sabato 12 marzo 2022

Danza: Audizione Zerogrammi Dance Company ricerca danzatori per nuova produzione, 19-24 aprile 2022

Zerogrammi Dance Company ricerca danzatori da inserire in una nuova produzione e titoli di repertorio.

Dove: Torino, Italia

Quando: 19-24 aprile 2022

Scadenza per la presentazione delle domande: 31 marzo 2022

Zerogrammi Dance Company ricerca danzatori da inserire in una nuova produzione e titoli di repertorio. Richiediamo una solida preparazione tecnica nelle discipline della danza e del movimento, nonché esperienza nella recitazione e nel lavoro espressivo. Si offre contratto a tempo determinato con periodi di lavoro da maggio 2022 oltre ad ulteriori periodi da definire a partire da settembre 2022. Le audizioni si terranno in forma di workshop dal 19 al 24 aprile 2022 presso la sede della società c/o CASA LUFT di Torino.
A partire dalle domande pervenute tramite form, verrà effettuata una prima selezione e solo i preselezionati saranno invitati a partecipare alle audizioni.

Come candidarsi: Le candidature possono essere inviate entro il 31 marzo 2022 esclusivamente compilando il modulo disponibile al seguente link:
https://form.jotform.com/compagniazerogrammi/zerogrammi_audizioni-2022

Recapiti: info@zerogrammi.org

Per ulteriori informazioni, visitarehttps://www.zerogrammi.org/

fonte:  Redazione https://giornaledelladanza.com

Prosa: "Napoli milionaria" al Teatro Verdi di Pisa, il 19 e 20 marzo 2022

"Napoli Milionaria"

Un'opera lirica tratta dall'omonima commedia del grande Eduardo De Filippo
Messa in musica da Nino Rota, celeberrimo compositore, famoso per aver scritto alcune delle più belle colonne sonore per il cinema di tutti i tempi.

Teatro Verdi - PISA (PI)

Dal 19/03/2022 Al 20/03/2022

 

Per questo evento è possibile utilizzare il voucher digitale a rimborso di eventi di titolarità Fondazione Teatro di Pisa.
E’ possibile utilizzare il bonus carta del docente e 18app per l’acquisto del biglietto, presentando al botteghino il voucher dell’importo corrispondente, in formato cartaceo; in caso di acquisto telefonico, il voucher va inviato in formato pdf o jpg all’email biglietteria@teatrodipisa.pi.it.
Napoli milionaria debuttò il 22 giugno 1977 al Festival dei Due Mondi di Spoleto. La collaborazione tra Eduardo De Filippo e Nino Rota generò…

Napoli milionaria debuttò il 22 giugno 1977 al Festival dei Due Mondi di Spoleto. La collaborazione tra Eduardo De Filippo e Nino Rota generò un’opera più cupa e amara sia della commedia originaria, sia della sua realizzazione cinematografica: le variazioni apportate nella drammaturgia dallo stesso Eduardo segnalano una disillusione dovuta al rendersi conto del degrado di valori in seguito alla guerra e allo scivolare verso il basso della dignità umana. 

La borsa nera di Napoli, le vicende amorose tra Maria Rosaria e Johnny, soldato americano, la vita di una povera famiglia oltre il limite della legalità, sono interpretati da Rota con un carattere che mantiene attenzione alla parola, senza per questo soverchiare il canto. Spartito vocalmente impegnativo, disegna personaggi a tutto tondo, giocando con vitali contaminazioni linguistiche italiane, napoletane, americane a rendere il caos e lo sbandamento della vita appena conclusa la guerra. 

Rota rende in musica l’affresco di una Napoli dall’umanità ferita e fragile, non solo materialmente povera, ma che comincia a portare i segni di un’inconsapevole rovina interiore. Rota e De Filippo dimostrano in quest’opera di teatro musicale un forte impegno civile, testimonianza del profondo e felice connubio di due grandi artisti del Novecento italiano. 

