a cui l’ex ballerina nigeriana ha deciso carinamente di sponsorizzare la carriera di ballo. Quella di Anthony non è la prima né l’ultima storia di bambini africani che ballano e che inseguono quello che per molti di loro resterà solo un sogno.
fonte:© Riproduzione riservata  www.notizie.it

Moda: Brunello Cucinelli dona "all'umanità" capi invenduti per 30 milioni di euro

L'imprenditore spera che la donazione diventi un "segno sensibile del nuovo modo di pensare il capitalismo che noi prediligiamo" ph. Alessandro Bianchi / Reuters

Per Brunello Cucinelli sono una “amabile risorsa” i capi rimasti invenduti nelle boutique di tutto il mondo in seguito alla pandemia di Covid. Per questo l’imprenditore “illuminato” della moda ha deciso di farne “dono all’umanità”.

 Individuando un consiglio che dovrà decidere a quali progetti e organizzazioni destinare la merce, che ha un valore di produzione di 30 milioni di euro. Sulla quale ci sarà un’etichetta indelebile con la scritta “Brunello Cucinelli for Humanity”.

“Questo progetto che noi tutti definiamo ‘intenso’ mi sembra che in qualche maniera elevi la dignità dell’uomo e renda onore a tutti coloro che hanno lavorato nella realizzazione di tali capi” ha sottolineato Cucinelli. “Camminerà di pari passo con l’altro, partito ormai diversi anni fa - ha aggiunto -, che consiste nel riparare, recuperare e riutilizzare tutti i nostri prodotti. Tutto ciò va a completare il più grande progetto di ‘umana sostenibilità’ nel quale da sempre abbiamo creduto e che ci piace riepilogare in: ‘clima ed emissioni, cura della terra e degli animali e cura della persona umana’. Sarebbe per me un vero piacere se questo gesto simbolico fosse accettato come segno augurale verso un nuovo e duraturo tempo nuovo”.

L’azienda di Solomeo ha spiegato che ad averla guidata è stato il pensiero di diversi filosofi occidentali e orientali secondo i quali “non esiste il male assoluto come non esiste il bene assoluto”. “C’è sempre un po’ di bene nel male - sottolinea il marchio del cachemire - e sempre un po’ di male nel bene ed entrambi ci sono maestri. Pensando a tutto questo abbiamo sentito il desiderio di far dono all’umanità di quei capi di abbigliamento che a causa dell’interruzione temporanea delle vendite si trovano ancora nelle nostre boutique. Il loro valore di manifattura, di stile e commerciale è lo stesso, ma il loro significato è fortemente aumentato, perché ora diventano segno sensibile del nuovo modo di pensare il capitalismo che noi prediligiamo, e che vede nell’armonia tra profitto e dono uno dei suoi momenti umanistici più significativi”.

La Brunello Cucinelli ha sottolineato di volere “immaginare questa scelta come un investimento per il futuro della nostra impresa nel grande progetto di ‘vivere e lavorare in armonia con il creato’”. Ha quindi spiegato che è stato per questo costituito un “Consiglio a sostegno dell’Umanità” composto da dieci persone, sei della famiglia, tutto interno all’azienda, con il compito di gestire questa importante quantità di capi. L’azienda di Solomeo ha poi spiegato che i partners in tutto il mondo si sono dimostrati “più sensibili e disponibili ad un progetto che li mette in contatto con persone umane dedicate a sostenere persone più bisognose, inviando loro dei piccoli pacchi contenenti tali capi di abbigliamento come dono”.
fonte:  ANSA via www.huffingtonpost.it

"Attraversare i confini", la lettera aperta d'area Lesbicx su identità di genere e ddl Zan

OLTRE 200 LE FIRMATARIE TRA LESBICHE, FEMMINISTE, TRANSFEMMINISTE E SOSTENITRICI

Sulla questione identità di genere e ddl contro l’omo-lesbo-bi-transfobia e la misoginia le donne tornano a prendere la parola, dimostrando ancora una volta come le voci della cultura femminista non siano univoche ma plurali e diversificate. A riprova, inoltre, che, a fronte del posizionamento contrario alla legge da parte di poche eppure ampiamente rilanciate dai media, quello favorevole è più ampio e consistente di quel che si pensi.

