sabato 30 giugno 2012

Lgbt: Napoli Pride 2012

Il 30 Giugno è la data che abbiamo individuato, come movimento per i diritti omosessuali e trans, per la convocazione del Pride dell'Area Metropolitana di Napoli, insieme alla rete di associazioni ed sindacati.

Noi lesbiche, gay, trans, vogliamo costruire una manifestazione aperta a tutti i soggetti politici, sociali e culturali della regione e del Sud che condividono la necessità di costruire una proposta laica che si ponga l’obiettivo di difendere la sovranità dello Stato Italiano, dell'autodeterminazione delle scelte civili e libertarie.

Noi, cittadini e cittadine omosessuali e trans ci riconosciamo portatori e portatrici di pari dignità a tutti e tutte. Rivendichiamo il nostro diritto - dovere di cittadinanza manifestando affinché le forze sociali, culturali e politiche ci riconoscano e ci garantiscano uguale dignità e parità di diritti, nel rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani, della Costituzione italiana, della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e nel rispetto del principio della laicità dello Stato italiano e della sua autonomia da ogni ingerenza confessionale.

Le nostre rivendicazioni si inseriscono in un quadro politico ed istituzionale desolante ed omofobo. Il clima sociale e culturale di intolleranza sostenuto dalla politica di una destra arretrata e repressiva e dalle gerarchie cattoliche stanno alimentando sempre di più pericolose e vergognose campagne d'odio nei confronti delle nostre comunità, smarrendo completamente i valori liberali e democratici fondati sulla pacifica convivenza, sul pluralismo tra i gruppi sociali emergenti, sulla cultura delle differenze.

È in atto una vera e propria operazione di istigazione al conflitto e alla tensione sociale di cui noi oggi vogliamo assumerci l’onere dell'opposizione.

La violenza, l’ostilità e la discriminazione crescente verso donne, omosessuali, transessuali, comunità immigrate, Rom, persone clandestine, persone con disabilità, tutti i gruppi etnici e religiosi, ecc. trovano, infatti, false risposte nelle inutili derive securitariste realizzate per tutelare l’immagine, ma che in realtà mascherano la volontà di perpetrare il radicamento di un pensiero unico, dell’affermazione di un paradigma conservatore che contempla l’arretramento, se non la cancellazione, di importanti conquiste storiche e sociali nonché l’impedimento giuridico e culturale del raggiungere nuovi e fondamentali obiettivi di libertà e di emancipazione.

C’è, in Italia, un vuoto di proposta e di impegno politico nazionale affinché milioni di cittadine e di cittadini possano finalmente vivere liberamente e degnamente in Italia cosà come possono farlo in altre nazioni, in particolare in quelle europee.

Per questo, riteniamo che le pari dignità e i pari diritti per le persone LGBTQ rimangono centrali e assumono il valore di paradigma del conflitto tra i cittadini omologati (corrispondenti all'idea razzista, sessista, sessuata e vaticanista del governo) e la cultura delle differenze che cerca di esprimersi in uno Stato laico e che si oppone ad un'Italia da Medioevo del diritto, in cui sono a rischio le libertà fondamentali dell’individuo, come il diritto alla salute, il diritto di parola, il diritto alla libertà di sciopero, il diritto alla libertà di stampa.

È per questo che riteniamo che non abbiamo più nulla da dire a questo Parlamento ed a questo Governo o ad altri sostenuti da maggioranze di questa legislatura.

Riteniamo che in Italia occorrano più persone omosessuali e transgender elette nelle Istituzioni o in luoghi di Potere intesi come luoghi in cui poter cambiare gli atteggiamenti discriminatori verso i non inclusi ed attuare politiche di inclusione sociale e lavorativa di tutte e tutti.

Non si deve più mettere nessuna persona nelle condizioni di essere l’unica rappresentate istituzionale di un gruppo politico e ridurre la sua capacità ad una mera lotta. Non si deve più trovare nessuna persona LGBT in una condizione in cui si venga interpellati non per proprie competenze e pensiero ma solo in relazione alla propria condizione di orientamento sessuale o d'identità di genere come se non vi fossero contenuti pensieri od opinioni su altri temi.

Non siamo oggetto ma soggetto. Da Napoli, dalla manifestazione d’area metropolitana vogliamo costruire una prospettiva nuova che proponga il modello Napoli all’Italia nella prossima Legislatura, che veda un programma politico chiaro nel quale vi siano proposte di legge che contengano disegni di legge di parità nel matrimonio civile, di estensione della legge Mancino sulle aggravanti omofobiche e transfobiche.

Vogliamo leggi che progettino investimenti nelle infrastrutture materiali ed immateriali, nelle libertà delle persone; vogliamo disegni di legge che progettino investimenti nella Cultura e nel Turismo come fonte di sviluppo territoriale e sociale; vogliamo disegni di legge che ridisegnino i trasporti locali per renderli funzionanti, precisi e strategici, perchè indispensabili per le interconnessioni culturali; vogliamo disegni di legge che indichino strategie d'investimento nelle formazione dei saperi e nelle opportunità di auto impiego e di lotta alla precarietà.

Per questo vogliamo sollecitare la costruzione di reti e relazioni affinché il Napoli Pride del 30 Giugno 12, sia un grande appuntamento dell’Area Metropolitana di Napoli e per tutte e tutti coloro che hanno a cuore la libertà, la democrazia, la non violenza e le libertà dell’esercizio dei diritti fondamentali dell’uomo.

Ed ancora, per questo motivo, il Napoli Pride si propone di essere un punto di partenza e non un punto di arrivo per una futura collaborazione costante tra forze sociali (associazioni, comitati, sindacati, istituzioni, rappresentanza sociale non organizzata ecc.) e i cittadini che hanno a cuore la rinascita della città e la partecipazione attiva alla vita collettiva.