"Napoli milionaria"
direttore Jonathan Brandani
regia Fabio Sparvoli
scene Alessandra Torella
costumi Alessandra Torella, ripresi da Rosanna Monti
luci Marco Minghetti

Ensemble vocale del progetto LTL Opera Studio diretto da Riccardo Mascia
allestimento del Teatro del Giglio di Lucca (anno 2013)
coproduzione Progetto LTL Opera Studio (Teatro Goldoni di Livorno, Teatro del Giglio di Lucca, Teatro di Pisa)

Teatro Verdi, via Palestro, 40 PISA https://teatrodipisa.pi.it/

Vedi tutti gli eventi di Teatro Verdi

+39 050 941111 mail: info@teatrodipisa.pi.it

BOX OFFICE

Botteghino dal martedì al sabato ore 11.00 -13.00; il martedì, il giovedì e il sabato anche ore 16.00 - 18.00
Acquisto telefonico con carta credito al n° 050-941188 dal martedì al sabato ore 9.00 - 11.00; il martedì, il giovedì e il sabato anche ore 14.00 - 16.00

Info disabili
Persone con disabilità che necessitano di accompagnatore: rivolgersi alla Biglietteria (botteghino o servizio telefonico) per l'assegnazione del posto; per l'accompagnatore è previsto ingresso gratuito.

Accessibilità
Il Teatro è dotato di scivoli, piattaforme mobili e ascensori per l'accesso. I portatori di handicap possono acquistare un biglietto a prezzo standard previsto per l'evento; nel caso di accompagnatore per totale invalidità, l'accompagnatore usufruisce di biglietto gratuito. I biglietti sono acquistabili esclusivamente attraverso la biglietteria del Teatro Verdi di Pisa.

fonte: www.vivaticket.com

martedì 8 marzo 2022

Netflix, perché spariscono serie tv e film e come richiederli

Quello tra Netflix e il pubblico è un rapporto d'amore sempre più solido che, però, può avere dei momenti di crisi. Succede, per esempio, quando hai guardato un tot di episodi di una serie tv (magari particolarmente lunga) e, poi, dall'oggi al domani, non la ritrovi più perché è sparita dalla piattaforma in streaming, in una sorta di ghosting multimediale. 

Stessa sensazione di sconforto:  ti eri salvato nella lista un documentario o un film per gustartelo al momento giusto e quando il momento è arrivato, con una ciotola di popcorn e drink, constati che non c'è più a catalog (non prima di aver frugato disperatamente al suo interno).

Su Netflix (come sulle altre piattaforme) succede e il motivo più frequente sta nei diritti di distribuzione. Gli originali Netflix (che non siano in onda altrove, come è successo ad House of Cards, per esempio), saranno sempre o quasi al loro posto. L'acquisito un po' meno. Infine ci sono i titoli a metà, nati altrove e poi resuscitati proprio da Netflix. Come  La Casa di Carta: acquistata dall'emittente spagnola Antena 3 dopo averne trasmesso la prima stagione realizzando un successo mondiale. Oggi è un must Netflix Original, ma non era nata così.

Netflix, però, spiega bene come funziona. Tradotto: noi siamo sorpresi, ma solo perché non ci informiamo abbastanza. La piattaforma «acquista le licenze per serie TV e film presso studi di produzione e fornitori di contenuti in tutto il mondo. Tali licenze, tuttavia, possono scadere in caso di mancato rinnovo». Le licenze acquistate hanno una durata limitata, perciò, inesorabilmente, a un certo punto, i titoli vengono rimossi da Netflix, a meno che non vengano rinnovati. 
Quando serie tv o film spariscono, significa solo che le licenze non sono state rinnovate (e puoi star certo che il mancato rinnovo ha a che fare con la mancanza di pubblico). Nessuna rete tv, Netflix inclusa, continua a pagare per distribuire un prodotto che non riscuote successo. È la dura verità, ma è la verità di questo mercato: se una serie tv (o un film) non piace abbastanza al pubblico pagante, non c'è un suo rinnovo.

Funziona così il più delle volte ma esiste anche un altro caso. La tua serie preferita è stata cancellata non perché eri l'unico a guardarla, ma perché i diritti di distribuzione non sono più disponibili. Anche le case di produzione vendono in questo business. Terzo caso: la casa di distribuzione ha già altri accordi e non vende la licenza. Così, per esempio, non trovi Il trono di spade su Netflix (HBO ha un accordo con Sky). In un modo simile Friends, a fine 2020, uscirà dal catalogo della piattaforma in tuto il mondo fatta eccezione per Europa, Medio Oriente e Africa.

