venerdì 21 aprile 2023

Tecnologia: L’Antitrust “libera” i contenuti musicali su Facebook e Instagram: «Meta deve trattare con Siae»

L’Agcm adotta “misure cautelari” nei confronti della società di Zuckerberg

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato impone a Meta la ripresa della trattativa con Siae sui contenuti musicali nei social network. E li “libera” su Facebook e Instagram. Il 16 marzo scorso l’azienda di Mark Zuckerberg aveva eliminato dai social dopo che le trattative con la società degli editori italiane non erano andate a buon fine. Siae ha sostenuto che le trattative sono saltate all’improvviso e che Facebook e Instagram hanno usato la musica senza pagare i diritti. Meta ha detto che la trattativa è saltata per le richieste “troppo esose” di Siae. Ora arriva l’Antitrust a mettere un punto. Nella nota consegnata alle agenzie di stampa l’Agcm dice che ha deliberato di adottare misure cautelari nei confronti di Meta Platforms Inc., Meta Platforms Ireland Limited, Meta Platforms Technologies UK Limited e Facebook Italy S.r.l. Meta fa sapere a Open di non condividere le misure cautelari adottate dall’Agcom. «Tuttavia – precisano – accogliamo con favore l’opportunità offerta a tutte le parti coinvolte di tornare al tavolo delle trattative per raggiungere una soluzione condivisa».

Agcm contro Zuckerberg

E aggiunge che l’Autorità ha ritenuto che sussistano i presupposti per adottare le misure cautelari. In particolare, l’Antitrust «ha individuato la dipendenza economica di Siae da Meta sulla base della presunzione prevista, per le piattaforme digitali, dall’articolo 9 della legge n. 192 del 1998, sottolineando come in questo caso i criteri valutativi debbano essere differenti rispetto a quelli utilizzati di solito per gli altri settori economici tradizionali. In tale contesto, il comportamento di Meta sembra avere natura abusiva e tale da determinare un danno grave e irreparabile alle dinamiche competitive nei mercati relativi alla gestione dei diritti d’autore, incidendo su tutti i soggetti che compongono la filiera (autori, soggetti che contribuiscono alla creazione dell’opera e tutelati dalla legge sul diritto d’autore, collecting societies che tutelano questi diritti, utenti finali)».

Le trattative

L’Autorità ha disposto che Meta «riprenda immediatamente le trattative, mantenendo un comportamento ispirato ai canoni di buona fede e correttezza e provveda a fornire tutte le informazioni necessarie onde consentire a Siae di ripristinare l’equilibrio nel rapporto commerciale con Meta. Inoltre, previa autorizzazione di Siae, Meta dovrà ripristinare la disponibilità dei contenuti musicali su Facebook e su Instagram. Infine, l’Autorità ha disposto che, in caso di disaccordo tra le parti in ordine alla quantità e alla qualità delle informazioni da fornire da parte di Meta, nominerà un fiduciario che le individui. Il soggetto fiduciario dovrà essere terzo, indipendente e in possesso di adeguata competenza tecnica».

fonte:  di Redazione  https://www.open.online/

Fashion > LuisaViaRoma: sfilata multibrand a Firenze il 14 giugno

LuisaViaRoma presenta "Runway Icons", una sfilata multi-brand che avrà luogo a Firenze il 14 giugno. Concepito come evoluzione del primo show organizzato da LuisaViaRoma nel 2019, l'evento si svolgerà durante la settimana di Pitti Uomo, nella splendida cornice di Piazzale Michelangelo, alla presenza di 2,000 ospiti.

"Runway Icons" illustrerà l’evoluzione della moda e dello stile mondiale attraverso i decenni, instaurando un dialogo visivo tra passato, presente e futuro. Lo show presenterà look di oltre 50 brand internazionali, sia emergenti che affermati, che porteranno in passerella outfit simbolo sia del loro heritage che del loro Dna contemporaneo. Ad indossare questi look saranno i volti più influenti dell’industria della moda, selezionati insieme a British Vogue. La sfilata si concluderà con una speciale performance musicale, a cui seguirà una cena esclusiva e un party.