È necessario il superamento attraverso una trasformazione con metodologia non violenta, ma determinata e duratura. Chiediamo al Sindaco de Magistris, unico sindaco d’Italia sceso in piazza ad un Pride nel 2011, di essere in piazza con i napoletani e le napoletane anche quest'anno e d'invitare i sindaci di tutti i comuni del napoletano, perché solo tutti insieme si può sconfiggere l’omofobia e la transfobia ,e solo insieme possiamo festeggiare l’istituzione del Registro delle Unioni Civili di Napoli e di Portici e chiedere che vengano realizzati ovunque in segno di civiltà e di lotta per la parità e per il superamento delle disciminazioni (ex Art 3 Costituzione Italiana).

Insieme ai sindaci de Magistris e Cuomo speriamo che saranno in tanti a seguire il nostro Pride (Orgoglio napoletano), per invadere pacificamente le strade, i vicoli e vicarielli della nostra provincia per ricordare che la convivenza, le pluralità, le libertà sono valori da difendere e da vivere alla luce del sole, negli spazi e nelle strade della civiltà moderna.

Le nostre vite sono un fatto dirompente perché svelano che non esistono modelli unici, ma libertà individuali, autodeterminazioni, famiglie culturali e non naturali e che possono trovare nelle regioni e negli enti locali il primo accoglimento delle richieste per i diritti civili di chi non condivide la politica della discriminazione sociale o la condizione della persona come fatto invalidante o come limite al diritto ed alla libertà della persona.

Piattaforma Rivendicativa
L'approvazione del disegno di Legge contro le discriminazioni per orientamento sessuale ed identità di genere depositata al Consiglio Regionale della Campania e non messa ancora in discussione;
il riconoscimento dell’attestazione di Famiglia Anagrafica (D.P.R. 223/89) dei Registri delle Unioni Civili con tutte le tutele ad essi collegate
che vengano pianificate azioni positive contro il pregiudizio omofobico e transfobico attraverso interventi nelle scuole, campagne di sensibilizzazione, apertura di sportelli di sostegno ed attraverso la sottoscrizione della carta di intendi per la costituzione di una rete nazionale delle Pubbliche Amministrazioni anti discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere (rete RE.A.DY);
la piena attuazione della Direttiva 2000/78/CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro, attraverso il potenziamento e l’applicazione di ogni forma di tutela possibile per quanto attiene l’accesso di lesbiche, gay e transessuali/transgender al mercato del lavoro, la sicurezza sui luoghi di lavoro, la tutela dell’occupazione e delle garanzie contrattuali frutto di battaglie e conquiste sociali;
che venga garantito il diritto alla salute delle persone lgbt ponendo fine alle discriminazioni in ambito sanitario, riattivando le campagne regionali d’informazione sulla prevenzione, garantendo i diritti delle persone sieropositive;
la gratuità delle terapie necessarie alla transizione di genere e che si affronti il tema dell’intersessualità.

Chiediamo inoltre:
il riconoscimento della cittadinanza ai minori nati in Italia ed ai cittadini stranieri regolarmente presenti sul territorio, così come previsto dalla proposta di legge di iniziativa popolare che va sotto il nome L’Italia sono anch’io;
una migliore applicazione della direttiva europea 85 del 2005 riguardo allo status di rifugiato anche per le persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali/transgender perseguitati nei paesi d’origine;
soluzioni urgenti per quanto attiene il dramma della condizione carceraria (resa ancora più dolorosa per gli aspetti discriminatori legati all’orientamento sessuale ed all’identità di genere ) e il ripristino della legalità con l’applicazione di normative sul reinserimento e il recupero socio- occupazionale dei detenuti.

Auspichiamo che tutte le amministrazioni locali assumano un ruolo propositivo per:
produrre una legge nazionale che chiaramente definisca e persegua il reato di violenza a sfondo omo-trans fobico attraverso l’estensione della legge Mancino all’orientamento sessuale e all’identità di genere;
rimuovere gli ostacoli di natura sociale e normativa che limitano l’effettiva uguaglianza delle persone omosessuali e transessuali/transgender attraverso il recepimento pieno e sostanziale della Risoluzione del Parlamento europeo del gennaio 2006 e delle Direttive Europee 207 del 1976 e 78 del 2000; - la tutela dei diritti delle famiglie omogenitoriali;
il pieno recepimento della direttiva europea 38 del 2000 sulla libertà di movimento dei cittadini europei in modo rispettoso dei diritti delle coppie di fatto o registrate gay e lesbiche;
il rispetto dei diritti umani nel mondo, per l’abolizione della pena di morte, per la depenalizzazione del reato di omosessualità e transessualità presente nelle legislazione di decine di Paesi.

Clicca qui per leggere il manifesto integrativo di Link Napoli:
http://www.napolipride.com/#

Rete della Conoscenza, Unione degli Studenti di Napoli.
fonte http://www.centroaltriluoghi.blogspot.it

Lgbt: Malta si dota di una legge contro la violenza omofobica e transfobica

Giunge una buona notizia da Malta:
il Parlamento ha approvato l’inclusione dei reati commessi per motivi di orientamento sessuale o identità di genere tra i crimini di odio.

Come ricorderete l’iter di questa legge ha avuto un forte impulso recentemente a seguito di alcune aggressione omofobe avvenute nel paese.

Altre buone notizie sono in cantiere: agli inizi di aprile il ministro della Giustizia ha annunciato la presentazione di un progetto di legge per le unioni civili tra persone dello stesso sesso, progetto che ha avuto la via spianata a partire da novembre dello scorso anno quando il Partito Nazionalista maltese (principale forza politica del paese) si era pronunciato a favore (il Partito Laburista già era pro unioni civili gay).