Cosa puoi fare tu, spettatore, per evitarti brutte sorprese? 

Quando qualcosa ti piace ma stai rimandandone la visione o questa è lunga centinaia di puntate, controlla nella scheda dei dettagli le informazioni sulla sua eventuale scadenza sulla piattaforma: niente nuove, buone nuove. Se invece è segnata una data di messa offline, meglio se ti sbrighi.

C'è un'altra cosa che non sfrutti abbastanza e non tutti sanno o ricordano: puoi fare delle richieste a Netflix.
Il procedimento è molto semplice e consente di richiedere fino a 3 titoli tra serie tv e film (ma non aspettarti che la piattaforma risponda come il genio della lampada):

  1. Accedi al tuo profilo Netflix dal Web (non è possibile dall'app o dalla tv).

  2. L'immagine del tuo profilo appare nell'angolo in alto a destra: apri il menù a tendina e seleziona "Centro assistenza" .

  3. Nella pagina "Centro assistenza", vai nella colonna più a destra “Link rapidi” e seleziona la prima voce “Richiedi film o serie tv”.

  4. Una volta indirizzato in quella sezione,  devi solo aggiungere i titoli desiderati (fino a tre) e inviare il modulo.

Una volta concluso il processo e inviata la tua selezione, Netflix ti risponde assicurandoti sul fatto che farà il possibile, con una schermata (vedi qui sotto) e ricordandoti che alcuni titoli potrebbero essere esclusive di altre piattaforme, come per esempio Game of Thrones (HBO) o The Mandalorian (Disney+).

Il consiglio extra: dal momento che, appunto, la distribuzione si basa sul responso del pubblico, devi considerare che più un titolo riceve richieste, più aumentano le possibilità che Netflix decida di acquistarlo o riprenderlo. Quindi, non indugiare e punta anche sul passaparola con gli amici: l'unione può fare la forza.

Libri: Daniela Brogi, Lo spazio delle donne. Come illuminare lo spazio oscuro negato alle testimoni

Basterebbe anche solo la bibliografia che chiude il volume, divisa in libri indispensabili e volumi che sono serviti allo studio, per apprezzare la ricerca di Daniela Brogi mossa da una domanda: ''Come capire che la persistenza, preoccupante, del divario di genere è una situazione che riguarda tutte e tutti, in primo luogo chi si occupa di cultura - vale a dire chi costruisce ponti tra generazioni?'' 

Un saggio da leggere tutti i giorni dell'anno ovviamente, non soltanto l'8 marzo, per capire come ''trasformare in pensiero, racconto, sentimento e azioni condivise'', quello spazio buio, silenziato, cancellato, in cui nei secoli le donne sono state relegate, con il loro valoro ''materiale, culturale, creativo''. 

Questa visione va affrontata, secondo Brogi, anche ''liberandoci per esempio del pregiudizio per cui occuparsi di culture e opere lontane possa essere un gesto neutro, indifferente alla storia del dominio e allo spazio delle donne''. Insomma rimuovere gli elementi di misoginia nella storia della cultura è necessario, senza per questo cadere nell'errore di condannare la grandezza dell'arte, è solo un fatto di chiarezza senza sprofondare nei confini del politicamente corretto. ''La cancel culture non appartiene al futuro ma all'emergenza presente'', come del resto nella storia è sempre accaduto quando è stato necessario riportare il discorso culturale su una strada di giustizia. 

Le donne del passato non sono solo ''le eroine, le principesse, le eccentriche'', ma anche tante altre che devono essere portate fuori dallo spazio dei luoghi comuni in cui troppo spesso sono relegate, nella generica definizione di ''gente'' contrapposta al valore maschile in primo piano. Nella letteratura come nella realtà, ci racconta Brogi, spesso le donne sono state limitate o addirittura segregate (e in molti paesi lo sono ancora) in luoghi chiusi: giardini, case, salotti, collegi, cucine, stanze da letto. Così spesso davanti ad un camino da diventare l'angelo del focolare, prima figura combattuta da Virginia Woolf. 

''Avere uno studio'', come chiede in modo illuminante Alice Munro, è occupare uno spazio tuo che dia dignità a quello che fai proiettandolo fuori dalle mura domestiche, così così difficile da percorrere anche per le donne che pure quel posto nella società e nella cultura se lo sono guadagnato. 