La lettera aperta Attraversare i confini, pubblicata oggi su Il Manifesto e firmata da oltre 200 lesbiche, femministe, transfemministe e sostenitrici (la lista delle aderenti è in costante aggiornamento), proviene dalla dinamica area Lesbicx ed è stata redatta da Carla Catena, Paola Guazzo, Elisa Manici e Roberta Padovano.

Eccone il testo integrale:
Desideriamo esprimere e rendere pubblico un posizionamento lesbico  in dissenso con l’unica voce lesbica per ora emersa nel confronto politico e sociale che precede la discussione parlamentare del Ddl Zan sui crimini d’odio verso donne, lesbiche, gay, bisessuali e trans*. Non ci riconosciamo, infatti, nella critica di alcune all’espressione “identità di genere”, nominata nella legge insieme a sesso, genere e orientamento sessuale. Come lesbiche, da sempre attraversiamo i confini dei generi assimilando la rottura degli schemi eterosessuali, che ci impongono di aderire a un ruolo e ad aspettative che il patriarcato prescrive sui nostri corpi. Ognuna lo ha fatto con la sua libera declinazione soggettiva, attraverso un’identità lesbica che non è fissa e immutabile nel tempo e che non ha bisogno di essere difesa né di arroccarsi sulle categorie biologiche per continuare a (r)esistere.

Riteniamo che lo schema che assegna i ruoli sociali in base al sesso anatomico di nascita, o attribuito alla nascita, sia da superare, e che questo sia un cambiamento non rimandabile ancora a lungo sul piano storico. Le nostre esistenze lesbiche  esprimono  il rifiuto degli schemi identitari decisi dal patriarcato fin dai tempi sei-settecenteschi del passing di genere, che permetteva alle donne di vivere una vita più libera travestendosi da uomini. Non si tratta solo di un orientamento sessuale, per noi non è mai stato solo questo: è stato uscire da gabbie di sottomissione, umiliazione e sfruttamento reali, come le schiave fuggitive di cui ha parlato Monique Wittig. Anche la butch fin dagli anni Cinquanta ha rappresentato una “identità di genere”, declinata in modo dirompente: è stata una scelta di libertà attraverso la negazione del ruolo sociale della donna. La nostra identità di genere risiede nella liberazione dei corpi, insieme a chi condivide la nostra rivolta. Perché è dalla nostra rivolta e dalle contaminazioni che essa comporta che ri-partiamo continuamente per definire e costruire insieme l’essere lesbica.

Cancellare l’identità di genere significa negare la base stessa del posizionamento esistenziale e politico di milioni di persone lesbiche, bisessuali, trans*, non binarie, intersex. Non sono la quantità di ormoni o il sesso assegnato alla nascita a creare violenza e discriminazione, è il posizionamento nel mondo, che nasce da un rapporto critico con i generi e soprattutto con i ruoli a essi attribuiti.
Non esiste alcuna “fobia”, l’odio è un problema sociale e va risolto con cambiamenti sociali. Anche questa legge, che appoggiamo, fa parte di questi cambiamenti.  Difenderemo con ogni mezzo il diritto a esprimere le soggettività e le identità di genere nel modo più libero, contro ogni tipo di discriminazione e violenza sia  fisica che sistemica. Il femminismo eterosessista e destrorso non è femminismo, ma un cavallo di Troia del patriarcato.