Agli inizi di giugno, inoltre, è stata annunciata la presentazione di una legge per semplificare l’iter per la riassegnazione del sesso delle persone transessuali, iter che non richiederebbe più l’autorizzazione da parte del tribunale ma solo quella amministrativa e non si richiederebbe più di essere single.

La legge, inoltre, assicurerebbe i diritti parentali a quelle persone transessuali che, prima di iniziare il processo di transizione, avrebbero dei figli.

Non dimentichiamo che Malta è uno stato, di fatto, cattolico e che negli ultimi tempi sta facendo grandi passi in avanti per quel che riguarda i diritti di tutti, non solo della comunità lgbt. Nell’indice rainbow stilato dall’ILGA il piccolo paese ha racimolato 0 punti: se continua di questo passo nella prossima edizione dell’indice ci supererà (noi ci siamo attestati a 2,5).
fonte http://www.queerblog.it da Roberto Russo /Via | Dos Manzanas Foto Flickr

giovedì 28 giugno 2012

Lgbt: Giornata Mondiale contro l'Omofobia: Vladimir Luxuria presenta a Pisa il suo libro oggi alle 18

All'incontro ha partecipato Vladimir Luxuria che nel pomeriggio sarà alla Feltrinelli per presentare il suo libro.

In autunno è prevista una convention proprio a Pisa per difendere i diritti dei gay e rilanciare le unioni civili

Si batte per i diritti dei gay anche la città della Torre.

La bandiera arcobaleno, simbolo del movimento gay, è stata affissa sul pennone del Ponte di Mezzo dal sindaco di Pisa Marco FIlippeschi, che, in occasione della Giornata Mondiale contro l'Omofobia, ha indossato una fascia arcobaleno, invece di quella tradizionale tricolore.

All'incontro, avvenuto stamattina in Logge dei Banchi, ha partecipato come testimonial dei diritti dei gay anche Vladimir Luxuria, che presenterà oggi, alle 18 alla libreria Feltrinelli di Corso Italia, il suo ultimo romanzo.

"Mi auguro che la battaglia contro l'omofobia possa far risplendere negli occhi dei gay, lesbiche e transessuali la luce fiera di chi ha il futuro davanti - ha affermato Luxuria - e non lo sguardo smarrito di chi ha paura".


Al dibattito è intervenuta la deputata del Pd Paola Concia che ha lanciato la proposta, subito accolta da Filippeschi, di far diventare Pisa capitale dei diritti civili e di accogliere in autunno all'ombra della Torre una convention di tutti i comuni italiani che hanno istituito il registro delle Unione civili, per rilanciare dal basso una battaglia di civiltà.

"Un appuntamento come quello di autunno - ha aggiunto Concia - servirà a mantenere alta l'attenzione sul dibattito intorno alle unioni civili e a smuovere il Parlamento su un tema che non si può continuare a dimenticare".
fonte http://www.pisatoday.it/

Giornata mondiale dei diritti LGBT: a Pisa sventola la bandiera rainbow

Nella giornata mondiale dei diritti LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transgender), a Pisa verrà presentato il documento Toscana Pride mentre nel Ponte di Mezzo è stata issata la bandiera rainbow come simbolo di libertà“

In occasione della Giornata Mondiale dell'orgoglio LGBT e all'interno della Campagna "Omofobia Vituperio delle genti", il Comune di primo corteo 1979-3Pisa fa sventolare anche quest'anno sul Ponte di Mezzo la bandiera rainbow.

Stamattina, nella sala regia di Palazzo Gambacorti, le associazioni LGBT hanno presentato il documento Toscana Pride, a cui il Comune di Pisa aderisce per le azioni che competono agli enti locali.

La città ha sempre avuto un ruolo fondamentale nell'ambito dei diritti LGBT: infatti è importante sapere che il primo corteo in Italia contro le violenze subite da persone omosessuali fu organizzato proprio a Pisa nel 1979 dal Collettivo Orfeo.

Nel periodo c'erano stati numerosi episodi di violenza razzista e proprio nell'estate di quello stesso anno due ragazzi gay erano stati uccisi a Livorno.

Al corteo pisano parteciparono circa 500 gay e lesbiche, tanto che fino al 1994 rimase la manifestazione con maggiore affluenza.

Pisa è sempre stata una città che ha sostenuto il movimento omosessuale, schierandosi apertamente a favore dei diritti e del rispetto, elemento fondamentale per la convivenza civile e sociale. Nel 1997, il Consiglio Comunale, istituì il Registro delle Unioni Civili. Attualmente i Comuni che adottano questo Registro sono circa 60.
fonte http://www.pisatoday.it di Elisa Piras“

Lgbt: Francesca Vecchioni, figlia di Roberto: “Ho avuto due gemelle con la mia compagna”

La figlia di Roberto Vecchioni svela di essere diventata madre con la fecondazione artificiale.
E racconta il suo amore per Alessandra
(in foto Francesca Vecchioni con la compagna e le bimbe)

Francesca vecchioni, figlia di Roberto, sceglie Oggi, in edicola da mercoledì, per raccontare il suo amore per la compagna Alessandra.

E per svelare che hanno avuto due gemelle con la fecondazione eterologa, in Olanda.

Pratica vietata in Italia, un divieto che recentemente la Corte europea ha giudicato legittimo, come confermato anche dalla Corte costituzionale italiana.