La conquista di questo spazio non è solo fisica ma anche e soprattutto intellettuale, perchè come scrive bene Daniela Brogi ''scrivere, creare, è esso stesso uno spazio delle donne: non necessariamente separato e contrapposto, ma un territorio in cui chi dice 'io' sta cercando di dire anche ''noi''. 

Uno spazio in cui sono troppo spesso solo le donne a parlare di donne, una battaglia da fare senza vezzeggiativi, senza perdere tempo in chiacchiere rumorose come sottolinea giustamente l'autrice ma piuttosto per riportare 'con forza 'questa verità'' nei luoghi ''anche istituzionali del sapere''.
    Spazi in in cui ''i diritti dei gruppi e delle minoranze andranno rinegoziati e ripensati via via anche facendo attenzione a non cancellare i corpi e gli spazi delle donne'' che rischiano di finire in un nuovo oblio che ha nomi diversi ma stessa sostanza. (ANSA). 

fonte: di Elisabetta Stefanelli www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

Ucraina: Jacopo Tissi lascia il Bolshoi. Il danzatore italiano era stato nominato primo ballerino

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 Jacopo Tissi lascia il teatro Bolshoi di Mosca , dove lo scorso dicembre era stato nominato primo ballerino.

 "Sono scioccato da questa situazione che ci ha colpito da un giorno all'altro e, onestamente, per il momento, mi ritrovo impossibilitato a continuare la mia carriera a Mosca" ha scritto su Instagram aggiungendo che "nessuna guerra può essere giustificata. "Non riesco a descrivere quanto sia stato triste per me lasciare i miei insegnanti, i miei colleghi e amici; persone speciali che mi hanno fatto crescere come artista e come persona a cui sono e sarò sempre grato" ha aggiunto il ballerino nato a Landriano, nel Pavese 27 anni fa e diplomato all'Accademia della Scala.

"Come essere umano provo empatia verso tutte le persone e le loro famiglie che stanno soffrendo. Nessuna guerra può essere giustificata. Mai. e io sarò sempre contro ogni tipo di violenza" ha scritto aggiungendo che "non possiamo lasciare che l'odio si diffonda, anzi, il nostro mondo dovrebbe essere pieno di armonia, pace, comprensione e rispetto. Spero davvero e prego che tutte le guerre e sofferenze cessino al più presto".

fonte: Redazione ANSA www.ansa.it RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

lunedì 7 marzo 2022

Torino> Al 37° Lovers Film Festival in anteprima: "FLEE" di Jonas Poher Rasmussen

Appuntamento di avvicinamento al 37° LOVERS FILM FESTIVAL ANTEPRIMA TORINESE  "FLEE" di Jonas Poher Rasmussen 


Mercoledì 9 marzo, alle 20,30, al Cinema Fratelli Marx (Corso Belgio, 53), come terzo appuntamento di avvicinamento alla trentasettesima edizione del Lovers Film Festival (26 aprile – 1° maggio 2022), sarà proiettato, in anteprima torinese, Flee di Jonas Poher Rasmussen.

Biglietti: 8 euro.

Pellicola d’animazione candidata all'Oscar nel 2022 come Miglior Film Internazionale, Miglior Documentario e Miglior Lungometraggio d'animazione. È la prima volta nella storia del cinema che un film è contemporaneamente candidato per queste categorie.


IL FILM

Amin ha 36 anni, vive in Danimarca, è un diplomato docente universitario e sta per sposarsi con il suo compagno. Ma proprio poco prima delle nozze, il passato torna a fargli visita, facendogli ripercorrere gli anni della sua gioventù, quando dall'Afghanistan è arrivato in nord Europa dopo un viaggio lungo, con la speranza di chiedere asilo. Flee è il racconto di una fuga che si trasforma in un inno alla vita e alla libertà, un percorso umano intessuto di sfide e gioia contagiosa, una cronaca veritiera e poetica della ricerca della felicità, che apprendiamo dalla viva voce del protagonista.

