venerdì 26 giugno 2020

Teatro: Muti inaugura il Ravenna Festival alla Rocca con un "atto di coraggio"

Non è il primo concerto del post lockdown, ma simbolicamente quello che segna il ritorno ufficiale allo spettacolo dal vivo dopo 4 mesi di chiusura dei teatri. Foto dalla pagina Facebook del Ravenna Festival

In fila indiana e con la mascherina indossata, poi la rilevazione della temperatura: sono le nuove regole che il pubblico, 300 spettatori, ha osservato per accedere alla Rocca Brancaleone, dove la bacchetta prestigiosa di Riccardo Muti sul podio dell'orchestra Cherubini ha aperto la 31esima edizione del Ravenna Festival.

Non è il primo concerto del post lockdown, ma simbolicamente quello che segna il ritorno ufficiale allo spettacolo dal vivo dopo 4 mesi di chiusura dei teatri, e per questo programmato nel giorno della Festa della Musica e del solstizio d'estate. Sul palco il soprano Rosa Feola.

A rendere più solenne l'appuntamento, come riporta l'Ansa, la presenza della presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e del ministro della Cultura, Dario Franceschini, del governatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini e del direttore generale dell'Unesco, Audrey Azoulay. "E' un bellissimo segnale - ha detto Casellati - la cultura finalmente riparte, per questo grazie a Ravenna Festival".

Dopo l'esecuzione dell'Inno di Mameli, Riccardo Muti ha ricordato come Ravenna abbia ben 8 monumenti Unesco: "Ravenna non dimentica il suo passato e il suo ardore, per questo considero questa serata un atto di coraggio a partire proprio dai ragazzi della Cherubini costretti a suonare in maniera anomala e disagiata, distanti tra loro. Il sogno che abbiamo vissuto finora speriamo diventi una bella realtà. Il primo brano che eseguiamo, Reverie di Skrjabin, rappresenta una sorta di augurio.
Il nostro pensiero va poi ai musicisti di tutto il mondo, che tanto hanno sofferto questa situazione".

Il maestro ha poi eseguito l'amatissimo Mozart, lo stesso compositore con il quale nel 1990, nel medesimo luogo, con la Filarmonica della Scala, aprì la prima storica edizione di Ravenna Festival.
“Non ci sono quasi parole per descrivere l’emozione straordinaria che è stata assistere al concerto dell'Orchestra Giovanile Cherubini diretta dal Maestro Muti nello scenario spettacolare della nostra Rocca Brancaleone - ha dichiarato il sindaco Michele de Pascale in occasione dell’assemblea di Fondazione Ravenna Manifestazioni, della quale è presidente, convenuta lunedì - È un immenso orgoglio essere la città da dove è ripartita la musica in tutto il mondo con il primo concerto con presenza di pubblico, dopo le circostanze difficili che abbiamo attraversato.

 La nostra Ravenna ancora una volta ha dato prova al mondo di saper gettare il cuore oltre l’ostacolo e di saper trasformare le difficoltà in opportunità. Sono davvero fiero della nostra comunità, da qui ripartono cultura, arte e bellezza. In primo luogo ringrazio sinceramente il Maestro Muti senza il quale questa magia non si sarebbe trasformata in realtà; ringrazio tutta la direzione artistica e lo staff del Ravenna Festival che con coraggio hanno saputo dare vita a nuovi linguaggi, nuove forme e nuove esperienze che, tra le altre cose, hanno permesso alle magnifiche note di ieri sera di arrivare a migliaia di spettatori in tutto il mondo, fino al Giappone e agli Stati Uniti attraverso un’inedita diretta streaming. Un ringraziamento alla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, al ministro dei Beni e delle attività culturali Dario Franceschini e alla direttrice Unesco Audrey Azoulay per averci fatto l’onore della loro presenza”.

