Nell'ambito della programmazione espositiva 2020, Venezia presenta una
tripletta di mostre, fra Palazzo Grassi e Punta della Dogana. Spicca su
tutte la grande retrospettiva dedicata a Henri Cartier-Bresson, con
cinque curatori d'eccezione...
Dopo avervi annunciato gli appuntamenti espositivi del calendario 2020 della città di Milano, un’altra grande “regina” della nostra penisola alza il sipario sul programma della prossima stagione, annunciando tre eventi “clou” da segnare in agenda. Stiamo parlando di Venezia, che a poche ore dallo scoccare della mezzanotte saluta il nuovo anno sfoderando una serie di progetti in arrivo.
Uno su tutti? La grande personale del fotografo Henri Cartier-Bresson, prossima al debutto negli spazi di Palazzo Grassi.
Aperta a partire dal 22 marzo, la mostra Henri Cartier-Bresson: Le Grand Jeu si preannuncia come un’inedita retrospettiva, dal valore eccezionale per il numero di opere esposte – circa 250 – e soprattutto per il team dei curatori incaricato di selezionare gli scatti. A essere coinvolti nel progetto, infatti, sono la fotografa Annie Leibovitz, il regista Wim Wenders, lo scrittore Javier Cercas, la conservatrice e direttrice del dipartimento di Stampe e Fotografia della Bibliothèque nationale de France Sylvie Aubenas e il collezionista François Pinault.
A ognuno di loro è stato chiesto di vagliare la “Master Collection” del grande fotografo dell’agenzia Magnum, selezionando una cinquantina di scatti in accordo ai propri gusti e alla propria visione artistica. L’intera quantità delle immagini scelte – uno spaccato significativo della ricerca di Cartier-Bresson – sarà esposta a Venezia fino al 10 gennaio 2021, prima di volare alla Bibliothèque nationale de France nella primavera successiva.
A cinque anni dal progetto a cura di Caroline Bourgeois e Danh Vo, la Pinault Collection torna a essere rivista e interpretata attraverso gli occhi di un artista della celebre collezione. Succederà con Untitled, 2020, la mostra in programma dal 22 marzo al 13 dicembre 2020 nelle sale di Punta della Dogana. Concepita da Caroline Bourgeois, Muna El Fituri e dall’artista britannico Thomas Houseago, la mostra sarà un’immersione tra le opere di sessanta autori – da Marlene Dumas a Llyn Foulkes, da Paul McCarthy ad Arthur Jafa. Una raccolta di dipinti, sculture e video articolata nei linguaggi e nei temi, e che troverà il suo baricentro nella ricostruzione dello studio dello stesso Houseago: un’installazione site specific in cui l’artista metterà a disposizione del pubblico la sua biblioteca e le sue fonti d’ispirazione.
[Immagine in apertura: Henri Cartier-Bresson, Simiane-la-Rotonde, France, 1969, épreuve gélatino-argentique de 1973 © Fondation Henri Cartier-Bresson / Magnum Photos]
fonte: https://arte.sky.it/
Dopo avervi annunciato gli appuntamenti espositivi del calendario 2020 della città di Milano, un’altra grande “regina” della nostra penisola alza il sipario sul programma della prossima stagione, annunciando tre eventi “clou” da segnare in agenda. Stiamo parlando di Venezia, che a poche ore dallo scoccare della mezzanotte saluta il nuovo anno sfoderando una serie di progetti in arrivo.
Uno su tutti? La grande personale del fotografo Henri Cartier-Bresson, prossima al debutto negli spazi di Palazzo Grassi.
Aperta a partire dal 22 marzo, la mostra Henri Cartier-Bresson: Le Grand Jeu si preannuncia come un’inedita retrospettiva, dal valore eccezionale per il numero di opere esposte – circa 250 – e soprattutto per il team dei curatori incaricato di selezionare gli scatti. A essere coinvolti nel progetto, infatti, sono la fotografa Annie Leibovitz, il regista Wim Wenders, lo scrittore Javier Cercas, la conservatrice e direttrice del dipartimento di Stampe e Fotografia della Bibliothèque nationale de France Sylvie Aubenas e il collezionista François Pinault.
A ognuno di loro è stato chiesto di vagliare la “Master Collection” del grande fotografo dell’agenzia Magnum, selezionando una cinquantina di scatti in accordo ai propri gusti e alla propria visione artistica. L’intera quantità delle immagini scelte – uno spaccato significativo della ricerca di Cartier-Bresson – sarà esposta a Venezia fino al 10 gennaio 2021, prima di volare alla Bibliothèque nationale de France nella primavera successiva.
LE ALTRE MOSTRE
Ancora Palazzo Grassi sarà il cuore di un secondo grande appuntamento, sempre a partire dal 22 marzo. A occupare gli spazi dello storico edificio veneziano saranno, in questa occasione, le fotografie dell’artista egiziano Youssef Nabil. Curata da Matthieu Humery e Jean-Jacques Aillagon, la mostra – dal titolo Once Upon a Dream – raccoglierà una vasta selezione di immagini realizzate da Nabil nel corso della sua carriera. Un percorso tra ideologie politiche, riflessioni identitarie e sguardi al passato, arricchito dalle proiezioni di tre video recenti dell’artista.A cinque anni dal progetto a cura di Caroline Bourgeois e Danh Vo, la Pinault Collection torna a essere rivista e interpretata attraverso gli occhi di un artista della celebre collezione. Succederà con Untitled, 2020, la mostra in programma dal 22 marzo al 13 dicembre 2020 nelle sale di Punta della Dogana. Concepita da Caroline Bourgeois, Muna El Fituri e dall’artista britannico Thomas Houseago, la mostra sarà un’immersione tra le opere di sessanta autori – da Marlene Dumas a Llyn Foulkes, da Paul McCarthy ad Arthur Jafa. Una raccolta di dipinti, sculture e video articolata nei linguaggi e nei temi, e che troverà il suo baricentro nella ricostruzione dello studio dello stesso Houseago: un’installazione site specific in cui l’artista metterà a disposizione del pubblico la sua biblioteca e le sue fonti d’ispirazione.
[Immagine in apertura: Henri Cartier-Bresson, Simiane-la-Rotonde, France, 1969, épreuve gélatino-argentique de 1973 © Fondation Henri Cartier-Bresson / Magnum Photos]
fonte: https://arte.sky.it/