Il Lovers Film Festival è realizzato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino e si svolge con il contributo del MiC, della Regione Piemonte e del Comune di Torino

fonte: ufficio stampa Lovers Film Festival con.testi – Torino & Roma

domenica 6 marzo 2022

Danza > Ucraina: il balletto russo Yacobson salta tournée in Italia

La compagnia di San Pietroburgo non riesce a spostarsi

(ANSA) - BOLOGNA - A causa del conflitto in corso in Ucraina e delle sanzioni contro la Russia, che non consentono agli artisti di poter raggiungere l'Italia, è sospesa la tournée del Balletto Yacobson di San Pietroburgo. Diverse le date italiane, fra cui quella a Parma dove il 31 marzo gli artisti avrebbero dovuto portare in scena al Teatro Regio uno dei capolavori del repertorio classico, 'Giselle'.

Il Balletto Yacobson di San Pietroburgo è stato fondato nel 1969 da uno dei più famosi coreografi del XX secolo, Leonid Yacobson. Creato come primo Teatro coreografico disgiunto dall'opera, si distingue per il titolo di 'Miniature coreografiche' rifacendosi alla famosa forma ballettistica scelta dal suo fondatore. Durante i sette anni della sua direzione artistica, Leonid Yacobson ha creato vari balletti, quali: "Shurale", "Spartacus", "La Cimice" e "La Terra dei Miracoli". Ballerini del calibro di Natalja Makarova, Alla Osipenko, Majja Pliseckaja e Mikhail Baryshnikov hanno danzato le sue coreografie. 

Nel 1976, alla morte di Leonid Yacobson, la sua eredità è stata raccolta da Askold Makarov, suo caro amico e stimato artista. L'attuale direttore della compagnia è Andrian Fadeev, già primo ballerino del Balletto del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo. (ANSA).

fonte: Redazione ANSA  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA www.ansa.it 

Film > Il filo invisibile: Marco Simon Puccioni, Filippo Timi e Francesco Gheghi sono una famiglia come le altre

Dopo un breve passaggio in sala, è disponibile su Netflix dal 4 marzo Il filo invisibile, commedia italiana con protagonista Leone, un ragazzo di 16 anni e due papà, Paolo e Simone. Per un progetto scolastico, decide di raccontare in un video la sua storia e quella delle loro lotte per i diritti civili; nello stesso momento però un imprevisto mette in crisi la solidità della sua famiglia.

Per presentare il film, nel nuovo appuntamento con il BAD TIME di Francesco Alò sono intervenuti i protagonisti, il regista Marco Simon Puccioni, Filippo Timi (interprete di Paolo) e Francesco Gheghi (Leone). Per Puccioni, regista dalla lunga carriera, si tratta della prima incursione nella commedia, con l’obiettivo di:

Portare un tema difficile, trattato in precedenza in modo politico nei miei documentari, a un pubblico più ampio. Ho scelto la forma di dramedy e un certo modo “scorretto” di trattare la famiglia per parlare della genitorialità in generale, rispondendo alla classica domanda: “La relazione genitore-figlio si basa di più sul sangue o sull’intenzione e sulla cura?“. Ho cercato dunque di calare questo tema nella vita delle persone, rendendolo qualcosa che può far ridere, piangere ma anche far pensare.

Nel film, Filippo Timi interpreta un personaggio borghese elegante e contenuto, un ruolo inedito per un attore solitamente energico e focoso:

Come attore voglio riflettere, ovvero diventare specchio delle emozioni di un personaggio che poi risuonano con le mie. Quando abbiamo iniziato le riprese avevo appena divorziato: la situazione che stavo vivendo, un sogno che va in frantumi, era dunque la stessa del personaggio del film. L’unica differenza era data dal fatto che quest’ultimo ha un figlio, assente nella mia vita reale. Ho costruito il ruolo soffrendo un po’ per la sovrapposizione di questi due piani, ma poi la presenza di Leone ha dato valore alle ferite. Quello che dunque mi porto a casa da questa esperienza è la convinzione che un bambino cresce in una famiglia omogenitoriale uguale a quelli delle altre: l’amore della mamma è sempre presente, ma magari ha i baffi. Quando c’è la vita te ne freghi di tutti i pregiudizi e le ideologie.