Lesbiche, femministe, transfemministe, sostenitrici:
Katia Acquafredda, Patrizia Adamo, Diana Agostinello, Ilaria Alloggio, Rossana Aluigi, Maria Laura Annibali, Silvia Antosa, Gabriella Arcadu, Donatella Arione, Francesca Arsale, Angela Azzaro, Mari Cira Battaglia, Alessandra Benato, Anna Benedusi Pagliano, Daniela Bentrovato, Sofia Bergonzani, Stefania Bertolini, Graziella Bertozzo, Alice  Biagi, Elena Biagini, Barbara Bonomi Romagnoli, Giada Bonu, Rachele Borghi, Aurora Bulla, Beatrice Busi, Paola Cabutti, Silvia Calderoni, Grazia Maria Caligaris, Yele Canali Ferrari, Giovanna Capelli, Martina Cappai, Enrica Capussotti, Ylenia Valentina Carbone, Giulia Carta, Antonia Caruso, Silvia Casassa, Francesca Caston, Cecilia Casula, Carla Catena, Francesca Cavarocchi, Tosca Cellini, Lidia Cirillo, Elisa Coco, Cinzia Colaprico, Valentina Coletta, Alda Colombera, Eliana Como, Silvia Conca, Tiziana Coni, Maria Micaela Coppola, Elisa Corridoni, Giulia Costa, Manuela Costa, Lulù Crescimbeni, Mariagiulia Cretella, Eva Croce, Anna Crozzoletto, Agathe H.L. Cruaud, Giulia Dalena, Antonella D’Annibale, Beatrice Da Vela, Pia De  Bellis, Carla Dedola, Silvia De Gasperi, Sara De Giovanni, Maya De Leo, Anna Della Ragione, Valeria De Natale, Nunzia Di Dio, Serenella Di Gioia, Rita Di Pietrangeli, M. Costanza Di Salvia,Valentina Di Stefano, Grazia Di Canio, Stefania Doglioli, Liliana Ellena, Federica Fabbiani, Maria Grazia Fabrizi, Daniela Lourdes Falanga, Maria Falcitelli, Eugenia Fattori, Caterina Fava, Antonia Anna Ferrante, Carmen Ferrara, Elisabetta Ferrari, Maria Filice, Fabiola Fiore, Laura Fontanella, Piera Forlenza, Giusy Fotia, Maddalena Fragnito, Alice Frappampina, Elisa Fraulini, Antonella Furgiale, Claudia Furlanetto, Paola Gabrielli, Debora Galbiati Ventrella, Antonella Garofalo, Vittoria Gatti, Marinella Gaudio,  Flavia Giberti, Maria Ginaldi, Elisa Gobbi, Lilia Giugni, Francesca Gravina, Roberta Grella, Paola Guazzo, Cinzia Guerrieri, Tania Guiducci, Annamaria Ilardo, Maria Laricchia, Gaia Lazzati, Chiara Leoncini, Verdiana Leone, Roberta Li Calzi, Anita Lombardi, Chiara Lora, Antonella Luce, Deborah Luchini, Annarita Lupoli, Monica Maggi, Angela Mancini, Elisa Manici, Daniela Maracich, Maddalena Marchetto, Michela Mariotto, Teresa Masciopinto Alessia Massaro, Simona Massei, Elisa Mastroianni, Lea Melandri, Loretta Meluzzi, Rossana Mennella Esposito, Monica Mercantini, Ricke Merighi, Francesca Merizi, Giulia Merlo, Eleonora Missana, Irene Moretti, Daniela Morgante, Carmen Morgia, Ilaria Nassa, Mary Nicotra, Sara Nissoli, Silvia Nugara, Patrizia Ottone, Roberta  Padovano, Marta Palvarini, Francesca Paoloni, Rosy Paparella, Elisabetta Papini, Irene Pareschi, Diletta Parrino, Michela Pascali, Anna Pascuazzo, Irene Pasini, Silvia Pastore, Sandra Pellizzon, Antonia Peressoni, Vincenza Perilli, Emanuela Perini, Ludovica Pesaresi, Judith Pinnock, Benedetta Pintus, Valentina Pinza, Chiara Pizzuti, Cristina Pizzuto, Polina Poletti, Sara Pollice, Daniela Portonero, Patrizia Poselli, Michela Poser, Rossana Praitano, Anna Pramstrahler, Roberta Proietti, Fiorella Puglia, Antonella Quinci, Savina Ragno, Camilla Ranauro, Alessandra Riberi, Giuliana Righi, Paola Rivetti, Paola Rizzi, Valeria Roberti, Maria Romano, Ilaria Rondinelli, Elena Rosso, Cecilia Ruiz López, Irene Russo, Renata Rustichelli, Chiara Sabatelli, Loretta Sabattini, Deborah Salmaso, Rosanna Santoro, Elisa Liz Schiavoni, Maria A. Siriani, Giulia Siringo, Alessandra Staiano, Luisa Stagi, Antonella Stasi, Federica Tarsi, Monica Tassi, Donatella Tirelli, Ilaria Todde, Daniela Tomasino, Cristina Torazza, Pierina Trivero, Daniela Vassallo, Veronica Vennettilli, Anna Vernarelli, Maura Verra, Giziana Vetrano, Ida Vigliarolo, Rossella Vigneri, Elena Violante, Cinzia Visciano, Lara Vodani, Ottavia Voza, Sonia Zammitti, Fiore Zaniboni,  Marinella Zetti, Lilith Zulli.
fonte:  www.gaynews.it

