lunedì 15 settembre 2025

Libri: "La vita potenziale" di Lavinia Bianca

Romanzo d’esordio scritto con una maturità e una modernità di scrittura sorprendenti, La vita potenziale affronta lo scandalo del sesso e del desiderio nella nostra epoca. Riflessione psicologica, digressioni colte (Roth e Freud sono i numi tutelari che sorreggono la narrazione) e considerazioni ironiche si piegano nelle sue pagine a celebrare il lutto più grande: la morte del reale.

«La sessualità è il miglior terreno sul quale dare sfogo al sé primordiale. Il merito risiede nel non lasciare che tale potenziale distruttivo ci soggioghi. Non lasciare che sfugga al nostro controllo. Tenerlo a bada, addomesticarlo e conviverci. La sfida è non essere se stessi.»

Cresciuta in una provincia agiata e moralista, tra amici gretti e genitori poco inclini ai compiti propri di una famiglia, Lavinia si imbatte presto nelle due ossessioni che vampirizzano le sue energie psicofisiche: il sesso e il culto del corpo come antidoto alla morte. Adolescente, assiste alla scomparsa prematura del padre, stroncato da un infarto sul divano di casa. 

In anni in cui si è alla ricerca di una propria identità, quella morte le lascia una ferita indelebile. Approdata a Roma, Lavinia decide allora di costruire una vita potenziale, un universo virtuale nel quale creare numerosi alter ego. Con l’ausilio di una penna sfrontata, sparge in rete profili disparati, in una disinibita galleria di attitudini e pratiche sessuali, capaci di adescare e soggiogare insieme. 

Lo fa come un esercizio di potere, lontano da ogni forma di godimento, come un canovaccio dagli esiti collaudati che esclude ogni imprevisto e agisce soltanto da scudo e da palcoscenico. Le crescenti insidie della vita virtuale la indurranno a prendersi una pausa dal web e ad affrontare ciò che non ha mai osato nella sua giovane esistenza: la vita reale fatta di corpi e desideri concreti. Ai corpi, tuttavia, e ai desideri reali appartengono dolori, lutti, ombre e fragilità insopportabili. Lavinia decide allora di ritornare nell’unico luogo per lei sicuro e in fondo appagante: seduta di fronte alla luce blu del monitor. 

Lavinia Bianca è lo pseudonimo di un'autrice italiana. Ha un debito con la narrativa di Philip Roth e si ispira più direttamente al sarcasmo tagliente dei comedians inglesi. Le sue storie provano a esplorare le intricate sfumature dell’animo umano e in particolare l’inevitabile intersezione tra sesso e morte, con un tono di voce marcatamente audace e sfrontato. Per Feltrinelli Gramma è uscito La vita potenziale (2025). 

fonte: www.ibs.it 

Moda > Lo Studio 54 ha riaperto una sola sera per Valentino Beauty. Tra gli ospiti Cher, Pat Cleveland, Lenny Kravitz

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Per la prima volta dalla sua chiusura e per una notte soltanto, il mitico Studio 54, il locale simbolo della nightlife newyorchese, ha riaperto le porte lo scorso 10 settembre per il debutto della collezione in edizione limitata "Born in Roma 2025 Rendez-Vous" di Valentino Beauty.     

Oltre ai gestori originali dello storico club, hanno partecipato alla serata alcune personalità che hanno fatto la storia dello Studio 54, come Cher, Maripol e Pat Cleveland, insieme ai volti Valentino Beauty Colman Domingo, Adut Akech e Nana.

Al party si sono viste anche celebrities come FKA Twigs e Lenny Kravitz.  Per l'occasione sono stati ricreati due luoghi iconici del locale, il DJ booth e la pista da ballo, dove si sono sono esibiti l'artista Violet Chacki, l'ex dj resident Nicky Siano insieme e l'emergente The Dare.

fonte: di Redazione ANSA   www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati     

Mostre: a Padova "Vivian Maier.The exhibition" fino al 19.10.2025

Iniziata il 25 aprile al 19 ottobre a Padova, al Centro Culturale Altinate – San Gaetano, Vivian Maier. The exhibition, la più grande mostra mai dedicata alla celebre fotografa americana, con più di 200 stampe a colori e in bianco e nero, oltre a contact sheet, registrazioni audio originali con la voce della fotografa e filmati Super 8, visibili soltanto in questa retrospettiva.

Promossa dal Comune di Padova, da un progetto di Vertigo Syndrome in collaborazione con Chroma photography, la mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia.

Curata da Anne Morin – la più grande esperta e studiosa della vita dell’artista – l’esposizione è suddivisa in sezioni tematiche che esplorano i soggetti e gli aspetti distintivi del suo stile: dagli intensi autoritratti alle scene di vita urbana, dai ritratti di bambini alle immagini di persone ai margini della società. 

La selezione include fotografie in bianco e nero e a colori, molte delle quali rare ed esposte solo recentemente al pubblico. La mostra si arricchisce inoltre di filmati in formato Super 8, provini a contatto, audio con la voce di Vivian Maier e vari oggetti personali, tra cui le sue macchine fotografiche Rolleiflex e Leica.

Organizzatore: Arthemisia Arte e Cultura S.r.l.

Centro Culturale San Gaetano -Via Altinate, 71 35121 Padova (PD)

Tutte le altre info QUI 

fonte: www.ticket.it 

Libri: Effetto Jane Austen di Federica Brunini

Cosa può dire Jane Austen oggi alla Gen Z, a duecentocinquant’anni dalla sua nascita? Una giornalista in crisi, che ritiene la Austen obsoleta. Una booktoker diciottenne che ha fatto della scrittrice britannica la sua eroina.
Un viaggio in Inghilterra, da Chawton a Bath, tra contrattempi e sorprese.
Una commedia frizzante e intelligente, che mette a confronto due generazioni e due visioni opposte del romanticismo e dell’emancipazione.