L’assemblea ha approvato il bilancio a consuntivo 2019 ma ha anche conferito due nuovi incarichi, uno dei quali è quello di vicepresidente rimasto vacante alla scomparsa dell’avvocato Mario Salvagiani. “Ringrazio Cristina Muti presidente onoraria - ha continuato il sindaco - e do il benvenuto a Livia Zaccagnini e a Chiara Mazzucco che entrano oggi, con voto unanime dell'assemblea, a far parte della famiglia di Ravenna Manifestazioni rispettivamente come vicepresidente e nuova consigliera"
fonte: www.ravennatoday.it

Roma: Prendiamola con filosofia LIVE al Parco Appio, da domenica 28 giugno

Durante il lockdown il format Prendiamola con filosofia, ideato da Piano B e Tlon, ha riunito milioni di persone in Italia creando una piazza virtuale di confronto sulla filosofia e sul dibattito culturale.  

Prendiamola con filosofia è infatti un luogo aperto e comunitario e ora torna dal vivo presso il Parco Appio di Roma, il “Parco della Filosofia” con una serie di incontri in presenza, oltre che in streaming, a partire da domenica 28 giugno con una giornata dedicata al Pride.

Dalle 17.30 alle 23.00 talk, dialoghi, reading e musica dal vivo, per riflettere e toccare tutti i temi legati al binomio Diversità e Inclusione. Si parlerà infatti di abilismo, diritti, cittadinanza, femminismi, rappresentazione di genere e molto altro a conclusione di un mese del Pride svoltosi necessariamente senza le tradizionali manifestazioni e parate.

Prendiamola con filosofia-Siamo Pride sarà presentato da Maura Gancitano e Cathy La Torre che passeranno i microfoni a tanti ospiti durante la serata: Alessia Arcolaci; Aboubakar SoumahoroKnowPMWCristiana dell’AnnaLudovico Bessegato Pietro Turano con Sumaya Abdel QaderIacopo MelioFrancesca Cavallo con Luca PaladiniNicola LagioiaMurielCostanza Rizzacasa d’OrsognaMiki FormisanoMichela Murgia e Chiara TagliaferriIsabella ContiPapàpersceltaMartina PaniniSporaVladimir Luxuria e Martina Dell’Ombra; Madame. Chiuderà un djset a cura di Dev e Peppe Amore.

L’evento sarà trasmesso in diretta streaming sui social di Tlon.
Per prenotare l’ingresso all’evento: https://tlon.it/evento/pride/
Prendiamola con filosofia LIVE proseguirà, sempre presso il Parco Appio, dal 9 al 30 luglio con quattro incontri estivi, ogni giovedì dalle 19 a tarda sera. Gli appuntamenti saranno composti da un format con quattro diversi momenti: Circles talk, dialoghi nel verde facilitati da un filosofo con il pubblico disposto in cerchio, intento a riflettere sui grandi temi della filosofia; Tlon talk, dialoghi tra personaggi del mondo della cultura, dell’arte e dello spettacolo; Lyrics, incontri filosofici con la musica per riflettere sul senso dei testi, sul valore della musica e sul potere della relazione con musicisti e interpreti; Tlon Show, un talk show condotto da Maura Gancitano e Andrea Colamedici che tra interviste e dialoghi a più voci mescolerà cultura alta e mondo pop, filosofia e contemporaneità. Anche questi eventi saranno fruibili in streaming grazie alla diretta sui social di Tlon.

Tra gli ospiti dei quattro appuntamenti di luglio: Inna Shevchenko, attivista politica ucraina per i diritti delle donne e leader delle FEMEN; il sociologo e politologo britannico Colin Crouch; lo storico statunitense Robert DarntonEva Illouz, professoressa di sociologia a Gerusalemme; Sara R. Farris professoressa associata presso la Goldsmiths University of London; Emma, fumettista e autrice per Laterza del libro Bastava chiedere.