Heroes, il primo concerto italiano in streaming. Da Achille Lauro a Brunori Sas all'Arena di Verona

Sono aperte da martedì 14 luglio le vendite dei biglietti per Heroes, il primo concerto nato e pensato per lo streaming in programma domenica 6 settembre 2020, a partire dalle ore 19 all’Arena di Verona, che vede tornare sul palco 34 artisti per 5 ore di concerto; il primo concerto in streaming, che avrà luogo all'Arena di Verona, ma che sarà fruibile da tutti a pagamento direttamente da casa, vedrà protagonisti artisti della musica italiana.

Heroes, il concerto in streaming all'Arena di Verona: gli artisti sul palco

Ecco i nomi degli artisti che saliranno sul palco di Heroes, il primo concerto che avrà luogo all'Arena di Verona, ma che sarà visibile in streaming a pagamento: Achille Lauro, Afterhours, Aiello, Anna, Brunori Sas, Coez, Coma Cose, Diodato, Elodie, Eugenio In Via Di Gioia, Fedez, Frah quintale, Francesca Michielin, Franco126, Gaia, Gazzelle, Gemitaiz&Madman, Ghali, Levante, Madame, Mahmood, Margherita Vicario, Marlene Kuntz, Marracash, Nitro, Pinguini Tattici Nucleari, Priestess, Random, Salmo, Shiva, Subsonica, Tommaso Paradiso, Willie Peyote.

Heroes: come vedere il concerto in streaming

Come vedere in streaming il concerto Heroes, che avrà luogo all'Arena di Verona domenica 6 settembre 2020? Lo streaming sarà disponibile via web su Futurissima.net, e tramite app mobile su A-Live. La piattaforma, realizzata in collaborazione con W Y T H, integrerà alcune delle innovative funzioni già presenti sull’app mobile A-Live, consentendo la fruizione nei tre stage virtuali e nella community area, offrendo al pubblico esperienze di socializzazione virtuale. Tra le attività offerte la possibilità di interagire con lo stage principale, un’area con video e suono immersivo e spazializzato, sviluppato con Intorno Labs, un’area backstage per scoprire il dietro le quinte dell’evento ed interloquire con i protagonisti di Heroes. Il servizio di streaming sarà fornito da MainStreaming.

Heroes, il concerto in streaming: i biglietti

Per vedere il concerfto Heroes è possibile acquistare l’accesso streaming, disponibile su tutte le principali società di ticketing (Ticketmaster, Ticketone e Vivaticket) a 9.90 Euro (+1 Euro di commissione di servizio).

Dal 14 al 31 luglio sarà attiva la prima fase della promozione Iniziamo il futuro insieme, che consentirà di ottenere due biglietti al prezzo speciale di 9.90 Euro (+1 Euro di commissioni). Dall'1 agosto entrerà in vigore il prezzo pieno a 9.90 Euro sul singolo biglietto, ma si manterrà comunque un’attività promozionale che permetterà l’acquisto di tre biglietti al prezzo di 19.80 Euro (+ 3 Euro di prevendita).

Il ricavato di Heroes andrà - al netto dei costi di produzione, della Siae e dell’Iva - ad alimentare il Fondo Covid-19 Sosteniamo la musica, di Music Innovation Hub, sostenuto da Spotify e promosso da Fimi, in partnership con Afi, Assomusica, Nuovoimaie e Pmi e rivolto alle categorie del settore musicale più colpite dagli effetti della pandemia: artisti emergenti e lavoratori intermittenti, cuore pulsante e silenzioso della industria musicale. In particolare, la raccolta filantropica generata dal progetto e certificata, prevede il versamento di una quota del 15% in favore dei lavoratori dello spettacolo precari dell’Arena di Verona.