A interpretare Leone è invece il giovane Francesco Gheghi, visto recentemente in Mio fratello rincorre i dinosauri e Padrenostro. L’attore racconta: 

"Ho avuto la possibilità di informarmi e confrontarmi con la famiglia del regista. Parlando coi suoi figli, gli ho posto spudoratamente delle domande in merito, ricevendo le stesse risposte che avrei dato io. Vengo da un paesino in cui molti discorsi sono ancora un tabù: spero allora che il film dia la forza a ragazzi e adulti di non aver paura."

Potete rivedere la diretta completa a questo > link, è necessario abbonarsi al nostro canale Twitch: potete farlo anche gratuitamente utilizzando il vostro Prime Video cliccando qui!

fonte: di Luca Sottimano  www.badtaste.it

Libri: "Cronorifugio" di Georgi Gospodinov, traduzione di Giuseppe Dell'Agata

Gaustìn, un bizzarro personaggio che vaga nel tempo, inaugura a Zurigo una “clinica del passato” dove accoglie quanti hanno perso la memoria per aiutarli a riappropriarsi dei loro ricordi. 

Ogni piano dell’edificio riproduce nei dettagli un decennio del secolo scorso, e la prospettiva di un confortevole rifugio dal presente finisce per allettare anche chi è perfettamente sano. In Europa intanto viene indetto il primo referendum sul passato e la campagna elettorale si fa ben presto movimentata... 

Il nuovo, attesissimo romanzo di Georgi Gospodinov ci porta a Zurigo, Sofia, Vienna, Sarajevo, Brooklyn, e in altri luoghi e tempi, e ci mette di fronte a tutta l’incertezza del futuro, mescolando satira e nostalgia, storia e ironia, in un irresistibile viaggio nello sconfinato continente di ieri.

Autore: Georgi Gospodinov

Nato a Jambol nel 1968, è poeta innovativo e raffinato, prosatore e studioso di letteratura, oggi considerato lo scrittore più talentuoso della Bulgaria. Con il suo esordio narrativo, Romanzo naturale (Voland 2007), accolto come una vera rivelazione, ha immediatamente incontrato il favore di critica e pubblico che ne hanno decretato lo straordinario successo, e ha ottenuto il primo premio del concorso Razvitie per il romanzo bulgaro contemporaneo. È tradotto in diciannove lingue.
Di Gospodinov Voland ha pubblicato la raccolta di racconti ...e altre storie (2008) e il romanzo Fisica della malinconia (2013), con il quale nel 2014 è stato finalista del Premio Von Rezzori e del Premio Strega Europeo.
Quella italiana è la prima traduzione mondiale del nuovo romanzo Cronorifugio, con il quale l’autore si è aggiudicato per la seconda volta il prestigioso Premio letterario nazionale per il romanzo bulgaro dell’anno.
Di lui è stato detto: “Definito il Milan Kundera della Bulgaria per i suoi viaggi nel mondo interiore, potrebbe essere accostato anche a Friedrich Dürrenmat per la sua riscrittura del mito del Minotauro, ma a ben vedere Georgi Gospodinov è uno scrittore unico.”

fonte: www.voland.it

Teatro: Il direttore del Bolshoi di Mosca si dimette

(Getty Images)
 Tugan Sokhiev annuncia che lascerà anche Orchestra nazionale di Tolosa

"Difficoltà di scegliere tra i musicisti russi e quelli francesi"  

 In foto: Tugan Sokhiev - Direttore Bolshoi Theatre Mosca

 Il direttore del Teatro Bolshoi di Mosca, Tugan Sokhiev, ha annunciato le dimissioni. Lo riporta l'agenzia Interfax sottolineando che Sokhiev ha rilasciato una dichiarazione in cui annuncia che si dimetterà anche dalla carica di direttore musicale dell'Orchestre National du Capitole de Toulouse. 

Sokhiev spiega di essere stato costretto a far fronte a un dilemma senza soluzione: "Dopo aver affrontato una scelta impossibile tra i miei musicisti preferiti russi e francesi, ho deciso di dimettermi da direttore del Teatro Bolshoi di Mosca e da direttore musicale dell'Orchestre National du Capitole de Tolosa", afferma.

Le dimissioni, aggiunge, hanno "effetto immediato".

Il direttore ha ribadito di essere ''sempre stato contrario a qualsiasi conflitto e in qualsiasi forma, e sempre lo sarò''

fonte: www.rainews.it