E ancora: Niccolò FabiVasco BrondiCathy La TorreStefania AuciAscanio CelestiniVera GhenoSonny OlumatiDiMartinoColapesceDardustMargherita VicarioPietro Del SoldàIlaria GaspariGiulia BlasiMatteo Saudino (Barbasophia); Giovanni Truppi; Jennifer GuerraFrancesca Cavallo; Marina PierriTommaso Ariemma; i ragazzi di Visionary Days; Lorenzo Gasparrini e molti altri.

Il programma completo sarà disponibile a breve su www.prendiamolaconfilosofia.it
I biglietti per accedere agli eventi al Parco Appio saranno disponibili su: www.tlon.it
PRENDIAMOLA CON FILOSOFIA è realizzato da Tlon e Piano B con il patrocinio del Municipio Roma VIII e grazie al contributo di Warner, Wild Side, Corsetty, Plesh, Odiare ti costa, Audible, Parco Appio.

Al link in calce il presskit digitale, con il comunicato stampa completo di tutti i dettagli e una selezione di immagini degli ospiti.
> Scarica il presskit digitale
fonte:     www.newtuscia.it

lunedì 22 giugno 2020

Maratona artistica: "Da Verona accendiamo la musica". In Arena, diretta nazionale con Conti e Zucchero. Dal 2 al 6 settembre

Ancora una volta l’Arena diVerona è in diretta nazionale. 
Domani sera, dall’anfiteatro scaligero, Carlo Conti e Zucchero annunceranno, durante il Tg1 delle 20, la maratona artistica ‘Da Verona accendiamo la musica’. 

Dal 2 al 6 settembre, infatti, l’anfiteatro scaligero ospiterà una cinque giorni di eventi nazionali in diretta televisiva per far ripartire l’intero settore musicale.

Tutti i riflettori si accenderanno sulla nostra città. I più importanti cantanti e musicisti italiani, dopo mesi di stop a concerti e spettacoli, torneranno insieme a calcare il palcoscenico del teatro all’aperto più grande del mondo. 

A Verona arriveranno tutti i numeri uno della canzone, ma anche i giovani emergenti. Una iniziativa dedicata ai professionisti dello spettacolo, non solo artisti dunque ma anche tecnici, manager, agenzie, presentatori, ballerini, costumisti, maestranze e tutti coloro che da mesi aspettano di poter lavorare.

E subito dopo sarà la volta dei Power Hits Estate 2020, sempre in diretta. Tanti cantanti torneranno il 9 settembre per il concerto di Rtl 102.5, che ha raccolto l’eredità di Festivalbar. Una settimana, insomma, di grandi eventi tv.

Ad annunciare l’iniziativa, lasciando la suspense in attesa del collegamento di domani sera, il sindaco Federico Sboarina. “Per la prima volta nella storia della nostra città e dell’intero Paese, tutti gli artisti si uniranno per riaccendere la musica dal vivo dopo mesi di silenzio – ha detto il sindaco -. E lo faranno proprio da Verona. Dopo le esibizioni di Diodato e Grigolo, dopo le serate-evento della lirica che partiranno a fine luglio, ancora una volta i riflettori internazionali saranno puntati sulla nostra città. Da domani a settembre sarà una continua promozione di Verona e dell’Arena. 
Nessun’altra città si può permettere un simile biglietto da visita, il nostro monumento simbolo sta richiamando grandi eventi e produzioni. Ci stiamo lavorando da mesi perché volevamo essere pronti non appena gli spettacoli fossero ripartiti, si parla non solo di un indotto importantissimo per il nostro territorio ma anche di far tornare a lavorare un comparto con migliaia di professionisti. E poi è un ulteriore tassello per riportare la nostra città alla normalità, ossia con i milioni di turisti che avevamo prima. Già in questi giorni le strade e le piazze di Verona sono tornate a riempirsi, sono sicuro che vedremo i frutti di tutta questa pubblicità”.
fonte:  www.tgverona.it

Danza, su Rai5 nuova creazione di Aterballetto e Toscanini. Verrà trasmessa in prima assoluta il 25 giugno alle 21.15

La danza, la musica, l'arte visiva, il video. Quattro linguaggi artistici si incontrano. 

E' la nuova (video) creazione coreografica dal titolo 'The Other Side', realizzata dalla Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto di Reggio Emilia e dalla Toscanini di Parma (per la prima volta insieme in un progetto del genere), con il sostegno di Collezione Maramotti di Reggio Emilia e la collaborazione del Ravenna Festival, che verrà trasmessa in prima assoluta su Rai5 giovedì 25 giugno, alle 21,15. L'iniziativa parte dall'esperienza di '1 meter Closer', prodotta in aprile e presentata sempre da Rai5 nella Giornata mondiale della danza il 29 aprile scorso.

La nuova videocreazione è affidata al coreografo e danzatore della compagnia Aterballetto Saul Daniele Ardillo, affiancato dal drammaturgo Simone Giorgi, scrittore edito da Einaudi.
    La Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto di Reggio Emilia e la Toscanini di Parma hanno lavorato insieme al progetto nei mesi di maggio e giugno 2020, con i danzatori della compagnia e i musicisti della Filarmonica Arturo Toscanini.

    Tutto parte da una storia (di Simone Giorgi) di solitudini che si rincorrono da una parte all'altra delle pareti, sul filo di grandi brani di repertorio o di musiche scritte per l'occasione. Da qui lo spunto per una ricerca coreografica (di Saul Daniele Ardillo) intorno al corpo di danzatori, che sono isolati da un'epidemia nella primavera del 2020 ma potrebbero esserlo in qualsiasi primavera della loro e nostra vita.

    "Gigi Cristoforetti, nocchiero dell'Aterballetto in questa tempesta - commenta l'assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, Mauro Felicori - è stato fra i primi a capire che bisognava reagire all'epidemia. Benché la fisicità collettiva della danza, oltre al problema della vicinanza del pubblico, potesse scoraggiare ogni attività, la Fondazione regionale con sede a Reggio Emilia ha inventato '1 meter Closer', facendo danzare insieme artisti lontani chilometri l'uno dall'altro. E ora replica con questo nuovo video, 'The Other Side', stavolta frutto della collaborazione con Alberto Triola e la Toscanini".
fonte:  RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA Redazione ANSA www.ansa.it

Il Giornale della Danza.com, la prima testata giornalistica online in Italia compie 11 anni

Il Giornale della Danza compie 11 anni: un grande traguardo per la prima testata giornalistica online in Italia dedicata interamente alla danza che ha fatto da apripista al giornalismo di danza online.

In foto: (Conferenza stampa di presentazione Giornale della Danza 21 giugno 2009, Roma)

Nel 2009, infatti, anno in cui sono state gettate le basi per la sua nascita, non esisteva ancora nessuna testata in rete dedicata esclusivamente alla danza e, pertanto, la sua istituzione ha rappresentato il primo lancio in Italia di un vero e proprio quotidiano della danza, con interviste, recensioni, rubriche e notizie in tempo reale sul mondo coreutico internazionale. Un prodotto innovativo ideato e fortemente voluto dal Direttore Sara Zuccari, giornalista e critico di danza, antesignana ed esperta del giornalismo coreutico online, una vera pioniera nel settore, a lei si può attribuire il primato di aver portato per prima la danza nel web, con un background ricchissimo di esperienze in campo giornalistico.

Con grande commozione, celebrando questa importante ricorrenza, il Direttore Sara Zuccari afferma: Il Giornale della Danza compie 11 anni, un traguardo importante ma soprattutto un punto di riferimento per la danza italiana, per gli italiani all’estero e per la danza internazionale, che guarda il nostro Paese sempre con professionalità, ricerca e approfondimento. Il Giornale della Danza in questi anni ha dato voce alla danza, a chi la sostiene e largo spazio ad operatori del settore e artisti. Non va dimenticato il primato che vanta il Giornale della Danza, quello di essere la prima testata giornalistica online fondata in Italia interamente dedicata alla danza e al balletto, pensata esclusivamente per il giornalismo coreutico online tra il 2009 e 2010. Prima di noi non c’era nulla nel web, solo riviste cartacee, e solo in seguito le altre testate e blog hanno aperto i loro siti. Questo è un primato importante, un primato pionieristico di settore, che non va dimenticato. Voglio infine ringraziare di cuore tutti coloro che hanno contribuito alla crescita e al successo di questo giornale, sicuri e convinti che continueremo il nostro lavoro con serietà e lealtà, valori che ci contraddistinguono: lunga vita al Giornale della Danza!

"Undici  anni fa nasceva il nostro giornale. Innovativo, dinamico, sempre aggiornato e in linea con le grandi testate giornalistiche, nazionali e internazionali,  per contenuti, stile e comunicazione. E questa è una pubblicazione speciale: un altro anno di informazione di danza si chiude tra alti e bassi, ma sempre con una profonda e sentita passione per quest’arte meravigliosa.
Non mi soffermerò a ricordare , non sono tanto il tipo. Ma siccome credo nel merito, lasciatemi accennare una cosa: questo giornale ha aiutato  migliaia di danzatori, coreografi, compagnie e festival a promuovere, ad avere una visibilità mediatica, di circuito e di botteghino, ma soprattutto ad informare il grande pubblico ogni giorno sul lavoro fatto (credo sia per questo che i nostri lettori lo hanno reso il giornale di danza più seguito e letto in Italia e dagli italiani all’estero).
Il giornaledelladanza.com non si è mai fermato, non è da noi. Anzi siamo stati continuamente alla ricerca per aggiornare  il nostro servizio nel migliore dei modi, puntando sempre ad un’informazione corretta e sempre in tempo reale. Adesso il giornaledelladanza.com spicca ancora un nuovo salto verso il futuro con nuove iniziative e contenuti, ma con la certezza di avere uno storico importante e una grande responsabilità di credibilità e di prestigio.
Oggi è la nostra festa, per questo, lasciatemi rivolgere un ringraziamento speciale a tutta la mia redazione per l’impeccabile professionalità dimostrata in questi undici  anni meravigliosi di giornalismo di danza."

Il Giornale della Danza è stato istituto con la collaborazione del Vicedirettore Lorena Coppola, Fondatrice e Presidente della Fondazione Léonide Massine.

Esperta di studi coreutici e di ricerca in ambito coreografico, autrice di numerose pubblicazioni, ha organizzato e diretto molteplici eventi artistici e produzioni teatrali ed ha curato per anni il settore stampacomunicazione e relazioni esterne per eventi, istituzioni, artisti e compagnie a livello internazionale. Molteplici le sue collaborazioni con istituzioni e teatri in tutto il mondo.


Al loro fianco in tutti questi anni un team di validissimi contributors, tra cui spiccano i nomi di Leonilde ZuccariValentina Clemente  Stefania Napoli e Elena Parmegiani. La testata, gestita da uno staff estremamente qualificato ed impegnato H24, si avvale inoltre dell’apporto di critici, esperti ed affermati nomi del panorama coreutico e vanta un comitato d’onore composto da nomi illustri della danza internazionale e del mondo mediatico, quali Emilio Carelli,  Flavia Pappacena, Luana Poggini. Ha inoltre avuto l’onore di avere tra le sue più prestigiose collaborazioni i due grandi riferimenti della critica di danza in Italia: Vittoria Ottolenghi e il Professor Alberto Testa.  In questi dieci anni il Giornale della Danza, mettendo a frutto le grandi potenzialità della rete, è cresciuto sempre più, grazie all’immediatezza della notizia capace di raggiungere tutti in tempo reale e grazie alla sua straordinaria capacità di evolversi al passo con i tempi.
fonte:  Redazione www.giornaledelladanza.com

domenica 21 giugno 2020

L’Onu all’Italia: «Necessarie leggi antidiscriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere»

LA RACCOMANDAZIONE È STATA RIVOLTA DA MICHELLE BACHELET IN UNA LETTERA AL MINISTRO DI MAIO
Il 13 maggio Michelle Bachelet, Alta Commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha scritto una lettera al Governo italiano, indirizzandola al ministro degli Affari esteri  e della Cooperazione internazionale Luigi Di Maio, in merito alla Revisione periodica universale (Universal Periodic Review – Up), cui il nostro Paese è stato sottoposto il 4 novembre scorso.