All'Arena di Verona Heroes e i Music Awards 2020

Il concerto Heroes, dedicato al personale medico sanitario, che avrà la possibilità di seguirlo dal vivo all’interno dell’Arena di Verona, sarà l'occasione per rimarcare il valore della musica quale fattore chiave per il raggiungimento dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu, grazie alla partnership con ASviS, Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, grazie al patrocinio di Rai e alla sottoscrizione del Manifesto per la musica responsabile da parte di artisti ed addetti ai lavori.

Heroes è uno degli eventi principali di Da Verona riaccendiamo la musica, una intera Settimana della musica dedicata alla musica italiana. Mercoledì 2 e sabato 5 settembre 2020 all’Arena di Verona si celebrerà la quattordicesima edizione dei Music Awards, in prima serata, in diretta, su Raiuno.

Music Awards sono giunti alla quattordicesima edizione, e questa del 2020 sarà un‘edizione speciale in un anno che rimarrà nella memoria di tutti per i drammatici eventi che hanno costretto il mondo a spegnersi. I Premi della Musica diventano i Premi Dalla Musica: dedicato a tutti quei lavoratori dello spettacolo che, anche adesso che il mondo si sta preparando a ripartire, continuano a rimanere sospesi e invisibili. La dedica non sarà solo simbolica, ma anche concreta attraverso un numero di sms solidale - che confluirà nel Fondo Covid-19 - Sosteniamo la musica - a cui si potrà fare la propria donazione.

Nel corso della settimana la musica sarà sempre al centro dell’attenzione attraverso una serie di incontri tematici e workshop con i maggiori operatori del settore, volti a capire l’evoluzione del live entertainment musicale.
fonte:  www.mentelocale.it

Arte Contemporanea: Cento lupi invadono Firenze e le sue piazze, la natura si ribella all'uomo.

Le creature dell'artista cinese Liu Ruowang in piazza Pitti e piazza Santissima Annunziata
 
Cento imponenti lupi feroci invadono il cuore di Firenze. Si chiama "Lupi in arrivo", la monumentale installazione dell'artista cinese Liu Ruowang. 
 
Il suo branco, composto da cento fusioni in ferro, ciascuna del peso di 280 kg - è un'allegoria della risposta della natura alle devastazioni e al comportamento predatorio dell'uomo nei confronti dell'ambiente, una critica nei confronti di un mondo votato all'autodistruzione. 
 
I lupi simboleggiano l'appello alla salvaguardia ambientale di tutto il pianeta. L'opera con i suoi cento elementi resterà esposta fino al 26 ottobre in due spazi di prestigio: piazza Pitti e piazza Santissima Annunziata, e si misurerà con l'idea di armonia compresa nell'Umanesimo. 
 
Le statue fronteggiano infatti due edifici emblematici del Rinascimento, Palazzo Pitti e lo Spedale degli Innocenti, dove il grande Filippo Brunelleschi ebbe modo di mettere in pratica la sua concezione dello spazio, delle proporzioni, del ritmo architettonico. 
 
Il progetto, organizzato grazie a Matteo Lorenzelli, titolare della galleria milanese Lorenzelli Arte, è stato ideato in occasione delle celebrazioni dei 50 anni di relazioni diplomatiche tra la Repubblica Italiana e la Repubblica Popolare Cinese - quest'ultima rappresentata dal Console Generale Weng Wengang - e reso possibile dalla collaborazione tra Eike Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi e Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura del Comune di Firenze, che hanno messo a disposizione due spazi tra i più simbolici di Firenze. Questo è anche il primo evento in uno spazio pubblico all'aperto che vede impegnati il Comune e gli Uffizi dopo i mesi di lockdown.
 