“SIAMO UNA FAMIGLIA”
“Voglio rendere pubblica la mia storia”, dice Francesca Vecchioni a Oggi, “per dimostrare che la famiglia nasce da un’unione sentimentale onesta e profonda che prescinde dal sesso dei suoi componenti”. Il parto delle due gemelle è avvenuto due mesi fa. “Mi sembra superfluo sottolineare che l’omosessualità non è una malattia, né un devianza. Io e la mia compagna Alessandra ci amiamo, abbiamo due figlie e vorremmo che fossero tutelate attraverso l’affermazione dei nostri diritti. È assurdo che, per esempio, nel caso io venissi a mancare la mia compagna per la legge italiana sarebbe una perfetta estranea rispetto alle bambine, le quali sarebbero le prime vittime di una situazione ingiusta”. E tornano in mente le le recenti parole di Antonio Cassano sui gay, con polemiche annesse e connesse.

IN OLANDA
Racconta a Oggi Francesca Vecchioni: “Io e Alessandra siamo andate in Olanda dove nessuno si è meravigliato per la nostra unione, trovando strano solo il fatto che non fossimo sposate. Abbiamo scelto l’Olanda perché in questo Paese la donazione è considerata un servizio sociale. Chi dona il seme lo fa gratuitamente e non può restare nell’anonimato. Se le nostre figlie vorranno, al compimento del sedicesimo anno potranno conoscere il loro padre biologico”.

L’editoriale del direttore – LEGGI:
http://www.oggi.it/direttore/editoriale/2012/06/27/cose-una-famiglia/


E IL PADRE?
Non crede che ogni bambino dovrebbe avere un padre e una madre, chiede Oggi. “La domanda è inevitabile, ma tutte le recenti ricerche dimostrano che la capacità genitoriale prescinde dal sesso. Non per niente le più avanzate democrazie occidentali, come il Canada, la Gran Bretagna, la Germania e il Belgio hanno da tempo leggi che tutelano genitori e figli nella situazione mia e di Alessandra”, risponde Francesca. Che aggiunge: “Spero tanto che un giorno potremo sposarci. Potremmo farlo subito, a New York o a Oslo, dove il matrimonio omosessuale è consentito anche alle coppie non residenti. Ma io e Alessandra vogliamo sposarci in Italia. Ormai di famiglie come la nostra ce ne sono tante e non possono essere ignorate”.

FISICHELLA: “NON E’ RISPETTOSO PER I FIGLI”
All’intervista-confessione, Oggi accompagna un’inchiesta con il parere di sessuologi, psicologi, esperti di infanzia. E con l’autorevole opinione di monsignor Rino Fisichella. “Quando nasce una nuova vita il primo sentimento deve essere sempre quello della gioia. Sono contento per Nina e Cleo e le benedico”, scrive monsignor Fisichella. Che però precisa la posizione della Chiesa: “Un figlio non può essere solo la conseguenza del desiderio irrefrenabile di una persona adulta, ma frutto di un amore che, nella complementarità, permette la crescita e lo sviluppo armonico dei figli. Ciò che si ritiene un diritto per sé, non sempre è rispettoso del diritto del figlio che vorrebbe avere anche un padre!”.
fonte http://www.oggi.it/focus/personaggi/2012/06/26/francesca-vecchioni-figlia-di-roberto-ho-avuto-due-gemelle-con-la-mia-compagna/

Lgbt Roma: Dj Francesco posa per un bacio gay, è lo spot del gay village 2012

Presentato a Roma il Gay Village 2012: nel video Facchinetti interpreta un babysitter omosex in cerca di lavoro. E i manifesti della kermesse ironizzano sui calciatori

Un bacio omosex tra un idolo della tv, l’eterosessuale Francesco Facchinetti, protagonista dello spot-video di lancio della manifestazione e scelto anche come padrino della rassegna.

E un ipotetico calciatore «azzurro» con tacchi a spillo rossi su un prato di calcio per la campagna pubblicitaria che recita così: «Naturalmente attaccanti».

Il Gay Village, l’ormai storica manifestazione dell’Estate Romana che quest’anno compie undici anni, inaugura la sua programmazione giovedì 21 giugno al Parco del Ninfeo dell’Eur, ma martedì si è presentato alla stampa e con tutte le carte in regola per accendere l’attenzione del pubblico.

E soprattutto con una clip destinata ad attirare l'attenzione del pubblico.
Facchinetti e il partner (nello spot) si baciano Facchinetti e il partner (nello spot) si baciano

DJ FRANCESCO E LA RUSIC
Il video con deejay Francesco, diretto da Gaia Gorrini e Rita Rusic (la bionda produttrice sarà a sua volta sul palco dell’Eur il 7 luglio per presentare un omaggio a Donna Summer, regina della disco music recentemente scomparsa), mostra Facchinetti nel ruolo di un «tato» gay che, insieme al suo giovane compagno, cerca di farsi assumere per fare da babysitter ai figli di una coppia etero.
Il bacio tra i due suggella l’ottenimento del posto di lavoro.

MANIFESTI E AFFAIRE CASSANO
Nella campagna di affissioni pubblicitarie del Gay Village 2012, ogni riferimento all’affaire-Cassano e alle polemiche sorte dopo l’uscita poco felice del calciatore della Nazionale nei confronti di eventuali omosessuali nel mondo del calcio e nella squadra azzurra «è del tutto casuale», hanno ironizzato le fondatrici e organizzatrici della kermesse, Imma Battaglia e Annachiara Marignoli.

«Ovvio che il lavoro sulla campagna è partito molti mesi fa – ha sottolineato Imma Battaglia - ma evidentemente sappiamo fiutare l’aria e siamo in grado di cogliere anche in anticipo spunti di attualità e cronaca».

300 MILA VISITATORI
Spot e testimonial a parte, il Gay Village 2012 - forte di 300 mila visitatori in questi anni, manifestazione imitatissima e premiata nel 2011 come evento pubblico dell’anno con il «Best Event Awards» – presenta un programma pieno di star e con un occhio particolare ai nuovi fenomeni di massa del web.