Nella missiva sono state fatte raccomandazioni specifiche tra cui la creazione di un’istituzione indipendente per i diritti umani, il rafforzamento di leggi e politiche per contrastare le discriminazioni basate su orientamento sessuale e identità di genere, nonché il potenziamento dell’Unar.

Al riguardo Yuri Guaiana, presidente dell’Associazione radicale Certi Diritti e coordinatore del lavoro di advocacy relativo al terzo ciclo dell’Upr svolto da una coalizione composta da Arcigay, Associazione radicale Certi Diritti, Centro Risorse Lgbti, Gaycs e OII-Italia, ha rilevato come tali raccomandazioni arrivino «mentre si avvia in Parlamento la discussione sulla legge contro l’omotransfobia» e come esse siano «particolarmente tempestive e diano all’Italia l’opportunità di dar seguito speditamente agli impegni presi all’Onu accettando 16 raccomandazioni sui diritti umani delle persone Lgbti».

Secondo Gabriele Piazzoni, segretario generale Arcigay, «le Nazioni Unite ci ricordano con queste raccomandazioni il ritardo che sconta L’Italia sulle politiche di contrasto e prevenzione delle discriminazioni. Un ritardo che non ha alcuna giustificazione e deve essere colmato rapidamente come avvenuto in tutti gli altri paesi dell’Europa occidentale, la violenza non può essere giustificata in alcun modo: è ora che la politica guardi in faccia alla realtà e in occasione dell’attuale dibattito legislativo in Parlamento, ne tragga le ovvie conseguenze, dotando il nostro Paese di una legge coraggiosa ed efficace che finalmente protegga tutte e tutti i cittadini dalle discriminazioni che un paese civile non può scambiare per opinioni, ma riconoscere come violenza».

«È anche grazie a raccomandazioni come questa – ha infine dichiarato Valeria Roberti del Centro Risorse Lgbti – che le nostre istituzioni devono agire, non si può più temporeggiare, nè per quel che riguarda la legge nazionale relativa ai crimini d’odio omobilesbotransfobico, nè per un approccio più strutturato di tutti gli enti pubblici a supporto della comunità Lgbtqi+, delle associazioni di categoria e di progetti innovativi di tutela delle fragilità all’interno della comunità».
fonte: by  www.gaynews.it

Laverne Cox di OITNB presenta Disclosure, docufilm Netflix sulla rappresentazione delle persone trans

Il nuovo documentario Netflix offre uno sguardo senza precedenti sulla rappresentazione cinematografica e televisiva delle persone e dei personaggi trans. PH. [Ava Benjamin Shorr/Netflix]

Dopo la presentazione al Sundance, il 19 giugno Disclosure sbarca su Netflix. Questo nuovo documentario, diretto da Sam Feder e prodotto fra gli altri da Laverne Cox (Sophia Burset in Orange Is The New Black), fa il suo debutto nel mese del Pride per offrire uno sguardo illuminante e senza precedenti sulla rappresentazione cinematografica e televisiva delle persone e dei personaggi transgender.

Il documentario porta il pubblico dietro le quinte di un processo culturale che Hollywood riflette e alimenta, influenzando sia il ruolo delle persone trans che la percezione degli spettatori nel tempo. E così alcuni tra i membri più brillanti e popolari della comunità si prendono la scena per condividere emozioni, reazioni ed obiezioni ad alcuni dei momenti più significativi sperimentati e osservati nel mondo di Hollywood.