Uomo e natura 
"Lupi in arrivo" interagisce liberamente con l'architettura cittadina, con i suoi abitanti o con chi è solo di passaggio, rispondendo così a un preciso intento dell'autore. Secondo Ruowang, considerato uno dei maggiori artisti cinesi contemporanei, "per insegnare amore e rispetto per l'arte alle nuove generazioni il metodo migliore è far entrare l'arte nella vita quotidiana, rendendo i musei sempre più accessibili e non solo. È importante costruire una cultura del bene comune". 
 
"Il branco di lupi che si accinge a entrare nel palazzo attraverso il portone centrale - ha detto Schmidt - ci ricorda immediatamente il cupo contrattacco della natura nel classico 'Gli uccelli' di Alfred Hitchcock, ma richiama alla nostra mente anche la recentissima esperienza di tante specie selvagge rientrate in città durante il lockdown. È la metafora del rapporto uomo-natura". 
 
Prima di arrivare in Toscana, i lupi di Ruowang avevano invaso Napoli, dove erano stati posizionati in piazza del Municipio. Lo sbarco della maxi installazione nel capoluogo toscano segna un ideale passaggio di consegne tra i sindaci Luigi De Magistris e Dario Nardella, che hanno dimostrato di credere al messaggio "potente della grandiosa opera" dell'artista cinese. 
 
Il sindaco di Firenze e l'assessore alla Cultura del Comune di Firenze Tommaso Sacchi affermano in una dichiarazione congiunta: "I lupi ci attaccano o siamo piuttosto noi ad attaccarli? Può esserci invece un equilibrio durevole tra noi e loro e in generale tra uomo e natura? Questa imponente installazione che invade due delle piazze più suggestive e caratterizzanti di Firenze ci induce da un lato a riflettere sul rapporto ancestrale che ci lega alla parte più animalesca dell'uomo e dall'altro conferma Firenze come città d'elezione in Italia per l'arte pubblica: per noi è un onore e un dovere, pur in un momento economicamente difficile per gli effetti gravosi della pandemia che ci ha colpito, continuare nel solco tracciato negli ultimi anni dell'esposizione della migliore arte contemporanea in dialogo con l'anima rinascimentale della città". 
 
Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha detto: "Migrano verso Firenze gli straordinari lupi dell'artista cinese Liu Ruowang. Giunsero da noi in autunno inoltrato e li accogliemmo nella grande piazza Municipio, pronti a sollecitare il dovere morale di tutelare l'ambiente e custodirlo in buona salute per le generazioni che verranno. Nonostante l'aspetto apparentemente minaccioso, sono stati avvicinati da decine di migliaia di cittadini e di turisti, che hanno voluto fotografarsi con loro. Ci hanno poi osservato per tutta quest'amara primavera, incalzandoci a cercare un rapporto più equilibrato con la natura. Buon viaggio a questi lupi furiosi, con l'auspicio che non dovranno più temere gli esseri umani". 
 
L'arte di Liu Ruowang
L'installazione Lupi in arrivo è frutto della produzione dell'ultimo decennio che va considerata a pieno titolo la maturità artistica di Liu Ruowang. La propensione del maestro cinese per le grandi dimensioni fa sì che le sue opere sfiorino la monumentalità senza però costituire una presenza ingombrante né ostacolare la percezione del contesto circostante. Le forme, grazie a uno studiato impatto scenico e al loro dinamismo, vengono avvertite come attori che occupano lo spazio senza appropriarsene, con un senso ciclico del moto che ripropone scene e suggestioni nel continuum temporale. 
 
''I lavori sono presentati in gruppi - afferma l'artista - perché la 'pluralità' è il tipo di forma e di forza di cui ho bisogno quando sono intento a esplorare la relazione tra l'essere umano e l'ambiente, anche alla luce del fatto che la Cina è da tempo un paese che porta avanti uno spirito collettivista. Creare i miei lavori in serie o gruppi corrisponde per me a un linguaggio strutturale del mio fare artistico che supera il linguaggio scultoreo''. 
 
Molti sono i lavori di Liu Ruowang dedicati al mondo animale: primati, figure antropomorfe, sagome di uccelli estinti e tante creature fiere e selvagge come quelle ritratte nelle sue enormi tele dipinte a olio. 
fonte:  www.rainews.it