L’incarico della rivista è chiaro: andare nei luoghi di Jane Austen e capire perché, a duecentocinquant’anni dalla nascita, l’autrice di "Orgoglio e pregiudizio" è ancora così letta e amata, soprattutto dai più giovani. 

Di articoli e reportage Amelia Maini Moss − per i colleghi semplicemente la Mossa − ne ha fatti a centinaia, da ogni angolo del mondo. Cresciuta tra l’Inghilterra della nonna, da cui ha ereditato il nome, e l’Italia, è diventata una fotogiornalista di grido, prima di dedicarsi alla famiglia e mettere da parte penna e macchina fotografica. 

Sarà ancora in grado di realizzare un lavoro ben fatto? Nonostante le remore, Amelia decide di accettare. E senza saperlo inizia un viaggio che si rivelerà sorprendente. Quando arriva nello Hampshire, tra cottage suggestivi e villaggi idilliaci, la sua strada incrocia forzatamente quella di George ed Emma Dubois, padre e figlia, venuti apposta dal Canada per celebrare un’importante ricorrenza. Emma, diciottenne appassionata della Austen e ideatrice di un seguitissimo canale social, considera la scrittrice inglese la sua eroina; Amelia, invece, la vede come un’icona anacronistica e sopravvalutata. Tuttavia, immersa nei paesaggi che ispirarono i romanzi, dalla casa di Chawton ai palazzi di Bath, si trova a rileggere non solo Jane Austen, ma anche la propria vita e la propria visione della femminilità, del sentimento, del matrimonio e della maternità. Fino a scoprire, man mano che le tensioni cedono il passo a confidenze e a momenti di imprevista complicità, che anche nelle differenze si possono trovare risposte inaspettate. E che “non c’è incanto più grande della tenerezza del cuore”. 

fonte: www.ibs.it 

Moda: Marie Antoinette Style, una grande mostra a Londra celebra Maria Antonietta, la regina più stilosa. Al Victoria & Albert Museum da settembre 250 tra abiti e oggetti della sovrana di Francia

Ansa - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Victoria & Albert Museum di Londra celebra la regina di Francia Maria Antonietta con la prima mostra che il Regno Unito dedica alla sovrana più alla moda che la storia abbia finora conosciuto.

Si intitola infatti "Marie Antoinette Style", la grande esposizione sponsorizzata dalla griffe di calzature Manolo Blahnik - che tra l'altro realizzò un modello di scarpe indossate da Kirsten Dunst nei panni della regina fashionista nel cult-movie premio Oscar "Maria Antonietta", di Sofia Coppola, esposte con i costumi del film nella mostra - in programma dal 20 settembre al 22 marzo 2026 nel prestigioso museo londinese.

Marie Antoinette Style presenterà 250 oggetti, tra abiti, gioielli e oggetti appartenuti alla sovrana, inclusi prestiti eccezionali mai visti prima al di fuori di Versailles e della Francia. Saranno esposti rari oggetti personali appartenuti e indossati da Maria Antonietta, tra cui le pantofole di seta della regina, la sua sedia, gioielli della sua collezione privata, frammenti riccamente decorati di abiti di corte. E ancora altri oggetti di spicco che non hanno mai lasciato Versailles o la Francia prima d'ora, tra cui effetti personali come il servizio da tavola della regina dal Petit Trianon, i suoi accessori e oggetti intimi dalla sua trousse. 

La mostra presenterà anche abiti contemporanei ispirati alla celebre sovrana, tra cui capi di alta moda di maison come Moschino, Dior, Chanel, Erdem, Vivienne Westwood e Valentino. Ma anche costumi realizzati per il grande schermo, come quello per il film di Sofia Coppola. L'esposizione sarà la prima nel Regno Unito dedicata alla regina francese ed esplorerà le origini e le innumerevoli rivisitazioni dello stile plasmato dalla sovrana. 

Icona della moda del suo tempo e celebrità della prima età moderna, gli abiti e gli interni indossati e adottati dalla sfortunata regina di Francia negli ultimi decenni del XVIII secolo hanno avuto un'influenza duratura su oltre 250 anni di design, moda, cinema e arti decorative. Spazio a installazioni audiovisive e a un allestimento immersivo per capire come e perché Maria Antonietta sia stata una fonte costante di ispirazione, ieri come oggi. 

La mostra considererà anche in modo nuovo l'eredità di una figura complessa il cui stile, la cui giovinezza e la cui notorietà hanno contribuito al suo fascino senza tempo. Tanto che Maria Antonietta può essere considerata la prima influencer ante litteram. 

"Il nome di Maria Antonietta, la regina più alla moda - commenta la curatrice della mostra Sarah Grant - scrutata e controversa della storia, evoca sia visioni di eccesso che oggetti e interni di grande bellezza. L'arciduchessa austriaca, divenuta regina di Francia, ebbe un enorme impatto sul gusto e sulla moda europea del suo tempo, creando uno stile distintivo che oggi gode di un fascino e di un'applicazione universali". L'esposizione cercherà di raccontare come la regina già nella sua epoca dettava la moda, inventando con la sua sarta di corte Rose Bertin un certo stile nel vestire imitato da tutte le corti europee, introducendo ad esempio le tournure, una struttura sotto la gonna che dava volume ai fianchi, e i paniers, strutture più ampie che davano forma alla gonna. 

Così come a lei si devono le acconciature alte ed elaboratissime dell'epoca e la diffusione dell'uso dei profumi. Nella mostra, un'esperienza olfattiva ricreerà i profumi di corte e la fragranza preferita dalla regina stessa. 

 fonte: di Redazione ANSA   www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati