mercoledì 6 dicembre 2023

Teatro > Il Canto lirico italiano è patrimonio dell'umanità

La proclamazione avvenuta per acclamazione in Botswana  

Il Comitato per il Patrimonio immateriale dell'Unesco ha proclamato la pratica del canto lirico italiano a elemento del patrimonio immateriale dell'umanità.

La proclamazione è avvenuta per acclamazione in occasione della riunione dei paesi membri del Comitato in Botswana.

"E' un traguardo importantissimo - commenta Assolirica - conseguito dopo un lungo percorso avviato nel 2011 quando i cantanti lirici solisti si costituirono in un'associazione denominata Cantori Professionisti d'Italia col fine di riunire la categoria e permettere un confronto professionale su un ampio ventaglio di problematiche, a partire dalla difesa e la diffusione del valore della musica e più specificatamente del teatro d'opera quale eccellenza e patrimonio della cultura della Repubblica Italiana. Fu proprio il dialogo interno a questa comunità ad accendere quella scintilla che avrebbe portato all'elaborazione di una prima bozza di dossier per candidare l'Opera lirica italiana alla commissione Unesco".  

"Dopo un lungo e articolato lavoro, una grande eccellenza della nostra nazione ottiene un altro riconoscimento dall'Unesco entrando a far parte del patrimonio immateriale. Si tratta di una consacrazione ufficiale di quello che già sapevamo: il Canto lirico è un'eccellenza mondiale, tra quelle che meglio ci rappresentano in tutto il pianeta. È una proiezione dell'immaginario italiano per il quale stiamo lavorando su più fronti. Ringrazio il sottosegretario Gianmarco Mazzi per l'impegno che ha profuso nel concludere positivamente la candidatura. Questa bella notizia si associa alla firma dell'ipotesi dello schema di rinnovo del contratto delle Fondazioni lirico sinfoniche, che da 20 anni non veniva rinnovato" ha dichiarato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

"Questo è un riconoscimento molto importante e significativo per il mondo dell'Opera, su cui noi come ministero stiamo lavorando molto" ha detto il sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi. "Questo
-aggiunge-  è un riconoscimento ai 400 anni di storia del canto lirico italiano e a una forma d'arte che tra i vari significati ha anche quello di portare la lingua italiana in giro per il mondo, tenendo viva la nostra lingua ". 

fonte: Redazione ANSA  www.ansa.it  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati

IL 7-8-9 dicembre DRUSILLA FOER in CONCERTO AL BLUE NOTE di MILANO con la sua big band!

DRUSILLA FOER in concerto al Blue Note
Il 7-8-9 dicembre al Blue Note di Milano Drusilla Foer, accompagnata da una band di sei elementi e dai cori delle Blue Doll’s, presenta dal vivo le canzoni del suo album DRU, in un live intimo e irrinunciabile. 

Milano, 6 dicembre 2023 – Drusilla Foer, per celebrare la sua dichiarata e indiscussa passione musicale, ha scelto niente meno che il Blue Note di Milano per i suoi unici concerti, il 7, 8 e 9 dicembre prossimi. Accompagnata sul palco da sei musicisti e dal trio vocale delle Blue Doll’s, canterà dal vivo i brani contenuti nel suo primo album DRU, uscito il 6 ottobre scorso e presentato in anteprima la sera precedente in una special night indimenticabile sempre al Blue Note. Durante il live, in una dimensione intima che esalta la complicità che Drusilla ama condividere con il pubblico, non mancherà qualche sorpresa o qualche canzone extra, scelta fra i classici che ama di più. I biglietti per i concerti sono in vendita su > Ticketone.

 

Pubblicato da BMG e prodotto da Best Sound, la storica etichetta di Franco Godi che del disco cura personalmente la direzione artistica e gli arrangiamenti, DRU contiene tredici tracce, di cui dodici canzoni inedite, firmate da autori eccelsi di tante generazioni diverse, fra i quali Pino Donaggio e Maurizio PiccoliPacifico e Vittorio Cosma, Mariella Nava, Giovanni Caccamo,Mogol e Donida, Tricarico e Luca Rossetti.Ognuno di loro ha creato piccoli quadri su temi diversi – l’amore naturalmente, ma anche la guerra, l’avversione per il pregiudizio e altri temi da sempre cari all’interprete - con grandi aperture sonore, in uno spettro emotivo nel quale Drusilla si è saputa riconoscere.