Disclosure ha preso vita in modo splendido perché al centro della produzione ci sono state delle persone trans: dalle prime fasi di ricerca alla distribuzione ne sono state coinvolte più di 150, ha raccontato Feder a Deadline. Ora che Netflix ha acquistato i diritti di Disclosure, gli abbonati nel mondo potranno guardarlo nel mese del Pride, un periodo in cui di solito la comunità LGBTQ scende in piazza per celebrare le nostre vite e lottare per i nostri diritti. Sono così orgoglioso di tutte le persone trans che hanno contribuito a rendere Disclosure ciò che è, e non vedo l’ora di condividerlo.

Sono davvero felicissima che Disclosure abbia trovato casa su Netflix, in cui il pubblico di tutto il mondo avrà un posto in prima fila per godersi il lavoro di Sam Feder e il suo sguardo sulle persone trans alle prese con la nostra storia sullo schermo, ha aggiunto Laverne Cox, impegnata davanti e dietro la macchina da presa. Sono estremamente grata a tutte le persone trans che hanno offerto voci, storie e genialità a questo film. Per me Disclosure è un sogno che diventa realtà. Siamo entusiasti di poter continuare a lavorare con Netflix per fare degli storici passi in avanti nella rappresentazione delle persone trans sullo schermo.

Il trailer di Disclosure pubblicato da Netflix introduce alcune delle menti più brillanti e creative coinvolte nel progetto. Si intravedono quindi Laverne Cox (Orange Is The New Black), Janet Mock, Mj Rodriguez e Angelica Ross (Pose), Lilly Wachowski (Matrix, Sense8, Work in Progress), Yance Ford (Strong Island) e Jamie Clayton (Sense8, The L Word: Generation Q), ma c’è spazio anche per Chaz Bono (American Horror Story), Trace Lysette e Alexandra Billings (Transparent), Elliot Fletcher (The Fosters), Hunter Schafer (Euphoria) e molti altri.
Analizzando film come A Florida Enchantment (1914), Quel Pomeriggio di Un Giorno da Cani, La Moglie del Soldato e Boys Don’t Cry, oltre a serie come I Jefferson, The L Word e Pose, i protagonisti di Disclosure ricostruiscono una storia che è disumanizzante e al contempo in trasformazione, complessa e a tratti comica.

Il risultato è un racconto avvincente di come la rappresentazione delle persone trans sullo schermo, le credenze sociali e la realtà della vita del popolo transgender interagiscano dinamicamente. Il regista Sam Feder ridefinisce così scene familiari e personaggi iconici per osservarli da prospettive nuove, e permette agli spettatori di capire come ciò che un tempo aveva catturato l’immaginario americano susciti oggi sentimenti nuovi.
Spero che Disclosure possa essere usato come un modello, non soltanto in relazione al modo in cui impariamo a conoscere le vite delle persone trans, ma anche quelle delle altre comunità emarginate, ha spiegato Feder all’EW. Se non sei un uomo bianco etero e cisgender, i media fanno abbastanza schifo. E le vite delle persone trans nere sono particolarmente vulnerabili.

All’inizio volevo che questo film si concentrasse sulla rappresentazione mediatica delle persone trans, ma poi mi sono accorto che continuavo a sovrapporsi alla loro vita e rappresentazione a Hollywood. Questo ha cambiato profondamente la mia prospettiva. Ho smesso di guardare film e serie tv di Hollywood vent’anni fa perché li trovavo fastidiosi, dolorosi e offensivi. La realtà era già abbastanza difficile perché mi venisse voglia di guardare cose che mi avrebbero fatto sentire peggio.

Gli ultimi anni, però, dimostrano come le cose stiano iniziando a cambiare. E pur nel tempo delle rabbiose proteste del Black Lives Matter e nel caos transfobico scatenato da J.K. Rowling, Disclosure appare un progetto quanto mai puntuale nel suo tentativo di documentare l’evoluzione di questa rappresentazione.
Ecco il trailer di Disclosure, su Netflix dal 19 giugno: QUI
fonte: di   www.optimagazine.com