Per celebrare questo evento, organizzato in collaborazione con British Vogue e Edward Enninful Obe, LuisaViaRoma organizzerà inoltre una serie di attivazioni nella sua città natale, Firenze, simbolo della moda e dell’artigianalità italiana, che coinvolgeranno anche l’iconico store di Via Roma.

"A partire dalla sua fondazione, 94 anni fa, LuisaViaRoma ha sempre omaggiato la moda nella sua espressione più alta. Questo incredibile evento, pensato per essere altamente inclusivo, dal momento che si apriranno le porte a 2,000 invitati, desidera mostrare un approccio più autentico al business: rispettoso del passato, focalizzato sul presente, e proiettato nel futuro”, commenta Andrea Panconesi, fondatore e presidente di LuisaViaRoma. “Firenze, il luogo in cui tutto è iniziato, giocherà un ruolo cruciale in questo evento, offrendo ai suoi ospiti un momento indimenticabile in una location d’eccezione in cui svelare l’espressione più alta della moda e del lusso".  

fonte: Copyright © 2023 AdnKronos. All rights reserved. via https://it.fashionnetwork.com/

Diritti > Il Parlamento europeo condanna l'Italia, l'Ungheria e la Polonia per la retorica anti-LGBT

Dursun Aydemir/Anadolu Agency via Getty Images
L'emendamento contro parole di "influenti leader e governi" è stato approvato con 282 voti a favore, 235 contrari e 10 astenuti e inserito dalla delegazione dei Verdi in una risoluzione sulla depenalizzazione universale dell'omosessualità

Il Parlamento europeo ha approvato un emendamento che "condanna fermamente la diffusione di retorica anti-diritti, anti-gender e anti-Lgbtq da parte di alcuni influenti leader politici e governi nell'Ue, come nel caso di Ungheria, Polonia e Italia". L'emendamento è stato approvato con 282 voti a favore, 235 contrari e 10 astenuti e inserito dalla delegazione dei Verdi.

La votazione è avvenuta all'interno della più ampia risoluzione sulla depenalizzazione universale dell'omosessualità, alla luce dei recenti sviluppi in Uganda, approvata invece con 416 voti a favore, 62 contrari e 36 astenuti.

Si legge nel testo approvato che l'Europarlamento "esprime preoccupazione per gli attuali movimenti retorici anti-diritti, anti-gender e anti-Lgbtq a livello globale, alimentati da alcuni leader politici e religiosi in tutto il mondo, anche nell'Ue; ritiene che tali movimenti ostacolino notevolmente gli sforzi volti a conseguire la depenalizzazione universale dell'omosessualità e dell'identità transgender, in quanto legittimano la retorica secondo cui le persone Lgbtiq sono un'ideologia anziché esseri umani; condanna fermamente la diffusione di tale retorica da parte di alcuni influenti leader politici e governi nell'Ue, come nel caso di Ungheria, Polonia e Italia"

Il Partito Popolare Europeo aveva dato indicazioni di non votare l'emendamento

Il Ppe, a quanto si apprende da fonti del gruppo, ha dato indicazione a non votare l'emendamento. I numeri del voto, sebbene i tabulati non siano disponibili per regolamento, riflettono una spaccatura della maggioranza Ursula sull'emendamento.      

Dai Popolari spiegano che l'emendamento era "estraneo allo scopo d'urgenza" della risoluzione e, come deciso dal Ppe a seguito dello scandalo Qatargate, emendamenti di questo tipo non sono votati dal gruppo. Le stesse fonti rimarcano come la risoluzione nel suo interno, focalizzata sull'Uganda, ma che conteneva anche l'emendamento su Italia, Polonia e Ungheria, sia stata comunque votata dal Ppe. 

Fonti della delegazione di FI danno una spiegazione ulteriore al voto contrario sull'emendamento: "Si è trattato - spiegano - si un attacco al governo italiano".

