lunedì 2 ottobre 2023

Cultura > Il Museo del Cinema apre il caveau, oltre 1 milione di pezzi

Si spazia da beauty case Marilyn Monroe a pistole Pulp Fiction 

Il Museo Nazionale del Cinema ha aperto il 26 settembre in via straordinaria il proprio caveau di duemila metri quadrati nei sotterranei di una banca di Torino: vi sono conservati oltre un milione di pezzi che non hanno trovato posto alla Mole Antonelliana, al momento consultabili solo su appuntamento. 

Si tratta di manifesti e locandine originali di film che hanno fatto la storia del cinema, come la Dolce Vita di Fellini o Senso di Visconti, in tutto quasi 540mila.

Ma anche di parte della collezione di fotografie che in tutto conta 1 milione e 155mila scatti, e di memorabilia acquistate nel tempo, soprattutto alle aste, o ricevute in donazione. Ed è quest'ultima collezione, fatta di oltre 26.200 pezzi, quella che potrebbe maggiormente destare l'interesse degli amanti del cinema.

Catalogati e inscatolati in decine e decine di armadi, si possono scovare cose come il beauty case di Marilyn Monroe, la spada di Excalibur, la mantella indossata da Marcello Mastroianni nell'Enrico IV, il costume di Peter O'Toole per Lawrence d'Arabia. Ma anche le pistole usate in Pulp Fiction, le bottiglia e i bicchieri dei Flintstones, e perfino il bambolotto voodoo e la testa di scimmia usati in un film di Indiana Jones. 

Sono nel caveau anche parte dei pezzi che compongono la collezione di archeologia del cinema: ottomila vetri per lanterna magica, 350 vedute ottiche, collezioni del teatro d'ombre, dispositivi ottici e relativi al movimento. 

"Il caveau - spiega il presidente del Museo, Enzo Ghigo - era stato chiuso nel 2018 per problemi legati all'impianto di aerazione. Ora è stata rifatta tutta l'impiantistica e i locali sono tornati agibili per il nostro personale. Tutte le collezioni sono quindi d'ora in poi consultabili su appuntamento, e il prossimo anno cercheremo di inserire una visita a questi locali nell'iniziativa della Notte degli Archivi, così che più persone possano vedere i pezzi che conserviamo. Tutto il materiale è anche a disposizione per le mostre che vengono fatte in giro per il mondo". 

 fonte: di Redazione ANSA www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati

Libri: "La rivoluzione del merito" di Luca Ricolfi

In questo suo nuovo e appassionante libro, Ricolfi ripercorre la storia delle idee sul merito, dagli ideali che hanno ispirato la Costituzione, passando attraverso le teorie filosofiche e i romanzi distopici del Novecento, fino alla recente e deleteria confusione tra merito e meritocrazia.

Un tempo premiare il merito – misterioso amalgama di talento e impegno – pareva la via maestra per combattere la disuguaglianza, antidoto perfetto contro il nepotismo e i privilegi di classe. Oggi, al contrario, tanti intellettuali, studiosi e politici pensano che sia fonte di discriminazione, selezione, umiliazione dei deboli, e ingaggiano una stupefacente battaglia contro il merito. 

Nella vita di tutti i giorni non abbiamo alcun problema a scegliere il cuoco più bravo, il chirurgo più esperto, la scuola migliore per i nostri figli, o ad ammirare l’artista più originale, il calciatore che segna più goal, la scienziata che fa una grande scoperta. 

Perché, non appena si parla di studenti e studentesse, tutto cambia? Perché la parola “merito” nel mondo della scuola e dell’università scatena ogni sorta di paure, accuse, luoghi comuni, pregiudizi? E se invece proprio il talento fosse il più egualitario dei doni, visto che può posarsi su una reggia come su un tugurio? In questo suo nuovo e appassionante libro, Ricolfi ripercorre la storia delle idee sul merito, dagli ideali che hanno ispirato la Costituzione, passando attraverso le teorie filosofiche e i romanzi distopici del Novecento, fino alla recente e deleteria confusione tra merito e meritocrazia. E mostra quanto retrograda, infondata e lontana dal comune sentire sia la battaglia contro il merito. Sostenere i capaci e meritevoli – a partire dalle ragazze e dai ragazzi dei ceti popolari – è il gesto rivoluzionario che può rimettere in moto l’ascensore sociale. Un gesto che era in cima ai pensieri dei Padri costituenti, ma che finora nessuna forza politica ha avuto il coraggio di far proprio. 

Luca Ricolfi (Torino, 1950), sociologo, insegna Analisi dei dati presso l’Università di Torino. Ha fondato l’Osservatorio del Nord Ovest e la rivista di analisi elettorale Polena. Fra i suoi ultimi libri: Illusioni italiche (2010), Il sacco del Nord (2012), La sfida. Come destra e sinistra possono governare l’Italia (2013), L’enigma della crescita (2014), Sinistra e popolo (2017), La societa` signorile di massa (2019), Il danno scolastico. La scuola progressista come macchina della disuguaglianza (2021) e La rivoluzione del merito (2023). Ha curato l’ultimo «Rapporto sul cambiamento sociale» dell’Osservatorio del Nord Ovest: Ostaggi dello Stato. Le origini politiche del declino e dell’insicurezza (Guerini 2008).

fonte: www.lafeltrinelli.it

Festival del Cinema: Florence Queer Festival 2023. 20 anni di storie a colori

Il Florence Queer Festival è pronto a tornare al Cinema La Compagnia di Firenze, dal 18 al 22 ottobre 2023.  Per info www.florencequeerfestival.it

Anche quest’anno saranno i concetti di innovazione, partecipazione e contemporaneità a guidare le scelte dei volontarə.  Un invito a sperimentare lo spazio del cinema nel modo più vivo e plastico possibile e a vivere un’esperienza collettiva che per la comunità queer è sempre stata centrale.

Ma ciò che più ci rende orgogliosi è aver creato un programma che, sopra ogni altra cosa, sa leggere il presente. 

Pochi strumenti come il queer sono in grado di decodificare ciò che ci circonda, ed è per questo che il nostro festival attraversa in maniera intersezionale tutti gli eventi e gli argomenti che più hanno segnato gli ultimi anni. Non in un artificioso sforzo di barrare ogni casella, ma sempre con l’occhio attento di chi ama il cinema e raccoglie la visione della sua comunità

Il festival continuerà a proporre nuove collaborazioni e sezioni, lungometraggi, cortometraggi, focus e masterclass in cui saranno centrali non solo le storie del movimento LGBTQIA+, ma anche l’impegno dei volontarə dell’Associazione, che vedranno nel festival una vetrina per le tematiche di cui si occupano durante tutto l’anno.

Ireos è un’Associazione che da sempre si batte per divulgare i valori dell’inclusione, così come il nostro festival: queer, transincludente, per tuttə. Stiamo attualmente lavorando a un’edizione il più vicina possibile a questi valori e pronta ad offrivi una manifestazione orizzontale e festosa.

fonte: www.florencequeerfestival.it