La chiusura, il 15 settembre, vedrà sul palco un'icona gay, Amanda Lear, da anni assente dalla scena italiana. Ci sarà poi una serata con Franca Valeri, leggendaria Signorina Snob e Sora Cecioni, il 12 luglio; quidi l'omaggio a Pier Vittorio Tondelli con Wladimir Luxuria il 21 luglio.

IDOLI DELLA RETE
Nella neonata rassegna «Web Heroes», arriveranno gli idoli della Rete: il 13 settembre concerto della Sora Cesira, colei che grazie a video in inglese e spagnolo maccheronici ha spopolato su internet trasformando canzoni pop in vera e propria satira politica (dieci milioni di contatti); il 30 giugno tocca invece a Charlie Hides, drag queen regina di Youtube e autrice di esilaranti parodie di Madonna e Lady Gaga.
fonte http://roma.corriere.it/ di Edoardo Sassi

Lgbt: Paola Concia (Pd): "Dirigenti Pd consapevoli che diritti Lgbt sono priorità" L'intervento della parlamentare dopo l'intervista di Renzi a gay.it

"Grazie alle numerose battaglie che in questi anni sono state fatte per aprire un dibattito nel partito, oggi fra i dirigenti Democratici c'e' la consapevolezza diffusa che i diritti dei cittadini omosessuali e transessuali fanno parte delle priorita' del paese e questo rappresenta un decisivo passo in avanti".

Lo afferma Anna Paola Concia, deputata del Partito democratico.
"Renzi propone nel suo programma la Civil Partnership - ricorda Concia, replicando al sindaco di Firenze - Bene, deve sapere che quell'istituto prevede la possibilita' di adottare da parte delle coppie omosessuali.

E su questo lo invito a riflettere. Com'e' noto, io sono per la piena uguaglianza tra le coppie omosessuali ed eterosessuali".

"Sul riconoscimento delle famiglie omogenitoriali, che e' stata la prima proposta di legge che ho presentato alla Camera, sono convinta che rappresenti un atto minimo di rispetto dei diritti fondamentali di bambini e genitori - sottolinea Concia - Per quanto riguarda la legge contro l'omofobia e la transfobia, e' necessario estendere la legge Mancino, una proposta questa che ho presentato alla Camera per ben due volte".

"Di sicuro non bisogna fare propaganda sulla pelle dei cittadini omosessuali e transessuali, ma e' necessario approvare le leggi. Il segretario Bersani questo lo sa bene - conclude la deputata Pd - e mi sembra che anche Renzi lo abbia capito".
fonte http://www.ilsitodifirenze.it

Lgbt Firenze: Matteo Renzi: Ecco il mio programma per i diritti gay

Il sindaco di Firenze snocciola gli interventi per la comunità lgbt in caso di discesa in campo nazionale: civil partnership, tutela per i figli di coppie gay, legge contro l'omofobia.

Fresco del suo appuntamento col Big Bang nel quale ha parlato della politica che vorrebbe, il Sindaco di Firenze Matteo Renzi parla con Gay.it degli interventi per la comunità lgbt nel caso di una sua discesa in campo, ventilata da tutti ma non ancora confermata dall'interessato, per le primarie del Partito Democratico e quindi per la premiership nazionale.

Per la prima volta, un esponente democratico snocciola uno ad uno i provvedimenti che intenderebbe prendere nel campo dei diritti gay: dal progetto di civil partnership sul modello inglese, alla tutela per i figli delle coppie di fatto alla legge contro l'omofobia con la legge Concia come punto da cui ripartire.
E poi: l'alleanza con Casini e il rapporto con la religione cattolica.

Nel punto 89 del wiki-programma dedicato alle unioni civili non si citano le coppie gay. Omissione voluta o le coppie lgbt non sono destinatarie di quella parte di programma?

Non scherziamo. È evidente che le unioni civili nascono per dare risposte innanzitutto alle coppie dello stesso sesso. Personalmente penso che la politica non possa continuare a prendere in giro le persone. Da anni si discute di un provvedimento di legge sulle unioni civili.

Eppure alle parole non seguono i fatti. Forse perché c'è chi trova comodo brandire certi argomenti in campagna elettorale per lucrare qualche voto, in un senso o nell'altro. Questo modo di fare mi risulta insopportabile: abbi il coraggio di dire come la pensi, non strumentalizzare temi che coinvolgono in profondità i sentimenti delle persone.

Nel merito, noi siamo tra quelli che propongono di portare in Italia il modello della “Civil Partnership”: l'hanno fatta i laburisti di Tony Blair nel Regno Unito, possiamo farla noi in Italia anche se con quindici anni di ritardo.

Quali diritti sarebbero acquisiti dalle coppie lgtb in quanto tali?

Diritti e doveri come per tutti i cittadini: di cittadinanza, di assistenza, di successione e equiparazione a livello fiscale e pensionistico. Lo Stato, di fronte a un impegno che due persone, anche dello stesso sesso, prendono, non può tirarsi indietro e far finta di nulla.
Certamente occorre trovare il modo di distinguere tra il legame vero e profondo, basato sull'amore e sull'affetto tra due persone, anche dello stesso sesso, e quello finto, che nasce per convenienza o per raggiro, magari tra coppie eterosessuali con grandissima differenza di età. I romani sostenevano che 'ubi societas, ibi ius'. Oggi potremmo dire che 'ubi amor, ibi societas'.

Crede che in qualche modo vadano tutelati i figli delle coppie omosessuali?

Un punto è chiaro, indiscutibile: i bambini sono tutti uguali. E certo vanno tutelati. Mettere in discussione questo principio significa mettere in discussione la civilità di una comunità. le famiglie Arcobaleno - ade sempio - sono una realtà presente ormai in tutte le città.

Tutto il resto è molto complesso ed interpella in profondità i cambiamenti della società. Sull'adozione invece non sono d'accordo. Iniziamo piuttosto dal semplificare le regole del gioco: ancora adesso una famiglia eterosessuale che vuole adottare un figlio deve sottoporsi ad un iter butocratico controverso ed assurdo.

Una legge simile la si potrebbe realizzare soltanto con un'alleanza che non comprenda Casini...

Non credo che il problema sia Casini. Né sono interessato al grande risiko delle alleanze, che spesso è solo un trappolone mediatico per non parlare delle questioni serie, quelle reali. Il centrosinistra ha scelto le primarie come modello di selezione di una classe dirigente e del suo programma: chi le vincerà avrà l'onere – e l'onore – di costruire un progetto per il Paese degno di questo nome.

In questo progetto noi metteremo tante piccole e grandi proposte. E ci sarà già in modo chiaro la Civil Partnership.
L'importante è evitare che il giorno dopo si alzi uno e chieda la convocazione dell'ennesimo tavolo di lavoro, l'ennesima commissione con tutti i pezzi grossi del partito, che discute, rielabora, riflette, analizza, propone, eccetera...
Questo è il classico ambito in cui dobbiamo smettere di fare i tavoli e iniziare a fare le leggi. Non possiamo continuare a fare campagna elettorale sulla pelle della gente.

Altra parte che sembra mancare nel wiki-programma è la previsione di un provvedimento di legge che punisca gli atti omofobi. Qual è la sua posizione? Estensione della legge Mancino sui reati d'odio o aggravante generica?

Non ne abbiamo parlato, ma credo che come in tutti i Paesi civili servano tutele contro tutte le discriminazioni, non solo quelle sessuali.
Si tratta del minimo garantito e del resto la proposta Concia andava in questa direzione.

Dobbiamo stare ovviamente attenti a non creare meccanismi che criminalizzino la libertà di pensiero, e dobbiamo soprattutto far passare il messaggio che la vera sfida contro l'intolleranza è una sfida educativa, prima ancora che normativa. Penso infatti che la vera partita si giochi non sul diritto penale, ma sul terreno della cultura e dell'educazione. Sarà un caso che la prima campagna contro l'omofobia su giornali e tv l'ha fatta un governo di centrodestra – che pure ha avuto tantissimi limiti su questi temi – o forse questo è anche la conseguenza di una certa propensione della sinistra a fare battaglie spesso solo di principio?

Come concilia la sua fede cattolica con i grandi temi laici?

Sono un uomo cattolico che cerca di essere praticante e osservante. Noto fermento, più di quanto si immagini, nella Chiesa Cattolica. Cito un esempio tra tanti: qualche settimana fa il cardinale di Vienna Christoph Schonborn, di fronte allo 'scandalo' di un giovane eletto a gran maggioranza nel consiglio pastorale della sua parrocchia e poi 'scomunicato' dal parroco perché gay, non lo aveva additato come 'peccatore' ma anzi lo aveva voluto conoscere, aveva parlato con lui, si era convinto della fermezza della sua fede e ne aveva confermato l'elezione.

Questo mi ha fatto molto riflettere anche per la grande stima che ho in Schonborn. Quando faccio politica, comunque, vivo la sfida della mia laicità.

Non accetterò mai che qualcuno ponga pregiudizi su di me per la mia fede.
La fede cristiana è elemento costitutivo della mia identità, della mia sensibilità e della mia vocazione.

Se qualcuno non vuole votarmi perché cattolico è liberissimo di farlo: certo non mi vergognerò del Vangelo per questo. Ma Cristo per primo ha detto 'Date a Cesare quel che è di Cesare'. Non le pare una bellissima professione di laicità? Quando vado in chiesa a confessarmi, il mio riferimento è il catechismo.
Ma se devo amministrare, guardo alla Costituzione e alle leggi dello Stato.
fonte http://www.gay.it, intervista di Alessio De Giorgi e Giuliano Gasparotti

Lgbt Rimini: attivato sportello contro l’omofobia chiamando lo 0541-363989

A partire da quest’anno, grazie alla collaborazione con il Comitato provinciale Arcigay di Rimini “Alan Turing”, il Servizio Per Lei della Provincia di Rimini amplia le sue possibilità di consulenza e d’interevento e offre anche uno sportello di consulenza e sostegno specifico per le difficoltà vissute dalle persone LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender) denominato “Ascolti Arcobaleno”.

Omofobia, transfobia sono sempre di più parole chiave di un fenomeno diffuso che è oggi all’ordine del giorno per gravi fatti di cronaca di cui si ha notizia, ma che è solo la punta dell’iceberg delle molte forme di discriminazione e violenza fondata sull’orientamento sessuale e identità di genere di cui possono essere vittime persone gay, lesbiche, bisessuali, transessuali e transgender.

Come noto il Servizio Per Lei, servizio di accompagnamento ed inclusione sociale per donne in difficoltà, attivo dal 2005, promosso e finanziato dal Settore pari Opportunità della Provincia di Rimini e gestito dalla Fondazione S. Zavatta Enaip di Rimini, offre ascolto, consulenza e orientamento a tutte le donne del territorio della provincia di Rimini che possono trovarsi a vivere una situazione di difficoltà familiare, personale e lavorativa con particolare attenzione alla promozione e tutela dei diritti e al contrasto di ogni forma di violenza e discriminazione fondata sull’appartenenza di genere.

Dal 2009 il Servizio è anche nodo di raccordo provinciale della Rete Regionale antidiscriminazione collegata agli Uffici UNAR del Dipartimento alla Pari Opportunità.

Lo sportello “ascolti arcobaleno consulenze LGBT” è attivo presso il servizio per lei, P.le Bornaccini 1 e che al Servizio si accede solo su appuntamento telefonando al 0541-363989.
fonte http://www.laltrapagina.it/

Lgbt: "Certi Diritti" Radicali posano nudi per il rinnovo delle iscrizioni

Gli iscritti dell'associazione lgbt dei radicali, Certi Diritti, si mettono a nudo "per dare corpo ai tuoi diritti".



Si tratta di parlamentari, artisti, ex porno divi, disabili, studenti, rifugiati e attivisti politici che danno vita con queste foto alla campagna iscrizioni 2012 dell'associazione che da anni si batte per i diritti civili e la libertà sessuale.



"Chiunque, fanno sapere da Certi Diritti, può partecipare inviando la propria foto a info@certidiritti.it"
fonte http://www.gay.it

Lgbt: Calcio, Francesco Coco: «Ben vengano gli omosessuali in Nazionale»

Dopo essersi scusato dicendo di essere stato frainteso, Antonio Cassano è tornato a parlare delle proprie dichiarazioni sui gay dagli studi di Mediaset, questa volta sostenedo che stesse solo scherzando («Ora ho capito la differenza tra le parole ha dichiarato: Davvero, non volevo offendere nessuno, era in buona fede in un momento scherzoso»).

Ma quella una brutta pagina per il calcio italiano ha avuto anche degli effetti positivi, come una serie di dichiarazioni contro l'omofobia rilasciata da altri campioni nostrani.

Dopo quelle di Claudio Marchisio, questa volta è il turno di Francesco Coco.

In un'intervista rilasciata al settimanale Chi, ha raccontato di quando nel 2009 in pieno scandalo Vallettopoli era stato fotografato a torso nudo in compagnia di alcuni amici e di una transessuale: «Sostenevano che fossi gay, ma io dico: "E allora?". Anzi, ben vengano gli omosessuali in Nazionale, hanno una marcia in più».

fonte http://gayburg.blogspot.it

lunedì 25 giugno 2012

Lgbt: Emilia Romagna "Adotta una scuola" nuova iniziativa per aiutare le zone colpite dal terremoto

Promuovere gemellaggi tra gli istituti scolastici per favorire la ricostruzione degli istituti colpiti dal sisma

Iniziative di solidarietà per le zone colpite dalle scosse di terremoto, ultime notizie Emilia Romagna.
L’ufficio scolastico regionale dell’Emilia Romagna promuove l’iniziativa “Adotta una scuola”, per sostenere le classi dell'Emilia Romagna colpite dal sisma.

L’appello è stato lanciato dalla direzione generale per gli studi, la statistica e i sistemi informativi alla comunità degli istituti del piano nazionale scuola digitale affinché si adoperino in iniziative di solidarietà a favore delle scuole dell'Emilia-Romagna impegnate nello stesso piano.

Con "Adotta una scuola", l'Usr dell'Emilia-Romagna offre la possibilità a scuole e associazioni di tutta Italia di 'adottare' un istituto, tra quelli danneggiati dal sisma, al quale destinare una raccolta fondi, offrire ospitalità e borse di studio anche attraverso gemellaggi tra istituti.

In questi giorni, grazie al lavoro di coordinamento dell'Usr nelle province interessate dal sisma (Modena, Ferrara, Bologna, Reggio Emilia, Parma), si stanno individuando le necessità delle scuole terremotate.

Le proposte di solidarieta' possono essere inviate all'indirizzo adottaunascuola@istruzioeer.it.

In seguito, saranno smistate alle scuole del cratere dallo stesso Usr.

I risultati dell'iniziative e l'elenco delle scuole gia' adottate sono consultabili all'indirizzo www.istruzioneer.it

fonte http://www.unonotizie.it

Lgbt: San Marino e il diritto di convivenza per i gay, Michele Pazzini "Bene cosi', ma c'e' ancora molta strada da fare"

David Oddone, L'Informazione di San Marino: Convivenza gay, Pazzini: “Esempio anche per l’Italia, ma strada e’ lunga” / “Omosessuali ancora vittime di insulti che spesso sono peggio delle botte”

Da qualche giorno i cittadini sammarinesi omosessuali hanno lo stesso diritto a convivere degli etero.
(http://www.libertas.sm/cont/news/san-marino-e-il-diritto-di-convivenza-per-i-gay-marco-bollini-la-tribuna-sammarinese/63728/1.html)

E’ stata approvata con 33 voti favorevoli e 20 contrari l’istanza d’Arengo che proponeva l’estensione della possibilità di convivenza senza discriminazione. La decisione che avvicina San Marino all’Europa è l’occasione per un intervista al responsabile sammarinese dell’associazione Lgbt del Titano, Michele Pazzini.

Michele che cosa ne pensi della decisione del Consiglio?

“Si tratta di un enorme passo per San Marino: relativamente piccolo ma se si pensa al contesto sociale del Titano è una cosa molto grande.

Tutto questo non ha nulla a che vedere naturalmente con le coppie di fatto sia chiaro.
Viene al contrario parificato il trattamento delle persone che chiedono un permesso di soggiorno per convivenza, sia esso uomo donna o qualsiasi altro genere di convivenza.

Fino ad oggi la legge sui permessi di soggiorno dava la possibilità di fare richiesta solo alle coppie eterosessuali”.


Come va la situazione a San Marino rispetto a insulti e episodi di violenza?

“Episodi di violenza per l’orientamento sessuale non ne sono stati denunciati all’associazione, me difficilmente certe cose si raccontano.

Gli insulti invece sono all’ordine del giorno e in molti casi sono comunque peggio delle botte: smisi di studiare all’epoca per non andare a scuola e non essere insultato.

Leggi che vadano a contrastare queste situazioni vanno promosse e le persone vittime devono fare segnalazioni, anche se la violenza che si consuma fra le mura domestiche e riguarda famigliari.
San Marino si deve impegnare con una promozione della cultura della differenza già dalle scuole medie”.
fonte http://www.libertas.sm

Lgbt Palermo: Gli organizzatori "Il Pride, un grande successo"

40mila partecipanti al corteo Lgbt di chiusura; oltre 50 eventi (tra dibattiti, concerti, film e documentari, spettacoli teatrali, mostre, workshop) nella settimana del Pride Village a Villa Pantelleria in collaborazione con decine di artisti/e e associazioni e con la partecipazione di tante migliaia di palermitane/i.

La quasi totalità della nuova Giunta comunale presente al Pride Lgbt, dal giorno della conferenza stampa a Palazzo Ziino presso l'assessorato alla Cultura fino al corteo del 23 giugno con lo striscione del Palermo Pride portato in giro per la città da 6 assessori.

Questi sono alcuni dei numeri che raccontano il grandissimo successo dell'edizione 2012 del Pride Lgbt palermitano.

Ma i numeri non riescono a raccontare la vera straordinaria peculiarità di un Pride "unico" nella tradizione del nostro Paese: cioè quella di essere una festa di Libertà e di rivendicazione gioiosa di Diritti negati che vede protagonista l'intera città di Palermo.

Il Pride è sempre più vissuto come la casa non solo delle persone gay, lesbiche, bisessuali e trans, ma anche delle studentesse e degli studenti, delle lavoratrici e dei lavoratori, di chi non ha lavoro, delle persone migranti, delle persone portatrici di handicap.

L'unica manifestazione in cui donne e uomini lottano per il diritto alla piena espressione di sé, scegliendo la gioia e l'esposizione serena e festosa del proprio volto e del proprio corpo piuttosto che la violenza.

Nel ringraziare tutte le artiste e gli artisti, le/i volontarie/i, le associazioni, i Partiti, i Movimenti, i Sindacati, le realtà commerciali e tutte le persone il cui lavoro e la cui partecipazione hanno reso possibile questo straordinario evento (dall'inizio del percorso che chiamiamo "Verso il Pride" sino al corteo Lgbt ed alla festa di chiusura), non possiamo non esprimere un ringraziamento particolare al nostro Sindaco Leoluca Orlando.

Non solo per la sua partecipazione al corteo ed ai comizi finali, ma soprattutto per il suo appello che non ha precedenti in Italia: per la prima volta è la Città, attraverso le sue istituzioni, e non il Movimento Lgbt, a chiedere di poter ospitare il Pride Nazionale dell'anno successivo.

Riteniamo, con grande soddisfazione per il valore del lavoro svolto in tanti anni di militanza, che questo sia stato reso possibile dall'aver costruito un Pride che, attraverso la visibilità dell'orgoglio della Comunità Lgbt, celebra in realtà l'orgoglio di un'intera città e di tutte le donne e tutti gli uomini che la abitano e la vivono.
fonte http://livesicilia.it di Comitato Palermo Pride

Lgbt: E anche il sindaco Orlando balla insieme ai 40mila del Palermo Pride

Un successo, il Pride 2012 di Palermo con 40mila presenze.

E a rivendicare parità, insieme alla comunità lgbt,
anche il sindaco Orlando e cinque assessori: "Nel 2013, Pride nazionale a Palermo"


Gli organizzatori non esitano a definirlo un successo. Per il terzo anno di seguito il Palermo Pride ha oprtato per le strade del capoluogo migliaia di persone. Le stime ufficiali parlano di 40 mila.

"Sono sul carro che apre e non riesco a vedere la coda del corteo" ci dice emozionata Daniela Tomasino dell'ufficio stampa mentre il corteo sfida il caldo africano diretto verso Piazza Verdi, dove si concluderà.

Ma quello che, probabilmente, fa la differenza in questa edizione del Pride di Palermo è la presenza istituzionale.

Più di mezza giunta comunale, infatti, rappresentata dagli assessori Giuseppe Barbera, Agata Bazzi, Giusto Catania, Agnese Ciulla, Francesco Giambrone e Barbara Evola, ha sfilato insieme alla comunità lgbt reggendo lo striscione d'apertura e a loro si è aggiunto, a metà corteo anche il sindaco, Leoluca Orlando che ha ballato al suono della musica che giungeva dai carri.

Su Twitter, Arcigay Palermo ha commentato: "il sindaco Orlando balla al #palermopride! E il pride lo abbraccia". Un fatto senza precedenti a Palermo, ma che non stupisce data la partecipazione di diversi assessori alle attività che hanno preceduto il Pride stesso e la presenza del Sindaco all'inaugurazione del Queer Festival.

"Oggi è un grande giorno per Palermo - ha detto Orlando - perché oggi mandiamo all'Italia e al mondo un messaggio chiaro sulla città che vogliamo: una città in cui il riconoscimento e la tutela dei diritti vanno di pari passo con la valorizzazione delle differenze". E dal palco di Piazza Verdi Orlando ha detto: "Qui c'è la giunta. qui c'è Palermo.

Il prossimo anno si faccia il Pride nazionale qui". Tra gli altri rappresentati delle istituzioni, c'era anche Rosario Crocetta, eurodeputato del Pd e primo sindaco (di Gela) dichiaratamente omosessuale d'Italia.

Ragazzi e ragazze di ogni età, appartenenti alla comunità Lgbt, ma anche eterosessuali solidali con le ragioni di gay, lesbiche e trand si sono radunati sul lungomare del capoluogo siciliano intorno alle 15 di questo pomeriggio.

Il corteo, formato da 15 carri con a bordo dj, drag queen, gogo boys e animatori ha percorso poi corso Vittorio Emanuele, Via Roma, Piazza Castelnuovo, via Ruggero Settimo fino a Piazza Verdi. Davanti al Teatro Massimo è previsto un momento di spettacolo conclusivo che, mentre scriviamo, non è ancora iniziato.
fonte http://www.gay.it