Zan, PD: “L’Unione europea già associa l’Italia ai paesi Visegrad”

"Per la prima volta oggi il Parlamento Europeo ha esplicitamente condannato il governo italiano, insieme a quello dell'Ungheria di Orban e della Polonia di Duda, per la diffusione di una retorica e il sostegno a movimenti contro i diritti della comunità Lgbtqia+. La mozione, passata a stragrande maggioranza (416 voti a favore e solo 62 contrari), dimostra che questa destra ci sta trascinando rovinosamente tra i Paesi più arretrati d’Europa e che l’Unione europea già associa l’Italia ai paesi Visegrad. È l’ennesima umiliazione per l’Italia, stato fondatore dell’Unione: il governo Meloni sta attaccando le famiglie omogenitoriali, in palese accordo con Orban, che ha appena fatto approvare in Ungheria una legge per denunciare anonimamente le famiglie arcobaleno, una norma che ricorda a tutti gli effetti le leggi razziali. Il Pd è e sarà in prima linea, fuori e dentro il Parlamento, per fermare questa pericolosa deriva e tutelare i principi di uguaglianza imposti dalla Costituzione e dai principi fondamentali su cui si basa l'Unione europea". Così Alessandro Zan, deputato e responsabile diritti della segreteria nazionale del Pd. 

Zan, nella sua nota, si riferisce però ai numeri della votazione per l'intera risoluzione, quando parla di “mozione passata a stragrande maggioranza”. 

fonte:  www.rainews.it

Teatro: Veronica Pivetti in scena con Stanno sparando sulla nostra canzone al Quirino

Stanno sparando sulla nostra canzone - Cristian Ruiz, Veronica Pivetti, Cristian Ruiz e Brian Boccuni (foto Renzo Daneluzzi)
Veronica Pivetti va in scena con Stanno sparando sulla nostra canzone al Teatro Quirino: accanto a lei anche Cristian Ruiz e Brian Boccuni, per una black story musicale ambientata nell’America degli anni ’20

Stanno sparando sulla nostra canzone va in scena al Teatro Quirino di Roma dal 25 al 30 aprile 2023. Accanto a Veronica Pivetti, in scena anche Cristian Ruiz e Brian Boccuni. Si tratta di una black story musicale di Giovanna Gra, con ideazione scenica e regia di GRA&MRAMOR.

La storia

Siamo in America, nei mitici anni venti. Anni d’oro e ruggenti. I baci e gli abbracci non sono più sconsigliati, l’epidemia di spagnola un lontano ricordo. In ogni pentola, o quasi, frigge quel che passa il convento, ma anche una bella manciata di futuro fresco e incontaminato. Gli scampati corteggiano le sopravvissute. Le sopravvissute si danno alla pazza gioia e sanno che la speranza è l’ultima a morire. In pieno proibizionismo, la malavita prospera e con essa un folto sottobosco di spregiudicati. Questa l’atmosfera della nostra storia accompagnata dalla contemporaneità di canzoni fra le più note e trascinanti della musica pop e rock.

Stanno sparando sulla nostra canzone – Cristian Ruiz, Veronica Pivetti (foto Renzo Daneluzzi)

Protagonista di questa black story, una sensuale e spiritosa Veronica Pivetti, in arte Jenny Talento, fioraia di facciata ma, in realtà, venditrice d’oppio by night, che finisce col cedere alle avances di un giovane e inesperto giocatore di poker, Nino Miseria. La voglia di risorgere, dopo gli anni della pandemia, soffia sulla passione, e Jenny si lascia trascinare in un mondo perduto fatto di malavita, sesso, amore e gelosia. Fino a quando il gangster più temuto della città, Micky Malandrino, un visionario dal mitra facile spacciatore di sentimenti e tentazioni, non pretende da lei la restituzione di un vecchio debito contratto dal suo amante

Dopo qualche resistenza, la donna cede, ma poi ci ripensa trascinandoci all’epilogo, in una resa dei conti salata e non più rinviabile, con un finale in crescendo decisamente esplosivo. Stanno sparando sulla nostra canzone è uno spettacolo incalzante dalle atmosfere retrò, travolte e stravolte da un allestimento urban, spolverato dai fumi colorati delle strade di Manhattan, da occhiali scuri, mitra, calze a rete, scintille e canzoni. E dalla travolgente esuberanza di un mondo risorto alla vita.

fonte: Di Raffaella Mazzei  www.spettacolo.eu