 

Oltre a loro, Ditonellapiaga e Fabio Ilacqua, autori di nuova generazione fra i più ricercati, che hanno composto i due brani che in giugno e in settembre hanno offerto anticipazioni dell’album apparentemente opposte fra loro: la prima ha firmato Io ne voglio Ancora, elegante divertissement in chiave dance e dichiarazione di libertà e amore per la musica e per la vita che Drusilla ha cantato in duetto con Asia Argento. Il secondo - già autore di alcuni grandissimi successi di Gabbani, Mengoni, Mina, Celentano, Vanoni - ha composto per Drusilla Tanatosi, un brano dirompente sia nel tema – quello della violenza e della sopraffazione che richiedono un atto estremo di resilienza per restare aggrappati alla vita – sia nelle parole che la voce incide con la precisione di una lama su una musica dal crescendo ossessivo con inattese aperture melodiche carezzevoli, sia per il video dall’impatto emotivo travolgente che lo accompagna. La produzione musicale di Tanatosi, come di altri brani dell’album (Moon in ChampagneAmami se puoiDa questa parte), è di Fausto Cogliati, collaboratore storico di Franco Godi.

 

C’è un secondo duetto in DRU, su un brano ancheggiante, divertente e scanzonato: si tratta di Amore… Boh! e non poteva che portare la firma di Franco Godi per la musica, dal sapore brasiliano, nonché la sua voce in alternanza a quella di Drusilla, mentre il testo è di Gianluca Gori. Nella tracklist anche due extravaganze: l’inedito Buonanotte Rossana, brano di Lelio Luttazzicolmo di delicatezza e sentimento, nel quale la voce di Drusilla si accompagna a un’esecuzione originale al piano del Maestro scomparso nel 2010, e Giorno ad Urlapicchio, non una canzone ma una poesia avvolgente e giocata sull’onomatopea scritta da Fosco Maraini, padre di Dacia e indimenticato antropologo e scrittore toscano.

 

Le sonorità fuori dal tempo, eleganti, ricche di sfumature - e lontane da qualunque indulgenza verso tendenze musicali alla moda – sono la cifra stilistica di DRU, a proposito del quale la sua interprete scrive: “La musica è il mio grande amore, davanti al quale sono stata sempre in piedi, con lo sguardo arreso di chi è disposto a non essere corrisposto, cercando solo di non arrossire. Un bell’amore, irrorato di pudore e di coraggio, di rabbia e calma, di note giuste e sbagliate, di respiri, pensieri, sorrisi e civetteria. Cantare mi fa essere me, con facilità, intimità, con perdono per ciò che sono”. 

 

Nell’introduzione a DRU, la cantante dedica “questo miracolo” al prezioso amico Franco Godi, il produttore e compositore che ha attraversato con successo oltre sei decenni di storia musicale italiana, con intuizioni che lo hanno portato con Drusilla Foer alla terza illuminazione geniale nell’arco della sua vita professionale: già autore di migliaia di jingle pubblicitari, musica per il cinema e per la televisione dagli anni ’60 agli anni ’90 del secolo scorso (per questo soprannominato Mr Jingle), ha poi generato il movimento hip hop italiano, del quale lui e la sua Best Sound sono stati il fulcro per oltre 20 anni nei due decenni a cavallo del terzo millennio, arrivando nel 2015 a Drusilla Foer, della quale ha intuito l’enorme talento e unicità artistica fin dal primo momento. 

 

Godi è colui che ha desiderato tanto quanto Drusilla la realizzazione di DRU, la cui uscita è la prima dopo dieci anni siglata con la sua storica etichetta Best Sound. A proposito del lavoro svolto e del risultato raggiunto Franco Godi dice: “Mi piaceva l’idea di un album slegato da tempi e mode del momento, soprattutto suonato e arrangiato con creatività e ricchezza di sfumature, cucito su misura per Drusilla. Lei e io ci troviamo spesso in totale sintonia nel riconoscere le canzoni che ci piacciono, non solo perché sono belle canzoni, ma perché le sentiamo in qualche misura necessarie ad esprimere l’estetica musicale che ci appartiene. Sento che abbiamo fatto un lavoro sincero, senza risparmiarci, insieme ad Andrea Benassai e ai musicisti in studio, che ringrazio, trovando sempre in BMG e in Dino Stewart dei partner entusiasti e propositivi, con uno sguardo curioso e in sintonia con le nostre scelte artistiche”.

 

Prodotto da Franco Godi con la storica etichettaBEST SOUND, DRU esce con BMG, in una preziosa confezione da collezione, disponibile in due formati e tre versioni diverse, corredate da testi e fotografie originali (Vinile in edizione limitata numerata e CD Maxi, del quale una limitatissima tiratura autografata è in vendita in esclusiva nello store IBS/Feltrinelli.it, tutte al link https://drusillafoer.lnk.to/DRU)

 

Drusilla Foer in concerto - Blue Note di Milano  

Giovedì 7 ottobre ore 20:30

Venerdì 8 ottobre ore 20:30

Sabato 9 ottobre ore 20:30

Ingresso: posto unico a sedere 55 euro + prevendita

Apertura porte ore 19:00 (possibilità di prenotare la cena contattando direttamente il locale)

 

IG drusillafoer

FBDrusilla Foer

YoutubeDrusillaFoer  Sito web  https://drusillafoer.com

fonte: Ufficio stampa Elena Pantera elena.pantera@pantarei.me

Libri: "A volte si sogna" di Gigliola Cinquetti

«È lei, Gigliola Cinquetti?»
«Sì.» Ricevette un piccolo sorriso incoraggiante.
«Sono Luigi» si presentò, ma lei non lo riconobbe. Notò gli occhi scuri e l’impermeabile bianco.
«Io la odio. Lei rappresenta tutto quello che io detesto. È falsa, ipocrita, perbenista. Volevo dirglielo in faccia. Ci tenevo molto. Per me la sincerità è tutto. Arrivederci.»

Appena dopo il Festival di Sanremo 1964, l’anticonformista Luigi Tenco si avventa con veemenza sulla giovanissima vincitrice che ha appena sbaragliato tutti con la sua voce limpida e potente, e con la sua innocente freschezza, ancora in boccio, cantando Non ho l’età. Ma è davvero, quella ragazza di Verona, “falsa, ipocrita, perbenista”? 
 
Per la prima volta, in questo sorprendente romanzo autobiografico, Gigliola Cinquetti svela al pubblico il proprio variegato mondo interiore, la personalità appassionata e combattiva, l’attitudine sempre curiosa. È un racconto letterario, coinvolgente, larger than life, in cui una ragazzina, camminatrice e lettrice accanita, innamorata dell’Iliade, dopo anni di lezioni pomeridiane di musica si ritrova proiettata nell’Empireo del successo, inconsapevole della società che la circonda e soprattutto delle etichette che le cuciono addosso. 
 
Da chi la giudica retriva e antipatica a chi la vede come una madonna, arrivando a metterle un neonato in braccio. Come trascinata da un fiume in piena, lei, con le sue canzoni, comincia a girare il globo dalla Francia al Giappone, dalle cascate del Niagara al Cile. Ed è proprio questo peregrinare ad aprirle la mente, a formarle opinioni politiche. Perché tutto può avere un significato politico, spesso per lei anche scomodo. 
 
Nel frattempo la vita si prende la propria parte: lei incontra Luciano, prima scandaloso convivente more uxorio, poi marito amatissimo e padre dei suoi figli. C’è chi nasce e c’è chi muore. Ma la malìa del suo canto è la costante di tutto, anche quel giorno in tempi recenti, quando in barca fra le isole croate le sue alte frequenze attirarono i delfini..
 

lunedì 4 dicembre 2023

FIESTA la commedia tributo a Raffaella Carrà, sarà al Teatro Di Rifredi di Firenze dal 28 dicembre al 1 Gennaio.

Torna la commedia tributo a Raffaella Carrà e alle sue canzoni. Dopo 20 anni Fabio Canino riporta in scena uno spettacolo spassoso in cui ci si diverte riflettendo sul mondo gay e su argomenti di attualità, dalla politica alla religione.

Nel 2001 nasce Fiesta, il primo progetto teatrale in assoluto dedicato a Raffaella Carrà. Dopo 20 anni Fabio Canino riporta in scena questa commedia esilarante che ebbe un grande successo di pubblico per tre stagioni di fila.

Battute ironiche e auto-ironiche, dialoghi serrati e pungenti, satira di costume e tanta, tanta musica, sono il cuore della particolare Fiesta organizzata da tre amici gay, per celebrare l’amatissima Raffaella Carrà. Buon compleanno Raffa! E Raffaella c’è, idolo “immortale”, mito da portare stampato sulla propria maglietta, simulacro a cui dedicare un angolo votivo nella propria casa.

Padrone indiscusso della scena Fabio Canino, affiancato da Mariano Gallo, Sandro Stefanini, Simone Veltroni, Samuele Picchi (nel ruolo di un etero al “150%”), per una pièce originale che coinvolge direttamente il pubblico in sala, offrendo la possibilità agli spettatori di scegliere il finale fra tre diverse possibilità.

BIGLIETTI
https://teatrodellatoscana.vivaticket.it/it/event/fiesta/223371

fonte: www.teatrodellatoscana.it

Libri: "C'era Una Volta In Italia. Gli Anni Sessanta" di Enrico Deaglio

Tutti sono concordi: non c'era mai stato niente come quel decennio, e quelli successivi non avrebbero potuto essere senza di loro. Gli anni sessanta, primo volume di una storia italiana che arriverà fino ai giorni nostri, vivono ancora adesso nella nostalgia e nel mito: nelle canzoni trasmesse alla radio, negli armadi o nelle cantine dove non ci si riesce a liberare di un eskimo o di una vecchia minigonna di pelle scamosciata, o nei cassetti dove ricompaiono gettoni del telefono, monete da dieci lire, biglietti di concerti, il congedo illimitato provvisorio, copertine di 45 e di 78 giri... 

La stragrande maggioranza degli italiani di oggi è nata dopo la guerra, tutti dunque, direttamente o dai racconti di chi c'era, sappiamo qualcosa di quel "decennio favoloso" che ci ha visto camminare insieme a Fellini, Visconti, Togliatti e Moro, Mina, Monica Vitti, Claudia Cardinale, Rita Pavone, Catherine Spaak; correre insieme ad Abebe Bikila e Gigi Riva, leggere insieme a Italo Calvino, Leonardo Sciascia, Natalia Ginzburg e Gabriel García Márquez. 

Mentre crescevamo, sono morti il campionissimo Fausto Coppi, il papa buono Roncalli, il presidente americano John Kennedy e suo fratello Bob; persone che avrebbero cambiato l'Italia come l'utopista Adriano Olivetti e l'industriale visionario Enrico Mattei. Sono morti anche il comandante Guevara, monaci buddhisti in Vietnam, il pastore Martin Luther King e Jan Palach, il prete con gli scarponi don Milani; altri crescevano senza essere visti, i Buscetta, i Sindona, "la linea della palma". 

Ci facevano paura con la bomba e le guerre, ma ragazzi e ragazze incominciarono a dire "basta", il cinema e la musica erano avanti (e di molto) sul mondo antico che ci governava, fatto di vecchi generali, vecchi politici, vecchi magistrati, vecchi professori, vecchi fascisti che trovarono, alla fine di quella favola, il modo di vendicarsi. E fecero scoppiare la bomba di Milano, con cui gli anni sessanta finirono. E non ci fu più l'innocenza. E dire che, prima, almeno per un attimo, tutto il futuro era sembrato possibile. 

fonte: www.hoepli.it